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'''Suessula''' (localmente detta oggi '''Suessola''') fu un'antica città della [[Campania]] di origine [[Osci|osca]] ed [[Etruschi|etrusca]]. Decadde perchè distrutta, non più ricostruita, se ne perse la memoria per impaludamento e imboschimento della zona, riscoperta solo nella seconda metà dell '800. È ubicata nella parte settendrionale della [[città]] di [[Acerra]].Rientra totalmente nel suo territorio comunale. [[Immagine:Suessola-scavi.JPG|300px|right|thumb|scavi di suessula]]
 
{{Sito archeologico
==Storia==
|Nome = Suessula
Trovandosi in posizione strategica era attraversata dalla [[Via Capua-Rhegium|via Popilia]], la strada più importante dell'antichità nel meridione d'Italia. Fu dominata dagli [[Osci]], e in seguito dagli [[Etruschi]] che la inclusero in una [[dodecapoli]] con altri antichi centri della [[Campania]]. Fu teatro di diverse battaglie tra [[Sanniti]] e [[Romani]], che vi tenevano stanziato gran parte del loro esercito per difendersi dai Sanniti.
|Immagine = Suessola-scavi.JPG
|Didascalia = Scavi di Suessula
|Civiltà = [[Osci|Osca]], [[Etruschi|Etrusca]] poi [[Civiltà romana|Romana]]
|Utilizzo = Città
|Stile =
|Epoca = IX a.C.
<!-- Localizzazione -->
|Stato = ITA
|Suddivisione1 = {{IT-CAM}}
|Suddivisione2 = {{IT-NA}}
|Suddivisione3 = [[Acerra]]
|Altitudine =
<!-- Dimensioni -->
|Superficie =
|Altezza =
|Larghezza =
|Volume =
|Inclinazione =
<!-- Scavi -->
|Data_scoperta =
|Date_scavi =
|Organizzazione_scavi =
|Archeologo =
<!-- Amministrazione -->
|Parte di =
|Ente =
|Responsabile =
|Visitabile =
|Sito_web =
}}
 
'''Suessula''', conosciuta anche come '''Suessola''', fu un'antica città della [[Campania]] fondata nel [[IX sec. a.C.]], di origine [[Osci|osca]] ed [[Etruschi|etrusca]].<ref name="Treccani">{{Treccani|/enciclopedia/suessula_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica)/|accesso=14 maggio 2020|autore=W. Johannowsky|data=1973}}</ref> Distrutta dai [[Saraceni]], fu progressivamente soggetta ad un costante ed inesorabile declino, in quanto non venne più ricostruita in seguito agli eventi bellici di cui fu teatro. Dopo l’abbandono da parte dei suoi abitanti se ne perse quasi la memoria, fatto aiutato dall’impaludamento e imboschimento della zona, riscoperta solo nella seconda metà del [[XIX secolo|1800]].<ref name="Treccani"/> È ubicata in località Calabricito nella parte nord-orientale del comune di [[Acerra]], nella [[Città metropolitana di Napoli]].<ref name="Treccani"/>
Memorabile fu la [[battaglia di Suessula]] fra Romani e Sanniti sotto le mura di questa città nell'anno [[341 a.C.]]: in essa i Romani comandati dal [[console (storia romana)|console]] [[Marco Valerio Corvo]] sconfissero i Sanniti. Nel [[339 a.C.]] divenne dominio romano come ''civitas sine suffragio''.
 
== Storia ==
In [[repubblica romana|età repubblicana]] fu ''[[municipio (storia)|municipium]]'' e in seguito [[prefettura]] dopo la rovina di [[Capua antica|Capua]], poi colonia militare per decreto di [[Lucio Cornelio Silla|Silla]].
=== Età antica ===
Si trovava in posizione strategica; era infatti nei pressi del fiume [[Riullo]] e attraversata dalla [[Via Capua-Rhegium|via Popilia]], la strada più importante dell'antichità nell'[[Italia meridionale]].<ref name="Treccani"/> Fu dominata dagli [[Osci]], e in seguito dagli [[Etruschi]] che la inclusero in una dodecapoli con altri antichi centri della [[Campania]].<ref name="Treccani"/> Fu teatro di diverse battaglie tra [[Sanniti]] e [[Civiltà romana|Romani]], che vi tenevano stanziato gran parte del loro esercito per difendersi dai Sanniti.<ref name="Treccani"/>
 
Memorabile fu la [[battaglia di Suessula]] fra Romani e Sanniti sotto le mura di questa città nell'anno [[341 a.C.]]: in essa i Romani comandati dal [[console (storia romana)|console]] [[Marco Valerio Corvo]] sconfissero i Sanniti.<ref name="Treccani"/> Nel [[339 a.C.]] divenne dominio romano come ''[[civitas sine suffragio]]''.<ref name="Treccani"/>
Nell'[[alto medioevo]] fu sede vescovile e sede di [[gastaldato]] [[longobardi|longobardo]].
 
In [[repubblica romana|età repubblicana]] fu ''[[Municipio (storia romana)|municipium]]'' e in seguito [[Prefetto (storia romana)|prefettura]] dopo la rovina di [[Capua antica|Capua]], poi colonia militare per decreto di [[Lucio Cornelio Silla|Silla]].<ref name="Treccani"/>
Nell'anno [[880]] fu distrutta dai [[Saraceni]].
 
=== Età medievale ===
Era ricca di monumenti e chiese: i resti dell'antica cattedrale sono rimasti visibili fino alla fine del [[1720 circa|XVIII secolo]]. Nel corso di un inesorabile lento declino, gli abitanti progressivamente l'abbandonarono, fino a perdersene praticamente la memoria; a quasi centocinquanta anni dalla distruzione risultava ancora abitata, come risulta da un atto notarile del [[1028]] rinvenuto dallo storico [[Gaetano Caporale]]. Occupata la zona da un bosco detto "Calabricito" [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando I]] re di [[Napoli]] ne fece una riserva di caccia fino al [[1830]]; facendovi costruire un edificio detto "Casina Spinelli" (oggi in rovina) nel [[1778]], sui resti dell'antica città. La particolarità della casina sta nel fatto che l'edificio ingloba una torre di epoca longobarda.
[[File:Bosco di acerra.JPG|upright=1.4|thumb|Bosco di Acerra sito dell'antica città di Suessola]]<ref> name="Poli">Tratta da ''[[Poliorama Pittoresco]]''.</ref>
 
[[File:Sala museo archeologico di Suessula.jpg|upright=1.5|thumb|Museo Archeologico di Acerrae e Suessula]]
==Casina Spinelli ed il suo museo==
I primi saggi di scavo per riportare alla luce Suessula furono intrapresi nel [[1872]] fino al [[1886]] dai conti Spinelli di [[Scalea]], possessori della zona e della villa con annessa torre longobarda. Furono rinvenuti numerosi reperti di eccezionale fattura. Essi furono ubicati nell'antica dimora che divenne uno dei più ricchi musei privati del periodo.
[[Immagine:Suessola-Casina.JPG|300px|right|thumb|scavi e casina spinelli]]
[[Immagine:Suessula stampa.JPG|300px|right|thumb|casina spinelli stampa del 1800]]
[[Immagine:Reperti.JPG|300px|right|thumb|alcuni vasi rinvenuti nell'area; della collezione spinelli, oggi al museo archeologico di napoli in una stampa del 1800]]
 
Nell'[[alto medioevo]] fu sede vescovile e sede di [[gastaldato]] [[longobardi|longobardo]], governato ad esempio da [[Landolfo di Suessula]].<ref name="Treccani"/>
 
Nell'anno [[880]] fu distrutta dai [[Saraceni]].<ref name="Treccani"/>
 
Era ricca di monumenti e chiese: i resti dell'antica cattedrale sono rimasti visibili fino alla fine del XVIII secolo.<ref name="Treccani"/> Nel corso di un inesorabile lento declino, gli abitanti progressivamente l'abbandonarono, fino a perdersene praticamente la memoria; a quasi centocinquanta anni dalla distruzione risultava ancora abitata, come risulta da un atto notarile del [[1028]] rinvenuto dallo storico [[Gaetano Caporale]].<ref name="Treccani"/>
Molti studiosi italiani e stranieri (basti ricordare [[Amedeo Maiuri]] e [[Friedrich von Duhn]]<ref>F. Von Duhn, ''La necropoli di Suessula'', in ''Rom. Mitteil.'' II (1887), pp. 243 ss.</ref>) non mancavano di andarlo a visitare quando erano di passaggio a [[Napoli]].
 
Gli abitanti si dispersero verso Acerra, il monte di S. Angelo a Palombara e il monte Argentario dove fu costruito un Castello fortificato.
Le visite furono effettuate fino alla vigilia del secondo conflitto mondiale: nel [[1943]] il comando tedesco occupò parte della villa che fu rispettata compreso il suo museo fino nell'ottobre dello stesso anno: in quel mese, prima di abbandonare la villa, gli ufficiali tedeschi ne saccheggiarono i monili d'oro, un oro particolare chiamato "oro spinelli".
 
[[File:Suessola-Panoramica.jpg|upright=1.8|thumb|Panoramica degli scavi.]]
Gli oggetti depredati e a tutt'oggi non più recuperati oltre al valore materiale ne avevano uno storico, trattandosi di rarissimi gioielli di epoca arcaica, esempi unici ed insostituibili dell'arte orafa antica. Nel [[1945]], anno in cui finì la guerra, la casina Spinelli risultò spogliata di tutti gli arredi interni settecenteschi, perché usati dalle truppe anglo-americane come legna da ardere, tranne le vetrine che contenevano la parte più importante degli antichi reperti.
 
=== Età moderna ===
Quasi tutta la collezione risultò integra ad eccezione di qualche vaso rotto di minor pregio come raccontato da [[Amedeo Maiuri|Maiuri]] in un articolo scritto sul periodico "Il Fuidoro" <ref>Amedeo Maiuri in: ''Il Fuidoro'', anno III, numeri 1-2, gennaio-giugno 1956</ref>.
Occupata la zona da un bosco, detto "[[Calabricito]]", il re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando I]] ne fece una riserva di caccia fino al [[1830]]. Nel [[1778]] vi fece costruire una villa, che acquisì il nome di "Casina Spinelli" dal cognome dei conti proprietari<ref name="Treccani"/>.
 
== Gli scavi e la Casina Spinelli ==
Siccome il luogo non era più sicuro, la vedova Spinelli donò gran parte della collezione al [[Museo Archeologico Nazionale di Napoli]] - con la denominazione "Collezione Spinelli" - dove tuttora è esposta in apposite vetrine nella Sezione Preistorica
I primi scavi per riportare alla luce Suessula furono intrapresi nel [[1872]] fino al [[1886]] dai conti [[Spinelli (famiglia)|Spinelli]] di [[Scalea]], possessori della zona e della vicina Casina Spinelli. I numerosi reperti ritrovati furono collocati nella dimora, che divenne uno dei più ricchi musei privati del periodo.
 
Molti studiosi italiani e stranieri ([[Amedeo Maiuri]], [[Giulio De Petra]], [[Giulio Minervini]], e [[Friedrich von Duhn]]<ref>F. Von Duhn, ''La necropoli di Suessula'', in ''Rom. Mitteil.'' II (1887), pp. 243 ss.</ref>) non mancavano di andarlo a visitare quando erano di passaggio a [[Napoli]].
L'edificio della villa è attualmente tutelato come bene di interesse storico-archeologico sia dalla legge 01/06/39 n.1089 che dal D.P.R. del 1977, n. 616 e successive modifiche.[[Immagine:Suessola-Panoramica.jpg|400px|thumb|Panoramica scavi]]
 
Le visite furono effettuate fino alla vigilia del secondo conflitto mondiale: nel [[1943]] l’esercito tedesco occupò parte della villa. Nell’ottobre di quell’anno prima di abbandonare la Casina Spinelli, alcuni ufficiali trafugarono i monili d’oro in essa custoditi, non più trovati.
 
Nel [[1945]], anno in cui finì la guerra, la casina Spinelli risultò spogliata di tutti gli arredi interni settecenteschi, perché usati dalle truppe anglo-americane come legna da ardere. L’unica eccezione fu costituita dalle vetrine, siccome contenevano la parte più importante degli antichi reperti.
 
Quasi tutta la collezione risultò integra ad eccezione di qualche vaso rotto di minor pregio come raccontato da [[Amedeo Maiuri|Maiuri]] in un articolo scritto sul periodico "Il Fuidoro"<ref>Amedeo Maiuri in: ''Il Fuidoro'', anno III, numeri 1-2, gennaio-giugno 1956</ref>.
 
Siccome il luogo non era più sicuro, la vedova Spinelli donò gran parte della collezione al [[Museo Archeologico Nazionale di Napoli]] - con la denominazione "Collezione Spinelli" - dove tuttora è esposta in apposite vetrine nella Sezione Preistorica.
 
L'edificio della villa è attualmente tutelato come bene di interesse storico-archeologico sia dalla legge 01/06/39 n.1089 che dal D.P.R. del 1977, n. 616 e successive modifiche.
 
Il 19 ottobre 2023 è stato inaugurato il Museo Archeologico di Acerra e Suessula. <ref> Ansa inaugurazione museo archeologico di Acerrae e Suessula
https://www.ansa.it/campania/notizie/comune_di_acerra/2023/10/19/inaugurato-ad-acerra-il-museo-di-archeologia-e-storia_ef0efaf6-0cb5-45c9-b3bb-b6e764ef134a.html</ref>.
 
== Galleria d'immagini ==
 
<gallery>
File:Suessola-Casina.JPG|Scavi e Casina Spinelli
File:Suessula stampa.JPG|Casina Spinelli stampa del 1800
File:Reperti.JPG|Alcuni vasi rinvenuti nell'area; della collezione Spinelli, oggi al [[Museo Archeologico di Napoli]] in una stampa del 1800
File:Fibula Suessula.jpg|Particolare di una fibula in bronzo VIII a.C.scavi di Suessula
File:Museo vetrina.jpg|Esposizione reperti archeologici di Suessula nella sala del museo
File:Anfora decorata.jpg|Anfora decorata VI-VII a.C. scavi di Suessula
</gallery>
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
*[https://www.parcourbanoanticacittadisuessola.it/ Parco Urbano antica città di Suessola]
*{{cita web | 1 = http://www.bibar.unisi.it/sites/www.bibar.unisi.it/files/testi/testisami/sami3/2_25_ros.pdf | 2 = Suessula tra tardoantico e medioevo | accesso = 7 novembre 2012 | dataarchivio = 22 settembre 2020 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200922105644/http://www.bibar.unisi.it/sites/www.bibar.unisi.it/files/testi/testisami/sami3/2_25_ros.pdf | urlmorto = sì }}
 
{{Via Capua-Regium}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|archeologia|Campania|Antica Roma|Etruschi}}
 
[[Categoria:Suessula]]
 
 
 
 
 
 
==Note==
<references/>
 
{{portale|archeologia|Napoli}}
 
[[Categoria:Città osche]]
[[Categoria:Siti archeologici del napoletano|Suessula]]
 
[[ca:Suessula]]
[[en:Suessula]]