Glibenclamide: differenze tra le versioni

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{{Disclaimer|medico}}
{{W|medicina|agosto 2009}}
{{Composto chimico
{{disclaimer soccorso}}
| nome_IUPAC = 5-cloro-N-(4-[N-(cicloesilcarbamil)sulfamil]feniletil)-2-metossibenzamide
| immagine1_nome = Glibenclamide structural formula V.1.svg
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| prefisso_ATC = A10
| suffisso_ATC = BB01
| massa_molecolare = 494,004 g/mol
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| metabolismo = Idrossilazione epatica (CYP2C9-mediata)
| emivita = 10 ore
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| categoria = Sulfaniluree
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| somministrazione = Orale
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|frasiH= ---
|consigliP= --- <ref>Sigma Aldrich; rev. del 14.09.2012</ref>
}}
 
La '''glibenclamide''' (conosciuta anche con il nome di '''glyburide''') è una [[sulfanilurea]] di seconda generazione ad azione [[ipoglicemizzante]]. L'azione ipoglicemizzante è dovuta al fatto che la glibenclamide favorisce il rilascio di insulina dalle cellule beta del pancreas.
==Farmacologia==
La '''glibenclamide''' è una [[sulfonilurea]] di seconda generazione ad azione ipoglicemizzante.
 
== Caratteristiche strutturali e fisiche ==
==Indicazioni==
Il composto appare come una polvere cristallina bianca o quasi bianca. Risulta praticamente insolubile in acqua, scarsamente solubile in [[alcool etilico]] e in [[alcool metilico]] e solo moderatamente solubile in [[diclorometano]]. La sua conservazione deve avvenire al riparo dalla luce.
Indicata nel trattamento del diabete di tipo 2 (insulino-indipendente), in pazienti non in [[sovrappeso]] o nei quali la metformina sia controindicata o non tollerata, in associazione ad opportune misure dietetiche e a regolare [[esercizio fisico]] (dieta ed esercizio fisico rappresentano la prima misura terapeutica nella gestione del paziente diabetico). La glibenclamide può essere somministrata in monoterapia o in associazione. In associazione ad [[insulina]] ne potenzia l'azione ipoglicemizzante permettendo di ridurne le dosi.
 
== Farmacodinamica ==
==Avvertenze==
Il meccanismo d'azione di glbencamide non è completamente noto. La molecola agisce stimolando e favorendo la secrezione di insulina da parte delle [[cellule β]] del [[pancreas]]. Analogamente ad altri composti della classe delle sulfaniluree, come ad esempio [[gliquidone]], questo effetto è il risultato di un incremento della fisiologica risposta delle cellule pancreatiche beta alle concentrazione ematiche di glucosio.
''Modalità di somministrazione'': assumere glibenclamide prima o durante il pasto. Quando i pasti vengono assunti ad orari irregolari o non vengono consumati, aumenta il rischio di [[ipoglicemia]] <ref name= Pharmamedix/Glibenclamide > Pharmamedix: Glibenclamide http://www.pharmamedix.com/principiovoce.php?pa=Glibenclamide&vo=Avvertenze </ref>.
Glibenclamide favorisce la chiusura dei canali del K+ ATP-dipendenti nelle cellule beta pancreatiche, con conseguente depolarizzazione della membrana ed attivazione dei canali L-type del calcio. L'aumentato afflusso di questo ione all'interno delle cellule pancreatiche comporta il legame e l'attivazione della [[calmodulina]]. La tappa finale è rappresentata dal rilascio di insulina, legato alla esocitosi di vescicole contenenti tale [[ormone]].<br>
Similmente ad altre molecole della stessa classe (sulfaniluree) la molecola è dotata di meccanismi d'azione ipoglicemizzanti di tipo extrapancreatico (aumentata sensibilità periferica all'insulina, riduzione della produzione basale di glucosio da parte del [[fegato]], riduzione della degradazione epatica dell'insulina endogena) che si rendono più evidenti in una seconda fase del trattamento.<ref name="pmid7021124">{{Cita pubblicazione | cognome = Jackson | nome = JE. | coautori = R. Bressler | titolo = Clinical pharmacology of sulphonylurea hypoglycaemic agents: part 1. | rivista = Drugs | volume = 22 | numero = 3 | pp = 211-45 | mese = Set | anno = 1981 | pmid = 7021124 }}</ref><ref name="pmid6781341">{{Cita pubblicazione | cognome = Skillman | nome = TG. | coautori = JM. Feldman | titolo = The pharmacology of sulfonylureas. | url = https://archive.org/details/sim_american-journal-of-medicine_1981-02_70_2/page/361 | rivista = Am J Med | volume = 70 | numero = 2 | pp = 361-72 | mese=febbraio| anno = 1981 | pmid = 6781341 }}</ref><ref name="pmid6759246">{{Cita pubblicazione | cognome = Greenfield | nome = MS. |coautori= L. Doberne; M. Rosenthal; B. Schulz; A. Widstrom; GM. Reaven | titolo = Effect of sulfonylurea treatment on in vivo insulin secretion and action in patients with non-insulin-dependent diabetes mellitus. | rivista = Diabetes | volume = 31 | numero = 4 Pt 1 | pp = 307-12 | mese=aprile| anno = 1982 | pmid = 6759246 }}</ref>
 
== Farmacocinetica ==
''[[Dieta]]'': la dieta rappresenta il primo intervento terapeutico nella gestione del paziente diabetico. Il ricorso alla terapia farmacologica deve sempre essere associato ad un regime alimentare adeguato <ref name= Pharmamedix/Glibenclamide />.
A seguito di somministrazione [[per via orale]] la glibenclamide è assorbita quasi completamente (85%) dal [[tratto gastrointestinale]]. La [[concentrazione plasmatica]] massima (C<sub>max</sub>) viene raggiunta in genere entro 2-4 ore dall'assunzione della molecola.
Nell'organismo la glibenclamide viene metabolizzata in gran parte nella [[fegato|ghiandola epatica]] ad opera del [[citocromo P450]], in particolare grazie alle isoforme CYP2C9, CYP2C19 e [[CYP3A4]].
Sono noti alcuni metaboliti, in particolare la 4-trans-idrossi-glibenclamide e la 3-cis-idrossi-glibenclamide, farmacologicamente attivi e che quindi contribuiscono all'azione ipoglicemizzante.
La molecola ed i metaboliti sono eliminati entro 24 ore sia attraverso l'[[urine|emuntorio renale]] che attraverso la [[bile]].
 
== Usi clinici ==
''[[Ipoglicemia]]'': il rischio di ipoglicemia è maggiore con le sulfoniluree a lunga durata d'azione, come glibenclamide e clorpropamide, rispetto a quelle con azione più breve, come gliclazide e tolbutamide. I sintomi correlati a ipoglicemia comprendono: [[cefalea]], [[fame]] imperiosa, [[nausea]], [[vomito]], [[stanchezza]], [[sonnolenza]], disturbi del sonno, [[irrequietezza]], [[aggressività]], difficoltà di concentrazione, alterazione dello stato di vigilanza e del tempo di reazione, depressione, confusione, disturbi della parola o della vista, afasia, tremore, paralisi, disturbi sensori, vertigini, debolezza, perdita di autocontrollo, delirio, convulsioni cerebrali, perdita di coscienza fino a coma, respirazione superficiale e bradicardia.
Indicata nel trattamento del [[Diabete mellito di tipo 2|diabete di tipo 2]] (insulino-indipendente), in pazienti non in [[sovrappeso]] o nei quali la [[metformina]] sia controindicata o non tollerata, in associazione ad opportune misure dietetiche e a regolare esercizio fisico (dieta ed esercizio fisico rappresentano la prima misura terapeutica nella gestione del paziente diabetico). La glibenclamide può essere somministrata in monoterapia o in associazione. In associazione ad [[insulina]] ne potenzia l'azione ipoglicemizzante permettendo di ridurne le dosi.
Possono inoltre presentarsi segni della contro-regolazione adrenergica quali sudorazione, pelle fredda ed umida, ansietà, tachicardia, ipertensione, palpitazioni, angina pectoris ed aritmie cardiache.
I sintomi possono quasi sempre essere rapidamente controllati con l'assunzione di carboidrati ([[zucchero]]) <ref name= Pharmamedix/Glibenclamide />.
 
== Effetti collaterali e indesiderati ==
''[[Stress]]'': in situazioni di stress (traumi, operazioni chirurgiche, malattie febbrili, ecc.) può essere indicato il passaggio temporaneo all'insulina <ref name= Pharmamedix/Glibenclamide />.
L'evento avverso più pericoloso che si può manifestare in corso di trattamento con glibenclamide è una grave [[ipoglicemia]], specialmente se il paziente non aderisce adeguatamente alle prescrizioni dietetiche e non si alimenta con regolarità nell'orario dei pasti o, addirittura, evita di assumere determinati pasti. L'ipoglicemia si verifica con maggiore probabilità in soggetti debilitati o di età avanzata, in caso di attività fisica inconsueta, e in concomitanza all'assunzione di bevande alcooliche.
Il rischio di ipoglicemia è maggiore con le [[sulfaniluree]] a lunga durata d'azione (glibenclamide e [[clorpropamide]]), rispetto a quelle con azione più breve ([[gliclazide]] e [[tolbutamide]]).
 
In molti soggetti sono stati riscontrati disturbi gastrointestinali ed in particolare [[dispepsia]], [[nausea]], [[vomito]], [[dolore addominale]], [[diarrea]] o [[stipsi]]. Più raramente sono stati segnalati casi di epatotossicità con incremento delle transaminasi ([[Aspartato transaminasi|AST]], [[Alanina transaminasi|ALT]] e [[fosfatasi alcalina]]), [[Epatite|epatite acuta]] ed [[ittero]] colestatico.<ref name="pmid2502355">{{Cita pubblicazione | cognome = Meadow | nome = P. | coautori = CJ. Tullio | titolo = Glyburide-induced hepatitis. | rivista = Clin Pharm | volume = 8 | numero = 7 | p = 470 | mese = Lug | anno = 1989 | pmid = 2502355 }}</ref><ref name="pmid3107448">{{Cita pubblicazione | cognome = Goodman | nome = RC. | coautori = PJ. Dean; A. Radparvar; AE. Kitabchi | titolo = Glyburide-induced hepatitis. | url = https://archive.org/details/sim_annals-of-internal-medicine_1987-06_106_6/page/837 | rivista = Ann Intern Med | volume = 106 | numero = 6 | pp = 837-9 | mese = Giu | anno = 1987 | pmid = 3107448 }}</ref><ref name="pmid1436270">{{Cita pubblicazione | cognome = van Basten | nome = JP. | coautori = B. van Hoek; R. Zeijen; R. Stockbrügger | titolo = Glyburide-induced cholestatic hepatitis and liver failure. Case-report and review of the literature. | url = https://archive.org/details/sim_netherlands-journal-of-medicine_1992-06_40_5-6/page/305 | rivista = Neth J Med | volume = 40 | numero = 5-6 | pp = 305-7 | mese = Giu | anno = 1992 | pmid = 1436270 }}</ref><ref name="pmid8601376">{{Cita pubblicazione | cognome = Saw | nome = D. | coautori = E. Pitman; M. Maung; P. Savasatit; D. Wasserman; CK. Yeung | titolo = Granulomatous hepatitis associated with glyburide. | url = https://archive.org/details/sim_digestive-diseases-and-sciences_1996-02_41_2/page/322 | rivista = Dig Dis Sci | volume = 41 | numero = 2 | pp = 322-5 | mese=febbraio| anno = 1996 | pmid = 8601376 }}</ref><ref name="pmid7748712">{{Cita pubblicazione | cognome = Pérez-Roldán | nome = F. | coautori = A. Aguirre; R. Bañares; M. Casado; C. González-Asanza; E. Alvarez; G. Clemente | titolo = [Cholestatic hepatitis caused by glybenclamide in a patient with hepatitis C virus]. | rivista = Rev Esp Enferm Dig | volume = 87 | numero = 2 | pp = 174-6 | mese=febbraio| anno = 1995 | pmid = 7748712 }}</ref>
[[Minima dose efficace]]: monitorare la [[glicemia]] e la [[glicosuria]] per poter determinare la minima dose efficace <ref name= Pharmamedix/Glibenclamide />.
Il corteo sintomatologico proprio dei disturbi gastroenterici può essere evitato od almeno ridotto nella sua intensità semplicemente con l'accortezza di assumere il farmaco con del cibo, ad esempio una leggera colazione.
 
In letteratura medica sono segnalati disturbi ematici rari ma potenzialmente pericolosi per la vita, e tra questi in particolare [[trombocitopenia]] talvolta associata a [[porpora]],<ref name="pmid402539">{{Cita pubblicazione | cognome = Flenker | nome = I. | coautori = P. Neuhausen; D. Ricken; G. Sabin | titolo = [Acute thrombocytopenic purpura following glibenclamide medication]. | rivista = Med Welt | volume = 28 | numero = 3 | pp = 127-8 | mese=gennaio| anno = 1977 | pmid = 402539 }}</ref><ref name="pmid3129615">{{Cita pubblicazione | cognome = Israeli | nome = A. | coautori = Y. Matzner; R. Or; I. Raz | titolo = Glibenclamide causing thrombocytopenia and bleeding tendency: case reports and a review of the literature. | rivista = Klin Wochenschr | volume = 66 | numero = 5 | pp = 223-4 | mese=marzo| anno = 1988 | pmid = 3129615 }}</ref><ref name="pmid1592302">{{Cita pubblicazione | cognome = Ganam | nome = R. | coautori = F. Zidan; P. Weiner | titolo = [Thrombocytopenia due to glibenclamide]. | rivista = Harefuah | volume = 122 | numero = 7 | pp = 430, 479 | mese=aprile| anno = 1992 | pmid = 1592302 }}</ref> [[anemia aplastica]], [[anemia emolitica]] (in particolare in soggetti affetti da deficienza della glucosio-6-fosfato-deidrogenasi),<ref name="pmid3115451">{{Cita pubblicazione | cognome = Nataas | nome = OB. | coautori = I. Nesthus | titolo = Immune haemolytic anaemia induced by glibenclamide in selective IgA deficiency. | rivista = Br Med J (Clin Res Ed) | volume = 295 | numero = 6594 | pp = 366-7 | mese = Ago | anno = 1987 | pmid = 3115451 }}</ref><ref name="pmid8562390">{{Cita pubblicazione | cognome = Meloni | nome = G. | coautori = T. Meloni | titolo = Glyburide-induced acute haemolysis in a G6PD-deficient patient with NIDDM | url = https://archive.org/details/sim_british-journal-of-haematology_1996-01_92_1/page/159 | rivista = Br J Haematol | volume = 92 | numero = 1 | pp = 159-60 | mese=gennaio| anno = 1996 | pmid = 8562390 }}</ref><ref name="pmid15126005">{{Cita pubblicazione | cognome = Vinzio | nome = S. | coautori = E. Andrès; AE. Perrin; JL. Schlienger; B. Goichot | titolo = Glibenclamide-induced acute haemolytic anaemia revealing a G6PD-deficiency. | url = https://archive.org/details/sim_diabetes-research-and-clinical-practice_2004-06_64_3/page/181 | rivista = Diabetes Res Clin Pract | volume = 64 | numero = 3 | pp = 181-3 | mese = Giu | anno = 2004 | doi = 10.1016/j.diabres.2003.11.006 | pmid = 15126005 }}</ref> [[leucopenia]], [[granulocitopenia]], [[agranulocitosi]].
''Pazienti [[epatopatici]] o [[nefropatici]]'': il rischio di ipoglicemia in questa classe di pazienti tende ad aumentare perché risulta più elevata la concentrazione plasmatica del farmaco. Nei pazienti con ridotta funzionalità epatica, inoltre, potrebbe diminuire la gluconeogenesi <ref name= Pharmamedix/Glibenclamide />.
 
== Dosi terapeutiche ==
''[[Insufficienza renale]] cronica (IRC)'': la somministrazione di glibenclamide dovrebbe essere evitata in pazienti con insufficienza renale cronica di stadio 3-5. La glibenclamide ha un metabolita attivo che è escreto attraverso il rene e il cui accumulo può causare un'ipoglicemia prolungata in pazienti con IRC <ref> Snyder R.W., Berns J.S., Semin. Dial., 2004, 17, 365 </ref>.
Il dosaggio di glibenclamide deve essere individualizzato e va regolato sulla base dei dati del controllo metabolico effettuato nel corso del trattamento. In genere si inizia con mezza compressa (pari a 2,5&nbsp;mg di principio attivo) al giorno per poi aumentare gradualmente la dose giornaliera di ulteriori 2,5&nbsp;mg, ma solo dopo aver effettuato gli appositi accertamenti metabolici (controlli seriati della glicemia pre e post prandiale).<br>
Il farmaco deve essere assunto da mezzora a 1 ora prima del pasto o durante lo stesso. Quando i pasti vengono assunti ad orari irregolari o non vengono consumati, aumenta il rischio che il paziente possa sperimentare un episodio di [[ipoglicemia]]. Per tale motivo la dieta rappresenta il caposaldo e il primo intervento terapeutico nella gestione del paziente diabetico. Il ricorso alla terapia con glibenclamide deve sempre essere associato ad un adeguato regime alimentare.
Anche l'attività fisica deve essere eseguita con regolarità, sia per il benefico effetto sul profilo glicemico, sia per evitare pericolosi episodi ipoglicemici.
 
== Sovradosaggio ==
''Pazienti anziani, debilitati, defedati'': in questi pazienti le sulfoniluree a lunga durata d'azione tendono ad indurre più facilmente ipoglicemia. Preferire sulfoniluree a breve durata d'azione <ref name= Pharmamedix/Glibenclamide />.
Nei casi di sovradosaggio accidentale o volontario si registrano i sintomi correlati a ipoglicemia. Questi comprendono: [[cefalea]], [[fame]] imperiosa, [[nausea]], [[vomito]], stanchezza, [[sonnolenza]], disturbi del sonno, irrequietezza, [[aggressività]], difficoltà di concentrazione, alterazione dello stato di vigilanza e del tempo di reazione, depressione, [[confusione mentale]], disturbi della parola o della vista, [[afasia]], [[tremore]], paralisi, disturbi sensori, [[Vertigine (medicina)|vertigini]], debolezza, perdita di autocontrollo, [[delirio]], [[convulsioni|convulsioni cerebrali]].
Nei casi più gravi il soggetto può perdere la coscienza e scivolare in uno stato di [[coma]], con respirazione superficiale e [[bradicardia]].
Possono inoltre presentarsi segni della contro-regolazione adrenergica quali [[sudorazione]], pelle fredda ed umida, ansietà, [[tachicardia]], [[ipertensione arteriosa|ipertensione]], palpitazioni, [[angina pectoris]] ed [[aritmie cardiache]].
Nel caso di paziente cosciente è sufficiente la somministrazione di carboidrati (una zolletta di zucchero per os) mentre in caso di soggetto in stato di coma è necessario ricorrere alla infusione di soluzioni glucosate per via endovenosa. Inoltre dette infusioni debbono essere continuate per almeno 36 ore dopo il ritorno a normali valori di glicemia, per il rischio concreto di ricaduta.
 
== Gravidanza e allattamento ==
''Precedente terapia con [[clorpropamide]]'': se la glibenclamide viene sostituita alla clorpropamide, monitorare la glicemia per le prime 2 settimane poiché la clorpropamide permane nell'organismo per periodi prolungati (rischio di ipoglicemia) <ref name= Pharmamedix/Glibenclamide />.
La somministrazione di sulfaniluree durante il parto può causare una grave ipoglicemia persistente nel [[neonato]]. Il farmaco di scelta, per il trattamento del diabete in gravidanza, rimane pertanto l'[[insulina]] per la sua capacità di mantenere sotto controllo la glicemia e per l'assenza di effetti potenzialmente tossici sul [[feto]]: l'insulina infatti non oltrepassa la barriera [[placenta]]re. Nelle pazienti nelle quali la somministrazione di insulina presenta delle criticità, la glibenclamide può rappresentare una valida alternativa. In ogni caso viene raccomandato di interrompere la terapia con glibenclamide almeno 2 settimane prima del parto. Poiché le fluttuazioni della glicemia nelle pazienti diabetiche possono indurre anomalie congenite e mortalità perinatale, è importante che il trattamento antidiabetico non sia interrotto per alcun motivo.
 
Sulla base dei dati di letteratura medica, il trattamento antidiabetico con glibenclamide può essere considerato compatibile con l'[[allattamento al seno]].<ref name="pmid17535842">{{Cita pubblicazione | cognome = Feig | nome = DS. | coautori = GG. Briggs; G. Koren | titolo = Oral antidiabetic agents in pregnancy and lactation: a paradigm shift? | rivista = Ann Pharmacother | volume = 41 | numero = 7 | pp = 1174-80 | mese = Lug | anno = 2007 | doi = 10.1345/aph.1K045 | pmid = 17535842 }}</ref>
''Precedente terapia con [[insulina]]'': la somministrazione di dosi maggiori di 40 unità insuliniche richiede una preventiva riduzione del dosaggio di insulina e una sostituzione graduale di quest'ultima con la glibenclamide. È opportuno, nella fase di sostituzione, controllare glucosio e chetoni nelle urine almeno 3 volte al giorno <ref name= Pharmamedix/Glibenclamide />.
Glibenclamide, come altre sulfaniluree di seconda generazione, si lega infatti alle proteine plasmatiche con un legame di natura non ionica, pertanto, è verosimile che il passaggio dell'ipoglicemizzante nel [[latte materno]] possa avvenire in percentuale pressoché trascurabile.<ref name="pmid9429368">{{Cita pubblicazione | cognome = Everett | nome = JA. | titolo = Use of oral antidiabetic agents during breastfeeding. | rivista = J Hum Lact | volume = 13 | numero = 4 | pp = 319-21 | mese = Dic | anno = 1997 | pmid = 9429368 }}</ref><ref name="pmid19366943">{{Cita pubblicazione | cognome = Glatstein | nome = MM. | coautori = N. Djokanovic; F. Garcia-Bournissen; Y. Finkelstein; G. Koren | titolo = Use of hypoglycemic drugs during lactation. | rivista = Can Fam Physician | volume = 55 | numero = 4 | pp = 371-3 | mese=aprile| anno = 2009 | pmid = 19366943 }}</ref>
Dopo la somministrazione di glibenclamide a dosi pari a 5 e 10&nbsp;mg, la misurazione della concentrazione della solfanilurea nel latte materno 8 ore dopo non ha rilevato tracce di farmaco. Dati sovrapponibili sono stati osservati dopo 5-16 giorni, in caso di somministrazione di 5&nbsp;mg/die.<ref name="pmid16043722">{{Cita pubblicazione | cognome = Feig | nome = DS. | coautori = GG. Briggs; JM. Kraemer; PJ. Ambrose; DN. Moskovitz; M. Nageotte; DJ. Donat; G. Padilla; S. Wan; J. Klein; G. Koren | titolo = Transfer of glyburide and glipizide into breast milk. | url = https://archive.org/details/sim_diabetes-care_2005-08_28_8/page/1851 | rivista = Diabetes Care | volume = 28 | numero = 8 | pp = 1851-5 | mese = Ago | anno = 2005 | pmid = 16043722 }}</ref>
 
== Interazioni ==
''[[Acetonuria]] e [[glicosuria]]'': la presenza di questi sintomi dovrebbe indirizzare la diagnosi verso il diabete insulino-dipendente <ref name= Pharmamedix/Glibenclamide />.
* [[Ciclosporina]]: la contemporanea somministrazione di glibenclamide e ciclosporina in pazienti con trapianto renale può comportare un rilevante aumento dei livelli plasmatici (circa il 57 %) dell'immunosoppressore.<ref name="pmid3133859">{{Cita pubblicazione | cognome = Hopps | nome = V. | coautori = A. Galione; P. Vetri; F. Vaccaro; MC. Sorrentino; ME. Woodrow | titolo = Glybenclamide and cyclosporine A: an interaction on glucose metabolism. | rivista = Transplant Proc | volume = 20 | numero = 3 Suppl 3 | pp = 979-84 | mese = Giu | anno = 1988 | pmid = 3133859 }}</ref><ref name="pmid8885130">{{Cita pubblicazione | cognome = Islam | nome = SI. | coautori = QN. Masuda; OO. Bolaji; FM. Shaheen; IA. Sheikh | titolo = Possible interaction between cyclosporine and glibenclamide in posttransplant diabetic patients. | rivista = Ther Drug Monit | volume = 18 | numero = 5 | pp = 624-6 | mese = Ott | anno = 1996 | pmid = 8885130 }}</ref>
''
* [[Fluconazolo]]: la terapia di associazione con glibenclamide comporta un aumento dei livelli plasmatici dell'ipoglicemizzante.<ref name="pmid11584954">{{Cita pubblicazione | cognome = Gupta | nome = R. | coautori = A. Mittal; LK. Bhatnagar; NK. Bansal | titolo = Oral hypoglycemics and azoles: an important drug interaction. | rivista = J Assoc Physicians India | volume = 49 | p = 676 | mese = Giu | anno = 2001 | pmid = 11584954 }}</ref>
Acido nicotinico, [[alcool]], alofenato, beta-bloccanti, calcio-antagonisti, ciclofosfamide, clofibrato, cloramfenicolo, dicumarolo e derivati, [[estrogeni]], [[fenilbutazone]], [[feniramidolo]], fenitoina, fenotiazine, furosemide, glisossepide, isoniazide, MAO-inibitori, probenecid, [[propranololo]], [[salicilati]], simpaticomimetici, alcuni [[sulfamidici]], farmaci tiroidei'': non somministrare glibenclamide con questi farmaci <ref name= Pharmamedix/Glibenclamide />.
* Farmaci beta-bloccanti ([[propranololo]], [[acebutolo]], [[atenololo]] ed altri): la co-somministrazione con glibenclamide ne aumenta gli effetti ipoglicemizzanti.<ref name="pmid6802160">{{Cita pubblicazione | cognome = Zaman | nome = R. | coautori = MJ. Kendall; PI. Biggs | titolo = The effect of acebutolol and propranolol on the hypoglycaemic action of glibenclamide. | url = https://archive.org/details/sim_british-journal-of-clinical-pharmacology_1982-04_13_4/page/507 | rivista = Br J Clin Pharmacol | volume = 13 | numero = 4 | pp = 507-12 | mese=aprile| anno = 1982 | pmid = 6802160 }}</ref>
* [[Acido acetilsalicilico]] e [[salicilati]]: la terapia di associazione con glibenclamide può comportare un potenziamento degli effetti ipoglicemizzanti della sulfanilurea.<ref name="pmid8773160">{{Cita pubblicazione | cognome = Kubacka | nome = RT. | coautori = EJ. Antal; RP. Juhl; IR. Welshman | titolo = Effects of aspirin and ibuprofen on the pharmacokinetics and pharmacodynamics of glyburide in healthy subjects. | url = https://archive.org/details/sim_annals-of-pharmacotherapy_1996-01_30_1/page/20 | rivista = Ann Pharmacother | volume = 30 | numero = 1 | pp = 20-6 | mese=gennaio| anno = 1996 | pmid = 8773160 }}</ref>
* [[Rifampicina]]: la co-somministrazione con glibenclamide riduce gli effetti ipoglicemizzanti della sulfanilurea.<ref name="pmid9069698">{{Cita pubblicazione | cognome = Surekha | nome = V. | coautori = JV. Peter; L. Jeyaseelan; AM. Cherian | titolo = Drug interaction: rifampicin and glibenclamide. | rivista = Natl Med J India | volume = 10 | numero = 1 | pp = 11-2 | pmid = 9069698 }}</ref>
* [[Claritromicina]]: la contemporanea associazione con glibenclamide ne potenzia l'attività ipoglicemizzante incremenmtando pertanto il rischio di severa ipoglicemia.<ref name="pmid12196446">{{Cita pubblicazione | cognome = Bussing | nome = R. | coautori = A. Gende | titolo = Severe hypoglycemia from clarithromycin-sulfonylurea drug interaction. | url = https://archive.org/details/sim_diabetes-care_2002-09_25_9/page/1659 | rivista = Diabetes Care | volume = 25 | numero = 9 | pp = 1659-61 | mese = Set | anno = 2002 | pmid = 12196446 }}</ref>
 
==Avvertenze==
''[[Adrenalina]], corticosteroidi, diuretici, contraccettivi orali'': diminuiscono gli effetti ipoglicemizzanti della glibenclamide <ref name= Pharmamedix/Glibenclamide />.
''[[Insufficienza renale cronica]] (IRC)'': la somministrazione di glibenclamide dovrebbe essere evitata in pazienti con insufficienza renale cronica di stadio 3-5. La glibenclamide ha un metabolita attivo che è escreto attraverso il rene e il cui accumulo può causare un'ipoglicemia prolungata in pazienti con IRC<ref>Snyder R.W., Berns J.S., Semin. Dial., 2004, 17, 365</ref>.
 
== Note ==
''[[Gravidanza]]'': la somministrazione di sulfoniluree durante il parto può causare una grave ipoglicemia persistente nel neonato. Si raccomanda pertanto di interrompere la terapia con glibenclamide 2 settimane prima del parto. Poiché le fluttuazioni della glicemia nelle pazienti diabetiche possono indurre anomalie congenite e mortalità perinatale, è importante che il trattamento antidiabetico non sia interrotto. Il farmaco di scelta, per il trattamento del diabete in gravidanza, rimane l'insulina per la sua capacità di mantenere sotto controllo la glicemia e per l'assenza di effetti potenzialmente tossici sul feto (l'insulina non attraversa la placenta); nelle pazienti nelle quali la somministrazione di insulina presenta delle criticità, la glibenclamide può rappresentare una valida alternativa <ref name= Pharmamedix/Glibenclamide />.
<references/>
 
== Altri progetti ==
''[[Allattamento]]'': sulla base dei dati di letteratura, il trattamento antidiabetico con glibenclamide può essere considerato compatibile con l'allattamento al seno <ref> Feig D.S. et al., Ann. Pharmacother., 2007, 41 (7), 1174 </ref>. Il legame tra glibenclamide e proteine plasmatiche è di natura non ionica, pertanto, è probabile che il passaggio del farmaco nel latte materno possa considerarsi trascurabile <ref> Everett J.A. et al., J. Hum. Lact., 1997, 13, 319 </ref>. Infatti dopo somministrazione di una dose singola di glibenclamide pari a 5 e 10 mg, la misurazione della concentrazione del farmaco nel latte materno 8 ore dopo non ha rilevato tracce di farmaco e, analogamente, è stato osservato dopo 5-16 giorni in caso di somministrazione di 5 mg/die <ref> Feig D.S. et al., Diabetes Care, 2005, 28 (8), 1851 </ref>.
{{interprogetto}}
 
{{Ammidi}}
''[[Conservazione]]'': conservare al riparo dalla luce <ref name= Pharmamedix/Glibenclamide />.
{{Cloruri}}
 
{{Portale|chimica|medicina}}
== Note ==
<references/>
 
[[Categoria:Sulfaniluree]]
{{Portale|medicina}}
[[Categoria:Medicinali essenziali secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità]]