Pollenza: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: aggiungo template {{Collegamenti esterni}} (ref)
 
(372 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{NN|Marche|gennaio 2021|Solo una fonte nel corpo voce.}}
{{S comuni|Marche}}
{{Divisione amministrativa
{{Comune <!-- per la compilazione vedi Aiuto:Comune -->
|nomeComuneNome = Pollenza
|linkStemmaPanorama = Pollenza-Stemma at night.pngjpg
|Didascalia = La piazza principale di notte.
|siglaRegione = MAR
|Bandiera = Pollenza-Gonfalone.png
|siglaProvincia = MC
|Voce bandiera =
|latitudineGradi = 43
|Stemma = Pollenza-Stemma.png
|latitudineMinuti = 16
|Voce stemma =
|latitudineSecondi = 3.99
|Stato = ITA
|longitudineGradi = 13
|Grado amministrativo = 3
|longitudineMinuti = 20
|Divisione amm grado 1 = Marche
|longitudineSecondi = 53.30
|Divisione amm grado 2 = Macerata
|mappaX = 166
|Amministratore locale = Mauro Romoli
|mappaY = 128
|Partito = [[lista civica]]
|altitudine = 341
|Data elezione = 27-5-2019
|superficie = 39,47
|Data rielezione = 10-6-2024
|abitanti = 6.449
|Data istituzione =
|anno = 31-12-2008
|Sottodivisioni = vedi [[#Frazioni|elenco]]
|densita = 163,39
|Divisioni confinanti = [[Macerata]], [[San Severino Marche]], [[Tolentino]], [[Treia]]
|frazioni =
|Zona sismica = 2
|comuniLimitrofi = [[Macerata]], [[San Severino Marche]], [[Tolentino]], [[Treia]]
|Gradi giorno = 2039
|cap = 62010
|Nome abitanti = pollentini
|prefisso = [[0733]]
|Patrono = [[san Giovanni Battista]]
|istat = 043041
|Festivo = 24 giugno
|fiscale = F567
|PIL =
|nomeAbitanti = pollentini
|PIL procapite =
|patrono = [[San Giovanni Battista]]
|Mappa = Map of comune of Pollenza (province of Macerata, region Marche, Italy).svg
|festivo = [[24 giugno]]
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Pollenza nella provincia di Macerata
|sito = http://www.pollenza.sinp.net/
|Sito = http://www.comune.pollenza.mc.it/
|Incipit =
}}
'''Pollenza''' è un [[comune italiano]] di 6.449 abitanti<ref>Bilancio demografico 2008, dati [http://www.demo.istat.it/bil2008/index.html ISTAT]</ref> della [[provincia di Macerata]] nelle [[Marche]].
 
'''Pollenza''' (''Montemilone'' fino al 1862<ref>{{cita web|1=http://www.elesh.it/storiacomuni/storia_comune.asp?istat=043041|2=Storia dei Comuni - Variazioni Amministrative dall'Unità d'Italia|3=5 agosto 2023}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Macerata]], nelle [[Marche]].
==Evoluzione demografica==
 
== Geografia fisica ==
Si trova al centro della provincia di Macerata, al confine est con il capoluogo. Il centro storico poggia su una collina di 341 m s.l.m. al centro di due valli, a nord quella del [[Potenza (fiume)|fiume Potenza]], a sud quella del [[Chienti|fiume Chienti]]. La presenza dei due fiumi ha consentito fin dall'antichità la coltivazione della terra e il transito di merci e popoli, rendendo la zona abitata e ricca.
 
== Storia ==
Le prime tracce dell'uomo compaiono nell'[[VIII secolo a.C.]], epoca a cui risale un'estesa necropoli rinvenuta a ''Monte Franco'', a nord dell'abitato<ref name=":0">''Statuto di Pollenza'', Pollenza, Tipografia San Giuseppe, 1995, pag.9</ref>. Risulta dagli scritti di [[Tito Livio]], [[Strabone]], [[Plinio il Vecchio]], [[Plinio il Giovane]] e [[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]], una cittadina nominata ''Pollentia'' o ''Pneuentia'' descritta come uno dei principali centri del [[Piceno (territorio)|Piceno]] posti lungo l'[[Itinerario antonino|Itinerarium Antonini]]. Della cittadina romana non si conosce però l'esatta collocazione; certamente ebbe una vita florida in epoca repubblicana per essere poi oscurata dalla vicina [[Parco archeologico di Urbs Salvia|Urbs Salvia]] in epoca imperiale. In nome potrebbe derivare dal verbo latino ''pollere'' e dalla divinità ''Pollentia'', simbolo di vitalità e forza.
 
Dopo le invasioni barbariche l'abitato venne distrutto, per essere poi ricostruito intorno prima dell'anno Mille dal condottiero carolingio ''Milone'', che riceve questo feudo dal Papa e da Carlo III; a lui si collega il toponimo ''Monte Milone'' utilizzato fino all'epoca moderna. Nel 1248, divenuto un Comune indipendente, il paese si trova fa parte di una confederazione di comuni composta da [[Cingoli]], [[Tolentino]], [[Matelica]], [[Camerino]] e [[Treia]]. In quest'epoca l'impianto urbanistico si presenta già a schema radiocentrico secondo i dettami dell'urbanistica romana, con a nord i quartieri di Santa Maria e San Salvatore, a sud quelli di Sant'Andrea e San Bartolomeo. Intorno al Castello di Monte Milone (attuale centro storico) sorgono gli altri quattro castelli raffigurati sullo stemma comunale: il Cassero o Borgo Piazza vecchia (Colle La Croce-Monte Franco-Molino), Castel Gualdo (zona Santa Lucia), Gagliano (Palombarette) e Castel Franco (Monte Fanco).
 
Nel secolo XIV il [[Egidio Albornoz|cardinale Albornoz]], impegnato a riordinare i possedimenti dello [[Stato Pontificio]] fa redigere le ''Constitutiones Aegidianae'', dove Monte Milone viene indicato tra le ''Terrae Mediocres;'' sotto l'influenza di Albornoz nel 1366 viene costruita la cinta muraria a scopo difensivo. Segue un periodo di sudditanza ai nobili Buonaccorsi, ai Lazzarini, ai Da Varano ed infine ai Malatesta; decisivo è poi l'arrivo nella Marca di [[Francesco Sforza]], che conquista l'intera regione. Monte Milone cade nel 1443 subendo numerosi danni, furono incendiati il centro storico<ref>''Statuto di Pollenza'', Pollenza, Tipografia San Giuseppe, 1995, pag. 8</ref> e l'[[Abbazia di Rambona]] ad opera di [[Ciarpellone]]. Subito però il paese si riorganizza rinforzando le mura con ben dodici torrioni e due porte d'ingresso: porta ''Santa Croce'' a nord (già esistente e detta infatti ''Porta Vecchia'') e ''Porta del Colle'' a sud (poi demolita e riedificata nel 1854). Il dominio degli Sforza terminerà nel 1477, dopodiché questi territori torneranno allo Stato Pontificio.
 
Il Cinquecento è un secolo di relativa prosperità, durante il quale nasce l'arte della ceramica pollentina portata in zona da vasai forestieri che si stabilirono qui, primo tra tutti fu Gerolamo da Ancona nel 1509. In seguito l'arte della ceramica si radicò con varie fabbriche e durò per quattro secoli con punte di eccellenza nel centro-Italia.
 
Nel Sei-Settecento avviene il rinnovamento edilizio del centro: si costruiscono il nuovo palazzo comunale (1775) e la torre civica (1785).
 
Tra il 1797 e il 1798 il paese è soggetto al Governo Provvisorio di [[Napoleone]], dal 1798 al 1799 fece parte della Repubblica Romana e diventa sede di Cantone; nel giugno del 1799 viene abbattuto ''l'albero della libertà'' eretto al centro della piazza e Montemilone torna allo Stato Pontificio finché nel 1808 si unisce al [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno Italico.]] Dal 1814 al 1815 fa parte del [[Regno di Napoli]] e questa vicenda storica si concluderà con la cosiddetta ''Battaglia di Cantagallo'' (più nota come [[Battaglia di Tolentino]]). Lo scontro militare avvenne sul territorio di Pollenza nelle giornate del 2 e 3 maggio [[1815]] e si concluse con il ritiro di [[Gioacchino Murat]] e il ritorno definitivo allo [[Stato della Chiesa]].
 
Nel corso dell'Ottocento si abbattono i torrioni e si ricostruiscono Porta del Colle, Porta della Croce e ''Porta Nuova'' (detta ''Porta di Mezzo'', fu costruita nel 1822 per creare un rapido accesso alla piazza)''.'' Nel [[1862]] a seguito della proclamazione del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], con regio decreto di [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]] il paese torna al nome romano ''Pollenza'', anche per un discorso di uniformità amministrativa stante un omonimo comune di [[Montemilone]] in [[provincia di Potenza]].
 
Nel [[1907]], con la costruzione del portico di palazzo Di Spilimbergo, viene regolarizzata la forma di Piazza della Libertà e nello stesso anno avviene il crollo dell'ottagonale ''chiesa di Sant'Andrea'', che occupava l'attuale spazio di ''Piazzetta Ricci''.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
* [[Abbazia di Rambona]]: Chiesa d’impianto romanico; è tra le abbazie più antiche delle [[Marche]].
* Collegiata di San Biagio: Sorge sui resti di una precedente chiesa demolita nel 1791. L'edificio attuale è stato progettato dal De Mattia di Treia e consacrato nel 1844. Si presenta come un imponente tempio neoclassico con pianta a croce greca; di fianco si alza per 35 metri il campanile non è allineato alla facciata perché poggia sulle fondamenta di un antico torrione. All'interno si conservano affreschi di [[Virginio Monti]], [[Domenico Tojetti]]<ref>Leoni Luca, ''Dai Castelli romani alla California: il pittore Domenico Tojetti (1807-1892)'', Provincia di Roma, Velletri, 2008, pag. 19</ref>, [[Biagio Biagetti]], Giovanni Cingolani e [[Giuseppe Fammilume]], oltre ad un [[Gaetano Callido|organo Callido]] del 1793.
* Chiesa e chiostro dei SS. Antonio e Francesco: Sorge sul luogo del più antico edificio religioso del centro storico, la Chiesa di Santa Maria dipendente dall'[[Abbazia di Rambona]], dove morì l'abate [[Amico di Rambona|Sant'Amico]]. Dal 1285 per volere dell'abate di Rambona la chiesa passa in carico all'Ordine francescano, ospita quindi un monastero e viene intitolata a San Francesco. Dell'antica struttura restano il chiostro francescano ed il portale del 1377. All'interno è custodita una pala d'altare del 1496 di [[Lorenzo d'Alessandro|Lorenzo D'Alessandro]] raffigurante [[Antonio di Padova|Sant'Antonio da Padova]]. La tradizione vuole che non appena la pala fu portata in processione i malati di peste guarirono al suo passaggio, da qui vengono la proclamazione del santo a Protettore del paese e l'intitolazione della chiesa anche a [[Antonio di Padova|Sant'Antonio]]. Nel [[1931]] viene ricostruita la facciata, su disegno dell'architetto [[Cesare Bazzani]], con un particolare stile liberty a mosaico.
* Chiesa di San Giuseppe e Monastero delle Clarisse: La storia del monastero delle Clarisse a Pollenza sembrerebbe risalire al XIII secolo. All'epoca esisteva infatti un monastero intitolato a [[Maria Maddalena|Santa Maria Maddalena]] nei pressi della chiesa di San Biagio. Nel 1556 venne trasferito nell'attuale sede grazie al consistente lascito di ''Giovanni Greco'' di Montemilone il quale donò un'abitazione alle ''Monache Claustrali Riformate dell'Ordine di Santa Chiara'' a condizione che venisse costruita una chiesa annessa al monastero e dedicata a [[San Giuseppe]]. Nel 1562 risultano terminati i lavori grazie al concorso di altri benefattori e del Comune. Nei secoli successivi il monastero e la chiesa sono stati ampliati e decorati fino a raggiungere la forma attuale. Nel 1810 a seguito delle campagne napoleoniche le monache dovettero abbandonare il monastero che divenne temporaneamente una caserma per i soldati di [[Gioacchino Murat]], ma nel 1822 le attività monastiche ripresero il loro corso tanto che già nel 1824, le monache riaprirono l'antico educandato femminile presente dal 1696 e che poi perdurò fino al 1937. L'ultimo restauro complessivo della chiesa risale al 1987. All'interno, di stile barocco, si accede da un notevole portale cinquecentesco in pietra. Sull'altare maggiore si trova una tela raffigurante il transito di [[San Giuseppe]], su quello di sinistra spicca una notevole opera raffigurante lo sposalizio mistico di [[Caterina d'Alessandria|Santa Caterina d'Alessandria]], mentre l'altare di destra è dedicato a San Giacinto, giovane soldato romano venerato come martire, le cui spoglie, giunte da [[Roma]], riposano sotto l'altare maggiore fin dal 4 maggio 1684. Il monastero è noto anche grazie alla Venerabile [[Maria Teresa Artusini]] ([[Forlì]], [[1682]] – Pollenza, [[4 marzo]] [[1722]]), suora professa di cui si conservano nel monastero annesso alcuni manoscritti.
*Chiesa dell'Immacolata Concezione: Affacciata su Piazza Libertà, riedificata nel 1821 su una precedente costruzione e grazie al benefattore Borromeo Accursi. Presenta una pianta a croce greca, facciata in stile dorico e sull'altare maggiore due angeli in maiolica provenienti dalle antiche vaserie del luogo.
*Chiesa della Madonna della Pace o della Croce: Sorte nel 1612, ha una struttura ottogonale a [[croce greca]] con una cupola a volta reale ed un cupolino. All'interno si trovano tre altari con dipinti di autore ignoto.
*Chiesa di santa Lucia in Sylvis: risalente al 1528
*Chiesa delle Moie: chiesetta rurale edificata nel 1704.
*Chiesetta di San Valentino: di piccolissime dimensioni, ma antichissima.
*Chiesa di Santa Maria del Trebbio: annessa al convento dei Frati Minori, edificata o ristrutturata nel 1875.
*Chiesetta della Madonna di Loreto: eretta nel 1921 a ricordo del passaggio dell'immagine della Madonna Lauretana.
 
=== Architetture civili ===
* Monte Franco: collina a nord dell'abitato, oggi prevalentemente zona boschiva, ma nei secoli ha svolto una naturale funzione difensiva. Sulla sommità sono state ritrovate delle nicchie funerarie e alle pendici nord un'estesa [[necropoli]] da cui sono emersi ricchi corredi funerari e la nota ''tomba del cavallo bardato,'' caso unico in tutta la zona del medio-alto Adriatico.
* Torre civica: risalente al 1785 e adiacente al palazzo comunale, la torre si eleva per 20 metri e termina con una cupola sansovinesca e campaniletto in ferro molto raro in Italia. Il campanone dedicato al Patrono [[Giovanni Battista|San Giovanni Battista]] produce un suono particolarmente armonioso; si narra che ciò sia dovuto alla particolare amalgama che lo compone, poiché durante la fusione del campanone i cittadini avrebbero partecipato gettandovi i loro gioielli in oro e le fedi nuziali.
* Palazzo comunale: posizionato nell'esatto luogo dove sorgeva il medievale Palazzo dei Priori, fu ricostruito nel 1775 dall'architetto Alessandro Rossi di Osimo. Il portale barocco è stato di recente restaurato; di fronte è visibile il palazzo dove sorgeva l'antico Monte di Pietà, ricordato da una targa.
* Sala Nobile o Sala dei Benemeriti: si trova al primo piano del Palazzo comunale, oggi usata per cerimonie ufficiali, riporta alle pareti i ritratti dei cittadini illustri.
* Piazza Ricci o Piazzetta Ricci: è lo slargo dove un tempo sorgeva la chiesa di Sant'Andrea, ancora oggi ricordata nel nome della parrocchia (quella di Pollenza si chiama infatti Parrocchia di Sant'Andrea Apostolo pur non avendo più alcuna chiesa a lui dedicata). Si affacciano su questa piazza due palazzi nobiliari, quello della famiglia Lazzarini e quello della famiglia Ricci-Petrocchini che vantava legami di parentela con il gesuita [[Matteo Ricci]], [[Alessandro Manzoni]] e [[Massimo d'Azeglio|Massimo D'Azeglio]]<ref>Adele Failla Lemme, ''La Famiglia Ricci a Pollenza'', San Giuseppe, Pollenza, 1984, pag. 19 e seg.</ref>.
* Villa Lauri:
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Pollenza}}
 
===Il nome=Cultura ==
=== Scuole ===
Inizialmente il centro storico era chiamato ''Pollentia'', ma durante le invasioni barbariche esso fu distrutto, per essere poi ricostruito intorno all'anno [[1000]]. In onore del condottiero [[Milone]], venne rifondato con il nome di '''Montemilone'''. Successivamente, intorno all'anno [[1862]], il paese riprese l'antico nome di Pollenza.
* Le due scuole più importanti del Comune di Pollenza sono la [[Scuola primaria]] "Anna Frank" e la [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|Scuola secondaria di primo grado]] "Vincenzo Monti".
 
===Architettura Biblioteche ===
* Biblioteca comunale: si trova oggi nell'ala di Palazzo Cento costituita a metà del XIX secolo annettendo l'edificio all'adiacente palazzo Damiani. Fondata nel 1795, è stata istituita nuovamente nel 1986, custodisce circa 4.000 volumi moderni, il fondo del Cardinale Cento, l'Archivio storico della "Corporazione del Melograno" e l'Archivio storico comunale<ref name=":0" /> organizzato nel 1915 e con documenti che vanno dal 1233 al 1950.
Il monumento più importante, presente nel comune di Pollenza è l'[[Abbazia di Rambona]].
Fu fatta costruire, intorno all'[[891]], per ordine della regina [[Ageltrude]], figlia di [[Adelchi]], dei [[Longobardi]]. Secondo ricerche, condotte da molti storici in questa abbazia si ritirava a meditare e riflettere [[Sant'Amico]], monaco e sarcerdote.
 
=== Musei ===
Si segnala il monastero delle [[Clarisse]], con la chiesa di San Giuseppe, noto anche a causa della Venerabile [[Maria Teresa Artusini]] ([[Forlì]], [[1682]] – Pollenza, [[1722]]).
* [[Museo civico di Palazzo Cento]]: il palazzo di origine cinquecentesca eretto dai conti Moroni di Roma, fu rimaneggiato successivamente e nel XVIII secolo fu amministrato per conto dei Moroni dal [[Monaldo Leopardi]], che trascorse qui alcuni periodi con il figlio [[Giacomo Leopardi|Giacomo]]. L'ultimo proprietario fu il Cardinale [[Fernando Cento]]. Alla sua morte il palazzo venne adibito a sede museale ed ospita testimonianze della storia locali di varie epoche, dall'età picena fino a quella contemporanea. Tra i reperti archeologici spicca un pavimento proveniente da una villa rustica romana del I sec. a. C. rinvenuta in località Santa Lucia. Si tratta di un raro mosaico a tessere di terracotta e pasta vitrea raffigurante la scena mitologica della caccia al cinghiale di [[Meleagro]]; l'opera è di derivazione ellenistica e probabilmente precedente di due secoli all'edificazione della villa in cui era collocato. Una corposa collezione di ceramiche locali testimonia la qualità raggiunta dalle fabbriche locali nei secoli XVI-XVIII.
* [[Museo della Vespa]] - Collezione Marco Romiti
 
===Esposizione diTeatri antiquariato===
* [[Teatro Giuseppe Verdi (Pollenza)|Teatro comunale "Giuseppe Verdi"]]: tipica sala da musica di epoca ottocentesca, vi si accede dalla piazza centrale e può ospitare fino a 250 persone.
Ogni anno a Pollenza, nel centro storico si svolge la mostra di artigianato, antiquariato e restauro artistico. Quella del [[restauro]] è un'arte molto praticata e famosa nel comune di Pollenza. In via degli Orti, si trova la storica [[bottega]] di [[restauro]], dove l'artista [[Manrico Marinozzi]] ha creato le sue famose opere.
==Personalità legate a Pollenza==
* [[Sante Saccone]], ([[1550]]-[[1634]]) agricoltore, servo di Dio. Nativo del Serrone, località di [[San Severino Marche]]. Gli vengono attribuiti miracoli circa la previsione di eventi futuri, veggente, guarigioni da mali incurabili e resurezzione di persone morte. Venerato nella locale chiesa di San francesco e Sant' Antonio ove riposano le sue spoglie.
 
==Bibliografia= Eventi ===
{{...|centri abitati d'Italia}}
* Religiosi della Compagnia di Gesù, ''Vita del venerabile servo di Dio Severino Saccone del Serrone..'', 1651, manoscritto in folio, raccolta Severino Servanzi Collio, biblioteca comunale di [[San Severino Marche]].
 
== Geografia antropica ==
=== Frazioni ===
* Campomaggio, [[Battaglia di Tolentino|Cantagallo]], Casette Verdini, Colle, Molino, Morla, Mozzavinci, [[Stazione di Pollenza|Pollenza Scalo]], [[Abbazia di Rambona|Rambona]], Rotelli e Trebbio.
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmministrazione
{{ComuniAmminPrec
|NomeSindaco= Luigi Monti
|22 settembre [[1987]]
|DataElezione= 08/06/2009
|partito=18 giugno [[lista civica1990]]
|Benedetto Ranieri
|TelefonoComune= 0733 548709
|[[Democrazia Cristiana]]
|EmailComune= comune@pollenza.sinp.net
|
|<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|18 giugno [[1990]]
|24 aprile [[1995]]
|Ivano Dignani
|[[Democrazia Cristiana]]
|
|<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|24 aprile [[1995]]
|14 giugno [[1999]]
|Claudio Valentini
|[[Centro-sinistra]]
|
|<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|14 giugno [[1999]]
|14 giugno [[2004]]
|Claudio Valentini
|[[Lista civica]]
|
|<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|14 giugno [[2004]]
|8 giugno [[2009]]
|Sabrina Ricciardi
|[[Lista civica]]
|
|<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|8 giugno [[2009]]
|26 maggio [[2014]]
|Luigi Monti
|[[Lista civica]]
|
|<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|26 maggio [[2014]]
|27 maggio [[2019]]
|Luigi Monti
|[[Lista civica]] ''Con la gente''
|
|<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|27 maggio [[2019]]
|10 giugno [[2024]]
|Mauro Romoli
|[[Lista civica]]
|
|<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|10 giugno [[2024]]
|''in carica''
|Mauro Romoli
|[[Lista civica]] ''Con la gente''
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
== Infrastrutture ==
=== Strade ===
Il principale collegamento e la [[Strada statale 77 della Val di Chienti|superstrada SS 77]] (collegamento est-ovest da [[Civitanova Marche]] a [[Foligno]]) ed ha lo svincolo "Pollenza" che permette direttamente di raggiungere la cittadina.
 
=== Ferrovie ===
Il territorio comunale dispone di una [[Stazione di Pollenza|stazione ferroviaria]] facente parte della [[ferrovia Civitanova Marche-Fabriano]], servita da treni regionali [[Trenitalia]] nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Regione Marche]].
 
== Sport ==
 
=== Calcio ===
* Le squadre di Pollenza sono due: l'A.S.D. Montemilone Pollenza, che milita in [[Prima Categoria|Prima categoria]], e l'A.S.D. Casette Verdini, in [[Promozione (calcio)|Promozione]].
 
== Galleria d'immagini ==
<gallery>
File:Pollenza - San Biagio da Piazzale Marconi.jpg|San Biagio da Piazzale Marconi
File:Pollenza - Chiesa dei Santi Francesco e Antonio.jpg|Chiesa dei Santi Francesco e Antonio
File:Pollenza - Vicolo San Salvatore.jpg|Vicolo San Salvatore
File:Pollenza - Via Monsignor Marinozzi.jpg|Via Monsignor Marinozzi
File:Pollenza - San Biagio dalle Mura.jpg|San Biagio dalle Mura
</gallery>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
{{Provincia di Macerata}}
* Antonio Bianchedi, ''Cenni storici sopra Monte Milone'', Macerata, Tip. Cortesi, 1861
{{Portale|Marche}}
*Religiosi della Compagnia di Gesù, ''Vita del venerabile servo di Dio Severino Saccone del Serrone..'', 1651, manoscritto in folio, raccolta Severino Servanzi Collio, biblioteca comunale di [[San Severino Marche]].
*Adele Failla Lemme, ''La famiglia Ricci a Pollenza'', Pollenza, Litotipo San Giuseppe, 1984
* Cesare Froldi, ''Sessantesimo della fondazione della Corporazione del Melograno'', Pollenza, Tip. San Giuseppe, 1985
*Luca Leoni, ''Dai Castelli romani alla California: il pittore Domenico Tojetti (1807-1892)'', Velletri, Provincia di Roma, 2008
* Sabrina Ricciardi'', Pollenza storia arte cultura,'' Pollenza, Tipografia San Giuseppe, 2000
* Fabio Sileoni, ''Don Nazareno Boldorini (1904-1959), una vita per Rambona, con scritti e articoli scelti,'' Pollenza, Associazione Pro Rambona, 2005
*''Statuto di Pollenza,'' Pollenza, Tipografia San Giuseppe, 1995
 
== Voci correlate ==
[[Categoria:Comuni della provincia di Macerata]]
* [[Stazione di Pollenza]]
[[Categoria:Comuni delle Marche]]
 
[[Categoria:Comuni italiani]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Comuni della provincia di Macerata}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Marche}}
 
[[enCategoria:Pollenza| ]]
[[eo:Pollenza]]
[[fr:Pollenza]]
[[ja:ポッレンツァ]]
[[nap:Pollenza]]
[[nl:Pollenza]]
[[pl:Pollenza]]
[[pt:Pollenza]]
[[vi:Potenza Picena]]
[[vo:Pollenza]]