Alhambra: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|descrizione=altri significati|titolo=[[Alhambra (disambigua)]]}}
{{Edificio civile
|nome edificio = Alhambra
|immagine = Dawn Charles V Palace Alhambra Granada Andalusia Spain.jpg
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|città = Granada
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}}
 
L{{'}}'''Alhambra,''' un complesso palaziale [[al-Andalus|andaluso]] a [[Granada]]. Etimologicamente, ''Alhambra'' in [[lingua araba|arabo]] è "al-Ḥamrā’" (la Rossa, [[Lingua araba|Arabo]] <span style="font-size: 120%;">الحمراء</span>), dal momento che il suo nome intero era ''Qalʿat al-ḥamrā’ʾ'' (Cittadella rossa).
 
{{dx|[[File:Alhambra by Juan Laurent.jpg|sinistra|miniatura|Alhambra da Juan Laurent, c. 1874, [https://www.nga.gov/research/library/imagecollections/features/solemnity-of-shadows.html Department of Image Collections], National Gallery of Art Library, Washington, DC]]}}
 
Secondo alcune versioni il nome veniva dal colore rosato delle mura che circondavano l'Alhambra. L'Alhambra è una vera città murata (''medina'') che occupa la maggior parte del colle della Sabika, mentre per parte sua Granada fruiva di un altro sistema di mura protettive di cinta. Pertanto l'Alhambra poteva funzionare in modo autonomo rispetto a Granada. Nell'Alhambra vi erano tutti i servizi propri necessari agli abitanti che vi vivevano: [[moschea|moschee]], scuole, botteghe e altro.
 
Nel [[1238]] fece il suo ingresso a Granada dalla Porta di Elvira, per occupare il Palazzo del Gallo del Vento, [[Muhammad ibn Nasr|Muḥammad ibn Naṣr]] (noto anche come Naẓar), chiamato al-Ḥamar, ''"Il Rosso"'', perché aveva la barba di colore rossiccio, fondatore della dinastia [[Nasridi|nasride]] del [[Sultanato di Granada]].
{{UNESCO
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|nomeInglese = Alhambra, Generalife yand Albayzín, Granada
|immagine = Patio_de_los_ArrayanesPatio de los Arrayanes Alhambra 2014.jpg
|anno = 1984
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|stato = Spagna
}}
Quando Muḥammad ibn Naṣr entrò trionfatore a Granada, la popolazione lo accolse al grido di ''Benvenuto al vincitore per la grazia di Dio'' (''marhab<sup>an</sup> li-l-Nāṣir''), al quale egli rispose dicendo: ''Non v'è altro vincitore se non Dio'' (''wa lā ghālib illā Allāh''). Questo è il motto dello stemma nasride ed è scritto in tutta l'Alhambra. Muḥammad ibn Naṣr fece edificare il primo nucleo del palazzo. Suo figlio [[Muhammad II al-Faqih|Muhammad II]], che fu amico di [[Alfonso X di Castiglia]], lo fortificò. Nel [[1492]], con la conquista di Granada da parte dei [[Re Cattolici]], l'Alhambra passò ad essere palazzo reale dei re di Spagna e questo salvò il complesso dalla distruzione patita invece da tanti altri monumenti islamici a seguito della [[Reconquista]].
[[File:Alhambra-petit.jpg|300px|thumb|Vista dell'Alhambra]]
[[File:Alhambradesdegeneralife.jpg|300px|thumb|L'Alhambra vista dai giardini del Generalife ([[lingua araba|arabo]] ''jannat al-ˁarīf'', "giardino del sovrintendente"). Sullo sfondo il quartiere dell'Albaycín]]
[[File:Partal(Alhambra).jpg|200px|right|thumb|Il Partal]]
L''''Alhambra''' è un complesso palaziale andaluso a [[Granada]]. Etimologicamente, ''Alhambra'' in [[lingua araba|arabo]] è "al-Hamrā'" (la Rossa,'''<big> الحمراء'''</big>), dal momento che il suo nome intero era ''Qalˁat al-hamrā<nowiki>'</nowiki>'' (Fortezza rossa).
 
Lo stile granadino nell'Alhambra rappresenta il punto supremo raggiunto dall'arte andalusa, che non si realizzò fino alla metà del [[secolo XIV]] con [[Yusuf I]] e [[Muhammad V di Granada|Muhammad V]] nel [[1333]] e [[1354]]. Il Comitato del patrimonio mondiale dell'[[UNESCO]] ha dichiarato l'Alhambra e il [[Generalife]] di Granada Patrimonio Culturale dell'Umanità nella sua sessione del giorno 2 novembre [[1984]]. È stata indicata tra i 21 candidati finalisti per essere indicata come una delle [[Nuove sette meraviglie del mondo|sette meraviglie del mondo moderno]]. Il complesso copre più di 100.000 [[Metro quadrato|m²]] di superficie.
Secondo talune versioni il nome veniva dal colore rosato delle mura che circondavano l'Alhambra.
L'Alhambra è una vera città murata ( ''medina'' ) che occupa la maggior parte del colle della Sabika, mentre per parte sua Granada fruiva di un altro sistema di mura protettive di cinta. Pertanto l'Alhambra poteva funzionare in modo autonomo rispetto a Granada. Nell'Alhambra vi erano tutti i servizi propri necessari agli abitanti che vi vivevano: [[moschea|moschee]], scuole, botteghe e altro.
 
== Descrizione degli edifici ==
Nel [[1238]] fece il suo ingresso a Granada dalla Porta di Elvira, per occupare il Palazzo del Gallo del Vento, [[Muhammad ibn Nasr]] (noto anche come Nazar), chiamato al-Hamar, "Il Rosso", perché aveva la barba di colore rossiccio, fondatore della dinastia [[Nasridi|nasride]].
 
[[File:Alhambra-El Partal-1.jpg|thumb|Il Partal]]
Quando Muhammad ibn Nasr entrò trionfatore a Granada, la popolazione lo accolse al grido di ''Benvenuto al vincitore per la grazia di Dio'' ( ''marhab<sup>an</sup> li-l-Nāsir'' ), al quale egli rispose dicendo: ''Non v'è altro vincitore se non Dio'' ( ''wa lā ghālib illā Allāh'' ). Questo è il motto dello stemma nasride ed è scritto in tutta l'Alhambra.
[[File:116 Tafel 6 Grenada Alhambra - Plano del Palacio Arabe.jpg|thumb|Plan of the Palacio Arabe 1889]]
=== Alameda ===
Si oltrepassa la ''puerta de las Granadas'', arco trionfale eretto nel 1536 per [[Carlo V]], e si entra in questo vallone alberato percorso da tre strade: la ''cuesta de las Cruces'' sale alla ''torre Bermejas'' del XIII secolo; il viale centrale, ''paseo de la Alhambra'', attraversa tutta l'Alameda, mentre il pedonale ''cuesta Empedrada'', a sinistra, porta davanti al ''pilar de Carlos V'', fontana del 1545 disegnata da Pedro Machuca.
 
Di fronte sta la ''puerta de la Justicia'', ingresso dell'Alhambra: il tipico arco arabo è inserito in un grosso torrione quadrato, costruito da [[Yusuf I]] nel 1348. Vi è scolpita una ''khamsa'' ([[mano di Fatima]]), cioè una mano aperta, simbolo dei cinque precetti dell'[[Islam]]: preghiera, digiuno, carità, pellegrinaggio a [[La Mecca]] e unicità di dio nel cui nome ogni venerdì i [[califfi]] o i loro funzionari uscivano per emettere sentenze.
Muhammad ibn Nasr fece edificare il primo nucleo del palazzo. Suo figlio Muhammad II, che fu amico di [[Alfonso X di Castiglia]], lo fortificò.
 
Sull'arco interno è invece scolpita una chiave che simboleggia [[Allah]], "colui che apre le porte del paradiso". Superata la porta si entra nella ''plaza de los Aljibes'', così chiamata per le cisterne costruite nel sottosuolo nel XVI secolo. Sulla destra sta l'isolata ''puerta del Vino'', che ricorda l'imposta sul bene pagata dai sudditi cristiani ai sovrani musulmani.<ref>''Andalusia'', pagg. 99-100, Touring Club Italiano, Guide verdi, Milano, 2018.</ref>
Lo stile granadino nell'Alhambra rappresenta il punto supremo raggiunto dall'arte andalusa, che non si realizzò fino alla metà del [[secolo XIV]] con [[Yusuf I]] e [[Muhammad V]] nel [[1333]] e [[1354]].
 
=== Alcazaba ===
Nel [[1492]], con la conquista di Granada da parte dei [[Re Cattolici]], l'Alhambra passò ad essere palazzo reale dei re castigliani e questo salvò il complesso dalla distruzione patita invece da tanti altri monumenti islamici per la rancorosa vendetta voluta dalla Chiesa e da una parte importante della nobiltà.
La ''[[Alcazaba]]'' (dall'arabo ''[[Qasba|al-Qaṣaba]]'', o ''al-Qaṣba'') era la zona militare, centro di difesa e sorveglianza dell'Alhambra e rappresenta la parte più antica del complesso. I primi edifici arabi realizzati risalgono all'[[XI secolo]] e alcuni degli elementi più importanti e interessanti sono:
* Il ''Jardín de los Adarves'', un giardino realizzato quando l'Alcazaba perse il suo ruolo di fortezza militare e dal quale si può godere di un bel panorama.
* La ''Torre della Vela'' (cioè ''della veglia''), la torre di difesa più grande del complesso militare e dalla quale si può vedere la città, il Sacromonte e l'Albaicín.
* La ''Torre del Homenaje''.
* La ''Torre Quebrada''
* La ''Torre Adarguero''
 
=== Palazzi nasridi ===
Il Comitato del patrimonio mondiale dell'[[UNESCO]] ha dichiarato l'Alhambra e il [[Generalife]] di Granada Patrimonio Culturale dell'Umanità nella sua sessione del giorno 2 novembre [[1984]].
{{vedi anche|Palazzi nasridi}}
Rappresentano un complesso di palazzi costituito dal ''[[Palazzi nasridi#Palazzo de Comares|Palacio de Comares]]'' e dal ''[[Palazzi nasridi#Palazzo dei Leoni|Palacio de los Leones]]''. Vennero costruiti nei primi 30 anni del [[XIV secolo]] e avevano funzioni sia amministrative che private, oltre ad essere sede della corte. Scendendo la scala di accesso, si trovano le seguenti stanze:
 
==== Mexuar ====
È stata nominata uno dei 21 candidati finalisti per essere indicata una delle [[sette meraviglie del mondo moderno]].
È la sala più antica ed era destinata alle udienze e all'amministrazione della giustizia nei casi importanti. Ospitava una stanza sopraelevata, chiusa da gelosie da cui il sultano poteva ascoltare senza essere visto. Non c'erano finestre laterali e aveva un tetto scoperchiato nella sua parte centrale. In fondo c'è una piccola abitazione, che serviva da sala di preghiera, dalla quale si scorge l'[[Albayzín]]. Nei tempi cristiani, la sala venne utilizzata come cappella.
 
==== Patio del Mexuar o del Cuarto Dorado ====
== Descrizione ==
Non si conosce con certezza l'utilizzo in epoca araba, ma si sa che venne adattata ad abitazione della regina [[Isabella d'Aviz (1503-1539)|Isabella del Portogallo]] durante la sua permanenza all'Alhambra. È l'entrata ufficiale del palazzo e presenza una stanza decorata con pitture [[gotico|gotiche]] e scudi ed emblemi dei [[Re Cattolici]].
Un modo per accedere al recinto è attraversare la ''Porta de las Granadas'' (uscendo da plaza Nueva), un altro accesso è costituito dalla Cuesta de los Chinos (alla fine del "paseo de los Tristes"):
 
==== Patio de la Alberca o de los Arrayanes ====
La strada centrale, se si esce dalla Puerta de las Granadas, è per il trasporto pubblico, e giunge fino al [[Palazzo di Carlo V]].
[[File:Patio de los Arrayanes Alhambra Granada Spain.jpg|thumb|upright=1.2|Il ''Patio de los Arrayanes''.]]
Procedendo si può arrivare fino alla ''Porta della Giustizia'' (giustizia per i casi più semplici) [secondo altri autori questa Porta si chiama ''della Spianata'', e in essa non si esercitò mai giustizia] che risale al tempo di [[Yusuf I|Yūsuf I]] ([[1348]]).
O anche [[Patio dei mirti]] è il recinto centrale del Salone de Comares. I [[Mirto (botanica)|mirti]] (in [[lingua spagnola|spagnolo]] ''arrayane(s)'', dall'[[lingua araba|arabo]] ''al-rayḥān'') sono piantati su entrambi i lati della vasca, che occupa gran parte del [[Patio andaluso|patio]], e nella quale si riflette l'imponente ''Torre de Comares''.
 
==== Sala de la Barca ====
Al centro può scorgersi il rilievo d'una mano e, sopra il secondo arco, il rilievo d'una chiave. Questa simbologia ha dato luogo a molte spiegazioni, per quanto nessuna di esse sia stata definitiva. Una possibile è leggere il tutto come una metafora della conoscenza (la mano deve impugnare la chiave che apre la porta della conoscenza).
Sul lato corto del ''patio de los Arrayanes'' una galleria conduce alla ''Sala de la Barca'' che funge da anticamera al salone del trono (o ''salón de Comares'') e che veniva usato come sala di ricevimento e oratorio. Sul fregio inferiore si può notare la parola ''Baraka'' ({{arabo|ﺑﺮﻜـة}}) che significa "benedizione".
 
==== Salón de Comares o de los Embajadores ====
Si sbocca in una spianata chiamata ''Piazza degli Aljibes'', per il fatto che sotto vi sono delle cisterne<ref>In [[lingua spagnola|spagnolo]] la parola cisterna è ''aljibe(s)'', dall'[[lingua araba|araba]] ''al-jabh'', da cui deriva anche la parola siciliana ''gebbia''.</ref>. A destra si trova la ''Porta del Vino'', che mette in comunicazione la Alcazaba con la zona dei palazzi (i due più noti e meglio conservati sono il Palazzo de Comares e il Palazzo dei Leoni).
[[File:Hall of Ambassadors - Alhambra (5).JPG|thumb|upright=1.2|Il ''Salón de los Embajadores'']]
È la sala più grande ed alta del palazzo ed era destinata alle udienze private del sultano con gli [[ambasciatori]]. Ai lati ci sono 9 camere e finestre chiuse anticamente da ante di legno e vetrate colorate chiamate ''cumarias'' (da qui il nome Comares). Le pareti interne sono decorate in stucco con motivi di conchiglie, fiori, stelle e scritte. Il salone centrale è decorato con rilievi dorati su sfondo chiaro. Lo zoccolo inferiore è decorato con ''[[alicatado]]s'', le tipiche piastrelle di maiolica spagnole. Il suolo originale era di ceramica vetrata, di color bianco e azzurro con scudi della casata e motivi ornamentali. Il tetto è una rappresentazione dell'Universo, probabilmente una delle migliori del [[Medioevo]], ed è realizzato in legno di [[Cedrus|cedro]], con intarsi di differenti colori che formano stelle sovrapposte a differenti livelli. Nel punto più in alto, al centro, c'è uno Scranno ([[Lingua araba|Arabo]] <span style="font-size: 120%;">عرش</span>, ''ʿirsh'') sul quale è assiso Dio ([[Allah]]) secondo quanto viene detto dal [[Corano]].
 
A partire da questo punto vanno a ripetersi le figure geometriche che dividono il tetto in sette parti, che rappresentano il numero dei cieli al di sopra del mondo terreno. Tra i cieli spicca il ''Trono'' ([[Lingua araba|Arabo]] <span style="font-size: 120%;">كرس</span>, ''kurs''), che è il simbolo della creazione eterna. Questo uso simbolico della cosmologia coranica, con tante allusioni allo Scranno, al Trono e al Re che si siede sopra di esso, è la chiara intenzione di legittimare il sovrano come rappresentante (''Khalīfa'', da cui proviene la parola [[Califfo]]) di Dio in Terra. Questa tesi era comprovata dal fatto che la stanza fosse effettivamente la sala del trono, che era situato nel centro, in corrispondenza dello scranno divino raffigurato sul soffitto.
La '''Alcazaba''' comprende:
*Il ''Giardino degli Adarves'': alla fine vi è un piccolo balcone da cui si può avere un buon panorama.
*La ''Torre della Vela'' (cioè ''della veglia''): è una torre di guardia cui si può accedere. Da essa si vede Granada, il Sacromonte e l'Albaicín.
*La ''Torre del Homenaje''.
*La ''Torre Quebrada''.
*La ''Torre Adarguero''. Queste tre ultime torri danno sulla grande spianata.
 
La simbologia della sala non finisce qui: le quattro diagonali del tetto rappresentano i quattro fiumi del Paradiso e l'[[Albero del Mondo]] (o ''Axis Mundi'') che, avendo le sue radici nello scranno divino, espande i suoi rami in tutto l'Universo. Le 9 salette, tre per ognuno dei tre lati, più altre 3 omesse per lasciare spazio alla ''Sala della Baraka'' (della Benedizione), sono un riferimento alle dodici case [[zodiaco|zodiacali]]. Le pareti sono decorate, inoltre, con versi coranici e poemi scolpiti in gesso. La saletta centrale era per il sultano Yūsuf I, colui che realizzò il Palacio de Comares. Gli interni erano riscaldati d'inverno tramite bracieri ed erano illuminati con lampade ad olio. Uscendo di nuovo nel Patio de los Arrayanes, sul lato destro del cortile un piccolo arco fa da ingresso alla zona privata del monarca: l'[[harem]] (''Harem'' significa "luogo riservato").
Dietro la Porta del Vino, lasciando a destra il Palazzo di Carlos V, si accede alla zona dei palazzi.
 
==== Sala de los mocárabes (mozarabi) ====
=== Palazzi ===
[[File:P1020202 (FILEminimizer) 24.JPG|thumb|upright=1.2|La ''Sala de los mocárabes''.]]
Sono del primo terzo del [[secolo XIV]]. Scendendo le scale vi è l'entrata. Si incontrano le seguenti dipendenze:
La sala permette l'accesso al Palacio de los Leones e trae il nome dalla volta interna che è decorata da ''[[muqarnas]]'', una particolare decorazione tipica dell'architettura islamica con una forma simile alle [[stalattite|stalattiti]]. Quella che vediamo oggi è stata restaurata nel [[XVII secolo]]. I muri interni, lavorati in gesso, sono incisi con delle iscrizioni religiose e stemmi della dinastia [[Nasridi]]. Una serie di arcate con ''muqarnas'' fanno strada verso il:
 
==== Patio de los Leones ====
'''Mexuar''':
{{vedi anche|Patio dei Leoni}}
[[File:Alhambra Löwenhof mit Löwenbrunnen 2014.jpg|thumb|upright=1.2|Il ''[[Patio dei Leoni|Patio de los Leones]]''.]]
Datato [[1377]], venne realizzata da [[Muhammad V di Granada|Muhammad V]], il figlio di [[Yusuf I|Yūsuf I]]. La pianta è rettangolare, il cortile interno è circondato da un portico con 124 [[colonna|colonne]] di [[marmo]] bianco di [[Almería]], dal fusto sottile e dal capitello cubico intarsiato da iscrizioni. Intorno alle sale private del Sultano e delle sue spose, non hanno finestre che danno all'esterno, ma sono aperte al giardino interno come vuole l'idea musulmana del [[Janna|Paradiso]]. Tra le colonne venivano calate delle tende che lasciavano passare la luce. Le placche grigie di piombo sono ammortizzatori per i [[terremoto|terremoti]]. I due templi ai lati opposti del giardino riecheggiano le tende dei [[beduino|beduini]]. Sono a pianta quadrate, decorati con cupole di legno che appoggiano su [[Pennacchio (architettura)|pennacchi]] di ''muqarnas''. La grondaia è un inserimento del [[XIX secolo]].
 
==== Fuente de los Leones ====
È la sala più antica. Era destinata alle udienze e all'amministrazione della giustizia nei casi importanti. Ospitava una stanza sopraelevata, chiusa da gelosie da cui il sultano poteva ascoltare senza essere visto. Non esistevano finestre laterali. Aveva un tetto scoperchiato nella sua parte centrale. Al fondo, una piccola abitazione dalla quale si scorge l'Albaycín. Parte superiore con un fregio scritto. È un oratorio. Di seguito si entra in un patio con una fontana al centro y una stanza sulla sinistra. È il:
[[File:Court of the Lions, Alhambra by Juan Laurent.jpg|miniatura|Patio de los Leones, Alhambra, da Juan Laurent, 1871, [https://www.nga.gov/research/library/imagecollections/features/solemnity-of-shadows.html Department of Image Collections], National Gallery of Art Library, Washington, DC]]
Gli ultimi studi fatti dicono che i leoni di questa fontana provengono dalla casa del [[visir]] ebreo Samuel Ben Nagrela, che li regalò al Sultano. I leoni sono dell'[[XI secolo]] e rappresentano le [[Dodici tribù di Israele]]. Due dei leoni, che hanno inciso un triangolo sulla fronte, indicano le tribù elette: quella di [[Giuda (tribù)|Giuda]] e quella di [[Levi (Bibbia)|Levi]]. Sul perimetro della vasca sono iscritti i versi del ministro e poeta [[Ibn Zamrak|Ibn Zamrāk]] che descrivono la fontana stessa: "''(...) A tal trasparente [[vasca|vascone]], perla intarsiata, / per gli orli da perle decorati, / va tra le margherite l'argento, /fluido, anch'esso bianco e puro / tanto è duro com'è in apparenza fluente / che è difficile sapere quale di essi fluisca veramente (...)''"
 
==== Sala de los Abencerrajes ====
'''Patio del Mexuar o del Cuarto Dorado''':
[[File:Abencerrajes.jpg|thumb|upright=1.2|La ''Sala de los Abencerrajes'' ([[Abencerrages|Banū al-Sarrāj]]).]]
Questa sala, priva di finestre che danno all'esterno, era la stanza privata del Sultano. I muri sono riccamente decorati: lo stucco e i colori sono originali. Le piastrelle sulle pareti sono di fabbrica sivigliana, del [[XVI secolo]] e rappresentano lo zodiaco. La cupola è decorata con ''[[muqarnas]]''; al centro del pavimento una piccola fontana serviva per riflettere le decorazioni della cupola anche sul suolo. A seconda delle ore della giornate la luce che penetrava all'interno della sala dava una colorazione sempre differente, incantevole e magica.
 
==== Sala de los Reyes ====
Con una gronda originale di legno di cedro, decorazione di pigne e conchiglie. Al di sotto, finestre chiuse da gelosie. Due facciate rettangolari bordate da un'orlatura in ceramica. È l'entrata ufficiale del palazzo. La stanza è decorata con pitture [[gotico|gotiche]] e scudi ed emblemi dei [[Re Cattolici]]. Proseguendo:
[[File:Ceiling - Hall of Kings - Alhambra (2).JPG|thumb|upright=1.2|La ''Sala de los Reyes''.]]
La "Sala dei Re", occupa tutto il lato orientale del cortile, è chiamata così per le pitture che decorano la volta dell'appartamento centrale. È la sala più grande dell'Harem, divisa in 3 stanze uguali e due più piccole che potevano servire da armadi, per via della loro posizione e della carenza di illuminazione.<br />
Probabilmente questo luogo era destinato alle feste di famiglia. Nella volta centrale, i dipinti rappresentano i primi 10 sovrani di Granada, dalla fondazione del sultanato, quello con la barba rossa si presuppone che sia [[Muhammad ibn Nasr]], conosciuto come ''al-Ḥamar'' (il Rosso), fondatore della dinastia dei [[Nasridi]]. Sulle volte laterali delle decorazioni raffigurano cavalieri e dame, realizzate alla fine del [[XIV secolo]]: durante il suo regno, [[Pietro I di Castiglia]] chiese aiuto al Sultano di Granada per restaurare il suo castello (l'[[Alcázar di Siviglia]]), questo portò ad un vero e proprio interscambio artistico tra i due regni. Le decorazioni pittoriche sono realizzate con una tecnica molto complessa:
# L'armatura della volta era una [[ellisse]] fatta di legno ben spazzolato per rendere la superficie porosa.
# Sopra la superficie concava si stendeva del cuoio bagnato con colla ed acqua e successivamente inchiodato con piccoli chiodi di stagno, per evitare l'ossidazione.
# Sopra al cuoio veniva stesa una mano di gesso, delle canne ed infine 2&nbsp;cm di colla tostata e dipinta di rosso. Sopra questa superficie preparata si disegnava con un punteruolo.
 
==== Sala de las Dos Hermanas ====
'''Patio de la Alberca o de los Arrayanes''':
[[File:Ceiling in Alhambra.JPG|thumb|upright=1.2|La ''Sala de las Dos Hermanas''.]]
La "Sala delle Due Sorelle" si trova sul lato opposto alla Sala de los Abencerrajes. Si passa attraverso una porta di legno intarsiato, una delle più belle del palazzo. Le due sorelle sono le 2 lastre di marmo bianco poggiate sul suolo ai lati della fontana centrale, uguali per dimensione, colore e peso. Sono le più grandi dell'Alhambra. La sala ha un balcone che dà sulla città ed ha una comunicazione diretta con i bagni. Anche questo luogo come tutto il resto della Alhambra, ha dei poemi scritti lungo le pareti. In questa sala ne troviamo uno che dice: "Senza pari, c'è una raggiante cupola in essa / con incanto evidente e nascosto" (...) "Mai vedemmo un giardino tanto verde, / Come nella più dolce e aromatica raccolta". In ogni appartamento dell'[[harem]] ci sono 2 piccole porte: una conduce all'altro harem, l'altra è il bagno. Non ci sono cucine dal momento che si utilizzavano i bracieri sul posto oppure si cucinava all'aperto. In fondo sala c'è il ''Balcone di Lin-dar-Aixa'', dava sulla valle del [[Darro (fiume)|fiume Darro]] e si vedeva la città in lontananza. Nel balcone possiamo leggere un'altra poesia: "Io sono di questo giardino l'occhio fresco" (...) "In me, si vede Granada, dal suo trono".
 
=== Stanze dell'Imperatore ===
È il recinto centrale del Palazzo de Comares. I mirti (in [[lingua spagnola|spagnolo]] ''arrayane(s)'', dall'[[lingua araba|arabo]] ''al-rayhān'') sono piantati da ambo i lati della vasca, che occupa gran parte del patio. In questo patio possiamo osservare una delle costanti dell'Alhambra: la presenza dell'acqua. Non solo da gustare in quanto tale ma anche nella sua funzione di specchio. Proprio in questa vasca si riflette l'imponente Torre de Comares. Una galleria corre sul lato lungo del patio e da essa si entra nell'anticamera chiamata:
==== Cuarto del Emperador ====
L'appartamento dell'Imperatore", venne costruito perché [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] potesse vivere qui durante la sua permanenza a Granada, nel suo viaggio di nozze. C'è una lastra di marmo in memoria dello scrittore [[Washington Irving]], che qui visse e scrisse i suoi ''Racconti dell'Alhambra'', nel [[1829]].
 
'''Sala=== El Peinador de la Barca''':Reina ===
"La toeletta della Regina" è una torre araba che inizialmente si chiamava ''Abū l-Ḥajjāj'', usata dal [[Sultano]] per le feste. Cambiò il nome dopo che qui risiedette [[Isabella di Castiglia]].
 
=== Patio de la reja o de los Cipreses ===
Fa da anticamera al salone del trono o ''salón de Comares'' e veniva usato come sala di ricevimento e oratorio. Sul fregio inferiore è presente la parola ''Baraka'' che significa benedizione o saluto.
È un cortile costruito ai tempi di [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]].
 
=== I Bagni ===
'''Salón de Comares''':
Il gioiello della casa araba. Il bagno per i musulmani è uno strumento essenziale nella loro vita religiosa quotidiana, a causa dei lavacri che devono precedere la ''[[Ṣalāt]]''. La struttura è una copia delle antiche terme romane ed è suddivisa in 3 sale:
* Spogliatoio: sala dei letti per il riposo. Qui ci si denudava, successivamente si passava al bagno ed in seguito si tornava qui per riposarsi. A volte si portavano sul posto anche cibarie. Nella galleria in alto suonavano musici e cantori.
* Sala dei massaggi, suddivisa in due gallerie con archi.
* Sala del vapore, la più piccola. Le volte sono aperte con lucernari a forma di stella che una volta erano coperti da cristalli colorati, ma non in maniera ermetica, in modo tale che il vapore potesse uscire e allo stesso tempo potesse entrare l'aria a rinfrescare l'ambiente.
 
=== Il Palazzo di Carlo V ===
La sala più grande e alta del palazzo. All'interno si distingue la:
[[File:Palacio Carlos V west.jpg|thumb|upright=1.2|Il [[Palazzo di Carlo V]].]]
 
La [[Palazzo di Carlo V|residenza dell'imperatore]] [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]].
'''Torre de Comares''':
 
=== Il convento di San Francesco ===
Ai lati ci sono 9 camere e finestre chiuse anticamente da ante di legno e vetrate colorate chiamate ''cumarias'' (da qui il nome Comares). Le pareti interne sono decorate in stucco con motivi di conchiglie, fiori, stelle e scritte. Il salone centrale è decorato con rilievi dorati su sfondo chiaro. Lo zoccolo inferiore è decorato con ''azulejos'', le tipiche piastrelle di maiolica spagnole. Il suolo originale era di ceramica vetrata, di color bianco e azzurro con scudi della casata e motivi ornamentali.
La struttura è di proprietà dello Stato spagnolo che ne ha fatto la sede del ''[[Parador di Granada|Parador de Granada]]'', un albergo di lusso gestito direttamente dallo Stato e che, come tutti gli altri ''[[Parador|paradores de turismo]]'',<ref>[http://www.parador.es/ Paradores<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> si trova solitamente in palazzi di grande valore storico. In origine l'edificio era una casa nobiliare del periodo arabo, che venne in seguito donata ai [[Francescani]] che la trasformarono nel primo convento cristiano di Granada.
Il tetto è una rappresentazione dell'Universo, probabilmente una delle migliori del [[Medio Evo]]. Realizzato in legno di [[Cedrus|cedro]], con intarsi di differenti colori che formano stelle sovrapposte a differenti livelli. Nel punto più in alto, al centro, c'è uno ''Scranno'' (<big>عرش</big>) sul quale è assiso Dio ([[Allah]]) secondo quanto viene detto dal [[Corano]]. A partire da questo punto vanno a ripetersi le figure geometriche che dividono il tetto in sette parti, che rappresentano il numero dei cieli al di sopra del mondo terreno (Il [[sette|7]] è uno dei numeri-simbolo per eccellenza). Tra i cieli spicca il ''Trono'' ('''<big>كرس'''</big>), che è il simbolo della creazione eterna. Questo uso simbolico della cosmologia coranica, con tante allusioni allo Scranno, al Trono e al Re che si siede sopra di esso, è la chiara intenzione di legittimare il sovrano come rappresentante (''Khalīfa'', da cui proviene la parola [[Califfo]]) di Dio in Terra. Questa tesi era comprovata dal fatto che la stanza fosse effettivamente il salone del trono, che era situato nel centro, in corrispondenza dello scranno divino raffigurato sul soffitto. La simbologia della sala non finisce qui: le [[quattro|4]] diagonali del tetto rappresentano i quattro fiumi del Paradiso e l'Albero del Mondo (o ''Axis Mundi'' ) che, avendo le sue radici nello scranno divino, espande i suoi rami in tutto l'Universo. Le 9 salette, tre per ognuno dei tre lati, più altre 3 omesse per lasciare spazio alla ''Sala della Baraka'' (della Benedizione), sono un riferimento alle dodici case [[zodiaco|zodiacali]]. Le pareti sono decorate, inoltre, con versi coranici e poemi scolpiti in gesso.
 
=== Secano o Alhambra alta ===
La saletta centrale era per il sultano Yūsuf I, colui che realizzò il Palacio de Comares. Gli interni erano riscaldati d'inverno tramite bracieri ed erano illuminati con lampade ad olio.
Sono ancora in corso scavi che stanno portando alla luce il Secano: quartiere popolare degli antichi abitanti [[musulmani]] di Granada. In esso sopravvivono le rovine di un palazzo nobiliare (degli Abencerrajes).
Uscendo di nuovo nel Patio de los Arrayanes, al lato destro del cortile un piccolo arco fa da ingresso alla zona privata del monarca: l'[[Harem]] (Haram significa "luogo riservato"). Si accede al Palacio de los Leones (Palazzo dei Leoni) attraverso la:
 
=== Torre de los Siete Suelos ===
'''Sala de los mocárabes''' ([[mozarabi]]):
Dei sette pavimenti se ne sono ritrovati solamente 4 (sono tutti sotto il suolo). Questa torre è famosa soprattutto perché al suo interno si svolgono alcune avventure dei ''Racconti dell'Alhambra'', di [[Washington Irving]].
 
=== Torre de la Cautiva ===
Trae il nome della volta interna che è decorata da ''muqarnas'', una particolare decorazione tipica dell'architettura islamica con una forma simile alle [[stalattite|stalattiti]]. Quella che vediamo oggi è stata restaurata nel [[XVII secolo]]. I muri interni lavorati in gesso, sono incisi con delle iscrizioni religiose e stemmi della dinastia [[Nasridi]]. Una serie di arcate con ''muqarnas'' fanno strada verso il:
È una sontuosa costruzione del periodo di Yūsuf I. Dalle poesie sulle pareti si legge: "Nel suo zoccolo, fatto di piastrelle ([[Azulejo]]),/ e nel suolo, ci sono prodigiosi tesori".
 
=== Torre de las Infantas ===
'''Palacio de los Leones''':
Costruita nel [[1445]], è la meglio conservata di tutte le torri. Buon esempio dello stile di vita degli abitanti di [[al-Andalus]], con tutte le loro comodità. È una piccola casa con banchi all'entrata per gli eunuchi, cortile interno circondato da alcove, fonte al centro; il piano superiore era riservato alle donne. In alto la terrazza, il tetto finemente decorato crollò durante un terremoto. Fu la residenza delle sorelle Zaida e Zoraida.
 
{{Immagine grande|Alhambra evening panorama Mirador San Nicolas sRGB-1.jpg|1000px|Panorama.}}
[[File:PatioDeLosLeones.jpg|175px|thumb|La Alhambra: El Patio de los Leones]]
Datato [[1377]], venne realizzata da Muhammad V, il figlio di Yūsuf I. La pianta è rettangolare, il cortile interno è circondato da un portico con 124 [[colonna (architettura)|colonne]] di [[marmo]] bianco di [[Almería]], dal fusto sottile e dal capitello cubico intarsiato da iscrizioni. Intorno le sale private del Sultano e delle sue spose, non hanno finestre che danno all'esterno, ma sono aperte al giardino interno come vuole l'idea musulmana del [[Janna|Paradiso]]. Tra le colonne venivano calate delle tende che lasciavano passare la luce. Le placche grigie di piombo sono ammortizzatori per i [[terremoto|terremoti]]. I due templi ai lati opposti del giardino riecheggiano alle tende dei [[beduino|beduini]]. Sono a pianta quadrate, decorati con cupole di legno che appoggiano su [[pennacchio|pennacchi]] di ''[[muqarnas]]''. La grondaia è un inserimento del [[XIX secolo]].
 
== L'Alhambra nella cultura di massa ==
'''Fuente de los Leones''':
 
[[Maurits Cornelis Escher|Escher]] ha preso spunto dai disegni geometrici dell’Alhambra, conosciuti durante alcuni viaggi a Granada, per le sue opere.
Gli ultimi studi fatti dicono che i leoni di questa fontana provengono dalla casa del visir ebreo '''Samuel Ben Nagrela''', che li regalò al Sultano, sono del [[XI secolo]] e rappresentano le [[Dodici tribù di Israele]]. Due dei leoni, che hanno inciso un triangolo sulla fronte, indicano le tribù elette: quella di [[Giuda (tribù)|Giuda]] e quella di [[Levi (Bibbia)|Levi]]. Sul perimetro della vasca sono iscritti i versi del ministro e poeta [[Ibn Zamrak|Ibn Zamrāk]] descrivono la fontana stessa: "''(...) A tal trasparente vascone, perla intarsiata, / per gli orli da perle decorati, / va tra le margherite l'argento, /fluido, anch'esso bianco e puro / tanto è duro com'è in apparenza fluente / che è difficile sapere quale di essi fluisca veramente (...)''"
 
Uno dei pezzi più celebri del repertorio per [[chitarra]], composto da [[Francisco Tárrega]], si intitola ''[[Recuerdos de la Alhambra]]''.
'''Sala de los Abencerrajes''':
 
=== Giochi da tavolo ===
Questa sala, priva di finestre che danno all'esterno, fu la stanza privata del Sultano. I muri sono riccamente decorati: lo stucco ed i colori sono originali. Le piastrelle sulle pareti sono di fabbrica sivigliana, del [[XVI secolo]] e rappresentano lo zodiaco. La cupola è decorata con ''muqarnas''; al centro del pavimento una piccola fontana serviva per riflettere le decorazioni della cupola anche sul suolo. A seconda delle ore della giornate la luce che penetrava all'interno della sala dava una colorazione sempre differente, incantevole e magica.
Nel [[2003]] la casa editrice tedesca di giochi [[Queen Games]] ha pubblicato ''[[Alhambra (gioco)|Alhambra]]'', un [[gioco da tavolo]] [[Gioco in stile tedesco|in stile tedesco]] di [[Dirk Henn]]; il gioco ha vinto vari premi, tra cui il prestigioso ''[[Spiel des Jahres]]'' nel 2003.
 
'''Sala de los Reyes''':
La "Sala dei Re", occupa tutto il lato orientale del cortile, è chiamata così per le pitture che decorano la volta dell'appartamento centrale. È la sala più grande dell'Harem, divisa in 3 stanze uguali e due più piccole che potevano servire da armadi, per via della loro posizione e della carenza di illuminazione.
Probabilmente questo luogo era destinato alle feste di famiglia. Nella volta centrale, i dipinti rappresentano i primi 10 sovrani di Granada, dalla fondazione del sultanato, quello con la barba rossa si presuppone che sia [[Muhammad ibn Nasr]], conosciuto come [[al-Hamar]] (il Rosso), fondatore della dinastia dei [[Nasridi]]. Sulle volte laterali delle decorazioni raffigurano cavalieri e dame, realizzate alla fine del [[XIV secolo]]: durante il suo regno, [[Pietro I di Castiglia]] chiese aiuto al Sultano di Granada per restaurare il suo castello (l'[[Alcázar di Siviglia]]), questo portò ad un vero e proprio "interscambio" artistico tra i due regni. Le decorazioni pittoriche sono realizzate con una tecnica molto complessa:
#L'armatura della volta era una [[ellisse]] fatta di legno ben spazzolato per rendere la superficie porosa.
#Sopra la superficie concava si stendeva del cuoio bagnato con colla ed acqua e successivamente inchiodato con piccoli chiodi di stagno, per evitare l'ossidazione.
#Sopra al cuoio veniva stesa una mano di gesso, delle canne ed infine 2 cm di colla tostata e dipinta di rosso. Sopra questa superficie preparata si disegnava con un punteruolo.
 
'''Sala de las Dos Hermanas''':
La "Sala delle Due Sorelle" si trova sul lato opposto alla Sala de los Abencerrajes. Si passa attraverso una porta di legno intarsiato, una delle più belle del palazzo.
Le due sorelle sono le 2 lastre di marmo bianco poggiate sul suolo ai lati della fontana centrale, uguali per dimensione, colore e peso. Sono le più grandi dell'Alhambra. La sala ha un balcone che dà sulla città ed ha una comunicazione diretta con i bagni.
 
Anche questo luogo come tutto il resto della Alhambra, ha dei poemi scritti lungo le pareti. In questa sala ne troviamo uno che dice: "Senza pari, c'è una raggiante cupola in essa / con incanto evidente e nascosto" (...) "Mai vedemmo un giardino tanto verde, / Come nella più dolce e aromatica raccolta".
 
In ogni appartamento dell'[[harem]] ci sono 2 piccole porte: una conduce all'altro harem, l'altra è il bagno. Non ci sono cucine dal momento che si utilizzavano i bracieri sul posto oppure si cucinava all'aperto. In fondo sala c'è il ''Balcone di Lin-dar-Aixa'', dava sulla valle del fiume [[Darro]] e si vedeva la città in lontananza. Nel balcone possiamo leggere un'altra poesia: "Io sono di questo giardino l'occhio fresco" (...)"In me, si vede Granada, dal suo trono".
 
'''Cuarto del Emperador''':
 
"L'appartamento dell'Imperatore", venne costruito perché potesse vivere qui durante la sua permanenza a Granada, nel suo viaggio di nozze. C'è una lastra di marmo in memoria dello scrittore [[Washington Irving]], che qui visse e scrisse i suoi ''Racconti dell'Alhambra'', nel [[1829]].
 
'''El Peinador de la Reina''':
 
"La toeletta della Regina" è una torre araba che inizialmente si chiamava ''Abū l-Hajjāj'', usata dal [[Sultano]] per le feste. Cambiò il nome dopo che qui risiedette [[Isabella di Castiglia]].
 
'''Patio de la reja o de los Cipreses''':
 
È un cortile costruito ai tempi di [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]].
 
'''I Bagni''':
 
Il gioiello della casa araba. Il bagno per i musulmani è un obbligo religioso, a causa dei lavacri che precedono la ''[[Ṣalāt]]''. La struttura è una copia delle antiche terme romane, è suddivisa in 3 sale:
#Spogliatoio: sala dei letti per il riposo. Qui ci si denudava, successivamente si passava al bagno ed in seguito si tornava qui per riposarsi. A volte si portavano sul posto anche cibarie. Nella galleria in alto suonavano musici e cantori.
#Sala dei massaggi, suddivisa in due gallerie con archi.
#Sala del vapore, la più piccola. Le volte sono aperte con lucernari a forma di stella che una volta erano coperti da cristalli colorati, ma non in maniera ermetica, in modo tale che il vapore potesse uscire e allo stesso tempo potesse entrare l'aria a rinfrescare l'ambiente.
 
'''Il Palazzo di [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]]''':
 
Dalla pianta quadrata ed un cortile interno circolare, sorprendente per l'anno della sua costruzione, nel [[1527]], risponde a caratteristiche che potevano inquadrarlo nel pieno [[Architettura manierista|Manierismo]]. Colonne doriche nel primo piano e ioniche nel secondo. Fregi con teste di toro (chiamato ''Bucranio''), di tradizione greco-romana.<br/>
La facciata è imponente, grandiosa, di gusto puramente rinascimentale. Il primo corpo è in stile tuscanico con il tipico [[bugnato]]. Nel secondo compaiono elementi caratteristici della decorazione [[barocco|barocca]]. Sopra la porta principale, due statue alate di donne reclinate dentro il [[Frontone (architettura)|frontone]]. In alto, 3 medaglioni incorniciati in marmo verde. Ai lati, scene di [[Eracle|Ercole]]. Gli anelli di ferro della parte bassa sono solo delle decorazioni, non hanno alcuna utilità. L'edificio fu progettato da [[Pedro Machuca]].
 
[[File:Alhambra2001.jpg|thumb|center|600px|Palazzo di Carlos V - Panoramica a 180º]]
 
'''Il Convento di San Francesco'''
 
Attualmente la struttura è di proprietà dello stato spagnolo che ne ha fatto la sede del "Parador de Granada", un albergo di lusso gestito direttamente dallo stato che come tutte gli altri "paradores de turismo" (vedi http://www.parador.es/) è ospitato solitamente in palazzi di grande valore storico.<br/>
Originalmente era una casa nobiliare del periodo arabo, in seguito venne donata ai Francescani, trasformandosi nel primo convento di Granada (infatti viene chiamato anche "Parador de San Francisco". Nel patio/cortile interno, in stile orientale, con le tipiche "mocárabes" potrete degustare un caffè oppure una cena nell'ottimo ristorante.
 
'''Secano o Alhambra alta''':
 
Ci sono ancora degli scavi che la stanno portando alla luce. Era un quartiere popolare degli antichi [[musulmani]] di [[al-Andalus]], vi sono conservata anche le rovine di un palazzo nobiliare (degli Abencerrajes).
 
'''Torre de los Siete Suelos''':
 
Dei sette pavimenti se ne sono ritrovati solamente 4 (sono tutti sotto il suolo). Questa torre è famosa soprattutto perché al suo interno si svolgono alcune avventure dei ''Racconti dell'Alhambra'', di Washington Irving.
 
'''Torre de la Cautiva''':
 
È una sontuosa costruzione del periodo di Yūsuf I. Dalle poesie sulle pareti si legge: "Nel suo zoccolo, fatto di piastrelle (azulejos), / e nel suolo, ci sono prodigiosi tesori".
 
'''Torre de las Infantas''':
 
Costruita nel [[1445]], è la meglio conservata di tutte le torri. Buon esempio dello stile di vita degli abitanti di [[al-Andalus]], con tutte le loro comodità. È una piccola casa con banchi all'entrata per gli eunuchi, cortile interno circondato da alcove, fonte al centro; il piano superiore era riservato alle donne. In alto la terrazza, il tetto finemente decorato crollò durante un terremoto. Fu la residenza delle sorelle Zaida e Zoraida.
 
[[File:Adolf Seel 001.jpg|thumb|''Alhambra'', [[Adolf Seel]], 1886.]]
 
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[ArabeschiArabesco]]
* [[Dodici tesori di Spagna]]
* [[Palazzi nasridi]]
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://www.alhambradegranada.org Alhambra]
* {{cita web|http://whc.unesco.org/en/list/314|Scheda UNESCO}}
*[http://www.fotosalhambra.es Fotografie della Alhambra]
* [https://alhambragranada.it Alhambra di Granada]. Sito Web in italiano.
*[http://www.alhambra-patronato.es Patronato de la Alhambra y Generalife]
*[http://www.alhambra.org/ www.alhambra.org]
*[http://www.alhambragranada.info/ www.alhambragranada.info]
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*[http://whc.unesco.org/en/list/314 Scheda UNESCO]
 
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