Muggiò: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|l'omonimala frazione di [[Como]]|[[Muggiò (Como)|Muggiò]]}}
{{C|Voce piena di informazioni non enciclopediche; toni enfatici e linguaggio improprio|Lombardia|agosto 2015}}
{{Comune
{{Divisione amministrativa
|nomeComune = Muggiò
|linkStemmaNome = Muggiò-Stemma.png
|Nome ufficiale = Città di Muggiò
|siglaRegione = LOM
|Panorama = Muggiò vista.jpg
|siglaProvincia = MB
|Didascalia = L'abitato di Muggiò ed il municipio visti da Parco Casati
|latitudineGradi = 45
|Bandiera = Muggiò-Bandiera.svg
|latitudineMinuti = 36
|Voce bandiera =
|latitudineSecondi = 0
|Voce stemma =
|longitudineGradi = 9
|Stato = ITA
|longitudineMinuti = 14
|Grado amministrativo = 3
|longitudineSecondi = 0
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|mappaX = 67
|Divisione amm grado 2 = Monza e Brianza
|mappaY = 53
|Amministratore locale = Michele Messina
|altitudine = 186
|Partito = [[Forza Italia (2013)|FI]]
|superficie = 5.58
|Data elezione = 9-6-2024
|abitanti = 22.964
|Data istituzione =
|anno = 2009
|Altitudine =
|densita = 4.115,41
|frazioniSottodivisioni = Taccona
|comuniLimitrofiDivisioni confinanti = [[Cinisello Balsamo]] (MI), [[Desio]], [[Lissone]], [[Monza]], [[Nova Milanese]]
|Zona sismica = 3
|cap = 20053
|Gradi giorno = 2404
|prefisso = [[039]]
|Nome abitanti = muggioresi
|istat = 015152
|Patrono = Santi [[san Pietro|Pietro]] e [[Paolo di Tarso|Paolo]] - Beata Vergine Addolorata del Castagno
|fiscale = F797
|Festivo = terza domenica di settembre
|nomeAbitanti = muggioresi
|PIL =
|patrono = S.S. Pietro e Paolo - B. V. Addolorata del Castagno
|festivoPIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Muggiò (province of Monza and Brianza, region Lombardy, Italy).svg
|sito = http://www.comune.muggio.mi.it
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Muggiò nella provincia di Monza e della Brianza
}}
'''Muggiò''' (in lombardo '''Mugiô'''), adagiata lungo una terrazza pianeggiante (altopiano asciutto milanese) ad una quota massima di 186 [[metri sul livello del mare]], ad una media di 170 metri s.l.m. e ad una minima di 164 metri s.l.m. (fraz. Taccona), con un'estensione territoriale di circa 5,6 km², è una città appartenente alla regione [[Lombardia]] ed alla [[provincia di Monza e Brianza]].
 
'''Muggiò''' (''Mügiò'' in [[dialetto lombardo occidentale|dialetto locale]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Monza e della Brianza]] in [[Lombardia]]. Si fregia del titolo di [[Città (Italia)|città]].
==Geografia==
Sòglia meridionale dell'area Briantea, la città dista dal capoluogo lombardo 16 km ed è collocata di poco al suo nord-est.
Il suo centro è situato a 45°35'34’’ dì latitudine nord e a 3°13’24" di longitudine ovest dal meridiano di [[Monte Mario]] ([[Roma]]), vertice geodetico.
 
== Storia ==
Si ritiene che il nome originario della città possa derivare dall'aggettivo latino ''metulatus'', da ''metula'', a sua volta diminutivo della voce latina ''meta'' (con significato di "altura", "mucchio") ad indicare la conformazione ondulata.<ref>{{cita libro|titolo=Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni|editore=I.G.D.A.|città=Novara|anno=2004}}</ref> La variegata etimologia che la città ha assunto attraverso i secoli si conosce dalla lettura di antichi scritti.
Si ritiene che il nome originario della città possa derivare dall'aggettivo latino ''metulatus'', ad indicare la conformazione ondulata. Il primo centro abitato a sorgere ove si trova oggi Muggiò è Ameglao (la cui esistenza è documentata dall'[[879]]). Da tale nome la città arrivò al nome attuale attraverso diverse modifiche. Nel [[912]] il centro aveva già assunto il nome di Meglao; nel [[1196]] il nome era diventato Migloe. Tale nome viene confermato anche nei documenti relativi ad un censimento del [[1398]]. Durante i secoli successivi, diversi documenti religiosi parlano del centro definendolo Migioe, Mugloe e nell'accezione latina di ''Muglovium''. È della seconda metà del [[XIII secolo]] la prima comparsa del nome di Muggiò, per quanto questo toponimo riapparirà solo in documenti del [[anni 1790|1790]] (e si parla di Mugiò, con una sola g).
Il primo centro abitato a sorgere ove si trova oggi Muggiò è Ameglao; questo nome appare per la prima volta in una disposizione testamentaria di Ansperto, arcivescovo di Milano, datata Anno Domini [[879]], che cita tra i testimoni di un certo ''Rachinfredus de Ameglao''. Da tale nome la città arrivò al nome attuale attraverso diverse modifiche.
Solo dall'inizio del [[XIX secolo]] il nome di Muggiò sarà definitivo.
Nel [[912]] il centro aveva già assunto il nome di Meglao; nel ''Codice Diplomatico Monzese'' si riferisce di Guidobaldo e Gotifredi de Vico Meglao.
La presenza di nomi prettamente germanici nei primi documenti storici rinvenuti, fanno pensare che la sua costituzione sia avvenuta all’epoca delle invasioni barbariche ed in particolare di quella del popolo Longobardo.
Nel [[1196]] il nome era diventato ''Migloe'' (viene menzionato un tale Montino de Migloe). Tale nome viene confermato anche nei documenti relativi ad un censimento del [[1398]]. Durante i secoli successivi, diversi documenti religiosi parlano del centro definendolo Migioe, Mugloe e nell'accezione latina di ''Muglovium''. È della seconda metà del [[XIII secolo]] la prima comparsa del nome di Muggiò, per quanto questo toponimo riapparve solo in documenti del [[anni 1790|1790]] (e si parli di Mugiò, con una sola g).
In epoca feudale Muggiò seguì le sorti di Desio (sede della Pieve) passando, dapprima sotto la dominazione dei Visconti - sino alla metà del’400 - poi fu, da Luigi XII Re di Francia e Duca di Milano, concessa al dottore, fisico, Gabriele Pirovano ed ai suoi eredi.
Solo dall'inizio del [[XIX secolo]] il nome si stabilizzò in Muggiò.
Nel 1518, fu ceduto ad Ottaviano Rho che lo perdette nel 1521, perché seguace dei francesi; passò quindi sotto Francesco II Sforza, successivamente a Galeazzo Ferreri, al Cavalier Vespasiano Roadino, a Giacomo Gallarati (10 settembre 1530) e, all'estinzione della linea, fu acquistato da Giorgio Manriquez (7 maggio 1550) sotto il ducato di Filippo II Re di Spagna.
La presenza di nomi prettamente germanici nei primi documenti storici rinvenuti fanno pensare che la sua costituzione sia avvenuta all'epoca delle invasioni barbariche ed in particolare di quella del popolo longobardo.
In epoche diverse, in assenza di sovrano, i marchesi Manriguez cedettero vari centri della Pieve a diverse famiglie, ma tennero Desio, Muggiò ed altri sette villaggi.
In epoca feudale Muggiò seguì le sorti di Desio (sede della Pieve) passando dapprima sotto la dominazione dei Visconti (sino alla metà del Quattrocento) e poi venendo assegnata al dottore e fisico Gabriele Pirovano ed ai suoi eredi da Luigi XII re di Francia e Duca di Milano.
Alla morte del Marchese Lodovico (24 gennaio 1791) il consigliere Conte Pietro Secco Commeno ereditò questo feudo, per concessione fatta antecedentemente (20 novembre 1779) dall’Imperatrice Maria Teresa d’Austria, avendo egli sposato Laura Manriquez, figlia di Don Lodovico.
Nel 1518 Muggiò fu ceduta ad Ottaviano Rho, che la perdette nel 1521 perché seguace dei francesi; passò quindi sotto Francesco II Sforza, successivamente a Galeazzo Ferreri, al Cavalier Vespasiano Roadino, a Giacomo Gallarati (10 settembre 1530) e, all'estinzione della linea, fu acquistato da Giorgio Manriquez (7 maggio 1550) sotto il ducato di [[Filippo II di Spagna]].
La presa di possesso avvenne il 28 novembre del 1795; con la venuta di Napoleone Bonaparte nel 1796 cadde ogni diritto feudale sul territorio.
In epoche diverse, in assenza di sovrano, i marchesi Manriquez cedettero vari centri della Pieve a diverse famiglie, ma tennero Desio, Muggiò ed altri sette villaggi.
In quest’arco di tempo s'inseriscono nella storia di Muggiò personaggi di nobili famiglie locali e milanesi, quali i [[Casati (famiglia)|Casati]], gli [[Isimbardi]], i Bolagnos, i D'Adda, i Taccona, gli Scorpioni e i Santambrogio, che lasciarono varie testimonianze.
Alla morte del Marchese Lodovico (24 gennaio 1791) il consigliere Conte Pietro Secco Commeno ereditò questo feudo, per concessione fatta antecedentemente (20 novembre 1779) dall'Imperatrice d'Austria [[Maria Teresa d'Asburgo]], avendo egli sposato Laura Manriquez, figlia di Don Lodovico.
La presa di possesso avvenne il 28 novembre 1795; con la venuta di [[Napoleone Bonaparte]] nel 1796 cadde ogni diritto feudale sul territorio.
In quest'arco di tempo s'inseriscono nella storia di Muggiò personaggi di nobili famiglie locali e milanesi, quali gli Scorpioni Dè Rasini, i [[Casati (famiglia)|Casati]], i Porro, gli Isimbardi, i Bolagnos, i [[D'Adda]], i Taccona, gli Antona Traversi, i Greppi, i Nobili e i Santambrogio, che lasciarono varie testimonianze.
 
==Analisi= urbanaSimboli ===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 giugno 1975.<ref name=ACS>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?4056|titolo=Muggiò|accesso=12 ottobre 2025|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref><ref>Decreto registrato alla Corte dei Conti il 17.7.1975, reg. n. 5 p. 116, e trascritto nei registri dell'Ufficio araldico il 18.8.1975, reg. 1975, p. 32.</ref>
{{citazione|[[Tagliato]] di rosso e di argento, alla [[Ruota dentata (araldica)|ruota dentata]], di dodici denti, d'oro, attraversante. Ornamenti esteriori da Città.}}
La [[Ingranaggio|ruota dentata]] d'oro al centro dello stemma vuole significare lo sviluppo industriale del comune nel corso del Novecento.
I colori rosso bianco dello scudo sono quelli della città e provincia di Milano, alla quale, sino al 2009, Muggiò apparteneva.
La corona dorata a cinque torri, simbolo del rango di Città, il ramo d'ulivo e di quercia sono gli ornamenti dello scudo.
 
Il gonfalone è costituito da un drappo partito di giallo e di azzurro.
L'agglomerato urbano di Muggiò rimane, sino alla fine del 1800, pressoché inalterato nella forma (ancora individuabile nel centro storico odierno), tuttavia si assiste ad un importante rinnovamento di edifici ed infrastrutture, come la costruzione del [[Canale Villoresi]], il canale artificiale più grande realizzato in Italia, che fu ideato dall’ingegner [[Eugenio Villoresi]] (1810-1879); esso preleva acqua dal fiume [[Ticino]] riversandola nel fiume [[Adda]], interessando, con il suo tracciato, un territorio di circa 85.000 mq.
Il periodo compreso tra le due guerre vede la realizzazione d’opere che ebbero grande rilievo sotto l’aspetto igienico-sanitario, come la costituzione di una cooperativa acqua potabile e la costruzione di un primo pozzo idrico, nel 1927 (uno dei primi della Provincia di Milano, che sostituisce quelli antichi insufficienti) oggi la rete idrica preleva acqua potabile da otto pozzi.
Nel 1932 avviene la costruzione del canale di bonifica Alto Lambro che da Muggiò si estende fino a Carate Brianza (inaugurato a Muggiò nell’Aprile del 1935 dal Capo del Governo, [[Benito Mussolini]]), oggi coperto, sul suo tracciato corre parte della nuova Strada Provinciale Desio-Muggiò-Nova Milanese.
Nel 1950 il comune viene attraversato da una strada d’importante comunicazione, la Strada Provinciale 10, poi Statale n°527 Bustese.
Gli anni seguenti assistono ad un importante fenomeno che ebbe gran rilevanza nello sviluppo urbano, infatti calamità naturali come l'alluvione del Polesine o i terremoti portarono un alto tasso immigratorio d’origine veneta e meridionale nel territorio milanese, provocando il boom economico edificatorio.
Il territorio muggiorese, tipicamente agricolo sino alla prima metà del secolo (frumento e granoturco), gelsi e viti; con lo sviluppo di industrie e piccole/medie imprese, alcune molto importanti - nel campo alimentare [[Star (azienda)|Star]] (doppio Brodo) fondata qui nel 1948 o in ambito chimico RAVIZZA Farmaceutica (Collirio ALFA) fine anni ‘50 (entrambe trasferitesi alcuni decenni fa) - ha subito radicali trasformazioni.
Nel corso degli ultimi anni, con una popolazione che supera i 23.000 abitanti ed una riqualificazione del tessuto urbano attraverso una seria politica urbanistica (Piano Particolareggiato Centro Storico, Piano Insediamenti Produttivi, [[Parco del Grugnotorto]]: ultimo serbatoio di grandi spazi inedificati (7.000.000. di mq. c.a.) tra Muggiò, Nova Milanese, Varedo, Paderno Dugnano, Cusano Milanino e Cinisello Balsamo), la Città, ufficialmente riconosciuta con un Decreto del Capo dello Stato nel 1992, ritrova una sua identità, riscoprendo quei caratteri sociali ed il valore dei suoi Beni storico-architettonici mediante interventi di restauro particolarmente importanti e significativi.
 
=== Onorificenze ===
==Infrastrutture e trasporti==
{{Onorificenze
| immagine = Corona muraria di città italiana (014).svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Decreto del presidente della Repubblica
| data = 27 settembre 1992<ref name=ACS/>
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
===Strade===
===Cappella di San Rocco===
La Cappella di [[San Rocco]] si trova nel centro storico, sulla strada che porta a [[Monza]] (Via G. Mazzini). Nonostante oggi si trovi in pieno centro, l'edificio era una cappella campestre, dei ''Sancti Rochi Campestris''.
La costruzione fu iniziata nel [[1524]] ed intitolata al protettore degli appestati.<br />L'architettura è semplice, la cappella è preceduta da un [[pronao]] con [[Colonna|colonne]] in [[granito]]. All'interno, sopra l'[[altare]] di [[marmo]], si trovava un crocifisso miracoloso, sul capo di [[Cristo]] ciocche di capelli naturali (ora collocato nel tiburio ottagonale della chiesa madre).<br />Nel [[2004]] la chiesa è stata restaurata, per riportarla allo splendore di un tempo.<br />
Per la festività di [[San Rocco]], il 16 agosto, dalla cappella parte una [[processione]] che si dirige verso la Parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo Apostoli.
 
===Croci stanziali della Peste===
Muggiò è lambita ad est dalla Strada Provinciale n° 5 “Villa di Monza”, più a nord, denominata Statale n° 36 del Lago di Como e dello Spluga, a sud dalla Tangenziale Nord A 52 ed è suddivisa trasversalmente dalla Strada Statale n° 527 “Bustese” che la collega a Saronno e al Varesotto orientale.
Due colonne in pietra, sormontate da una croce in ferro, situate una all'incrocio tra le vie Guglielmo Marconi e Santa Croce alla Taccona di Muggiò, l'altra a nord del territorio comunale, sul confine con Desio a fianco di via Libertà, ricordano il luogo ove sono stati sepolti i morti di quella triste e famosa peste cosiddetta di San Carlo (1576), che decimò la popolazione di quel secolo.
Due le Strade Provinciali: la n° 151 Cinisello Balsamo-Muggiò-Desio e la n° 220 Lissone-Muggiò.
La rete stradale urbana è di 52km lineari, la rete ciclabile è di 17km lineari.
 
===Mausoleo Casati Stampa di Soncino===
====Distanza dalle principali città italiane====
{{Vedi anche|Mausoleo Casati Stampa di Soncino}}
{|
Il Mausoleo, collocato all'interno del cimitero urbano, ospita i sepolcri di molti componenti della nobile [[Casati (famiglia)|famiglia Casati]], tra cui quelli di [[Teresa Casati]] (1787-1830),
|[[Bari]]
[[Federico Confalonieri]] (1785-1846),
|897 km
[[Gabrio Casati]] (1798-1873),
|-
Angelo Casati (1802-1846),
|[[Bologna]]
[[Camillo Casati]] (1805-1869),
|233 km
[[Luigi Agostino Casati]] (1827-1881),
|-
[[Rinaldo Casati]] (1844-1898),
|[[Firenze]]
Camillo Casati Stampa di Soncino (1877-1946),
|316 km
[[Alessandro Casati]] (1881-1955),
|-
[[Alfonso Casati]] (1918-1944),
|[[Genova]]
Camillo Casati Stampa di Soncino (1927-1970) e Anna Fallarino, Casati Stampa di Soncino (1929-1970), questi ultimi noti alla cronaca per il [[Delitto di via Puccini]].
|189 km
|-
|[[Milano]]
|16 km
|-
|[[Napoli]]
|788 km
|-
|[[Palermo]]
|1498 km
|-
|[[Roma]]
|597 km
|-
|[[Torino]]
|151 km
|-
|[[Venezia]]
|265 km
|}
 
Dal 1º novembre 2008 il comune di Muggiò ha formalmente acquisito - dopo oltre dodici anni di trattative e d'iter burocratico - lo storico mausoleo funebre attraverso l'atto amministrativo della decadenza (previsto nel regolamento dei Servizi Cimiteriali) concordato tra il sindaco Fossati e il conte Donà dalle Rose consorte dell'ultima discendente; poi ratificato nel consiglio comunale del 13 novembre dello stesso anno.
===Autobus===
 
===Oratorio dei Santi Re Magi===
*Linea Z204 Vedano (Lissone) - Muggiò - Cinisello Balsamo
Collocato nell'ala orientale di [[Palazzo Taccona]], degno di nota è il piccolo Oratorio dedicato a Santi Re Magi (6,20 x {{M|6,20|u=m}} più {{M|1,80|u=m}} per l'altare), Monumento Nazionale.
*Linea Z205 Limbiate - Varedo - Nova Milanese - Muggiò - Monza FS
Questa graziosa chiesina, fulcro storico-religioso della frazione di Muggiò, sostituisce la cappella campestre dedicata a Santa Margherita, eretta sempre per devozione da Don Baldassare Taccona e andata perduta alla fine del XVI secolo.
*Linea Z209 Monza FS - Muggiò - Desio - Bovisio Masciago - Cesano Maderno FNM
Al suo interno sono custoditi due bassorilievi ovali raffiguranti i nobili proprietari del Palazzo e, una pregevole pala d'altare "l'Adorazione dei Magi"; nell'impianto iconografico della tela settecentesca compaiono alcune figure estranee allo storico evento, in primo piano una bimba, forse la figlioletta dei Conti, che offre dei doni alla Sacra Famiglia; in un angolo fa capolino il ritratto della contessa.
*Linea Z218 Sesto S. Giovanni M1-FS - Cinisello B. Ospedale Bassini - Monza Ospedale Nuovo
Durante alcuni restauri, sotto il suo piano di calpestio, è stato rinvenuto un sepolcro coi resti di una dodicenne; corrispondenti probabilmente all'unigenita erede, prematuramente scomparsa, la cui morte ha decretato la fine del casato dei Taccona.
*Linea Z219 Paderno Dugnano/Palazzolo FNM - Nova Milanese - Muggiò - Monza FS
*Linea Z227 Sesto S. Giovanni M1-FS - Muggiò
*Linea Z234 Vedano - Lissone - Muggiò
*Linea Z244 Vedano - Monza Centro - Taccona di Muggiò - Cinisello Balsamo
 
===Palazzo Bolagnos, Andreani, Santambrogio===
===Ferrovie===
La costruzione d'impostazione barocca, presenta all'interno un portico colonnato ed un vasto scalone d'onore con meraviglioso parapetto in arenaria; perduto purtroppo il giardino originale a disegno geometrico, rimasto tale per tutto il corso dell'Ottocento.
Il lotto edificato, posto nel cuore dell'abitato, si affaccia sulla piazza dell'antica Parrocchiale (oggi scomparsa) intitolata ad Antonio Gramsci, già appartenuto ai conti [[Bolagnos]], è successivamente passato agli Andreani, ai nobili Santambrogio e ancor oggi è di proprietà privata.
 
===Palazzo Brusa, Mariani===
Muggiò è servita dalla tratta ferroviaria [[Milano-Como-Chiasso]] che le consente di raggiungere brevemente le suddette città e altri centri minori. La piccola stazione ubicata a Lissone intitolata a Lissone-Muggiò è stata inaugurata nel 1872.
Attiguo a villa Isimbardi, [[Monumento Nazionale]], il palazzo Brusa di Muggiò si realizza sul finire del XVIII secolo, inglobando una preesistente costruzione risalente probabilmente al 1400. Caratteristiche del complesso sono la vasta corte interna a pianta quadrata, un vano, al piano terra, con otto colonne isolate e volte a crociera ed altri spazi chiusi un tempo destinati a scuderie per i nobili Isimbardi.
 
===Palazzo Porro, Carcano (poi Collegio Barnabitico)===
==Palazzi, Chiese, Monumenti==
Antica residenza dei conti Porro, massimi proprietari terrieri di Muggiò nel Settecento, venduta nel 1756 all'Opera Bartolomeo Zucchi poi Congregazione della Compagnia di Gesù, per renderla un luogo di villeggiatura estiva ed autunnale riservata ad insegnanti e allievi dei monzesi Istituti Zucchi, Longoni e Santa Maria degli Angeli, nonché dei Superiori dell'Ordine Barnabita di Monza e Milano sino al 1886. Tra i suoi ospiti troviamo [[Carlo Porta]] (1775-1821) insigne poeta milanese. Sul finire dell'Ottocento la costruzione viene trasformata in opificio prima di essere ceduta alla Chiesa e Diocesi di Milano.
Sullo storico giardino, negli anni 1895-1897, si erige la monumentale Chiesa Parrocchiale dedicata ai Santi Pietro e Paolo.
Il corpo principale del fabbricato rivolto a sud verso il vasto giardino, composto da due ordini sovrapposti di loggiati a sette fornici viene così demolito per lasciar spazio a Piazza della Chiesa.
Del complesso architettonico scompare anche la torretta quadrangolare utilizzata dai Padri Barnabiti come osservatorio astronomico.
Superstiti e ancora visibili le ali laterali che conferivano all'edificio una tipologia a ferro di cavallo, quella ad est, da anni sede della Mutua Volontaria&nbsp;– Centro Benessere (già utilizzata ad Asilo Infantile “Ing. Antonio Santambrogio”); quella ad ovest, adibita a “Canonica” o residenza del Clero (rimaneggiata negli anni sessanta del secolo scorso).
Tracce di elementi architettonici originari del primitivo palazzo seicentesco (quattro colonne in pietra) sono state rinvenute nel corpo del fabbricato durante i lavori di ristrutturazione effettuati sul finire Novecento e lasciate a vista.
 
===CappellaPalazzo di San RoccoTaccona===
Posto in posizione strategica, tra la vie che collegano la frazione di Muggiò a Cinisello-Milano e a Monza (Torneamento), si tratta di una imponente residenza nobiliare della seconda metà del XVIII secolo. Come documentato dal [[Catasto Teresiano]], sull'area attualmente occupata dall'attuale edificio era presente una villa di proprietà dei conti Taccona. Inizialmente la costruzione si presentava a tre piani, mentre l'ultimo piano sembrerebbe essere il risultato di un sopralzo effettuato verso la fine dell'Ottocento. L'edificio presenta una forma ad "U" e si ispira alle cosiddette ville di delizia tipiche della Lombardia del Settecento. La presenza di due pilastri in pietra lungo l'attuale asse viario prospiciente l'edificio, delimitanti la cancellata d'ingresso, sono significativi dello schema progettuale basato su un asse centrale prospettico che mette in comunicazione la strada con il giardino e i restanti spazi interni. Purtroppo, il successivo sviluppo caotico dell'attuale abitato non permette un'immediata lettura della struttura dell'edificio rispetto all'ambiente circostante. Nella struttura, in posizione centrale, un profondo portico, rivolto verso il cortile, dà accesso allo scalone d'onore che conduce al piano nobile. L'edificio conserva anche la cappella gentilizia dedicata ai Santi Magi.<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-05067/?view=luoghi&offset=15&hid=560.775&sort=sort_int|titolo=Lombardia Beni Culturali |lingua= |data= |accesso=|}}</ref>
La '''Cappella di San Rocco''' si trova nel centro di Muggiò, sulla strada che porta a [[Monza]] (Via G. Mazzini). Nonostante oggi si trovi nel centro di Muggio, l'edificio era una cappella campestre, dei ''Sancti Rochi Campestris''.
Coi lavori di ristrutturazione d'inizio secolo è andato purtroppo perduto il secolare giardino alberato a pianta quadrangolare posto sul retro del palazzo.
La costruzione fu iniziata nel [[1524]] ed intitolata al protettore degli appestati.<br/>
Il palazzo è stato sottoposto alla procedura di vincolo nel 2002.
L'architettura è semplice, la cappella è preceduta da un [[pronao]] con [[Colonna|colonne]] in [[granito]]. All'interno, sopra l'[[altare]] di [[marmo]], si trova una statua del [[Cristo]], che porta sulla testa dei capelli veri.<br/>
Nel [[2004]] la chiesa è stata restaurata, per riportarla allo splendore di un tempo.<br/>
Per la festività di [[San Rocco]], il [[16 agosto]], dalla cappella parte una [[processione]] che si dirige verso la Parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo Apostoli.
 
===CrociParrocchiale delladei PesteSS. (XVIPietro sec.)e Paolo===
[[Monumento Nazionale]] (Legge 1/6/1939 nº 1089); essa sorge in forme lombardo-gotiche, sull'area centrale - il vasto giardino - di un ex Collegio Barnabitico (già residenza dei conti Porro), su progetto di due rinomati architetti, il pavese [[Angelo Savoldi]] (1845-1916) e il milanese [[Giovambattista Borsani]] (1850-1906), che s'ispirarono alla Basilica di Sant'Andrea in Vercelli (1219-1227). La posa della prima pietra risale al 23 giugno 1895, l'apertura al culto nel 1897.
La torre campanaria con cuspide conica s'innalza tra il 1920 e il 1922. La facciata principale viene ultimata nel rispetto dell'antico progetto solo nel 1968, per opera dell'arch. Arialdo Latocca; tripartita, questa è stata tutta rivestita in cotto con elementi in trachite - travertino e arricchita con icone legate alla vita dei due Apostoli: sul bronzeo portale centrale viene raffigurata la loro vocazione, nei vetri istoriati del rosone centrale vi è il loro martirio, ed in alto sul timpano, il gruppo scultoreo rappresenta la gloria acquisita attraverso la croce di Cristo. L'interno, imponente ed elegante, conferma lo slancio preannunciato in facciata: sulla pianta a croce latina si sviluppano le campate con volte a crociera, tre navate che conducono al transetto, agli estremi del quale sono poste due cappelle minori. Le semplici colonne in pietra si alternano a possenti pilastri sagomati sui quali poggiano gli archi a tutto sesto, in tali colonne polistili, ai rossi mattoni si alternano le fasce di granito. All'incrocio fra la navata centrale e il transetto si eleva la cupola, la cui volta a raggiera poggia sul tamburo ottagonale con finestre trifore.
Due lesene d'altare attribuite ad [[Antonio Canova]] (1757-1822) fino agli anni sessanta incorniciavano il prestigioso dipinto "Cristo in croce con la Maddalena" di [[Francesco Hayez]] (1791-1882) commissionato nel 1827 dalla Famiglia Isimbardi (oggi conservato presso il Museo Diocesano di Milano) ora sostituito da una riproduzione fotografica.
 
===Parrocchiale deidi SS.San Pietro e PaoloGiuseppe===
Alla frazione Taccona, verso la fine degli anni cinquanta del secolo scorso, s'innalza su disegno di mons. Enrico Villa, architetto della Curia milanese, la Parrocchiale dedicata a San Giuseppe.
Monumento Nazionale (Legge 1/6/1939 n° 1089); essa sorge in forme lombardo-gotiche, sull'area centrale di un ex Collegio Barnabita (già residenza settecentesca dei conti Porro), su progetto dei rinomati architetti milanesi Angelo Savoldi e Giambattista Borsani, che s'ispirarono alla Basilica di Sant'Andrea in Vercelli (1219-1227). La posa della sua prima pietra risale al 23 giugno 1895, l’apertura al culto nel 1897.
Il moderno tempio, consacrato il 31 maggio [[1959]] dall'allora Arcivescovo di Milano cardinal Giovanni Battista Montini (eletto poi Sommo Pontefice con il nome di [[Paolo VI]]); è ultimato solo nel [[1978]] e benedetto l'anno seguente dal cardinale [[Giovanni Colombo (cardinale)|Giovanni Colombo]].
La torre campanaria con cuspide conica s'innalza tra il 1920 e il 1922. La facciata principale viene ultimata nel rispetto dell'antico progetto (1894) solo nel 1968; tripartita, questa è stata tutta rivestita in cotto con elementi in trachite - travertino e arricchita con icone legate alla vita dei due Apostoli: sul bronzeo portale centrale viene raffigurata la loro vocazione, nei vetri istoriati del rosone centrale vi è il loro martirio, ed in alto sul timpano, il gruppo scultoreo rappresenta la gloria acquisita attraverso la croce di Cristo. L'interno, imponente ed elegante, conferma lo slancio preannunciato in facciata: sulla pianta a croce latina si sviluppano le campate con volte a crociera, tre navate che conducono al transetto, agli estremi del quale sono poste due cappelle minori. Le semplici colonne in pietra si alternano a possenti pilastri sagomati sui quali poggiano gli archi a tutto sesto, in tali colonne polistili, ai rossi mattoni si alternano le fasce di granito. All'incrocio fra la navata centrale e il transetto si eleva la cupola, la cui volta a raggiera poggia sul tamburo ottagonale con finestre trifore.
L'abside della chiesa è impreziosita da una decorazione [[musiva]], opera d'arte, concepita da don Giuseppe Perugia (primo parroco di Taccona), progettata dall'artista [[Trento Longaretti]] (1916-2017) ed eseguita dai fratelli mosaicisti bollatesi Edoardo ed Eugenio Toniutti.
Due lesene d'altare attribuite ad [[Antonio Canova]] (1757-1822) fino agl'anni '60 incorniciavano il prestigioso dipinto "Cristo in croce con la Maddalena" di [[Francesco Hayez]] (1791-1882) commissionato nel 1827 dalla Famiglia Isimbardi (oggi conservato presso il Museo Diocesano di Milano) ora sostituito da una riproduzione fotografica.
Il grandioso mosaico, che s'impone per bellezza e maestosità, rappresenta una grande sintesi biblica che va dalla Creazione, al peccato originale, alla promessa e attesa del Salvatore, fino all'Annunciazione, per confluire nel Cristo immolato, figurato nell'agnello dell'Apocalisse; da Lui il racconto passa alla Chiesa fondata sugli Apostoli per concludersi con il Cristo del Giudizio Universale circondato dai cori angelici.
 
===Parrocchiale di San Francesco d'Assisi===
Dedicata a San Francesco d'Assisi e a Nostra Signora di Lourdes, posta ai confini con Monza, la raccolta e semplice costruzione si edifica su progetto dell'architetto milanese Arialdo Latocca alla fine degli anni '80 del secolo scorso. Ha tratti di architettura moderna, ma che con la sua semplicità la fa essere una chiesa molto gradevole.
 
===Santuario della Beata Vergine Addolorata del Castagno===
Uno storico viale pedonale alberato, detto un tempo "delle Rimembranze" ora "del Castano", conduce dalla centralissima via Italia al sacro edificio dedicato alla Beata Vergine Addolorata. La chiesa in stile barocco, dono del conte Giuseppe Bolagnos alla popolazione di Muggiò, si edifica agli inizi '700 sul luogo della primitiva cappella votiva, sorta nel XVI secolo in seguito ad un evento straordinario.
 
Lungo il percorso sono stati recentemente collocati, ai piedi dei Castani, 61 cippi in pietra con targhe nominali a ricordo dei sessantuno muggioresi caduti durante la [[Grande Guerra]] (1915-1918). La chiesa in stile barocco, dono del conte [[Giuseppe Bolagnos]] alla popolazione di Muggiò, si edifica agli inizi Settecento sul luogo della primitiva cappella votiva, sorta nel XVI secolo in seguito ad un evento straordinario.
===Santuario della Madonna delle Grazie, già di Santa Giuliana (XIV sec.)===
 
Questo importante Santuario mariano di plurisecolare devozione viene ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa di Roma e consacrato il 29 giugno [[1937]] dal cardinale [[Alfredo Ildefonso Schuster]] e [[papa Pio XI]] (al secolo Achille Ratti da [[Desio]]) concede nuove indulgenze.
===Palazzo Bolagnos, Andreani, Santambrogio===
La costruzione d'impostazione barocca, presenta all'interno un portico colonnato ed un vasto scalone d'onore con meraviglioso parapetto in arenaria; perduto purtroppo il giardino originale a disegno geometrico, rimasto tale per tutto il corso dell'Ottocento.
Il lotto edificato, posto nel cuore dell'abitato, si affaccia sulla piazza dell'antica parrocchiale (oggi scomparsa e intitolata ad Antonio Gramsci), già appartenuto ai conti Bolagnos, è successivamente passato agli Andreani, ai nobili Santambrogio e ancor oggi è di proprietà privata.
 
Nell'ottobre [[1945]], qui vi si celebra una Santa Messa solenne alla quale partecipano clero, autorità locali, reduci di guerra e tutta l'intera popolazione, la chiesa è infatti tra quelle "poche elette" dall'[[arcidiocesi di Milano]] a svolgere speciali funzioni di ringraziamento alla cessazione del secondo conflitto mondiale.
===Palazzo Brusa, Mariani===
Attiguo a villa Isimbardi, Monumento Nazionale, il palazzo Brusa di Muggiò si realizza sul finire del XVIII secolo, inglobando una preesistente costruzione risalente probabilmente al 1400. Caratteristiche del complesso sono la vasta corte interna a pianta quadrata, un vano, al piano terra, con otto colonne isolate e volte a crociera ed altri spazi chiusi un tempo destinati a scuderie per i nobili Isimbardi.
 
===Santuario della Madonna delle Grazie, già di Santa Giuliana Vergine Martire===
===Villa Isimbardi, D'Adda===
Sorge presso la cascina di Santa Giuliana e risale al [[XIII secolo]].
L'immobile, [[Monumento nazionale]] (Legge 1 giugno 1939 n. 1089), ha particolare interesse architettonico perché villa del [[XVIII secolo]] (su una trave del sottotetto vi è incisa l'annata della probabile edificazione: 1783), a due piani con portico centrale a tre [[Fornice|fornici]] (volte a crociera) e due colonne in pietra; i corpi di fabbrica laterali conferiscono all'edificio una tipologia ad "U". Sul piano di campagna, oltre il triportico è collocato il Salone di Ricevimento con magnifico soffitto affrescato d'ispirazione neoclassica (figure ed anfore), altre sale ed anditi adiacenti presentano affreschi "a grisaille" giunti ai giorni nostri in un ottimo stato di conservazione. Sul piano nobile, di notevole interesse, si trova in posizione centrale il vasto Salone delle Feste” l'odierna Sala di rappresentanza della Città.
Nel [[1965]] a lavori di restauro ultimati, l'antica ed umile costruzione presenta un nuovo assetto: un piccolo vano diametralmente opposto alla sacrestia già esistente, completa la pianta a croce latina, un pronao in mattonato composto da quattro snelle colonne adorna la facciata.
Un documento del 1754, attesta l'esistenza di un minuscolo camposanto antistante la chiesetta.
L'interno conserva l'antico soffitto a cassettoni e tre dipinti settecenteschi raffiguranti San Carlo, San Giuseppe e Santa Giuliana Vergine Martire.
I restauri inoltre, portano alla luce reperti archeologici (fittili) anteriori all'[[XI secolo]] (asportati), ciò fa pensare che il monumento più antico della città abbia un'origine ancor più remota.
 
===Villa Casati, Stampa di Soncino===
{{vedi anche|Villa Casati Stampa (Muggiò)}}
La prestigiosa villa ha origine intorno alla fine del [[XV secolo]] quale residenza estiva dei [[Casati (famiglia)|Casati]], una ricca e nobile famiglia [[Guelfi|guelfa]] milanese.
La prestigiosa villa ha origine intorno alla fine del [[XV secolo]] quale residenza estiva dei [[Casati (famiglia)|Casati]], una ricca e nobile famiglia [[Ghibellina]] milanese.
Nel nucleo storico di Muggiò, associata alle tenute sorge la palazzina con elegante portico e giardino di contorno.
Questa dimora avita vede il passaggio di diverse generazioni Casati e ospita personaggi illustri come i cugini Cardinalicardinali [[Carlo Borromeo|Carlo]] e [[Federico Borromeo|Federico]] dei principi [[Borromeo]] durante le loro [[visita pastorale|visite pastorali]] al borgo (1579 / 1604-1611).
IlNel conte1798 Agostino Casati (1739-1820), II Conte Casati, ex Ciambellano imperiale, per il rinnovo delladi questa sua villa,dimora estiva affida l'incarico all'architetto austriaco [[Leopold Pollack]] (Vienna 1751 - Milano 1806) già autore di villa[[Villa Reale (Milano)|Villa Barbiano di Belgiojoso d'Este]], poi Reale e del [[Teatro dei Filodrammatici (Milano)|Teatro Filodrammatici]] a Milano.
La concezione progettuale di villa Casati, mirabile capolavoro di architettura [[Neoclassica]], s'imposta su un prisma rettangolare, da cui sporge, al centro di uno dei lati maggiori, un cilindroide a base ellittica coronato da una cupola colonnata.
La sua tipologia deriva dall'arte barocca tradizionale e richiama modelli francesi e viennesi.
La costruzione, nel corso dell'Ottocento, è pervenuta per eredità ai nipoti di Agostino: Teresa, Gabrio, Angelo e Camillo Casati, figli orfani del fratello Gaspare (1756-1808) e successivamente ai loro discendenti; infine, nel 1975, l'Amministrazione Comunale l'ha simbolicamente acquistata dalla nobildonna Anna Maria dei marchesi Casati Stampa di Soncino in Donà dalle Rose (Roma, 1951), ultima discendente in vita della storica dinastia.
Villa Casati Stampa di Soncino, [[Monumento nazionale]] (Legge 1 giugno 1939 n. 1089) e splendida sede municipale, rivive i fasti del passato grazie al restauro architettonico conclusosi nel [[1982]].
Oggi Villa Casati Stampa di Soncino, [[Monumento nazionale]] (Legge 1º giugno 1939 n. 1089) e splendida sede municipale, rivive i fasti del passato in seguito anche al restauro architettonico conclusosi nel [[1982]].
 
===MausoleoVilla CasatiIsimbardi, Stampa di SoncinoD'Adda===
L'immobile, [[Monumento nazionale]] (Legge 1º giugno 1939 n. 1089), ha particolare interesse architettonico perché villa del [[XVIII secolo]] (su una trave del sottotetto vi è incisa l'annata della probabile edificazione: 1783), a due piani con portico centrale a tre [[Fornice|fornici]] (volte a crociera) e due colonne in pietra; i corpi di fabbrica laterali conferiscono all'edificio una tipologia ad "U". Sul [[piano di campagna]], oltre il triportico è collocato il Salone di Ricevimento con magnifico soffitto affrescato d'ispirazione neoclassica (figure ed anfore), altre sale ed anditi adiacenti presentano affreschi "a grisaille" giunti ai giorni nostri in un ottimo stato di conservazione. Sul piano nobile, di notevole interesse, si trova in posizione centrale il vasto Salone delle Feste l'odierna Sala di rappresentanza della Città.
{{Vedi anche|Mausoleo Casati Stampa di Soncino}}
In una delle stanze dell'edificio, durante le festività natalizie del 1849, si spegne improvvisamente Maria dei marchesi Isimbardi (nata nel 1827), figlia di Don Pietro Isimbardi (1799-1878) e di Luigia dei marchesi Litta Modignani; giovane sposa di Giovanni D'Adda (1808-1859), Marchese di Pandino e madre di [[Emanuele D'Adda]], ultimo discendente delle due nobili casate.
Il Mausoleo ospita le tombe della nobile famiglia Casati, tra cui quelle di [[Teresa Casati]] (1787-1830)
Le spoglie della nobildonna, sono poi tumulate nella Cappella Vela di [[Villa Borromeo d'Adda]] in [[Arcore]], appositamente edificata per custodirle.
[[Federico Confalonieri]] (1785-1846)
[[Gabrio Casati]] (1798-1873)
Angelo Casati (1802-1846)
Camillo Casati (1805-1869)
[[Rinaldo Casati]] (1844-1898)
Camillo Casati Stampa di Soncino (1877-1946)
[[Alessandro Casati]] (1881-1955)
[[Alfonso Casati]] (1918-1944)
Camillo Casati Stampa di Soncino (1927-1970)
 
===Villa Larocchi===
===Palazzo Taccona, Bertoglio, D'Adda===
Tipico villino primi Novecento dalle forme classicheggianti: scalea, colonne binate, loggia, cornicioni sagomati; circondato da un ampio giardino, ha l'ingresso al numero civico 7 di via Giuseppe Mazzini.
Posto sulla via che da Muggiò conduce a Milano, si tratta di una residenza nobiliare della seconda metà del XVIII secolo. In quel periodo, un edificio preesistente, di proprietà dei Conti Taccona, fu rimaneggiato fino ad assumere l'aspetto attuale. L'edificio, riconosciuto Monumento Nazionale nel 2002, presenta una forma ad "U", con l'asse centrale a unire l'esterno con il giardino, e si ispira alle cosiddette ville di delizia tipiche della Lombardia del Settecento. Nella struttura è presente un portico che conduce al giardino stesso ed una scala d'oro che porta al primo piano, ove è posta la sala da ballo. L'edificio presenta anche una cappella dedicata ai Santi Magi, probabilmente costruita precedentemente al palazzo stesso.
Questa costruzione (ancora oggi di proprietà privata), fu la residenza del Cavalier Piero Larocchi, Podestà di Muggiò nel decennio 1923-33 e facoltoso imprenditore locale.
Negli ultimi anni il Palazzo ha subito ampie ristrutturazioni, in parte ad uso abitativo. Nel dicembre 2001 il palazzo ha poi subito un imponente crollo, che ha costretto gli abitanti al trasferimento forzato. Il palazzo è stato dunque ricostruito seguendo i canoni che ne ispirarono la costruzione originaria.
 
==Parchi==
===Stadio Superga 1949===
===Casati Stampa di Soncino===
Lo Stadio della città, dedicato ai Caduti di Superga 1949 (la squadra del Grande Torino), è realizzato su progetto dell’Arch. [[Roberto Biscardini]] negli anni 1982-84.
Realizzato su disegno dell'architetto Leopold Pollack, complementare alla mole di Villa Casati, l'ampio parco all'inglese - {{M|23000|u=m²}}. – presenta una ricca vegetazione d'alto fusto; divenuto pubblico nel 1964, grazie alla mediazione del sindaco Ferruccio Ottolina che convinse il Conte Casati a donarlo al paese, appare oggi molto alterato nell'impianto.
Collocato a sud del Canale Villoresi e ben inserito all’interno del locale Parco Grugnotorto (progettato alla fine degli anni ’70 dall’architetto milanese Maurice Munir Cerasi), il verde campo di gioco è utilizzato dalle due società calcistiche cittadine: il Football Club Muggiò San Carlo (nato nel 2004 sulle ceneri della prima associazione di calcio risalente agli anni ’40 poi rifondata nel 1964) e la Società Calcio Taccona (fondata nel 1968).
Nelle sue immediate vicinanze un altro rettangolo di gioco è invece dedicato a Gaetano Scirea (1953-1989), già capitano della Nazionale e Campione del Mondo (1982).
 
===Grugnotorto Villoresi===
==Personalità legate a Muggiò==
L'ambito territoriale di Muggiò è stato in parte progettato alla fine degli anni settanta dall'architetto milanese [[Maurice Munir Cerasi]]; è l'ultimo serbatoio di grandi spazi inedificati (7.000.000. di&nbsp;m<sup>2</sup>. circa) tra Muggiò, [[Nova Milanese]], [[Varedo]], [[Paderno Dugnano]], [[Cusano Milanino]] e [[Cinisello Balsamo]].
 
===Bosco in Città===
*[[Paolo Ottavio Casati]] (1596-1672), Cavaliere di Corte
Si realizza seguendo le indicazioni planimetrico progettuali dell'architetto [[Gloria Crovi]] nei recenti anni 2006-2007, è un vasto spazio verde collocato a nord-ovest della città alle spalle della Residenza Sanitaria per Anziani "Corte Briantea".
*Paolo Casati (1685-1707), il "Gigante", Capitano del Reggimento Imperiale Dragoni
*[[Carlo Porta]] (1775-1821), Poeta italiano
*[[Camillo Casati]] (1805-1869), Conte, 1° Sindaco di Muggiò dopo l'Unità d'Italia
*[[Maria Isimbardi, D'Adda]] (1827-1849), Marchesa di Pandino
*[[Camillo Casati Stampa]] (1877-1946), Marchese di Soncino
*[[Alfonso Casati]] (1918-1944), Sottotenente dei Granatieri, Medaglia d'Oro alla Memoria - Eroe della Guerra di Liberazione dall'occupazione nazista.
*[[Antonio Riboldi]] (1923), Mons. Vescovo emerito di Acerra
*[[Giampiero Albertini]] (1927-1991), Attore cinematografico italiano
*[[Giorgio Larocchi]] (1929-2007), Pittore e poeta italiano
*[[Marco Ferradini]] (1949), Cantautore e musicista italiano, insegnante
*[[Alessandra Ferri]] (1964), ex prima Ballerina del Teatro alla Scala in Milano
*[[Marco Castoldi]] (1972), Cantautore e musicista italiano
*[[Samantha Ferrari]] (1973), Campionessa italiana e Mondiale di Ginnastica Ritmica
*[[Arianna Errigo]] (1988), Campionessa italiana e Mondiale di Fioretto femminile
 
===Muggiò, Città delle Cooperative===
==Feste e fiere ==
Da sempre definita la città “rossa” della Brianza, Muggiò è una città solidale che ancor oggi vive la secolare tradizione legata al mondo della cooperazione sociale dai vari colori "politici".
Qui nel 1898 viene costituita una Società di Mutuo Soccorso per l'assistenza alla comunità agricola dell'epoca.
Nel 1912 viene istituita una “Società Cooperativa Popolare con trattoria” dapprima collocata in piazza Garibaldi, poi trasferitasi all'ombra del campanile nel 1921 e reintitolata "Cooperativa di Consumo Silvio Pellico" dal nome della via (già via per Cinisello) ove è tuttora ubicata, affiliata CRAI.
A queste, ispirandosi ai valori fondanti della cooperazione italiana per risolvere il problema casa, si aggiunge nel 1919 la "Cooperativa Edificatrice di Muggiò" (oggi questa realtà conta quasi cinquemila soci iscritti e mille case realizzate, delle quali trecento in affitto, oltre a negozi, magazzini e numerosi box).
Nel 1926 si costituisce la Mutua Volontaria di Assistenza e Previdenza alla popolazione muggiorese.
Un'altra “Cooperativa di Consumo con Forno” nasce nel 1926, resiste al fascismo e alla guerra, e apre nel 1958 un primo negozio a libero servizio e nel 1969, in via Baruso, uno dei primi supermercati della città e circondario; nel 1970 Primo Casati (1915-1978), il suo Presidente, propone ai soci un progetto di fusione con altre cooperative del nord Milano, gettando così le basi per la creazione di Unicoop Lombardia prima e, nel 1983, di [[Coop Lombardia]] (sul finire del secolo scorso s'inaugura il Centro Commerciale COOP di viale Repubblica a sostituzione del market "storico").
Nel 1927 nasce la Società Cooperativa Acqua Potabile, infine, nel 1959 viene fondata grazie all'opera del Dott. Ferruccio Ottolina (1925-1980), un'altra Società Cooperativa Edificatrice Popolare la “Villoresi”.
 
==Società==
*[[6 gennaio]] – Corteo dei Magi
===Evoluzione demografica===
*[[6 gennaio]] – Mercatino della Befana
* 915 nel [[1751]]
*[[17 gennaio]] – Falò di Sant’Antonio nella piazza del municipio.
* 928 nel [[1771]]
*[[2 giugno]] – Taccona in festa: sagra dei produttori agricoli
* 977 nel [[1805]]
*Terza [[domenica]] di [[settembre]] – Festa patronale dedicata alla Madonna Addolorata del Castagno.
* {{formatnum:1053}} nel [[1809]]
*Prima [[domenica]] di [[ottobre]] - Festa patronale dedicata alla Madonna del Rosario (Fraz. Taccona)
*''annessione a [[Monza]] dal [[1811]] al 1815''
*Terza [[domenica]] di [[ottobre]] – Festa della Castagna.
* {{formatnum:1722}} nel [[1853]]
*[[13 dicembre]] - Premio Santa Lucia: consegna delle benemerenze civiche.
{{Demografia/Muggiò}}
*Seconda [[domenica]] di [[dicembre]] – Presepe vivente nel centro storico.
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
==Evoluzione demografica==
Al 31 dicembre 2022, la popolazione straniera era di {{formatnum:2074}} persone, pari all'8,82% dei residenti.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it}}</ref>
 
== Cultura ==
{{Demografia/Muggiò}}
===Biblioteche===
La Biblioteca Civica di Muggiò fa parte del Sistema Bibliotecario [http://www.brianzabiblioteche.it/ BrianzaBiblioteche].
 
== Geografia antropica ==
==Amministrazione comunale==
=== Urbanistica ===
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco=Stefano Zanantoni
L'agglomerato urbano di Muggiò rimane, sino alla fine dell'Ottocento, pressoché inalterato nella disposizione "medievale" dei fabbricati delle sue tre contrade principali: "Barus", "Bourghett" e "San Roch" (ancora individuabili nel centro storico odierno), tuttavia si assiste ad un importante rinnovamento di edifici ed infrastrutture, come la costruzione del [[Canale Villoresi]], il canale artificiale più lungo d'Italia, che fu ideato dall'ingegner [[Eugenio Villoresi]] (1810-1879); esso preleva acqua dal [[Ticino (fiume)|fiume Ticino]] riversandola nel fiume [[Adda]], interessando, con il suo tracciato, un territorio di circa 85.000&nbsp;m<sup>2</sup>.
|DataElezione=08/06/2009
Il periodo compreso tra le due guerre vede la realizzazione d'opere che ebbero grande rilievo sotto l'aspetto igienico-sanitario, come la costruzione di un primo pozzo idrico nel 1927 (uno dei primi della Provincia di Milano, che sostituisce quello antico di Piazza Garibaldi, ancor oggi visibile sotto una lastra di cristallo), la rete idrica odierna preleva acqua potabile da otto pozzi.
|partito=[[centrodestra]]
Nel 1932 avviene la costruzione del canale di bonifica Alto Lambro che da [[Monza]] si estende fino a [[Carate Brianza]] (inaugurato a Muggiò nell'aprile del 1935 dal Capo del Governo, [[Benito Mussolini]]), oggi coperto, sul suo tracciato corre parte della nuova Strada Provinciale nº 131 Desio-Muggiò-Nova Milanese.
|TelefonoComune=039 27091
Nel 1950 il comune viene attraversato da una strada d'importante comunicazione, la Strada Provinciale 10, poi Statale nº 527 Bustese.
|EmailComune=comune@comune.muggio.mi.it
Gli anni seguenti assistono ad un importante fenomeno che ebbe gran rilevanza nello sviluppo urbano, infatti calamità naturali come l'alluvione del Polesine o i terremoti portarono un alto tasso immigratorio d'origine veneta e meridionale nel territorio milanese - qui particolarmente numerosi sono gli originari di [[Spinoso]] (PZ) - provocando il boom economico edificatorio.
}}
Il territorio muggiorese, tipicamente agricolo sino alla prima metà del secolo (frumento e granoturco), gelsi e viti; con lo sviluppo di industrie e piccole/medie imprese, alcune molto importanti - in campo meccanico la multinazionale svedese ALFA LAVAL (1969) con la produzione di impianti per lo scambio termico, la separazione e la movimentazione dei fluidi; in campo alimentare PANEM (1969), {{Senza fonte|il più grande panificio d'Italia}} e la [[Star (azienda)|Star]], fondata qui nel 1948; in ambito chimico RAVIZZA Farmaceutica impiantatasi, per volere del conte Ugo Ravizza, alla fine degli anni cinquanta, ceduta poi alla [[BASF]] "anni ottanta" (queste ultime trasferitesi alcuni decenni fa) - ha subito radicali trasformazioni.
Nel corso degli ultimi anni, con una popolazione che supera i {{formatnum:23000}} abitanti ed una riqualificazione del tessuto urbano attraverso una seria politica urbanistica (Piano Particolareggiato Centro Storico, Piano Insediamenti Produttivi, [[Parco del Grugnotorto]]), la Città, ufficialmente riconosciuta con un [[Decreto del presidente della Repubblica]] nel 1992, ritrova una sua identità, riscoprendo quei caratteri sociali ed il valore dei suoi Beni storico-architettonici mediante interventi di restauro particolarmente importanti e significativi.
 
=== Frazioni ===
==Sindaci di Muggiò dall'Unità d'Italia al 2009==
[[File:Chiesa_parrocchiale_di_Taccona.jpg|alt=|thumb|Chiesa parrocchiale di Taccona]]
{{Senza fonte|La Taccona (''Tacùna'' in [[lombardo occidentale]]) è l'unica [[Frazione (geografia)|frazione]] di Muggiò: è situata a sud del [[Canale Villoresi]]. Confina ad est con la città di [[Monza]] (quartiere [[San Fruttuoso (Monza)|San Fruttuoso]]), a sud con la città di [[Cinisello Balsamo]] (quartiere ''Borgomisto-Sant'Eusebio-Balsamo'') e a ovest con il comune di [[Nova Milanese]]. La parte ovest del territorio è compresa all'interno del [[Parco del Grugnotorto]], mentre la parte meridionale dell'abitato è attraversata dalla [[Tangenziale Nord di Milano]].}}
 
==Infrastrutture e trasporti==
*Conte Camillo Casati (1860-1869);
===Strade===
*Dott. Giovanni Zberg (1869-1898);
Muggiò è lambita ad est dalla [[SS 36]] del Lago di Como e dello Spluga; ad ovest dalla Strada Provinciale nº 131 Sesto San Giovanni-Nova-Muggiò-Desio; a sud dalla Tangenziale Nord [[Autostrada A52 (Italia)|A52]] che attraversa una piccola porzione di territorio comunale con svincolo in entrata/uscita in prossimità del confine con Cinisello Balsamo; ed è infine suddivisa trasversalmente dalla [[Strada statale 527 Bustese|Strada statale nº 527 Bustese]] che la collega a [[Saronno]] e al [[Provincia di Varese|Varesotto]] orientale.
*Luigi Scotti (1898-1901);
Due le ex Strade Provinciali: la nº 151 Cinisello Balsamo-Muggiò-Desio (declassata) e la nº 220 Lissone-Muggiò (declassata), quest'ultima di gran lunga la più antica di tutte, essendo già a carico dei contribuenti muggioresi nella ripartizione fiscale operata dalle autorità [[provincia]]li di [[Milano]] nel [[1346]].<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8011416/?view=toponimi&hid= Comune di Muggiò, sec. XIII - 1757 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
*Luigi Mauri (1902-1910);
*Angelo Galbiati (1910-1918);
*Alfredo Figini (1919-1922), Partito Socialista;
*Angelo Natale (1922-1923), Commissario Prefettizio;
*Cav. Piero Larocchi (1923-1933), Podestà;
*Dott. Ettore Monfrini (1933-1936), Commissario Prefettizio;
*Angelo Alfredo Galli (1936-1938), Podestà;
*Cav. Ezio Gritti (1938-1943), Podestà;
*Rag. Rodolfo Santambrogio (1943-1944), Commissario Prefettizio;
*Dott. Pellegro Cella (1944-1945), Commissario Prefettizio;
*Alfredo Figini (1945-1946), Partito Comunista Italiano;
*Enrico Merati (1946-1960), Partito Comunista Italiano;
*Dott. Ferruccio Ottolina (1960-1969), Democrazia Cristiana;
*Rag. Edoardo Silva (1970-1975), Democrazia Cristiana;
*Arch. Alfredo Viganò (1975-1985), Partito Comunista Italiano - Partito Socialista Italiano;
*Rag. Mario Cherubini (1985-1987), Partito Socialista Italiano - Partito Comunista Italiano;
*Arch. Elio Cambiaghi (1988-1990), Partito Comunista Italiano - Partito Socialista Italiano;
*Rag. Mario Cherubini (1990-1992), Partito Socialista Italiano - Partito Democratico di Sinistra - Partito Social Democratico;
*Stefano Rijoff (1992-1999), Partito Democratico di Sinistra - Democrazia Cristiana/Partito Popolare Italiano;
*Dott. Pietro Stefano Zanantoni (1999-2004), Forza Italia - Alleanza Nazionale - Unione di Centro;
*Dott. Carlo Giuseppe Fossati (2004-2009), La Margherita - Democratici di Sinistra/Partito Democratico - Partito della Rifondazione Comunista - Comunisti Italiani - Socialisti Italiani - Lista Civica ViviMuggiò - Lista Di Pietro;
*Dott. Pietro Stefano Zanantoni (2009- ), Il Popolo della Libertà - Lista Civica Brianza 2009-Per il bene di Muggiò - Lega Nord.
 
===Ferrovie===
{{Provincia di Monza e Brianza}}
Muggiò è lambita dalla tratta ferroviaria internazionale [[Ferrovia Chiasso-Milano|Chiasso-Milano]] che le consente di raggiungere brevemente le suddette città e altri centri minori. Questa importante linea ferroviaria nasce nel 1861 dal prolungamento - sino a Como - della prima strada ferrata dell'Italia settentrionale: la Milano-Monza (1840). {{Senza fonte|Nel 1879 una richiesta congiunta delle Amministrazioni di Lissone e Muggiò (con relative delibere dei Consigli Comunali), destinata al Governo centrale di Roma, propone la costruzione di una nuova stazione con scalo merci in Lissone sul cavalcavia soprastante la strada per Muggiò (posizione equidistante dai due centri abitati), a una distanza favorevole tra le due stazioni già esistenti di Monza e Desio. La suddetta richiesta/proposta viene accolta e la [[Stazione di Lissone-Muggiò]] è realizzata tra il 1881 e il 1882.}} Attualmente la fermata viene utilizzata dalle linee S9 ([[Stazione di Saronno|Saronno]]–[[stazione di Albairate-Vermezzo|Albairate]]) e S11 ([[Stazione di Chiasso|Chiasso]]–[[stazione di Milano Porta Garibaldi|Milano Porta Garibaldi]]), entrambe facenti parte del [[servizio ferroviario suburbano di Milano]].
 
== Amministrazione ==
{{Pieve di Desio}}
=== Governi ===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|[[1860]]|[[1869]]|Camillo Casati||[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1869]]|[[1898]]|Giovanni Zberg||[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1898]]|[[1901]]|Luigi Scotti||[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1902]]|[[1910]]|Luigi Mauri||[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1910]]|[[1918]]|Angelo Galbiati||[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1919]]|[[1922]]|Alfredo Figini|[[Partito Socialista Italiano|PS]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1922]]|[[1923]]|Angelo Natale||[[Commissario Prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1923]]|[[1933]]|Piero Larocchi|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1933]]|[[1936]]|Ettore Monfrini||[[Commissario Prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1936]]|[[1938]]|Angelo Alfredo Galli|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1938]]|[[1943]]|Ezio Gritti|[[Partito Nazionale Fascista|PNF]]|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1943]]|[[1944]]|Rodolfo Santambrogio||[[Commissario Prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1944]]|[[1945]]|Pellegro Cella||[[Commissario Prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1945]]|[[1946]]|Alfredo Figini|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1946]]|[[1960]]|Enrico Merati|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1960]]|[[1969]]|Ferruccio Ottolina|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1970]]|[[1975]]|Edoardo Silva|[[Democrazia Cristiana|DC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1975]]|[[1985]]|Alfredo Viganò|[[Partito Comunista Italiano|PCI]] - [[Partito Socialista Italiano|PSI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1985]]|[[1987]]|Mario Cherubini|[[Partito Comunista Italiano|PCI]] - [[Partito Socialista Italiano|PSI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1988]]|[[1990]]|Elio Cambiaghi|[[Partito Comunista Italiano|PCI]] - [[Partito Socialista Italiano|PSI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1990]]|[[1992]]|Mario Cherubini|[[Partito Socialista Italiano|PSI]] - [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] - [[Partito Socialista Democratico Italiano|PSDI]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1992]]|[[1999]]|Stefano Rijoff|[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] - [[Democrazia Cristiana|DC]]/[[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]] - [[Partito della Rifondazione Comunista|PRC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1999]]|[[2004]]|Pietro Stefano Zanantoni|[[Forza Italia (1994)|FI]] - [[Alleanza Nazionale|AN]] - [[Unione di Centro (2002)|UDC]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2004]]|[[2009]]|Carlo Giuseppe Fossati|[[Democrazia è Libertà - La Margherita|La Margherita]] - [[Democratici di Sinistra|DS]]/[[Partito Democratico (Italia)|PD]] - [[Partito della Rifondazione Comunista|PRC]] - [[Partito dei Comunisti Italiani|PdCI]] - [[Socialisti Democratici Italiani|SDI]] - Lista Civica ViviMuggiò - [[Italia dei Valori|IDV]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2009]]|[[2014]]|Pietro Stefano Zanantoni|[[Il Popolo della Libertà|PDL]] - Lista Civica "Brianza 2009-Per il bene di Muggiò" - [[Lega Nord]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2014]]|[[2024]]|Maria Arcangela Fiorito|[[Partito Democratico (Italia)|PD]] - Lista Civica "Insieme per Muggiò"|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2024]]|[[in carica]]|Michele Messina|Forza Italia - Fratelli d'Italia - Lega - La città che vorrei - Forza Muggiò|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
===Gemellaggi===
[[Categoria:Comuni della Brianza]]
* {{Gemellaggio|Germania|Munster (Bassa Sassonia)|2019}}
[[Categoria:Comuni della provincia di Monza e della Brianza]]
 
[[Categoria:Comuni della Lombardia]]
==Sport==
[[Categoria:Comuni italiani]]
===Impianti sportivi===
Lo stadio cittadino, dedicato ai caduti della sciagura di [[Tragedia di Superga|Superga]], è stato realizzato su progetto dell'architetto [[Roberto Biscardini]] negli anni 1982-84. Il campo di gioco è utilizzato dalla società calcistica cittadina: il Football Club Muggiò nato nel 2004 che disputa i campionati dilettantistici regionali.
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Comuni della provincia di Monza e della Brianza}}
{{Pieve di Desio}}
{{portale|Lombardia}}
 
[[caCategoria:Muggiò| ]]
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[[roa-tara:Muggiò]]
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[[vo:Muggiò]]