Polesella: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
{{Comune <!-- per la compilazione vedi Aiuto:Comune -->
|nomeComuneNome = Polesella
|linkStemmaPanorama = Polesella-Stemma City Hall.pngjpg
|Didascalia = Il municipio di Polesella
|siglaRegione = VEN
|Bandiera = Polesella-Gonfalone.png
|siglaProvincia = RO
|Voce bandiera =
|latitudineGradi = 44
|Stemma = Polesella-Stemma.png
|latitudineMinuti = 58
|Voce stemma =
|latitudineSecondi = 0
|Stato = ITA
|longitudineGradi = 11
|Grado amministrativo = 3
|longitudineMinuti = 45
|Divisione amm grado 1 = Veneto
|longitudineSecondi = 0
|Divisione amm grado 2 = Rovigo
|mappaX = 128
|Amministratore locale = Emanuele Ferrarese
|mappaY = 73
|Partito = [[lista civica]] di [[Centro-destra in Italia|centro-destra]] ''Polesella Viva''
|altitudine = 6
|Data elezione = 9-6-2024
|superficie = 16,57
|Data istituzione =
|abitanti = 4.203
|annoAltitudine = 2007
|Sottodivisioni = Raccano Bresparola
|densita = 253,65
|Divisioni confinanti = [[Arquà Polesine]], [[Bosaro]], [[Canaro]], [[Frassinelle Polesine]], [[Guarda Veneta]], [[Riva del Po]] (FE)
|frazioni =
|Zona sismica = 3
|comuniLimitrofi = [[Arquà Polesine]], [[Bosaro]], [[Canaro]], [[Frassinelle Polesine]], [[Guarda Veneta]], [[Ro (FE)|Ro]] (FE)
|Gradi giorno = 2375
|cap = 45038
|Nome abitanti = polesellani
|prefisso = [[0425]]
|Patrono = [[Madonna del Rosario]]
|istat = 029037
|fiscaleFestivo = G7827 ottobre
|PIL =
|nomeAbitanti = <!-- nome degli abitanti minuscolo -->
|patronoPIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Polesella (province of Rovigo, region Veneto, Italy).svg
|festivo =
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Polesella nella provincia di Rovigo
|sito = http://www.comune.polesella.ro.it/
}}
'''Polesella''' (nel dialetto locale ''Polsèla'') è un comune di 4.203 abitanti della [[provincia di Rovigo]].
 
'''Polesella''' (''Polsèla'' nel dialetto locale) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Rovigo]] in [[Veneto]], situato a sud del [[Rovigo|capoluogo]].
==Storia==
 
== Geografia fisica ==
{{...|centri abitati}}
 
== Origini del nome ==
{{...|centri abitati}}
 
== Storia ==
{{NN|storia|marzo 2014}}
=== Storia antica ===
Esisteva sicuramente in zona un abitato in epoca [[Storia romana|romana]], documentato dal ritrovamento di resti di tegole tombali.
Si ritiene verosimile la presenza di frequentazioni precedenti in quanto le prime bonifiche in [[Polesine]] avvennero in epoca [[Civiltà etrusca|etrusca]] con lo scavo dei primi [[Bonifica idraulica|scoli]], all'epoca chiamate fosse. Gli sforzi etruschi e romani per strappare la terra alle paludi furono vanificati dalla [[Rotta della Cucca]] del [[589]] che riportò allo stato paludoso tutto il Polesine e le valli della bassa veronese.
Gli sforzi etruschi e romani per strappare la terra alle paludi furono vanificati dalla [[Rotta della Cucca]] del [[589]] che riportò allo stato paludoso tutto il Polesine e le valli della bassa veronese.
 
Il territorio del comune di Polesella cominciò a riemergere dai guasti causati dall'alluvione secolare dell'[[Adige]] intorno al [[X secolo]]. Fino a quel momento il territorio era stato soggetto al fenomeno dei polesini (una caratteristica che ha dato a tutta la zona il nome proprio di Polesine per [[antonomasia]]); vale a dire che occasionalmente alcuni isolotti di terra riuscivano ad emergere tra le paludi e permettevano degli insediamenti che però avevano un carattere di temporaneità, causato dalle continue piene del [[Po]], del [[Tartaro-Canalbianco|Canal Bianco]] e dell'Adige.
Fino a quel momento il territorio era stato soggetto al fenomeno dei polesini (una caratteristica che ha dato a tutta la zona il nome proprio di Polesine per [[antonomasia]]); vale a dire che occasionalmente alcuni isolotti di terra riuscivano ad emergere tra le paludi e permettevano degli insediamenti che però avevano un carattere di temporaneità, causato dalle continue piene del [[Po]], del [[Tartaro-Canalbianco|Canal Bianco]] e dell'Adige.
 
=== Nascita e fioritura di Raccano sotto gli Estensi ===
Il riassesto idrico operato in quei tempi permise di limitare il fenomeno dei polesini e la nascita del primo nucleo abitato stabile, più o meno corrispondente all'attuale frazione di Raccano e all'epoca denominato Orcano. Da notare che, in quel periodo, il corso principale del Po era più a sud e attraversava [[Ferrara]]. Sempre in questo periodo fu data una qualche stabilità anche al corso della Fossa che per secoli avrebbe caratterizzato il centro di Polesella (ossia fino alla disastrosa [[Alluvione del Polesine del novembre 1951|alluvione]] del novembre [[1951]]).
Da notare che, in quel periodo, il corso principale del Po era più a sud e attraversava [[Ferrara]].
Sempre in questo periodo fu data una qualche stabilità anche al corso della [[Fossa Polesella|Fossa]] che per secoli avrebbe caratterizzato il centro di Polesella (ossia fino alla disastrosa alluvione del [[novembre]] [[1951]]).
 
L'importanza della Fossa è attestata fin dai primi documenti, in quanto permetteva, risalendone il corso, di passare per nave dal Po al Canal Bianco, da dove tramite altri corsi d'acqua si poteva raggiungere anche l'Adige. Il territorio a destra della Fossa fu chiamato Lavigia o Litigia, mentre il territorio a sinistra fu chiamato Policella o Pelosella. È documentata l'esistenza di una parrocchia di Santa Maria di Litiga nel territorio della Litigia, nata contemporaneamente alla parrocchia di Santa Margherita di Orcano.
Il territorio a destra della Fossa fu chiamato Lavigia o Litigia, mentre il territorio a sinistra fu chiamato Policella o Pelosella.
È documentata l'esistenza di una parrocchia di Santa Maria di Litiga nel territorio della Litigia, nata contemporaneamente alla parrocchia di Santa Margherita di Orcano.
 
Con la [[rotta di Ficarolo]] del [[1152]] (che distrusse il centro abitato di Litiga) il corso principale del Po cominciò a passare nell'alveo ora più o meno corrispondente al Poazzo, leggermente più a nord del corso attuale; Raccano, che sorgeva lì, ne ebbe un grosso impulso allo sviluppo. Nel 1271 il tratto di Po compreso tra Raccano e l'odierna [[Guarda Veneta]] fu teatro di una [[Battaglia di Polesella (1271)|battaglia navale]] combattuta tra la [[Repubblica di Venezia]] e [[Bologna]].
 
Durante il [[XIII secolo|XIII]] e [[XIV secolo]] Raccano fu Podesteria del [[Este|ducato Estense]] (una sorta di importante capoluogo con giurisdizione sul territorio da [[Canaro]] a [[Guarda Veneta]], da entrambi i lati del Po), importanza tuttora testimoniata dalla chiesa romanica, oggi intitolata alla Natività di Maria Santissima, fondata nel X secolo e in seguito ornata con opere di indubbio valore artistico.
Durante il [[XIII secolo|XIII]] e [[XIV secolo]] Raccano fu Podesteria del [[Este (famiglia)|ducato Estense]] (una sorta di importante capoluogo con giurisdizione sul territorio da [[Canaro]] a Guarda Veneta, da entrambi i lati del Po), importanza tuttora testimoniata dalla chiesa romanica, oggi intitolata alla Natività di Maria Santissima, fondata nel X secolo e in seguito ornata con opere di indubbio valore artistico.
In questo periodo furono anche rifondati i centri di Litiga e Policella, sempre a cavallo della Fossa.
 
=== Nascita e fioritura di Polesella sotto Venezia ===
Le successive alluvioni del [[XV secolo]] spostarono più a sud il corso principale del Po, dove si trova tutt'oratuttora; Raccano cominciò a decadere e gli abitanti si trasferirono gradualmente sulle nuove rive del grande fiume, unificando i due piccoli borghi preesistenti ai lati della Fossa nell'unico abitato di Polesella. Il centro dell'abitato nacque e crebbe proprio sull'argine, che all'epoca aveva dimensioni molto più modeste rispetto a quelle attuali; ingegnose opere in muratura furono poste in modo da consentire la rapida costruzione di un sopralzo in legno e sacchi di sabbia per evitare l'esondazione del Po nella piazza sottostante nei periodi di piena. Tali opere riuscirono a contenere le piene del Po per diversi secoli, fino al loro smantellamento nel [[1957]].
Il centro dell'abitato nacque e crebbe proprio sull'argine, che all'epoca aveva dimensioni molto più modeste rispetto a quelle attuali; ingegnose opere in muratura furono poste in modo da consentire la rapida costruzione di un sopralzo in legno e sacchi di sabbia per evitare l'esondazione del Po nella piazza sottostante nei periodi di piena.
Tali opere riuscirono a contenere le piene del Po per diversi secoli, fino al loro smantellamento nel [[1957]].
 
Durante il XV secolo, il Polesine fu terra contesa tra la [[Repubblica di Venezia]] e il Ducato Estense, che si alternarono più volte nel governo del territorio. Nel [[1482]], durante la [[guerra di Ferrara (1482-1484)|Guerra del Sale]], Polesella fu teatro di una [[Battaglia di Polesella (1482)|battaglia navale]] che ebbe luogo sul Po, proprio davanti alla Fossa; la vittoria dei veneziani fu determinante per la guerra, e così Polesella nel [[1484]] passò definitivamente sotto il dominio della Serenissima insieme con tutto il territorio di [[Rovigo]], che all'epoca non comprendeva tutto il Polesine. Polesella divenne così un importante centro strategico, in quanto il Po segnava il confine con gli Estensi solamente nel tratto tra il borgo e Guarda Veneta, ed era dunque l'unico sbocco della Serenissima sul grande fiume.
Durante il XV secolo, il Polesine fu terra contesa tra la [[Repubblica di Venezia]] e il Ducato Estense, che si alternarono più volte nel governo del territorio.
Nel [[1482]], durante la [[guerra di Ferrara (1482-1484)|Guerra del Sale]], Polesella fu teatro di una battaglia che ebbe luogo sul Po, proprio davanti alla Fossa; la vittoria dei veneziani fu determinante per la guerra, e così Polesella nel [[1484]] passò definitivamente sotto il dominio della Serenissima insieme con tutto il territorio di [[Rovigo]], che all'epoca non comprendeva tutto il Polesine.
Polesella divenne così un importante centro strategico, in quanto il Po segnava il confine con gli Estensi solamente nel tratto tra il borgo e Guarda Veneta, ed era dunque l'unico sbocco della Serenissima sul grande fiume.
 
Il tratto di Po in corrispondenza di Polesella fu il luogo di un'altra e molto più celebre [[Battaglia di Polesella (1509)|battaglia navale]] fra la Repubblica di Venezia e il Ducato di Ferrara che si svolse il [[22 dicembre]] [[1509]] nel corso dei fatti della [[Lega di Cambrai]]. La battaglia è stata cantata anche da [[Ludovico Ariosto]] nel suo [[Orlando Furioso]] ([[s:Orlando Furioso/Canto 40|canto 40]], 2, vv. 1-4).
La battaglia è stata cantata anche da [[Ludovico Ariosto]] nel suo [[Orlando Furioso]] ([[s:Orlando_Furioso/Canto 40|canto 40]], 2, vv. 1-4).
 
L'importante vittoria dell'artiglieria estense, che distrusse la flotta nemica e catturò le navi superstiti, ebbe l'unico effetto di fermare l'avanzata veneziana; infatti al termine della guerra Polesella tornò a far parte della Serenissima e ne condivise le sorti fino alla sua fine, avvenuta nel [[1796]] ad opera di [[Napoleone I di Francia]]. Durante i tre secoli di dominazione Veneziana Polesella crebbe grazie all'importantissima posizione strategica; durante il [[XVI secolo]] fu costruito il Sostegno, una sorta di ponte con un'ampia chiusa che serviva ad evitare che le acque del Po, nei periodi di piena, rigurgitassero nella Fossa. Alcune importanti famiglie Veneziane costruirono una villa o una loro abitazione a Polesella: tra questi i Grimani, i Donà, i Foscari e i Morosini.
Durante i tre secoli di dominazione Veneziana Polesella crebbe grazie all'importantissima posizione strategica; durante il [[XVI secolo]] fu costruito il Sostegno, una sorta di ponte con un'ampia chiusa che serviva ad evitare che le acque del Po, nei periodi di piena, rigurgitassero nella Fossa.
Alcune importanti famiglie Veneziane costruirono una villa o una loro abitazione a Polesella: tra questi i Grimani, i Donà, i Foscari e i Morosini.
 
Durante la [[guerra di Castro]], che in Polesine vide contrapposte la Repubblica di Venezia e lo [[Stato Pontificio]], nel [[1644]] furono costruite a Polesella importanti opere militari, che con la loro imponenza riuscirono nel loro scopo di tenere le (fortunatamente poche) battaglie lontano dal centro.
 
Raccano negli anni fu progressivamente abbandonata; ciò nonostante, la chiesa continuò a servire anche i fedeli di Polesella. La basilica parrocchiale fu posta nella sua sede attuale e dedicata alla Beata Vergine del Rosario solamente nel [[1730]].
La basilica parrocchiale fu posta nella sua sede attuale e dedicata alla Beata Vergine del Rosario solamente nel [[1730]].
 
=== La storia moderna ===
Nel [[1796]] la Serenissima cadde e Polesella seguì le vicissitudini del [[Veneto]] sotto la dominazione francese; in particolare, entrò a far parte insieme con tutto il Polesine e il territorio di Ferrara nel dipartimento del Basso Po.
 
Chiusa la parentesi della dominazione francese, nel [[1815]] l'importanza strategica di Polesella restò immutata: il confine tra il [[Regno Lombardo Veneto]] e lo [[Stato Pontificio]] fu spostato fino a comprendere tutti i territori del Polesine a nord del Po, dando alla provincia di Rovigo l'aspetto che ha tutt'oggi. Il Po, navigabile, restava un'importantissima via di comunicazione, e i battelli che ne salivano e scendevano il corso fermavano anche a Polesella, favorendo l'economia.
Il Po, navigabile, restava un'importantissima via di comunicazione, e i battelli che ne salivano e scendevano il corso fermavano anche a Polesella, favorendo l'economia.
 
Durante il [[Risorgimento]] furono molti i patrioti che attraversarono il Po a Polesella, dove il grande fiume restringe temporaneamente il suo corso, soprattutto dopo che Ferrara passò sotto il [[Regno di Sardegna]] (in seguito [[Regno d'Italia]]) nel [[1859]]. Infine, dopo la [[Terza guerra d'indipendenza italiana|terza guerra di indipendenza]] anche Polesella passò sotto il Regno d'Italia nel [[1866]].
Infine, dopo la [[Terza guerra di indipendenza italiana|terza guerra di indipendenza]] anche Polesella passò sotto il Regno d'Italia nel [[1866]].
 
In questo modo venne a cessare l'importanza strategica di Polesella, che non fu più territorio di confine. La costruzione della linea ferroviaria e della strada carrabile che unirono Ferrara con Rovigo nei primi anni del dominio Savoia, ebbe a Polesella il solo effetto di limitare la crisi economica che si abbatteva in quegli anni su tutto il resto del Polesine. Così anche i contadini di Polesella si unirono alle rivolte de "[[La Boje]]!" degli [[anni 1880]], alle quali non fu data una reale soluzione politica. Cominciò dunque l'esodo degli abitanti verso il [[Messico]] e il [[Sud America]], insieme a tanti altri veneti che vedevano nelle terre del nuovo continente l'unica reale speranza di continuare a vivere dignitosamente.
In questo modo venne a cessare l'importanza strategica di Polesella, che non fu più territorio di confine.
La costruzione della linea ferroviaria e della strada carrabile che unirono Ferrara con Rovigo nei primi anni del dominio Savoia, ebbe a Polesella il solo effetto di limitare la crisi economica che si abbatteva in quegli anni su tutto il resto del Polesine.
Così anche i contadini di Polesella si unirono alle rivolte de "[[La Boje]]!" degli [[anni 1880]], alle quali non fu data una reale soluzione politica.
Cominciò dunque l'esodo degli abitanti verso il [[Messico]] e il [[Sud America]], insieme a tanti altri veneti che vedevano nelle terre del nuovo continente l'unica reale speranza di continuare a vivere dignitosamente.
 
La crisi economica e culturale è dimostrata anche dalla mancata ricostruzione del teatro, dopo che il [[19 luglio]] [[1892]] una improvvisa tromba d'aria, conosciuta nelle cronache dell'epoca come "il ciclone di Polesella", distrusse buona parte dell'abitato causando morti e feriti. Il ciclone distrusse anche il palazzo Grimani in piazza, allora sede del comune; la sede fu ricostituita nell'ex palazzo delle poste austriache mentre i resti del palazzo furono inglobati in costruzioni successive.
Il ciclone distrusse anche il palazzo Grimani in piazza, allora sede del comune; la sede fu ricostituita nell'ex palazzo delle poste austriache mentre i resti del palazzo furono inglobati in costruzioni successive.
 
A risollevare le sorti economiche di Polesella fu la costruzione, nel [[1899]], del caratteristico ponte galleggiante; notevole come l'opera fu finanziata dal comune di Canaro. Il ponte consisteva in una serie di chiatte legate una all'altra che attraversavano per 400 metri il corso del fiume e collegavano Polesella con [[Ro (Italia)|Ro Ferrarese]]; la parte centrale del ponte poteva essere slegata per permettere il passaggio delle imbarcazioni, mentre un ingegnoso sistema di rampe ad altezze diverse permetteva di accedere al ponte qualunque fosse il livello del fiume.
Il ponte consisteva in una serie di chiatte legate una all'altra che attraversavano per 400 metri il corso del fiume e collegavano Polesella con [[Ro (FE)|Ro Ferrarese]]; la parte centrale del ponte poteva essere slegata per permettere il passaggio delle imbarcazioni, mentre un ingegnoso sistema di rampe ad altezze diverse permetteva di accedere al ponte qualunque fosse il livello del fiume.
 
La storia di Polesella si confonde con quella del Polesine per tutto l'inizio del [[XX secolo]]: la [[prima guerra mondiale]] tocca la città nel suo tributo di vite umane ma non per fatti bellici diretti, e durante il [[ventennio]] del regime Fascista si registrano solo fatti di cronaca come la piena del [[1926]], anche questa volta contenuta dai sopralzi subito approntati sull'argine, o la gelata dell'inverno [[1929]], quando si poté addirittura attraversare il Po a piedi o su rudimentali slitte. Durante la [[seconda guerra mondiale]] Polesella fu bombardata più volte dagli alleati, tra il [[1944]] e il [[1945]], proprio per la presenza del ponte galleggiante sul Po.
Durante la [[seconda guerra mondiale]] Polesella fu bombardata più volte dagli alleati, tra il [[1944]] e il [[1945]], proprio per la presenza del ponte galleggiante sul Po.
 
=== L'alluvione del 1951 e la storia contemporanea ===
Nell'immaginario contemporaneo Polesella è indissolubilmente legata alla [[disastro]]sa [[Alluvione neldel Polesine del novembre 1951|alluvione del 1951]], che fu mal gestita dai responsabili del Genio Civile: da sempre infatti i veneziani, al verificarsi delle alluvioni del Po, procedevano al taglio degli argini della [[Fossa Polesella|Fossa]] in modo da consentire l'efflusso delle acque verso il [[mare Adriatico]], tanto che ancora adesso si usa chiamare "''el Taj''" ("il taglio") la zona in cui avveniva il taglio degli argini. All'epoca però i tecnici del Genio Civile pensarono che gli argini della Fossa potessero contenere l'alluvione nel catino compreso tra Occhiobello e Polesella, ma la portata della piena venne sottovalutata con conseguenze tragiche.
All'epoca però i tecnici del Genio Civile pensarono che gli argini della Fossa potessero contenere l'alluvione nel catino compreso tra Occhiobello e Polesella, ma la portata della piena venne sottovalutata con conseguenze tragiche.
 
Da questo evento ha avuto origine la Polesella odierna.
 
La [[carestia]] che si abbatté sul Polesine provocò una enorme [[Migrazione|ondata migratoria]], in particolare verso il [[triangolo industriale]], che non risparmiò Polesella. Chi rimase non si perse d'animo e recuperò rapidamente la terra dai disastri dell'alluvione.
Chi rimase non si perse d'animo e recuperò rapidamente la terra dai disastri dell'alluvione.
 
La Fossa, considerata ingiustamente causa di parte dei disastri prodotti dall'alluvione, fu tombata e lo storico Sostegno fatto costruire dai veneziani fu abbattuto. Si decise infine di rialzare notevolmente gli argini del Po lungo tutto il territorio polesano; il centro vitale di Polesella (il "''Liston''"), che si era formato proprio sul vecchio argine, fu così abbattuto nel [[1957]] e ricostruito sul tratto tombato della Fossa. Queste trasformazioni hanno stravolto l'aspetto originario del paese, che da unico e caratteristico villaggio affacciato sul Po, divenne una cittadina rivierasca come tante altre.
Si decise infine di rialzare notevolmente gli argini del Po lungo tutto il territorio polesano; il centro vitale di Polesella (il "''Liston''"), che si era formato proprio sul vecchio argine, fu così abbattuto nel [[1957]] e ricostruito sul tratto tombato della Fossa.
Queste trasformazioni hanno stravolto l'aspetto originario del paese, che da unico e caratteristico villaggio affacciato sul Po, divenne una cittadina rivierasca come tante altre.
 
Nel [[1980]] anche il ponte galleggiante fu smantellato e sostituito dal moderno ponte in cemento armato.
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Recentemente Polesella è tornata ad essere una città dotata di una certa attrattiva e ha incrementato notevolmente il numero dei propri abitanti.
 
=== CuriositàSimboli ===
Lo stemma è stato riconosciuto con D.P.C.M. del 21 gennaio 1961.<ref name="ACS">{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?6571|titolo=Polesella|accesso=29 marzo 2025|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
Il giocatore di calcio [[Thiago Motta]], nell'ultima stagione tesserato nelle file del F.C. Internazionale ha passaporto italiano in virtù dei nonni paterni, entrambi nativi di Polesella, ed emigrati dopo l'alluvione del 51 come altre decine di migliaia di polesani in Brasile e soprattutto nella regione di San Paolo.
{{citazione|Di rosso, alla figura del fiume Eridano (Po), rivolto, armato di tridente, con il braccio destro posto sopra un cilindro da cui sgorga acqua ed adagiato su campagna di verde sostenuta da uno specchio d'acqua, il tutto [[al naturale]]; al [[quartier franco]] [[Sinistra (araldica)|sinistro]] d'azzurro, al [[leone di San Marco]] d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.<ref>{{Cita testo|titolo= D.P.C.M. di riconoscimento del 21 gennaio 1961 |url= https://www.araldicacivica.it/pdf/decreti/ro/polesella.pdf}}</ref>}}
Per questo motivo e per il fatto di non essere mai stato convocato dalla nazionale brasiliana potrebbe essere convocato nelle fila degli Azzurri.
Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 16 marzo 1961<ref name="ACS"/>, è un drappo di azzurro.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
== Gemellaggi ==
=== Architetture religiose ===
Polesella è gemellata con:
Tutti gli edifici religiosi del territorio sono amministrativamente parte della [[Diocesi di Adria-Rovigo]], più precisamente del [[vicariato]] di [[Crespino]]-Polesella.<ref>{{cita libro|cognome=|nome=|titolo=Chiesa di Adria-Rovigo - Annuario 2011|editore=La Settimana|città=Rovigo|mese=marzo|anno=2011}}</ref>
* [[Immagine:Flag of Slovakia.svg|border|20px]] [[Lučenec]], [[Slovacchia]]
[[File:Beata Vergine del Rosario, facade (Polesella).JPG|thumb|Chiesa della Beata Vergine del Rosario (XVIII secolo).]]
* [[Immagine:Flag of Croatia.svg|border|20px]] [[Sanvincenti]], [[Croazia]]
* '''[[Chiesa della Beata Vergine del Rosario (Polesella)|Chiesa della Beata Vergine del Rosario]]''' ([[XVIII secolo]]). Edificata nel 1737 ed intitolata alla [[Madonna del Rosario]], si trova sulla direttiva che da nord arriva al centro del paese verso l'argine polesano del Po. Costruita sotto il piano stradale deve essere raggiunta tramite una scalinata ornata da statue e custodisce al suo interno tele di scuola veneziana. Per la suddivisione territoriale della chiesa cattolica è sede della [[parrocchia]] di Polesella ed è elevata a titolo di [[arciprete|arcipretale]] e [[basilica minore]]
[[File:Natività di Maria (2) (Raccano, Polesella).jpg|thumb|Chiesa della Natività di Maria nella frazione di Raccano.]]
* '''[[Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria (Polesella)|Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria]]''' nella frazione di [[Raccano]] (X-XIII secolo)
* '''Oratorio di San Gaetano'''
* '''Oratorio di San Pietro'''
* '''Oratorio della Beata Vergine del Rosario - Val Siera''' (fine XVIII secolo). Sito nei pressi dell'argine della Fossa Polesella in direzione del Canalbianco a qualche km a nord dell'abitato, venne realizzato nel [[1786]] come cappella privata dell'abitazione di Bellino Zamboni su concessione dell'allora [[papa Pio VI]] come si evince da una sua breve. Non è precisamente noto quando iniziò la sua decadenza, ma presumibilmente alla metà del [[XVIII secolo]] doveva essere già inutilizzato perché restano agli atti un rinnovo dell'indulto chiesto al papa da parte della famiglia, per assistere alla messa. Dell'edificio restano solo rovine. La struttura, dalla quale si deduce elementi architettonici tipici degli edifici religiosi, al 2012 è gravemente compromessa dalla vegetazione cresciutavi all'interno.<ref name="PAT">{{cita web|autore=|url=http://www.comune.polesella.ro.it/Polesella/Galileobac.nsf/all/6526B5320E90CF83C125768C002C958B/$FILE/Documento%20preliminare%20PAT%20Polesella.pdf|titolo=P.A.T. (Piano Assetto del Territorio) Regione Veneto, Comune di Polesella|accesso=3 maggio 2012|editore=http://www.comune.polesella.ro.it/|sito=Comune di Polesella|data=13 aprile 2011|urlmorto=sì}}</ref>
* '''Oratorio della Madonna della Salute''' (XVIII secolo). Cappella gentilizia di Ca' Rosetta edificata successivamente alla villa e commissionata dai Rosetta per poter presenziare alle funzioni religiose. Presente al suo interno una Madonna col Bambino, dipinto firmato Jacopo Contiero, mentre un furto l'ha privata di un [[coro (architettura)|coro]] ligneo.<ref name="PAT" />
 
=== Architetture civili ===
==Evoluzione demografica==
==== Palazzi e Ville ====
[[File:Palazzo Grimani, particolare (Polesella).JPG|thumb|Strutture del Palazzo Grimani.]]
[[File:Villa Morosini, Polesella.jpg|thumb|Villa Morosini, Mantovani; [[XVI secolo]].]]
* '''Palazzo Grimani''' (XVI secolo). Dell'originario edificio voluto dalla famiglia Grimani ed attribuito a [[Vincenzo Scamozzi]]<ref name="PAT" />, rimangono poche tracce inglobate in strutture più recenti. Posizionato sulla piazza principale dell'attuale abitato, Piazza Matteotti, presso l'argine dove fino al suo interramento la [[Fossa Polesella]] si staccava dal fiume Po, come riportano le cronache dell'epoca venne quasi completamente distrutto da un ciclone il 19 luglio [[1892]].<ref name="Bonechi">''Il Veneto paese per paese'', "Polesella", Volume 4, pp.181-183.</ref>
* '''Villa Armellini''' detta anche "delle sette teste" (XVI secolo). Ubicata nell'attuale Via De Paoli, fu commissionata dagli Armellini, famiglia di origini [[Cipro|cipriote]] trasferitasi a Venezia ed attiva nei settori del commercio delle spezie e dell'armatoria, nel sedicesimo secolo. Data la sua struttura a base quadrata e dai muri molto spessi, si ritiene fosse originariamente un [[casino di caccia]], ipotesi confermata da uno scritto di [[Antonio Canova]]<ref name="PAT" />, ma viene fatta oggetto di una ristrutturazione già nella prima metà del secolo successivo, ragionevolmente lecito pensare nel periodo di massima influenza della famiglia grazie alla posizione del [[cardinale]] [[Giovanni Battista Armellini]] il cui ritratto, realizzato nel [[1636]], è custodito nella struttura polesellana. La [[villa]] presenta una [[facciata]] impreziosita da due [[trifora|trifore]] sovrapposte con fori centinati e teste scolpite, da questo l'appellativo riferito alle teste, ed all'interno sono presenti alcune opere pittoriche del polesano [[Mattia Bortoloni]] e conservati parte degli arredi originali, strumenti musicali.<ref name="Bonechi" />
* '''[[Ca' Majer|Villa (Ca') Majer]]'''. Ubicata nell'attuale Via Magarino.
* '''[[Villa Morosini (Polesella)|Villa (Ca') Morosini]]''' (XVI - XVII secolo). Ubicata a circa mezzo km a est del centro sulla sponda nord del fiume, ed attribuita, come il Palazzo Grimani, a Vincenzo Scamozzi, benché non si trovino documenti storici che lo attestino, fu costruita alla fine del Cinquecento per Pietro Morosini e rimaneggiata nel Seicento dal [[Doge della Repubblica di Venezia]] [[Francesco Morosini]], che ne fece la propria dimora estiva. La villa unisce gli elementi architettonici [[Neoclassicismo|neoclassici]] della facciata, il settore mediano impreziosito da [[lesena|lesene]] [[Ordine ionico|ioniche]] tipiche del [[palladianesimo]], con quelli [[Barocco|barocchi]] di [[frontone]] e [[fastigio]].<ref>{{cita web|url=http://www.rovigobox.it/index.php?action=notizie&idcat=194&modvis=6&chsez=1|titolo=Villa Morosini|accesso=4 maggio 2012|editore=http://www.rovigobox.it|sito=RovigoBox.it|data=}}</ref>. L'interno ospita affreschi cinquecenteschi della scuola di [[Giulio Romano]], stucchi settecenteschi e soffitto a cassettoni. L'esterno presenta una scenografica scalinata centrale balaustrata, che anticamente scendeva sull'argine del Po<ref>{{Cita web |url=http://www.provincia.rovigo.it/cultura |titolo=Copia archiviata |accesso=18 aprile 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060509003726/http://www.provincia.rovigo.it/cultura/ |dataarchivio=9 maggio 2006 |urlmorto=sì }}</ref>.
* '''Villa Ricci'''
* '''Villa (Ca') Rosetta''', Chereghin, Veraggio (XVII secolo). Abitazione della famiglia Chiereghin edificata alla fine del sedicesimo è caratterizzata da una facciata affiancata da porticati che risentono dell'impostazione del Longhena. Del complesso fa parte anche la cappella gentilizia intitolata alla Madonna della salute. La tradizione popolare narra di un passaggio sotterraneo, ora interrato, che la collegava a con Villa Armellini.<ref name="PAT" /><ref name="Bonechi" /><ref>{{cita web|url=http://www.rovigobox.it/index.php?action=notizie&idcat=210&modvis=6&chsez=1|titolo=Villa Rosetta-Chiereghin|accesso=4 maggio 2012|editore=http://www.rovigobox.it|sito=RovigoBox.it|data=}}</ref>
* '''Villa Selmi''', Serafini (XVI secolo). Conosciuta popolarmente come "Il Palazzone" è ubicata in Via Nazionale (S.S. 16), circa un km a nord al di fuori del centro dell'abitato. Edificata forse nel XVI secolo venne sicuramente rimaneggiata nella seconda metà del XVIII secolo.
 
==== Corti ====
* Corte Pietro Selmi ([[XIX secolo]]). Ubicata in Via G. Marconi e costituita da una villa ed una piccola chiesa, dopo essere stata utilizzata come asilo è attualmente sede della Casa di Riposo "Opera Pia". Il viale alberato con cui si accede al complesso ricopre un interesse storico–ambientale.<ref name="PAT" />
* Corte "Palazzi", Via Raccano nell'omonima frazione.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Polesella}}
 
== Geografia antropica ==
==Amministrazione comunale==
=== Frazioni ===
<!-- per inserire i dati amministrativi del Comune bisogna modificare i parametri di questa tabella -->
Lo statuto comunale di Polesella non menziona nessuna frazione. In base al 14º Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni<ref>{{Cita web |url=http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0GG0C0I0&a2=mg0y8048F8&n=1UH90T09OG0&v=1UH07B07RV50000 |titolo=14º Censimento |accesso=25 dicembre 2009 |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304085137/http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0GG0C0I0&a2=mg0y8048F8&n=1UH90T09OG0&v=1UH07B07RV50000 |urlmorto=sì }}</ref>, i principali centri abitati sono:
<!--questa tabella memorizza solo i parametri - la struttura/layout è nel template ComuniAmministrazione-->
* '''Botta''': 37 abitanti, altitudine 4 {{m s.l.m.}};
<!--se non si sa cosa scrivere in una riga, mettere lo spazio vuoto ( )-->
* '''Ca' Peppina''': 15 abitanti, altitudine 6 {{m s.l.m.}}
<!--NON inserire ritorni a capo e NON modificare il numero delle righe-->
* '''Raccano''': 153 abitanti, altitudine 4 {{m s.l.m.}};
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco= Ornella Astolfi <!--scrivere qui il NOME DEL SINDACO, inserire prima il nome e poi il cognome SENZA titoli-->
* '''Rocca''': 46 abitanti, altitudine 4 {{m s.l.m.}}
|DataElezione= 8/06/2009 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
 
|mandato=2
== Amministrazione ==
|partito=[[centrosinistra]]
=== Sindaci dal 1946 ===
|TelefonoComune= 0425 447111 <!--TELEFONO DEL CENTRALINO, usare il formato 02 12345678 cioè prefisso spazio numero telefonico-->
{| class="wikitable" float="center" style="text-align: left; font-size:90%;"
|EmailComune= polesella@polesineinnovazione.it <!--E-MAIL del comune-->
|-
}}
!colspan=2|<small>Sindaco</small>
!<small>Partito</small>
!<small>Periodo</small>
!<small>Elezione</small>
|-
|bgcolor={{Colore partito|Partito Comunista Italiano}}|
|'''Luigi Noventa'''
|[[Partito Comunista Italiano]]
|[[1946]]-[[1950]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1946|1946]]
|-
| rowspan=4 bgcolor={{Colore partito|Partito Comunista Italiano}}|
| rowspan=4|'''Secondo Astolfi'''
| rowspan=4|[[Partito Comunista Italiano]]
| rowspan=4| [[1950]]-[[1964]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1946|1946]]
|-
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1951|1951]]
|-
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1956|1956]]
|-
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1960|1960]]
|-
| rowspan=3 bgcolor={{Colore partito|Partito Comunista Italiano}}|
| rowspan=3|'''Dedio Zamboni'''
| rowspan=3|[[Partito Comunista Italiano]]
| rowspan=3| [[1964]]-[[1980]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1964|1964]]
|-
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1970|1970]]
|-
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1975|1975]]
|-
| rowspan=3 bgcolor={{Colore partito|Partito Comunista Italiano}}|
| rowspan=3|'''[[Maruzza Astolfi]]'''
| rowspan=3|[[Partito Comunista Italiano]]
| rowspan=3| [[1980]]-[[1995]]
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1980|1980]]
|-
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1985|1985]]
|-
| [[Elezioni amministrative in Italia del 1990|1990]]
|-
! colspan=9| <small>Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1995)</small>
|-
| rowspan=2 bgcolor={{Colore partito|Centro-sinistra in Italia}}|
| rowspan=2|'''Debora Linea'''
| rowspan=2|[[Centro-sinistra in Italia|Centro-sinistra]]
| rowspan=2| [[1995]]-[[2004]]
|[[Elezioni comunali in Veneto del 1995|1995]]
|-
|[[Elezioni comunali in Veneto del 1999|1999]]
|-
| rowspan=2 bgcolor={{Colore partito|Centro-sinistra in Italia}}|
| rowspan=2|'''Ornella Astolfi'''
| rowspan=2|[[Centro-sinistra in Italia|Centro-sinistra]]
| rowspan=2| [[2004]]-[[2014]]
|[[Elezioni comunali in Veneto del 2004|2004]]
|-
|[[Elezioni comunali in Veneto del 2009|2009]]
|-
| rowspan=2 bgcolor={{Colore partito|Centro-sinistra in Italia}}|
| rowspan=2|'''Leonardo Raito'''
| rowspan=2|[[Centro-sinistra in Italia|Centro-sinistra]]
| rowspan=2| [[2014]]-[[2024]]
|[[Elezioni comunali in Veneto del 2014|2014]]
|-
|[[Elezioni comunali in Veneto del 2019|2019]]
|-
|-
| rowspan=2 bgcolor={{Colore partito|Centro-destra in Italia}}|
| rowspan=2|'''Emanuele Ferrarese'''
| rowspan=2|[[Centro-destra in Italia|Centro-destra]]
| rowspan=2| [[2024]]-''in carica''
|[[Elezioni comunali in Veneto del 2024|2024]]
|-
|}
 
Una delle particolarità del paese rivierasco è di essere un "comune rosa" avendo avuto, per ben sette lustri, sindaci donna.
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Slovacchia|Lučenec}}.
* {{Gemellaggio|Croazia|Sanvincenti}}.
 
== Sport ==
Il bisnonno di [[Thiago Motta]], ex-calciatore italo-brasiliano, era originario di Polesella.
 
==Voci correlateNote ==
<references />
* [[Battaglia di Polesella]]
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro | cognome= AA.VV.| nome= | titolo= Il Veneto paese per paese| editore= Bonechi| città= Firenze| anno= 2000| isbn= 88-476-0006-5}}
*Rubis Zemella, "La mia Polesella perduta", stampato in proprio nel 1992 e ristampato dall'A.V.I.S. di Polesella nel 1998.
* Rubis Zemella, "La mia Polesella perduta", stampato in proprio nel 1992 e ristampato dall'A.V.I.S. di Polesella nel 1998.
*Terzo Campanati, "Cronaca di una alluvione", Macchione Editore (collana Airport), 2001 (ISBN 88-8340-059-3).
* Terzo Campanati, "Cronaca di una alluvione", Macchione Editore (collana Airport), 2001
* Franco Cazzola, ''Venezia, Ferrara e il controllo del Po: dalla guerra del sale alla battaglia di Polesella'', in "Archivio Veneto", a. CXXXXI, V serie, n. 210, 2010, pp.&nbsp;241–254.
* Adriano Mazzetti, ''Polesella 22 dicembre 1509: l'armata veneta "ruynata" in Po'', in "Archivio Veneto", a. CXXXXI, V serie, n. 210, 2010, pp.&nbsp;255–284.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Polesella}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{Provincia di Rovigo}}
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.polesineterratraduefiumi.it/pagine/scheda_comuni.php?id=40&comune_code=po_riva_sx14|titolo=Polesella|accesso=13 marzo 2011|editore=polesineterratraduefiumi.it|sito=Portale Ufficiale del Turismo della Provincia di Rovigo}}
* {{cita web|url=http://www.rovigobox.it/index.php?action=notizie&idcat=39&modvis=3&chsez=2|titolo=Polesella|accesso=13 marzo 2011|sito=RovigoBox.it|data=}}
 
[[Categoria:{{Comuni della provincia di Rovigo]]}}
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Comuni del Veneto]]
{{Portale|Veneto}}
[[Categoria:Comuni italiani]]
 
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