Basilica di Santa Maria Assunta (Torcello): differenze tra le versioni
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{{Edificio religioso
|DedicatoA = [[Assunzione di Maria|Maria Assunta]]
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|Didascalia
|Larghezza =
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|Regione = [[Veneto]]
|SiglaStato = ITA
|Latitudine = 45.498333
|Longitudine = 12.419167
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|StileArchitett = [[Arte paleocristiana#Architettura|tardo paleocristiano]]
|InizioCostr = [[1008]] (seconda basilica)
|FineCostr =
|Sito =
}}
La '''basilica di Santa Maria Assunta''' è il principale [[chiesa (architettura)|luogo di culto]] [[chiesa cattolica|cattolico]] dell'isola di Torcello, nella [[laguna di Venezia]], e antica [[cattedrale]] della soppressa diocesi di Torcello.<br />L'edificio a [[pianta basilicale]], significativo esempio dello stile tardo paleocristiano, sorge appena discosto da quanto rimane della piazza dell'antica città e quasi isolata nel mezzo dell'isola. Accanto si trovano la [[Chiesa di Santa Fosca (Venezia, Torcello)|chiesa di Santa Fosca]] e le fondazioni del [[battistero]] dedicato a [[Giovanni Battista|San Giovanni]], oggi scomparso: i tre edifici costituivano un unico complesso religioso. Il [[campanile]] si erge solitario poco distante e costituisce uno dei caratteristici punti di riferimento nella zona settentrionale della laguna. Sulla stessa piazza si affacciano anche i due edifici storici Palazzo del Consiglio e Palazzo dell'Archivio, sedi del [[Museo provinciale di Torcello]]. Ha la dignità di [[basilica minore]]<ref>{{Cita web|url=http://www.gcatholic.org/churches/data/basITX.htm|titolo=Basilicas in Italy, Vatican City State, San Marino|accesso=2022-03-05}}</ref>.
== Storia ==
La chiesa venne eretta,
Il nuovo centro urbano divenne in breve uno dei più ricchi e prosperi dell'antico [[Ducato di Venezia]] e la cattedrale venne ampliata una prima volta
La giurisdizione della parrocchia comprendeva anche le località di San Giovanni, Motte, San Piereto, Sant'Antonio, [[Santa Cristina (isola)|Santa Cristina]], [[la Salina|le Saline]] (località e isole nelle immediate vicinanze di Torcello), [[Lio Maggiore]] (attualmente in comune di [[Jesolo]]), [[Lio Piccolo]] e
La basilica è stata restaurata, assieme al suo ciclo musivo, almeno cinque volte. Nella seconda metà del XII secolo (dopo il terremoto del 1117); probabilmente fra il 1423 e il 1430 c. (in coincidenza con la venuta a Venezia di Paolo Uccello come "magister musayci" della basilica di San Marco); fra il 1732/39 (capomastri Alvise De' Preti e Nicolò Allegri) e il 1753/59 (scultore eclettico Giovan Francesco Bonazza e incisore-mosaicista Pietro Monaco); dal 1849 al 1853 (mosaicista Giovanni Moro, con parziale correzione del lavoro nel 1896 della ditta Antonio Salviati) e infine nel 1972-85 (mosaicista Giovanni Cucco, con programmata revisione dei mosaici ad opera del medesimo nel 2018/19).
[[File:Torcello.jpg|thumb|upright=1.4|La piazza di Torcello con la chiesa di Santa Fosca e, sullo sfondo, la basilica.]]
== Descrizione ==
[[File:Architecture in Italy, from the sixth to the eleventh century; historical and critical researches (1896) (14594051509).jpg|thumb|Pianta della chiesa]]
Il complesso basilicale presenta il tipico [[Architettura paleocristiana|schema paleocristiano]]: il nucleo centrale è costituito dalla [[Basilica (architettura cristiana)|basilica]], preceduta da un [[nartece]], sul quale si innestava un tempo il battistero, del quale rimangono oggi solo le tracce, mentre sul fianco si erge tutt'oggi il ''[[martyrion]]'', dedicato a [[Santa Fosca]]. Connesso al complesso, doveva infine un tempo sorgere il Palazzo Vescovile.
La facciata è composta di dodici [[Lesena|lesene]], collegate in alto da archetti a tutto sesto: il nartece, dell'XI secolo, è stato ampliato e modificato nel XIII secolo. Al centro c'è il portale di marmo con stipiti del 1000.
=== Campanile ===
Il campanile è nel prato, con canna a lesene e cella campanaria a quadrifore. Il campanile possiede un concerto di tre campane in Mib3 crescente.
=== Oratorio ===
Il piccolo oratorio poco distante sorge sul luogo della chiesa di San Marco, eretta, secondo la tradizione, da Rustico da Torcello, che insieme a [[Bon da Malamocco|Buono da Malamocco]], sottrasse le spoglie di [[Marco (evangelista)|san Marco Evangelista]] da [[Alessandria d'Egitto]] occupata dagli arabi, e le portò a Venezia nell'828.
=== Interno ===
Si accede per la porta laterale destra. L'interno è diviso in tre [[navata|navate]] da diciotto colonne di [[marmo]] greco, con [[capitello|capitelli]] in [[ordine corinzio|stile corinzio]].
La controfacciata è interamente occupata da un mosaico in stile veneto-bizantino, raffigurante il ''[[Giudizio universale]]'': le schiere delle anime sono sovrastate in alto dalla figura di [[Gesù]], tra [[Maria (madre di Gesù)|Maria]] e Giovanni.
Il [[presbiterio]] è separato dalle navate attraverso
{{Citazione|Nel nome del Signore Dio nostro Gesù Cristo, durante l'impero del nostro signore Eraclio sempre Augusto, nell’anno ventinovesimo, indizione tredicesima, è stata fatta la chiesa di Santa Maria Madre di Dio, per ordine del nostro pio e devoto signore [[Isacio|Isacco]], eccellentissimo [[esarcato d'Italia|esarca]] e [[patrizio (titolo)|patrizio]], e, a Dio piacendo, è stata dedicata in favore dei suoi meriti e del suo esercito. Questa è stata fabbricata sin dalle fondamenta grazie al benemerito Maurizio, glorioso ''[[magister militum]]'' della [[Venezia marittima|provincia delle Venezie]], residente in questo suo luogo, con la consacrazione ad opera del santo e reverendissimo Mauro, felicemente vescovo di questa chiesa.
|''Dedicazione lapidea della Cattedrale di Torcello''
|In n(omine) d(omini) D(e)i n(ostri) Ih(es)u Xr(isti), imp(erante) d(omi)n(o) n(ostro) Heraclio p(er)p(etuo) Augus(to), an(no) XXVIIII ind(ictione) XIII, facta est eccl(esia) S(anc)t(e) Marie D(e)i Genet(ricis) ex iuss(ione) pio et devoto d(omi)n(o) n(ostro) Isaacio excell(entissimo) ex(ar)c(ho) patricio et D(e)o vol(ente) dedicata pro eius merit(is) et eius exerc(itu). Hec fabr(ica)t(a) est a fundam(entis) per b(ene) meritum Mauricium gloriosum magistro mil(itum) prov(incie) Venetiarum, residentem in hunc locum suum, consecrante s(anc)t(o) et rev(erendissimo) Mauro episc(opo) huius eccl(esie) f(e)l(ici)t(er).
|lingua=la}}
Addossata alla parete dell'abside, si trova la [[cattedra vescovile]] marmorea, sopraelevata su un podio.
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File:Torcello Basilica di S. Maria Assunta.JPG|La facciata
File:Torcello Campanile della Basilica di S. Maria Assunta.JPG|Il campanile
File:Torcello - Cattedrale di Santa Maria Assunta - Imposte in pietra.jpg|Le caratteristiche imposte in pietra
File:CattedraleTorcello.jpg|Gli interni
File:Venezia - Torcello 02.JPG|basilica di Santa Maria Assunta, vista da nord
File:Torcello, cattedrale di santa maria assunta, campanile, interno 03 campane.jpg|Le campane
File:Venezia - Torcello 01.JPG|La basilica ed il campanile visti dalla [[Laguna di Venezia|laguna]]
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=== Mosaici ===
[[File:Torcello Cathedral - Last Judgement.jpg|miniatura|Giudizio Finale Santa Maria Assunta Torcello]]
Per molti anni fra la seconda metà dell'XI secolo e la seconda metà del XII la chiesa di Santa Maria Assunta accolse il più importante ciclo di mosaici dell'Italia settentrionale, e senz'altro fra i più imponenti in Italia insieme a quelli di [[Basilica di Santa Maria Maggiore|Santa Maria Maggiore a Roma]]. Oggi restano i mosaici del catino e del semicilindro absidale principale, dell'arco trionfale, di catino e volta absidale destri e della controfacciata, mentre è perduta la decorazione del timpano dell'arco trionfale.
L'abside centrale ospita nel catino una Vergine [[Odigitria]] immersa su sfondo oro, e al di sotto, sul semicilindro absidale, gli Apostoli presentati su un prato fiorito nella serie latina (cioè con [[Giacomo il Minore]] e [[Giuda Taddeo|Taddeo]] al posto di [[Marco evangelista|Marco]] e [[Luca evangelista|Luca]]). La Vergine, slanciata in un [[maphorion]] di un blu intenso e scuro, dalla potente forza lineare che la avvicina alle imprese musive veneziane come la cupola dell'Ascensione nella [[Basilica di San Marco]], è realizzazione di una maestranza bizantina della seconda metà del XII secolo, mentre gli Apostoli spettano in gran parte a un'équipe di mosaicisti veneti ben istruiti ai modelli bizantini di provincia, probabilmente nell'ambito della prima decorazione della basilica di San Marco stessa: una certa fissità espressiva li avvicina ai mosaici del monastero di [[Monastero di Ossios Loukas|Hosios Loukas]] nella [[Focide]], mentre i panneggi con pieghe legnose e a zig-zag che li attraversano ricordano i mosaici del Palazzo del Patriarca di [[Costantinopoli]]. Per queste ragioni sono da datare alla fine dell'XI secolo. Spettano agli stessi mosaicisti dell{{'}}''Odighitria'' anche l'[[Annunciazione]] sull'arco trionfale, dalle linee dinamiche tipiche dello stile comneno maturo e molto vicina alle figure della cupola dell'Ascensione in San Marco a Venezia, e la scomparsa [[Ascensione di Gesù|Ascensione]] con Cristo in [[clipeo]] portato in Cielo da angeli sul [[timpano (architettura)|timpano]], di cui restano frammenti con i volti dei due angeli e del Cristo. Le parti realizzate nel XII secolo sostituirono soggetti analoghi dell'XI secolo nel frattempo rovinati.
Nel catino dell'abside destra il Cristo [[Cristo Pantocratore|Pantocrator]], in trono accanto a due angeli, sovrasta le figure di quattro Dottori della Chiesa ([[Sant'Ambrogio|Ambrogio]], [[Agostino d'Ippona|Agostino]], [[Martino di Tours]] e [[San Gregorio Taumaturgo]]). Il Cristo, molto vicino allo stile dei mosaici della Chiesa della Vergine dei Calderari a [[Salonicco]] (''Panaghìa ton Chalkeon''), presenta un motivo di ascendenza ravennate: l'[[Agnus Dei]] entro un [[clipeo]], da cui partono quattro festoni [[fitomorfo|fitomorfi]] lungo le diagonali, sostenuto negli spazi di risulta da quattro angeli, di cui due tronchi al busto nei lati più lunghi (la sezione della volta è rettangolare). Il soggetto ha fatto credere a lungo che il mosaico potesse risalire addirittura alla prima fase architettonica della basilica, nel IX secolo: si tratta invece di uno dei non rari ''revival'' tematici e di gusto paleocristiani tipici dell'età [[Comneni|comnena]].
La controfacciata presenta uno dei più imponenti mosaici dell'area veneta. La parete è divisa in sei registri, corrispondenti a soggetti diversi, di cui gli ultimi quattro riguardanti il [[Giudizio universale]].
# In alto, nel timpano, la [[Crocifissione]], semplice con la sola presenza della [[Maria (madre di Gesù)|Vergine]] e di [[San Giovanni Evangelista]].
# [[Anastasi]]s, con un Cristo risorto imponente che calpesta il demonio e le porte degli Inferi; ai suoi fianchi si snoda il corteo dei salvati dal [[Limbo]], in primis i progenitori Adamo ed Eva, poi i re Davide e Salomone, quindi il resto del corteo, scortato ai lati da due imponenti angeli, quasi totalmente di restauro moderno.
# [[Deesis]] e Giudizio finale, con il Cristo giudice dentro la mandorla di luce (sorretta dalle ruote del Carro di fuoco da cui promana il Fiume di fuoco apocalittico, che si snoda fino al fondo della parete dove due angeli si dirigono verso l'Inferno) affiancato dal [[Giovanni Battista|Battista]] e dalla Vergine, e dal consesso dei dodici Apostoli e dietro degli Angeli.<ref>Al di sotto della mandorla di luce con il Cristo si vedono due delle quattro ruote e dei quattro [[Cherubino|Cherubini]] riferibili alla visione di Ezechiele (''[[Libro di Ezechiele]]'', 1, 15-21). Da essa sgorga il fiume di fuoco che alimenterà le fiamme infernali, secondo la visione del profeta Daniele (''[[Libro di Daniele]]'', 7, 9-10).</ref>
# [[Etimasia]] o Adorazione del trono vuoto, con vigorosi angeli ai lati che suonano i corni della resurrezione: ai loro fianchi i morti risorgono dal la terra e dal mare, raffigurato con al centro la dea marina [[Teti (Nereide)|Teti]]; i morti non solo escono dalle tombe, ricostituendosi, ma sono anche vomitati dagli animali terrestri e marini. Gli angeli sono sette come riferisce l{{'}}''[[Apocalisse di Giovanni]]'' (6, 1-17), due custodiscono il trono, quattro, due per lato, suonano le trombe, mentre uno arrotola il cielo cosparso di stelle in modo tale che rimanga tutto sconvolto ed oscurato.
# [[Psicostasia|Psicostasis]], in cui al centro vi è [[Michele (arcangelo)|Michele]] arcangelo con bilancia, in lotta con due demoni armati di uncini per il giudizio (pesa) di un'anima. Sulla sinistra la porta dell'Eden, vigilata da angeli, con [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] e quattro schiere con vescovi, martiri, monaci e donne tra le quali la magra [[Maria Egiziaca]]. La visione paradisiaca continua nel registro sottostante, dove davanti alla porta del Paradiso, custodita da un [[cherubino]], si trovano [[Michele (arcangelo)|Michele]] arcangelo e [[Pietro (apostolo)|Pietro]] apostolo, con in mano le chiavi del regno.<ref>{{cita|Emanuela Penni|p. 25}}.</ref> Sulla destra sta l'Inferno, con i dannati, tra cui diversi barbari, ma anche prelati, re e regine, vescovi e monaci che bruciano nel fuoco infernale, torturati da piccoli demoni alati azzurri e spinti dai due angeli rossi in presenza di [[Satana]] seduto su un mostro a due teste che mangia i dannati. Satana è livido, con la barba folta e bianca e tiene sulle sue ginocchia l'[[Anticristo]], bello e candido vestito.
# Seconda fascia di Paradiso e Inferno: sulla sinistra, davanti alla porta del Paradiso, custodita da un [[cherubino]], si trovano [[Michele (arcangelo)|Michele]] arcangelo e [[Pietro (apostolo)|Pietro]] appostolo, con in mano le chiavi del regno. Dall'altra parte [[Giovanni Battista]] o il buon ladrone, con la Vergine in atteggiamento di intercessione sullo sfondo di palme nel [[Paradiso Terrestre]], [[Abramo]] o un vegliardo con in braccio il Cristo e ai suoi lati i fanciulli beati. Le scene infernali poste sulla destra, proseguimento di quelle del registro superiore precedente, vanno da sinistra a destra: uomini seduti tra le fiamme tra cui il ricco [[Parabola di Lazzaro e del ricco epulone|Epulone]], comunemente riconosciuti i lussuriosi, i golosi, nudi e mordicchiantisi le mani, gli iracondi immersi in livide e gelide acque, quindi gli invidiosi ridotti a teschi dalle cui orbite escono serpenti, poi teste di peccatori adorne di gioielli immerse tra le fiamme ed infine parti di uomini, mani, teschi, piedi, ecc.<ref>{{cita|Emanuela Penni|pp. 26-27}}.</ref>
Ai due estremi si contrappongono il patriarca [[Abramo]] con in braccio un beato (forse Lazzaro), circondato dalle anime salvate, mentre sull'estrema destra nell'Inferno c'è [[Satana]] con in braccio [[Giuda Iscariota]], circondato dai dannati.
Lo sfondo del ''Giudizio universale'' è dorato: l'oro è simbolo della [[Teofania]]. Lo scopo dell'iconologo è quello di far capire che nulla accade senza la presenza di Dio che è tutto in tutto.<ref>{{cita|Emanuela Penni|p. 27}}.</ref>
Una lunetta sopra la porta principale della chiesa, allo stesso livello delle scene del Paradiso e dell'Inferno, accoglie la [[protome]] di una Madonna con le braccia aperte in preghiera (orante).
La decorazione spetta in gran parte a maestranze veneziane della fine dell'XI secolo o al massimo dell'inizio del XII. Alcune parti furono ricomposte da mosaicisti bizantini e veneziani alla fine del XII secolo, e fra queste parte del consesso apostolico, l'angelo della ''Psicostasi'' e la ''Vergine'' entro la lunetta (quest'ultima con caratteri decisamente più occidentali).
Purtroppo molte parti del mosaico sono state arbitrariamente restaurate nel XIX secolo, alterando irreparabilmente la loro qualità.
La decorazione musiva del complesso del Duomo di Torcello è dunque da assegnare per una prima fase alla fine dell'XI secolo a opera di maestranze bizantine (''Pantocrator'' abside destra) e italiane (''Apostoli'' nell'abside centrale, ''Dottori della Chiesa'' e volta dell'abside destra, controfacciata), che si sovrapposero peraltro, per quanto concerne l'abside centrale, ad alcune figure, forse di apostoli o di vescovi altinato-torcellesi, dipinte a fresco nella prima metà dell'XI secolo e di cui restano alcuni frammenti nella parte bassa dell'abside. Dopo la costruzione del [[synthronon]]<ref>Il ''synthronon'' è una struttura a più livelli semicircolari sul retro dell'altare nell'abside liturgica di una chiesa ortodossa orientale che combina seggi riservati al clero, con il trono del vescovo al centro.</ref> e alcuni riattamenti, l'abside fu perciò ridecorata a mosaico nell'ultimo quarto dell'XI secolo.
Successivamente, forse a seguito del violento [[terremoto del 1117]] che causò il crollo di alcune parti della chiesa, alcuni mosaici rimasero danneggiati, e furono risarciti nella seconda metà del XII secolo (''[[Odigitria|Odighitria]]'' nell'abside centrale, ''Annunciazione'' nell'arco trionfale, ''Ascensione'' nel timpano e alcune parti della controfacciata), grazie a maestranze bizantine che parlano ormai un maturo linguaggio visivo d'età comnena.
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File:Meister von Torcello 002.jpg|Mosaico della [[Vergine Odigitria]] nel [[abside|catino absidale]]
File:Angel Torcello Louvre OA6460.jpg|Particolare di un mosaico rimosso dalla chiesa e ora esposto al [[museo del Louvre]] (XI secolo)
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==
<references />
== Bibliografia ==
* [[Anna Maria Damigella]], ''Problemi della cattedrale di Torcello'', in "Commentali", XVII, 1966, pp. 3–15
* {{cita libro|autore=Irina Andreescu Treadgold|titolo=Torcello|editore=Dumbarton Oaks Center for Byzantine Studies|anno=1972|città=Washington D.C.|ISBN=no}}
* Ettore Merkel, ''Contributo archivistico al restauro del Giudizio Finale di Torcello,'' in Quaderni della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Venezia, n. 7, 1978, pp. 63-71.
* {{cita libro|autore=Maurizia Vecchi|titolo=Torcello. Ricerche e contributi|editore=L'Erma di Bretschenider|anno=1979|ISBN=no}}
* {{cita libro|autore=Maurizia Vecchi|titolo=Torcello. Nuove ricerche|editore=L'Erma di Bretschenider|anno=1982|ISBN=88-7062-546-X}}
* Ettore Merkel, ''I mosaici veneziani del Settecento (parte 2a),'' in Ateneo Veneto, 1983, vol. 21, n. 1, pp. 270-303.
* {{cita libro|autore=Renato Polacco|titolo=La Cattedrale di Torcello|anno=1984|editore=L'altra riva-Canova|città=Venezia-Treviso|ISBN=88-7662-012-5}}
* {{cita libro|autore=Clementina Rizzardi|titolo=Mosaici altoadriatici: il rapporto artistico Venezia-Bisanzio-Ravenna in età medievale|città=Ravenna|anno=1985|editore=Edizioni del Girasole|ISBN=88-7567-150-8}}
* {{cita libro|autore=Emanuela Penni|titolo=Dante e i mosaici di Torcello. Nel triangolo magico Bisanzio-Ravenna-Venezia|editore=Edizione del Girasole|città=Ravenna|anno=2019|isbn=978-88-7567-635-3|cid=Emanuela Penni}}
== Voci correlate ==
* [[Venezia]]
* [[Chiese di Venezia]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sulla|commons_etichetta=basilica di Santa Maria Assunta a Torcello}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|architettura|cattolicesimo|Venezia}}
[[Categoria:Architetture bizantine del Veneto]]
[[
[[
[[Categoria:Chiese del patriarcato di Venezia|Maria Assunta]]
[[Categoria:Chiese di Torcello|Maria]]
[[Categoria:Edifici costruiti nel 639]]
[[Categoria:Edifici costruiti nel 1008]]
[[Categoria:Ex cattedrali dedicate a Maria|Torcello]]
[[Categoria:Ex cattedrali del Veneto]]
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