Cinisello Balsamo: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
{{Comune
|nomeComuneNome = Cinisello Balsamo
|Panorama = Via Frova.jpg
|panorama = Cinisello Balsamo - Chiesa - nov05.jpg
|Didascalia = Via Frova con la chiesa di Sant'Ambrogio
|linkStemma = Cinisello Balsamo-Stemma.png
|Voce bandiera =
|siglaRegione = LOM
|Voce stemma =
|siglaProvincia = MI
|Stato = ITA
|latitudineGradi = 45
|Grado amministrativo = 3
|latitudineMinuti = 33
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|latitudineSecondi = 0
|Divisione amm grado 2 = Milano
|longitudineGradi = 9
|Amministratore locale = Giacomo Ghilardi
|longitudineMinuti = 13
|Partito = [[Indipendente]]
|longitudineSecondi = 0
|Data elezione =
|altitudine = 154
|Data rielezione = 14-5-2023
|superficie = 12,70
|Data istituzione =
|abitanti = 73.683
|annoAltitudine = 2009
|Sottodivisioni = Cinisello, Balsamo, Bellaria, Bettola, Cornaggia, Crocetta, Nigozza, Robecco, Sant'Eusebio, Villa Rachele, Borgo Misto, Campo dei Fiori
|densita = 5.801,81
|Divisioni confinanti = [[Bresso]], [[Cusano Milanino]], [[Monza]] ([[provincia di Monza e della Brianza|MB]]), [[Muggiò]] (MB), [[Nova Milanese]] (MB), [[Paderno Dugnano]], [[Sesto San Giovanni]]
|frazioni = Bellaria, Bettola, Borgo Misto, Campo dei Fiori, Casignolo, Cornaggia, Crocetta, Nigozza, Robecco, Sant'Eusebio, Villa Rachele
|Zona sismica = 3
|comuniLimitrofi = [[Bresso]], [[Cusano Milanino]], [[Monza]] (MB), [[Muggiò]] (MB), [[Nova Milanese]] (MB), [[Paderno Dugnano]], [[Sesto San Giovanni]]
|Gradi giorno = 2404
|cap = 20092
|Nome abitanti = cinisellesi
|prefisso = [[02]]
|Patrono = [[sant'Ambrogio]]
|istat = 015077
|Festivo = 7 dicembre
|fiscale = C707
|PIL =
|nomeAbitanti = cinisellesi e balsamesi
|PIL procapite =
|patrono = [[Sant'Ambrogio]]
|Mappa = Map of comune of Cinisello Balsamo (province of Milan, region Lombardy, Italy).svg
|festivo = [[7 dicembre]]
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Cinisello Balsamo all'interno della città metropolitana di Milano
|sito = http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/
}}
'''Cinisello Balsamo''' è un [[comune italiano]] di 73.683 abitanti<ref>[http://demo.istat.it/pop2008/index.html Dato Istat del 2009].</ref> della [[provincia di Milano]], in [[Lombardia]].
 
'''Cinisello Balsamo''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Milano]] in [[Lombardia]]. Si è formato nel [[1928]] dall'unificazione dei due distinti comuni di Cinisello e [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]]<ref name="regio decreto">[[regio decreto|R.D.]] 13 settembre [[1928]], n° 2229</ref><ref name="regio decreto bis">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/IMG/jpg/decreto_unificazione_600.jpg Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Decreto di unificazione]</ref>, che individuano ancora oggi i due principali quartieri della città. Fa parte del territorio del [[Nord Milano]].
Integrato nell'area metropolitana [[Milano|milanese]], confina con [[Sesto San Giovanni]], [[Monza]], [[Bresso]], [[Muggiò]], [[Nova Milanese]], [[Cusano Milanino]] e [[Paderno Dugnano]]. Non confina direttamente con il capoluogo, dal quale è separato da una sottile area di parco urbano (una parte del Parco Nord) compresa fra i comuni di [[Sesto San Giovanni]] e [[Bresso]].
Diviso in più [[Frazione geografica|frazioni]], Cinisello Balsamo si presenta come un unico comprensorio diviso in 3 circoscrizioni comunali.
Per numero di abitanti è il terzo comune della [[provincia di Milano]], dopo il capoluogo e [[Sesto San Giovanni]]. In [[Lombardia]] è il nono, dopo [[Milano]], [[Brescia]], [[Monza]], [[Bergamo]], [[Varese]], [[Sesto San Giovanni]], [[Busto Arsizio]] e [[Como]].
 
== Geografia fisica ==
==Storia==
=== Territorio ===
{{Nota
Il comune sorge nell'alta [[Pianura Padana|pianura lombarda]], a 154 [[Livello del mare|m s.l.m.]]<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 15}}.</ref>, al margine meridionale della [[Brianza]]. Il territorio comunale è per la quasi totalità urbanizzato, ad eccezione della zona sud-ovest compresa nel [[Parco Nord Milano]] e della zona agricola a nord a ridosso della [[Autostrada A52 (Italia)|Tangenziale Nord]]. Facente parte dell'area urbana della [[Grande Milano]], confina con [[Sesto San Giovanni]], [[Monza]], [[Bresso]], [[Muggiò]], [[Nova Milanese]], [[Cusano Milanino]] e [[Paderno Dugnano]]; non confina direttamente con [[Milano]], poiché è separato da una sottile area di parco urbano (una parte del [[Parco Nord Milano]]) compresa fra i comuni di [[Sesto San Giovanni]] e [[Bresso]].
|titolo=Le origini del nome
|contenuto=
Cinisello (dal [[lingua latina|latino]] ''cinis'', "cenere", attraverso ''cinixellum'', a indicare la fertilità del territorio dal colore cinerino; ma tradizionale, anche se non esattamente confermata - anche se sono state trovate vestigia romane in zona - è la teoria che "Cinisello" derivi da "Cinis Aelii", "Cenere di Elio", una ''gens'' romana che qui aveva possibilmente un suo ramo in età imperiale) è la parte occidentale della città, mentre Balsamo (forse "albero del balsamo", ma potrebbe semplicemente essere il cognome di una famiglia nobile e maggiorente della cittadina nel [[Medioevo]]) è la metà orientale.
}}
 
Storicamente entrambi i comuni erano caratterizzati dalla presenza di una massiccia distesa boschiva, testimoniata fra l'altro dall'intitolazione della [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Cinisello)|chiesa di Sant'Ambrogio]] a Cinisello, detta appunto ''ad nemus'', ossia tradotto dal [[lingua latina|latino]] ''nel bosco''. Ancora da un censimento effettuato nel [[1781]] risulta che [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] possedesse 62 pertiche milanesi di bosco, mentre Cinisello 43.<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 36}}.</ref>
Un tempo Cinisello e Balsamo erano due distinti comuni. Con [[regio decreto]], il [[13 settembre]] [[1928]] si unirono formando l'attuale comune.
Sebbene oggi i confini fra le due antiche entità non esistano letteralmente più, {{cn|sussiste tuttora una certa rivalità fra cinisellesi e balsamesi, ancor oggi che gli abitanti di Cinisello Balsamo sono per la maggior parte immigrati dal Sud Italia e dal Veneto. Sono tradizionali i rispettivi appellativi che gli uni e gli altri vicendevolmente si affibbiano: i cinisellesi chiamano i balsamesi "Goss" o "Och", "gozzi" e "oche"; i balsamesi chiamano i cinisellesi "Pescaluna", ovvero quelli che si buttano nel pozzo o nello stagno per ripescare il riflesso della luna. Il nome "Pescaluna" deriva dal fatto che in passato, nella piazza principale di Cinisello, durante piogge di cospicua entità, si creava un piccolo laghetto artificiale nel quale un giorno fu visto un ubriaco cercare di pescare il riflesso del "volto di Abele" con un "restel", ovvero un "rastrello".
A ricordare questa storia c'è inoltre una canzone dal titolo "Pescaluna" che si può considerare l'inno di Cinisello;
La quale,in passato, è stata incisa dal più importante cantautore Cinisellese Bobo Pozzoli.}}
 
===Simboli Clima ===
Il clima di Cinisello Balsamo è di tipo [[clima continentale|continentale]], con inverni generalmente freddi ed estati calde e umide, decisamente afose e poco ventilate. Durante l'estate sono però possibili giornate tiepide e temporalesche (condizioni normalmente legate a peggioramenti da ovest) che attenuano temporaneamente la calura.
Lo stemma della città oggi racchiude quelli dei due comuni uniti: l'emblema del pastorale e della spada su sfondo rosso appartengono infatti a Balsamo, mentre il leone rampante coronato recante croce ospedaliera, su sfondo blu, a Cinisello.
 
Dal punto di vista legislativo il comune di Cinisello Balsamo ricade nella [[Classificazione climatica]] E in quanto i [[Gradi giorno]] della città sono 2404, dunque il limite massimo consentito per l'accensione dei riscaldamenti è di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile<ref>Fonte dal sito [http://www.confedilizia.it/clima-LOMBARDIA.htm Confedilizia.it] {{webarchive|url=https://archive.is/20120722213530/http://www.confedilizia.it/clima-LOMBARDIA.htm |data=22 luglio 2012 }}</ref>.
==Monumenti e luoghi d'interesse==
===Ville===
* [[Villa Ghirlanda Silva Cipelletti (Cinisello Balsamo)|Villa Ghirlanda Silva Cippelletti]], risalente al [[XVI secolo]], e più volte rimaneggiata; sorta nelle adiacenze della chiesa di Sant'Ambrogio, e della Villa Suigo Caorsi Spreafico. Attualmente è sede della biblioteca civica (in attesa del trasferimento nel costruendo Centro Culturale Sandro Pertini), e del [[Museo di fotografia contemporanea]]. È inoltre celebre per la sua ''Sala degli Specchi'' - una delle più eleganti sale da congressi, concerti, intrattenimento della [[Provincia di Milano]] - e per il vasto parco - uno dei migliori all'italiana, dell'intera [[Lombardia]].
* Villa Ferrari Casnedi Casati Stampa di Soncino, della quale si hanno notizie già nel [[XVII secolo]]; sorta nell'attuale piazza Soncino;
* Villa Pecchio Orsini Protti, risalente al [[XVII secolo]] circa;
* Villa Pallavicini Mantovani, sorta nella frazione Robecco;
* Villa Suigo Caorsi Spreafico, affacciata sul parco della Villa Ghirlanda Silva Cippelletti e sorta nella via Sant'Ambrogio;
* Villa Arconati Visconti Arese, sorta nell'attuale piazza Gramsci;
* Villa di Breme Gualdoni Forno, situata nell'attuale via Martinelli, ed attualmente interessata da un restauro che la porterà a distaccamento universitario;
* Villa Lampugnani De Ponti, risalente al [[XVIII secolo]], sita un tempo dove ora sorge il Palazzetto dello Sport.
 
== Origini del nome ==
[[Immagine:Cinisello Balsamo - Villa Ghirlanda - nov05.jpg|thumb|left|Ingresso di villa Ghirlanda]]
Cinisello (in origine ''Cinixellum'') deriverebbe il proprio toponimo da ''Cinis Aelli'', traducibile come ''la cenere degli Elli'', in riferimento a un'ipotetica famiglia di origine romana, che qui avrebbe trovato sepoltura.<ref>{{cita|Meroni (1993)|p. 57}}.</ref> [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] (in origine ''Balxamum'' e ''Balsemum'') deriverebbe invece da un'antica famiglia nobiliare milanese del [[X secolo]], che avrebbe dato a partire dall'[[XI secolo]] il toponimo ''Balsamo'' al territorio corrispondente.<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 28}}.</ref>
 
===Chiese= Storia ==
=== Dalle origini all'unificazione ===
* La chiesetta di [[Sant'Eusebio]] risalente all'[[longobardi|epoca longobarda]] (la leggenda vuole che la regina Longobarda [[Teodolinda]] qui fece un sogno, che la portò a diventare cristiana e erigere il [[duomo di Monza]], si racconta pure di un passaggio segreto che colleghi proprio il suddetto duomo a questa chiesetta);
Le origini di ''Cinixellum'' e di ''Balsemum'' risalgono a oltre 2.000 anni fa, al tempo in cui le [[legioni romane]] conquistarono la [[Gallia Transpadana]]. Le mappe antiche mostrano infatti le tracce della [[centuriazione romana]]: il [[Cardine (storia romana)|cardo]] e il [[decumano]] massimo, i due assi principali della centuriazione, si incrociavano dove oggi sorge la [[chiesetta di Sant'Eusebio]].<ref name="sant'ambrogio">Sant'Ambrogio in Cinisello: Arte e fede - Ricostruzione storica delle vicende legate alla chiesa, Chiesa di Sant'Ambrogio, Cinisello Balsamo.</ref> Per tredici secoli questo rimase il centro della vita civile, sociale e religiosa della comunità di ''Cinixellum''. Il villaggio di ''Balsemum'' si sviluppava invece circa tre miglia più a sud-est di questo. A Sant'Eusebio sono state rinvenute lapidi pagane del [[IV secolo]] e nella chiesetta sono tuttora conservate testimonianze del [[V secolo]]. In epoca longobarda, dopo la morte della regina [[Teodolinda]], probabilmente verso la metà del [[VII secolo]], i contadini vi costruirono la chiesetta dedicata a [[Eusebio di Vercelli|sant'Eusebio]], usando materiali poveri secondo la disponibilità del luogo: ciottoli, fango e lastre di pietra di epoca romana.<ref name="sant'ambrogio"/>
* La chiesa di [[Sant'Ambrogio]] patrono e protettore di Cinisello, sorta nel [[XVI secolo|1500]] e sita in piazza Gramsci;
* La chiesa di [[San Martino Vescovo]] patrono e protettore di Balsamo, sorta nel [[XVI secolo|1500]]: la sua struttura di chiesa-bomboniera, con un pregevole organo, ne fa una perfetta sala da concerti, avendo perso l'originale ruolo di chiesa parrocchiale;
* La nuova chiesa di [[San Martino Vescovo]] sita in piazza Soncino ed edificata a partire dal [[3 marzo]] [[1957]];
* La chiesa di [[San Pio X]], sita nel quartiere Campo dei Fiori, e sorta nel [[1958]];
* La chiesa di [[San Giuseppe Lavoratore]] sita nel rione Borgomisto, ed edificata tra il [[1957]] ed il [[1958]];
* La chiesa di [[San Pietro Martire]], sita nel quartiere Crocetta, ed eretta a partire dal [[1968]];
* La chiesa della [[Sacra Famiglia]], sita ai limiti del quartiere Bellaria, ed edificata a partire dal [[26 settembre]] [[1965]] (giorno di posa della prima pietra);
* La chiesa di [[Santa Margherita]], sita nella Cornaggia, e sorta nel [[1961]];
* La chiesetta di [[San Bernardino]], sita nelle adiacenze di Viale Brianza, e sorta nel [[XVI secolo]].
 
''Cinixellum'' e ''Balsemum'' appartenevano alla [[pieve di Desio]]<ref>{{cita web|titolo= Pieve dei Santi Siro e Materno
===Spazi pubblici===
sec. XIII - 1971 |url= http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8117032/?view=toponimi&hid=8000214 |sito= LombardiaBeniCulturali }}</ref>, da dove giungevano i sacerdoti per celebrare la Messa e amministrare i Sacramenti. A partire dalla seconda metà del [[XII secolo]] tuttavia i contadini di ''Cinixellum'' si iniziarono a stabilire all'incirca un miglio più a sud della [[Chiesetta di Sant'Eusebio]], costruendo le proprie case attorno a una vasta area che sarebbe poi divenuta la piazza principale.<ref name="sant'ambrogio"/><ref>Oggi piazza Gramsci, già piazza Vittorio Emanuele.</ref>
* Piazza Antonio Gramsci, riedificata nel [[2003]] su progetto di [[Dominique Perrault]];
* Piazza Soncino, inaugurata nel [[2006]] su un'area in cui sorgeva fino a qualche anno prima dell'intervento di recupero uno spiazzo adibito a parcheggi (su un'area già parecchio degradata nel Settecento, allora interessata dalla prostituzione);
* [[Parco Nord Milano]], su progetto dell'architetto Borella;
* [[Parco del Grugnotorto]]
 
Alla fine del [[XV secolo]] il nuovo insediamento rurale di Cinisello si dotò di una parrocchiale, la futura [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Cinisello)|chiesa di Sant'Ambrogio]], realizzata rialzata su un terrapieno per ripararla dalle acque stagnanti. Dal [[1630]] al [[1632]] la [[Peste del 1630|peste]] flagella il [[Ducato di Milano]]: a ''Cinixellum'' su una popolazione di 650 abitanti ne periscono 73. Al termine della pestilenza, il parroco don Francesco Solari e la comunità, in segno di ringraziamento, decisero di costruire una nuova chiesa, più grande, in forme barocche, al posto della precedente.<ref name="sant'ambrogio"/> Dalle risposte ai 45 quesiti della ''real giunta del censimento'' del [[1751]] emerge che il comune di Cinisello contava circa 1.300 abitanti;<ref name="ext 1757 c">[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8010748/?view=toponimi&hid=8000176 LombardiaBeniCulturali - Comune di Cinisello (XIV secolo - 1757)]</ref> al successivo censimento (''Statistica anime Lombardia'') del [[1771]] raggiungeva invece quota 1.624 abitanti.<ref name="ext 1771 c">{{cita web|url= http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8012744/?view=toponimi&hid=8000176 |sito= LombardiaBeniCulturali |titolo =Comune di Cinisello (1757-1797) }}</ref> Dalle risposte ai 45 quesiti della ''real giunta del censimento'' del [[1751]] risulta che Cinisello fosse amministrata da un console, un sindaco e due consiglieri rappresentanti del popolo, scelti dal console e dal sindaco. Questi due rappresentanti avevano il compito di sovrintendere ''al buon regolamento di tutti li affari della comunità'' e godevano della facoltà di controllo, riconoscimento, sottoscrizione e vidimazione dei ''riparti delle pubbliche gravezze''. Non vi era un cancelliere, e in occasione della compilazione dei ''riparti'' veniva assunto un ''ragionatto'' da [[Milano]], incaricato dei conti. La riscossione delle imposte in questo modo stabilite veniva affidata ad un esattore nominato ogni tre anni. Dal punto di vista della giurisdizione faceva capo al podestà di [[Desio]], al quale si doveva versare un apposito corrispettivo per i servizi offerti.<ref name="ext 1757 c"/> Nel [[1786]], in concomitanza col nuovo compartimento territoriale della Lombardia austriaca<ref>Editto 26 settembre [[1786]] c</ref> Cinisello e Balsamo, vennero incluse nella [[provincia di Milano]], pur rimanendo ancora nella [[pieve di Desio]].<ref name="ext 1771 c"/><ref name="ext 1771 b">{{cita web|url= http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8012427/?view=toponimi&hid=8000022 |sito= LombardiaBeniCulturali |titolo= Comune di Balsamo (1757-1797) }}</ref>
==Società==
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Cinisello Balsamo}}
 
Nel [[1805]], in [[età napoleonica]], secondo il nuovo censimento indetto Cinisello veniva considerato comune di III classe, contando 1.688 persone.<ref name="ext 1805 c">[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8012745/?view=toponimi&hid=8000176 LombardiaBeniCulturali - Comune di Cinisello (1798 - 1815)]</ref> Il 4 novembre [[1809]], Cinisello e Balsamo, iscritti entrambi nel [[Dipartimento d'Olona]] con capoluogo [[Milano]], dopo essere passati dal Distretto di [[Desio]] al Distretto di [[Monza]]<ref>Con l'attivazione del compartimento territoriale del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]], Decreto 8 giugno [[1805]] a.</ref>, vennero uniti insieme in un unico comune chiamato Cinisello, con unita frazione di Balsamo.<ref name="ext 1805 c"/><ref name="ext 1805 b">[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8012428/?view=toponimi&hid=8000022 LombardiaBeniCulturali - Comune di Balsamo (1798 - 1815)]</ref> Al momento dell'aggregazione fra Cinisello e Balsamo, il nuovo comune dato dalla somma dei precedenti raggiungeva le 2.887 unità.<ref name="ext 1805 c"/> Tuttavia subito alla caduta di [[Napoleone]] i balsamesi rivendicarono la propria autonomia municipale, che venne immediatamente accolta dal nuovo governo asburgico.<ref name="pietre1">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article88 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Unificazione dei comuni di Balsamo e Cinisello]</ref> Secondo la ''notificazione'' del 23 giugno [[1853]] Cinisello contava 2.609 abitanti;<ref name="ext 1853 c">[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8012746/?view=toponimi&hid=8000176 LombardiaBeniCulturali - Comune di Cinisello (1816 - 1859)]</ref> in concomitanza con l'unione temporanea delle province lombarde al [[Regno di Sardegna]], nel [[1859]], 2.668.<ref name="ext 1859 c">[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8050704/?view=toponimi&hid=8000176 LombardiaBeniCulturali - Comune di Cinisello (1859 - 1928)]</ref> A partire dal censimento successivo, operato all'indomani dell'[[Unità d'Italia]], nel [[1861]], i dati sulla popolazione [[Censimento generale della popolazione e delle abitazioni|vengono monitorati costantemente]] con cadenza decennale.<ref>Franco Bonarini, ''Guida alle fonti statistiche socio-demografiche'', Cleup, Padova, 2006 (III edizione)</ref>
==Cultura==
===Istruzione===
====Musei====
*[[Museo di fotografia contemporanea]]
 
Balsamo si dotò di un municipio nel [[1893]], grazie alle donazioni di Benedetto Confalonieri, un ricco proprietario balsamese; fino ad allora erano stati infatti utilizzati per le funzioni amministrative alcuni locali privati messi a disposizione di volta in volta da assessori o sindaci.<ref name="pietre municipio balsamo">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article444 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Municipio di Balsamo e Scuola Elementare "Filippo Corridoni"]</ref> A Cinisello un municipio venne eretto invece solo nel [[1911]], in sostituzione delle precedenti sedi nei locali di [[Villa Arconati Visconti Arese]] prima e di [[Villa Ghirlanda Silva]] dopo. A volerlo fu il defunto sindaco Natale Confalonieri, che ne fece dono alla cittadinanza: in sua memoria gli sarebbe stata dedicata la piazza antistante.<ref name="municipio">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article12723 Comune di Cinisello Balsamo - Il palazzo comunale]</ref>
===Personalità legate a Cinisello Balsamo===
Interessante il raffronto nei vari censimenti operati dal [[1861]] al [[1921]] fra la popolazione di Cinisello e quella di Balsamo, considerate unitamente solo a partire dal censimento del [[1931]], primo dopo l'unificazione. La differenza di popolazione, inizialmente dell'ordine di qualche centinaio di abitante, a seguito della crescita demografica dei due comuni si fa nettamente maggiore per Cinisello, che subisce un maggiore sviluppo, malgrado comunque la crescita di Balsamo, favorita dalla vicinanza con [[Sesto San Giovanni|Sesto]] e le sue industrie.
Tra i personaggi storici, si ricorda il beato [[Carino Pietro da Balsamo]], l'uccisore, poi pentito e morto a [[Forlì]] in fama di santità, del domenicano [[San Pietro Martire]], al quale è stata dedicata la chiesa nel quartiere Crocetta. Da segnalare anche il pugile [[Roberto Cammarelle]], cinisellese figlio di genitori [[Basilicata|lucani]].
 
Il 5 ottobre [[1924]] il sindaco di Cinisello [[Emilio Baj Macario]], in occasione della IV edizione della [[Coppa Baracca]] al [[Aeroporto di Milano-Bresso|Campo di Aviazione Clerici]], rinviata all'indomani per maltempo, conferì la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.<ref name="pietre baj macario">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article40 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Emilio Baj Macario]</ref>
==Infrastrutture e trasporti==
===Il trasporto pubblico===
A Cinisello vi è una [[metrotranvia|metrotramvia]] (linea [[tram]] 31), che collega Piazzale Lagosta in [[Milano]] con la città-[[sobborgo]]. La linea a Cinisello costeggia per un lungo tratto il [[Parco Nord Milano|Parco Nord]], per immettersi poi nelle strade del centro (interdette al traffico veicolare), attestandosi nel quartiere Bellaria, effettuando un anello di capolinea tra le vie Risorgimento, Leopardi, I° Maggio e Monte Ortigara. {{cn|L'iter di quest'opera è stato quanto mai tortuoso, a partire dalla mancanza di fondi (riscontrata a progetto ormai avviato), passando per i rischi che si mormoravano per il campanile della Chiesa di Sant'Ambrogio, ed arrivando ai danni in termini economici che accusano i commercianti cinisellesi, che hanno visto diminuire sensibilmente (a loro dire) i clienti, dall'inizio dei lavori.
Fatto sta che i cantieri hanno creato non pochi problemi tra i residenti, incanalando (e decentrando) il traffico cittadino in entrata ed uscita principalmente sull'asse via Giordano - viale Rinascita. I lavori, che si sarebbero dovuti concludere nel [[giugno]] [[2008]], sono terminati sul finire di [[novembre]] dello stesso anno.}}
 
[[File:Milano - Catasto di Carlo VI (1721-1722), dettaglio 01.jpg|thumb|left|Ricostruzione degli abitati di Cinisello e Balsamo dalle mappe del [[Catasto Teresiano|Catasto di Carlo VI]] ([[1721]]-[[1722]]).]]
La scelta di tornare ad investire nel [[tram|trasporto su rotaia]], avvenuta a Cinisello negli [[Anni 1990|anni novanta]] è frutto della disillusione dovuta al [[autobus|trasporto su gomma]]. Infatti solo nel [[1956]] era stata sospesa e rimossa la tramvia che collegava la città col capoluogo lombardo, proprio perché all'epoca si pensò più efficiente un investimento sul trasporto su gomma (quando gli [[autosnodato|autosnodati]] suburbani erano considerati il fiore all'occhiello del [[trasporti a Milano|trasporto milanese]]), ritenuto meno costoso e più rapido.
 
==== L'unificazione ====
Tuttavia Cinisello al giorno d'oggi dispone di un servizio di trasporto pubblico (esercitato dall'[[ATM]], dalla ''Caronte'' e dalla ''Brianza Trasporti'' - [[Auto Guidovie Italiane Milano|gruppo Autoguidovie]]), con due linee di circolare, collegamenti con la stazione di [[Sesto San Giovanni]] e con la Stazione di Greco F.S. e linee dirette a [[Bresso]], [[Nova Milanese]], [[Palazzolo Milanese]] e [[Cusano Milanino]].
Cinisello e Balsamo, ancora borghi agricoli, vennero nuovamente accorpati in via definitiva il 13 settembre [[1928]]<ref name="regio decreto"/><ref name="regio decreto bis"/>, provvedimento formalmente preceduto dalla riunificazione delle due locali sezioni fasciste. L'unificazione venne accolta come un'imposizione dall'alto, e fu particolarmente mal tollerata dagli abitanti di Balsamo, discriminati in particolare nella sede municipale, che veniva trasferita a Cinisello. Il commissario prefettizio appena insediatosi, conte Ferdinando Lalli, si impegnò personalmente nella causa, rivolgendosi con un appello affisso nelle pubbliche piazze a tutti i cittadini, sostenendo che l'unificazione avrebbe consentito un netto miglioramento delle condizioni sociali ed economiche dei due centri.<ref>«Dalla provvida unificazione il novello comune potrà ritrovare mezzi sufficienti per il miglioramento di tutte le loro condizioni di vita sociale, ma deriverà anche l'impulso per il suo futuro sviluppo, il quale, come auguro, sarà tanto più rapido e fecondo di benefici effetti, quanto più alla fusione delle energie amministrative dei due ex comuni sarà congiunta la fraterna concordia degli animi e la disciplina dell'intera popolazione.» Commissario prefettizio, conte Ferdinando Lalli, pubblica affissione del 1928.</ref> Il conte Ferdinando Lalli assolse pienamente ai suoi compiti, per quanto si sarebbe comunque dovuto aspettare diversi decenni prima che le rivalità fra Balsamo e Cinisello si fossero appianate del tutto. Al commissario prefettizio subentrò così Alberto Monti, già podestà di Balsamo ([[1926]]-[[1928]]); a ricordo simbolico dell'unione dei due comuni donò alla città una lapide commemorativa<ref>«REGIO DECRETO 13 SETTEMBRE 1928 N. 2229 / I COMUNI DI BALSAMO E CINISELLO / SONO RIUNITI IN UN UNICO COMUNE / DENOMINATO CINISELLO - BALSAMO / CON SEDE MUNICIPALE A CINISELLO. / DATO A SAN ROSSORE ADDI' 13 SETTEMBRE 1928 - ANNO VI / VITTORIO EMANUELE / MUSSOLINI / DONO DEL PODESTA' A. MONTI»</ref><ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/IMG/jpg/lapide_unione_600_blank.jpg Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Lapide commemorativa]</ref>, posta nell'atrio del Palazzo Comunale di piazza Confalonieri. La lapide, alla caduta del fascismo, sarebbe stata distrutta dalla popolazione.<ref name="pietre1"/>
 
Il 4 novembre [[1931]] fu una data particolarmente significativa per il neonato Comune di Cinisello Balsamo: alla presenza del podestà Alberto Monti e del senatore Innocenzo Cappa, oratore ufficiale, venne inaugurato l'acquedotto cittadino, il campo sportivo (alle spalle dell'acquedotto, della Scuola Cadorna e del Municipio), oltre all'avvio dei lavori per la realizzazione della rete fognaria e della nuova strada comunale che avrebbe unito Cinisello e Balsamo<ref>Comunemente conosciuta al tempo come ''strada nuova'', sarebbe stata dedicata a [[Luigi Cadorna]], intitolazione che mantiene ancor oggi.</ref>, queste ultime inaugurate il 28 ottobre [[1932]], in occasione del decimo anniversario della [[Marcia su Roma]].<ref name="pietre acquedotto">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article375 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - L'acquedotto]</ref>
Cinisello ad inizio Novecento era servita da un'altra tramvia, la Cusano-Milanino-Cinisello-Robecco-Monza, che percorreva l'asse cittadino centrale di via Dante - Carducci. La soppressione, avvenuta per i costi troppo alti d'esercizio, in vista dell'entrata nel [[prima guerra mondiale|conflitto mondiale]], avvenne nel [[1915]].
 
Ancora negli [[anni 1930|anni trenta]] l'abitato cittadino dei due centri si concentra attorno ai nuclei storici di Cinisello (piazza Vittorio Emanuele e la [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Cinisello)|chiesa di Sant'Ambrogio]]) e di Balsamo (il [[santuario di San Martino]]). Tuttavia, già a partire da quegli anni Balsamo, più vicina a [[Sesto San Giovanni|Sesto]], andava abbandonando il proprio carattere prettamente agricolo, ritrovandosi con una popolazione più spiccatamente operaia. La realizzazione di nuovi quartieri ad opera delle cooperative costruttrici non andò comunque ad alterare il tessuto cittadino, che si mantenne pressoché coerente ed omogeneo fino all'indomani della [[Seconda guerra mondiale|guerra]]. A partire infatti dall'inizio degli [[anni 1950|anni cinquanta]] si assistette a uno stravolgimento totale dell'identità e delle caratteristiche fisiche dei due borghi, dovuto alla fortissima immigrazione che interessò [[Milano]] e tutto il territorio che la circondava.
==Amministrazione comunale==
 
{{ComuniAmministrazione
==== Il grande sviluppo edilizio ====
|NomeSindaco=Daniela Matilde Gasparini
[[File:Cinisello Balsamo, via Libertà 01.JPG|thumb|left|Via Libertà negli anni Cinquanta, con le fermate della SAS (Società Autolinee Sestesi)]]
|partito=[[Partito Democratico (Italia)|PD]]
[[File:Cinisello Balsamo, Cinisello 01.jpeg|thumb|Il nucleo storico di Cinisello negli [[anni 1960|anni sessanta]]]]
|DataElezione=22/06/2009
La vicinanza con le grandi industrie milanesi e le grandi fabbriche di [[Sesto San Giovanni|Sesto]], spingeva infatti sempre più persone che vi trovavano occupazione o vi cercavano lavoro a insediarsi a Cinisello Balsamo. Il tessuto cittadino, caratterizzato da architetture povere e di carattere rurale (con le tipiche vecchie case a corte), venne quasi interamente sostituito da nuove tipologie abitative. Nei piccoli appezzamenti terreni ricavati dalla lottizzazione del giardino e dei possedimenti annessi a [[Villa Ferrari Casnedi Casati Stampa di Soncino|Villa Casati Stampa]] si andarono a formare perlopiù piccole palazzine e villette, analogamente a quanto stava avvenendo ancora lontano dal centro abitato nel sobborgo di Borgo Misto. Lungo l'asse di via Libertà andò a formarsi una cortina abbastanza omogenea di nuovi edifici da 4-5 piani, mentre tutt'attorno le vecchie abitazioni cominciavano a cedere il passo alle nuove edificazioni. Successivamente il tessuto cittadino divenne sempre più disomogeneo, con una crescita abbastanza incontrollata dei nuovi insediamenti: localmente sorsero alti palazzoni assolutamente fuori scala e fuori contesto, in un tessuto ancora di tutt'altro tipo. Nuove edificazioni intensive si concentrarono lungo il [[viale Fulvio Testi]], presso gli attuali quartieri di Crocetta e Villa Rachele; insediamenti popolari vennero realizzati ai margini settentrionali della città, presso Sant'Eusebio. All'edilizia libera e pubblica si affianca fortemente quella di cooperativa, che già nei decenni precedenti aveva partecipato attivamente allo sviluppo edilizio in città.
|mandato=3
 
|TelefonoComune=02 660231
Nel [[1971]] la piazza Gramsci, la piazza centrale di Cinisello, perse la storica sistemazione che le aveva dato il soprannome de ''la Perla'', per via del doppio ovale alberato da cui era caratterizzata. Al suo posto venne realizzata una nuova piazza, caratterizzata da strutture in cemento (fra cui l'anfiteatro centrale) e da giardini.<ref name="pietre gramsci">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article338 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Piazza Gramsci]</ref> Gli [[anni 1970|anni settanta]] furono poi contraddistinti da un'intensa attività di demolizione di gran parte del vecchio tessuto cittadino, venutosi a trovare ormai sconnesso e inadeguato all'interno della città (titolo di cui Cinisello Balsamo si fregiò nel [[1972]]<ref name="titolo città">[[Decreto del Presidente della Repubblica|D.P.R.]] 17 ottobre [[1972]]</ref>). Nel [[1972]] venne demolita Villa Pecchio Orsini Protti a Balsamo<ref name="pietre villa pecchio">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article235 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Villa Pecchio Orsini Protti]</ref>, nel [[1973]] si procedette alla demolizione delle due corti fatiscenti comprese fra la via Cadorna e via Martinelli, ritardate di alcuni mesi per via delle riprese del film ''[[Delitto d'amore]]'', qui girato da [[Luigi Comencini]].<ref name="pietre film">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article373 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Le vecchie corti di Balsamo protagoniste di un film]</ref> Degli stessi anni le demolizioni in via Mariani, ricordata un tempo per il fatto di poter essere percorsa interamente, da piazza Soncino a piazza Italia, passando per i solai dei vecchi edifici.<ref name="pietre via mariani">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article365 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Via Mariani]</ref> A Cinisello proseguono le demolizioni cominciate negli [[anni 1960|anni sessanta]], che sanciscono la definitiva scomparsa della Villa Lampugnani De Ponti.<ref name="pietre villa de ponti">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article330 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Villa Lampugnani De Ponti]</ref>
|EmailComune=info@comune.cinisello-balsamo.mi.it
 
Gli [[anni 1970|anni settanta]] furono tuttavia anche gli anni in cui l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Enea Cerquetti, intervenne nella vita sociale e amministrativa della città, con l'inaugurazione nel [[1971]] del nuovo palazzo comunale, in costruzione come ampliamento del precedente municipio già dal [[1969]],<ref name="municipio"/><ref name="pietre monte ortigara">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article369 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Via Monte Ortigara]</ref> e nel [[1973]] del palazzetto dello sport Salvador Allende, inaugurato il 12 novembre [[1973]] con uno speciale concerto dell'orchestra del [[Teatro alla Scala]] di [[Milano]].<ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article335 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Palazzetto dello Sport]</ref> Nel [[1974]] dopo una lunga contrattazione con la famiglia Cipelletti - proprietaria dell'immobile dal [[1926]] - il Comune ebbe la meglio su [[Villa Ghirlanda Silva]], trasformata in centro culturale civico, acquisita insieme al suo parco, che venne reso pubblico.
 
Negli [[anni 1980|anni ottanta]] Cinisello Balsamo continua a crescere, raggiungendo un picco massimo di oltre 80.000 abitanti nel [[1981]]. La superficie comunale arriva a un punto di quasi totale saturazione. Le uniche due aree risparmiate sono le ex aree agricole a sud della città, costituitesi come [[Parco Nord Milano|Parco Nord]] negli [[anni 1970|anni settanta]] e le aree a nord, attualmente comprese nel [[Parco del Grugnotorto]].
 
A partire dagli [[anni 1990|anni novanta]] comincia per la città una stagione di rinnovamento, caratterizzata in particolare dal rifacimento della nuova piazza Gramsci, dai progetti inerenti alla riqualificazione di Balsamo, col restauro della [[Villa Di Breme Gualdoni Forno]] e il rifacimento della piazza Soncino<ref>Luciano Crespi (a cura di), ''La riqualificazione dello spazio pubblico. Cinisello Balsamo'', Alinea, Firenze, 2000</ref>, e dall'arrivo della metrotramvia in città ([[2008]]).
 
Nel [[1999]] il Comune aveva infatti indetto un concorso per il rifacimento della piazza Gramsci, vinto poi da [[Dominique Perrault]].<ref name="guado gramsci">{{Cita web |url=http://www.ilguado.it/cinisello/settembre2002/concorso.htm |titolo=Il Guado - Un nuovo volto per piazza Gramsci |accesso=19 luglio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060508132332/http://www.ilguado.it/cinisello/settembre2002/concorso.htm |dataarchivio=8 maggio 2006 |urlmorto=sì }}</ref> La nuova piazza, quasi interamente pedonale, si caratterizza per un'area alberata, nella sua parte centrale sud-orientale e per la particolare tonalità abbagliante (bianca) dei materiali con cui è realizzata (porfido, cemento e marmo). Un rifacimento totale dell'arredo urbano accompagnato da una riconfigurazione totale degli spazi è avvenuta inoltre lungo il percorso della nuova metrotranvia, in particolare lungo la via Libertà e la via Frova, interamente ridisegnate e rese a traffico limitato.
 
=== Simboli ===
[[File:Cinisello Balsamo-Gonfalone.svg|thumb|100px|Il gonfalone cittadino]]
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 19 maggio 1950.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/2b8da40a-a461-442a-9652-ad869d893ef0/611-cinisello-balsamo|titolo=Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Cinisello Balsamo|accesso=11 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>
; Stemma
{{Citazione|Partito: nel primo di rosso, caricato di un [[Pastorale (araldica)|pastorale]] di argento e di una [[Spada (araldica)|spada]] dello stesso, manicata d'oro, posti in croce di S. Andrea; nel secondo d'azzurro, al leone coronato, tenente nella branca destra una doppia croce ospedaliera, il tutto d'oro. Ornamenti esteriori da Città.}}
Lo stemma della città oggi racchiude quelli dei due comuni uniti. Lo stemma è costituito da un [[Partito (araldica)|partito]] (in araldica<ref>Antonio Manno (a cura di), ''Vocabolario araldico ufficiale'', Roma, 1907</ref>, uno scudo diviso verticalmente in due parti uguali), alla cui [[Destra (araldica)|destra araldica]] (la sinistra per chi guarda) presenta in campo rosso le figure incrociate del pastorale e della spada, simbolo di Balsamo, segno che quel territorio fin dall'[[XI secolo]] era sotto la giurisdizione degli [[arcivescovi di Milano]]. La seconda metà dello scudo reca in campo azzurro il leone rampante coronato e una [[croce patriarcale]] in campo azzurro, simbolo di Cinisello, stando a significare che quelle terre, già proprietà di un certo Lanfranco della Pila, erano in seguito state lasciate in eredità all'Ospedale di [[Basilica di San Simpliciano|San Simpliciano]] di [[Milano]].<ref>{{Cita web|url=https://www.cittametropolitana.mi.it/export/sites/default/portale/territorio/comuni/Cinisello-Balsamo/|titolo=Comune di Cinisello Balsamo, Storia dello stemma|sito=Città metropolitana di Milano}}</ref>
 
; Gonfalone
{{Citazione|Drappo partito di rosso e di azzurro riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello stemma sopra descritto con l’iscrizione [[Attributi araldici di posizione#Centrato|centrata]] in oro: "Città di Cinisello Balsamo".}}
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona muraria di città italiana (014).svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Decreto del presidente della Repubblica
| data = D.P.R. del 17 ottobre 1972
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
===Amministrazioni precedenti===
Nel 2022 l'[[ISTAT]] ha dichiarato Cinisello Balsamo "città [[Turismo|turistica]]"<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgazzettinometropolitano.it/2022/01/17/cinisello-istat/|titolo=Cinisello Balsamo incoronata città turistica: il titolo conferito dall'Istat|autore=Ippazio Carbone|data=17 gennaio 2022|accesso=18 gennaio 2022|giornale=Il Gazzettino Metropolitano}}</ref>.
 
=== Architetture religiose ===
==== Chiese cittadine ====
[[File:Cinisello Balsamo, Santuario di San Martino, campanile VL01.JPG|thumb|Il campanile del [[santuario di San Martino]] in [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]].]]
La città di Cinisello Balsamo conta sette parrocchie<ref>[http://cinisello-balsamo.corriere.it/parrocchie/parrocchie.shtml Corriere della Sera - Cinisello Balsamo, elenco delle parrocchie]</ref><ref name="il guado">{{Cita web |url=http://www.ilguado.it/cinisello/novembre2000/oratori.htm |titolo=Il Guado - Parrocchie e oratori di Cinisello Balsamo |accesso=17 luglio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080511150211/http://www.ilguado.it/cinisello/novembre2000/oratori.htm |dataarchivio=11 maggio 2008 |urlmorto=sì }}</ref>. Alle due parrocchie storiche di Sant'Ambrogio<ref>''Parrocchia di Sant'Ambrogio'', piazza Gramsci 1, Cinisello.</ref> e di San Martino<ref>''Parrocchia di San Martino'', via San Paolo 18, Balsamo.</ref>, rispettivamente le parrocchie di riferimento di Cinisello e Balsamo si sono affiancate a partire dalla fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]] altre cinque parrocchie a servizio ognuna di uno dei vari nuovi quartieri cittadini. Esse sono la parrocchia di Sant'Eusebio<ref>''Parrocchia di Sant'Eusebio'', via Sant'Eusebio 15, Sant'Eusebio.</ref>, quella di San Giuseppe<ref>''Parrocchia di San Giuseppe'', largo San Paolo VI 1 (già via Mascagni 46A), Borgo Misto.</ref> a Borgo Misto, quella di San Pio X<ref>''Parrocchia di San Pio X'', viale Marconi 129, Campo dei Fiori.</ref> al Campo dei Fiori, quella della Sacra Famiglia<ref>''Parrocchia della Sacra Famiglia'', piazza Sacra Famiglia 1, Bellaria.</ref> a Bellaria e quella di San Pietro Martire<ref>''Parrocchia di San Pietro Martire'', via Milazzo 6, Crocetta.</ref> alla Crocetta.
 
[[File:Cinisello Balsamo, Oratorio San Luigi VL01.JPG|thumb|left|Il cortile dell'oratorio San Luigi]]
 
Ciascuna parrocchia dispone di un proprio oratorio, volto ad essere un possibile modello di educazione e uno spazio di aggregazione e crescita per i bambini e di riferimento per tutta la comunità cattolica.<ref name="il guado"/> I sette oratori cittadini sono quello di San Luigi<ref>''Oratorio San Luigi'', via Fiume 19 - Parrocchia di Sant'Ambrogio, Cinisello.</ref> a Cinisello, quello di Pio XI<ref>''Oratorio Pio XI'', via San Saturnino 18 - Parrocchia di San Martino, Balsamo.</ref> a Balsamo, quello di Sant'Eusebio<ref>''Oratorio Sant'Eusebio'', via Sant'Eusebio 15 - Parrocchia di Sant'Eusebio, Sant'Eusebio.</ref> nell'omonimo quartiere, quello di Don Bosco<ref>''Oratorio Don Bosco'', viale Marconi 129 - Parrocchia di San Pio X, Campo dei Fiori.</ref> a Campo dei Fiori, quello di San Domenico Savio<ref>''Oratorio San Domenico Savio'', via Leonardo da Vinci 26 - Parrocchia di San Giuseppe, Borgo Misto.</ref> a Borgo Misto, quello della Sacra Famiglia<ref>''Oratorio Sacra Famiglia'', via Monte Ortigara 38 - Parrocchia della Sacra Famiglia, Bellaria.</ref> a Bellaria e quello di Emmaus - Maria Ausiliatrice<ref>''Oratorio Emmaus - Maria Ausiliatrice'', via Canzo 21 - Parrocchia di San Pietro Martire, Crocetta.</ref> alla Crocetta.
 
Dal punto di vista architettonico, le chiese più rilevanti di Cinisello Balsamo sono la [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Cinisello)|chiesa di Sant'Ambrogio]] a [[Cinisello]] e il [[santuario di San Martino]] a [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]]; a queste va poi aggiunta la [[chiesetta di Sant'Eusebio]]. Le altre chiese cittadine di riferimento per le rispettive parrocchie sono quella di San Giuseppe a Borgo Misto ([[1957]]-[[1958]])<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 188}}.</ref>, quella di San Pio X al Campo dei Fiori ([[1974]])<ref name="scurati 192">{{cita|Scurati (1987)|p. 192}}.</ref>, quella della Sacra Famiglia a Bellaria ([[1976]]-[[1977]])<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 185}}.</ref><ref>La prima chiesa sorse per volere di don Massimo Pecora nel [[1967]], su una sola navata. Ebbe carattere provvisorio, venendo sostituita nel giro di una decina di anni da quella definitiva, opera dell'architetto Ferruccio Cerutti. Cfr. {{cita|Scurati (1987)|p. 185}}.</ref>, quella di San Pietro Martire alla Crocetta ([[1968]]-[[1973]])<ref name="scurati 192"/><ref>Dedicata per volere di monsignor [[Carlo Colombo (vescovo)|Carlo Colombo]] alla memoria di [[Pietro da Verona]], come atto di riparazione per la sua storica uccisione avvenuta per mano del balsamese [[Carino Pietro da Balsamo|Carino Pietro]], venne progettata dall'architetto Mario Gottardi. Cfr. {{cita|Scurati (1987)|p. 192}}.</ref>. A queste vanno poi ad aggiungersi la nuova [[Chiesa di San Martino (Cinisello Balsamo)|chiesa di San Martino]] a Balsamo ([[1957]]-[[1961]])<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 191}}.</ref><ref>Opera dell'architetto Claudio Latocca. Cfr. {{cita|Scurati (1987)|p. 191}}.</ref> e la nuova chiesa di Sant'Eusebio ([[1996]]), sorte per far fronte al considerevole aumento della popolazione, che rendeva inadeguate le precedenti strutture storiche.
 
[[File:Sant'ambrogio, cinisello.JPG|thumb|La [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Cinisello)|chiesa di Sant'Ambrogio]] a Cinisello.]]
 
Fanno infine parte della parrocchia di San Martino in Balsamo la chiesetta di San Bernardino ([[XVI secolo]])<ref name="lombardiabeniculturali">[http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-02354/ LombardiaBeniCulturali - Chiesetta di San Bernardino, Robecco]</ref> a Robecco e la [[Chiesa di Santa Margherita (Cinisello Balsamo)|chiesa di Santa Margherita]] alla Cornaggia ([[1961]])<ref name="cornaggia">{{Cita web |url=http://www.cornaggia.eu/La%20storia.htm |titolo=Parrocchia di San Martino - Chiesa di Santa Margherita alla Cornaggia|accesso=17 luglio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121117102223/http://www.cornaggia.eu/La%20storia.htm|dataarchivio=17 novembre 2012|urlmorto=sì}}</ref>, quest'ultima sorta in sostituzione di un precedente oratorio, la cui più antica attestazione viene fatta risalire alla visita di [[Carlo Borromeo]] del [[1579]]. Il piccolo oratorio campestre sopravvive ancora oggi in condizioni precarie, stretto fra un vecchio cortile e un edificio più recente, da cui è completamente nascosto.<ref name="cornaggia"/> Un secondo ''oratorio'', detto invece ''di San Bernardino'' attiguo all'omonima chiesa e alla ex [[Villa Pallavicini Mantovani]], è stato demolito nel corso del rifacimento di quest'ultima, nel [[1998]].<ref name="lombardiabeniculturali"/> All'interno dell'omonima chiesa incorporata nella [[Villa Pallavicini Mantovani]], invece, è stato recentemente restaurato un dipinto del [[XVII secolo]] raffigurante la Madonna con quattro santi, ricollocato nel luglio [[2008]] all'interno della chiesetta. Il dipinto è di contesa attribuzione: secondo alcuni potrebbe essere di [[Camillo Procaccini]], secondo altri di [[Luigi Miradori|Luigi Miratori detto il Genovesino]].<ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article5530 Comune di Cinisello Balsamo - Restaurato dipinto all'interno della Chiesetta di San Bernardino a Robecco] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150407085732/http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article5530 |data=7 aprile 2015 }}</ref>
 
;Chiesa di Sant'Ambrogio
{{vedi anche|Chiesa di Sant'Ambrogio (Cinisello)}}
:La [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Cinisello)|chiesa di Sant'Ambrogio]]<ref>Vedi {{cita|Scurati (1975)|pp. 76-81}}.</ref> (patrono e protettore di [[Cinisello]]), sorta nel [[XVI secolo]] è la chiesa cittadina principale. La sua storia è caratterizzata da molteplici rifacimenti che si sono susseguiti sul corpo originale nel corso dei secoli ([[1575]]-[[1579]], [[1636]]-[[1644]], [[1724]]-[[1727]], [[1807]], [[1840]]). La chiesa deve tuttavia il proprio aspetto attuale ai rifacimenti condotti nel corso degli [[anni 1960|anni sessanta]] per volere di don Massimo Pecora, che aggiunse le due ali laterali al corpo centrale originario e ne riformò completamente gli interni, inglobando la ''Cappella di San Carlo'' e le varie cappelle minori, così da sfruttare al meglio gli spazi. Fra gli altri interventi si ricordano la realizzazione della cripta e della penitenzeria, la ricostruzione dell'altare e la creazione di un'imponente vetrata policroma alle spalle dell'abside, opera di Leonardo Spreafico.
 
:La chiesa si presenta ora in tonalità leggermente rosate, dopo l'ultimo restauro operato fra il [[2008]] e il [[2010]], che ha visto la ristrutturazione dell'edificio, della facciata, del campanile e il restauro delle campane stesse.
 
[[File:Cinisello Balsamo, Santuario di San Martino VL01.JPG|thumb|Il [[santuario di San Martino]], a [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]].]]
 
;Santuario di San Martino
{{vedi anche|Santuario di San Martino}}
:Il [[santuario di San Martino]]<ref>Vedi {{cita|Scurati (1975)|pp. 81-88}}.</ref> (patrono e protettore di Balsamo), è la vecchia chiesa principale di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]], posta al termine del viale delle Rimembranze, lungo la via San Saturnino. Deve il suo aspetto attuale al rifacimento di inizio [[Novecento]], che vide la realizzazione di una nuova facciata e l'aggiunta delle due navate laterali, che conferirono alla chiesa l'attuale pianta a croce latina. Al suo interno conserva le reliquie di [[San Saturnino|San Saturnino Martire]] e dei beati [[Balsamo Abate]].<ref>Per circa una trentina d'anni, a partire dal [[1934]] ha conservato anche il capo e alcune reliquie di beato [[Carino Pietro da Balsamo]], in seguito ricomposte insieme alla restante parte del corpo al di sotto dell'altare della cripta della nuova chiesa di San Martino, in piazza Soncino. {{cita|Scurati (1987)|pp. 86-87}}</ref>
 
;Chiesetta di Sant'Eusebio
{{vedi anche|Chiesetta di Sant'Eusebio}}
:La [[chiesetta di Sant'Eusebio]]<ref>Vedi {{cita|Scurati (1975)|pp. 69-76}}.</ref> è il più antico luogo di culto presente sul territorio di [[Cinisello]] e di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]]. Collocata un tempo al centro del primitivo insediamento rurale di Cinisello,<ref name="sant'ambrogio"/> sorge su un'area dedicata alla sepoltura dei morti già dal [[IV secolo]]. Non esistono tuttavia documenti che attestino con precisione il periodo di fondazione del luogo di culto;<ref name="pietre sant'eusebio">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article615 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Chiesetta di Sant'Eusebio]</ref> secondo l'ipotesi di [[Luciano Caramel]] questa sarebbe addirittura da ricercare fra il tardo [[X secolo]] e l'inizio dell'[[XI secolo|XI]].
 
:L'attuale aspetto della chiesetta è dovuto invece ai pesanti interventi di rifacimento operati nella seconda metà dell'[[Ottocento]] dal parroco di [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Cinisello)|Sant'Ambrogio]] Vitaliano Rossi e ai due successivi interventi di consolidamento operati nel [[1931]] e fra il [[1991]] e il [[1993]].<ref name="pietre sant'eusebio"/>
 
==== Cimiteri cittadini ====
Cinisello Balsamo dispone oggi di tre cimiteri cittadini: quello di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]]<ref>''Cimitero di Balsamo'', via Piemonte, Cinisello Balsamo.</ref>, quello di Cinisello<ref>''Cimitero di Cinisello'', via Giordano, Cinisello [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]].</ref> e il Cimitero Nuovo<ref>''Cimitero Nuovo'', piazza Cipressi, Cinisello Balsamo.</ref> al confine con [[Muggiò]].<ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article710 Comune di Cinisello Balsamo - I cimiteri]. Cfr. {{cita|Scurati (1987)|pp. 56-57}}.</ref>
 
Storicamente gli antichi cimiteri di [[Cinisello]] e di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] sorgevano nei pressi della chiesa del paese; in particolare il primo si estendeva infatti tutt'attorno la primitiva [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Cinisello)|chiesa di Sant'Ambrogio]], sul terrapieno che la proteggeva dalle acque stagnanti.<ref>{{cita|Meroni (1993)|pp. 12-13}}.</ref> Fu solo in seguito all'emanazione del divieto imposto dal [[1743]] da [[Maria Teresa d'Austria]] che imponeva la separazione fisica fra i luoghi di culto e i luoghi di sepoltura, che si dovette pensare a nuovi cimiteri. Fu così che nel [[1787]] venne realizzato il nuovo Cimitero di Cinisello, ampliato una prima volta nel [[1829]] ed una seconda fra il [[1896]] ed il [[1897]]. Dopo le trasformazioni subite fra il [[1943]] ed il [[1944]], si presenta oggi nella sua veste definitiva ricevuta nel [[1972]]. Dieci anni più tardi, nel [[1982]], venne infine aperto il Cimitero Nuovo, a ridosso del confine con [[Muggiò]].<ref>{{cita|Scurati (1987)|pp. 56-57}}.</ref> Davanti alla [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Cinisello)|chiesa di Sant'Ambrogio]], sul sagrato, è ancor oggi presente una croce stazionale, fatta erigere alla fine del [[XVII secolo]] dal parroco Gio. Batta Griffanti all'interno del vecchio cimitero di Cinisello.<ref name="pietre croci">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article30 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Croci stazionali]</ref>
 
[[File:Cinisello Balsamo, Cimitero di Balsamo VL01.JPG|thumb|Il cimitero di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]], con le cappelle dei Martinelli e dei Marchesi Stampa.]]
 
Una seconda croce stazionale, risalente al [[XVI secolo]], oggi scomparsa, sorgeva sull'area un tempo occupata dal vecchio cimitero di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]]<ref name="pietre croci"/>, che si estendeva a sud del [[santuario di San Martino]], nei pressi dell'attuale oratorio.<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 56}}.</ref> Una terza croce, sempre del [[XVI secolo]] era collocata sulla strada che da [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] portava a [[Sesto San Giovanni|Sesto]]: venne spostata in concomitanza con la realizzazione del sottopasso dell'[[Autostrada A4 (Italia)|autostrada Milano-Bergamo]], fra gli [[anni 1960|anni sessanta]] e gli [[anni 1970|anni settanta]] e collocata nel piazzale antistante la chiesa di San Pietro Martire, soltanto nel [[1973]].<ref name="crocetta">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article29 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - La ''crocetta'']</ref><ref>Il quartiere Crocetta, che si sviluppa attorno alla chiesa di San Pietro Martire, ha preso il nome proprio dalla presenza di questa croce stazionale. Attualmente nel suo basamento è incastonata una pietra portata a Cinisello Balsamo da don Peppino Ghezzi, allora parroco della Crocetta, in occasione di un pellegrinaggio nel [[campo di concentramento di Mauthausen]]. Il basamento, in cemento armato, sostituisce quello originale in mattoni, alto circa un metro e mezzo. Anche la croce posta sulla sommità della colonna era diversa da quella attuale.</ref>
 
;Il cimitero di Balsamo
:La costruzione dell'attuale cimitero di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] avvenne nel [[1877]], sui terreni donati dalla marchesa Cristiana Morosini, vedova del marchese Stampa di Soncino. Ampliato una prima volta fra il [[1892]] ed il [[1894]], risistemato infine definitivamente nel [[1961]], conserva oggi al suo interno due cappelle gentilizie: quella dei marchesi Stampa di Soncino e quella della famiglia Martinelli. Quest'ultima è un edificio in muratura, con pianta a croce greca, al cui interno è conservato un affresco abbastanza interessante di autore ignoto raffigurante la deposizione di Cristo, databile agli inizi del [[Novecento]]. Tutte le pareti interne risultano essere decorate a motivi floreali e vegetali.<ref>{{cita|Guerci (2001)|pp. 100-104}}.</ref>
 
[[File:Cinisello Balsamo, via Frova 01.JPG|thumb|La vecchia via Frova, col tessuto edilizio storico davanti a [[villa Ghirlanda Silva]].]]
 
=== Architetture civili ===
==== Ville storiche ====
A partire dal XVII si andò via via diffondendo la moda delle cosiddette ''[[ville di delizia]]'', eleganti residenze campestri che i nobili del tempo si costruivano fuori città (nel caso in particolare di [[Milano]], in direzione della [[Brianza]] e lungo il corso dei [[navigli (Milano)|navigli]]). Cinisello Balsamo pertanto s'arricchì di un discreto numero di queste residenze, la più importante delle quali - per dimensioni, valenza storica e architettonica - è sicuramente [[Villa Ghirlanda Silva]], attualmente di proprietà del Comune, che la utilizza come centro civico. Ad oggi ne sopravvivono inoltre altre cinque, per quanto abbiano nella maggior parte dei casi ormai perso ogni connotato architettonico o artistico di rilievo.
 
[[File:Cinisello Balsamo, Villa Ghirlanda Silva VL01.JPG|thumb|L'esterno di [[Villa Ghirlanda Silva]].]]
 
;Villa Ghirlanda Silva
{{vedi anche|Villa Ghirlanda Silva}}
:Sorta a [[Cinisello]] sull'attuale via Frova, [[Villa Ghirlanda Silva]]<ref>Vedi {{cita|Scurati (1975)|pp. 98-105}} e {{cita|Cassanelli (1995)|pp. 29-60}}.</ref> si trova da sempre in una posizione centrale rispetto all'abitato cittadino, alle spalle della [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Cinisello)|chiesa di Sant'Ambrogio]] e adiacente alla [[Villa Suigo Caorsi Spreafico]]. Risalente al [[1660]] ma più volte rimaneggiata, fu la celebre dimora suburbana dei conti [[Donato II Silva|Donato II]] ed [[Ercole Silva]], che qui in passato allestirono diverse collezioni e raccolte di vario genere, ora disperse. Il suo parco fu la prima compiuta realizzazione di [[giardino all'inglese]] in [[Italia]], curato personalmente da [[Ercole Silva]], già autore fra l'altro del trattato ''Dell'arte dei giardini inglesi'' ([[1801]]). Di proprietà comunale dal [[1974]] è stata fino al [[2012]] sede della biblioteca civica, mentre dal [[2005]] ospita nelle sue ali meridionali il [[Museo di fotografia contemporanea]]; il suo parco è regolarmente aperto al pubblico.
 
;Villa Ferrari Casnedi Casati Stampa di Soncino
{{vedi anche|Villa Ferrari Casnedi Casati Stampa di Soncino}}
:Sorta a [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] sull'attuale piazza Soncino, [[Villa Ferrari Casnedi Casati Stampa di Soncino]]<ref>Vedi {{cita|Scurati (1975)|pp. 106-110}} e {{cita|Cassanelli (1995)|pp. 61-72}}.</ref> per quanto posta in origine collocata ai margini dell'abitato, si è venuta a trovare negli ultimi decenni in una posizione piuttosto centrale all'interno della città, affacciandosi fra l'altro sulla nuova chiesa di San Martino. Costruita fra il [[1590]] e il [[1608]] fu in ultimo residenza dei [[Casati Stampa di Soncino]]. A partire dalla seconda metà del [[Novecento]] è appartenuta ai [[Società San Paolo|Padri Paolini]] che vi hanno insediato un seminario; attualmente vi ha sede la [[Società San Paolo]] (già [[Edizioni Paoline]]). Lo storico [[giardino alla francese]], in parte compromesso da successive edificazioni, è stato recentemente riportato alla sua configurazione originale.
 
[[File:Cinisello Balsamo, Villa Forno VL01.JPG|thumb|[[Villa Di Breme Gualdoni Forno]].]]
 
;Villa Di Breme Gualdoni Forno
{{vedi anche|Villa Di Breme Gualdoni Forno}}
:Sorta a [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] lungo l'attuale via Martinelli, [[Villa Di Breme Gualdoni Forno]]<ref>Vedi {{cita|Scurati (1975)|pp. 116-118}} e {{cita|Cassanelli (1995)|pp. 73-75}}.</ref> si trova in una posizione relativamente centrale rispetto all'abitato cittadino, non distante dal [[santuario di San Martino]]. Edificata verso la fine del [[Settecento]] sulle preesistenze di un precedente edificio, si presenta oggi secondo il rinnovamento stilistico operato fra il [[1808]] e il [[1814]] dal marchese Ludovico Giuseppe Arborio Gattinara Di Breme. Acquistata dal Comune nel [[1999]] dopo un prolungato periodo di abbandono, è oggi sede distaccata dell'[[Università degli Studi di Milano-Bicocca|Università della Bicocca]]. Lo storico [[giardino all'inglese]] che si apriva alle spalle della villa, drasticamente ridimensionato, è oggi un parco pubblico.
 
;Villa Arconati Visconti Arese
:Sorta sulla storica piazza principale di [[Cinisello]] (oggi piazza Gramsci)<ref name="pietre toponomastica">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article432 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Toponomastica cittadina]</ref>, Villa Arconati Visconti Arese<ref>Vedi {{cita|Scurati (1975)|pp. 115-116}} e {{cita|Cassanelli (1995)|pp. 73-75}}.</ref> si trova a sud della [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Cinisello)|chiesa di Sant'Ambrogio]]. Riconducibile a un periodo compreso fra la fine del [[XVII secolo|XVII]] e l'inizio del [[XVIII secolo]], venne acquistata nel [[Secondo dopoguerra italiano|dopoguerra]] dalla cooperativa ''La Nostra Casa'' e si presenta oggi convertita a molteplici utilizzi (commerciale, uffici, residenziale e culturale). Conserva attualmente solo il cortile d'onore, posto a nord dell'edificio centrale, mentre il giardino che si estendeva alle sue spalle risulta oggi interamente occupato da nuove edificazioni.
 
;Villa Suigo Caorsi Spreafico
:Sorta a [[Cinisello]] nella vecchia ''contrada per Monza'' (oggi via Sant'Ambrogio)<ref name="pietre toponomastica"/>, Villa Suigo Caorsi Spreafico<ref>Vedi {{cita|Scurati (1975)|p. 114}} e {{cita|Cassanelli (1995)|pp. 73-75}}.</ref> si trova in una posizione centrale rispetto l'attuale abitato cittadino, a ridosso del fianco meridionale del parco di [[Villa Ghirlanda Silva]]. Risalente ala prima metà del [[XVII secolo]] si presenta oggi variamente rimaneggiata, pur conservando al suo interno un pregevole scalone d'onore a due rampe con balaustra del primo [[Settecento]]. Dal [[Secondo dopoguerra italiano|dopoguerra]] ospita l'oratorio San Luigi; dello storico parco della villa sopravvive una porzione ridotta, in cattive condizioni, collocata ad est dell'edificio.
 
;Villa Pallavicini Mantovani
:Sorta a Robecco ([[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]]) a ridosso del futuro asse prospettico per la [[Villa Reale di Monza]] (oggi [[Strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga|statale 36]], [[Villa Pallavicini Mantovani]]<ref>Vedi {{cita|Scurati (1975)|pp. 113-114}} e {{cita|Cassanelli (1995)|pp. 73-75}}.</ref> si trova ancora oggi in una posizione estremamente marginale rispetto all'abitato cittadino. Costruita nel [[Settecento]] in forme barocche, appare oggi del tutto stravolta sia nel suo impianto che nei suoi interni, essendo stata adibita fin dal [[Novecento]] ad abitazioni popolari. Attualmente si presenta ristrutturata ad uso residenziale; nessuna traccia è invece rimasta dello storico giardino.
 
==== Architetture scomparse ====
[[File:Cinisello Balsamo, Villa Pecchio Orsini Protti 01.jpg|thumb|La facciata di Villa Pecchio Orsini Protti]]
[[File:Cinisello Balsamo, Villa Lampugnani De Ponti 01.jpg|thumb|left|Villa Lampugnani De Ponti]]
Storicamente erano inoltre presenti sul territorio di Cinisello Balsamo altre due ville nobiliari, Villa Pecchio Orsini Protti<ref>Vedi {{cita|Scurati (1975)|pp. 110-113}} e {{cita|Cassanelli (1995)|pp. 73-75}}.</ref>, nei pressi dell'attuale via Cadorna a [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]], e [[Villa Lampugnani De Ponti]]<ref>{{cita|Scurati (1975)|pp. 118-120}} e {{cita|Cassanelli (1995)|pp. 73-75}}.</ref>., sull'area dell'attuale palazzetto dello sport a [[Cinisello]]. Entrambe vennero demolite nel corso degli [[anni 1970|anni settanta]] del [[Novecento]].
 
A queste due ville recentemente scomparse vanno aggiunti altri due edifici, registrati nel [[Catasto Teresiano]]: Palazzo Vitale e Casa Moriggia.<ref>{{cita|Cassanelli (1995)|pp. 74-75}}.</ref> Il primo, a [[Cinisello]], sorgeva sul fronte occidentale dell'allora piazza comunale (oggi piazza Gramsci), occupandolo interamente. Storicamente appartenuto a Giovan Battista Vitale, si sviluppava in forme barocche seguendo uno schema irregolare a ferro di cavallo; alle sue spalle, verso est, si apriva il vasto [[giardino all'italiana]], di dimensioni simili a quello di [[Villa Ghirlanda Silva]]. Il palazzo e l'annesso giardino risultavano già scomparsi sul finire dell'[[Ottocento]], sostituiti da successive edificazioni.
 
La seconda invece, a [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]], sorgeva in via Sant'Antonio 8, con annesso giardino e orto: originariamente la proprietà si estendeva fino a quelle dei [[Casati Stampa di Soncino]] da una parte e alla strada per [[Sesto San Giovanni|Sesto]] dall'altra. L'edificio si elevava invece per tre piani fuori terra, contando un numero complessivo di trentadue ambienti. Il suo nome è legato al duplice soggiorno a Balsamo di [[Andrea Appiani]], ospite di Massimiliano Moriggia, che vi avrebbe realizzato un ciclo di affreschi. Passata in seguito attraverso molteplici proprietari già dagli inizi dell'[[Ottocento]], finì per diventare un alloggio popolare, demolito agli inizi degli [[anni 1960|anni sessanta]]. Alcuni frammenti degli affreschi dell'[[Andrea Appiani|Appiani]] vennero salvati dalla distruzione per merito del Cipelletti, già proprietario al tempo di [[Villa Ghirlanda Silva]].<ref>{{cita|Guerci (2001)|pp. 97-99}}.</ref>
 
==== Altre architetture ====
;Il vecchio Municipio di Cinisello
[[File:MUNICIPIO STORICO DI CINISELLO BALSAMO (MI).JPG|thumb|Il vecchio Municipio di Cinisello.]]
:Il vecchio Municipio di Cinisello, sito in piazza Confalonieri e risalente al [[1905]], presenta una facciata in forme neoclassiche. Prima della sua costruzione gli uffici comunali di Cinisello avevano trovato sede nei locali di [[Villa Arconati Visconti Arese]] e successivamente in alcuni edifici adiacenti alla [[Villa Ghirlanda Silva]]. L'allora sindaco Natale Confalonieri fece costruire il nuovo municipio, donandolo alla città. Tuttavia si spense prima del termine dei lavori, e il nuovo municipio sarebbe stato inaugurato soltanto a un anno dalla sua morte, durante una cerimonia in suo onore in occasione della quale gli venne dedicata la piazza antistante, il 20 settembre [[1911]].<ref name="municipio"/>
 
:Venne affiancato nel [[1971]] dal nuovo palazzo comunale, realizzato a partire dal [[1969]] su progetto dell'architetto Demetrio Costantino. Venne inaugurato il 2 giugno [[1971]]. Ristrutturato fra il [[2011]] ed il [[2012]] è tuttora sede dell'aula consiliare, dell'ufficio di presidenza del Consiglio Comunale, delle sale dei partiti di maggioranza e di minoranza, dell'anagrafe e di altri uffici.<ref name="municipio"/>
 
:Nell'allora giardino della ''Scuola Luigi Cadorna'' venne piantato il 3 aprile [[1932]] alla presenza delle autorità cittadine e dei bambini delle scuole un albero in memoria di [[Arnaldo Mussolini]]<ref>Nel corso del [[1932]] in tutta Italia si tennero celebrazioni in memoria di [[Arnaldo Mussolini]], che secondo il regime aveva contribuito in maniera considerevole all'incremento del patrimonio forestale. Il 25 dicembre [[1931]] vennero diramate disposizioni a riguardo di un'apposita cerimonia che si sarebbe dovuta tenere in tutti i comuni del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno]], durante la quale sarebbe dovuto esser piantato un albero in sua memoria. La cerimonia venne ufficialmente definita ''rito silvano'' e si sarebbe dovuta svolgere in forma austera, pur garantendo allo stesso tempo la partecipazione del popolo, delle autorità e delle istituzioni.</ref>, fratello del [[Benito Mussolini|duce]] e presidente del Comitato Nazionale Forestale, scomparso il 21 dicembre [[1931]]. L'albero, del quale non rimane alcuna traccia della targa, è il grosso [[Cedrus atlantica]] che ancora oggi domina sulla sinistra del Municipio, un tempo all'interno delle recinzioni che delimitavano il cortile della scuola.<ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article389 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - L'albero in memoria di Arnaldo Mussolini]</ref>
 
;Il vecchio Municipio di Balsamo
:In origine il Comune di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] aveva avuto sede presso la casa dell'assessore Giovanni Bremond e dal [[1882]] presso alcuni locali di proprietà dell'allore sindaco Ambrogio Pozzi. Un municipio cittadino venne eretto soltanto fra il [[1891]] e il [[1893]] per merito di un cospicuo fondo che ''Benedetto Martinelli'', ricco proprietario balsamese, aveva lasciato al [[Carlo Martinelli (politico)|nipote Carlo]], sindaco di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]], per l'erezione di una sede municipale e di una scuola. Il nuovo edificio sorse sulla ex ''via Gelata'', che nel [[1887]] era stata ampliata e intitolata in onore di Benedetto Martinelli, morto l'anno prima.<ref>La via avrebbe mantenuto la denominazione di via Martinelli, ma alla morte di [[Carlo Martinelli (politico)|Carlo]] sarebbe stata dedicata a quest'ultimo, dal momento che il ricordo nei suoi confronti era più vivo e sentito fra i balsamesi.</ref> L'edificio, che dal [[1920]] ospitava anche la locale scuola elementare "Filippo Corridoni", con l'unificazione dei due comuni perse la propria funzione, e venne convertito interamente a scuola. Attualmente ospita la Civica Scuola di Musica.<ref name="pietre municipio balsamo"/>
 
=== Monumenti ===
[[File:Cinisello Balsamo, viale della Rimembranza (Cinisello) 01.jpg|thumb|L'allora viale della Rimembranza a [[Cinisello]], nel [[1946]], col Municipio e la Scuola Cadorna.]]
 
;Il viale della Rimembranza, a Cinisello
:Il viale della Rimembranza<ref name="rimembranza">Nel corso del [[1922]] l'allora sottosegretario alla Pubblica Istruzione Dario Lupi lanciò la proposta di creare in tutti i comuni del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] un parco o un viale della Rimembranza, a perenne memoria e omaggio dei caduti della [[Prima guerra mondiale]]. Già il 27 dicembre dello [[1922|stesso anno]] il [[Ministero della Pubblica Istruzione]] aveva inviato a tutti i Regi Provveditorati agli Studi una circolare con la quale veniva chiesto «[...] che le scolaresche d'Italia si facciano iniziatrici di una idea nobilissima e pietosa: quella di creare in ogni città, in ogni paese, in ogni borgata, la Strada o il Parco della Rimembranza. Per ogni caduto nella grande guerra, dovrà essere piantato un albero; gli alberi varieranno a seconda della regione, del clima, dell'altitudine [...]». L'idea di fondo che aveva animato Lupi era quella già applicata a [[Montréal]], dove all'indomani della [[Grande Guerra]] era stata dedicata una strada ai caduti, adornata simbolicamente da un albero per ciascuno dei caduti. Anche a seguito dell'enorme successo che riscosse l'iniziativa, il 21 marzo [[1926]], con l'approvazione della Legge n° 559, i Viali e i Parchi della Rimembranza vennero dichiarati pubblici monumenti.</ref> a [[Cinisello]], istituito dall'amministrazione cittadina ''per ricordare eternamente i gloriosi caduti per la [[Grande Guerra]]'', venne collocato nello spazio antistante il Municipio e la scuola Cadorna, sul margine occidentale della piazza Confalonieri.<ref name="pietre rimembranza">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article443#SALLY2 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Viali della Rimembranza di Balsamo e Cinisello]</ref>
 
:Venne inaugurato domenica 1º luglio [[1923]] con una grande cerimonia presieduta dall'allora sindaco [[Emilio Baj Macario]]. Ogni albero, come da prassi<ref>Bollettino Ufficiale n° 52 del 28 dicembre [[1922]], circolare n° 73 - ''Norme per la costruzione dei Viali e Parchi della Rimembranza'': «[...] tre regoli di legno dei tre colori della bandiera nazionale [...] descrivano un tronco di piramide triangolare e siano tenuti fissi da sei traversine sottili di ferro [...] uno dei regoli e precisamente quello colorato in bianco, alquanto più lungo degli altri due, dovrà portare a 10 cm dall'estremità superiore una targhetta in ferro smaltato, con la dicitura: IN MEMORIA / DEL (grado, nome, cognome) / CADUTO NELLA GRANDE GUERRA / IL (data) / A (nome della battaglia).»</ref>, era contrassegnato da una targhetta in bronzo riportante il nome del caduto, poggiata sull'imbragatura che reggeva la pianta, dipinta secondo i colori della bandiera nazionale. Vennero piantati sessanta alberi in memoria di altrettanti caduti.<ref name="pietre rimembranza"/><ref>Rimane tuttavia sconosciuto ancor oggi il motivo della discrepanza fra il numero di alberi piantati - sessanta - e il numero di nominativi incisi sulla lapide conservata nel monumento di piazza Gramsci - sessantasei - inaugurata qualche mese prima.</ref> In seguito all'abbattimento delle piantumazioni originarie le targhette vennero probabilmente prese in custodia dalle relative famiglie; a Cinisello tuttavia le tredici rimaste vennero asportate dal Comune e ricollocate sopra le porte delle aule della scuola Cadorna. Una volta che questa venne dismessa, l'Ufficio Tecnico Comunale provvedette alla raccolta di tutte queste, affidandole allo scultore Silvano Vismara, incaricato di raccoglierle in un'unica composizione, collocata presso l'Ufficio Tecnico.<ref name="pietre rimembranza"/>
 
:Del viale ad oggi s'è persa ogni traccia: i tigli piantati in sostituzione degli originari alberi vennero infatti abbattuti congiuntamente i lavori di demolizione che hanno interessato la scuola Cadorna, trasformata in centro culturale civico. Nella risistemazione superficiale degli arredi non è stata tenuta in considerazione la precedente sistemazione, e si è proceduto con una riorganizzazione totalmente nuova degli spazi, cancellando ogni memoria storica e simbolica del luogo.
 
[[File:Cinisello Balsamo, viale delle Rimembranze 01.jpg|thumb|Viale delle Rimembranze, a [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]], verosimilmente nel Dopoguerra.]]
[[File:Monumento ai Caduti della prima e seconda guerra mondiale modificato-1.JPG|thumb|Monumento ai Caduti]]
 
;Il viale della Rimembranza, a Balsamo
:Il viale della Rimembranza<ref name="rimembranza"/> a [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]], oggi viale delle Rimembranze, venne istituito il 27 febbraio [[1923]], in ottemperanza alla circolare del [[Ministero della Pubblica Istruzione]] per l'istituzione di Viali e Parchi della Rimembranza e alle circolari<ref name="pietre rimembranza"/><ref>Circolari del 17 dicembre [[1922]] e del 25 gennaio [[1923]] per la costituzione di un comitato locale «per l'attuazione della nobilissima iniziativa di onorare i caduti in battaglia e dispersi dopo i fatti d'arme durante la Grande Guerra, piantando un albero per ogni caduto lungo una strada o parco del Paese».</ref> dell'Ispettorato Scolastico di Milano.<ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article647 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Viale delle Rimembranze]</ref>
 
:La scelta del luogo in cui realizzarlo ricadde sull'allora via Solferino, nel tratto compreso fra la via San Martino e la ''via Cavour''<ref>Ora via Verdi, intitolazione modificata a seguito della revisione della toponomastica vigente a [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] e [[Cinisello]], con delibera del 28 gennaio [[1930]].</ref>. Oltre ad essere la strada d'accesso frontale al [[santuario di San Martino]], era già stata scelta per il monumento ai caduti balsamesi della [[Grande Guerra]], la cui prima pietra era stata posata il 20 maggio [[1920]] (per quanto sarebbe stato inaugurato solamente il 24 maggio [[1924]]). All'iniziale numero di ventisei alberi (a memoria di altrettanti caduti) specificato nella delibera<ref>Ratificata dal Consiglio Comunale il 18 marzo [[1923]].</ref> si sostituì quello effettivo di quarantadue, dovuto molto probabilmente a successive ricerche sul numero reale dei caduti e dei dispersi.<ref name="pietre rimembranza"/>
 
:Il viale, pur senza aver conservato le piantumazioni originali<ref>Agli originali pioppi lombardi sono subentrate le attuali robinie.</ref>, sopravvive ancora adesso, per quanto compromesso nel suo aspetto generale e mal tenuto.
 
=== Principali strade e piazze della città ===
;Piazza Gramsci
:Già ''piazza comunale'' e ''piazza Vittorio Emanuele''<ref name="pietre toponomastica"/>, è la piazza principale di Cinisello, sulla quale s'affaccia in posizione dominante la [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Cinisello)|chiesa di Sant'Ambrogio]]. Caratterizzata originariamente da un elegante ovale centrale contornato da alberi, era conosciuta al tempo come ''la Perla'', definizione datale dagli aviatori, per la quale era di riferimento per gli atterraggi al vicino [[Aeroporto di Milano-Bresso|Aeroporto di Bresso]].<ref name="pietre gramsci"/>
 
:La sua particolarissima conformazione, pressoché unica nel milanese, le aveva dato particolare notorietà fra i vari paesi della [[città metropolitana di Milano|provincia]], tanto da costituire più ancora della [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Cinisello)|chiesa di Sant'Ambrogio]] stessa il simbolo di Cinisello.<ref name="pietre gramsci"/> Nel [[1971]] la piazza venne stravolta con un pesante rifacimento, che ne riconfigurò il disegno: all'ovale si sostituì un anfiteatro in cemento, circondato da giardini, che davano comunque alla piazza uno spiccato tono di verde. Nel [[1999]] il Comune indisse un concorso nazionale di idee, riservato ai professionisti residenti nell'[[Unione europea]] per il rifacimento della piazza cittadina. Le linee guida fornite prevedevano una valorizzazione degli edifici storici presenti, con particolare riguardo per la [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Cinisello)|chiesa di Sant'Ambrogio]], una particolare attenzione per il carattere aggregativo che doveva mantenere la piazza e per una revisione della circolazione veicolare e degli spazi pedonali. Il vincitore, premiato da una giuria piuttosto prestigiosa presieduta da architetti e professori<ref>La giuria era presieduta dal professor Cesare Stevan, preside della facoltà di architettura del [[Politecnico di Milano]]: ne facevano parte diversi membri di prestigio come gli architetti [[Gae Aulenti]] e [[Cino Zucchi]] o il professor [[Roberto Camagni]].</ref>, risultò essere [[Dominique Perrault]].<ref name="guado gramsci"/> Piazza Gramsci fu pertanto interessata negli anni successivi dai lavori di rifacimento, che si rivelarono piuttosto radicali: la nuova piazza è quasi interamente pedonale, malgrado qualche piccola revisione dell'arredo urbano, rivelatosi poco funzionale.
 
[[File:Cinisello Balsamo, Parco di Villa Ghirlanda VL01.JPG|thumb|Veduta del [[Villa Ghirlanda Silva#Il parco|parco]] di [[Villa Ghirlanda Silva|Villa Ghirlanda]].]]
 
;Piazza Soncino
:Ampio spiazzo cittadino su cui sorgono fra l'altro la chiesa di San Martino nuova e la [[Villa Ferrari Casnedi Casati Stampa di Soncino]]. Ridisegnata e inaugurata nel [[2006]] sorge su un'area adibita in precedenza a posteggio. Il progetto ha visto inoltre il rifacimento del sagrato della chiesa, che ne valorizzasse la presenza.<ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/urban/cantieri/01.htm Comune di Cinisello Balsamo - Cantieri di piazza Soncino]</ref> La scarsa cura da parte dell'amministrazione comunale ha tuttavia riportato parte della piazza al precedente status, con le auto in sosta che hanno occupato le aree pedonalizzate, danneggiando o addirittura distruggendo l'arredo urbano e le nuove piantumazioni, oltre ad aver dequalificato lo spazio pubblico.
 
;Piazza Costa
:Delimitata dalle vie Pietro Meroni, Franco Ghezzi e viale Rinascita, vi si affaccia sul fronte orientale la scuola elementare Andrea Costa. La piazza nasce come uno spazio di forma rettangolare piuttosto omogeneo, costituito da edifici bassi risalenti agli [[anni 1950|anni cinquanta]]. Il piano terra è caratterizzato da portici e da attività commerciali. Lo spazio centrale della piazza è tenuto a verde, mentre gli spazi circostanti (caratterizzati da un arredo urbano abbastanza di pregio) sono occupati da una parte del mercato di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]], il venerdì.
 
=== Aree naturali ===
{{vedi anche|Parco Nord Milano|Parco del Grugnotorto}}
Cinisello Balsamo vanta dal [[1974]] fra le proprie aree verdi lo storico [[Villa Ghirlanda Silva#Il parco|parco]] di [[Villa Ghirlanda Silva]], collocato nel centro della città. Ormai consolidato nella vita comune dei suoi abitanti, è affiancato da diverse aree verdi minori, realizzate a partire dagli [[anni 1980|anni ottanta]]. La città è inoltre stretta fra due parchi intercomunali, il [[Parco Nord Milano]] a sud, realtà ormai consolidata essendo presente sul territorio da diversi decenni, e il [[Parco del Grugnotorto]] a nord, comprendente le aree agricole residue. Quest'ultimo più che essere un parco vero e proprio - per quanto riguarda la porzione compresa nel comune di Cinisello Balsamo - è un parco di carattere agricolo, tanto che al suo interno proseguono le ultime attività agricole sopravvissute della città.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
[[File:Cinisello Balsamo, corte in via Sant'Ambrogio 01.jpeg|thumb|Vecchia corte in via Sant'Ambrogio.]]
{{Demografia/Cinisello Balsamo}}<br />[[File:Milano - IGM, carta di manovra (1878), dettaglio 01.JPG|thumb|left|[[Cinisello]] e [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] ancora nettamente distinti, qui raffigurati nella Carta di Manovra dell'[[Istituto Geografico Militare|IGM]] nel [[1878]].]]
Fino al censimento del [[1921]] [[Cinisello]] e [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] vengono considerati separatamente. La differenza di popolazione, inizialmente dell'ordine di qualche centinaio di abitanti, a seguito della crescita demografica dei due comuni si fa nettamente maggiore per [[Cinisello]], che subisce un maggiore sviluppo, malgrado comunque la crescita di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]], favorita dalla vicinanza con [[Sesto San Giovanni|Sesto]] e le sue industrie.
 
{| class="wikitable"
|-
! Anno !! [[Cinisello]] !! [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]]
|-
| 1861 || {{formatnum:2805}} || {{formatnum:2353}}
|-
| 1871 || {{formatnum:2785}} || {{formatnum:2379}}
|-
| 1881 || {{formatnum:2905}} || {{formatnum:2316}}
|-
| 1901 || {{formatnum:3580}} || {{formatnum:2431}}
|-
| 1911 || {{formatnum:4396}} || {{formatnum:2954}}
|-
| 1921 || {{formatnum:4815}} || {{formatnum:3140}}
|}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo le statistiche [[ISTAT]]<ref name=etnie>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2018/index_e.html|titolo=Popolazione straniera residente per età e sesso al 31 dicembre 2018|accesso=2 aprile 2020}}</ref> al 1º gennaio 2019 la popolazione straniera residente nel comune era di {{formatnum:14263}} persone, pari al 18% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:<ref name=etnie />
{{div col}}
* [[Romania]] {{formatnum:3182}}
* [[Egitto]] {{formatnum:3041}}
* [[Ecuador]] {{formatnum:1163}}
* [[Perù]] {{formatnum:1114}}
* [[Ucraina]] 554
* [[Cina]] 551
* [[Marocco]] 550
* [[Sri Lanka]] 436
* [[Albania]] 412
* [[Senegal]] 362
{{div col end}}
 
Cinisello Balsamo è il comune metropolitano del [[Nord Milano]] con la maggiore percentuale di stranieri (il 18%, contro il 7% di Cusano Milanino e di Paderno Dugnano, il 10% di Cormano, il 13% di Bresso e il 17,5% di Sesto San Giovanni). È, inoltre, il comune metropolitano con il più alto numero, in termini assoluti, di residenti stranieri, dopo Milano ({{formatnum:268215}} abitanti).
 
=== Tradizioni e folclore ===
Tradizionalmente gli abitanti di [[Cinisello]] e di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] si sono sempre chiamati vicendevolmente con dei [[scurmagna|nomignoli]]: i primi chiamano i secondi ''gòss''<ref>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]: {{IPA|[ˈɡɔs]}}</ref> od ''òcch''<ref>AFI: {{IPA|[ˈɔk]}}</ref> (ossia "gozzi" o "oche"), il primo dei due alludendo al presunto ipertiroidismo dei balsamesi; lo Scurati riporta l'aneddoto per cui i balsamesi vengano così soprannominati per via della loro avarizia e voracità, tali da fargli avere sempre il gozzo pieno, nonché alludendo alla loro presunta stupidità: cfr. {{cita|Scurati (1987)|p. 107}}.
 
Mentre i secondi, con molta più finezza, chiamano i primi ''pescaluna''<ref>AFI: {{IPA|[ˌpɛskaˈlyːna]}}</ref><ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 164}}.</ref>. Questo curioso appellativo si rifà a una leggenda piuttosto diffusa<ref name="comu_Laci">{{Cita web |titolo=La città onora un’associazione, un artista e un’azienda |sito=Sito ufficiale del Comune di Cinisello Balsamo |accesso=26 settembre 2019 |url= https://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/spip.php?article16146 |lingua=it }}</ref>
, che risale ai tempi in cui la piazza di [[Cinisello]], l'attuale Piazza Gramsci, era costituita da un terreno particolarmente acquitrinoso, per via dell'acqua che vi stagnava al suo centro e che l'attuale amministrazione non si curava di drenare. In una calda sera d'estate un contadino, svegliato dai muggiti del suo bue, avrebbe accompagnato quest'ultimo ad abbeverarsi al centro della piazza. Mentre questo beveva, il contadino avrebbe osservato la luna riflettersi nelle acque stagnanti; tuttavia una nuvola avrebbe coperto in quel momento la luna, spingendo il contadino a sgozzare il bue nella speranza che questo la risputasse. Tradito nelle sue aspettative, si sarebbe messo a cercarla muovendo l'acqua col rastrello finché questa non sarebbe riapparsa, spostatasi la nuvola. Soddisfatto per aver ritrovato la luna, si sarebbe messo a canticchiare ''Son content de vess de Cinisell perché ho pescaa la luna cont el restrell''<ref>AFI: {{IPA|[ˈsun kunˈtɛnt de° vɛs de° ˌʧiniˈzɛl perˈkɛ ɔ* peˈskɑː la ˈlyːna kunt el rasˈtrɛl]}}</ref>, motivetto in seguito ripreso nella canzone ''Pescaluna'', scritta dal cantautore locale [[Silvio Pozzoli]].<ref>{{Cita web |url=http://lnx.anteascinisello.it/libro/index.php?option=com_content&view=article&id=38&Itemid=37 |titolo=La legenda dei Pescaluna de Cinisell |accesso=14 agosto 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140303224100/http://lnx.anteascinisello.it/libro/index.php?option=com_content&view=article&id=38&Itemid=37 |dataarchivio=3 marzo 2014 |urlmorto=sì }}</ref>
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
[[File:Il Pertini .JPG|thumb|Biblioteca comunale]]
Storicamente la prima biblioteca a [[Cinisello]] - affiliata all'Unione Provinciale delle Biblioteche Popolari - venne istituita dal Comune nel [[1921]], trovando sede in un locale al pian terreno del palazzo comunale stesso. A partire dagli stessi anni sia Cinisello che [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] disponevano inoltre di altre due biblioteche pubbliche, gestite dalle sezioni locali della Buona Stampa<ref>Buona stampa, associazione cattolica sorta nei due comuni nel [[1915]], per la diffusione della stampa cattolica. Dal [[1921]] si formarono le due rispettive biblioteche cittadine.</ref>, organizzazione di stampo religioso. Fu solo a partire dal [[1970]] che il Comune istituì una biblioteca comunale vera e propria, avvalendosi di due sedi, una a Balsamo<ref>All'angolo fra via Martinelli e via San Martino. Cfr. {{cita|Scurati (1975)|p. 129}}.</ref>, l'altra a Cinisello. A partire dal [[1975]] vennero unificate in un unico organismo, con sede nell'ala settentrionale della [[Villa Ghirlanda Silva]], acquistata l'anno precedente dal Comune.<ref name="cita-Scurati-1987-p33">{{cita|Scurati (1987)|p. 33}}.</ref> Una seconda sede distaccata, sita in via Verga, era specializzata inoltre nei materiali multimediali.
 
Attualmente la biblioteca civica di Cinisello Balsamo è inserita nel sistema bibliotecario del nord-ovest Milano<ref>[http://webopac.csbno.net/ CSBNO - Consorzio Sistema Bibliotecario Nord-Ovest]</ref> ed ha la sua sede nel ''Pertini'', il nuovo centro culturale civico inaugurato nel settembre del [[2012]]<ref>La storica sede di [[Villa Ghirlanda Silva]] ha chiuso definitivamente il 30 giugno [[2012]]: in attesa dell'apertura del ''Pertini'' (avvenuta il 21 settembre successivo) sono state lasciate a disposizione della cittadinanza alcune aule studio, oltre al servizio di lettura dei quotidiani, nel parco. Per le operazioni di riconsegna e di prestito interbibliotecario viene aperto un apposito spazio al posto dell'URP (Ufficio Relazioni col Pubblico) di via Frova 18, trasferitosi quest'ultimo nell'ex anagrafe. Vedi {{collegamento interrotto|1=[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article13857 1] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }} e [http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article13763 2] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120814013524/http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article13763 |data=14 agosto 2012 }}.</ref> nell'edificio della storica scuola Cadorna, di cui è stata mantenuta a titolo storico la facciata.
 
;Il Centro Culturale ''Il Pertini''
Dopo sei anni di lavori, ha aperto il 21 settembre [[2012]] il nuovo Centro Culturale [[Il Pertini]], sito nella ex scuola Cadorna, in piazza Confalonieri.<ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/spip.php?rubrique1889 Comune di Cinisello Balsamo - IlPertini] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130227001918/http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/spip.php?rubrique1889 |data=27 febbraio 2013 }}</ref> Il centro si propone secondo le intenzioni dell'amministrazione comunale come la nuova piazza per la città, in grado di costituire un'occasione di aggregazione, di incontro e di scambio, che viene avvalorata dall'offerta culturale che qui trova spazio. Oltre alla biblioteca cittadina ospita spazi per mostre, laboratori e incontri, un auditorium ed una caffetteria.<ref name="pietre cadorna">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article14 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - La Scuola Cadorna]</ref>
 
==== Scuole ====
In passato l'analfabetismo a [[Cinisello]] e a [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] era pressoché esteso alla quasi totalità della popolazione, raggiungendo ancora valori prossimi al 90% nella seconda metà dell'[[Ottocento]]. Con l'istituzione dell'obbligo di istruzione fino alla terza elementare a partire dal [[1877]] entrambi i paesi dovettero dotarsi di una scuola e l'indice di analfabetismo cominciò ad abbassarsi.<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 16}}.</ref> Storicamente in città una parte di [[Villa Arconati Visconti Arese|Villa Arconati]] venne adibita a prima sede scolastica di [[Cinisello]], con un corso serale per ragazzi ed uno festivo per ragazze. Successivamente le scuole cittadine vennero trasferite nell'ala meridionale di [[Villa Ghirlanda Silva]], dove sarebbero rimaste fino al [[1910]], anno in cui venne eretto un apposito edificio scolastico a lato del Municipio.<ref name="pietre cadorna"/> L'esigenza di proseguire gli studi fino alla quinta elementare cominciò a farsi sentire solo a partire dai primi anni del [[Novecento]], e quei pochi che decidevano di frequentarla si appoggiavano a [[Sesto San Giovanni|Sesto]]. Con l'innalzamento dell'obbligo scolastico, avvenuto nel [[1923]]<ref>[[Regio Decreto|R.D.]] n° 3126 del 31 dicembre [[1923]].</ref>, le due strutture scolastiche dei due paesi si adeguarono istituendo le classi mancanti.<ref>{{cita|Scurati (1975)|pp. 123-124}}.</ref>
 
Nel [[1938]] Cinisello Balsamo si dotò della sua prima scuola di avviamento professionale, l'istituto Padre Reginaldo Giuliani. La situazione delle scuole si mantenne sostanzialmente invariata fino al [[Secondo dopoguerra italiano|dopoguerra]], in seguito al quale con la netta crescita demografica che investì la città, questa si dotò di numerose strutture scolastiche, di ogni ordine e grado, in grado di rispondere pienamente alle esigenze della cittadinanza.<ref>{{cita|Scurati (1975)|pp. 127-128}}.</ref>
 
;L'ex scuola elementare ''Luigi Cadorna''
:Non potendo disporre come nel caso di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] di contributi da parte di benefattori, il Comune dovette ricorrere a due prestiti presso la Cassa Depositi e Prestiti per poter realizzare la struttura. La nuova scuola venne realizzata nel [[1910]] a fianco del Municipio: sviluppata su una pianta a ferro di cavallo, misurava due piani fuori terra e contava sedici aule ampie e luminose. Venne intitolata nel [[1924]] a [[Luigi Cadorna]], insignito in quell'anno dell'onorificenza di ''[[Maresciallo d'Italia]]''<ref>[[Maresciallo d'Italia]] fu un titolo onorifico introdotto nel [[1924]] da [[Benito Mussolini]], per onorare [[Luigi Cadorna]] e [[Armando Diaz]] della vittoria nella [[Prima guerra mondiale]]. Il grado militare venne abolito nel [[1946]].</ref>.<ref name="pietre cadorna"/>
 
:Nel corso della [[Seconda guerra mondiale]] i locali sottostanti l'edificio vennero adibiti a rifugio, vista la penuria di rifugi antiaerei in città.<ref>Allo scoppio della [[Seconda guerra mondiale]] la città disponeva soltanto di sei rifugi privati: in uno stabile della ''Cooperativa Aurora'', in uno del ''Circolo Ordine e Concordia'' e nelle residenze private del ''signor Oldrini'' (a [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]]) e dei ''signori Palladini, Cavallazzi e Sambruna'' (a [[Cinisello]]). Vista la penuria di rifugi si decise pertanto di ricavarne altri tre al di sotto di alcuni edifici pubblici: le scuole elementari Luigi Cadorna e Filippo Corridoni e la scuola di avviamento professionale Padre Reginaldo Giuliani. Questi rifugi tuttavia si rivelarono inadeguati e comunque poco sicuri.</ref> Nei giorni della [[Resistenza italiana#Insurrezione generale e liberazione|Liberazione]] la scuola diventò sede del comando distaccato della 119ª [[Brigate Garibaldi|Brigata Garibaldi]] [[Squadre di Azione Patriottica|SAP]], mentre il [[Comitato di Liberazione Nazionale]] si insediò nel vicino Municipio. La sera del 29 aprile [[1945]] tuttavia i festeggiamenti per [[Resistenza italiana#Insurrezione generale e liberazione|Liberazione]] vennero bruscamente interrotti da alcuni spari all'interno dei corridoi della scuola: moriva così inspiegabilmente il vice-comandante della [[Brigate Garibaldi|Brigata]], Giuseppe Carcassola, detto ''Mino'' o ''Minotto'', ucciso con tre colpi di arma da fuoco. Si parlò inizialmente di suicidio, successivamente smentito una volta che vennero accertate le dinamiche dell'omicidio. Tuttavia questo rimase irrisolto, né si riuscì mai a trovare il colpevole.<ref name="pietre cadorna"/>
 
:Dismessa nel corso degli [[anni 1980|anni ottanta]], venne adibita per qualche tempo a sede di alcuni uffici comunali; verso la metà degli [[anni 1990|anni novanta]] venne definitivamente abbandonata, in attesa dei lavori di conversione nel nuovo Centro Culturale ''Il Pertini'', conclusi nel [[2012]].<ref name="pietre cadorna"/>
 
[[File:Cinisello Balsamo, Scuola Filippo Corridoni 01.jpg|thumb|La scuola ''Filippo Corridoni'' fra il [[1928]] e il [[1930]].]]
 
;L'ex scuola elementare ''Filippo Corridoni''
:La scuola elementare di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] aveva sede dal [[1920]] ai piani bassi del vecchio municipio, in attività fino al [[1928]], anno dell'unificazione di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] con [[Cinisello]]. Nel [[1930]] l'edificio venne rialzato di un piano, assumendo l'aspetto attuale. Qui negli ultimi mesi del [[1943]] si stabilì un plotone di soldati del 108º Artiglieria. La mattina del 12 settembre, domenica, mentre la popolazione si trovava raccolta nel [[Santuario di San Martino|santuario]] per la Messa, un reparto delle [[SS]] prese possesso delle scuole con automezzi e carri armati, facendo prigionieri i soldati e gli ufficiali che ancora vi si trovavano all'interno. Molti di loro riuscirono tuttavia a fuggire trovando accoglienza e copertura presso alcune famiglie del paese.<ref name="pietre municipio balsamo"/>
 
:Le normalità attività scolastiche ripresero alla fine della [[Seconda guerra mondiale|guerra]]; nel [[1958]] le scuole vennero trasferite nel nuovo edificio appena costruito di piazza Costa.
 
==== Il Centro Scolastico del Parco Nord ====
: Il Centro Scolastico del [[Parco Nord Milano|Parco Nord]] viene inaugurato nel [[1977]] per raccogliere tre istituzioni scolastiche: all'epoca un liceo scientifico, un istituto tecnico industriale ed un istituto tecnico commerciale a cui successivamente si aggiunse un liceo classico. Attualmente sono attivi tre istituti di istruzione secondaria superiore: Casiraghi, Montale, Cartesio.
: L'Istituto di Istruzione Superiore “Giulio Casiraghi” nasce nell'a.s. 1997/98 dall'aggregazione del [[Liceo Scientifico]] “[[Giulio Casiraghi]]” e del [[Liceo Classico]] “Giacomo Leopardi” di Cinisello Balsamo. Dall'anno scolastico 2013-2014 l'offerta formativa dell'Istituto si amplia con l'attivazione del [[Liceo Linguistico]].
 
Situato all'interno dell'edificio che ospita il Centro Scolastico del [[Parco Nord Milano|Parco Nord]], fin dalla sua istituzione a [[Sesto San Giovanni]], la scuola ha assunto la fisionomia che ancora conserva di punto di incontro tra [[Milano]] e l'hinterland Nord. La memoria di una componente culturale storicamente importante del territorio è conservata nel nome di [[Giulio Casiraghi]], partigiano sestese ucciso in [[Piazzale Loreto]] il 10 agosto del 1944.
 
L'Istituto di Istruzione Superiore "Eugenio Montale" nasce nel 1977 come Istituto tecnico commerciale per poi offrire vari corsi di studio come il corso di Moda,il corso dedicato al [[Turismo]] e l'indirizzo dedicato all'[[Informatica]],l'istituto è intitolato al celebre poeta [[Eugenio Montale]](1896-1981).
 
'''L'Università di Milano-Bicocca''' (sede di Villa Forno)
:Il 24 aprile [[2009]] è stato inaugurato a Cinisello Balsamo il nuovo polo dell'[[Università degli Studi di Milano-Bicocca|Università della Bicocca]], ospitato nella restaurata [[Villa Di Breme Gualdoni Forno]], concessa dall'amministrazione comunale all'università. La sede distaccata, definita centro di alta formazione ''Universiscuola'' e classificata come edificio ''U46'' è sede di attività di ricerca, aggiornamento e master. Oltre alle aule ordinarie e alle aule studio, sono attivi i servizi di WiFi, di internet point, una biblioteca e una libreria; a questi si aggiunge infine un bar, accessibile a tutta la cittadinanza.
 
==== Musei ====
[[File:Cinisello Balsamo, Villa Ghirlanda Silva, museo fotografia VL01.JPG|thumb|L'entrata del museo.]]
;Il Museo di fotografia contemporanea
:Il [[Museo di Fotografia Contemporanea]] viene inaugurato il 3 aprile [[2004]], all'interno dell'ala sud (completamente ristrutturata e adeguata al suo nuovo impiego) di [[Villa Ghirlanda Silva|Villa Ghirlanda]].<ref name="museo fotografia 1">{{Cita web |url=http://www.mufoco.org/museo/storia/ |titolo=Museo Fotografia Contemporanea - Storia |accesso=17 luglio 2012 |dataarchivio=29 giugno 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120629123717/http://www.mufoco.org/museo/storia/ |urlmorto=sì }}</ref> Gli spazi del [[Museo di Fotografia Contemporanea|museo]] si articolano su quattro livelli: un primo piano in cui sono presenti la ricezione, la libreria, la biblioteca e una sala conferenze; un secondo piano in cui trovano spazio la collezione permanente e gli archivi; un terzo piano predisposto per le mostre temporanee; un quarto piano adibito ad uffici e laboratori di catalogazione.<ref>[http://www.mufoco.org/museo/sede/ Museo Fotografia Contemporanea - Sede] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120615135949/http://www.mufoco.org/museo/sede/ |data=15 giugno 2012 }}</ref> È gestito a partire dal [[2005]] da una fondazione alla quale partecipano il Comune di Cinisello Balsamo e la [[Provincia di Milano]], in collaborazione con un partner privato, la Epson Italia.<ref name="museo fotografia 1"/>
 
:Il [[Museo di Fotografia Contemporanea]] svolge ad oggi servizi di vario tipo, che comprendono il supporto e il coordinamento scientifico in interventi sul patrimonio fotografico, mettendo a disposizione metodi e tecniche di conservazione e catalogazione dello stesso. Mette inoltre a disposizione gli spazi museali per incontri, mostre e convegni, promuovendo progetti didattici e attività di divulgazione.<ref>[http://www.mufoco.org/museo/servizi/ Museo Fotografia Contemporanea - Servizi]</ref>
 
==== Teatri e cinema ====
:A Cinisello Balsamo è ancora attiva una sala cinematografica: il Cinema Teatro Pax<ref>''Cinema Teatro Pax'', via Fiume 19, Cinisello Balsamo.</ref>, facente capo alla parrocchia di Sant'Ambrogio. A partire dal [[1976]] all'interno del [[Villa Ghirlanda Silva#Il parco|parco]] di [[Villa Ghirlanda Silva]] si tiene ogni estate (da giugno a settembre) l'ormai consueto appuntamento del ''Cinema nel Parco'', ossia la proiezione serale dei film della stagione passata a prezzi ribassati.<ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article13774 Comune di Cinisello Balsamo - Cinema nel Parco] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120814013911/http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article13774 |data=14 agosto 2012 }}</ref>
 
[[File:Cinisello Balsamo fotogramma da Delitto d'onore (1974) 02.jpg|thumb|Un fotogramma tratto dal film [[Delitto d'amore]] ([[1974]]), di [[Luigi Comencini]]. In primo piano davanti al campanile di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]], [[Giuliano Gemma]].]]
 
==== Cinisello Balsamo nel cinema ====
{{vedi anche|Delitto d'amore}}
Nel corso del [[1973]] il centro di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] venne interessato dalle riprese di ''[[Delitto d'amore]]'', film di [[Luigi Comencini]] che sarebbe poi uscito l'[[1974|anno successivo]].<ref name="pietre film"/> In quegli anni il centro di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] stava subendo pesanti demolizioni che interessavano il suo tessuto più storico: il regista [[Luigi Comencini]] si recò pertanto dall'allora sindaco Enea Cerquetti per chiedergli suggerimento nella scelta della più adatta ___location che si potesse prestare al suo film. La scelta ricadde così sulle due corti fatiscenti che si trovavano fra la via Cadorna e la via Martinelli, la cui demolizione venne appositamente ritardata di qualche tempo per consentire le riprese del film.<ref name="pietre film"/>
 
Alcune riprese del film furono girate inoltre lungo la via dei Partigiani, la via Stalingrado con la chiesa di San Pietro Martire e in piazza Gramsci, all'angolo con la via Cavour: queste suscitarono notevole interesse e curiosità fra gli abitanti di Cinisello Balsamo, alcuni dei quali vennero impiegati direttamente come comparse.<ref name="pietre film"/>
 
==== Musica ====
Cinisello Balsamo è la città dove sono vissuti i rapper [[Sfera Ebbasta]] e [[Vegas Jones]], e viene spesso citata nelle loro canzoni.
 
=== Media ===
Dal [[1978]] è presente sul territorio comunale il periodico d'informazione locale ''La Città'', a cura della sinistra locale: a cadenza quindicinale e distribuzione gratuita, conta una tiratura di {{formatnum:34000}} copie ad edizione.<ref>{{Cita web |url=http://www.lacittadicinisello.it/ |titolo=La Città - Periodico d'informazione di Cinisello Balsamo |accesso=30 luglio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120713023426/http://www.lacittadicinisello.it/ |dataarchivio=13 luglio 2012 |urlmorto=sì }}</ref><ref name="scurati 60">{{cita|Scurati (1987)|p. 60}}.</ref> A questo si è affiancato negli ultimi anni ''Il Diario del Nord Milano'', testata giornalistica del [[Caltagirone (azienda)|Gruppo Caltagirone]], distribuita gratuitamente nei comuni di [[Sesto San Giovanni]], Cinisello Balsamo, [[Cologno Monzese]], [[Bresso]], [[Cormano]], [[Paderno Dugnano]] e [[Cusano Milanino]], con periodicità quindicinale e una tiratura di {{formatnum:100000}} copie.<ref>{{Cita web |url=http://www.spadapubblicita.it/testate-giornalistiche-locali_157/il-diario-del-nord-milano_22.php |titolo=Spada Pubblicità - Testate giornalistiche locali |accesso=30 luglio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090912100807/http://www.spadapubblicita.it/testate-giornalistiche-locali_157/il-diario-del-nord-milano_22.php |dataarchivio=12 settembre 2009 |urlmorto=sì }}</ref>
 
Storicamente [[Il Cittadino di Monza e Brianza|Il Cittadino]] di [[Monza]] dedicava alcune pagine dell'uscita domenicale (''Il Cittadino della domenica'') alle notizie locali di Cinisello Balsamo. Il 29 aprile [[1928]] annunciava che per interessamento del podestà Alberto Monti, [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] aveva il suo telefono pubblico, al quale sarebbe seguito nel giro di breve tempo anche quello a [[Cinisello]].<ref>A [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] il primo telefono pubblico era stato installato presso la Regia Privativa Sironi, in piazza Vittorio Emanuele (oggi Italia); quello di Cinisello era il Ristorante Caccia, in via Milano (al cui posto sarebbe in seguito sorto l'Hotel Villa Ghirlanda). Cfr. {{cita|Scurati (1975)|p. 144}}.</ref> L'inserto del Cittadino della domenica tuttavia cessò nel [[1957]], quando venne sostituito dal settimanale ''Luce''.<ref name="scurati 60"/> Quest'ultimo, di estrazione cattolica, ebbe particolare diffusione fra il [[1958]] e il [[1975]], pur dedicando anch'esso alle notizie locali solo alcune pagine. Dal [[1975]] venne sostituito a sua volta da ''Città Nostra'',<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 127}}.</ref> anche questo di estrazione cattolica, che avrebbe tuttavia lasciato il posto al più fortunato ''La Città''.<ref name="scurati 60"/>
 
[[File:Donato Silva.JPG|thumb|[[Donato II Silva]]]]
 
=== Eventi ===
==== La spiga d'oro ====
Il 17 ottobre [[1972]] Cinisello Balsamo viene insignita del titolo di città.<ref name="titolo città"/> In occasione del quindicesimo anniversario di tale riconoscimento, l'amministrazione comunale decide di istituire un'apposita onorificenza da assegnare a quanti - singoli cittadini, associazioni o enti - col proprio operato hanno reso lustro alla città.<ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article344 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - L'onorificenza cittadina "Spiga d'Oro"]</ref>
 
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni storiche ===
Oltre ai principali centri di [[Cinisello]] e [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]], storicamente il territorio era ripartito in diverse altre frazioni, la maggior parte delle quali individua oggi alcuni dei quartieri che compongono la città.
 
[[File:Cinisello Balsamo, Bettola 01.jpg|thumb|Storica immagine della frazione Bettola (Balsamo); si notino in primo piano i binari della storica [[tranvia Milano-Monza]].]]
[[File:Cinisello Balsamo, Crocetta 01.jpg|thumb|Storica immagine della frazione Crocetta (Balsamo); si noti in primo piano la croce stazionale ancora oggi esistente, che ha dato il nome alla località.<ref name="crocetta"/>]]
 
==== Bellaria ====
Già frazione di Cinisello, era posta a nord-ovest dell'abitato, a metà strada con Milanino. Attualmente indica il corrispondente quartiere posto a nord ovest del centro della città.<ref name="cita-Scurati-1987-p31">{{cita|Scurati (1987)|p. 31}}.</ref>
 
==== Bettola ====
Già frazione di Balsamo, era posta all'estrema periferia est del territorio comunale. La prima notizia storica attestata risale a un documento del [[1761]] della [[pieve di Desio]], in cui viene indicata «una cascina abitata da 45 anime, distante da Balsamo circa 1000 passi». Attualmente indica una zona dell'estrema periferia della città posta a ridosso del confine con [[Monza]].<ref name="cita-Scurati-1987-p33"/>
 
==== Cornaggia ====
Già frazione di Balsamo, era posta alla sua periferia est, a circa un chilometro dal centro abitato. La prima notizia storica attestata risale a un documento del 1761 della pieve di Desio, in cui viene indicata «una cascina sita a circa 500 passi dal paese di Balsamo e abitata da 81 anime». Attualmente indica il corrispondente quartiere a ridosso della [[Strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga|statale 36]].<ref name="cita-Scurati-1987-p70">{{cita|Scurati (1987)|p. 70}},</ref> molto più commerciale e industriale che residenziale.
 
==== Crocetta ====
Già frazione di Balsamo, era collocata sulla strada per [[Sesto San Giovanni]]. A partire dagli [[anni 1950|anni cinquanta]] ha subito un notevole incremento demografico e un incontrollato sviluppo edilizio, che l'ha portata a diventare il quartiere più popoloso della città nel rapporto con la superficie, malgrado la posizione sfavorevole, stretta fra l'[[Autostrada A4 (Italia)|autostrada A4]] e il [[viale Fulvio Testi]].<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 74}}.</ref>
 
==== Nigozza ====
Già frazione di Cinisello, era posta a nord del centro abitato, sulla strada per [[Nova Milanese|Nova]]. È attestata già dal [[1291]], anno in cui viene riportato un convento dell'ordine degli [[Umiliati]] in località ''Ligozza'' (o ''Negozium''). Con la crescita edilizia di Cinisello Balsamo il toponimo è andato via via definitivamente scomparendo.<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 148}}.</ref>
 
==== Robecco ====
Già frazione di Balsamo, era posta alla sua periferia nord-est, a circa due chilometri dal centro abitato. La prima notizia storica attestata risale a un documento del 1761 della pieve di Desio, in cui viene indicato che «Cascina Robecco è abitata da 81 anime e dista da Balsamo circa 1000 passi». Attualmente indica il corrispondente quartiere a ridosso della statale 36.<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 181}}.</ref>
 
==== Sant'Eusebio ====
Già frazione di Cinisello, era collocata lungo la strada per Nova, a nord del centro abitato. L'esistenza di una cascina è attestata in documento della pieve di Desio risalente al [[1788]], in cui vengono indicate 43 anime; decisamente più antica è invece la [[Chiesetta di Sant'Eusebio|chiesetta]]. A partire dagli anni cinquanta ha subito un consistente incremento demografico; attualmente indica il popoloso quartiere posto all'estrema periferia nord di Cinisello Balsamo.<ref>{{cita|Scurati (1987)|pp. 195-196}}.</ref>
 
==== Villa Rachele ====
Già frazione di Balsamo, era posta a sud del centro abitato, a ridosso del confine con Sesto San Giovanni. A partire dagli [[anni 1960|anni sessanta]] ha subito un considerevole incremento demografico, malgrado la collocazione a ridosso del viale Fulvio Testi; attualmente indica il popoloso quartiere stretto fra quest'ultimo e il confine comunale.<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 225}}.</ref>
 
=== Altre località del territorio ===
A Cinisello Balsamo sono inoltre presenti altri due quartieri, sorti in concomitanza con la crescita edilizia della città: si tratta del Borgo Misto e del Campo dei Fiori
 
==== Borgo Misto ====
Si è sviluppato spontaneamente a partire dagli anni cinquanta in un'area posta a nord-est dell'abitato di Cinisello, poco prima dell'inizio di Sant'Eusebio.
 
==== Campo dei Fiori ====
Si è sviluppato a partire dagli stessi anni di Borgo Misto nell'estrema periferia ovest della città, praticamente a ridosso di [[Cusano Milanino]].
 
== Economia ==
Una delle attività storiche caratteristiche di [[Cinisello]] e [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] è stata la coltivazione di [[gelsi]], per l'[[allevamento di bachi da seta]] (qui conosciuti come ''cavalee''), protrattasi fino agli [[anni 1920|anni venti]], per scomparire definitivamente intorno agli [[anni 1940|anni quaranta]].<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 27}}.</ref> L'importanza che questa pratica aveva in questi territori può essere desunta dal fatto che in passato avveniva un vero e proprio censimento delle piante di gelso: quello del 16 novembre [[1750]] riporta per esempio un numero di 961 gelsi presenti a Cinisello (per un imponibile di 70.195 scudi) e di 1.232 gelsi a Balsamo (per un imponibile di 61.025 scudi). La coltivazione dei gelsi era già praticata nel [[XVII secolo|secolo precedente]]: nel [[1637]] viene riportato che la ''piazza comunale'' di Cinisello fosse già circondata da 45 gelsi.<ref name="pietre gelso">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article395 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Il gelso e il baco da seta]</ref>
 
[[File:Cinisello Balsamo, ALEA 01.jpg|thumb|left|L'[[Accomandita Lombarda Essiccatoi Automatici|A.L.E.A.]] in piazza Gramsci; sullo sfondo la [[Villa Ghirlanda Silva]]. Si noti la macelleria, presente ancora oggi.]]
 
Fra la metà del [[XIX secolo]] e gli inizi del [[XX secolo]] si contavano sul territorio di Cinisello tre [[filande]], una in ''contrada per Monza'' (oggi via Sant'Ambrogio)<ref name="pietre toponomastica"/>, di proprietà della famiglia Cobelli, poi subaffittata; una in ''contrada per Bresso'' (oggi via Cavour)<ref name="pietre toponomastica"/>, di proprietà della famiglia Gargantini;<ref name="pietre villa de ponti"/> un'ultima nella ''piazza comunale'' (oggi piazza Gramsci)<ref name="pietre toponomastica"/>, di proprietà inizialmente della famiglia Vitali, poi della famiglia Cighera. Quest'ultima, fondata nel [[1881]] si sarebbe poi specializzata nella produzione di componenti per gli [[essiccatoi automatici]], conoscendo un successo non solo nazionale col nome di [[Accomandita Lombarda Essiccatoi Automatici|A.L.E.A.]].
 
Un'altra attività che interessava in passato il territorio cittadino era quella dell'agricoltura, praticata su quasi l'intera superficie cittadina sia a Balsamo che a Cinisello.<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 14}}.</ref> È a partire dagli [[anni 1930|anni trenta]] del [[Novecento]] che la popolazione cittadina comincia ad essere attratta prima dalle fabbriche che si stavano sviluppando a [[Sesto San Giovanni]], poi da quelle della periferia a nord di [[Milano]]. La popolazione comincia a diventare prevalentemente operaia; all'indomani della [[Seconda guerra mondiale]] comincia il fortissimo sviluppo edilizio che vede via via la città gravitare sempre di più attorno a [[Milano]], di cui può definirsi un quartiere satellite. L'agricoltura viene quasi del tutto abbandonata<ref>Si confrontino i dati inerenti alla superficie agraria e alla relativa occupazione di manodopera nel ventennio compreso fra gli [[anni 1950|anni cinquanta]] e gli [[anni 1960|anni sessanta]]: si passa dal 91,3% del [[1951]] già con soli 243 lavoratori impiegati, al 41,6% del [[1961]]con 155 lavoratori, fino ad arrivare al 29,2% del [[1970]] con soli 61 lavoratori. Cfr. {{cita|Scurati (1975)|p. 131}}; {{cita|Scurati (1987)|p. 70}}.</ref> e si sviluppa un fenomeno di pendolarismo fra i luoghi di lavoro, collocati al di fuori della città, e la città stessa, la cui funzione prevalente diventa quasi quella di dormitorio. Cinisello Balsamo stessa conosce comunque un deciso sviluppo della piccola industria e dell'artigianato: le ditte censite passano così dalle 341 del [[1951]] alle 956 del [[1961]], fino ad arrivare alle 2056 del [[1971]]. Prima d'allora risultavano attive sul territorio - oltre alle già citate filande - alcune industrie che lavoravano il legname e due ditte di prodotti alimentari (un pastificio e una fabbrica di prosciutti).<ref>{{cita|Scurati (1975)|pp. 131-134}}.</ref> A partire dagli [[anni 1970|anni settanta]] si cercò inoltre di sviluppare ulteriori poli di produzione locale, privilegiando l'insediamento ai margini della città di alcuni distretti di produzione leggera, attivi ancora oggi sul territorio. Alla chiusura delle grandi fabbriche si assiste a una progressiva terziarizzazione degli impieghi dei cittadini.
 
Particolare importanza nel tessuto sociale ed economico della città di Cinisello Balsamo è stata ed è ricoperta - tanto in passato quanto ancora oggi - dalla presenza di numerose [[Società cooperativa|cooperative]], di consumo ed edificatrici.<ref name="cita-Scurati-1987-p70"/> Fra quelle di maggiore peso, ancora oggi attive sul territorio, si ricordano ''La Nostra Casa''<ref name="scurati 148-149">{{cita|Scurati (1987)|pp. 148-149}}.</ref>, fondata nel [[1911]] come cooperativa edificatrice e l{{'}}''AUPREMA''<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 23}}.</ref>, costituitasi nel [[1982]] con la fusione delle storiche cooperative ''Aurora'', ''Previdente'' e ''Matteotti''. La cooperativa ''La Nostra Casa'' operò a partire dallo storico fabbricato edificato in via Milano (oggi via Libertà)<ref name="pietre toponomastica"/>, a cui seguirono negli anni subito successivi il primo spaccio alimentare e un circolo ricreativo. Dal [[Secondo dopoguerra italiano|dopoguerra]]<ref>In {{cita|Scurati (1987)}} vengono riportate due date contrastanti: [[1949]] alle pp. 148-149; [[1952]] alle pp. 19-20.</ref> è proprietaria di [[Villa Arconati Visconti Arese|Villa Arconati]], divenuta sede della cooperativa, che ancora oggi opera sia nel campo dell'edilizia (con alloggi in affitto ed altri a riscatto), sia in quello alimentare, con diversi punti vendita aperti in città.<ref name="scurati 148-149"/> Delle cooperative andate a formare l{{'}}''AUPREMA'', l{{'}}''Aurora'' fu la storica cooperativa di [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]], attiva dal [[1910]] in diversi campi (dell'edilizia, di consumo, ricreativo, culturale)<ref>{{cita|Scurati (1987)|pp. 23-24}}.</ref>, ''La Previdente'' fu la storica cooperativa fondata dalla ''Lega dei contadini'' nel [[1903]], attiva anch'essa come edificatrice, di consumo, ricreativa e culturale<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 173}}.</ref>, la ''Matteotti'', fu invece la più recente, nata come cooperativa di consumo e circolo ricreativo nel [[1949]] e solo in seguito divenuta anche edificatrice.<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 136}}.</ref>
 
Nel [[1993]] aprì invece il primo ''[[centro commerciale]]'' cittadino, lungo il viale Brianza: ''[[CittàMercato]]'' ([[Rinascente|Gruppo Rinascente]]), che verrà sostituito una quindicina di anni più tardi dal ben più grosso nuovo ''[[Auchan]]''. Altri centri commerciali aprono in città o nelle immediate vicinanze, alimentando il dibattito locale sul futuro del commercio di vicinato e sulla necessità di preservare un'identità locale di città, fatta anche attraverso la vivacità del commercio nelle sue aree centrali.
 
=== Servizi ===
;Servizi sanitari e assistenzialistici
:Cinisello Balsamo è dotata dal [[1980]] di un ospedale, l{{'}}''Ospedale [[Edoardo Bassini|Bassini]]''<ref>''Ospedale Bassini'', via Gorkij 50, Cinisello Balsamo.</ref> facente capo agli [[Istituti clinici di perfezionamento]].<ref name="cita-Scurati-1987-p31"/>
 
:È inoltre attiva sul territorio la ''Fondazione Ricovero e Residenza Sanitario Assistenziale "[[Carlo Martinelli (politico)|Carlo Martinelli]]"''<ref>''Fondazione Ricovero e Residenza Sanitario Assistenziale "[[Carlo Martinelli (politico)|Carlo Martinelli]]"'', via Martinelli 45 / via Laura Vicuña 2, Cinisello Balsamo.</ref>, che opera nel campo dell'assistenza alle persone non più autosufficienti. Alla propria morte, il cavaliere [[Carlo Martinelli (politico)|Carlo Martinelli]] dispose un lascito destinato alla costruzione di una struttura di ricovero per i malati di tubercolosi. Riconosciuto [[Ente Morale]] nel [[1932]]<ref>[[Regio Decreto]] 15 settembre [[1932]], n° 1.612</ref> venne convertito in ''istituzione di pubblica assistenza e beneficenza''. Nel corso degli [[anni 1960|anni sessanta]] l'ente si specializza nella cura delle persone anziane in situazione di disagio e nel [[1961]] viene posata la prima pietra della futura Casa di Riposo, benedetta dal cardinale [[Giovanni Battista Montini]], [[arcivescovo di Milano]], sorta nel parco della Villa Martinelli e terminata nel [[1967]].<ref name="martinelli">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article312 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - Carlo Martinelli]. Cfr. {{cita|Scurati (1987)|p. 134}}.</ref>
 
:Dal 1º gennaio [[2004]] la struttura è riconosciuta come una [[ONLUS]] e vengono avviate importanti opere di ristrutturazione degli stabili. Oggi la Residenza Sanitario Assistenziale si articola in due edifici (la Casa di Riposo storica e la ex Struttura Protetta, inaugurata nel [[1995]], oltre alla storica Villa Martinelli, in cui hanno sede gli uffici e la sede legale.<ref name="martinelli"/>
 
:La Fondazione è stata insignita della ''Spiga d'Oro'' del Comune nel [[2002]].<ref>«Per aver saputo offrire, soprattutto dagli anni sessanta ad oggi, una efficiente assistenza alla popolazione anziana del territorio, amministrando con oculatezza il patrimonio, al fine di soddisfare al meglio un bisogno fortemente sentito e problematico come è quello del ricovero e della cura agli anziani, con grande rispetto e profonda umanità. A testimonianza di ciò la Fondazione è stata indicata dall'Azienda Sanitaria di Monza per la sperimentazione di un progetto volto a una nuova organizzazione delle residenze sanitarie assistenziali.»</ref>
 
;Farmacie
:A Cinisello Balsamo sono presenti diciannove farmacie. Dal [[1963]]<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 26}}.</ref> è presente inoltre a servizio della cittadinanza un'azienda speciale del Comune - l'Azienda Municipale Farmacie - dotata di personalità giuridica, autonomia statutaria, patrimoniale e imprenditoriale; di questa fanno parte nove delle diciannove farmacie cinisellesi.<ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article648 Comune di Cinisello Balsamo - Farmacie]</ref> La prima farmacia cittadina invece - sorta a [[Cinisello]] - risale storicamente al [[1885]], mentre prima di quella data era compito stesso dell'amministrazione comunale prestare l'assistenza e i medicinali necessari alla cittadinanza.<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 67}}.</ref>
 
;Mercati rionali
:In origine l'unico mercato cittadino si teneva nella piazza centrale di [[Cinisello]] (oggi piazza Gramsci).<ref>{{cita|Scurati (1987)|pp. 15-16}}.</ref> In seguito alla crescita della città, sono aumentati anche il numero dei mercati, fino a raggiungere il numero di cinque mercati settimanali che si svolgono regolarmente sul territorio comunale: quello di Cinisello (via Bramante, via Guardi, via Spreafico, via Madre Teresa di Calcutta) il lunedì<ref>In origine questo mercato si articolava fra le vie I Maggio, Capuana, Leopardi, Appiani, Monte Santo, venendo spostato solo in seguito ai cantieri per la metrotramvia.</ref>; quello di Balsamo (piazza Costa, piazza Italia, via Mariani, via San Paolo) il venerdì<ref>In passato centrato su piazza Soncino, spostato solo in seguito dei lavori di rifacimento della piazza.</ref>; quello di Borgo Misto al confine con Sant'Eusebio (via Cilea) il sabato; quello di Campo dei Fiori (via Petrarca) il mercoledì e quello della Crocetta (viale Romagna, via Grandi) il martedì.<ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article96 Comune di Cinisello Balsamo - I mercati rionali]</ref> Quest'ultimo è il più recente, essendo stato istituito sperimentalmente per un tempo di due mesi nel marzo [[2011]]<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article10783|titolo=Comune di Cinisello Balsamo - Mercato sperimentale della Crocetta|accesso=23 maggio 2021|urlarchivio=https://archive.is/20121219050757/http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article10783|dataarchivio=19 dicembre 2012}}</ref>, successivamente ai quali ha trovato la propria conferma.
 
;Servizi ambientali
:Dal 1º gennaio [[2007]] il servizio di igiene urbana del Comune di Cinisello Balsamo viene gestito dalla Nord Milano Ambiente S.p.a., società appositamente costituita dal Comune per la gestione dei servizi ambientali. La Nord Milano Ambiente S.p.a. si occupa nello specifico della raccolta dei rifiuti solidi urbani, della raccolta differenziata (introdotta nel Comune dal [[1996]])<ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article548 Comune di Cinisello Balsamo - Raccolta differenziata per famiglie] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150407090358/http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article548 |data=7 aprile 2015 }}</ref>, della pulizia delle strade (manuale e meccanizzata) e della gestione della piattaforma ecologica cittadina.<ref>[http://www.nordmilanoambiente.eu/ Nord Milano Ambiente - Sito ufficiale]</ref>
 
;Servizio idrico
[[File:Cinisello Balsamo, Acquedotto VL01.JPG|thumb|L'acquedotto civico, in via XXV aprile.]]
:L'acquedotto cittadino venne inaugurato il 4 novembre [[1931]], insieme al vicino campo sportivo. L'impianto, caratterizzato da un grosso serbatoio che si sviluppava in altezza, ha dominato il panorama cittadino fino all'estate del [[1988]], anno in cui venne demolito. Dell'intera struttura ne sopravvive al giorno d'oggi soltanto la base.<ref name="pietre acquedotto"/>
 
:L'acquedotto, al tempo alimentato da sedici pozzi immettenti direttamente in rete l'acqua pompata dal sottosuolo subì diversi ampliamenti fra gli [[anni 1950|anni cinquanta]] e gli [[anni 1960|anni sessanta]]. L'acqua veniva sollevata dai pozzi fino al serbatoio posto sulla sommità della torre, dal quale veniva alimentava, cadendo, l'intera rete. Alla fine degli [[anni 1980|anni ottanta]] vennero installati dei filtri a carbone attivo, per disperdere i contaminanti presenti in falda, tuttora in presenti all'interno della base della vecchia torre. L'acqua erogata viene controllata mensilmente dal laboratorio interno di [https://www.gruppocap.it/it Gruppo CAP]<ref>{{Cita web|url=https://www.gruppocap.it/it|titolo=Gruppo CAP {{!}} Il Gestore del Servizio Idrico integrato}}</ref>'','' il [https://www.gruppocap.it/it/sviluppo-e-sostenibilita/ricerca-e-sviluppo/centro-ricerche-salazzurra Centro Ricerche Sala Azzurra]<ref>{{Cita web|url=https://www.gruppocap.it/it/sviluppo-e-sostenibilita/ricerca-e-sviluppo/centro-ricerche-salazzurra|titolo=Centro Ricerche Sala Azzurra {{!}} Il laboratorio analisi acqua di Gruppo CAP}}</ref>. L'acquedotto oggi, alimentato anche da vari altri impianti diffusi su tutta la superficie comunale, è interconnesso con quello di [[Cusano Milanino]] e di [[Sesto San Giovanni]].<ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article428 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - L'impianto dell'acquedotto]</ref>
 
:Il 4 dicembre [[2011]] viene inaugurata in via Gran Sasso la prima Casa dell'Acqua del Comune di Cinisello Balsamo, una struttura a servizio della cittadinanza che distribuisce acqua naturale e frizzante proveniente dall'acquedotto cittadino.<ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article12709 Comune di Cinisello Balsamo - La Casa dell'Acqua] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150407085641/http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article12709 |data=7 aprile 2015 }}</ref>
 
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:ATM AnsaldoBreda Sirio 7119 via Giovanni Frova Cinisello 20120810.jpg|thumb|left|Tram ATM in via Libertà]]
[[File:Autobus Cinisello 727-ATM.jpg|thumb|Autobus alla fermata di Monte Ortigara]]
[[File:Tramvia Milano-Cinisello 01.jpg|thumb|Tram per Milano nel [[1925]]]]
 
=== Strade ===
Il territorio comunale è attraversato da due [[autostrada|autostrade]], la [[Autostrada A4 (Italia)|A4 Milano-Venezia]] (uno svincolo) e la [[Autostrada A52 (Italia)|A52 Tangenziale Nord di Milano]] (tre svincoli).
 
Lo sviluppo viario di [[viale Fulvio Testi]]-[[Strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga|viale Brianza]], ha assegnato alla città un ruolo di snodo strategico nel traffico veicolare della zona nord di Milano che ha favorito l'insediamento di imprese e strutture industriali e produttive medio piccole.
 
=== Tranvie ===
Cinisello Balsamo è attraversata da nord a sud dalla linea 31 della [[rete tranviaria di Milano]], che termina a Bicocca M5. La linea costeggia per un tratto il [[Parco Nord Milano|Parco Nord]] e corre lungo [[viale Fulvio Testi]], passando per il comune di [[Sesto San Giovanni]] ed entrando poi in Milano, fino all'altezza di via Santa Monica<ref name="comune di cinisello tram 1">[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article6844 Comune di Cinisello Balsamo - Metrotranvia. qualche informazione in più] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110307151822/http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article6844 |data=7 marzo 2011 }}</ref><ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article3608 Comune di Cinisello Balsamo - Metrotranvia, il percorso] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100929004306/http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article3608 |data=29 settembre 2010 }}</ref>. La linea fu inaugurata il 7 dicembre [[2008]]<ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article6765 Comune di Cinisello Balsamo - Inaugurazione della metrotranvia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150407090047/http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article6765 |data=7 aprile 2015 }}</ref> entrando pienamente a regime il 17 gennaio [[2009]]<ref name="comune di cinisello tram 1"/>.
 
In passato la città era altresì interessata dal passaggio delle linee [[tranvia Milano-Cinisello|Milano-Cinisello]], attiva fra il [[1913]] e il [[1957]] e la [[tranvia Cusano-Cinisello-Monza]], in funzione fra il [[1890]] e il [[1918]].
 
=== Mobilità urbana ===
Cinisello Balsamo è servita da autoservizi eserciti dall'[[Azienda Trasporti Milanesi|ATM]] e da ''Brianza Trasporti'' (gruppo [[Autoguidovie]]).
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
 
{{ComuniAmminPrec
|[[1945]]
|[[1946]]
| Carlo Meani
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|Nominato dal [[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1946]]
|[[1953]]
| Vittorio Viani
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1953]]
|[[1956]]
| Cesare Caimi
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1956]]
|[[1960]]
| Vittorio Viani
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1960]]
|[[1970]]
| Aldo Raimondi
|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1970]]
|[[1979]]
| [[Enea Cerquetti]]<ref>Lasciò la carica nel '79 a seguito dell'elezione in Parlamento.</ref>
|Enea Cerquetti
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]
|<ref>Lasciò la carica nel '79 a seguito dell'elezione in Parlamento.</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1979]]
|[[1980]]
| Felice Riccardi
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1980]]
|[[1983]]
| Virgilio Canzi<ref>Il suo mandato si interruppe nel 1983 a causa della sua morte.</ref>
|Virgilio Canzi
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]
|<ref>Il suo mandato si interruppe nel 1983 a causa della sua scomparsa.</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1983]]
|[[1985]]
| Elio Bosio
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1985]]
|[[1991]]
| Vincenzo Pozzi
|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1991]]
|[[1994]]
| Carlo Lio
|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1994]]
|[[19992004]]
| [[Daniela Gasparini]]
|[[Partito Democratico della Sinistra]]/[[Democratici di Sinistra|PDS]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1999]]
|[[2004]]
|[[2009]]
|Daniela Gasparini
| Angelo Zaninello
|[[Democratici di Sinistra]]
|[[Rifondazione Comunista|PRC]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2004]]
|[[2009]]
|[[2013]]
|Angelo Zaninello
| [[Daniela Gasparini]]<ref>Si è dimessa da sindaco nel 2013 perché eletta deputato.</ref>
|[[Rifondazione Comunista]]
|[[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|[[Sindaco]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2013]]
|[[2013]]
| Cristiana Cirelli
|
| commissario prefettizio
}}{{ComuniAmminPrec
}}
|[[2009]]
{{ComuniAmminPrec
|[[2013]]
|[[2018]]
| Siria Trezzi
|[[Sinistra Ecologia e Libertà|SEL]]/[[Partito Democratico (Italia)|PD]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2018]]
|2023
| Giacomo Ghilardi
|[[Lega Nord|LN]]-[[Forza Italia (2013)|FI]]-[[Noi con l'Italia - UDC|NcI]]-[[Lista civica|Civica]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|2023
|''in carica''
| Giacomo Ghilardi
|Daniela Gasparini
|[[Lega Nord|LN]]-[[Forza Italia (2013)|FI]]-[[Noi con l'Italia - UDC|NcI]]-[[Lista civica|Civica]]
|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
[[File:Cinisello Balsamo, inaugurazione Villa Forno VL01.JPG|thumb|left|La cerimonia di inaugurazione di [[Villa Di Breme Gualdoni Forno|Villa Forno]], col sindaco Angelo Zaninello, il 24 aprile [[2007]].]]
==Note==
La prima figura amministrativa che resse le sorti del neonato comune di Cinisello Balsamo nel [[1928]] fu il [[commissario prefettizio]] conte Ferdinando Lalli, che assolse egregiamente al periodo di transizione dovuta alla soppressione delle precedenti municipalità di [[Cinisello]] e [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]]. A questo successe la figura del [[podestà (fascismo)|podestà]], introdotta dal regime fascista a partire dal [[1926]] con le cosiddette [[Leggi fascistissime]]<ref>Legge 4 febbraio [[1926]], n° 237</ref><ref>[[Regio Decreto Legge|R.D.L.]] 3 settembre [[1926]], n° 1910</ref>. Fino al [[1945]] gli organi democratici del comune vennero soppressi e tutte le funzioni amministrative passarono nelle mani del podestà, nominato con [[Regio Decreto]] per cinque anni e in qualunque momento revocabile. Il podestà veniva assistito da una consulta municipali, con funzioni meramente consultive.
 
In seguito alla caduta del fascismo, l'amministrazione provvisoria dei comuni venne disciplinata con [[Regio Decreto Legge|R.D.L.]] 4 aprile [[1944]], nº 111 che l'affidò, fino al ripristino del sistema elettivo, a un sindaco e a una giunta comunale, nominati dal prefetto su proposta del [[Comitato di Liberazione Nazionale]]. Il sistema elettivo venne ripristinato con [[DLL|D.L.L.]] 7 gennaio [[1946]], nº 1.
 
== Sport ==
[[File:Monumento IL Calciatore 1.jpg|thumb|Monumento "Il calciatore"]]
Lo sport a [[Cinisello]] e a [[Balsamo (Cinisello Balsamo)|Balsamo]] fece la sua comparsa agli inizi del [[Novecento]], limitato perlopiù alla ginnastica e al ciclismo.<ref>{{cita|Scurati (1987)|p. 206}}.</ref> A partire dal [[Secondo dopoguerra italiano|dopoguerra]] si andarono a formare molte delle associazioni sportive tuttora presenti nella città, che favorirono la diffusione e la pratica di diverse attività come l'atletica, il nuoto, il calcio, il basket, la pallavolo e il pugilato.<ref>{{cita|Scurati (1987)|vari riferimenti}}.</ref> Nel 2022 Cinisello Balsamo è stata riconosciuta da [[FIDAL]] e [[ANCI]] come "città della corsa e del cammino".<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgazzettinometropolitano.it/2022/04/23/cinisello-227/|titolo=Cinisello è ‘Città della corsa e del cammino’: il prestigioso riconoscimento|autore=Ippazio Carbone|data=23 aprile 2022|accesso=3 maggio 2022}}</ref>
 
=== Impianti sportivi ===
Il Comune di Cinisello Balsamo dispone di due palazzetti dello sport, tre campi sportivi, quattro piscine e diverse altre strutture sportive minori.<ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/spip.php?article2966 Comune di Cinisello Balsamo - Impianti sportivi comunali]</ref> Importante, oltre al Palazzetto dello Sport ''Salvador Allende''<ref>''Palazzetto dello Sport "Salvador Allende"'', via XXV Aprile 3, Cinisello.</ref> lo Stadio ''Gaetano Scirea''<ref>''Centro polisportivo "Gaetano Scirea"'', via Cilea 50, Sant'Eusebio.</ref> (intitolato a [[Gaetano Scirea]], debuttante nel locale gruppo sportivo ''Serenissima''), che ha sostituito il precedente stadio comunale sito fra la via XXV aprile e la via Monte Ortigara, fortemente ridimensionato nel [[1971]] in concomitanza con la realizzazione del nuovo palazzo comunale e definitivamente chiuso e demolito nel corso del [[2003]].<ref name="pietre monte ortigara"/> Il Centro polisportivo ''Gaetano Scirea'', più volte ristrutturato, ha in dotazione oltre al campo da calcio a undici omologato [[FIGC]], in erba naturale e illuminato (con tribuna coperta da 700 posti), una pista d'atletica, altri due campi da calcio a undici più piccoli, in terra battuta, due campi da calcio a sette, un campo di hockey a rotelle, due palazzine per i servizi e un bar.<ref>[http://vivimilano.corriere.it/benessere-sport/centro-polisportivo-gaetano-scirea--cinisello-balsamo_1903262059587.shtml Corriere della Sera, Vivimilano - Cinisello Balsamo, Centro polisportivo Gaetano Scirea] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120630104402/http://vivimilano.corriere.it/benessere-sport/centro-polisportivo-gaetano-scirea--cinisello-balsamo_1903262059587.shtml |data=30 giugno 2012 }}</ref>
 
[[File:Cinisello Balsamo, Stadio Comunale 01.jpg|thumb|left|Lo Stadio Comunale visto da via Monte Ortigara.]]
 
;Il campo di via XXV aprile
:Il campo sportivo di via XXV Aprile venne inaugurato insieme al vicino acquedotto il 4 novembre [[1931]], col nome di ''Campo Littorio'': sorgeva su una vasta area compresa fra l'omonima via (oggi via XXV Aprile)<ref name="pietre toponomastica"/>, la Scuola Cadorna e il Municipio e la via Monte Ortigara. Vi si accedeva originariamente da dove oggi sorge il nuovo palazzo comunale. Era accessibile direttamente anche dalla Scuola Cadorna, da cui era separato da una semplice rete che permetteva agli alunni, attraverso un cancello, di accedere al campo.<ref name="pietre monte ortigara"/>
 
:Fu sede della Colonia elioterapica dal [[1932]] al [[1937]].<ref name="pietre monte ortigara"/><ref>[http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article65#sally2 Comune di Cinisello Balsamo, archivio storico - La colonia elioterapica]</ref> Nel [[1940]] il ''Campo Littorio'' passò in custodia alla [[Gioventù Italiana del Littorio]]. All'indomani della guerra assunse la denominazione di ''Stadio Comunale''; rimase in attività anche dopo il [[1971]], anno in cui a causa della costruzione del palazzo comunale subì un netto ridimensionamento, con lo spostamento dell'ingresso e degli spogliatoi su via Monte Ortigara. Venne chiuso definitivamente nel [[2003]], anno in cui venne aperta al suo posto la nuova strada che avrebbe negli anni successivi deviato il traffico da via XXV Aprile a via Monte Ortigara, intitolata poi a [[Marisa Musu]], affiancata da un ampio posteggio.<ref name="pietre monte ortigara"/>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
;Tematiche generali
* {{cita libro| autore=Alberto Scurati| titolo=Storia di Cinisello Balsamo| città=Cinisello Balsamo| editore=Comune di Cinisello Balsamo| anno=1975| cid=Scurati (1975)}} {{NoISBN}}
* {{cita libro| autore=Alberto Scurati| titolo=L'enciclopedia di Cinisello Balsamo| città=Cinisello Balsamo| editore=Comune di Cinisello Balsamo| anno=1987| cid=Scurati (1987)}} {{NoISBN}}
* {{cita libro| autore=Roberto Cassanelli (a cura di)| titolo=Cinisello Balsamo - Duemila anni di trasformazioni nel territorio| città=Cinisello Balsamo| editore=Comune di Cinisello Balsamo| anno=1995| cid=Cassanelli (1995)}} {{NoISBN}}
;Tematiche specifiche
* {{cita libro| autore=Roberto Cassanelli| titolo=La Chiesa di Sant'Eusebio in Cinisello| città=Cinisello Balsamo| editore=Silvana Editoriale| anno=1986| cid=Cassanelli (1986)}} {{NoISBN}}
* {{cita libro| autore=Ezio Meroni| titolo=La parrocchiale di Sant'Ambrogio ad Nemus - Arte e fede nei secoli| città=Cinisello Balsamo| editore=Parrocchia di Sant'Ambrogio ad Nemus in Cinisello| anno=1993| cid=Meroni (1993)}} {{NoISBN}}
* {{cita libro| autore=Gabriella Guerci| titolo=Villa Ghirlanda Silva| città=Cinisello Balsamo| editore=Comune di Cinisello Balsamo| anno=1997| cid=Guerci (1997)}} {{NoISBN}}
* {{cita libro| autore=Gabriella Guerci (a cura di)| titolo=I beni culturali a Cinisello Balsamo| città=Cinisello Balsamo| editore=Comune di Cinisello Balsamo| anno=2001| cid=Guerci (2001)}} {{NoISBN}}
 
== Voci correlate ==
* [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Cinisello)]]
* [[Santuario di San Martino]]
* [[Chiesetta di Sant'Eusebio]]
* [[Villa Ghirlanda Silva]]
* [[Museo di fotografia contemporanea]]
* [[Parco Nord Milano]]
* [[Parco del Grugnotorto]]
* [[Tranvia Milano-Cinisello]]
* [[Tranvia Cusano-Cinisello-Monza]]
* [[Eusebio di Vercelli|Sant'Eusebio]]
* [[Quartiere Pirelli]]
* [[Sfera Ebbasta]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
*[ {{cita web|http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/sitospip/IMG/pdf/storiacin-2.pdf Approfondimenti sulla|Comune storiadi dellaCinisello città]Balsamo}}
* {{cita web | 1 = http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/ | 2 = Comune di Cinisello Balsamo - Archivio Storico | accesso = 18 luglio 2012 | dataarchivio = 14 agosto 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120814013521/http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/ | urlmorto = sì }}
*[http://www.museofotografiacontemporanea.org/ Museo di Fotografia Contemporanea, sito ufficiale]
* {{cita web | 1 = http://www.museofotografiacontemporanea.org/ | 2 = Museo di Fotografia Contemporanea | accesso = 12 dicembre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190530203351/http://www.museofotografiacontemporanea.org/ | dataarchivio = 30 maggio 2019 | urlmorto = sì }}
 
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{{Comuni del Parco Nord Milano}}
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