Cecchina: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|
{{Divisione amministrativa
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|Nome ufficiale=
|Panorama=Cecchina, panorama.JPG
|Didascalia=Panorama di ''Cecchina''
|Stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=4
|Divisione amm grado 1=Lazio
|Divisione amm grado 2=Roma
|Divisione amm grado 3=Albano Laziale
|Divisione amm grado 3-2=Ariccia
|Divisione amm grado 3-3=Ardea
|Latitudine gradi=41
|Latitudine minuti=41
|Latitudine secondi=32
|Latitudine NS=N
|Longitudine gradi=12
|Longitudine minuti=38
|Longitudine secondi=56
|Longitudine EW=E
|Altitudine=220
|Superficie=
|Note superficie=
|Abitanti=9141
|Note abitanti=
|Aggiornamento abitanti=2011
|Codice postale=00041, 00072 e 00040
|Codice catastale=
|Nome abitanti=cecchinesi
|Patrono=[[san Filippo Neri]]
|Festivo=26 maggio
}}
'''Cecchina''' è un centro abitato di {{formatnum:9141}} abitanti<ref>{{Cita web|url=http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new/bd_edit_info.edit_parret?id_p=3010020&cod_reg=&cod_dioc=|titolo=Dati dell'Istituto sostentamento per il clero|accesso=16 gennaio 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090221182020/http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new/bd_edit_info.edit_parret?id_p=3010020&cod_reg=&cod_dioc=}}</ref>. Amministrativamente, il suo nucleo centrale fa parte del comune di [[Albano Laziale]] (con lo status di [[Frazione (geografia)|frazione]] e capoluogo di [[circoscrizione]]), mentre altre sue parti ricadono nel territorio di [[Ariccia]] (con lo status di [[Frazione (geografia)|frazione]]) e di [[Ardea]] (come parte della [[Frazione (geografia)|frazione]] Cecchina Montagnano d'Ardea), nella [[città metropolitana di Roma capitale]] in [[Lazio]].
La località, di recente sviluppo [[Urbanistica|urbanistico]], è inclusa nell'area dei [[Castelli Romani]].
==Geografia fisica==
[[File:Cecchina - vigneti.JPG|thumb|left|Particolare di vigneto cecchinese.]]
===Clima===
Per la sua posizione
Dal punto di vista termico il territorio rientra nel dominio del [[
La distribuzione annuale della [[piovosità]] è inferiore ai 1000
Normalmente la zona è battuta da venti di [[Scirocco]] e [[Libeccio]], ma talvolta compare anche il [[Ponentino]]. Durante l'inverno invece si ha la presenza di [[Tramontana]] e [[Grecale]], il primo proveniente dalla vasta pianura dell'[[Agro Romano]].
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| vento01 = SE
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| vento11 = SE
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| vento12 = N
| intensità12 = 5.3
}}
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===Territorio===
[[
Il territorio ''cecchinese'' è composto [[geologia|geologicamente]] da materiali delle manifestazioni eruttive finali del [[
Nel territorio della ''circoscrizione cecchinese'' non sono presenti alture di rilievo, poiché il terreno tende a declinare verso il [[mar Tirreno]] dalle montagne vulcaniche dei Colli Albani. L'altitudine massima si registra a quota 315 metri [[s.l.m.]] in prossimità dell'antica località denominata ''Prelatura Doria'' (odierna ''Perlatura''), lungo la [[Strada Provinciale]] ''Vallericcia-Perlatura'', a picco sul cratere di [[Vallericcia]]. Poco più bassi sono ''Ginestreto'' e ''Rufelli'' (290 metri [[s.l.m.]]), ''Poggio Ameno'' (anticamente denominato ''Colle Conicchione'' - 276 metri s.l.m); la [[stazione ferroviaria]] di Cecchina si attesta invece a 216 metri [[s.l.m.]], mentre l'area di ''Roncigliano'' risulta essere a 181 metri, la ''Cancelliera'' a 175 metri e ''Montagnano'' a 151 metri [[s.l.m.]].<ref>da Regione Lazio - Dipartimento territorio ed urbanistica - cartografia - altimetria Colli Albani.</ref>
La [[Classificazione sismica]] è nella zona 2 (sismicità medio-alta), secondo la ''riclassificazione sismica del territorio'' della [[Regione Lazio]] [[2003]].<ref>{{
==Origini del nome==
[[File:La Cecchina.JPG|thumb|upright|Statua de '''la Cecchina'''.<ref name="Loret">Da: ''Cecchina nella storia'', appunti di Antonio Loretelli, Editrice Vela, [[Ariccia]].</ref>]]
''Cecchina'' trae il nome dalla antica e nobile famiglia romana dei Cecchini che nel Seicento possedevano un [[Casale (architettura)|casale]] al chilometro 9 della [[Strada statale 207 Nettunense|via Nettunense]] (l'antica via romana ''Anziate''), tra cui un [[sacerdote]] [[Chiesa cattolica|cattolico]], monsignor Sebastiano Cecchini, ed il fratello Bernardino Cecchini: da costoro il casale prese il nome di ''Casale della Cecchina'' (odierno Cecchina vecchia) e la tenuta circostante divenne nota come La Cecchina.
A riguardo del nome esiste anche una leggenda moderna, peraltro non documentata, secondo cui una discendente del [[Turno|Re Turno]], infortunatasi ad un occhio, venne chiamata per questo ''la Cechina''.
==Storia==
{{Approfondimento
|titolo=L'importanza di ''Cecchina stazione''
|contenuto=
[[
Le prime linee ferroviarie dello [[Stato Pontificio]], costruite a partire dalla prima metà dell'Ottocento, ebbero proprio a ''Cecchina'' un vero ed efficiente nodo di scambio, punto di sosta obbligato per quanti erano diretti non solo a [[Velletri]], ma anche ad [[Anzio]] e persino ad [[Albano Laziale|Albano]]. Il papa Pio IX visitò la stazione di Cecchina nel 1859 ben due volte per constatare l'andamento dei lavori sulla costruenda linea ferroviaria. Lo stesso [[Gabriele D'Annunzio]], ad esempio, ebbe modo di ricordare nelle sue memorie come per raggiungere un albergo di Albano, ove trascorrere una delle sue celeberrime notti d'amore, fu costretto ad una breve sosta presso la stazione de "La Cecchina". Quanta importanza abbia avuto la strada ferrata per questo territorio lo dimostrano inoltre le vecchie foto storiche che testimoniano di come persino le prime aule della ''locale scuola elementare'' fossero installate in un vagone ferroviario. Ancora oggi, poi, persino l'indirizzario ufficiale delle [[Poste Italiane]] continua ad annoverare questa località non già con il suo nome proprio, ma con la denominazione di ''Cecchina Stazione''.
L'importanza avuta dalla stazione di ''Cecchina''<ref>All'epoca denominata ''Stazione di Cecchina-Genzano'' (da: ''Cecchina nella storia'', appunti di Antonio Loretelli, Editrice Vela, [[Ariccia]]).</ref> fu notevole, soprattutto per quanto concerne le bonifiche degli anni trenta delle vicine zone dell'[[agro pontino]] e per le due [[Guerra mondiale|guerre mondiali]] del [[1915]]-[[1918]] e del [[1939]]-[[1945]]. In Cecchina poterono affluire beni di ogni sorta e per ogni necessità, da utilizzare di volta in volta che i lavoratori impegnati nelle operazioni di bonifica strappavano nuovi territori alla insalubre palude; i prodotti delle grandi tenute cecchinesi, adibite in maggioranza a ''vigneti'', ''uliveti'' ed al ''pascolo brado'' delle famose ''Vaccine''<ref>le vaccine sono un simbolo per la [[memoria collettiva]] di Cecchina.</ref>''cecchinesi'' dalle corna lunghe guidate dai butteri, sfruttando le strade carrozzabili del paese, convenivano in massa nella ferrovia e da lì venivano smistati in ogni direzione. L'impianto ferroviario della stazione era munito di una piattaforma girevole per le manovre delle locomotive e di un grande serbatoio per il loro rifornimento idrico. Durante la prima guerra mondiale, ad esempio, parte dell'esercito italiano si rifornì continuamente proprio dalla stazione di Cecchina di grano, avena e foraggio, mediante appalti ricevuti dal Governo dell'epoca; centinaia di bovini e cavalli partivano per il fronte, i primi per la macellazione, gli altri destinati alle zone delle operazioni.
}}
A inizio [[2008]], un giovane ricercatore e studente di archeologia, [[Christian Mauri]], ha localizzato con esattezza in ''Cecchina di [[Albano Laziale]]'' il sito dell'antico ''Lucus Ferentinae''<ref>{{Cita web|url=http://www.beniculturali.it/eventi/dettaglio.asp?nd=ec,ri&idevento=49711|titolo=MIBAC - Ministero per i Beni Ambientali e Culturali|accesso=16 gennaio 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090226114413/http://www.beniculturali.it/eventi/dettaglio.asp?nd=ec,ri&idevento=49711}}</ref> ovvero il bosco ''sacro'' (lucus) ove si riuniva la [[Stato federale|federazione]] delle città della [[Lega Latina]].
Già lo storico [[Emanuele Lucidi]] riteneva che ''Cecchina'' sorgesse anche nei pressi dell'antica sede della città [[Volsci|volsca]] di [[Corioli]],<ref>Emanuele Lucidi, ''Memorie storiche'': "...l'antica città volsca-romana di [[Corioli]] tra le zone della ''Pagliarozza'' (Cecchina di [[Ariccia]]) e di ''Monte Giove'' ([[Genzano di Roma]])".</ref> conquistata dall'eroe romano [[Gneo Marcio Coriolano]]; proprio all'opera dei [[Civiltà romana|Romani]] si deve la costruzione degli emissari del [[lago di Nemi]] e di [[Vallericcia]],<ref>Una delle antiche bocche del cratere del [[vulcano Laziale]], divenuto prima palude ed in seguito completamente prosciugatosi.</ref> col fine di livellare le acque dei due specchi d'acqua che attraversavano l'area cecchinese scendendo a valle verso il [[mar Tirreno]]. L'analisi archeologica e topografica ha evidenziato infatti la presenza a Cecchina di un abitato a costante continuità di vita dall'[[età del Bronzo]] fino all'[[Storia di Roma|età repubblicana]], il cui confronto con le fonti letterarie ha permesso di identificare con il Lucus Ferentinae.<ref>Christian Mauri, "Latium arcaico", Aracne editrice, 2022, pagg. 11-42.</ref> Questo sito sorgeva fin dall'epoca arcaica all'interno del territorio di Ariccia ed a non molta distanza dalla città volsca di Corioli (oggi [[Monte Giove]]). Tra gli importanti ritrovamenti archeologici effettuati a Cecchina nel corso del [[XX secolo|Novecento]] ricordiamo l'abitato dell'[[età del Ferro]] venuto alla luce negli [[anni 1970|anni settanta]] lungo Via Perlatura e la [[necropoli]] arcaica di Via Lazio, rimasta inedita per molti anni.<ref name="Loret"/> Questo in particolare fu il luogo dove venne ucciso Turno Erdonio per mano di [[Tarquinio il Superbo]], in occasione di una riunione della Lega Latina alla fine del [[VI secolo a.C.]], a causa della sua opposizione nei confronti del re di Roma. Le tombe a fossa restituirono circa 20 scheletri ammassati tra loro e privi dei crani, i quali vennero rinvenuti in una fossa circolare a parte, segno evidente di un'esecuzione capitale. A breve distanza si trova lo sbocco dell'emissario di [[Nemi]] a Cecchina, riconoscibile con il ''caput aquae Ferentinae'' riportato dagli storici e presso il quale venne ucciso Turno. Da segnalare infine il celebre santuario di Valle Ariccia, rinvenuto subito al di sotto del costone di tufo di Via Perlatura, nel lato verso Vallericcia, il quale ha restituito le bellissime statue in terracotta di tre divinità femminili ([[Cerere]], [[Proserpina]] ed appunto Ferentina) oggi conservate nel [[Museo delle Terme]] a Roma.
Altra località di antica origine nel territorio di Cecchina è quella di [[Montagnano]], che ha restituito numerosi reperti di età preistorica (conservati nel Museo Civico di Albano) ed una tomba a pozzo del IX secolo a.C. (oggi nel Museo di S. Scolastica a Subiaco). Il nome deriva dall'antico villaggio di Giano, riportato da Virgilio nell'Eneide (VII, 601-622) ai tempi dello sbarco di Enea nel Lazio.<ref>Christian Mauri, "Latium arcaico", Aracne editrice, 2022. pagg. 43-54.</ref> Nel Medioevo sorse sul luogo il Casale di Monte Giano (oggi Tor di Sbarra), in località Monte Jani, da cui deriva il nome Montagnano. Non lontano verrà aggiunto nel Cinquecento il bel mulino di Montagnano, alimentato dalle acque dell'emissario di Nemi.
In epoca romana nel territorio di Cecchina sorsero molte ville romane, tra cui la più importante fu la villa del console Memmio Regolo in località Le Cese, che ha restituito molte statue, tra cui un Sileno con pantera (oggi ai Vaticani) ed una statua colossale di Artemide. Altra villa fu quella di Senecianus presso il casale della Pagliarozza, che ha restituito molto materiale, tra cui i resti di un cornicione romano e tegole con bolli<ref>{{Cita libro|titolo=Christian Mauri, “Cecchina archeologica. Guida storica e topografica al territorio di Cecchina dall’epoca romana al Medioevo e Seicento”.|url=|collana=|data=2018|editore=Aracne editrice}}</ref>. Da segnalare soprattutto le molte ville di liberti imperiali del II secolo d.C. in località Cancelliera. Per ultima la cosiddetta villa di Flavio Fileconzio in Via Perlatura, con sottostante criptoportico, di cui rimangono oggi un mosaico ed alcune strutture in opera incerta. Notevoli anche i mosaici di una villa romana in Via Tor Paluzzi.
Nel [[Medioevo]], in prossimità di ''Cecchina'' sorsero alcuni insediamenti fortificati: [[Castel Savello (Albano)|Castel Savello]],<ref>[[Castel Savello (Albano)|Castel Savello]], edificato attorno al [[X secolo]] dalla [[Savelli (famiglia)|famiglia Savelli]], a cui forse diede anche il nome, venne distrutto invece nel [[1436]] dalla truppe pontificie del cardinal [[Giovanni Maria Vitelleschi]]. Il suo definitivo abbandono si ebbe solo nel [[XVII secolo]], causa la scarsità d'acqua. ''(Vedi [[Castel Savello (Albano)]])''.</ref>
[[File:Mola-di-montagnano.jpg|thumb|upright=1.6|Il mulino in località Fontana di Papa chiamato Mola di Montagnano]]
Nel Medioevo il primo casale ad essere eretto fu quello di Montagnano nel XII secolo, in località detta Monte Jani. Oggi se ne conserva la torre originaria con scarpata, nota in epoca moderna anche come Tor di Sbarra. A ridosso della Via Nettunense sorsero nel Cinquecento le stalle (oggi in località Fontana di Papa), il mulino e la chiesetta di S. Antonio abate (demolita negli anni ’60).
Al Duecento risale la costruzione della Turris de Gandulphis da parte del senatore di Roma Giannotto Ottone Gandolfi (già fondatore di Castel Gandolfo). A partire dal Quattrocento compare la doppia denominazione di ''Torre Paluzza'' o ''Gandulfa'' ed inizia a rientrare tra le proprietà dei Paluzzi Albertoni. I Paluzzi ampliarono il casale alzandolo di un piano (nascondendo di fatto la torre) ed aggiungendo la chiesetta dell’Immacolata Concezione (distrutta negli anni ’60). Oggi è noto come Vecchio Montano ed ospita un Museo della Civiltà contadina. Nel XII secolo venne eretta la torre Cancelliera, così chiamata dalla famiglia dei Cancellieri di Roma, che entrò in possesso della tenuta nel corso del Trecento.
Al Seicento risale la costruzione del casale di Roncigliano e dei Casali di Villafranca e Casal Negroni, questi ultimi sorti intorno al 1620 per volere del monsignor Marcaurelio Maraldi da Cesena. La località già in questo periodo produceva del vino “delicato e dolce” tra i migliori di Albano. La famiglia Negroni entrò in possesso del casale omonimo nel Settecento, ampliandolo. Nel portone d’ingresso se ne conservava lo stemma “parlante”, con due mori affrontati.
Le prime notizie storiche su ''Cecchina'' risalgono alla metà del [[XVII secolo]], e precisamente all'anno [[1677]], quando al miglio XI della [[Strada statale 207 Nettunense|via Nettunense]] monsignor [[Sebastiano Cecchini]], membro della omonima nobile famiglia romana nato nel territorio dell’Aquila, dove il padre Filippo reggeva la rappresentanza dello Stato pontificio nella provincia borbonica dell’Abruzzo ulteriore, fece erigere un grande casale, oggi in località denominata ''Cecchina vecchia''. Intorno all'anno [[1670]] circa, il religioso aggiunse al [[Casale (architettura)|casale]] anche una chiesetta dedicata a [[Sant'Antonio da Padova]],<ref>Emanuele Lucidi, ''Memorie storiche dell'antichissimo municipio ora terra dell'Ariccia e delle sue colonie di Genzano e Nemi''.</ref> al cui interno, dal [[1881]], riposa la salma della marchesa [[Francesca Ferraioli]]. Alla morte di Sebastiano Cecchini il casale passò in eredità al fratello, don Bernardino Cecchini, il quale ne risulta essere proprietario nel 1720. L'edificio quindi divenne noto come il Casale dei Cecchini ed anche la tenuta circostante, possesso di questa famiglia, venne chiamata La Cecchina, da cui deriva il nome attuale.
Per il resto, buona parte del territorio rimaneva possesso di un numero limitato di famiglie,<ref>Basti pensare che ancora alla fine del [[XIX secolo]] il 40% delle terre dell'[[Agro Romano]] era di proprietà di sole 17 grandi famiglie nobili. Paola Tomassi,'' La rivolta per il pane del 1837 ad Albano, Ariccia, Frascati e Nemi'', [[Velletri]], Edizioni tra 8 & 9, [[1997]].</ref> specialmente i [[Savelli (famiglia)|Savelli]],<ref>La [[Savelli (famiglia)|famiglia Savelli]] mantenne fino al [[1661]] il ducato di [[Ariccia]], acquisito nel [[1473]], e fino al [[1699]] il principato di [[Albano Laziale|Albano]], acquisito nel [[XII secolo]]. ''(Vedi [[Storia di Albano]]; [[Storia di Ariccia]])''.</ref> i [[Chigi]]<ref>La [[Chigi|famiglia Chigi]] mantenne fino al [[1816]] il ducato di [[Ariccia]], acquisito nel [[1661]]. ''(Vedi [[Storia di Ariccia]])''.</ref> e i [[Doria]].<ref>La ''Prelatura Doria'' (oggi denominata ''Perlatura'') è una contrada situata fra Cecchina e il cratere di [[Vallericcia]].</ref>
Nel [[1863]] ''Cecchina'' venne attraversata dalla [[ferrovia Roma-Velletri]], e l'apertura della propria [[stazione ferroviaria]]<ref>Da: ''Cecchina nella storia'', appunti di Antonio Loretelli, Editrice Vela, [[Ariccia]]: "... la stazione ferroviaria di ''Cecchina'' ebbe una notevole importanza sia nella guerra del 1915-1918 che in quella del 1939-1945".</ref> pose le basi del futuro sviluppo urbanistico della [[Frazione (geografia)|frazione]].
Il primo fabbricato dell'odierna ''Cecchina'' e dal quale la memoria popolare degli abitanti ancora oggi attinge, attraverso scritti<ref name="Loret" /> e racconti tramandati di generazione in generazione, fu un'abitazione eretta intorno al [[1880]] di fianco alla stazione ferroviaria, che venne adibita ad ufficio postale, costruita da tale ''Giovanni Primavera'', uno dei primissimi cecchinesi.
Nel [[1919]], dopo la promulgazione del decreto Vivacchi che ordinava la spartizione dei terreni dei grandi proprietari terrieri ai reduci della [[prima guerra mondiale]], in tutta la fascia occidentale dei [[Castelli Romani]], da [[Ciampino]], allora frazione di [[Marino (Italia)|Marino]], fino a [[Velletri]], passando per [[Frattocchie]], ''Cecchina'' e [[Genzano di Roma|Genzano]], scoppiarono violenti tumulti per sollecitare la suddivisione delle terre.[[File:Il casale di Cecchina vecchia.JPG|thumb|left|Cecchina di Albano, il casale dei Cecchini, in località''Cecchina vecchia''.]]
La metà degli [[Anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo]], e precisamente il [[1935]], fu una data importante per il paese: ''Cecchina centro'' e le sue zone, composte di case sparse, vennero cedute, in seguito a scambi di territori tra il comune di [[Roma]] ed i comuni limitrofi, ad [[Albano Laziale]]; la parte ad est dell'[[emissario]] del [[lago di Nemi]] passò invece ad [[Ariccia]] (''Ginestreto'', ''Fontana di Papa'', ''Piani di Santa Maria''); ''Montagnano basso'', sotto l'[[Via Ardeatina|Ardeatina]], assieme a ''Pescarella'' andò a far parte di [[Pomezia]] (più tardi, in seguito alla creazione del comune di [[Ardea]] diverrà possedimento di quest'ultima), mentre [[Stazione di Campoleone|Campoleone]] finì per essere inglobata da [[Aprilia (Italia)|Aprilia]], città appena nata per opera della ''bonifica'' nella nuova [[provincia]] allora denominata [[Provincia di Latina|Littoria]], l'odierna [[Latina]]. Per l'amenità del luogo ed anche per la sua vicinanza alle zone paludose bonificate o in fase di ultimazione dal regime [[fascista]], ''il paese'' inizia ad essere popolato ed ampliato da piccoli artigiani ed agricoltori del luogo (albanesi, ariccini e genzanesi), individui in cerca di nuova e migliore occupazione, divenendo così anche un punto di ristoro ed approvvigionamento lungo la [[Strada statale 207 Nettunense|via Nettunense]];<ref>In località ''Fontana di Papa'', comune di [[Ariccia]], in passato era già stata in servizio una stazione di posta per viandanti e cavalli sulla strada verso [[Anzio]] e [[Nettuno (Italia)|Nettuno]], creata per le soste del [[Papa]] durante i suoi viaggi.</ref> di seguito sarà ampliata la stazione ferroviaria e l'abitato comincia a conoscere un elevato fenomeno d'immigrazione, accogliendo molti lavoratori provenienti, oltre che dalle zone limitrofe ([[Abruzzo]], [[Umbria]], [[Marche]] e la vicina [[Provincia di Frosinone]]) anche dalla [[Calabria]], dal [[Veneto]] e dall'[[Emilia-Romagna]].<ref>Da: ''Cecchina nella storia'', appunti di Antonio Loretelli, Editrice Vela, [[Ariccia]]: "...gli emiliani e i romagnoli venivano chiamati ''burrini'' (da cui ''[[burino]]'') per la loro tradizione di produrre e consumare il burro; gli abruzzesi, quasi tutti provenienti dalla città e provincia dell'Aquila, venivano appellati ''aquilà'' ; infine gli ''zampitti'' erano i ciociari, dal nome della famosa ''[[ciocia]]'', la tradizionale calzatura della [[Ciociaria]]".</ref>
{{vedi anche|I Castelli Romani durante la seconda guerra mondiale}}
[[File:Chiesina Sant'Antonio da Padova Cecchina.jpg|thumb|90px|Cecchina di Albano: particolare della vecchia chiesetta dedicata a [[Sant'Antonio di Padova]] del [[XVII secolo]].]]
Durante la [[seconda guerra mondiale]], dopo lo sbarco degli Alleati nel gennaio [[1944]] ad [[Anzio]], ''Cecchina'' si trovò quasi sulla prima linea dei combattimenti.<ref>[[Genzano di Roma|Genzano]] venne bombardata la prima volta 31 gennaio [[1944]], [[Ariccia]] ed [[Albano Laziale|Albano]] il 1º febbraio, Marino il 2 febbraio, [[Castel Gandolfo]] il 10 febbraio. Ad [[Albano Laziale]] molti cittadini si rifugiarono nella pineta papale di [[Castel Gandolfo]], che confina esattamente su una delle piazze principali (l'antica p.zza Pia) della cittadina albanense, credendo così di sfuggire agli attacchi aerei, in quanto proprietà della [[Santa Sede]]. Purtroppo dai cieli fu impossibile identificare con precisione gli obiettivi esatti dei bersagli e molti cecchinesi, che si erano rifugiati nella villa pontificia credendo in tal modo di mettersi in salvo, perirono a causa delle incursioni aeree. Cecchina a sua volta, era sulla rotta dei velivoli alleati facenti capo ad [[Anzio]].</ref> Immediatamente dopo la liberazione, avvenuta per i [[Castelli Romani|Castelli]] tra il 2 ed il 3 giugno [[1944]], venne emanato il ''decreto Gullo'', a cui seguì una re-distribuzione delle terre appartenenti ai grandi latifondi, che interessava sempre la parte occidentale dei [[Colli Albani]], ''Cecchina'' inclusa.
Tra gli [[Anni 1950|anni cinquanta]] e [[anni 1960|sessanta]] ci fu un maggior incremento demografico ed un più sostenuto sviluppo urbanistico, mediante la creazione del rialzo della sede stradale della via Nettunense per oltrepassare la [[ferrovia Roma-Velletri]],<ref>Ciò deviò sensibilmente il percorso della strada statale e fu possibile eliminare il passaggio a livello nel centro.</ref> la costruzione della ''Parrocchia'' di [[San Filippo Neri]], dell'asilo, delle scuole elementare e media. Seguiranno l'apertura dello stabilimento della ''Contir'' a ''Cecchina vecchia'', della ''Aros Sud'' in località ''Poggio Ameno'', della ''Metalchimica'' in via Lazio, della ''Mcquay'' ai ''Piani di S. Maria'' e di molteplici attività concernenti i più svariati settori della vita pubblica, processo che continua innarrestabile anche nel periodo attuale. Oggi ''Cecchina'', nonostante il notevole sviluppo industriale e commerciale degli ultimi decenni, è un paese ancorato alle proprie radici e tradizioni, pur se con lo sguardo proiettato al futuro.
==Monumenti e luoghi d'interesse==
[[
===Chiese e conventi===
* [[Chiesa di San Filippo Neri (Cecchina)|Chiesa Parrocchiale di San Filippo Neri]]
La Parrocchia di ''Cecchina di Albano Laziale'', intitolata al [[Santo patrono|Patrono]] ''San Filippo Neri'', risale all'anno [[1941]] del secolo scorso.
Ancor oggi rappresenta un concreto luogo di aggregazione della comunità cecchinese, grazie alle tante iniziative pastorali ed alla presenza dell'[[oratorio (centro giovanile)|oratorio]] giovanile.<ref name="Loret" />
*Chiesetta di [[Sant'Antonio di Padova]] (in disuso)
===Palazzi, casali e ville===
Antiche ed importanti sono le
* Casale di Tor Paluzzi (oggi ''Milita'' o ''Casalotto)'': il fabbricato è il più antico dei casali di ''Cecchina'' ed è sito nel territorio di Albano Laziale. Sorge sui resti di una villa romana pertinente ad un "tribunum militum". La sua ubicazione è adiacente l'emissario del [[lago di Nemi]]; già
[[File:Cecchina di A.L. - Il Casale Milita e l'emissario del lago di Nemi.JPG|thumb|Cecchina di Albano: il ''Casale di Tor Paluzzi (oggi Milita'' o ''Casalotto)'' con le antiche ''mole'' e l'adiacente fosso dell{{'}}''emissario del lago di Nemi''.]]
* Tenuta ''Tor Paluzzi'': questa tenuta apparteneva ai monaci di [[San Paolo]] di [[Albano Laziale]]. Nel [[1676]] [[papa Clemente X]], che era un ''Altieri'', la cedette al nobile ''Paluzzo'' (da cui il nome) facendolo adottare dai suoi familiari, onde evitare l'estinguersi della famiglia ''Altieri'', che non aveva eredi maschi.<ref name="Loret" />
[[File:Cecchina di A.L. - Ceppo miliare via Nettunense.JPG|thumb|90px|Cippo miliare in Cecchina di Albano, via Nettunense bivio per Genzano]]
* Tenuta e casale ''Villa Franca'' o ''Pascolaro de' preti'' (''casale Fabi'') e ''Polignano'': la tenuta di R.R. (Rubbio Romano) 61<ref>Il Rubbio Romano corrispondeva a circa 1,8484 ''ettari'' (ovvero 18.484 m²) e si componeva di 4 ''quarte'' (il quarto corrispondente a 4621 m²), il quarto di 4 ''scorzi'' (lo scorzo equivalente a 1155 m²), lo scorzo di 4 ''quartucci'' (il quartuccio pari a 289 m²), il quartuccio di 175 ''staioli''.</ref> adibita a vigne, apparteneva ai ''Savelli''; in seguito passò parte al ''Capitolo di Albano'' e parte al ''Capitolo di Ariccia''; vi è una villa a tre piani dall'architettura interessante, con scala ellissoidale ed il portale in pietra di ''peperino'' tipico della zona. Vi si trova lo stemma di Alessandro Farnese, [[papa Onorio III]]. La sua ubicazione è sia in territorio albanense sia in territorio ariccino. ''Quarto Polignano'', tenuta confinante a ''Villa Franca'', di R.R. 14, fu data in enfiteusi nel [[1618]].<ref name="Loret" />
* Casale ''Angelini'' e tenuta ''Quarto Negroni'': il casale sorge sull'antica proprietà del [[monastero]] di [[Alessio di Roma|Sant'Alessio]] e [[Bonifacio di Tarso|San Bonifacio]], sotto il diretto dominio del ''capitolo di Ariccia''. Nel [[1619]] venne acquistato dal Monsignor ''Marcaurelio Moraldi da Cesena'', il quale vi edificò una chiesetta ancora ben visibile e poco lontano costruì un casale con annessa torretta e con una scala a chiocciola completamente in ''masso di peperino'' tipico della zona, fatta con tale maestria da poter essere ammirata come opera d'arte. In seguito il tutto fu ceduto ai ''Negroni'', per cui la località venne denominata ''Quarto Negroni''. Nell'anno [[1893]] entrò infine in possesso dell'ingegner ''Angelini'', la cui famiglia ne conserva tuttora la proprietà. Sul portale si può notare uno stemma raffigurante due gendarmi che sostengono tre lance incrociate. Oggi nel luogo sorge la grande zona industriale di ''Cancelliera - Quarto Negroni'', appartenente ai comuni di Ariccia ed Albano Laziale.<ref name="Loret" />
* Casale ''Fontana di Papa'': il casale, fin da tempi remoti, era dotato di tre corpi di fabbricato: in uno risiedevano i gendarmi pontifici addetti alla scorta delle diligenze papali; nel secondo fabbricato si trovava una cappella dedicata a S. Antonio abate mentre nel terzo era ubicata l'osteria, il locale per l'alloggio dei viandanti ed un vasto fontanile per l'abbeveraggio (da cui il nome del casale). Il ''ponte'' del casale, fatto erigere da [[Papa Pio IX]], andò distrutto ad opera dei [[nazisti]] durante l'ultimo conflitto mondiale. Vale la pena visitarlo, per rendersi conto di persona come sia stato suggestivo e caratteristico questo luogo. Il casale è posto nel territorio di Albano Laziale, mentre l'omonima località è in quello di Ariccia.<ref name="Loret" />
* Casale ''Cecchina vecchia dei Conti Gentiloni'': questo casale, costruito da Monsignor ''Sebastiano Cecchini'', venne acquistato nel [[1898]] ad un'asta pubblica indetta dal tribunale di [[Albano Laziale]] dal marchese ''Ferraioli'', che già possedeva le terre vicine. Attualmente proprietaria ne è la famiglia dei conti ''Gentiloni'', che lo hanno ereditato dalla marchesa ''Ferraioli''. È il casale che ha originato la nascita di Cecchina, sito nel territorio di Albano Laziale.<ref name="Loret" />
[[File:Cecchina casale Angelini.JPG|thumb|left|Cecchina di Ariccia, il ''casale Negroni (oggi Angelini)''.]]
* Tenuta ''Le Cese'': con una superficie di R.R.42 adibita a vigne, appartenne ai monaci di [[Grottaferrata]]. Nel [[1473]] la proprietà passò ai [[Savelli]] e nel [[1580]] fu data in [[enfiteusi]] per piantarvi vigne. Si trova in territorio ariccino.<ref name="Loret" />
* Tenuta e casale ''La Pagliarozza'': nel [[1661]] era un piccolo casale con annesso un canile, adibito dai principi [[Chigi]] per la caccia ed in seguito arricchito con l'innesto di un aranceto ad opera dei baroni ''Capolei'', divenuti nuovi proprietari dello stesso. Nel [[1930]] fu venduto al [[Commendatore]] ''Ricciuti'', il quale lo trasformò, ingrandì ed abbellì come oggi si vede. Durante la seconda guerra mondiale, causa una bomba, venne alla luce una statuetta di circa 30 centimetri raffigurante un soldato [[etrusco]], ed in seguito anche un bagno romano completo, di colore rosa, che a contatto con l'aria si disintegrò. Poco lontano, posto in un'anfora, fu rinvenuto uno scheletro di neonato con un occhio solo. Si ritiene sia stato ucciso dai familiari, come era antica usanza di [[Roma]]. Altri ritrovamenti nella tenuta furono le coperture di tombe di un cimitero cristiano ed un tubo con la scritta recante ''Aurelius Senecianus'', quest'ultimo rinvenuto nelle vicinanze dell'emissario del [[Lago di Nemi]]. Questi ed alcuni altri ritrovamenti nella tenuta e nelle zone adiacenti, fanno ipotizzare all'antica città prima ''volsca'' e poi [[latina]] di [[Corioli]]. Il territorio si trova quasi interamente sotto la municipalità di Ariccia, tranne per una minima porzione facente parte del comune di [[Genzano di Roma]].<ref name="Loret" />
[[File:Casale Cecchina vecchia e Chiesetta.jpg|thumb|Il casale dei Cecchini (oggi Cecchina Vecchia).]]
* Tenuta ''Ginestreto'': tenuta di R.R.62 adibita alla coltivazione della vite, appartenente ai religiosi dell'[[Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio]] dal [[1583]]. È posta sotto l'amministrazione di Ariccia.<ref name="Loret" />
* Tenuta ''Piani S. Maria'': così denominata perché appartenuta al capitolo della chiesa di Ariccia dedicata a ''S. Maria Assunta''. Intorno al [[1980]] le terre, equivalenti a R.R.61, erano gravate ancora dal canone enfiteutico del ''Capitolo di Ariccia'', nel cui territorio rientra.<ref name="Loret" />
* Tenuta e torre ''Cancelliera'': era originariamente una tenuta di dimensione abbastanza consistente, e precisamente di R.R.194, adibita in maggioranza a vigneti e grano; appartenne inizialmente ai ''Savelli'' e poi ai ''Chigi''. La torre, detta '' 'a torraccia'' dalle genti del luogo, costruita in scaglie di selce e scaglie marmoree su un rudere romano, prende il nome dalla famiglia ''Cancelliera'' di Trastevere ([[Roma]]), così chiamata per aver ricoperto a lungo incarichi nella ''cancelleria Papale''; aveva la funzione di avamposto per l'avvistamento di tutto il territorio soprattutto verso mare (distante appena 20 km), causa le frequenti incursioni che da esso si verificavano e permetteva il contatto con le altre vedette della ''Satricana'' e della ''Nettunense''. Nel suo territorio, diviso tra i comuni di Albano Laziale e di Ariccia, vi è oggi ubicata una grande ed attiva zona industriale.<ref name="Loret" />
[[File:Cecchina di Ariccia - Casale La Pagliarozza.JPG|thumb|left|Cecchina di Ariccia, il casale ''La Pagliarozza''.]]
* Tenuta ''Tor di sbarra'' (''Montagnano''): la torre, le cui mura superano lo spessore di 1 m, fu costruita all'inizio del [[medio evo]] come posto di vedetta a difesa delle innumerevoli incursioni provenienti dal mare. Anticamente sul posto esisteva un molino. Questo casale con relativa torre apparteneva ai monaci di [[Anastasio il Persiano|Sant'Anastasio]], in seguito passò agli ''Altieri'', ai [[Boncompagni (famiglia)|Boncompagni]], agli ''Ansuini'' ed infine ai [[Farina]]. Nel [[1934]] la proprietà fu acquisita dai ''Colucci''. Il territorio è diviso tra i comuni di Albano Laziale, Ariccia ed Ardea.<ref name="Loret" />
* Tenuta ''Roncigliano'': detta tenuta appartenne in un primo momento ai ''Savelli'', mentre venne in seguito rilevata dai ''Chigi'' e successivamente dai Boncompagni. Nel [[1981]], sulla parte più alta della tenuta verso Cecchina, risultava gravare ancora il ''canone enfiteutico''. Il comune di appartenenza è Albano Laziale.<ref name="Loret" />
[[File:Cecchina di Albano L. - quartierere via Lazio.JPG|thumb|Cecchina di Albano, uno scorcio del quartiere di via Lazio, uno dei primi [[centro abitato|centri abitati]] sorti intorno alla stazione ferroviaria.]]
* Tenuta e casale ''[[Campoleone]]'' - tenuta ''Colli S. Paolo'' - tenuta ''Valle Oliva'': appartenevano ai monaci di San Paolo di Albano Laziale, in seguito passarono ai ''Savelli'', ai ''Colonna'' ed ai ''Chigi''. Il ''casale Campoleone'' è ubicato in territorio di [[Aprilia (Italia)|Aprilia]], in [[provincia di Latina]], nelle immediate vicinanze dei confini con dette amministrazioni e quelle di Ariccia ed Albano Laziale. La sua tenuta, sempre in territorio apriliano, discende perpendicolare alla via Nettunense in direzione della [[stazione di Campoleone]] e dell'omonima frazione, stretta tra la [[ferrovia Roma-Formia-Napoli]] e gli estremi territori comunali di Ariccia e [[Lanuvio]], per congiungersi infine con l'altra tenuta chiamata ''Valle Oliva'', anch'essa in territorio apriliano. La tenuta dei ''Colli San Paolo'' invece, rappresenta l'ultimo lembo a meridione delle terre d'Ariccia.<ref name="Loret" />
* ''Villa comunale Del Vescovo'': la palazzina in stile [[liberty]] di 900 m², è circondata da un bel parco verde con pini secolari; fu fatta costruire dall'imprenditore Luigi Gargiulo nel 1938 e successivamente acquistata dalla famiglia Del Vescovo.Oggi di proprietà del [[comune]] albanense, ospita i locali della ''biblioteca comunale di Cecchina'' e del parco giochi per ragazzi. È stata la prima sede della ''circoscrizione di Cecchina di Albano Laziale''.<ref name="Loret" />
==Società==
[[
===Lingue e dialetti===
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La lingua ufficiale parlata nei comuni di [[Albano Laziale]], [[Ariccia]] ed [[Ardea]] è la lingua italiana: infatti non sono presenti minoranze linguistiche di entità storica e numerica tali da giustificare il riconoscimento ufficiale delle stesse.
Ai locali [[dialetti dei Castelli Romani]] -in questa zona, il [[dialetto albanense]] ed il [[dialetto di Ariccia]]- parlati storicamente nella zona, dopo la [[seconda guerra mondiale]] -con l'attrazione di manodopera verso [[Roma]] e l'introduzione di [[Ardea]] ed [[Ariccia]] nell'area beneficiata dai fondi della [[Cassa del Mezzogiorno]]<ref name="nota234">{{
==Cultura==
[[
''Cecchina'' di Albano è dotata di una ''biblioteca comunale'', sita all'interno della Villa Comunale
===Scuole===
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===Cucina===
Come in tutte le località dei [[Castelli romani]], così anche in ''Cecchina'' si possono gustare i piatti tipici della cucina laziale castellana: la pasta cacio e pepe oppure con funghi porcini o prataioli; le carni locali bovine e suine con relativi insaccati (da citare il maialino arrostito e la rinomata porchetta di Ariccia);<ref>Maiale cotto intero al forno, privato di tutte le interiora ed aromatizzato principalmente con finocchio selvatico, rosmarino ed aglio.</ref>
==Geografia antropica==
===Urbanistica===
In ''Cecchina'', presso località ''Fontana di Papa'' nel comune di [[Ariccia]], è
===Località===
{{Approfondimento
|titolo='''Scrissero di questa terra..'''
|contenuto=
<small>
''Il paesaggio è amenissimo; ad ogni passo si offrono al disegnatore soggetti stupendi. Il panorama è sterminato, qui si trova sempre qualcosa di nuovo e di seducente''.
(''W. Goethe'' - ''Viaggio in Italia'')
</small>
}}
[[
[[File:Torre Cancelliera.JPG|thumb|Altra veduta della Torre Cancelliera]]
[[File:Campagna Cecchina tramonto.JPG|thumb|Tramonto sulla campagna cecchinese a Tor Paluzzi.]]
''Cecchina'' è un paese con una marcata cultura e tradizioni proprie, nonostante sia diviso in tre diverse amministrazioni comunali, tra cui l'essere ''[[in primis]]'' [[circoscrizione]] e quindi parte integrante del [[comune]] di [[Albano Laziale]]. Il suo ''territorio '' risulta essere omogeneo, compatto, senza soluzione di continuità. È composto dalle seguenti località:
*''Albero di pepe'' (comune di Albano Laziale)
*''Cancelliera'' (comune di Albano Laziale e di Ariccia)
*''Cecchina vecchia'' (comune di Albano Laziale)
*''Colle Nasone'' (comune di Albano Laziale). Questa località deriva il nome da una fontanella (chiamata localmente “nasone”), ancora oggi presente sul posto.
*''Fontana di Papa'' e ''casale Fontana di Papa'' (comune di Ariccia ed Albano Laziale)
*''Ginestreto'' (comune di Ariccia)
*''Mantiglia d'Ardea'' (comune di Ardea)
*''Massimetta'' (comune di Albano Laziale)
*''Meloni'' (comune di Albano Laziale)
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*''Sardilli'' (comune di Albano Laziale)
*''Taliani'' (comune di Albano Laziale)
*''Tor Paluzzi'' (comune di Albano Laziale)
*''Villa Franca'' (comune di Albano Laziale e di Ariccia)
*''Villaggio Ardeatino'' (comune di Ardea)
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==Economia==
[[
===Agricoltura===
Sviluppato è il settore della [[viticoltura]] per la produzione del vino [[Colli Albani]] [[Denominazione di origine controllata|DOC]]<ref>{{
===Artigianato e Industria===
Molto attiva è l'industria alimentare, metalmeccanica ed artigianale, soprattutto nelle grosse zone industriali di ''Quarto Negroni'' (Cecchina di Ariccia) e di ''Cancelliera'', divisa tra i comuni di [[Albano Laziale]] e di [[Ariccia]], con oltre 50 ditte operanti nei settori
Nella porzione di territorio sita nel comune di Ariccia vi sono due aree commerciali denominate centro commerciale "Panorama" e centro commerciale "6.5". Il pendolarismo verso [[Roma]] (occorrono circa 40 minuti per raggiungere la stazione [[Stazione di Roma Termini|Termini]]) rappresenta un'altra realtà del mondo del lavoro di ''Cecchina''. ===Servizi===
[[
In ''Cecchina'', nella zona ''Roncigliano'', è presente la ''[[Roncigliano|discarica]] di Roncigliano-[[Albano Laziale]]'', da anni oramai al centro di numerose polemiche,
==Infrastrutture e trasporti==
[[
===Strade===
{{Senza fonte|Così un tempo si descriveva il percorso che da [[Roma]] conduceva ad [[Anzio]] e [[Nettuno (Italia)|Nettuno]]:}}
«{{Senza fonte|''Per andare a Nettuno e visitare l'antico Anzio conviene partire da Roma, per la porta San Giovanni, e subito dopo l'osteria detta delle Frattochie prendere la strada a destra, la quale mena ad Anzio distante da Albano 24 miglia, 31 circa da Roma. Lungo la strada trovansi le tenute di Polaverte, Tor Falcone, la Castelluccia, Monte Romano, S. Maria in Fornarola, cui succede il Lago di Turno o di Giuturna che altri contrastano. Succedono poscia le tenute di Palazzo Margano, '''Tor Cancelliera''', '''la Cecchina''', '''Fontana Papa''', l'osteria di Civita, Carrocceto dei Borghese, dove si è alla metà del cammino per chi vi andasse da Albano. Quivi è necessario prender seco una guida per non smarrirsi nell'immenso bosco di Nettuno che di
''Cecchina'' è attraversata dalla [[Strada
===Ferrovie===
[[
Per ''Cecchina'' transita la [[Ferrovia Roma-Velletri|linea ferroviaria Roma-Velletri]], ed è presente nel centro del paese la nota [[stazione ferroviaria]], la quale serve anche le città di [[Genzano di Roma]] ed [[Ariccia]].
==Amministrazione==
[[
'''Cecchina''' ''amministrativamente'' è divisa tra i comuni di:
* [[Albano Laziale]], per la porzione maggiore di territorio
* [[Ariccia]]
* [[Ardea]], per la restante minima parte
===Amministrazione di Albano Laziale===
Riga 352 ⟶ 320:
==Sport==
{{NN|Sport|ottobre 2013}}
=== Atletica leggera ===
*''Atletica Cecchina Al.Pa. ASD''.<ref>[http://www.fidal.it/mappa.php?regione=LAZ La società sul sito della Fidal (funzione cerca sulla mappa)]</ref>
===Calcio===
[[
La ''Polisportiva Cecchina AIPA Calcio'' è la squadra di calcio di ''Cecchina di [[Albano Laziale]]
Il ''Cecchina Calcio'' nasce nel [[1976]] quando ''Vincenzo Tomei'' ed alcuni soci istituiscono una piccola società di [[Calcio (sport)|calcio]]. Iniziano ad arrivare i primi successi e i primi passaggi di categoria. La società si ingrandisce ed istituisce un'ottima scuola calcio che in breve tempo si impone sul territorio regionale, arrivando a scalare ben presto le classifiche di varie categorie dilettantistiche. Il resto è storia recente: nel [[1996]] conquista il primo posto e viene promossa in "Promozione" dove disputa 6 campionati in continuo crescendo fino a raggiungere nel 2001 il secondo posto che le consente un meritato ripescaggio per la promozione in ''Eccellenza''. Seguono due anni tra i primi della classe, per arrivare allo splendido secondo posto della stagione [[2003]]-[[2004]], anno in cui il Cecchina perde con la ''Spes Mentana'' lo spareggio che le consentirebbe la promozione alla Serie D.L'
===Pallavolo===
La ''Polisportiva Libertas Cecchina'', nata nel 1975, è la squadra di pallavolo di ''Cecchina di [[Albano Laziale]]''. I colori societari sono il [[bianco]] ed il [[blu]].
===Scherma===
*Scuola di scherma di Cecchina ([[Albano Laziale]])
È in fase di progettazione la costituzione della Società sportiva ''Cecchina scherma''.
==Galleria
<gallery>
File:Veduta_centro_di_Cecchina.JPG|Particolare del centro di Cecchina di Albano.
File:Cecchina panorama da Poggio ameno.jpg|panorama di Cecchina di Albano dal quartiere di Poggio ameno.
File:Cecchina da Tor Paluzzi.jpg|Panorama di Cecchina di Albano dalla località Tor Paluzzi
File:Cecchina_vista_da_Poggio_Ameno.JPG|Panorama di Cecchina di Albano e vigneti dalla località ''Poggio Ameno''.
File:Fontana di Papa.jpg|Cecchina di Ariccia, panorama di Fontana di Papa.
File:Cecchina Ariccia Fontana di Papa - La fontana.JPG|Cecchina di Ariccia, località ''Fontana di Papa'': la ''fontana'' fatta erigere da [[Papa Pio IX]] che ha dato il nome alla zona.
File:Ariccia - località Cecchina-Fontana di Papa - S.Maria.JPG|Cecchina di Ariccia, località Fontana di Papa, la chiesa di Santa Maria.
File:Cecchina Fontana di Papa cantina.JPG|Cecchina di Ariccia, località ''Fontana di Papa'': la cantina vitivinicola sita lungo la [[Strada statale 207 Nettunense|S. R. 207 Nettunense]].
File:Cecchina d'Ariccia - Cancelliera - IV Negroni.jpg|Cecchina di Ariccia - la zona industriale e commerciale di Cancelliera - IV Negroni.
File:Cecchina Montagnano d'Ardea.jpg|Cecchina, località Montagnano d'[[Ardea]], parte del territorio comunale ''ardeatino''.
File:Montagnano d'Ardea.JPG|Cecchina, panorama di Montagnano d'Ardea.
</gallery>
==Note==
==Bibliografia==
*Antonio Loretelli, ''Cecchina nella storia (appunti)'', editrice Vela, [[Ariccia]].
*Emanuele Lucidi, ''Memorie storiche dell'antichissimo municipio ora terra dell'Ariccia e delle sue colonie di Genzano e Nemi'',
*{{cita libro|Lidia|Piccioni|I Castelli Romani|1993|Laterza||
*Christian Mauri, ''Cecchina archeologica. Guida storica e topografica al territorio di Cecchina dall'epoca romana al Medioevo e Seicento'', Aracne editrice 2018.
*Christian Mauri, "Latium arcaico", Aracne editrice, 2022, pagg. 11-54.
==Voci correlate==
[[
* [[Albano Laziale]]
* [[Ardea]]
Riga 466 ⟶ 374:
* [[Storia di Albano]]
* [[Vulcano Laziale]]
* [[Policlinico dei Castelli Romani]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
*
*
*
*
*
*
* [https://web.archive.org/web/20080803194555/http://www.parrocchiacecchina.org/index.htm Parrocchia S Filippo Neri]
*
*
* {{cita web|url=http://coralesanfilipponeri.xoom.it/|titolo=Corale Polifonica San Filippo Neri}}
* {{cita web|url=http://www.stabosepo.altervista.org/|titolo=Compagnia Teatrale "State Boni se Potete"}}
* {{cita web|url=http://www.informagiovanialbano.net/|titolo=InformaGiovani Albano|accesso=2 marzo 2008|dataarchivio=11 marzo 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080311151711/http://www.informagiovanialbano.net/|urlmorto=sì}}
* [http://www.prontocastelli.it/ Pronto Castelli] (portale info Castelli Romani)
*
* {{cita web|url=http://www.vivavoceonline.it/articoli.php?id_articolo=1413/|titolo=Il Lucus Ferentinae a Cecchina ( II parte )}}
* {{cita web|url=http://www.lanuvioarcheologia.it/|titolo=Christian Mauri}}
{{Albano Laziale}}
{{Ariccia}}
{{Portale|Lazio}}
[[
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