Mafia: differenze tra le versioni

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'''Mafia''' è un termine che indica un tipo di [[organizzazione criminale]] retta da [[violenza]], [[omertà]], [[riti d'iniziazione]]<ref>Maurizio Catino, ''La mafia come fenomeno organizzativo'', Quaderni di Sociologia [Online], 14 | 1997, online dal 30 novembre 2015, consultato il 30 septembre 2020. URL: https://journals.openedition.org/qds/1533; DOI: https://doi.org/10.4000/qds.1533</ref> e [[mito di fondazione|miti fondativi]]<ref>
{{Nota disambigua2|La voce tratta del fenomeno diffuso a livello mondiale. Per la mafia siciliana, vedi '''[[Cosa Nostra]]'''. Per altri significati, vedi '''[[Mafia (disambigua)]]'''}}
Francesco Benigno,''La mala setta.Alle origini di mafia e camorra. 1859-1878'', 2015, Torino, Einaudi</ref>. Secondo il significato estensivo del termine, indica una qualsiasi organizzazione di persone dedite ad attività illecite, segreta e duratura, che impone la propria volontà con mezzi illegali violenti e armi, spesso facendo pagare del [[danaro]] per una falsa protezione (in Italia chiamata "''[[Pizzo (mafia)|pizzo]]''"), per conseguire interessi a fini privati e di arricchimento illegale anche a danno degli interessi pubblici.<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/mafia|titolo=màfia in Vocabolario - Treccani|accesso=2022-04-17}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/M/mafia.shtml|titolo=Mafia: Definizione e significato di mafia - Dizionario italiano - Corriere.it|sito=dizionari.corriere.it|accesso=2022-04-17}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=mafia|titolo=Ricerca {{!}} Garzanti Linguistica|accesso=2022-04-17}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://dizionari.repubblica.it/Italiano/M/mafia.html|titolo=mafia: significato e definizione - Dizionari|sito=mafia: significato e definizione - Dizionari - La Repubblica|accesso=2022-04-17}}</ref><ref name = treccani>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/mafia|titolo=mafia nell'Enciclopedia Treccani|sito=www.treccani.it|accesso=2023-01-07}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/pizzo2|titolo=''pizzo'' nel Vocabolario Treccani}}</ref>
[[Immagine:Tommaso Buscetta.jpg|thumb|right|200px|[[Tommaso Buscetta]], mafioso [[pentito]] che collaborò con il giudice [[Giovanni Falcone]].]]
 
== Analisi storica ==
'''''Mafia''''' è un termine diffuso ormai a livello mondiale con cui ci si riferisce ad una particolare tipologia di [[organizzazione criminale|organizzazioni criminali]].
{{vedi anche|Mafia in Italia#Storia|Storia di Cosa nostra}}
[[File:SicilianMafia1900Cutrera.jpg|miniatura|Cartina della [[Sicilia]] del 1900 che mostra la densità mafiosa dei comuni siciliani, pubblicata dal delegato di [[Pubblica sicurezza|P.S.]] Antonino Cutrera nel libro "''La mafia e i mafiosi''".]]
Inizialmente, con il termine ''Mafia'' spesso ci si riferiva a [[Cosa nostra|Cosa Nostra]], anche se storicamente si ritiene che la prima organizzazione mafiosa italiana sia la [[Camorra]].<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/le-mafie-dall-italia-al-mondo-e-ritorno_%28Atlante-Geopolitico%29/|titolo=Le mafie: dall'Italia al mondo e ritorno}}</ref> Organizzazioni ancor più antiche sono le [[Triade (organizzazione criminale)|Triadi]] cinesi e la [[Yakuza]] giapponese.
 
Alcuni ritengono che abbia avuto origine dalla [[setta segreta]] [[Spagna|spagnola]] della [[Garduna]], secondo altri da quella dei [[Beati Paoli]], operante in [[Sicilia]] nel [[XII secolo]] circa. Secondo gli storici, la mafia siciliana nacque in [[Regno delle Due Sicilie|epoca borbonica]] in una zona ben precisa della [[Sicilia occidentale]], compresa tra [[Palermo]], [[Agrigento]] e [[Trapani]], dove vigeva il dominio dal [[latifondo]] che vessava una massa di contadini nella miseria e nello sfruttamento. Fra nobiltà terriera e contadini come intermediario era presente un ceto di spregiudicati e violenti [[Massaio|massari]], [[Campiere|campieri]] ("guardie armate" del latifondo<ref>"A te prima, barone! che hai fatto nerbare la gente dai tuoi campieri!" (dalla [[novella]] ''Libertà'' di [[Giovanni Verga]]).</ref>) e [[Gabellotto|gabellotti]] (gestori dei feudi a gabella, cioè in fitto) che terrorizzavano i contadini e i proprietari con i loro sgherri, venivano a patti con i [[Brigante|briganti]], amministravano una rozza giustizia che però non ammetteva alcuna forma di opposizione. I briganti, i ladri e i ribelli che infestavano le campagne siciliane avevano un ambiguo rapporto con i massari, i gabellotti e i campieri: i contadini servivano i massari e vedevano talvolta in loro degli alleati possibili contro i latifondisti che a loro volta si servivano dei massari e dei campieri, pur disprezzandoli e temendoli, come forza contro il latente pericolo costituito da possibili rivolte delle masse contadine. Massari, gabellotti e campieri si servivano dei briganti contro nobili e contadini ma sapevano anche spazzarli via con violenza quando dovevano dimostrare a tutti gli abitanti del feudo chi comandava effettivamente.<ref name=":62">[[Michele Pantaleone]], ''[[Mafia e politica. 1943-1962|Mafia e politica: 1943-1962]]'', Torino, Einaudi, 1962.</ref> Per giungere al dominio del territorio la mafia controllava non solo il mondo rurale, i [[Trasporto|trasporti]], l'[[Miniera|attività mineraria]], gli [[Allevamento|allevamenti]], ma anche la delinquenza urbana, i tribunali, le centrali di polizia, i centri del potere. I mafiosi erano nel contempo imprenditori, organizzatori della produzione, giudici, gendarmi, esattori delle tasse poiché prelevavano quote di ricchezza dal lavoro e dalla rendita dei ceti sociali in mezzo ai quali vivevano ed operavano.<ref name=":62" />
Il termine ''mafia'' venne inizialmente utilizzato per indicare una organizzazione criminale originaria della [[Sicilia]], più precisamente definita come ''[[Cosa nostra]]'', parola che divenne pubblica al mondo durante il processo al primo [[pentitismo|pentito]] della mafia italoamericana, [[Joe Valachi]].
 
Uno dei primi documenti che delineano bene il fenomeno mafioso che stava prendendo forma è una lettera di denuncia del 3 agosto 1838 inviata al ministro Parisi dal procuratore generale di Trapani, [[Pietro Calà Ulloa|P. Calà Ulloa]]: {{citazione|La generale corruzione ha fatto ricorrere il popolo a rimedi oltremodo strani e pericolosi. Ci sono in molti paesi delle fratellanze, specie di sette che diconsi partiti, senza riunione, senza altro legame che quello della dipendenza da un capo, che qui è un possidente, là un arciprete. Una cassa comune sovviene ai bisogni, ora di fare esonerare un funzionario, ora di conquistarlo, ora di proteggerlo, ora d'incolpare un innocente. Sono tante specie di piccoli governi nel governo...Molti alti magistrati coprono queste fratellanze di una protezione impenetrabile<ref>Mafia, Enciclopedia Italiana, Treccani, 1993</ref><ref>Salvatore Scarpino, ''Storia della mafia'', Piccola biblioteca di base, ed. Fenice 2000, 1994, pag. 17.</ref>}}
==Origine del termine==
{{P|Si prediligono posizioni personali in contrasto con il principio del riportare le differenti posizioni, ove presenti, anziché esprimere un giudizio personale come unica posizione accettabile anche in contrasto con fonti autorevoli, così come viene fatto esplicitamente in questo paragrafo. |mafia|settembre 2009|sezione=Etimologicamente il termine non deriva dall'[[Lingua araba|arabo]], come sostengono anche molti rinomati dizionari, ma dal termine [[dialetto toscano|toscano]] ''maffia''<ref>''Breve storia della Sicilia'', Prof. Santi Correnti, ordinario di storia moderna all'Università di Catania, medaglia d'oro della pubblica istruzione.</ref>, confermato anche dal fatto che, poichè la nascita della mafia avviene alla metà del [[XIX secolo]], è impossibile che a oltre 800 anni di distanza dal periodo di [[Storia della Sicilia araba|dominazione araba della Sicilia]] possa nascere un nuovo termine derivante appunto dall'[[lingua araba|arabo]]. }}
 
Secondo uno studio degli intellettuali toscani [[Leopoldo Franchetti]] e [[Sidney Sonnino]], tale situazione andava ricercata nel fatto che nell'[[età moderna]] prima e [[Età contemporanea|contemporanea]] poi, mentre nella maggior parte dell'[[Europa]] i poteri legali e centrali si rafforzavano ed espandevano (fenomeno risaltato soprattutto dalla nascita dei primi [[Stato nazionale|Stati nazionali]]), in [[Sicilia]] vi era una situazione di legalità frammentata: i signori [[feudali]] erano in concorrenza con i deboli poteri centrali, organizzati malamente in un groviglio di [[Giurisdizione|giurisdizioni]] e di competenze; i deboli erano esposti allo strapotere dei signori e degli sbirri; i fragili ceti produttivi e mercantili erano soggetti alle soperchierie di funzionari e baroni. La violenza, in questo contesto premessa per la sicurezza, si privatizza: i signorotti del posto hanno i loro sgherri, l'[[Inquisizione]] ha i suoi ufficiali ed agenti, le [[corporazioni]] hanno le loro compagnie d'armi, i mercanti pagano le scorte armate per i trasferimenti di merci. Si assiste ad un continuo scontro di poteri e di interessi, in una terra in cui il continuo succedersi di poteri e dominazioni non ha favorito la coesione tra popoli e governanti.<ref>Salvatore Scarpino, ''op. cit.''</ref> In altre parti d'Italia, il fenomeno prende il nome di ''[[Bravo (soldato)|bravi]],'' sgherri spesso provenienti dal centro e nord Europa al servizio dei signorotti feudali del [[Italia settentrionale|Nord Italia]] durante la [[Dominazione spagnola in Italia|dominazione spagnola]].<ref>Significative le figure ben documentate e descritte da Alessandro Manzoni nel romanzo storico ''I Promessi Sposi'': [[Don Rodrigo]] e l'[[Innominato]].</ref>
Sul piano storico e antropologico va comunque osservato che in origine al fenomeno, attecchito sul [[Sicilia|territorio siciliano]], veniva assegnato proprio questo termine esteso poi alle potenti organizzazioni associative a livello mondiale. Rimane comunque il fatto che nell'uso comune il termine ''mafia'' è ormai diffuso su larga scala. Per antonomasia e senza qualificazioni si riferisce tuttavia all'[[organizzazione]] che ha avuto origine nell'[[Sicilia|isola]] come insieme di piccole associazioni sviluppate in ambito agreste. Tali aggregazioni rette dalla legge dell'[[omertà]] e del silenzio consolidarono un'immensa potenza in [[Sicilia]] e riemersero dopo la [[seconda guerra mondiale]]<ref>''Dizionario enciclopedico italiano'', Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma</ref>.
 
Dopo la [[proclamazione del Regno d'Italia]] (1861), i funzionari della [[Destra storica]] considerarono mafiosi tutti «''i briganti e i renitenti alla leva, i notabili a capo dei partiti municipali e i piccoli delinquenti, gli avversari dell'ordine sociale e quelli dell'ordine politico»,'' ossia gli oppositori politici [[Borboni di Napoli|borbonici]], [[Mazzinianesimo|mazziniani]] e [[Clericalismo|clericali]]<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/mafia_(Enciclopedia-delle-scienze-sociali)/,%20https://www.treccani.it/enciclopedia/mafia_(Enciclopedia-delle-scienze-sociali)/|titolo=Mafia - Treccani|sito=Treccani|accesso=2023-12-19}}</ref>''.'' I parlamentari della [[Sinistra storica]] accusarono a loro volta quelli della Destra di servirsi dei mafiosi per governare<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/cultura/18_novembre_26/mafia-storia-origini-salvatore-lupo-donzelli-0d0cb9e6-f197-11e8-8ec9-d371ed363eb6.shtml|titolo=Mafia, la storia delle origini|autore=PAOLO MIELI|sito=Corriere della Sera|data=2018-11-26|accesso=2023-12-19}}</ref>. In un'indagine sulla Sicilia commissionata dal Parlamento del [[Regno d'Italia|nuovo regno]] nel 1876, si legge: «''La mafia è la solidarietà istintiva, brutale [...] che unisce tutti quegli individui che amano trarre l'esistenza e gli agi non già dal lavoro, ma dalla violenza, dall'inganno, dall'intimidazione»,'' negando il suo carattere di [[associazione a delinquere]] organizzata e gerarchica.<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/06/25/industria-e-borghesia-il-jaccuse-di-uninchiestaPalermo11.html|titolo=Industria e borghesia il j'accuse di un'inchiesta - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=2022-08-10}}</ref> I governi del tempo riuscirono a fare ben poco per sconfiggere tali associazioni criminose, che anzi continuarono a prosperare e a diffondersi, estendendo la propria zona di azione dapprima a tutto lo [[Stato italiano]] e poi anche ad alcune regioni d'[[Europa]] e in [[America]].<ref name="deagostini">Walter Minestrini, ''Saperbene 11, Ricerche - Tre secoli di viaggi, scoperte e invenzioni: Dalla Rivoluzione Francese ai giorni nostri'', DeAgostini, 1994, pag. 134</ref>
Anche in considerazione di tale primogenitura e diffusione geografica, un'altra analisi ricollega l'etimologia del termine all'unificazione del Regno italico e alla missione segreta di [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] in [[Sicilia]] avvenuta l'anno prima ([[1860]]) dell'[[Unità d'Italia]]. Secondo tale ipotesi<ref>''Secret Societies of All Ages and Countries'', Charles W. Heckethorn, London, G. Redway, 1897</ref> (ripresa poi dall'economista e sociologo Giuseppe Palomba), «''MAFIA''» non sarebbe altro che l'[[acronimo]] di queste parole: «''Mazzini Autorizza Furti Incendi Avvelenamenti''». Fino a che punto sia fondato questo studio, rimane però da considerare il significato antropologico non privo di valore riguardo a un'organizzazione segreta a specchi capovolti che sarebbe nata nell'[[Sicilia|isola]] con finalità più o meno [[carboneria|carbonare]]<ref>''Sociologia dello sviluppo - L'unificazione del Regno d'Italia'', G. Palomba, Giannini, Napoli, 1962, pp. 203-204</ref>.
 
Nel corso del [[XX secolo|ventesimo secolo]], le aggregazioni rette dalla legge dell'[[omertà]] e del silenzio consolidarono un'immensa potenza in Sicilia e, a seguito della dura repressione [[Era fascista|fascista]] operata dal prefetto [[Cesare Mori]], riemersero dopo la [[seconda guerra mondiale]] come forza anti[[Sindacato|sindacale]] ed [[Anticomunismo|anticomunista]].<ref name="treccani" /> A partire dagli [[Anni Sessanta|anni sessanta]], avvenne il passaggio dalla mafia "agricola" legata al [[feudo]] a quella "urbano-imprenditoriale" poiché essa individuò nuove attività di profitto ([[speculazione edilizia]], gestione degli [[Appalto pubblico|appalti pubblici]], [[Sequestro di persona|sequestri di persona]], contrabbando di [[Sigaretta|sigarette]] e [[traffico di droga]])<ref name=":3">{{Cita web|url=https://www.centroimpastato.com/storia-della-mafia-continuita-e-trasformazione/|titolo=Storia della mafia: continuità e trasformazione|autore=Umberto Santino|sito=Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe Impastato" - Onlus|data=2015-02-27|accesso=2023-10-27}}</ref>, le quali determinarono un'accesa rivalità tra i gruppi che la componevano (le "[[Cosca|cosche]]" o "famiglie") con conseguenti due grandi guerre interne che provocarono centinaia di morti: la [[Prima guerra di mafia|prima]] (nel 1962) e la [[seconda guerra di mafia]] (nel 1981), quest'ultima conclusasi con l'ascesa della [[consorteria]] dei [[Corleonesi]].<ref name=":1" /> L'accresciuta ricchezza delle cosche accumulata con i traffici illeciti trasformò la mafia in una vera e propria potenza [[Finanza|finanziaria]] in concorrenza con lo [[Stato italiano]]<ref name=":3" />, ostilità che culminò con l’uccisione senza quartiere di uomini politici, poliziotti e magistrati che vi si opponevano. Le vittime più illustri che caddero nella lotta contro la mafia furono il generale [[Carlo Alberto dalla Chiesa]], i politici [[Pier Santi Mattarella]], [[Michele Reina]] e [[Pio La Torre]], i poliziotti [[Beppe Montana]] e [[Ninni Cassarà]], i giudici [[Gaetano Costa]], [[Cesare Terranova]], [[Paolo Borsellino]] e [[Giovanni Falcone]].<ref name=":1" />
{{cn|Secondo altri ''MAFIA'' è l'[[acronimo]] di «''Morte Alla Francia Italia Anela''» derivato dal grido di battaglia adottato da alcuni gruppi di ribelli durante i [[Vespri siciliani]] del [[1282]] a [[Palermo]], e successivamente riutilizzato sulla sponda americana per domare le piccole Bande Rivali ai primi del [[XX secolo]].}}
 
Questa organizzazione era conosciuta dai suoi stessi affiliati come ''[[Cosa nostra]]'', nome reso noto pubblicamente la prima volta nel 1963 dal primo ''pentito'' statunitense [[Joe Valachi]]. Inizialmente ci si riferì con questo nome alle ramificazioni territoriali della mafia negli [[Stati Uniti d'America]] ma negli [[Anni 1980|anni ottanta]] il collaboratore di giustizia [[Tommaso Buscetta]] rivelò che anche in Sicilia gli affiliati utilizzavano il termine Cosa nostra e mai quello di mafia, considerato "''un'invenzione letteraria''".
==Una organizzazione di potere==
Le analisi moderne del fenomeno della mafia la considerano, prima ancora che una [[organizzazione criminale]], una "organizzazione di potere"; ciò evidenzia come la sua principale garanzia di esistenza non stia tanto nei proventi delle attività illegali, quanto nelle alleanze e collaborazioni con funzionari dello [[Stato]], in particolare [[politica|politici]], nonché del supporto di certi strati della popolazione. Di conseguenza il termine viene spesso usato per indicare un modo di fare o meglio di organizzare attività illecite.
 
Ben presto, il termine ''mafia'' fu associato anche ad altre organizzazioni dello stesso tipo come la [[Camorra]] campana, la [['Ndrangheta]] calabrese o, fuori dall'Italia, la [[mafia russa]], la [[mafia albanese]] o le [[Triadi cinesi]], che poco o niente avevano a che fare con l'omologo siciliano.<ref>[[Giovanni Falcone]], ''[[Cose di Cosa Nostra (saggio)|Cose di Cosa Nostra]]'', in collaborazione con [[Marcelle Padovani]], Milano, Rizzoli, 1991.</ref> Infatti il giudice [[Giovanni Falcone]] affermò di essere contrario all'apposizione dell'etichetta "mafia" a fenomeni di [[criminalità organizzata]] in generale:{{citazione|Mentre prima si aveva ritegno a pronunciare la parola «mafia» […], adesso si è persino abusato di questo termine […]. Non mi va più bene che si continui a parlare di mafia in termini descrittivi e onnicomprensivi perché si affastellano fenomeni che sono sì di criminalità organizzata ma che con la mafia hanno poco o nulla da spartire.|[[Giovanni Falcone]]<ref>''Una nuova fase della lotta alla mafia. Intervista con Giovanni Falcone'', in «Segno», 1990, 116, p. 10.</ref>}}
Quindi il termine "mafioso" può essere utilizzato nel linguaggio comune per definire, per esempio un sindaco che dia concessioni edilizie solo ai suoi "amici" o un professore universitario che fa vincere [[borsa di studio|borse di studio]] a persone anche valide ma a lui legate o la nomina da parte di un governo di altissimi dirigenti anche capaci ma "politicamente vicini" alla maggioranza di cui il governo è espressione.
 
Secondo le più recenti analisi, l'aspetto più preoccupante del fenomeno mafioso è oggi costituito dalla cosiddetta [[zona grigia]] (o «''borghesia mafiosa»)''<ref name=":5" />'','' quell'area intermedia fatta di individui che vivono nella [[legalità]] (ad es. tecnici, esponenti della [[burocrazia]], [[Professionista|professionisti]], [[Imprenditore|imprenditori]] e [[Politico|politici]]) ma che alimentano la mimetizzazione dell'economia mafiosa, fornendo collaborazione e supporto a questo tipo di organizzazioni<ref>{{Cita web|url=https://web.camera.it/_bicamerali/leg15/commbicantimafia/documentazionetematica/28/102/schedabase.asp|titolo=Sportello Scuola e Università della Commissione Parlamentare Antimafia|sito=web.camera.it|accesso=2022-08-24}}</ref>.
==Analisi==
La mafia adotta comportamenti basati su un modello di [[economia]] statale, ma è parallela e sotterranea. L'organizzazione mafiosa trae profitti da numerosi tipi di attività criminali:
* [[traffico d'armi]]
* [[contraffazione]]
* [[contrabbando]] di [[sigaretta|sigarette]], tabacchi ed altre merci
* [[traffico di stupefacenti]], droghe pesanti e leggere (principalmente)
* [[immigrazione clandestina|traffico di profughi clandestini]]
* [[gioco d'azzardo]]
* [[prostituzione]]
* [[sequestro di persona|sequestri di persona]]
* [[racket delle estorsioni]] (''[[pizzo (mafia)|pizzo]]'')
* [[furto|furti]]
* [[appalto|appalti]] truccati
* [[traffico di scafi]]
* [[frode|frodi]] agricole ai danni della [[Unione Europea|UE]] e dell'[[AIMA]]
* frodi telematiche (false carte sim)
* [[usura]]
* [[abusivismo edilizio]]
* [[Ecomafia|traffico dei rifiuti]]
* [[voto di scambio]]
* [[Archeomafie|Traffico di opere d'arte e reperti archeologici]]
 
== Le speculazioni sull'origine del termine ==
I capimafia (spesso a causa della [[latitanza]]) comunicano principalmente in modo scritto, con i ''[[pizzino|pizzini]]'', poiché non sempre sono in grado di comunicare di persona a tutti i loro sottoposti ([[capofamiglia|capifamiglia]], [[picciotto|picciotti]]).
Anche l'origine del [[lemma (linguistica)|lemma]] è incerta. Un primo utilizzo venne registrato in Sicilia nel 1863 nell'opera teatrale ''[[I mafiusi de la Vicaria]]'', ambientata nel carcere della Vicaria di [[Palermo]] e scritta da [[Giuseppe Rizzotto]] e [[Gaetano Mosca (drammaturgo)|Gaetano Mosca]]. La prima volta che il termine ''maffia'' comparve ufficialmente accostato al senso tuttora in uso di organizzazione malavitosa o malavita organizzata è in un rapporto del [[prefetto (ordinamento italiano)|prefetto]] di Palermo nel 1865, [[Filippo Antonio Gualterio (politico)|Filippo Antonio Gualterio]], in cui denunciava l'esistenza di un'associazione criminale e sovversiva che metteva insieme delinquenti, filo[[mazziniani]] e filo[[Borbone delle Due Sicilie|borbonici]] con l'obiettivo di rovesciare il neonato [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/06/11/pugnali-e-rivolte-cosi-nacque-la-strategia-della-tensionePalermo07.html|titolo=Pugnali e rivolte così nacque la strategia della tensione - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=2022-08-07}}</ref>
 
Una delle spiegazioni più celebri sull'origine della parola mafia fu data dall'etnologo siciliano [[Giuseppe Pitrè]]:
==La mafia italiana==
{{Citazione|La voce mafia (con una, e non già con due effe, come si scrive fuori Sicilia) è tutt’altro che nuova e recente. [...] Se mafia derivi o abbia parentela col toscano ''maffia'' (miseria), o col francese ''maufe'' o ''meffier'', non mi preme di vedere qui. Io son pago di affermare la esistenza della nostra voce nel primo sessantennio di questo secolo in un rione di Palermo, il Borgo, che fino a vent’anni addietro fiacea parte per se stesso, e si reputava, qual’era topograficamente, diviso dalla città. E al Borgo la voce mafia coi suoi derivati valse e vale sempre bellezza, graziosità, perfezione, eccellenza nel suo genere. Una ragazza bellina, che apparisca a noi cosciente di esser tale, che sia ben assettata (''zizza''), e nell’insieme abbia un non so che di superiore e di elevato, ha della mafia, ed è mafiusa, mafiusedda. Una casetta di popolani ben messa, pulita, ordinata, e che piaccia, è una casa mafiusedda, ammafiata, come e anche ’nticchiuta. Un oggetto di uso domestico, di qualità così buona che s’imponga alla vista, è mafiusu: e quante volte non abbiami tutti sentito gridare per le vie frutta, stoviglie mafiusi, e perfino le scope: ''Haju scupi d’a mafia! Haju chiddi mafiosi veru!...''|[[Giuseppe Pitrè|G. Pitré]], ''Usi e costumi credenze e pregiudizi del popolo siciliano'', Palermo, 1889}}
===Organizzazioni principali===
* [[Camorra]] - [[Campania]]
* [[Camorra barese]] - [[Puglia]]
* [[Cosa nostra]] - [[Sicilia]]
* [['Ndrangheta]] - [[Calabria]]
* [[Sacra Corona Unita]] - [[Puglia]]
* [[Società foggiana]] - [[Puglia]]
* [[Stidda]] - [[Sicilia]]
 
Si è spesso voluto associare il termine con un qualche vocabolo di origine [[Lingua araba|araba]], a causa della sua radice non facilmente accostabile a termini di origine invece latina o greca. Tale accostamento alla [[lingua araba]] è stato forzatamente giustificato con la presenza in Sicilia nel corso del IX e del XI secolo, della componente [[islam]]ica, anche perché, come spiega lo storico e studioso [[Giuseppe Carlo Marino]]<ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Carlo Marino|titolo=Storia della Mafia|edizione=2|anno=2012|editore=Newton e Compton|città=Roma}}</ref>, nella lingua araba il termine "''mahyas''" rivestirebbe lo stesso significato che il [[Giuseppe Pitrè|Pitrè]] attribuiva al termine "mafia". Questo perché, secondo l'opinione del Marino, l'organizzazione criminale siciliana è stata la prima organizzazione criminale del mondo e la prima ad essere appellata col nome "mafia"<ref name="Marino">{{Cita libro|titolo=G. C. Marino, opera citata|editore=}}</ref>. Tuttavia il lemma ''mahyas'' non ha esattamente lo stesso significato che forzatamente si associa alla definizione del Pitré, come dimostra il senso attribuitogli dallo studioso Diego Gambetta: secondo questi infatti il vocabolo "mafia" potrebbe provenire dall'arabo مهياص (''mahyas'') che significherebbe piuttosto "spavalderia", "vanto aggressivo"<ref>Diego Gambetta, ''The Sicilian Mafia: the business of private protection'', Harvard University Press, 1996, p. 136.</ref>. Claudio Lo Monaco propone piuttosto مرفوض (''marfud'' = rifiutato)<ref>Claudio Lo Monaco, ''A proposito della etimologia di mafia e mafioso'', in LN, Livorno 1990, 1-8.</ref> da cui proverrebbe il termine mafiusu, che nel XIX secolo indicava una persona arrogante, prepotente, ma anche intrepida e fiera. Bisognerebbe quindi ammetterne la presenza nei documenti islamici relativi alla Sicilia pervenutici e raccolti fin qui, tuttavia i vocaboli esposti non appaiono mai menzionati: cfr. ad esempio [[Michele Amari]], ''[[Biblioteca Arabo-Sicula]]- testi e traduzioni.'' 1857-1887. Tuttavia per Marino il termine arabo "mahyas" comunque in genere esiste nella lingua araba e ha proprio i significati su esposti e potrebbe essere una mancanza in buona fede dell'Amari il non aver indicato tale termine o termini simili. La presenza di più ipotesi spesso discordanti sul lemma in lingua araba che abbia fatto nascere il termine "mafia", l'assenza di una documentazione preesistente al XIX secolo, la mancata documentazione del fenomeno in età medioevale e l'assenza di un uso simile in altre comunità arabofone nel presente e nel passato tuttavia concorrono a mettere in seria crisi l'ipotetica origine del termine dalla lingua islamica.
===Organizzazioni simili===
* [[Mala del Brenta]] - [[Veneto]]
* [[Banda della Magliana]] - [[Roma]]
* [[Basilischi]] - [[Basilicata]] ([[Potenza]], [[Matera]], [[Policoro]])
 
Invece secondo [[Santi Correnti]],<ref>Santi Correnti, ''Breve storia della Sicilia'', Newton & Compton, 1998.</ref> che rigetta le origini del termine dall'arabo, sarebbe un termine piuttosto recente, forse derivato dal [[dialetto toscano]], trovando un riscontro nella parola ''maffia''. Correnti sostiene l'origine toscana ritenendo che nei primi documenti giuridici riferentisi alla mafia, questo termine veniva trascritto con due "f", quindi "alla toscana". Tuttavia nei documenti menzionati, tale termine viene trascritto alternativamente sia con due "f" sia alla siciliana con una "f". Di una origine non siciliana quanto piuttosto dal nord Italia parla anche Pasquale Natella<ref>Pasquale Natella, ''La parola "Mafia"'', Firenze, Leo S. Olschki Ed., 2002 (Biblioteca dell'"Archivum Romanicum", Ser. 2, Linguistica, 53).</ref> che ricorda come a [[Vicenza]] e [[Trento]] si usasse il vocabolo maffìa per indicare la superbia e la «pulizia glottologica» [...] va subito applicata in Venezia dove a centinaia di persone deve essere impedito di pronunciare S. Maffìa [...]. La diceria copriva, si vede, l'intera penisola e nessuno poteva salvarsi; in tutte le caserme ottocentesche maffìa equivaleva a pavoneggiarsi e copriva il colloquio quotidiano così in [[Toscana]] come in [[Calabria]], dove i delinquenti portavano i capelli alla mafiosa». In merito, Marino<ref name="Marino" /> ne ha voluto ribadire la propria opposizione, in considerazione del fatto che il Correnti (che comunque il Marino non menziona direttamente) ha negato finanche che la mafia avesse origine siciliana<ref>{{Cita libro|titolo=S. Correnti, opera citata|editore=}}</ref>, avendola considerata un fenomeno di importazione, senza spiegare né come "un fenomeno importato" sia potuto attecchire in Sicilia in modo così capillare con caratteristiche quasi uniche, ignorando quindi le complesse vicende storiche, sociali, culturali ed economiche, tipiche della Sicilia e non accostabili a nessuna altra realtà territoriale esterna alla Sicilia<ref name="Marino" />, né in che modo un termine "non siciliano" sia potuto arrivare ed attecchire in Sicilia in modo così diffuso (e non solo in connessione con la celebre organizzazione criminale siciliana, ma anche nei significati riferiti dal Pitré) come in nessuna altra parte, tanto che è attraverso la Sicilia che tale termine è stato storicamente conosciuto a livello di massa, "provenendo da altre terre". Per Marino, quindi, il Correnti ha creduto di salvare l'onore della Sicilia adducendo sue personali considerazioni, senza base storica<ref name="Marino" />.
===Dati di Struttura<REF>[http://temi.repubblica.it/limes/litalia-senza-italia/3011 La penetrazione della mafia in Italia]</REF>===
 
Va infine ricordato quanto scritto già nel 1876 da [[Vincenzo Mortillaro]] nel suo ''Nuovo dizionario siciliano-italiano''<ref name=":0">{{cita libro|autore=Vincenzo Mortillaro|titolo=Nuovo Dizionario Siciliano-Italiano (3ª edizione)|anno=1876|editore=Lao|città=Palermo|p=648}}</ref> per mafia: «Voce piemontese introdotta nel resto d'Italia ch'equivale a camorra». Tale definizione ci ricorda come, nel 1876, il lemma appare di lingua italiana e non di lingua siciliana. Altrettanto significativo il fatto che Mortillaro specifichi che il fenomeno mafioso in Sicilia prende il nome di ''[[camorra]]''. Tale importante riferimento dunque, può dimostrare come ogni tentativo di associare il termine ''mafia'' o ''maffia'' ad un qualsiasi vocabolo in lingua araba sia da considerarsi superato o comunque per nulla documentabile.
* [[Camorra]]: 236 cosche, 7.200 affiliati, 82.000 fiancheggiatori.
* [[Cosa nostra]]: 186 cosche, 5.400 affiliati, 65.000 fiancheggiatori.
* [['Ndrangheta]]: 160 cosche, 6.000 affiliati, 72.000 fiancheggiatori.
* [[Sacra Corona Unita]]: 47 cosche, 1.600 affiliati.
 
Nel 1959, ossia quando il termine era ormai diffuso e aveva già subìto l'evoluzione storica del secondo conflitto mondiale, [[Domenico Novacco]]<ref>D. Novacco, ''Considerazioni sulla fortuna del termine "mafia"'', in "Belfagor", 1959, n. 14.</ref> invitava a una lettura critica del passo di Mortillaro, in quanto a suo dire la "boutade" del Mortillaro [...] ''era emessa nel solco d'un filo autonomistico siciliano antiunitario che dava ai sabaudi il demerito d'aver introdotto nella immacolata isola cattive tradizioni e tendenze para ispaniche''».<ref>Tuttavia le considerazioni di Novacco appaiono poste fuori da una considerazione cronologica corretta, giacché nell'anno in cui egli vorrebbe il filo autonomistico antiunitario e in particolare antisabaudo i siciliani erano usciti da poco tempo dai [[Rivoluzione indipendentista siciliana del 1848|moti del 1848]] e dalla breve vita dello Stato indipendente di Sicilia tra il 1848 e il 1849. A seguito del bombardamento della città di [[Messina]], fatto che vide l'adozione del soprannome di "re Bomba" a [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]], nei siciliani si instillò un sentimento di rancore nei confronti della dinastia borbonica, che semmai agevolò le simpatie nei confronti del progetto unitario sabaudo, considerata la grande affluenza nell'esercito [[Giuseppe Garibaldi|garibaldino]] di giovani isolani. Le spinte autonomistiche antisabaude appaiono più propriamente posteriori alla conquista del [[Mezzogiorno d'Italia|Mezzogiorno]] da parte delle truppe garibaldine e in particolare solo a seguito del 1866, a partire dalla cosiddetta [[rivolta del sette e mezzo]].</ref> Al di là di ciò che afferma il Novacco, resta comunque il fatto che il Mortillaro non ha spiegato in che modo un termine di presunta "origine piemontese", sia passato in Sicilia e si sia diffuso in modo così capillare, entrando prepotentemente nella lingua siciliana, considerato, che in piemontese ricopre un significato assai diverso dal siciliano. Il Marino ribadisce l'origine arabo-sicula del termine, adducendo che fosse cosa certa.<ref name="Marino" />
==Le altre mafie==
 
In un suo studio apparso nel 1972 su ''Storia illustrata''<ref>ora ripubblicato con il titolo ''La storia della mafia''</ref>, [[Leonardo Sciascia]] ricostruisce con molta attenzione l'origine del termine mafia. Egli riprende anche la teoria relativa all'introduzione del vocabolo nell'isola, ricondotta all'unificazione del Regno d'Italia, espressa da Charles Heckethorn;<ref>Charles W. Heckethorn, ''Secret Societies of All Ages and Countries'', London, G. Redway, 1897, il quale si sofferma sulla missione segreta di [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] in [[Sicilia]] avvenuta l'anno prima (1860) dell'[[Unità d'Italia]],</ref> questa teoria, poi ripresa dall'economista e sociologo [[Giuseppe Palomba (economista)|Giuseppe Palomba]], afferma che il termine «<small>MAFIA</small>» non sarebbe altro che l'[[acronimo]] delle parole: «[[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] Autorizza Furti Incendi Avvelenamenti». Va considerato il significato antropologico non privo di valore riguardo a un'organizzazione segreta a specchi capovolti che sarebbe nata nell'isola [Sicilia] con finalità più o meno [[Carboneria|carbonare]].<ref>G. Palomba, ''Sociologia dello sviluppo - L'unificazione del Regno d'Italia'' Giannini, Napoli, 1962, pp. 203–204.</ref> Sempre con un acronimo il giornalista e studioso [[Selwyn Raab]] tenta di spiegare le origini della mafia, riallacciandosi al "mito" dei [[Beati Paoli]] e ai precedenti moti antifrancesi durante i cosiddetti [[Vespri siciliani]], come già fece in sede di interrogatorio [[Tommaso Buscetta]], facendo derivare il termine dalla frase «Morte Alla Francia Italia Anela».<ref>«Una leggenda romantica sostiene che il termine MAFIA si tratti di una sigla nata nel tardo tredicesimo secolo nel corso dell'insurrezione contro le forze francesi degli Angioini a Palermo. Una donna siciliana morì nel tentativo di opporsi a uno stupro da parte di un soldato francese e per vendicarsi il fidanzato sgozzò l'aggressore. L'episodio immaginario si suppone abbia portato alla creazione di uno slogan acronimico formato dalle iniziali di ogni parola: "Morte Alla Francia Italia Anela". La rivolta del 1282 contro l'occupazione dell'esercito francese ebbe il nome di Vespri siciliani, perché il segnale della resistenza furono i rintocchi delle campane della chiesa per la funzione della sera"»; in Selwyn Raab, ''Le famiglie di Cosa Nostra. La nascita, il declino e la resurrezione della più potente organizzazione criminale americana'', Newton Compton, 2009. Tuttavia è evidente come vengano mescolate ampiamente diverse leggende, come quella di [[Gammazita]] a cui pare ispirato l'Autore per la vicenda dell'aggressione, episodio spesso arricchitosi di dettagli, tra cui la presenza di [[Macalda di Scaletta|donna Macalda]] quale mandante del soldato francese e che ha ispirato anche il celebre [[:File:Francesco Hayez 023.jpg|dipinto di Hayez]]. L'autore ricorda anche {{chiarire|che «nel 1860 Giuseppe Garibaldi sbarcò in Sicilia con un migliaio di combattenti, detti "Camicie Rosse" per la divisa che li caratterizzava. Aiutato dal sostegno popolare degli isolani, Garibaldi sconfisse senza difficoltà le truppe del re delle due Sicilie. Tra i ribelli che si unirono alle truppe di Garibaldi e si unirono al suo appello per la giustizia sociale vi furono anche circa duemila rozzi agricoltori giunti dalla campagna, i quali per sopravvivere alternavano il lavoro dei campi al banditismo, rifugiandosi nelle caverne. A simbolizzare il rispetto con cui venivano considerati questi coloni a mezzo servizio e briganti a tempo perso furono glorificati da Garibaldi come le sue "Squadre della mafia"».|Cosa si ipotizza in questo aneddoto per origine del termine?}}</ref>
* [[Cosa nostra americana]] - [[Stati Uniti d'America|USA]]
* [[Organizatsya]] - [[Russia]]
* [[Yakuza (mafia)|Yakuza]] - [[Giappone]]
* [[Triade (organizzazione criminale)|Triadi]] - [[Cina]]
* [[Mafia turca]] - [[Turchia]]
* [[Mafia nigeriana]] - [[Nigeria]]
* [[Mafia bulgara]] - [[Bulgaria]]
* [[Mafia messicana]] - [[Messico]]
* [[Mafia albanese]] - [[Albania]]
* [[Narcos]] - [[Colombia]]
* [[Mafia corsa]] - [[Francia]]
* [[Mafia cecena]] - [[Cecenia]]
* [[Mafia estone]] - [[Estonia]]
* Mafia greca - [[Grecia]]
* Mafia nowohucka - [[Polonia]]
* Mafia romena - [[Romania]]
 
== I tratti e le caratteristiche distintive ==
==Bibliografia==
{{vedi anche|Crimine organizzato|Famiglia (mafia)|Locale ('ndrangheta)|Omertà|Baccaglio}}
Essendo la bibliografia sull'argomento immensa, vengono presentati in questo elenco solo i testi più famosi, di facile reperibilità, con l'anno dell'ultima edizione.
[[File:Mafia family structure tree.en.svg|thumb|upright=1.6|La struttura tipica di una [[Famiglia (mafia)|famiglia]] mafiosa tradizionale]]
Le analisi moderne del fenomeno considerano la mafia, prima ancora che un'organizzazione criminale, un "sistema di potere" fondato sul consenso e l'[[omertà]] della popolazione e sul controllo sociale che ne consegue; ciò evidenzia come la sua principale garanzia di esistenza non stia tanto nei proventi delle attività illegali sicuramente importanti, quanto nel consenso della popolazione e nelle collusioni con funzionari pubblici, istituzioni dello Stato e politici, ovvero nel supporto sociale.<ref>Maurizio Catino, ''Le organizzazioni mafiose. La mano visibile dell'impresa criminale.'', 2020, il Mulino, Bologna, ISBN 978 88 15 28595 9</ref>
 
Di conseguenza il termine viene spesso usato per indicare un modo di fare o meglio di organizzare attività illecite. Le organizzazioni appartenenti al genere hanno una propria e tipica struttura, e spesso adottano comportamenti basati su un modello di economia statale ma parallela e sotterranea. L'organizzazione mafiosa trae profitti e vantaggi sia da tutti i tipi di attività illecite, ma anche dall'insediarsi nell'economia legale per investire e [[Riciclaggio di denaro|riciclare]] i lauti proventi.
; Mafie
* Il sistema mafia. Dall'economia-mondo al dominio locale, Fabio Armao, Bollati Boringhieri, 2000.
 
I capimafia (spesso a causa della latitanza) comunicano principalmente in modo scritto (in Italia, ad esempio, fanno spesso uso di biglietti di carta detti ''[[pizzino (termine dialettale)|pizzini]]'') poiché non sempre sono in grado di comunicare di persona a tutti i loro sottoposti (capifamiglia, picciotti) con determinati mezzi di comunicazione (come il telefono e la posta) poiché suscettibili di intercettazioni. Un mezzo di comunicazione utilizzato specificamente nel passato era il ''[[Baccaglio]]'' (in siciliano “''baccagghiu''”), ovvero il [[gergo]] usato negli ambienti della malavita siciliana ed anche dai cantastorie nell’[[Opera dei pupi|Opera dei Pupi]] per comunicare senza essere compresi dagli estranei al sodalizio<ref name=":62" />. I mafiosi, che vengono definiti in certi contesti «persone di rispetto» o «[[made man|uomini d'onore]]», svolgono anche la funzione e il ruolo di "giudici" e "pacieri": ricevono le denunce al posto delle autorità, risolvono contrasti familiari ed economici, chiedono ed ottengono [[voto di scambio|voti]] per un dato candidato che, una volta eletto, ricambierà l'appoggio concedendo favori alla cosca infettando l'amministrazione pubblica e il sistema della giustizia. La mafia non si presenta quindi come un anti-Stato, ma come uno "Stato" parallelo allo [[Stato di diritto]], che offre "servizi di protezione", esige e gestisce le [[estorsione|"tasse"]] (''[[Pizzo (mafia)|pizzo]]'', [[usura]], eccetera) e "amministra" con la violenza e l'intimidazione il suo territorio. Secondo il celebre giurista [[Santi Romano]], le mafie costituirebbero addirittura un vero e proprio [[ordinamento giuridico]]:{{Citazione|[…] È noto come, sotto la minaccia di leggi statuali, vivono spesso, nell’ombra, associazioni, la cui organizzazione si direbbe quasi analoga, in piccolo, a quella dello Stato: hanno autorità legislative ed esecutive, tribunali che dirimono controversie e puniscono, agenti che eseguono inesorabilmente le punizioni, statuti elaborati e precisi come le leggi statuali. Esse dunque realizzano un proprio ordine, come lo Stato e le sue istituzioni.|Santi Romano, ''L'ordinamento giuridico'', 1917.}}I mafiosi fondano il loro potere soprattutto sul consenso sociale delle popolazioni, sul sostegno (estorto o volontario) di operatori economici (ad esempio si consideri il mondo dell'[[Imprenditore|imprenditoria]] e delle [[Banca|banche]]) e sul substrato culturale, ancora familistico e feudale, generalmente piuttosto arretrato dal punto di vista socio-culturale.
; Cosa Nostra
 
== Interpretazioni del fenomeno ==
* Roma. Famiglia Cilli Le Nove Muse Editrice, 2003
{{Citazione|La mafia fa affari ma non è una congrega di affaristi. Traffica, ma non è una banda di trafficanti. Tratta con i politici ma non è un partito politico. È un’organizzazione criminale ma non è solo «criminalità organizzata».|[[Salvatore Lupo]], ''Storia della mafia''}}
* Mafia & Alleati. Servizi segreti americani e sbarco in Sicilia. Da Lucky Luciano ai sindaci uomini d'onore, Ezio Costanzo, Le Nove Muse, 2006
Nella seconda metà del [[XIX secolo]], gli studiosi [[Meridionalismo|meridionalisti]] [[Pasquale Villari]] e [[Leopoldo Franchetti]] diedero una spiegazione del fenomeno mafioso di matrice [[Positivismo|positivista]] che lo vedeva come frutto delle degenerazioni della vita amministrativa, economica e sociale delle popolazioni [[Mezzogiorno (Italia)|meridionali]] ma negarono il suo carattere di [[Associazione (diritto)|associazione]] organizzata<ref>Vedi: [[Pasquale Villari]], ''Lettere meridionali'' (1875) e [[Leopoldo Franchetti|L. Franchetti]], ''Condizioni politiche e amministrative della Sicilia'' (1877)</ref>. La tesi di Franchetti (che riscontrò parecchio successo ma ebbe varie critiche<ref>Vedi: [[Luigi Capuana]], ''L'isola del sole'', Giannotta, Catania, 1898.</ref> e fu ripresa più di un secolo dopo dal sociologo [[Diego Gambetta]] e dal criminologo [[Federico Varese]])<ref>Diego Gambetta, ''La mafia siciliana. Un'industria della protezione privata'', Torino, Einaudi, 1992; Federico Varese, ''Mafie in movimento: come il crimine organizzato conquista nuovi territori'', Torino: Einaudi, 2011.</ref> è che la ''mafia'' non fosse un'organizzazione centralizzata ma un [[cartello]] di bande indipendenti che, in mancanza di uno [[Stato di diritto]] forte, vende ai privati i propri [[Servizio|servizi]] di protezione<ref>[[Leopoldo Franchetti|L. Franchetti]], ''Condizioni politiche e amministrative della Sicilia'' (1877)</ref>:{{Citazione|La Mafia è unione di persone di ogni grado, d’ogni professione, d’ogni specie, che senza avere nessun legame apparente, continuo e
* MAFIA - Album di Cosa Nostra, Felice Cavallaro,Rizzoli Editore, 1992
regolare, si trovano sempre riunite per promuovere il reciproco interesse, astrazione fatta da qualunque considerazione di legge e di giustizia e di ordine pubblico; è un sentimento medioevale di colui che crede di poter provvedere alla tutela ed alla incolumità della sua persona e dei suoi averi mercè il suo valore e la sua influenza personale indipendentemente dalla azione dell’autorità e delle leggi.|[[Leopoldo Franchetti]], ''Condizioni politiche e amministrative della Sicilia'', p. 63}}
* La maffia, [[Giuseppe Alongi]], Sellerio Editore, Palermo, 1977.
* Io e la mafia, La verità di Giulio Andreotti, Antonio Nicaso, Monteleone Editore, Vibo Valentia, 1995.
* I Beati Paoli ([[1977]]), Luigi Natoli (William Galt). Romanzo storico siciliano. 2 volumi. Flaccovio editore, Palermo.
* Intellettuali e potere in Sicilia ([[1983]]) ''Giuseppe Casarrubea'' - [[Editore Sellerio]]
* La mafia durante il Fascismo ([[1987]]) (con prefazione di [[Denis Mack Smith]])- ''[[Christopher Duggan]]'' - [[Rubbettino]]
* L'educazione mafiosa ([[1991]]) ''Giuseppe Casarrubea'' - [[Editore Sellerio]]
* La mafia siciliana. Un'industria della protezione privata ([[1992]]) - ''Gambetta Diego'' - [[Einaudi]]
* La Giustizia è Cosa Nostra ([[1995]]) - ''Bolzoni A.''; ''D'Avanzo G.'' - [[Mondadori]]
* Dimenticare Andreotti? ([[1997]]) ''Carlo Ruta'' - [[Era Nuova Edizioni]]
* Gabbie strette ([[1996]]) ''Giuseppe Casarrubea'' - [[Editore Sellerio]]
* Portella delle Ginestre ([[1997]]) ''[[Giuseppe Casarrubea]]'' - [[Franco Angeli Edizioni]]
* L'intoccabile. Berlusconi e cosa nostra ([[1997]]) - ''Sisti Leo''; ''[[Gomez Peter|Peter Gomez]]'' - [[Kaos]]
* Leoluca Orlando. Un sindaco contro la mafia ([[1999]]) - ''Oschwald Hanspeter'' - [[De Ferrari & Devega]]
* Fra' Diavolo e il governo nero ([[2000]]) ''Giuseppe Casarrubea'' - [[Franco Angeli Edizioni]]
* Storia del movimento antimafia. Dalla lotta di classe all'impegno civile ([[2000]]) , ''Umberto Santino'' - [[Editori Riuniti]]
* Da Cosa nasce Cosa. Storia della Mafia dal 1943 ad oggi ([[2000]]) ''Alfio Caruso'' - [[Longanesi]]
*'' Della segreta e operosa associazione: Una setta all'origine della mafia'', Amelia Crisantino, Sellerio, Palermo, 2000.
* Salvatore Giuliano ([[2001]]) ''Giuseppe Casarrubea'' - [[Franco Angeli Edizioni]]
* Mafia e fascismo. Il prefetto Mori in Sicilia ([[2001]]) - ''Porto Salvatore'' - Siciliano
* Provenzano. Il re di Cosa Nostra. La vera storia dell'ultimo padrino ([[2001]]) - ''Zingales Leone'' - [[Pellegrini]]
* Giuliano e lo Stato. ([[2002]]) ''Carlo Ruta'' - [[Edi.bi.si.]]
* La trattativa. Mafia e Stato: un dialogo a colpi di bombe. ([[2002]]) ''[[Maurizio Torrealta]]'' - [[Editori Riuniti]]
* Mutazioni. Etnografia del mondo di Cosa Nostra. ([[2002]]) ''[[Alessandra Dino]]'' - [[Edizioni La Zisa]]
* Padrini. Alla ricerca del Dna di Cosa Nostra ([[2003]]) - ''Olla Roberto'' - [[Mondadori]]
* La mafia negli anni '60 in Sicilia. Dagli affari nell'edilizia alla prima guerra tra clan, fino al processo di Catanzaro ([[2003]]) - ''Zingales Leone'' - [[TEV Registri Vaccaro]]
* Come nasce la Repubblica ([[2004]]) ''Giuseppe Casarrubea'' - [[Bompiani]]
* Amici come prima. Storie di mafia e politica nella Seconda Repubblica ([[2004]]) - ''Forgione Francesco'' - [[Editori Riuniti]]
* Baroni e briganti. Classi dirigenti e mafia nella Sicilia del latifondo (1861-1950) ([[2004]]) - ''Siragusa Mario'' - [[Franco Angeli Edizioni]]
* Il prefetto di ferro ([[2004]]) - ''Petacco Arrigo'' - [[Mondadori]]
* Storia della mafia. Dalle origini ai nostri giorni ([[2004]]) - ''[[Salvatore Lupo]]'' - [[Donzelli]]
* Venticinque anni di mafia. C'era una volta la lotta alla mafia ([[2004]]) - ''Lodato Saverio'' - [[Rizzoli]]
* Cose di Cosa Nostra ([[2004]]) - ''[[Giovanni Falcone|Falcone Giovanni]]''; ''Padovani Marcelle'' - [[Rizzoli]]
* Storia segreta della Sicilia - Dallo sbarco alleato a Portella delle Ginestre ([[2005]]) ''Giuseppe Casarrubea'' - [[Bompiani]]
* Il binomio Giuliano-Scelba. Un mistero della Repubblica?'' (1995) ''Carlo Ruta'' Rubbettino
* Cosa nostra. Storia della mafia siciliana ([[2005]]) - ''Dickie John'' - [[Laterza]]
* L'amico degli amici. Perché Marcello Dell'Utri è stato condannato a nove anni in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa ([[2005]]) - ''[[Peter Gomez]]''; ''[[Marco Travaglio|Travaglio Marco]]'' - [[Rizzoli]] (ISBN 88-17-00707-2)
* Voglia di mafia. La metamorfosi di Cosa nostra da Capaci ad oggi ([[2005]]) - ''Bellavia Enrico''; ''Palazzolo Salvo'' - [[Carocci editore|Carocci]]
* Intoccabili. Perché la mafia è al potere ([[2005]]) - ''Lodato Saverio''; ''[[Marco Travaglio|Travaglio Marco]]'' - [[Rizzoli]]
* La mafia è bianca ([[2005]]), Stefano Maria Bianchi, Alberto Nerazzini, BUR
* Cosa Nostra, attacco allo Stato ([[2006]]), Andrucci Nicola , Montedit
* La Sicilia delle stragi, [[Giuseppe Carlo Marino]], Newton Compton Editori, Roma, 2007.
* La zona grigia, professionisti al servizio della mafia [[2007]], [[Nino Amadore]], [[Edizioni La Zisa]], Palermo, 2007
* I complici - Tutti gli uomini di Bernardo Provenzano da Corleone al Parlamento [[2007]], Lirio Abbate & Peter Gomez, Fazi Editore
*''Voi non sapete. Gli amici, i nemici, la mafia, il mondo nei pizzini di Bernardo Provenzano'', Andrea Camilleri - Mondadori 2007
* La mafia devota. Chiesa, religione e Cosa Nostra, ([[2008]]), ''[[Alessandra Dino]]'', [[Giuseppe Laterza e figli]]
 
Altra definizione del concetto di "mafia" per l'epoca fu fornita dall'[[Antropologia|antropologo]] siciliano [[Giuseppe Pitrè]] nella sua opera ''Usi, costumi, usanze e pregiudizi del popolo siciliano'' (1889):
; Camorra
{{Citazione|La mafia non è setta né associazione, non ha regolamenti né statuti. […] Il mafioso non è un ladro, non è un malandrino […]. La mafia è la coscienza del proprio essere, l’esagerato concetto della forza individuale, “unica e sola arbitra di ogni contrasto, di ogni urto di interessi e di idee”; donde la insofferenza della superiorità e, peggio ancora, della prepotenza altrui. Il mafioso vuol essere rispettato e rispetta quasi sempre. Se è offeso, non ricorre alla Giustizia, non si rimette alla Legge; se lo facesse, darebbe prova di debolezza, e offenderebbe l’omertà, che ritiene schifiusu, o ’nfami chi per aver ragione si richiama al magistrato. Egli sa farsi ragione personalmente da sé, e quando non ne ha la forza (nun si fida), lo fa col mezzo di altri de’ medesimi pensamenti, del medesimo sentire di lui. Anche senza conoscere la persona di cui si serve ed a cui si affida, il solo muover degli occhi e delle labbra, mezza parola basta perché egli si faccia intendere, e possa andar sicuro della riparazione dell’offesa o, per lo meno, della rivincita.|[[Giuseppe Pitrè|G. Pitré]], ''Usi e costumi credenze e pregiudizi del popolo siciliano'', Palermo, 1889}}
 
Ai primi del [[XX secolo]] la definizione di mafia divenne oggetto di dibattito pubblico a seguito del clamore nazionale suscitato dal [[Emanuele Notarbartolo|delitto Notarbartolo]]: gli intellettuali [[Napoleone Colajanni (1847)|Napoleone Colajanni]] e [[Giuseppe de Felice Giuffrida|Giuseppe De Felice Giuffrida]] considerarono la mafia come una sorta di [[autogoverno]] dei [[siciliani]], «''un sentimento medioevale nato e sviluppatosi come unica forma di sopravvivenza a secoli di dominazione straniera, di ingiustizia e anarchia''».<ref name=":4">Ad es.: [[Giuseppe de Felice Giuffrida|Giuseppe De Felice Giuffrida]], ''Maffia e delinquenza in Sicilia,'' Milano, Società editrice lombarda, 1900; [[Napoleone Colajanni (1847)|Napoleone Colajanni]], ''Nel Regno della Mafia, dai Borboni ai Sabaudi'', Rivista Popolare, Roma, 1900.</ref> Celebre anche l'opinione di [[Gaetano Mosca]] (studioso palermitano fondatore della [[scienza politica]] moderna), il quale, in un saggio apparso su una [[rivista]], distingueva tra «''spirito di mafia''» e «''mafia''», quest'ultima intesa come complesso di singole associazioni di malfattori, dette «[[Cosca|cosche]]», secondo lui tra loro reciprocamente autonome e non «federate»<ref>Gaetano Mosca, ''Che cosa è la mafia'' dal Giornale degli economisti, serie II, n. 20, pag. 236-262, 1900.</ref>; lo ''spirito di mafia'' secondo Mosca «''è una maniera di sentire che, come la superbia, come l’orgoglio, come la prepotenza, rende necessaria una certa linea di condotta in un dato ordine di rapporti sociali»:'' esso consiste nel ''«reputare debolezza o vigliaccheria il ricorrere alla giustizia ufficiale [...] per la riparazione [...] di certi torti ricevuti»'' [ibidem, 54], ed è strettamente associato a sentimenti quali l’[[onore]] e il desiderio di essere rispettati<ref>A. La Spina, ''Mafia, legalità debole e sviluppo del Mezzogiorno'', Bologna, Il Mulino, 2005, p. 17.</ref>. Minor fortuna ebbero invece gli studi [[Criminologia|criminologici]] di ispirazione [[Lombrosiano|lombrosiana]] sul fenomeno mafioso pubblicati dai funzionari di [[Pubblica sicurezza|Pubblica Sicurezza]] [[Giuseppe Alongi (scrittore)|Giuseppe Alongi]] e [[Antonino Cutrera]], i quali cercarono di decifrarne i significati in base alle [[Indagine giudiziaria|indagini giudiziarie]] da loro condotte ma entrambi non ne danno una definizione certa: secondo Alongi la mafia indicherebbe un «''modo di essere, di sentire e di operare''» tipico dei siciliani ma spinto alle estreme conseguenze ed esisterebbero vari gruppi mafiosi più o meno strutturati ma indipendenti (''alta'' e ''bassa mafia'', ''mafia di montagna'', ''delle marine'', ''di borgata'', ''di città'', ecc..) che si distinguono o confondono con la [[criminalità]] comune a seconda dei casi; anche per Cutrera la mafia sarebbe un «''vizio sociale''», una «''degenerazione dell'[[omertà]]''» che contraddistingue il popolo siciliano e che arriva a provocare «''il delitto e l'associazione a delinquere''» ma egli traccia una distinzione soltanto tra ''mafia di città'' e ''mafia di campagna:'' la prima non presenterebbe un'organizzazione definita e sarebbe costituita dai ''ricottari'' ([[Lenone|lenoni]]) mentre la seconda sarebbe strutturata in capi e gregari e troverebbe i suoi adepti nei ceti sociali dei ''guardiani'', [[Gabellotto|''gabellotti'']] e ''[[Campiere|campieri]]''.<ref>[[Giuseppe Alongi (scrittore)|Giuseppe Alongi]], ''La mafia: fattori, manifestazioni, rimedi'', Milano, [[Edizioni Remo Sandron]], 1904; [[Antonino Cutrera]], ''La mafia e i mafiosi. Origini e manifestazioni'', Palermo, Reber Editore, 1900.</ref>
* Potere e società a Napoli nel dopoguerra (1979) - Allum Percy - Einaudi Editore (1973; Cambridge University Press)
* Camorra e criminalità organizzata in Campania ([[1988]]) - ''Barbagallo Francesco''; ''Marmo Marcella''; ''Calise Mauro'' - [[Liquori]]
* La camorra e i bambini. Un'indagine nel contesto scolastico napoletano ([[1997]]) - ''Aleni Sestito Laura'' - [[Unicopli]]
* La camorra. Notizie storiche raccolte e documentate ([[1998]]) - ''Monnier Marco'' - [[Argo Editrice|Argo]]
* I grandi camorristi del passato ([[1998]]) - ''Di Majo Edoardo'' - [[Edizioni Scientifiche Italiane]]
* Il potere della camorra (1973-1998) ([[1999]]) - ''Barbagallo Francesco'' . [[Einaudi]]
* I carabinieri reali contro la camorra. Una missione speciale negli anni Venti ([[2003]]) - ''Anceschi Enzo'' - [[Laurus Robuffo]]
* Uomini di camorra. La costruzione-sociale dell'identità deviante ([[2004]]) - ''Esposito Maurizio'' - [[Franco Angeli Edizioni]]
* Storia della camorra. Dal '500 ai nostri giorni ([[2004]]) - ''Paliotti Vittorio'' - [[Newton & Compton]]
* La camorra e le sue storie. La criminalità organizzata a Napoli dalle origini alle ultime «guerre» ([[2005]]) - ''Di Fiore Gigi'' - [[UTET]]
* La camorra a Napoli ([[2005]]) - ''Consiglio Alberto'' - [[Guida]]
* [[Gomorra (romanzo)|Gomorra - Viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra]] ([[2006]]) - ''Roberto Saviano'' - [[Mondadori]]
 
Nel [[secondo dopoguerra]] si affermò una corrente di pensiero di tipo [[Sociologia|socio]]-[[Antropologia|antropologico]]: secondo [[Henner Hess]], la mafia non sarebbe un'organizzazione ma una ''[[forma mentis]]'' tipica della [[subcultura]] siciliana (''sicilianismo'') che fa le veci di uno Stato estraneo o assente, mentre [[Anton Blok]] sostenne che si trattava di «''un [[modus vivendi]] tra le richieste della struttura politica formale da un lato e le tradizionali esigenze locali dall’altro''», ossia una forma di mediazione tra le comunità locali e l'autorità centrale<ref>Si vedano a proposito i seguenti saggi: Henner Hess, ''Mafia'', [[Roma]]-[[Bari]], [[Editore Laterza|Laterza]], 1970; [[Anton Blok]], ''La mafia di un villaggio siciliano 1860-1960'', Torino, Einaudi, 1986.</ref>. Queste teorie furono poi sviluppate da [[Pino Arlacchi]], che parlò della mafia come aspetto subculturale all'interno di un'[[economia agraria]] che si è trasformato in soggetto [[Imprenditore|imprenditoriale]] nel contesto dell'evoluzione [[Capitalismo|capitalista]] e [[Consumismo|consumistica]] della [[Società (sociologia)|società]] (cioè è diventata ''mafia imprenditrice''), e da [[Raimondo Catanzaro]], secondo cui il fenomeno è frutto di «''un'ibridazione sociale''», ossia la «''risposta della periferia all’impatto del centro; ma non potrebbe affermarsi senza il sostegno di quest’ultimo''».<ref>Vedi: Pino Arlacchi, ''La mafia imprenditrice'', Bologna, [[Il Mulino]], 1983; Raimondo Catanzaro, ''Il delitto come impresa. Storia sociale della mafia'', Padova, Liviana Editrice, 1988.</ref>
; Ndrangheta
 
Parallelamente, ebbe notevole influenza la corrente di pensiero che proponeva un'interpretazione di stampo [[Marxismo|marxista]], derivazione diretta delle analisi di [[Antonio Gramsci]] sulla [[questione meridionale]]<ref>[[Antonio Gramsci]], ''La questione meridionale'', Roma, Edizioni Rinascita, 1951.</ref>. Importanti furono i contributi degli [[Storiografia|storici]] di formazione marxista [[Emilio Sereni]] (che vide il fenomeno mafioso come «''borghesia impedita nel suo sviluppo''» in conflitto con il sistema [[Feudalesimo|feudale]] allora vigente)<ref>[[Emilio Sereni]], ''La questione agraria nella rinascita nazionale italiana'', Roma, Einaudi, 1946.</ref> ed [[Eric Hobsbawm]] (che considerò la mafia come una particolare forma di [[Bandito sociale|banditismo sociale]], «''un sistema di potere, a carattere privato e parallelo a quello ufficiale''»)<ref>[[Eric Hobsbawm]], ''I Ribelli. Forme primitive di rivolta sociale'', Einaudi, Torino, 1966.</ref>. Intellettuali di [[Sinistra (politica)|sinistra]] come [[Michele Pantaleone]], [[Danilo Dolci]], [[Giuseppe Fava]] e [[Nando dalla Chiesa]] intesero invece la mafia come parte integrante delle [[Classe dirigente|classi dirigenti]] che si erano succedute al potere<ref>Vedi: M. Pantaleone, ''[[Mafia e politica. 1943-1962]]'', Einaudi, Torino 1962; Danilo Dolci, ''Chi gioca solo'', Torino, Einaudi, 1966; N. Dalla Chiesa, ''Il potere mafioso. Economia e ideologia'', Milano, Mazzotta, 1976; Giuseppe Fava, ''Mafia. Da Giuliano a Dalla Chiesa'', I Siciliani editori, Catania 1982.</ref>. Su quest'ultima posizione risultò anche il pensiero di [[Leonardo Sciascia]], il quale, condividendo in pieno l'analisi di Hobsbawm ed Hess, affermò che la mafia è «''una borghesia parassitaria, una borghesia che non imprende ma soltanto sfrutta''», che «''sorge e si sviluppa [...] «dentro» lo Stato''»<ref>L. Sciascia, Avvertenza a ''[[Il giorno della civetta]]'', Einaudi, 1972.</ref> ma, gradualmente, si è trasformata in una «''“multinazionale del crimine”, in un certo senso omologabile al terrorismo e senza più regole di convivenza e connivenza col potere statale e col costume, la tradizione e il modo di essere dei siciliani''»<ref>L. Sciascia, ''Anche i generali sbagliano'', L'Espresso, 20 febbraio 1983.</ref>. Alla fine degli anni '90, lo studioso [[Umberto Santino]], anch'egli di formazione marxista, elaborò il cosiddetto “''paradigma della complessità''” per l’interpretazione del fenomeno mafioso basata soprattutto sull’ipotesi che esso sia il risultato della relazione interattiva tra criminali, soggetti sociali ed economici, aspetti politici e anche culturali, introducendo così la nozione di «''borghesia'' ''mafiosa''»<ref name=":5">Umberto Santino, ''La mafia interpretata. Dilemmi, stereotipi, paradigmi'', Soveria Mannelli, Rubbettino, 1995.</ref>, di cui si ha traccia già nel lavoro dello storico [[Giuseppe Carlo Marino]].<ref>G.C. Marino, ''Storia della mafia'', Roma, Newton Compton, 1998.</ref>
* La 'Ndrangheta ([[1986]]) - ''Malafarina Luigi'' - [[Gangemi Editore]]
* Alle origini della 'ndrangheta la picciotteria ([[1990]]) - ''Nicaso Antonio'' - [[Rubbettino]]
* Processo alla 'Ndrangheta ([[1996]]) - [[Enzo Ciconte]] - [[Laterza]]
* Poteri segreti e criminalità. L'intreccio inconfessabile tra 'ndrangheta, massoneria e apparati dello Stato ([[2004]]) - ''Guarino Mario'' - [[Dedalo]]
* Fratelli di sangue, Nicola Gratteri, Antonio Nicaso, Pellegrini Editore, Cosenza, 2006.
* 'Ndrangheta([[2008]]) - [[Enzo Ciconte]] - [[Rubettino]]
* 'Ndrangheta. Boss, luoghi e affari della mafia più potente al mondo ([[2008]]) - [[Francesco Forgione]] - [[Baldini Castoldi Dalai]]
* 'Ndrangheta. I mille volti di un sistema criminale ([[2008]]) - [[Antonella Colonna Vilasi]] - [[Edizioni Univ. Romane]]
* 'Ndrangheta. La relazione dell'antimafia ([[2008]]) - [[Edizioni La Zisa]]
* Ammazzare stanca ([[2008]]) - [[Antonio Zagari]] - [[Aliberti Editore]]
 
Dagli [[Anni 1980|anni '80]] si iniziò ad affrontare il fenomeno mafioso da un punto di vista [[Diritto|giuridico]]-[[giudiziario]] a seguito della promulgazione della [[legge 13 settembre 1982, n. 646]], voluta dal deputato [[Pio La Torre]] e che introdusse appunto il reato di "[[associazione di tipo mafioso]]", la cui definizione divenne oggetto di analisi da parte di [[Giurista|giuristi]] e [[Magistrato|magistrati]] quali [[Giuliano Turone]], [[Giovanni Falcone]], [[Giovanni Fiandaca]] e tanti altri<ref>Vedi: Giuliano Turone, ''Le associazioni di tipo mafioso'', Milano, Giuffrè, 1984; Giovanni Falcone e Giuliano Turone, ''Tecniche di indagine in materia di mafia'', in Cassazione Penale, 1983; Giovanni Fiandaca, ''L’associazione di tipo mafioso nelle prime applicazioni giurisprudenziali'', in Foro italiano, 1985; Giovanni Falcone e Marcelle Padovani, ''Cose di Cosa Nostra'', Rizzoli, Milano 1991.</ref>:
; Sacra Corona Unita
 
{{Citazione|L'associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgano della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per
* La quarta mafia. Storie di mafia in Puglia ([[1994]]) - ''Ruotolo Guido'' - [[Pironti]]
acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali.|Articolo 416 bis, terzo comma, del [[Codice penale italiano]]}}Un approccio più [[Storiografia|storiografico]] al fenomeno mafioso, a parte i pionieristici lavori di [[Salvatore Francesco Romano|Salvatore F. Romano]], [[Virgilio Titone]], [[Gaetano Falzone]] e [[Francesco Brancato]]<ref>Si vedano: [[Salvatore Francesco Romano|S.F. Romano]], ''Storia della mafia'', Milano, SugarCo, 1963; [[Virgilio Titone|V. Titone]], ''Storia, mafia e costume in Sicilia'', Milano, Edizioni del Milione, 1964; [[Gaetano Falzone|G. Falzone]], ''Storia della mafia'', Palermo, [[Flaccovio Editore|Flaccovio]], 1984; [[Francesco Brancato|F. Brancato]], ''La mafia nell’opinione pubblica e nelle inchieste dall’Unità d’Italia al fascismo'', Cosenza, Pellegrini, 1986.</ref>, si ebbe a partire dagli [[Anni 1990|anni '90]] grazie agli studi degli storici [[Salvatore Lupo]], [[Paolo Pezzino]], [[Nicola Tranfaglia]], [[Francesco Renda]], [[Giuseppe Carlo Marino]] e [[John Dickie]]<ref>Si vedano: Paolo Pezzino, ''Una certa reciprocità di favori. Mafia e modernizzazione violenta nella Sicilia postunitaria'', Milano, F. Angeli, 1990; N. Tranfaglia, ''La mafia come metodo nell’Italia contemporanea'', Roma-Bari, Laterza, 1991; Salvatore Lupo, ''Storia della mafia'', Roma, Donzelli, 1993; G.C. Marino, ''Storia della mafia'', Newton Compton, 1998; Francesco Renda, ''Storia della mafia'', Palermo, Vittorietti, 1998; John Dickie, ''Cosa Nostra. Storia della mafia siciliana'', Bari, Laterza, 2004.</ref>.
* La sacra Corona Unita. Potere e segreto ([[1998]]) - ''Massari Monica'' - [[Laterza]]
* Il Testimone ([[2008]]) - ''Mario Nero'' - [[Alberti Editore]]
* Quando la mafia non esiste. Malaffare e affari della mala in Basilicata ([[2008]]) - ''Marcello Cozzi'' - [[EGA]]
 
== Nel mondo ==
; Stidda
Il fenomeno mafioso è diffuso in quasi tutti gli [[Stati del mondo]] con caratteristiche proprie a seconda del contesto socioeconomico.<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/|titolo=Mafie Unite d'Europa - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref><ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/le-mafie-dall-italia-al-mondo-e-ritorno_(Atlante-Geopolitico)|titolo=Le mafie: dall'Italia al mondo e ritorno in "Atlante Geopolitico"|autore=Enzo Ciconte|sito=www.treccani.it|accesso=2022-09-07}}</ref>
 
=== Albania ===
* Cono d'ombra. La mafia a Ragusa. ([[1997]]) - ''Carlo Ruta'' - [[Edizioni La Zisa]]
{{vedi anche|mafia albanese}}
* Politica e mafia negli Iblei. ([[1998]]) - ''Carlo Ruta'' - [[Edizioni La Zisa]]
È presente e diffusa nel sud dell'[[Albania]] e nel [[Kosovo]] ma ha esteso ramificazioni in quasi tutti gli [[Stati membri dell'Unione europea]]. È strutturata in clan su base familiare e le attività di rilievo sono principalmente il [[traffico di droga]] su larga scala, [[sfruttamento della prostituzione]], [[tratta di esseri umani]] e [[traffico di armi]]. I clan albanesi hanno stretto accordi con i [[Cartello colombiano|cartelli colombiani]] e la [[mafia turca]] per l'acquisto di grosse partite di [[eroina]] e [[cocaina]] destinate ai mercati europei ed hanno impiantato estese piantagioni di [[marijuana]] nel sud dell'Albania per produrre in proprio questa droga<ref>{{Cita web|url=http://www.carabinieri.it/editoria/rassegna-dell-arma/la-rassegna/anno-2008/n-3---luglio-settembre/studi/fenomenologia-del-crimine-organizzato-transnazionale-la-mafia-albanese|titolo=Fenomenologia del crimine organizzato transnazionale: La mafia Albanese|accesso=2020-11-04}}</ref>.
* Stidda. La quinta mafia, i boss, gli affari, i rapporti con la politica ([[2005]]) - ''Bascietto Giuseppe'' - [[Pitti (casa editrice)|Pitti]]
 
=== Austria ===
; Cosa Nostra Americana
<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/austria/|titolo=Austria - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
{| class="wikitable"
|'''’Ndrangheta'''
|''Gioco illegale, crimini economici''
|-
|'''Camorra'''
|''Vendita di prodotti contraffatti''
|-
|'''Mafia cecena'''
|''Estorsione, traffico d'armi e scommesse''
|}
 
=== Belgio ===
* Joe Petrosino - ''Petacco Arrigo'' ([[2002]]) - [[Mondadori]]
{{Vedi anche|Mafia marocchina}}
* Al Capone. La vita e il mondo del re dei gangster ([[2004]]) - ''Kobler John'' - [[Mondadori]]
<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/belgio/|titolo=Belgio - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
* Bloodlines, Antonio Nicaso, Harper Collins, Toronto, 2001
{| class="wikitable"
; Yakuza
|'''’Ndrangheta'''
|''Traffico di droga, riciclaggio''
|-
|'''Mafia marocchina'''
|''Traffico di droga, estorsione, assassinio, sfruttamento della prostituzione ''
|}
 
=== Brasile ===
* Yakuza: la Mafia Giapponese - ''Kaplan David'' e ''Dubro Alec'' - [[Edizioni Comunità]]
{{vedi anche|Primeiro Comando da Capital|Comando Vermelho|Criminalità in Brasile}}
In [[Brasile]] sono presenti almeno una trentina di gruppi criminali che controllano le locali ''[[favela]]s'', ma il ''[[Primeiro Comando da Capital]]'' (PCC) di [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]], il ''[[Comando Vermelho]]'' (CV) di [[Rio de Janeiro]] e la ''Familia do Norte'' (FdN) di [[Manaus]], sono le organizzazioni criminali più potenti e sanguinarie, nate negli [[Anni 1990|anni '90]] nel violento contesto carcerario brasiliano<ref name=":14">{{Cita web|url=https://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2016/03/03/news/il_nuovo_mondo_dei_narcos-132704241/|titolo=L'eroina pronta a invadere l'Europa|sito=Inchieste - la Repubblica|accesso=18 luglio 2020}}</ref><ref name=":17">{{Cita web|url=https://www.avvenire.it/mondo/pagine/la-mafia-delle-carceri-adesso-punta-alleuropa|titolo=L'analisi. La «mafia delle carceri» adesso punta all'Europa|data=2 aprile 2017|accesso=30 luglio 2020}}</ref>. In particolare il PCC conta circa 30.000 affiliati e la sua attività principale (oltre a omicidi, furti e [[Sequestro di persona|sequestri di persona]]) è il traffico di [[cocaina]]: la materia prima è acquistata direttamente nei confinanti [[Perù]] e [[Bolivia]] e fatta transitare dal [[Paraguay]]<ref>{{Cita web|url=https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2020/01/21/paraguay-potere-dei-cartelli-brasiliani/|titolo=Paraguay: il potere dei cartelli brasiliani {{!}} Sicurezza internazionale {{!}} LUISS|sito=Sicurezza internazionale|data=21 gennaio 2020|accesso=1º agosto 2020|dataarchivio=25 gennaio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220125050338/https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2020/01/21/paraguay-potere-dei-cartelli-brasiliani/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://espresso.repubblica.it/attualita/2016/08/17/news/storia-di-nicola-assisi-il-narcos-calabrese-che-riempie-l-italia-di-coca-1.280565|titolo=Storia di Nicola Assisi, il narcos calabrese che riempie l’Italia di coca|sito=l'Espresso|data=18 agosto 2016|accesso=1º agosto 2020}}</ref> da contrabbandieri affiliati al PCC (che gestiscono anche la fiorente produzione di [[marijuana]] paraguayana<ref name=":30">{{Cita web|url=https://www.panorama.it/news/fentanyl-droga-sintetica-business-narcos-trafficanti|titolo=Fentanyl, il nuovo business dei narcos|sito=Panorama|data=12 giugno 2019|accesso=2020-08-14}}</ref>) per giungere ai consumatori nelle metropoli di [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]], [[Curitiba]] o [[Rio de Janeiro]]<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/online/fatti/drogarl/paraguay/paraguay.html|titolo=la Repubblica/fatti: Paraguay/La porta della coca è un ponte sul Parana'|accesso=1º agosto 2020}}</ref> mentre il resto dei carichi viene imbarcato soprattutto dal [[porto di Santos]], nello [[San Paolo (stato)|Stato di San Paolo]], e fanno scalo in [[Africa occidentale]] (soprattutto in alcuni Stati di lingua portoghese come [[Capo Verde]] e [[Guinea-Bissau|Guinea Bissau]]) per andare a rifornire il 60% del mercato europeo<ref name=":14" /><ref name=":15">{{Cita web|url=https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2014/07/22/news/crisi-e-cocaina-quegli-italiani-detenuti-in-peru-1.174108|titolo=Crisi e cocaina, quegli italiani detenuti in Perù|sito=L'Espresso|data=20 agosto 2014|accesso=24 luglio 2020}}</ref>. In quest'ottica il PCC ha stabilito importanti accordi con la [['Ndrangheta]] e infatti, a partire dal [[2014]], sono aumentati nel [[porto di Gioia Tauro]] i sequestri di cocaina proveniente da [[Santos]]<ref name=":17" /><ref name=":18">{{Cita web|url=https://calabria.gazzettadelsud.it/articoli/cronaca/2020/04/27/fiumi-di-droga-da-gioia-tauro-i-rapporti-tra-le-ndrine-calabresi-e-i-brasiliani-a3591c1c-c49f-4b97-8cbe-bdaa672828a2/|titolo=Fiumi di droga da Gioia Tauro, i rapporti tra le 'ndrine calabresi e i brasiliani|sito=Gazzetta del Sud|accesso=19 luglio 2020}}</ref>.
 
=== Bulgaria ===
; Triadi
{{vedi anche|Mafia bulgara}}
{{...|criminalità}}
 
=== Cecenia ===
* Le triadi ([[1999]]) - ''Tosches Nick'' - [[TEA (editore)|TEA]]
{{vedi anche|Mafia cecena}}La Obščina (Община, una parola russa che significa letteralmente "comunità") - conosciuta anche come mafia cecena - è una delle più grandi ed importanti forme di criminalità organizzata dell'ex-Unione Sovietica.
 
Cosa esattamente colleghi il crimine organizzato ceceno ai movimenti politici di natura indipendentista, al fondamentalismo islamico e, in generale, ai conflitti odierni del Caucaso è ancora oggetto di dibattito.
==Filmografia==
=== Cina ===
{{Vedi anche|Mafia nel cinema}}
{{vedi anche|Triade (organizzazione criminale)}}
La mafia italiana e quella [[Cosa Nostra americana|italo-americana]] hanno rappresentato il soggetto di numerosissimi film, [[fiction televisiva|fiction]] e [[serie televisiva|serie televisive]]. Le chiavi narrative sono state molteplici, dal dramma alla commedia, dal film epico alla ricostruzione di episodi celebri della storia della mafia. Comune son però i film ''[[Gomorra (film)|Gomorra]]'' e ''[[Io non ho paura (film)|Io non ho paura]]''.
Le Triadi cinesi sono delle organizzazioni criminali raggruppate in diversi cartelli, che hanno il centro dei loro interessi ad [[Hong Kong]] e ramificazioni pressoché internazionali, in particolare in quasi tutta l'[[Asia]] (nel sud della [[Cina]] in particolare ma anche a [[Taiwan]] e nel [[Sud-est asiatico]]), [[Europa]], [[Nord America]], [[Oceania]]<ref>{{Cita web|url=http://gnosis.aisi.gov.it/sito/Supplemento.nsf/servnavige/26|titolo=GNOSIS - Rivista Italiana di Intelligence|sito=gnosis.aisi.gov.it|accesso=2020-11-03|dataarchivio=20 ottobre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201020203039/http://gnosis.aisi.gov.it/sito/Supplemento.nsf/servnavige/26|urlmorto=sì}}</ref>.
 
==Note= Colombia ===
{{vedi anche|cartelli colombiani}}
{{references|2}}
Nel paese operano diversi cartelli - conosciuti come [[cartelli colombiani]] - dediti soprattutto al [[traffico di droga]], specialmente [[cocaina]]. I più famosi sono stati:
* [[Cartello di Cali]] (1977 - 1998);
* [[Cartello di Medellín]] (1976 -1993);
* [[Cartello di Norte del Valle]] (1990 - 2006).
I gruppi emergenti attuali (dal 2006), invece, sono chiamati ''BACRIM'' (Bandas Criminales), nati dall'unione tra esponenti dei precedenti cartelli e dei [[Conflitto armato colombiano|gruppi paramilitari colombiani]], sempre dediti al traffico di cocaina tra [[Colombia]], [[America del Nord|Nord America]] ed [[Europa]]. Le principali BACRIM sono:
 
* Águilas Negras;
* Los Rastrojos;
* [[Los Urabeños]] o Clan del Golfo;
* Los Paisas<ref name="paisa">{{Cita web|url=http://www.insightcrime.org/groups-colombia/paisas|titolo=Paisas|autore=In Sight|accesso=11 febbraio 2014}}</ref>;
* ''[[Norte del Valle Cartel#Future|Los Machos]]''<ref name="semana.com">{{Cita web|url=https://www.semana.com/opinion/articulo/la-tardia-guerra-contra-llamadas-bacrim/235294-3|titolo=La tardía guerra contra las llamadas "Bacrim"|data=9 febbraio 2011|accesso=17 dicembre 2014}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.eltiempo.com/justicia/ARTICULO-WEB-NEW_NOTA_INTERIOR-12015921.html|titolo=Los Urdinola comandan la banda 'los Machos', que se creía extinta|sito=eltiempo.com|accesso=17 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140424232742/http://www.eltiempo.com/justicia/ARTICULO-WEB-NEW_NOTA_INTERIOR-12015921.html|dataarchivio=24 aprile 2014|urlmorto=sì}}</ref>;
* Los Gaitanistas<ref>{{Cita web|url=http://www.elespectador.com/noticias/judicial/articulo-322475-bacrim-se-extienden-territorio-venezolano|titolo=Las Bacrim se extienden a territorio venezolano|sito=ElEspectador|accesso=17 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130606093951/http://www.elespectador.com/noticias/judicial/articulo-322475-bacrim-se-extienden-territorio-venezolano|dataarchivio=6 giugno 2013|urlmorto=sì}}</ref>;
* Renacer;
* Nueva Generación;
* ERPAC<ref>{{Cita web|url=http://www.elespectador.com/impreso/nacional/articuloimpreso96022-erpac-dolor-de-cabeza-de-uribe|titolo=Erpac, dolor de cabeza de Uribe|sito=ElEspectador|accesso=17 dicembre 2014}}</ref>;
* Bloque Meta;
* Libertadores del Vichada;
* [[Ejército Popular de Liberación]] (dal [[2013]] considerato un cartello della droga)<ref>{{cita web|url=http://www.insightcrime.org/farc-peace/epl-megateo-future-farc|titolo=Copia archiviata|accesso=3 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140701125233/http://insightcrime.org/farc-peace/epl-megateo-future-farc|dataarchivio=1º luglio 2014|urlmorto=sì}}</ref>
* La [[Oficina de Envigado]].
 
=== Danimarca ===
<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/danimarca/|titolo=Danimarca - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
{| class="wikitable"
|'''’Ndrangheta'''
|''Infiltrazione nell'economia lecita''
|}
 
=== Finlandia ===
<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/finlandia/|titolo=Finlandia - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
{| class="wikitable"
|'''[[Bande di motociclisti]]'''
|''Traffico di droga, armi, riciclaggio nell'economia lecita''
|}
 
=== Francia ===
{{Vedi anche|Clan dei marsigliesi|Mafia corsa|Le Milieu}}
Le zone con il più alto tasso di criminalità in Francia sono l’[[Île-de-France|Ile-de-France]], la [[Provenza-Alpi-Costa Azzurra|Provence-Alpes-Côte-d’Azur]] e la [[Corsica]].
 
Il grande banditismo tradizionale [[Corsica|corso]]-[[Marsiglia|marsigliese]] è stato attivo soprattutto nel traffico di droga e nel riciclaggio. Tra gli [[Anni 1950|anni ’50]] e [[Anni 1970|’70]] [[Marsiglia]] è stata infatti il centro della [[French Connection]], la rete criminale corsa che forniva [[eroina]] agli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. L’organizzazione è stata smantellata grazie alle indagini, tra gli altri, del giudice [[Pierre Michel (giudice)|Pierre Michel]], poi ucciso nel 1981. In [[Marsiglia]] diverse bande si scontrano nel 21 secolo per il controllo della droga.
 
La [[Corsica]] presenta una cultura criminale simile al [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] [[italia]]no. Diverse bande controllano il territorio dell’isola ed estendono le loro attività nella Francia continentale ea livello internazionale.
 
È segnalata inoltre l'attività di gruppi criminali stranieri:
 
{| class="wikitable"
|'''’Ndrangheta'''
|''Traffico di droga, riciclaggio''
|-
|'''Camorra'''
|''Traffico di droga, riciclaggio, rapine''
|-
|'''[[Mafia russa|Gruppi criminali russofoni]]'''
|''Traffico di armi, rapine, sfruttamento della prostituzione''
|}
 
<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/francia/|titolo=Francia - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
 
=== Germania ===
<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/germania/|titolo=Germania - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
{| class="wikitable"
|'''’Ndrangheta'''
|''Traffico di droga, riciclaggio''
|-
|'''Mafia turca'''
|''Traffico di droga''
|-
|'''Mafie russofone'''
|''Traffico di droga''
|}
 
=== Giappone ===
{{vedi anche|Yakuza}}
Nel paese opera la [[Yakuza]], [[organizzazione criminale]] riconosciuta come legale in [[Giappone]] - eccetto che per alcune attività, che sono invece proibite - che è presente anche negli [[USA]].
 
=== Italia ===
{{Vedi anche|Mafia in Italia}}
[[File:Mappa della Mafia in Italia.svg|miniatura|Le principali organizzazioni mafiose in Italia.]]
Il fenomeno è estremamente diffuso nel Paese, con la presenza di [[Criminalità organizzata|organizzazioni criminali]] tra le più forti al mondo, con ramificazioni, affari e alleanze in ogni continente. Le più famose per tradizione secolare sono:
* [[Camorra]];
* [[Cosa nostra]];
* [['Ndrangheta]].
 
Altre organizzazioni importanti sono nate nella seconda metà del [[XX secolo]] come "succursali" di queste tre mafie tradizionali per poi assumere una connotazione propria. Tra di esse possiamo annoverare la [[Sacra corona unita]], la [[Banda della Magliana]], l’[[Anonima sequestri|Anonima Sarda,]] la [[Stidda]], la [[Camorra barese]], la [[Nuova camorra pugliese]], la [[Società foggiana]], la [[Mafia messinese|Camorra Peloritana]], i [[Basilischi]] e la [[Mala del Brenta]].
 
Le principali infiltrazioni di gruppi malavitosi stranieri sono:
{| class="wikitable"
|'''[[Mafia nigeriana|Criminalità nigeriana]]'''
|''Traffico di droga, tratta di esseri umani, sfruttamento della prostituzione''
|-
|'''[[Mafia albanese|Criminalità albanese]]'''
|''Traffico di droga, sfruttamento della prostituzione''
|-
|'''Mafia marocchina'''
|''Traffico di droga, estorsione, traffico di migranti, rapine, sfruttamento della prostituzione''
|-
|'''Mafie russofone'''
|''Traffico di droga, riciclaggio, contrabbando di tabacchi, traffico di armi, tratta di esseri umani, estorsioni''
|}
 
=== India ===
{{vedi anche|D-Company}}
{{...|criminalità}}
 
=== Irlanda ===
{{vedi anche|Irish Mob}}
La [[mafia irlandese]] opera sia in [[Irlanda]] che negli [[USA]]. Nella madrepatria collabora con cartelli della droga come quello di [[Cartello di Kinahan|Kinahan]].<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/irlanda/|titolo=Irlanda - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
 
=== Israele ===
{{vedi anche|mafia israeliana|sindacato ebraico}}
Diffusa anche in [[Russia]] e soprattutto negli [[USA]], ove è conosciuta come ''[[sindacato ebraico]]'' o ''[[kosher nostra]]'' con l'immigrazione a partire dall'inizio del [[XX secolo]].
 
=== Lettonia ===
<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/lettonia/|titolo=Lettonia - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
{| class="wikitable"
|'''Mafie russofone'''
|''Traffico di migranti, contrabbando di sigarette, traffico di droga, furti, riciclaggio''
|}
 
=== Lituania ===
<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/lituania/|titolo=Lituania - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
{| class="wikitable"
|'''Gruppi locali e russofoni'''
|''Contrabbando di sigarette, alcol, gas, petrolio''
|}
 
=== Lussemburgo ===
<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/lussemburgo/|titolo=Lussemburgo - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
{| class="wikitable"
|'''Cosa nostra'''
|''Riciclaggio''
|}
 
=== Marocco ===
{{Vedi anche|Mafia marocchina}}
 
La mafia marocchina, nota anche come [[Mafia marocchina|Mocro Maffia]], è un'organizzazione criminale specializzata nel traffico di grandi quantità di cocaina e droghe sintetiche, essendo uno dei partecipanti più dominanti nel mercato europeo traffico di droga.<ref>{{Cita web|url=https://nltimes.nl/2019/10/18/taghi-part-super-cartel-controlling-third-eu-cocaine-trafficking-report|titolo=Taghi part of "super cartel" controlling third of EU cocaine trafficking: report|sito=NL Times|lingua=en|accesso=2022-01-19}}</ref> La categoria "Mocro Maffia" include anche i boss dell'hashish marocchino e i trafficanti del Marocco meridionale che svolgono un ruolo chiave nel traffico di droga africano, così come nel traffico di esseri umani, nel traffico di armi e nel traffico di contrabbando come sigarette e alcol, sebbene siano visti come un'entità separata dalla Mocro Maffia stricto sensu.<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Lorenzo|cognome=Tondo|url=https://www.nytimes.com/2016/12/01/world/africa/hashish-smuggler-ben-ziane-berhili-arrested-in-morocco.html|titolo=One of World’s Most Wanted Hashish Smugglers Arrested in Morocco|pubblicazione=The New York Times|data=2016-12-01|accesso=2022-01-19}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.moroccoworldnews.com/2019/03/268071/sipri-morocco-was-17th-biggest-importer-of-trafficked-guns-2009-2018|titolo=SIPRI: Morocco Was 17th Biggest Importer of Trafficked Guns 2009-2018|autore=Rahma Ouled Cherif|lingua=en|accesso=2022-01-19}}</ref>
 
Le reti criminali marocchine in Europa sono attive principalmente dagli [[anni 1990]] ed esistono principalmente in [[Belgio]] e nei [[Paesi Bassi]]. Queste reti criminali hanno relazioni privilegiate con i cartelli della droga colombiani e messicani e spesso importano droga in Europa attraverso i porti di [[Anversa]], [[Rotterdam]] e [[Algeciras]].<ref>{{Cita web|url=https://www.parool.nl/gs-b96efae4|titolo=Politie: ‘Superkartel met Ridouan Taghi beheerst de cokemarkt’|autore=Yelle Tieleman en Koen Voskuil|sito=Het Parool|data=2019-10-18|lingua=nl|accesso=2022-01-19}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.parool.nl/gs-bd254885|titolo=‘Razzouki vermomde zich als oudere, verliet amper zijn huis’|autore=Het Parool|sito=Het Parool|data=2020-02-10|lingua=nl|accesso=2022-01-19}}</ref> In Italia, la mafia marocchina è più presente nel traffico di droga e di esseri umani, e mantiene anche alleanze con la [[Camorra]] e con la [['Ndrangheta]].<ref>{{Cita web|url=https://www.dw.com/en/italian-police-smash-mafia-drug-ring/a-18203238|titolo=Italian police smash mafia drug ring {{!}} DW {{!}} 20.01.2015|autore=Deutsche Welle (dw.com)|sito=DW.COM|lingua=en|accesso=2022-01-19}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://espresso.repubblica.it/inchieste/2021/10/06/news/macro_mafia_droga_europa-321082306/|titolo=I padrini della Macro Mafia, la super cupola che controlla la droga in Europa|sito=L&apos;Espresso|data=2021-10-06|accesso=2022-01-19}}</ref>
 
=== Montenegro ===
La mafia montenegrina (Crnogorska mafija/Црногорска мафија) è composta da varie organizzazioni criminali con sede in [[Montenegro]] o composte da [[montenegrini]]. Le bande montenegrine sono attive a partire dal 1992 in tutta [[Europa]], in particolare in [[Serbia]]. La maggior parte degli altri gruppi criminali organizzati ad alto rischio in Montenegro sono subordinati o alleati a uno dei due clan di [[Cattaro]], Kavač e Škaljari. I principali gruppi montenegrini sono specializzati nel contrabbando di stupefacenti, sebbene il contrabbando di sigarette altamente redditizio sia al centro dell'attenzione di diverse associazioni criminali.<ref>{{Cita web|url=https://www.occrp.org/en/project/balkan-cocaine-wars/bad-blood-a-war-between-montenegrin-cocaine-clans-engulfs-the-balkans|titolo=Bad Blood: A War Between Montenegrin Cocaine Clans Engulfs the Balkans}}</ref>
 
=== Messico ===
{{vedi anche|cartelli messicani|guerra messicana della droga|La Eme}}
Nel paese operano diversi [[cartelli messicani|cartelli]] dediti soprattutto al [[traffico di droga]], all'origine della cosiddetta ''[[guerra messicana della droga]]''. I cartelli messicani detengono il monopolio della produzione ed esportazione di stupefacenti destinati agli [[Stati Uniti d'America]] (soprattutto [[cocaina]], [[marijuana]], [[eroina]] e [[Metanfetamina|metanfetamine]]). Secondo l'[[FBI]], i cartelli messicani si concentrano solo sulla distribuzione all'ingrosso, lasciando le vendite al dettaglio alle [[Banda (criminalità)|bande di strada]] di origine messicana (''[[La Eme]]'', ''[[Nuestra Familia]]'', ''[[Sureños]]'' e tante altre). Sono infatti collegati a numerose ''gang'' e non prendono posizione nei numerosi conflitti che si scatenano di tanto in tanto tre le bande degli Stati Uniti<ref>{{Cita web|url=https://www.limesonline.com/cartaceo/texas-connection|titolo=TEXAS CONNECTION|autore=Redazione Limes|sito=Limes|data=2016-09-06|accesso=2021-08-20}}</ref>.
 
I più famosi cartelli messicani sono:
* [[Cartello di Guadalajara]] (1980 - 1989);
* [[Cartello di Juárez]];
* [[Cartello di Sinaloa]];
* [[Cartello di Sonora]];
* [[Cartello di Tijuana]];
* [[Cartello del Golfo]];
* [[Cartello Los Zetas]];
* [[Cartello Los Negros]];
* [[La Familia Michoacana]];
*[[Cartello di Jalisco Nuova Generazione|Cartello di Jalisco Nueva Generacion]].
 
=== Nigeria ===
{{vedi anche|mafia nigeriana|Confraternite nigeriane}}
 
In Nigeria operano diverse [[Confraternite nigeriane|confraternite]] dette ''Cults''; la più importante è la [[Black Axe]], un'organizzazione di tipo mafioso nata negli anni '70 a seguito della crisi del petrolio. La Black Axe è operativa anche in paesi europei, americani, sudamericani, asiatici ma soprattutto in Africa dove essa viene considerata la più importante e potente. Le attività maggiormente svolte sono: [[Traffico di droga|narcotraffico]], [[prostituzione]], omicidio, traffico di armi, contrabbando, usura, estorsione, gioco d'azzardo e riciclaggio di denaro<ref name=":2" />.
 
=== Paesi Bassi ===
{{Vedi anche|Mafia marocchina}}
 
Nei [[Paesi Bassi]] si utilizza il termine [[slang]] "[[Penose]]" per indicare i gruppi criminali olandesi, che sono diventati leader mondiali nella produzione di droghe sintetiche<ref>{{Cita web|url=https://www.panorama.it/abbonati/Inchieste/olanda-porto-europeo-per-i-traffici-di-droga|titolo=Olanda: porto europeo per i traffici di droga|sito=Panorama|data=2020-06-26|accesso=2020-11-03}}</ref>.
 
Altre organizzazioni criminali non autoctone operanti in territorio olandese sono:<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/paesi-bassi/|titolo=Paesi Bassi - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
{| class="wikitable"
|'''Mafia marocchina'''
|''Narcotraffico, estorsione, sfruttamento della prostituzione, violenza e assassinio''
|-
|'''’Ndrangheta'''
|''Narcotraffico, riciclaggio''
|-
|'''Camorra'''
|''Gioco illegale, commercio di beni contraffatti''
|}
 
=== Polonia ===
<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/polonia/|titolo=Polonia - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
{| class="wikitable"
|'''’Ndrangheta'''
|''Traffico di droga, in contatto con gruppi serbo-montenegrini''
|-
|'''Camorra'''
|''Riciclaggio, traffico di sigarette''
|-
|'''Camorra'''
|''Produzione di droghe sintetiche''
|}
 
=== Portogallo ===
<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/portogallo/|titolo=Portogallo - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
{| class="wikitable"
|'''Mafia marocchina'''
|''Spaccio di stupefacenti, traffico di migranti, sfruttamento della prostituzione, estorsione, corruzione''
|-
|'''’Ndrangheta'''
|''Spaccio di stupefacenti, riciclaggio''
|}
 
=== Regno Unito ===
<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/regno-unito/|titolo=Regno Unito - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
{| class="wikitable"
|'''Camorra'''
|''Riciclaggio''
|-
|'''Sacra corona unita'''
|''Gioco illegale, riciclaggio''
|-
|'''’Ndrangheta'''
|''Riciclaggio''
|-
|'''Criminalità albanese'''
|''Traffico di stupefacenti''
|-
|'''Yardies'''
|''Traffico di stupefacenti''
|}
 
=== Repubblica Ceca ===
<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/repubblica-ceca/|titolo=Repubblica Ceca - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
{| class="wikitable"
|'''Criminalità vietnamita'''
|''Produzione e traffico di droghe sintetiche e cannabis illegale, traffico di esseri umani''
|-
|'''Triadi cinesi'''
|''Traffico di droga e di esseri umani''
|-
|'''Camorra'''
|''Riciclaggio''
|}
 
=== Romania ===
<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/romania/|titolo=Romania - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
{| class="wikitable"
|'''Cosa nostra'''
|''Riciclaggio, infiltrazione nell'economia lecita''
|-
|'''Camorra'''
|''Traffico di sigarette, riciclaggio''
|}
 
=== Russia ===
{{Vedi anche|Organizatsya}}
Comunemente identificata come ''[[Organizatsya]]'' operava principalmente in [[Russia]], ma si è espansa anche in Europa (soprattutto dell'est) e negli Stati Uniti d'America. In Italia è abbastanza diffusa in [[Emilia-Romagna]]. Le attività sono molto diversificate, con coinvolgimento anche nel [[traffico di organi]].<ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/online/cronaca/organi/moldova/moldova.html|titolo=Supermarket d'organi tra Georgia e Turchia|autore=Liana Milella|data=26 ottobre 2000}}</ref>
 
=== Serbia ===
{{vedi anche|Mafia serba}}
La Mafia serba in origine era dedita soprattutto al traffico di sigarette e al [[contrabbando]] in generale, successivamente ha esteso la sua attività al [[traffico d'armi]], [[traffico di droga]], [[racket]] della prostituzione e gioco d'azzardo<ref name=":2" />.
 
=== Slovacchia ===
<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/slovacchia/|titolo=Slovacchia - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
{| class="wikitable"
|'''Cosa nostra'''
|''Traffico di armi''
|-
|'''Cosa nostra'''
|''Produzione di droghe sintetiche''
|}
 
=== Spagna ===
<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/spagna/|titolo=Spagna - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
{| class="wikitable"
|'''Cosa nostra'''
|''Traffico di droga, gioco d'azzardo, riciclaggio, in particolare nel settore turistico-alberghiero''
|-
|'''Camorra'''
|''Traffico di droga, contrabbando di sigarette, riciclaggio''
|-
|'''’Ndrangheta'''
|''Traffico di droga, riciclaggio''
|-
|'''Mafia marocchina'''
|''Traffico di droga, traffico di migranti, sfruttamento della prostituzione, estorsione, corruzione, omicidio''
|-
|'''Mafia russa'''
|''Traffico di droga, riciclaggio''
|-
|'''[[Cartello colombiano|Cartelli colombiani]]'''
|''Traffico di droga''
|-
|'''Mafia galiziana'''
|''Traffico di droga''
|}
 
=== Stati Uniti d'America ===
{{vedi anche|Cosa nostra statunitense|Mano Nera (estorsione)}}
Nel paese non vi è una mafia autoctona, però operano molte organizzazioni criminali di altri [[paesi del mondo]]; essenzialmente formate da immigrati, come ad esempio i [[Cartello messicano|cartelli messicani]], [[cosa nostra statunitense]], la [[mafia irlandese]], la [[Yakuza]], la ''[[Triade (organizzazione criminale)|Triade]]'' e ''[[kosher nostra]]''.
 
=== Svezia ===
<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/svezia/|titolo=Svezia - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
{| class="wikitable"
|'''[[Gang di motociclisti]]'''
|''Estorsioni, droga, traffico d'armi, infiltrazione nell'economia lecita''
|-
|'''Mafia marocchina'''
|''Traffico di droga''
|}
 
=== Turchia ===
{{vedi anche|mafia turca}}
L'attività di rilievo internazionale della [[mafia turca]] riguarda per lo più il traffico di droga ed in particolare di [[eroina]]<ref name=":2" />.
 
=== Ungheria ===
<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/longform/mafie-europa/mappa/ungheria/|titolo=Ungheria - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|accesso=24 marzo 2018}}</ref>
{| class="wikitable"
|'''Camorra'''
|''Riciclaggio''
|-
|'''Cosa nostra'''
|''Riciclaggio''
|-
|'''Criminalità albanese'''
|''Traffico di cannabis illegale''
|}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
<!-- Non aggiungere testi che non siano stati usati per la redazione dell'articolo!!! Per l'intera bibliografia sulle mafie vedere invece l'articolo lincato "Bibliografia sulle mafie". Grazie. -->
*[[Leopoldo Franchetti]], [[Sidney Sonnino]], ''[[La Sicilia nel 1876]]'', Firenze, Barbera, 1877; Palermo, Kalos, 2004.
*[[Giuseppe Pitrè]], ''Usi e costumi, credenze e pregiudizi del popolo siciliano'', 4 voll., Palermo, L. Pedone-Lauriel, 1889.
*[[Giuseppe Alongi (scrittore)|Giuseppe Alongi]], ''La mafia: fattori, manifestazioni, rimedi'', Milano, [[Edizioni Remo Sandron]], 1904.
*Antonino Cutrera, ''La mafia e i mafiosi. Origini e manifestazioni'', Palermo, Reber Editore, 1900.
*[[Napoleone Colajanni (1847)|Napoleone Colajanni]], ''Nel Regno della Mafia, dai Borboni ai Sabaudi'', Roma, Rivista Popolare, 1900; Catanzaro, [[Rubbettino Editore|Rubbettino]], 1984.
*[[Giuseppe de Felice Giuffrida]], ''Maffia e delinquenza in Sicilia,'' Milano, Società editrice lombarda, 1900; Milano, Sinclair Edizioni, 1999.
*Salvatore Francesco Romano, ''Storia della mafia'', di Luca Menichetti, [[SugarCo Edizioni]], 1963; Milano, [[Arnoldo Mondadori Editore|A. Mondadori Editore]], 1966.
* Diego Gambetta, ''The Sicilian Mafia: the business of private protection'', Harvard University Press, 1996
* [[Michele Pantaleone]], ''[[Mafia e politica. 1943-1962]]'', Torino, Einaudi, 1962; 1978.
* Claudio Lo Monaco, ''A proposito della etimologia di mafia e mafioso'', in LN, Livorno, 1990.
* Domenico Novacco, ''Considerazioni sulla fortuna del termine "mafia"'', in "Belfagor", 1959, n. 14.
* Charles W. Heckethorn, ''Secret Societies of All Ages and Countries'', London, G. Redway, 1897.
* [[Giuseppe Palomba (economista)|Giuseppe Palomba]], ''Sociologia dello sviluppo - L'unificazione del Regno d'Italia'', Giannini, Napoli, 1962.
* Pasquale Natella, ''La parola "Mafia"'', Firenze, Leo S. Olschki Ed., 2002 (Biblioteca dell'"Archivum Romanicum", Ser. 2, Linguistica, 53).
* [[Salvatore Lupo]], ''Storia della mafia. Dalle origini ai nostri giorni'', Roma, Donzelli, 1993, 2004.
* [[Leonardo Sciascia]], ''[[La storia della mafia]]'', Barion Milano 2013, ISBN 978-88-6759-001-8 contenente l'articolo apparso nel 1972 sulla rivista ''Storia Illustrata.''
* [[Giovanni Falcone]], ''[[Cose di Cosa Nostra (saggio)|Cose di Cosa nostra]]'', in collaborazione con [[Marcelle Padovani]], Milano, Rizzoli, 1991, 2004.
* Selwyn Raab, ''Le famiglie di Cosa Nostra. La nascita, il declino e la resurrezione della più potente organizzazione criminale americana'', Roma, Newton Compton, 2009.
* [[Enzo Ciconte]], ''Atlante delle mafie. Storia, economia, società, cultura'', a cura di e con [[Francesco Forgione]] e [[Isaia Sales]], 4 voll., Soveria Mannelli, Rubbettino, 2011-2016.
<!-- Non aggiungere testi che non siano stati usati per la redazione dell'articolo!!! Per l'intera bibliografia sulle mafie vedere invece l'articolo lincato "Bibliografia sulle mafie". Grazie. -->
*[[Giuseppe Carlo Marino]], ''Storia della Mafia'', Roma, Newton Compton, 2012.
*[[Isaia Sales]], ''Storia dell’Italia mafiosa. Perché le mafie hanno avuto successo'', Soveria Mannelli, Rubbettino, [[2015]].
*Giovanni Pagliaro, ''Mafia vecchia mafia nuova'', in: ''Calabria libri'', I, n.1-2, Gennaio-Giugno 1982, Rubbettino Ed., Soveria Mannelli, pp.&nbsp;94–105.
*[[Gaetano Falzone]], ''Storia della Mafia'', Flaccovio, Palermo, 1984; Rubbettino, 2019.
*[[Federico Varese]], ''Vita di mafia. Amore, morte e denaro nel cuore del crimine organizzato'', Torino, Einaudi, 2017.
 
== Voci correlate ==
{{Div col|cols=2|small=no}}
* [[Addiopizzo Catania]]
* [[AddiopizzoArcheomafia]]
* [[Ammazzateci tutti]]
* [[Associazione mafiosa]]
* [[Beati Paoli]]
* [[Bernardo ProvenzanoCorruzione]]
* [[Criminalità]]
* [[Commissione parlamentare Antimafia]]
* [[Criminalità organizzata transnazionale]]
* [[Direzione Generale Antimafia]]
* [[Delinquenza]]
* [[Direzione investigativa antimafia]]
* [[Francesco CampanellaGarduna]]
* [[LiberaEcomafia]]
* [[SalvatoreFamiglia Riina(mafia)]]
* [[TestimoneMade di giustiziaman]]
* [[VittimeMafia delin DovereItalia]]
* [[VittimeMano dellaNera Camorra(estorsione)]]
* [[VittimeMovimento della mafiaantimafia]]
* [[Organizzazione criminale]]
* [[Vittime della 'Ndrangheta]]
* [[Omertà]]
* [[Vittime della Sacra Corona Unita]]
* [[Vittime di Cosa NostraOnore]]
* [[Pentitismo]]
* [[Voto di scambio]]
{{Div col end}}
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|etichetta=mafiainterprogetto|q|q_preposizione=sulla|wikt=mafia|commons=Category:Mafia|commons_preposizione=sulla}}
{{Interprogetto/notizia|Provenzano arrestato dalla Polizia}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://it.youtube.com/watch?v=3L-4sG1v1MU Video in ricordo delle Vittime della mafia]
* {{cita web|http://www.interno.it/dip_ps/dia/|Direzione Investigativa Antimafia}}
*{{Dmoz|http://dmoz.org/World/Italiano/Societ%c3%a0/Crimine/|Crimine}}
* {{cita web|http://www.camera.it/_bicamerali/leg15/commbicantimafia/documentaistituzionale/147/schedabase.asp|Documentazione parlamentare antimafia}}
* [http://www.assovittime.com/ www.assovittime.com Associazione familiari vittime del dovere]
* {{cita web|https://www.liberainformazione.org/|LiberaInformazione. Osservatorio sull'informazione per la legalità e contro le mafie}}
* [http://http://www.archivio900.it/it/libri/index.aspx?c=1060&o=a www.archivio900.it Biblografia ragionata completa su Mafia, Camorra, 'Ndrangheta]
* [https://mafieinliguria.it/ Osservatorio sulle Mafie in Liguria] (Libera Liguria)
* [http://www.vittimedeldovere.it/ www.vittimedeldovere.it] sito dell'Associazione Vittime del Dovere.
* {{cita web|http://www.letteratura.rai.it/articoli/un-fatto-umano-una-graphic-novel-per-raccontare-la-mafia/14251/default.aspx|Una graphic novel per raccontare la mafia, sul portale RAI Letteratura}}
* [http://www.sintesidialettica.it Dossier] sulla Mafia sulla rivista on-line di storia e dottrina politica ''Sintesi Dialettica''
* {{cita web | 1 = http://www.bancaditalia.it/interventi/integov/2011/mafie-al-nord/draghi-110311.pdf | 2 = Mario Draghi. Le mafie a Milano e nel Nord: aspetti sociali ed economici, Università d. Studi, Milano, 11 marzo 2011 | accesso = 10 giugno 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110911022935/http://www.bancaditalia.it/interventi/integov/2011/mafie-al-nord/draghi-110311.pdf | dataarchivio = 11 settembre 2011 | urlmorto = sì}}
* [http://www.addiopizzocatania.org/ www.addiopizzocatania.org Associazione di cittadini catanesi contro la mafia]
* {{cita web|https://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/023/008_RS/00000001.pdf|XIV Legislatura – Disegni di legge e relazioni - Documenti parlamentari}}
*[http://www.parlamento.it/parlam/bicam/mafia/relazioni.htm Relazioni della commissione parlamentare antimafia]
* {{cita web | 1 = http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/camorra-mafia-ndrangheta-parte-ii-origine-ma/ | 2 = Accademia della Crusca - Origine della parola Mafia, 31 marzo 2014 | accesso = 18 gennaio 2020 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180628044147/http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/camorra-mafia-ndrangheta-parte-ii-origine-ma | dataarchivio = 28 giugno 2018 | urlmorto = sì}}
*[http://www.parlamento.it/parlam/bicam/mafia/docs/23-31.pdf Relazione parlamentare XXIII 31] <small>(formato .pdf) Utile per capire la storia recente della mafia, le attività di finanziamento e le radici sociali del fenomeno</small>
* [http://www.interno.it/dip_ps/dia/index.htm Direzione Investigativa Antimafia] ospitata nel sito del Ministero dell'Interno
* La mafia siciliana, vista dai viaggiatori del tardo Ottocento. In www.leinchieste.com [http://www.leinchieste.com/viaggiatori_e_mafia.htm]
*[http://www.misteriditalia.com/giuliano/strage-portella/ Portella sul sito Misteri d'Italia]
*[http://nonsoloportella.splinder.com Nonsoloportella.splinder.com]
*[http://www.edscuola.com/archivio/interlinea/interlinea13.html Edscuola.com]
*[http://montagna-longa.noblogs.org/post/2006/05/06/il-fascista-giuliano-i-legami-tra-il-bandito-e-l-estrema-destra-di-attilio-bolzoni-tratto-da-la-repubblica-sabato-28-aprile-2007 Rapporto sui legami fra Giuliano ed i fascisti]
*[http://www.centroimpastato.it/publ/online/portella_narcomafie.php3 centro [[Peppino Impastato]]]
*[http://www.leinchieste.com Le inchieste]
 
{{Criminologia}}
*[http://www.perlasicilia.it/canicattì/storia/strage_21.dicembre.1947/index.HTM La strage di Canicattì, 21 dicembre 1947]
*[http://www.leinchieste.com/casarrubea_dossier_stragi.htm stragi Dossier a cura di Giuseppe Casarrubea. Inchiestadi Giuseppe Casaribea [[Partinico]]]
*[http://www.leinchieste.com/scelba_portella.htm L'attestato di benemerenza rilasciato al bandito Gaspare Pisciotta a firma del ministro Scelba]
*[http://www.edscuola.com/archivio/interlinea/stragi_47.htm LE STRAGI DEL 47 NEI RAPPORTI DI POLIZIA]
*[http://www.alleanzacattolica.org/idis_dpf/voci/m_mafia.htm La voce MAFIA, scritta dal magistrato Domenico Airoma]
*[http://www1.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/ministero/dipartimenti/dip_pubblica_sicurezza/direzione_centrale_della_polizia_criminale/scheda_16056.html Lista dei 30 criminali più ricercati d'Italia]
 
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