Attentati di Nāṣiriya: differenze tra le versioni

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{{Incidente
I militari italiani partecipanti alla missione militare in [[Iraq]] "[[Antica Babilonia]]", seguita alla [[seconda guerra del golfo]], sono stati oggetto di alcuni attentati e agguati, che hanno provocato un totale di circa 50 vittime (di cui 25 italiani).
|titolo = Attentati di Nassiriya
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|nazione = IRQ
|luogo = [[Nāṣiriyya]]
|data-inizio = 12 novembre [[2003]]
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|obiettivo = [[Esercito Italiano]] e [[Arma dei Carabinieri]] della missione [[Operazione Antica Babilonia]]
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|vittime = circa 50 (di cui 25 italiani)
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|sospetti = [[Abu Musab al-Zarqawi|Abū Musʿab al-Zarqāwī]]
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}}
Gli '''attentati di Nassiriya''' furono alcuni attacchi avvenuti dal [[2003]] al [[2006]] durante la [[guerra in Iraq]] nella città di [[Nāṣiriyya]] contro le [[forze armate italiane]] partecipanti alla missione militare denominata "[[Operazione Antica Babilonia]]", il più grave dei quali fu la strage del 12 novembre 2003 che provocò 28 morti (19 italiani).
 
Questi attacchi provocarono un totale di circa 50 vittime (di cui 25 italiani).
==Nasiriya==
[[Nasiriya]] (spesso indicata come Nassiriya dalla stampa italiana; in {{arabo| الناصرية| al-Nāṣiriyya}}) è una città [[Iraq|irachena]], capoluogo della regione irachena di [[Dhi Qar]], sede di importanti [[giacimento|giacimenti]] petroliferi.
 
== Storia ==

=== Operazione Antica Babilonia ===
{{Vedi anche|Operazione Antica Babilonia}}
Nel mese di marzo [[2003]] iniziainiziò l'operazione ''Iraqi Freedom'' (OIF), o [[Guerra in Iraq|seconda guerra del golfoGolfo]], da parte di una coalizione composta principalmente degli eserciti [[Regno Unito|britannico]] e [[Stati Uniti d'America|statunitense]] e da altri Stati. Il [[1º maggio]] [[2003]] la [[guerra]] èfinì ufficialmente finita, anche se di fatto gli eserciti stranieri non hannoriuscirono mai avutoa stabilire il controllo pieno del territorio, subendo enormidure perdite dovute ad attacchi ricorrenti.
 
La [[risoluzione ONU 1483]] del 22 maggio [[2003]] approvata dal [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite]] invitò tutti gli Stati a contribuire alla rinascita dell'Iraq, favorendo la sicurezza del popolo iracheno e lo sviluppo della nazione.
 
L'[[Italia]] partecipò attraverso la [[operazione Antica Babilonia|missione "Antica Babilonia"]] fornendo unità militari dislocate nel sud del Paese, con base principale a [[Nāṣiriyya]], capoluogo della regione irachena di [[Governatorato di Dhi Qar|Dhi Qar]] sede di importanti [[giacimento|giacimenti]] petroliferi.
La [[risoluzione ONU 1483]] del [[22 maggio]] [[2003]] approvata dal [[Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite|Consiglio di Sicurezza]] delle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]] invita tutti gli Stati a contribuire alla rinascita dell'Iraq, favorendo la sicurezza del popolo iracheno e lo sviluppo della nazione.
 
L'[[Italia]] partecipa attraverso la missione "Antica Babilonia" fornendo forze armate dislocate nel sud del Paese, con base principale a Nassiriya, sotto la guida inglese. La missione italiana èebbe iniziatainizio il [[15 luglio]] [[2003]] ede èfu un'operazione militare con finalità di ''[[peacekeeping]]'' (mantenimento della pace), che haaveva i seguenti obbiettiviobiettivi:
 
* ricostruzione del "comparto sicurezza" iracheno attraverso l'assistenza per l'addestramento e l'equipaggiamento delle forze, a livello centrale e locale, sia nel contesto della [[NATO]] sia sul piano bilaterale;
* creazione e mantenimento della necessaria cornice di sicurezza;
* concorso al ripristino di infrastrutture pubbliche ede alla riattivazione dei servizi essenziali;
* rilevazioni radiologiche, biologiche e chimiche;
* concorso all'ordine pubblico;
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* controllo del territorio e contrasto alla criminalità.
 
La missione terminaterminò il [[1º dicembre]] [[2006]].
 
=== La strage del 12 novembre 2003 ===
 
{{Incidente
==Attentato del [[12 novembre]] [[2003]]==
{{Strage
|titolo= Strage di Nassiriya
|immagine=
|didascalia=
|nazione=IRQ
|luogo= Nassiriya, Iraq
|luogo= [[Nāṣiriya]], Iraq
|data= 12 novembre 2003
|obiettivo= Militari italiani <br/> Base della [[Multinational Specialized Unit|MSU]] dei [[Carabinieri]]
|obbiettivo= Militari italiani
|ora= 10:40 (ora irachena)
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|ora-fine=
|evento = Attentato
|tipologia= Esplosione [[kamikaze]]
|tipologia= attentato suicida
|vittime= 28
|feriti=
|esecutori= Militanti di Al Qaedaal-Qāʿida
|sospetti=
|motivazione=
}}
Il comando dell{{'}}''Italian Joint Task Force'' (IJTF) si trovava a 7 chilometri da Nassiriya, in una base denominata ''White Horse'', distante circa 4 chilometri dal comando statunitense di Tallil. Il reggimento MSU/IRAQ ([[Multinational Specialized Unit]]), composto da personale dei Carabinieri italiani e dalla [[Gendarmeria romena]] (a cui poi si aggiungeranno, a fine novembre 2003, 120 uomini della [[Guardia nazionale repubblicana (Portogallo)|Guardia nazionale repubblicana portoghese]]), era diviso su due postazioni: le basi ''Maestrale'' e ''Libeccio'', entrambe poste al centro dell'abitato di Nāṣiriyya. Presso la base ''Maestrale'' (nota anche con il termine ''Animal House''), che durante il regime di [[Saddam Hussein]] era sede della camera di commercio, era acquartierata l'unità di manovra. Presso la ''Libeccio'' avevano sede sia il Battaglione MSU, sia il Comando del Reggimento MSU/IRAQ.
Il [[12 novembre]] [[2003]] avviene il primo grave '''attentato di Nassiriya'''. Alle ore 10:40 ora locale ([[Tempo coordinato universale|UTC]] +03:00), le 08:40 in [[Italia]], un camion cisterna pieno di [[esplosivo]] scoppiò davanti la base MSU (Multinational Specialized Unit) italiana dei Carabinieri, provocando l'esplosione del deposito munizioni della base e la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili. Il tentativo del Carabiniere Andrea Filippa, di guardia all'ingresso della base "Maestrale", di fermare con il fucile Ar 70/90 in dotazione i due [[kamikaze]] riesce, tant'è che il camion non esplode all'interno della caserma ma sul cancello di entrata, altrimenti la strage sarebbe stata di ben più ampie dimensioni. I primi soccorsi furono prestati dai Carabinieri stessi, dalla nuova polizia irachena e dai civili del luogo. Nell'esplosione rimase coinvolta anche la ''troupe'' del [[regista]] Stefano Rolla che si trovava sul luogo per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a Nassiriya da parte dei soldati italiani, nonché i militari dell'esercito italiano di scorta alla troupe che si erano fermati lì per una sosta logistica.
 
Il 12 novembre [[2003]] alle ore 10:40 ora locale ([[Tempo coordinato universale|UTC]] +03:00), le 08:40 in [[Italia]], un camion cisterna pieno di [[esplosivo]] scoppiò davanti all'ingresso della base ''Maestrale'', sede della MSU italiana dei [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]], provocando successivamente l'esplosione del deposito munizioni e la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili.
===Le persone coinvolte===
 
L'appuntato Andrea Filippa, di guardia all'ingresso della base principale, riuscì a uccidere i due attentatori, tant'è che il camion non esplose all'interno della caserma ma sul cancello di entrata, evitando così una strage di più ampie proporzioni. I primi soccorsi furono prestati dai Carabinieri stessi, dalla nuova polizia irachena e dai civili del luogo.
L'attentato provoca 28 morti, 19 italiani e 9 iracheni. Gli italiani sono:
*i [[Arma dei Carabinieri|carabinieri]]
** '''Massimiliano Bruno''', maresciallo aiutante, Medaglia d'Oro di Benemerito della cultura e dell'arte
** '''[[Giovanni Cavallaro]]''', sottotenente [[Immagine:Nassiriya - Aureliano Amadei.jpg|thumb|200px|right|Il Presidente Ciampi in visita ad Aureliano Amadei, uno dei feriti della troupe del regista Stefano Rolla]]
** '''Giuseppe Coletta''', brigadiere
** '''Andrea Filippa''', appuntato
** '''Enzo Fregosi''', maresciallo luogotenente
** '''Daniele Ghione''', maresciallo capo
** '''Horatio Majorana''', appuntato
** '''Ivan Ghitti''', brigadiere
** '''Domenico Intravaia''', vice brigadiere
** '''Filippo Merlino''', sottotenente
** '''Alfio Ragazzi''', maresciallo aiutante, Medaglia d'Oro di Benemerito della cultura e dell'arte
** '''Alfonso Trincone''', Maresciallo aiutante
*i [[militare|militari]] dell'[[Esercito italiano|esercito]]
** '''Massimo Ficuciello''', capitano
** '''Silvio Olla''', maresciallo capo
** '''Alessandro Carrisi''', primo caporal maggiore
** '''Emanuele Ferraro''', caporal maggiore capo scelto
** '''Pietro Petrucci''', caporal maggiore
*i civili
** '''Marco Beci''', cooperatore internazionale
** '''Stefano Rolla''', regista
 
L'attentato provocò 28 morti, 19 italiani e 9 iracheni. Nell'esplosione rimase coinvolta anche la ''troupe'' del [[regista]] [[Stefano Rolla]] che si trovava sul luogo per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a Nassiriya da parte dei soldati italiani, nonché i militari dell'esercito italiano di scorta alla troupe, che si erano fermati lì per una sosta logistica.
Inoltre l'attentato provoca circa 140 feriti.
[[Immagine:Nassiriya - Camera ardente.jpg|thumb|left|180px|Il Presidente [[Carlo Azeglio Ciampi]] rende omaggio alle vittime al Vittoriano]]
I caduti delle Forze Armate Italiane appartenevano al [[13 Reggimento Carabinieri ]] di [[ Gorizia]] ed al [[7º Reggimento Carabinieri "Trentino-Alto Adige"]] di [[Laives]] al [[Reggimento San Marco]], alla [[Brigata Paracadutisti Folgore|Brigata Folgore]], al [[Reggimento Trieste]], al [[Reggimento Savoia]], al [[Reggimento Trasimeno]] , . Sono morti anche alcuni appartenenti alla [[Brigata Sassari]] che stavano scortando la troupe cinematografica di Stefano Rolla e 3 militari del 6° Reggimento Trasporti della Brigata Logistica di Proiezione, che stavano scortando il cooperatore internazionale Marco Beci.
[[Immagine:Nassiriya - Funerali di Stato.jpg|thumb|220px|Un momento dei funerali di Stato dei caduti a Nassiriya, 18 novembre 2003]]
La camera ardente per tutti gli italiani morti venne allestita nel Sacrario delle Bandiere del [[Monumento Nazionale a Vittorio Emanuele II|Vittoriano]], dove fu oggetto di un lungo pellegrinaggio di cittadini. I funerali di Stato si svolsero il [[18 novembre]] [[2003]] nella [[basilica di San Paolo fuori le mura]], a Roma, officiati dal cardinale [[Camillo Ruini]], alla presenza delle più alte autorità dello Stato, e con vasta (circa 50.000 persone) e commossa partecipazione popolare;<ref>[http://www.corriere.it/Rubriche/Infografiche/flash/funerali.swf Funerale dei caduti di Nassiriya ]</ref> le salme giunsero nella basilica scortati da 40 corazzieri a cavallo. Per quel giorno fu proclamato il lutto nazionale.
 
Il Comando dellL'Italianattentato Joint Task Force (IJTF) si trovava a Tallil, a 7 chilometri da Nassiriya, vicino al Comando USA. Il Reggimento carabinieri MSU era diviso su due postazioni:ridusse la base "''Maestrale", dove è avvenuto l'attentato,' ala centrouno di Nassiriya e durante il regimescheletro di [[Saddam Hussein]] era sede della [[Camera di Commercio]]cemento. L'altra sede, era la Base "Libeccio" o "''Animal houseLibeccio''", distante poche centinaia di metri dalla prima, e gravementevenne danneggiata anch'essa dall'esplosione. Era infatti intendimento dei Carabinieri, contrariamente alla scelta dell'Esercito di stabilirsi lontano per avere una maggiore cornice di sicurezza, di posizionarsi nell'abitato per un maggior contatto con la popolazione. Due mesi dopo l'attentato, il Reggimento CC lasciò definitivamente anche la Basebase "''Libeccio"'', trasferendosi alla base di "''Camp Mittica"'' nell'ex aeroporto di [[Tallil]], a 7 &nbsp;km da NassiriyaNāṣiriyya.
 
===Le= inchiesteVittime ====
Le vittime italiane furono:
Due sono le inchieste aperte su questi fatti. Una avviata dalle autorità militari vuole scoprire se è stato fatto tutto il necessario per prevenire gli attacchi. Le due forze armate coinvolte sono giunte a conclusioni diverse; l'Esercito ha chiesto una consulenza al generale Antonio Quintana, secondo il quale sistemare la base al centro della città e senza un percorso obbligato a zig-zag per entrare all'interno di essa è stato un errore. Mentre per la commissione nominata dall'Arma dei Carabinieri e guidata dal generale Virgilio Chirieleison non ci sono state omissioni nell'organizzazione della sicurezza della base. Lo stesso Abu Omar al Kurdi, terrorista di [[Al Qaida|al-Qāˁida]] reo confesso dell'organizzazione dell'attentato, ha affermato che era stata scelta la "Base Maestrale" in quanto si trovava lungo una strada principale che non poteva essere chiusa.<ref>[http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=&idart=8010 Articolo di PeaceReporter]</ref>
* i [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]]<ref>{{cita web|url= http://www.carabinieri.it/arma/curiosita/non-tutti-sanno-che/b/bruno-massimiliano/|titolo= Conferimenti e scheda biografica |accesso= 9 luglio 2018|sito= Carabinieri.it|urlarchivio= |dataarchivio= }}</ref>
** Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante, Medaglia d'Oro di Benemerito della cultura e dell'arte
** Giovanni Cavallaro, sottotenente
** Giuseppe Coletta, brigadiere
** Andrea Filippa, appuntato
** [[Enzo Fregosi]], maresciallo luogotenente
** Daniele Ghione, maresciallo capo
** Horacio<ref>http://www.difesa.it/NR/exeres/2529A2DF-1558-4B83-8C65-36BED323DCE9,frameless.htm?NRMODE=Published</ref> Majorana, appuntato
** Ivan Ghitti, brigadiere
** Domenico Intravaia, vicebrigadiere
** Filippo Merlino, sottotenente
** Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante, Medaglia d'Oro di Benemerito della cultura e dell'arte
** Alfonso Trincone, maresciallo aiutante
* i [[militare|militari]] dell'[[Esercito italiano]]
** Massimo Ficuciello, capitano
** Silvio Olla, maresciallo capo
** Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore
** Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto
** Pietro Petrucci, caporal maggiore
* i civili
** Marco Beci, cooperatore internazionale<ref>{{Cita web|url=https://www.rainews.it/tgr/marche/articoli/2023/11/pergola-omaggia-cooperante-internazionale-marco-beci-vittime-nassiriya-missione-pace-marche-solidarieta-1989f5cb-27b7-481a-aea3-56ffc119268d.html|titolo=Pergola ha omaggiato il cooperante internazionale Marco Beci, una delle vittime di Nassiriya|sito=RaiNews|data=20 novembre 2023|lingua=it|accesso=17 novembre 2024}}</ref>
** [[Stefano Rolla]], regista
 
[[File:Nassiriya - Camera ardente.jpg|miniatura|sinistra|Il presidente Ciampi rende omaggio alle vittime al Vittoriano]]
L'altra inchiesta è stata aperta dalla procura di Roma per cercare di individuare gli autori del gesto. Il suo lavoro non è facile dato che deve lavorare su un territorio straniero in cui le condizioni non sono stabili. L'unica cosa stabilita con certezza è che a scoppiare è stato un camion cisterna con 150-300 kg<ref>{{Cite news|url=http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/esteri/iraq5/nassi/nassi.html|title=Nassiriya, 10,40 del mattino strage di italiani in Iraq|work=[[La Repubblica]]|date=12 novembre 2003|accessdate=5 novembre 2007}}</ref> di tritolo mescolato a liquido infiammabile. Il [[24 maggio]] [[2007]] il procuratore ha chiesto il rinvio a giudizio per due generali dell'esercito (i due comandanti che si sono avvicendati alla guida della Missione Antica Babilonia) ed un colonnello dei Carabinieri (il comandante pro tempore del Reggimento MSU) per il reato previsto dall'art. 98 del codice penale militare di guerra: omissione di provvedimenti per la difesa militare.
I caduti delle Forze Armate Italiane appartenevano a vari reparti dell'Arma dei Carabinieri Territoriale, al [[13º Reggimento carabinieri "Friuli Venezia Giulia"|13º Reggimento Carabinieri "Friuli Venezia Giulia"]] di [[Gorizia]] e al [[7º Reggimento Carabinieri "Trentino-Alto Adige"]] di [[Laives (Italia)|Laives]], al [[Reggimento lagunari "Serenissima"]], alla [[Brigata Paracadutisti Folgore|Brigata Folgore]], al [[66º Reggimento fanteria aeromobile "Trieste"]], al [[3º Reggimento "Savoia Cavalleria"|Reggimento Savoia Cavalleria]], al [[Reggimento Trasimeno]]. Morirono anche alcuni appartenenti alla [[Brigata Sassari]] che stavano scortando la troupe cinematografica di Stefano Rolla e 3 militari del 6º Reggimento Trasporti della Brigata Logistica di Proiezione, che stavano scortando il cooperatore internazionale Marco Beci.
[[File:Nassiriya - Funerali di Stato.jpg|miniatura|Un momento dei funerali di Stato dei caduti a Nassiriya, 18 novembre 2003]]
La camera ardente per tutti gli italiani morti venne allestita nel Sacrario delle Bandiere del [[Monumento Nazionale a Vittorio Emanuele II|Vittoriano]], dove fu oggetto di un lungo pellegrinaggio di cittadini. I funerali di Stato si svolsero il 18 novembre [[2003]] nella [[basilica di San Paolo fuori le mura]], a Roma, officiati dal cardinale [[Camillo Ruini]], alla presenza delle più alte autorità dello Stato, e con vasta (circa 50.000 persone) e commossa partecipazione popolare;<ref>{{cita testo|url=http://www.corriere.it/Rubriche/Infografiche/flash/funerali.swf|titolo=Funerale dei caduti di Nāṣiriya}}</ref> le salme giunsero nella basilica scortati da 40 corazzieri a cavallo. Per quel giorno fu proclamato il lutto nazionale.
 
==== Feriti sopravvissuti ====
{{Interprogetto/notizia|Strage di Nassiriya: tre rinviati a giudizio|data=24 maggio 2007}}
[[File:Nassiriya - Aureliano Amadei.jpg|miniatura|destra|Il presidente [[Carlo Azeglio Ciampi]] in visita ad Aureliano Amadei, uno dei feriti della troupe del regista Stefano Rolla]]
Nell'attentato rimasero feriti altri 20 italiani: 15 carabinieri, quattro soldati e un civile.<ref>{{Cita web|url=https://www.toscanaoggi.it/Toscana/ATTENTATO-DI-NASSIRYA-SALE-A-19-IL-BILANCIO-DELLE-VITTIME-ITALIANE|titolo=ATTENTATO DI NASSIRYA, SALE A 19 IL BILANCIO DELLE VITTIME ITALIANE|sito=Toscana Oggi|data=13 novembre 2003|lingua=it|accesso=25 novembre 2022}}</ref>
 
Carabinieri di guardia alla base:
Si sospetta che [[Abu Musab al-Zarqawi|Abū Musˁab al-Zarqāwī]] sia il mandante degli attentati, appoggiato dagli estremisti [[sunniti]], mentre per la parte finanziaria si pensa ad un professore di teologia che lavora all'ateneo di [[Bagdad]]. Un'altra ipotesi porta verso il coinvolgimento di una cellula [[terrorismo|terroristica]] [[Libano|libanese]] molto vicina agli ambienti di [[Al Qaida|al-Qāʿida]], infatti le modalità dell'attacco ricordano altri attentati accaduti in Libano ed, inoltre, alcuni terroristi arrestati a [[Beirut]] avrebbero raccontato diversi particolari della strage di Nassiriya. Entrambe le piste portano, comunque, ad un coinvolgimento di persone venute da fuori della provincia di Dhī Qar a prevalenza [[Sciiti|sciita]] e questo confermerebbe quanto affermato dai vertici della base "Maestrale", cioè che non c'erano motivi particolari di preoccupazione in quanto la popolazione locale non era ostile verso i militari italiani e gli estremisti locali venivano monitorati con attenzione.
* Maresciallo ordinario Riccardo Saccotelli
* Carabiniere scelto Mario Alberto Caldarone
* Carabiniere scelto Matteo Stefanelli
* Appuntato Roberto Ramazzotti
 
Erano invece all'interno della palazzina:
===Onorificenze ed intitolazioni===
* Brigadiere Paolo Di Giovanni
I morti ed i feriti dell'attentato sono stati insigniti della [[Croce d'Onore]] con una cerimonia tenutasi il [[12 novembre]] [[2005]] presieduta dal [[Presidente della Repubblica]] [[Carlo Azeglio Ciampi]].
* Maresciallo Marilena Jacobini
* Maresciallo Vittorio De Rasis
* Maresciallo Maurizio Lucchesi
* Vicebrigadiere Roberto Gigli
* Vicebrigadiere Daniele Livieri
* Appuntato Scelto Ivan Buia
* Appuntato Marco Pinna
* Appuntato Antonio Altavilla
* Vicebrigadiere Cosimo Visconti
 
All'interno del cortile della base si trovavano invece:
Alle vittime dell'attentato, inoltre, sono state intitolate numerose vie, piazze e monumenti un po' in tutta Italia tra le quali:
* Caporale scelto Alessandro Mereu
{{Cassetto|titolo=Toponomastica commemorativa|testo=
* Caporale scelto Umile Groccia
* [[Alcamo]] ([[Provincia di Trapani|Trapani]]), piazza cittadina
* Caporale Federico Boi
* [[Anzio]] ([[Provincia di Roma|Roma]]), piazzale
* [[Aureliano Amadei]], aiuto regista di Stefano Rolla.<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/esteri/2012/01/23/news/nassiriya_arresto_responsabili_attacco_italiani-28621350|titolo=Arrestati membri cellula terroristica
* [[Arona]] ([[Provincia di Novara|Novara]]), lungo lago
Attaccarono gli italiani a Nassiriya|data=23 gennaio 2012}}</ref>
* [[Arzignano]] ([[Provincia di Vicenza|Vicenza]]), via cittadina
* [[Avola]] ([[Provincia di Siracusa|Siracusa]]), scuola cittadina al Brigadiere Giuseppe Coletta
* [[Mojo Alcantara]] ([[Messina]]), piazza cittadina
* [[Bari]], viale
*[[Benevento]], via cittadina
* [[Biancavilla]] ([[Provincia di Catania|Catania]]), piazzetta lungo viale dei Fiori
* [[Bologna]], piazza
* [[Bolsena]], piazza
* [[Borgonovo Val Tidone]] ([[Provincia di Piacenza|Piacenza]]), via cittadina
* [[Budrio]] ([[provincia di Bologna|BO]]), 6° reggimento trasporti: monumento e viale
* [[Calvello]] ([[Provincia di Potenza|Potenza]]), piazza intitolata al Sottotenente Filippo Merlino
* [[Cantù]] ([[Provincia di Como|Como]]), parcheggio dell'ospedale intitolato ai "Caduti di Nassiriya"
* [[Caronno Varesino]] ([[Provincia di Varese|Varese]]), nuova via del paese
* [[Carpenedolo]] ([[Provincia di Brescia|Brescia]]), via cittadina
* [[Castel San Giorgio]] ([[Provincia di Salerno|salerno]]), piazza
* [[Castelbaldo]] ([[Provincia di Padova|Padova]]), via cittadina intitolata ai Caduti di Nasiriyah,targa commemorativa caduti in Iraq
* [[Castrofilippo]] ([[Provincia di Agrigento|Agrigento]]), monumento
* [[Colleferro]] ([[Provincia di Roma|Roma]]), piazza
* [[Floridia]] ([[Provincia di Siracusa|Siracusa]]), piazzale intitolato ai Caduti di Nassiriya
* [[Gagliano del Capo]] ([[Provincia di Lecce|LE]]), via "Caduti di Nassiryia"
* [[Gorla Minore]] ([[Provincia di Varese]]), Parco intitolato ai Caduti di Nassiriya
* [[Grumo Nevano]] ([[Provincia di Napoli|Napoli]]), Parco
* [[Latina]], piazzale antistante il comando provinciale dei carabineri
* [[Lamezia Terme]] ([[Provincia di Catanzaro|Catanzaro]]), via cittadina
* [[Manerba del Garda]] ([[Provincia di Brescia|Brescia]]), lapide
* [[Massarosa]] ([[Provincia di Lucca|Lucca]]), parco comunale
* [[Massafra]] ([[Provincia di Taranto|Taranto]]), piazza
* [[Matino]] ([[Provincia di Lecce|Lecce]]), monumento dirimpetto alla locale stazione dei Carabinieri
* [[Messina]], piazza
* [[Mestre]] ([[Provincia di Venezia|Venezia]]), piazzetta in località Carpenedo.
* [[Minturno]] ([[Provincia di Latina|Latina]]), piazzale sul Lungomare di Scauri
* [[Mombercelli]] ([[Provincia di Asti|Asti]]), viale
* [[Monteleone di Spoleto]] ([[Provincia di Perugia|Perugia]]), monumento
* [[Norcia]] ([[Provincia di Perugia|Perugia]]), lapide e via cittadina
* [[Novara]], viale e monumento ai caduti, viale intitolato a Massimo Ficuciello
* [[Novi Ligure]] ([[Provincia di Alessandria|Alessandria]]), via cittadina
* [[Orzinuovi]] ([[Provincia di Brescia|Brescia]]), piazzale
* [[Paternò]] ([[Provincia di Catania|Catania]]), piazza
* [[Palagianello]] ([[Provincia di Taranto]]), Monumento "Ala della Memoria" ai caduti di Nassiriiya
* [[Pedivigliano]] ([[Provincia di Cosenza|Cosenza]]), campo di calcetto in località Pittarella
* [[Peschiera Borromeo]] ([[provincia di Milano|Milano]]), via
* [[Poggio Renatico]] ([[Provincia di Ferrara]]), via
* [[Pomarico]] ([[Provincia di Matera|Matera]]), monumento
* [[Pontedera]] ([[Provincia di Pisa|Pisa]]), piazza
* [[Ragusa]] ([[Provincia di Ragusa|Ragusa]]), piazza "Caduti di Nassiriya" dove ha la sede la Caserma dei Carabinieri
* [[Rimini]], viale Caduti di Nassiriya, una delle vie più grandi della città
* [[Rodi Garganico]] ([[Provincia di Foggia|Foggia]]), piazzetta
* [[Sant'Antonino di Susa]] ([[Provincia di Torino|Torino]]), via cittadina
* [[Sommariva del Bosco]] ([[Provincia di Cuneo|Cuneo]]), via "Caduti di Nassiriya"
* [[Soncino]] ([[Provincia di Cremona|Cremona]]), piazza
* [[Taranto]] via cittadina "caduti di nassiriya"
* [[Tollo]] ([[Provincia di Chieti|Chieti]]), piazza
* [[Torre del Greco]] ([[Napoli]]) piazza "Caduti di Nassirya"
* [[Tortona]] ([[Provincia di Alessandria|Alessandria]]), piazzetta e monumento
* [[Tresana]] ([[Provincia di Massa Carrara|Massa Carrara]]), piazza intitolata al Sottotenente Enzo Fregosi
* [[Trieste]], piazza e lapide
* [[Vailate]] ([[Provincia di Cremona|Cremona]]), via
* [[Volla]] ([[Napoli]]), via
* [[Loreto]] ([[Ancona]]), via
}}
 
==== Le inchieste ====
==Gli scontri del [[6 aprile]] [[2004]] a Nassiriya==
A seguito dell'attentato vennero aperte due inchieste: una fu avviata dalle autorità militari con lo scopo di verificare se tutte le misure necessarie erano state prese per prevenire gli attacchi, mentre la seconda venne aperta dalla procura di Roma per cercare di individuare gli autori del gesto. Nella prima inchiesta, guidata dalle forze armate dell'Esercito e dall'Arma dei Carabinieri, si giunsero a conclusioni diverse; l'Esercito chiese una consulenza al generale [[Antonio Quintana]], secondo il quale sistemare la base al centro della città e senza un percorso obbligato a zig-zag per entrare all'interno di essa fu un errore. La commissione nominata dall'Arma dei Carabinieri e guidata dal generale Virgilio Chirieleison concluse invece che non ci furono omissioni nell'organizzazione della sicurezza della base. Abū ʿOmar al-Kurdī, terrorista di [[Al Qaida|al-Qāʿida]] reo confesso dell'organizzazione dell'attentato, affermò che era stata scelta la base ''Maestrale'' in quanto si trovava lungo una strada principale che non poteva essere chiusa.<ref>{{Cita web |url=http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=&idart=8010 |titolo=Articolo di PeaceReporter |accesso=24 maggio 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927210354/http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=&idart=8010 |urlmorto=sì }}</ref>
[[Immagine:Nassiriya 2004 - Mirra.jpg|thumb|180px|Ciampi in visita ad Armando Mirra, uno dei bersaglieri feriti]]
A Nassiriya, pochi mesi dopo l'attentato del 12 novembre 2003, il 6 aprile 2004, si ebbe uno scontro tra le truppe italiane e l'Esercito del Mahdi.
 
Per l'altra inchiesta, curata dalla procura di Roma, risultò complesso ricostruire gli eventi a causa delle instabili condizioni del Paese, oltretutto straniero. L'unico fatto stabilito con certezza è che a esplodere fu un camion cisterna con 400&nbsp;kg<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/esteri/iraq5/nassi/nassi.html|titolo=Nassiriya, 10,40 del mattino strage di italiani in Iraq|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=12 novembre 2003|accesso=5 novembre 2007}}</ref> di tritolo mescolato a liquido infiammabile.<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/05/24/visualizza_new.html_1795821815.html|titolo=Strage Nassiriya, assolto il colonnello Di Pauli - Cronaca - ANSA.it|accesso=3 febbraio 2023}}</ref>
I militari italiani furono impegnati nella città in uno scontro della durata di 18 ore attorno a due ponti che permettono il passaggio del fiume, nel quale furono feriti lievemente undici bersaglieri; le perdite irachene furono di una quindicina di morti, tra cui sembra una donna e due bambini, e oltre 35 feriti.
 
==== Onorificenze ====
==Attentato del [[27 aprile]] [[2006]]==
[[File:NASSIRIA5171103A.jpg|thumb|upright=1.2|Roma [[Vittoriano]], fila di persone per l'omaggio ai caduti di Nasiriya (2003)]]
{{Strage
Nessuna onorificenza è stata riconosciuta dallo stato italiano al personale di guardia che difendeva la base italiana. I morti e alcuni feriti dell'attentato vennero insigniti della [[Croce d'Onore alle vittime del terrorismo o di atti ostili]], con una cerimonia tenutasi il 12 novembre [[2005]] e presieduta dal [[Presidente della repubblica]] [[Carlo Azeglio Ciampi]]. Alla cerimonia il maresciallo ordinario Riccardo Saccotelli, ferito gravemente e di guardia all’ingresso alla base nel momento dell’attentato, non partecipò alla cerimonia e rifiutò l'onorificenza.
|titolo= Attentato di Nassiriya del 27 aprile 2006 (secondo attentato contro I Carabinieri)
 
Nel [[2009]] ai sette siciliani caduti venne conferita dalla [[Regione Siciliana|regione Sicilia]] la [[Medaglie e decorazioni degli enti locali italiani#Regione Siciliana|Medaglia d'oro al valor civile della Regione Siciliana]] alla memoria.<ref>{{cita testo|url=http://www.qds.it/2426-regione-medaglia-d-oro-per-i-caduti-a-nassirya.htm|titolo=Regione: medaglia d’oro per i caduti a Nassirya - QdS.it<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>
 
Nel [[2012]] alcune delle vittime, come [[Enzo Fregosi]] e [[Domenico Intravaia]], ottennero la [[Medaglia d'oro di "vittima del terrorismo"]].
 
====Intitolazioni====
Alle vittime dell'attentato sono state intitolate numerose vie, piazze e monumenti in tutta Italia. Monumenti a ricordo dei militari italiani caduti in missione, opera dello scultore [[Osvaldo Moi]], vennero eretti in piazze delle città di [[Torino]], [[Novara]], [[Pianezza]], in [[provincia di Torino]], e [[San Benedetto del Tronto]], in [[provincia di Ascoli Piceno]]. A Roma, nel [[Parco Schuster]] accanto alla [[Basilica di San Paolo fuori le mura]], venne dedicato il monumento "Foresta d'acciaio": il monumento è costituito da stele simboleggianti i caduti italiani, sia militari che civili rimasti uccisi.<ref>{{Cita web|url=http://mobile.060608.it/it/cultura-e-svago/verde/giardini-ville-e-parchi-urbani/parco-schuster.html|titolo=Parco Schuster / Giardini, ville e parchi urbani / Verde / Cultura e svago - 060608.it|sito=mobile.060608.it|accesso=3 febbraio 2023}}</ref>
 
Alle vittime dell'attentato è dedicata la canzone ''12 novembre'' del cantautore italiano [[Sköll]].<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=DartBraveHeart|data=9 agosto 2009|titolo=Skoll - 12 Novembre|accesso=9 settembre 2017|url=https://www.youtube.com/watch?v=mPvoNwm8Mis}}</ref>
 
==== Filmografia ====
* ''[[20 sigarette]]'' - Film del 2010 di [[Aureliano Amadei]], sopravvissuto alla strage.
* ''[[Nassiriya - Per non dimenticare]]'' - [[Fiction televisiva|Miniserie]] del 2007 in 2 puntate.
 
=== Gli scontri del 6 aprile 2004 ===
{{Vedi anche|Battaglia dei ponti di Nassiriya}}
[[File:Nassiriya 2004 - Mirra.jpg|miniatura|Ciampi in visita ad Armando Mirra, uno dei bersaglieri feriti]]
Sempre a Nassiriya, pochi mesi dopo l'attentato del [[2003]], il 6 aprile [[2004]] si ebbe uno scontro tra le truppe italiane e l'[[Esercito del Mahdi]], noto come [[Battaglia dei ponti di Nassiriya]]. La task force impiegata per l'occasione venne stanziata proprio presso la ex base logistica ''Libeccio,'' che era stata abbandonata dopo il precedente attentato.<ref name = icsm-Nassirya/>
 
I militari italiani furono impegnati in uno scontro che durò 18 ore attorno a tre ponti della città che permettevano l'attraversamento del fiume [[Eufrate]]. Nel combattimento vennero impiegate armi pesanti da ambo le parti, compresi mortai e [[RPG-7|lanciarazzi anticarro di tipo ex-sovietico]] dalle forze irachene e lanciarazzi e cannoni da 105mm da quelle italiane; durante la notte vennero anche impiegati colpi di mortaio illuminanti per rendere il tiro selettivo e minimizzare il rischio di vittime civili.<ref name = icsm-Nassirya>{{cita libro|titolo = Nassirya, la vera storia | autore= Lao Petrilli e Vincenzo Sinapi | editore = Lindau| url = http://www.icsm.it/libri/rece/nassiryacap5.html}} capitolo 5, Le battaglie dei ponti.</ref> nello scontro furono feriti lievemente sei militari italiani mentre quattro iracheni furono uccisi;<ref name = icsm-Nassirya/> altre fonti non precisate riportarono nove bersaglieri dell'[[11º Reggimento bersaglieri]] e due carristi del [[132º Reggimento carri]] di [[Cordenons]]. Le perdite irachene furono di una quindicina di morti, tra cui una donna e due bambini, e oltre 35 feriti.
 
=== Attentato del 27 aprile 2006 ===
{{Incidente
|titolo= Attentato di Nassiriya del 27 aprile 2006 (secondo attentato contro i Carabinieri)
|immagine=
|didascalia=
|nazione=IRQ
|luogo= Nassiriya, Iraq
|data= 27 aprile 2006
|obbiettivoobiettivo= Carabinieri italiani della [[Multinational Specialized Unit|MSU]]
|ora= 8:50 (ora irachena)
|ora-inizio=
|ora-fine=
|evento = Attentato
|tipologia= IEDD
|tipologia= IED
|vittime=5
|feriti=
|esecutori= Militanti dell{{'}}''Esercito Islamico in Iraq''
|sospetti=
|motivazione=
}}
La mattina del [[27 aprile]] [[2006]] un convoglio formato da quattro mezzi dei Carabinieri di MSU partì dalla base di [[Camp Mittica]] per raggiungere l'ufficio provinciale di Polizia irachena per il consueto servizio e il coordinamento dei pattugliamenti congiunti (''Provincial joint operation center'') come già avevano fatto molte altre volte. Alle 8:50 ora locale (le 6:50 in Italia) il secondo veicolo della colonna passa sopra all'ordigno posto nel centro della carreggiata. All'interno del mezzo, che ospita anche un ufficile dell'esercito italiano in qualità di ufficiale di collegamento ([[VM 90 (trasporto)|VM90P]]), si sprigiona una fiammata che causa la morte istantanea per ''shock termico'' di tre dei cinque militari presenti a bordo. La sfortuna in questo caso è fondamentale: la carica cava dell'ordigno colpisce il sottoscocca della ruota sinistra del mezzo, punto più debole della struttura e soprattutto non angolato, per cui penetra nel mezzo con una altissima temperatura trasformandone l'interno in un forno. Il maresciallo aiutante Carlo de Trizio ed il Maresciallo Aiutante Franco Lattanzio muoiono poco dopo, prima di riuscire a raggiungere l'ospedale. Il [[7 maggio]] muore anche il maresciallo aiutante Enrico Frassanito rientrato a [[Verona]], dopo le prime cure ricevute a [[Madinat al-Kuwait|Kuwait city]]; era rimasto gravemente ustionato nell'attentato.
{{Interprogetto/notizia|Attentato a Nassiriya, morti tre italiani|data=27 aprile 2006}}
{{Interprogetto/notizia|Attentato di Nassiriya: è morto anche il carabiniere superstite|data=7 maggio 2006}}
 
La mattina del 27 aprile [[2006]] un convoglio formato da quattro mezzi dei Carabinieri dell'[[Multinational Specialized Unit|MSU]] partì dalla base di [[Camp Mittica]] per raggiungere l'ufficio provinciale di Polizia irachena per il consueto servizio e il coordinamento dei pattugliamenti congiunti (''Provincial joint operation center''), come già avevano operato molte altre volte. Alle 8:50 ora locale (le 6:50 in Italia) il secondo veicolo della colonna passò sopra a un ordigno posto nel centro della carreggiata. L'ordigno si attivò e la carica cava colpì la sottoscocca della ruota sinistra del mezzo (un [[VM 90 (trasporto)|VM90P]]), punto più debole della struttura e soprattutto non angolato, per cui penetrò nel mezzo con un'alta temperatura trasformandone l'interno in un forno. La fiammata sprigionatasi causò la morte istantanea per ''shock termico'' di tre dei cinque militari presenti a bordo. Il maresciallo aiutante Carlo de Trizio morì poco dopo, prima di giungere in ospedale. Il 7 maggio morì anche il maresciallo aiutante Enrico Frassanito, rientrato a [[Verona]] dopo le prime cure ricevute a [[Madinat al-Kuwait]] (Kuwait City); era rimasto gravemente ustionato nell'attentato.
===Le persone coinvolte===
 
==== Le persone coinvolte ====
Sono deceduti in seguito all'attentato:
* '''Nicola Ciardelli''', maggiorecapitano dell'esercito, paracadutista della Brigata ''Folgore''Esercito
* '''Carlo De Trizio''', maresciallo aiutante dei carabinieri Carabinieri
* '''Enrico Frassanito''', maresciallo aiutante dei carabinieriCarabinieri
* '''Bodgan Hancu''', caporale della [[polizia militare [[Romania|rumena]]
* '''Franco Lattanzio''', maresciallo aiutante dei carabinieri Carabinieri
[[ImmagineFile:Nassiriya 2006 - Funerali.jpg|thumb|220pxminiatura|Un momento dei funerali di Stato dei militari Ciardelli, Lattanzio e De Trizio.]]
All'interno della cappella all'ospedale militare del Celio, a Roma, è statavenne allestita la camera ardente per i militari CiadelliCiardelli, De Trizio e Lattanzio.
 
Il [[2 maggio]], giornata di lutto nazionale, si sono svoltisvolsero nella [[Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri]] i funerali di Stato officiati da Monsignore [[Angelo Bagnasco]], [[ordinario militare]] per l'Italia. Erano presenti il [[Presidente della Repubblica italianaItaliana|Capo dello Stato]] [[Carlo Azeglio Ciampi]] e le più alte autorità politiche e militari.
 
Durante il funerale privato del Maggiorecapitano Ciardelli, avvenuto (il giorno [[3 maggio]] alle ore 11), nella [[Chiesa di San Nicola (Pisa)|chiesa di [[San Nicola]] a [[Pisa]], si sono svoltisvolsero anche i battesimi del figlio Niccolò e del nipote Matteo.
{{Interprogetto/notizia|Celebrati i funerali dei tre militari uccisi a Nassiriya|data=2 maggio 2006}}
 
==== Le inchieste ====
Come da prassi anche in questo caso sonovennero dueaperte ledue inchieste aperte sull'attentato, una militare e l'altra della Procura di Roma, per accertare se siafossero statostate fattointraprese tuttotutte le ilazioni possibilenecessarie per la sicurezza dei militari italiani.
 
{{senza fonte|Nelle prime ore dopo l'esplosione sono state diffuse due rivendicazioni. Una delle "Brigate dell'Imam Husayn", l'altra dell'"Esercito Islamico in Iraq" di cui fa parte [[Abu Musab al Zarqawi|Abū Musʿab al-Zarqāwī]]. La veridicità è ancora tutta da verificare.}}
 
=== Attentato del [[5 giugno]] [[2006]] ===
[[ImmagineFile:Nassiriya 2006 - Pibiri.jpg|thumb|200pxminiatura|Funerali di Alessandro Pibiri]]
Il [[5 giugno]] [[2006]], nell'anniversario dell'[[Arma dei Carabinieri]], avvieneavvenne un altro attentato ai militari italiani in missione in [[Iraq]]. Alle 21:35 ora locale un ordigno, probabilmente comandato a distanza, è statovenne fatto scoppiareesplodere al passaggio di un mezzo blindato. L'esplosione è avvenutaavvenne a circa 100km100&nbsp;km a nord di Nassiriya. Il veicolo era in testa ada un lungo convoglio di mezzi diretto a [[Tallil]]; i primi soccorsi sonofurono arrivatiforniti proprio da medici che appartenevano al convoglio.
 
Nell'attentato rimase ucciso il caporal maggiore scelto Alessandro Pibiri, mitragliere rallista del primo mezzo di scorta del convoglio, mentre altri quattro soldati, il caporal maggiore scelto Fulvio Concas, il tenente Manuel Pilia e il primo caporal maggiore Luca Daga, tutti del 152º Reggimento fanteria "Sassari", rimasero feriti, uno in maniera grave.<ref>http://www.repubblica.it/2006/06/sezioni/esteri/iraq88/attentato-nassiriya/attentato-nassiriya.html</ref>
Nell'attentato è rimasto ucciso
*caporal maggiore Alessandro Pibiri
mentre altre quattro persone sono rimaste ferite, uno in maniera grave, ma si sono tutti ristabiliti. I militari colpiti appartenevano alla [[brigata Sassari]].
 
== Il dibattito politico ==
{{Interprogetto/notizia|Un altro attentato a Nassiriya|data=5 giugno 2006}}
A seguito di ogni attentato si levò inevitabile il dibattito politico sull'eventualità di ritirare le truppe dal teatro bellico iracheno. Le forze politiche erano essenzialmente divise tra il mantenimento finanziario del contingente in Iraq, caldeggiato dalla coalizione [[Casa delle Libertà]], e il ritiro, auspicato da [[l'Unione|Unione]]. Sotto il [[Governo Prodi II|governo Prodi]] si attuò il ritiro delle truppe di stanza in Iraq, per l'operazione Antica Babilonia.
 
==Il dibattito politico==
Dopo ogni attentato si è levato inevitabile il dibattito politico sull'eventualità di ritirare le truppe dal teatro bellico iracheno. Le forze politiche sono essenzialmente divise tra il mantenimento finanziario del contingente in Iraq ([[Casa delle Libertà]]) e il ritiro ([[l'Unione|Unione]]).
Sotto il [[Governo Prodi II|governo Prodi]] si è avuto il ritiro delle truppe di stanza in Iraq per l'operazione Antica Babilonia, in verità già previsto negli ultimi mesi del [[Governo Berlusconi III|Governo Berlusconi]].
 
"Le complesse attività logistiche, iniziate il 23 settembre 2006, che consentirono il rientro in Patria di personale, mezzi e materiali continuarono fino al 30 novembre 2006.
Il 1°º dicembre 2006, alla presenza del Ministro della Difesa e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, si svolgeva la Cerimonia dell'ammainabandiera che concludeva l'impegno italiano ad An Nassiriyah." (dal sito del Ministero della Difesa).
 
Una serie di inchieste giornalistiche e di interrogazioni parlamentari hanno confermato la presenza nella regione di Nassiriya di importanti giacimenti petroliferi, utilizzati da società italiane. Secondo un'inchiesta di Rainews del 2005, ripresa poi dai quotidiani nazionali <ref>[http://209.85.129.132/search?q=cache:X44FosjlbmMJ:www.repubblica.it/2005/e/sezioni/esteri/iraq53/petroliorai/petroliorai.html+ministero%2Battivit%C3%A0%2Bproduttive%2Bnassirya&hl=it&ct=clnk&cd=10&gl=it/ Repubblica del [[13 Maggio]] [[2005]] ]</ref><ref>[http://209.85.129.132/search?q=cache:nYEptZm6BZsJ:archiviostorico.corriere.it/2005/maggio/14/Petrolio_Nassiriya_scontro_sul_dossier_co_8_050514016.shtml+ministero%2Battivit%C3%A0%2Bproduttive%2Bnassirya&hl=it&ct=clnk&cd=9&gl=it/ Corriere della Sera, [[14 Maggio]] [[2005]], pag. 15]</ref>, la regione ospita un giacimento da 2.5-3 miliardi di barili al giorno, un affare stimato in circa 300 miliardi di dollari.
 
Il dato era contenuto in uno studio commissionato dal Ministero delle Attività Produttive sei mesi prima della guerra in Iraq e tenuto segreto al Parlamento italiano. La trasmissione ha dato luogo a delle interrogazioni parlamentari <ref>[http://209.85.129.132/search?q=cache:yw0_A_BPKGcJ:www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText%3Ftipodoc%3DSindisp%26leg%3D14%26id%3D137794+ministero%2Battivit%C3%A0%2Bproduttive%2Bnassirya%2Binterrogazione%2Bparlamentare&hl=it&ct=clnk&cd=5&gl=it/]</ref>.
 
Nel 2009 venne istituita la ''Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace'', celebrata ogni anno il 12 novembre, anniversario degli attentati di Nassiriya.<ref>{{Cita news|url=http://www.ilgiornale.it/interni/destra_e_sinistra_fanno_pace_nassirya_diventa_giorno_memoria/13-11-2009/articolo-id=398606|titolo=Destra e sinistra fanno pace: Nassirya diventa giorno della memoria.|editore=[[Il Giornale]]|data=13 novembre 2009|accesso=13 novembre 2009}}</ref>
L'Italia aveva firmato un ''memorandum'' di intesa con [[Saddam Hussein]], seguito da un ''Product Sharing Agreement'', che affidava i pozzi petroliferi della regione in concessione a soggetti italiani.
 
== Proteste per il mancato conferimento della medaglia d'oro al valor militare ==
I congiunti dei militari italiani caduti in servizio a Nassiriya, protestarono in varie occasioni per il mancato conferimento della [[medaglia d'oro al valor militare]]. Durante [[elezioni politiche del 2006]], dopo il conferimento di tale onorificenza (anche se al [[medaglia d'oro al valor civile|valor civile]]) a [[Fabrizio Quattrocchi]], la protesta venne ripresa e sostenuta da esponenti politici e giornalisti, alcuni dei quali colsero l'occasione per contestare l'assegnazione della medaglia a Quattrocchi.
{{vedi anche|Fabrizio Quattrocchi#Critiche al conferimento dell'onorificenza}}
I congiunti dei militari italiani caduti in servizio a Nāṣiriyya protestarono in varie occasioni per il mancato conferimento della [[medaglia d'oro al valor militare]] o delle [[medaglia al valore dell'esercito|medaglie d'oro al valore dell'Esercito]] o [[Medaglia al valore dell'Arma dei Carabinieri|dell'Arma dei carabinieri]]. Caduti e feriti ricevettero solo la [[croce d'onore]] per le vittime di terrorismo in missione all'estero.
 
Durante [[Elezioni politiche in Italia del 2006|elezioni politiche del 2006]], dopo il conferimento della [[medaglia d'oro al valor civile]] a [[Fabrizio Quattrocchi]], la protesta venne sostenuta da esponenti politici e giornalisti, alcuni dei quali colsero l'occasione per contestare l'assegnazione della medaglia a Quattrocchi.
Maria Cimino, madre del caporal maggiore capo scelto dell'[[Esercito Italiano|Esercito]] Emanuele Ferraro, inviò una pubblica protesta al presidente Ciampi per lamentare la disparità di trattamento tenuta nei confronti di Fabrizio Quattrocchi rispetto ai caduti di [[Nassiriya]]. Analoga protesta giunse dal figlio del brigadiere dei [[Carabinieri]] Domenico Intravaia («''Non capisco perché ai nostri caduti a Nassiriya venga ancora negata la medaglia d'oro al valor militare''»<ref name="tempo">[http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=893313 «Medaglia d’oro a Quattrocchi. È polemica»], dal ''[[il Tempo|Tempo]]'', [[21 marzo]] [[2006]]</ref>) e dalla sig.ra Paola Cohen Gialli, vedova del maresciallo dei Carabinieri Enzo Fregosi, entrambi caduti nel citato attentato di Nassiriya. La sig.ra Gialli dichiarò: «''Sono incredula e amareggiata. Non ho nulla contro Quattrocchi, anzi. Ma noi stiamo conducendo questa battaglia da due anni e mezzo senza ottenere risposte. Mi sento presa in giro. A noi non interessa il lato finanziario della vicenda perché non vogliamo la medaglia d'oro per ottenere il vitalizio, ma per avere un riconoscimento perenne a chi è morto mentre serviva il proprio Paese e contribuiva a far rinascere la democrazia in Iraq. Ai nostri carabinieri non è stato dato niente e a Quattrocchi la medaglia d'oro. È un'assurdità''»<ref name="tempo" />.
[[File:Monumento ai caduti di Nassirya.jpg|miniatura|Monumento a Greve in Chianti]]
Maria Cimino, madre del caporal maggiore capo scelto dell'[[esercito italiano]] Emanuele Ferraro, inviò una pubblica protesta al presidente Ciampi per lamentare la disparità di trattamento tenuta nei confronti di Fabrizio Quattrocchi rispetto ai caduti di Nāṣiriyya. Analoga protesta giunse dal figlio del brigadiere dei [[Carabinieri]] Domenico Intravaia («''Non capisco perché ai nostri caduti a Nassiriya venga ancora negata la medaglia d'oro al valor militare''»)<ref name="tempo">{{cita testo|url=http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=893313|titolo=«Medaglia d'oro a Quattrocchi. È polemica»|postscript=nessuno|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927024418/http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=893313 }}, dal ''[[il Tempo|Tempo]]'', 21 marzo 2006</ref> e da Paola Cohen Gialli, vedova del maresciallo dei Carabinieri Enzo Fregosi, entrambi caduti nel citato attentato di Nassiriya. Gialli dichiarò: «''Sono incredula e amareggiata. Non ho nulla contro Quattrocchi, anzi. Ma noi stiamo conducendo questa battaglia da due anni e mezzo senza ottenere risposte. Mi sento presa in giro. A noi non interessa il lato finanziario della vicenda perché non vogliamo la medaglia d'oro per ottenere il vitalizio, ma per avere un riconoscimento perenne a chi è morto mentre serviva il proprio Paese e contribuiva a far rinascere la democrazia in Iraq. Ai nostri carabinieri non è stato dato niente e a Quattrocchi la medaglia d'oro. È un'assurdità''».<ref name="tempo" />
 
La concessione della [[Medaglia d'oro al valor militare]] è tuttavia prevista limitatamente a ''"coloro i quali, per compiere un atto di ardimento che avrebbe potuto omettersi senza mancare al dovere ed all'onore, abbiano affrontato scientemente, con insigne coraggio e con felice iniziativa, un grave e manifesto rischio personale in imprese belliche"''<ref>Regio decreto 4 novembre 1932, n. 1423</ref>, e come tale non venne considerata applicabile alle vittime dell'attentato di Nāṣiriyya.<ref>È altresì vero che la prestigiosa decorazione è stata concessa in passato anche per onorare le vittime di analoghi atti di terrorismo in occasione di missioni militari, come nel caso dell'[[Eccidio di Kindu]] o della [[Strage di Cima Vallona]].</ref> La concessione della [[Medaglia d'oro al valore civile]] è invece prevista per ''"premiare atti di eccezionale coraggio che manifestano preclara virtù civica e per segnalarne gli autori come degni di pubblico onore"''<ref>legge 2 gennaio 1958, n. 13</ref>, un contesto che venne considerato pertinente alle circostanze della morte di Quattrocchi.
I congiunti dei militari caduti a Nassirya hanno giudicato «insufficiente e artificiosa» l'attribuzione della [[Croce d'Onore]], una decorazione istituita per l'occasione. Sostegno alle recriminazioni dei familiari dei caduti di Nassiriya è giunta anche da [[Rosa Villecco]], vedova di [[Nicola Calipari]] e deputato dei [[democratici di sinistra]], che in un'intervista televisiva a [[Mario Adinolfi]], riguardo a Quattrocchi dichiarò che «''[si è] trovato in Iraq per problemi di disoccupazione qui in Italia e non è la stessa cosa di chi era li a servire lo Stato, ecco perché il rammarico dei parenti delle vittime di Nassiriya è comprensibile''».<ref>[[Mario Adinolfi]]. [http://www.megachip.info/modules.php?name=News&file=article&sid=2673 «Intervista a Rosa Calipari»], ''nessuno TV'', [[20 marzo]] [[2006]], citata su ''megaChip.info''.</ref>
 
I congiunti dei militari caduti a Nāṣiriyya giudicarono «insufficiente e artificiosa» l'attribuzione della sola [[Croce d'Onore]], una decorazione istituita nel 2005. Sostegno alle recriminazioni dei familiari dei caduti di Nāṣiriyya giunse anche da [[Rosa Villecco]], vedova di [[Nicola Calipari]] e deputata dei [[Democratici di Sinistra]], che in un'intervista televisiva con [[Mario Adinolfi]], riguardo a Quattrocchi dichiarò che «''[si è] trovato in Iraq per problemi di disoccupazione qui in Italia e non è la stessa cosa di chi era lì a servire lo Stato, ecco perché il rammarico dei parenti delle vittime di Nassiriya è comprensibile''».<ref>[[Mario Adinolfi]]. {{cita testo|url=http://www.megachip.info/modules.php?name=News&file=article&sid=2673|titolo=«Intervista a Rosa Calipari»|postscript=nessuno|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060427032854/http://www.megachip.info/modules.php?name=News&file=article&sid=2673 }}, ''nessuno TV'', 20 marzo 2006, citata su ''megaChip.info''.</ref>
Nel merito, si rammenta che le onorificenze al valor Militare e Civile vengono assegnate, secondo la legislazione italiana, quale riconoscimento degli «atti di insigne o eccezionale coraggio».<ref>R.D. 4/11/1932, n. 1423 e l. 2/1/1958, n. 13</ref>
 
Il 30 gennaio 2013 il [[Procura militare|procuratore militare]] Antonino Intelisano chiese che i familiari delle vittime potessero ottenere risarcimento da parte dello Stato, affermando che ''il generale non difese correttamente la base'' e ''se fossero state approntate le misure necessarie, si sarebbe evitata una tragedia di questa entità''.<ref>{{cita testo|url=http://www.grnet.it/newsdifesa/4565-strage-di-nassiriya-procura-militare-si-ai-risarcimenti-per-i-famigliari-delle-vittime|titolo=Strage di Nassiriya, procura militare, sì ai risarcimenti per i famigliari delle vittime}}</ref>
==Note==
<references />
 
==Voci correlateNote ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Eni]]
* [[Guerra in Iraq]]
* [[Militari italiani caduti in missione di pace]]
* [[Operazione Antica Babilonia]]
* [[Anja Niedringhaus]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita testo|url=https://web.archive.org/web/20120714011842/http://www.rainews24.it/ran24/inchieste/innomedelpetrolio.asp|titolo=In nome del petrolio - la verità scomoda|postscript=nessuno}} inchiesta giornalistica Rai sulla strage di Nassiriya, dal sito di RaiNews24
*[http://www.difesa.it/Approfondimenti/Ricordo_Nasiriyah/ Ricordo Nasiriyah] dal sito del Ministero della Difesa
* {{cita testo|url=https://web.archive.org/web/20120714011043/http://www.rainews24.it/ran24/inchieste/senza_medaglia.asp|titolo=Senza medaglia|postscript=nessuno}} inchiesta Rai sui motivi della mancata assegnazione delle medaglie ai caduti della strage
*[http://www.santamariadegliangeliroma.it/paginamastersing.html?codice_url=comunicato_stampa_139&lingua=ITALIANO&ramo_home=Eventi Addio alle Vittime di Nassiriya] dal sito della [[Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri|Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri (Roma)]]
* {{cita testo|url=http://www.difesa.it/Approfondimenti/Ricordo_Nasiriyah/|titolo=Ricordo Nasiriyah|postscript=nessuno}} dal sito del Ministero della Difesa
*[http://www.ansa.it/main/notizie/rubriche/specialied/20060427123133900837.html Attacco Nassiriya] speciale ANSA
* {{cita testo|url=http://www.santamariadegliangeliroma.it/paginamastersing.html?codice_url=comunicato_stampa_139&lingua=ITALIANO&ramo_home=Eventi|titolo=Addio alle Vittime di Nassiriya|postscript=nessuno}} dal sito della [[Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri|Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri (Roma)]]
*[http://www.associazionecoletta.it Associazione Giuseppe e Margherita Coletta], il sito dell'Associazione che prosegue la missione del brigadiere dei Carabinieri caduto a Nasiriyah
* {{cita testo|url=http://www.ansa.it/main/notizie/rubriche/specialied/20060427123133900837.html|titolo=Attacco Nassiriya|postscript=nessuno}} speciale ANSA
*[http://video.google.com/videoplay?docid=-7147086590533547902 Trasmissione ''Report'' del 14.11.2006 su RAI3: "Nassiriya"]
* {{cita testo|url=http://www.associazionecoletta.it|titolo=Associazione Giuseppe e Margherita Coletta|postscript=nessuno}}, il sito dell'Associazione che prosegue la missione del brigadiere dei Carabinieri caduto a Nāṣiriya
* {{cita web|url=http://video.google.com/videoplay?docid=-7147086590533547902|titolo=Trasmissione ''Report'' del 14.11.2006 su RAI3: "Nassiriya"|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110624091108/http://video.google.com/videoplay?docid=-7147086590533547902}}
* {{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=DN8mhmtdZzQ|titolo=Video in ricordo dei Carabinieri caduti}}
* {{cita testo|url=https://www.youtube.com/watch?v=US8C3t4AG_E|titolo=Strage di Nassiriya|postscript=nessuno}}, video realizzato da Accasfilm
 
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