Attentati di Nāṣiriya: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
(439 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Incidente
|titolo = Attentati di Nassiriya
|immagine =
|didascalia =
|nazione = IRQ
|luogo = [[Nāṣiriyya]]
|data-inizio = 12 novembre [[2003]]
|data-fine = 5 giugno [[2006]]
|obiettivo = [[Esercito Italiano]] e [[Arma dei Carabinieri]] della missione [[Operazione Antica Babilonia]]
|ora =
|ora-inizio =
|ora-fine =
|tipologia = attentato terroristico
|vittime = circa 50 (di cui 25 italiani)
|feriti =
|esecutori =
|sospetti = [[Abu Musab al-Zarqawi|Abū Musʿab al-Zarqāwī]]
|motivazione =
|evento =
}}
Gli '''attentati di Nassiriya''' furono alcuni attacchi avvenuti dal [[2003]] al [[2006]] durante la [[guerra in Iraq]] nella città di [[Nāṣiriyya]] contro le [[forze armate italiane]] partecipanti alla missione militare denominata "[[Operazione Antica Babilonia]]", il più grave dei quali fu la strage del 12 novembre 2003 che provocò 28 morti (19 italiani).
Questi attacchi provocarono un totale di circa 50 vittime (di cui 25 italiani).
== Storia ==
=== Operazione Antica Babilonia === {{Vedi anche|Operazione Antica Babilonia}}
Nel mese di marzo [[2003]]
La [[risoluzione ONU 1483]] del 22 maggio [[2003]] approvata dal [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite]] invitò tutti gli Stati a contribuire alla rinascita dell'Iraq, favorendo la sicurezza del popolo iracheno e lo sviluppo della nazione.
L'[[Italia]] partecipò attraverso la [[operazione Antica Babilonia|missione "Antica Babilonia"]] fornendo unità militari dislocate nel sud del Paese, con base principale a [[Nāṣiriyya]], capoluogo della regione irachena di [[Governatorato di Dhi Qar|Dhi Qar]] sede di importanti [[giacimento|giacimenti]] petroliferi.
* ricostruzione del "comparto sicurezza" iracheno attraverso l'assistenza per l'addestramento e l'equipaggiamento delle forze, a livello centrale e locale, sia nel contesto della [[NATO]] sia sul piano bilaterale;
* creazione e mantenimento della necessaria cornice di sicurezza;
* concorso al ripristino di infrastrutture pubbliche
* rilevazioni radiologiche, biologiche e chimiche;
* concorso all'ordine pubblico;
Line 23 ⟶ 46:
* controllo del territorio e contrasto alla criminalità.
La missione
=== La strage del 12 novembre 2003 ===
{{Incidente
|titolo= Strage di Nassiriya
|immagine=
|didascalia=
|nazione=IRQ
|luogo= [[Nāṣiriya]], Iraq
|data= 12 novembre 2003
|obiettivo= Militari italiani <br/> Base della [[Multinational Specialized Unit|MSU]] dei [[Carabinieri]]
|ora= 10:40 (ora irachena)
|ora-inizio=
|ora-fine=
|evento = Attentato
|tipologia= attentato suicida
|vittime= 28
|feriti=
|esecutori= Militanti di
|sospetti=
|motivazione=
}}
Il comando dell{{'}}''Italian Joint Task Force'' (IJTF) si trovava a 7 chilometri da Nassiriya, in una base denominata ''White Horse'', distante circa 4 chilometri dal comando statunitense di Tallil. Il reggimento MSU/IRAQ ([[Multinational Specialized Unit]]), composto da personale dei Carabinieri italiani e dalla [[Gendarmeria romena]] (a cui poi si aggiungeranno, a fine novembre 2003, 120 uomini della [[Guardia nazionale repubblicana (Portogallo)|Guardia nazionale repubblicana portoghese]]), era diviso su due postazioni: le basi ''Maestrale'' e ''Libeccio'', entrambe poste al centro dell'abitato di Nāṣiriyya. Presso la base ''Maestrale'' (nota anche con il termine ''Animal House''), che durante il regime di [[Saddam Hussein]] era sede della camera di commercio, era acquartierata l'unità di manovra. Presso la ''Libeccio'' avevano sede sia il Battaglione MSU, sia il Comando del Reggimento MSU/IRAQ.
Il 12 novembre [[2003]] alle ore 10:40 ora locale ([[Tempo coordinato universale|UTC]] +03:00), le 08:40 in [[Italia]], un camion cisterna pieno di [[esplosivo]] scoppiò davanti all'ingresso della base ''Maestrale'', sede della MSU italiana dei [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]], provocando successivamente l'esplosione del deposito munizioni e la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili.
L'appuntato Andrea Filippa, di guardia all'ingresso della base principale, riuscì a uccidere i due attentatori, tant'è che il camion non esplose all'interno della caserma ma sul cancello di entrata, evitando così una strage di più ampie proporzioni. I primi soccorsi furono prestati dai Carabinieri stessi, dalla nuova polizia irachena e dai civili del luogo.
L'attentato provocò 28 morti, 19 italiani e 9 iracheni. Nell'esplosione rimase coinvolta anche la ''troupe'' del [[regista]] [[Stefano Rolla]] che si trovava sul luogo per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a Nassiriya da parte dei soldati italiani, nonché i militari dell'esercito italiano di scorta alla troupe, che si erano fermati lì per una sosta logistica.
===
Le vittime italiane furono:
* i [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]]<ref>{{cita web|url= http://www.carabinieri.it/arma/curiosita/non-tutti-sanno-che/b/bruno-massimiliano/|titolo= Conferimenti e scheda biografica |accesso= 9 luglio 2018|sito= Carabinieri.it|urlarchivio= |dataarchivio= }}</ref>
** Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante, Medaglia d'Oro di Benemerito della cultura e dell'arte
** Giovanni Cavallaro, sottotenente
** Giuseppe Coletta, brigadiere
** Andrea Filippa, appuntato
** [[Enzo Fregosi]], maresciallo luogotenente
** Daniele Ghione, maresciallo capo
** Horacio<ref>http://www.difesa.it/NR/exeres/2529A2DF-1558-4B83-8C65-36BED323DCE9,frameless.htm?NRMODE=Published</ref> Majorana, appuntato
** Ivan Ghitti, brigadiere
** Domenico Intravaia, vicebrigadiere
** Filippo Merlino, sottotenente
** Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante, Medaglia d'Oro di Benemerito della cultura e dell'arte
** Alfonso Trincone, maresciallo aiutante
* i [[militare|militari]] dell'[[Esercito italiano]]
** Massimo Ficuciello, capitano
** Silvio Olla, maresciallo capo
** Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore
** Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto
** Pietro Petrucci, caporal maggiore
* i civili
** Marco Beci, cooperatore internazionale<ref>{{Cita web|url=https://www.rainews.it/tgr/marche/articoli/2023/11/pergola-omaggia-cooperante-internazionale-marco-beci-vittime-nassiriya-missione-pace-marche-solidarieta-1989f5cb-27b7-481a-aea3-56ffc119268d.html|titolo=Pergola ha omaggiato il cooperante internazionale Marco Beci, una delle vittime di Nassiriya|sito=RaiNews|data=20 novembre 2023|lingua=it|accesso=17 novembre 2024}}</ref>
** [[Stefano Rolla]], regista
[[File:Nassiriya - Camera ardente.jpg|miniatura|sinistra|Il presidente Ciampi rende omaggio alle vittime al Vittoriano]]
I caduti delle Forze Armate Italiane appartenevano a vari reparti dell'Arma dei Carabinieri Territoriale, al [[13º Reggimento carabinieri "Friuli Venezia Giulia"|13º Reggimento Carabinieri "Friuli Venezia Giulia"]] di [[Gorizia]] e al [[7º Reggimento Carabinieri "Trentino-Alto Adige"]] di [[Laives (Italia)|Laives]], al [[Reggimento lagunari "Serenissima"]], alla [[Brigata Paracadutisti Folgore|Brigata Folgore]], al [[66º Reggimento fanteria aeromobile "Trieste"]], al [[3º Reggimento "Savoia Cavalleria"|Reggimento Savoia Cavalleria]], al [[Reggimento Trasimeno]]. Morirono anche alcuni appartenenti alla [[Brigata Sassari]] che stavano scortando la troupe cinematografica di Stefano Rolla e 3 militari del 6º Reggimento Trasporti della Brigata Logistica di Proiezione, che stavano scortando il cooperatore internazionale Marco Beci.
[[File:Nassiriya - Funerali di Stato.jpg|miniatura|Un momento dei funerali di Stato dei caduti a Nassiriya, 18 novembre 2003]]
La camera ardente per tutti gli italiani morti venne allestita nel Sacrario delle Bandiere del [[Monumento Nazionale a Vittorio Emanuele II|Vittoriano]], dove fu oggetto di un lungo pellegrinaggio di cittadini. I funerali di Stato si svolsero il 18 novembre [[2003]] nella [[basilica di San Paolo fuori le mura]], a Roma, officiati dal cardinale [[Camillo Ruini]], alla presenza delle più alte autorità dello Stato, e con vasta (circa 50.000 persone) e commossa partecipazione popolare;<ref>{{cita testo|url=http://www.corriere.it/Rubriche/Infografiche/flash/funerali.swf|titolo=Funerale dei caduti di Nāṣiriya}}</ref> le salme giunsero nella basilica scortati da 40 corazzieri a cavallo. Per quel giorno fu proclamato il lutto nazionale.
==== Feriti sopravvissuti ====
[[File:Nassiriya - Aureliano Amadei.jpg|miniatura|destra|Il presidente [[Carlo Azeglio Ciampi]] in visita ad Aureliano Amadei, uno dei feriti della troupe del regista Stefano Rolla]]
Nell'attentato rimasero feriti altri 20 italiani: 15 carabinieri, quattro soldati e un civile.<ref>{{Cita web|url=https://www.toscanaoggi.it/Toscana/ATTENTATO-DI-NASSIRYA-SALE-A-19-IL-BILANCIO-DELLE-VITTIME-ITALIANE|titolo=ATTENTATO DI NASSIRYA, SALE A 19 IL BILANCIO DELLE VITTIME ITALIANE|sito=Toscana Oggi|data=13 novembre 2003|lingua=it|accesso=25 novembre 2022}}</ref>
Carabinieri di guardia alla base:
* Maresciallo ordinario Riccardo Saccotelli
* Carabiniere scelto Mario Alberto Caldarone
* Carabiniere scelto Matteo Stefanelli
* Appuntato Roberto Ramazzotti
Erano invece all'interno della palazzina:
* Brigadiere Paolo Di Giovanni
* Maresciallo Marilena Jacobini
* Maresciallo Vittorio De Rasis
* Maresciallo Maurizio Lucchesi
* Vicebrigadiere Roberto Gigli
* Vicebrigadiere Daniele Livieri
* Appuntato Scelto Ivan Buia
* Appuntato Marco Pinna
* Appuntato Antonio Altavilla
* Vicebrigadiere Cosimo Visconti
All'interno del cortile della base si trovavano invece:
* Caporale scelto Alessandro Mereu
* Caporale scelto Umile Groccia
* Caporale Federico Boi
* [[Aureliano Amadei]], aiuto regista di Stefano Rolla.<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/esteri/2012/01/23/news/nassiriya_arresto_responsabili_attacco_italiani-28621350|titolo=Arrestati membri cellula terroristica
Attaccarono gli italiani a Nassiriya|data=23 gennaio 2012}}</ref>
==== Le inchieste ====
A seguito dell'attentato vennero aperte due inchieste: una fu avviata dalle autorità militari con lo scopo di verificare se tutte le misure necessarie erano state prese per prevenire gli attacchi, mentre la seconda venne aperta dalla procura di Roma per cercare di individuare gli autori del gesto. Nella prima inchiesta, guidata dalle forze armate dell'Esercito e dall'Arma dei Carabinieri, si giunsero a conclusioni diverse; l'Esercito chiese una consulenza al generale [[Antonio Quintana]], secondo il quale sistemare la base al centro della città e senza un percorso obbligato a zig-zag per entrare all'interno di essa fu un errore. La commissione nominata dall'Arma dei Carabinieri e guidata dal generale Virgilio Chirieleison concluse invece che non ci furono omissioni nell'organizzazione della sicurezza della base. Abū ʿOmar al-Kurdī, terrorista di [[Al Qaida|al-Qāʿida]] reo confesso dell'organizzazione dell'attentato, affermò che era stata scelta la base ''Maestrale'' in quanto si trovava lungo una strada principale che non poteva essere chiusa.<ref>{{Cita web |url=http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=&idart=8010 |titolo=Articolo di PeaceReporter |accesso=24 maggio 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927210354/http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=&idart=8010 |urlmorto=sì }}</ref>
Per l'altra inchiesta, curata dalla procura di Roma, risultò complesso ricostruire gli eventi a causa delle instabili condizioni del Paese, oltretutto straniero. L'unico fatto stabilito con certezza è che a esplodere fu un camion cisterna con 400 kg<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/esteri/iraq5/nassi/nassi.html|titolo=Nassiriya, 10,40 del mattino strage di italiani in Iraq|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=12 novembre 2003|accesso=5 novembre 2007}}</ref> di tritolo mescolato a liquido infiammabile.<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/05/24/visualizza_new.html_1795821815.html|titolo=Strage Nassiriya, assolto il colonnello Di Pauli - Cronaca - ANSA.it|accesso=3 febbraio 2023}}</ref>
==== Onorificenze ====
[[File:NASSIRIA5171103A.jpg|thumb|upright=1.2|Roma [[Vittoriano]], fila di persone per l'omaggio ai caduti di Nasiriya (2003)]]
Nessuna onorificenza è stata riconosciuta dallo stato italiano al personale di guardia che difendeva la base italiana. I morti e alcuni feriti dell'attentato vennero insigniti della [[Croce d'Onore alle vittime del terrorismo o di atti ostili]], con una cerimonia tenutasi il 12 novembre [[2005]] e presieduta dal [[Presidente della repubblica]] [[Carlo Azeglio Ciampi]]. Alla cerimonia il maresciallo ordinario Riccardo Saccotelli, ferito gravemente e di guardia all’ingresso alla base nel momento dell’attentato, non partecipò alla cerimonia e rifiutò l'onorificenza.
Nel [[2009]] ai sette siciliani caduti venne conferita dalla [[Regione Siciliana|regione Sicilia]] la [[Medaglie e decorazioni degli enti locali italiani#Regione Siciliana|Medaglia d'oro al valor civile della Regione Siciliana]] alla memoria.<ref>{{cita testo|url=http://www.qds.it/2426-regione-medaglia-d-oro-per-i-caduti-a-nassirya.htm|titolo=Regione: medaglia d’oro per i caduti a Nassirya - QdS.it<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>
Nel [[2012]] alcune delle vittime, come [[Enzo Fregosi]] e [[Domenico Intravaia]], ottennero la [[Medaglia d'oro di "vittima del terrorismo"]].
====Intitolazioni====
Alle vittime dell'attentato sono state intitolate numerose vie, piazze e monumenti in tutta Italia. Monumenti a ricordo dei militari italiani caduti in missione, opera dello scultore [[Osvaldo Moi]], vennero eretti in piazze delle città di [[Torino]], [[Novara]], [[Pianezza]], in [[provincia di Torino]], e [[San Benedetto del Tronto]], in [[provincia di Ascoli Piceno]]. A Roma, nel [[Parco Schuster]] accanto alla [[Basilica di San Paolo fuori le mura]], venne dedicato il monumento "Foresta d'acciaio": il monumento è costituito da stele simboleggianti i caduti italiani, sia militari che civili rimasti uccisi.<ref>{{Cita web|url=http://mobile.060608.it/it/cultura-e-svago/verde/giardini-ville-e-parchi-urbani/parco-schuster.html|titolo=Parco Schuster / Giardini, ville e parchi urbani / Verde / Cultura e svago - 060608.it|sito=mobile.060608.it|accesso=3 febbraio 2023}}</ref>
Alle vittime dell'attentato è dedicata la canzone ''12 novembre'' del cantautore italiano [[Sköll]].<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=DartBraveHeart|data=9 agosto 2009|titolo=Skoll - 12 Novembre|accesso=9 settembre 2017|url=https://www.youtube.com/watch?v=mPvoNwm8Mis}}</ref>
==== Filmografia ====
* ''[[20 sigarette]]'' - Film del 2010 di [[Aureliano Amadei]], sopravvissuto alla strage.
* ''[[Nassiriya - Per non dimenticare]]'' - [[Fiction televisiva|Miniserie]] del 2007 in 2 puntate.
=== Gli scontri del 6 aprile 2004 ===
{{Vedi anche|Battaglia dei ponti di Nassiriya}}
[[File:Nassiriya 2004 - Mirra.jpg|miniatura|Ciampi in visita ad Armando Mirra, uno dei bersaglieri feriti]]
Sempre a Nassiriya, pochi mesi dopo l'attentato del [[2003]], il 6 aprile [[2004]] si ebbe uno scontro tra le truppe italiane e l'[[Esercito del Mahdi]], noto come [[Battaglia dei ponti di Nassiriya]]. La task force impiegata per l'occasione venne stanziata proprio presso la ex base logistica ''Libeccio,'' che era stata abbandonata dopo il precedente attentato.<ref name = icsm-Nassirya/>
I militari italiani furono impegnati in uno scontro che durò 18 ore attorno a tre ponti della città che permettevano l'attraversamento del fiume [[Eufrate]]. Nel combattimento vennero impiegate armi pesanti da ambo le parti, compresi mortai e [[RPG-7|lanciarazzi anticarro di tipo ex-sovietico]] dalle forze irachene e lanciarazzi e cannoni da 105mm da quelle italiane; durante la notte vennero anche impiegati colpi di mortaio illuminanti per rendere il tiro selettivo e minimizzare il rischio di vittime civili.<ref name = icsm-Nassirya>{{cita libro|titolo = Nassirya, la vera storia | autore= Lao Petrilli e Vincenzo Sinapi | editore = Lindau| url = http://www.icsm.it/libri/rece/nassiryacap5.html}} capitolo 5, Le battaglie dei ponti.</ref> nello scontro furono feriti lievemente sei militari italiani mentre quattro iracheni furono uccisi;<ref name = icsm-Nassirya/> altre fonti non precisate riportarono nove bersaglieri dell'[[11º Reggimento bersaglieri]] e due carristi del [[132º Reggimento carri]] di [[Cordenons]]. Le perdite irachene furono di una quindicina di morti, tra cui una donna e due bambini, e oltre 35 feriti.
=== Attentato del 27 aprile 2006 ===
{{Incidente
|titolo= Attentato di Nassiriya del 27 aprile 2006 (secondo attentato contro i Carabinieri)
|immagine=
|didascalia=
|nazione=IRQ
|luogo= Nassiriya, Iraq
|data= 27 aprile 2006
|
|ora= 8:50 (ora irachena)
|ora-inizio=
|ora-fine=
|evento = Attentato
|tipologia= IED
|vittime=5
|feriti=
|esecutori= Militanti dell{{'}}''Esercito Islamico in Iraq''
|sospetti=
|motivazione=
}}
La mattina del 27 aprile [[2006]] un convoglio formato da quattro mezzi dei Carabinieri dell'[[Multinational Specialized Unit|MSU]] partì dalla base di [[Camp Mittica]] per raggiungere l'ufficio provinciale di Polizia irachena per il consueto servizio e il coordinamento dei pattugliamenti congiunti (''Provincial joint operation center''), come già avevano operato molte altre volte. Alle 8:50 ora locale (le 6:50 in Italia) il secondo veicolo della colonna passò sopra a un ordigno posto nel centro della carreggiata. L'ordigno si attivò e la carica cava colpì la sottoscocca della ruota sinistra del mezzo (un [[VM 90 (trasporto)|VM90P]]), punto più debole della struttura e soprattutto non angolato, per cui penetrò nel mezzo con un'alta temperatura trasformandone l'interno in un forno. La fiammata sprigionatasi causò la morte istantanea per ''shock termico'' di tre dei cinque militari presenti a bordo. Il maresciallo aiutante Carlo de Trizio morì poco dopo, prima di giungere in ospedale. Il 7 maggio morì anche il maresciallo aiutante Enrico Frassanito, rientrato a [[Verona]] dopo le prime cure ricevute a [[Madinat al-Kuwait]] (Kuwait City); era rimasto gravemente ustionato nell'attentato.
==== Le persone coinvolte ====
Sono deceduti in seguito all'attentato:
*
*
*
*
*
[[
All'interno della cappella all'ospedale militare del Celio, a Roma,
Il
Durante il funerale privato del
==== Le inchieste ====
Come da prassi anche in questo caso
{{senza fonte|Nelle prime ore dopo l'esplosione sono state diffuse due rivendicazioni. Una delle "Brigate dell'Imam Husayn", l'altra dell'"Esercito Islamico in Iraq" di cui fa parte [[Abu Musab al Zarqawi|Abū Musʿab al-Zarqāwī]]. La veridicità è ancora tutta da verificare.}}
=== Attentato del
[[
Il
Nell'attentato rimase ucciso il caporal maggiore scelto Alessandro Pibiri, mitragliere rallista del primo mezzo di scorta del convoglio, mentre altri quattro soldati, il caporal maggiore scelto Fulvio Concas, il tenente Manuel Pilia e il primo caporal maggiore Luca Daga, tutti del 152º Reggimento fanteria "Sassari", rimasero feriti, uno in maniera grave.<ref>http://www.repubblica.it/2006/06/sezioni/esteri/iraq88/attentato-nassiriya/attentato-nassiriya.html</ref>
== Il dibattito politico ==
A seguito di ogni attentato si levò inevitabile il dibattito politico sull'eventualità di ritirare le truppe dal teatro bellico iracheno. Le forze politiche erano essenzialmente divise tra il mantenimento finanziario del contingente in Iraq, caldeggiato dalla coalizione [[Casa delle Libertà]], e il ritiro, auspicato da [[l'Unione|Unione]]. Sotto il [[Governo Prodi II|governo Prodi]] si attuò il ritiro delle truppe di stanza in Iraq, per l'operazione Antica Babilonia.
"Le complesse attività logistiche, iniziate il 23 settembre 2006, che consentirono il rientro in Patria di personale, mezzi e materiali continuarono fino al 30 novembre 2006.
Il 1
Nel 2009 venne istituita la ''Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace'', celebrata ogni anno il 12 novembre, anniversario degli attentati di Nassiriya.<ref>{{Cita news|url=http://www.ilgiornale.it/interni/destra_e_sinistra_fanno_pace_nassirya_diventa_giorno_memoria/13-11-2009/articolo-id=398606|titolo=Destra e sinistra fanno pace: Nassirya diventa giorno della memoria.|editore=[[Il Giornale]]|data=13 novembre 2009|accesso=13 novembre 2009}}</ref>
== Proteste per il mancato conferimento della medaglia d'oro al valor militare ==
{{vedi anche|Fabrizio Quattrocchi#Critiche al conferimento dell'onorificenza}}
I congiunti dei militari italiani caduti in servizio a Nāṣiriyya protestarono in varie occasioni per il mancato conferimento della [[medaglia d'oro al valor militare]] o delle [[medaglia al valore dell'esercito|medaglie d'oro al valore dell'Esercito]] o [[Medaglia al valore dell'Arma dei Carabinieri|dell'Arma dei carabinieri]]. Caduti e feriti ricevettero solo la [[croce d'onore]] per le vittime di terrorismo in missione all'estero.
Durante [[Elezioni politiche in Italia del 2006|elezioni politiche del 2006]], dopo il conferimento della [[medaglia d'oro al valor civile]] a [[Fabrizio Quattrocchi]], la protesta venne sostenuta da esponenti politici e giornalisti, alcuni dei quali colsero l'occasione per contestare l'assegnazione della medaglia a Quattrocchi.
[[File:Monumento ai caduti di Nassirya.jpg|miniatura|Monumento a Greve in Chianti]]
Maria Cimino, madre del caporal maggiore capo scelto dell'[[esercito italiano]] Emanuele Ferraro, inviò una pubblica protesta al presidente Ciampi per lamentare la disparità di trattamento tenuta nei confronti di Fabrizio Quattrocchi rispetto ai caduti di Nāṣiriyya. Analoga protesta giunse dal figlio del brigadiere dei [[Carabinieri]] Domenico Intravaia («''Non capisco perché ai nostri caduti a Nassiriya venga ancora negata la medaglia d'oro al valor militare''»)<ref name="tempo">{{cita testo|url=http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=893313|titolo=«Medaglia d'oro a Quattrocchi. È polemica»|postscript=nessuno|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927024418/http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=893313 }}, dal ''[[il Tempo|Tempo]]'', 21 marzo 2006</ref> e da Paola Cohen Gialli, vedova del maresciallo dei Carabinieri Enzo Fregosi, entrambi caduti nel citato attentato di Nassiriya. Gialli dichiarò: «''Sono incredula e amareggiata. Non ho nulla contro Quattrocchi, anzi. Ma noi stiamo conducendo questa battaglia da due anni e mezzo senza ottenere risposte. Mi sento presa in giro. A noi non interessa il lato finanziario della vicenda perché non vogliamo la medaglia d'oro per ottenere il vitalizio, ma per avere un riconoscimento perenne a chi è morto mentre serviva il proprio Paese e contribuiva a far rinascere la democrazia in Iraq. Ai nostri carabinieri non è stato dato niente e a Quattrocchi la medaglia d'oro. È un'assurdità''».<ref name="tempo" />
La concessione della [[Medaglia d'oro al valor militare]] è tuttavia prevista limitatamente a ''"coloro i quali, per compiere un atto di ardimento che avrebbe potuto omettersi senza mancare al dovere ed all'onore, abbiano affrontato scientemente, con insigne coraggio e con felice iniziativa, un grave e manifesto rischio personale in imprese belliche"''<ref>Regio decreto 4 novembre 1932, n. 1423</ref>, e come tale non venne considerata applicabile alle vittime dell'attentato di Nāṣiriyya.<ref>È altresì vero che la prestigiosa decorazione è stata concessa in passato anche per onorare le vittime di analoghi atti di terrorismo in occasione di missioni militari, come nel caso dell'[[Eccidio di Kindu]] o della [[Strage di Cima Vallona]].</ref> La concessione della [[Medaglia d'oro al valore civile]] è invece prevista per ''"premiare atti di eccezionale coraggio che manifestano preclara virtù civica e per segnalarne gli autori come degni di pubblico onore"''<ref>legge 2 gennaio 1958, n. 13</ref>, un contesto che venne considerato pertinente alle circostanze della morte di Quattrocchi.
I congiunti dei militari caduti a Nāṣiriyya giudicarono «insufficiente e artificiosa» l'attribuzione della sola [[Croce d'Onore]], una decorazione istituita nel 2005. Sostegno alle recriminazioni dei familiari dei caduti di Nāṣiriyya giunse anche da [[Rosa Villecco]], vedova di [[Nicola Calipari]] e deputata dei [[Democratici di Sinistra]], che in un'intervista televisiva con [[Mario Adinolfi]], riguardo a Quattrocchi dichiarò che «''[si è] trovato in Iraq per problemi di disoccupazione qui in Italia e non è la stessa cosa di chi era lì a servire lo Stato, ecco perché il rammarico dei parenti delle vittime di Nassiriya è comprensibile''».<ref>[[Mario Adinolfi]]. {{cita testo|url=http://www.megachip.info/modules.php?name=News&file=article&sid=2673|titolo=«Intervista a Rosa Calipari»|postscript=nessuno|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060427032854/http://www.megachip.info/modules.php?name=News&file=article&sid=2673 }}, ''nessuno TV'', 20 marzo 2006, citata su ''megaChip.info''.</ref>
Il 30 gennaio 2013 il [[Procura militare|procuratore militare]] Antonino Intelisano chiese che i familiari delle vittime potessero ottenere risarcimento da parte dello Stato, affermando che ''il generale non difese correttamente la base'' e ''se fossero state approntate le misure necessarie, si sarebbe evitata una tragedia di questa entità''.<ref>{{cita testo|url=http://www.grnet.it/newsdifesa/4565-strage-di-nassiriya-procura-militare-si-ai-risarcimenti-per-i-famigliari-delle-vittime|titolo=Strage di Nassiriya, procura militare, sì ai risarcimenti per i famigliari delle vittime}}</ref>
==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Eni]]
* [[Guerra in Iraq]]
* [[Militari italiani caduti in missione di pace]]
* [[Operazione Antica Babilonia]]
* [[Anja Niedringhaus]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita testo|url=https://web.archive.org/web/20120714011842/http://www.rainews24.it/ran24/inchieste/innomedelpetrolio.asp|titolo=In nome del petrolio - la verità scomoda|postscript=nessuno}} inchiesta giornalistica Rai sulla strage di Nassiriya, dal sito di RaiNews24
* {{cita testo|url=https://web.archive.org/web/20120714011043/http://www.rainews24.it/ran24/inchieste/senza_medaglia.asp|titolo=Senza medaglia|postscript=nessuno}} inchiesta Rai sui motivi della mancata assegnazione delle medaglie ai caduti della strage
* {{cita testo|url=http://www.difesa.it/Approfondimenti/Ricordo_Nasiriyah/|titolo=Ricordo Nasiriyah|postscript=nessuno}} dal sito del Ministero della Difesa
* {{cita testo|url=http://www.santamariadegliangeliroma.it/paginamastersing.html?codice_url=comunicato_stampa_139&lingua=ITALIANO&ramo_home=Eventi|titolo=Addio alle Vittime di Nassiriya|postscript=nessuno}} dal sito della [[Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri|Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri (Roma)]]
* {{cita testo|url=http://www.ansa.it/main/notizie/rubriche/specialied/20060427123133900837.html|titolo=Attacco Nassiriya|postscript=nessuno}} speciale ANSA
* {{cita testo|url=http://www.associazionecoletta.it|titolo=Associazione Giuseppe e Margherita Coletta|postscript=nessuno}}, il sito dell'Associazione che prosegue la missione del brigadiere dei Carabinieri caduto a Nāṣiriya
* {{cita web|url=http://video.google.com/videoplay?docid=-7147086590533547902|titolo=Trasmissione ''Report'' del 14.11.2006 su RAI3: "Nassiriya"|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110624091108/http://video.google.com/videoplay?docid=-7147086590533547902}}
* {{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=DN8mhmtdZzQ|titolo=Video in ricordo dei Carabinieri caduti}}
* {{cita testo|url=https://www.youtube.com/watch?v=US8C3t4AG_E|titolo=Strage di Nassiriya|postscript=nessuno}}, video realizzato da Accasfilm
{{Guerra al terrorismo}}
{{Portale|guerra|storia}}
[[Categoria:Storia della Repubblica Italiana (1994-2011)]]
[[Categoria:Guerra d'Iraq]]
[[Categoria:Storia delle forze armate italiane]]
[[Categoria:Personalità commemorate con funerali di Stato]]
|