Cosacchi: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aggiungi 1 libro per la Wikipedia:Verificabilità (20251010)) #IABot (v2.0.9.5) (GreenC bot |
|||
(360 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{nota disambigua
{{F|gruppi etnici|aprile 2021|poche fonti e a volte non adeguate, sicuramente sull'argomento si può trovare qualcosa di più di link a siti di dubbia rilevanza e video su YouTube|arg2=Russia}}
[[File:Amur Cossaks 189x 190x.JPG|thumb|Cosacchi dell'[[Oblast' dell'Amur|Amur]] ([[1900]] circa)]]
I '''cosacchi''' ({{polacco|kozacy}}; {{russo|казаки|kazaki}}; {{ucraino|козаки|kozaky}}; forse dalla parola [[Lingua turca|turco]]-[[Lingua tatara|tatara]] qazaq', ''nomade'' o ''uomo libero'') sono un'antica comunità semi-militare e semi-nomade che vive nell'[[Europa orientale]], in maggioranza nella [[steppa]] ubicata tra l'[[Ucraina]] dell'est e gli [[Regno russo|Zarati Russi]] del sud.<ref>{{Cita libro|titolo=Kollmann, Nancy Shields (2017). The Russian Empire 1450–1801 (1st ed.). Oxford University Press. p. 58}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Magocsi, Paul Robert (1996). A History of Ukraine. pp. 179–181.}}</ref>
Abitavano aree scarsamente popolate nei bacini fluviali del [[Dnepr|Dnieper]], del [[Don (fiume Russia)|Don]], del [[Terek (fiume)|Terek]] e degli [[Urali]] e hanno svolto un ruolo importante nello sviluppo storico e culturale dell'Ucraina e di alcune parti della [[Russia]].<ref>{{Cita libro|lingua=en|nome=Shane|cognome=O'Rourke|titolo=Warriors and Peasants: The Don Cossacks in Late Imperial Russia|url=https://books.google.com/books?id=L0Zk3tUQ1M4C&q=cossacks+old+believers&pg=PA62|accesso=2 maggio 2025|data=8 aprile 2000|editore=Palgrave Macmillan|ISBN=978-0-312-22774-6}}</ref>
Il termine “cosacco” apparirebbe per la prima volta nel [[1240]] per iscritto nella "[[Storia segreta dei mongoli|Storia segreta dei Mongoli]]" in riferimento a coloro i quali vivevano uno stile di vita solitario e nomade.<ref>{{Cita libro|titolo=History of wars and modern military art: lecture notes: / O. V. Uvarkina et al. Kyiv: Igor Sikorsky Kyiv Polytechnic Institute , 2021. 304 p. (pp.: 114)}}</ref>
I governanti del Commonwealth polacco-lituano e dell'Impero russo hanno concesso ai cosacchi alcuni privilegi speciali in cambio del dovere militare di servire nelle truppe irregolari: I cosacchi di Zaporozhian erano per lo più soldati di fanteria, che utilizzavano carri da guerra, mentre i cosacchi del Don erano per lo più soldati di cavalleria. I vari gruppi cosacchi erano organizzati secondo linee militari, con grandi gruppi autonomi chiamati host. Ogni host aveva un territorio composto da villaggi affiliati chiamati stanitsas.
Durante la [[guerra civile russa]] ([[1918]]-[[1922]]) i cosacchi, che inizialmente avevano appoggiato la rivoluzione contro lo [[Zar]], si schierarono in gran parte con le [[Armata Bianca|Armate Bianche]] in opposizione ai [[bolscevichi]], mentre nella [[seconda guerra mondiale]] lottarono invece sia per gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] sia per l'[[Potenze dell'Asse|Asse]].
[[File:Південно-Східна Європа 1684.JPG|thumb|upright=1.4|Carta della «''Tartaria d'Europa''» del 1684, contenente «''le due Ukraine, una abitata da Cosacchi Tanaiti soggetti al Moscouita, l'altra da Cosacchi di Zaporowa, ora liberi e già dipendenti dalla Polonia''»]]
== Storia ==
=== Le Teorie sulle origini dei Cosacchi ===
[[File:Józef Brandt - Wesele kozackie.jpg|thumb|left|upright|''Matrimonio tra cosacchi'', [[Pittura|dipinto]] di [[Józef Brandt]]]]
Ci sono diverse teorie sull'origine dei Cosacchi.
==== La teoria degli autoctoni ====
Secondo questa teoria, i cosacchi sarebbero originariamente una classe sociale autoctona nata dalla necessità di proteggere il confine meridionale del [[Granducato di Lituania]]. Gli anziani locali, osservando i loro vicini - i bek dell'[[Khanato dell'Orda d'Oro|Ulus Juchi]], li copiarono ed iniziarono a reclutare distaccamenti di soldati “liberi” nominati "combattenti cosacchi".<ref>{{Cita libro|titolo=Mustafin O. Pearls in the Steppe. Conversations about the Past of the Ukrainian South. Kh., 2023, pp. 161-163}}</ref> Con il passare delle epoche, l'organizzazione dei cosacchi iniziò ad adeguarsi a seconda della politica statale del governo dell'epoca. Il primo a proporre questa ipotesi fu [[Martyn Belsky]], un discendente di un caposquadra cosacco. A quanto pare, anche [[Mychajlo Serhijovyč Hruševs'kyj|Mykhailo Hrushevsky]] era un sostenitore di questa idea.
==== La teoria della sub-etnia russa ====
I sostenitori di alcuni nuovi approcci alle origini dei cosacchi considerano i cosacchi come una sub-etnia all'interno del popolo russo,<ref>{{Cita libro|titolo=Encyclopedia of the Cultures of the Peoples of Southern Russia: in 9 volumes / Ed. in Chief, Corresponding Member of the Russian Academy of Sciences Yu. A. Zhdanov. - Rostov-on-Don: Publishing House of the SKNC HSE, 2005. - T. I. Peoples of Southern Russia. - P. 114. - 224 p. - ISBN 5-87872-089-2 .}}</ref> sostenendo che ci sia stata una dissociazione forzata tra i cosacchi ed i Russi solo a seguito della guerra civile russa, a seguito della [[De-cosacchizzazione]]. Tra i sostenitori di questa teoria ci sono diversi storici Russi, tra cui Vladimir Korolev,<ref name=":0">{{Cita libro|titolo=Trut V. P. "Wild Field". Results of folklore and ethnographic studies of the ethnic culture of Cossack groups of Russia for 2011-2012. Proceedings of the All-Russian scientific conference. Dikarevskie readings (17). Krasnodar, 2014. pp. 111-118}}</ref> Vladimir Trut,<ref name=":0" /> ed anche Nikolai Mininkov.<ref>{{Cita web|url=https://sfedu.ru/press-center/news/63644|titolo=Южный федеральный университет {{!}} Пресс-центр: Российское казачество: сословие или этнос?|sito=sfedu.ru|accesso=2 maggio 2025}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Мининков Николай|cognome=Александрович|data=2021|titolo="НЕВЕРНО ПОСТАВЛЕННАЯ ПРОБЛЕМА" И ВНУТРЕННИЕ СМЫСЛЫ ИСТОЧНИКОВ ПО ИСТОРИИ ДОНСКОГО КАЗАЧЕСТВА XVII В. И ЕГО САМОСОЗНАНИЯ|rivista=Палеоросия. Древняя Русь во времени, в личностях, в идеях|numero=3 (15)|pp=215–226|accesso=2 maggio 2025|url=https://cyberleninka.ru/article/n/neverno-postavlennaya-problema-i-vnutrennie-smysly-istochnikov-po-istorii-donskogo-kazachestva-xvii-v-i-ego-samosoznaniya}}</ref> Sotto questa teoria ricade anche un'altra teoria, quella dei Ukhodnytska, secondo la quale i cosacchi si formarono in origine da un flusso di fuggiaschi russi e moscoviti, per lo più contadini, che fuggirono dall'oppressione dei proprietari terrieri e si stabilirono in aree scarsamente popolate lungo i fiumi Dnieper e Don.<ref name=":1">{{Cita web|url=https://zaporozhci.narod.ru/index.files/Page692.htm?|titolo=Історія|sito=zaporozhci.narod.ru|accesso=2 maggio 2025}}</ref>
==== La teoria "Boiara" ====
Secondo questa teoria, i cosacchi si formarono sulla base dei [[Boiardo (storia)|boiardi russi]] e dei nobili militari di Lituania e Polonia, soldati professionisti che non ricevettero lo status di nobiltà e furono costretti a impegnarsi in guerre e rapine.<ref name=":1" /> Questa teoria è sostenuta da storici Ucraini importanti tra cui [[Volodymyr Antonovyč|Antonovych]] e [[Serhii Lepiavko|Lepyavko]].
==== La teoria delle origini nomade ====
Alcuni storici suggeriscono che il popolo cosacco avesse origini nomadi, ed etnicamente miste, discendendo da russi, [[Cazari|khazari]], ucraini, tartari e altri che si erano insediati o avevano attraversato la sconfinata [[steppa pontico-caspica]] che si estende dall'Asia centrale all'Europa sud-orientale.<ref>{{Cita libro|nome=Samuel J.|cognome=Newland|titolo=Cossacks in the German army, 1941-1945|anno=1991|url=https://archive.org/details/cossacksingerman0000newl|collana=Cass series on politics and military affairs in the twentieth century|data=1991|editore=F. Cass|ISBN=978-0-7146-3351-0}}</ref> Questa ipotesi sembro formarsi grazie all'influenza della scuola storica polacca del XVI-XVII secolo e fu associata alla [[teoria dell'origine sarmatica della nobiltà]]. Ma questa teoria perse con il tempo molto del suo supporto, con diversi storici contrari. L'imperfezione dell'ipotesi fu evidenziata per la prima volta da [[Alexander Rigelman]],<ref>{{Cita web|url=http://litopys.org.ua/rigel/rig02.htm#gl03|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100124022058/http://litopys.org.ua/rigel/rig02.htm#gl03|urlmorto=sì|titolo=ЛЕТОПИСНОЕ ПОВЕСТВОВАНИЕ О МАЛОЙ РОССИИ И ЕЕ НАРОДЕ И КОЗАКАХ ВООБЩЕ,|data=24 gennaio 2010|accesso=2 maggio 2025}}</ref> e successivamente da diversi studi del DNA.<ref>{{Cita web|url=http://visbio.onu.edu.ua/article/view/54983|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171225173423/http://visbio.onu.edu.ua/article/view/54983|urlmorto=sì|titolo=ПОХОДЖЕННЯ ОСНОВНИХ ГРУП КОЗАЦТВА ЗА ДАНИМИ ПРО ПОЛІМОРФІЗМ Y ХРОМОСОМИ {{!}} Утевская {{!}} Вісник Одеського національного університету. Біологія|data=25 dicembre 2017|accesso=2 maggio 2025}}</ref>
==== Teoria della mescolanza tatara-uhodniki ====
I cosacchi furono il frutto del mescolamento di popolazioni nomadi tartare, le cui file furono via via ingrossate da parte di avventurieri (''uhodniki''), contadini e [[servi della gleba]] che contavano di sfuggire nella steppa l'autorità dello Stato nonché le dure condizioni di vita imposte loro dalla nobiltà [[Feudalesimo|feudale]], che, oltre ad amministrare, possedeva territori, villaggi e uomini. Questa versione viene contestata da parte di alcuni storici, i quali sostengono che i cosacchi discendano dagli antichi [[sciti]], dai [[kazari]], dagli [[alani]] o addirittura dai [[tartari]], dai [[turkmeni|turcomanni]], dai [[circassi]] o financo dai [[kirghizi]]. Tuttavia, secondo il massimo storico cosacco, [[Anatolij Aleksandrovič Gordeev]], la loro origine andrebbe rinvenuta nelle popolazioni russe originariamente deportate come schiave dai tartari e che ben volentieri in seguito accolsero nelle loro file avventurieri, contadini e servi della gleba russi in fuga.
=== Sotto il dominio polacco ===
I primi insediamenti cosacchi apparvero nell'area del basso [[Dnepr]] durante il [[XVI secolo]] in quella che era un'area di confine poco popolata fra la [[Regno di Polonia (1385-1569)|Polonia]] ed il [[Khanato di Crimea|Canato di Crimea]]. Quest'area, trovandosi a valle delle rapide del fiume, fu chiamata ''zaporož'e'', ovvero "di là delle rapide". Nel [[1583]] l'area fu conquistata dalla [[Confederazione polacco-lituana]] ed assegnata al [[voivodato di Kiev|palatinato di Kiev]].
Sotto la pressione dei feudatari polacchi che colonizzavano progressivamente il paese, i [[Sič di Zaporižžja|cosacchi zaporoghi]] si rivoltarono più volte. La più celebre di queste sollevazioni fu quella del [[1648]] guidata da [[Bohdan Chmel'nyc'kij]]. Essa porterà alla costituzione dell'[[Etmanato Cosacco]], uno Stato cosacco sotto formale sovranità polacca. Nel [[1654]] l'Etmanato strinse un'alleanza con il [[Regno Russo]] contro la Polonia-Lituania ([[trattato di Perejaslav]]). Con il [[trattato di Andrusovo]] del [[1667]] Polonia e Russia si spartirono l'area abitata dai cosacchi zaporoghi: l'Etmanato fu così diviso in due parti, dette "ucraine" della [[Riva sinistra ucraina|Riva Sinistra]] e della [[Riva destra ucraina|Riva Destra]] (del fiume Dnepr), rispettivamente sotto la sovranità russa e quella polacca. L'ucraina sotto dominio polacco fu peraltro presto soppressa. In queste guerre dei cosacchi contro la Polonia il Canato di Crimea si schierò ora dall'una, ora dall'altra parte.
I cosacchi erano seminomadi e vivevano di [[caccia]], [[pesca (attività)|pesca]] e scorrerie ed erano costantemente in lotta con i tartari che abitavano la stessa area, quantunque non mancassero mescolanze tra le due popolazioni antagoniste. Più tardi i cosacchi svilupparono anche un'[[agricoltura]] stanziale. I cosacchi erano organizzati in comunità militari e di mestiere rette da un ''[[atamano]]''. Tutte le cariche erano di norma elettive e le questioni più rilevanti erano affrontate dall'assemblea della comunità (''krug'') secondo principi di uguaglianza e autonomia assoluta.
Il loro abbigliamento era costituito da un caffettano (una sorta di [[casacca]]) o dalla ''čerkessa'' (tunica lunga con le [[Cartuccia (munizione)|cartuccere]]). Quelli che furono inquadrati nell'esercito indossavano pantaloni blu con una fascia rossa, che indicava la loro esenzione dal pagamento delle [[imposte]]. Il loro armamento tradizionale comprendeva il ''[[kindžal]]'' (pugnale ricurvo), la ''[[šaška]]'' ([[sciabola]]) e la ''[[nagajka]]'' (frusta). Maneggiavano una lancia molto lunga e la loro preparazione militare prevedeva anche una danza chiamata ''[[hopak]]'' che eseguivano accovacciati, a braccia conserte. Il loro grido di battaglia era ''Gu-Rai!'' che significava "Verso la beatitudine del cielo!" da cui si pensa derivi il grido di battaglia ''urrà'', diffuso nel mondo dai soldati della [[prima guerra mondiale]] che l'avrebbero udito al fronte dai cosacchi.
=== Sotto l'Impero Russo ===
L'insediamento dei Cosacchi lungo il Don (i cosiddetti "Cosacchi Tanaiti") risale anch'esso al XVI secolo<ref>{{Cita web|url=https://www.britannica.com/place/Don-River|titolo=Don River {{!}} Russia, Tributaries & History {{!}} Britannica|lingua=en|accesso=11 maggio 2024}}</ref>. Anche quest'area inizialmente si trovava sotto sovranità crimaica, tuttavia i Cosacchi del Don furono gradualmente ingaggiati dal Regno Russo nella propria opera di conquista e colonizzazione della valle del [[Volga]], della [[Siberia]], così come lungo l'[[Ural]] ed il [[Terek (fiume)|Terek]], dove già vivevano comunità cosacche precedenti l'arrivo dei Tanaiti<ref>Andrew Gordeyev. ''The History of Cossacks'', Moscow, 1992</ref>. Il più famoso episodio di questa epoca è la conquista del [[Khanato di Sibir|canato di Sibir]] da parte dei Cosacchi guidati da [[Ermak Timofeevič]] per conto degli [[Stroganoff]].
[[File:Repin Cossacks.jpg|thumb|upright=1.4|''[[I Cosacchi dello Zaporož'e scrivono una lettera al Sultano di Turchia|I Cosacchi zaporoghi scrivono una lettera al Sultano di Turchia]]'', [[dipinto]] di [[Il'ja Efimovič Repin|I. E. Repin]]]]
I cosacchi, guidati da un ideale di vita avventurosa, caratterizzati da una propria cultura e gelosi della propria autonomia, finirono per svolgere il ruolo di difensori della [[Cristianesimo ortodosso|religione ortodossa]] e dei confini più remoti dell'[[impero zarista]], in specie contro tartari e [[popoli turchi|turchi]], nonché quello di pionieri nella conquista di nuovi territori in nome dello [[Zar]]. A questo scopo gli insediamenti cosacchi occupavano aree cuscinetto ai confini dell'Impero. A loro era affidata inoltre la raccolta dello ''iasak'' (imposta dovuta allo [[zar]]).
Le mire espansionistiche dell'Impero richiedevano la fedeltà dei Cosacchi, i quali tendevano però a creare tensioni, a causa del loro tradizionale stile di vita libero ed insofferente verso l'autorità.
Perciò anche in Russia i Cosacchi si rivoltarono, spesso contro i [[voivoda]], rappresentanti locali del potere centrale scelti fra la [[nobiltà]] [[russia|russa]] i quali spesso si appropriavano dei beni destinati alla comunità, ma talvolta anche contro il governo. In particolare ebbero importanza nazionale le rivolte del [[1606]] guidata da [[Ivan Bolotnikov]], quella di [[Sten'ka Razin]] fra il [[1667]] ed il [[1671]], quelle di [[Kondratij Afanas'evič Bulavin|Kondratij Bulavin]] e [[Ivan Mazeppa]] nel [[1707]], ed infine quella di [[Emel'jan Pugačëv]] a partire dal [[1773]]. Lo Stato reagì con repressioni durissime, esecuzioni e torture. Lo [[zar]] [[Pietro il Grande]] abolì l'elezione degli ataman, da allora in poi designati dal potere centrale<ref>Marco Barberi, ''I ribelli venuti dalla steppa'', Focus Storia, ottobre 2011, n. 60, pp. 22-27</ref>. In seguito all'ultima di queste rivolte, quella di Pugaciof, l'imperatrice [[Caterina II di Russia|Caterina II]] decise di sopprimere l'[[Etmanato cosacco]] dello Zaporož'e, e la repressione colpì anche le altre comunità cosacche.
A partire da tale momento i Cosacchi, oramai divenuti inesistenti in Ucraina, divennero le truppe irregolari dell'[[Esercito imperiale russo]], classificabili come cavalleria leggera. Passarono al soldo dello zar: dovevano procurarsi i cavalli e le armi bianche a proprie spese, mentre le armi da fuoco e le munizioni erano fornite dallo Stato. Queste truppe erano organizzate in corpi chiamati ''vojsko'', ciascuno arruolato nell'area di insediamento cosacca di cui prendeva il nome. Tali aree mantenevano una certa autonomia, in quanto non rientravano nella competenza dei [[gubernija|governatorati]]. Inoltre i Cosacchi erano esentati dal pagamento delle imposte.{{Senza fonte}}
Questo è l'elenco dei corpi cosacchi (''vojsko'') esistenti nelle varie epoche:
* Corpo dei [[Cosacchi Zaporoghi]] ([[1667]]–[[1775]])
* Corpo dei Cosacchi del [[Don (fiume Russia)|Don]] ([[1552]]-[[1918]])
* Corpo dei Cosacchi Sloboda ([[1651]]-[[1765]])
* Corpo dei Cosacchi del [[Mar Nero]] o "Ciornomorieni" ([[1787]]–[[1864]]) poi confluiti nei [[Cosacchi di Kuban]]
* Corpo dei Cosacchi di [[Azov]] ([[1832]]–[[1864]]) poi confluiti nei [[Cosacchi di Kuban]]
* Corpo dei Cosacchi del [[Kuban']] ([[1864]]–[[1920]])
* Corpo dei Cosacchi del [[Terek (fiume)|Terek]] ([[1577]]–[[1918]])
* Corpo dei Cosacchi del [[Caucaso]] ([[1832]]–[[1860]])
* Corpo dei [[Cosacchi del Volga]] ([[1734]]-[[1777]]) poi trasformati nel corpo dell'Ural
* Corpo dei Cosacchi di [[Astrachan']] ([[1737]]-[[1920]])
* Corpo dei Cosacchi di [[Baschiria]] ([[1798]]-[[1863]])
* Corpo dei Cosacchi dell'[[Ural]] ([[1775]]-[[1917]])
* Corpo dei Cosacchi di [[Orenburg]] ([[1748]]–[[1920]])
* Corpo dei [[Cosacchi siberiani]] ([[1582]]-[[1918]])
* Corpo dei Cosacchi di [[Semireče]] ([[1867]]–[[1920]])
* Corpo dei Cosacchi del [[Bajkal]] o di [[Territorio della Transbajkalia|Transbajkalia]] ([[1851]]–[[1920]])
* Corpo dei Cosacchi dell'[[Amur]] ([[1860]]–[[1918]])
* Corpo dei Cosacchi dell'[[Ussuri]] ([[1889]]–[[1922]])
* Corpo dei Cosacchi del [[Bug Orientale|Bug]] ([[1769]]–[[1817]])
* Corpo dei Cosacchi del [[Danubio]] ([[1775]]-[[1828]])
Circa seimila cosacchi<ref>[http://temi.repubblica.it/limes/la-russia-e-ancora-il-paese-dei-cosacchi/29227?printpage=undefined Limes - rivista italiana di geopolitica» La Russia è ancora il paese dei cosacchi - Versione stampabile<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> costituivano la cavalleria al seguito del generalissimo [[Aleksandr Vasil'evič Suvorov|Suvorov]] nella [[Campagna italiana di Suvorov|campagna d'Italia]] del [[1799]]: furono le prime truppe ad entrare a Milano<ref>{{Cita web|url=http://www.instoria.it/home/ruggito_orso_II.htm|titolo=InStoria - Il ruggito dell'Orso - II|accesso=11 maggio 2024}}</ref> e si distinsero sulla [[Battaglia della Trebbia (1799)|Trebbia]]<ref>{{Cita web |url=http://www.serviziocivile.piacenza.it/stampaarticolo.asp?idart=618 |titolo=Giovani russi e italiani nei luoghi in cui fu sconfitto Napoleone |accesso=24 maggio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140525214021/http://www.serviziocivile.piacenza.it/stampaarticolo.asp?idart=618 |urlmorto=sì }}</ref>.
Durante la [[Campagna di Russia|ritirata di Russia]] di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] i cosacchi del Don furono decisivi per attaccare e indebolire progressivamente l'esercito francese<ref>Lieven Dominic, ''La tragedia di Napoleone in Russia'', Mondadori, Milano, 2010</ref>: in continuo movimento, apparivano all'orizzonte sui fianchi dell'armata<ref>Blond Georges, ''Vivere e morire per Napoleone'', vol. II, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 1998</ref>, oppure sbucavano dai boschi che costeggiavano la strada dove si trascinava la colonna in ritirata, e colpivano rapidamente, soprattutto i gruppi di ritardatari, gli sbandati, le pattuglie inviate alla ricerca di cibo e legname.
Sempre alla ricerca dell'indipendenza, i Cosacchi, in cambio del loro statuto speciale e dei privilegi concessi dal potere, si trasformarono perciò in fedeli soldati dell'Impero e poi in gendarmi dello zar. Nel secondo Ottocento e nei primi decenni del [[Novecento]], infatti, il regime zarista usò i Cosacchi come forza di polizia a cavallo per reprimere le rivolte.
Durante la [[rivoluzione russa del 1905]], truppe cosacche furono impiegate con funzioni di polizia nei confronti dei rivoltosi, spesso per sedare tumulti, affrontare e disperdere cortei di rivoluzionari, ecc. Spesso, a causa della loro fama di feroci combattenti, era sufficiente la diffusione della voce che sarebbero intervenuti i cosacchi, perché cortei di dimostranti si sciogliessero spontaneamente.<ref>John Hure, ''Cosacchi'', pp. 204-206</ref>
=== Nella repubblica russa ===
Appoggiarono inizialmente la rivoluzione, schierandosi con la [[rivoluzione di febbraio]], probabilmente per reazione alla mutata politica zarista nei loro confronti, sostenendo la [[Repubblica Russa]], ma nel [[1918]] passarono in gran parte alle forze antibolsceviche ([[Armate bianche]]), allorché videro pesantemente minacciate la loro autonomia e le loro prerogative. La militanza dei cosacchi, tuttavia, conobbe fasi alterne, ora con i bolscevichi, ora con i bianchi, spesso senza schierarsi, giacché non era infrequente il caso di reparti cosacchi che, non appena si avvicinavano alle loro terre, disertavano portando con sé tutto ciò che nel corso dei combattimenti avevano potuto razziare<ref>John Hure, ''Cosacchi'', p. 209</ref>.
Cosacco era [[Simon Petljura]], figura guida della [[Repubblica Nazionale Ucraina]] nel periodo della [[guerra civile russa]], che combatteva sia i Bianchi che i Rossi per l'indipendenza ucraina. Durante la guerra civile e la [[guerra sovietico-polacca]] i Cosacchi "bianchi" si resero protagonisti di alcuni ''pogromi'' antiebraici<ref>{{Cita web |url=http://www.assemblea.emr.it/cittadinanza/attivita-e-servizi/formazione-pdc/viaggio-visivo/i-campi-di-concentramento-nel-novecento/i-lager-sovietici-negli-anni-venti/bianchi-contro-rossi/approfondimenti/n-pogrom-dei-bianchi-durante-la-guerra-civile-una-testimonianza-diretta |titolo=brano da R. Pipes ''Il regime bolscevico'', Mondadori, 1999 |accesso=4 giugno 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140607011734/http://www.assemblea.emr.it/cittadinanza/attivita-e-servizi/formazione-pdc/viaggio-visivo/i-campi-di-concentramento-nel-novecento/i-lager-sovietici-negli-anni-venti/bianchi-contro-rossi/approfondimenti/n-pogrom-dei-bianchi-durante-la-guerra-civile-una-testimonianza-diretta |urlmorto=sì }}</ref>, come narrato anche dallo scrittore [[Isaak Babel']] nel suo diario di guerra.<ref>{{Cita web |url=http://www.assemblea.emr.it/cittadinanza/attivita-e-servizi/formazione-pdc/viaggio-visivo/lideologia-nazista-e-il-razzismo-fascista/hitler-alla-conquista-del-potere/la-polonia-e-gli-ebrei/approfondimenti/il-ricordo-dei-pogrom-nel-diario-di-isaak-babel |titolo=brani da ''L'armata a cavallo'' di Isaak Babel' |accesso=4 giugno 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140607011929/http://www.assemblea.emr.it/cittadinanza/attivita-e-servizi/formazione-pdc/viaggio-visivo/lideologia-nazista-e-il-razzismo-fascista/hitler-alla-conquista-del-potere/la-polonia-e-gli-ebrei/approfondimenti/il-ricordo-dei-pogrom-nel-diario-di-isaak-babel |urlmorto=sì }}</ref>
Con la sconfitta delle forze filozariste molti lasciarono i territori sovietici, in quanto oggetto delle misure di "decosacchizzazione", stabilite il 24 gennaio [[1919]] dal [[Comitato centrale del PCUS|Comitato centrale del partito comunista bolscevico]]. Queste presero la forma di [[Deportazione|deportazioni]] di massa, di [[Fucilazione|fucilazioni]] indiscriminate e di impiego nei [[lavori forzati]]. Si ritiene che circa 100 000 cosacchi si rifugiarono all'estero, ingrossando le file della emigrazione bianca.
La politica di decosacchizzazione ebbe il suo culmine nel [[1925]], allorché il ''plenum'' del Comitato centrale pose fine alla tutela delle particolarità dei cosacchi e varò misure atte a cancellare quanto restava delle loro tradizioni.
=== Nella seconda guerra mondiale ===
[[File:Kosaken.JPG|thumb|SS cosacche]]
Durante la [[seconda guerra mondiale]] i Cosacchi combatterono tenacemente nell'Armata Rossa contro le truppe dell'Asse che avevano invaso la Russia. Reparti di cavalleria cosacca attaccavano i [[carri armati]] tedeschi sparando sui comandanti che sporgevano dalle torrette, attiravano i carri nemici in zone in cui si sarebbero impantanati o sarebbero finiti nei fiumi gelati ove il ghiaccio non avrebbe retto al loro peso.<ref>John Hure, ''Cosacchi'', p. 219</ref> Tuttavia parte di loro, memori delle politiche di decosacchizzazione subite ad opera dei [[bolscevichi]] e lusingati dalla prospettiva di riguadagnare la perduta autonomia, passarono nelle file tedesche, [[Truppe straniere nella Wehrmacht|parte nella Wehrmacht]] e [[truppe straniere nelle Waffen-SS|parte nelle Waffen-SS]] (e precisamente nel [[XV SS-Kosaken Kavallerie Korps]]). Altri volontari cosacchi, reclutati fra i prigionieri di guerra dei tedeschi, furono inquadrati nell'[[Esercito Russo di Liberazione]] del generale [[Andrej Andreevič Vlasov|A.A. Vlassov]]. Infine, anche il [[Regio Esercito]] [[italia]]no arruolò un reparto cosacco, anche in questo caso prevalentemente fra i prigionieri di guerra, il [[Gruppo squadroni cosacchi "Campello"]], al comando del [[maggiore]] [[Ranieri di Campello]].
Con i tedeschi si schierarono gruppi armati che avevano combattuto già contro i bolscevichi, quali i generali [[Pëtr Nikolaevič Krasnov]] e [[Timofej Domanov]], ma il nucleo più consistente fu quello affidato dai tedeschi al generale [[Helmuth von Pannwitz]], un ufficiale originario della [[Slesia]], ma buon conoscitore della lingua russa, da cui vennero a dipendere la [[1. Kosaken-Kavallerie-Division|I divisione cosacca]], con 10.000 soldati cosacchi e 2.000 ufficiali.<ref>John Hure, ''Cosacchi'', pp. 222-223</ref> ed il [[XV SS-Kosaken Kavallerie Korps]]. Con il deteriorarsi della situazione sul fronte russo, questi corpi furono ridislocati assieme alle loro famiglie in [[Carnia]] e nell'alto [[Friuli]] ([[Operazione Ataman]]), dove vennero impiegati anche contro le formazioni partigiane italiane e [[Partigiani jugoslavi|jugoslave]].
=== Nel dopoguerra ===
Alla fine del conflitto, arresisi alle truppe britanniche nel tentativo di evitare gli eserciti jugoslavo e sovietico, furono rimpatriati forzatamente o con l'inganno, assieme a mogli e figli, dagli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]], in ottemperanza degli accordi presi durante la [[conferenza di Jalta]]<ref>John Hure, ''Cosacchi'', p.224</ref> e soprattutto in quanto la ferocia e lo zelo con cui si erano distinti a lato delle forze nazifasciste li rendeva anche agli occhi degli anglo-americani poco difendibili. Tra essi molti non erano tecnicamente cittadini sovietici, giacché fuoriusciti, come sopra ricordato, negli [[Anni 1920|anni venti]]. Durante il rimpatrio ebbero luogo diversi episodi di [[suicidio]] collettivo, in particolare gettandosi nel fiume [[Drava]] nei pressi della città di [[Lienz]] nel Tirolo orientale. Coloro i quali giunsero a destinazione furono fucilati, impiccati o internati nei [[gulag]] (la [[Duma]], il 12 giugno [[1992]], ha approvato una risoluzione per la riabilitazione dei cosacchi quali vittime dello [[stalinismo]]). Si stima che i cosacchi siano tra mezzo milione e tre milioni, molti dei quali contadini, mentre altri servono nell'esercito. Pur aspirando all'autonomia, non hanno mai potuto raggiungerla vivendo dispersi in varie zone della [[Federazione russa]].
Con la legge federale della Federazione Russa nº 154-FZ del 5 dicembre 2005 «Del servizio pubblico dei cosacchi di Russia»<ref>{{Ru}} [http://www.rg.ru/2005/12/08/kazachestvo.html Legge fédérale della Fédérazione Russa nº 154-FZ del 5 dicembre 2005 «Del servizio pubblico dei cosacchi di Russia»]</ref> è stato ufficialmente istituito il corpo paramilitare dei [[Cosacchi registrati della Federazione Russa]] con compiti, durante i periodi di pace, principalmente legati alla conservazione, tutela e recupero delle foreste; educazione dei giovani secondo i valori patriottici e la preparazione per il servizio militare; l'assistenza durante calamità naturali, incidenti, incendi e stati di emergenza e di ordine pubblico.
== Cosacchi famosi ==
* [[Ermak Timofeevič]] (? – 1585), di etnìa cosacca, comandante in capo delle truppe russe che invasero il [[Khanato di Sibir]] tra il [[1579]] e il [[1585]] ed esploratore della [[Siberia]]. La sua campagna militare in Siberia segnò l'inizio dell'espansione russa in quelle regioni;
* [[Petro Konaševič-Sahajdačnyj]] (1582 – 1622), capo dei [[Cosacchi zaporoghi|cosacchi ucraini]] di [[Zaporižžja (regione)|Zaporižžja]], si schierò contro i turchi e [[tatari di Crimea]] e contro lo [[Zarato russo|Zarato di Mosca]];
* [[Bohdan Chmel'nyc'kij]] (1596 - 1657), il più eminente [[atamano]] dei cosacchi d'Ucraina che diede la forma di stato alla repubblica cosacca di [[Zaporižžja]], fondando così l'[[Etmanato cosacco]], ha combattuto contro il dominio polacco sulle terre ucraine e contro le invasioni dei [[Tatari di Crimea|tatari]] e [[Impero ottomano|turchi]];
* [[Sten'ka Razin]] (1630 – 1671), appartenente alla comunità dei [[cosacchi del Volga]], fu la figura principale della [[rivolta cosacca del 1670]] contro lo zar [[Alessio I Romanov]];
* [[Ivan Mazeppa]] (1645 – 1709), fu un [[atamano]] dello Stato cosacco (1687—1709), che durante la [[grande guerra del nord]] si schierò a fianco degli svedesi di [[Carlo XII di Svezia|Carlo XII]] contro la Russia di [[Pietro il Grande]];
* [[Emel'jan Ivanovič Pugačëv]] (1740 o 1742 – 1775), fu un pretendente al trono dell'[[Impero russo]], e guidò una grande insurrezione cosacca durante il regno di [[Caterina II di Russia|Caterina II]].
* [[Andrej Škuro]] (1887 – 1947), [[ucraina|ucraino]], fu generale dell'[[Armata Bianca]];
* [[Pëtr Krasnov]] (1869 – 1947), era luogotenente generale dell'esercito [[Russia|russo]] quando scoppiò la [[rivoluzione russa|rivoluzione]] del 1917; divenne uno dei capi controrivoluzionari dell'Armata Bianca.
* [[Aleksandr Isaevič Solženicyn]] (1918 - 2008), fu ufficiale di [[artiglieria]] durante la [[seconda guerra mondiale]] e in seguito divenne famoso come [[scrittore]], narrando la sua esperienza di prigioniero politico in ''[[Arcipelago Gulag]]''.
== I cosacchi nella letteratura ==
Nella [[letteratura russa]] troviamo testi famosi che hanno per protagonisti i cosacchi:
* [[Lev Tolstoj]], ''[[I cosacchi (racconto)|I cosacchi]]''
* [[Michail Jur'evič Lermontov]], ''[[Un eroe del nostro tempo (Lermontov)|Un eroe del nostro tempo]]''
* [[Michail Aleksandrovič Šolochov]], ''[[Il placido Don (romanzo)|Il placido Don]]''
* [[Aleksandr Sergeevic Puškin|Aleksandr Puškin]], ''[[La figlia del capitano]]'' ([[1836]])<ref>Basato sulla storia di [[Emel'jan Ivanovič Pugačëv|Pugačëv]]</ref>
* [[Nikolaj Gogol']], ''[[Taras Bul'ba]],'' ''[[Vij (racconto)|Vij]]'' e [[La terribile vendetta]]
* [[Isaak Ėmmanuilovič Babel']], ''[[L'armata a cavallo (racconti)|L'armata a cavallo]]''
Nella [[letteratura italiana]] si possono trovare i testi seguenti:
* [[Carlo Sgorlon]], ''[[L'armata dei fiumi perduti]]''
== I cosacchi nella cultura di massa ==
Sebbene la loro fama sia legata soprattutto all'[[Impero russo]], i cosacchi sono stati associati, dopo il [[1945]], all'[[Blocco sovietico|espansionismo sovietico]]. Famosa è a tal proposito l'immagine, usata nella propaganda politica democristiana durante la [[guerra fredda]], secondo la quale in caso di vittoria del [[Partito Comunista Italiano]] alle elezioni, l'Italia sarebbe divenuta un paese filo-sovietico e "i cavalli dei cosacchi si sarebbero abbeverati nelle fontane di San Pietro".
Anche nel brano ''[[Popoff (brano musicale)|Popoff]]'' dello [[Zecchino d'Oro 1967]] si parla di un cosacco, chiamato proprio così.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* John Hure, ''Cosacchi'', Edizioni Piemme, Casale Monferrato, 1999, ISBN 88-384-4331-9.
* Bruna Sibille Sizia, ''La terra impossibile: storia dell'armata cosacca in Friuli'', Doretti, Udine, 1956.
== Voci correlate ==
* [[Cosacchi
* [[Charakternyk]]
* [[Cosacchi Tartari]]
* [[Cosacchi siberiani]]
* [[Gruppo squadroni cosacchi "Campello"]]
* [[I Cosacchi dello Zaporož'e scrivono una lettera al Sultano di Turchia]]
* [[Cosacchi di Kuban]]
* [[Cosacchi del Volga]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://temi.repubblica.it/limes/la-russia-e-ancora-il-paese-dei-cosacchi/29227|titolo=''La Russia è ancora il paese dei Cosacchi'' su ''Limes''}}
* {{cita web|url=http://www.CossackWeb.narod.ru/|titolo=Sito sui Cosacchi - inglese, russo, spagnolo, francese}}
* {{cita web |url=http://veshki-bazar.by.ru/docs.htm |titolo=I Cosacchi del Don - russo |accesso=2 aprile 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070505100405/http://veshki-bazar.by.ru/docs.htm |urlmorto=sì}}
* {{cita web |url=http://www.skvriz.com/ |titolo=Organizzazione ufficiale dei Cosacchi - inglese |accesso=2 aprile 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070820004543/http://www.skvriz.com/ |urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.cossackdom.com|titolo=Cossackdom.com Storia dei Cosacchi XV-XXI sec. - inglese}}
* {{cita web |url=http://www.armymuseum.ru/kaz1_e.html |titolo=Storia dei Cosacchi |accesso=2 aprile 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140718120913/http://www.armymuseum.ru/kaz1_e.html |urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.geocities.com/unavy/aCossack1.html|titolo=Marina cosacca XVI-XVII sec.}}
* {{cita web|url=http://www.wumag.kiev.ua/index2.php?param=pgs20051/98|titolo=Cosacchi - inglese}}
* {{cita web | url = http://www.cossacks.info/ | titolo = Cossack Stan | accesso = 2 aprile 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080324041626/http://www.cossacks.info/ | urlmorto = sì}}
* {{cita web | url = http://www.svk.rustrana.ru/ | titolo = Unione dei veri Cosacchi - russo | accesso = 2 aprile 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20071026062834/http://www.svk.rustrana.ru/ | urlmorto = sì}}
* {{cita web | url = http://www.armymuseum.ru/kaz_r.html | titolo = Cosacchi e truppe cosacche - russo | accesso = 2 aprile 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20071215161205/http://www.armymuseum.ru/kaz_r.html | urlmorto = sì}}
* {{cita web|url=http://napoleonistyka.atspace.com/cossacks.htm|titolo=I Cosacchi durante le guerre napoleoniche}}
* {{cita web|url=http://www.encyclopediaofukraine.com/display.asp?AddButton=pages/Z/A/ZaporizhiaThe.htm|titolo=Zaporizhian Cossacks}}
* [http://encyclopediaofukraine.com/pages/C/O/Cossacks.htm Storia dei cosacchi ucraini] at [http://encyclopediaofukraine.com/ Encyclopedia of Ukraine - inglese]
* {{cita web |url=http://www.cossacks.kiev.ua/ |titolo=Cosacchi ucraini |accesso=2 aprile 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20040410045158/http://www.cossacks.kiev.ua/ |urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=uYN9Ax3wR7k&NR=1|titolo=I Cosacchi nella Wehrmacht - tedesco}}
* {{cita web|url=http://www.cossackdom.com/|titolo=Storia dei Cosacchi dal XV al XXI sec. - inglese, ucraino, russo}}
* {{cita web|url=http://talks.guns.ru/static/forummessage/Forum36/81777-1.html|titolo=Forum - russo}}
* {{cita web|url=http://www.mirorenzaglia.org/2012/02/folco-quilici-la-dogana-del-vento/|titolo=Recensione de "La Dogana del Vento" di Folco Quilici}}
* {{cita web|url=https://www.academia.edu/7038861/Cosacchi_a_Udine_e_nella_Bassa_friulana/|titolo=Cosacchi a Udine e nella Bassa friulana 1944-1945, di Elio Varutti}}
{{Cosacchi}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Russia|Turchia|Ucraina}}
[[
|