Pompeo Magno (incrociatore): differenze tra le versioni
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{{Infobox nave
|Categoria = incrociatore
|Nome = ''Pompeo Magno''<br />''San Giorgio'' (D 562)
|Immagine = RN Pompeo Magno (1943).jpg
|Dimensioni_immagine =
|Didascalia = Incrociatore ''Pompeo Magno''
|Bandiera = {{Insegna navale|ITA (1861-1946)}}
|Bandiera2 = {{Insegna navale|ITA}}
|Bandiera3 =
<!-- Sezione descrizione generale -->
|Tipo = [[incrociatore leggero]]
|Classe = [[Classe Capitani Romani|Capitani Romani]]
|Costruttori = [[Cantieri Navali del Tirreno Riuniti]]
|
|Identificazione =
|Ordine = 1938
|Impostazione = 3 settembre [[1939]]
|
|Completamento = 4 giugno [[1943]]
|Entrata_in_servizio = 24 giugno [[1943]]
|Proprietario = [[Regia Marina]]<br />[[Marina Militare]]
|Radiazione = 1º maggio [[1948]]
|Destino_finale = Convertito in [[conduttore di flottiglia]], reimmesso in servizio nel 1955<br>[[nave scuola]] dal 1965, radiato nel [[1980]]
<!-- Sezione caratteristiche generali -->
|Dislocamento = {{formatnum:3686}} tonnellate
|Stazza_lorda = {{formatnum:5334}}
|Lunghezza = 142,2
|Larghezza = 14,4
|Altezza =
|Pescaggio = 4,9
|Profondità_operativa =
|Ponte_di_volo =
|Propulsione = 4 caldaie Thornycroft e 4 turbine a ingranaggi a vapore Parsons; 2 alberi motore con elica ({{formatnum:110000}} [[Cavallo vapore britannico#Shaft horsepower|shp]])
|Velocità = 40
|Velocità_km = 76
|Autonomia = {{formatnum:3000}} [[miglio (unità di misura)|miglia]] a 25 nodi ({{formatnum:5550}} chilometri a 48 km/h)
|Capacità_di_carico =
|Equipaggio = 418
|Passeggeri =
|Sensori =
|Sistemi_difensivi =
|Artiglieria = Alla costruzione:
* 8 cannoni [[OTO/Ansaldo 135/45]]
* 8 cannoni [[Breda 37/54]]
* 8 cannoni da [[Scotti-Isotta-Fraschini 20/70|20/70 Scotti-Isotta-Fraschini]]
|Siluri = 8 tubi lanciasiluri da 533 mm
|Corazzatura = 20 mm torrette, 15 mm ponte di comando
|Mezzi_aerei =
|Motto = ''Virtute duce, comite fortuna''
|Soprannome =
|Note =
|Ref = Dati tratti da<ref>{{cita web|url=http://www.marina.difesa.it/storiacultura/storia/almanacco/Pagine/PQRS/pompeo_magno.aspx |titolo=Pompeo Magno - Incrociatore leggero |sito=marina.difesa.it |accesso=30 giugno 2014}}</ref>
}}
L'incrociatore fu lasciato all'[[Italia]] una volta conclusa la guerra e, negli anni cinquanta, fu estesamente modificato, riclassificato come [[conduttore di flottiglia]] e ridenominato '''''San Giorgio''''' con [[Pennant number|distintivo ottico]] '''D 562'''. Assieme al gemello {{nave||Giulio Germanico|incrociatore|2}} parimenti convertito entrò in servizio nella [[Marina Militare]]. Dal 1965 operante come [[nave scuola]], fu radiato nel 1979 e demolito in seguito.
== Nome e motto ==
La nave era intitolata al generale e politico [[storia romana|romano]] [[Gneo Pompeo Magno]] (in [[lingua latina|latino]]: ''Gneus Pompeus Magnus'') prima alleato e poi avversario di [[Gaio Giulio Cesare]].
Il motto della nave ''Virtute duce, comite fortuna'' ("La virtù come guida, la fortuna come compagna") è stato tratto dalle ''Epistulae ad familiares'' di [[Cicerone]] a [[Lucio Munazio Planco]]. In precedenza era stato il motto dei [[Sommergibile|sommergibili]] omonimi {{nave||Luigi Galvani|sommergibile 1918|2}} (dismesso nel 1938) e {{nave||Luigi Galvani|sommergibile 1938|2}}.<ref>[http://www.marinaiditalia.com/public/uploads/2011_04_30.pdf Una lettera “racconta” - L'affascinante storia delle nostre navi attraverso i documenti postali]</ref>
== Servizio operativo ==
=== L'estate 1943 e le vicende armistiziali ===
Il ''Pompeo Magno'' fu una delle tre unità di questa classe entrate in servizio attivo nella [[Regia Marina]] prima dell'[[armistizio di Cassibile|armistizio]].
[[File:Italian Cruiser Pompeo Magno.jpg|thumb|left|upright=1.2|Il ''Pompeo Magno'' in navigazione di guerra con la colorazione mimetica]]
La sua costruzione avvenne negli [[Cantiere navale di Ancona|stabilimenti]] dei [[Cantieri Navali Riuniti]] di [[Ancona]] dove il suo [[scafo]] venne impostato il 3 settembre [[1939]]. Varato il 24 agosto [[1941]] e completato il 4 giugno [[1943]] entrò in servizio il 24 giugno successivo. Assegnato alla base di [[Taranto]], svolse alcune missioni di posa di mine.
Secondo alcune fonti nell'estate [[1943]] venne equipaggiato con [[radar]] [[EC3/ter "Gufo"|“Gufo” EC.3ter]]<ref name="Italia pp. 188">{{Cita|Piero Baroni|p. 188}}.</ref> mentre la maggior parte delle fonti concorda che solamente lo ''[[Scipione Africano (incrociatore)|Scipione]]'' venne equipaggiato con questo tipo di [[radar]].
Il ''Pompeo Magno'' sarebbe stato protagonista nella notte tra il 12 e il 13 luglio nelle acque dello [[Stretto di Messina]] di uno scontro con cinque [[Motosilurante|motosiluranti]] [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleate]] che avrebbe intercettato con il [[radar]] [[EC3/ter "Gufo"|“Gufo” EC.3ter]] e sulla scorta dei dati rilevati dal radar, che non avrebbe dovuto usare “per ordini superiori”, dopo aver localizzato le unità nemiche ne avrebbe affondato due in rapida successione danneggiandone gravemente una terza che sarebbe colata a picco più tardi, mentre le due rimanenti sarebbero fuggite a tutta velocità.<ref name="Italia pp. 188"/> Essendo stato nella notte tra il 16 e il 17 luglio il gemello ''[[Scipione Africano (incrociatore)|Scipione Africano]]'' protagonista di un analogo scontro con [[motosiluranti]] nemiche sempre nelle acque dello stretto di Messina, non si può escludere, essendo stato impossibile consultare i giornali di bordo delle due unità, che si tratti di un unico episodio attribuito, da parte delle fonti, a due diversi incrociatori.<ref name="Italia pp. 188"/> Molto più probabile però che si trattasse dello [[Scipione Africano (incrociatore)|Scipione]], che dopo lo [[Operazione Husky|sbarco]] [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleato]] in [[Sicilia]], visto l'andamento delle operazioni terrestri nell'isola, in previsione di un eventuale blocco da parte Alleata dello [[Stretto di Messina]], venne affidata la missione di forzare lo [[Stretto di Messina|stretto]] e raggiungere [[Taranto]].
All'[[armistizio di Cassibile|armistizio]] dell'8 settembre la nave si trovava a [[Taranto]] e faceva parte insieme al gemello ''Scipione Africano'' e al ''[[Luigi Cadorna (incrociatore)|Cadorna]]'' del gruppo di incrociatori alle dipendenze della [[Imbarcazioni militari italiane della seconda guerra mondiale#V Divisione Corazzate|V Divisione]], costituita in quel momento solamente dalle [[Classe Caio Duilio (nave da battaglia 1913)|Duilio]].
[[File:Italian cruiser Pompeo Magno surrendering at Malta on 9 September 1943.jpg|thumb|left|upright=1.2|Il ''Pompeo Magno'' in navigazione verso Malta dopo la firma dell'armistizio]]
La [[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|proclamazione dell'armistizio]] causò molta tensione nelle basi della Marina italiana. Il mattino del 9 settembre, dopo che intorno alle 6 lo ''[[Scipione Africano (incrociatore)#Armistizio|Scipione]]'' aveva lasciato gli ormeggi dopo avere ricevuto l'ordine di raggiungere [[Pescara]], alle altre navi della base giunse l'ordine di partire per [[Malta]]. Tra gli ufficiali della base avvenne una riunione nella quale i comandanti delle varie unità propendevano per la decisione di autoaffondare le navi. La riunione fu particolarmente drammatica: il [[contrammiraglio]] [[Giovanni Galati]] comandante il gruppo degli incrociatori, essendosi rifiutato di dirigersi a Malta, dichiarando l'intenzione di salpare per il Nord, o per cercare un'ultima battaglia, o di autoaffondare le navi, venne messo agli arresti in fortezza<ref name= UmberoII >{{cita web | 1 = http://www.reumberto.it/bufera6.htm | 2 = I Savoia nella bufera | 3 = 31-07-2009 | dataarchivio = 12 settembre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090912025921/http://www.reumberto.it/bufera6.htm | urlmorto = sì }}</ref> dall'ammiraglio [[Bruto Brivonesi]], suo superiore, che aveva tentato invano di convincerlo ad obbedire agli ordini del [[Re d'Italia#Casa Savoia|Re]], al quale aveva prestato giuramento. Alla fine prevalse il sentimento dell'obbedienza agli ordini del [[Vittorio Emanuele III d'Italia|sovrano]] e del [[Governo Badoglio I|governo]] e il gruppo formato dalle due [[nave da battaglia|navi da battaglia]], dai due incrociatori e dal [[cacciatorpediniere]] ''[[Nicoloso da Recco (cacciatorpediniere)|Nicoloso da Recco]]'' lasciò la [[Arsenale Militare Marittimo di Taranto|base di Taranto]] fra le 16:00 e le 17:00, mentre era in vista la [[Operazione Slapstick|forza navale inglese]] che scortava il convoglio di truppe diretto a Taranto. Intorno alle 19:00 la formazione venne attaccata da quattro cacciabombardieri [[Luftwaffe (Wehrmacht)|tedeschi]] che si lanciarono in picchiata sulla corazzata ''[[Duilio (nave da battaglia 1913)|Duilio]]'', sganciando bombe a poche metri dalla nave che non subì danni. Le navi reagirono con il fuoco contraereo. Alle 09:30 del giorno successivo un [[cacciatorpediniere]] inglese si mise di prora alla formazione raggiunta nel pomeriggio da otto motosiluranti che scortarono navi italiane fino a Malta, ove giunsero alle 17:50, ormeggiandosi al largo di Madliena Tower.<ref>{{cita news|autore=Joseph Caruana |titolo= Interludio a Malta |rivista= Storia Militare |numero=204 |data=settembre 2010| pp= 48-49}}</ref> Il gruppo guidato dall'ammiraglio [[Alberto Da Zara|Da Zara]] venne raggiunto dal gruppo proveniente da [[La Spezia]], il cui comando dopo il tragico affondamento della corazzata ''[[Roma (nave da battaglia 1940)|Roma]]'' era stato assunto dall'ammiraglio [[Romeo Oliva|Oliva]].
=== Il periodo 1944-1945 ===
Il 4 ottobre salpò da [[Malta]] insieme a numerose altre unità per fare rientro in [[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]], e inquadrato ella VIII Divisione incrociatori nella [[Arsenale militare marittimo di Taranto|base di Taranto]], per poi passare il 2 febbraio 1944 alle dipendenze della VII Divisione incrociatori, svolgendo, durante la [[Marina Cobelligerante Italiana|cobelligeranza]], alcune missioni di trasporto.
== Comandanti ==
*Capitano di Vascello Paolo Mengarini dal 24 giugno al 7 agosto 1943;
*Capitano di fregata [[Alberto Banfi]] dall'8 agosto 1943 al 4 settembre 1944;
*Capitano di fregata Nicola Murzi dal 5 settembre 1944 al 13 ottobre 1945.
=== La ricostruzione ===
{{vedi anche|San Giorgio (D 562)}}
Dopo la guerra in base alle clausole del [[Trattati di Parigi (1947)|trattato di pace]] era previsto che fosse consegnato alla [[Francia]] in conto danni di guerra insieme ai gemelli ''[[Attilio Regolo (incrociatore)|Regolo]]'' e ''Scipione Africano'', e il 1º maggio [[1948]] era stato posto in disarmo in attesa della consegna; in seguito ad un accordo avvenuto nel luglio [[1948]] tra i due governi vennero apportate alcune modifiche all'elenco delle navi da consegnare e il ''Pompeo Magno'' venne escluso in quanto i francesi credevano fosse afflitto da deformazioni dello scafo, che invece riguardavano il gemello ''Regolo'', che era stato silurato nel [[1942]] perdendo la prora, che venne sostituita con quella del ''[[Caio Mario (incrociatore)|Caio Mario]]'' in costruzione, e venne deciso che il ''Pompeo Magno'' fosse cannibalizzato a favore delle altre due unità della classe da consegnare.<ref>[http://digilander.libero.it/planciacomando/dopog/fra.htm Navi italiane alla Francia]</ref>
Evitata la consegna alla Francia, il 15 giugno [[1949]] completò il suo disarmo e il 15 maggio [[1950]] venne ufficialmente radiato dai quadri del naviglio militare, ma avendo l'[[Italia]] all'inizio degli [[Anni 1950|anni cinquanta]] iniziato la ricostruzione della propria [[Marina militare|Marina]] invece di essere demolito, con [[Decreto del presidente della Repubblica]] del 1º marzo [[1951]], gli scafi dell'ex ''Pompeo Magno'' e del gemello ''[[Giulio Germanico (incrociatore)|Giulio Germanico]]'', vennero nuovamente inscritti nei quadri del naviglio militare ribattezzati rispettivamente [[San Giorgio (D 562)|''San Giorgio'' (D 562)]] e [[San Marco (D 563)|''San Marco'']] e avviati nel [[1953]] a lavori di ricostruzione come [[cacciatorpediniere]] rispettivamente presso i [[Cantieri del Tirreno]] di [[Genova]] e della [[Navalmeccanica]] di [[Cantiere navale di Castellammare di Stabia|Castellammare di Stabia]]. Al termine dei lavori il ''San Giorgio'', rientrò in servizio nella [[Marina Militare Italiana]] nel [[1955]] mentre il ''San Marco'' entrò in servizio all'inizio del [[1956]]. Il 10 aprile [[1957]] le due navi vennero riclassificate [[cacciatorpediniere conduttore|cacciaconduttori]]. Sottoposto nuovamente a lavori di modifica dal [[1963]] al [[1965]], il ''San Giorgio'' fu trasformato presso l'[[Arsenale di La Spezia]] in [[nave scuola]] per gli allievi dell'[[Accademia navale]] di [[Livorno]], alternando crociere addestrative a una ridotta attività di squadra. Prestò servizio fino al [[1979]], anno in cui venne ritirato dal servizio.
== Note ==
<references />
==
* {{cita libro | cognome=Galuppini | nome=Gino | titolo=Guida alle navi d'Italia : dal 1861 a oggi | editore=A. Mondadori | città=Milano | anno=1982 }}
* {{Cita libro|cognome=Rocca | nome=Gianni | wkautore= Gianni Rocca| titolo=Fucilate gli ammiragli. La tragedia della marina italiana nella seconda guerra mondiale| editore=A. Mondadori | città=Milano | anno= 1987| isbn=978-88-04-43392-7}}
* {{Cita libro | cognome=Fioravanzo | nome=Giuseppe | wkautore= Giuseppe Fioravanzo| titolo=La Marina Militare nel suo primo secolo di vita 1861-1961 | editore=Ufficio Storico della Marina Militare | città=Roma | anno=1961 }}
* {{Cita libro | cognome=Fioravanzo | nome=Giuseppe | titolo= La Marina dall'8 settembre alla fine del conflitto| editore=Ufficio Storico della Marina Militare | città=Roma | anno=1971 }}
* {{Cita libro | cognome=De Courten | nome=Raffaele | wkautore= Raffaele De Courten| titolo= Le Memorie dell'Ammiraglio de Courten (1943-1946)| editore=Ufficio Storico della Marina Militare | città=Roma | anno=1993 }}
* {{cita libro | cognome=Gardiner| nome=Robert| coautori=Roger Chesneau| titolo= All the World Fighting's Ships 1922-1946| url=https://archive.org/details/conwaysallworlds1922unse|editore=Naval Institute Press| città=Annapolis, MD| anno= 1980| isbn=978-0-85177-146-5}}
* {{cita pubblicazione |cognome= Bergamini|nome= Pier Paolo|anno= 2002|mese= gennaio|titolo= Le forze navali da battaglia e l'armistizio|rivista= supplemento "Rivista Marittima"|numero= 1|issn= 0035-6984|url= http://www.cestra.eu/franco/ffnnbb.htm}}
* {{cita libro | nome= Robert| cognome= Gardiner| titolo= ''Conway's All the World's Fighting Ships 1922-1946''| anno= 1987| editore= Conway Maritime Press| città= Londra|ISBN = 0-85177-146-7}}
* {{cita libro | nome= Elio| cognome= Andò| titolo= ''Incrociatori leggeri classe "CAPITANI ROMANI"''| anno= 1994| editore= Ermanno Albertelli Editore| città= Parma|ISBN = 978-88-85909-45-8}}
* {{cita libro | nome= Piero| cognome= Baroni| titolo= La guerra dei radar: il suicidio dell'Italia : 1935/1943| anno= 2007| editore= Greco & Greco| città= milano|ISBN = 88-7980-431-6|cid= Piero Baroni}}
* {{cita libro | nome= M. J.| cognome= Whitley| titolo= ''Cruisers of World War Two - an international encyclopedia''| anno= 1996| editore= Arms and Armou| città= Londra|ISBN = 1-86019-874-0}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.marina.difesa.it/noi-siamo-la-marina/mezzi/mezzi-storici/Pagine/EFGHI/germanico.aspx|Re Galantuomo - Marina Militare - Giulio Germanico}}
* {{cita web|http://www.navypedia.org/ships/italy/it_cr_regolo.htm|Capitani Romani type light cruisers|lingua= en}}
* {{cita web|https://www.world-war.co.uk/italy/romani.php3|RIN Capitani Romani Class|lingua= en}}
* {{cita web|url= http://www.tuttostoria.net/storia-contemporanea.aspx?code=1343|titolo= Gli incrociatori leggeri classe Capitani Romani}}
{{Classe Capitani Romani}}
{{Classe San Giorgio (cacciatorpediniere)}}
{{
[[Categoria:Incrociatori della Regia Marina|Pompeo Magno]]
[[Categoria:
[[Categoria:Navi costruite dai Cantieri Navali del Tirreno e Riuniti]]
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