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{{Città antica
[[Immagine:Canale Monterano Bernini.JPG|300px|thumb|right|Il Castello con la ''Fontana del leone'' del Bernini]]
|Nome = Monterano
'''Monterano''' è un antico [[feudo]] abbandonato sulla cima di un'altura [[tufo|tufacea]] all'interno della [[Riserva parziale naturale Monterano]], nel territorio del [[Canale Monterano|comune di Canale Monterano]], nella [[Lazio|Regione Lazio]], in [[Italia]]. Per la sua bellezza e la relativa vicinanza a [[Roma]], e quindi a [[Cinecittà]] e all'industria cinematografica, è stato ed è ancora set di numerosi film.
|Immagine =
|Didascalia =
|Nome originale = Manturianum
|Fondazione = [[VII secolo a.C.]]
|Fine = [[1799]]
|Causa = [[Insorgenze antifrancesi in Italia|Insorgenze antifrancesi]]
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|Località moderna = Monterano
|Latitudine decimale = 42.1335129
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}}
 
[[File:Fontana chiesa e castello a Monterano.JPG|upright=1.2|thumb|In primo piano, la chiesa di San Rocco e, in secondo piano, il castello con la fontana del Leone del [[Gian Lorenzo Bernini|Bernini]]]]
==Storia==
'''Monterano''' (anche conosciuta come '''Antica Monterano''' o '''Monterano Vecchia'''; in [[lingua latina|latino]] quasi certamente ''Manturianum'' poi corrotto in ''Manturanum'') è una [[città fantasma in Italia]], situata nella [[provincia di Roma]], nel territorio di [[Canale Monterano]]. Arroccata sulla spianata sommitale di un'altura [[tufo|tufacea]], è attualmente inclusa nella [[Riserva parziale naturale Monterano|Riserva naturale regionale Monterano]]. Le rovine dell'antico borgo, per la loro bellezza e la relativa vicinanza a [[Roma]], sono state utilizzate come set per numerosi film sia italiani che stranieri.
[[Immagine:Monterano fontana.JPG|300px|thumb|left|La fontana ottagonale di fronte alla Chiesa di San Bonaventura]]
[[File:Acquedotto Monterano 2013.JPG|upright=1.2|thumb|Acquedotto del XVII secolo]]
Monterano era stata abitata fin dall'[[età del bronzo]] ma divenne fiorente, sia culturalmente che economicamente, in epoca [[Etruschi|etrusca]], tra il [[V secolo a.C.|V]] e il [[IV secolo a.C.|IV secolo]]. a.C..
La cittadina ''Manturanum'', identificata con Monterano, fu di nuovo fiorente in epoca [[Alto Medioevo|alto medievale]]: diventò sede episcopale della potente diocesi che comprendeva le terre tra il [[Lago di Bracciano]] e i [[monti della Tolfa]]<ref name=vian>[http://www.folclore.it/Viandante/SchedaComune.asp?IdComune=1219&Q=Canale%20monterano%20&Type=Frase%20intera]</ref>.
Nel XI secolo divenne proprietà dell'abbazia di San Paolo in Roma che dotò il borgo di una torre quadrangolare in seguito inserita nel palazzo ducale. Monterano nell'[[epoca dei comuni]] mantiene la propria importanza, dato che si trovava strategicamente su una [[via consolare]], e nel [[XIII secolo]] era, insieme ad altri territori vicini all'Urbe, territorio ambito sia dal [[Papato]] che dal Prefetto di Roma. <ref>[http://www.monteranoriserva.com/wp/wp-content/uploads/file/1-felici-sasso.pdf In realtà l'identificazione tra Monterano e Manturanum è ancora controversa.]</ref>
 
== Geografia ==
L'abitato divenne [[feudo]] degli [[Anguillara]] nel XIV, quindi ducato in mano a famiglie vicine al Papato che si succedettero nel tempo, tra cui gli [[Orsini]].<ref name=tur>[http://www.monteranoriserva.com/wp/wp-content/uploads/file/2-turano.pdf]</ref>
La collina tufacea su cui sorge Monterano è lambita dal [[Mignone|fiume Mignone]] a nord e a ovest e dal fosso del Bicione a sud. L'area sommitale occupa uno spazio di 5,3 ettari. Alla base della collina in direzione nord e sud-est si trovano le [[solfatara|solfatare]], seguite poco oltre dalla cascata della Diosilla. Il territorio circostante è scandito da sorgenti di acqua termale, tra cui le terme di Stigliano, attrezzate per la ricezione turistica, circa 3&nbsp;km a sud-ovest.
 
== Storia ==
Nel [[XVII secolo]] venne realizzato l'[[acquedotto]] che emerge in superficie proprio nei pressi del borgo, ancora ben conservato anche grazie a un recente restauro della [[Provincia di Roma]].<ref name=tur>[http://www.monteranoriserva.com/wp/wp-content/uploads/file/2-turano.pdf]</ref>
[[File:Fontana Monterano.JPG|upright=1.2|thumb|La fontana ottagonale di fronte alla chiesa di San Bonaventura]]
 
=== Origine del nome ===
L'edificio più imponente al centro di Monterano è il Castello, probabilmente risalente all'epoca vescovile dell'[[VIII secolo]].<ref name=tur>[http://www.monteranoriserva.com/wp/wp-content/uploads/file/2-turano.pdf]</ref> La roccaforte, che porta le testimonianze di numerose modifiche architettoniche succedutesi nei secoli, subì una notevole trasformazione in [[Barocco|epoca barocca]]. Nel [[1679]], per volere del Principe Altieri, [[Gian Lorenzo Bernini]] riprogettò la ''Fortezza Monteranese'' trasformandola in un palazzo ducale, decorando la parete esterna su Piazza Lunga con una fontana sulla quale domina la statua di un leone, da cui il nome di ''Fontana del Leone''.<ref> La fontana attualmente non è funzionante, e il leone presente nel borgo abbandonato di Monterano è solo una copia: l'originale è conservato all'interno dell'edificio del Comune di Canale Monterano.</ref>
Il territorio di [[Manziana]] e di [[Canale Monterano]] era consacrato dagli [[Etruschi]] al dio dell'oltretomba [[Mantus|''Manth'']] (in latino ''Mantus''): da questo prendeva il nome la silva Mantiana, grande area boscosa che dominava le colline ad occidente del [[Lago di Bracciano]] di cui sopravvive un settore oggi denominato [[Bosco Macchia Grande]], a Sud-Ovest di Manziana<ref>La silva Mantiana non è citata dagli autori antichi ma ricordata nella cartografia e nelle fonti dal medioevo all'età moderna.</ref>; lo stesso abitato di Manziana deriva quasi certamente il nome dalla foresta che lo cingeva; al dio ''Manth'' rimanda anche il toponimo di ''Manturianum/Manturanum'', con il quale ormai di norma si identifica il sito di Monterano<ref>L'identificazione del toponimo con San Giuliano presso [[Barbarano Romano|Barbarano]], proposta a partire dalla metà del XX secolo, è quasi certamente scorretta e dovuta alla confusione tra i termini ''Manturanum'' e ''Marturanum'', che si riferisce invece a quest'ultimo centro.</ref>. Essendo il nome formato dalla radice ''Mantur-'' cui è aggiunto il comune suffisso aggettivale ''-ianum/-anum'', derivato presumibilmente dall'associazione con il termine neutro ''castrum'' presente nelle fonti [[Alto Medioevo|altomedievali]], se ne può dedurre che il nome etrusco dell'abitato potesse essere ''Manthuria'' o ''Manthura'', divenuto ''castrum Manturianum'' in [[età tardo-antica]] per la presenza di una fortificazione, poi corrotto in ''Manturanum'' da cui in italiano Monterano. Un [[gentilizio]] derivato dal toponimo, come in altri casi, sembra riscontrabile nell'attestazione di un ''Larth Manthureie'' su un dolio rinvenuto a poche decine di chilometri da Monterano. L'associazione tra il bosco ed il dio degli Inferi ''Manth'' derivò probabilmente dall'aspetto tetro ed impenetrabile della foresta e dalla presenza diffusa di polle di acqua sulfurea, anticamente considerate un'emanazione del mondo sotterraneo.
 
=== Età antica ===
Della stessa epoca è il ''convento di San Bonaventura'', [[Mattia de Rossi]] su progetto del Bernini, altra architettura notevole oggi visibile in una zona pianeggiante al di fuori dal borgo diroccato al cui centro emerge la fontana ottagonale<ref>Una copia, l'originale è stata spostana nella Piazza del Comune di Canale Monterano.</ref>.
La rocca tufacea su cui sorge Monterano fu sede di un villaggio dell'[[età del bronzo]], di cui sono noti materiali archeologici riferibili alla fase del Bronzo finale (secolo XI a.C.). Dal [[VII secolo a.C.]] la presenza di un centro etrusco è attestata in primo luogo dal ritrovamento di numerose tombe che occupano i poggi circostanti: Casale Palombara, I Grottini, Franco, Gatta Pelosa (le Pestarole, con resti di tombe a pozzetto), largo della Bandita (con la grotta di Tabacco e il Grottino, tombe a camera del VI secolo a.C.) e Ara del Tufo. Considerata la vicinanza spaziale, l'abitato di Monterano rientrava probabilmente nell'area di influenza politica della città di [[Necropoli della Banditaccia|Cerveteri]].
 
Il territorio cominciò ad entrare sotto il controllo di [[Roma]] negli anni successivi alla [[Assedio di Veio|conquista di Veio]] ([[396 a.C.]]) e al [[Sacco di Roma (390 a.C.)|sacco gallico]] ([[390 a.C.]]): nel [[383 a.C.]] la vicina [[Sutri]] cadeva definitivamente in mano ai Romani, ma un'occupazione dei centri minori come Monterano non si ebbe fino agli anni centrali del [[IV secolo a.C.|IV secolo]], quando si mise fine all'antica amicizia tra Roma e Cerveteri. Nella seconda metà del [[III secolo a.C.|III secolo]] il controllo romano sul territorio fu rafforzato dalla realizzazione della [[via Clodia]] da Roma a [[Saturnia]], che transitava circa 3&nbsp;km a est di Monterano, nel luogo in cui sorse il municipio di ''[[Forum Clodii]]'', che dovette svolgere un ruolo di centro aggregante per la popolazione dell'area a danno degli abitati limitrofi tra cui Monterano. Tracce di un mausoleo romano a valle dell'abitato e le sepolture ad [[arcosolio]] scavate nella parete tufacea testimoniano che Monterano sopravvisse come piccolo borgo per tutta l'età romana. Numerose erano le ville diffuse nelle campagne circostanti.
Man mano che Monterano perse importanza commerciale si spopolò a poco a poco, il convento divenne proprietà dei Secolari e in seguito dell'eremo di [[Monte Senario]].
 
=== Età medievale ===
Nel [[1799]], a seguito di una disputa per il grano tra monteranesi e tolfetani, un saccheggio da parte delle truppe francesi decretò il declino del borgo di Monterano, da cui era destinato a non riprendersi, concausa la [[malaria]], e e quindi il suo abbandono<ref name=tur>[http://www.monteranoriserva.com/wp/wp-content/uploads/file/2-turano.pdf]</ref>: gli ultimi abitanti si trasferirono nei comuni di [[Canale Monterano|Canale]] e di [[Montevirginio]]<ref name=vian>[http://www.folclore.it/Viandante/SchedaComune.asp?IdComune=1219&Q=Canale%20monterano%20&Type=Frase%20intera]</ref>.
Con la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], e la crisi economica, politica e demografica che ne seguì, ''Forum Clodii'', che era divenuta almeno dal [[313]] [[Diocesi di Monterano|sede vescovile]], fu gradualmente abbandonata dalla popolazione in favore di siti meglio difesi, tra cui la vicina ''Manturanum''. Tra il [[VI secolo|VI]] e la prima metà del [[VII secolo]] la sede vescovile fu trasferita proprio a Monterano: la diocesi comprendente le terre tra il [[Lago di Bracciano]] e i [[monti della Tolfa]] mutò così il nome da diocesi di ''Forum Clodii'' in [[diocesi di Monterano]]. Il primo [[vescovo]] di cui si ha memoria è Reparato, menzionato nel [[649]]. Dal [[590]] circa Monterano fu incluso nel [[Ducato romano]] sotto amministrazione dell'[[Impero bizantino]]. Negli anni intorno al [[730]] Monterano fu al centro di un goffo tentativo di usurpazione del trono imperiale da parte di un tal Tiberio Petasio, che nel castello del borgo fu ucciso con i suoi sodali dai soldati guidati dall'[[esarca di Ravenna]]. Dal [[752]] Monterano entrò nel [[Stato Pontificio#Il Patrimonium Sancti Petri|Patrimonio di San Pietro]], primo nucleo dello [[Stato Pontificio]]. La diocesi è documentata fino al [[X secolo]] ed in seguito fu annessa a quella di [[Diocesi di Sutri|Sutri]]. Nell'[[XI secolo]] il feudo divenne proprietà dell'[[Basilica di San Paolo fuori le mura|abbazia di San Paolo]] in Roma, che dotò il borgo di una torre quadrangolare, le cui strutture furono poi inglobate nel palazzo ducale. L'abitato divenne feudo degli [[Anguillara (famiglia)|Anguillara]] nel [[XIV secolo]], quindi ducato in mano a famiglie vicine al Papato che si succedettero nel tempo, tra cui i [[Colonna (famiglia)|Colonna]] (dal [[1424]]). [[Sisto IV]] la dette con titolo di contea a Mario [[Mellini (famiglia)|Mellini]]<ref>v. A. Modilgiani, Mario Mellini in Dizionario biografico degli Italiani</ref>, da cui la riacquistò per concederla al proprio nipote Bartolomeo Giuppo o Giubba<ref>v. voce a cura di Stefania Camilli, ''Gentil Virginio Orsini'' in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 79 (2013)</ref> naturalizzato [[Della Rovere]]<ref>v. Il diario romano di Jacopo Gherardi da Volterra in [[Rerum Italicarum Scriptores]], II serie, vol. XXXIII, parte III</ref> il quale il 3 luglio 1487 rivendette Monterano (assieme a Cerveteri) a [[Franceschetto Cybo]].
 
==Set= cinematograficoEtà moderna ===
[[File:Monterano cingolani.jpg|thumb|upright=1.2|L'abitato di Monterano nella pianta di Cingolani del [[1692]]. Si nota il convento di San Bonaventura in primo piano subito all'esterno del borgo]]
Monterano è stato set di quasi un centinaio di film a partire dagli anni [[anni 1950|Cinquanta]]<ref>[http://www.parks.it/riserva.monterano/pun.html]</ref>, e ancora oggi arrivano le richieste d'uso, che vengono vagliate dall'ente gestore della Riserva.
Nel settembre del [[1492]] [[Gentile Virginio Orsini]], già proprietario del [[Castello Orsini-Odescalchi|Castello di Bracciano]], acquistò da [[Franceschetto Cybo]] il castello di Monterano (assieme ad altri vicini tra cui la rocca di [[Anguillara Sabazia|Anguillara]]) e i suoi terreni e l'anno successivo li concesse al figlio [[Carlo Orsini di Gentile Virginio|Carlo]]. Al tempo degli Orsini Monterano era particolarmente rinomata per la peculiare produzione vinicola<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.canalemonterano.rm.it/il-vino-di-monterano.html|titolo=...non habbi pari bevanda in tutta Italia...|autore=Vittorio Gradoli|editore=|data=|accesso=|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160428083302/http://www.comune.canalemonterano.rm.it/il-vino-di-monterano.html|dataarchivio=28 aprile 2016}}</ref>:
 
{{Citazione|VINO DI MONTERANO
*''[[Ben-Hur]]'' (1959)
Si porta all'alma Roma per terra da un castello così chiamato, distante da Roma una grande e grossa giornata. Questo è un castello antico di casa Orsina et vi è una grandissima selva domandata La Mantiana. Questo vino è tanto buono, che a volere narrare la sua propria bontà et scrivere assai, sarei troppo lungo et non potrei tanto scriverne et laudarlo, quanto più merita essere laudato. Tale vino credo certo, secondo il mio giudizio et la mia esperienza, non habbi pari bevanda in tutta Italia. [...] Di tali vini molti Prelati voriiano bere, ma per essere il luogo picciolo, vi si fa poco vino, onde bisogna che habbino pazienza.|Sante Lancerio, Lettera al cardinale [[Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora|Guido Ascanio Sforza]], 1549}}
*''[[Brancaleone alle Crociate]]'' (1970), di [[Mario Monicelli]]
*''[[Il Marchese del Grillo]]'' (1981) di Mario Monicelli
*''La visione del Sabba'' (1988) di [[Marco Bellocchio]]
*''[[Guardie e ladri]]'' (1951), di Mario Monicelli e [[Steno]]
*''I misteri della città eterna'' (Mad Production, Luglio 2005)
*''Il figlio'' (cortometraggio a cura del Centro sperimentale di Cinematografia, luglio 2005)
*''[[Arrivederci amore, ciao]]'' (Studio Urania dicembre 2005),
*''La freccia nera (miniserie televisiva)'' (Tevere film, gennaio 2006)
*''[[Joe Petrosino]]'' (Clemi cinematografica, marzo 2006)
*''Blueray'' (programma pilota di divulgazione scientifica-CICAP Italia, maggio 2006)
*''Sulle ali della pace'' (Ass.ne culturale la tribù dell’arte, giugno 2006).
 
Nell'ottobre del [[1671]] il feudo entrò nelle proprietà della [[Altieri (famiglia)|famiglia Altieri]] grazie all'acquisto da parte di [[papa Clemente X]] (al secolo Emilio Altieri): non avendo gli Altieri alcun erede diretto di sesso maschile, ad eccezione del papa, fu da questi stabilito che gli esponenti della famiglia dei Paluzzi Albertoni, più volte nel passato imparentatisi con gli Altieri, acquisissero il cognome della sua famiglia, assieme allo stemma e ai titoli nobiliari. [[Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni|Gaspare Paluzzi Albertoni]], divenuto ora Gaspare Altieri, fu quindi insignito, tra gli altri, del titolo di Duca di Monterano. Dopo aver acquisito il possesso del feudo gli Altieri intrapresero lavori volti al suo abbellimento e al miglioramento delle condizioni di vita dei suoi abitanti: gli anni immediatamente successivi al 1671 videro la realizzazione del maestoso acquedotto a due ordini di arcate nel tratto terminale e l'edificazione della chiesa di San Bonaventura, con annesso convento, sorta sulla parte inferiore del pianoro sommitale su cui insisteva il piccolo borgo. A Gaspare Altieri seguì nel [[1720]] il figlio Emilio e alla morte di questi, nel [[1721]], suo fratello [[Girolamo Antonio Altieri, III principe di Oriolo|Girolamo Antonio Altieri]] fino al [[1762]], quando il titolo passò al primogenito [[Emilio Carlo Altieri, IV principe di Oriolo|Emilio Carlo Altieri]].
==Galleria fotografica==
 
Durante il [[XVIII secolo]] gli [[Altieri (famiglia)|Altieri]] trascurarono il feudo di Monterano, sfruttato principalmente per l'estrazione dello zolfo dalle sottostanti miniere, favorendo un graduale spopolamento del borgo, forse flagellato anche dalla [[malaria]]. Nel febbraio del [[1798]] le truppe francesi entrarono a Roma, mettendo provvisoriamente fine al potere temporale del papa e instaurando la [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica romana]], che mantennero in piedi mediante l'occupazione militare del territorio fino al settembre del [[1799]]<ref>{{cita web|url = https://www.lazionascosto.it/citta-fantasma-borghi-abbandonati-del-lazio/monterano/|titolo = La città fantasma di Monterano|capitolo = Dalla morte di papa Clemente X Altieri alla distruzione finale|accesso = 29 dicembre 2021}}</ref>. Come si legge da più parti, la lite tra gli abitanti di Monterano e quelli di [[Tolfa]] circa un carico di grano fu usata a pretesto dalle truppe francesi per attaccare e saccheggiare il paese; in realtà, come è stato pure notato, il saccheggio e l'incendio di Monterano si pongono in un più ampio quadro di sollevazioni popolari delle comunità rurali ostili al nuovo ordine instaurato dalle milizie rivoluzionarie francesi, che portò anche all'incendio e al saccheggio della stessa Tolfa e di [[Allumiere]] nel marzo del [[1799]]. Gli abitanti rimasti furono quindi spinti ad abbandonare il sito già in parziale rovina e a rifugiarsi nei centri vicini e in particolare nell'adiacente sito di Canale, dove nel tempo si sviluppò l'abitato di [[Canale Monterano]].
 
Come detto l'importanza di Monterano nel '700 era legata allo sfruttamento delle [[Miniera di zolfo|miniere di zolfo]] intorno all'abitato; il cuore della produzione era presso la solfatara a sud della collina, ove scorre il Fosso del Bicione, attorno al quale sono state individuate 4 gallerie estrattive (Grotta del Taglio, Grotta del Pozzo, Grottavecchia e Grotta del Fuoco). La produzione dello [[zolfo]], utilizzato per la disinfestazione delle [[Vitis|viti]] e in varie attività industriali, continuò anche dopo l'abbandono del borgo, ma si arrestò poco dopo l'[[unità d'Italia]].
 
Dal [[1966]] Monterano è una [[Diocesi di Monterano|sede vescovile titolare]] della [[Chiesa cattolica]], con il doppio titolo di ''Monterano''/''Forum Clodii.'' Una campagna di restauri è stata promossa dal comune di Canale Monterano a partire dal [[1995]].
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:San Bonaventura Monterano.JPG|thumb|upright=1.2|La chiesa di [[Bonaventura da Bagnoregio|San Bonaventura]] ]]
[[File:Il Cavone di Monterano.jpg|thumb|La tagliata etrusca per Caere detta ''Il Cavone'']]
Dal 1799 gli edifici di Monterano giacciono in uno stato di rovina che conferisce al luogo un grande fascino.
* L'acquedotto, recentemente restaurato dalla Provincia di Roma, attraversava le colline ad est del borgo con un canale sotterraneo che emergeva in superficie nel tratto finale, valicando la valletta ai piedi del palazzo ducale con un'imponente struttura a doppie arcate ancora in ottimo stato di conservazione<ref name="tur">http://www.monteranoriserva.com/wp/wp-content/uploads/file/2-turano.pdf</ref>.
* Il circuito murario. Ad est era la porta Romana, oggi poco visibile, che costituiva la via più rapida per entrare nell'abitato per chi proveniva dalla via Clodia e dunque da Roma; era protetta dalla mole del castello. A sud si apre la porta Gradella o Cretella ancora in buono stato di conservazione; da essa prende il via una strada pedonale lastricata con basoli romani probabilmente di spoglio utilizzata come via di comunicazione verso il fosso del Bicione e le miniere di zolfo. La porta di San Bonaventura ad ovest metteva in comunicazione l'abitato con il convento omonimo sito sul pianoro, subito all'esterno delle mura, ed era usata come porta principale del borgo, raggiungibile dalle due strade che cingevano a ferro di cavallo la rocca.
* La cattedrale di Santa Maria Assunta, sembra fondata nel [[XII secolo]] in sostituzione della più antica omonima cattedrale, posta nel sito poi occupato dal castello. Sopravvive il grande campanile.
* Il palazzo ducale o castello Orsini-Altieri è l'edificio più imponente del borgo, eretto in posizione dominante nella parte settentrionale dell'abitato. Nel sito del palazzo le recenti indagini ed analisi architettoniche hanno supposto la presenza dell'originaria Cattedrale di Santa Maria Assunta (un'aula di 18x12 m) con murature e arredi risalenti all'[[età carolingia]]. Nel XII secolo fu realizzata un'alta torre in muratura a pianta quadrangolare con funzione difensiva. Nel XIII secolo a questa struttura si saldò un recinto, probabilmente la prima rocca del sito. Alla fine del Quattrocento la cortina muraria fu rifatta e furono aggiunte delle belle torri cilindriche, che si devono presumibilmente alle ristrutturazioni avviate dalla famiglia Orsini (notevole la somiglianza con quelle nel castello di Bracciano, degli stessi proprietari)<ref>{{Cita libro|autore=|curatore=P. Arthur - M. Leo Imperiale|titolo=VII Congresso nazionale di archeologia medievale|anno=2015|editore=All'Insegna del Giglio|città=Sesto Fiorentino|p=|pp=258-262|ISBN=}}</ref>. Nel 1672 furono avviati i lavori per la trasformazione del castello rinascimentale in una dimora signorile, affidati inizialmente a [[Carlo Fontana]]. Nel 1679, per volere del principe Altieri, [[Gian Lorenzo Bernini]] riprogettò la ''Fortezza Monteranese'', trasformandola in un palazzo ducale, decorando la parete esterna su Piazza Lunga con una fontana, sulla quale domina la statua di un leone che con le zampe percuote la roccia facendo zampillare l'acqua, da cui il nome di ''Fontana del Leone''<ref>La fontana attualmente non è funzionante e il leone presente nel borgo abbandonato di Monterano è solo una copia: l'originale è conservato all'interno dell'edificio del Comune di Canale Monterano.</ref>. Bernini modificò anche la facciata principale del palazzo raccordando con un loggiato a sei arcate (imitante una rovina medievale) le due torri preesistenti, quadrata e medievale quella di sinistra (il mastio del castello, del XII secolo), circolare e quattrocentesca quella di destra (probabilmente pertinente alla ristrutturazione avviata dagli Orsini). Una rappresentazione del palazzo è in un dipinto del 1781 di G. Barbieri nel palazzo Altieri di Oriolo.
* La chiesa di San Rocco, affacciata su piazza Lunga e adiacente al palazzo ducale, risale verosimilmente al XV secolo. L'interno a navata unica conserva l'abside con l'altare. Ai fianchi della navata si aprono due piccole cappelle.
* La chiesa di San Bonaventura con l'annesso convento furono costruiti tra il 1677 ed il 1679 su impulso della famiglia Altieri e affidati inizialmente agli [[Ordine degli agostiniani scalzi|Agostiniani Scalzi]], poi a preti secolari e dal 1719 agli eremiti [[servi di Maria]] di [[Santuario di Montesenario|Monte Senario]]. L'elegante architettura fu progettata da [[Gian Lorenzo Bernini]] e innalzata al di fuori del borgo, in asse con la porta di San Bonaventura. La chiesa è a navata unica con due cappelle laterali, con cupola estradossata (non conservata) munita di lanterna. La facciata era inquadrata da due campanili. Alle spalle si apriva un grande chiostro a tre lati su cui affacciavano le celle del convento, opera di [[Mattia de Rossi]] su progetto del Bernini. Nello spazio antistante la facciata il piazzale è abbellito da una fontana ottagonale<ref>Una copia, l'originale è stata spostata nella piazza del Comune di Canale Monterano.</ref>. Una rappresentazione della chiesa è in un dipinto del 1781 di G. Barbieri nel [[Palazzo Altieri (Oriolo Romano)|palazzo Altieri]] di [[Oriolo Romano]]<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.canalemonterano.rm.it/images/pagine/bonaventura2.jpg|titolo=|autore=|editore=|data=|accesso=}}</ref>.
* Il cavone è una tagliata viaria etrusca scavata a mezzacosta lungo le pendici meridionali della collina, attualmente non percorribile a causa della caduta di massi dall'alto; la larghezza ridotta permetteva il solo transito di pedoni. Il sentiero che la attraversa proviene dalla Porta Gradella e scende fino alla valle sottostante solcata dal Fosso del Bicione.
 
== Duchi di Monterano della famiglia Altieri ==
# [[Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni|Gaspare Paluzzi Albertoni]], divenuto contestualmente Gaspare Altieri (1671-1720)
# [[Emilio Altieri, II principe di Oriolo|Emilio Altieri]] (1720-1721)
# [[Girolamo Antonio Altieri, III principe di Oriolo|Girolamo Antonio Altieri]] (1721-1762)
# [[Emilio Carlo Altieri, IV principe di Oriolo|Emilio Carlo Altieri]] (1762-1801)
 
== Set cinematografico ==
Monterano è stato set di quasi un centinaio{{senza fonte}} di film a partire dagli [[anni 1950|anni cinquanta]]<ref>[http://www.parks.it/riserva.monterano/pun.html Riserva Naturale Monterano - Punti di Interesse<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, e ancora oggi arrivano le richieste d'uso, che vengono vagliate dall'ente gestore della Riserva.
[[File:Rovine Monterano.JPG|thumb|upright=1.2|L'esterno del borgo visto dal sentiero]]
* ''[[Guardie e ladri]]'' (1951), di Mario Monicelli e [[Steno]]
* ''[[Ben-Hur (film 1959)|Ben-Hur]]'' (1959)
* ''[[La cintura di castità (film 1967)|La cintura di castità]]'' (1967), di [[Pasquale Festa Campanile]]
* ''[[Brancaleone alle crociate]]'' (1970), di [[Mario Monicelli]]
* ''[[Il marchese del Grillo]]'' (1981) di Mario Monicelli
* ''[[Dèmoni (film)|Dèmoni]]'' (1985) di [[Lamberto Bava]]
* ''[[Ladyhawke]]'' (1985) di [[Richard Donner]]
* ''[[La visione del sabba]]'' (1988) di [[Marco Bellocchio]]
* ''[[I misteri della città eterna]]'' (Mad Production, Luglio 2005)
* ''Il figlio'' (cortometraggio a cura del Centro sperimentale di cinematografia, luglio 2005)
* ''[[Arrivederci amore, ciao]]'' (Studio Urania dicembre 2005),
* ''[[La freccia nera (miniserie televisiva 2006)]]'' (Tevere film, gennaio 2006)
* ''[[Joe Petrosino (miniserie televisiva 2006)|Joe Petrosino]]'' (Clemi cinematografica, marzo 2006)
* ''[[Blueray]]'' (programma pilota di divulgazione scientifica-CICAP Italia, maggio 2006)
* ''Sulle ali della pace'' (Ass.ne culturale la tribù dell'arte, giugno 2006)
* ''[[Le tre rose di Eva|Le tre rose di Eva 3]]'' (RTI 2014).
* ''Epilogo'' di Cony Ray (short film, genere drammatico), una produzione indipendente (Italia, 2016)
* ''[[Puoi baciare lo sposo]]'' (2018)
* ''[[Luna nera (serie televisiva)|Luna nera]]'' (2020)
* ''[[Il Monaco che vinse l'Apocalisse]]'' (2023) di Jordan River
 
== Galleria d'immagini ==
<gallery>
Immagine:ChiesaFontana diroccataBernini a Monterano 2013.JPG|ChiesaFontana del Leone di Gian Lorenzo diroccataBernini
Immagine:Cattedrale S. Maria Assunta Monterano.JPG|Resti del campanile della chiesa di S.Maria Assunta
Immagine:Monterano fontana castello.JPG|Fontana del Leone
FileImmagine:AcquedottoChiesa castello a Monterano.JPG|L'acquedottoChiesa di S.Rocco
Immagine:Porta Cretella.jpg|Porta Cretella
Immagine:Fontana Monterano.JPG|Fontana ottagonale e il convento di S.Bonaventura
Immagine:Monterano tagliata etrusca 2.JPG|Tagliata etrusca del ''Cavone''
Immagine:Miniera di zolfo interno.jpg|Miniera di zolfo
Immagine:Cascata di Diosilla ptfsk.JPG|Cascata di Diosilla
</gallery>
== Note ==
 
==Note==
<references/>
 
==Voci correlateBibliografia ==
* Anonimo, ''Augurio di nuova prole all'eccellentissima signora Duchessa di Monterano'', poesia per musica, Siena, Bonetti, 1704.
*[[Canale Monterano]]
* {{cita libro|autore=Antonino Turano|anno=1998|titolo=Gli ultimi anni di Monterano|editore=Tecnoprint|città=Roma|ISBN=88-900191-1-5|OCLC=1002758034|SBN=RML0094582}}
*[[Riserva parziale naturale Monterano]]
* {{cita libro|autore1=Michele Benucci|autore2=Giuseppe Romagnoli|anno=2009|titolo=La chiesa di San Bonaventura a Monterano. Documenti, immagini, strutture materiali|url=https://www.academia.edu/40688921/La_chiesa_di_San_Bonaventura_a_Monterano|editore=Davide Ghaleb Editore|città=Vetralla|ISBN=978-88-88300-61-0|OCLC=828783826|SBN=RML0191964}}
*[[Città fantasma]]
* {{cita libro|curatore1=Fabiana Cesarano|curatore2=Barbara Tetti|anno=2018|titolo=Il borgo di Monterano. Caratteri identitari e prospettive di valorizzazione. Atti dell'incontro (Casale Monterano, 29 ottobre 2017)|editore=Davide Ghaleb Editore|città=Vetralla|ISBN=978-88-85261-29-7|OCLC=1102372410|SBN=IEI0616470}}
*[[Cinecittà]]
* {{cita libro|autore1=Fabrizio De Cesaris|autore2=Anelinda Di Muzio|autore3=Monica Morbidelli|anno=2016|titolo=Riserva naturale Monterano. Lavori di restauro e consolidamento|editore=Davide Ghaleb Editore|città=Vetralla|ISBN=978-88-98178-72-8|OCLC=1046004933|SBN=RMS2766573}}
* {{cita libro|autore=Paolo Panichi|anno=2014|titolo=Ricerche archeologiche nel territorio di Canale Monterano|editore=Cromografica|città=Manziana|OCLC=1046041619|SBN=RMS2646691|cid=Panichi1}}
* {{cita libro|autore=Marcello Piccioni|anno=2003|titolo=Nella venuta che fecero li francesi|editore=Riserva Naturale Regionale Monterano|url=https://comune.orioloromano.vt.it/contenuti/42700/venuta-che-fecero-li-francesi/|formato=PDF|accesso=9 aprile 2019|città=Canale Monterano|OCLC=956104786|SBN=RML0137704|dataarchivio=30 giugno 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190630205759/https://comune.orioloromano.vt.it/contenuti/42700/venuta-che-fecero-li-francesi|urlmorto=sì}}
* {{cita libro|curatore=Regione Lazio, Ass. Programmazione, Ufficio Parchi, Riserve Naturali|anno=1992|titolo=Il Tolfetano Cerite: Macchiatonda, Marturanum, Manziana, Monterano|editore=Quasar|città=Roma|SBN=RLZ0236635}}
* {{cita libro|curatore1=Angelo Stefani|curatore2=Francesca Stefani|anno=1989|titolo=Monterano: riserva naturale|editore=Rivista militare|città=Roma}}
* {{cita libro|autore=Francesco Stefani|anno=1987|titolo=Monterano: tremila anni di storia|editore=Rivista militare|città=Roma|SBN=CFI0119583}}
* {{cita libro|autore=Francesco Stefani|anno=1998|titolo=Monterano: appunti sul territorio e la storia|editore=Ricciardi & Associati editore|città=Roma|OCLC=886422550|SBN=REA0050054}}
 
== Voci correlate ==
* [[Canale Monterano]]
* [[Città fantasma]]
* [[Via Clodia]]
* [[Diocesi di Monterano]]
* [[Riserva naturale regionale Monterano]]
* [[Gian Lorenzo Bernini]]
* [[Altieri (famiglia)|Altieri]]
* [[Oriolo Romano|Principi di Oriolo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
*[ {{cita web|url=http://www.monteranoriserva.com/wp/?page_id=29 |titolo=Il borgo sul sito della Riserva naturale di Monterano]}}
* {{cita web|url=https://www.comune.canalemonterano.rm.it/per-il-turista/storia/la-storia-di-canale.html|titolo=Monterano nel sito del Comune di Canale Monterano|accesso=11 agosto 2019|dataarchivio=24 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190724010038/https://www.comune.canalemonterano.rm.it/per-il-turista/storia/la-storia-di-canale.html|urlmorto=sì}}
*[http://www.tecuting2.it/c058016/hh/index.php?&jvs=1 monterano nel sito del Comune di Canale Monterano]
*{{cita web|url=https://www.raiplayradio.it/audio/2020/10/LE-MERAVIGLIE---Canale-Monterano-raccontato-da-Daniele-Aristarco-d2b3d320-eb61-4c99-a50b-da3cbafe84ed.html|titolo=Monterano raccontato da Daniele Aristarco|accesso=9 novembre 2020}}
*[http://www.lazionascosto.it/monterano.html Monterano sul sito di lazionascosto.it]
* [http://www.monteranolostmemories.it/monterano-antica-borgo-abbandonato/ Monterano sul sito delladi ProLost LocoMemories], blog fotografico.
<br />{{Controllo di autorità}}
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