Emilio Canzi: differenze tra le versioni

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{{F|commento=le fonti presenti provengono tutte da un sito anarchico militante bolognese e da un sito amatoriale di antifascisti|argomento=partigiani|data=giugno 2018}}
{{Bio
|Nome = Emilio
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|GiornoMeseMorte = 17 novembre
|AnnoMorte = 1945
|Epoca = 1900
|Attività = partigiano
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = . [[Anarchismo|Anarchico]] e combattente [[antifascismo|antifascista]] nella [[Guerra di Spagna]], fu comandante unico della [[XIII Zona operativa]]<ref>Fascicolo: Brigate dipendenti Busta 4, Fascicolo 13 Corrispondenza con la 1ª brigata Diego; carte relative alla 2ª brigata, 3ª brigata, 7ª brigata, 9ª brigata Valoroso, 10ª brigata, alla 11ª brigata mobile Monte Santo, brigata di manovra Pippo. Tra le carte relative alla 3ª brigata si trovano due lettere del comandante della XIII zona Emilio Canzi. cc. 40
Date: 06/12/1944 - 12/04/1945; da [http://beniculturali.ilc.cnr.it:8080/Isis/servlet/Isis?Conf=/usr/local/IsisGas/InsmliConf/Insmli.sys6.file&Obj=@Insmlie.pft&Opt=search&Field0=zzA00/01116%20*%20cts=d al punto 13];</ref>, zona relativa all'[[Appennino]] Tosco-Emiliano
}}
[[Anarchismo|Anarchico]] e combattente [[antifascismo|antifascista]] nella [[Guerra di Spagna]], fu comandante unico della [[XIII Zona operativa]]<ref>Fascicolo: Brigate dipendenti Busta 4, Fascicolo 13 Corrispondenza con la 1ª brigata Diego; carte relative alla 2ª brigata, 3ª brigata, 7ª brigata, 9ª brigata Valoroso, 10ª brigata, alla 11ª brigata mobile Monte Santo, brigata di manovra Pippo. Tra le carte relative alla 3ª brigata si trovano due lettere del comandante della XIII zona Emilio Canzi. cc. 40
Date: 06/12/1944 - 12/04/1945; da {{cita testo|url=http://beniculturali.ilc.cnr.it:8080/Isis/servlet/Isis?Conf=/usr/local/IsisGas/InsmliConf/Insmli.sys6.file&Obj=@Insmlie.pft&Opt=search&Field0=zzA00/01116%20*%20cts=d|titolo=al punto 13|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305054545/http://beniculturali.ilc.cnr.it:8080/Isis/servlet/Isis?Conf=%2Fusr%2Flocal%2FIsisGas%2FInsmliConf%2FInsmli.sys6.file&Obj=%40Insmlie.pft&Opt=search&Field0=zzA00%2F01116%20%2A%20cts%3Dd }}</ref>, zona relativa all'[[Appennino]] Tosco-Emiliano
 
== Biografia ==
Abbandonati presto gli studi per lavorare come commesso in un negozio d'abbigliamento, nel [[1913]] fu richiamato alle armi, aggregato al [[12º Reggimento bersaglieri]] e inviato in [[Libia]]. Nell'esercito raggiungerà il grado di [[sergente]] poi, nel [[1916]], è fatto rimpatriare per questioni di salute. Ripresosi, Canzi è inviato in zona di guerra e partecipa alla [[battaglia di Vittorio Veneto]].
La sua vita di combattente antifascista inizia con la militanza negli [[Arditi del Popolo]], in qualità di istruttore militare (grazie al suo passato di sergente maggiore dei [[bersaglieri]]) e prosegue con l'esilio in Spagna, dove parteciperà alla [[Guerra di Spagna]]. Si occuperà di organizzare le frange antifasciste durante l'esilio in [[Francia]] e in [[Belgio]]; catturato, verrà inviato al campo di concentramento di [[Anghiari]]<ref>
[http://www.romacivica.net/anpiroma/deportazione/deportazionecampi8.htm da [[ANPI]]]
{{quote|Giorgio Sacchetti ad un convegno sulla "Guerra di sterminio e la resistenza", tenuto ad Arezzo, che ha focalizzato a ricostruire l'esperienza dei deportati anarchici provenienti dall'isola di Ventotene giunti a Renicci dal luglio 1943, e che permette solo di trarre una visione parziale del fenomeno del campo di Renicci.}}
Renicci. Un campo di concentramento in riva al Tevere 1ª ed. Italiano
Carlo Spartaco Capogreco
[[Mursia]] 2003
ed ancora [http://www.ecn.org/filiarmonici/lager-italia.html lager italiani sempre dal lavoro di Spartaco Capogreco]
{{quote|I campi di concentramento italiani sottoposti all'autorità civile, tra il giugno del 1940 e l'agosto del 1943, furono complessivamente una cinquantina. La loro direzione era affidata a un commissario o a un maresciallo di pubblica sicurezza, oppure al locale podestà, coadiuvato da carabinieri, questurini o militi fascisti. }}
{{quote|(prima c'e' un raffronto con i lager nazisti,nota dello scrivente)Questo non deve farci dimenticare che il regime fascista praticò fin dal 1938 una politica autonoma antiebraica e che dal 1943 al 1945 il fascismo repubblicano di Salò attuò procedure di arresto e concentramento che portano allo sterminio di oltre ottomila ebrei.}}
</ref>, per finire la sua parabola di militante antifascista come comandante partigiano del Piacentino, subendo anche un arresto da parte di militanti dell'ala comunista filosovietica. Verrà di seguito reintegrato al comando della XIII zona operativa, con la qualifica di comandante unico.
 
Assunto come impiegato nell'Officina automobilistica del Regio esercito, partecipa attivamente alle agitazioni del [[primo dopoguerra]], aderendo al movimento anarchico. Nel [[1921]] è istruttore e capo degli [[Arditi del popolo]] piacentini, inquadrati nel "Battaglione Cantarana"<ref>Tagliaferri Ivano, ''Morte alla morte. Gli [[Arditi del popolo]] a Piacenza 1921-1922'', Piacenza, Vicolo del Pavone, 2004. libro dove si narra la vicenda degli [[Arditi del Popolo]] nel piacentino.</ref><ref name="anarca-bolo.ch">{{cita testo|url=http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/316/dossier6.htm|titolo=da ''Morte alla morte'', Emilio Canzi e gli Arditi del Popolo a Piacenza}}</ref>. Era stimato a tal punto tra i militanti antifascisti del "Battaglione Cantarana" che, quando dichiarò di essere anarchico, anche i compagni [[socialismo|socialisti]] e [[comunismo|comunisti]] lo salutarono con un ''Viva Canzi''.<ref name="anarca-bolo.ch"/> Indiziato per l'omicidio di un fascista avvenuto nel giugno 1922, si trasferì prima a [[Roma]] e poi espatriò in [[Francia]]. Qui nel 1924 partecipa al movimento delle Legioni Garibaldine, continuando a aderirvi anche dopo la fuoriuscita di buona parte del movimento libertario<ref name="bfscollezionidigitali.org">{{cita testo|url=https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/13422-canzi-emilio|titolo=Biblioteca Franco Serantini - ''CANZI, Emilio''}}</ref>.
Verrà liberato dal breve stato d'arresto grazie anche alla dura presa di posizione del comando delle Brigate Partigiane facenti capo a [[Giustizia e Libert%C3%A0]]<ref> {{quote|Il tentativo di dare la spallata al posto di Comandante Unico incontra la resistenza dell'anarchico, che tenta di appellarsi al sostegno del Comando generale Alta Italia. Del resto i comandanti non comunisti non se la sentono di impegnarsi a fondo nel sostegno a Canzi se questo può significare indebolire la propria posizione. Questa situazione conferma che a sostenere Canzi fino a questo momento non c'è stato un vero e proprio movimento di pressione, ma solo e soprattutto la grande statura morale, etica e politica del vecchio combattente anarchico.
 
Il 9 agosto [[1927]] rientrò a Piacenza e in settembre è arrestato a [[Crespellano]], in [[provincia di Bologna]]. Durante la sua permanenza a Piacenza riprende i contatti con i vecchi compagni rimasti. Di conseguenza la polizia fascista gli sequestra il passaporto. Dopo alcuni tentativi, andati a vuoto, fatti per recuperare il documento, Canzi espatria clandestinamente nell'aprile del [[1928]].
La partita della sua destituzione viene giocata all'interno del CU Nord Emilia dove i comunisti hanno la netta maggioranza e decidono di sostituirlo con il colonnello Luigi Marzioli. Marzioli ha vissuto la Resistenza da spettatore e più volte chiamato in causa ha sempre rifiutato di impegnarsi direttamente. Ora, in previsione della Liberazione e dei rapporti di forza successivi, il Partito Comunista non ha uomini adatti al ruolo e pensa di affidarsi a un ex alto ufficiale dell'esercito. Questa è una delle questioni della Resistenza piacentina che più lascia perplessi, soprattutto per la condotta dei comunisti filomoscoviti.
 
Raggiunta nuovamente la Francia si stabilì nel sobborgo parigino di [[Saint-Cloud]]. Qui riprese a frequentare gli ambienti dei fuoriusciti politici italiani aderendo alla sezione dell'Unione comunista anarchica dei profughi italiani e, nell'ottobre del 1933, al Comitato anarchico pro vittime politiche di Parigi, dove emerge ben presto come figura di riferimento<ref name="bfscollezionidigitali.org" />.
Canzi tenta di resistere alle impositive disposizioni del CU Nord Emilia appellandosi all'illegalità del provvedimento di sostituzione. Da una parte contesta la legittimità del documento con cui viene sostituito da Marzioli, dall'altra ritiene che tale provvedimento debba essere eventualmente avallato dal Comando generale. della Resistenza }} da [http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/316/dossier19.htm dossier su Canzi]</ref> La sua morte avverra' in un incidente stradale in modo non chiaro come risulta dalla testimonianza di un comandante partigiano,in quanto viene investito da una camionetta inglese che provochera' l'amputamento delle gambe e la successiva morte.<ref>[http://www.ngvision.org/mediabase/453 gli anarchici e la [[Resistenza italiana|Resistenza]] ] testimonianza</ref>
 
Nel [[1935]] è tra i protagonisti della mobilitazione contro le espulsioni dei militanti anarchici dalla Francia e per il diritto d'asilo, e partecipa alle iniziative contro la [[guerra d'Etiopia]]. Nel settembre 1936 entra in [[Spagna]], dove nel frattempo è scoppiata la [[guerra civile spagnola|guerra civile]]. Si unisce alla Colonna Italiana della [[Colonna Ascaso]], operante in [[Aragona]]. La Colonna Italiana era comandata da [[Giuseppe Bifolchi]]<ref>{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/antg2.html|titolo=LA RISVEGLIA/Dal 17 luglio 1936 alla battaglia di monte Pelato <!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://www.webcitation.org/query?url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/antg2.html&date=2009-10-26+02:55:30|accesso=20 luglio 2007|dataarchivio=26 ottobre 2009|urlmorto=sì}}</ref>, ed era presente la 29ª Divisione (prima denominata Colonna Lenin del [[POUM]]). Fra i combattenti italiani vi erano [[Etrusco Benci]],<ref name="geocities.com">{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/benci.html|titolo=LA RISVEGLIA/Etrusco Benci <!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090830111042/http://geocities.com/SoHo/Den/7257/numero3/benci.html|accesso=20 luglio 2007|urlmorto=sì}}</ref> [[Pietro Fancelli]],<ref name="geocities.com" /> [[Mario Traverso]],<ref>{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/alunno.html|titolo=LA RISVEGLIA/Vittorio Alunno <!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090903050255/http://geocities.com/soho/den/7257/numero3/alunno.html#|accesso=20 luglio 2007|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Citazione| Traverso, già partecipe del tentativo “garibaldino” del colonnello [[Francesc Macià|Macià]] di rovesciare la [[Miguel Primo de Rivera|dittatura riveriana]] in Spagna, ha cercato di dar vita all'estero a un "partito d'azione", per stroncare con ogni mezzo i riti provocatori e lo spionaggio fascista fra gli esuli}}da {{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/benci.html|titolo=LA RISVEGLIA/Etrusco Benci <!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090830111042/http://geocities.com/SoHo/Den/7257/numero3/benci.html|accesso=20 luglio 2007|urlmorto=sì}}</ref> [[Giuseppe Fusero]],<ref>{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/benci1.html#link3|titolo=LA RISVEGLIA/Etrusco Benci (appendice) <!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050826132603/http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/benci1.html#link3|accesso=20 luglio 2007|urlmorto=sì}}</ref> [[Pasquale Fioravanti]],<ref>{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/antg4.html|titolo=LA RISVEGLIA/Dai "fatti di maggio" ai campi della miseria e della fame <!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090707001506/http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/antg4.html|accesso=20 luglio 2007|urlmorto=sì}}</ref> [[Camillo Lanzilotta]]<ref name="geocities.com" /> (nome di battaglia Lancillotto o Nathan).Partecipa a tutti i principali combattimenti, assumendo il comando di una sezione della Colonna. Nel maggio 1937 Canzi è a [[Barcellona]]; dopo i tragici scontri nella capitale catalana, decide di rimanere comunque a combattere, passando nelle [[Brigate internazionali]]. Venne quindi messo a comando della 36ª brigata che opera nella zona di [[Huesca]]. Qui rimane ferito il 16 giugno. Rientrato a Parigi in settembre, si impegna subito nel Comitato anarchico pro-Spagna, occupandosi dei soccorsi agli ex combattenti della Colonna italiana.
In Spagna combatterà sul fronte di [[Huesca]], dove vedrà cadere un altro importante personaggio dell'[[anarchia]], protagonista della [[Difesa di Parma del 1922]]: [[Antonio Cieri]].
''Nella zona agisce la Colonna Italiana - comandata da [[Giuseppe Bifolchi]]<ref>[http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/antg2.html]</ref> ed è presente la 29ª Divisione (prima denominata Colonna [[Lenin]] del [[POUM]]) fra i combattenti italiani ci sono [[Etrusco Benci]] <ref>[http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/benci.html]</ref>, [[Pietro Fancelli]] <ref>[http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/benci.html]</ref>, [[Mario Traverso]] <ref>[http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/alunno.html]</ref> <ref>{{quote| Quest'ultimo, già partecipe del tentativo “garibaldino” del colonnello [[Francesc_Maci%C3%A0|Macià]] di rovesciare la [[Primo_de_Rivera|dittatura riveriana]] in Spagna, ha cercato di dar vita all'estero a un "partito d'azione", per stroncare con ogni mezzo i riti provocatori e lo spionaggio fascista fra gli esuli}}da [http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/benci.html]</ref>, [[Giuseppe Fusero]] <ref>[http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/benci1.html#link3]</ref>, [[Pasquale Fioravanti]] <ref>[http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/antg4.html]</ref>, [[Camillo Lanzilotta]] <ref>[http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/benci.html]</ref> (nome di battaglia [[Lancillotto]] o Nathan)''
*
sulla tomba di Emilio Canzi viene scritto [http://www.partigiani-piacentini.net/coli.htm]
{{quote| A
EMILIO CANZI
(Ezio Franchi)
PARTIGIANO D'ITALIA
MCML
QUI
TRA GLI ALTI MONTI E LA GENTE UMILE
DONDE CON POCHI ANIMOSI
INTRAPRESE L'ULTIMA SUA BATTAGLIA
PER LA LIBERTÀ DEI POPOLI
EMILIO CANZI
VOLLE RIPOSASSERO
LE SUE SPOGLIE MORTALI
SPOSATA LA CAUSA
DEI POVERI E DEGLI OPPRESSI
DA COMBATTENTE LEALE ED INDOMITO
IN TERRA D'ITALIA E DI FRANCIA
IN BELGIO, IN ISPAGNA, IN GERMANIA
PER IL TRIONFO DELLA LIBERTÀ
PER LA GIUSTIZIA SOCIALE
E PER UN'UMANITÀ MIGLIORE
SOFFRÌ
PERSECUZIONI, ESILIO, GALERA
 
Arrestato dalla polizia nazista il 26 ottobre [[1940]], dopo tre mesi trascorsi in carcere a Parigi e a [[Treviri]], è inviato nel campo di concentramento nei pressi della cittadina tedesca di [[Hinzert-Pölert]]. Nel marzo 1942 è tradotto in Italia, dove è condannato a cinque anni di confino<ref>Commissione di Piacenza, ordinanza del 20.4.1942 contro Emilio Canzi (“Combattente antifranchista in Spagna”). In: Adriano Dal Pont, Simonetta Carolini, ''L'Italia al confino 1926-1943. Le ordinanze di assegnazione al confino emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943'', Milano 1983 (ANPPIA/La Pietra), vol. III, p. 991</ref>, e trasferito nell'[[isola di Ventotene]]. Alla [[caduta del fascismo]] come tanti altri anarchici Canzi non è liberato ma inviato nel [[campo di internamento di Renicci]] di [[Anghiari]] (AR)<ref>Renicci. Un campo di concentramento in riva al Tevere, 1ª ed. Italiano, Carlo Spartaco Capogreco, [[Mursia]], 2003; {{cita testo|url=http://www.ecn.org/filiarmonici/lager-italia.html|titolo=lager italiani sempre dal lavoro di Spartaco Capogreco}}: "I campi di concentramento italiani sottoposti all'autorità civile, tra il giugno del 1940 e l'agosto del 1943, furono complessivamente una cinquantina. La loro direzione era affidata a un commissario o a un maresciallo di pubblica sicurezza, oppure al locale podestà, coadiuvato da carabinieri, questurini o militi fascisti.", "(prima c'è un raffronto con i lager nazisti, ndr) Questo non deve farci dimenticare che il regime fascista praticò fin dal 1938 una politica autonoma antiebraica e che dal 1943 al 1945 il fascismo repubblicano di Salò attuò procedure di arresto e concentramento che portano allo sterminio di oltre ottomila ebrei."</ref>, da cui riesce a fuggire solo dopo l'[[8 settembre 1943]]. Appena arrivato a Piacenza salì in montagna, a Peli di [[Coli (Italia)|Coli]], dove si adoperò per la costituzione della prima formazione partigiana della provincia. Partecipa pure alla costituzione del CLN provinciale. In dicembre la formazione partigiana si sbanda a seguito di un rastrellamento. Nonostante i rischi Canzi continuò l'attività partigiana, partecipando a diverse riunioni tra Piacenza, Milano e Parma. Di ritorno da quest'ultima città è arrestato dai fascisti il 14 febbraio 1944, ma è liberato in maggio grazie a uno scambio di prigionieri.
O TU
CHE QUI PIETOSO T'AGGIRI
ASCOLTA LA VOCE
CHE AMMONITRICE ED IMPLACATA
S'ALZA DA QUESTA TOMBA
 
Nelle settimane successive riceve l'incarico dal [[Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia]] di unificare le formazioni partigiane in un Comando unico, che si costituisce in agosto<ref name="bfscollezionidigitali.org" />. Canzi diviene così comandante della XIII zona, con il nome di battaglia di "Ezio Franchi".
CIMITERO DI PELI ([[Coli]])}}
 
A seguito della seconda fase del rastrellamento invernale, che colpisce pesantemente le formazioni piacentine, si apre una grave crisi nel Comando unico tra chi sostiene la necessità dell'apoliticità delle formazioni, o di chi invece vuole operare per la loro politicizzazione. Il mantenimento di un equilibrio tra le diverse componenti politiche della Resistenza locale è un problema rilevante nel piacentino, una terra dove le formazioni moderate o badogliane sono maggioranza mentre quelle [[Brigate Garibaldi|garibaldine]], al contrario di altre province vicine, sono poche o quasi irrilevanti. Il ruolo di Canzi è messo in discussione proprio dai [[Partito Comunista Italiano|comunisti]] che lo additano come il punto debole del Comando, dal momento che egli non rappresenta alcuna forza politica organizzata<ref name="bfscollezionidigitali.org" />. Il PCI tenta in più di un'occasione di prendere il controllo del comando generale, trovando persino – a pochi giorni dalla Liberazione – il sostegno della missione inglese, favorevole alla sostituzione di Canzi.
==Riconoscimenti==
 
*A [[Piacenza]] il Provveditorato agli Studi chiuse le scuole il giorno dei funerali per permettere la partecipazione alla cerimonia ed il tribunale restò chiuso per lutto cittadino.
Il 20 aprile 1945 un gruppo di partigiani [[Unione Sovietica|sovietici]], guidato da ufficiali garibaldini, arrestano Canzi e i suoi sottoposti. Liberato da un altro reparto partigiano facente capo a [[Giustizia e Libertà]].<ref>"Il tentativo di dare la spallata al posto di Comandante Unico incontra la resistenza dell'anarchico, che tenta di appellarsi al sostegno del Comando generale Alta Italia. Del resto i comandanti non comunisti non se la sentono di impegnarsi a fondo nel sostegno a Canzi se questo può significare indebolire la propria posizione. Questa situazione conferma che a sostenere Canzi fino a questo momento non c'è stato un vero e proprio movimento di pressione, ma solo e soprattutto la grande statura morale, etica e politica del vecchio combattente anarchico. La partita della sua destituzione viene giocata all'interno del CU Nord Emilia dove i comunisti hanno la netta maggioranza e decidono di sostituirlo con il colonnello Luigi Marzioli. Marzioli ha vissuto la Resistenza da spettatore e più volte chiamato in causa ha sempre rifiutato di impegnarsi direttamente. Ora, in previsione della Liberazione e dei rapporti di forza successivi, il Partito Comunista non ha uomini adatti al ruolo e pensa di affidarsi a un ex alto ufficiale dell'esercito. Questa è una delle questioni della Resistenza piacentina che più lascia perplessi, soprattutto per la condotta dei comunisti filomoscoviti. Canzi tenta di resistere alle impositive disposizioni del CU Nord Emilia appellandosi all'illegalità del provvedimento di sostituzione. Da una parte contesta la legittimità del documento con cui viene sostituito da Marzioli, dall'altra ritiene che tale provvedimento debba essere eventualmente avallato dal Comando generale della Resistenza" da {{cita testo|url=http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/316/dossier19.htm|titolo=dossier su Canzi}}</ref>, e partecipa come “semplice partigiano” ai combattimenti per la liberazione di Piacenza. Dopo la Liberazione, nonostante le forti tensioni tra i partiti antifascisti, è eletto prima segretario e poi presidente dell'[[ANPI]] provinciale e rappresentante unico dei partigiani nel CLN provinciale. È poi reintegrato nel suo ruolo di comandante unico, con il grado di colonnello.
*Fra i messaggi di cordoglio, quelli del Presidente del Consiglio [[Ferruccio Parri]] e del vicesegretario del [[PSI]] [[Sandro Pertini]].
 
*Per gli[[ anarchici]] è presente un altro nome storico della storia dell'[[anarchia]] italiana, [[Alfonso Failla]], col quale Canzi aveva preso parte a [[Carrara]] nel settembre 1945, due mesi prima della morte, alla conferenza costitutiva della [[FAI]].
Nei mesi dell'[[secondo dopoguerra|immediato dopoguerra]] Canzi s'adoperò per assistere gli ex-partigiani. Riprese inoltre a militare nel movimento anarchico partecipando al convegno interregionale di Milano della Federazione comunista libertaria del luglio 1945 e al congresso di [[Carrara]] della [[Federazione anarchica informale|FAI]] nel settembre dello stesso anno.
 
Investito da una camionetta dell'esercito inglese il 2 ottobre, dopo essergli stata amputata una gamba, morì per una broncopolmonite all'ospedale di Piacenza il 17 novembre successivo<ref>{{cita testo|url=http://www.ngvision.org/mediabase/453|titolo=gli anarchici e la Resistenza}} testimonianza</ref>.Il giorno dei funerali, il Provveditorato agli Studi di [[Piacenza]] chiuse le scuole per permettere la partecipazione alla cerimonia ed il tribunale restò chiuso per lutto cittadino. Fra i messaggi di cordoglio, quelli del Presidente del Consiglio [[Ferruccio Parri]] e del vicesegretario del [[Partito Socialista Italiano|PSI]] [[Sandro Pertini]]. Per gli anarchici era invece presente [[Alfonso Failla]], che assieme a Canzi aveva partecipato poche settimane prima al congresso di Carrara. Fu sepolto a Peli di Coli.
 
=== Omaggi ===
Il comune di Piacenza gli ha dedicato una strada nel quartiere Galleana. A Peli di Coli, davanti alla chiesa di San Medardo, è stato eretto un monumento a Canzi.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Claudio Silingardi, ''Emilio Canzi e Savino Fornasari dall'emigrazione libertaria in Francia alla rivoluzione spagnola'', in Studi piacentini n. 1, 1984
* [[Ivano Tagliaferri]] “Il''Il colonnello anarchico: Emilio Canzi e la guerra civile spagnola"'', Ed. Scritture, Piacenza, 2005,[http://www.fumettidicarta.it/Farenheit451/COLONNELLO_ANARCHICO/Emilio_Canzi.htm presentazione “Il colonnello anarchico: Emilio Canzi e la guerra civile spagnola"]
* [[Ivano Tagliaferri]], ''Morte alla morte'', [[Arditi del popolo]] a [[Piacenza]], Vicolo del pavone, 2004
* Enzo Collotti, Renato Sandri, Frediano Sessi, ''Dizionario della [[Resistenza italiana|Resistenza]]'' [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], 2001, ISBN 8806158554, 9788806158552
* [[Eros Francescangeli]], ''[[Arditi del Popolo]]'', [[Odradek]], 2000
 
== Voci correlate ==
* [[Campi per l'internamento civile nell'Italia fascista]]
*[[Lista_dei_campi_per_l%27internamento_civile_nell%27Italia_Fascista]]
* [[Umberto Marzocchi]]
* [[Battaglione Lucetti]]
* [[Alfonso Failla]]
* [[Armando Borghi]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/316/img/DOSSIER23.jpg da Dossier foto del giornale con avviso del ferimento di Canzi]
* {{cita web|url=http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/316/img/DOSSIER23.jpg|titolo=da Dossier foto del giornale con avviso del ferimento di Canzi}}
*[http://www.partigiani-piacentini.net/main.htm associazione partigiani piacentini_[[ANPI]]]
* {{cita testo|url=http://www.partigiani-piacentini.net/main.htm|titolo=associazione partigiani piacentini ANPI|accesso=30 novembre 2017|dataarchivio=10 giugno 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070610042017/http://www.partigiani-piacentini.net/main.htm|urlmorto=sì}}
*[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/316/dossier.htm dossier]
* {{cita web|url=http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/316/dossier.htm|titolo=dossier}}
*[http://www.partigiani-piacentini.net/coli.htm monumento ad Emilo Canzi]
* {{cita web | url = http://www.partigiani-piacentini.net/coli.htm | titolo = monumento ad Emilio Canzi | accesso = 19 luglio 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070929121526/http://www.partigiani-piacentini.net/coli.htm | urlmorto = sì }}
*[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/316/img/DOSSIER7.jpg foto] di Emilio Canzi e [[Giuseppe Mioli]], entrambi della [[Francisco_Ascaso|Colonna Ascaso]],entrambi anarchici,la colonna prendera' in seguito il nome di colonna [[Carlo Rosselli|Rosselli]] ([http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2001/un08/art1508.html cfr])
* {{cita testo|url=http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/316/img/DOSSIER7.jpg|titolo=foto}} di Emilio Canzi e [[Giuseppe Mioli]], entrambi della [[Francisco Ascaso|Colonna Ascaso]],entrambi anarchici, la colonna prenderà in seguito il nome di colonna [[Carlo Rosselli|Rosselli]] ({{cita testo|url=http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2001/un08/art1508.html|titolo=cfr}})
*[http://www.ngvision.org/mediabase/453 gli anarchici e la Resistenza,cd con interviste dei comandanti partigiani anarchici commentati dallo storico,si puo' scaricare liberamente]
* {{cita web|url=http://www.ngvision.org/mediabase/453|titolo=gli anarchici e la Resistenza,cd con interviste dei comandanti partigiani anarchici commentati dallo storico,si può scaricare liberamente}}
*[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/316/dossier35.htm#1 testimonianza sul campo di concentramento di [[Anghiari]]]
*[ {{cita testo|url=http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/316/dossier19dossier35.htm.#1|titolo=testimonianza Lassùsul sull’Appenninocampo di Francoconcentramento di Sprega]Anghiari}}
* {{cita web|url=http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/316/dossier19.htm|titolo=Lassù sull’Appennino di Franco Sprega}}
 
* {{cita testo|url=http://www.fumettidicarta.it/Farenheit451/COLONNELLO_ANARCHICO/Emilio_Canzi.htm|titolo=presentazione “Il colonnello anarchico: Emilio Canzi e la guerra civile spagnola" dal libro di Ivano Tagliaferri|accesso=2 marzo 2018|dataarchivio=28 settembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070928035218/http://www.fumettidicarta.it/Farenheit451/COLONNELLO_ANARCHICO/Emilio_Canzi.htm|urlmorto=sì}}
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