Gaio Licinio Calvo: differenze tra le versioni

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{{Bio
{{S|letteratura}}
|Nome = Gaio Licinio
|Cognome = Calvo
|PreData = {{latino|Gaius Licinius Calvus}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Roma
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 82 a.C.
|NoteNascita = <ref>La data di nascita è fornita da Plinio, ''Naturalis Historia'', VII 50.</ref>
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 47 a.C.
|Attività = poeta
|Attività2 = oratore
|Nazionalità = latino
}}
 
==Biografia==
'''Gaio Licinio Calvo''' ( [[Roma]], [[82 a.C.]] - [[47 a.C.]] ) fu un [[poeta]] ed un [[oratore]] [[storia romana|latino]].
Figlio dell'annalista [[Gaio Licinio Macro]], GaioCalvo seguiva la corrente [[atticista]].
 
Entrato a far parte dei ''[[poetae novi]]'' o ''[[neòteroi]]'', fu amico di [[Catullo]] e avversario di [[Cicerone]] come oratore. Avversario sia di [[Cesare]] sia di [[Pompeo]], come oratore partecipò a importanti processi, tra i quali spicca quello contro [[Publio Vatinio]].
Figlio dell'annalista [[Licinio Macro]], Gaio seguiva la corrente [[atticista]].
 
Forse non di mediocre patrimonio - come proverebbe il fatto che Augusto visse nella sua casa presso il Foro, dopo averla comprata,<ref>[[Svetonio]], ''Augusto'', 72.</ref> Calvo era di statura piccola, come prova il fatto che l'amico Catullo lo chiami ''salaputium'' (termine osceno riguardante la piccolezza). Egli sposò Quintilia, di cui rimase presto vedovo ed alla quale dedicò elegie celebrate per la dolcezza e per i toni struggenti.
Annoverato tra i ''[[poetae novi]]'' o ''[[neòteroi]]'', fu amico di [[Catullo]] e avversario di [[Cicerone]]. Licinio Calvo è autore di un epillio, "Io", che narra l'amore infelice di Io per Giove, in seguito trasformata per gelosia in giovenca da Giunone.
 
Sembra che l'eccesso di studi e lavoro ne avesse, comunque, minato il fisico, visto che risulta che Calvo morì all'inizio dei trent'anni, certamente non oltre i 36.<ref>Cicerone, ''[[Brutus (Cicerone)|Brutus]]'', 82; ''[[Epistulae ad Familiares]]'', XV 21.</ref>
Avversario sia di [[Cesare]] sia di [[Pompeo]], come oratore partecipò a importanti processi, tra i quali spicca quello contro [[Publio Vatinio]]. La sua oratoria era celebre per l'espressività ed il pathos.<ref>"Le Muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol.III, pag.6 </ref>
 
==Opere==
Di Calvo come oratore resta menzione di almeno 21 orazioni, tra le quali famose nell'antichità erano quelle contro Vatinio, caratterizzate, a dire delle citazioni, da veemenza e argomentazioni stringenti. Di queste, solo i titoli di cinque sono tramandati: ''In Asitium, In Drusum, Pro Messio, Pro C. Catone, In Vatinium'' (in quest'ultima causa fu, appunto, rivale di Cicerone).
 
ScrisseCome poeta, Calvo scrisse molte poesie, d'amore, satiriche e nopolitiche, come l'amico fraterno Catullo, ma delle quali peròrestano conserviamosolo pochi24 versi., che mostrano come la polimetria non fosse esclusiva solo di Catullo: Tratra questi vanno segnalati un [[epigramma]] contro [[Pompeo]], accusato di essere omosessuale;, unresti [[epillio]]di intitolatoun "Io"epitalamio e ledi elegiecarmi scritteinfamanti, in memoriatrimetri dellagiambici, mogliecontro Quintilia.Cesare Inoltree realizzòpersonaggi carmidell'alta erotici,società. epigrammi satirici.
 
La poesia dotta era rappresentata da un [[epillio]] intitolato ''Io'', dedicato all'[[Io (mitologia)|omonima eroina]], di cui restano pochi frammenti di tono erudito,<ref>Una ricostruzione del poemetto è stata tentata, sulla base di un simile trattamento del mito in Ovidio, da A.S. Hollis, ''Fragments of Roman Poetry c. 60 BC-AD 20'', Oxford, Oxford University Press, 2007, pp. 25-30.</ref> tra i quali un verso celebre per il pathos: ''a, virgo infelix, erbis pascebis amaris!'', riecheggiato poi da [[Virgilio]] (adattato a [[Pasifae]]) nella VI ecloga delle ''[[Bucoliche]]''.
La sua lirica fu di impronta alessandrinica, caratterizzata da una profonda erudizione, da una attenzione della forma, ma anche da una spontanea espressione di intimità affettiva.
 
Infine, come detto, Calvo scrisse le elegie che compose in memoria della moglie Quintilia e che l'amico Catullo elogiava come piene di affetto: forse in esse il poeta dialogava, ricambiato, con l'ombra della moglie, come parrebbe da uno dei due frammenti rimasti. La sua lirica, dunque, per quanto traspare dai pochi resti, fu di impronta alessandrina, caratterizzata da una profonda erudizione, da una attenzione all'elaborazione della forma, ma anche da una spontanea espressione di intimità affettiva.
 
== Note ==
<references/>
 
== Collegamenti esterni ==
{{Portale|Antica Roma|Lingua latina}}
* {{Collegamenti esterni}}
{{Portale|letteratura|biografie}}
* ''[https://archive.org/details/clicinicalvirelicalv C. Licini Calvi reliquiae. Calvus, édition compléte des fragments et des témoignages]'', a cura di F. Plessis, Paris, Librairie C. Klincksieck, 1896.
[[Categoria:stub letteratura]]
[[Categoria:scrittori in lingua latina|Licinio Calvo, Gaio]]
 
{{Controllo di autorità}}
[[pms:Licini Calvo]]
{{Portaleportale|Antica Roma|biografie|letteratura|Lingua latina}}