Lodi: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua
{{Divisione amministrativa
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|Didascalia = [[Piazza della Vittoria (Lodi)|Piazza della Vittoria]]
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|Voce stemma = Stemma di Lodi
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|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Lodi
|Amministratore locale = [[Andrea Furegato]]
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Data elezione = 15-6-2022<ref>{{cita news|autore=Rossella Mungiello|titolo=La proclamazione a palazzo Broletto, Furegato indossa la fascia tricolore|pubblicazione=[[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]]|giorno=16|mese=giugno|anno=2022|p=3}}</ref>
|Sottodivisioni = [[Fontana (Lodi)|Fontana]], [[Olmo (Lodi)|Olmo]], [[Riolo (Lodi)|Riolo]], [[San Grato (Lodi)|San Grato]]
|Divisioni confinanti = [[Boffalora d'Adda]], [[Cornegliano Laudense]], [[Corte Palasio]], [[Dovera]] ([[Provincia di Cremona|CR]]), [[Lodi Vecchio]], [[Montanaso Lombardo]], [[Pieve Fissiraga]], [[San Martino in Strada]], [[Tavazzano con Villavesco]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2592
|Nome abitanti = lodigiani o laudensi
|Patrono = [[Bassiano di Lodi|san Bassiano]]
|Festivo = 19 gennaio
|Mappa = Map of comune of Lodi (province of Lodi, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Lodi nell'omonima provincia
}}
'''Lodi''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[ˈlɔːdi]|it}}<ref>{{cita web|titolo=Lodi|url=http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=45474&r=71540|accesso=27 novembre 2023|editore=[[RAI]] – [[Dizionario d'ortografia e di pronunzia]]|dataarchivio=15 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200915232726/http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=45474&r=71540|urlmorto=sì}}</ref>, {{Link audio|It-Lodi.ogg|<small>pronuncia</small>}}; ''Lòd'' in [[dialetto lodigiano]]<ref>{{cita|Pezzini|voce «Lòd»|dialetto}}.</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />, [[capoluogo]] dell'[[provincia di Lodi|omonima provincia]] in [[Lombardia]]<ref>{{Cita legge italiana|tipo=DLGS|anno=1992|mese=03|giorno=06|numero=251|articolo=1}}.</ref>.
Nel XXI secolo, la città è un importante centro industriale nei settori della [[cosmesi]], dell'[[artigianato]] e della produzione [[latte|lattiero]]-[[formaggio|casearia]]<ref name="garzanti">{{cita|Dossi|voce «Lodi»|garzanti}}.</ref>. È inoltre il punto di riferimento di un territorio prevalentemente votato all'[[agricoltura]] e all'[[allevamento]]: in virtù di tale peculiarità, Lodi è stata scelta come sede della [[facoltà universitaria|facoltà]] di [[medicina veterinaria]] dell'[[Università degli Studi di Milano]]<ref>{{cita web|titolo=Medicina veterinaria|url=https://www.unimi.it/it/corsi/facolta-e-scuole/medicina-veterinaria|accesso=28 ottobre 2020|editore=[[Università degli Studi di Milano]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200810093126/https://www.unimi.it/it/corsi/facolta-e-scuole/medicina-veterinaria|urlmorto=no}}</ref> nonché del [[Parco Tecnologico Padano]]<ref>{{cita web|titolo=Perché a Lodi|url=http://www.tecnoparco.org/index.php?option=com_content&view=article&id=56&Itemid=61&lang=it|accesso=8 ottobre 2020|editore=[[Parco Tecnologico Padano]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150403160720/http://www.tecnoparco.org/index.php?option=com_content&view=article&id=56&Itemid=61&lang=it|urlmorto=sì}}</ref>, uno degli istituti di ricerca più qualificati a livello [[Europa|europeo]] nel campo delle [[biotecnologia|biotecnologie]] agroalimentari<ref name="ptp_corriere">{{Cita news|autore=Caterina Belloni|titolo=Ricerca, la sfida lombarda: "Ora importiamo cervelli"|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=18|mese=ottobre|anno=2006|p=13}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Andrea Caruso|titolo=Svelato a Lodi il "Dna" del pesco, una storia che ha 4mila anni|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=25|mese=marzo|anno=2013|p=12}}</ref>.
Sono sviluppate anche le attività legate al [[settore terziario]] e al [[turismo]]: Lodi si annovera fra le [[città d'arte]] della Pianura Padana e offre quale spunto principale la presenza di alcuni importanti monumenti, tra cui il [[Duomo di Lodi|Duomo]], il [[Tempio Civico della Beata Vergine Incoronata|Tempio Civico dell'Incoronata]], la [[Chiesa di San Francesco (Lodi)|chiesa di San Francesco]], la [[Chiesa di Sant'Agnese (Lodi)|chiesa di Sant'Agnese]] e [[palazzo Mozzanica]]<ref name="garzanti"/><ref name="città-arte">{{cita news|autore=Caterina Belloni|titolo=Lodi tra le "città d'arte" del bacino del Po|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=14|mese=febbraio|anno=1999|p=47}}</ref>.
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il territorio di Lodi, esteso per {{M|41,38|ul=km2}}<ref name="geografia">{{cita web|titolo=Lodi: clima e dati geografici|url=http://www.comuni-italiani.it/098/031/clima.html|accesso=18 gennaio 2021|editore=''www.comuni-italiani.it''|urlarchivio=https://archive.is/20150523193533/http://www.comuni-italiani.it/098/031/clima.html|urlmorto=no}}</ref>, è situato nella parte centro-meridionale della [[Lombardia]], nella fascia nota come «[[Bassa padana|bassa pianura]]». Il nucleo più antico della città sorge sul colle Eghezzone, un'altura di forma approssimativamente trapezoidale<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|p. 15|guida}}.</ref> ubicata sulla riva destra del fiume [[Adda]]; il resto del centro abitato si trova in parte su un terrazzo morfologico creato dall'opera di [[erosione]] del fiume, e in parte nell'[[golena|area golenale]]. Il territorio del comune risulta compreso tra i 65 e gli {{M|87|ul=m}} sul [[livello del mare]]<ref name="geografia"/>.
[[File:Ponte Muzza Muzzetta 1.JPG|thumb|left|Il [[canale della Muzza]], al confine fra Lodi e [[Lodi Vecchio]]]]
==== Idrologia ====
Il territorio comunale è attraversato dall'Adda e da numerosi altri corsi d'acqua, tra cui il [[canale della Muzza]] (che ne segna il confine a ovest), la roggia Bertonica e la roggia Molina (il cui tratto urbano è oggi quasi del tutto sotterraneo)<ref name="mappa">{{cita web|titolo=Mappa del comune di Lodi|url=http://www.geoplan.it/mappe-cartine/mappa-comune-lodi-LO.htm|accesso=8 ottobre 2020|editore=Geoplan|urlarchivio=https://archive.is/20150523193743/http://www.geoplan.it/mappe-cartine/mappa-comune-lodi-LO.htm|urlmorto=no}}</ref>.
In [[Medioevo|epoca medievale]] la città era lambita dal [[lago Gerundo]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 48|agebassi}}.</ref>: il territorio era in gran parte [[palude|paludoso]] e insalubre, ma grazie alle opere di [[ingegneria idraulica]] e al lavoro dei [[Ordine cistercense|monaci cistercensi]] e [[Ordine di San Benedetto|benedettini]]<ref>{{cita web|titolo=Storia|url=http://www.diocesi.lodi.it/storia-della-diocesi/|accesso=18 gennaio 2021|editore=[[Diocesi di Lodi]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170627224656/http://www.diocesi.lodi.it/storia-della-diocesi/|urlmorto=no}}</ref> fu [[Bonifica idraulica|bonificato]] e trasformato in una delle regioni più [[Fertilità (agricoltura)|fertili]] d'[[Europa]]<ref>{{cita web|url=https://www.provincia.lodi.it/vivere-la-provincia-di-lodi/cenni-storici/|titolo=Cenni storici|editore=Provincia di Lodi|accesso=17 gennaio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191214152132/https://www.provincia.lodi.it/vivere-la-provincia-di-lodi/cenni-storici/|urlmorto=no}}</ref>. L'[[agricoltura|attività agricola]] è favorita anche dalle abbondanti [[irrigazione|acque irrigue]] delle numerose [[risorgiva|risorgive]] presenti<ref>{{cita web|titolo=Il paesaggio fluviale: ambienti d'acqua e laboratori in natura|url=http://www.agenda21.provincia.lodi.it/mondolindo/luoghi.htm|accesso=8 ottobre 2020|editore=Provincia di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120118080616/http://www.agenda21.provincia.lodi.it/mondolindo/luoghi.htm| urlmorto=sì}}</ref>.
==== Geologia e morfologia ====
Dal punto di vista [[petrologia|litologico]], il [[suolo]] è formato dai [[morena|depositi glaciali]] e [[Pianura alluvionale|fluviali]]<ref name="geologia">''Geologia e conformazione dei suoli del Lodigiano'', [[Cervignano d'Adda|Comune di Cervignano d'Adda]].</ref> che riempirono la [[Val Padana|Pianura Padana]] tra il [[Pleistocene superiore]] e l'[[Olocene]], durante l'[[Glaciazione Würm|ultima glaciazione]]. I [[Litotipo|litotipi]] presenti sono diversi e distribuiti in modo irregolare; generalmente sono piuttosto ricchi di [[Matrice (geologia)|matrice]]<ref name="geologia"/>. I terreni sono in prevalenza [[sabbia|sabbiosi]] e sabbioso-[[limo]]si<ref name="geologia"/>.
==== Sismologia ====
Il [[pericolo sismico]] risulta esiguo e distribuito in modo uniforme sul territorio: il comune è stato infatti classificato dal [[Dipartimento della Protezione Civile]] come «zona 3» («sismicità bassa»)<ref>{{cita web|titolo=Classificazione sismica|url=http://www.protezionecivile.gov.it/attivita-rischi/rischio-sismico/attivita/classificazione-sismica|accesso=8 ottobre 2020|editore=[[Dipartimento della Protezione Civile]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200922192203/http://www.protezionecivile.gov.it/attivita-rischi/rischio-sismico/attivita/classificazione-sismica|urlmorto=no}}</ref>.
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Lodi}}
Il clima del territorio lodigiano, analogamente al resto della [[Val Padana]], presenta peculiarità riconducibili all'[[clima continentale|area continentale]], in particolare al sottotipo ''Cfa'' della [[classificazione dei climi di Köppen|classificazione di Köppen-Geiger]] ([[clima subtropicale umido|clima temperato caldo-umido con estate molto calda]]): le [[estate|estati]] sono roventi e caratterizzate dal fenomeno dell'[[afa (meteorologia)|afa]] (in base ai dati relativi al periodo di riferimento 1961-1990, la temperatura massima media della stagione estiva si attesta a +29,7 °C<ref name="clima">''Stazione meteorologica di Lodi: tabella climatica'', [[Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile]].</ref>); invece gli [[inverno|inverni]] sono spesso freddi (la temperatura minima media è pari a −0,8 °C<ref name="clima"/>) e sono diffuse le [[neve|nevicate]], raramente di grossa portata<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en|autore=Murray C. Peel|autore2=Brian L. Finlayson|autore3=Thomas A. McMahon|titolo=Updated world map of the Köppen-Geiger climate classification|rivista=Hydrology and Earth System Sciences|volume=11|numero=5|data=11 ottobre 2007|p=1641|doi=10.5194/hess-11-1633-2007|url=http://www.hydrol-earth-syst-sci.net/11/1633/2007/hess-11-1633-2007.pdf|accesso=25 ottobre 2023 |issn = 1027-5606}}</ref>. Fenomeno molto frequente durante il semestre invernale è la [[nebbia]], che talvolta può persistere per giorni a causa dell'assenza di [[vento|venti sinottici]] a livello del suolo<ref>''Approfondimento scientifico sui venti padani'', Regione Lombardia.</ref>. L'[[autunno]] e la [[primavera]] sono le stagioni in cui si registrano le maggiori precipitazioni<ref>{{cita web|titolo=Programma di Previsione e Prevenzione – Rischio Idraulico|url=http://www.provincia.lodi.it/Programma_provinciale_di_previsione/docs/RIdraulico.pdf|accesso=18 gennaio 2021|editore=Provincia di Lodi|p=16|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060606105240/http://www.provincia.lodi.it/Programma_provinciale_di_previsione/docs/RIdraulico.pdf}}</ref>.
La [[classificazione climatica dei comuni italiani]]<ref>{{Cita legge italiana|tipo=DPR|anno=1993|mese=08|giorno=26|numero=412|articolo=2}}.</ref> colloca Lodi nella «zona E» con {{formatnum:2592}} [[Grado giorno|GG]]<ref name="geografia"/>.
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Lodi}}
[[File:Fondatori di Lodi.jpg|thumb|I busti di marmo collocati ai lati del [[Broletto (Lodi)|palazzo municipale]], raffiguranti i due «[[padri fondatori]]» della città: a sinistra [[Gneo Pompeo Strabone]], a destra [[Federico Barbarossa]]]]
Lodi lega le sue origini alla distruzione di ''[[Lodi Vecchio|Laus Pompeia]]'', antico villaggio dei [[Boi|Celti Boi]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 15-16|agebassi}}.</ref> e in seguito ''[[Municipio (storia romana)|municipium]]'' [[Storia romana|romano]]<ref name="agebassi17e18">{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 17-18|agebassi}}.</ref>, ribattezzato nell'89 a.C. in onore del console [[Gneo Pompeo Strabone]]. Essendo situata sulla confluenza delle [[Strade romane|strade]] che da ''Placentia'' ([[Piacenza]]) e da ''[[Acerrae]]'' ([[Pizzighettone]]) portavano a ''Mediolanum'' ([[Milano]]), e nel punto di incrocio con la strada che da ''Ticinum'' ([[Pavia]]) proseguiva fino a ''Brixia'' ([[Brescia]]), ''Laus'' era un nodo di primaria importanza e divenne un fiorente borgo commerciale e agricolo<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 17|agebassi}}.</ref>. Dopo essere passata sotto il controllo dei [[Longobardi]] (VI-VIII secolo<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 23|agebassi}}.</ref>) e successivamente dei [[Franchi]] (VIII-IX secolo<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 24-25|agebassi}}.</ref>), il 24 maggio 1111 ''Laus Pompeia'' fu rasa al suolo dai milanesi in seguito a un periodo di assedio<ref name="agebassi26">{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 26|agebassi}}.</ref>. Gli accordi di pace prevedevano il divieto di ricostruire gli edifici distrutti<ref name="agebassi26"/>.
Nel XIII secolo Lodi continuò a svilupparsi grazie alla protezione di [[Federico II di Svevia|Federico II]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 44|agebassi}}.</ref>. A partire dal 1251 si susseguirono le signorie dei Vistarini, [[Della Torre|Torriani]], [[Visconti]], Fissiraga e Vignati, finché nel XIV secolo il [[Contado di Lodi]] divenne dipendente dal [[Ducato di Milano]], inizialmente sotto i Visconti che fecero costruire il maestoso [[Castello Visconteo (Lodi)|castello di Porta Regale]] (1355-1370)<ref name="bassi47">{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 47|agebassi}}.</ref> e in seguito sotto gli [[Sforza]] che, con [[Francesco Sforza|Francesco]], ampliarono e consolidarono il sistema difensivo mediante la costruzione di due [[fortificazione|fortificazioni]] ai capi del [[Ponte Napoleone Bonaparte|ponte sull'Adda]]<ref name="guida23">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 23|guida}}.</ref>.
In [[rinascimento|età rinascimentale]] si svolsero a Lodi importanti avvenimenti storici: nel 1413 l'[[antipapa Giovanni XXIII]] e l'imperatore [[Sigismondo di Lussemburgo|Sigismondo]] convocarono dal [[Duomo di Lodi]] il [[Concilio di Costanza]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 54|agebassi}}.</ref>, che avrebbe poi risolto lo [[Scisma d'Occidente]]. Il 9 aprile 1454, gli [[Antichi Stati italiani|Stati preunitari italiani]] firmarono la [[pace di Lodi]]<ref>{{cita|Majocchi|p. 4|majocchi}}.</ref>, che garantì quarant'anni di stabilità politica<ref>{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 133|atlante}}.</ref>. Questo segnò anche uno dei periodi più felici della storia lodigiana dal punto di vista culturale, in particolare sotto il vescovato di [[Carlo Pallavicino (vescovo)|Carlo Pallavicino]]<ref name="agebassi55e59"/>.
[[File:Bacler LA 1797 Bataille de Lodi.jpg|thumb|left|La [[Battaglia di Lodi|battaglia del ponte di Lodi]] rappresentata in un dipinto di [[Louis Albert Bacler d'Albe]]]]
Nelle età successive Lodi cadde sotto il dominio spagnolo<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 59-61|agebassi}}.</ref>, austriaco<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 75-77|agebassi}}.</ref> e francese<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 83-86|agebassi}}.</ref>. Questo corrispose a un periodo di declino e di rallentamento della crescita demografica, soprattutto in epoca spagnola, quando la città fu ridotta a una vera e propria [[fortezza]]<ref name="bassi60">{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 60|agebassi}}.</ref>. Il 10 maggio 1796, [[Napoleone Bonaparte]] sconfisse gli austriaci nella celebre [[battaglia di Lodi|battaglia del ponte di Lodi]], aprendosi la strada per la conquista di Milano<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 83-84|agebassi}}.</ref>.
Nella seconda metà dell'Ottocento, la città cominciò a espandersi all'esterno delle antiche mura [[medioevo|medievali]], soprattutto in seguito all'apertura della linea ferroviaria [[Ferrovia Milano-Bologna|Milano-Piacenza]] nel 1861 e all'insediamento delle prime industrie (tra cui la [[Polenghi Lombardo]] nel 1870)<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 101|agebassi}}.</ref>. Verso la fine del secolo ebbero luogo i primi scontri sociali tra i nascenti [[Partito di massa|partiti di massa]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 102-104|agebassi}}.</ref>.
I lodigiani ricoprirono un ruolo importante durante la [[Resistenza italiana|Resistenza]]: le azioni del [[Comitato di Liberazione Nazionale]], costituito in città nell'ottobre 1943, si concentrarono nel corso del 1944 culminando con l'attentato mortale a un [[gerarca|gerarca fascista]]<ref>{{cita|Ongaro e Riccadonna|pp. 13-51|percorsi}}.</ref>. La rappresaglia fu durissima ed entro la fine dell'anno vennero fucilati undici [[partigiano|partigiani]] presso il [[Poligono di tiro|poligono]] di [[tiro a segno]]<ref>{{cita|Ongaro e Riccadonna|pp. 57-104|percorsi}}.</ref>. Lodi fu liberata dal [[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]] il 27 aprile 1945: quando giunsero gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] da Piacenza, trovarono la città completamente libera<ref>{{cita|Ongaro e Riccadonna|pp. 128-132|percorsi}}.</ref><ref>{{cita|Colombo|p. 76|colombo}}.</ref>.
=== Simboli ===
{{vedi anche|Stemma di Lodi}}
[[File:Lodi-Stemma.svg|left|130px|Stemma del Comune]]
La blasonatura dello stemma comunale è così descritta<ref name="statuto">{{cita web|titolo=Statuto del Comune di Lodi – Articolo 3|url=http://www.comuni-italiani.it/statuto/098/031/a3.html|data=25 novembre 2003|accesso=18 gennaio 2021|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://archive.is/20130413011940/http://www.comuni-italiani.it/statuto/098/031/a3.html|urlmorto=no}}</ref>:
{{Citazione|D'oro alla [[croce (araldica)|croce]] piana di rosso. [[Ornamenti esteriori dello scudo|Ornamenti esteriori]] di [[città d'Italia|città]]<ref>{{cita web|titolo=Stemma comunale di Lodi|url=http://www.comuni-italiani.it/098/031/stemma.html|accesso=18 gennaio 2021|editore=''www.comuni-italiani.it''|urlarchivio=https://archive.is/20120729022303/http://www.comuni-italiani.it/098/031/stemma.html|urlmorto=no}}</ref>.}}
Sulle origini dell'emblema vi è molta incertezza: alcuni storici sostengono che risalga all'epoca della [[prima crociata]] (1095), sebbene non esista alcuna fonte che attesti la partecipazione della città all'impresa. La maggior parte degli studiosi individua invece un'origine [[Impero romano|imperiale]], in quanto la croce d'oro in campo rosso deriva dal vessillo di [[Costantino I|Costantino]]<ref>{{cita web|autore=Massimo Ghirardi|titolo=Introduzione all'araldica civica|url=http://www.araldicacivica.it/pdf/saggi/introduzione%20araldica%20civica.pdf|accesso=18 gennaio 2021|editore=''www.araldicacivica.it''|p=4}}</ref>; i colori sarebbero poi stati invertiti<ref name="nomeantico">''Laus – Storia di un nome antico'', [[Lodi Vecchio|Comune di Lodi Vecchio]], p. 11.</ref>. Secondo tale interpretazione, il vessillo cittadino sarebbe stato creato ancor prima della crociata, per dichiarare la fedeltà della città alla causa [[Guelfi e ghibellini|ghibellina]] e per distinguere le milizie lodigiane durante le azioni di guerra<ref name="nomeantico"/>.
Il [[gonfalone]] del comune riproduce sul fronte l'[[Araldica|iconografia araldica]] dello stemma e sul retro due scene: la prima è dedicata al [[Santo patrono|patrono]] [[san Bassiano]], mentre la seconda rappresenta il Barbarossa nell'atto di consegnare ai notabili di Lodi le insegne della nuova città.
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine=Corona di Città Italiana.svg
|nome_onorificenza=Titolo di Città
|collegamento_onorificenza=Titolo di città in Italia
}}
Il comune di Lodi si fregia del titolo di città ereditato da ''Laus Pompeia'', antico ''municipium'' romano<ref name="agebassi17e18"/>; tale ''status'' venne formalmente riconosciuto il 3 dicembre 1158 da un diploma imperiale emesso da Federico Barbarossa<ref name="statuto"/> e confermato dalla Imperial Regia Patente del 24 aprile 1815<ref>{{cita|Marco Meriggi|p. 97|regnolv}}.</ref>.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Map of Lodi 2008 Touring Club Italiano TCI Lodi GRr2012.tif|thumb|Mappa del centro città]]
=== Architetture religiose ===
[[File:Lodi duomo.JPG|thumb|La facciata della [[Duomo di Lodi|Basilica Cattedrale]] domina [[piazza della Vittoria (Lodi)|piazza della Vittoria]]]]
;[[Duomo di Lodi|Duomo (Basilica Cattedrale della Vergine Assunta)]]: È il monumento più antico e importante di Lodi, oltre che una delle chiese più vaste dell'intera [[Lombardia]]<ref name="guida35">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 35|guida}}.</ref>. La sua costruzione venne simbolicamente intrapresa il 3 agosto 1158, giorno stesso della fondazione della città, ed ebbe termine nel 1284<ref name="atlante142">{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 142|atlante}}.</ref>. La [[facciata]] asimmetrica in [[cotto]] è tipicamente [[Arte romanica|romanica]]<ref name="atlante143">{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 143|atlante}}.</ref>, pur essendo caratterizzata da un alto [[protiro]] [[architettura gotica|gotico]] e da un grande [[rosone]] [[Rinascimento|rinascimentale]]<ref name="guida36">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 36|guida}}.</ref>; il [[campanile]], realizzato fra il 1538 e il 1554 su progetto del lodigiano [[Callisto Piazza]], rimase incompiuto per motivi di sicurezza militare<ref name="bassi60"/>. L'interno, a tre [[navata|navate]] coperte da [[volta a crociera|volte a crociera]], custodisce notevoli opere d'arte, tra cui un [[polittico]] di Callisto Piazza<ref name="atlante144">{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 144|atlante}}.</ref>. La parte più antica dell'edificio è la [[cripta]], in cui sono conservate le spoglie del [[Santo patrono|patrono]] [[san Bassiano]]<ref name="atlante143"/>; nell'[[abside|absidiola]] di sinistra, inoltre, si trova un gruppo scultoreo del Quattrocento raffigurante un ''Compianto sul Cristo Morto''<ref name="atlante145">{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 145|atlante}}.</ref><ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 59|agebassi}}.</ref>.
[[File:Incoronata-interior-dome.jpg|thumb|Interno del [[Tempio Civico della Beata Vergine Incoronata|Tempio Civico dell'Incoronata]]]]
;[[Tempio Civico della Beata Vergine Incoronata]]: Collocato in una caratteristica via molto stretta nei pressi di [[piazza della Vittoria (Lodi)|piazza della Vittoria]], è considerato un capolavoro del [[Rinascimento lombardo]] e rappresenta il monumento più prestigioso della città sotto il profilo artistico<ref name="guida68">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 68|guida}}.</ref><ref>{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 148|atlante}}.</ref><ref name="lodigiorno3">{{cita|Galuzzi|sezione 3 – ''L'Incoronata''|lodigiorno}}.</ref>. Progettato nel 1488 da [[Giovanni Battagio]], fu costruito a spese del comune come espressione della religiosità popolare sul luogo di un [[casa di tolleranza|postribolo]]<ref name="lodigiorno3"/>. Il tempio si presenta come una piccola costruzione a pianta ottagonale, coperta da una [[cupola]] a otto spicchi sormontata da una lanterna; il campanile a punta e la facciata furono completati in epoche successive<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|pp. 68-69|guida}}.</ref>. L'interno è impreziosito da sontuose decorazioni in oro e ospita numerosi [[affresco|affreschi]], [[pittura su tavola|tavole]] e [[pittura su tela|tele]] realizzati tra la fine del Quattrocento e gli inizi dell'Ottocento dal [[Bergognone]]<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|p. 72|guida}}.</ref>, dalla [[Callisto Piazza|bottega dei Piazza]]<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|pp. 70-72|guida}}.</ref> e da [[Stefano Maria Legnani]]<ref name="lodigiorno3"/>; gli spicchi della cupola furono affrescati nel XIX secolo da [[Enrico Scuri]]<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|p. 70|guida}}.</ref>.
[[File:Lodi - chiesa di San Francesco - facciata.jpg|thumb|Facciata della [[Chiesa di San Francesco (Lodi)|chiesa di San Francesco]]]]
;[[Chiesa di San Francesco (Lodi)|Chiesa di San Francesco]]: Fu costruita tra il 1280 e il 1307<ref name="atlante146">{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 146|atlante}}.</ref>. La facciata in cotto, rimasta incompiuta poco sopra il rosone [[marmo]]reo, è caratterizzata da un alto protiro e da due [[bifora|bifore]] «a cielo aperto» che rappresentano il primo esempio di una soluzione architettonica che si diffuse in tutta l'Italia del nord<ref>{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 134|atlante}}.</ref>. L'interno, a tre navate e a [[croce latina]]<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|p. 57|guida}}.</ref>, è decorato da numerosi affreschi risalenti ai secoli compresi fra il Trecento e il Settecento<ref name="atlante147">{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 147|atlante}}.</ref>; la chiesa ospita inoltre le spoglie di alcuni lodigiani illustri, tra cui il librettista [[Francesco De Lemene]], la poetessa [[Ada Negri]] e il naturalista [[Agostino Bassi]]<ref name="artecittà">{{cita web|titolo=Percorsi turistici|url=http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1657|accesso=18 gennaio 2021|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://archive.is/20120723090526/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1657|urlmorto=no}}</ref>.
;[[Chiesa di San Lorenzo (Lodi)|Chiesa di San Lorenzo]]: Si tratta della chiesa più antica di Lodi dopo la Cattedrale<ref name="lodigiorno4">{{cita|Galuzzi|sezione 4 – ''S. Lorenzo''|lodigiorno}}.</ref>. Nell'interno, a tre navate, sono conservate significative opere d'arte, tra cui due affreschi di Callisto Piazza<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|p. 45|guida}}.</ref>. La facciata, tipicamente romanica, è caratterizzata da due [[lesena|lesene]] semicilindriche e da un rosone incorniciato in cotto, al di sopra del quale è collocata l'[[Edicola (architettura)|edicola]] con la statua del [[San Lorenzo|santo]]<ref name="atlante145" />.
;[[Chiesa di Sant'Agnese (Lodi)|Chiesa di Sant'Agnese]]: In stile [[gotico lombardo]] del XIV secolo<ref name="atlante145"/>, conserva un'importante opera d'arte: il ''Polittico Galliani'' realizzato nel 1520 da Alberto Piazza<ref name="atlante146" />. È degno di nota anche il rosone decorato con [[maiolica]] policroma<ref name="atlante146"/>. Accanto alla chiesa sorge l'antico convento dal chiostro scandito da archi a sesto acuto, trasformato nel corso del XIX secolo in sontuosa residenza oggi suddivisa in appartamenti privati<ref>{{cita|Ambreck ''et al.''|pp. 145-146|atlante}}.</ref>.
[[File:San filippo.jpg|thumb|upright|Facciata della [[Chiesa di San Filippo Neri (Lodi)|chiesa di San Filippo]]]]
;[[Chiesa di San Filippo Neri (Lodi)|Chiesa di San Filippo Neri]]: L'edificio, in stile [[rococò]], fu costruito di fronte allo sbocco di una lunga via, in ossequio al gusto scenografico dell'epoca<ref>{{cita|Agnelli|p. 241|agnelli}}.</ref>. L'interno, a [[croce greca]], è completamente ornato da preziosi affreschi risalenti al XVIII secolo<ref name="guida76">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 76|guida}}.</ref>.
;[[Palazzo Vescovile (Lodi)|Palazzo Vescovile]]: Edificato in epoca medievale e rinnovato nel corso del Settecento dall'architetto Antonio Veneroni (in collaborazione con i fratelli Sartorio), è caratterizzato da una struttura massiccia e austera<ref name="guida37e39">{{cita|Bottini ''et al.''|pp. 37-39|guida}}.</ref>. Degno di nota è il [[Corte (architettura)|cortile]] con colonne binate<ref name="guida39">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 39|guida}}.</ref>. L'interno elegante presenta alcuni ambienti decorati nel XVIII secolo: da segnalare la ex [[cappella]] vescovile e gli affreschi di [[Carlo Innocenzo Carloni]]<ref name="guida39"/>.
;[[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Lodi)|Chiesa di Santa Maria delle Grazie]]: Venne edificata tra il 1669 e il 1743<ref>{{cita web|titolo=Chiesa di S. Maria delle Grazie|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1n040-00112/|accesso=18 gennaio 2021|editore=Regione Lombardia|urlarchivio=https://archive.is/20120804025935/http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1n040-00112/|urlmorto=no}}</ref> per ospitare un'immagine sacra della [[Maria (madre di Gesù)|Vergine]], ritenuta miracolosa<ref name="cuti">{{Cita news|autore=Emiliano Cuti|titolo=Echi barocchi su e giù dal Colle Eghezzone|pubblicazione=GustaLo|giorno=19|mese=novembre|anno=2009|p=2}}</ref>. L'interno a croce greca è completamente decorato da affreschi, tele e [[stucco|stucchi]]; una cappella laterale accoglie il sepolcro [[Neoclassicismo|neoclassico]] di [[Maria Cosway]]<ref name="cuti"/>, benefattrice della città<ref>{{cita web|titolo=Maria Cosway: profilo|url=http://www.fondazionemariacosway.it/profilo.html|accesso=18 gennaio 2021|editore=Fondazione Maria Cosway|urlarchivio=https://archive.is/20120731004310/http://www.fondazionemariacosway.it/profilo.html|urlmorto=no}}</ref>.
[[File:Maddalena Lodi Facciata.JPG|thumb|Facciata della [[Chiesa di Santa Maria Maddalena (Lodi)|chiesa di Santa Maria Maddalena]]]]
;[[Chiesa di Santa Maria Maddalena (Lodi)|Chiesa di Santa Maria Maddalena]]: Situata nei pressi del fiume [[Adda]], in una posizione leggermente decentrata rispetto al cuore del centro storico medievale, rappresenta il miglior esempio di edificio [[barocco]] in città<ref>{{cita|Galuzzi|sezione 10 – ''S. Maria Maddalena''|lodigiorno}}.</ref>. Completata nella prima metà del Settecento a eccezione della facciata, la chiesa è caratterizzata da una navata unica con pianta [[ellisse|ellittica]]<ref name="guida61">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 61|guida}}.</ref>.
;[[Chiesa di Santa Chiara Nuova]]: È un ambiente di dimensioni raccolte che ospita notevoli testimonianze artistiche<ref>{{cita|Agnelli|p. 243|agnelli}}.</ref>. Si trova in una via molto stretta, tipica della Lodi medievale. Il piccolo edificio è costituito da due corpi di fabbrica ben distinti, uno romanico e l'altro [[rococò|barocchetto]]<ref>{{cita|Agnelli|p. 244|agnelli}}.</ref>.
;[[Chiesa di San Cristoforo (Lodi)|Chiesa di San Cristoforo]]: Opera dell'architetto milanese [[Pellegrino Tibaldi]] e sconsacrata dal 1798<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|p. 64|guida}}.</ref>, ha ospitato nel 1989 una grande mostra dedicata alla famiglia dei pittori Piazza da Lodi<ref>{{cita|Sciolla|p. 7|sciolla}}.</ref> e nel 2001 una rassegna sull'opera grafica dell'artista statunitense [[Andy Warhol]]<ref>{{Cita news|titolo=Aperta la mostra di Andy Warhol, la "pop art" in 67 serigrafie|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=26|mese=febbraio|anno=2001|p=51}}</ref>.
;Ex conventi di San Cristoforo e di San Domenico: Sono adibiti a sede centrale della [[Provincia di Lodi]]; degni di nota sono i chiostri interni<ref name="artecittà"/>.
;[[Chiesa dei Santi Filippo, Giacomo e Gualtero|Chiesa di San Gualtero]]: In stile neoclassico, fu edificata in un'area periferica nel 1835, in occasione della visita dell'[[Sovrani d'Austria|imperatore d'Austria]] [[Ferdinando I d'Austria|Ferdinando I]]<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 88-89|agebassi}}.</ref>. L'edificio conserva le [[reliquia|reliquie]] del [[Gualtero Garbagni|santo lodigiano]] cui è dedicato<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 64-65|agebassi}}.</ref>.
;[[Chiesa dei Santi Bassiano e Fereolo]]: Eretta nella seconda metà del Seicento, ospita al suo interno un [[coro (mobilio)|coro]] ligneo a nove stalli<ref>{{cita|Agnelli|pp. 347-348|agnelli}}.</ref>.
=== Architetture civili ===
[[File:Lodi pal Broletto facciata.jpg|thumb|[[Broletto (Lodi)|Palazzo Broletto]], sede dell'amministrazione cittadina]]
;[[Broletto (Lodi)|Palazzo Broletto]]: Edificato nel 1284 a fianco della Cattedrale, dopo numerosi rimaneggiamenti si presenta in forme neoclassiche, come risulta evidente dal [[portico|porticato]] e dalla [[loggia]] superiore, su cui si affaccia la sala del consiglio comunale<ref name="lodigiorno2">{{cita|Galuzzi|sezione 2 – ''Il Broletto''|lodigiorno}}.</ref>. Ai due lati del portico sono collocati il busto di [[Gneo Pompeo Strabone]], che attribuì il titolo di ''municipium'' a ''Laus Pompeia'' (a sinistra), e quello di [[Federico Barbarossa]], fondatore di ''Laus Nova'' (a destra)<ref name="lodigiorno2"/>.
;[[Ospedale Maggiore di Lodi|Ospedale Maggiore]]: Il nucleo più antico dell'edificio risale al XV secolo<ref name="guida53e54">{{cita|Bottini ''et al.''|pp. 53-54|guida}}.</ref>; la struttura venne successivamente ampliata e trasformata in ospedale<ref>{{cita|Galuzzi|sezione 8 – ''L'Ospedale Vecchio''|lodigiorno}}.</ref>. La facciata in stile neoclassico fu realizzata alla fine del Settecento su disegno di [[Giuseppe Piermarini]]<ref name="guida53e54"/>, lo stesso architetto del [[Teatro alla Scala]] di [[Milano]]. All'interno si trova un [[chiostro]] con portico, loggiato e decorazioni in cotto del Quattrocento<ref name="guida53e54"/>.
[[File:Lodi Palazzo Modignani-Pitoletti.JPG|thumb|[[Palazzo Modignani]]]]
;[[Palazzo Mozzanica]]: Sorto nella seconda metà del XV secolo<ref name="guida50">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 50|guida}}.</ref>, è il migliore esempio di dimora patrizia lodigiana<ref name="lodigiorno7">{{cita|Galuzzi|sezione 7 – ''Palazzo Mozzanica''|lodigiorno}}.</ref>. La facciata è caratterizzata dalla presenza di una fascia marcapiano in terracotta, decorata con corone floreali e figure della mitologia marina<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|p. 53|guida}}.</ref>; il portale è adornato da medaglioni che raffigurano [[Gian Galeazzo Visconti]], [[Isabella d'Aragona (1470-1524)|Isabella d'Aragona]], [[Francesco Sforza|Francesco]] e [[Bianca Maria Sforza]]<ref name="lodigiorno7"/>. Il piano superiore è ricco di affreschi<ref name="lodigiorno7"/>. Secondo lo storico Giovanni Agnelli<ref>{{cita|Agnelli|p. 288|agnelli}}.</ref>, vi soggiornò [[Francesco I di Francia|Francesco I re di Francia]] durante l'estate del 1509<ref name="atlante157">{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 157|atlante}}.</ref>.
;[[Palazzo Modignani]]: Risalente al XVIII secolo, ospitò numerosi personaggi illustri tra cui [[Napoleone Bonaparte]] e l'imperatore austriaco [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]]<ref name="guida50"/>. È presente un ampio cortile interno al quale si accede tramite una [[cancello|cancellata]] in [[ferro battuto]] di [[Alessandro Mazzucotelli]]; il [[piano nobile]] è riccamente affrescato<ref name="guida50"/>.
[[File:Lodi pal Vistarini.jpg|thumb|[[Palazzo Vistarini]]]]
;[[Palazzo Vistarini]]: Edificato nel Trecento, deve il suo nome all'influente famiglia [[Guelfi e ghibellini|ghibellina]] che lo fece costruire<ref name="guida33">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 33|guida}}.</ref>. La struttura si presenta in forme gotiche: la facciata in mattoni è impreziosita da [[monofora|monofore]] decorate con cornici in cotto; il portico è caratterizzato da [[Arco (architettura)#Arco a sesto acuto|archi a sesto acuto]] e da [[volta (architettura)|volte]] in parte affrescate<ref name="guida33"/>.
;[[Palazzo Galeano]]: È un edificio barocco risalente al XVII secolo, ampliato e trasformato in epoche successive<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|pp. 74-75|guida}}.</ref>.
;[[Palazzo Villani]]: Eretto nel XVI secolo, è contraddistinto da una facciata cinquecentesca con elementi architettonici barocchi<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|pp. 44-45|guida}}.</ref>.
;[[Teatro alle Vigne]]: Si tratta del principale teatro della città. Originariamente era una chiesa, [[canonica]] dell'[[ordine religioso|ordine]] degli [[Umiliati]]; nel 1570 passò ai [[Chierici Regolari di San Paolo|padri Barnabiti]] che convertirono l'edificio in istituto superiore di teologia<ref name="vigne">{{cita web|titolo=Storia|url=https://www.teatroallevigne.com/teatro/chi-siamo|accesso=18 gennaio 2021|editore=[[Teatro alle Vigne]]|urlarchivio=https://archive.is/20181031200651/https://www.teatroallevigne.com/teatro/chi-siamo|urlmorto=no}}</ref>. Dopo numerosi cambiamenti di destinazione d'uso e una radicale ristrutturazione, nel 1985 divenne sede del teatro<ref name="vigne"/>.
;Palazzo del Governo: Si tratta di uno degli edifici più originali della città dal punto di vista architettonico<ref name="governo">{{cita|Bassi, ''Lodi fra storia e cronaca dal 1919 al 1945''|p. 96|cronaca}}.</ref>; è un palazzo di notevoli dimensioni che occupa un intero isolato alle spalle del palazzo municipale e si affaccia su piazza del Mercato. Realizzato nel 1929 su fondamenta di epoca medievale<ref name="prefett">{{cita web|titolo=Come raggiungerci|url=http://www.prefettura.it/lodi/?f=Spages&id_pag=286547984&nodo=12339&tt=1244303705&forzanodopadre=1&id_sito=1234&noredir=1&tt=1244303705|data=14 aprile 2009|accesso=18 gennaio 2021|editore=Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Lodi|urlarchivio=https://archive.is/20130413094752/http://www.prefettura.it/lodi/?f=Spages&id_pag=286547984&nodo=12339&tt=1244303705&forzanodopadre=1&id_sito=1234&noredir=1&tt=1244303705|urlmorto=no}}</ref>, l'immobile riassume stili differenti: in particolare, il [[bugnato]] dell'ordine inferiore richiama l'architettura veneziana<ref name="governo"/>. Dal 1995 è sede della [[Prefettura italiana|Prefettura]] di Lodi<ref name="prefett"/>.
;[[Villa Braila]]: Storica residenza in [[architettura liberty in Italia|stile liberty]], si trova a sud-est del centro cittadino ed è circondata da un esteso parco pubblico<ref>{{cita web|titolo=Villa Braila|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LO480-00010/|accesso=27 novembre 2023|editore=Regione Lombardia|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161017044132/http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LO480-00010/|urlmorto=no}}</ref>.
[[File:Ponte Lodi.jpg|miniatura|Il [[ponte Napoleone Bonaparte|ponte sull'Adda]]]]
;[[Ponte Napoleone Bonaparte|Ponte sull'Adda]]: È un [[ponte ad arco|ponte ad archi]] ribassati che, attraversando il fiume, collega il quartiere Borgo Adda con Revellino-Campo di Marte. Fu costruito nel 1864 per rimpiazzare l'originario ponte di legno dove si svolse la [[battaglia di Lodi]], bruciato dalle truppe austriache nel 1859, durante la [[Seconda guerra d'indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza]]<ref name="guida25">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 25|guida}}.</ref>.
;[[Centro direzionale della Banca Popolare di Lodi]]: Progettato da [[Renzo Piano]] e sorto nei pressi della [[Stazione di Lodi|stazione ferroviaria]] a pochi passi dal centro storico, si sviluppa su oltre {{M|3 000|ul=m2}} e rappresenta la costruzione più interessante della città sotto il profilo architettonico tra quelle della seconda metà del Novecento<ref name="artecittà"/><ref name="lodigiorno12">{{cita|Galuzzi|sezione 12 – ''La Lodi moderna''|lodigiorno}}.</ref>. È stato scelto come ambientazione per alcuni [[pubblicità televisiva|spot pubblicitari]]<ref>{{Cita news|autore=Alberto Belloni|titolo=Gattuso a Lodi per registrare il nuovo spot della Vodafone|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=27|mese=luglio|anno=2007|p=15}}</ref>.
=== Architetture militari ===
[[File:Lodi demolizione Revellino.jpg|thumb|Lavori di demolizione del forte Revellino (attuale piazzale Crema), nel luglio 1872]]
;Mura di Lodi: La prima opera difensiva della città – già protetta su tre lati dalle [[lago Gerundo|paludi dell'Adda]] – consisteva in una semplice palizzata di legno protetta da un [[fossato (architettura)|fossato]] nel quale fu fatta scorrere la roggia Molina; in questo modo Lodi era diventata praticamente un'isola<ref group="A">Fra il 1931 e il 1937, distrutte le mura, il fossato della roggia venne riempito e trasformato negli attuali giardini pubblici.</ref>. La costruzione delle mura ebbe inizio il 3 agosto 1160, alla presenza di Federico Barbarossa, del vescovo Alberigo Merlino e dell'architetto [[Cremona|cremonese]] Tinto Muso de Gata, e terminò nel 1211<ref name="guida22e23">{{cita|Bottini ''et al.''|pp. 22-23|guida}}.</ref>. Queste erano alte almeno sei o sette metri e i [[Merlo (architettura)|merli]] erano a coda di rondine in quanto la città era ghibellina<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 39-44|agebassi}}.</ref>. Nel periodo [[Sforza|sforzesco]] i sistemi di protezione si svilupparono particolarmente nei pressi del fiume, con la costruzione del [[rivellino]] sulla sponda [[Cremasco|cremasca]] e delle due torri alle estremità del ponte sull'Adda<ref name="guida23"/>. Nel 1607, in [[Storia di Lodi#La dominazione spagnola|epoca spagnola]], furono edificati dei [[baluardo|baluardi]] molto estesi che si estendevano verso la campagna, dando alla città una struttura «stellata». Divenuti obsoleti e inutilizzabili, in [[Storia di Lodi#Il periodo austriaco|epoca austriaca]] furono abbattuti rapidamente a metà del Settecento, sostituiti dalla strada di [[circonvallazione]]. Le mura antiche furono in gran parte demolite nel XX secolo a causa dell'espansione edilizia; al giorno d'oggi, in diversi punti della città ne rimangono tracce, tra cui la Specola di San Vincenzo nei pressi del parco dell'Isola Carolina.
;[[Castello Visconteo (Lodi)|Castello Visconteo e Torrione]]: Si tratta di una tipica fortezza medievale, andata in buona parte distrutta; il suo alto e massiccio Torrione è uno dei simboli più noti della città<ref name="bassi47"/>. L'edificio non può essere visitato poiché è occupato dagli uffici della [[Questura]] di Lodi.
;[[Porta Cremona]]: È l'unica rimasta fra le antiche porte di accesso alla città. Il suo aspetto attuale è dovuto al completo rifacimento realizzato tra il 1790 e il 1792 dall'architetto Antonio Dossena<ref>{{cita web|titolo=Porta Cremona|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LO620-00129/|accesso=18 gennaio 2021|editore=Regione Lombardia|urlarchivio=https://archive.is/20120904161815/http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LO620-00129/|urlmorto=no}}</ref>.
=== Vie e piazze ===
[[File:Lodi Piazza Duomo 3.JPG|thumb|[[Piazza della Vittoria (Lodi)|Piazza della Vittoria]]]]
;[[Piazza della Vittoria (Lodi)|Piazza della Vittoria]]: Denominata «piazza Maggiore» fino al 1924<ref name="lodigiorno2"/>, rappresenta il cuore della città<ref name="artecittà"/>: su di essa si affacciano, in particolare, il Duomo e il palazzo municipale (palazzo Broletto)<ref name="guida33"/>. Caratterizzata da una pianta quadrangolare<ref name="artecittà"/>, è un raro esempio di [[piazza]] porticata su tutti i quattro lati<ref>{{cita|Ambreck ''et al.''|pp. 141-142|atlante}}.</ref>. Tale singolare peculiarità, unita all'eleganza dei palazzi che vi si affacciano (molto vari per colori e dimensioni), la rende un luogo particolarmente suggestivo, tant'è che il [[Touring Club Italiano]] l'ha inserita nel 2004 nella lista delle piazze più belle d'Italia<ref>{{cita news|autore=Grazia Maria Mottola|titolo=Touring, 110 anni in piazza|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=22|mese=ottobre|anno=2004|p=59}}</ref>. La selciatura della piazza, nel tipico «[[ciottolato|ricciato]]» lombardo costituito da ciottoli di fiume, risalirebbe al 1471<ref name="circuitopiazze">{{cita|Ruffilli|p. 14|piazze}}.</ref> oppure, secondo alcune fonti, al XVIII secolo<ref name="artecittà"/>.
[[File:Piazza Broletto Lodi.JPG|thumb|Piazza Broletto di sera]]
;Piazza Broletto: È un'area di forma trapezoidale, di dimensioni ridotte, chiusa fra i portici di palazzo Broletto e il fianco sinistro del Duomo<ref name="lodigiorno2"/>. In epoca medievale essa rappresentava il fulcro della vita pubblica cittadina<ref>{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 154|atlante}}.</ref>, ora è sede dell'autorità municipale<ref>{{cita|Ambreck ''et al.''|pp. 154-155|atlante}}.</ref>. Al centro è collocata una [[fontana]] in [[marmo di Carrara|marmo rosa di Carrara]], ricavata dal [[Battesimo|fonte battesimale]] della Cattedrale e risalente al XIV secolo<ref name="lodigiorno2"/>. È un'area pedonale.
;Piazza del Mercato: È una piazza di forma rettangolare, anch'essa pavimentata con il tipico «ricciato», su cui si affacciano l'abside del Duomo, un'ala secondaria di palazzo Broletto, il palazzo del Governo e il palazzo Vescovile<ref name="lodigiorno6">{{cita|Galuzzi|sezione 6 – ''Il mercato''|lodigiorno}}.</ref>. Nei giorni di sabato e domenica vi si tiene, come da tradizione, il [[#Il mercato|mercato ambulante]]<ref name="mercati">{{cita web|titolo=Mercati|url=http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/421|accesso=18 gennaio 2021|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://archive.is/20130413060630/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/421|urlmorto=no}}</ref>.
;Piazza Castello: Si tratta di una piazza di dimensioni piuttosto ampie, adibita ad area pedonale a eccezione della fascia centrale che è aperta al traffico veicolare; prende il nome dal Castello Visconteo che vi si affaccia<ref name="artecittà"/><ref name="guida31">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 31|guida}}.</ref>. Spicca inoltre una [[monumento a Vittorio Emanuele II (Lodi)|statua dedicata a Vittorio Emanuele II]], celebrativa dell'[[Risorgimento|unità d'Italia]]<ref name="artecittà"/><ref name="guida31"/>. La piazza confina con il parco dell'Isola Carolina<ref name="artecittà"/>.
[[File:Lodi Piazza Ospitale 06.JPG|thumb|upright|Scorcio di piazza Ospitale]]
;[[Piazza Ospitale]]: Chiamata comunemente «piazza San Francesco», è cantata in alcune opere della poetessa Ada Negri<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 109|agebassi}}.</ref>. Questa piazza rettangolare, anch'essa pavimentata con il «ricciato» e adibita ad area pedonale, è caratterizzata dalla presenza della chiesa di San Francesco e della facciata dell'Ospedale Maggiore<ref name="circuitopiazze"/>; vi si trova inoltre una statua raffigurante lo scienziato [[Paolo Gorini]]<ref name="artecittà"/>.
;Piazza San Lorenzo: Si tratta di una piazza molto piccola, quasi nascosta fra un intrico di vie strette e tortuose tipiche del centro storico medievale di Lodi<ref name="lodigiorno4"/>; la sua atmosfera raccolta ma luminosa ricorda un [[campiello]] [[venezia]]no<ref name="lodigiorno4"/><ref name="circuitopiazze"/>. La piazza deriva il nome dall'omonima chiesa che vi si affaccia<ref name="lodigiorno4"/> ed è anch'essa un'area pedonale.
;[[Corso Roma]]: Ha origine da piazza della Vittoria ed è molto frequentato in virtù delle numerose attività commerciali<ref name="artecittà"/>. Analogamente ad altre vie del centro cittadino, offre quale principale motivo di interesse la presenza dei palazzi in stile liberty e dei suggestivi cortili interni delle abitazioni signorili<ref name="lodigiorno12"/>.
=== Aree naturali ===
;Parco dell'Isola Carolina: Situato a ridosso del centro storico, nelle immediate vicinanze di piazza della Vittoria e di piazza Castello, deve il suo nome alla cascina Carolina che a sua volta fu battezzata così nel 1825 in onore di [[Carolina Augusta di Baviera]], moglie dell'imperatore [[Francesco II d'Asburgo-Lorena|Francesco I d'Austria]]<ref name="comuneisola">''Pubblicato il bando del concorso di progettazione dei lavori di riqualificazione del Parco dell'Isola Carolina'' (comunicato stampa), Comune di Lodi, 31 agosto 2007.</ref>. Il parco ha una superficie di circa {{M|50 000|ul=m2}}<ref name="comuneisola"/> e venne realizzato a metà degli anni cinquanta del XX secolo grazie a una donazione di [[Enrico Mattei]] che volle in questo modo ricompensare la città presso la quale erano stati scoperti degli importanti giacimenti di [[gas naturale]]<ref name="comuneisola"/>. Mattei non badò a spese e fece piantumare delle essenze di notevole interesse [[botanica|botanico]]<ref>''Un concorso di progettazione per gli interventi di riqualificazione del Parco Isola Carolina'' (comunicato stampa), Comune di Lodi, 15 dicembre 2005.</ref>, selezionate presso il [[lago di Como]]<ref name="comuneisola"/>. Dal 2006 ospita la sede del [[Parco dell'Adda Sud|Parco Adda Sud]]<ref name="sede-parcoaddasud">{{cita web|titolo=Dove siamo|url=http://www.parcoaddasud.it/portale/it/dove-siamo.html|accesso=22 settembre 2021|editore=[[Parco dell'Adda Sud]]|urlarchivio=https://archive.is/20151105200548/http://www.parcoaddasud.it/portale/it/dove-siamo.html|urlmorto=no}}</ref>.
[[File:Lodi giardini passeggio.JPG|thumb|I giardini pubblici Federico Barbarossa]]
;Giardini pubblici Federico Barbarossa: Sono collocati quasi nel cuore del centro cittadino, lungo [[viale IV Novembre]]: occupano l'area che costituisce lo spianamento del fossato in cui sino agli anni trenta del Novecento scorreva la roggia Molina<ref>{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 139|atlante}}.</ref>, che fra il 1931 e il 1937 venne canalizzata e coperta grazie al progetto dell'architetto locale Giovanni Attilio Fugazza<ref name="lodicittà-1">{{cita news|titolo=Giardini del Passeggio, città in festa per la riapertura|pubblicazione=Lodi Città|data=novembre 2009}}</ref>. Il nucleo originario dei giardini risale però al 1835, anno della visita alla città da parte dell'imperatore Ferdinando I d'Austria<ref name="lodicittà-1"/><ref name="agebassi88">{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 88|agebassi}}.</ref>. Al centro si erge il [[Monumento alla Resistenza (Lodi)|monumento alla Resistenza]], opera del 1967 dello scultore [[Gianni Vigorelli]]<ref>{{Cita pubblicazione |rivista = [[Archivio storico lodigiano]] |volume = serie II, anno XV |editore = Società storica lodigiana |città = Lodi |data = 1º semestre 1967 |p = 45 |ISSN = 0004-0347 }}</ref>.
;Lungo Adda Bonaparte: Permette di passeggiare nei pressi del fiume Adda, a contatto con la vegetazione fluviale<ref>{{cita|Galuzzi|sezione 11 – ''Il Lungo Adda''|lodigiorno}}.</ref>; era uno dei luoghi prediletti dal poeta [[Giosuè Carducci]] quando visitava Lodi<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|pp. 109-110|agebassi}}.</ref>. <!-- Nelle immediate adiacenze del lungofiume, a poca distanza dal [[ponte Napoleone Bonaparte|ponte]] e a fianco del tracciato della [[Greenway dell'Adda Sud]], si trova la ''Cattedrale vegetale'', opera dell'[[arte ambientale|artista ambientale]] [[Giuliano Mauri]]<ref>{{cita news|autore=Marina Arensi|titolo=Folla per il taglio del nastro della Cattedrale vegetale: «Lodi deve esserne fiera»|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=24|mese=aprile|anno=2017|p=26}}</ref><ref>{{cita news|autore=Marina Arensi|titolo=Arte fatta di natura: Mauri si definiva «secondo scultore»|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=24|mese=aprile|anno=2017|p=27}}</ref>. -->
;Bosco del Belgiardino: Si tratta di una piccola oasi naturalistica situata sulle rive dell'Adda<ref name="belgia">{{cita web|titolo = Centro Ricreativo Belgiardino|url=http://www.turismo.provincia.lodi.it/TPL_natura_02.asp?IDCategoria=642|accesso=18 gennaio 2021|editore=Provincia di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120425212334/http://www.turismo.provincia.lodi.it/TPL_natura_02.asp?IDCategoria=642|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news|autore=Caterina Belloni|titolo=Un «Belgiardino» per le ferie in città|pubblicazione=Corriere della Sera|data=10 luglio 2002|p=51}}</ref>, al confine con il territorio di [[Montanaso Lombardo]]; dall'area hanno origine numerosi sentieri che permettono di visitare i boschi circostanti, parzialmente trasformati in [[orto botanico]]<ref name="belgia"/>, in cui inoltre vivono uccelli acquatici come [[Gallinula chloropus|gallinelle d'acqua]], [[Anas platyrhynchos|germani reali]], [[Cygnus (zoologia)|cigni]], [[Ardeidae|aironi]] e [[Tachybaptus ruficollis|tuffetti]]<ref name="atlante144"/>. Durante l'estate diventa un centro ricreativo grazie alla presenza di una piscina gestita dal Comune di Lodi<ref name="belgia"/>.
;[[Bosco Valle Grassa-Coldana-Sant'Antonio|Grande foresta di Lodi (bosco Valle Grassa-Coldana-Sant'Antonio)]]: È un'area di notevole interesse naturalistico, realizzata a cura della Provincia di Lodi tramite un finanziamento della Regione Lombardia<ref name="forestapianura">{{cita web|titolo=La Foresta di Pianura|url=http://www.biodiversipedia.it/la-grande-foresta-di-pianura|accesso=18 gennaio 2021|editore=Provincia di Lodi – [[Parco Tecnologico Padano]]|urlarchivio=https://archive.is/20151105203352/http://www.biodiversipedia.it/la-grande-foresta-di-pianura|urlmorto=sì}}</ref>. Situata nelle vicinanze del centro abitato, può essere visitata grazie alla presenza di percorsi ciclopedonali<ref name="forestapianura"/>. Si tratta di un [[rimboschimento]] realizzato con specie arboree e arbustive autoctone<ref>{{cita web|titolo=L'idea e il progetto|url=http://www.biodiversipedia.it/la-grande-foresta-di-pianura/lidea-e-il-progetto|accesso=18 gennaio 2021|editore=Provincia di Lodi – [[Parco Tecnologico Padano]]|urlarchivio=https://archive.is/20151105203551/http://www.biodiversipedia.it/la-grande-foresta-di-pianura/lidea-e-il-progetto|urlmorto=sì}}</ref>, con destinazione giuridica permanente a bosco<ref>{{cita web|titolo=La foresta ritorna in pianura|url=http://www.inter-wood.net/ita/Pagine%20interne/Abstract_workshop_05.pdf|p=3|data=27 maggio 2005|accesso=18 gennaio 2021|editore=Interwood – La rete delle associazioni dei proprietari dei boschi di pianura|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120111000258/http://www.inter-wood.net/ita/Pagine%20interne/Abstract_workshop_05.pdf|urlmorto=sì}}</ref>.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Lodi}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Come molti altri centri dell'Italia settentrionale, nel XXI secolo Lodi è diventata una città multietnica con una presenza significativa di cittadini provenienti dall'estero. Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano 6 301, ovvero il 14,00% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=11 luglio 2025}}</ref>
{{div col}}
* [[Romania]] 1710
* [[Egitto]] 665
* [[Albania]] 514
* [[Nigeria]] 301
* [[Cina]] 253
* [[Perù]] 226
* [[Tunisia]] 185
* [[Ecuador]] 183
* [[Marocco]] 175
* [[Ucraina]] 160
{{div col end}}
<br />
=== Tradizioni e folclore ===
==== La festa di san Bassiano ====
Il 19 gennaio di ogni anno si svolge la [[festa del santo patrono|festa patronale]] di [[san Bassiano]]<ref name="sanbassiano">{{cita web|titolo=San Bassiano – Patrono della città e della Diocesi di Lodi: la festa patronale|url=http://www.comune.lodi.it/sanbassiano/home.html|accesso=18 gennaio 2021|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://archive.is/20151107203156/http://www.comune.lodi.it/sanbassiano/home.html|urlmorto=no}}</ref><ref name="patrono-cittadino">{{cita news|titolo=Lodi scende in piazza per il patrono Bassiano: fede, folclore e cultura per la festa della città|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=18|mese=gennaio|anno=2016|p=10}}</ref>. Le celebrazioni religiose si aprono la sera precedente in [[Duomo di Lodi|Cattedrale]], dove ha luogo la veglia diocesana presieduta dal vescovo<ref>{{cita news|autore=Raffaella Bianchi|titolo=La comunità si ritrova stasera tra le antiche navate del Duomo|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=18|mese=gennaio|anno=2016|p=11}}</ref>. La giornata festiva propriamente detta ha invece inizio la mattina del 19 gennaio, con il corteo delle autorità civiche da [[Broletto (Lodi)|palazzo Broletto]] al Duomo, accompagnate da figuranti in costume medievale; nella [[Duomo di Lodi#Cripta|cripta]], dove sono custodite le spoglie del santo, vengono pronunciati i discorsi ufficiali del sindaco e del vescovo<ref name="patrono-cittadino"/><ref name="festa-patronale">{{cita web|titolo=Festa patronale di San Bassiano|url=http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1162|editore=Comune di Lodi|data=15 gennaio 2010|accesso=18 gennaio 2021|urlarchivio=https://archive.is/20151107203310/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1162|urlmorto=no}}</ref>.
[[File:Fiera di San Bassiano.JPG|thumb|left|Venditori dei tipici «''filsòn''» (filze di castagne lessate) durante la fiera di san Bassiano]]
Dopo la messa solenne, sotto i portici di palazzo Broletto ha luogo la distribuzione gratuita di «''[[trippa alla milanese|büšèca]]''» (la [[trippa]] cucinata alla lombarda con pancetta, verdure e fagioli), tè caldo e [[vin brulé]]; contemporaneamente, nell'arco di tutta la giornata, in [[piazza della Vittoria (Lodi)|piazza della Vittoria]] si tiene la tradizionale fiera di san Bassiano<ref name="festa-patronale"/><ref>{{cita news|autore=Andrea Soffiantini|titolo=Buseca e vin brulé, il rito si rinnova sotto i portici di palazzo Broletto|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=18|mese=gennaio|anno=2016|p=12}}</ref>. Nel pomeriggio, dopo la celebrazione dei [[vespri]], si svolge infine la cerimonia di consegna delle onorificenze civiche e del premio «Il Fanfullino della riconoscenza», attribuito ai lodigiani che si distinguono nei campi dell'impegno sociale e della promozione culturale o scientifica<ref name="sanbassiano"/><ref name="festa-patronale"/>.
==== La festa di santa Lucia ====
Lodi è una delle città del nord Italia in cui [[Lucia da Siracusa|santa Lucia]] è venerata come portatrice di doni<ref name="santalucia">{{Cita news|titolo = Lodi dà il via alla festa di santa Lucia|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=9 |mese=dicembre|anno=2009}}</ref>: secondo la tradizione, nei giorni antecedenti la ricorrenza del 13 dicembre, i bambini elencano i regali desiderati in una lettera che dev'essere poi inserita nell'urna collocata per l'occasione in Duomo, ai piedi della statua della santa<ref>{{Cita news|autore=Federico Gaudenzi|titolo = Santa Lucia, una magia che non tramonta mai|pubblicazione = Il Cittadino|giorno=9|mese=dicembre|anno=2015|p=11}}</ref>. I preparativi per la festa hanno inizio in uno dei primi pomeriggi del mese, quando in città si svolge la «veglia di santa Lucia», una manifestazione riservata ai bambini della scuola primaria e dell'infanzia<ref>{{Cita news|autore=Federico Gaudenzi|titolo = Mille luci in volo per santa Lucia|pubblicazione = Il Cittadino|giorno=7|mese=dicembre|anno=2015|p=21}}</ref>. Inoltre, dall'8 dicembre<ref group="A">Talvolta dal 7 dicembre.</ref> alla mezzanotte del 12 dicembre, in piazza della Vittoria si tiene l'antica fiera di santa Lucia, con bancarelle per la vendita di giocattoli, dolciumi e articoli di artigianato<ref name="santalucia"/><ref>{{Cita news|titolo = Da domenica in piazza Vittoria i 74 banchetti per le feste |pubblicazione = Il Cittadino|giorno=5|mese=dicembre|anno=2014|p=11}}</ref><ref>{{Cita news|titolo = Santa Lucia, la festa inizia lunedì mattina |pubblicazione = Il Cittadino|giorno=5|mese=dicembre|anno=2015|p=16}}</ref>.
====
Il mercato ambulante del centro storico è una delle tradizioni popolari più antiche e significative della città<ref name="lodigiorno6"/>. Al sabato e alla domenica si svolge nell'omonima piazza, mentre al martedì e al giovedì ha luogo in piazza della Vittoria<ref name="mercati"/>. È costituito da un numero di banchi variabile tra 75 e 78<ref>''Il mercato centrale si trasferisce per due giorni in piazza della Vittoria'' (comunicato stampa), Comune di Lodi, 2 febbraio 2006.</ref>; presso quelli specializzati in generi alimentari è possibile trovare i prodotti tipici della [[cucina lodigiana|cucina locale]]<ref name="lodigiorno6"/>.
===
[[File:Notte bianca 2009 Lodi.JPG|miniatura|Gli spettatori assiepati sul [[Ponte Napoleone Bonaparte|ponte]] per assistere allo spettacolo pirotecnico in occasione della serata inaugurale del Palio del 2009]]
Dal 1986 ha luogo ogni anno il «[[Palio]] dei rioni»<ref name="palio">{{Cita news|autore=Gaetano Ecobi|titolo=Lodi è pronta alla lunga notte del Palio|pubblicazione=[[Il Giorno]]|giorno=5|mese=settembre|anno=2009}}</ref>, una [[rievocazione storica]] che consiste in una serie di sfide fra gli antichi quartieri della città. La giornata del Palio inizia nella Cattedrale, con una messa solenne presieduta dal vescovo; in seguito alla sfilata in costume tradizionale, si svolge la «gara degli anelli», durante la quale un fantino monta su un cavallo di legno e ferro<ref>{{cita web|titolo=Le feste tradizionali: Palio dei Rioni|url=http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/390|accesso=27 novembre 2023|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://archive.is/20131117150900/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/390|urlmorto=no}}</ref> e, spinto da due atleti, deve cercare di infilare con la sua [[Lancia da giostra|lancia]] quattro anelli posti sul perimetro del quadrilatero di piazza della Vittoria, nel minor tempo possibile<ref name="palio"/>. La manifestazione prosegue con la «''cursa dei cavài''»<ref group="A">«Corsa dei cavalli» in [[dialetto lodigiano]].</ref>, nella quale i concorrenti devono far percorrere tre giri della piazza al cavallo montato dal fantino, cercando di arrivare per primi al traguardo posizionato davanti al sagrato del Duomo<ref name="palio"/>. Il rione proclamato vincitore in base alla classifica delle varie prove riceve «''el bastón de san Bassan''»<ref group="A">«Il bastone di san Bassiano» in dialetto lodigiano.</ref> dalle mani del sindaco della città. Talvolta la graduatoria finale è determinata anche dall'esito di alcune competizioni che si svolgono sul fiume [[Adda]] durante l'estate, tra cui un concorso per barche allegoriche, una gara di canoa e una di «biciclette fluviali»<ref>{{Cita news|autore=Gaetano Ecobi|titolo=Sfilate e gare sull'Adda per il Palio dei rioni|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=16|mese=luglio|anno=2005|p=53}}</ref>. Il [[Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo]] ha attribuito al Palio di Lodi il titolo di «patrimonio d'Italia per la tradizione»<ref>{{Cita news|titolo=Maltempo, il Palio di Lodi rinviato di una settimana|pubblicazione=Corriere della Sera – Milano|giorno=4|mese=ottobre|anno=2015|p=9}}</ref>, un riconoscimento volto a valorizzare le manifestazioni folcloristiche di maggior rilievo a livello nazionale<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2011/11/11/11A14629/sg|titolo=Decreto ministeriale 28 luglio 2011|editore=[[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]]|data=11 novembre 2011|accesso=18 gennaio 2021|urlarchivio=https://archive.is/20151007204607/http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2011/11/11/11A14629/sg|urlmorto=no}}</ref>.
=== Qualità della vita ===
La seguente tabella riporta le posizioni occupate dal comune di Lodi nella graduatoria pubblicata ogni anno da [[Legambiente]] nell'ambito del rapporto «Ecosistema urbano» sulla qualità ambientale delle città capoluogo di provincia. Fra la 18ª e la 20ª edizione della ricerca, i comuni sono stati valutati separatamente a seconda della popolazione; Lodi è stata collocata nel gruppo delle «città piccole»<ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_2011_metodologia_e_tabelle.pdf|titolo=Ecosistema urbano XVIII|accesso=22 settembre 2021|editore=[[Legambiente]]|p=1|data=17 ottobre 2011}}</ref>.
{| class="wikitable" style="margin:auto;clear:both;text-align:center;"
|-
! Anno
! Posizione
! Anno
! Posizione
! Anno
! Posizione
! Anno
! Posizione
|-
|1994
| 19ª<ref>''Ecosistema urbano I'', Legambiente, p. 12.</ref>
|1995
| 41ª <small>(−22)</small><ref>''Ecosistema urbano II'', Legambiente, p. 13.</ref>
|1996
| 67ª <small>(−26)</small><ref>''Ecosistema urbano III'', Legambiente, p. 18.</ref>
|1997
| 13ª <small>(+54)</small><ref>''Ecosistema urbano IV'', Legambiente, p. 19.</ref>
|-
|1998
| 5ª <small>(+8)</small><ref>''Ecosistema urbano V'', Legambiente, p. 18.</ref>
|1999
| 36ª <small>(−31)</small><ref>''Ecosistema urbano VI'', Legambiente, p. 15.</ref>
|2000
| 13ª <small>(+23)</small><ref>''Ecosistema urbano VII'', Legambiente, p. 31.</ref>
|2001
| 24ª <small>(−11)</small><ref>''Ecosistema urbano VIII'', Legambiente, p. 5.</ref>
|-
|2002
| 21ª <small>(+3)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistemaUrbano2003_0000001285.pdf |titolo=Ecosistema urbano IX|accesso=24 gennaio 2015|editore=Legambiente|p=52}}</ref>
|2003
| 17ª <small>(+4)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistemaUrbano2004_0000001284.pdf |titolo=Ecosistema urbano X|accesso=24 gennaio 2015|editore=Legambiente|p=20|data=16 ottobre 2003}}</ref>
|2004
| 60ª <small>(−43)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistemaUrbano2005_0000001283.pdf |titolo=Ecosistema urbano XI|accesso=24 gennaio 2015|editore=Legambiente|p=10}}</ref>
|2005
| 33ª <small>(+27)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_2006_0000001282.pdf |titolo= Ecosistema urbano XII|accesso=24 gennaio 2015|editore=Legambiente|p=10}}</ref>
|-
|2006
| 61ª <small>(−29)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistemaUrbano2007_0000001281.pdf |titolo= Ecosistema urbano XIII|accesso=24 gennaio 2015|editore=Legambiente|p=7|data=23 ottobre 2006}}</ref>
|2007
| 61ª <small>(=)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/EU2008_0000001280.pdf |titolo=Ecosistema urbano XIV|accesso=24 gennaio 2015|editore=Legambiente|p=15|data=19 ottobre 2007}}</ref>
|2008
| 51ª <small>(+10)</small><ref>{{cita web|url= http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_xv_ed._indicatori_e_classifiche.pdf|titolo=Ecosistema urbano XV|accesso=24 gennaio 2015|editore=Legambiente|p=29}}</ref>
|2009
| 60ª <small>(−9)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/EcosistemaUrbanoXVIedizione_0000000932.pdf |titolo=Ecosistema urbano XVI|accesso=24 gennaio 2015|editore=Legambiente|p=37|data=26 ottobre 2009}}</ref>
|-
|2010
| 43ª <small>(+17)</small><ref>{{cita web|http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_xviied_tabelle_commenti.pdf|titolo=Ecosistema urbano XVII|accesso=24 gennaio 2015|formato=pdf|editore=Legambiente|p=8|data=18 ottobre 2010}}</ref>
|2011
| 9ª<ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_2011_metodologia_e_tabelle.pdf|titolo=Ecosistema urbano XVIII|accesso=24 gennaio 2015|editore=Legambiente|p=10|data=17 ottobre 2011}}</ref><ref group="A" name="non-confronto">Il dato non è confrontabile con quello dell'anno precedente: dalla 18ª alla 20ª edizione della ricerca, infatti, i comuni sono stati collocati in categorie separate a seconda della popolazione residente.</ref>
|2012
| 9ª <small>(=)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/eu2012_senza_schede_citta.pdf|titolo=Ecosistema urbano XIX|accesso=24 gennaio 2015|editore=Legambiente|p=30|data=29 ottobre 2012}}</ref>
|2013
| 19ª <small>(−10)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/rapporto_eu2013_web.pdf|titolo=Ecosistema urbano XX|accesso=24 gennaio 2015|editore=Legambiente|p=35|data=7 ottobre 2013}}</ref>
|-
|2014
| 47ª<ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_2014.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXI|accesso=24 gennaio 2015|editore=Legambiente|p=27|data=27 ottobre 2014}}</ref><ref group="A" name="non-confronto"/>
|2015
| 61ª <small>(−14)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistemaurbano_2015_xxiiedizione.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXII|accesso=27 ottobre 2015|editore=Legambiente|p=31|data=26 ottobre 2015}}</ref>
|2016
| 65ª <small>(−4)</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano2016.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXIII|accesso=17 novembre 2016|editore=Legambiente|p=31|data=8 novembre 2016}}</ref>
|2017
| 20ª <small>(+45)</small><ref>{{cita web|url=https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_2017_dossier.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXIV|accesso=31 ottobre 2017|editore=Legambiente|p=17|data=30 ottobre 2017}}</ref>
|-
|2018
| 35ª <small>(−15)</small><ref>{{cita web|url=https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/dossier_ecosistema_urbano_2018.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXV|accesso=29 ottobre 2018|editore=Legambiente|p=22|data=25 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181030035409/https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/dossier_ecosistema_urbano_2018.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
|2019
| 27ª <small>(+8)</small><ref>{{cita web|url=https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/rapporto-ecosistema-urbano-2019.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXVI|accesso=28 ottobre 2019|editore=Legambiente|p=22|data=28 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191028213214/https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/rapporto-ecosistema-urbano-2019.pdf|urlmorto=no}}</ref>
|2020
| 25ª <small>(+2)</small><ref>{{cita web|url=https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2020/11/Rapporto-Ecosistema-Urbano-2020.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXVII|accesso=9 novembre 2020|editore=Legambiente|p=27|data=9 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201109215048/https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2020/11/Rapporto-Ecosistema-Urbano-2020.pdf|urlmorto=no}}</ref>
|2021
| 31ª <small>(−6)</small><ref>{{cita web|url=https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/EcosistemaUrbano2021.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXVIII|accesso=9 novembre 2021|editore=Legambiente|p=14|data=8 novembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211108100942/https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/EcosistemaUrbano2021.pdf|urlmorto=no|dataarchivio=8 novembre 2021}}</ref>
|-
|2022
| 35ª <small>(−4)</small><ref>{{cita web|url=https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/Ecosistema-Urbano-2022.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXIX|accesso=9 novembre 2022|editore=Legambiente|p=10|data=7 novembre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221107092250/https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/Ecosistema-Urbano-2022.pdf|urlmorto=no|dataarchivio=7 novembre 2022}}</ref>
|2023
| 26ª <small>(+9)</small><ref>{{cita web|url=https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2023/10/Ecosistema-Urbano-2023.pdf|titolo=Ecosistema urbano XXX|accesso=24 ottobre 2023|editore=Legambiente|p=14|data=23 ottobre 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20231023104646/https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2023/10/Ecosistema-Urbano-2023.pdf|urlmorto=no|dataarchivio=23 ottobre 2023}}</ref>
|2024
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== Cultura ==
=== Biblioteche ===
La [[Biblioteca comunale Laudense]] ha antiche origini e fu aperta al pubblico nel 1792: la sua sezione storica custodisce circa {{formatnum:11000}} volumi tra [[incunabolo|incunaboli]], [[cinquecentina|cinquecentine]], [[miniatura|codici miniati]] e [[manoscritto|manoscritti]], oltre a preziose [[stampa (arte)|stampe]] e [[carta geografica|carte geografiche]]<ref name="biblio">{{cita web|titolo=Biblioteca|url=http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/89|accesso=9 ottobre 2017|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://archive.is/20130413065254/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/89|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita|Galuzzi|sezione 5 – ''Il Museo Civico'', paragrafo "La Biblioteca comunale laudense"|lodigiorno}}.</ref>. Il fondo moderno è invece costituito da più di {{formatnum:135000}} volumi<ref>{{cita news|titolo=La "nuova" Laudense in numeri|pubblicazione=Lodi Città|data=ottobre 2011|p=12}}</ref>.
=== Università e ricerca scientifica ===
[[File:Lodi - Parco Tecnologico Padano - 01.jpg|thumb|left|L'ingresso del [[Parco Tecnologico Padano]]]]
Dal 2005 è attivo a Lodi un polo scientifico-universitario, composto dal [[Parco Tecnologico Padano]] e da alcune strutture dell'[[Università degli Studi di Milano]]<ref>{{cita web|titolo=Polo dell'innovazione di Lodi|url=http://turismolodi.it/it/parco-tecnologico-padano.html|accesso=3 ottobre 2018|editore=Provincia di Lodi|urlarchivio=https://archive.is/20151111173918/http://turismolodi.it/it/parco-tecnologico-padano.html|urlmorto=sì}}</ref>.
Il Parco Tecnologico Padano è uno dei più importanti centri di ricerca a livello europeo nel campo delle [[biotecnologia|biotecnologie]] agroalimentari<ref name="ptp_corriere"/><ref>{{cita web|cognome=Miato|nome=Massimo|titolo=Speciale parchi tecnologici: Parco Tecnologico Padano|url=http://www.apsti.it/uploads/tx_oxcsmydoc/5/3e456_parcotecnologicopadano.pdf|data=23 settembre 2008|accesso=22 settembre 2021|editore=Associazione Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304224659/http://www.apsti.it/uploads/tx_oxcsmydoc/5/3e456_parcotecnologicopadano.pdf}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Davide Ederle|titolo=Bovini, senza segreti i 22mila geni|pubblicazione=Agrisole|giorno=5|mese=maggio|anno=2009}}</ref>.
Il polo dell'Università degli Studi di Milano comprende la sede della [[facoltà universitaria|facoltà]] di [[medicina veterinaria]], progettata dall'architetto giapponese [[Kengo Kuma]], accanto alla quale si trovano un centro [[Zootecnica|zootecnico]] didattico-sperimentale<ref>{{cita web|titolo=Centro zootecnico didattico sperimentale|url=http://www.veterinaria.unimi.it/Facolta/2586_ITA_HTML.html|accesso=1º ottobre 2018|editore=Università degli Studi di Milano|urlarchivio=https://archive.is/20151111175913/http://www.veterinaria.unimi.it/Facolta/2586_ITA_HTML.html|urlmorto=sì}}</ref> e un [[Strutture veterinarie|ospedale veterinario]] costituito da strutture didattiche e cliniche per [[Equus caballus|equini]], [[Bovinae|bovini]], [[Sus domesticus|suini]], [[Ovis|ovini]], [[Caprinae|caprini]] e [[animale da compagnia|animali da compagnia]]<ref>{{cita web|titolo=Ospedale veterinario|url=http://ospedaleveterinario.unimi.it/ospedale/|accesso=1º ottobre 2018|editore=Università degli Studi di Milano|urlarchivio=https://archive.is/20181001191600/http://ospedaleveterinario.unimi.it/ospedale/|urlmorto=no}}</ref>. Ha inoltre sede in città il Centro di Ricerca per le Produzioni Foraggere e Lattiero-Casearie, nato dall'accorpamento dell'Istituto Sperimentale per le Colture Foraggere{{ln}}retto dal 1948 al 1976 dall'illustre agronomo [[Giovanni Haussmann]]<ref>{{cita|Ongaro|p. 13|hauss}}.</ref>{{ln}}con l'Istituto Sperimentale Lattiero-Caseario e l'Istituto Sperimentale per la Zootecnia dei Bovini da Latte<ref>{{cita web|titolo=Centro di Ricerca per le Produzioni Foraggere e Lattiero-Casearie|url=http://sito.entecra.it/portale/cra_dati_istituto.php?id=214|accesso=8 ottobre 2020|editore=Consiglio per la Ricerca in Agricoltura|urlarchivio=https://archive.is/20151111180725/http://sito.entecra.it/portale/cra_dati_istituto.php?id=214|urlmorto=sì}}</ref>.
A Lodi è operativa anche una sede distaccata dell'[[Università degli Studi della Repubblica di San Marino]]<ref>{{cita news|titolo=Polo formativo, il Bassi è partner di San Marino|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=1º|mese=dicembre|anno=2018|p=6}}</ref>.
=== Scuole ===
Nel territorio comunale sono presenti 17 [[scuola dell'infanzia|scuole dell'infanzia]], 12 [[scuola primaria|scuole primarie]], 6 [[scuola secondaria di primo grado|scuole secondarie di primo grado]], 9 [[scuola secondaria di secondo grado|scuole secondarie di secondo grado]] e 4 [[centro di formazione professionale|centri di formazione professionale]]<ref name="scuole">{{cita web|titolo=Elenco scuole|url=http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/275|accesso=7 ottobre 2017|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170306143154/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/275|urlmorto=no}}</ref>.
=== Musei ===
A Lodi hanno sede alcuni importanti musei, tra cui il [[Museo civico di Lodi|Museo civico]]<ref>{{cita|Galuzzi|sezione 5 – ''Il Museo Civico''|lodigiorno}}.</ref>, la [[Collezione anatomica Paolo Gorini]]<ref>{{cita web|titolo=Sito ufficiale|url=http://www.museogorini.com/|accesso=7 ottobre 2017|editore=Collezione anatomica Paolo Gorini|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170930103544/http://www.museogorini.com/|urlmorto=no}}</ref>, il [[Museo di scienze naturali (Lodi)|Museo di scienze naturali]]<ref>{{cita web|titolo=Museo di scienze naturali del Collegio San Francesco|url=http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7045|accesso=7 ottobre 2017|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160607225149/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7045|urlmorto=no}}</ref>, il [[Museo del tesoro del tempio dell'Incoronata]]<ref>{{cita web|titolo=Tempio civico dell'Incoronata e Museo|url=http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7058|accesso=7 ottobre 2017|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160607233709/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7058|urlmorto=no}}</ref>, il [[Museo diocesano d'arte sacra (Lodi)|Museo diocesano di arte sacra]]<ref>{{cita web|titolo=Museo diocesano di arte sacra|url=http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7032|accesso=7 ottobre 2017|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160607231056/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7032|urlmorto=no}}</ref> e il [[Museo della stampa e stampa d'arte]]<ref>{{cita web|titolo=Sito ufficiale|url=http://www.museostampa.org/|accesso=7 ottobre 2017|editore=Associazione Museo della stampa e stampa d'arte a Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160329094503/http://www.museostampa.org/joomla3/index.php?lang=it|urlmorto=no}}</ref>.
===
Si trovano in città la redazione del quotidiano locale ''[[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|il Cittadino]]''<ref>{{cita web|titolo=Chi siamo|url=http://www.ilcittadino.it/chi_siamo/|accesso=17 ottobre 2010|editore=Il Cittadino|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110304184034/http://www.ilcittadino.it/chi_siamo/}}</ref> e una sede distaccata dell'[[emittente televisiva]] [[Telepace]]<ref>{{cita web|titolo=Emittenti|url=http://www.telepace.it/tp_verona_lodi.php|accesso=1º dicembre 2011|editore=[[Telepace]]|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100730045435/http://www.telepace.it/tp_verona_lodi.php}}</ref>.
[[File:Lodi 1751 14450.jpg|thumb|Un vassoio in [[maiolica]] [[policromia|policroma]] realizzato a Lodi nel XVIII secolo]]
=== Arte ===
Lodi è rinomata per la sua [[ceramica di Lodi|produzione di ceramica artistica]]<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|pp. 76-79|guida}}.</ref>. Attestata sin dal XV secolo, l'attività conobbe una decisa espansione tra il Settecento{{ln}}con le fabbriche [[Ceramica Coppellotti|Coppellotti]], [[Ceramica Rossetti|Rossetti]] e [[Ceramica Ferretti|Ferretti]]{{ln}}e l'Ottocento, grazie ai Dossena. Fra i principali soggetti{{ln}}riprodotti in monocromia [[turchese (colore)|turchina]] e in [[policromia]]{{ln}}figurano paesaggi con rovine, [[natura morta|nature morte]], motivi floreali, scenette popolari e cineserie. La produzione contemporanea di ceramica artistica lodigiana «Vecchia Lodi» si concentra sulla rivisitazione dei modelli stilistici della manifattura Ferretti<ref>{{cita web|titolo=Museo civico – ceramica lodigiana|url=http://www.museilodi.it/aree%20naturalistiche/museo%20civico/museo%20civico%20cera.html|accesso=17 dicembre 2017|editore=Provincia di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160314050807/http://www.museilodi.it/aree%20naturalistiche/museo%20civico/museo%20civico%20cera.html|urlmorto=sì}}</ref>. Lodi è annoverata fra le «Città della Ceramica – Ceramica Artistica Tradizionale»<ref>{{Cita web|titolo=Disciplinare di produzione della ceramica artistica e tradizionale di Lodi|url=http://www.buongiornoceramica.it/2017/wp-content/uploads/2017/02/Lodi_disciplinare.pdf|accesso=17 dicembre 2017|editore=Associazione Italiana Città della Ceramica}}</ref>, marchio di cui si fregiano i numerosi laboratori artigiani<ref>{{cita web|titolo=Ceramica Artistica Lodigiana «Vecchia Lodi»|url=http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3662|data=14 dicembre 2011|accesso=5 aprile 2015|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://archive.is/20150405191741/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3662|urlmorto=no}}</ref>.
Negli anni cinquanta del Novecento la città fu sede di due competizioni di pittura: il premio «Città di Lodi» (1950) e il concorso «Lodi e il mondo del latte» (1956), indetti rispettivamente in occasione della seconda e della quinta Fiera del Latte<ref>{{Cita|Fontana|pp. 51-55|fontana}}.</ref>.
[[File:Casaro raspadura.JPG|thumb|left|upright|La preparazione della ''[[raspadüra]]'']]
===
{{vedi anche|Cucina lodigiana}}
La [[gastronomia]] lodigiana è prevalentemente caratterizzata dai prodotti caseari. Il più rinomato tra i [[formaggio|formaggi]] locali è il [[Grana Padano]] [[Denominazione di origine protetta|DOP]]<ref name="granapadano">{{cita web|titolo=Carta d'identità|url=http://www.granapadano.com/aspx/Home.aspx?idMenu=608&liv=1&idAmb=66|accesso=8 gennaio 2013|editore=Consorzio per la tutela del formaggio [[Grana Padano]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100815002047/http://www.granapadano.com/aspx/Home.aspx?idMenu=608&liv=1&idAmb=66|urlmorto=sì}}</ref>. Parallelalmente viene prodotta un'altra versione di [[formaggio grana]] denominata [[Tipico Lodigiano]] [[prodotti agroalimentari tradizionali italiani|PAT]]<ref name="pat">{{cita web|titolo=Quattordicesima revisione dell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali|url=https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/7%252Fa%252F0%252FD.f0ab2e9ee2902b95e1ec/P/BLOB%3AID%3D3276/E/pdf|formato=pdf|accesso=13 gennaio 2018|editore=[[Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali|Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali]]}}</ref>, che deriva direttamente dalla lavorazione tradizionale del [[Granone Lodigiano]], ormai scomparso; questo antico prodotto, considerato il «capostipite» di tutti i formaggi grana, presentava peculiarità particolari: il suo colore era giallo, in quanto alla pasta veniva aggiunto dello [[Crocus sativus|zafferano]]; inoltre, non venendo pressato, durante la stagionatura espelleva [[Siero di latte|siero]], formando la caratteristica «lacrima»<ref name="st">{{cita web|titolo=Granone Lodigiano e Raspadüra|url=http://www.saporetipico.it/prodottotipico133/lombardia/granonelodigianoeraspadura.html|accesso=23 novembre 2023|editore=''www.saporetipico.it''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171009194552/http://www.saporetipico.it/prodottotipico133/lombardia/granonelodigianoeraspadura.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|titolo=La storia|url=https://www.granapadano.it/it-it/larte-della-produzione/la-storia-e-lheritage/|accesso=23 novembre 2023|editore=[[Grana Padano]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230602223729/https://www.granapadano.it/it-it/larte-della-produzione/la-storia-e-lheritage/|urlmorto=no}}</ref>. Le forme di grana giovani vengono tagliate a metà e raschiate con un apposito attrezzo: mediante questa tecnica si ottengono delle sfoglie sottilissime, note come ''[[raspadüra]]''<ref name="st"/>. Altri formaggi tipicamente lodigiani sono il [[mascarpone]] PAT<ref name="pat"/> e il [[pannerone]] PAT<ref name="pat"/>, entrambi preparati con la [[panna]]. [[frittata|Frittate]], [[minestra|zuppe]] e [[Salume#Salumi di suino|insaccati di maiale]] rappresentano le altre specialità; esistono anche numerosi dolci tipici, quali la [[Tortionata]] PAT<ref name="pat"/>, gli Amaretti Fanfullini e gli Gnam-gnam<ref>''Terminata la BIT 2007'' (comunicato stampa), Provincia di Lodi, 26 febbraio 2007.</ref>.
=== Eventi ===
Il «Festival dei sette peccati capitali», promosso dal comune, si è articolato in sette edizioni che hanno avuto luogo nella primavera di ogni anno dal 2003 al 2009, richiamando oltre {{formatnum:20000}} presenze per ognuno degli episodi<ref name="corriere-vizi">{{Cita news|titolo="Peccatori" eccellenti per oltre 20 mila curiosi|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=7|mese=maggio|anno=2009|p=19}}</ref>. Ciascuna delle sette edizioni è stata caratterizzata da eventi culturali, dibattiti, mostre e laboratori dedicati a uno dei sette [[vizi capitali]] della tradizione filosofica occidentale<ref name="corriere-vizi"/><ref>{{cita web|titolo=I sette peccati capitali|url=http://www.settepeccaticapitali.com/index.html|accesso=30 aprile 2016|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080509053134/http://www.settepeccaticapitali.com/index.html|urlmorto=sì}}</ref>. Negli anni successivi, la rassegna è stata sostituita dai festival «Comportamenti umani» (2010-2015) e «Generare futuro» (2016-2017)<ref>{{Cita news|autore=Fabio Ravera|titolo=Il futuro fra interrogativi e certezze|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=30|mese=aprile|anno=2016|p=51}}</ref>.
A partire dal 2010 si svolge ogni autunno in città il «Festival della fotografia etica», una delle esposizioni di [[fotografia documentaria]] più rilevanti su scala internazionale<ref>{{Cita news|autore=Fabio Ravera|titolo=Un festival «che parla alle coscienze»|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=5|mese=ottobre|anno=2019|p=40}}</ref>.
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
Nei primi secoli di vita della città, lo sviluppo urbanistico procedette lentamente<ref name="guida24">{{cita|Bottini ''et al.''|p. 24|guida}}.</ref>: il corpo di fabbrica della [[Duomo di Lodi|Cattedrale]], la cui costruzione fu intrapresa tra il 1158 e il 1160, venne completato oltre cento anni dopo, se si escludono i rimaneggiamenti successivi; alla fine del XII secolo sorse la [[chiesa di San Lorenzo (Lodi)|chiesa di San Lorenzo]], mentre [[chiesa di San Francesco (Lodi)|San Francesco]] e il primo nucleo di [[Broletto (Lodi)|palazzo Broletto]] risalgono agli ultimi decenni del Duecento<ref name="guida24"/>. Il secolo seguente ha lasciato in eredità il [[palazzo Vistarini]], il [[Castello Visconteo (Lodi)|Castello]] e la [[chiesa di Sant'Agnese (Lodi)|chiesa di Sant'Agnese]]<ref name="guida24"/>. Nel tardo Quattrocento, ricordato come il periodo di massimo splendore della città<ref name="agebassi55e59"/>, sorsero numerosi nuovi edifici, tra cui il [[palazzo Mozzanica]], l'Ospedale Maggiore e il [[Tempio Civico della Beata Vergine Incoronata|Tempio Civico dell'Incoronata]]<ref name="guida24"/>; nella stessa epoca fu consolidato il sistema di fortificazioni difensive<ref name="guida23"/> che risaliva agli inizi del Duecento<ref name="guida22e23"/>. Tra Cinquecento e primo Settecento, infine, videro la luce il [[Chiesa di San Cristoforo (Lodi)|complesso di San Cristoforo]] e il [[palazzo Modignani]]<ref name="guida24"/>.
[[File:Lodi mappa 1753.jpg|thumb|left|Mappa della città nel 1753]]
L'aspetto attuale del centro storico, tuttavia, si deve prevalentemente alle opere compiute tra Settecento e Ottocento, che alterarono la struttura urbanistica originaria dell'antico nucleo [[Medioevo|medievale]] di Lodi<ref name="guida24e25">{{cita|Bottini ''et al.''|pp. 24-25|guida}}.</ref>. Durante l'[[Storia di Lodi#Il periodo austriaco|epoca austriaca]], in particolare, grazie alla ripresa economica si registrò un forte sviluppo edilizio<ref name="guida24e25"/> che trasformò il volto della città nel segno dell'[[Architettura barocca#Architettura tardobarocca e rococò|architettura tardo-barocca]]: vennero edificate le nuove chiese di [[Chiesa di Santa Maria del Sole (Lodi)|Santa Maria del Sole]]<ref>{{cita|Bottini ''et al.''|p. 65|guida}}.</ref>, [[Chiesa di Santa Maria Maddalena (Lodi)|Santa Maria Maddalena]]<ref name="guida61"/> e [[Chiesa di San Filippo Neri (Lodi)|San Filippo]]<ref name="guida76"/>, mentre il [[Palazzo Vescovile (Lodi)|palazzo Vescovile]] fu interamente ristrutturato<ref name="guida37e39"/>. Numerosi monasteri ed edifici religiosi minori vennero sconsacrati e in alcuni casi demoliti per fare spazio a nuove abitazioni private; le vie principali, inoltre, furono allargate mediante la rimozione dei [[paracarro|paracarri]] e l'abbattimento dei [[portico|portici]]<ref name="guida24e25"/>. Risale al medesimo periodo l'apertura dei primi due [[cimitero|cimiteri]] [[suburbio|suburbani]] di [[Riolo (Lodi)|Riolo]] e di San Fereolo<ref name="guida25"/>. Si procedette anche alla demolizione dei [[baluardo|baluardi]] costruiti durante la [[Storia di Lodi#La dominazione spagnola|dominazione spagnola]] del Seicento; al loro posto venne disegnata una strada di [[circonvallazione]] lunga {{M|3 700|ul=m}}, che raccordava tutte le porte della città, impiegate da secoli come barriere daziarie<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|p. 113|urb}}.</ref>. Nel 1835, il segmento meridionale della circonvallazione fu trasformato in "passeggio pubblico"<ref name="agebassi88"/>.
A metà dell'Ottocento, l'abitato di Lodi era ancora interamente racchiuso entro le mura medievali<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|pp. 112-114|urb}}.</ref>; all'esterno del perimetro della città murata, oltre a numerosi [[cascina a corte|cascinali]]<ref group="A">Gli insediamenti rurali erano tipicamente collocati presso i nodi idraulici formati dalla rete di rogge che irrigavano il territorio.</ref>, si trovavano alcuni borghi ([[San Grato (Lodi)|San Grato]], San Fereolo e San Bernardo), posti in corrispondenza degli incroci stradali tra la viabilità regionale e quella locale, a una distanza variabile tra i 2 e i 5 km dal centro cittadino<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|pp. 115-116|urb}}.</ref>. Questo articolato assetto urbanistico venne modificato nel 1861 dall'apertura della [[ferrovia Milano-Bologna|linea ferroviaria Milano-Bologna]], che toccava Lodi lambendo la parte meridionale del nucleo abitato: la strada ferrata, infatti, rappresentò l'ostacolo principale quando, nei decenni successivi, la città cominciò con lentezza a espandersi nelle aree limitrofe all'anello di circonvallazione delle mura<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|p. 116|urb}}.</ref>.
[[File:Lodi quartiere Oliva.jpg|thumb|Case popolari edificate nel "villaggio Oliva", così chiamato dal nome del sindaco dell'epoca (1951)]]
Tra il 1864 e gli inizi del Novecento vennero realizzati numerosi interventi urbanistici: dei due cimiteri di Riolo e San Fereolo, venne ampliato il primo mentre l'altro fu dismesso; nel 1886 fu intrapresa inoltre la costruzione del [[Cimitero maggiore di Lodi|Cimitero Monumentale]] (più noto come "Maggiore")<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|p. 117|urb}}.</ref>. Per quanto riguarda la rete stradale, le opere più importanti furono l'edificazione del nuovo [[ponte Napoleone Bonaparte|ponte sull'Adda]] in muratura<ref name="guida25"/>, la riqualificazione della zona di [[piazza della Vittoria (Lodi)|piazza della Vittoria]]<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|pp. 131-132|urb}}.</ref>, l'ampliamento di piazza Ospitale e la costruzione di un asse viario tra la [[Stazione di Lodi|stazione ferroviaria]] e il centro storico, con l'apertura di viale Dante e di piazza Castello<ref name="bigatti114">{{cita|Maurizio Meriggi|p. 114|urb}}.</ref>. A livello di infrastrutture, nel 1880 furono inaugurate quattro [[tram interurbano|tranvie extraurbane a vapore]]: la [[Tranvia Milano-Lodi|Milano-Lodi]], la [[Tranvia Lodi-Treviglio-Bergamo|Lodi-Treviglio-Bergamo]], la [[Tranvia Lodi-Sant'Angelo Lodigiano|Lodi-Sant'Angelo]] e la [[Tranvia Lodi-Crema-Soncino|Lodi-Crema-Soncino]]<ref name="bigatti114"/>. Nel medesimo periodo, ebbe luogo un rapido processo di urbanizzazione del quadrilatero compreso tra il pubblico passeggio e la ferrovia: ad alcuni insediamenti produttivi, si aggiunse nel 1904 il primo lotto di abitazioni popolari<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|p. 119|urb}}.</ref>. Contemporaneamente, ancora più a sud, sorsero i primi grandi complessi industriali: il Linificio Canapificio Nazionale in zona San Fereolo e le [[Officine Meccaniche Lodigiane]] presso la località Camolina<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|p. 121|urb}}.</ref>.
Dopo una fase di moderata crescita tra gli anni venti e la [[seconda guerra mondiale]]<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|pp. 127-135|urb}}.</ref>, a partire dal 1955 lo sviluppo della città si fece sempre più rapido e cominciò a interessare entrambe le sponde dell'[[Adda]]<ref name="guida25"/>: vennero creati nuovi quartieri, tra cui quello delle «case Fanfani» (a ovest del centro storico) e il «villaggio Oliva» (a sud-ovest), entrambi realizzati nell'ambito del piano [[INA-Casa]]<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|p. 135|urb}}.</ref>. Tra gli anni settanta e i duemila, oltre al compimento di un sistema di [[tangenziale|strade tangenziali]], ebbe luogo la dismissione di gran parte del patrimonio edilizio industriale, riconvertito in nuove aree residenziali<ref>{{cita|Maurizio Meriggi|p. 109|urb}}.</ref>.
=== Frazioni ===
[[File:Lodi santuario Fontana.JPG|thumb|Il [[santuario]] di Fontana]]
* [[Fontana (Lodi)|Fontana]]<ref name="atlante129">{{cita|Ambreck ''et al.''|p. 129|atlante}}.</ref> si trova 3 km a nord-est della città, nella porzione di territorio situata sulla riva sinistra dell'Adda<ref name="mappa"/>. La località, che ospita un [[santuario]] edificato tra il Cinquecento e il Seicento<ref>{{cita|Agnelli|pp. 324-325|agnelli}}.</ref>, è attraversata dalla [[Strada statale 235 di Orzinuovi|ex strada statale Pavia-Brescia]]<ref name="mappa"/> e conta 304 residenti<ref name="frazioni">{{cita web|titolo=14º Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni – Lodi: dettaglio località abitate|url=http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0I040WI0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH90007RI5&v=1UH07B081B50000|accesso=23 ottobre 2017|editore=[[Istituto nazionale di statistica]]|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304095817/http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0I040WI0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH90007RI5&v=1UH07B081B50000|urlmorto=sì}}</ref>.
* [[Olmo (Lodi)|Olmo]]<ref name="atlante129"/> è un insediamento di 197 abitanti<ref name="frazioni"/>, collocato 4 km a sud-est del centro cittadino, lungo la [[Strada statale 9 Via Emilia|Via Emilia]]<ref name="mappa"/>.
* [[Riolo (Lodi)|Riolo]]<ref name="atlante129"/>, già [[Frazione (geografia)|frazione]] del comune suburbano di [[Vigadore]]<ref name="vigadoreantico">{{cita web|titolo=Comune di Vigadore (sec. XVI – 1757)|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/6001522/|accesso=4 gennaio 2017|editore=Regione Lombardia}}</ref>, è una località situata tra Lodi e [[Dovera]], nell'[[Oltreadda Lodigiano]]<ref name="mappa"/>. È lambita dal tracciato della [[Strada statale 472 Bergamina|strada Bergamina]]<ref name="mappa"/> e dispone di una scuola primaria<ref name="scuole"/>; vi abitano 120 persone<ref name="frazioni"/>.
* [[San Grato (Lodi)|San Grato]]<ref name="atlante129"/> si trova nel settore nord-occidentale del territorio comunale, a una distanza di circa 4 km dal centro cittadino<ref name="mappa"/>; con i suoi 692 abitanti, è la più popolosa tra le frazioni di Lodi<ref name="frazioni"/>.
==== Altre località del territorio ====
* [[Bottedo]] è una località rurale situata a ovest della città, nei pressi della [[ferrovia Milano-Bologna|linea ferroviaria Milano-Bologna]], a una distanza di circa 5 km dal centro storico<ref name="mappa"/>. Fino al 1873 costituì un comune autonomo<ref>{{cita web|titolo=Comune di Bottedo|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/6050262/|accesso=4 gennaio 2017|editore=Regione Lombardia}}</ref>; al giorno d'oggi si presenta come un grosso [[cascina a corte|cascinale]] in cui risiedono poche famiglie<ref name="frazioni"/>.
* [[Torre de' Dardanoni]] è una cascina che si trova sulle rive della roggia Cassinetta, nelle vicinanze del confine con il comune di [[Lodi Vecchio]], a sud-ovest del capoluogo<ref name="mappa"/>; fino al 1841 fu sede di una municipalità<ref>{{cita web|titolo=Comune di Torre de' Dardanoni|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/6001453/|accesso=4 gennaio 2017|editore=Regione Lombardia}}</ref>. In seguito allo spopolamento delle aree rurali, la località risulta disabitata<ref name="frazioni"/>.
* [[Vigadore]] è un borgo di antiche origini<ref name="vigadoreantico"/> con 41 abitanti<ref name="frazioni"/>. Ubicato sulla riva sinistra dell'Adda, lungo la strada per Crema<ref name="mappa"/>, fino al 1870 fu un comune autonomo<ref>{{cita web|titolo=Comune di Vigadore (1859 – 1870)|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/6052307/|accesso=4 gennaio 2017|editore=Regione Lombardia}}</ref>.
== Economia ==
=== Agricoltura e allevamento ===
[[File:Cascina Lodi.jpg|thumb|Una [[cascina a corte|cascina]] situata alle porte della città]]
L'[[agricoltura]] e l'[[allevamento]] sono di fondamentale importanza per Lodi e per il suo territorio fin dal [[Medioevo]]<ref name="risorse">{{cita web|cognome=Stroppa|nome=Angelo|titolo=Le risorse|url=http://www.turismo.provincia.lodi.it/TPL_artestoria_NOTIZIA_1.asp?IDNotizia=426&IDCategoria=672|accesso=1º novembre 2016|editore=Provincia di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120118145124/http://www.turismo.provincia.lodi.it/TPL_artestoria_NOTIZIA_1.asp?IDNotizia=426&IDCategoria=672|urlmorto=sì}}</ref>. A testimonianza di quanto il [[settore primario]] sia tuttora significativo, i dati<ref group="A">Relativi al quinto censimento generale dell'agricoltura dell'ottobre 2000.</ref> riferiscono di {{formatnum:1786}} aziende nel territorio della [[Provincia di Lodi|provincia]] che producono soprattutto [[Zea mays|mais]] (47% della [[superficie agricola utilizzata]]) e [[foraggio|foraggi]] (24% della SAU)<ref name="cens agriprov">{{cita web|titolo=Aziende agricole e superfici nella Provincia di Lodi|url=http://www.agricoltura.provincia.lodi.it/numeri/documenti/provinciali.doc|data=13 novembre 2000|accesso=1º novembre 2016|editore=Provincia di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120113071542/http://www.agricoltura.provincia.lodi.it/numeri/documenti/provinciali.doc|urlmorto=sì}}</ref>. Per quanto riguarda il territorio comunale, sono attive invece 84 aziende e la superficie agricola utile è costituita da {{TA|2 130 [[ettaro|ettari]]}}, dei quali il 48% coltivati a [[Zea mays|mais]]; sono presenti inoltre {{formatnum:5495}} capi [[Bovinae|bovini]] e {{formatnum:23362}} capi [[Sus domesticus|suini]]<ref name="cens agricittà">{{cita web|titolo=Aziende agricole e superfici nella Provincia di Lodi – Dati comune per comune|url=http://www.agricoltura.provincia.lodi.it/numeri/documenti/censim.xls|mese=novembre|anno=2000|accesso=21 ottobre 2017|editore=Provincia di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120117022609/http://www.agricoltura.provincia.lodi.it/numeri/documenti/censim.xls|urlmorto=sì}}</ref>.
Per garantire e promuovere le eccellenze del settore, oltre che tutelare l'ambiente, il benessere degli animali e la salute dei consumatori, nel 2004 fu fondato il comitato del marchio «Lodigiano Terra Buona»<ref>{{cita web|titolo=Regolamento del marchio collettivo «Lodigiano Terra Buona»|url=http://www.provincia.lodi.it/marchio/materiale/regolamento2.pdf|data=23 febbraio 2004|p=2|accesso=5 ottobre 2017|editore=Provincia di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171005101517/http://www.provincia.lodi.it/marchio/materiale/regolamento2.pdf|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Lodigiano Terra Buona|url=http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/impresa/mercato/LodigianoTerraBuona.pdf|accesso=1º novembre 2016|editore=[[Ministero dello sviluppo economico]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161101195246/http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/impresa/mercato/LodigianoTerraBuona.pdf|urlmorto=sì}}</ref>.
=== Industria e artigianato ===
I primi stabilimenti industriali nati a Lodi erano legati alla trasformazione dei prodotti del settore primario: il Lanificio Varesi (1868), la [[Polenghi Lombardo]] che fu la prima azienda in Italia a trattare a ciclo completo il [[latte]] (1870), le Officine Sordi che costruivano macchine per il settore lattiero-caseario (1881), il Linificio Canapificio Nazionale (1909)<ref name="risorse"/>. Fra le altre industrie presenti in città, particolarmente sviluppato era il [[Industria metalmeccanica|settore meccanico]]: erano attive per esempio le [[Officine Meccaniche Lodigiane]] (1908), le Officine Meccaniche Folli-Gay (1922), le Officine Curioni (1925) e le Officine Elettromeccaniche Adda (1926)<ref name="risorse"/>. Queste ultime negli anni ottanta furono acquistate dalla [[multinazionale]] [[ABB (azienda)|ABB]]<ref name="abb">{{cita news|autore=Diego Scotti|titolo=Lodi capitale degli interruttori con il nuovo stabilimento Abb|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=25|mese=novembre|anno=2003|p=52}}</ref>, che nel 1994 vi trasferì il proprio centro mondiale per la costruzione di [[trasformatore|trasformatori]], di [[Interruttore|interruttori]] per l'[[alta tensione]] e di [[Sottostazione elettrica|sottostazioni elettriche]]<ref name="abb"/>; nel 2016 l'impresa contava circa 230 dipendenti<ref>{{cita news|titolo=Abb, in arrivo 28 tagli nello stabilimento all'avanguardia|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=24|mese=maggio|anno=2016}}</ref>.
[[File:Immagine 067.jpg|miniatura|sinistra|Il Lodigiano è una delle aree di produzione del [[Grana Padano]]]]
Nel 1944 si cominciò a estrarre il [[Metano|gas metano]] dai pozzi della vicina [[Caviaga]] e a sperimentarne le applicazioni nel locale centro studi dell'[[Agip]]. Il [[cane a sei zampe]], [[logo]] della compagnia, sarebbe ispirato al fantastico drago [[Tarantasio]] che avrebbe infestato il [[lago Gerundo]]: quando fu scoperto il metano in quelle zone, infatti, si immaginò che l'animale, un tempo guardiano delle [[palude|paludi]] e poi scomparso sotto terra dopo la loro [[bonifica agraria|bonifica]], fosse riapparso in forma di gas<ref>{{cita news|autore=Diego Scotti|titolo=Dal drago Tarantasio al "cane" di Mattei|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=30|mese=giugno|anno=2002}}</ref>. Lodi fu la prima città in Italia a servirsi del metano per usi domestici e industriali<ref>{{cita web|titolo=50º anniversario della morte di Enrico Mattei|url=http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4480|accesso=19 ottobre 2016|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121102192017/http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4480|urlmorto=no}}</ref>. Sempre nell'ambito dell'[[industria petrolchimica]], dal 1963 ha sede a Lodi la [[Itelyum]], che si occupa di riciclaggio di [[Olio (lubrificante)|oli lubrificanti]] usati attraverso un processo di ri-[[raffinazione]]<ref>{{cita web|titolo=Storia|url=http://www.viscolube.it/azienda/storia|accesso=19 ottobre 2016|editore=Viscolube}}</ref>. Nel 2007 il [[fatturato]] è stato di 100 milioni di [[euro]] e l'azienda impiegava 170 dipendenti<ref>{{cita news|autore=Christian Benna|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/12/10/viscolube-olio-riciclato-va-alla-conquista-delleuropa.html |titolo=Viscolube, l'olio riciclato va alla conquista dell'Europa|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|giorno=10|mese=dicembre|anno=2007|p=15|accesso=7 gennaio 2017}}</ref>.
Al confine del territorio municipale di Lodi, in un'area di competenza dei comuni di [[Montanaso Lombardo]] e [[Tavazzano con Villavesco]], sorge una grande [[centrale termoelettrica]] di proprietà della [[Energetický a průmyslový holding|EPH]], alimentata a [[gas naturale]]<ref name="centr">{{cita news|autore= Alberto Belloni|titolo=Centrale E.On, clamorosa retromarcia|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=1º|mese=aprile|anno=2010}}</ref>. La centrale, con una potenza installata di {{M|1 740|ul=MW}}<ref name="eon">{{cita web|titolo=Centrale termoelettrica Tavazzano e Montanaso|url=http://www.eon-italia.com/it/attivita/produzione/centrali/tavazzano-e-montanaso.html|accesso=30 ottobre 2016|editore=[[E.ON|E.ON Italia]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150627000926/http://www.eon-italia.com/it/attivita/produzione/centrali/tavazzano-e-montanaso.html|urlmorto=sì}}</ref>, è una delle più importanti d'Italia e nel 2019 contava 73 dipendenti<ref name="centr"/><ref>{{Cita news|autore=Rossella Mungiello|titolo=L'Ep completa la rivoluzione "verde" grazie a un maxi intervento milionario|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=19|mese=ottobre|anno=2019|p=3}}</ref>. Il primo nucleo, realizzato nel 1952 nell'ambito del [[Piano Marshall]]<ref>''Grande adesione alla mobilitazione contro le centrali'' (comunicato stampa), Provincia di Lodi, 15 novembre 2004.</ref><ref>{{cita web|titolo=Centrale di Tavazzano e Montanaso – Dichiarazione ambientale 2014|url=http://www.epproduzione.com/sites/default/files/DichiarazioneAmbientale_CentralediTavazzano2014web.pdf|accesso=7 gennaio 2017|data=16 novembre 2015|editore=[[Energetický a průmyslový holding|EPH]]|p=21|dataarchivio=8 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170108093827/http://www.epproduzione.com/sites/default/files/DichiarazioneAmbientale_CentralediTavazzano2014web.pdf|urlmorto=sì}}</ref>, fu inaugurato da [[Enrico Mattei]] e dal [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio]] [[Alcide De Gasperi]]; gli impianti attuali sono stati attivati in diversi scaglioni tra il 2002 e il 2010<ref name="eon"/>. La centrale preleva l'acqua di raffreddamento dal [[Canale della Muzza|canale Muzza]], dal canale Belgiardino e dal [[Adda|fiume Adda]]<ref name="eon"/>.
Al giorno d'oggi le industrie più sviluppate sono quella [[Caseificio|casearia]] (il Lodigiano è una delle 14 aree in cui è concentrata la produzione del [[Grana Padano]]<ref name="granapadano"/>) e quella [[artigianato|artigianale]], in particolare nei settori della [[ceramica]] e della [[cosmetico|cosmesi]] (L'Erbolario<ref>{{cita web|titolo=La Storia|url=http://www.erbolario.com/it/azienda/la-storia/|accesso=7 gennaio 2017|editore=L'Erbolario – Lodi}}</ref>).
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Fra le più importanti imprese dell'ambito dei servizi si annovera [[Zucchetti]], che opera nel settore [[software]] e [[hardware]]; con circa {{formatnum:7000}} dipendenti{{ln}}di cui {{formatnum:1300}} solo a Lodi{{ln}}e un fatturato di oltre un miliardo di euro, è uno dei leader italiani nel campo dell'informatica<ref>{{Cita news|autore=Marcello Astorri|titolo=Da studio di commercialisti ad azienda software da 1 miliardo di fatturato: la parabola di successo della famiglia Zucchetti|url=https://forbes.it/2021/06/15/da-studio-di-commercialisti-ad-azienda-software-da-1-miliardo-di-fatturato-la-parabola-di-successo-della-famiglia-zucchetti/|pubblicazione=[[Forbes]]|giorno=15|mese=giugno|anno=2021|accesso=31 ottobre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210615084008/https://forbes.it/2021/06/15/da-studio-di-commercialisti-ad-azienda-software-da-1-miliardo-di-fatturato-la-parabola-di-successo-della-famiglia-zucchetti/|urlmorto=no|dataarchivio=15 giugno 2021}}</ref>.
Lodi ha inoltre una notevole attività bancaria: la [[Banca Popolare di Lodi]], fondata dall'attivista [[Tiziano Zalli]] nel 1864, è stata la prima [[banca popolare]] sorta in Italia<ref>{{cita|Bassi, ''Storia di Lodi''|p. 100|agebassi}}.</ref>; dal 2007 fa parte del gruppo [[Banco Popolare]] (poi diventato [[Banco BPM]]), terzo polo bancario a livello nazionale<ref>{{Cita news|url=http://argomenti.ilsole24ore.com/banco-bpm.html|titolo=Banco Bpm|accesso=3 gennaio 2017|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|giorno=3|mese=gennaio|anno=2017}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Lorenzo Rinaldi|titolo=Debutto sprint a Piazza Affari per il neonato "Banco Bpm"|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=3|mese=gennaio|anno=2017|p=8}}</ref>.
Nel 1997, Lodi fu una delle prime città a essere cablata con la [[fibra ottica]] nell'ambito del [[progetto Socrate]] di [[Telecom Italia]], finalizzato a creare una rete per la [[Televisione via cavo|TV via cavo]] e per la trasmissione di dati<ref>{{Cita news|autore=Diego Scotti|titolo=Lodi chiede i danni a Telecom: 15 miliardi|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=3|mese=marzo|anno=2000|p=51}}</ref>.
Agli inizi del XXI secolo, prima della [[grande recessione]], la città beneficiò di una notevole crescita economica grazie al rifiorire delle attività commerciali, all'ampliamento del sistema di strade tangenziali e allo sviluppo di tecnologie per l'ambiente (in virtù della discreta frazione di [[Riciclaggio dei rifiuti|rifiuti riciclabili]] prodotti dai lodigiani<ref>{{Cita news|titolo = La differenziata galoppa: grazie al "porta a porta" ora sfiora il 69%|pubblicazione = Il Cittadino|giorno=1º|mese=febbraio|anno=2017|p=11}}</ref> e della tecnologia del [[teleriscaldamento]]<ref>{{cita web|titolo=Impianto e rete Lodi|url=http://www.linea-ri.it/teleriscaldamento/impianti/impianto-lodi/|accesso=29 ottobre 2016|editore=Linea Reti e Impianti|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161029195558/http://www.linea-ri.it/teleriscaldamento/impianti/impianto-lodi/|urlmorto=sì}}</ref>).
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Lodi ha fatto parte del circuito delle [[città d'arte]] della Pianura Padana dal 1999 al 2018, anno di scioglimento dell'ente<ref name="città-arte"/><ref>{{cita web|titolo=Città d'arte della Pianura Padana: Lodi|url=http://www.circuitocittadarte.it/lodi|accesso=28 ottobre 2020|editore=Città d'arte della Pianura Padana|urlarchivio=https://archive.is/20150523192616/http://www.circuitocittadarte.it/lodi|urlmorto=sì}}</ref>. A partire dagli anni duemila il turismo ha rappresentato un settore in forte espansione sul territorio: nel 2006, per esempio, sono stati registrati {{formatnum:137000}} arrivi, con un incremento del 116% rispetto a tre anni prima<ref>''La Provincia di Lodi torna alla BIT'' (comunicato stampa), Provincia di Lodi, 20 febbraio 2008.</ref>.
Oltre al turismo culturale, particolarmente importante è quello naturalistico, in virtù anche dell'efficiente rete ciclabile che dal capoluogo si diparte in tutto il territorio<ref>{{cita web|titolo=Itinerari cicloturistici|url=http://turismolodi.it/it/pagina-itinerari/iter-1.html|accesso=9 ottobre 2017|editore=Provincia di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171023174951/http://turismolodi.it/it/pagina-itinerari/iter-1.html|urlmorto=sì}}</ref>. Il turismo enogastronomico si concentra soprattutto nei mesi compresi fra ottobre e dicembre, durante i quali{{ln}}a partire dal 1988{{ln}}si svolge la «rassegna gastronomica del Lodigiano»<ref>{{cita news|autore=Federico Gaudenzi|titolo=La Rassegna fa festa nel segno del gusto|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=5|mese=ottobre|anno=2017|p=4}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Sito ufficiale|url=http://www.rassegnagastronomica.it/|accesso=5 ottobre 2017|editore=Rassegna gastronomica del Lodigiano|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170915001530/http://rassegnagastronomica.it/|urlmorto=no}}</ref>.
== Infrastrutture e trasporti ==
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Lodi è un nodo stradale di importanza regionale: la città è servita dalla [[strada statale 9 Via Emilia]] e da numerose [[Strada provinciale|strade provinciali]], tra cui la [[Strada statale 235 di Orzinuovi|ex SS 235]] [[Pavia]]-[[Brescia]] e la [[Strada statale 472 Bergamina|ex SS 472]] [[Treviglio]]-Lodi. Le strade convergenti sulla città sono raccordate dalle [[Tangenziale|tangenziali]] Sud ed [[Strada statale 9 dir Tangenziale Est di Lodi|Est]], che formano un semianello (interrotto nel settore nord-ovest) con caratteristiche di [[superstrada]]<ref name="mappa"/>.
Nelle vicinanze transita inoltre l'[[Autostrada A1 (Italia)|Autostrada del Sole]]; l'uscita «Lodi», posta nel territorio comunale di [[Pieve Fissiraga]], si trova 6 km a sud-ovest della città.
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[[File:Lodi_stazione_facciata_2010.JPG|thumb|La [[stazione di Lodi]] è situata nei pressi del centro storico cittadino]]
La [[stazione di Lodi]] è posta sulla [[ferrovia Milano-Bologna]] ed è servita principalmente da treni [[Servizio ferroviario suburbano di Milano|suburbani]], [[Treno regionale (Italia)|regionali]] (Milano-[[Piacenza]]) e regionali veloci (Milano-Bologna e Milano-Mantova), svolti da [[Trenord]] e da [[Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna|TPER]], nonché da alcune relazioni a lunga percorrenza operate da [[Trenitalia]]. Il traffico è prevalentemente [[pendolarismo|pendolare]] verso il capoluogo lombardo; la stazione serve un ampio bacino d'utenza costituito da viaggiatori provenienti anche dai paesi limitrofi e dal [[Cremasco]]<ref>{{Cita news|titolo=Da Crema a Milano passando per Lodi: così i pendolari eviteranno la Paullese|pubblicazione=Il Cittadino|giorno=14|mese=aprile|anno=2012|p=35}}</ref>.
Fra il 1880 e i primi decenni del Novecento, Lodi fu al centro di una vasta rete di [[tram interurbano|tranvie extraurbane]] che comprendeva le linee [[Tranvia Milano-Lodi|Milano-Lodi]], [[Tranvia Lodi-Treviglio-Bergamo|Lodi-Treviglio-Bergamo]], [[Tranvia Lodi-Sant'Angelo Lodigiano|Lodi-Sant'Angelo]] e [[Tranvia Lodi-Crema-Soncino|Lodi-Crema-Soncino]], permettendo di collegare la città con i principali capoluoghi della Lombardia<ref name="bigatti114"/>.
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La città è dotata di una rete urbana di autobus gestita dalla società [[STAR Mobility]], che fornisce il servizio attraverso le corse di sette linee<ref>{{cita web|titolo=Mappe percorsi e orari|url=http://lodiurbano.lineservizi.it/mappe/|accesso=26 novembre 2017|editore = LINE|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160419123638/http://lodiurbano.lineservizi.it/mappe|urlmorto=no}}</ref>.
La compagnia STAR<ref group="A">«STAR» è l'acronimo di «Società Trasporti Automobilistici Regionali».</ref>, che ha sede a Lodi dal 1922<ref>{{cita web|titolo=Storia|url=http://www.starlodi.it/index.php/chisiamo/storia|accesso=29 ottobre 2016|editore=STAR Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160625071923/http://www.starlodi.it/index.php/chisiamo/storia|urlmorto=no}}</ref>, adempie anche alla gestione di numerose linee interurbane e ai collegamenti con i principali centri abitati della regione<ref>{{cita web|titolo=Linee interurbane – Area Lodigiana|url=http://lodiextraurbano.lineservizi.it/mappe/|accesso=26 novembre 2017|editore=LINE}}</ref>.
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di Lodi}}
La storia amministrativa del Comune di Lodi dall'[[nascita della Repubblica Italiana|istituzione della Repubblica Italiana]] a oggi può essere suddivisa in due fasi: per i primi trent'anni si sono succeduti esclusivamente [[Sindaco (Italia)|sindaci]] della [[Democrazia Cristiana]], mentre dal 1975 in avanti la città è stata amministrata prevalentemente da esponenti di [[sinistra (politica)|sinistra]] o di [[centro-sinistra]]<ref>{{cita|Colombo|pp. 79-91|colombo}}.</ref><ref>{{Cita news|autore=Caterina Belloni|titolo=La roccaforte rossa respinge l'assalto del Carroccio|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=31|mese=marzo|anno=2010|p=8}}</ref>.
[[File:Chiosi di Lodi (pre 1840).png|thumb|Suddivisione del suburbio di Lodi prima del 1840, con i tre [[chiosi]] e i tre comuni esterni]]
===
* {{Gemellaggio|Italia|Omegna|1980}}<ref name="gem">{{cita web|titolo=Città gemellate|url=https://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11604|data=3 ottobre 2023|accesso=25 ottobre 2023|editore=Comune di Lodi|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20231025151930/https://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11604|urlmorto=no}}</ref>;
* {{Gemellaggio|Germania|Costanza|1986|Costanza (Germania)}}<ref name="gem"/>;
* {{Gemellaggio|Stati Uniti d'America|Lodi|1987|Lodi (California)}}<ref name="gem"/>;
* {{Gemellaggio|Germania|Flossenbürg|1999}}<ref name="gem"/>;
* {{Gemellaggio|Francia|Fontainebleau|2011}}<ref name="gem"/>;
* {{Gemellaggio|Italia|San Bassano|2023}}<ref name="gem"/>.
=== Altre informazioni amministrative ===
Il comune fa parte del consorzio di gestione del [[Parco dell'Adda Sud|Parco Adda Sud]], la cui sede si trova a Lodi<ref name="sede-parcoaddasud"/><ref>{{cita web|titolo=Scheda del parco: inquadramento geografico-amministrativo|url=http://www.parcoaddasud.it/portale/it/scheda-parco.html?showall=&start=1|accesso=7 gennaio 2017|editore=[[Parco dell'Adda Sud]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170107201404/http://www.parcoaddasud.it/portale/it/scheda-parco.html?showall=&start=1|urlmorto=no}}</ref>.
Nel 1877 furono annessi al territorio municipale i [[comuni italiani|comuni]] [[suburbio|suburbani]] di [[Chiosi Uniti con Bottedo]] e [[Chiosi d'Adda Vigadore]]<ref>{{Cita legge italiana|tipo=RD|anno=1877|mese=01|giorno=18|numero=3644}}.</ref>. Il termine «[[chiosi]]», di origine [[Dialetto lodigiano|dialettale]], indicava le terre agricole circostanti la città di Lodi<ref>{{cita web|titolo=Contado di Lodi|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/6500013/?view=toponimi&hid=6000115|accesso=4 gennaio 2017|editore=Regione Lombardia}}</ref>, analogamente ai più noti [[Corpi Santi di Milano|Corpi Santi]] intorno a [[Milano]].
== Sport ==
{{vedi anche|Sport a Lodi}}
Lo [[sport a Lodi]] si articola in numerose attività<ref name="coni">Annuario 2009-2010, [[Comitato olimpico nazionale italiano]] – Comitato provinciale di Lodi.</ref>. Società e atleti lodigiani hanno conseguito titoli a livello italiano e internazionale.
La disciplina sportiva più seguita è per tradizione l'[[hockey su pista]]<ref>{{Cita news|autore=Santi Urso|titolo=Benvenuti a Lodi, la capitale dell'hockey|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=10|mese=dicembre|anno=2010|p=15}}</ref>. La principale squadra della città, l'[[Amatori Wasken Lodi|Amatori Lodi]], ha conquistato quattro [[scudetto (sport)|scudetti]], quattro [[Coppa Italia (hockey su pista)|Coppe Italia]], due [[Supercoppa italiana (hockey su pista)|Supercoppe italiane]], una [[Coppa di Lega (hockey su pista)|Coppa di Lega]], una [[Coppa delle Coppe (hockey su pista)|Coppa delle Coppe]] e una [[Coppa WSE|Coppa CERS]]<ref>{{cita|Negri e Blanchetti|pp. 100-109|campioni}}.</ref>. L'attività maggiormente praticata resta tuttavia il [[calcio (sport)|calcio]]<ref name="coni"/>; la società lodigiana [[Associazione Sportiva Dilettantistica Fanfulla|A.S. Fanfulla]] fu protagonista nel campionato di [[Serie B]] tra gli anni trenta e gli anni cinquanta, aggiudicandosi poi nel 1984 una [[Coppa Italia Serie C]]<ref>{{cita|Papagni e Maietti|pp. 14-67|guerriero}}.</ref>.
In città sono in funzione molti impianti sportivi, tra cui lo [[Stadio Dossenina]] e il [[PalaCastellotti]]<ref name="coni"/>.
== Note ==
=== Annotazioni ===
<references group="A"/>
==
{{Note strette}}
== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Agnelli|nome=Giovanni|titolo=Lodi ed il suo territorio nella storia, nella geografia e nell'arte|anno=1989|annooriginale=1916|editore=Il Pomerio|città=Lodi|isbn=88-7121-046-8|cid=agnelli}}
* {{cita libro|cognome=Ambreck|nome=Beatrice|etal=si|titolo=Atlante della nuova Provincia di Lodi|anno=1996|editore=Il Giorno|città=Lodi|isbn=no|cid=atlante}}
* {{cita libro|cognome=Bassi|nome=Age|wkautore=Age Bassi|titolo=Storia di Lodi|anno=1977|editore=Edizioni Lodigraf|città=Lodi|isbn=88-7121-018-2|cid=agebassi}}
* {{cita libro|cognome=Bassi|nome=Age|titolo=Lodi fra storia e cronaca dal 1919 al 1945|anno=1979|editore=Il Pomerio|città=Lodi|isbn=88-7121-019-0|cid=cronaca}}
* {{cita libro|cognome=Bottini|nome=Vittorio|titolo=La cucina lodigiana|anno=1978|editore=Edizioni Lodigraf|città=Lodi|isbn=no|cid=cucina}}
* {{cita libro|cognome=Bottini|nome=Vittorio|cognome2=Caretta|nome2=Alessandro|cognome3=Samarati|nome3=Luigi|titolo=Lodi – Guida artistica illustrata|anno=1979|editore=Edizioni Lodigraf|città=Lodi|isbn=no|cid=guida}}
* {{cita libro|curatore=Giorgio Bigatti|titolo=Il Municipio e la Città – Il Consiglio comunale di Lodi (1859-1970)|autore=Elisabetta Colombo|capitolo=Il governo del Municipio. Una politica a dimensione di città|anno=2005|editore=Silvana Editoriale|città=Cinisello Balsamo|isbn=88-8215-999-X|cid=colombo}}
* {{cita libro|curatore=Eugenia Dossi|titolo=[[Le Garzantine|Enciclopedia Generale Garzanti]]|anno=2005|editore=Garzanti|città=Milano|isbn=no|cid=garzanti}}
* {{cita libro|curatore=Sergio Rebora|titolo=Ottocento Novecento. Arte a Lodi tra due secoli|autore=Sara Fontana|capitolo=Pittura, scultura e promozione artistica a Lodi e sul territorio nella prima metà del Novecento|anno=2007|editore=Skira|città=Milano|isbn=978-88-6130-475-8|cid=fontana}}
* {{cita libro|curatore=Sergio Galuzzi|titolo=Lodi in un giorno|anno=2000|editore=Giona|città=Lodi|isbn=no|cid=lodigiorno}}
* {{cita libro|titolo=Archivio Storico Lodigiano – Organo della Società Storica Lodigiana|autore=Pierluigi Majocchi|capitolo=Francesco Sforza e la pace di Lodi|anno=2008|editore=Società Storica Lodigiana|città=Lodi|isbn=no|cid=majocchi}}
* {{cita libro|cognome=Martani|nome=Bassano|titolo=La buona indole dei lodigiani|anno=1990|annooriginale=1880|editore=Il Pomerio|città=Lodi|isbn=88-7121-057-3}}
* {{cita libro|cognome=Meriggi|nome=Marco|titolo=Storia d'Italia|capitolo=Il Regno Lombardo-Veneto|volume=volume 18, tomo 2|anno=1987|editore=UTET|città=Torino|isbn=88-02-04043-5|cid=regnolv}}
* {{cita libro|curatore=Giorgio Bigatti|titolo=Il Municipio e la Città – Il Consiglio comunale di Lodi (1859-1970)|autore=Maurizio Meriggi|capitolo=Lo sviluppo urbanistico|anno=2005|editore=Silvana Editoriale|città=Cinisello Balsamo|isbn=88-8215-999-X|cid=urb}}
* {{cita libro|cognome=Negri|nome=Aldo|cognome2=Blanchetti|nome2=Stefano|titolo=Campioni oltre l'impossibile|anno=2021|editore=Editoriale Laudense|città=Lodi|isbn=no|cid=campioni}}
* {{cita libro|cognome=Ongaro|nome=Ercole|titolo=Al servizio dell'uomo e della terra: Giovanni Haussmann|anno=2008|editore=Jaca Book|città=Milano|isbn=978-88-16-40826-5|cid=hauss}}
* {{cita libro|cognome=Ongaro|nome=Ercole|cognome2=Riccadonna|nome2=Gianluca|titolo=Percorsi di Resistenza nel Lodigiano|anno=2006|editore=Istituto lodigiano per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea|città=Lodi|isbn=no|cid=percorsi}}
* {{cita libro|cognome=Papagni|nome=Aldo|cognome2=Maietti|nome2=Andrea|wkautore2=Andrea Maietti|titolo=Il secolo del Guerriero – Lodi e l'A.C. Fanfulla: cento anni di passioni sportive (1908-2008)|anno=2008|editore=Bolis Edizioni|città=Azzano San Paolo|isbn=88-7827-170-5|cid=guerriero}}
* {{cita libro|cognome=Pezzini|nome=Bruno|titolo=Dizionario del dialetto lodigiano|anno=2000|editore=Editoriale Laudense|città=Lodi|isbn=88-85237-13-4|cid=dialetto}}
* {{cita libro|curatore=Tiziano Ruffilli|titolo=Le piazze|anno=2005|editore=Città d'arte della Pianura Padana|isbn=no|cid=piazze}}
* {{cita libro|curatore=[[Gianni Carlo Sciolla]]|titolo=I Piazza da Lodi: una tradizione di pittori nel Cinquecento|anno=1989|editore=Electa|città=Milano|isbn=88-435-3015-1|cid=sciolla}}
* {{cita libro|cognome=Vignati|nome=Cesare|titolo=Storia di Lodi e il suo territorio|anno=1997|annooriginale=1859|editore=Il Pomerio|città=Lodi|isbn=88-7072-250-3|cid=vignati}}
== Voci correlate ==
{{Colonne}}
* [[Provincia di Lodi]]
* [[Parco dell'Adda Sud]]
* [[Diocesi di Lodi]]
* [[Storia di Lodi]]
* [[Stemma di Lodi]]
{{Colonne spezza}}
* [[Pace di Lodi]]
* [[Sindaci di Lodi]]
* [[Cucina lodigiana]]
* [[Dialetto lodigiano]]
* [[Sport a Lodi]]
{{Colonne fine}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto|
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{ToponimoLombardia}}
{{
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{
{{Città italiane della ceramica}}
{{Vie romee}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Lombardia}}
{{vetrina|17|11|2010|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Lodi|Lombardia}}
[[Categoria:Lodi| ]]
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