Battaglia di Ain el-Gazala: differenze tra le versioni
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|Nome del conflitto=Battaglia di Ain el-Gazala
|Parte_di= della [[campagna del Nordafrica]] della [[seconda guerra mondiale]]
|Immagine=Bundesarchiv Bild 146-1976-091-06, Nordafrika, Panzer III.jpg
|Didascalia= Un [[Panzer III]] Ausf. H, del [[Deutsches Afrikakorps]], passa a fianco dei resti fumanti di un automezzo britannico durante la battaglia nel deserto
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|Esito=Vittoria italo-tedesca
|Schieramento1={{ITA 1861-1946}}<br />{{DEU 1933-1945}}
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|Comandante1={{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Ettore Bastico]]<br /> {{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Erwin Rommel]]
|Comandante2={{Bandiera|GBR}} [[Claude Auchinleck]] <br /> {{Bandiera|GBR}} [[Neil Ritchie]]
|Effettivi1={{M|90000}} uomini<br />561 carri armati<ref name=Barr13>{{Cita|Barr|p. 13}}.</ref>
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|Perdite1={{M|3360}} tedeschi tra morti, feriti e dispersi<ref>{{Cita|Carver|p. 249}}.</ref><br />Italia: sconosciuto<br />~400 carri distrutti
|Perdite2={{M|50000}} tra morti, feriti, dispersi e prigionieri<ref>{{cita libro|autore=Ken Ford|titolo=El Alamein 1942|città=Oxford|editore=Osprey Publishing|isbn=1-84176-867-7|p=10}}</ref><br />{{M|1188}} carri distrutti<ref>{{Cita|Barr|p. 39}}.</ref>
}}
{{Campagnabox Fronte del Mediterraneo (Seconda guerra mondiale)}}
{{campagnabox Campagna del
La '''battaglia di Ain el-Gazala''' fu uno scontro armato avvenuto tra il 26 maggio e il 21 giugno 1942 nei pressi del villaggio di [[Ain el-Gazala|Gazala]], a est del porto di [[Tobruch]] nel nord-est della [[Libia]] durante la [[campagna del Nordafrica]] della [[seconda guerra mondiale]]. Lo scontro vide fronteggiarsi le truppe dell'Asse ([[Panzerarmee Afrika]] o Armata Corazzata Africa, A.C.A.), guidate dal [[Generaloberst]] [[Erwin Rommel]] e composte da unità tedesche e italiane, contro l'[[Eighth Army (British Army)|8ª Armata]] dell'[[British Army|esercito britannico]], guidata dal Generale Sir [[Claude Auchinleck]] e composta da truppe principalmente del [[Commonwealth delle nazioni|Commonwealth britannico]], indiane ed unità di [[Francia libera]] guidata da De Gaulle.
La battaglia portò alla conquista, da parte delle forze italo-tedesche della fortezza di Tobruch e alla successiva avanzata in [[Egitto]] fino alla posizione di [[El Alamein]], dove nel frattempo si era collocata l'8ª Armata britannica.
La battaglia fu caratterizzata da una serie di manovre e di confusi scontri nel deserto tra le forze corazzate delle due parti e mise in evidenza la superiorità delle tattiche e dei metodi della Panzerarmee Afrika. Le forze corazzate britanniche subirono una pesante sconfitta, tanto che lo stesso [[Winston Churchill]] rimase molto deluso e preoccupato dall'esito disastroso dello scontro, che metteva in pericolo l'Egitto e sembrava confermare, dopo la [[battaglia di Singapore|catastrofe di Singapore]] del febbraio [[1942]], l'inferiorità anglosassone nei confronti degli eserciti nemici.
Nonostante la favorevole situazione venutasi a creare dopo la vittoria di [[Ain el-Gazala]], l'esaurimento delle forze italo-tedesche, le difficoltà di rifornimento e il continuo rafforzamento dello schieramento nemico impedirono una conclusione vittoriosa e definitiva della campagna da parte delle forze dell'Asse.
=== Bengasi ===
Nel novembre 1941, in seguito all'[[Operazione Crusader]], le unità britanniche dell'[[Eighth Army (British Army)|8ª Armata]] conquistarono [[Tobruch]], spingendo le forze dell'Asse ad abbandonare la [[Cirenaica]], fino alla linea di [[El-Agheila]], sul confine con la [[Tripolitania]]. Nel gennaio 1942, sfruttando l'arrivo di importanti rinforzi di carri armati, [[Erwin Rommel|Rommel]] attaccò le posizioni britanniche, infliggendo una grave sconfitta alla 1ª Divisione corazzata e alla 4ª Divisione Indiana, costringendole a ripiegare fino a pochi chilometri da [[Ain el-Gazala]], a circa 65 km da Tobruch. Su questa posizione il fronte si stabilizzò e le due armate contrapposte si riorganizzarono rinforzandosi in vista di una futura battaglia. Nello stesso mese di gennaio gli Alleati ridussero la linea di fronte per potenziare le linee di comunicazione e di rifornimento, in preparazione di un'altra avanzata a ovest verso la Tripolitania italiana. L'eliminazione della [[Force K]] di [[Malta]], che incappò in un campo minato italiano fuori da Tripoli nella metà del dicembre 1941, e l'arrivo dei [[Organizzazione della Luftwaffe (Wehrmacht)|Fliegerkorps II]] in [[Isola di Sicilia|Sicilia]] neutralizzarono le forze alleate navali e aeree stazionate a Malta, permettendo maggiori rifornimenti per le unità italo-tedesche in Libia.<ref>{{Cita libro|nome=Michael|cognome=Howard|titolo=British intelligence in the Second World War|url=https://www.worldcat.org/oclc/5420123|data=1979-1990|editore=Cambridge University Press|pp=324-325|OCLC=5420123|ISBN=0-521-22940-5}}</ref> Tuttavia, solamente dopo due mesi le forze italo-tedesche in Libia iniziarono a ricevere rifornimenti e rinforzi di uomini e carri, che continuarono fino alla fine del maggio 1942, quando i Fliegerkorps II vennero trasferiti sul [[Fronte orientale (1941-1945)|Fronte orientale]].<ref>{{Cita libro|nome=Michael|cognome=Howard|titolo=British intelligence in the Second World War|url=https://www.worldcat.org/oclc/5420123|data=1979-1990|editore=Cambridge University Press|pp=348, 418|OCLC=5420123|ISBN=0-521-22940-5}}</ref>
[[File:Bundesarchiv Bild 146-1977-018-11A, Nordafrika, Generalfeldmarschall Erwin Rommel.jpg|miniatura|verticale|Il generale [[Erwin Rommel]], comandante in capo dell'armata corazzata italo-tedesca.]]
Pur essendo stati al corrente di tali rifornimenti grazie all'intelligence, il Quartier generale alleato al [[Il Cairo|Cairo]] sottovalutò la loro portata e anche la forza di combattimento dell'Asse, avendo notevolmente sovrastimato le perdite militare inflitte alle forze dell'Asse durante l'[[Operazione Crusader]].<ref>{{Cita libro|nome=Michael|cognome=Howard|titolo=British intelligence in the Second World War|url=https://www.worldcat.org/oclc/5420123|data=1979-1990|editore=Cambridge University Press|pp=335-336|OCLC=5420123|ISBN=0-521-22940-5}}</ref> In un comunicato del gennaio 1942, il Generale Auchinleck sostenne che la capacità militare delle forze dell'Asse ammontasse a {{M|35000}} unità, mentre in realtà erano attorno alle {{M|80000}} unità ({{M|50000}} truppe tedesche e {{M|30000}} truppe italiane). L'[[Eighth Army (British Army)|Eight Army]] si aspettava di essere pronta per una nuova offensiva per il febbraio 1942 e il Quartier generale al Cairo riteneva che le forze dell'Asse fossero troppo indebolite e disorganizzate per montare una controffensiva nel frattempo.<ref>{{Cita libro|nome=Michael|cognome=Howard|titolo=British intelligence in the Second World War|url=https://www.worldcat.org/oclc/5420123|data=1979-1990|editore=Cambridge University Press|pp=330, 334|OCLC=5420123|ISBN=0-521-22940-5}}</ref> Malgrado le sollecitazioni del [[Winston Churchill|Primo Ministro Churchill]], il Generale Auchinleck, comandante in capo di tutto il Medio Oriente, riteneva poco prudente prendere l’iniziativa di una controffensiva britannica per riprendere la Cirenaica dalle forze dell’Asse<ref>{{Cita|W. Churchill, ''Mémoires de Guerre''|vol. II, cap. XVII, pp. 285-289|Churchillfr}}.</ref> e, d'accordo con il suo diretto sottoposto generale Ritchie (Ottava Armata), si era attestato a difesa della [[Tripolitania]], con divisioni di fanteria, a loro volta protette ad ovest, in direzione del nemico, da vasti campi minati. Lo scopo principale era, oltre al contenimento di un attacco, la protezione della piazzaforte e del porto di Tobruch, ritenuto cruciale.
Il 21 gennaio, il generale [[Erwin Rommel]] della Panzerarmee Afrika inviò tre colonne di veicoli corazzati per condurre una [[ricognizione]] tattica. Dal momento che incontrarono ben poche difese, Rommel decise di cambiare la missione di ricognizione in una vera e propria offensiva, riconquistando la città di [[Bengasi]] il 28 gennaio e il villaggio di Timimi il 3 febbraio 1942. Al 6 febbraio, gli Alleati avevano già spostato la propria linea di fronte da Gazala a Bir Hakeim, alcuni chilometri più a ovest di Tobruch, da cui le truppe italo-tedesche si erano ritirate sette settimane prima. Gli Alleati riportarono {{M|1309}} perdite, persero 42 carri armati e altri 30 riportarono danni e guasti, e persero 40 cannoni da campo.<ref>{{Cita libro|nome=C. J. C.|cognome=Molony|nome2=W. G. F.|cognome2=Jackson|titolo=The Mediterranean and Middle East|url=https://www.worldcat.org/oclc/276341649|data=2004|editore=Naval & Military Press|pp=139-153|OCLC=276341649|ISBN=1-84574-065-3}}</ref>
=== Il fronte di Gazala ===
Tra [[Ain el-Gazala|Gazala]] e Timimi, appena a ovest di Tobruch, l'[[Eighth Army (British Army)|Ottava Armata]] britannica fu in grado di concentrare sufficientemente le proprie forze per avviare una controffensiva. Al 4 febbraio 1942, l'avanzata dell'Asse era stata fermata e la linea di fronte si stabilizzò da Gazala, sulla costa a 48 km ovest rispetto a [[Tobruch]], a una vecchia fortezza ottomana a [[Bir Hakeim]], 50 km a sud nell'entroterra. La linea di Gazala era una serie di [[Fortificazione|fortificazioni]], chiamate “ box”, che ospitavano ciascuna una [[brigata]], e sparsi in tutta la linea di battaglia e dietro a [[Campo minato|campi minati]] e [[filo spinato]], sorvegliato da [[Pattugliamento|pattugliamenti]] regolari tra le fortificazioni. Dietro le linee vi erano delle anche delle colonne corazzate, le quali avrebbero dovuto coprire le falle nel fronte.
Le forze di [[France libre|Francia Libera]] erano posizionate a sud della fortificazione di Bir Hakeim, 21 km a sud della fortificazione occupata dalla 150ª Brigata di Fanteria, che a sua volta era a 9,7 km a sud della fortificazione della 69ª Brigata di Fanteria.
La linea di Gazala non era controllata in maniera uniforme, piuttosto le truppe erano concentrate nella copertura delle strade costiere, lasciando il sud nettamente meno coperto, sebbene questo fosse protetto da estesi campi minati e da una linea più lunga che avrebbero dovuto rendere un attacco attorno al fianco sud molto più difficile da sostenere. Dietro il fronte di Gazala vi erano delle fortificazioni difensive note come "Commonwealtk Keep" o "Hill 209" nei pressi di Ras El Madauur sulla principale linea difensiva di Tobruch, a circa 14,5 km sud-ovest del porto. I villaggi di Acroma e Knightsbridge, a 19 km sud di El Adem, vennero scelte per posizionare dei blocchi sulle ferrovie e gli snodi. Fu ultimata anche una fortificazione presso Retma appena prima dell'offensiva delle forze dell'Asse, ma i lavori di costruzione sulle fortificazioni di Point 171, a 6,4 km sud-est di Bir Hakeim e Bir el Gubi non iniziarono prima del 25 maggio 1942.<ref>{{Cita libro|nome=C. J. C.|cognome=Molony|nome2=W. G. F.|cognome2=Jackson|titolo=The Mediterranean and Middle East|url=https://www.worldcat.org/oclc/276341649|data=2004|editore=Naval & Military Press|pp=197-198, 216-217|OCLC=276341649|ISBN=1-84574-065-3}}</ref>
== Le forze in campo ==
{{Citazione|Forse fu una fortuna che sottostimassimo la forza degli inglesi, altrimenti neppure Rommel avrebbe osato attaccare un nemico tanto superiore|Commento del generale Friedrich von Mellenthin nelle sue memorie di guerra<ref>{{cita libro|titolo=Il Terzo Reich|volume=vol. ''Afrikakorps''|editore=Hobby & Work|anno=1993|p=108}}</ref>}}
L'Ottava Armata britannica, disponendo di tre brigate corazzate (2ª, 4ª e 22ª) e di due brigate carri (1ª e 32ª) con un totale di 14 battaglioni corazzati, aveva una chiara superiorità in numero di carri armati (l'armata italo-tedesca aveva solo sette battaglioni corazzati, di cui quattro di [[panzer]] tedeschi); inoltre questa superiorità, oltre che quantitativa, era anche qualitativa, per la presenza dei Grant (armati con un cannone da 75 mm in casamatta e uno da 37 mm in torretta), che erano superiori sia ai Panzer III H che ai Panzer IV E, quindi gli unici carri che potevano contrastarli validamente erano i (19) Panzer III J e i [[75/18 (semovente)|Semoventi 75/18]]. {{Senza fonte}}
Inoltre le forze britanniche disponevano di cospicue riserve accantonate nella regione del [[Il Cairo|Cairo]], tra cui almeno altri tre battaglioni corazzati disponibili e del 10º Corpo d'Armata accantonato in [[Palestina]] con la divisione [[Nuova Zelanda|neozelandese]]. Per quanto riguarda l'artiglieria anticarro, i britannici avevano l'ottimo pezzo da [[6 libbre|6 pdr (57 mm)]] (112), mentre le forze dell'Asse potevano contrapporre gli [[8,8 cm FlaK|88]] (in appena 48 esemplari), alcuni Skoda 76 mm, i [[5 cm PaK 38|50 mm]] tedeschi e i [[47/32 Mod. 1935|47 mm]] italiani.{{Senza fonte}}
Confrontando le forze a livello di grandi unità, si vede che l'Asse aveva in totale 9 divisioni, mentre l'Ottava Armata ne aveva altrettante (escludendo la 2ª Divisione Sudafricana, di guarnigione a Tobruch). Tuttavia, mentre le divisioni tedesche e britanniche erano su 3 reggimenti, le divisioni italiane di fanteria erano "binarie" (cioè su 2 reggimenti) e solo parzialmente motorizzate. {{Senza fonte}}
== Gli opposti schieramenti ==
I capisaldi britannici («box») si estendevano dai contrafforti di Gazala, per circa 70 km a sud e verso l’interno fino alla località di Bir Hacheim: partendo dalla costa, la 1ª Divisione fanteria sudafricana presidiava posizioni protette da campi di mine per circa 25 km fino ad Alam Hamsa, seguiva la 50ª Divisione fanteria fino alla linea [[Forte Capuzzo|Trigh Capuzzo]], a sud del quale era piazzata la 150ª Brigata (appartenente alla 50ª stessa).
Dalla linea Trigh el-Abd verso sud, un vasto triangolo (la cosiddetta «'''V'''» cfr. cartina I) di campi minati si estendeva per circa 25 km, avente per vertice sud, [[Bir Hakeim]], punto che la 1ª Brigata Francia Libera aveva solidamente fortificato.<ref>{{Cita|Lormier|p.164 e p.178}}.</ref>
Divisioni corazzate britanniche erano in posizione dietro ai «box», ben equipaggiate e dotate di carri armati in numero superiore a quello nemico: la 1ª Armoured Division a nord di Bir el Harmat (zona soprannominata «Kinghtsbridge»). Più a sud, in riserva mobile, erano schierate unità della 1ª e 7ª Armoured Division, per contrastare i possibili aggiramenti del caposaldo di Bir Hakeim.
Le forze dell'Asse di fronte all'Ottava Armata, erano così scaglionate (rispettivamente dal mare verso l'interno): la 15ª Brigata di fanteria leggera tedesca, la divisione italiana ''Sabratha'', la divisione di fanteria motorizzata ''Trento'', le divisioni di fanteria ''Brescia'' e ''Pavia''.
Il dispositivo britannico – essenzialmente difensivo – doveva servire a far prendere tempo ad Auckinlech, che voleva evitare la ripetizione della precedente sfortunata campagna in Cirenaica<ref>{{Cita|Playfair| p. 203}}.</ref> e sperava che le forze italo-tedesche non si sarebbero mosse nell’immediato o, altrimenti, sarebbero state seriamente contrastate (cosa che in parte almeno, poi avvenne).
Ma ciò significava non tenere conto della dottrina e del carattere di Rommel, oltre che della supremazia aerea tedesca, che nella primavera del 1942 aveva permesso di ottenere maggiori rifornimenti verso i porti di [[Tripoli]], [[Bengasi]] e [[Derna (Libia)|Derna]]<ref>{{Cita|Rommel|p. 117}}.</ref>. Rommel si preparò ad applicare la sua strategia consueta: spinta delle forze motocorazzate contro l'obiettivo principale, per spazzar poi via le difese secondarie e statiche in un secondo tempo<ref>Rommel esplicita in dettaglio la sua dottrina della guerra di movimento nel deserto nei suoi diarii: {{Cita|Rommel|p.122 e sgg}}.</ref>.
[[File:Rommel piano attacco asse 5-42.jpg|miniatura|''Schizzo da: Rommel, Diari "Guerra senza odio"'']]
== La battaglia ==
=== L'inizio dell'offensiva e la variante "Venezia" ===
L’offensiva – alquanto semplice nella sua concezione, come evidenziato dallo Schizzo riportato nei "diari" di Rommel – prese avvio il 26 maggio 1942 nel modo seguente:
Le forze italo-tedesche (gen. Cruewell,''15ª Leichtbrigade'' e Divisione ''Trento''), si mossero frontalmente per far credere al nemico che l’attacco principale stesse avvenendo a nord della linea Trigh Capuzzo. In prossimità della costa le fanterie impegnavano le difese della ''1ª Divisione Sudafricana'', sempre a scopo di diversione.
Nel frattempo l’Afrikakorps (gen. Nehring) e il XX Corpo d'Armata (gen. Baldassarre), composto dalle Divisioni ''Ariete'' e ''Trieste,'' protetti da una casuale tempesta di sabbia ([[khamsin]], il vento del deserto) raggiungevano verso sera un punto di raccolta nella zona della Rotonda Segnali (sud della linea Trigh Capuzzo a circa 40 km a nord-ovest di Bir-Acheim), da cui partire poi per la manovra di avvolgimento da sud prevista per impegnare rapidamente le divisioni corazzate britanniche (dettagli in Cartina I).
Il piano iniziale di Rommel prevedeva che il XX corpo avrebbe effettuato la manovra di aggiramento passando a nord di Bir Acheim, mentre l’Afrikakorps sarebbe passata a sud del caposaldo tenuto dai francesi. Ma Rommel aveva altresì previsto lo spostamento di tutta la massa aggirante a sud nel caso che il nemico - non cadendo nel tranello del finto attacco frontale a nord - mantenesse le sue forze corazzate mobili a protezione del suo fianco meridionale. Rommel avrebbe fatto scattare la modifica diramando l’ordine in codice «Venezia», circostanza che si verificò nel tardo pomeriggio del 26 maggio<ref>Per il «caso Venezia» vedi {{Cita|Rommel|p. 133}}, {{Cita|Montanari|p. 201}}. Inoltre {{Cita|Carver|p. 182}}, che ne fa la causa che determinerà l’assalto dell'Ariete a Bir Acheim, e {{Cita|Mancinelli|p. 89}}, secondo il quale l’adozione della variante evitò alla massa motocorazzata italo-tedesca uno scontro prematuro col nemico. Altri autori attribuiscono il nome «Venezia» all'insieme del piano di Rommel ''(ndr: lasciando così senza spiegazioni l'"errore" di rotta della Trieste e il solitario assalto dell’Ariete a Bir Acheim il 27 mattina'').</ref>.
La divisione corazzata ''Ariete'' – ricevuto l’ordine «Venezia» – corresse quindi la rotta a sud di Bir Hacheim, mentre la ''Trieste'', per motivi non chiari<ref>Il disguido è estesamente trattato da {{Cita|Montanari|p. 199}}.</ref> non tenne conto dell’ordine: proseguì quindi secondo il piano iniziale, affrontando i campi minati a «V» a nord di Bir Acheim<ref>In questo senso {{Cita|Walker|p. 112}}: "Trieste had not received notice of the late change in plans, and proceeded according to the original, until it ran headlong into minefields...".</ref><ref>Il gen. Azzi comandante della ''Trieste'' (diario storico del XX C.A.) comunica il 27 mattina che: «i reparti [...] non hanno potuto ricevere la parola Venezia e pertanto, attenendosi al piano previsto inizialmente, sono sfilati a nord di Bir Hacheim» (''ndr: quindi apparentemente senza essere troppo ostacolati da mine e altro''). {{Cita|Montanari|p. 203}}.</ref>.
Nessuna fonte attendibile permette di affermare che Bir Acheim fosse un obiettivo di tale importanza strategica da dover essere neutralizzato al costo di rallentare il previsto piano di avvolgimento del nemico da sud. Ciò perché il comando italo-tedesco semplicemente ignorava l’efficace fortificazione del caposaldo e il potenziale di disturbo delle forze mobili – sia pur non blindate - del presidio francese. Le sole informazioni pervenute erano che nella zona di Bir Acheim vi era la 1ª Brigata della ''France Libre'', che la 7ª Brigata Motorizzata britannica agiva nei suoi dintorni, e che ivi esistevano campi minati di estensione sconosciuta. Mancando di più precise notizie, l’ordine di operazioni iniziale del 20 maggio menzionava solo che: «il nemico che ''si trovasse'' nella zona di Bir Hacheim deve essere attaccato e battuto»<ref>In questo senso: {{Cita|Montanari|p. 206}}, {{Cita|Mancinelli|p. 53}}.</ref>. Del resto Rommel stesso nei suoi diari ricorda che alle ore 22 del giorno 26, «sia la DAK che tutto il XX corpo, inclusi reparti esploranti al completo, dovevano iniziare la marcia per il vasto attacco ''intorno'' a Bir Hacheim» e «procedere oltre Acroma fino alla costa» per annientare l'avversario»<ref>{{Cita|Rommel|pp. 129-130}}. Inoltre, il già citato Benoît Rondeau descrive così il piano di Rommel: «l'Afrikakorps du général Nehring et les divisions motorisées italiennes entreprendront une vaste maneuvre d’enveloppement en débordant Bir Hakeim. Le plan Théseus ''(ndr: nome del piano ''prima'' della variante «Venezia»)'' prévoyait d’écraser Bir Hakeim avec l’Afrikakorps, au lieu de dépasser le «box» par le sud » {{Cita|Rondeau|p. 170}}.</ref>.
=== Lo scontro fra le forze corazzate ===
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Verso sera del 26 maggio, la ricognizione aerea e terrestre britannica, aveva avvistato le forze dell'Asse che si ammassavano intorno alla zona [[Ridotta Segnali|Rotonda Segnali]]. La 7ª Divisione corazzata, informata del movimento nemico, veniva allarmata nel primo mattino del 27.
Dal 23 maggio la 3ª Brigata Motorizzata Indiana aveva iniziato a prendere posizione sul dosso di Rugbet el-Atasc<ref>Auchinleck, spostando la 3° Indiana (gen Filose) subito a sud di Bir Hacheim (nonché la 29° Indiana a Bir el Gobi) intendeva permettere così maggiore libertà di movimento al resto della 7ª Div. Corazzata. Ma la 3° Indiana, all’alba del 27 non aveva ancora terminato di attestarsi e attendeva ancora artiglieria da campagna e blindati a sostegno (che non arrivarono mai). Cfr. {{cita|Carver |p. 173}}.</ref> a circa 5 km a sud di Bir Hacheim (cfr. cartina I)<ref>{{Cita|Koenig|p. 208}}.</ref><ref>Più precisamente: secondo Koenig la 3 Motor Brigade si piazzò a circa 10 km a sud, secondo Hingston & Stevens a solo "circa 2 miles" (3,20 km) a sud-est di Bir Hacheim (la distanza è rilevante per il successivo attacco dell'Ariete a Bir Hacheim) cfr. {{cita|Hingston |p. 110}}.</ref> proprio sulla rotta seguita dalla ''Ariete''.
Avvistata all'alba del 27 maggio, dall'avanguardia del XX Corpo d'Armata<ref>Avanguardia costituita da autoblindo del 3° gr. Nizza Cavalleria, {{Cita|Montanari|p. 206}}.</ref>, la 3ª B.M.I. inevitabilmente si scontrava alle ore 6,30 (cfr. cartina I) con la Divisione ''Ariete''. Nel duro combattimento che ne seguì, la 3ª B.M.I fu sbaragliata, al costo, tuttavia, per l{{'}}''Ariete'' di una cinquantina di carri persi tra questo scontro e il successivo che avvenne poco dopo con la 1ª Brigata della Francia Libera attestata nel caposaldo di [[Battaglia di Bir Hacheim|Bir Hacheim]]. Nel frattempo la ''21ª Panzer''; disposta sulla destra della ''Ariete'' – senza intervenire<ref name="Indian">Secondo alcune fonti almeno alcuni carri della 21ª Panzers parteciparono allo scontro di Quota 171. Così afferma {{Cita|Carver|cap. VIII, p. 186}}. Tuttavia nel Krigestagebuck n.5 (diario storico) della 21ª Panzer non vi è traccia della 3ª Indian Div. Il diario riporta per quel giorno: "27.5.42 Adunata alle ore 4,30 per avanzare a Nord... La Divisione raggiunge il Trigh el Abd a 6 km sud-est di Bir Harmat. Ore 8,30: 'primo scontro' con 80 carri "Pilot" nella zona di Bir Harmat", in questo senso (inter al.): {{Cita|Montanari|p. 287 (in n. 39)}}; {{Cita|Walker|p. 116}}.</ref> – proseguiva l'aggiramento verso nord, in direzione di Bir el-Harmat<ref>Per quanto concerne la storiografia francese (''inter al.'', tra i più recenti):
Vincent Arbarétier riporta che: «la divisione Ariete investe le difese di Bir Hakeim, superando questa posizione» e che: «La DAK impegna il combattimento con la 3ª Indian Bg Mot. la distrugge e prosegue poi per Kinghtsbridge», sulla stessa pagina in nota, cita peraltro il KTB/OKW cap. 3, p. 394 del 30/5/1942, Panzerarmee Afrika (dd 28 maggio): «Il 20° C.A. italiano ha effettuato dei combattimenti contro delle unità nemiche intorno a Bir Hakeim. Esso rende conto della sua intenzione di proseguire l'avanzata». {{Cita|Arbarétier|p. 222}}.
Parimenti, Benoît Rondeau si limita a riportare che: «La 3° Indian Motor Brigade è annientata e la 7° Motor Brigade è seriamente spintonata» (senza precisare da chi) e che: «la Divisione Ariete non ce l’ha fatta a prendere Bir Hakeim» {{Cita|Rondeau|p. 170}}.</ref>.
La 21ª aveva il suo fianco destro coperto dalla ''15º Panzer'', che si trovò poco dopo investita (ore 8:30, cfr. cartina I) dalla 4ª Brigata Corazzata (appartenente alla ''7th Armoured Division'') posizionata a 30 km ad est di Bir Hacheim, con i suoi squadroni B e C del ''3º Royal Tanks'' (dotati di carri Grant). Per la prima volta da quando erano in Africa, i tedeschi si trovarono in svantaggio tecnico di fronte agli inglesi. Lo scontro anche qui fu rapido e durissimo, con la perdita di circa della metà degli effettivi dei due squadroni del ''3º Royal Tanks'' (e comunque con i carri superstiti privi di munizioni), mentre nel deserto restavano i relitti di almeno 30 carri tedeschi<ref name="grant">Michael Carver descrive in dettaglio lo scontro tra la 4ª Brigata e la 15ª Panzer. {{Cita|Carver|p. 186 e ss.}}</ref>.
Ancora più ad est, la ''[[90. leichte Afrika-Division|90ª Leichtedivision]]'' impegnava la 7ª Brigata Motorizzata (anch'essa della ''7th Armoured Division''), riuscendo a catturare (momentaneamente, dato che il giorno successivo riuscì a fuggire) lo stesso comandante della 7ª Divisione Corazzata. I superstiti della 4ª Brigata Motorizzata Indiana e della 7ª Brigata Motorizzata si ritirarono su Bir el Gobi, tenuta dalla 29ª Brigata Indiana. In pratica nel corso della mattinata l'ala sinistra del XXX Corpo era stata respinta su tutta la linea.
[[File:The British Army in North Africa 1942 E14948.3.jpg|miniatura|upright=1.4|Carri M3 Grant dell'8ª Armata britannica.]]
Nel corso del pomeriggio, dopo un attacco inefficace della 22ª Brigata Corazzata (1ª Divisione Corazzata), la 2ª Brigata Corazzata (1ª Divisione Corazzata) e il ''44º Royal Tanks'' attaccarono le forze del DAK rispettivamente da est e da ovest, provocando perdite nei reggimenti di fanteria motorizzata della 15ª e della ''21ª Panzerdivision''.
Intanto la divisione ''Ariete'' era poco a nord di Bir Hakeim, mentre la ''Trieste'', ancora più a nord, per i motivi già citati, affrontava i campi minati a «V» esistenti tra il «box» della 150ª Brigata (la più meridionale di quelle dalla 50ª Divisione) e Bir Hakeim.
[[File:Ain-el-gazala-2.png|miniatura|upright=1.4|sinistra|II: Combattimenti del 28 e 29 maggio 1942]]
Il giorno 28 maggio le forze tedesche erano schierate sul retro del fronte britannico, dalla scarpata costiera a Bir Hakeim. La preoccupazione maggiore nel campo dell'Asse era data dalla ''15ª Panzerdivision'', che si trovava nel centro dello schieramento, ma era completamente priva di rifornimenti. La divisione ''Ariete'', all'estremità meridionale dello schieramento, stava impegnando le forze britanniche per cercare di aprire una strada per i rifornimenti a sud di Bir Hakeim. Le forze britanniche assunsero per tutta la mattinata uno schieramento difensivo, mentre la ''[[90. leichte Afrika-Division|90ª Leichtedivision]]'' ripiegava verso ovest, trovandosi in una posizione troppo esposta, scontrandosi con la 4ª Brigata Corazzata (7ª Divisione Corazzata). Nel pomeriggio le forze corazzate britanniche si diressero su Bir el-Harmat per chiudere la via ai rifornimenti provenienti da sud. La divisione ''Ariete'', quindi fu attaccata dal 10º reggimento ussari (1ª Divisione Corazzata), ma, con l'aiuto dei cannoni antiaerei da 88 e 90 mm<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.avalanchepress.com/Ariete.php|titolo=Ariete at Gazala|autore=Mike Bennighof|sito=Avalance Press|accesso=12 aprile 2022}}</ref> distrusse completamente lo squadrone di Grant del reggimento, costringendolo a ripiegare.
Intanto le divisioni ''Trieste'' e ''Pavia'' erano riuscite a operare varchi nei suddetti campi minati verso est, aprendo quindi una via più diretta ai rifornimenti, che da quel momento non dovevano più aggirare Bir Hakeim da sud<ref>{{Cita|Playfair|p. 226}}.</ref>.
Tentativi di attacco frontale contro le posizioni della 50ª Divisione, effettuati dalle fanterie della ''Sabratha'' non diedero risultati apprezzabili.
=== La ritirata dell'Asse ===
[[File:Ain-el-gazala-3.png|miniatura|upright=1.4|Combattimenti dal 30 maggio al 2 giugno 1942]]
Rommel si rese conto della difficile posizione in cui si trovava. Iniziò quindi a concentrare le sue truppe, cercando di organizzarle su una linea più difendibile, fra la Cresta di Sidra a nord e la Cresta di Aslagh a sud: questa zona, denominata ''the Cauldron'' («il Calderone») era abbastanza vicina al punto dove era sboccata la ''Trieste'', ma si trovava totalmente nella zona di influenza della 150ª Brigata. Nel corso del 29 maggio la ''21ª Panzerdivision'' abbandonò le posizioni sulla scarpata costiera e la ''Ariete'' si diresse verso nord, lasciando al suo posto la ''90ª Leichtedivision''. Quando le forze corazzate britanniche cercarono di riprendere contatto da ovest con la 150ª Brigata, esse si trovarono di fronte tutte le forze mobili italo-tedesche. La battaglia durò per tutta la giornata, con perdite gravissime da entrambe le parti. A sera il DAK si trovava con la 150ª Brigata ad ovest (dentro le sue posizioni fortificate) e le forze corazzate britanniche a est e sud, praticamente circondato e quasi privo di rifornimenti: a questo punto sembrava che l'unica soluzione consistesse in una resa onorevole.
Auchinleck, ritenendo Rommel ormai battuto, decideva di tentare un'azione decisiva, destinata a eliminare definitivamente le forze dell'Asse dalla Cirenaica. Mandò tutto il XXX corpo in una marcia a sud di Bir Hakeim, per poi puntare direttamente a nord per spazzare via le fanterie italiane, mentre il XIII Corpo impegnava direttamente le forze del «Calderone». Tuttavia, prima di dare il via a questa azione, doveva riorganizzare le sue forze, quindi per tutto il 30 maggio esercitò una pressione molto limitata sulle forze dell'Asse.
Rommel, avendo ricevuto qualche rifornimento, sia pure insufficiente a ripianare le scorte, il 31 maggio lanciò un attacco sul «box» della 150ª Brigata, centrato sul villaggio di Sidi Mufta. Gli attacchi si susseguirono per due giorni di seguito, finché la 150ª Brigata non dovette cedere, avendo esaurito le munizioni.
Mentre tutte le forze disponibili per Rommel si lanciavano sugli sfortunati fanti inglesi, i quartier generali britannici facevano piani sempre più complessi, sempre nell'ipotesi che Rommel non fosse più in grado di esercitare una pressione offensiva. Quando le truppe britanniche furono pronte ad appoggiare la 150ª Brigata erano passati due giorni, ma il 1º giugno si era arreso anche il Reggimento ''Green Howards'', e la 150ª Brigata non esisteva più. Nel corso della notte successiva le forze britanniche tentarono un attacco da nord e da est sul «Calderone», attacco che praticamente fu fermato alle prime difficoltà, senza che provocasse danni alle forze dell'Asse.
=== L'attacco al «Calderone» ===
[[File:Ain-el-gazala-4.png|miniatura|upright=1.4|sinistra|Combattimenti dal 3 al 6 giugno 1942]]
Già il 2 giugno la ''21ª Panzerdivision'' (che aveva partecipato attivamente agli attacchi contro la 150ª Brigata) tentava una manovra verso nord per impegnare le forze restanti della 50ª Divisione, ma il suo tentativo fu frustrato più da una tempesta di ''[[khamsin]]'' che dall'intervento di un reggimento di carri britannico. Il piano britannico, tuttavia, inizialmente non fu scosso dalla nuova vitalità del DAK, e Auchinlek e Ritchie pensarono di impegnare le forze a est della breccia, che ormai si era aperta nello schieramento britannico, usando il XIII Corpo per attaccare a nord le divisioni italiane di fanteria, mentre il XXX Corpo sarebbe stato spostato a sud per sfruttare il successo dell'altro corpo e tenere a bada le forze mobili dell'Asse. Questo piano (operazione Limerick) fu immediatamente scartato sia da Gott sia da Norrie (comandanti dei due corpi britannici), se non altro perché avrebbe lasciato i rifornimenti dell'Ottava Armata a portata di mano delle forze mobili italo-tedesche. L'unica opzione che restava aperta alle forze britanniche era attaccare direttamente il «Calderone» per cacciare via Rommel (operazione Aberdeen). Il XXX Corpo aveva il compito di entrare da est (cresta Aslagh) nella zona tenuta dall{{'}}''Ariete'', usando la fanteria per la prima ondata, quindi effettuando un attacco notturno, mentre il XIII Corpo avrebbe effettuato un attacco diversivo a nord dalla cresta Sidra, tenendosi comunque pronto a sfruttare il successo del XXX Corpo. Uno dei punti più critici di questo piano, cioè l'appoggio che le divisioni corazzate del DAK avrebbero dato all{{'}}''Ariete'' fu totalmente sottovalutato, pensando che la ''15ª Panzerdivision'' fosse impegnata contro il box di Bir Hakeim, compito che, invece era stato lasciato alle fanterie (''90ª Leicthedivision'' e ''Trieste'').
[[File:GenRitchie.jpg|miniatura|verticale|Riunione di alti ufficiali britannici; secondo da sinistra il generale [[Willoughby Norrie, I barone Norrie|Charles Norrie]], al centro il generale [[Neil Ritchie]], secondo da destra, il generale [[William Gott]].]]
L'operazione Aberdeen iniziò alle 2.50 del 5 giugno (una settimana dopo la ritirata di Rommel nel «Calderone» e quattro giorni dopo l'annientamento della 150ª Brigata), ma sbagliando la posizione delle linee italiane, che erano arretrate rispetto a quanto previsto. Quando all'alba i carri britannici (''22ª Armoured Brigade'') superarono la cresta Aslagh trovarono i carristi dell{{'}}''Ariete'', supportati da un ''Pakschirm'' (linea difensiva realizzata con artiglierie anticarro comprendente gran parte delle artiglierie italo-tedesche). Di fronte ad una vera e propria tempesta di fuoco, in cui i carri italo-tedeschi usavano le postazioni di artiglieria come perno di manovra, costringendo quindi i carri britannici a offrire il fianco<ref name="nota_arm">Generalmente i carri armati hanno la massima protezione di fronte, mentre (soprattutto per risparmiare peso) hanno una protezione laterale e posteriore più ridotta, quindi tatticamente è conveniente cercare di colpire un carro di fianco (anche perché, mostrando una superficie maggiore, è inquadrabile più facilmente). Per dare un'idea delle differenze, si riportano questi dati per alcuni carri presenti ad Ain el-Gazala: (''Carro'' - ''Spessore corazza anteriore/laterale in mm'') PzKpfw III J - 50/30, M13/40 - 30/25, Grant - 50/38, Matilda II - 78/60.</ref> o ai pezzi anticarro o ai carri armati dell'Asse, la ''22ª Armoured Brigade'' non poté fare altro che ritirarsi verso nord est, lasciando il campo di battaglia in mano al nemico. L'attacco condotto da nord (cresta Sidra) non ebbe miglior successo, anzi le perdite britanniche in carri furono ancora più gravi, anche perché il 42º Reggimento ''Royal Tanks'' finì sui campi minati «amici» della 69ª Brigata. Alla fine, dei settanta carri partiti, ne rimasero solo una dozzina. A questo punto l'operazione Aberdeen era virtualmente fallita.
Nel pomeriggio Rommel non perse tempo a sferrare un contrattacco, attaccando verso est (''21ª Panzerdivision'' con l'appoggio dell{{'}}''Ariete'') e verso sud (''15ª Panzerdivision''). Quest'ultimo attacco, totalmente inatteso, ebbe un successo spettacolare, disperdendo addirittura i comandi delle divisioni corazzate britanniche. Gran parte delle fanterie rimase isolata, sotto il fuoco dei carri tedeschi. La sera del giorno successivo la sacca era stata completamente occupata. Intanto la dispersione dei comandi di divisione aveva lasciato il comando del XXX Corpo completamente all'oscuro di quanto stava succedendo. Quando Norrie tentò di riprendere l'attacco, le brigate corazzate britanniche erano troppo malconce per essere efficienti, quindi da quel momento Richtie rinunciò all'idea di cacciare Rommel dal «Calderone».
=== L'assedio di Bir Hakeim ===
{{Vedi anche|Battaglia di Bir
Appena annientata la
Finalmente === La decisione ===
[[
Mentre Rommel combatteva attorno a Bir Hakeim, gruppi di autoblindo britanniche, partendo dalle posizioni della
{{Vedi anche|Scontro di Knightsbridge (10 giugno 1942)}}
Un tentativo britannico, effettuato il 10 giugno, di riprendere l'iniziativa con ''4th'' e ''2nd Armoured Brigade'' nei pressi dell'area fortificata di Knightsbridge fu frustrato dall'azione difensiva portata avanti dall'Ariete.
La battaglia, anche se l'Ottava Armata non era ancora sconfitta, era diventata pesante per le forze britanniche, dato che avevano perso gran parte della loro superiorità in forze corazzate (disponevano di 330 carri, contro 221 carri di Rommel), mentre conservavano intatta la maggior parte delle loro fanterie. Tuttavia, a questo proposito, sorgeva un problema: qualsiasi nuova dislocazione delle fanterie avrebbe richiesto l'abbandono delle posizioni protette tenute in quel momento e l'impiego di un numero notevole di veicoli, che rischiavano di diventare un facile bersaglio per le forze corazzate.
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-784-0232-37A, Nordafrika, Erwin Rommel, Georg v. Bismarck.jpg|miniatura|sinistra|upright=1.2|A sinistra il generale [[Erwin Rommel]] a colloquio con il generale [[Georg von Bismarck]], comandante della [[21. Panzer-Division (Wehrmacht)|21. Panzer.Division]] ]]
La situazione tattica ora vedeva un grosso saliente britannico fra Gazala ed el-Adem, occupato dal XIII Corpo, mentre le forze corazzate erano concentrate verso la base del saliente (el-Adem), ma inquadrate in molti reparti di scarsa forza (tutti quelli che erano stati già lanciati contro il DAK e avevano subito perdite più o meno rilevanti). A sud delle forze corazzate britanniche il box di Kinghtsbridge, dove era un importante bivio, bloccava i tentativi di Rommel verso est. L'abbandono del saliente sarebbe stato vantaggioso per ridurre la lunghezza del fronte (che, adesso, era diventata un dato critico per i britannici), ma avrebbe abbandonato in mano italo-tedesca gli aeroporti del nord della Cirenaica, esponendo quindi i convogli diretti a [[Malta]] alle attenzioni del X.Fliegerkorps, ai rischi del movimento di fanterie detti sopra.
Tuttavia Auchinleck e Richtie non ebbero il tempo di elaborare piani: l'11 giugno Rommel ordinò alla ''90ª Leichtedivision'' di occupare la cresta a sud di el Adem (il principale centro di rifornimenti britannico), mentre la ''15ª Panzerdivision'' doveva occupare l'aeroporto di el-Adem. La ''21ª Panzerdivision'' e l{{'}}''Ariete'' avrebbero dovuto puntare su Knightsbridge, per attirare in quella direzione le forze corazzate britanniche. Solo la mattina del 12 giugno Norrie si rese conto che le forze mobili dell'Asse erano adesso disperse su un vasto arco, quindi potevano essere attaccate senza rischiare di trovarsi in inferiorità numerica. Il bersaglio era la ''15ª Panzerdivision'' (la più settentrionale), quindi raccolse una forza con una cinquantina di Grant, una sessantina di Honey e 25 Crusader per lanciarla contro il fianco della divisione tedesca. Per contrastare le forze dell'Asse dirette a Knightsbridge restavano 27 Grant, 5 Honey, 34 Crusader e 63 Matilda. Il comandante della ''7ª Armoured Division'' voleva invece operare verso sud, per questo si mosse per andare a discutere il piano con Norrie, ma, avendo incontrato reparti tedeschi da ricognizione, fu costretto a restare tutta la notte nascosto in un ''biʾr'' (pozzo). Dall'altra parte von Värst, immaginando la possibilità di un attacco, si era arrestato e posto a difesa appena avvistate le pattuglie esploranti britanniche. Le forze corazzate che fronteggiavano la ''15ª Panzerdivision'' rimasero per tutto il giorno in attesa di ordini da Messervy, che, nella sua precaria situazione, non era in grado di darne. Appena capita la situazione Norrie passò il comando delle forze residue della ''7ª Armoured Division'' al gen. Lumdsen, che subito mandò la maggior parte delle forze che coprivano Knightsbridge a rinforzare la ''2ª'' e la ''4ª Armoured Brigade'' (le forze che fronteggiavano la ''15ªPanzerdivision'').
Rommel ordinò a von Bismarck di attaccare Knightsbridge e a von Värst di impegnare le forze che aveva di fronte. I britannici, presi in piena crisi di comando, furono sottoposti ad un micidiale fuoco incrociato dei panzer che manovrando abilmente in gruppi ebbero presto la meglio; le brigate inglesi subirono perdite altissime di mezzi corazzati (si trattò della più pesante sconfitta subita dalle forze corazzate inglesi in tutta la guerra<ref>{{Cita|Barnett|p. 229}}.</ref>) e dovettero cedere sia di fronte a Knightsbridge, sia di fronte ad el Adem, ritirandosi su una posizione difensiva che, partendo da Knightsbridge, si estendeva verso nord-est.
Il grosso difetto di questa posizione difensiva era che ormai era stata aggirata dalla ''15ª Panzerdivision''. A sera la situazione era stata provvisoriamente stabilizzata, ma le perdite di carri britanniche erano tali (oltre 250 carri armati in due giorni - 11 e 12 giugno<ref>{{Cita| Barnett|p. 231}}.</ref>) che Rommel aveva raggiunto la tanto agognata superiorità di forze corazzate. Nel corso della notte Auchinleck in persona si recò a parlare con Norrie, ma, anziché ordinare una ritirata che avrebbe potuto ancora avere successo, i due comandanti pensarono che Rommel non avesse più la capacità di portare avanti l'offensiva, quindi predisposero una serie di bombardamenti sulle forze dell'Asse da parte della Desert Air Force e la creazione di una linea di difesa fra il box della 69ª Brigata (50ª Divisione), che era immediatamente a nord di quello della sfortunata 150ª Brigata, e Acroma.
[[File:Ain-el-gazala-6.png|miniatura|upright=1.4|sinistra|Combattimenti dal 13 al 16 giugno 1942]]
Il 13 giugno Rommel ordinò alla ''21ª Panzerdivision'' di attaccare la cresta Rigel (che copriva l'accesso ad Acroma) da ovest, mentre la ''15ª Panzerdivision'' ne avrebbe dovuto occupare una diramazione orientale. La ''90ª Leichtedivision'' avrebbe dovuto attaccare el Adem. Gli attacchi della ''15ª'' e della ''21ª Panzerdivision'' non furono molto decisi, ma furono sufficienti a respingere i difensori dalla Cresta Rigel, quindi la ''2ª'' e la ''22ª Armoured Brigade'' furono mandate a contrastare la ''21ª Panzerdivision''. Tuttavia, un attacco rinnovato da parte della ''15ª Panzerdivision'' lasciò un unico passaggio per le forze chiuse nel box di Kinghtsbridge, che dovette essere evacuato nel corso della notte. I 70 carri superstiti dell'Ottava Armata furono concentrati presso Acroma, e le forze dell'Asse occuparono tutta la cresta Rigel. La ritirata della ''90ª Leichtedivision'' da [[El-Adem|el Adem]] non ebbe peso dopo questa svolta drammatica della battaglia.
[[File:Panzer III Afrikakorps.jpg|miniatura|Un [[Panzer III]] della 21. Panzer-Division]]
Dato che Auchinleck voleva evitare ad ogni costo che Tobruch venisse nuovamente assediata, quindi doveva restare una linea di difesa continua che dalla città portasse al confine egiziano, i britannici decisero di ritrarsi verso la frontiera egiziana. La condizione essenziale per tenere questa linea di difesa era che le forze britanniche conservassero el Adem (ad est di Tobruch). Il piano, già elaborato in precedenza, aveva il nome di Freeborn. Mentre le forze del XIII Corpo di Gott si sarebbero ritirate verso la frontiera, le forze residue del XXX corpo avrebbero coperto Tobruch, con l'aiuto della 10ª Divisione Indiana, per il tempo necessario all'evacuazione della base logistica. Alle 7 di mattina del 14 giugno Gott diramò gli ordini per la ritirata delle sue forze. Tuttavia, per tutto il corso della giornata, ci fu un continuo scambio di telegrammi fra Richtie e Auchinleck (tornato al Cairo), in cui quest'ultimo non concordava sulla ritirata fino alla frontiera egiziana, ma chiedeva di resistere sulla linea Acroma. La notte del 14 giugno, iniziarono le operazioni di ritirata delle divisioni di Gott. Mentre la 1ª Divisione Sudafricana si sarebbe ritirata lungo la [[via Balbia]], la 50ª Divisione (che era ridotta due sole brigate, per la perdita della 150ª Brigata) avrebbe dovuto aprirsi una strada attraverso le fanterie italiane per ritrarsi a sud di Bir Hakeim. I carri avevano il compito di difendere Acroma e la scarpata che sovrastava la via Balbia, concentrandosi poi a el Adem, appena la coda della divisione sudafricana avesse superato il perimetro esterno delle difese di Tobruch. Le forze di Rommel erano completamente esauste, quindi non furono in grado di opporsi efficacemente alle forze corazzate britanniche, che, nonostante fossero costrette a ritrarsi in alcuni punti, riuscirono complessivamente a tenere la linea. Tuttavia fra le brigate della 1ª Divisione Sudafricana si era creato un notevole spazio e il gen. Lumsden, non vedendo passare altre unità, a mezzanotte e dieci iniziò a ritirare le forze corazzate. Invece la ritirata della 50ª Divisione avvenne senza grosse difficoltà fino al confine egiziano, sebbene la divisione fosse stata costretta a lasciare tutto l'equipaggiamento pesante per permettere il trasporto di tutti gli uomini.
Il 16 giugno, mentre la ''21ª Panzerdivision'' attaccava uno per uno i piccoli capisaldi che costituivano la linea britannica, apparve chiaro che l'unico sistema di salvare almeno le fanterie era quello di ritirare le truppe britanniche fino alla frontiera egiziana, comprese quelle del box di el Adem. Il giorno dopo Tobruch veniva circondata dalle forze dell'Asse.
=== La caduta di Tobruch ===
{{Citazione|Tobruch è caduta; {{M|25000}} uomini sono caduti prigionieri|Telegramma giunto a [[Washington]] il 21 giugno [[1942]] durante un colloquio tra [[Winston Churchill|Churchill]] e [[Franklin Delano Roosevelt|Roosevelt]]<ref>{{Cita|W.Churchill, ''La seconda guerra mondiale''|vol. IV, p. 439|Churchillit}}.</ref>}}
A questo punto Rommel si trovò davanti a due scelte:
# mantenere la pressione sulle truppe britanniche che si stavano ritirando verso il confine egiziano
# attaccare Tobruch per cercare di occupare la piazzaforte prima che potesse organizzarsi a difesa.
[[File:Tobruk fall 1942.png|miniatura|upright=1.4|Combattimenti del 20 giugno 1942]]
La prima scelta gli avrebbe permesso di annientare l'Ottava Armata, ponendo virtualmente fine alla campagna di Libia, ma col rischio di lasciare una posizione forte (Tobruch) nelle sue retrovie, posizione che gli aveva già procurato grossi problemi [[Operazione Crusader|in precedenza]]. D'altra parte l'occupazione di Tobruch gli avrebbe accorciato di qualche centinaio di chilometri le linee di rifornimento, che, in quel momento, partivano da [[Tripoli]] e [[Bengasi]]. La scelta di Rommel cadde sulla sicurezza (probabilmente tenendo conto che le sue truppe erano stremate, come si era ben visto negli ultimi giorni), quindi la decisione fu l'investimento della piazzaforte libica.
Geograficamente la posizione di Tobruch è dominata da due ciglioni: Solaro e Pilastrino, il primo inizia immediatamente a sud della via Balbia, ad ovest dell'abitato di Tobruch, arrivando fino al porto. Il secondo converge sul primo a circa 11 km dal porto e digrada verso sud-est, passando poco a nord del bivio della via per el-Adem (King's Cross). I ciglioni sono separati da un altopiano privo di rilievi, ma che verso oriente si frastaglia in una serie di ''[[uadi]]'' (letti di fiumi secchi). L'unico rilievo oltre ai due ciglioni è la collina di Ras el Medaur, circa 10 km a est di Acroma. Le prime opere difensive erano state costruite dagli italiani e comprendevano un anello distante circa 29 km dall'abitato con opere difensive, fossati anticarro e reticolati di filo spinato. Nel [[1941]] le truppe australiane avevano costruito una seconda linea di difesa (Blue Line) circa 3 km all'interno di quella originale, con numerosi campi minati interposti fra le due linee. Tuttavia era da sei mesi, cioè dall'[[Operazione Crusader]], che le difese erano state lasciate senza manutenzione. Le truppe che guarnivano questa linea erano in gran parte inesperte, e non addestrate ad operare in coordinazione con gli altri battaglioni dell'unità, con il grosso concentrato nella metà occidentale del perimetro. In compenso il gen. Gott trovò la guarnigione "elegante e ordinata, come se fosse pronta a sfilare in parata".
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-785-0293-13, Tobruk, motorisierte deutscher Truppen.jpg|miniatura|sinistra|upright=1.3|Mezzi motorizzati dell'[[Afrikakorps]] in azione a [[Tobruch]].]]
Gli ordini per il comandante del presidio (gen. Klopper) erano di tentare di tenere aperta una via di comunicazione terrestre con le altre truppe dell'armata, cosa che avrebbe comportato un atteggiamento offensivo della guarnigione, ormai quasi isolata (pomeriggio del 16 giugno) anche dal lato di Belhamed-el Duda.
[[File:MajGenHBKlopper.JPG|miniatura|upright=0.5|Il generale sudafricano [[Hendrik Klopper]], comandante della piazzaforte di [[Tobruch]].]]
Il giorno 18 giugno Rommel emise gli ordini di investimento del perimetro fortificato. Sotto la protezione di una serie di attacchi aerei di [[Junkers Ju 87 Stuka|Ju 87 Stuka]] nel settore sud-orientale le unità del genio avrebbero aperto una serie di passaggi sui fossati anticarro e nei campi minati, attraverso questi varchi sarebbero penetrate la ''15ª Panzerdivision'' sulla sinistra e la ''21ª Panzerdivision'' sulla destra, mentre il XX Corpo (italiano) sarebbe stato a sinistra della ''15ª Panzerdivision'' con obiettivo il forte Pilastrino. Il XXI Corpo avrebbe effettuato una serie di attacchi diversivi ad occidente e il X Corpo sarebbe stato dietro al DAK per le operazioni di rastrellamento. L'attacco sarebbe iniziato alle 5.20 del 20 giugno.
Il giorno stabilito iniziarono gli attacchi, e ben presto l'11ª Divisione Indiana, che era quella che avrebbe dovuto sostenere l'attacco più pesante, fu costretta a cedere terreno. I contrattacchi con i pochi carri disponibili nel perimetro difensivo non ebbero successo, ben presto i carri tedeschi ebbero ragione dell'artiglieria e dei carri britannici e alle 14 era stata aperta una stretta breccia, e le divisioni tedesche erano oltre King's Cross. Dietro un ordine diretto di Rommel la ''21ª Panzerdivision'' puntò direttamente sulla città. Stando alla ricostruzione di [[Paolo Caccia Dominioni]], i [[genio guastatori|guastatori italiani]] del XXXI battaglione aprirono per primi dei varchi nel perimetro difensivo della città e occuparono alcuni fortini. Alle 17.45 le imbarcazioni presenti nel porto iniziarono ad abbandonarlo, mentre venivano attuate una serie di demolizioni per rallentare l'avanzata della ''21ª Panzerdivision''. L'ultima imbarcazione abbandonò il porto di Tobruch alle ore 20. Intanto la ''15ª Panzerdivision'' impegnava le truppe che difendevano il perimetro e disperdeva i vari comandi, compreso quello della 2ª Divisione Sudafricana. La difesa organizzata era ormai finita, dato che il gen. Klopper aveva ordinato di distruggere le radio e i cifrari. A sera, data l'area di sfondamento estremamente limitata, sarebbe stato comunque possibile effettuare un contrattacco per tagliare le comunicazioni delle forze dell'Asse con i loro comandi, ma da parte britannica non esistevano più né i comandi né gli strumenti di comando per effettuare qualsiasi azione. Al mattino successivo fu alzata la bandiera bianca e iniziarono i parlamentari per la resa. Alle 16 era finita ogni resistenza a Tobruch.
== Le conseguenze ==
La battaglia di Ain el-Gazala e la caduta di Tobruch ebbero conseguenze disastrose per le forze britanniche in Nordafrica. Mentre il DAK con i rifornimenti (soprattutto di carburante e viveri, ma anche di veicoli) aveva un'indipendenza logistica di cui non aveva mai goduto (e non ne avrebbe più goduto per tutto il resto della campagna), l'Ottava Armata si trovava improvvisamente a centinaia di chilometri di distanza dalle sue basi logistiche, praticamente senza veicoli e con gli uomini stanchi e demoralizzati.
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-785-0294-32A, Tobruk, englische Kriegsgefangene.jpg|miniatura|upright=1.2|Prigionieri britannici catturati a [[Tobruch]].]]
Il giorno 21 giugno la ''90ª Leichtdivision'' era già a [[Bardia]] (sul confine egiziano) e il giorno successivo Rommel varcò il confine con l'Egitto occupando [[Sidi Barrani]], il 29 giugno il 7º reggimento Bersaglieri (divisione ''Trento'')<ref>{{cita web|url=http://www.regioesercito.it/reparti/bersaglieri/rgtbers7.htm|sito=Regio Esercito|titolo=Le forze armate – 7º Reggimento Bersaglieri|accesso=12 aprile 2022}}</ref> occupò il campo fortificato di [[Marsa Matruh]] e il 1º luglio arrivava di fronte ad [[El Alamein]]. A questo punto l'avanzata italo-tedesca si fermò, e non riprenderà mai più.
== Stima delle perdite ==
Una stima delle perdite nel corso di tutta la battaglia è estremamente difficile, anche perché, soprattutto nella caotica ritirata verso El Alamein, non fu
== Valutazione tattica della battaglia ==
Mentre una valutazione dell'impiego delle forze corazzate è riportata in una voce diversa ([[Impiego dei carri armati nella seconda guerra mondiale#
Un altro punto di debolezza dei britannici fu il loro rifiuto costante di operare con le forze concentrate, cercando sempre operazioni coordinate su punti diversi dello schieramento avversario. Questo punto fu dovuto soprattutto alla volontà di non offrire bersagli
La battaglia di Gazala ebbe anche un sensibile effetto dottrinario sull'impiego delle forze corazzate da parte dell'[[Potenze dell'Asse|Asse]], infatti convinsero definitivamente i dottrinari [[italia]]ni e [[Germania|tedeschi]] della migliore rispondenza alle esigenze belliche della dottrina che prevedeva l'utilizzo di unità minori non corazzate in collaborazione con i [[Carro armato|carri armati]] nei confronti della dottrina che prevedeva l'impiego dei carri armati come corpo unico e totalmente autonomo (la dottrina "tutto carri")<ref>[[Società Italiana di Storia Militare]], ''Quaderno 1999'', Edizioni Scientifiche Italiane, 2003, ISBN 88-495-0526-4<br />{{cita libro|autore=Danilo Ciampini|titolo=La fanteria motorizzata fra modello ed esperienze: la Trieste in Africa settentrionale 1941-1942|pp=151-181}}</ref>.
== Ordini di battaglia ==
=== Forze dell'Asse ===
Comandante Generale: Generale d'Armata [[Ettore Bastico]]<ref>Ordine di Battaglia basato su l'all. V dell'opera "Afrikakorps" di {{Cita|Rondeau|p. 476}}, e sull'all. I dell'opera di {{Cita|Walker|p. 200}}; considerati i più accurati.</ref>
* [[Panzerarmee Afrika|Armata Corazzata Africa]] (ACIT [[Deutsch-Italienische Panzerarmee|Armata Corazzata Italo Tedesca]]) - [[General der Panzertruppe|Gen. delle truppe corazzate]] [[Erwin Rommel]]
** [[Deutsches Afrikakorps]] (DAK) - [[Generalleutnant|Ten. Gen.]] [[Walther Nehring]]
*** [[15. Panzer-Division|15. Panzerdivision]] - Ten. Gen. [[Gustav von Vaerst]]
*** [[21. Panzer-Division|21. Panzerdivision]] - [[Generalmajor|Mag. Gen.]] [[Georg von Bismarck]]
*** [[90. leichte Afrika-Division|90. Leichtedivision]] ("divisione "leggera", di fanteria motorizzata) - Mag. Gen. [[Ulrich Kleemann]]
** [[XX Corpo d'Armata di Manovra]] (CAM) - [[Generale di corpo d'armata|Gen. di C.d'A.]] [[Ettore Baldassarre]]
*** [[132ª Divisione corazzata "Ariete"]] - [[Generale di divisione|Gen. di Div.]] [[Giuseppe De Stefanis]]
**** [[132º Reggimento carri]]
**** [[132º Reggimento artiglieria corazzata "Ariete"]]
**** [[8º Reggimento bersaglieri]]
****[[Reggimento "Nizza Cavalleria" (1º)#Seconda guerra mondiale|III° Gruppo esplorante "Nizza Cavalleria"]] (due Squadroni)
*** [[101ª Divisione motorizzata "Trieste"]] - Gen. di Div. [[Arnaldo Azzi]]
*** Raggruppamento Artiglieria del [[21º Reggimento artiglieria terrestre "Trieste"|21°]] e 24 Rgt Art del Corpo d’Armata<ref>L'ordine di battaglia della "Trieste" prevedeva l'ausilio di artiglieria da campagna composta da: 2 batterie da 105/28 (24° Rgt) e 3 batterie da 100/17 (21 Rgt) per un totale di una ventina di pezzi, oltre a 6 batterie (tra 2 e 4 pezzi ciascuna) da 75/27 e 75/50. Il tutto moto trainato (trattori Pavesi PC30 e TL37) e utilizzabile anche in funzione controcarro con munizioni apposite, cfr. {{Cita|Montù|p.540, 547}}.</ref>
** Gruppo Crüwell: - Gen. delle truppe corazzate [[Ludwig Crüwell]]
** Gruppo Hecker: - [[Oberst|Col.]] [[Hans Hecker]]
*** Btg Marco 3 del Reggimento Lagunari "San Marco"
*** 778 Pionier Landungsboot Kompanie
*** 13 Kompanie Brandenburg z.b.V. 800
*** varie unità di [[Pioniere (militare)|genio pionieri]]
* [[X Corpo d'Armata]] - Gen. di C.d'A. [[Benvenuto Gioda]]
* [[27ª Divisione fanteria "Brescia"]] - Gen. di Div. [[Giacomo Lombardi (generale)|Giacomo Lombardi]]
* [[17ª Divisione fanteria "Pavia"]] - Gen. di Div. [[Antonio Franceschini]]
* [[XXI Corpo d'armata (Regio Esercito)|XXI Corpo d'Armata]] - Gen. di C. d'A. [[Enea Navarini]]
* [[102ª Divisione motorizzata "Trento"]] - Gen. di Div. [[Francesco Scotti (generale)|Francesco Scotti]]
* [[60ª Divisione fanteria "Sabratha"]] - Gen. di Div. [[Mario Soldarelli]]
=== Forze britanniche ===
Comandante supremo delle forze degli alleati in Medio Oriente: [[Maresciallo di campo (Regno Unito)|Maresciallo]] [[Claude Auchinleck|C. Auchinleck]]
* Guarnigione di Tobruch
** 2ª Divisione fanteria sudafricana ([[Generale|Gen.]] [[Hendrik Klopper]])
** 32ª Brigata Carri (60 carri armati tipo "II") ([[Brigadier generale|Brig. Gen.]] Arthur Cecil Willison)
** 201ª Brigata Guardie ([[Maggior generale#Regno Unito|Mag. Gen.]] [[John Charles Oakes Marriot|John Marriot]] sostituito dal 17 giugno dal Mag. Gen. [[George Johnson (generale)|George Johnson]])
** 11ª Brigata di fanteria indiana (Brig. Gen. Andrew Anderson)
* [[Ottava armata britannica|Ottava Armata]] ([[Tenente generale|Ten. Gen.]] [[Neil Ritchie]])
** 5ª Divisione indiana (Mag. Gen. [[Harold Rowdon Briggs|Harold Briggs]])
** XIII Corpo d'Armata (Ten. Gen. [[William Gott]])
*** 1ª Divisione fanteria sudafricana (Mag. Gen. [[Daniel Hermanus Pienaar]])
*** 50ª Divisione fanteria "Tyne and Tees" (Mag. Gen. [[William Ramsden (ufficiale britannico)|William Ramsden]])
*** [[4th Indian Infantry Division|4ª Divisione fanteria indiana]]
** XXX Corpo d'Armata (Ten. Gen. [[Willoughby Norrie, I barone Norrie|Charles Norrie]])
*** 1ª Armoured Division (Divisione corazzata) (Ten. Gen. [[Herbert Lumaden]])
*** [[7th Armoured Division|7ª Armoured Division "Desert Rats"]] (Mag. Gen. [[Frank Messervy]])
*** 22ª Guards Brigade (Brigata Guardie - corazzata) (Brig. Gen. W. G. Carr)
*** 1ª Brigata Francia Libera (Gen. [[Marie-Pierre Kœnig]])
=== Carri armati ===
Le forze corazzate italo-tedesche comprendevano:
* 50 [[Panzer II]]
* 223 [[Panzer III]] Ausf. H (armati di cannone 5 cm KwK 39 L/42)
* 19 Panzer III Ausf. J (armati di cannone [[5 cm KwK 39 L/60]])
* 40 [[Panzer IV]] Ausf. E (armati di cannone 7,5 cm KwK L/24)
* 4 Panzer IV Ausf. F2 (armati di cannone lungo, [[7,5 cm KwK 40]] L/43)<ref name="nota_Pz4">Nuovo carro che poteva competere col Grant, ma mancando delle munizioni in Africa, non poté essere impiegato {{Cita|Rommel|p. 121}}.</ref>
* 228 carri, di cui 138 [[M14/41]] il resto [[M13/40]] (armati di [[47/32 Mod. 1935|cannone da 47/32]])<ref>secondo {{cita|Walker|p. 110}}: l{{'}}"Ariete" aveva in dotazione 138 carri, quasi tutti versione M14/41, gli altri 90 appartenenti alla "Littorio". E il diario storico del 132 Reggimento carri riporta che esso "è pronto a muovere con 169 carri". Cfr. {{cita|Viglione|p. 598}} (quindi più vicino alla cifra di 138 carri più i 24 semoventi).</ref>
* 24 [[75/18 (semovente)|Semovente 75/18]] armati di [[75/18 Mod. 1934/1935|obice da 75 mm]]<ref>{{cita|Walker|p. 110}}.</ref>
Le forze corazzate britanniche comprendevano:
* 166 [[Mk III Valentine]]
* 110 [[Mk II Matilda]]
* 167 [[M3 Lee/Grant]]
* 257 [[Mk VI Crusader]]
* 149 [[M3/M5 Stuart]]
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* {{cita libro |nome=Vincent |cognome=Arbarétier |titolo=Rommel et la stratégie de l'Axe en Méditerranée (fév. 1941 - mai 1943) |anno=2009 |editore=Ed Economica |città=Parigi |lingua=fr |cid=Arbarétier}}
* {{Cita libro |lingua=inglese |nome=Niell |cognome=Barr |titolo=Pendulum of War: The Three Battles of El Alamein |anno=2006 |editore=Overlook |città= |isbn=1-58567-738-8|cid=Barr}}
* {{cita libro |autore=Correlli Barnett |titolo=I generali del deserto |traduttore=E. Pepe| edizione=BUR Supersaggi |città=Milano |editore=Rizzoli |anno=2001 |isbn=9788817125406 |cid=Barnett}}
* {{cita libro |autore=[[Winston Churchill]] |lingua=en |titolo=Memoirs of the Second World War (Paperback Abridged) |anno=1996}} Edizione italiana {{Cita libro|titolo=La Seconda Guerra mondiale |altri=edizione condensata |editore=Rizzoli |città=Milano |anno=2000 |cid=Churchillit}} Traduzione francese {{Cita libro |titolo=Mémoires de Guerre (Abregé) |editore=Tallandier |anno=2010 |Churchillfr}}
* {{cita libro |nome=Michael |cognome=Carver |titolo=Tobruk |editore= Baldini e Castoldi |città= Milano |anno=1966 |cid=Carver}}
* {{Cita libro |autore=Lt.cl. W.G. Hingston, Lt.cl. G.R. Stevens |titolo=The Tiger Kills, The Story of British and Indian troops with the 8th Army in North Africa |editore=His Majestyy's Stationery Office| città=London, UK| anno=1944|lingua=inglese| cid=Hingston }}
* {{Cita libro |cognome=Koenig |nome=Pierre |titolo=Bir-Hakeim, Ce jour-là: 10 juin 1942 |editore=R. Laffont| città=Paris |anno=1971 |lingua=fr |cid=Koenig}}
* {{cita libro |nome=Dominique |cognome=Lormier |titolo=Koenig, l'homme de Bir Hakeim |editore=Ed du Toucan |città=Paris |anno=2012 |cid=Lormier |lingua=fr}}
* {{cita libro |nome=Giuseppe |cognome=Mancinelli | titolo=Dal fronte dell'Africa Settentrionale (1942-1943) |editore=Rizzoli |città=Milano |anno=1970 |cid=Mancinelli}}
* {{cita libro |nome=Mario |cognome=Montanari | titolo=Le Operazioni in Africa Settentrionale |volume=III |editore=Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito, Roma |anno=1989 |cid=Montanari}}
* {{Cita libro |cognome=Montù |nome=Carlo| titolo=Storia dell’Artiglieria Italiana |volume=Vol 16: L'artiglieria italiana nelle operazioni belliche dal 1920 al 1945 |curatore=Comitato per la Storia dell’Artiglieria Italiana |editore=Biblioteca d'Artiglieria e Genio |città=Roma |anno=1955 |cid=Montù}}
* {{Cita libro |autore=Maj.Gen. I.S.O. Playfair (e altri) |titolo=The Mediterranean and the Middle East |volume=Vol. III, British Fortunes reach their Lowest Ebb (Sept 1941 to Sept. 1942)|editore=Naval & Military Press Ltd|città=Uckfield, UK |anno=2004 |lingua=inglese |cid=Playfair }}
* {{cita libro |nome=Erwin |cognome=Rommel |titolo=Guerra senza odio |editore=Garzanti |città=Milano |anno=1960 |cid=Rommel}}
* {{cita libro |nome=Benoît |cognome=Rondeau |titolo=Afrikakorps, L'Armée de Rommel |editore=Tallandier |città=Paris | anno=2013 |lingua=fr |cid=Rondeau }}
* {{cita libro |nome=Francesco |cognome=Viglione |titolo=Tentativo di ricostruzione di un mattino di guerra del 132º Reggimento Carri «Ariete» |editore=Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito |città=Roma |annooriginale=1987 |numero=6389 |anno=1988 |cid=Viglione}}
* {{cita libro |nome=Ian W. |cognome=Walker |titolo=Iron Hulls, Iron Hearts. Mussolini's Armoured Divisions in North Africa |anno=2006 |editore=Crowood Press|città=Ramsbury, UK |lingua=inglese |cid=Walker}}
== Voci correlate ==
* [[
* [[
* [[Battaglia di Saipan]]
* [[Battaglia del passo di Kasserine]]
== Altri progetti ==
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