FIAT: differenze tra le versioni

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{{nd||Fiat (disambigua)}}
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{{Azienda
company_name = FIAT |
|nome = FIAT
company_logo = [[Immagine:Logo_nuovo_fiat.jpg|140px]] |
|forma societaria = Società per azioni
company_type = [[Società per azioni]] ([[NYSE]]: [http://www.nyse.com/about/listed/lcddata.html?ticker=FIA FIA]) |
|immagine = Fiat - Mirafiori building (Italy, 2020).png
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|didascalia = Il comprensorio di [[Fiat Mirafiori|Mirafiori]] a [[Torino]], sede centrale italiana della FIAT
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|data fondazione = 11 luglio 1899
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|forza cat anno = 1899
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|luogo fondazione = [[Torino]]
products = [[Fiat Panda (2003)|Panda]]<br /> [[Fiat Stilo|Stilo]]<br /> [[Fiat Seicento|Seicento]]<br/> [[Fiat Idea|Idea]]<br/> [[Fiat Croma (Nuova)|Croma]]<br/> [[Fiat Ulysse|Ulysse]]<br /> [[Fiat Doblò|Doblò]] <br /> |
|fondatori = [[Emanuele Cacherano di Bricherasio]], [[Cesare Goria Gatti]], [[Giovanni Agnelli (imprenditore 1866)|Giovanni Agnelli]]
homepage = [http://www.fiat.it/ www.fiat.it]
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|nazione = ITA
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|persone chiave = [[Olivier François]] ([[amministratore delegato]])
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}}
'''FIAT''' ([[acronimo]] di ''Fabbrica Italiana Automobili Torino)'' è una [[casa automobilistica|azienda automobilistica]] [[italia]]na, parte del gruppo [[Stellantis]] dal 2021.
 
Il [[marchio]] ha una lunga storia, essendo stato fondato l'11 luglio [[1899]] presso il [[Palazzo Bricherasio]] di [[Torino]] come casa produttrice di automobili, per poi sviluppare la propria attività in numerosi altri settori, dando vita a quello che sarebbe diventato il più importante gruppo finanziario e industriale privato italiano del XX secolo, oltreché la prima holding del Paese e, limitatamente al settore automobilistico, la maggior casa produttrice del continente europeo e terza a livello mondiale, dopo le statunitensi [[General Motors|General Motors Co.]] e [[Ford|Ford Motor Co.]], per un ventennio, fino all'esplosione della crisi dell'industria automobilistica torinese iniziata alla fine degli anni ottanta.<ref>{{Cita libro|curatore=Valerio Castronovo|altri=con la collaborazione di Alberto Cassone e Adriana Castagnoli|titolo=Il Piemonte nel processo di integrazione europea|pagina=214|editore=Giuffrè Editore|città=Milano|anno=2008|ISBN=88-14-14385-4}}</ref>
 
== Storia ==
{{vedi anche|Gruppo Fiat}}
L'azienda nacque dalla comune volontà di una dozzina di aristocratici, possidenti, imprenditori e professionisti torinesi di impiantare una fabbrica per la produzione di automobili.<ref>{{Cita web|url=https://www.alvolante.it/news/fiat-125-anni-10-modelli-396583|titolo=125 anni di Fiat in 10 modelli|autore=Andrea Spitti|data=20 luglio 2024|accesso=12 dicembre 2024}}</ref>
 
L'idea di produrre automobili su scala industriale era venuta agli amici [[Emanuele Cacherano di Bricherasio]] e [[Cesare Goria Gatti]], già fondatori dell'[[Automobile Club d'Italia]] che avevano precedentemente costituito e finanziato la "[[Ceirano (azienda)|Accomandita Ceirano & C.]]", finalizzata alla costruzione della "[[Ceirano (azienda)#La "Welleyes"|Welleyes]]", un'automobile progettata dall'ing. [[Aristide Faccioli]] e costruita artigianalmente da [[Giovanni Battista Ceirano]].<ref>{{Cita web|url=https://www.lestradedellinformazione.it/rubriche/le-strade-della-cultura/la-nascita-della-fiat-e-i-primi-modelli-di-automobili|titolo=La nascita della FIAT e i primi modelli di automobili|data=30 aprile 2020|accesso=12 dicembre 2020}}</ref>
La '''FIAT''' ([[acronimo]] della '''Fabbrica Italiana Automobili Torino''') nasce nel [[1899]] come casa produttrice [[Italia|italiana]] di [[Autovettura|automobili]], ad opera di [[Giovanni_Agnelli_(senior) | Giovanni Agnelli]] e di diversi altri soci, per poi svilupparsi in numerosi settori dando vita al più importante gruppo finanziario e industriale privato italiano. Ha da sempre sede a [[Torino]], in [[Piemonte]], nell'[[Italia]] nord-occidentale.
 
Visto il successo ottenuto dalla "Welleyes" alla sua presentazione, Bricherasio e Gatti proposero a un gruppo di conoscenti di acquisire le esperienze, le maestranze e la competenza della "Accomandita Ceirano & C." per trasferirle su scala industriale, come già avveniva nella fabbriche dell'Europa settentrionale.
==Storia e direzione aziendale==
[[File:Delleani 01-2.jpg|thumb|upright=1.4|[[Lorenzo Delleani]], ''I fondatori della FIAT''.<br />Sono raffigurati nel dipinto, secondo la numerazione: 1. Damevino, 2. Goria Gatti, 3. Biscaretti di Ruffia, 4. Racca, 5. Cacherano di Bricherasio, 6. Ceriana Mayneri, 7. Agnelli, 8. Scarfiotti, 9. Ferrero]]
[[Immagine:Fiat logo.png|thumb|left|150px|Il vecchio logo FIAT, dal 1969 al 1999]]
Oltre ai due promotori, si mostrarono disposti a partecipare il conte [[Roberto Biscaretti di Ruffia]], il marchese [[Alfonso Ferrero de Gubernatis Ventimiglia]], il banchiere e industriale della seta [[Michele Ceriana Mayneri]], l'avvocato Carlo Racca, il possidente Lodovico Scarfiotti, l'agente di cambio Luigi Damevino e l'industriale della cera Michele Lanza.
La costituenda società non era ancora stata ufficializzata che la stampa piemontese già pubblicava la notizia come certa.
{{Citazione|Siamo informati che sull'iniziativa dei più noti automobilisti torinesi, si è costituita una società anonima, col capitale di un milione circa, per la costruzione e il commercio degli automobili. Mandiamo a questa società, la cui opportunità sarà da tutti riconosciuta, i nostri migliori augurii, persuasi che con tale vigore di energie e potenza di capitale, non potrà a meno di dare valido impulso allo sviluppo dell'automobilismo italiano.|da ''L'Automobile'' del 1º luglio 1899}}
Il gruppo di notabili, dopo vari incontri tenuti nel [[caffé Burello|caffè di ''madame'' Burello]] per fissare le linee dell'accordo e dopo aver ottenuto l'appoggio finanziario del "[[Banco di Sconto e Sete]]" di Torino, si riunì a Palazzo Bricherasio per sottoscrivere l'atto di "Costituzione della Società Anonima Fabbrica Italiana di Automobili –Torino" redatto dal cav. dott. Ernesto Torretta, notaio patrimoniale della Real Casa: era l'11 luglio 1899.<ref>{{cita web|url=http://www.fiatspa.com/it-IT/group/history/Pages/18991919.aspx|titolo=Storia 1899/1910|editore=[[Fiat S.p.A.|fiatspa.com]]|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120829064818/http://www.fiatspa.com/it-IT/group/history/Pages/18991919.aspx|dataarchivio=29 agosto 2012}}</ref> I soci versarono un capitale di 800.000 lire in 4.000 azioni e affidarono la presidenza a Ludovico Scarfiotti.
 
Occorre aggiungere che, il giorno precedente alla costituzione della società, Michele Lanza decise di ritirarsi, abbandonando il sodalizio FIAT. Lanza aveva già realizzato in proprio, nel 1895, una delle prime automobili italiane e, ben conoscendo le difficoltà tecniche a cui si andava incontro, riteneva inopportuno escludere Giovanni Battista Ceirano dalla società, principale esperto meccanico, per mere questioni di rango. Parte della quota azionaria destinata a Lanza venne assunta dal possidente [[Giovanni Agnelli (imprenditore 1866)|Giovanni Agnelli]], coinvolto ''in extremis'' dall'amico ed ex commilitone Scarfiotti, mentre la rimanente quota azionaria venne sostenuta dal Banco di Sconto e Sete.
Dopo un primo periodo di difficile sviluppo, segnato da diverse ricapitalizzazioni e da modifiche nella composizione del capitale azionario (non sempre in maniera pacifica ma anche sfociate in processi clamorosi per l'epoca), la proprietà della casa automobilistica viene assunta quasi integralmente da Giovanni Agnelli, che diventerà [[senatore]] durante il [[Fascismo]] e resterà a capo dell'azienda sino al termine della [[Seconda Guerra Mondiale]].
[[File:Atto Costitutivo Fiat.jpg|thumb|upright=1.4|L'Atto Costitutivo della Fiat datato 11 luglio 1899]]
Dopo aver rischiato di perdere la proprietà dell'azienda per la propria compromissione con il regime fascista, Agnelli passa il comando a [[Vittorio Valletta|Valletta]], essendo l'unico figlio maschio, Edoardo, morto in un incidente aereo. Valletta, uomo di qualità non comuni, si occupò di reggere per conto della [[famiglia Agnelli]] una delle poche aziende italiane non completamente inginocchiate dalla disfatta, riuscì a farla rialzare e contemporaneamente fornì l'opportuna preparazione al ruolo che appena possibile avrebbe dovuto assumere il giovane discendente "primo in linea dinastica" (definizione attribuita a [[Indro Montanelli|Montanelli]]).
Durante la prima seduta, il consiglio di amministrazione della neonata '''FIA''' (Fabbrica Italiana Automobili) deliberò l'acquisto dell'"Accomandita Ceirano & C.", liquidando Ceirano con la somma di 20 000 lire, oltre ad assumerlo quale agente di vendita. La prima vettura costruita dalla FIAT fu il modello "3½ HP", copia della "Welleyes" e prodotta in otto esemplari nel corso del 1899. Sempre in quell'anno, l'azienda mutò la denominazione in '''FIAT''' dietro suggerimento di Aristide Faccioli e con l'entusiastico sostegno di Cesare Goria-Gatti che, dalle colonne del giornale ''L'Automobile'', invitava all'adozione di tale acronimo anche per il suo benaugurante significato latino (terza persona singolare del congiuntivo presente del verbo ''fio'' = che sia, che divenga) circa il futuro dell'intrapresa.<ref>dal fondo di Cesare Goria Gatti su ''L'Automobile'' del 15 ottobre 1899: « [...] oltre a racchiudere le iniziali della ragione sociale e della città che ne è sede, suona buon augurio di questo meccanismo che si presenta sotto così buoni auspici e con tali ottime prove...»</ref> L'unico a sollevare alcune perplessità fu Emanuele Cacherano di Bricherasio, cui l'acronimo pareva richiamarsi a concetti biblico-religiosi, in contrasto con le sue convinzioni socialiste<ref>Renzo Rossotti, ''Quel nome è simpatico e scattante'', La Stampa, 27 marzo 1986, pag.3</ref>.
 
Le prime otto vetture furono realizzate nell'acquisita officina Ceirano, poi la produzione si trasferì nel nuovo opificio di corso Dante Alighieri, terminato a tempo di record nei primi mesi del 1900.
[[Gianni Agnelli]], l'erede, divenne presidente della FIAT nel [[1966]] e lo rimase fino al compimento del 75° compleanno, quando le norme statutarie lo obbligano a cedere la presidenza.
La FIAT iniziò la costruzione del famoso stabilimento produttivo denominato [[Lingotto (comprensorio)|Lingotto]] nel 1916 e lo fece entrare in funzione nel 1923.
La carica viene assunta prima dall'ex amministratore delegato Cesare Romiti e poi da un manager genovese che per molti anni ha lavorato alla General Electric negli USA, Paolo Fresco.
La crisi del gruppo porta il fratello [[Umberto Agnelli|Umberto]] alla presidenza e dopo la morte di Umberto è la volta di [[Luca Cordero di Montezemolo]]; l'erede designato dalla [[famiglia Agnelli]], [[John Elkann]], è stato nominato vice presidente all'età di 28 anni e altri membri della famiglia fanno parte del consiglio di amministrazione. L'Amministratore Delegato, Giuseppe Morchio, dimissionario, è stato sostituito da Sergio Marchionne, che lo ha sostituito dal [[1 giugno]] [[2004]].
 
A partire dalla [[guerra di Libia]] la Fiat convertì parte della sua produzione verso la fabbricazione di armi, contribuendo con mitragliatrici ed esplosivi, oltre che con mezzi terrestri, navali e aeronautici, allo sforzo bellico dell'Italia sia nella prima che nella seconda guerra mondiale.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfoglio.it/gli-inserti-del-foglio/2016/08/22/news/fiat-in-trincea-103028/|titolo=Fiat in trincea|sito=www.ilfoglio.it|lingua=it|accesso=11 maggio 2024}}</ref>
La gestione di Gianni Agnelli segnò il passaggio dell'(ormai) romantica fabbrichetta ottocentesca dal rango di industria cittadina alla configurazione di azienda multinazionale plurisettoriale. La crescita, certo aiutata anche dal c.d. "boom economico" degli anni '60, fu ineguagliabile in campo nazionale e comunque di rilievo anche nei paragoni con l'estero.
[[File:Auto-des-Jahres-2012-Logo.svg|sinistra|miniatura|Il marchio Fiat è, al 2025, quello ad aver vinto più volte il premio [[Auto dell'anno]] dalla sua introduzione (ben 9).]]
Dopo un primo periodo di difficile sviluppo, segnato da diverse ricapitalizzazioni e da modifiche nella composizione del capitale azionario (non sempre in maniera pacifica ma anche sfociate in processi clamorosi per l'epoca), la proprietà della casa automobilistica viene assunta quasi integralmente da Giovanni Agnelli, che diventerà senatore durante il fascismo e resterà a capo dell'azienda sino al termine della seconda guerra mondiale.
 
Dopo aver rischiato di perdere la proprietà dell'azienda per la propria compromissione con il regime fascista, Agnelli passa il comando a Vittorio Valletta, essendo morto in un incidente aereo l'unico figlio maschio, Edoardo. Valletta, uomo di qualità non comuni, si occupò di reggere per conto della famiglia Agnelli una delle poche aziende italiane non completamente inginocchiate dalla disfatta, riuscì a farla rialzare e contemporaneamente fornì l'opportuna preparazione al ruolo che appena possibile avrebbe dovuto assumere il giovane discendente "primo in linea dinastica" (definizione attribuita a [[Indro Montanelli]]).
Le attività e le strategie del gruppo, in origine dirette alla sola produzione industriale di autovetture (e poco dopo anche di veicoli industriali e agricoli), con il passare del tempo ed a causa delle mutate condizioni di mercato e del consolidato assetto di gruppo, sono andate verso una diversificazione in molti altri settori. Il gruppo ha al momento attività in una vasta gamma di settori dell'industria e nei servizi finanziari. Si tratta del maggiore gruppo aziendale italiano, che vanta inoltre significative attività anche all'estero, ov'è presente in 61 nazioni con 1063 aziende che impiegano oltre 223.000 persone, 111.000 delle quali al di fuori dell'Italia.
 
[[Gianni Agnelli]], l'erede, divenne presidente della FIAT nel 1966 e lo rimase fino al compimento del 75º compleanno, quando le norme statutarie lo obbligarono a cedere la presidenza.
La FIAT iniziò la costruzione del famoso stabilimento produttivo denominato [[Lingotto]] nel [[1916]] e lo fece entrare in funzione nel [[1923]].
 
La carica venne assunta prima (1996) dall'ex amministratore delegato [[Cesare Romiti]] e poi (1998) dal genovese Paolo Fresco, in arrivo dagli Stati Uniti d'America, ex vicepresidente della [[General Electric]].
==Storia dei modelli Fiat fino al 1945==
La prima produzione di autovetture, datata [[1900]], avvenne con l'utilizzo di 150 operai nello stabilimento in Corso Dante a Torino. Da lì uscirono 24 autoveicoli modello ''Fiat 3/12hp'', di cui una curiosità era la mancanza della retromarcia. Ancora nel [[1903]] la produzione era limitata a 103 pezzi di auto.
Al [[1902]] risale anche la prima affermazione della casa nelle competizioni automobilistiche, quando, con alla guida [[Vincenzo Lancia]] si aggiudica una gara locale piemontese la ''Torino Sassi-[[Superga]]''.
 
La crisi del gruppo portò il fratello [[Umberto Agnelli|Umberto]] alla presidenza (2003)<ref>{{Cita web|url=https://www.britannica.com/money/Umberto-Agnelli|titolo=Umberto Agnelli|accesso=12 dicembre 2024|lingua=en}}</ref> e dopo la morte di Umberto fu la volta (dal 2004 al 2010) di [[Luca Cordero di Montezemolo]]<ref>{{Cita web|url=https://www.thegentlemansjournal.com/article/story-multibillionaire-saved-ferrari/|titolo=The story of the billionaire who saved Ferrari|accesso=12 dicembre 2024|lingua=en}}</ref>. L'erede designato dalla famiglia Agnelli, [[John Elkann]], fu nominato vicepresidente all'età di 28 anni e altri membri della famiglia entrarono a far parte del consiglio di amministrazione. L'amministratore delegato Giuseppe Morchio, dimissionario, venne sostituito da [[Sergio Marchionne]] dal 1º giugno 2004.
Sempre al primo decennio del [[XX secolo]] risalgono le prime diversificazioni della Fiat nel campo dei veicoli commerciali, dei [[tram]], degli [[autocarro|autocarri]] e dei motori marini. La società inizia anche un'attività all'estero con la fondazione della ''Fiat Automobile Co'' negli [[Stati Uniti]] nel [[1908]]; nel frattempo si amplia anche il numero delle persone occupate, giunte a 2500 unità nel [[1906]].
Nel 1908 viene messa in produzione la ''Fiat 1 Fiacre'', prima autovettura destinata alla funzione di [[taxi (trasporto)|taxi]] e di cui vennero esportati numerosi esemplari nelle più importanti città come [[Parigi]], [[Londra]] e [[New York]].
 
La gestione di Gianni Agnelli incrementò notevolmente la vocazione multinazionale e plurisettoriale dell'azienda, una vocazione che affondava le proprie radici nelle realtà industriali create dalla Fiat in tutta Europa, già nel primo ventennio del secolo. La crescita, certo aiutata anche dal cosiddetto "boom economico" degli anni sessanta, fu rilevante sia in campo nazionale sia nei mercati esteri.
Poco prima dello scoppio della [[prima guerra mondiale]], la società torinese rinnova totalmente la gamma di autovetture in produzione con la presentazione dei modelli ''1,2,3,4,5,6''; di questi modelli va ricordata la presenza dei primi esempi di [[batteria (chimica)|batteria]] e di trasmissione a [[giunto cardanico|cardano]].
Nel [[1911]] l'azienda si cimenta nella costruzione di un'autoveicolo specifico per battere il record mondiale di velocità: a tal fine costruisce la ''Fiat 300 hp Record'', un'auto di quasi 29.000 [[cc]] e 290 [[cavallo vapore|cv]] di potenza, in grado di sfiorare i 300 kmh.
 
Le attività e le strategie del gruppo, in origine dirette alla sola produzione industriale di autovetture (e poco dopo anche di [[autocarro|veicoli industriali]] e [[trattore agricolo|agricoli]]), con il passare del tempo e a causa delle mutate condizioni di mercato e del consolidato assetto di gruppo, sono andate verso una diversificazione in molti altri settori. Il gruppo ha al momento attività in una vasta gamma di settori dell'industria e nei servizi finanziari.
Sempre prima dello scoppio della guerra l'azienda madre fonda la ''Fiat lubrificanti'', allarga le sue attività estere con l'apertura di una società in [[Russia]] e inizia la produzione in serie della ''Fiat Zero'' di cui costruirà circa 2000 esemplari, forniti anche di impianto elettrico. Naturalmente la produzione civile viene quasi completamente convertita ad uso bellico durante il conflitto e il modello ''Fiat 501'' viene assemblato soprattutto per il [[Regio Esercito]].
 
Si tratta del maggiore gruppo aziendale italiano, che vanta inoltre significative attività anche all'estero, dove è presente in 61 nazioni con 1 063 aziende che impiegano oltre 223 000 persone, 111 000 delle quali al di fuori dell'Italia.
Alla ripresa produttiva post bellica nel [[1919]] l'azienda torinese presenta la ''Fiat 501'' ad uso civile, di cui riesce a mettere sul mercato quasi 45.000 unità. Nel frattempo prosegue anche la diversificazione nel campo dei veicoli industriale e dell'accessoristica; quest'ultima rappresentata dalla fondazione della [[Magneti-Marelli]].
 
=== Modelli pre-bellici e bellici ===
Dopo la visita del Senatore Agnelli agli stabilimenti della [[Ford]], fondata da [[Henry Ford]] nel [[1903]] negli [[USA]], appare evidente che l'unica via percorribile sia quella di operare in serie, attraverso la [[catena di montaggio]]. Le prime manifestazioni del nuovo metodo di costruzione sono evidenti dopo l'inaugurazione del [[Lingotto]], modernissimo stabilimento di 153.000 mq, disposto su 5 piani e con la presenza sul tetto di una pista di prova per i nuovi modelli.
La prima produzione di autovetture, datata 1900, avvenne con l'utilizzo di 150 operai nello stabilimento in Corso Dante a Torino. Da lì uscirono 24 autoveicoli modello [[FIAT 3 ½ HP]], di cui una curiosità era la mancanza della retromarcia. Nel 1903 la produzione era limitata a 103 pezzi di auto.
[[File:1909 Fiat 16hp, 2010cc, 65kmh.JPG|thumb|La [[Fiat Tipo 1]], primo taxi costruito dalla casa torinese, nel 1908]]
Al 1902 risale anche la prima affermazione della casa nelle competizioni automobilistiche, quando, con alla guida [[Vincenzo Lancia]], si aggiudica una gara locale piemontese la "Torino Sassi-[[Superga]]".
 
Sempre nel primo decennio del XX secolo risalgono le prime diversificazioni della Fiat nel campo dei veicoli commerciali, dei [[tram]], degli [[autocarro|autocarri]] e dei motori marini; nel frattempo si ampliò anche il numero delle persone occupate, giunte a 2 500 unità nel 1906. Nel 1908 venne messa in produzione la [[Fiat Tipo 1|Fiat 1 Fiacre]], prima autovettura destinata alla funzione di un [[taxi]] di cui vennero esportati numerosi esemplari nelle più importanti città come Parigi, Londra e New York.
I modelli in produzione negli [[anni 1920|anni '20]] spaziano dall'utilitaria ''Fiat 509'' alla lussuosa berlina ''Fiat 529'' equipaggiata di freni su tutte le 4 ruote e di volante regolabile.
Una innovazione tecnologica importante è quella del [[1928]] dove la Fiat, prima al mondo, utilizza l'[[alluminio]] per la costruzione delle teste dei motori.
 
La società iniziò anche un'attività all'estero con la fondazione nel 1908 della ''Fiat Automobile Co'' negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e la successiva costruzione nel 1909 dello stabilimento di [[Poughkeepsie]]; fino al 1917 vi furono prodotti, soprattutto assemblando pezzi in arrivo dall'Italia, alcuni modelli, i Type 53, 54, 55 e 56 assimilabili agli equivalenti Tipo 3, 4 e 5 prodotti in Italia<ref>{{Cita web |url=https://www.hagerty.com/articles-videos/articles/2018/05/22/when-fiat-built-cars-in-america |titolo=For a brief spell, Fiat built cars in America |data=22 maggio 2018 |lingua=en |accesso=25 giugno 2019}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://dragoneclassic.com/the-9-liter-fiat-type-55-fleetwood-roadster/ |titolo=The 9 Liter 1912 FIAT Type 55 Fleetwood Roadster |lingua=en |accesso=25 giugno 2019 |dataarchivio=24 giugno 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190624015418/https://dragoneclassic.com/the-9-liter-fiat-type-55-fleetwood-roadster/ |urlmorto=sì }}</ref>.
[[Immagine:Fiat 500 Topolino.jpg|thumb|200px|Fiat 500 Topolino]]
Il decennio antecedente lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] è caratterizzato dalla politica autarchica voluta da [[Benito Mussolini|Mussolini]] che impedisce uno sviluppo all'estero dell'azienda, ma che aiuta nell'espansione sul mercato interno. É di questo periodo il debutto della [[Fiat 508 Balilla]], presentata nel [[1932]], inizialmente fornita di cambio a 3 marce e in un secondo tempo (dal 1934) con uno più moderno a 4, che segna il nuovo record di produzione per la Fiat con oltre 110.000 esemplari. Pochi anni dopo il record verrà sbriciolato con la [[Fiat 500]], conosciuta nella prima versione con il nomignolo di ''Topolino'' e che, presentata nel [[1936]], in un ventennio di produzione riuscì a raggiungere l'invidiabile cifra di oltre 500.000 unità.
Appena prima dello scoppio della guerra viene inaugurato anche il nuovo stabilimento di ''Mirafiori'' dove viene iniziata la turnazione del lavoro sull'arco delle 24 ore.
 
Poco prima dello scoppio della [[prima guerra mondiale]], la società torinese rinnovò totalmente la gamma di autovetture in produzione con la presentazione dei modelli [[Fiat Tipo 1|1]], [[Fiat Tipo 2|2]], [[Fiat Tipo 3|3]], [[Fiat Tipo 4|4]], [[Fiat Tipo 5|5]], [[Fiat Tipo 6|6]]; di questi modelli va ricordata la presenza dei primi esempi di [[Batteria piombo-acido|batteria]] e di trasmissione a [[giunto cardanico|cardano]]. Nel 1911 l'azienda si cimentò nella costruzione di un autoveicolo specifico per battere il record mondiale di velocità: a tal fine fabbricò la [[Fiat S76 Record]], un'auto da 28.353 cm³ e 290 [[cavallo vapore|CV]] di potenza, in grado di sfiorare i 300 km/h.
Un modello che non può essere dimenticato é la [[Fiat 6 cilindri 1500]], lanciata alla fine del [[1935]], che si distingue per una innovativa linea aerodinamica e filante della carrozzeria; questa nuova linea, molto accattivante, sarà estesa (ovviamente in formato ridotto) dalla ''Topolino'' nel [[1936]] e dalla [[Fiat Nuova Balilla 1100]], la prima Fiat a fregiarsi del titolo di ''1100'',che sarà immessa sul mercato nel giugno [[1937]].
L'ultimo prodotto anteguerra - uscito nel [[1938]] - é l'ammiraglia [[Fiat 2800]] : per ovvie ragioni (la natura stssa della vettura e lo scoppio della seconda guerra mondiale) questo modello, che inaugura, in casa Fiat, una nuova forma del cofano (un muso detto a spartivento) sarà costruito (anche in versione "militare") in soli 621 esemplari sino al [[1944]].
 
[[File:Fiat 509 06011702.jpg|thumb|left|Una [[Fiat 509]]]]
La seconda guerra mondiale porta ad una drastica riduzione della produzione di autovetture con una conversione delle linee alla costruzione di veicoli commerciali richiesti dalla macchina bellica. Gli impianti subiscono gravissimi danni a causa dei bombardamenti e vengono pressoché fermati.
 
Sempre prima dello scoppio della guerra l'azienda madre fondò la "Fiat lubrificanti", allargò le sue attività estere con l'apertura di una società in [[Russia]] e iniziò la produzione in serie della [[Fiat Zero]] di cui costruirà circa 2 000 esemplari, forniti anche di impianto elettrico. Naturalmente la produzione civile venne quasi completamente convertita a uso bellico durante il conflitto e il modello [[Fiat 501]] venne assemblato soprattutto per il [[Regio Esercito]].
==La produzione Fiat del dopoguerra==
 
Alla ripresa produttiva post bellica nel 1919 l'azienda torinese presentò la "Fiat 501" a uso civile, di cui riuscì a mettere sul mercato quasi 45 000 unità. Nel frattempo proseguì anche la diversificazione nel campo dei veicoli industriali e dell'accessoristica; quest'ultima rappresentata dalla fondazione della [[Magneti Marelli]].
La fine del conflitto mondiale lascia un cumulo di macerie degli impianti industriali e si somma, per l'azienda, alla morte del suo co-fondatore e il conseguente passaggio della dirigenza all'Ing. Valletta: solo nel [[1948]] e grazie agli aiuti stanziati dal [[Piano Marshall]] terminano i lavori di ricostruzione degli stabilimenti e riprende la produzione di autovetture, sempre con i modelli progettati nell'anteguerra, come la Topolino.
 
Nel 1920 la FIAT, con un capitale versato pari a 200 milioni di lire, occupava 25&#160;000 operai e 2&#160;500 impiegati, costruendo oltre 100 veicoli ogni giorno, tra [[autovetture]], [[autocarri]] e [[Trattrice agricola|trattrici agricole]]. La produzione dei suoi vari opifici, che raggiungevano la superficie coperta di 1.300.000 metri quadrati, era anche estesa alla costruzione di [[aeroplani]] e di motori per l'aviazione, per la nautica e per l'industria, oltre al [[Materiale rotabile|materiale ferroviario]] e alla realizzazione di [[Acciaio|acciai speciali]].<ref>"Comunicato FIAT", ''La Stampa Sportiva'', 18 aprile 1920, p. 8</ref>
Solo nel [[1950]] avviene la presentazione di un modello veramente nuovo, la [[Fiat 1400]]; sarà il primo modello con carrozzeria portante e fornito di serie di impianto di riscaldamento. Negli anni immediatamente successivi verranno presentati anche dei veicoli "inusuali" nella produzione dell'azienda fino ad allora: la ''Fiat Campagnola'', mezzo fuoristrada di derivazione della mitica ''Jeep'' utilizzata dall'esercito americano durante la guerra e la ''Fiat 8V'', una berlinetta sportiva a 2 posti caratterizzata dalle sospensioni a 4 ruote indipendenti, novità per l'azienda torinese. Altro traguardo importante raggiunto nel [[1951]] è rappresentato dalla presentazione di un [[aereo]] il modello G80, primo [[jet]] costruito in Italia.
 
I modelli in produzione negli anni '20 spaziavano dall'utilitaria [[Fiat 509]] alla lussuosa berlina [[Fiat 519]], equipaggiata di freni su tutte le 4 ruote e di volante regolabile.
Nel [[1953]] l'occupazione negli stabilimenti raggiunge la cifra di 71.000 unità mentre nel campo della tecnica viene prodotta la prima versione della Fiat 1400 con motorizzazione [[motore Diesel|Diesel]] ripresa da un mezzo commerciale prodotto in precedenza. Dello stesso anno è la commercializzazione del modello [[Fiat 1100]] nella sua nuova edizione a struttura portante denominato e conosciuto come "modello 103" e considerato un po' come l'erede della mitica ''Balilla''.
Un'innovazione tecnologica importante fu quella del 1928, dove la Fiat, prima al mondo, utilizzò l'[[alluminio]] per la costruzione delle teste dei motori.
 
Dopo la visita del Senatore Agnelli agli stabilimenti della [[Ford]], fondata da [[Henry Ford]] nel 1903 negli Stati Uniti d'America, apparve evidente che l'unica via percorribile fosse quella di operare in serie, attraverso la catena di montaggio. Le prime manifestazioni del nuovo metodo di costruzione furono evidenti dopo l'inaugurazione del [[Lingotto (comprensorio)|Lingotto]], modernissimo stabilimento di 153 000 m<sup>2</sup>, disposto su cinque piani e con la presenza sul tetto di una pista di prova per i nuovi modelli.
[[Immagine:Fiat 500.jpg|thumb|200px|Fiat Nuova 500]]
Il [[1955]] è caratterizzato dalla presentazione della [[Fiat 600]], primo tentativo di motorizzazione di massa degli italiani, seguito dalle [[Fiat 500|Nuova 500]] nel [[1957]], la [[Fiat 1800|Fiat 1800/2100]] nel [[1959]] e dalla [[Fiat 1300/1500]] nel [[1961]].
 
[[File:Fiat500topolino.jpg|thumb|[[Fiat 500 Topolino]]]]
Nell'arco di pochi anni la società cercò di coprire le varie richieste degli automobilisti spaziando dalle piccole cilindrate alle grandi berline e presentando i vari modelli con allestimenti berlina, giardinetta, coupé e spyder, diventando, in quanto azienda automobilistica più grande, uno dei perni del cosidetto ''boom economico'' di quegli anni.
 
Il decennio antecedente lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] è caratterizzato dalla politica autarchica voluta da Mussolini che impedì uno sviluppo all'estero dell'azienda, ma che aiutò nell'espansione sul mercato interno. Fu di questo periodo l'esordio della [[Fiat 508 Balilla]], presentata nel 1932, inizialmente fornita di cambio a 3 marce e in un secondo tempo (dal 1934) con uno più moderno a 4, che segnò il nuovo record di produzione per la Fiat con oltre 110 000 esemplari. Pochi anni dopo il record fu sbriciolato con la [[Fiat 500 "Topolino"|Fiat 500]], conosciuta nella prima versione con il nomignolo di ''Topolino'' e che, presentata nel 1936, in un ventennio di produzione riuscì a raggiungere l'invidiabile cifra di oltre 500 000 unità.
Nel [[1964]] viene messa in produzione un'altra autovettura destinata ad un notevole successo, la [[Fiat 850]], nella sua classica versione berlina e in quelle, altrettanto di successo, coupé e spyder. Nel [[1966]], stesso anno in cui avviene il passaggio di consegne tra Valletta e l'Avv. Gianni Agnelli, viene presentata la vettura più sportiva della gamma, la [[Fiat Dino]] progettata in parte con la [[Ferrari]] che ne presenta un modello omologo.
 
[[File:Fiat 1100 103.jpg|thumb|left|[[Fiat 1100]]]]
I primi anni della nuova gestione sono caratterizzati da nuovi modelli che man mano sostituiscono quelli prodotti nel primo dopoguerra, presentando nel [[1967]] la [[Fiat 124]] che riesce a fregiarsi del titolo di [[Auto dell'anno]] e sulla cui meccanica la [[Pininfarina]] crea un modello spyder molto apprezzato. Nel [[1968]] esce la [[Fiat 125]] e contemporaneamente l'azienda intensifica la sua presenza produttiva nel Sud Italia; inoltre acquista parte della [[Ferrari]] e la totalità della [[Lancia (industria)|Lancia]].
Il [[1969]] vede la presentazione della prima autovettura torinese con il motore e la trazione anteriori, la [[Fiat 128]], anch'essa destinata ad un buon successo di vendita e a fregiarsi del titolo di Auto dell'anno. Dello stesso anno è anche la [[Fiat 130]] ammiraglia della casa con il suo motore da 2900 cc.
 
Appena prima dello scoppio della guerra venne inaugurato anche il nuovo stabilimento di [[Fiat Mirafiori|Mirafiori]], dove ebbe inizio la turnazione del lavoro sull'arco delle 24 ore.
L'inizio degli [[anni 1970|anni '70]], oltre che rappresentare l'inizio della produzione di autovetture all'estero con l'inaugurazione dello stabilimento in [[Unione Sovietica]], vede la presentazione sui mercati mondiali del modello [[Fiat 127]], erede della Fiat 850 e di cui, nei soli primi 3 anni di produzione, ne verranno costruiti oltre un milione di esemplari.
 
Un modello che non può essere dimenticato è la [[Fiat 1500 (1935)|Fiat 6 cilindri 1500]], lanciata alla fine del 1935, che si distinse per un'innovativa linea aerodinamica e filante della carrozzeria; questa nuova linea, molto accattivante, fu estesa (ovviamente in formato ridotto) dalla "Topolino" nel 1936 e dalla [[Fiat 1100|Fiat Nuova Balilla 1100]], la prima Fiat a fregiarsi del titolo di "1100", che fu immessa sul mercato nel giugno 1937.
[[Immagine:Fiat 126.jpg|thumb|200px|Fiat 126]]
L'ultimo prodotto anteguerra - uscito nel 1938 - fu l'ammiraglia [[Fiat 2800]]: per ovvie ragioni (la natura stessa della vettura e lo scoppio della seconda guerra mondiale) questo modello, che inaugurò, in casa Fiat, una nuova forma del [[cofano]] (un muso detto a spartivento) fu costruito (anche in versione "militare") in soli 621 esemplari sino al 1944.
Il [[1972]] porta contemporaneamente nuovi modelli in vari segmenti di mercato, quello delle utilitarie con la sostituzione della Fiat 500 con la nuova [[Fiat 126]], quello delle berline di gamma alta con la [[Fiat 132]] e quello delle autovetture sportive con la [[Fiat X1/9]]. Dopo alcuni anni di poche novità significative, dovuto anche alle prime crisi petrolifere, esce nel [[1974]] la sostituta della Fiat 124, la nuova [[Fiat 131]] assemblata nello stabilimento di Mirafiori con l'uso di nuove tecnologie in parte robotizzate.
 
La seconda guerra mondiale portò a una drastica riduzione della produzione di autovetture, con una conversione delle linee alla costruzione di veicoli commerciali richiesti dalle esigenze belliche. Gli impianti subirono gravissimi danni a causa dei bombardamenti e furono pressoché fermati.
Nel [[1978]] esce in produzione la [[Fiat Ritmo]], autovettura che si distacca notevolmente nelle linee da tutta la produzione precedente e che ha la caratteristica curiosa di dover essere messa sul mercato degli Stati Uniti con un altro nome, ''Fiat Strada'', a causa della presenza sul mercato di un tipo omonimo di profilattici.
In questo stesso anno l'azienda subisce un radicale cambiamento di struttura con la creazione della ''Fiat Auto Spa'' sotto cui vengono raggruppate tutte le aziende del gruppo attive nel comparto [[autovettura|automobilistico]] (Fiat, Lancia, Autobianchi, Ferrari e Abarth) scindendo le attività collaterali in nuove ragioni sociali come ''Fiat Ferroviaria'', ''Fiat Avio'' e ''Fiat trattori''. Nel frattempo anche tutta la produzione di veicoli industriali aveva perso la denominazione di ''Fiat'' per essere inglobata nel marchio [[Iveco]].
In effetti, fino agli anni '70, il marchio Fiat era stato apprezzato anche per la produzione di autocarri, ma ancora di più per la produzione di furgoni come il [[Fiat 242]], il [[Fiat Daily|Daily]] che l'ha sostituito, e per la serie di mezzi il cui nome è stato preso da famose monete del passato come il [[Fiat Marengo|Marengo]], [[Fiat Fiorino|Fiorino]] (su meccanica della Fiat 127), [[Fiat Talento|Talento]].
 
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L'inizio degli [[anni 1980|anni '80]] presentano un ulteriore ringiovanimento della gamma con le [[Fiat Panda]] del 1980 in sostituzione della Fiat 126, della [[Fiat Argenta]] in sostituzione della Fiat 132 nel [[1981]] e della [[Fiat Regata]] che prende il posto della Fiat 131 nel [[1983]].
 
=== La produzione Fiat del dopoguerra ===
[[Immagine:Fiat Uno rally.jpg|thumb|200px|FIAT Uno Rally]]
[[File:Fiat 500 B.JPG|thumb|La 500 B trasformabile del 1948: la vettura e il posto di guida. Si noti la doppia racchetta del tergicristallo, in pratica l'unico particolare (assieme al sistema d'apertura del cofano motore) che consente di distinguere la 500 B dalla precedente 500, dotata di racchetta unica]]
Forse un capitolo a parte merita la presentazione, datata [[1984]] della [[Fiat Uno]], degno successore della Fiat 127, si merita anch'essa il titolo di Auto dell'anno, è la prima autovettura della casa il cui motore è prodotto negli stabilimenti di [[Termoli]] ed è a tutt'oggi il modello Fiat che vanta il più grande numero di esemplari costruiti, oltre 3.000.000.
 
La fine del conflitto mondiale lasciò un cumulo di macerie degli impianti industriali e si sommò, per l'azienda, alla morte del suo cofondatore e il conseguente passaggio della dirigenza al prof. Valletta: solo nel [[1948]], e grazie agli aiuti stanziati dal [[Piano Marshall]], terminarono i lavori di ricostruzione degli stabilimenti e riprese in pieno la produzione di autovetture. Già sul finire del [[1945]], comunque, cominciarono a lasciare la fabbrica le prime autovetture: la gamma era quella dell'anteguerra (decurtata della grossa "2800" da rappresentanza) e comprendeva dunque tre modelli di base: la 500 "Topolino", la 1100 e la sei cilindri [[Fiat 1500 (1935)|1500]].
Nel [[1985]] vede la luce il primo esemplare frutto della collaborazione tra le aziende del gruppo, utilizzando la stessa meccanica, la Fiat presenta la [[Fiat Croma|Croma]] contemporaneamente alla [[Lancia Thema]] e alla [[Alfa Romeo 164]].Di quel progetto faceva parte anche la [[Saab]] [[Saab 9000|9000]].
 
Nel 1948, alla fine di giugno, si ebbe il primo rinnovamento del dopoguerra: nacque la 500 B, che differiva dalla precedente soprattutto per una modifica al sistema di distribuzione del motore, che passò dalle "valvole laterali" alle più moderne ed efficienti "valvole in testa", con un guadagno di potenza (da 13 a 16 HP) e di velocità (da 85 a 95 km/h). Praticamente inalterata apparve invece la carrozzeria. Meno di tre mesi dopo, nel settembre del 1948, uscì la prima ''station wagon'' italiana prodotta in serie: si trattava della 500 B "Giardiniera" che, sulla meccanica della 500 B appena immessa sul mercato, montava una carrozzeria molto originale (allora definita "giardiniera"), caratterizzata dalle fiancate in legno: la vetturetta offriva un'abitabilità di 4 posti "veri" più un discreto bagagliaio, sempre con una cilindrata di appena 570 cm³. Contemporaneamente, anche i modelli superiori, 1100 e 1500, vennero "aggiornati" assumendo le nuove denominazioni rispettivamente di "1100 B" e di "1500 D".
Nel [[1988]] esce la [[Fiat Tipo]] che va a sostituire, nel campo delle berline di media cilindrata, la Fiat Ritmo, seguita a distanza di 2 anni dalla presentazione della [[Fiat Tempra]], altro progetto di collaborazione con la [[Alfa Romeo 155]] e la [[Lancia Dedra]].
 
Nel [[1949]] la Topolino cambiò veste e divenne [[Fiat 500 "Topolino"#La "500 C"|500 C]]. A marzo, la nuova versione venne esposta in anteprima al Salone Internazionale dell'Auto di Ginevra: la meccanica era praticamente invariata, mentre la carrozzeria abbandonò i fanali sporgenti dai parafanghi e si fece più arrotondata e moderna. La stessa modifica interessò ovviamente anche la versione "Giardiniera". La presentazione in Italia delle due versioni avvenne due mesi dopo, nel maggio 1949.
[[Immagine:Fiat Seicento.jpg|thumb|200px|FIAT Seicento]]
Sempre del 1988 è la presentazione di un altro modello che ha fatto la storia, purtroppo in questo caso negativa, dell'azienda Fiat, la [[Fiat Duna]], un'autovettura che si rivelò un vero fiasco commerciale e ricordata ancora oggi soprattutto per le battute umoristiche nate intorno a questo modello.
 
[[File:Fiat 1500 E.JPG|left|thumb|La [[Fiat 1500]] E berlina del 1949/50]]
Gli [[anni 1990|anni '90]] sono caratterizzati dell' entrata in produzione dei modelli che vediamo circolare ai giorni nostri e che possiamo, in parte, ritrovare ancora nei listini di vendita odierni come la [[Fiat Cinquecento]] del [[1991]], la [[Fiat Punto|Punto]] e la [[Fiat Coupé|Coupé]] del [[1993]], l'[[Fiat Ulysse|Ulysse]] del [[1994]], le [[Fiat Barchetta]], [[Fiat Bravo|Bravo]] e [[Fiat Brava|Brava]] del [[1995]], la [[Fiat Marea]] del [[1996]] e la [[Fiat Palio]] del [[1997]], la [[Fiat Seicento]] nel [[1998]].
Questi modelli sono caratterizzati dalla presenza di varie motorizzazioni sia benzina che diesel e in taluni casi anche di motori elettrici o a doppio funzionamento.
 
Alla [[Fiera del Levante]] di [[Bari]], nel settembre 1949, il rinnovamento riguardò la 1100 e la 1500, la cui denominazione assunse il suffisso "E": se per la 1100 il rinnovamento era opportuno e comprensibile in quanto il modello era destinato a rimanere in produzione ancora a lungo, lo stesso non si può dire per la sorella maggiore 1500, dal momento che era imminente il lancio dell'erede, la 1400, che nacque appena sei/sette mesi dopo. Comunque, tanto la 1100 E quanto la 1500 E si differenziavano dalle precedenti 1100 B e 1500 D per alcune modifiche estetiche, determinate soprattutto dalla scomparsa della ruota di scorta esterna, ora alloggiata in un apposito vano (avente anche funzioni di bagagliaio) che era accessibile dall'esterno e che venne a integrarsi nella parte posteriore della carrozzeria. Altre modifiche riguardavano i paraurti (irrobustiti) e l'adozione del comando del cambio con leva al volante, secondo l'imperante moda "americana".
==Produzione Fiat attuale==
 
[[File:Fiat 8V 1952.JPG|thumb|La [[Fiat 8V]] nella sua prima versione nel marzo 1952]]
Oltre ai modelli Punto e Barchetta (non più commercializzata in Italia, ma presente ancora nei cataloghi europei) che hanno subito dei restyling e al modello Ulysse che rappresenta la presenza della casa nel segmento delle [[monovolume]], la produzione attuale si compone anche di alcuni altri modelli presentati nel [[XXI secolo|nuovo secolo]].
 
Solo nel [[1950]] ci fu la presentazione di un modello veramente nuovo, la [[Fiat 1400]], che mandò definitivamente in pensione la pur valida sei cilindri 1500; fu il primo modello con carrozzeria portante e fornito di serie di impianto di riscaldamento. Negli anni immediatamente successivi verranno presentati anche dei veicoli "inusuali" nella produzione dell'azienda fino ad allora: nel 1951 uscì la [[Fiat Campagnola]], mezzo fuoristrada di derivazione della statunitense ''Jeep'', utilizzata dall'esercito americano durante la guerra, mentre l'anno dopo (1952) fu la volta della [[Fiat 8V]], una berlinetta sportiva a 2 posti caratterizzata dalle sospensioni a 4 ruote indipendenti, novità per l'azienda torinese. Altro traguardo importante raggiunto nel [[1951]] è rappresentato dalla presentazione di un [[aereo]], il [[Fiat G.80|modello G80]], primo ''[[Aereo a reazione|jet]]'' costruito in Italia.
La società torinese è presente attualmente nel segmento delle utilitarie con la [[Fiat Panda (2003)|Nuova Panda]], la [[Fiat Idea|Idea]] e la Seicento, tra le medie cilindrate sono presenti la [[Fiat Stilo|Stilo]], la [[Fiat Albea|Albea]] (non commercializzata in Italia]], la Palio (non più commercializzata in Italia), la Nuova Punto (conosciuta come la [[Fiat Grande Punto|Grande Punto]]), la [[Fiat Siena|Siena]] (non commercializzata in Italia) e la [[Fiat Croma (Nuova)|Nuova Croma]], tra le monovolume la [[Fiat Multipla]] e la Ulysse.
In una categoria a se stante si può inserire il [[Fiat Doblò|Doblò]], veicolo utilizzabile sia come [[trasporto pubblico|trasporto passeggeri]] che come [[trasporto di merci|trasporto merci]].Il 2006 segnerà il ritorno anche nella categoria dei fuoristrada con il nuovo modello ''[[Fiat Sedici|Sedici]]'' frutto della collaborazione con [[Suzuki]].
 
Nel campo delle utilitarie, il Salone di Bruxelles del gennaio 1952 tenne a battesimo la nuova versione ''station wagon'' della 500 C, definita "Belvedere" e caratterizzata dalla carrozzeria interamente metallica (la precedente "Giardiniera" aveva le fiancate in legno/masonite).
Nel campo dei veicoli commerciali la gamma della Fiat spazia dalle versioni ''Van'' delle autovetture Panda, Seicento, Punto e Stilo, sino a dei modelli specificatamente destinati al mondo del [[trasporto]]: [[Fiat Scudo|Scudo]] e [[Fiat Ducato|Ducato]]
 
[[File:FIAT CAMPAGNOLA fotocolor.JPG|left|thumb|La [[Fiat Campagnola]] (con motore Diesel) del 1953]]
==Il gruppo Fiat==
Il Gruppo FIAT, a partire dalla fine degli [[anni 1960|anni '60]], ha acquistato o si è comunque assicurato il controllo di una vasta gamma di aziende, tra cui:
 
Il 1952 non fu un anno particolarmente ricco di novità, tuttavia, oltre alla Belvedere metallica e alla sportiva 8V, vide la luce il modello [[Fiat 1900|1900]] nelle due versioni: la berlina (quasi identica alla 1400 ma con mascherina con più cromature, [[lunotto]] ampliato e interni più lussuosi) e la due porte denominata "Granluce". La nuova 1900 era caratterizzata, tecnicamente, dall'adozione di uno speciale giunto idraulico che rendeva più fluida la marcia.
* ''Aziende automobilistiche'' - il lungo elenco comprende anche marchi molto noti come la [[Ferrari]], la [[Lancia (industria)|Lancia]], l'[[Autobianchi]] (a suo tempo incorporata dalla Lancia), [[Alfa Romeo]], [[Maserati]] e [[Innocenti]] (i modelli della quale ultima non sono più in produzione dal [[1997]]). FIAT possiede anche fabbriche di veicoli industriali, tra cui l'ormai non più operante [[Officine Meccaniche|OM]] e la [[Iveco]], dove vengono prodotti [[Autocarro|autocarri]] e mezzi commerciali per uso speciale o per trasporti specifici.
 
Da segnalare ancora che, a fine anno, l'autocarro leggero [[Fiat 615]] venne venduto anche con motorizzazione Diesel, un piccolo propulsore di 1,9 litri alimentato a gasolio che equipaggiò, l'anno dopo, la prima autovettura Diesel della Fiat, la 1400 Diesel.
* ''Mezzi agricoli'' - Il gruppo FIAT possiede [[CNH Global]], la [[New Holland]] e la canadese [[Flexy-Coils]].
 
Nel [[1953]] l'occupazione negli stabilimenti raggiunse la cifra di 71 000 unità mentre nel campo della tecnica venne prodotta la prima versione della [[Fiat 1400]] con motorizzazione [[motore Diesel|Diesel]], ripresa dall'autocarro leggero tipo 615. Dello stesso anno fu la commercializzazione del modello [[Fiat 1100]] nella sua nuova edizione a struttura portante denominato e conosciuto come "modello 103" e considerato un po' come l'erede della 508 Balilla. Di questo fortunato modello, destinato a recitare una parte da protagonista tra i modelli Fiat per oltre quindici anni (sarà sostituito dalla [[Fiat 128]] nel 1969), uscì anche, a fine anno, la versione "spinta" TV (Turismo Veloce) seguita, all'inizio del 1954, dalla ''station-wagon'' (Familiare la definizione dell'epoca).
* ''Mezzi per l'edilizia'', prodotti dal [[2002]] da [[FIAT-Kobelco]] (fino a questa data [[FIAT-Hitachi]] Construction) e New Holland Construction.
 
Nel [[1954]] la Fiat non presentò grandi novità: al [[Salone dell'automobile di Torino]] di primavera, a parte la [[Fiat Turbina|vettura sperimentale a Turbina]] (esposta più che altro per scopi pubblicitari) vennero presentate le nuove 1400/1900 nella serie contrassegnata dal suffisso "A" e caratterizzata da una carrozzeria ammodernata e da alcune piccole modifiche meccaniche.
* ''[[Autobus]]'' - prodotti con i marchi FIAT, [[Iveco]] e [[Irisbus]].
 
[[File:White Fiat 500.jpg|thumb|[[Fiat Nuova 500#La .22500 L.22|Fiat 500 L]]]]
* ''Aviazione'' - [[aeroplano|aeroplani]] e relative parti e componenti sono prodotti dalla FIATAvio, che controlla anche EVL, industria aereospaziale.
 
Il [[1955]] fu caratterizzato dal ritiro dal mercato della 500 C e dalla presentazione della [[Fiat 600]], primo modello che veramente diede inizio alla motorizzazione di massa degli italiani, che fu seguita nel [[1956]] dalla originalissima derivata [[Fiat 600 Multipla]], prima "monovolume" italiana.
* ''Veicoli militari'' - veicoli speciali espressamente prodotti per particolari esigenze militari o di polizia ed in genere venduti (anche all'estero) con i marchi FIAT e Iveco.
 
Il [[1956]], Multipla a parte, vide uscire una nuova serie di 1400/1900 (tipo "B") e di 1100/103 (tipo "E") mentre il [[1957]] fu l'anno che segnò la nascita della [[Fiat Nuova 500|Nuova 500]] e di una nuova serie di 1100/103 con "codine" più lunghe pronunciate (definita anche come "modello '58" questa serie di 103, che seguì alla "E" del '56, venne contraddistinta ufficialmente dal suffisso "D").
* ''Parti e componentistica per veicoli'' - la principale azienda produttrice in Italia, la [[Magneti-Marelli]] è di proprietà della FIAT, ed a sua volta possiede gli altri marchi Carello, Automotive Lighting, Siem, Cofap, Jaeger, Solex, Veglia Borletti, Vitaloni, Automotive Lighting e Weber; altri marchi di accessori comprendono Riv-Skf ([[cuscinetto|cuscinetti]] a sfere) e la brasiliana Cofap.
 
Alla fine del [[1957]] uscì anche, in sostituzione della 1100/103 TV, la meno sportiva ma più lussuosa [[Fiat 1200]] "Granluce", che, pur sostanzialmente basata sul corpo vettura della 1100/103, aveva un padiglione assai più moderno e luminoso. Le vendite della 1200 iniziarono nel [[1958]], anno che non registrò alcuna novità di rilievo in casa Fiat.
* ''Acciaieria e metallurgia'' - FIAT possiede la [[Teksid]] e produce macchine industriali (anche per la produzione di auto) con [[Comau]] (ora Comau Systems), che ha comprato l'americana Pico, la Renault Automation e la Sciaky.
 
Il decennio si chiuse, nel [[1959]], con la cessazione della produzione delle ormai superate 1400/1900, sostituite dalle modernissime ancorché "spigolose" [[Fiat 1800|1800/2100]].
* ''Editoria'' - È noto che il gruppo FIAT comprende anche importanti marchi editoriali, come la casa editrice "[[La Stampa]]" (fondata nel [[1926]] insieme al famoso quotidiano), Itedi, Italiana Edizioni. Alcuni quotidiani e periodici nazionali e locali sono controllati attraverso altre aziende del gruppo, tra cui il [[Corriere della Sera]]. La rivendita degli spazi pubblicitari è curata dalla Publikompass, con il Consorzio FIAT Media Center.
 
Nel [[1961]], fu ritirato dalla produzione il tipo 1200, sostituito dalla [[Fiat 1300|1300/1500]].
* ''Servizi finanziari'' - Un'importante compagnia assicuratrice, la Toro Assicurazioni, permette a FIAT di controllare una parte rilevante di questo mercato, anche con compagnie più piccole (quali il Lloyd Italico e Augusta Assicurazioni), e le ha consentito di estendere i servizi con la raccolta previdenziale ed in collaborazione con alcune banche associate.
 
=== Modelli anni sessanta ===
* ''Costruzioni'' - Ingest Facility e FIAT Engineering lavorano in alcuni settori delle costruzioni, mentre l'IPI è una compagnia di mediazione e gestione di patrimoni immobiliari.
Nell'arco di pochi anni la società cercò di coprire le varie richieste degli automobilisti spaziando dalle piccole cilindrate alle grandi berline e presentando i vari modelli con allestimenti berlina, giardinetta, ''coupé'' e ''spider'', diventando, in quanto azienda automobilistica più grande, uno dei perni del cosiddetto "''boom'' economico" di quegli anni.
 
[[File:Fiat 850 h sst.jpg|thumb|[[Fiat 850]]]]
* ''Informatica e comunicazioni'' - La FIAT è attiva anche nel campo dell'informatica e delle telecomunicazioni con l'ICT - Information & Communication Technology, Espin, Global Value e TeleClient. Negli [[anni 1970]] e [[anni 1980|1980]], l'azienda torinese fu tra le prime a fare uso intensivo di [[robotica]] industriale per il montaggio dei motori destinati ai veicoli. Le strutture e gli impianti di produzione FIAT sono tra i più avanzati al mondo da un punto di vista tecnologico.
 
Nel [[1964]] venne messa in produzione un'altra autovettura destinata a un notevole successo, la [[Fiat 850]], nella sua classica versione berlina e in quelle, altrettanto di successo, ''coupé'' e ''[[Fiat 850 Spider|spider]]''. Nel [[1966]], stesso anno in cui ebbe luogo il passaggio di consegne tra Valletta e Gianni Agnelli, fu presentata la vettura più sportiva della gamma, la [[Fiat Dino]] progettata in parte con la [[Ferrari]], che ne presentava un modello omologo.
* ''Tempo libero'' - Il gruppo possiede gli impianti sciistici del [[Sestriere]], essendo stato fondamentale il ruolo della famiglia Agnelli nello sviluppo della località [[alpi|alpina]]; una delle piste oggi è stata rinominata "GA" (Gianni Agnelli). Anche ascrivibile al gruppo, sebbene di interesse più personalistico, è la proprietà della squadra di [[calcio (sport)|calcio]] [[Juventus F.C.]].
 
I primi anni della nuova gestione furono caratterizzati da nuovi modelli che man mano sostituirono quelli prodotti nel primo dopoguerra, presentando nel [[1966]] la [[Fiat 124]], che riuscì a fregiarsi del titolo di [[Auto dell'anno]] e sulla cui meccanica la [[Pininfarina]] creò un modello ''spider'' molto apprezzato. Nel [[1967]] uscì la [[Fiat 125]] e contemporaneamente l'azienda intensificò la sua presenza produttiva nel Sud Italia; inoltre acquistò parte della [[Ferrari]] e la totalità della [[Lancia (azienda)|Lancia]]. Il [[1969]] vide la presentazione della prima autovettura torinese con il motore e la trazione anteriori, la [[Fiat 128]], anch'essa destinata a un buon successo di vendita e a fregiarsi del titolo di Auto dell'anno. Dello stesso anno fu anche la [[Fiat 130]], ammiraglia della casa con i suoi motori V6 da 2800 e 3200 cm³.
* ''Altri servizi'' - FIAT Gesco, KeyG Consulting, Sadi Customs Services, Easy Drive, RM Risk Management e Servizio Titoli sono compagnie minori che lavorano nel campo dei pubblici servizi, come [[spedizioniere]] [[dogana|doganale]] e nel campo finanziario. Altre attività, come la sicurezza aziendale, vengono svolte da Consorzio Sirio, (FIAT Geva), FIAT Information & Communication Services.
 
=== Modelli anni settanta ===
* ''Ricerca e Sviluppo'' - Sulla ricerca nel settore automotive, Fiat vanta due grossi centri, uno è l'[[Elasis]] con sede a [[Pomigliano d'Arco]] (NA), l'altro il C.R.F. ([[Centro Ricerche Fiat]]) con sede ad [[Orbassano]] (TO).
[[File:Fiat 127 1 v sst.jpg|thumb|L'utilitaria [[Fiat 127]] è stata l'auto più importante della gamma FIAT negli anni settanta sia in Europa sia in Sud America, dove è stata venduta in una versione modificata nota come [[Fiat 147|147]]|alt=|sinistra]]
 
Gli [[anni 1970|anni settanta]] furono degli anni molto difficili per il [[Gruppo Fiat|gruppo FIAT]], che dovette affrontare un periodo di forti difficoltà dovute sia alle frequenti agitazioni e tensioni che colpivano anche le fabbriche (spesso soggette a scioperi e occupazioni), sia alla concorrenza straniera sul mercato italiano, incrementata dal graduale abbattimento delle barriere doganali. Nonostante ciò la politica aziendale previde una continua espansione all'estero, che dopo il fallimento del matrimonio [[Gruppo Fiat|FIAT]]-[[Citroën]], si basava su accordi con produttori locali e sull'apertura di nuovi stabilimenti: nel [[1970]] ebbe inizio la produzione della [[Fiat 124]] in [[Unione Sovietica]] (sotto il nome di [[Lada-Vaz Žiguli|Lada 2101/2102]], nota comunemente come ''Žiguli'') e nel corso del decennio si rafforzarono gli accordi con la [[Jugoslavia|jugoslava]] [[Zastava]], con la [[Turchia|turca]] [[Tofaş]], con la [[Polonia|polacca]] [[Fabryka Samochodów Małolitrażowych|FSM]] e nacque in [[Brasile]] la Fiat Automóveis. Nel [[1971]] entrò nel gruppo il marchio [[Abarth]], mentre nel [[1975]] tutta la produzione di veicoli industriali (con i marchi [[Fiat Veicoli Industriali]] e [[Lancia Veicoli Industriali|Lancia Veicoli Speciali]]) fu inglobata nel neonato marchio [[Iveco]]. Nel [[1978]] l'azienda subì un radicale cambiamento di struttura con la creazione della Fiat Auto S.p.A. sotto la quale vennero raggruppate tutte le aziende del gruppo attive nel comparto [[autovettura|automobilistico]] (FIAT, [[lancia (azienda)|Lancia]], [[Autobianchi]] e [[Abarth]]) con l'eccezione della [[Ferrari]], che faceva capo direttamente alla ''holding'', scindendo le attività collaterali in nuove denominazioni sociali come [[Fiat Ferroviaria]], [[Fiat Avio]] e [[Fiat Trattori]].
[[Image:FSO ok 1974r.jpg|thumb|right|250 px| Catena di montaggio della [[Fiat 125]] in [[Polonia]]]]
Il gruppo è presente anche in numerosi Paesi non occidentali. In particolare va ricordato che nel dopoguerra la FIAT fu una delle prime compagnie straniere a costruire fabbriche in [[Unione Sovietica]] e nei Paesi da questa controllati, con i noti esempi di [[Kiev]], [[Togliattigrad]] e [[Vladivostok]], dove formò partnerships e joint-ventures tecnico-strutturali a vario titolo con le aziende locali, come la russa ''AutoVAZ'' (più nota come [[Lada]], produttrice della [[Lada Niva]]). Altre fabbriche furono aperte o rilevate, o comunque gestite, in [[Jugoslavia]] (la [[Zastava]]), in [[Polonia]] a [[Tychy]] (dove nacque la popolarissima [[Fiat 126]]), presso la [[FSM]], tuttora in produzione. Con il crollo del [[muro di Berlino]], sono state aperte numerose altre fabbriche per la componentistica anche in altri paesi come la [[Romania]].
 
Per quanto concerne le automobili prodotte, gli [[Anni 1970|anni settanta]] hanno visto l'arrivo e l'affermazione di nuovi modelli innovativi ma anche l'addio a modelli importanti, che avevano fatto la storia del marchio sia in positivo sia in negativo. Il [[1970]] fu l'anno dell'aggiornamento di metà carriera per le berline medie [[Fiat 124|124]] e [[Fiat 125|125]], mentre l'[[1971|anno successivo]] furono lanciate le versioni ''coupé'' dell'ammiraglia [[Fiat 130]] e della compatta [[Fiat 128 Coupé|128]] (che ricevette anche la versione sportiva ''Rally''), ma soprattutto l'utilitaria [[Fiat 127|127]], erede dell'ormai obsoleta [[Fiat 850]] (che rimase comunque un altro anno a listino nelle versioni ''[[Fiat 850 Coupé|coupé]]'', che nel [[1971]] stesso ricevette un aggiornamento, e altri due anni in versione ''[[Fiat 850 Spider|spider]]'') e dotata di un pianale moderno con schema "tutto avanti" che garantì al modello un enorme successo, culminato nel premio [[Auto dell'anno|Auto dell'anno 1972]] e nel milione di esemplari venduti dall'esordio alla fine del [[1974]].
Le partecipazioni e le iniziative nei paesi dell'ex "[[cortina di ferro]]" furono causa di polemiche politiche ed anche di qualche tensione con gli alleati [[USA|statunitensi]], poiché per taluni non era opportuno fornire strumenti di progresso tecnico a potenziali avversari. Inoltre, aleggiava il pesante sospetto che la FIAT, già da prima della guerra avviatasi sui settori dello strategico-militare, stesse in realtà fornendo altri tipi di assistenza a paesi ostili. Altri analisti invece consideravano che la presenza italiana nel blocco comunista fosse da un lato ben più vantaggiosa del rischio di ottenimento degli stessi risultati con la via dello spionaggio industriale, e dall'altro comunque un ponte diplomatico sempre aperto che poteva essere (ed infatti fu) di gran comodo per le naturali tendenze alla mediazione della politica italiana.
 
Il [[1972]] portò contemporaneamente nuovi modelli in vari segmenti di mercato, innanzitutto quello delle vetture da città, con la nuova [[Fiat 126]] che rileva la [[Fiat Nuova 500|500]] (che rimase comunque in produzione nella versione R, abbreviazione di "Rinnovata"), quello delle berline di fascia medio-alta con la [[Fiat 132]] (erede della vecchia [[Fiat 125|125]], fu la prima auto del marchio a essere in parte assemblata da robot) e quello delle autovetture sportive con la ''roadster'' [[Fiat X1/9]] (progettata e costruita da [[Bertone]], è ricordata come la prima e unica auto del costruttore torinese a motore centrale posteriore) che rimpiazza la vecchia [[Fiat 850 Spider|850 Spider]]. Altre novità interessarono l'intera gamma 124, oggetto di aggiornamenti estetici e motoristici, e la berlina compatta [[Fiat 128|128]], ma nello stesso anno uscirono dai listini due sportive: la piccola [[Fiat 850 Coupé|850 ''Coupé'']] (sostituita dalla [[Fiat 128 Coupé|128 ''Coupé'']]) e soprattutto la più grande [[Fiat Dino|Dino]], sportiva frutto di un accordo stipulato nel decennio precedente con la [[Ferrari]] e a oggi unico esempio di ''supercar'' a marchio FIAT.
Con lo stato italiano, comunque, dopo di ciò la FIAT si comportò come un interlocutore di pari livello, quasi che si trattasse di un altro stato, interno alla nazione. La politica industriale e quella economica del Paese furono condizionate da questo gruppo al punto che anche durante le gravi crisi economiche degli anni '70, dai [[governo|governi]] fu sempre assicurato un valido ausilio per la sopravvivenza del Gruppo. Si giunse sino alla nota ridicolizzazione delle componenti [[sindacato|sindacali]] nazionali (dirette emanazioni di alcuni partiti di governo e di opposizione), alla contestazione del loro leader più rappresentativo ([[Luciano Lama]]) ed alla "marcia dei quarantamila", con la quale, anche in assenza di apologhi, i quadri dell'azienda spontaneamente sospesero gli scioperi e ripresero il lavoro.
[[File:1976 Fiat 131 S 1600 (13939009329).jpg|miniatura|La berlina media [[Fiat 131]], lanciata nel [[1974]], è uno dei prodotti più importanti del marchio negli anni settanta ed è ricordata anche per i suoi successi nei rally con il nome di [[Fiat 131 Abarth Rally]]]]
Dopo un [[1973]] privo di novità di sorta ma caratterizzato da una pesantissima crisi petrolifera, in cui uscirono di produzione sia la [[Fiat 850 Spider|850 ''Spider'']] sia la prima serie di [[Fiat Campagnola|Campagnola]], nacque nel [[1974]] la sostituta della berlina media [[Fiat 124|124]], la nuova [[Fiat 131]], assemblata nello [[Stabilimento Fiat di Mirafiori|stabilimento di Mirafiori]] con l'uso di nuove tecnologie in parte robotizzate e ricordata anche per i suoi trascorsi nei rally. Lo stesso anno vede inoltre l'esordio dell'utilitaria [[Fiat 133]], un prodotto poco riuscito e basato sul vecchio pianale della [[Fiat 850|850]] inserito a metà fra la piccola [[Fiat 126|126]] e la più grande [[Fiat 127|127]] venduto solo all'estero (soprattutto in [[Spagna]] e [[Argentina]]), di un restyling per la berlina medio-alta [[Fiat 132|132]] e l'esordio della seconda generazione del fuoristrada [[Fiat Campagnola|Campagnola]].
 
Il [[1975]] vede l'entrata in commercio della nuova [[Fiat 128 Coupé|128 3P]], versione aggiornata con portellone posteriore della [[Fiat 128 Coupé|128 Coupé]], ma vede anche l'uscita dal listino della sportiva [[Fiat 124 Sport Coupé|124 Coupé]] (che avrà un'erede solo negli [[Anni 1990|anni novanta]]), della [[Fiat 124 Sport Spider|124 Spider]] nel [[Europa|Vecchio Continente]] (l'auto rimane comunque a listino in [[America del Nord|Nord America]], suo principale mercato, col nome di Fiat Spider fino al [[1981]]) e soprattutto della celebre [[Fiat Nuova 500|Nuova 500]], che abbandona le linee di produzione il 1º agosto del 1975 dopo diciott'anni di carriera e quasi quattro milioni di esemplari prodotti (contando solo le berline a marchio FIAT). Nell'[[1976|anno seguente]], invece, esce di listino la versione berlina dell'ammiraglia [[Fiat 130|130]] che a causa dello scarso successo non riceve alcun'erede, arrivano degli aggiornamenti sia per la piccola [[Fiat 126|126]] sia per la più grande [[Fiat 128|128]], il furgone [[Fiat 850T|850T]] viene sostituito dalla sua evoluzione [[Fiat 900|900T]], viene lanciata in serie limitata di soli 400 esemplari la versione stradale della [[Fiat 131 Abarth Rally|131 Abarth Rally]] e inizia la produzione in [[Brasile]] della [[Fiat 147|147]], versione adattata al mercato brasiliano della [[Fiat 127|127]] che è ricordata per essere la prima autovettura al mondo a essere alimentata sia a benzina sia a etanolo. Nel [[1977 (numero)|1977]] arrivano degli aggiornamenti sia per l'utilitaria [[Fiat 127|127]] (ora disponibile anche in [[Fiat 127 Sport|versione sportiva]] e in versione furgonata, che prende il nome di [[Fiat Fiorino|Fiorino]]) sia per la berlina [[Fiat 132|132]], e abbandona il mercato la [[Fiat 130|130 Coupé]], unica esponente della gamma 130 ancora a listino.
Vi fu più d'uno che parlò di Agnelli come del nuovo "re d'Italia", senza peraltro suscitare grossa sorpresa, né riprovazione.
[[File:FCC Poděbrady 2017 25a. Fiat Ritmo S85.jpg|sinistra|miniatura|La berlina media [[Fiat Ritmo]] del [[1978]] è celebre per il suo stile di rottura e per essere la prima compatta FIAT con carrozzeria [[hatchback]]]]
Nel 1978 entrò in produzione la [[Fiat Ritmo]], erede della [[Fiat 128|128]] (che non viene però rimpiazzata totalmente, dato che rimane a listino fino al [[1985]]) caratterizzata da un corpo vettura a [[Hatchback|due volumi]] che si distaccava notevolmente nelle linee da tutta la produzione precedente e che aveva la caratteristica curiosa di dover essere stata messa sul mercato dei paesi anglofoni come Fiat Strada, a causa del significato del nome, che, nello ''slang'' inglese, sta a significare [[ciclo mestruale]]. Lo stesso anno vede arrivare delle novità per la berlina media [[Fiat 131|131]], che guadagna fra le altre novità i propulsori a gasolio (che nello stesso anno entrano anche a far parte della gamma dell'ammiraglia [[Fiat 132|132]]) e per la roadster [[Fiat X1/9|X1/9]]. Infine, nel [[1979]] anche la [[Fiat Campagnola|Campagnola]] guadagna i propulsori a gasolio, di produzione [[SOFIM]] come quelli delle berline.
 
Per quanto riguarda i telai, negli anni settanta FIAT è interessata da un processo di rivoluzione che porta alla ribalta la trazione anteriore nel settore delle berline compatte e delle utilitarie, soluzione che nel corso degli anni diverrà sempre più diffusa nel mondo dell'automobile. Nello stesso periodo, inoltre, viene lanciata l'unica vettura con motore centrale posteriore mai prodotta da FIAT, ossia la [[Fiat X1/9|X1/9]]. In ambito motoristico, invece, il costruttore torinese punta fortemente sui motori benzina di progettazione [[Dante Giacosa|Giacosa]] e [[Aurelio Lampredi|Lampredi]]; i primi, i cui esponenti più celebri erano il bicilindrico della 500 e il [[Motore FIAT 100|Serie 100]], vennero montati soprattutto sulle utilitarie, mentre i secondi, di cui facevano parte fra gli altri i [[Motore bialbero FIAT|bialbero Lampredi]], ebbero applicazione soprattutto nella fascia media e alta del mercato. Nella fine del decennio, inoltre, FIAT inizia a tenere in considerazione anche l'impiego di propulsori a gasolio di produzione SOFIM, soprattutto nel settore dell'alto di gamma, per contrastare l'offerta dei rivali tedeschi e francesi.
La FIAT ha altre fabbriche in [[Brasile]], [[Turchia]], [[Cina]] ed [[India]], dove si producono varianti personalizzate per i mercati locali di modelli come la [[Fiat Palio|Palio]].
 
=== Modelli anni ottanta ===
La crisi del settore auto aveva indotto Gianni Agnelli a ricercare accordi di partenariato con importanti aziende straniere, fra le quali destò scalpore quella con la casa statunitense [[General Motors]]: la centralità economica e sociale della FIAT Auto in Italia era tale da non poter evitare timori di penetrazione di mentalità commerciali ed industriali assai distanti dalle nostre, ed a livello popolare la prospettiva fu vissuta come rischio di appannamento della tradizione automobilistica italiana, oltre che come rischio di perdita degli usi industriali nazionali. In pratica, la morte dell'Avvocato congelò le trattative.
[[File:Fiat Panda 45 (14166945358).jpg|thumb|La [[Fiat Panda]], vettura da città introdotta nel 1980, è ancora oggi un modello fondamentale per il marchio FIAT in Europa]]
 
Negli anni ottanta la gamma FIAT venne completamente rivisitata, accogliendo numerosi nuovi modelli che ai loro tempi hanno portato in dote delle innovazioni e delle qualità notevoli per le fasce di mercato di appartenenza. Alcuni di questi modelli sono ancora oggi presenti nella gamma del marchio torinese per via del successo avuto nel tempo. In questo periodo il gruppo torinese attraversava una fase molto positiva: le vendite dei marchi Fiat, Lancia e Autobianchi erano molto elevate e il gruppo FIAT divenne il maggior produttore di automobili europeo e il quinto più grande al mondo. Ai marchi già citati si aggiunse poi Alfa Romeo, che fu acquistata dall'IRI nel 1986 per via della situazione disastrosa in cui versava la casa del Biscione, mentre quattro anni prima SEAT (azienda automobilistica spagnola i cui azionisti erano il governo spagnolo e FIAT, la quale deteneva una minoranza del capitale) interruppe la cooperazione con il gruppo torinese a causa di varie discussioni inerenti alla volontà del governo spagnolo di un aumento di capitale da parte del gruppo FIAT, che rifiutò l'offerta. L'espansione globale del gruppo torinese, iniziata negli anni settanta, continuò con successo anche nel decennio successivo: FIAT abbandonò il mercato nordamericano (tradizionalmente ostico per il gruppo) nel 1982 ma continuò a investire con ottimi riscontri su altri mercati, soprattutto in Sud America (e, in particolare, in Brasile).
Gli accordi con General Motors sono stati sciolti all'inizio del [[2005]] con il pagamento da parte dell'azienda americana di circa 1,5 Miliardi di [[Euro]] a FIAT.
 
Per quanto riguarda i modelli prodotti, nel 1980 esordirono l'aggiornamento del 900T Panorama (che prese il nome di 900E), le 127 5 porte, Diesel (127 D, su base 147 e dotata di un innovativo propulsore da 1301 cm³) e giardinetta (127 Panorama, anch'essa su base 147, sostituisce la 128 Familiare), ma soprattutto la Panda: la nuova utilitaria, posta a metà tra la 126 e la 127 nella gamma FIAT sostituiva (ove presente) la 133, che rimase sul mercato fino al 1982. Caratterizzata da una notevole abitabilità per il segmento e da una notevole robustezza, nonché da prezzi concorrenziali, questo modello sarà uno dei pilastri del marchio del Lingotto sino ai giorni nostri. L'anno seguente, invece, esordì la nuova ammiraglia FIAT, la Argenta, che in realtà era un ''restyling'' molto profondo della 132 e fu un insuccesso commerciale, salutando i listini solo quattro anni più tardi. Nello stesso anno arrivarono dei ''restyling'' anche per la 127 e per la 131.
La FIAT finanzia la ''Fondazione Giovanni Agnelli'' (dedicata al fondatore), un ente distintosi per la serietà operativa e presto divenuto di profonda importanza per la ricerca socio-economica. Del gruppo era fino all'inizio del [[2005]] il celebre ''[[Palazzo Grassi]]'' di [[Venezia]], sontuosa dimora patrizia oggi convertita in un elegantissimo quanto ampio [[museo]].
 
[[File:Fiat Uno (5054960450).jpg|thumb|left|La [[Fiat Uno]] è il prodotto più importante della gamma FIAT negli anni ottanta ed è anche l'auto più venduta nella storia del marchio torinese, avendo avuto buoni riscontri commerciali in tutti i mercati ove è stata commercializzata]]
==Voci correlate==
* [[Case automobilistiche]]
* [[Aziende italiane]]
 
Nel 1982, invece, oltre al ''restyling'' della Ritmo e alla nuova Panda Super (che inaugurò il nuovo ''family feeling'' del marchio, che metteva in evidenza le cinque barre cromate del logo FIAT), è da segnalare che le due ''spider'' X1/9 e 124 ''Spider'' uscirono dalla gamma FIAT per essere prodotte dai carrozzieri che le avevano disegnate, rispettivamente Bertone e Pininfarina. Di ben altro registro fu il [[1983]], anno in cui esordì la nuova [[Fiat Uno]] (''design'' di Giugiaro), degna erede della Fiat 127 (che rimase a listino fino al 1987 nelle versioni Unificata, Diesel e Panorama introdotte nello stesso anno) e che sarà poi premiata come Auto dell'anno 1984: è la prima autovettura della casa a montare uno dei motori più apprezzati della casa torinese, il [[Motore FIRE|FIRE 1000]], prodotto dal 1985 negli stabilimenti di [[Termoli]] che è a tutt'oggi il modello FIAT che vanta, in tutte le sue varianti, il più grande numero di esemplari costruiti: sono oltre 8 000 000 le Uno prodotte dal 1983 al 2013. Lo stesso anno vide l'esordio della Regata, nuova berlina media a trazione anteriore derivata dalla Ritmo, che sostituì la 131 a trazione posteriore (quest'ultima rimase a listino con alcune modifiche fino al 1985 nella versione ''wagon'' denominata 131 Maratea), della Panda 4x4 (primo esempio di piccola vettura a motore trasversale a presentare un sistema 4WD) e di aggiornamenti per Argenta e 126. Infine è da ricordare la fine della produzione della 128, una delle vetture più significative della storia FIAT.
==Collegamenti esterni==
 
*[http://www.fiatgroup.com/ Il Gruppo FIAT]
Il [[1985]] fu l'anno in cui vede la luce l'ammiraglia [[Fiat Croma|Croma]] (''design'' di [[Giorgetto Giugiaro]]), che sostituì la Argenta ed era frutto della collaborazione tra le aziende del gruppo e la svedese SAAB le quali, utilizzando la stessa meccanica (progetto Tipo Quattro), diedero luce contemporaneamente alle varie [[Lancia Thema]] (1984-1994), [[Alfa Romeo 164]] (''design'' di [[Pininfarina]], 1987-1998) e [[Saab 9000]] (1985-1998). A differenza dell'antenata, la Croma riscosse un maggiore riscontro commerciale. Nel 1985 esordirono inoltre la Regata ''Weekend'' (che sostituì la 131 familiare), un ulteriore aggiornamento per la Ritmo e la 126 ''Made by FSM''. L'anno seguente invece vennero aggiornate la ''citycar'' Panda e la berlina media Regata, e uscì dal listino il 900E Panorama. Anche il 1987 non previde grandi novità per la gamma FIAT, che perse la gamma 127 e il fuoristrada Campagnola ma vide l'esordio della 126 BIS (ultima evoluzione della 126, dotata di motore a sogliola e bagagliaio posteriore) e della Duna (versione europea delle Fiat Prêmio ed Elba brasiliane, rispettivamente le versioni tre volumi e giardinetta della Uno brasiliana), quest'ultima poco venduta perché caratterizzata da un aspetto sgraziato e da motori fiacchi.
*[http://www.fiat.com/ The FIAT Auto]
 
*[http://www.fiatkobelco.com/ FIAT-Kobelco]
[[File:Fiat tipo f.jpg|thumb|La [[Fiat Tipo|Tipo]] è stata una compatta innovativa per i suoi tempi e il suo pianale è stato usato, con vari adattamenti, da vari progetti del gruppo FIAT sino ai primi anni 2010]]
*[http://www.autoturin.com/ Tour delle fabbriche torinesi]
 
Nel [[1988]] esordì la [[Fiat Tipo]], che sostituì, nel campo delle berline a 2 volumi di media cilindrata, la Fiat Ritmo e venne poi eletta Auto dell'anno 1989, per la linea moderna e i contenuti innovativi (su tutti, la zincatura completa della carrozzeria e la strumentazione digitale presente su alcune versioni), mentre l'anno seguente fu caratterizzato dagli aggiornamenti dell'ammiraglia Croma, della piccola berlina Duna e soprattutto dell'utilitaria Uno, che fu profondamente ridisegnata per somigliare maggiormente alla Tipo (da cui il soprannome ''Tipino'' che fu attribuito alla seconda serie dell'utilitaria italiana).
 
Negli anni ottanta la FIAT rinnovò la propria gamma di motorizzazioni (soprattutto a benzina) presentando alcuni motori particolarmente innovativi, su tutti i motori FIRE che furono presentati nel 1985 sotto il cofano dell'Autobianchi Y10 e tutt'oggi usati, con varie modifiche, dalle ''citycar'' FCA. Questi motori hanno sostituito gradualmente i vecchi motori della Serie 100, montati per la prima volta nella 600 del 1955, ma per avere la sostituzione completa dei motori FIRE con i Serie 100 si è dovuto attendere il 2000. Nelle fasce di mercato più alte FIAT ha fatto uso di motori di progettazione Lampredi, in particolare motori brasiliani (famiglia FIASA) e motori bialbero (noti anche come bialbero Lampredi), senza dimenticare soluzioni innovative quali il compressore volumetrico delle 131 Volumetrico Abarth e Argenta SX/VX o l'innovativo sistema ''Energy Saving'' delle Uno e Regata ES (ES sta proprio per Energy Saving), che in pratica si può considerare come un sistema start&stop ''ante litteram''. Anche nei motori a gasolio la FIAT ha creato delle soluzioni moderne e innovative, come il propulsore da 1301 cm³ della gamma 127 (e poi anche Panda e Uno, su cui fu installata anche una versione turbocompressa di questo motore), ai tempi della sua introduzione il motore Diesel di più piccola cilindrata al mondo oppure il primo propulsore 2.000 turbodiesel a iniezione diretta montato su una vettura di grande serie, che ha fatto il suo esordio nel 1988 sotto il cofano della Croma TD i.d.
 
=== Modelli anni novanta ===
[[File:Fiat Punto 55 rot.jpg|thumb|Un esemplare della prima serie di [[Fiat Punto (1993)|Fiat Punto]], una delle automobili più vendute e importanti della gamma FIAT negli anni novanta, prodotta anche in versione ''cabriolet'' e sportiva]]
 
Gli [[Anni 1990|anni novanta]] sono caratterizzati dall'arrivo di nuovi modelli più moderni e rispettosi delle normative antinquinamento (nel 1993 fanno infatti il loro esordio le normative Euro 1, quelle Euro 2 esordirono tre anni dopo) e di sicurezza (con la creazione dell'Euro NCAP, nel 1997, che favorì in Europa la diffusione di sistemi di sicurezza come gli ''airbag'' e l'ABS). Tra i nuovi modelli ce ne furono alcuni innovativi e che segnarono l'esordio del marchio in nuovi settori di mercato, mentre altri segnarono il ritorno in fasce di mercato abbandonate in passato, così come altri modelli abbandonarono il mercato senza venire sostituiti da modelli analoghi. Gli anni novanta sancirono la volontà del gruppo FIAT di espandersi in tutto il mondo (che vide la sua realizzazione nel progetto 178), ma questi furono anche gli anni in cui iniziò una forte crisi che si aggravò ulteriormente agli inizi del nuovo millennio, sboccando poi nella breve alleanza con General Motors e nel periodo di forti tagli alle attività del gruppo, che si focalizzò sulle attività auto-motoristiche.
 
Il primo nuovo prodotto lanciato nel nuovo decennio fu, nel 1990, la Fiat Tempra, una berlina media derivata dall'apprezzata Fiat Tipo e che vendette bene fino al 1997 (fuori dall'Europa restò a listino sino al 2000) per via delle sue doti di robustezza, praticità e tecnologia. L'anno successivo la novità più importante fu la [[Fiat Cinquecento]], vettura da città che sostituì alla base della gamma Fiat la vetusta 126 (non in Polonia, dove la 126 rimase in produzione fino al 2000 affiancandosi alle sue eredi) e che divenne nota anche come ''mini-rally car''. Nello stesso anno esordirono poi degli aggiornamenti estetici anche per Panda e Croma, entrambe ispirate dal ''family feeling'' introdotto nel 1988 dalla Tipo.
 
Dopo un 1992 senza particolari novità il 1993 vide innanzitutto il completamento dell'adeguamento alle normative Euro 1 di tutta la gamma della casa del Lingotto iniziato l'anno prima, che comportò la revisione della gamma di motorizzazioni di ogni modello. Successivamente vennero aggiornate esteticamente la piccola Cinquecento, le berline medie Tipo e Tempra e l'ammiraglia Croma, ma la novità più rappresentativa dell'anno fu l'utilitaria [[Fiat Punto (1993)|Punto]], che sostituì la Uno, caratterizzata da una linea innovativa e da contenuti raffinati che garantirono ottimi riscontri sul mercato europeo, culminati con la conquista del premio di Auto dell'anno nel 1995. Nello stesso anno infine esordì la ''[[Fiat Coupé|Coupé]]'', prima automobile ''coupé'' del marchio FIAT dai tempi della 128 ''Coupé'' (uscita di produzione nel 1980), caratterizzata da un aspetto originale e dotata di un motore da 2000 cm³ benzina sia sovralimentato (turbo) sia aspirato a 4 cilindri, sostituito nella seconda serie da un 1.8 4 cilindri 16 valvole e da un 2.0 5 cilindri 20 valvole, sia sovralimentato sia aspirato. La ''Coupé'' è tuttora la FIAT più veloce mai prodotta (la sua versione Turbo 20V Limited Edition toccava quota 252 km/h).
 
[[File:Year 2000 Fiat Palio Weekend 1.6 16V (8185361265).jpg|left|thumb|La [[Fiat Palio]], lanciata in [[Brasile]] nel [[1996]], è una ''world-car'' figlia del progetto 178 ed è stata venduta in [[Europa]] soprattutto in versione giardinetta ''Weekend'' (in foto)]]
 
Il 1994 fu un anno caratterizzato da due novità assolute per il marchio: nel mese di giugno esordirono la versione ''cabriolet'' della Punto e il grande monovolume [[Fiat Ulysse|Ulysse]] del 1994, che fu prodotto in collaborazione con il gruppo francese PSA (anche come Lancia Z, Peugeot 806 e Citroen Evasion) fino al 2002 nell'ambito del progetto Eurovan (progetto a sua volta parte dell'accordo tra i gruppi PSA e FIAT noto come SEVEL). L'anno seguente invece la Uno uscì di produzione ed esordì la [[Fiat Barchetta]], autovettura ''spider'' con motore 1.8 disegnata da [[Andreas Zapatinas]], che sancì il ritorno della FIAT nel settore delle ''spider'' (dove mancava dall'uscita di produzione della X1/9 del 1982) e riscosse un buon successo perché economica e affidabile. Vi fu inoltre il lancio delle nuove [[Fiat Bravo/Brava]], compatte, caratterizzate da una linea moderna e innovativa che sostituirono la Tipo e ricevettero il premio di Auto dell'anno nel 1996. Da esse derivò poi la [[Fiat Marea]] del 1996, erede della Tempra e prima FIAT con alimentazione ''bifuel'' benzina-metano. Nello stesso anno uscì di scena l'ultima ammiraglia del marchio, la Croma (che aveva subito un ''facelift'' l'anno prima assieme alla Cinquecento) senza venire sostituita da una nuova vettura di analoghe caratteristiche.
 
Proprio nel 1996 fece il suo esordio in [[Brasile]] la [[Fiat Palio|Palio]], prima vera ''world-car'' (auto destinata ai mercati di tutto il mondo) prodotta dal marchio FIAT. Caratterizzata da linee semplici, da motori robusti e da interni spaziosi, la Palio diede vita a una serie di vetture destinate a vari segmenti di mercato: dalla Palio berlina 3 o 5 porte derivarono poi le versioni Giardinetta (Palio Weekend), berlina tre volumi ([[Fiat Siena|Siena]]) e ''pick-up'' ([[Fiat Strada|Strada]]). Successivamente vennero prodotte dalla Palio anche la [[Fiat Albea|Albea]], una particolare versione della Siena dal posteriore inedito destinata al mercato europeo, e la [[Fiat Perla|Perla]], una berlina destinata al solo mercato cinese. I veicoli derivati dal progetto 178 furono prodotti nelle fabbriche FIAT di tutto il mondo: dapprima in [[Brasile]] e poi in [[Argentina]], [[Venezuela]], [[Egitto]], [[Polonia]], [[Turchia]], [[Russia]], [[Marocco]], [[India]] (in ''joint venture'' con Tata Motors), [[Cina]] (in cooperazione con Nanjing Group, nella ''joint venture'' Nanjing-FIAT) e [[Sudafrica]] (nella fabbrica Nissan di Rosslyn). Nel 2019 alcuni di questi veicoli sono ancora in produzione.
 
[[File:Fiat Multipla silver front.JPG|thumb|La [[Fiat Multipla (1998)|Multipla]] del 1998 è stata una delle automobili più innovative e originali prodotte dalla FIAT negli ultimi anni. È stata prodotta in due serie fino al [[2010]] con motorizzazioni benzina, Diesel, metano, ''bifuel'' benzina-metano e ''bifuel'' benzina-GPL.]]
 
Nel 1997 oltre agli aggiornamenti per Panda e Punto, giunse in Europa la Fiat Palio ''Weekend'', versione giardinetta dell'utilitaria Fiat Palio presentata in Brasile l'anno prima. In alcuni Paesi dell'Est Europa arrivò inoltre la Fiat Siena, versione a tre volumi della Palio. L'anno successivo venne lanciata la [[Fiat Seicento]] nel [[1998]], erede della Cinquecento di cui conservava il disegno generale; è stata prodotta fino al 2010 e ha subito un aggiornamento estetico nel 2005, in questa data la casa ha anche cambiato la denominazione del modello in Fiat 600 (numerica) per festeggiare i 50 anni dell'omonima antenata. Oltre alla Seicento arrivò la monovolume compatta [[Fiat Multipla (1998)|Multipla]], che riprese il nome della 600 Multipla, monovolume media con sei posti e dimensioni quasi da utilitaria, che riscosse un buon successo nonostante le linee molto particolari. Lo stesso anno vide inoltre aggiornamenti per Ulysse, Bravo e Brava. Nel 1999 venne lanciata, in occasione del centesimo anniversario del marchio (che diede un nuovo ''logo'' ispirato a quelli passati), la [[Fiat Punto (1999)|seconda serie della Punto]], frutto del progetto 188. Quest'auto ha avuto grande successo, tant'è che è stata prodotta fino alla fine del 2010 in parallelo alla sua erede, la Grande Punto, ed è stata inoltre prodotta in Serbia su licenza Zastava a nome "Zastava 10" prima e poi come Fiat Punto Classic. Oltre alla nuova Punto il 1999 portò all'esordio europeo le versioni berlina della Palio, che non riscossero però il successo della versione ''wagon''.
 
Questi modelli erano caratterizzati dalla presenza di varie motorizzazioni a benzina (in particolare motori delle famiglie FIRE e Pratola Serra, anche se vi erano anche altri motori come i Serie 100 sulle ''citycar'', i Lampredi e i Busso V6 sulle vetture di fascia alta e infine i motori di progettazione PSA, montati sul monovolume Ulysse) e a gasolio (motori aspirati e sovralimentati, tra cui il 1.9 td i.d. della Croma e gli innovativi motori con iniettori ''common rail'' 1.9 JTD prodotti dalla fine degli anni novanta). Oltre ai motori convenzionali, il marchio FIAT è stato all'avanguardia nel proporre automobili con propulsori ad alimentazione alternativa, in particolare con alimentazione a metano (Marea e soprattutto Multipla, che è nota proprio grazie alle versioni ad alimentazione alternativa) ottenuti partendo dal 1.6 Torque e realizzati in versione ''monofuel'' (per la Multipla Blupower) e ''bifuel'' benzina-metano (per le Marea e Multipla Bipower). E infine non va sottovalutata la presenza di modelli con motore elettrico, basati sulle vetture da città del gruppo (Panda, Cinquecento e infine Seicento) e distinte dal marchio ''Elettra.'' Le elettriche FIAT per via dei prezzi molto alti, della scarsa autonomia, della scarsa capillarità della rete di ricarica e dei vincoli progettuali dovuti all'impiego delle batterie (bagagliaio quasi azzerato e omologazione per soli due posti a sedere, problemi risolti solo con la Seicento Elettra del 1998) non hanno avuto un buon successo e sono state comprate perlopiù da enti pubblici.
 
=== Modelli anni 2000 ===
[[File:Fiat Doblo Hochdach silver vr.jpg|thumb|Uno dei primi [[Fiat Doblò]]]]
 
Gli [[anni 2000]] non iniziarono nel migliore dei modi per il gruppo FIAT, che soffrì infatti di una forte crisi economica già iniziata nel [[Anni 1990|decennio precedente]]. Il costruttore cercò poi un'alleanza con il gruppo americano [[General Motors]], la quale verrà poi sciolta cinque anni dopo con entrambi i gruppi automobilistici in forte crisi. Gli effetti di questa crisi del gruppo FIAT e dell'alleanza con GM si ripercossero anche sul marchio principe del gruppo, il "generalista" FIAT, che era infatti colpita da un forte calo delle vendite di tutti i suoi modelli, dovuto anche all'avanzare dei concorrenti, anche e soprattutto (tra fine anni novanta e inizio anni 2000) giapponesi: basti pensare che, se nel 1982 FIAT aveva il 60% del mercato italiano, vent'anni dopo ne aveva solo il 33%, ma anche ai forti cali di vendite e di produzione in Europa e anche nel resto del mondo. Al tempo stesso, FIAT lanciò alcuni modelli prodotti su pianali GM e usò, su alcuni modelli, anche alcuni motori del costruttore americano, cui poi FIAT fece usare anche suoi pianali e alcuni suoi motori (in particolare, gli apprezzati Diesel [[Motore Multijet|Multijet]]).
[[File:Fiat Stilo 3door 1.9 Multijet 140CV.JPG|miniatura|Fiat Stilo Versione 3 porte]]
Per quanto riguarda i modelli prodotti, degna di nota è la fine della produzione della sportiva ''[[Fiat Coupé|Coupé]]'' (che non fu sostituita da alcun modello) e della ''citycar'' 126 per il mercato polacco, ma nello stesso anno, oltre agli aggiornamenti di [[Fiat Panda (1980)|Panda]], [[Fiat Seicento|Seicento]], [[Fiat Multipla (1998)|Multipla]], [[Fiat Ulysse|Ulysse]] e [[Fiat Marea|Marea]], esordì il nuovo multispazio [[Fiat Doblò|Doblò]]. Questo modello, basato sul pianale della Punto di prima generazione, è stato creato per competere con i francesi Renault Kangoo, Citroen Berlingo e Peugeot Partner/Ranch, iniziatori del segmento dei multispazio. Il veicolo è ancora disponibile in [[America Latina]] ed è stato ristilizzato nel 2009, subendo le stesse modifiche effettuate sulla versione europea quattro anni prima.
 
Nell'autunno del 2001, esordì la [[Fiat Stilo|Stilo]], una nuova compatta creata per fare concorrenza a Peugeot 307, Volkswagen Golf e Ford Focus. L'automobile, che nel 2002 arrivò terza al premio "Auto dell'anno", non nasce in un periodo roseo per il gruppo, tant'è che, malgrado un discreto successo, costò a FIAT 2,10 miliardi di Euro di perdita, pagando anche il prezzo di impiegare una moltitudine di innovazioni elettroniche e tecnologiche che, specie nelle prime produzioni, comportarono la necessità di modifiche e migliorie da parte di FIAT per migliorarne l'affidabilità.
 
[[File:Fiat Stilo Kombi front 20071105.jpg|miniatura|Fiat Stilo Versione Multiwagon commercializzata nell'autunno del 2002 in sostituzione della Marea. Con la sua abitabilità e versatilità ha risollevato le vendite dell'innovativa "media" torinese affiancandosi alle versioni 3 porte e 5 porte già in commercio dall'autunno del 2001]]
 
Nel 2002, invece, esordirono la piccola berlina Albea (su base Palio), il grande monovolume Ulysse su pianale del gruppo PSA. Nell'autunno del 2002 esordisce inoltre la Stilo Multiwagon, in sostituzione alla Marea Weekend, che venne così eliminata dai listini europei.
 
Il 2003 fu, invece, un anno ricco di novità: vennero infatti lanciati il ''facelift'' della Punto, la cosiddetta Punto "fanalona" che si adeguò al nuovo ''family-feeling'' del marchio, la nuova versione della ''citycar'' [[Fiat Panda (2003)|Panda]], che adottò un pianale completamente nuovo, le cinque porte e una carrozzeria da monovolume che, con i contenuti rivoluzionari per l'epoca, venne eletta Auto dell'anno nel 2004, e la monovolume [[Fiat Idea|Idea]], che nei listini del marchio sostituì la Palio Weekend e si presentò come la prima piccola monovolume del marchio, grazie alle dimensioni inferiori ai 4 metri, senza dimenticare gli aggiornamenti di Stilo e Barchetta.
 
[[File:Fiat PuntoPic.12.jpg|left|thumb|Un esemplare della [[Fiat Grande Punto|Grande Punto]], prima utilitaria a superare i 4 metri di lunghezza]]
 
Dopo un 2004 con poche novità (''restyling'' per Multipla, Seicento e Panda 4x4), il 2005 fu caratterizzato dall'arrivo di molte novità. Prima di tutto, il 2005 fu l'anno del ritorno del marchio FIAT nel segmento D, con la ''crossover'' (ibrido tra giardinetta e monovolume) Croma, realizzata sulla base GM Epsilon I già usata dalle Opel Vectra e Signum, da cui riprese poi anche alcuni propulsori; la 600, cambio di nome della Seicento che portava in dote anche dei nuovi allestimenti e dei dettagli ''vintage''; la Grande Punto, nuova utilitaria caratterizzata dalla firma dell'Italdesign di Giorgetto Giugiaro nell'estetica, e da un nuovo pianale modulare che venne poi utilizzato sino a oggi su numerosi modelli del gruppo FIAT e anche della GM, senza dimenticare il fatto che la Grande Punto fu una delle prime utilitarie a superare i 4 metri di lunghezza: è per questo che la vecchia Punto rimase a listino; infine, esordirono la Panda Cross, una Panda 4x4 evoluta e ancora più adatta al fuoristrada, e il Sedici, il primo ''crossover'' SUV del marchio torinese, che altro non è se non un ''rebadging'' del Suzuki SX4. Nel 2005, inoltre, uscì un ''restyling'' anche per il Doblò e la Stilo adottò, al posto del vecchio 1.6 Torque, un 1.6 della famiglia di motori Family I prodotta da General Motors e la Barchetta uscì di produzione senza avere erede diretta fino al 2016.
 
Nel 2006 esordì, tra le altre novità, il nuovo logo FIAT a sfondo rosso, che richiama i loghi FIAT ''d'antan'', mentre il 2007 vide l'arrivo graduale del nuovo logo su tutte le auto, ma anche di aggiornamenti di auto già a listino e nuovi modelli: il primo fu la [[Fiat Bravo (2007)|Bravo seconda serie]], compatta dotata sin da subito dei nuovi loghi e incaricata di riscattare l'insuccesso della Stilo, che rimase in listino nella versione Multiwagon sino al 2008. Successivamente esordì la Punto Classic, una Punto seconda serie aggiornata con un ''maquillage'' per affiancarsi come alternativa più economica alla Grande Punto; il ''restyling'' della Croma, che ora adottava un frontale ispirato alla sorella minore Bravo; la Linea, una berlina 3 volumi derivata dalla Grande Punto che sostituisce la Marea e che venne venduta solo in alcuni mercati europei (tra cui non figurava l'Italia), ma soprattutto la 500, una ''citycar'' dalle linee ''rétro'' ispirate all'antenata del 1957 che sostituì la 600 (in parte, dato che quest'ultima sarà disponibile fino al 2010) e che nacque dal pianale della Panda, da cui riprese anche molte motorizzazioni. L'automobile, che fu presentata il 4 luglio 2007 a cinquant'anni esatti dalla celebre Nuova 500, ricevette sin da subito un'ottima accoglienza da parte del pubblico e fu anche eletta Auto dell'anno 2008.
 
[[File:1966 Fiat Nuova 500F and 2008 Fiat 500 (3448558714).jpg|thumb|La [[Fiat 500 (2007)|500]] del 2007 di fianco a una 500F. La 500 del 2007 è stata uno dei più grandi successi della FIAT negli anni 2000]]
 
Sempre nel 2007 alcune sportive del marchio Fiat vennero riaccorpate nel rinato marchio Abarth, che commercializzò prima la Grande Punto Abarth, versione sportiva della Grande Punto, dotata dei nuovi motori T-Jet, e l'anno dopo anche la 500 Abarth, versione sportiva della 500.
 
Nel 2008, invece, esordisce il nuovo logo anche sui modelli che non ne erano dotati e anche il nuovo piccolo multispazio Qubo, dalle dimensioni inferiori ai 4 metri, mentre la Stilo Multiwagon uscì dai listini senza essere sostituita nell'immediato. Nel 2009, invece, esordirono le versioni a GPL di alcuni modelli del marchio e vennero presentate la 500C, versione decappottabile dell'amata ''citycar'' italiana, la seconda serie del Doblò, caratterizzata da linee più filanti e simili più a quelle di un monovolume che a quelle di un furgone, il ''restyling'' della Sedici e la Punto Evo, deciso ''restyling'' della Grande Punto, che portò in dote un nuovo paraurti con fascioni in colore a contrasto, dei nuovi fari e degli interni completamente ridisegnati. Con la Punto Evo esordirono, tra l'altro, anche i nuovi motori Multiair.
 
Negli anni 2000 FIAT puntò, oltre che sui motori a benzina (con i celebri FIRE, i nuovi motori turbobenzina T-JET e i nuovi motori con sistema di controllo dell'apertura delle valvole Multiair) e a gasolio (motori ''common-rail'' JTD prima e Multijet poi, a 4 e 5 cilindri con svariate cilindrate), anche sui modelli ad alimentazioni alternative, in particolare il GPL (su modelli come Panda, Idea, Punto Classic e, prima ancora, Multipla) e il metano (basti pensare, ad esempio, alle Panda e Punto Natural Power, alle Multipla BluPower solo a metano e alla ''bifuel'' Natural Power, prima nota come BiPower).
 
=== Modelli anni 2010 ===
[[File:Fiat Freemont 2.0 Multijet.jpg|left|thumb|La [[Fiat Freemont]] è il primo D-SUV del Lingotto e anche uno dei primi esempi di prodotti nati in seguito alla formazione del gruppo FIAT-Chrysler]]
 
A cavallo tra gli anni 2000 e gli [[anni 2010]] il mercato mondiale ha sofferto una [[Grande recessione|fortissima crisi economica]], che si è ripercossa anche nel mercato dell'automobile e sul neonato gruppo [[Fiat Group Automobiles|FIAT-Chrysler]], nato nel [[2009]] in seguito all'acquisizione del 20% del pacchetto aziendale di [[Gruppo Chrysler|Chrysler]] da parte del [[Storia del Gruppo Fiat|gruppo FIAT]]. Gli effetti di questa acquisizione si fecero vedere nel giro di pochi anni: tra questi, vi fu il lancio di modelli su pianali e carrozzerie americane e il ritorno, dopo 27 anni, del marchio FIAT in [[America del Nord|Nordamerica]] nel 2010.
 
Nel [[2010]], infatti, oltre al ''maquillage'' della [[Fiat Bravo (2007)|Bravo]] (che portò in dote i nuovi [[Motore Multiair|motori Multiair]]), esordirono degli aggiornamenti anche per [[Fiat Punto Classic|Punto Classic]], [[Fiat Panda (2003)|Panda]], [[Fiat Idea|Idea]] (tutte ricevettero dei nuovi specchietti, in ossequio alle nuove normative europee), ma la novità più importante fu il ritorno della FIAT in [[America del Nord|Nordamerica]], che avvenne grazie alla ''citycar'' [[Fiat 500 (2007)|500]], profondamente rivista per le normative locali e dotata di nuovi motori 1.4 Multiair, sia aspirati sia sovralimentati. Tra il [[2010]] e il [[2011]], invece, sul mercato europeo la gamma venne fortemente ridotta, a causa dell'uscita dalla produzione di ben cinque modelli: la ''citycar'' [[Fiat Seicento|600]], i monovolume [[Fiat Multipla (1998)|Multipla]] e [[Fiat Ulysse|Ulysse]], la ''crossover'' [[Fiat Croma (2005)|Croma]] e l'utilitaria [[Fiat Punto Classic|Punto classic]]. Nel [[2011]], invece, esordì il D-SUV [[Fiat Freemont|Freemont]], che sostituì nei listini Ulysse e Croma: il veicolo, basato sul [[Dodge Journey]] aggiornato con una caratterizzazione estetica diversa e degli interni profondamente riprogettati, ottenne un buon successo soprattutto nei primi anni. Ma il 2011 fu anche l'anno della [[Fiat Panda (2012)|nuova Panda]], che evolvette le linee riuscite del modello precedente nel segno dello ''squircle'' e ritornò a essere prodotta in Italia (a [[Stabilimento di Pomigliano d'Arco|Pomigliano d'Arco]]). Il vecchio modello, comunque, rimase a listino con una gamma ridotta fino alla fine dell'anno seguente sotto il nome di [[Fiat Panda Classic|Panda Classic]].
 
Nel [[2012]], invece, esordirono aggiornamenti per la [[Fiat Linea|Linea]] (ove venduta), per la [[Fiat Sedici|Sedici]] e per la [[Fiat Punto Evo|Punto Evo]] (ora ribattezzata [[Fiat Punto (2012)|Punto 2012]], per semplicità Punto, e sostituì anche la [[Fiat Grande Punto|Grande Punto]]), ma la novità più importante fu la [[Fiat 500L|500L]], nuovo monovolume di segmento B che sostituì nei listini sia la [[Fiat Idea]], sia la più costosa [[Lancia Musa]]. Il veicolo, realizzato su una profonda evoluzione del pianale della Grande Punto, dimostrò la volontà della FIAT di voler ampliare la [[Fiat 500 (2007)|gamma 500]] in altri segmenti, sfruttando il successo della sua ''best seller''. La 500L l'anno seguente arrivò anche nel Nordamerica in versione leggermente rivista. Infine, il 2012 portò all'esordio le nuove Panda 4X4 e a doppia alimentazione (benzina-GPL, Easypower, e benzina-metano, [[Natural Power]])
 
{{Doppia immagine verticale|right|Fiat Tipo Diesel 1.6 Multijet 1598cc registered September 2016.jpg|Fiat 124 Spider - LA Auto Show 2015 (23121899872) (cropped).jpg|220|La [[Fiat Tipo (2015)|Fiat Tipo]] 5 porte (in alto) e la [[Fiat 124 Spider (2016)|Fiat 124 Spider]] (in basso), modelli esemplari della divisione della gamma FIAT in due anime: ''rational'' ed ''emotional''|}}
Dopo un 2013 senza novità di sorta (esordio delle versioni ''Trekking'', più avventurosa, e ''Living'', più lunga e capiente con anche 7 posti) della [[Fiat 500L|500L]], il [[2014]] vide l'uscita dai listini di [[Fiat Bravo (2007)|Bravo]] e [[Fiat Sedici|Sedici]], che non avevano mai avuto grande riscontro commerciale, e l'esordio delle nuove [[Fiat Panda (2012)|Panda]] e [[Fiat Freemont|Freemont Cross]] e del [[Fiat Doblò|Doblò]] ''restyling'', ma soprattutto del B-SUV [[Fiat 500X|500X]], nato dal pianale di [[Fiat 500L|FIAT 500L]] e [[Jeep Renegade]], che porta le linee tipiche della gamma 500 anche nel settore dei piccoli SUV, confermando l'espansione della sottomarca 500 in altre fasce di mercato. Il veicolo arrivò anche in Nordamerica l'anno dopo, dove ricevette il prestigioso riconoscimento [[Insurance Istitute for Highway Safety|IIHS]] Top Safety Pick+ 2015 per la sua sicurezza. Nel 2014 è nato, tra l'altro, il piano industriale [[Fiat Chrysler Automobiles|FCA]] 2014-2018 ([[Fiat Chrysler Automobiles|FCA]] in seguito alla totale acquisizione di [[Gruppo Chrysler|Chrysler]] da parte della [[Fiat Group Automobiles|FIAT]]) e la gamma FIAT si divide in due parti: una gamma ''rational'', improntata sui prezzi più bassi rispetto alla media e alla maggiore praticità (modelli che fanno parte di questa gamma sono, ad esempio, Panda, Punto e Doblò) e la gamma ''emotional'', improntata su prezzi più elevati e a una maggiore ricercatezza (ad esempio, la 500 e la 500X fanno parte di questa gamma). Proprio della gamma ''rational'' fa parte la [[Progetto Ægea|Ægea]] ([[Fiat Tipo (2015)|Tipo]] al di fuori della Turchia, [[Tofaş|ove viene prodotta]], Dodge Neon in Messico e negli Emirati Arabi Uniti, ''rebadging'' della versione Sedàn, cd. Tipo 4 Door), una nuova berlina di segmento C (disegnata e progettata dagli Ingegneri del Centro Stile Fiat di Torino, al termine di un faticoso lavoro triennale) svelata nel [[2015]]. La vettura, nella fabbrica di Bursa è semplicemente assemblata (meccanica e motori sono, infatti, italiani), e da lì viene distribuita e venduta in oltre 40 Paesi del mondo sostituendo nella sua versione a tre volumi la [[Fiat Linea|Linea]], nella versione ''hatchback'' (lanciata nel [[2016]]) la compatta [[Fiat Bravo (2007)|Bravo]] e nella versione ''wagon'' (anch'essa lanciata nel 2016) la vecchia [[Fiat Stilo|Stilo Multiwagon]]. Nel mese di novembre 2020, in appena quattro anni di commercializzazione, la Fiat nuova Tipo (che si era già aggiudicata il premio di "Best-buy Car of the Year in Europe" a Autobest 2016), ha raggiunto il traguardo ragguardevole e significativo di 670 000 unità prodotte e vendute in tutto il mondo; tale traguardo ha fatto della ammiraglia Fiat una ''world car'', essendo la Tipo la seconda vettura più globale del marchio Fiat, con il 70% delle vendite al di fuori dell'Italia. Sempre nel 2015 esordirono il primo ''facelift'' dopo 8 anni di carriera per la [[Fiat 500 (2007)|500]] e la [[Fiat 124 Spider (2016)|124 Spider]], vettura che si ispira alla [[Fiat 124 Sport Spider|124 Spider anni '60]] e che venne realizzata sulla base della [[Mazda MX-5]]. Presentata al Salone di Los Angeles, l'auto entrò in vendita l'anno seguente.
 
A partire dal [[2016]], fatta eccezione per il ''pick-up'' ''[[Fiat Fullback|Fullback]]'' su base [[Mitsubishi L200]] (non venduto nei normali listini FIAT italiani a causa delle normative stringenti, bensì nei listini [[Fiat Professional|FIAT Professional]]) lanciato nello stesso anno, la gamma FIAT europea non vide più l'arrivo di nuovi modelli, ma solo di ''restyling'', allestimenti e serie speciali. Nel [[2016]], infatti, il [[Fiat Qubo|Qubo]] venne ristilizzato con un nuovo frontale, una nuova coda e delle piccole modifiche agli interni, mentre l'anno dopo un ''restyling'' più sostanzioso spettò alla [[Fiat 500L|500L]], che si aggiornò sia all'esterno sia all'interno seguendo la [[Fiat 500 (2007)|500]] ristilizzata nel [[2015]] e vide l'arrivo delle nuove versioni Cross (che sostituì l'omologa Trekking) e Wagon (che sostituì l'omologa Living). Sempre nel [[2016]] arrivò un ''maquillage'' per la [[Fiat Panda (2012)|Panda]] e l'anno dopo esordì la Panda City Cross, che abbina a un'estetica simile alla Panda Cross la trazione solo anteriore. Per il resto, la gamma vide l'arrivo di serie speciali (ad esempio, le varie 500 Anniversario, Pandazzurri, ecc.) e allestimenti particolari come le 500, 500L e 500X Mirror (nel 2017, con Uconnect 7) e le 500X, Tipo e 124 Spider S-Design (tra il [[2017]] e il [[2018]], con estetica sportiveggiante). Nell'agosto [[2018]], invece, la [[Fiat Punto (2012)|Punto]] uscì di produzione senza alcun'erede diretta e nello stesso anno la [[Fiat 500X|500X]] subì un ''facelift'' con il quale esordiranno i nuovi [[Motore FireFly|motori FireFly]], mentre l'anno successivo cessano le produzioni sia del ''pick-up'' [[Fiat Fullback|Fullback]] e sia della sportiva [[Fiat 124 Spider (2016)|124 Spider]]: entrambi i veicoli erano poco venduti (il primo per via di uno scarso successo, il secondo perché appartenente a una nicchia molto ristretta) e penalizzati dalle normative antinquinamento sempre più severe. Inoltre, cessa la produzione della 500 negli USA.
 
Nei primi anni 2010 FIAT si è impegnata molto sia dal punto dei motori a benzina (con le evoluzioni dei sempreverdi [[Motore FIRE|motori FIRE]], gli innovativi [[Twinair]] e [[Motore Multiair|Multiair]]) e a gasolio ([[Motore Multijet|motori Multijet]]), ma non ha rinnegato i suoi investimenti nelle auto bi-fuel, sia a GPL (Easypower), che a metano ([[Natural Power]]). Dalla metà degli [[anni 2010]] FIAT, a causa delle sempre più stringenti norme antinquinamento, rivide le sue politiche, eliminando i Diesel dalle vetture di fascia più bassa e puntando al contempo sia sulla riduzione dell'offerta a gasolio sia sui nuovi motori a benzina svelati in [[Brasile]] nel [[2016]]: i [[Motore FireFly|FireFly]], che sostituiranno in un solo colpo i [[Motore FIRE|FIRE]] (anche T-Jet), i [[Motore Multiair|Twinair]] e anche i [[Motore Multiair|Multiair]] meno potenti (derivati a loro volta dal FIRE da 1,4 litri). FIAT, poi, aprì anche all'elettrificazione dichiarando di voler montare, per sostituire il Diesel, impianti ''mild hybrid'' da 48V sulle sue auto di piccola taglia e confermando l'impegno nei carburanti alternativi grazie anche al biometano derivato dalla depurazione delle acque reflue. Nel piano industriale del [[2018]], infine, FIAT ha dichiarato di voler produrre alcuni modelli della gamma 500 in versioni a zero emissioni e di voler abbandonare i propulsori a gasolio a partire dal [[2021]]. Quest'ultima dichiarazione è stata poi smentita in un incontro tra [[Fiat Chrysler Automobiles|FCA]] e i sindacati avvenuto il 29 novembre 2018<ref>{{Cita web|url=https://motori.virgilio.it/notizie/fca-niente-addio-per-i-motori-diesel/117783/|titolo=Fca, niente addio per i motori diesel|sito=Virgilio Motori|data=30 novembre 2018|accesso=18 aprile 2019|dataarchivio=18 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190418235918/https://motori.virgilio.it/notizie/fca-niente-addio-per-i-motori-diesel/117783/|urlmorto=sì}}</ref>. L'impegno del marchio per l'elettrificazione è stato confermato al [[Salone dell'automobile di Ginevra]] del [[2019]] con l'innovativo ''concept'' [[Fiat Centoventi|Centoventi]] e con l'annuncio dell'esordio della nuova 500 elettrica al Salone di Ginevra dell'[[2020|anno seguente]].
 
=== Modelli anni 2020 ===
[[File:Fiat 500e La Prima.jpg|sinistra|miniatura|La [[Fiat Nuova 500 (2020)|500]] del [[2020]] è la prima elettrica prodotta globalmente dalla FIAT ed è il simbolo della svolta verde del costruttore torinese]]
 
Gli [[anni 2020]] della FIAT e dell'intero gruppo FCA sono caratterizzati da un processo di elettrificazione della gamma prodotti che prevede un ampio portafoglio di veicoli elettrificati (ibridi di vario genere ed elettrici puri) da lanciare entro il 2022 come stabilito dal piano industriale lanciato quattro anni prima. Il processo di elettrificazione è dovuto al fatto che tutti i costruttori automobilistici che vendono in Europa sono tenuti a vendere automobili secondo un limite massimo di emissioni di CO<sub>2</sub> che nel corso degli anni diventa via via più stringente.
 
Le prime automobili a far parte del processo di elettrificazione FIAT sono le versioni ibride della 500 e della Panda, entrambe presentate all'inizio del mese di gennaio 2020 per entrare in commercio nel mese successivo. Dotate di un propulsore 1.0 [[Motore FireFly|FireFly]] da 70 CV (all'esordio europeo) abbinato a un sistema ''mild hybrid'' da 12V con sistema BSG e batteria da 11 Ah (che fornisce altri 5 CV di potenza)<ref>{{Cita web|url=https://www.quattroruote.it/news/nuovi-modelli/2020/02/04/fiat_panda_e_500_hybrid_intervista_a_maria_grazia_lisbona.html|titolo=Fiat Panda e 500 Hybrid - Intervista al capo progetto dei propulsori Firefly|autore=Nuovi Modelli|sito=Quattroruote.it|data=4 febbraio 2020|accesso=16 febbraio 2020}}</ref>, il tutto gestito da cambio manuale a sei rapporti, le due ''citycar'' in versione Hybrid sono le prime automobili ibride prodotte in serie dal marchio torinese, che il 4 marzo dello stesso anno svela a Milano, in seguito all'annullamento del [[Salone dell'automobile di Ginevra|Salone di Ginevra]] causa [[COVID-19]], la nuova generazione di 500, disponibile solo in versione a batterie, che diventa la prima elettrica globale Fiat (la precedente generazione di 500e era destinata solo agli USA e le citycar elettriche degli anni novanta erano una sorta di prototipi venduti in scarse quantità). Nel corso dell'anno viene poi completata la gamma della [[Fiat Nuova 500 (2020)|500 elettrica]] con l'introduzione della versione chiusa e dell'inedita versione 3+1 (dotata di una porticina a vento posteriore), viene lanciato un aggiornamento significativo per la [[Fiat Panda (2012)|Panda]] ed esordisce il restyling della [[Fiat Tipo (2015)|Tipo]] con un'inedita versione Cross dall'aspetto da fuoristrada. Infine, nel 2020 la gamma perde i multispazio [[Fiat Qubo|Qubo]] e [[Fiat Doblò|Doblò]], che rimangono comunque in vendita come veicoli [[Fiat Professional]].
 
Il [[2022]], invece, vede l'ampliamento della gamma elettrificata del marchio torinese con il lancio delle [[Fiat Tipo (2015)|Tipo]] e [[Fiat 500X|500X Hybrid]] (quest'ultima tra l'altro oggetto di un leggero aggiornamento estetico), dotate di un 1.5 [[Motore FireFly|FireFly]] ibrido da 130 CV in grado di percorrere alcuni metri in elettrico, e del multispazio [[Fiat Ulysse|E-Ulysse]], versione passeggeri e a sola alimentazione elettrica dello [[Fiat Scudo|Scudo]] lanciato l'anno prima sotto le insegne della [[Fiat Professional]]. Questo prodotto può essere considerato il primo frutto del nuovo gruppo [[Stellantis]], nato dall'alleanza [[Fiat Chrysler Automobiles|FCA]]-[[Groupe PSA|PSA]] proprio all'inizio del [[2021]].
 
Negli anni 2020 FIAT ha provveduto ad aggiornare la gamma di motorizzazioni tradizionali e ha impresso una forte svolta per quanto riguarda l'elettrificazione dei propri prodotti a causa delle normative europee sempre più stringenti. Per quanto riguarda le alimentazioni tradizionali, FIAT ha rinnovato completamente la gamma di motori a benzina, pensionando i vetusti FIRE (risalenti agli anni ottanta dello scorso secolo) e le loro derivazioni per lasciare spazio agli inediti motori Firefly; contemporaneamente, i propulsori a gasolio Multijet sono stati affinati per rispettare le norme antinquinamento di ultima generazione adottando sistemi di abbattimento delle emissioni come l'iniezione di [[AdBlue]]. Nel campo delle alimentazioni alternative, invece, è degno di nota l'abbandono del [[GPL (gas)|GPL]], iniziato nel [[2018]] con la fine della produzione delle versioni specifiche di Punto, 500L, 500X e Tipo e conclusosi due anni dopo con la fine della produzione del [[Motore FIRE|1.2 FIRE 8V]], unico motore trasformato da FIAT per il GPL rimasto in commercio; d'altro canto, FIAT ha deciso di puntare con forza sull'ibrido, soprattutto di tipo ''mild-hybrid'', e sull'elettrico puro, con la [[Fiat Nuova 500 (2020)|500 elettrica]] che funge da apripista di una nuova famiglia di vetture elettriche<ref>{{Cita web|url=https://www.quattroruote.it/news/nuovi-modelli/2020/10/26/fiat_500_elettrica_abarth_ibrida.html|titolo=La piattaforma della Fiat 500 elettrica potrebbe servire per altri modelli, anche ibridi - Quattroruote.it|accesso=27 ottobre 2020}}</ref>.
 
=== Investimenti extraeuropei ===
La Fiat, da molti anni ormai, si è impegnata molto fuori dalle mura italiane e anche al di là dei confini europei, ma ha trovato mercati e "gusti" molto differenti da quelli italiani. I primi esempi di fabbricazione in grande serie di autovetture all'estero da parte dell'azienda torinese risalgono agli [[anni 1980|anni ottanta]], quando iniziò negli stabilimenti [[Brasile|brasiliani]] la fabbricazione di una [[berlina]] piccola che ebbe uno scarsissimo successo di vendite rivelandosi un vero insuccesso sul mercato [[italia]]no una volta importata, la [[Fiat Duna|Duna]]. Nel Sudamerica invece il successo non le mancò e da quella autovettura nacque il progetto successivo, quello della [[Fiat Palio|Palio]], un'utilitaria considerabile come una seconda erede della Uno, oltre che della Duna, che fu anch'essa importata in Italia (e venduta solo nelle prime due serie fino al [[2003]]) con un successo migliore rispetto alla precedente, soprattutto nella versione [[familiare]] ''Weekend''.
 
==== Progetto 178 ====
Il "progetto 178" comprende una serie di vetture della stessa famiglia pressoché identiche e differenziate prevalentemente dal mercato in cui venivano distribuite. Oltre alla Palio, capostipite della famiglia che ha fatto il suo esordio in Brasile nel 1996, questa famiglia comprende anche le berline a 3 volumi [[Fiat Siena]] ([[1997]], venduta soprattutto sul suolo sudamericano) e [[Fiat Albea]] ([[2002]]. destinata soprattutto al mercato dell'Est Europa).
 
Fanno parte del progetto 178 anche il [[Fiat Strada]], un ''[[Pick-up (veicolo)|pick-up]]'' compatto lanciato nel 1999 e derivato dalla Palio (di cui ha seguito le evoluzioni), importato e venduto anche in [[Europa]] con discreto successo (anche perché era l'unico ''pick-up'' compatto venduto in Europa), e la [[Fiat Perla]], aggiuntasi nel [[2006]] per il mercato [[Cina|cinese]]. La Perla però non ha riscontrato il successo sperato ed è stata tolta di produzione nel 2008, con le linee di montaggio che sono state vendute alla cinese [[Zotye]].
 
=== Autocarri ===
{{vedi anche|Fiat Veicoli Industriali}}
 
Fra i tanti autocarri prodotti dalla Fiat si può menzionare il famoso [[Fiat 682|682]] e i suoi derivati (il 690, il 687, il 650, il 643, il 691, il 662, il 697, il 642, il 645, il 693 e il 684), chiamato "Re d'Africa", lanciato nel [[1952]], dotato di una proverbiale affidabilità e robustezza, principale concorrente dell'[[OM Titano]]. Altro [[autocarro]] importante fu il [[Fiat 619|619]], fratello del 682, poi vennero i [[Fiat 697]] e gli ultimi [[Fiat 170]].
Vennero prodotti anche il [[Fiat 130 (autocarro)|Fiat 130]] in sostituzione del "Re d'Africa" e del 619.
 
Nel [[1968]] FIAT V.I. ristrutturò le sue fabbricazioni nel mondo con una standardizzazione dei modelli. La gamma OM venne integrata, la [[UNIC]] francese abbandonò i musoni e montò solo cabine e motori Fiat, in tutte le altre fabbriche (Argentina, Nigeria, Turchia) la produzione degli autocarri Fiat è simile a quella dei modelli italiani.
 
Nel 1975, sotto l'egida di Fiat V.I., venne creata [[Iveco]], raggruppamento di FIAT V.I., [[Officine Meccaniche (azienda)|OM]], UNIC-FIAT, e [[Magirus|Magirus-Deutz]]. In un primo tempo vennero commercializzati i vecchi modelli con l'aggiunta del marchio ''IVECO'', dopodiché furono sostituiti dai nuovi modelli progettati dall'Iveco stessa, i Turbostar e Turbotech fino ai nuovissimi Eurocargo, Stralis e Trakker. Iveco è il secondo costruttore europeo di mezzi pesanti che comprende anche i marchi [[Astra]] e [[SIVI]]. Derivato dal 619, dal [[Fiat Zeta|Zeta]] e dal 130 sono gli [[OM serie numerica|Iveco Zeta]] e [[Fiat 619|Iveco 619]].
 
Derivato dal 170 è il [[Iveco 220]].
 
=== I loghi FIAT ===
Il [[logo]] FIAT introdotto nel 1968 ha subito diverse modifiche nel corso degli anni:
* sui frontali era di colore nero fino al 1982;
* venne adottato come simbolo ufficiale nella colorazione nera fino al 1984 e in blu dallo stesso anno fino al 2004;
* nella parte posteriore in nero fino al 1985 e di colore blu dallo stesso anno fino al 2003.
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File:FiatLogo1899.jpg|Logo utilizzato dal [[1899]] al [[1904]]
File:FiatLogo1904.JPG|Logo utilizzato dal [[1904]] al [[1921]]
File:FiatLogo1921.jpg|Logo utilizzato dal [[1921]] al [[1925]]
File:FiatLogo1925.jpg|Logo utilizzato dal [[1925]] al [[1931]]
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Dal settembre 1982 sul frontale vennero introdotte i caratteristici listelli cromati, rimpiccioliti nel 1988 e dal 1991 ridimensionati ulteriormente e dotati di un fondo blu della stessa dimensione e inclinazione dei listelli stessi. Dal 1999 al 2003 il vecchio logo veniva posizionato solo sul retro delle automobili mentre nella parte anteriore fece la comparsa un nuovo marchio, che richiamava nella forma quello del 1925 e che fece la sua comparsa su tutti i modelli (la prima fu la nuova [[Fiat Punto (1999)|Punto]]<ref>{{Cita news|titolo=Un nuovo marchio per i 100 anni Fiat|pubblicazione=Il Sole 24 Ore|data=10 marzo 1999}}</ref>) eccetto la Panda, che mantenne ancora il medesimo frontale. Quest'ultimo logo esordì in occasione dei 100 anni della Casa torinese e fu annunciato come un "logo di transizione". I nuovi modelli, a partire dalla [[Fiat Panda (2003)|seconda generazione della Panda]], adottarono il nuovo simbolo in maniera definitiva.
 
Il 26 ottobre 2006 la dirigenza decise di rinnovare il logo, utilizzandolo per la prima volta nel 2007 con l'esordio della nuova [[Fiat Bravo (2007)|Fiat Bravo]]; la nuova versione, realizzata da Robilant & Associati, richiama i marchi utilizzati dal 1931 al 1968. La scritta FIAT, di color argento e allungata alle estremità, appare su uno sfondo rosso porpora, il tutto circondato da una cornice cromata con un effetto tridimensionale.<ref>{{cita web|url=http://ruoteclassiche.quattroruote.it/notizie/nasce-fiat-chrysler-automobiles-115-anni-di-loghi-fiat/|titolo=115 anni di loghi Fiat|accesso=15 ottobre 2015}}</ref> Il passaggio dal vecchio al nuovo logo avvenne gradualmente: alcuni modelli lo adottarono già nel 2007, altri solo l'anno successivo.
 
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File:FiatLogo1931rounded.jpg|Logo utilizzato dal [[1931]] al [[1959]] era usato fino agli anni 80 su alcune auto 127 - Ritmo all'anteriore
File:FiatLogo1959.JPG|Logo utilizzato dal [[1959]] al [[1968]]
File:Fiat logo 1968.svg|Logo utilizzato dal [[1968]] fino al 1972 di colore nero e dal 1972 al [[1999]] di colore blu sulla parte anteriore per alcuni anni e posteriore
File:FiatLogo1983.jpg|Logo utilizzato dal [[1983]] al [[1999]] sulla parte anteriore delle auto
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A partire dal 2015, sulla maggior parte dei nuovi modelli brasiliani e, più in generale, sudamericani (come l'utilitaria Argo e il pick-up Toro), fece la sua comparsa nei posteriori delle vetture il semplice [[tipogramma]] FIAT, che mantenne comunque i caratteri utilizzati nel logo aziendale. Tale logo è stato utilizzato per la prima volta nel 2019 con il prototipo [[Fiat Centoventi|Centoventi]]: ciò ha aperto alla possibilità di una sua implementazione anche sui modelli europei (com'è poi avvenuto con la [[Fiat Nuova 500 (2020)|500e]], presentata nel 2020). Il logo FIAT, introdotto a fine 2006, continuò a comparire comunque sui frontali delle vetture FIAT commercializzate in quei mercati.
 
Dalla fine del 2013, inoltre, su alcune serie speciali della ''citycar'' 500 come la 1957 Edition, la Anniversario e la Spiaggina '58, il logo classico ha lasciato il posto a versioni riviste dei loghi usati dagli anni trenta agli anni sessanta, inglobati in un cerchio di dimensioni identiche alla già citata versione classica.
 
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File:FiatLogo1999.jpg|Logo utilizzato dal [[1999]] al [[2006]]
File:FiatLogo.JPG|Logo utilizzato dal [[2006]] al [[2020]]
File:FIAT logo (2020).svg|Logo in uso dal [[2020]]
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=== Produzione e vendite ===
<gallery widths="200" style="text-align:center;">
File:Car--automobile production by company - Italy (1951-).png|Produzione di automobili a marchio FIAT (in nero) in Italia dal 1951 ad oggi. A partire dal 2000 la produzione è sostanzialmente crollata.
File:VenditaFiat500LL.GIF|Produzione annuale della [[Fiat Nuova 500]], prodotta dal 1957 al 1975.
File:Immatricolazioni auto (Italia, 1928-) - car sales (Italy since 1928 - Europe since 2000).png|Nuove immatricolazioni di automobili in Italia (in blu), dal 1928 ad oggi. In un mercato nazionale dominato quasi da un singolo marchio, negli anni '30 la FIAT non vendeva più di 25-30.000 auto all'anno, nonostante i prezzi già abbastanza contenuti e pari anche a circa soli 10 stipendi di un operaio.
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== Produzione e gamma corrente ==
=== Europa ===
Il mercato europeo rimane il primo mercato del marchio. Nel 2023 il marchio FIAT ha venduto 373.249 veicoli di cui 173.187 [[Fiat 500 (2007)|500]] e 124.796 [[Fiat Panda (2012)|Panda]].<ref>{{Cita web|url=https://www.alvolante.it/news/auto-e-marche-piu-vendute-europa-nel-2023-392385 |titolo=Le auto e le marche più vendute in Europa nel 2023|data=|accesso=16 febbraio}}</ref>
 
==== Gamma europea ====
* [[Fiat Topolino (2023)|Topolino]], quadriciclo elettrico derivato dalla [[Citroën Ami]];
* [[Fiat Panda (2012)|Panda]]/[[Fiat Panda (2012)#Pandina|Pandina]] (in versione ibrida);
* [[Fiat Grande Panda|Grande Panda]];
* [[Fiat Nuova 500 (2020)|Nuova 500]] in versione mild hybrid ed elettrica;
* [[Fiat 600 (2023)|600]] in versione mild hybrid ed elettrica, ha sostituito la 500X;
* [[Fiat Tipo (2015)|Tipo]] 3 volumi
* [[Fiat Doblò#Terza generazione (dal 2022)|Doblò]], derivato da precedenti modelli [[Groupe PSA|PSA]];
* [[Fiat Ulysse#Terza serie (dal 2022)|E-Ulysse]], in sola versione elettrica derivato da precedenti modelli [[Groupe PSA|PSA]].
 
==== Percorsi stilistici delle vetture europee ====
Se fino a metà degli anni duemila lo stile delle vetture europee (ma non solo) era affidato a [[carrozzeria|centri di progettazione]] esterni ([[Italdesign Giugiaro]] per [[Fiat Grande Punto|Grande Punto]] e [[Fiat Idea|Idea]], o [[Bertone]] per la [[Fiat Panda (2003)|Panda del 2003]]) i modelli successivi sono concepiti e pensati nel [[centro Stile Fiat|centro stile interno]] diretto da [[Klaus Busse]].
 
=== Sudamerica ===
[[File:Fiat Mille 3dr BR.jpg|miniatura|La Fiat Mille prodotta fino al 2013 in Brasile]]
In [[Brasile]] FCA possiede una filiale che produce modelli e motori specifici commercializzati esclusivamente in America Latina. Dal 2003 è ''leader'' del mercato. Con la produzione nell'impianto di [[Betim]] nel [[Minas Gerais]], e in quello di [[Goiana]] nel [[Pernambuco]], offre attualmente la seguente gamma:
* [[Fiat Mobi]], il modello d'ingresso della gamma, appartiene al segmento delle citycar;
* [[Fiat Argo]], utilitaria che sostituisce in gamma la [[Fiat Palio|Palio]];
* [[Fiat Cronos]], versione berlina della Argo dotata di alcuni elementi estetici e meccanici specifici;
* [[Fiat Pulse]], un piccolo [[Sport Utility Vehicle|SUV]];
* [[Fiat Fastback (2022)|Fiat Fastback]], un suv-coupé di medie dimensioni;
* il [[Fiat Strada]], pick-up di piccole dimensioni totalmente rinnovato nel [[2020]];
* il [[Fiat Toro]], pick-up di medie dimensioni prodotto su [[Pianale FGA Small|pianale Small]];
* il [[Fiat Titano]], pick-up di grandi dimensioni prodotto su pianale del [[Groupe PSA|gruppo PSA]];
* la prima generazione del [[Fiat Doblò]], nella fattispecie il modello ristilizzato;
* il [[Fiat Fiorino]], prodotto dal [[2014]] sulla base della Uno sudamericana;
* il [[Fiat Ducato]], basato sulla versione pre-restyling del modello venduto in Europa dal [[2006]].
 
Fiat è presente con un sito di produzione anche in [[Argentina]], dove stabilì la prima fabbrica in America Latina. Nel [[1996]] è stata inaugurata una nuova fabbrica nella città di [[Ferreyra]], vicino a [[Córdoba (Argentina)|Córdoba]], dove viene prodotta, fra le altre, la berlina [[Fiat Cronos|Cronos]].
 
La gamma brasiliana, talvolta non completa e spesso integrata con alcuni modelli europei non venduti in Brasile, è offerta anche negli altri principali mercati sudamericani, tra i quali [[Colombia]], [[Perù]], [[Venezuela|Uruguay]] e [[Cile]]. Inoltre, su alcuni mercati i pick-up Strada e Toro vengono venduti con il marchio [[Ram Trucks|RAM]] rispettivamente come RAM 700<ref>{{Cita web|url=https://www.quattroruote.it/news/novita/2014/10/30/ram_700_in_messico_la_fiat_strada_con_il_marchio_americano.html|titolo=RAM 700 - In Messico la Fiat Strada con il marchio americano|autore=Novità|sito=Quattroruote.it|data=31 ottobre 2014|accesso=25 agosto 2020}}</ref> e RAM 1000<ref>{{Cita web|url=https://alfavirtualclub.it/fiat-toro-debutta-come-ram-1000-in-cile-panama-e-costa-rica/|titolo=Fiat Toro debutta come RAM 1000 in Cile, Panama e Costa Rica|sito=Alfa Virtual Club|data=16 aprile 2019|accesso=25 agosto 2020}}</ref>.
 
=== Nordamerica e America Centrale ===
Sfruttando i rivenditori del ''partner'' [[Chrysler]], la Fiat è rientrata nel 2010 nel mercato nordamericano con la [[Fiat 500 (2007)|Fiat 500]], prodotta in versione specifica nello stabilimento [[Chrysler]] di [[Toluca]] in [[Messico]] sino al 2019. In Centro America la Fiat importa i suoi veicoli in alcuni Stati tra cui [[Costa Rica]], [[Messico]] e [[Panama]]: in tutti questi casi la gamma prevede la presenza sia di modelli progettati per l'Europa e il Nord America sia la presenza di vetture progettate per il Sud America. In alcuni mercati, i pick-up Strada e Toro vengono venduti con il marchio [[Ram Trucks|RAM]] e con le rispettive denominazioni RAM 700 e RAM 1000.
 
=== Asia ===
La Fiat è presente in alcuni mercati del Medio Oriente tra cui [[Bahrein]], [[Arabia Saudita]], [[Kuwait]], [[Emirati Arabi Uniti]], [[Libano]], [[Israele]], [[Oman]], [[Qatar]] e [[Giordania]]. In particolare, negli Emirati è commercializzata la Fiat Tipo nella versione berlina quattro porte con la denominazione di Dodge Neon.
 
In India tramite la [[FCA India Automobiles|FCA India Automobiles Limited (FIAL)]], in ''joint venture'' con il costruttore locale [[Tata Motors]] è attivo il servizio di assistenza per le vetture torinesi mentre la JV produce e vende dal 2017 esclusivamente modelli [[Jeep (azienda)|Jeep]].
 
=== Oceania ===
In [[Oceania]] i mercati in cui vengono esportate autovetture del marchio sono l'[[Australia]] e la [[Nuova Zelanda]].
 
=== Africa ===
FIAT è presente in tutto il Nordafrica (nei paesi che si affacciano sul [[mar Mediterraneo]]) con gli stessi veicoli commercializzati in Europa. Mentre in [[Sudafrica]] sono commercializzate 500, 500X e Tipo, oltre ai veicoli commerciali Fiorino e Doblò.
 
== Motori ==
La gamma motori si compone di propulsori facente parte della famiglia motoristica [[Motore FIRE|FIRE]] a quattro cilindri affiancati dai più recenti [[Motore FireFly|FireFly]], motori modulari a 3 cilindri di 999 cm³ con potenza di 120 CV e a 4 cilindri di 1332 cm³ con potenza di 150 o 180 CV con tecnologia Multiair di seconda generazione. Inoltre di recente introduzione è il 1.7 benzina turbo a iniezione diretta, prodotto a Pratola Serra, che equipaggia i modelli più performanti di Alfa Romeo e Lancia. Nel 2010, FIAT ha lanciato il motore bicilindrico 0.9 Twinair con tecnologia [[Motore Multiair|Multiair]], introdotta l'anno prima. I Diesel sono i classici [[Motore Multijet|Multijet]] a quattro o cinque cilindri da 1.3, 1.6, 2.0 e 2.2 (che per il momento equipaggiano Alfa Romeo e Jeep) 3.0 litri V6 con potenza di 190, 250 o 275 CV (presente su Maserati e Jeep) con [[filtro antiparticolato]]. Per ridurre le emissioni di anidride carbonica su molti modelli è stato introdotto il sistema ''Start&Stop'' che spegne il motore durante le soste (semaforo), dal 1º settembre 2018 i motori sono stati ulteriormente aggiornati alla normativa Euro 6D temp con l'introduzione per i motori a benzina del GAP e per i motori Diesel del serbatoio dell'urea e del sistema SCR. Grazie al software ''Eco:Drive'' è possibile anche calcolare la quantità di particelle inquinanti emesse. La gamma [[Natural Power]] utilizza la doppia alimentazione benzina-metano mentre le auto a GPL vengono allestite in fabbrica con impianti forniti dalla [[Landi Renzo]].
 
== Archivio ==
La documentazione della Fiat è conservata presso il [[Centro storico Fiat|centro di documentazione]], istituito nel 1963 per raccogliere principalmente materiale già nato con finalità di comunicazione<ref>Di prodotto o corporate: comunicati stampa, manuali d'uso e manutenzione, servizi fotografici, brochure e libri editi dall'azienda etc.</ref>. È solo a partire dal 1984, con il progetto Archivio storico, che si inizia a concentrare, inventariare e rendere fruibile un vero archivio aziendale<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=cons&Chiave=14221|titolo=Fiat Group Marketing & Corporate Communication spa. Archivio storico Fiat|sito=SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=12 giugno 2018}}</ref>, che attualmente raccoglie più di 5 000 metri lineari di documenti cartacei, 300 000 disegni tecnici, 18 000 manifesti, 1 300 bozzetti, 5 000 tra volumi e riviste di automobilismo e storia industriale, 6 milioni di immagini, 200 ore di filmati storici. L'archivio documenta l'attività Fiat nel corso del Novecento, nei diversi settori e funzioni aziendali. Da segnalare i fondi relativi ad alcuni marchi o aziende confluiti e/o fuoriusciti dal perimetro Fiat: [[Abarth]] (estremi cronologici: 1930 - 1970)<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=336474|titolo=Fondo Abarth|sito=SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=12 giugno 2018}}</ref>, [[Autobianchi]] (estremi cronologici: 1955 - 1975)<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=336476|titolo=Fondo Autobianchi|sito=SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=12 giugno 2018}}</ref>, [[Fiat-Allis]] (estremi cronologici: 1951 - 1978)<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=336489|titolo=Fondo Fiat Allis|sito=SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=12 giugno 2018}}</ref>, [[Avio (azienda)|Fiat Avio]] (estremi cronologici: 1908 - 1985)<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=336490|titolo=Fondo Fiat Avio|sito=SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=12 giugno 2018}}</ref>, [[Avio (azienda)#Dai grandi motori alle turbine|Grandi Motori]] (estremi cronologici: 1900 - 1986)<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=336711|titolo=Fondo Grandi Motori|sito=SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=12 giugno 2018}}</ref>, [[Fiat Veicoli Industriali#I camion Fiat - OM|OM]] (estremi cronologici: 1849 - 1983)<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?ChiaveAlbero=336484&ApriNodo=1&TipoPag=comparc&Chiave=336486|titolo=Fondo OM|sito=SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=12 giugno 2018}}</ref>, [[Lancia (azienda)|Lancia]] (estremi cronologici: 1906 - 1990)<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?ChiaveAlbero=336463&ApriNodo=1&TipoPag=comparc&Chiave=336703|titolo=Fondo Lancia|sito=SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=12 giugno 2018}}</ref>, Nebiolo (estremi cronologici: 1880 - 1970)<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?ChiaveAlbero=336484&ApriNodo=1&TipoPag=comparc&Chiave=336707|titolo=Fondo Nebiolo|sito=SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=12 giugno 2018}}</ref>, [[Fiat Ferroviaria#Il primo dopoguerra: Fiat Sezione Materiale Ferroviario|Materfer]] (estremi cronologici: 1881 - 1974)<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?ChiaveAlbero=336484&ApriNodo=1&TipoPag=comparc&Chiave=336706|titolo=Fondo Materfer|sito=SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=12 giugno 2018}}</ref>, [[Teksid]] (estremi cronologici: 1970 - 1980)<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?ChiaveAlbero=336484&ApriNodo=1&TipoPag=comparc&Chiave=336709&ChiaveRadice=336459|titolo=Fondo Teksid|sito=SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=12 giugno 2018}}</ref>, [[Seat]] (estremi cronologici: 1950 - 1980)<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?ChiaveAlbero=336484&ApriNodo=1&TipoPag=comparc&Chiave=336708|titolo=Fondo Seat|sito=SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=12 giugno 2018}}</ref>, [[Società Piemontese Automobili|SPA]] (estremi cronologici: 1906 - 1979)<ref>{{cita web|url=http://www.targaflorio.info/spa.htm|titolo=Scheda SPA }}</ref><ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?ChiaveAlbero=336484&ApriNodo=1&TipoPag=comparc&Chiave=336704|titolo=Fondo Spa|sito=SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=12 giugno 2018}}</ref>. Da segnalare altresì i fondi dei progettisti [[Dante Giacosa]] (estremi cronologici: 1903 - 1996)<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=336702|titolo=Fondo Ing. Dante Giacosa|sito=SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=12 giugno 2018}}</ref> e [[Giuseppe Gabrielli]] (estremi cronologici: 1908 - 1984)<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=336856|titolo=Fondo Ing. Gabrielli|sito=SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=12 giugno 2018}}</ref>.
 
== Amministratori delegati ==
<ref>V. Castronovo, ''FIAT. Una storia del capitalismo italiano'', ''passim''.</ref>
;[[Gruppo Fiat|FIAT]]
* [[Giovanni Agnelli (imprenditore 1866)|Giovanni Agnelli]] (1899-1921)
* [[Guido Fornaca]] (1921-1928)
* [[Giovanni Agnelli (imprenditore 1866)|Giovanni Agnelli]] (1928-1939)
* [[Giovanni Agnelli (imprenditore 1866)|Giovanni Agnelli]] e [[Vittorio Valletta]] (1939-1943)
* [[Vittorio Valletta]] (1943-1955)
* [[Vittorio Valletta]] e [[Gaudenzio Bono]] (1955-1966)
* [[Gaudenzio Bono]] (1966-1970)
* [[Gaudenzio Bono]] e [[Umberto Agnelli]] (1970-1971)
* [[Umberto Agnelli]] (1971-1976)
* [[Umberto Agnelli]], [[Carlo De Benedetti]] e [[Cesare Romiti]] (1976)
* [[Umberto Agnelli]] e [[Cesare Romiti]] (1976-1980)
* [[Cesare Romiti]] (1980-1996)
* [[Paolo Cantarella]] (1996-2002)
* [[Gabriele Galateri di Genola]] (2002-2003)
* [[Giuseppe Morchio]] (2003-2004)
* [[Sergio Marchionne]] (2004-2014)
 
;[[Fiat Chrysler Automobiles]]
* [[Sergio Marchionne]] (2014-2018)
* [[Michael Manley (dirigente d'azienda)|Mike Manley]] (2018-2021)
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Felice Dessì, ''Storia Illustrata dell'Auto Italiana'', vol. I, Giumar di Piero De Martino e C., Milano 1961.
* Felice Dessì, ''Storia Illustrata dell'Auto Italiana'', vol. II, Giumar di Piero De Martino e C., Milano, 1962.
* Giuseppe Volpato, ''Il caso FIAT. Crisi e riorganizzazione strategica di un'impresa simbolo'', ISEDI, Torino, 2004.
* Alberto Mazzuca, Giancarlo Mazzuca, ''La Fiat: da Giovanni a Luca'', Milano, Baldini Castolddi Dalai, 2004, ISBN 88-8490-662-8.
* Valerio Castronovo, ''Fiat. Una storia del capitalismo italiano'', Rizzoli Editore, Milano, 2005.
* Francesco Di Giorgio, Giuseppe Gentile, ''La FIAT e gli anni di piombo in provincia di Frosinone'', Francesco Ciolfi Editore, Cassino, 2009.
* Giorgio Garuzzo, ''Fiat. I segreti di un'epoca'' (introduzione di Alai Friedman), Roma, Fazi Editore, 2006, ISBN 88-8112-747-4.
 
== Voci correlate ==
* [[Gruppo Fiat]]
* [[Modelli FIAT]]
* [[Tofaş]]
* [[Fiat Concord]]
* [[Sevel]]
* [[Motore bialbero FIAT]]
* [[Fiat Chrysler Automobiles]]
* [[Stellantis Europe]]
* [[FCA US]]
* [[FCA India Automobiles]]
* [[FCA Srbija]]
* [[FCA in Cina]]
* [[Fiat (azienda 2011)]]
* [[Exor]]
* [[Fiat nei rally]]
* [[Stellantis]]
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.economia.rai.it/articoli/fiat-1889-1905-le-origini/6418/default.aspx|titolo=Le origini della FIAT, sul portale RAI Economia}}
 
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