Situazionismo: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua| il situazionismo nell'etica |[[Situazionismo (etica)]]}}
[[ImmagineFile:Situazionisti.gif|thumb|right|260pxupright=1.2|I fondatori dell'Internazionale situazionista a [[Cosio d'di Arroscia]], nell'nel aprileluglio del [[1957]]. Da sinistra versoa destra: [[Giuseppe Pinot-Gallizio|Pinot Gallizio]], [[Piero Simondo]], [[Elena Verrone]], Michele[[Michèle Bernstein]], [[Guy-Ernest Debord|Guy Debord]], [[Asger Jorn]] e [[Walter Olmo.]]]]
 
L{{'}}'''Internazionale Situazionista''' fu un movimento [[RivoluzioneFilosofia (politica)marxista|rivoluzionariofilosofico]]-sociologico ined campoartistico politico[[Socialismo elibertario|marxista artisticolibertario]], con radici nelle [[Avanguardia (arte)|avanguardie artistiche]] d'inizio [[Novecento]], come il [[Dadaismo|Dada]], il [[surrealismo]] e il [[Costruttivismo (arte)|costruttivismo russo]], e nel pensiero politico legato al cosiddetto [[marxismoSinistra comunista|comunismo di sinistra]], nell'in particolar modo [[anarchismoMarxismo consiliarista|consiliarista]] e nelle[[Rosa Luxemburg|luxemburghista]]-[[avanguardiaLega Spartachista|avanguardiespartachista]], artistichebenché dell'iniziorisentisse delanche di vaghi accenti [[NovecentoAnarchismo|anarchici]], in particolar modo in alcune delle idee legate al pensiero di [[Max Stirner]]. Formatosi nel [[1957]], restò attivo in [[Europa]] per tutti gli [[Anni 1960|anni sessanta]], aspirando ada importanti trasformazioni sociali e politiche.
 
Nel corso degli [[Anni 1960|anni sessanta]] si scisse in vari gruppi, tra cui la [[Bauhaus Situazionista]] Situazionista e la Seconda Internazionale Situazionista. La Prima Internazionale Situazionista si sciolse nel [[1972]].<ref>{{Cita web|url=http://www.iuav.it/BIBLIOTECA/COLLEZIONI/fondi-spec/Pasquale-A/index.htm|titolo=fondo Pasquale Alferj}}</ref>
 
== Storia ==
L'Internazionale Situazionista nasce il 28 luglio del [[1957]] a [[Cosio di Arroscia]], in [[provincia di Imperia]], dalla fusione di alcuni componenti dell'[[Internazionale lettrista]], del [[Movimento Internazionale per una Bauhaus immaginista]], o MIBI, del movimento [[CO.BR.A.]] e del [[Comitato psicogeografico di Londra]].<ref>{{Cita libro|nome=McKenzie|cognome=Wark|titolo=The beach beneath the street: the everyday life and glorious times of the Situationist International|url=https://www.worldcat.org/oclc/668194673|accesso=2022-03-18|data=2011|editore=Verso|OCLC=668194673|ISBN=978-1-84467-720-7}}</ref>
 
Il programma dell'Internazionale situazionista è creare situazioni, definite come ''momenti di vita concretamente e deliberatamente costruiti mediante l'organizzazione collettiva di un ambiente unitario e di un gioco di eventi''. Le situazioni vanno create tramite l{{'}}'''Urbanismo Unitario''', un nuovo ambiente spaziale di attività dove l'arte integrale e una nuova architettura possano finalmente realizzarsi. I situazionisti si propongono di inventare giochi di una nuova essenza, ampliando la parte non-mediocre della vita, diminuendone, per quanto possibile, i momenti nulli.
L'Internazionale Situazionista nasce il [[28 luglio]] del [[1957]] a [[Cosio di Arroscia]], in provincia d'[[Imperia]], dalla fusione di alcuni componenti dell'[[Internazionale Lettrista]], del [[Movimento Internazionale per una Bauhaus Immaginista]], o più brevemente [[Movimento Internazionale per una Bauhaus Immaginista|MIBI]], del Movimento [[CO.BR.A.]] e del [[Comitato Psicogeografico di Londra]].
 
Questo il programma d'azione adottato dagli artisti sperimentali del MIBI e dai lettristi al momento di confluire nella neonata Internazionale situazionista. Programma modificato e ormai abbandonato da tempo al momento della fine del movimento, avvenuta nel [[1972]] a [[Parigi]] per autoscioglimento. Anagraficamente il gruppo dura circa 15 anni, durante i quali si sposterà dal terreno delle avanguardie artistico-letterarie da cui era partito, verso quello più ampio della critica rivoluzionaria. Campo, quest'ultimo, in cui finirono per incontrare e valutare positivamente le analisi compiute da settori vicini al [[Partito Comunista Operaio di Germania|KAPD]] (Partito Comunista Operaio), movimento contro il quale [[Lenin]] scrisse "estremismo, malattia infantile del socialismo".
Programma dell'Internazionale Situazionista è il creare situazioni, definite come ''momenti di vita concretamente e deliberatamente costruiti mediante l’organizzazione collettiva di un ambiente unitario e di un gioco di eventi''. Le situazioni vanno create tramite l''''Urbanismo Unitario''', un nuovo ambiente spaziale di attività dove l’arte integrale ed una nuova architettura possano finalmente realizzarsi. I situazionisti si propongono di inventare giochi di una nuova essenza, ampliando la parte non-mediocre della vita, diminuendone, per quanto possibile, i momenti nulli.
 
Figure di spicco del movimento, a cui si dovranno la maggior parte degli sviluppi teorici dell'Internazionale, sono il francese [[Guy Debord]] (autore del testo chiave ''La società dello spettacolo''), il danese [[Asger Jorn]], il belga [[Raoul Vaneigem]] e l'italiano [[Giuseppe Pinot-Gallizio]]. Concetti fondamentali del programma dell'Internazionale situazionista al momento della fondazione furono il già citato Urbanismo unitario, la [[psicogeografia]], ovvero l'esplorazione pratica del territorio attraverso le derive, e l'idea del potenziale rivoluzionario del tempo libero.
Questo il programma d'azione adottato dagli artisti sperimentali del [[Movimento Internazionale per una Bauhaus Immaginista|MIBI]] e dai lettristi al momento di confluire nella neonata Internazionale Situazionista. Programma modificato ed ormai abbandonato da tempo al momento della fine del movimento, avvenuta nel [[1972]] a [[Parigi]] per autoscioglimento. Anagraficamente il gruppo dura circa 15 anni, durante i quali si sposterà dal terreno delle avanguardie artistico-letterarie da cui era partito, verso quello più ampio, ma non per nulla alieno, della critica rivoluzionaria. Campo, quest'ultimo, in cui finirono per incontrare e valutare positivamente, le analisi compiute da settori vicini al [[KAPD]] (Partito Comunista Operaio), movimento contro il quale [[Lenin]] scrisse "Estremismo, malattia infantile del socialismo".
 
Sulla scorta di queste premesse il movimento cresce e si sviluppa lungo tutto il corso degli [[Anni 1960|anni sessanta]], in particolare dopo la pubblicazione dell'opuscolo "La miseria nell'ambiente studentesco francese" scritto dal tunisino [[Mustapha Khayati]] ([[1966]]), e diffuso in tutte le grandi università europee, e trova nel [[Maggio francese|Maggio 1968]], a Parigi, il momento più alto di affermazione, laddove si incontreranno il desiderio di cambiamento dei giovani francesi e le teorie carnevalesche (ovviamente in senso rivoluzionario) e scandalose dei situazionisti. Dopo ''il maggio'' la popolarità del gruppo raggiunge livelli mai visti. Centinaia di persone si definiscono situazionisti senza avere realmente recepito i principi ispiratori dell'Internazionale. Abituati ai gruppi di massa, essi desiderano semplicemente aderire. La sezione francese viene inondata di richieste. Debord lascia il posto di editore della rivista, disgustato da questa massa di ciechi ammiratori che chiama sprezzatamente '''pro-situ''', ovvero i seguaci che si avvicinavano all'Internazionale aspettandosi di entrare a far parte di un movimento che non esisteva.
Figure di spicco del movimento, a cui si dovranno la maggior parte degli sviluppi teorici dell'Internazionale, sono il francese [[Guy-Ernest Debord]] (autore del testo chiave "''La società dello spettacolo''"), il danese [[Asger Jorn]], il belga [[Raoul Vaneigem]] e l’italiano [[Giuseppe Pinot-Gallizio]].
 
[[Ugo Nespolo]] considera di grande importanza il volume ''La société du spectacle'' pubblicato nel 1967 da Guy Debord per coloro «che ricercavano nei fatti del [[Movimento del Sessantotto|Sessantotto]] una connotazione teorica e non solo, (...)». Debord «riprende i suoi grandi mentori tra i quali [[Miguel de Cervantes|Cervantes]], [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]], [[György Lukács|Lukács]] e Marx», così come il concetto di feticismo della merce di provenienza marxista. Nespolo continua asserendo che sia in Lukács che in Debord «la critica alla [[contemplazione]] è fortissima: solo nell'attività l'uomo realizza se stesso, nel caso contrario non può esserci che [[alienazione]]».<ref>{{cita pubblicazione |nome=Ugo |cognome=Nespolo |titolo=Situazionismo |editore=Giunti |città=Firenze-Milano|volume=Dossier Art |numero=364|anno=2019 |pp=6-9}}</ref>
Concetti fondamentali del programma dell’Internazionale Situazionista al momento della fondazione furono il già citato Urbanismo Unitario, la [[psicogeografia]], ovvero l’esplorazione pratica del territorio attraverso le derive, e l’idea del potenziale rivoluzionario del tempo libero.
 
Nel [[1972]], a forza di scissioni ed espulsioni varie, Debord e [[Gianfranco Sanguinetti]] si ritroveranno praticamente unici rappresentanti dell'Internazionale, disgustati tra l'altro da quanto avvenuto durante l'ottavo congresso tenutosi a [[Venezia]], invaso da pro-situ. Per questo si deciderà per l'autoscioglimento non prima di aver dato alle stampe l'ultimo scritto dell'Internazionale: ''La veritable scission dans l'Internationale''.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=D|cognome=Chinn|data=2008-03-19|titolo=Science & Technology Review May/June 2008|editore=Office of Scientific and Technical Information (OSTI)|accesso=2022-03-18|url=http://dx.doi.org/10.2172/932399}}</ref> Una delle più importanti prese di posizione è stata la riflessione sul [[diritto d'autore]]: su ogni loro opera (libro, video, volantino ecc.) era specificato che questa poteva essere [[fotocopia]]ta in pezzi o intera, modificata o distribuita, sempre a patto che ciò [[Organizzazione non a scopo di lucro|non venisse fatto a scopo commerciale]]. Una modalità di utilizzo dell'opera che verrà ripresa decenni dopo attraverso il concetto di [[copyleft]].
Sulla scorta di queste premesse il movimento cresce e si sviluppa lungo tutto il corso degli [[Anni 1960|anni '60]], in particolare dopo la pubblicazione dell'opuscolo "La miseria nell'ambiente studentesco francese" scritto dall'ungherese Mustapha Kayati ([[1966]]), e diffuso in tutte le grandi università europee, e trova nel [[Maggio francese|Maggio 1968]], a Parigi, il momento più alto di affermazione, laddove si incontreranno il desiderio di cambiamento dei giovani francesi e le teorie carnevalesche (ovviamente in senso rivoluzionario) e scandalose dei situazionisti. Dopo ''il maggio'' la popolarità del gruppo raggiunge livelli mai visti. Centinaia di persone si definiscono situazionisti senza avere realmente recepito i principi ispiratori dell'Internazionale.
Abituati ai gruppi di massa, essi desiderano semplicemente aderire. La sezione francese viene inondata di richieste. [[Guy-Ernest Debord|Debord]] lascia il posto di editore della rivista, disgustato da questa massa di ciechi ammiratori che chiama sprezzatamente '''pro-situ''', ovvero i seguaci che si avvicinavano all’Internazionale aspettandosi di entrare a far parte di un movimento che non esisteva.
 
=== Gli attriti con la sinistra istituzionale ===
Nel [[1972]] a forza di scissioni ed espulsioni varie, Debord e Sanguinetti si ritroveranno praticamente unici rappresentanti dell'Internazionale, disgustati tra l'altro da quanto avvenuto durante l'ottavo congresso tenutosi a [[Venezia]], invaso da pro-situ. Per questo si deciderà per l'autoscioglimento non prima di aver dato alle stampe l'ultimo scritto dell'Internazionale: "''La veritabile scissione dell'Internazionale''".
L'Internazionale situazionista è stata ed è un termine di paragone scomodo per le sinistre "istituzionali" dei vari paesi. I situazionisti hanno sempre attaccato, sin dagli inizi negli anni cinquanta, i regimi totalitari come quelli sovietico e maoista. Gli attacchi ai regimi socialisti dell'est Europa, dell'estremo oriente e non solo, erano formulati con gli strumenti situazionisti dell'[[marxismo|analisi marxista]]. A distanza di 30 anni, quei testi sono stati riconosciuti come classici di analisi marxista{{Citazione necessaria|}}. Il paragone scomodo per la sinistra istituzionale è duplice:
 
* da una parte per il ruolo cruciale, riconosciuto dagli studiosi del periodo, che i situazionisti ebbero nello scatenare e alimentare il [[Sessantotto]]. Il che esprime un giudizio eloquente sul modello di azione politica della sinistra istituzionale, negli anni sessanta ostile ai situazionisti, e spesso ai movimenti in generale.
Una delle più importanti prese di posizione che l'internazionale situazionista abbia lasciato è sicuramente la loro riflessione sul [[diritto d'autore]]: su ogni loro opera (libro, video, volantino ecc.) era specificato che questa poteva essere fotocopiata in pezzi o intera, modificata o distribuita, sempre a patto che ciò non venisse fatto a scopo commerciale. Tuttora questa posizione influenza notevolmente le riflessioni intorno al diritto d'autore, come il dibattito sul [[copyleft]] o sulle licenze [[Creative Commons]]. Anche gli stessi progetti wikipedia, wikicommons o wikisource si possono considerare esempi di una libera condivisione del sapere che cerca, per quanto possibile, di porsi oltre le logiche del [[copyright]].
* d'altra parte per il paragone sulla validità delle analisi teoriche. L'analisi marxista della Società dello spettacolo, così come altri testi di analisi marxista pubblicati dai situazionisti, sono tutt'oggi di grande attualità, e suonano adesso quasi ovvi, quando prima inaccessibili perché troppo all'avanguardia. Secondo alcuni autori, le teorie sposate dall'''[[Intellighenzia]] ''della Sinistra istituzionale in quegli stessi anni, come l'[[Louis Althusser|althusserismo]], il [[maoismo]], l'[[operaismo]] ed il [[freudo-marxismo]], non godono della stessa capacità che ha il situazionismo di rappresentare il momento storico in cui viviamo.
 
Lo storico [[Timothy James Clark]] individua in queste ragioni l'atteggiamento ostile della sinistra istituzionale verso il Situazionismo, di cui cerca di non parlare, o di parlarne riducendolo a movimento artistico.
===Gli attriti con la sinistra istituzionale===
L'Internazionale Situazionista è stata ed è un termine di paragone scomodo per le Sinistre "istituzionali" dei vari paesi. I Situazionisti hanno sempre attaccato, sin dagli inizi negli anni '50, i regimi totalitari come quelli Sovietico e Maoista. Attacchi ai regimi comunisti formulati con gli strumenti Situazionisti dell'[[analisi marxista]]. A distanza di 30 anni, quei testi sono stati riconosciuti come classici di analisi marxista.<ref name="ClarkAndNSWinter97"/> Il paragone scomodo per la sinistra istituzionale e' duplice:
*da una parte per il ruolo cruciale, riconosciuto dagli studiosi del periodo,<ref name="Jappe99May68"/> che i Situazionisti ebbero nello scatenare e alimentare [[il Sessantotto]]. Il che esprime un giudizio eloquente sul modello di azione politica della sinistra isituzionale, negli anni '60 ostile ai Situazionisti, e spesso ai movimenti in generale.<ref name="ClarkAndNSWinter97"/>
*d'altra parte per il paragone sulla validità delle analisi teoriche. L'analisi marxista della Società dello spettacolo, cosi come altri testi di analisi marxista pubblicati dai situazionisti, sono tutt'oggi di grande attualità, e suonano adesso quasi ovvi, quando prima inacessibili perché troppo all'avanguardia.<ref name="Freccero"/> Le teorie sposate dall'''[[Intellighenzia ]]'' della Sinistra istituzionale in quelli stessi anni invece, come l'[[Althusserismo]], il [[Maoismo]], l'[[Operaismo]] ed il [[Freudo-Marxismo]], sono ormai scomparse nell'oblio storico.<ref name="Jappe99May68"/>
Lo storico [[Timothy James Clark]], individua in queste ragioni l'atteggiamento ostile della Sinistra istituzionale verso il Situazionismo, di cui cerca di non parlare, o di parlarne riducendolo a movimento artistico.<ref name="ClarkEtAlSpring97"/>
 
== Il vocabolario dei situazionisti ==
[[File:Internationale situationniste nº1.jpg|thumb|]]
(Da: ''Internationale situationniste'', n. 1, Parigi, giugno 1958.
Trad. it.: ''Internazionale situazionista 1958-69'', Nautilus, Torino 1994)
 
* '''Situazione costruita'''
Momento della vita, concretamente e deliberatamente costruito mediante l’organizzazionel'organizzazione collettiva di un ambiente unitario e di un gioco di avvenimenti.
* '''Situazionista'''
Ciò che si riferisce alla teoria o all’attivitàall'attività pratica di una costruzione di situazioni. Colui che si adopera a costruire delle situazioni. Membro dell’Internazionaledell'Internazionale situazionista.
* '''Situazionismo'''
Da osservatori esterni, il vocabolo è usato per indicare il movimento.
Vocabolo privo di senso, abusivamente derivato dal termine precedente. Non esiste situazionismo, ciò che significherebbe una dottrina di interpretazione dei fatti esistenti. La nozione di situazionismo è evidentemente concepita dagli antisituazionisti.
* '''Psicogeografia'''
Studio degli effetti precisi dell’ambientedell'ambiente geografico, disposto coscientemente o meno, che agisce direttamente sul comportamento affettivo degli individui.
* '''Psicogeografico'''
Relativo alla psicogeografia. Ciò che manifesta l’azionel'azione diretta dell’ambientedell'ambiente geografico sull’affettivitàsull'affettività.
* '''Psicogeografo'''
Colui che ricerca e trasmette le realtà psicogeografiche.
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Modo di comportamento sperimentale legato alle condizioni della società urbana: tecnica di passaggio frettoloso attraverso vari ambienti. Si dice anche, più particolarmente, per designare la durata di un esercizio continuo di questa esperienza.
* '''Urbanismo unitario'''
Teoria dell’impiegodell'impiego di insieme delle arti e tecniche che concorrono alla costruzione integrale di un ambiente in legame dinamico con esperienze di comportamento.
* '''Détournement'''
Si impiega per abbreviazione della formula: détournement di elementi estetici precostituiti. Integrazione di produzioni attuali o passate delle arti in una costruzione superiore dell’ambientedell'ambiente. In questo senso, non può esserci pittura o musica situazionista, ma un uso situazionista di questi mezzi. In un senso più primitivo, il détournement all’internoall'interno delle antiche sfere culturali è un metodo di propaganda, che testimonia l’usural'usura e la perdita d’importanzad'importanza di tali sfere.
* '''Cultura'''
Riflesso e prefigurazione, in ogni momento storico, delle possibilità di organizzazione della vita quotidiana; il complesso dell’esteticadell'estetica, dei sentimenti e dei costumi, tramite cui una collettività reagisce sulla vita che le è obiettivamente data dalla sua economia. (Noi definiamo questo ter-termine soltanto nella prospettiva della creazione dei valori, non in quella del loro insegnamento.)
mine soltanto nella prospettiva della creazione dei valori, non in quella del loro insegnamento.)
* '''Decomposizione'''
Processo per cui le forme culturali tradizionali si sono autodistrutte, sotto l’effettol'effetto dell’apparizionedell'apparizione di mezzi superiori di dominio della natura, che permettono ed esigono delle costruzioni culturali superiori. Si distingue tra una fase attiva della decomposizione, demolizione effettiva delle vecchie sovrastrutture – che cessa verso il 1930 –, e una fase di ripetizione, che domina da allora. Il ritardo nel passaggio dalla decomposizione a nuove costruzioni è legato al ritardo nella liquidazione rivoluzionaria del capitalismo.
 
== CuriositàDétournement ==
Il ''détournement'' (in italiano deviazione, distrazione, anche ''deturnamento'') è una delle pratiche politico-artistiche elaborate all'interno del movimento dell'[[internazionale situazionista]]. Questa pratica per essere colta appieno va letta in analogia con un'altra pratica dei situazionisti: la [[Deriva situazionista]]. All'interno di una teoria determinista, la [[psicogeografia]], per la quale è l'ambiente a modellare l'individuo, la Deriva situazionista si configura come pratica di liberazione dai dispositivi ambientali percepiti come dispotici.
'''I Situazionisti''' è anche il nome del gruppo musicale che accompagna da anni il cantautore livornese [[Luca Faggella]], vincitore del [[Premio Tenco]] nel 2002.<br>Il gruppo è capitanato dal pianista (anche attore e fotografo) [[Luca Cirillo]].
 
Più in generale la Deriva situazionista può essere definita come volontario smarrimento dell'orientamento o come vagare senza meta e scopo. Il senso di questa perdita dell'orientamento, da parte di chi la pratica, è quella di abituare il soggetto ad un'apertura mentale verso nuovi, inattesi e magari anche estranianti aspetti della realtà, soprattutto se effettuata nei luoghi geografici che abitualmente si abitano. Si tratta, quindi, di un training sensoriale, che consente nuove percezioni ed esperienze estetiche attraverso cui i soggetti si riconfigurano. La sperimentazione estetica diviene quindi l'occasione per una trasformazione, anche politica, di individui che si dotano così di una nuova consapevolezza.
==Riferimenti e note==
<ref name="ClarkAndNSWinter97">{{cite journal
| last = Clark
| first = T. J.
| authorlink = T. J. Clark (historian)
| coauthors = [[Donald Nicholson-Smith]]
| year = 1997
| month = Winter
| title = Why Art Can't Kill the Situationist International
| journal = [[October (journal)|October]]
| issue = 79
| pages = 15-31
| url = http://www.notbored.org/why-art.html
| accessdate = 2009-02-21}} [http://links.jstor.org/sici?sici=0162-2870(199724)79%3C15%3AWACKTS%3E2.0.CO%3B2-Y] Also published at pp.467-488 of book [[Tom McDonough]] (2004) (Editor) ''Guy Debord and the Situationist International: Texts and Documents''. The [[MIT Press]] (April 1, 2004) 514 pages ISBN 0262633000, ISBN 978-0262633000</ref><!--
 
In maniera analoga a ciò che avviene nello spazio e il tempo attuali, ma operando sul piano culturale o nello spazio e nel tempo virtuale dei riferimenti dotti, il détournement cerca di far deviare chi lo pratica da certi alienanti e dispotici meccanismi culturali, specialmente se legati alla [[comunicazione di massa]], recepiti in forma acritica (la [[pubblicità]] ne è l'esempio principe).
--><ref name="Jappe99May68">[[Anselm Jappe|Jappe, A.]] [1992] (1999) ''[http://books.google.co.uk/books?id=rfguCi3qQasC Guy Debord]'' p.81. Published by [[University of California Press]], ISBN 0520212053, 9780520212053</ref><!--
Il détournement può essere visto come una Deriva che procede, però, da un'idea di critica politica o culturale finendo col modificare oggetti estetici già dati (testi, immagini, suoni, ecc.).
--><ref name="Freccero">[[Carlo Freccero]] and Daniela Strumia (1997) ''Introduction'' to Guy Debord's ''The Society of the Spectacle'' publisher Baldini Castoldi Dalai</ref><!--
 
[[Raoul Vaneigem]] definiva il deturnamento come "la libertà di cambiare il senso di tutto ciò che serve il potere; la libertà per esempio di trasformare la cattedrale di Chartres in luna-park, in labirinto, in campo di tiro, in passaggi onirico ecc."<ref>R. Vaneigem, ''Trattato del saper vivere'', Castelvecchi 2006, p. 268</ref>.
--><ref name="ClarkEtAlSpring97">{{cite journal
| last = Clark
| first = T. J.
| authorlink = T. J. Clark (historian)
| coauthors = [[Donald Nicholson-Smith]], [[Peter Wollen]]
| year = 1997
| month = Spring
| title = Letters and Responses
| journal = [[October (journal)|October]]
| issue = 80
| pages = 149-151}}</ref>
 
Praticamente si tratterebbe di effettuare delle citazioni ma con delle variazioni che effettuano uno scarto di senso. Oppure di inserire citazioni fuori contesto. Ovvero anche si possono mescolare piani culturali differenti (citazioni dotte con elementi della cultura popolare). Si immagini ad esempio il [[Personaggio immaginario|personaggio]] di un [[fumetto]], medium tradizionalmente considerato "popolare", nelle cui [[nuvoletta|nuvolette]] siano riportati discorsi sulla [[lotta di classe]] o pubblicità i cui protagonisti effettuino analisi contro il consumismo. I testi (o l'immagine) citati risultano così estranei, inattesi e portatori di una nuova direzione di significato che originariamente non avevano. Il détournement in altri termini sarebbe un caso specifico e particolare di Deriva agito però non sulla collocazione spazio-temporale del presente, ma sul piano storico-culturale e mediatico della [[società dello spettacolo]].
 
Esempi di détournement si possono trovare in [[Luther Blissett (pseudonimo)|Luther Blissett]], ''[[Totò, Peppino e la guerra psichica 2.0]]'', [[Carmelo Bene]] nell'opera teatrale ''[[Amleto (da Shakespeare a Laforgue)]]'' e ''[[Salomè (Carmelo Bene)|Salomé]]'', e [[Daniele Luttazzi]] in ''[[Adenoidi]]'' e ''[[Lolito]]''.
 
== Personaggi correlati ==
* [[Guy Debord]]
* [[Ansgar Elde]]
* [[Pinot Gallizio]]
* [[Asger Jorn]]
* [[Mario Perniola]]
* [[Piero Simondo]]
* [[Alexander Trocchi]]
* [[Raoul Vaneigem]]
* [[Jacqueline de Jong]]
* [[Gianfranco Sanguinetti]]
* [[Raoul Vaneigem]]
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia italiana essenziale ==
[[File:Internazionale situazionista Pepitas.jpg|thumb|''Internazionale situazionista'' (Pepitas de calabaza ed.)]]
* [[Mario Lippolis]] ha curato la traduzione in italiano della raccolta completa dei numeri dell'Internazionale Situazionista: ''[http://www.ecn.org/nautilus/intersituaz.html Internazionale situazionista 1958-69]'', [[Nautilus (casa editrice)|Nautilus]], Torino 1994. Il volume contiene la seguente introduzione:
** Mario Lippolis ( Febbraio 1993 ) ''[http://www.ecn.org/nautilus/is58doc.html L’InternazionaleL'Internazionale sconosciuta Contributo all’abortoall'aborto di una familiarità fittizia]''
* [[Guy Debord]], ''La società dello spettacolo'' (1967; traduzioni: De Donato 1968; Stampa Alternativa 1974/76; Vallecchi 1979; Agalev 1990; SugarCo 1990; Baldini e Castoldi 1997; Massari 2002)
* Guy Debord, ''Opere cinematografiche'' (1978; traduzioni: Arcana 1980; Bompiani, 2004)
* Guy Debord, ''Commentari sulla società dello spettacolo'' (1988; traduzioni: SugarCo 1990; Baldini e Castoldi 1997).
* Guy Debord, ''Panegirico. Tomo Primo-Tomo Secondo'' (1989; traduzioni: Castelvecchi, 2005)
* Guy Debord, Asger Jorn, ''Mémoires. Structures portantes d’Asger Jorn,'' Copenaghen 1957.
* R. Vaneigem, ''Trattato del saper vivere ad uso delle giovani generazioni'' (1967; traduzioni: Vallecchi 1973; Barbarossa 1996; Malatempora 1999; Massari 2004; secondo la volontà di Vaneigem, nuova traduzione e presentazione ("Passato prossimo e futuro anteriore") a cura di S.Ghirardi, Castelvecchi 2006).
* R. Vaneigem, ''Banalità di base'', De Donato, 1967 (traduzione illeggibile). Il testo è stato pubblicato nel numero unico italiano della rivista I.S. nel 1969.
* R. Vaneigem, "Ai viventi, sulla morte che li governa e sull'opportunità di disfarsene*, Nautilus, 1998. Traduzione e presentazione di S.Ghirardi.
* R. Vaneigem, ''Avviso agli studenti'', Nautilus, 1996, trad. di S.Ghirardi
* R. Vaneigem, ''Noi che desideriamo senza fine'', Bollati Boringhieri, 1999, trad. e presentazione di S.Ghirardi
* R. Vaneigem, ''Niente è sacro, tutto si può dire'', Ponte alle grazie, 2004
* Debord, Vaneigem e altri, ''Situazionismo. Materiali per un’economiaun'economia politica dell’immaginariodell'immaginario'', Massari, 1998.
;Studi
 
* Enea Bianchi, "L'illusione di essere insieme", in ''Contro l'infelicità. L'Internazionale Situazionista e la sua attualità'' (a cura si S. Taccone), OmbreCorte, Verona, 2014, pp.&nbsp;34–43.
== Studi ==
* Gianluigi Balsebre, ''Della critica radicale. Bibliografia ragionata sull'Internazionale Situazionista, con antologia di documenti inediti in italiano'', Grafton Edizioni, Bologna, 1995.
* M. Bandini, ''L’estetico, il politico, da Cobra all’Internazionale situazionista (1948-1957)'', Officina Edizioni, Roma 1977.
* Gianluigi Balsebre, ''Il territorio dello spettacolo'', Potlatch, s.l., 1997. https://issuu.com/virgilio87/docs/il_territorio_dello_spettacolo__ill
* [[Mirella Bandini]], ''L'estetico, il politico, da Cobra all'Internazionale situazionista (1948-1957)'', Officina Edizioni, Roma 1977.
* A.Jappe, ''Debord'', Tracce, Pescara, 1993
* AA.VV. ''I Situazionisti'', Manifestolibri, Roma, 1991.
* Sergio Ghirardi ''Non abbiamo paura delle rovine. I situazionisti e il nostro tempo'', Derive Approdi, Roma, 2007.
* L.Leonardo Lippolis, ''"La nuova Babilonia". Il progetto architettonico di una civiltà situazionista'', Costa & Nolan, Milano 2007.
* Leonardo Lippolis, ''Urbanismo unitario. Antologia situazionista'', Testo & Immagine, Torino 2002.
 
* Gianfranco Marelli, ''Una bibita mescolata alla sete. Internazionale situazionista'', BFS edizioni, Pisa 1996. ISBN 978-88-89413-73-9
===Storia===
* Letizia Goretti, ''La vertigine del gioco. L'azione dell'Internazionale situazionista tra arte e politica,'' Anteferma edizioni, Conegliano, 2021. ISBN 9791259530066
*[[Mario Perniola]], ''I situazionisti'', Castelvecchi, Roma, 2005, ISBN 88-7615-068-4.
* Daniele Vazquez, ''Manuale di Psicogeografia'', nerosubianco edizioni, Cuneo, 2010. [https://web.archive.org/web/20110714163737/http://www.nerosubianco-cn.com/scheda.asp?id=78]
*Ghirardi, Sergio; Varini, Dario ''[Internazionale situazionista : ce n'a été qu'un debut]'' (La Salamandra, Milano, 1976)
;
*Lippolis, Mario (1987) ''[http://www.giovanetalpa.it/lippolis.htm Ben venga maggio e 'l gonfalon selvaggio!]'' (Carraia (LU) : Edito a cura della Accademia dei Testardi) 368 p. (contiene appendice documentaria. illustrato, fumetto)
;Storia
*Marelli, G. ''L’Amara vittoria del situazionismo: per una storia critica dell'Internationale Situationniste'', [[BFS edizioni]], Pisa 1996.
*Nottingham psychogeographical[[Miguel unit (1999)Amorós]], ''[http://fasica.altervista.org/npu/storie/bb.htm Breve storia della sezione italiana dell'Internazionale situazionista]Situazionista'', Nautilus, Torino 19992015. (59 p.)
* [[Mario Perniola]], ''I situazionisti'', Castelvecchi, Roma, 2005, ISBN 88-7615-068-4.
* [[Mario Perniola]], ''L'avventura situazionista. Storia critica dell'ultima avanguardia del XX secolo'', Milano, Mimesis, 2013. ISBN 978-88-575-1716-2
* Sergio Ghirardi e Dario Varini, ''Internazionale situazionista : ce n'a été qu'un debut'', La Salamandra, Milano, 1976
* Mario Lippolis, ''[https://web.archive.org/web/20070929050629/http://www.giovanetalpa.it/lippolis.htm Ben venga maggio e 'l gonfalon selvaggio!]'', (Edito a cura della Accademia dei Testardi), Carraia (LU), 1987, 368 p. (Contiene appendice documentaria. Fumetto illustrato)
* Gianfranco Marelli, ''L'Amara vittoria del situazionismo: per una storia critica dell'Internationale Situationniste'', BFS edizioni, Pisa 2015.
* Nottingham psychogeographical unit (1999) ''[http://fasica.altervista.org/npu/storie/bb.htm Breve storia dell'Internazionale situazionista]'', Nautilus, Torino 1999. (59 p.)
 
== Voci correlate ==
* [[Membri dell'Internazionale situazionista]]
* [[Guy Debord]]
* [[Raoul Vaneigem]]
* [[Psicogeografia]]
* [[Pinot Gallizio]]
* [[Asger Jorn]]
* [[Movimento Internazionale per una Bauhaus Immaginista]]
* [[CO.BR.A.]]
* [[Mario PerniolaLettrismo]]
* [[Psicogeografia]]
* [[Filosofia marxista]]
* [[Marxismo occidentale]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://fasica.altervista.org/npu/storie/bb.htm Storia dell'I.S. a cura della Nottingham Psychogeographical Unit.]
*[https://archive.org/details/mart-archivio-del-900?query=INTERNATIONALE+SITUATIONNISTE I 12 numeri del bollettino 'Internationale Situationniste'] digitalizzati su [[Internet Archive]] dall'[[Archivio del '900]] del Mart di Rovereto.
*''[http://guide.dada.net/controcultura/interventi/2005/04/206078.shtml Alla scoperta del situazionismo]'' A cura di Antonello Cresti
* {{cita web | 1 = http://www.politicasenzarete.com/node/347 | 2 = Il Teatro Situazionautico | accesso = 17 novembre 2012 | dataarchivio = 4 marzo 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160304204625/http://www.politicasenzarete.com/node/347 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://fasica.altervista.org/npu/storie/bb.htm|Storia dell'I.S. a cura della Nottingham Psychogeographical Unit.}}
* ''[https://web.archive.org/web/20080521012925/http://guide.dada.net/controcultura/interventi/2005/04/206078.shtml Alla scoperta del situazionismo]'' A cura di [[Antonello Cresti]]
 
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