Elizabeth Short: differenze tra le versioni

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{{Bio
{{da tradurre|inglese|aprile 2006}}
|Nome = Elizabeth Ann
|Cognome = Short
|PostCognomeVirgola = nota anche come ''La Dalia Nera''
|Sesso = F
|LuogoNascita = Boston
|GiornoMeseNascita = 29 luglio
|AnnoNascita = 1924
|LuogoMorte = Los Angeles
|GiornoMeseMorte = 15 gennaio
|AnnoMorte = 1947
|Epoca = 1900
|Nazionalità = statunitense
|Categorie = no
|FineIncipit = è la vittima di un noto caso di omicidio rimasto irrisolto negli [[Stati Uniti d'America]]
|Immagine = Elizabeth Short photo from police bulletin.jpg
|Didascalia = Elizabeth Short nel 1946
}}
 
== Biografia ==
[[Image:BethShort.jpg|frame|right|Elizabeth Short]]
[[File:ElizabethShortGrave.jpg|thumb|La tomba di Elizabeth Short]]
 
Elizabeth Short nacque il 29 luglio 1924 nel quartiere di [[Hyde Park (Massachusetts)|Hyde Park]] a [[Boston]]. Dopo che suo padre nell'ottobre 1930 abbandonò la famiglia, la madre Phoebe Mae si trasferì a [[Medford (Massachusetts)|Medford]] ([[Massachusetts]]) con le sue cinque figlie. Sofferente di [[asma]], Elizabeth passava l'estate con la famiglia a Medford, e l'inverno in [[Florida]]. Abbandonò presto gli studi e cominciò a lavorare come cameriera. A diciannove anni decise di lasciare la madre, e di andare a vivere con il padre a [[Los Angeles]] in [[California]]. La loro coabitazione durò poco: dopo un litigio Elizabeth se ne andò di casa e trovò lavoro in un ufficio postale a [[Camp Cooke]].
'''Elizabeth Short''' ([[Hyde Park]] <nowiki>[</nowiki>[[Massachusetts]], [[USA]]], [[29 Luglio]] [[1924]] - [[Los Angeles]] <nowiki>[</nowiki>[[California]], [[USA]]], [[15 Gennaio]] [[1947]]), nota come '''La Dalia Nera''', è la vittima del più famoso caso irrisolto di [[omicidio]] negli [[USA]].
 
In seguito si trasferì a [[Santa Barbara (California)|Santa Barbara]], dove il 23 settembre 1943 fu arrestata per [[ebbrezza]]; per la legge della California era ancora minorenne, e fu quindi riaccompagnata dalle autorità dalla madre, nuovamente a Medford. Dopo aver lavorato per un periodo alla mensa dell'[[Università Harvard]], si spostò in Florida, dove conobbe il maggiore dell'[[United States Army Air Force|Aeronautica statunitense]] Matthew M. Gordon Jr., all'epoca in procinto di essere trasferito nel [[Sud-est asiatico|Sud Est Asiatico]].
==Biografia==
 
Mentre era ricoverato in un ospedale militare in [[India]], Gordon, che si era particolarmente distinto in servizio, scrisse ad Elizabeth chiedendole di sposarlo. La giovane accettò, ma Gordon morì il 10 agosto 1945 in un incidente aereo. Betty lasciò quindi la Florida, e tornò in California, nel luglio 1946, dove incontrò Gordon Fickling, una sua vecchia fiamma, tenente dell'aviazione di stanza a [[Long Beach]]. Durante la sua permanenza in California fu soprannominata ''Dalia Nera'' a causa della sua passione per il film ''[[La dalia azzurra]]'' e l'abitudine di vestirsi in nero.
Elizabeth Short nasce a [[Hyde Park]] ([[Massachusetts]]), ma si trasferisce in tenera età a [[Medford]] assieme a sua madre Phoebe Mae e alle sue quattro sorelle, dopo che suo padre Cleo abbandona la famiglia ([[Ottobre]] [[1930]]) per trasferirsi a [[Vallejo]] ([[California]]).
 
Nell'agosto 1946 Elizabeth arrivò a Hollywood con la speranza di fare l'attrice. Fu vista viva per l'ultima volta la sera del 9 gennaio 1947, nel salone del [[Millennium Biltmore Hotel|Millenium Biltmore Hotel]] di Los Angeles.
Sofferente di [[asma]], Elizabeth (per gli amici Betty, anche se lei preferiva essere chiamata Beth) passava l'[[estate]] con la famiglia a [[Medford]] e l'[[inverno]] in [[Florida]] per curarsi. Abbandona gli studi presto per andare a lavorare come cameriera. All'età di 19 anni, decide di lasciare la madre e di andare a vivere con il padre in [[California]]. Entrambi vanno a vivere a [[Los Angeles]], ma la loro coabitazione dura poco: dopo un litigio, Elizabeth lascia la casa e trova un lavoro a [[Camp Cooke]] (sempre in [[California]]) in un ufficio postale.
 
=== La morte ===
Va poi a vivere a [[Santa Barbara]], dove il [[23 Settembre]] [[1943]] viene arrestata per ubriachezza (per la legge californiana era anche minorenne) e riaccompagnata dalle autorità a [[Medford]] dalla madre. Dopo aver lavorato per un periodo alla mensa dell'[[Università]] di [[Harvard]], si trasferisce in [[Florida]]. Qui incontra il Maggiore dell'[[Aeronautica]] [[Stati Uniti|statunitense]] Matthew M. Gordon Jr., all'epoca in procinto di essere trasferito nel teatro di operazioni del Sud Est Asiatico.
[[File:Black Dahlia Mugshot.jpg|thumb|Foto segnaletica di Elizabeth Short scattata dopo l'arresto per aver bevuto alcolici quando la sua età non lo avrebbe legalmente consentito]]
Il 15 gennaio il cadavere di Elizabeth Short fu trovato a [[Leimert Park]], un quartiere periferico di Los Angeles, abbandonato in un terreno spoglio sul lato ovest della South Norton Avenue tra Coliseum Street e la West 39th Street ({{coord|34.0164| -118.333|region:US_scale:10000|display = inline}}). Il corpo fu scoperto intorno alle 10 del mattino dalla signora Betty Bersinger, a passeggio con la figlia di tre anni.<ref>{{cita web|lingua=en|autore=Julia Scheeres|url=http://www.crimelibrary.com/notorious_murders/famous/dahlia/2.html|titolo=Black Dahlia|editore=Crime Library|accesso=14 aprile 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140415055702/http://www.crimelibrary.com/notorious_murders/famous/dahlia/2.html|dataarchivio=15 aprile 2014}}</ref><ref name="severed">{{Cita|Gilmore, 2001|}}.</ref> Il corpo di Elizabeth Short era nudo, e tagliato in due parti all'altezza della vita, mutilato, e con vistosi segni di tortura; aveva i capelli tinti di rosso, e il sangue era stato completamente estratto.<ref>{{cita news|lingua=en|nome=Dennis|cognome=McLellan|url=http://articles.latimes.com/2003/jan/09/local/me-asdel9 |titolo=Obituaries: Ralph Asdel, 82; Detective in the Black Dahlia Case|pubblicazione=[[Los Angeles Times]]|data=9 gennaio 2003|accesso=14 aprile 2014}}</ref> Il volto era sfregiato con un taglio da orecchio a orecchio, a creare l'effetto chiamato [[Glasgow smile]] (sorriso di Glasgow).
 
Il 25 gennaio fu sepolta nel [[Mountain View Cemetery (Oakland, California)|Mountain View Cemetery]] ad [[Oakland]], California, e non a Medford, la città da cui proveniva, per rispettare l'amore che aveva sempre dimostrato per la California. Il delitto resta tuttora irrisolto. Molte furono le ipotesi e le speculazioni, anche sul conto della vittima. Nonostante corresse voce che fosse una [[Prostituzione|ragazza-squillo]] per il suo atteggiamento all'apparenza ambiguo, le indagini non lo confermarono affatto.
Gordon - che otterrà molti e prestigiosi riconoscimenti durante la guerra - successivamente costretto in un ospedale militare in [[India]], scrive ad Elizabeth chiedendole di sposarlo. La giovane accetta ma non sarà in grado di convolare a nozze, perchè il Maggiore Gordon muore il [[10 Agosto]] [[1945]] in seguito ad un incidente aereo.
 
== Il delitto ==
Betty lascia così la [[Florida]] e torna in [[California]] nel [[Luglio]] del [[1946]] per incontrare nuovamente una sua vecchia fiamma, il [[Luogotenente]] Gordon Fickling, di stanza a [[Long Beach]]. E' proprio durante la sua permanenza a [[Long Beach]] che viene soprannominata ''Black Dahlia'', nomignolo che probabilmente unisce la passione per il [[film]] ''[[La dalia azzurra]]'' alla sua abitudine a vestire di [[nero]].
=== Le indagini ===
Le indagini sul "delitto della Dalia Nera" furono fra le più vaste nella storia del [[Los Angeles Police Department|Dipartimento di Polizia]] di Los Angeles e coinvolsero centinaia di agenti e ispettori, anche di altri divisioni. I sospettati furono centinaia, e venne ascoltato circa un migliaio di persone. Fu il primo caso criminale di interesse nazionale, sul quale tutti i giornali degli Stati Uniti si gettarono a capofitto, a causa delle modalità particolarmente perverse del delitto, e per il fatto che Los Angeles era all'epoca un luogo 'particolare', dove si intrecciavano i sogni degli aspiranti artisti, gli interessi mafiosi che si disputavano enormi proprietà terriere da trasformare in una metropoli, e i soliti 'politicanti' dalle mani sporche<ref>{{Cita libro|titolo=True confessions}}</ref>.
 
Secondo alcuni le indagini non furono svolte correttamente, dato che ufficialmente non furono mai ritrovate impronte di macchine o di scarpe. La polizia non raccolse neanche le fibre nel campo. Se lo avesse fatto avrebbe potuto trovare il numero di scarpa dell'assassino o, se fossero state trovate impronte di pneumatici, capire quali erano e cercare riscontri con le auto dei sospettati. Dell'omicidio furono accusate o si auto-accusarono almeno sessanta persone, di cui la maggior parte uomini. Dai documenti ufficiali degli investigatori della Polizia di Los Angeles risultarono ventidue sospettati "principali".
Nell'[[Agosto]] del [[1946]], Elizabeth arriva ad [[Hollywood]] con la speranza di poter entrare nel mondo dello spettacolo. L'ultimo avvistamento in vita risale alla sera del [[9 Gennaio]] [[1947]], nella ''hall'' dell'Hotel Biltmore. Probabilmente, era in compagnia di un uomo. Il [[15 Gennaio]], il suo corpo nudo viene trovato squarciato all'altezza della vita, con vistosi segni di [[tortura]] e mutilato in un sobborgo di [[Los Angeles]]. Aveva 22 anni.
 
=== I sospettati principali ===
Il delitto resta tuttora irrisolto. Molte sono state le ipotesi e le speculazioni fatte, anche sul conto della vittima. Nonostante corresse voce che fosse una [[prostituta|ragazza-squillo]] (possibilità avallata dal suo atteggiamento all'apparenza ambiguo), ulteriori indagini hanno fatto decadere le voci in merito.
==== Robert M. Manley ====
Robert M. Manley, detto "Red", è stata l'ultima persona ad aver visto Elizabeth in vita, e il primo sospettato nei giorni immediatamente successivi al delitto. Dopo essere stato sottoposto a vari test e dopo aver verificato il suo [[alibi]], Manley venne rilasciato.
 
==== Walter Alonzo Bayley ====
==Le indagini==
Walter Bayley, chirurgo di Los Angeles, visse fino all'ottobre 1946, quando si separò dalla moglie, in una delle case prossime al luogo dove venne ritrovata Elizabeth Short. La figlia di Bayley era amica di Virginia Short, la sorella di Elizabeth, della quale fu anche testimone di nozze. Bayley morì nel gennaio 1948. La sua [[autopsia]] rivelò che soffriva di una malattia cerebrale degenerativa. All'epoca del delitto, Bayley aveva sessantasette anni e non aveva alcun precedente penale.
 
Dopo la sua morte la vedova di Bayley dichiarò che l'amante del marito era a conoscenza di un «terribile segreto» che lo riguardava, accusando l'amante stessa di essere «la principale beneficiaria della sua morte». Bayley non fu mai ufficialmente indagato, al contrario di molti suoi colleghi e di alcuni loro assistenti. In una testimonianza segreta, il detective Harry Hansen, che fu tra i primi a occuparsi del caso, ipotizzò che l'assassino della Short fosse «un chirurgo molto esperto».
Le indagini sul "delitto della Dalia Nera" della Polizia di [[Los Angeles]] sono state fra le più vaste nella storia del Dipartimento ed hanno coinvolto centinaia di agenti ed ispettori, perfino di altri dipartimenti. I sospettati sono stati centinaia e migliaia le persone interrogate. Fortissima è stata l'attenzione dell'[[opinione pubblica]] sul caso, la cui complessità è stata ampliata dalla curiosità dei [[giornale|giornali]], dovuta alla natura del delitto.
 
Larry Harnisch, redattore del ''Los Angeles Times'', alla fine di una propria indagine giornalistica svolta nel 1996, arrivò alla conclusione che Bayley avrebbe potuto uccidere Elizabeth Short. Molti critici dell'ipotesi avanzata da Harnisch si interrogarono sulla reale capacità d'intendere e di volere di Bayley, data la sua malattia. Riguardo al «terribile segreto» conosciuto dall'amante di Bayley, alcuni hanno sostenuto che si trattasse di alcuni aborti clandestini operati dallo stesso chirurgo. Nessuna prova concreta però è mai stata portata a supporto di questa tesi.
Dell'[[omicidio]] sono state accusate (o si sono auto-accusate) almeno 60 persone, in larga parte [[uomo|uomini]], anche se ci furono anche alcune [[donna|donne]]. Dai documenti ufficiali degli investigatori della Polizia di [[Los Angeles]] risultano però 22 sospetti "principali".
 
==== Joseph A. Dumais ====
Di seguito, riportiamo una breve biografia di alcuni di questi sospettati.
Joseph A. Dumais, soldato di ventinove anni di stanza in [[New Jersey]], fu uno dei primi ad autoaccusarsi del delitto poche settimane dopo che questo avvenne. Tutta la stampa di Los Angeles sostenne entusiasticamente l'ipotesi, fino a quando non si scoprì che Dumais era alla sua base di appartenenza in [[New Jersey]] al momento dell'omicidio. Gli investigatori, a differenza della stampa, lasciarono cadere immediatamente l'ipotesi. Durante gli [[Anni 1950|anni cinquanta]] Dumais venne arrestato più volte per reati minori, e ogni volta continuò ad autoaccusarsi del delitto Short.
 
===Walter= AlonzoWoody BayleyGuthrie ====
[[Woody Guthrie]], noto cantante di musica [[folk]], venne indagato in seguito all'ipotesi che ci fosse un collegamento fra il delitto Short e una denuncia per molestie fatta da una donna [[california]]na di cui Guthrie era innamorato, e che dallo stesso Guthrie avrebbe ricevuto lettere minatorie contenenti pesanti allusioni sessuali. Guthrie fu scagionato per mancanza di prove, ma dovette comunque subire un processo per molestie.
 
==== George Hodel ====
'''Walter Bayley''', [[chirurgo]] di [[Los Angeles]], ha vissuto in una delle case vicine a quella in cui è stata ritrovata Elizabeth Short fino all'[[Ottobre]] [[1946]], quando si separa dalla moglie. La figlia di Bayley era amica della sorella di Elizabeth, Virginia Short, di cui fu anche testimone di nozze. Muore nel [[Gennaio]] del [[1948]]. La sua [[autopsia]] ha rivelato che soffriva di una malattia cerebrale degenerativa. All'epoca del delitto, Bayley aveva 67 anni e non aveva alcun precedente penale.
[[George Hill Hodel|George Hodel]], medico specializzato in salute pubblica, fu posto per la prima volta sotto osservazione dalla polizia di Los Angeles nell'ottobre 1949, quando sua figlia quindicenne Tamara lo accusò di molestie. Il caso suscitò qualche sospetto di collegamento con il caso Short, tanto che le autorità decisero di porre il dottor Hodel sotto sorveglianza dal 18 febbraio al 27 marzo 1950.
 
Nel rapporto finale dell'accusa al Grand Jury di Los Angeles, consegnato allo stesso il 20 febbraio 1951, si legge:
Dopo la sua morte, la vedova di Bayley ha dichiarato che l'[[amante]] del marito era a conoscenza di un "terribile segreto" che lo riguardava, accusando l'amante stessa di essere "la principale beneficiaria della sua morte". Bayley non è mai stato ufficialmente iscritto nel registro degli indagati, ma molti suoi colleghi sì, al pari di alcuni loro assistenti. In una testimonianza segreta, il detective Harry Hansen (fra i primi ad occuparsi del caso) ha suggerito ([[1949]]) l'ipotesi per cui il [[killer]] della Short fosse "un [[chirurgo]] molto esperto".
{{Citazione|Il dottor George Hodel [...] al momento dell'omicidio aveva una clinica sulla East 1st Street, vicino Alameda. Lillian Lenorak (una delle sue pazienti con problemi mentali, successivamente trasferita in un altro ospedale), che viveva con il dottor Hodel, ha affermato di aver trascorso con lui del tempo nei paraggi dell'Hotel Biltmore (il luogo dove Elizabeth Short è stata trovata morta, ''ndr'') e di aver identificato la Short come una delle fidanzate del dottore.<br />Tamara Hodel, la figlia di quindici anni, ha dichiarato che sua madre Dorothy le ha confidato che, la notte dell'omicidio, suo padre è stato fuori tutta la notte per un party e che le ha detto: "Non saranno mai capaci di provare che l'ho uccisa io". Due microfoni sono stati piazzati nella casa del sospetto.<br />L'informatrice Lillian Lenorak è stata trasferita all'Istituto Statale per cure mentali di Camarillo. Joe Barrett, che vive nello stesso residence del dottor Hodel, ha cooperato come informatore. È stata sequestrata dagli effetti personali del dottor Hodel una foto dell'accusato, dove era ritratto nudo assieme a una modella afroamericana, anch'essa nuda e successivamente identificata come Mattie Comfort [...]. La Confort ha affermato che è stata con il dottor Hodel prima del delitto e che non sapeva assolutamente che l'accusato fosse in qualche modo collegato alla vittima.<br />Rudolph Waters, che si sa abbia conosciuto sia la vittima che il sospettato, ha asserito che non ha mai visto la vittima ed Hodel assieme e che non crede alla possibilità che i due si conoscessero. Le seguenti persone, interrogate, non hanno saputo fornire nessun dato capace di collegare il sospetto alla vittima [...]. Cfr. anche i rapporti supplementari, i resoconti e le registrazioni, tutte tendenti a eliminare Hodel dalla lista dei sospetti.}}
 
Nel 2003 [[Steve Hodel]] (figlio del dottor Hodel, ed ex-detective della Sezione Omicidi della Polizia di Los Angeles) ha pubblicato un libro in cui afferma che il padre, deceduto nel 1999, è il responsabile sia dell'omicidio della "Dalia Nera" sia di numerosi altri omicidi irrisolti commessi lungo un ventennio. L'ex-detective Steve Hodel afferma di aver maturato questa ipotesi dopo aver trovato due foto del padre in compagnia di una ragazza simile a Elizabeth Short, anche se la famiglia della Short insiste nel negare ogni somiglianza fra la ragazza nella foto e la vittima.
Larry Harnisch, redattore del ''[[Los Angeles Times]]'', alla fine di una propria [[indagine]] giornalistica svolta nel [[1996]], arriva alla conclusione che Bayley possa aver ucciso Elizabeth Short. Molti critici dell'ipotesi avanzata da Harnisch si interrogano sulla reale capacità di intendere e di volere di Bayley, data la sua malattia. Ma la principale teoria degli investigatori (secondo cui il corpo avrebbe dovuto essere smembrato per poter essere poi trasportato altrove, ipotesi che giustifica il profondo taglio all'altezza della vita) risponde parzialmente alla critica. Harnisch sostiene che sia stata proprio la sua malattia neurodegenerativa a contribuire all'accanimento sul corpo della vittima.
 
Dopo aver analizzato le informazioni presentate nel libro di Steve Hodel, il vice-procuratore di Los Angeles, Stephen Kay, che sostenne anche la pubblica accusa nel processo alla "[[Charles Manson|famiglia Manson]]", dichiarò che il caso andava considerato risolto. Molti hanno però notato che Kay, ritiratosi in pensione subito dopo, abbia formulato il suo giudizio considerando le affermazioni di Steve Hodel come fatti inconfutabili. Non sono mancati invece i critici che hanno contestato le affermazioni di Hodel. Il detective Brian Carr, attualmente responsabile del caso, ha affermato in una intervista televisiva che il responso di Kay lo ha lasciato «confuso» ed ha anzi aggiunto che se avesse portato un impianto accusatorio debole come quello di Steve Hodel al [[pubblico ministero]], questi «mi avrebbe riso in faccia e mi avrebbe cacciato fuori dal suo ufficio».
Riguardo al "terribile segreto" conosciuto dall'amante di Bayley, alcuni hanno sostenuto che si trattasse di alcuni [[aborto|aborti]] clandestini operati dallo stesso chirurgo. Nessuna prova concreta però è mai stata portata a supporto di questa tesi.
 
In un suo altro libro, ''Most Evil: Avenger, Zodiac, and the Further Serial Murders of Dr. George Hill Hodel'' scritto con l'aiuto di Ralph Pezzullo, Steve Hodel ha dichiarato che il padre sarebbe responsabile di una serie di omicidi, inclusi quelli commessi dal killer noto come il [[Killer dello Zodiaco]].
===Norman Chandler===
 
==== Norman Chandler ====
'''Norman Chandler''', [[editore]] del [[Los Angeles Times]], è stato accusato di essere il mandante dell'[[omicidio]] dallo scrittore [[Donald Wolfe]] nel suo ''The Mob, the Mogul, and the Murder That Transfixed Los Angeles''. Ipotizzando un complicato scenario, Wolfe sostiene che Chandler abbia messo incinta la Short quando questa lavorava come [[prostituta|squillo]] per "Madame" Brenda Allen, che gestiva un noto [[bordello]] di [[Hollywood]].
Norman Chandler, [[editore]] del ''Los Angeles Times'', è stato accusato dallo scrittore [[Donald Wolfe]] nel suo ''The Mob, the Mogul, and the Murder That Transfixed Los Angeles'' di essere il mandante dell'omicidio. Ipotizzando un complicato scenario, Wolfe sostiene che Chandler abbia messo incinta la Short quando questa lavorava come squillo per "Madame" Brenda Allen, che gestiva un noto [[bordello]] di Hollywood.
 
Per evitare lo scandalo, Chandler si sarebbe rivolto a un gangster locale, [[Bugsy Siegel]], perchèperché ammazzasse la donna. TaleQuesta ipotesi è però in aperto contrasto con quanto stabilito dalle indagini della Polizia di [[Los Angeles]] e dall'[[autopsia]]. LaInfatti Shortla infattiShort non ha mai lavorato come [[prostituta]] e soprattutto, a causa di una malformazione [[vagina|vaginale]]le, non poteva avere rapportirimanere sessualiincinta.
 
===Joseph= A.George DumaisKnowlton ====
Tutto quello che si sa di George Knowlton è che, al tempo del delitto Short, viveva nell'area di Los Angeles e che è successivamente morto in un incidente automobilistico nel 1962.
 
Nei primi [[Anni 1990|anni novanta]], la figlia [[Janice Knowlton|Janice]], ex-cantante, e proprietaria di una agenzia di pubbliche relazioni, dichiarò di aver visto suo padre uccidere Elizabeth Short. Le dichiarazioni della Knowlton si basano in larga parte su ricordi riaffiorati in seguito a una terapia, ma non vengono giudicate attendibili dalla polizia.
'''Joseph A. Dumais''', [[soldato]] di 29 anni di stanza in [[New Jersey]], è stato uno dei primi ad auto-accusarsi del delitto poche settimane dopo che questo è avvenuto. Tutta la stampa di [[Los Angeles]] ha entusiasticamente sostenuto l'ipotesi, fin quando si è scoperto che Dumais era alla sua base di appartenenza in [[New Jersey]] al momento dell'omicidio. Gli investigatori, a differenza della stampa, lasciarono cadere immediatamente l'ipotesi. Durante gli [[Anni 1950|anni '50]], Dumais è stato arrestato più volte per reati minori ed ogni volta ha continuato ad auto-accusarsi del delitto Short.
 
{{Citazione|Il detective John P. St. John della polizia di Los Angeles, uno degli investigatori assegnati al caso, ha detto di aver parlato alla Knowlton e di non credere ad una connessione fra l'omicidio della "Dalia Nera" e George Knowlton. "Ci sono tantissime persone che sostengono che un loro parente sia l'assassino della "Dalia Nera - afferma il detective St. John [...] - Quello che [Janice Knowlton] afferma non può essere preso seriamente in considerazione per la risoluzione del caso.|dal ''Los Angeles Times'', 1991}}
===Woody Guthrie===
 
Il dipartimento di Westminster prese però seriamente in considerazione le affermazioni della Knowlton indagando a fondo sulla sua infanzia, ma non trovando nulla di probante.
'''Woody Guthrie''', cantante [[musica folk|folk]], è stato iscritto nel registro degli indagati per aver [[molestia|molestato]] una donna [[California|californiana]] di cui era innamorato con lettere minatorie e contenenti pesanti allusioni sessuali. Gli investigatori hanno ipotizzato un suo coinvolgimento nel caso Short, ma non sono state trovate prove sufficienti. Guthrie è stato comunque posto sotto processo per [[molestia|molestie]].
 
==== Le accuse di Janice Knowlton ====
===George Hodel===
Nel 1995 Janice Knowlton scrive assieme a [[Michael Newton]], al cui attivo figurano varie inchieste su crimini e criminali, il libro ''[[Daddy Was the Black Dahlia Killer]]'', in cui appunto afferma che fu suo padre George a uccidere Elizabeth Short. La Knowlton sostiene nel libro che il padre e la Short avevano una relazione. Afferma che la Short sarebbe stata ospite a casa sua, e che per lei sarebbe stata ricavata una improvvisata stanzetta nel garage. Lì avrebbe patito un aborto e la Knowlton racconta che sarebbe stata costretta a seguire il padre durante le operazioni di occultamento del cadavere. Pare inoltre che un ex-collaboratore dello [[sceriffo]] di Los Angeles tenesse informata la Knowlton riguardo alle indagini condotte sul padre. La stessa fonte sembra le abbia inoltre confidato che anche Edward Davis, futuro capo della polizia di Los Angeles, e futuro politico californiano, e Buron Fitts, procuratore distrettuale di Los Angeles, fossero coinvolti nell'omicidio. Tuttavia nei documenti ufficiali non vi è traccia di alcuna indagine nei confronti di George Knowlton da parte della Polizia, né vi sono prove riguardo alle altre dichiarazioni.
 
Janice Knowlton diventerà in seguito molto conosciuta nei vari ''[[newsgroup]]s'' di Internet che parlano del delitto della "Dalia Nera". Le sue accuse riguardano, e si collegano, a molti dei personaggi che ruotano intorno alla vicenda.
'''George Hodel''', [[fisico]] specializzato in salute pubblica, è stato posto per la prima volta sotto osservazione dalla Polizia di [[Los Angeles]] nell'[[Ottobre]] del [[1949]], quando sua figlia quindicenne Tamara lo ha accusato di [[molestia|molestie]]. Il caso ha suscitato qualche sospetto di collegamento con il caso Short, tanto che le autorità decisero di porre il dottor Hodel sotto sorveglianza dal [[18 Febbraio]] al [[27 Marzo]] [[1950]] per accertare la sua eventuale implicazione nel delitto.
 
Nel 1998 invia un messaggio in un gruppo [[Usenet]] dove nomina il dottor George Hodel additandolo come uno dei sospetti. Poco tempo dopo nascerà una lunga corrispondenza via e-mail fra Janice Knowlton e Tamara Hodel, figlia del dottor George Hodel. Nel 1999 dichiarerà invece su vari [[forum (Internet)|forum]] tematici, che anche l'editore del ''Los Angeles Times'' Norman Chandler ha partecipato alle operazioni di "insabbiamento".
Nel rapporto finale dell'accusa al Grand Jury di [[Los Angeles]], consegnato allo stesso il [[20 Febbraio]] [[1951]], si legge:
 
Janice Knowlton si è suicidata nel 2004 per un'overdose di farmaci, regolarmente prescritti.
{{quote|Il dottor George Hodel ''[...]'' al momento dell'[[omicidio]] aveva una [[clinica]] sulla East 1st Street, vicino Alameda. Lillian Lenorak ''(una delle sue pazienti con problemi mentali, successivamente trasferita in un'altro ospedale,'' ndr'')'', che viveva con il dottor Hodel, ha affermato di aver trascorso con lui del tempo nei paraggi dell'Hotel Biltmore ''(il luogo dove Elizabeth Short è stata trovata morta,'' ndr'')'' e di aver identificato la Short come una delle fidanzate del dottore.<br>Tamara Hodel, la figlia di quindici anni, ha dichiarato che sua madre Dorothy le ha confidato che, la notte dell'[[omicidio]], suo padre è stato fuori tutta la notte per un [[party]] e che le ha detto: "Non saranno mai capaci di provare che l'ho uccisa io". Due microfoni sono stati piazzati nella casa del sospetto.<br>L'informatrice Lillian Lenorak è stata trasferita all'Istituto Statale per cure mentali di Camarillo. Joe Barrett, che vive nello stesso residence del dottor Hodel, ha cooperato come informatore. E' stata sequestrata dagli effetti personali del dottor Hodel una [[foto]] dell'accusato, dove era ritratto nudo assieme ad una modella di colore, anch'essa nuda e successivamente identificata come Mattie Comfort ''[...]''. La Confort ha affermato che è stata con il dottor Hodel prima del delitto e che non sapeva assolutamente che l'accusato fosse in qualche modo collegato alla vittima.<br>Rudolph Waters, che si sa abbia conosciuto sia la vittima che il sospettato, ha asserito che non ha mai visto la vittima ed Hodel assieme e che non crede alla possibilità che i due si conoscessero. Le seguenti persone, interrogate, non hanno saputo fornire nessun dato capace di collegare il sospetto alla vittima ''[...]''. Cfr. anche i rapporti supplementari, i resoconti e le registrazioni, tutte tendenti ad eliminare Hodel dalla lista dei sospetti.}}
 
==== Orson Welles ====
('''N.B.''' La traduzione del rapporto non è del tutto letterale, ma ne è stato comunque rispettato il senso. Sono stati rimossi gli indirizzi dei soggetti citati e i nominativi completi delle persone ascoltate perchè ininfluenti.)
Mary Pacios, ex-vicina di casa della famiglia Short a [[Medford (Massachusetts)|Medford]], nel suo libro ''Childhood Shadows'' affermò che il regista [[Orson Welles]] poteva essere l'assassino di Elizabeth Short.<ref>{{Cita web|url=http://www.salon.com/books/feature/2000/08/16/dahlia|titolo=Citizen Killer?|autore=Jeff Chorney|accesso=20 dicembre 2015}}</ref> La Pacios basa la sua teoria su alcuni fattori come il temperamento "lunatico" di Welles, e sul fatto che tre mesi prima della morte della Short il regista creò alcuni [[manichino|manichini]] che presentavano le stesse mutilazioni inflitte alla ragazza. Questi manichini dovevano essere usati per alcune scene, poi tagliate da [[Harry Cohn]], del film ''[[La signora di Shanghai (film 1948)|La signora di Shanghai]]'' a cui Welles stava lavorando al momento del delitto.
 
Come ulteriore indizio la Pacios cita anche gli spettacoli di magia che Welles ha tenuto durante la [[seconda guerra mondiale]] per divertire i soldati al fronte. L'autrice definisce il particolare taglio effettuato a metà del corpo come la "firma" del ''killer'', l'ossessione di chi l'ha perpetrata.
Nel [[2003]], Steve Hodel (figlio del dottor Hodel ed ex-[[detective]] della Sezione Omicidi della Polizia di [[Los Angeles]]) ha pubblicato un [[libro]] in cui afferma che il padre, deceduto nel [[1999]], è il responsabile sia dell'[[omicidio]] della "Dalia Nera" che di un ampio numero di [[omicidio|omicidi]] irrisolti commessi lungo un ventennio. L'ex-[[detective]] Steve Hodel ha affermato di aver maturato questa ipotesi dopo aver trovato due [[foto]] del padre in compagnia di una ragazza simile ad Elizabeth Short - anche se la famiglia della Short insiste nel negare ogni somiglianza fra la ragazza nella foto e la vitima. Steve Hodel inoltre sostiene di non essere stato a conoscenza che all'epoca il padre fosse uno dei sospetati - nonostante sua sorella Tamara fosse amica di Janice Knowlton, autrice di "''Mio padre è l'assassino della Dalia Nera''" (vedi più sotto), e nonostante i documenti rendono chiaro come i parenti e anche alcuni soci del Dottor Hodel sapessero che era stato inserito nella lista dei sospetti.
 
Welles richiese il passaporto il 24 gennaio 1947, nove giorni dopo il delitto e lo stesso giorno in cui il killer inviò un misterioso pacchetto ai quotidiani di Los Angeles. Welles lasciò dunque gli Stati Uniti senza aver completato il montaggio di ''[[Macbeth (film 1948)|Macbeth]]'', film che egli aveva diretto e interpretato, e rimase per circa dieci mesi in Europa. A ogni richiesta della [[Republic Pictures]] di tornare negli Stati Uniti per terminare il film, Welles rispose con un categorico rifiuto.
Dopo aver analizzato le informazioni presentate nel libro di Steve Hodel, il Vice-Capo D.A.<!--titolo da tradurre!!!--> Stephen Kay (che è stato anche [[pubblico ministero]] nel processo alla "[[Charles Manson|famiglia Manson]]") ha dichiarato il caso "chiuso". Molti hanno però notato che Kay - ritiratosi in pensione subito dopo - abbia formulato il suo giudizio considerando le affermazioni di Steve Hodel come fatti inconfutabili. Non sono mancati invece i critici che hanno contestato le affermazioni di Hodel. Il [[Detective]] Brian Carr, attualmente responsabile del caso, ha affermato in una intervista televisiva che il responso di Kay lo ha lasciato "''confuso''" ed ha anzi aggiunto che se avesse portato un impianto accusatorio debole come quello di Steve Hodel al [[pubblico ministero]], questi "''mi avrebbe riso in faccia e mi avrebbe cacciato fuori dal suo ufficio''".
 
Secondo la Pacios alcuni testimoni da lei interrogati affermano che Welles e la Short frequentassero lo stesso ristorante di Los Angeles. Tuttavia Orson Welles non è mai stato ufficialmente inserito nella lista dei sospettati.
<!--===George Knowlton===
 
La stessa Mary Pacios gestisce un sito web contenente un gran numero di informazioni e di documentazioni ufficiali sul caso della "Dalia Nera".<ref>{{Cita web|url=https://marypacios.com/|titolo=Artist and Writer|sito=Mary Pacios|lingua=en-US|accesso=2024-10-04}}</ref> Tuttavia solo una piccola sezione del sito è dedicata al possibile coinvolgimento di Orson Welles.
'''George Knowlton''': Little reliable information is available on George Knowlton, except that he lived in the Los Angeles area at the time of the Black Dahlia murder and died in an automobile accident in 1962. In the early 1990s, George Knowlton's daughter, Janice Knowlton, began claiming that she had witnessed her father murdering Elizabeth Short, a claim she based largely on "recovered memories" that surfaced during psychological therapy. The Los Angeles Times said in 1991:
 
==== Jack Anderson Wilson ====
{{quote|Los Angeles Police Detective John P. St. John, one of the investigators who had been assigned to the case, said he has talked to Knowlton and does not believe there is a connection between the Black Dahlia murder and her father. "We have a lot of people offering up their fathers and various relatives as the Black Dahlia killer," said St. John, better known as Jigsaw John. "The things that she is saying are not consistent with the facts of the case."}}
Jack Anderson Wilson, anche conosciuto come Arnold Smith, era un ladruncolo alcolizzato intervistato dallo scrittore [[John Gilmore (scrittore)|John Gilmore]] per il suo libro ''Severed''. Dopo la morte di Wilson, Gilmore fa il nome del suddetti come possibile assassino, per la conoscenza che era intercorsa tra lui e la Short. Tuttavia il 17 gennaio 1982, cioè prima della morte di Wilson, Gilmore aveva fatto tutt'altra ipotesi dalle colonne del ''[[Los Angeles Herald-Examiner]]''.
 
In ''Severed'' l'autore sostiene che il detective John St. John, incaricato al tempo del caso, era quasi arrivato a incastrare Wilson. Il detective chiamato in causa dicharò al ''Los Angeles Herald-Examiner'' di essere impegnato nella risoluzione di altri delitti, e che avrebbe preso in considerazione le ipotesi di Gilmore quando avrebbe avuto «un po' di tempo». Successivamente, una volta resi pubblici il rapporto dell'[[FBI]] e della Procura distrettuale di Los Angeles, le affermazioni contenute nel libro di John Gilmore che accusavano Wilson dell'omicidio della "Dalia Nera" si rivelarono infondate.
But the Westminster Police Department took her claims seriously enough to dig up the grounds around Ms. Knowlton's childhood home, looking for evidence. They found nothing to tie George Knowlton to the crime. In 1995, Ms. Knowlton created a sub-genre as the first person to publish a book claiming that his or her own father committed the Black Dahlia murder. The book was written with veteran crime writer [[Michael Newton]]. In the book Ms. Knowlton, a former professional singer and owner of a public relations company, alleged that her father had been having an affair with Elizabeth Short and that Short was staying in a makeshift bedroom in their garage, where she suffered a miscarriage. Ms. Knowlton said she was later forced to accompany her father when he disposed of the body. Ms. Knowlton claimed that a former member of the Los Angeles Sheriff's Department told her that George Knowlton was considered a suspect in the case by that agency, but this claim is unsupported by public documents that have since been released in the case. She claimed the same source told her that future LAPD chief and California politician [[Ed Davis]] and Los Angeles County District Attorney Buron Fitts were suspects in the murder as well. Janice Knowlton died of an overdose of prescription drugs in 2004, in what was deemed a suicide by the [[Orange County]], CA, coroner's office.
 
== Nella cultura di massa ==
In a curious side note to her accusations against her father, Ms. Knowlton, who was a frequent contributor to various online forums where the Black Dahlia case was discussed, posted an article to a Usenet group in August 1998, in which she names Dr. George Hodel as a suspect in the case. George Hodel was the father of Steve Hodel, who published a book in 2003 naming his father as the killer. Ms. Knowlton's sister has since stated on amazon.com's web page for her sister's book, ''Daddy Was the Black Dahlia Killer'', that after publication of Ms. Knowlton's book, Tamar Hodel, daughter of George Hodel and sister of Steve Hodel, contacted Ms. Knowlton and the two women remained "email pals for several years".
=== Cinema e televisione ===
* Il caso d'omicidio ha ispirato il [[film noir]] ''[[Gardenia blu]]'' (''The Blue Gardenia''; 1953)
* Nel 1975 viene prodotto un film per la TV dal titolo ''[[Chi è Black Dahlia?]]'', diretta da [[Joseph Pevney]]. Molti dettagli della vicenda sono stati però modificati, a causa del rifiuto di molti (compresi la madre di Elizabeth e "Red" Manley) di rilasciare l'apposita liberatoria.
* ''[[L'assoluzione (film 1981)|L'assoluzione]]'' (1981), diretto da [[Ulu Grosbard]].
* ''[[Black Dahlia]]'' (2006), diretto da [[Brian De Palma]].
* ''[[Black Dahlia (film 2006)|Black Dahlia]]'' (2006), diretto da [[Ulli Lommel]].
* ''[[The Black Dahlia Haunting]]'' (2012), diretto da [[Brandon Slagle]].
* Nell'episodio ''[[Episodi di Forever (serie televisiva 2014)#L'aspetto frustrante degli psicopatici|L'aspetto frustrante degli psicopatici]]'' della serie televisiva ''[[Forever (serie televisiva 2014)|Forever]]'' un emulatore di omicidi famosi riproduce le modalità del delitto della ''Dalia Nera''.
* ''[[I Am the Night (miniserie televisiva)|I Am the Night]]'' (2019), miniserie televisiva.
* Nel nono episodio della prima stagione della serie TV ''[[American Horror Story]]'' viene mostrato come Elizabeth Short viene assassinata dal dottor David Curran e mutilata dal dottor Charles Montgomery all'interno della casa degli omicidi.
 
=== Letteratura ===
:Ms. Knowlton also made claims prefiguring those of ''Black Dahlia Files'' author Donald Wolfe. In 1999, she claimed in various public fora that Norman Chandler participated in a cover-up of the murder. Ms. Knowlton claimed that on Halloween 1946 she was sold as a child prostitute to a Pasadena devil-worshiping sex cult at the age of 9 (''Daddy Was the Black Dahlia Killer'', Page 128). She frequently alleged that she was sold as a child prostitute to a long list of dead movie stars and other notables, including [[Norman Chandler]], [[Gene Autry]] (whose name she continually misspelled as Autrey), [[Arthur Freed]] and [[Walt Disney]]. Knowlton became so abusive in her Usenet posts that Pacbell canceled her account in 1999.
Sul caso di Elizabeth Short sono stati scritti numerosi libri. Alcuni di essi trattano del delitto mentre altri sono romanzi ispirati al caso, o che contengono riferimenti al caso.
 
===Robert= M.Libri Manleysul caso ====
* Janice Knowton e Michael Newton – ''[[Daddy Was the Black Dahlia Killer]]'' (1995)
* John Gilmore – ''[[Severed: The True Story of the Black Dahlia Murder]]'' (1998)
* Tony Blanche e Brad Schreiber – ''[[Death In Paradise]]'' (1998)
* Mary Pacios – ''[[Childhood Shadows: The Hidden Story of the Black Dahlia Murder]]'' (1999)
* Steve Hodel – ''[[Black Dahlia Avenger: The True Story]]'' (2003)
* William T. Rasmussen – ''[[Corroborating Evidence]]'' (2004)
* Silvia Browne – ''[[Visits from the Afterlife]]'' (2004)
* Jacque Daniel – ''[[The Curse of the Black Dahlia]]'' (2004)
* Donald H. Wolfe – ''[[The Black Dahlia Files: The Mob, the Mogul, and the Murder That Transfixed Los Angeles]]'' (2006)
* William T. Rasmussen – ''[[Corroborating Evidence II]]'' (2006)
* William T. Rasmussen – ''[[Corroborating Evidence III]]'' (2011)
* William T. Rasmussen – ''[[Corroborating Evidence IV]]'' (2012)
* Steve Hodel – ''[[Black Dahlia Avenger II]]'' (2014)
 
==== Romanzi ====
'''Robert M. Manley''' detto "Red" : The last person seen with Elizabeth Short before her disappearance, Manley was the LAPD's top suspect in the first few days after killing. After two polygraph tests and a sworn alibi, Manley was set free.
* [[John Gregory Dunne]] – ''[[Verità confessate]]'' (''True Confessions'', 1977)
* [[James Ellroy]] – ''[[Dalia Nera (romanzo)|Dalia Nera]]'' (''The Black Dahlia'', 1987)
* [[Max Allan Collins]] – ''[[Angel in Black]]'' (2002)
* [[Lynda La Plante]] – ''[[Dalia Rossa]]'' (''The Red Dahlia'', 2008)
* Michael Connelly- L'attesa (the waiting, 2024)
 
===Orson WellesMonumenti ===
* Il 29 luglio 1993 a [[Medford (Massachusetts)|Medford]] venne eretto un monumento in onore di Elizabeth Short.
 
=== Videogiochi ===
'''[[Orson Welles]]''': In her 1999 book, Mary Pacios, a former neighbor of the Short family in Medford, MA, suggested filmmaker Orson Welles as a suspect. Pacios bases this theory on such factors as Welles' volatile temperament and his obsession with cutting-in-half as indicated by the visual clues Pacios claims can be found in the crazy house set he designed for scenes that were later deleted from a film Welles was making around the time of the murder. Pacios also cites the magic act Welles performed to entertain soldiers during WW II. She believes that the bi-section of the body was part of the killer's signature and an acting out of the perpetrator's obsession. Welles applied for his passport on January 24, 1947 the same date the killer mailed a packet to Los Angeles newspapers. Welles left the country for an extended stay in Europe ten months after the murder. According to Pacios, witnesses she has interviewed say that both Welles and the victim frequented Brittingham's restaurant in Los Angeles during the same time period. Welles was never a suspect in the original investigation. Pacios now maintains a web site containing a great deal of information and official documents about the Black Dahlia case, but only a short section on Welles' supposed involvement.
* Nel 1998 la [[Take Two Interactive]] pubblica il videogioco ''[[Black Dahlia (videogioco)|Black Dahlia]]'', che lega i responsabili dell'omicidio ad ambienti nazisti e [[occultismo|occultisti]].
* Nel 2011, nel videogioco ''[[L.A. Noire]]'' il protagonista può indagare e giungere alla risoluzione del caso.
 
===Jack AndersonAltro Wilson===
* La [[Sergio Bonelli Editore]], in particolare nelle testate ''[[Nick Raider]]'' e ''[[Leo Pulp]]'', si è ispirata alla vicenda della Dalia Nera rispettivamente con gli albi ''Acque torbide'' e ''Il caso della Magnolia Rossa''. Entrambi gli albi sono stati scritti da [[Claudio Nizzi]].
* Nel 2002 la rockstar [[Marilyn Manson]] ha dipinto una serie di [[acquerelli]] ispirati al delitto.
* La band Death Metal [[The Black Dahlia Murder]] prende il suo nome dall'omicidio.
 
== Note ==
'''Jack Anderson Wilson''' (also known as '''Arnold Smith'''): Wilson was a life-long petty criminal and alcoholic who was interviewed by author John Gilmore while Gilmore was researching his book ''Severed''. After Wilson's death, Gilmore named Wilson as a suspect due to his alleged acquaintance with Short. Prior to Wilson's death, however, Gilmore made an entirely different claim to the Los Angeles Herald-Examiner in a story appearing Jan. 17, 1982.
<references />
While ''Severed'' says that homicide Detective John St. John was about to "close in" on Wilson based on the material Gilmore provided, St. John told the Herald-Examiner in the same article that he was busy with other killings and would review Gilmore's claims when he got time. As reliable sources of information about the case, such as the FBI files and portions of the Los Angeles district attorney files, have become publicly available, statements about Short and the murder attributed to Wilson in ''Severed'' and supposedly tying him to the crime have not been borne out as accurate. ''Severed'' also claims Wilson was involved in the murder of Georgette Bauerdorf.
''Severed'', and many other sources based on ''Severed'', erroneously claim that Short and Bauerdorf knew each other in Los Angeles, supposedly because they were both hostesses at the same nightclub. In reality, by the time Short arrived in Los Angeles in 1946, Bauerdorf had been dead for two years and the nightclub had been closed for a year.
 
== Bibliografia ==
Some crime authors have speculated on a link between the Short murder and the Cleveland Torso Murders, also known as the Kingsbury Run Murders, which took place in [[Cleveland]] between [[1934]] and [[1938]]. The original LAPD investigators examined this case in 1947 and discounted any relationship between the two, as they did with a large number of killings that occurred before and afterward, well into the 1950s.
* {{cita libro|lingua=en|cognome=Daniel|nome=Jacque|titolo=The Curse of the Black Dahlia|città=Los Angeles|editore=Digital Data Werks|anno=2004|isbn=0-9651604-2-4}}
* {{cita libro|lingua=en|cognome=Fowler|nome=Will|titolo=Reporters: Memoirs of a Young Newspaperman|url=https://archive.org/details/reportersmemoirs00fowl|città=Minneapolis|editore=Roundtable Publishing|anno=1991|isbn=0-915677-61-X}}
* {{cita libro|lingua=en|cognome=Gilmore|nome=John|titolo=Severed: The True Story of the Black Dahlia|url=https://archive.org/details/severed00john_0|anno=2006 [1994]|città=Los Angeles|editore=Amok Books|isbn=1-878923-17-X|cid=Gilmore, 2001}}
* {{cita libro|lingua=en|cognome=Hodel|nome=Steve|titolo=Black Dahlia Avenger: A Genius for Murder|url=http://books.google.com/books?id=a7Te2BbKW7oC&lpg=PP1&dq=black%20dahlia&pg=PP1#v=onepage&q&f=false|città=New York|editore=Arcade Publishing|anno=2003|isbn=1-55970-664-3}}
* {{cita libro|lingua=en|cognome=Knowlton|nome=Janice|cognome2=Newton|nome2=Michael|titolo=Daddy Was the Black Dahlia Killer|url=http://books.google.com/books?id=HkNeuv9HCxQC|città=New York|editore=Pocket Books|anno=1995|isbn=0-671-88084-5}}
* {{cita libro|lingua=en|cognome=Nelson|nome=Mark|cognome2=Bayliss|nome2=Sarah Hudson|titolo=Exquisite Corpse: Surrealism and the Black Dahlia Murder|url=https://archive.org/details/exquisitecorpses0000nels|città=New York|editore=Bulfinch Press|anno=2006|isbn=0-8212-5819-2}}
* {{cita libro|lingua=en|cognome=Pacios|nome=Mary|titolo=Childhood Shadows: The Hidden Story of the Black Dahlia Murder|città=Bloomington, IN|editore=Authorhouse|anno=1999|isbn=1-58500-484-7}}
* {{cita libro|lingua=en|cognome=Rasmussen|nome=William T.|titolo=Corroborating Evidence: The Black Dahlia Murder|url=http://books.google.com/books?id=G8v-moyT8w0C&lpg=PP1&dq=black%20dahlia&pg=PP1#v=onepage&q&f=false|città=Santa Fe, NM|editore=Sunstone Press|anno=2005|isbn=0-86534-536-8}}
* {{cita libro|lingua=en|cognome=Richardson|nome=James|titolo=For the Life of Me: Memoirs of a City Editor|città=New York|editore=G.P. Putnam's Sons|anno=1955|id = {{no ISBN}}}}
* {{cita libro|lingua=en|cognome=Smith|nome=Jack|titolo=Jack Smith's L.A|url=https://archive.org/details/jacksmithsla0000smit|città=New York|editore=Pinnacle Books|anno=1981|isbn=0-523-41493-5}}
* {{cita libro|lingua=en|cognome=Underwood|nome=Agness|titolo=Newspaperwoman|città=New York|editore=Harper and Brothers|anno=1949|id={{no ISBN}}}}
* {{cita libro|lingua=en|cognome=Wagner|nome=Rob Leicester|titolo=Red Ink, White Lies: The Rise and Fall of Los Angeles Newspapers, 1920–1962|città=Upland, Calif.|editore=Dragonflyer Press|anno=2000|isbn=0-944933-80-7}}
* {{cita libro|lingua=en|cognome=Webb|nome=Jack|wkautore=Jack Webb|titolo=The Badge: The Inside Story of One of America's Great Police Departments|url=https://archive.org/details/badgeinsidestory0000jack|città=Upper Saddle River, NJ|editore=Prentice-Hall|anno=1958|isbn=0-09-949973-8}}
* {{cita libro|lingua=en|cognome=Wolfe|nome=Donald H.|titolo=The Black Dahlia Files: The Mob, the Mogul, and the Murder That Transfixed Los Angeles|url=https://archive.org/details/blackdahliafiles00wolf|città=New York|editore=ReganBooks|anno=2005|isbn=0-06-058249-9}}
 
== Altri progetti ==
Other crime authors have suggested a linkage between the Short murder and the [[1945]] murder of 6-year-old Suzanne Degnan in [[Chicago]], who was also dismembered (and Short's body was discovered near Degnan Boulevard in Los Angeles). However, the so-called [["Lipstick Killer"]] [[William Heirens]] confessed to the Degnan murder and was in jail when Short's body was discovered, although some have contended that Heirens was innocent of the Degnan murder.
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
Author [[James Ellroy]], who wrote a fictionalized account of the murder, has publiclly endorsed at least two mutually exclusive solutions to the crime. Whenever confronted with this seeming contradiction at public appearances or by TV interviewers, Ellroy now refuses to discuss theories about the case. He now says the case is unsolved.
* {{Collegamenti esterni}}
* {{en}} [https://vault.fbi.gov/Black%20Dahlia%20%28E%20Short%29%20 The FBI's Black Dahlia files] nel sito dell'[[FBI]]
* {{en}} [http://www.lmharnisch.com/ Heaven Is Here!] di Larry Harnisch
 
{{Controllo di autorità}}
==I risvolti mediatici del caso==
{{Portale|biografie|cinema}}
 
[[Categoria:Morti assassinati a seguito di torture]]
A [[1975]] [[TV movie]] about the case, ''Who Is the Black Dahlia'' [http://www.imdb.com/title/tt0073897] by [[Robert Lenski]] and starring [[Lucie Arnaz]] is a highly fictionalized version of the murder. Many details were changed because several people, including Short's mother and Red Manley, who brought Short from [[San Diego]] to Los Angeles, refused to sign releases for the studio.
[[Categoria:Casi di omicidio irrisolti negli Stati Uniti d'America]]
 
[[John Gregory Dunne]] used the murder as a point of departure in his [[1977]] novel ''True Confessions,'' which was made into the [[1981]] film [http://www.imdb.com/title/tt0083232/ ''True Confessions''] starring [[Robert Duvall]] and [[Robert De Niro]] with a screenplay by Dunne and his wife, [[Joan Didion]].
 
[[Neo-noir]] author [[James Ellroy]] based his [[1987]] book, ''[[The Black Dahlia (novel)|The Black Dahlia]] '' on the crime. A film by [[Brian De Palma]], based on the Ellroy novel, began production in [[Bulgaria]] in May [[2005]]. Also titled ''[[The Black Dahlia (film)|The Black Dahlia]]'', the movie will star [[Josh Hartnett]], [[Aaron Eckhart]], [[Scarlett Johansson]], [[Hilary Swank]], and [[Mia Kirshner]] as Elizabeth Short, and is planned for release in [[2006]].
 
A [[1988]] episode of the TV detective thriller ''[[Hunter (TV)|Hunter]]'' depicts Rick Hunter and Dee Dee McCall discovering a case similar to the Black Dahlia murder when a [[skeleton]] that has been cut in half is found during demolition of a building constructed in 1947. Hunter and McCall are joined by a [[retirement|retired]] detective who worked on the Elizabeth Short case.
 
[[Take 2 Interactive]] published the [[Computer and video games|computer game]], ''Black Dahlia'', in [[1998]]. The puzzle-based adventure game tied Elizabeth Short's murders to [[Nazism|Nazis]] and [[occult]] rituals which the player had to investigate. The game features [[Dennis Hopper]], whose son-in-law was one of the company's owners, and [[Teri Garr]].
 
[[Max Allan Collins]] combined The Black Dahlia and [[Cleveland Torso Murderer|Cleveland Torso Murder]] in his Shamus Award-winning [[2002]] novel, ''Angel in Black'', featuring his character, private investigator Nathan Heller.
 
In 2002, rock star and artist [[Marilyn Manson (person)|Marilyn Manson]] created a series of water color paintings based upon the murder.
 
Bob Belden's [[2001]] [[CD]] ''Black Dahlia'' draws inspiration from the case for a moody, noir [[film score]] divided into 12 sections depicting her life, on a par with [[Jerry Goldsmith]]'s score for ''[[Chinatown (1974 movie)|Chinatown]]'' and David Shire's music for the film ''[[Farewell, My Lovely]]''.
 
Musician [[Lisa Marr]] also mentions the Black Dahlia in her song "In California" from the album ''4 AM''. This song was later covered by her former [[Cub (band)|Cub]] bandmate Neko Case.
 
The [[Metal music|Death Metal]] band [[The Black Dahlia Murder]] takes its name from this infamous murder.-->
 
==Bibliografia==
 
* Agness Underwood, ''Newspaperwoman'', Harper and Brothers, 1949
* James Richardson, ''For the Life of Me: Memoirs of a City Editor'', G.P. Putnam's Sons, 1954
* Jack Webb, ''The Badge: The Inside Story of One of America's Great Police Departments'', Prentice-Hall, 1958
* Jack Smith, ''Jack Smith's L.A.'', Pinnacle Books, 1981
* Will Fowler, ''Reporters: Memoirs of a Young Newspaperman'', Roundtable Publishing, 1991
* John Gilmore, ''Severed: The True Story of the Black Dahlia Murder'', Zanja Press, 1994
* Janice Knowlton, Michael Newton, ''Daddy Was the Black Dahlia Killer: The Identity of America's Most Notorious Serial Murderer'', Pocket Books, 1995
* Mary Pacios, ''Childhood Shadows: The Hidden Story of the Black Dahlia Murder'', 1st Books Library, 1999
* Steve Hodel, ''Black Dahlia Avenger: A Genius for Murder'', Arcade Publishing, 2003
* William T. Rasmussen, ''Corroborating Evidence'', Sunstone Press, 2004
* Donald Wolfe, ''The Mob, the Mogul, and the Murder That Transfixed Los Angeles'', HarperCollins, 2005
 
==Link==
* {{en}} [http://foia.fbi.gov/foiaindex/short_e.htm Delitto "Black Dahlia" dal sito FBI]
* {{en}} [http://foia.fbi.gov/short_e/short_e_part01.pdf Il file dell'FBI - 1a Parte]
* {{en}} [http://foia.fbi.gov/short_e/short_e_part02.pdf Il file dell'FBI - 2a Parte]
* {{en}} [http://foia.fbi.gov/short_e/short_e_part03.pdf Il file dell'FBI - 3a Parte]
* {{en}} [http://foia.fbi.gov/short_e/short_e_part04.pdf Il file dell'FBI - 4a Parte]
 
'''Nota''': Il sito dell'FBI riporta erroneamente il nome ''Elizabeth Ann Short''. In realtà, la vittima si chiama semplicemente ''Elizabeth Short''.