Libano: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua}}
{{Stato
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| portale = Libano
| nomeCompleto = Repubblica del Libano
| nomeUfficiale = {{ar}} الجمهورية اللبنانية<br />''al-Jumhūriyya al-Lubnāniyya''
| linkBandiera = Flag of Lebanon.svg
| paginaBandiera = Bandiera
| linkStemma = Coat of
| paginaStemma = Stemma
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| motto = {{ar}} كلنـا للوطـن للعـلى للعـلم<br />''
| lingua = [[Lingua Araba|Arabo]]
|
| capitale = {{simbolo|Blason de Beyrouth.png}} [[Beirut]]
| capitaleAbitanti = {{formatnum:1200000}}
| capitaleAbitantiAnno = 2013
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| primoMinistro = [[Nawaf Salam]]
| elenco capi di stato = [[Presidenti del Libano|Presidente]] | elenco capi di governo = [[Primi
| indipendenza = Dall’[[Impero coloniale francese]]<br/>22 novembre 1943 <small>(dichiarata)</small><br/>24 ottobre 1945 <small>(riconosciuta)</small>
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| popolazioneCrescita = -0,38% (2012)<ref>{{cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2002.html|titolo=Population growth rate|accesso=28 febbraio 2013|sito=CIA World Factbook|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120504223114/https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2002.html|urlmorto=no}}</ref>
| confini = [[Confine tra il Libano e la Siria|Siria]], [[Confine tra Israele e il Libano|Israele]]
| continente = [[Asia]]
| orario = [[UTC+2]]<br/>Orario estivo (ora legale): [[UTC+3]]
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| PIL = {{formatnum:41343}}<ref name=IMF>{{Cita web |url=https://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2013/02/weodata/index.aspx |titolo=Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013 |accesso=2 maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190519083501/https://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2013/02/weodata/index.aspx |urlmorto=no }}</ref>
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| TFT = 1,8 (2011)<ref>{{cita web|url=http://data.worldbank.org/indicator/SP.DYN.TFRT.IN/countries|titolo=Tasso di fertilità nel 2011|accesso=12 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130223053322/http://data.worldbank.org/indicator/SP.DYN.TFRT.IN/countries|urlmorto=no}}</ref>
| energia = <!-- consumo di energia pro capite - non scrivere kW/ab. che viene scritto già dal template - (consumo annuo totale in kWh diviso gli abitanti/365gg/24h) --> 0.31 <sup>3</sup>
| tld =
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| inno = ''[[Kullunā li-l-watan li-l'ula li-l-'alam]]''
| festa = [[22 novembre]]
| note = {{apici e pedici|p=1}}L'articolo 11 della Costituzione Libanese dichiara: “L'arabo è la lingua nazionale ufficiale. La legge determina i casi in cui la lingua francese può essere utilizzata”.<br />{{apici e pedici|p=2}} L'ultimo censimento risale al 1932 e non è stato più aggiornato per motivi di opportunità politica e per non turbare gli equilibri interconfessionali.<br />{{apici e pedici|p=3}} Fonte CIA World FactBook, 2003.
| stato precedente = [[File:Lebanese French flag.svg|20px|border]] [[Grande Libano]]
}}
Il '''Libano''' ({{Arabo|لبنان|Lubnān}}), ufficialmente '''Repubblica del Libano''' ({{Arabo|الجمهورية اللبنانية|al-Jumhūriyya al-Lubnāniyya}}), è uno Stato dell'Asia Occidentale affacciato sul [[mar Mediterraneo]]. Il Libano confina a nord e a est con la [[Siria]] e a sud con [[Israele]], a ovest si affaccia sul mar Mediterraneo. Il territorio del paese è prevalentemente montuoso ed è dominato in particolare dal [[monte Libano]]; il clima è prevalentemente di tipo [[Clima mediterraneo|mediterraneo]].
Numerose civiltà si susseguirono nella regione, in particolare i [[fenici]], gli [[assiri]], i [[babilonesi]], i [[Impero romano|romani]], i [[bizantini]], gli [[arabi]], i [[crociati]] e gli [[ottomani]]. Il moderno Libano venne realizzato dai [[Impero coloniale francese|francesi]], che istituirono il [[Grande Libano]], il quale proclamò la propria indipendenza nel 1944. Il Libano è parte del [[mondo arabo]] e la popolazione è estremamente variegata dal punto di vista confessionale e comprende una moltitudine di gruppi [[Cristianesimo|cristiani]] e musulmani. Le attività economiche principali sono i servizi [[banca]]ri e [[Finanza|finanziari]], tradizionalmente sostenuti da un regime economico [[Libero scambio|libero-scambista]] e competitivo, e il [[turismo]].
==
Secondo una ricostruzione etimologica tanto diffusa quanto non scientifica, il termine ''Lubnān'' sarebbe stato utilizzato a partire dall'[[VIII secolo]] d.C. e deriverebbe dalla radice trilittera ''l-b-n'', la stessa della parola ''laban'' (ossia "latte"), per via della somiglianza tra il [[Monte Libano]] (massiccio montuoso coperto di neve d'inverno) e il colore del latte.
=== Periodo antico ===
[[File:Phoenicia map-en.svg|miniatura|Mappa degli antichi insediamenti [[fenici]]]]
I più antichi insediamenti umani nell'area dell'odierno Libano risalgono al 7000 a.C., in particolare a [[Biblo]], la più antica città del mondo abitata con continuità.<ref>{{cita testo|url=http://www.middleeast.com/byblos.htm|titolo="Byblos"|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181003090947/http://www.middleeast.com/byblos.htm |accesso=31 luglio 2007}}</ref><ref>{{cita web |url=http://destinationlebanon.gov.lb/eng/Byblos/History.asp |titolo=Copia archiviata |accesso=14 ottobre 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080223164318/http://destinationlebanon.gov.lb/eng/Byblos/History.asp }}</ref> Nell'antichità il Libano fu la sede della civiltà dei [[fenici]], i cui centri propulsori furono prima [[Sidone]] e poi [[Tiro (città libanese moderna)|Tiro]].
Nel VI secolo a.C. la regione fu incorporata da [[Ciro il Grande]] nell'[[Persia|Impero Persiano]] e due secoli più tardi entrò nell'orbita dei [[Ellenismo|regni ellenistici]] successori di [[Alessandro Magno]].
Nel I secolo a.C. ebbe luogo la conquista romana; il territorio fece parte sia della [[Siria (provincia romana)|provincia romana della Siria]] che della provincia autonoma [[Phoenice Libanensis]]. Veterani romani si insediarono a [[Baalbek]] e [[Berito (Fenicia)|Berito]]; quest'ultima città fu l'unico insediamento [[Lingua latina|latino]] nel [[Levante (regione storica)|Levante]].<ref>{{Cita|Harris|p. 31}}.</ref>
=== Il periodo bizantino, le prime dinastie islamiche e le crociate ===
Nel VI secolo, sotto i [[Impero bizantino|Bizantini]], la regione risultava in gran parte [[Cristianizzazione|cristianizzata]], per quanto templi e comunità [[Paganesimo|pagane]] fossero documentati nelle zone montuose e a Baalbek fino al VI secolo; vasta popolarità venne riscontrata in particolare dal [[monofisismo]], perseguitato dalle autorità bizantine fedeli al [[Concilio di Calcedonia]]. La costa era parzialmente [[Ellenizzazione|ellenizzata]], mentre l'entroterra era linguisticamente misto, prevalentemente di [[lingua aramaica]] e con forti influenze [[Lingua greca antica|greche]] e [[Lingua araba|arabe]]. Il carattere greco della regione venne progressivamente diluito principalmente per effetto dalle [[guerre romano-persiane]], le quali ebbero un effetto devastante soprattutto nel corso del VII secolo.<ref>{{Cita|Harris|p. 32}}.</ref>
La presenza [[Arabi|araba]] nell'area è documentata già nel [[Impero seleucide|periodo seleucide]], data la presenza degli arabi [[Iturea|iturei]] nel [[monte Libano]]; l'[[arabizzazione]] della regione accelerò però solo a partire dal VI secolo, con l'immigrazione degli arabi [[ghassanidi]], di fede cristiana monofisita, i quali si stabilirono nel monte Libano e nel [[monte 'Amil]]; la presenza araba si ampliò progressivamente anche nella [[valle della Beqa']] durante il VII secolo, parallelamente allo spopolamento causato dalle guerre romano-persiane.<ref>{{Cita|Harris|pp. 32-33}}.</ref> Il dominio [[Islam|musulmano]] si estese al Libano in seguito alla [[battaglia dello Yarmuk]] del 636. I nuovi dominatori, per ovviare allo spopolamento avvenuto nei decenni precedenti, stabilirono nelle città numerosi coloni arabi, [[persiani]] ed [[ebrei]].<ref>{{Cita|Harris|pp. 33-35}}.</ref> Fino all'VIII secolo i dominatori arabi musulmani dovettero fronteggiare in numerose occasioni i bizantini; questi ultimi furono spesso sostenuti dai [[mardaiti]], di fede cristiana, che furono alla fine trasferiti in [[Anatolia]] e in [[Siria (regione storica)|Siria]].<ref name="Harris37-38">{{Cita|Harris|pp. 37-38}}.</ref>
Nel corso dei secoli successivi la composizione religiosa della regione cambiò profondamente; nelle città costiere si diffuse l'islam [[Sunnismo|sunnita]], mentre le popolazioni arabe delle colline e dei monti meridionali adottarono l'islam [[Sciismo|sciita]]; nelle zone montuose settentrionali si diffuse invece progressivamente il credo [[Cristianesimo|cristiano]] [[Chiesa maronita|maronita]], originatosi nella valle dell'[[Oronte]]; la presenza [[Chiesa greco-ortodossa|greco-ortodossa]] venne preservata prevalentemente attorno a [[Tripoli (Libano)|Tripoli]].<ref>{{Cita|Harris|pp. 34-35}}.</ref> La regione venne ampiamente arabizzata a partire dal VII secolo; la lingua araba venne adottata sia dai cristiani che dai musulmani, per quanto il greco e l'aramaico vennero parzialmente mantenuti in ambito amministrativo e liturgico.<ref name="Harris37-38"/> Nel corso del VIII e IX secolo a [[Wadi al-Taym]] e nello [[Shuf]] si stabilirono gli arabi [[tanukhidi]], che si scontrarono spesso con i cristiani locali e che dettero poi origine alla dottrina [[Drusi|drusa]].<ref>{{Cita|Harris|pp. 39-42}}.</ref>
[[File:Le château Saint-Gilles à Tripoli - Liban.jpg|miniatura|La [[Cittadella di Tripoli]], realizzata nel XII secolo]]
Nel IX secolo gli [[Califfato abbaside|Abbasidi]] perdettero per un breve periodo il controllo della regione, che entrò a far parte dei domini dei [[tulunidi]], dinastia di schiavi [[Popolazioni turche|turchi]]. Nel corso del X secolo subentrarono i [[Fatimidi]] con base in [[Storia dell'Egitto fatimide|Egitto]] e gli sciiti [[duodecimani]] e [[ismailiti]] ampliarono le loro attività nel Levante; i tanukhidi volsero la loro lealtà ai nuovi dominatori e dettero progressivamente origine alla dottrina drusa, derivata da quella ismailita. Sotto i Fatimidi fu dato slancio al commercio marittimo e vennero rivitalizzate le città portuali. Nell'XI secolo parte della regione entrò a far parte dei domini dei [[Selgiuchidi]], dinastia di origine turca.<ref>{{Cita|Harris|pp. 43-49}}.</ref>
La regione costiera venne conquistata tra l'XI e il XII secolo dai [[crociati]], che vi stabilirono la [[Contea di Tripoli]] e vari vassalli del [[Regno di Gerusalemme]], mentre le regioni montuose rimasero semi-indipendenti, governate dalle locali comunità sciite e dai drusi tanukhidi; la valle della Beqa' rimase invece perlopiù sotto il dominio dei [[Buridi]] di [[Damasco]]. Sotto i crociati numerosi musulmani si ritirarono nelle regioni interne, mentre migliaia di coloni franchi si stabilirono nelle città. I dominatori franchi dettero un importante impulso allo studio delle scienze.<ref>{{Cita|Harris|pp. 50-53}}.</ref> Alla fine del XIII secolo la regione venne conquistata dai [[Mamelucchi]], i quali contribuirono a sviluppare le città, in particolare Tripoli.
=== Periodo ottomano ===
La regione venne conquistata dall'[[Impero ottomano]] nel 1516; gli ottomani garantirono agli emiri locali una vasta autonomia. A governare furono i [[Ma'an]], di fede drusa, e che ebbero tra i principali esponenti [[Fakhr al-Din II]]. La regione venne poi coinvolta da un conflitto tra i clan [[qaysiti]] e yemeniti, che si concluse con la vittoria dei primi nella [[battaglia di 'Ayn Dara]] del 1711; l'evento comportò un esodo dei clan drusi di origine yemenita, che si stabilirono in massa nel [[Hauran]], consolidando la presenza cristiana maronita nel monte Libano. Ai Ma'an succedettero quindi i [[Shihab (famiglia)|Shihāb]], qaysiti di fede sunnita e convertitisi successivamente al cristianesimo maronita; l'esponente più rilevante di questa dinastia fu [[Bashir Shihab II]].
La regione venne travolta nel 1860 da una [[Guerra civile siriana del 1860|guerra civile]] che contrappose le comunità druse a quelle maronite. Questi eventi favorirono una sempre maggiore influenza politica da parte delle potenze [[Europa|europee]], in particolare della [[Francia]] e del [[Regno Unito]]; in particolare i francesi sostennero i maroniti. La pressione diplomatica delle potenze europee portò all'istituzione del [[mutasarrifato di Monte Libano]] nel 1861. I decenni successivi furono caratterizzati da un'intensa emigrazione verso l'[[Chedivato d'Egitto|Egitto]] e l'[[America]] e soprattutto dalla [[Nahda]], la rinascita culturale che coinvolse il [[mondo arabo]] e che vide tra i principali protagonisti intellettuali libanesi. All'inizio del XX secolo si sviluppò in Libano un fermento separatista, spesso di orientamento [[Panarabismo|panarabo]]. Durante la [[prima guerra mondiale]], la flotta ottomana decretò un embargo dell'intera costa levantina, circondando la regione con truppe e tagliando fuori il Libano dal resto del mondo. L'embargo generò una [[grande carestia del Monte Libano]], che comportò la morte di gran parte della popolazione.
===
{{vedi anche|Grande Libano}}
[[File:French Mandate for Syria and the Lebanon map en.svg|miniatura|Mappa del [[mandato francese della Siria e del Libano]]]]
[[File:Riad as-Solh, Bechara El Khoury, Georges Catroux.gif|miniatura|Da destra il primo ministro [[Riyad al-Sulh]], il presidente [[Bishara al-Khuri]] e l'alto commissario della [[Francia libera]] [[Georges Catroux]], 1943]]
Dopo la dissoluzione dell'Impero ottomano al termine della prima guerra mondiale, di fatto ratificando l'[[accordo Sykes-Picot]] fra [[Gran Bretagna]] e Francia (16 maggio 1916), la [[Società delle Nazioni]] affidò la Grande Siria, comprese le cinque province che oggi costituiscono il Libano, [[Mandato francese della Siria e del Libano|al controllo della Francia con un Mandato]]. Il 26 aprile 1920 la [[Conferenza di Sanremo]] definì limiti e compiti di tale [[protettorato]]; tali decisioni furono ratificate dalla Società delle Nazioni il 24 luglio 1922 ed entrarono formalmente in vigore il 29 settembre 1923.
Tuttavia, già a partire dal 1º settembre 1920, per decreto dell'alto commissario generale [[Henri Gouraud]], la Francia istituì come indipendente sotto proprio mandato, lo Stato del [[Grande Libano]], con capitale Beirut. Il 1º settembre 1926 la Francia istituì la Repubblica Libanese, da quel momento in poi separata dalla Siria, anche se amministrata sotto lo stesso mandato.
Nel marzo 1922 venne istituito un "consiglio rappresentativo" di 30 deputati eletti a doppio turno in collegi confessionali-territoriali con mandato quadriennale, che fu eletto per la prima volta nel maggio 1922.<ref>La composizione confessionale era: 6 sunniti, 5 sciiti, 2 drusi, 10 maroniti, 5 ortodossi, 1 greco-cattolico, 1 altre minoranze (armeni).</ref> Tale consiglio ratificò la [[Costituzione]] libanese, che fu promulgata il 23 maggio 1926, in base alla quale esso mutò il proprio nome in "Consiglio parlamentare libanese" ed eleggendo il primo presidente del Paese, il costituzionalista Charles Debbas, di religione greco ortodossa.
Il Libano proclamò l'indipendenza nel novembre 1943, durante la [[seconda guerra mondiale]] mentre la Francia era occupata dalla [[Germania nazista]] o sotto il regime fantoccio di [[Vichy]], il cui alto commissario mandatario, generale [[Henri Dentz]], spingeva per l'indipendenza. Perciò il Regno Unito, che aveva varie forme di controllo su [[Sudan]], [[Egitto]], [[Palestina mandataria|Palestina]], [[Giordania]] e [[Iraq]], occupò militarmente Siria e Libano e li pose sotto l'autorità della Francia libera di De Gaulle. Nell'agosto 1943 si tennero le elezioni sulla base di un decreto commissariale (sulla base del [[Patto Nazionale]] di quell'anno) che stabiliva il principio di 6/5 per il rapporto cristiani/musulmani (rimasto in vigore fino agli [[Accordi di Ta'if]] del 1989) e 55 eletti. Mentre il consiglio, riunitosi a partire dal 21 settembre, si era ridenominato Assemblea Nazionale, l'8 novembre 1943 il nuovo governo libanese abolì unilateralmente il mandato francese. Allora furono imprigionati per 11 giorni, dall'11 al 22 novembre 1943 nel [[castello di Rashaya]] il nuovo presidente [[Bishara al-Khuri]] insieme a [[Camille Chamoun]], [[Riyad al-Sulh]], [[Pierre Gemayel]] e altri indipendentisti in seguito all'arresto da parte delle [[Francia libera|Forces françaises libres]].
La loro liberazione il 22 novembre divenne il giorno dell'indipendenza del Libano. Solo dopo la fine della seconda guerra mondiale, il 24 ottobre 1945, terminò il mandato [[Francia|francese]] mentre nel 1946 le truppe francesi e inglesi abbandonarono il paese.
=== Gli anni dello sviluppo economico ===
[[File:Negotiations between Chehab and Nasser.jpg|miniatura|Il negoziato tra il presidente libanese [[Fu'ad Shihab]] e quello della [[Repubblica Araba Unita]] [[Gamal Abd el-Nasser]], dopo la fine della [[crisi libanese del 1958]]]]
Il [[Patto Nazionale]] del 1943, mai formalizzato per iscritto, prevedeva la divisione delle cariche fra i principali gruppi religiosi del paese: la [[Presidenti del Libano|presidenza]] fu riservata ai cristiani maroniti, la carica di [[Primi ministri del Libano|primo ministro]] ai musulmani sunniti e la presidenza dell'[[Assemblea nazionale (Libano)|Assemblea nazionale]] ai musulmani sciiti.
Invece la legge elettorale fu modificata più volte, sempre salvando il principio 6/5, in particolare nel 1953 per riconoscere alle donne il diritto di voto. Le elezioni dal 1960 al 1996 hanno avuto luogo con la legge elettorale del 1960, che prevedeva 99 deputati da eleggere in 26 circoscrizioni. Tuttavia l'accordo di [[Ta'if]] (concluso il 22 ottobre 1989 e pubblicato il 21 settembre 1990) ha modificato l'articolo 24 della Costituzione per istituire la parità parlamentare tra cristiani e musulmani e fissare in 128 il numero dei deputati.
La storia libanese successiva all'indipendenza è stata caratterizzata dall'alternanza di periodi di stabilità politica e di disordini.
Il 29 novembre 1947, come tutti i paesi arabi, il Libano non accettò la risoluzione 181 dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] che ripartiva il territorio della Palestina mandataria fra uno Stato ebraico e uno Stato arabo a partire dal 1948. Di conseguenza, al termine del mandato britannico (14 maggio 1948) Israele proclamò l'indipendenza e la [[Lega araba]], incluso il Libano, iniziò la guerra, durante la quale il Libano non invase Israele, ma si limitò a dare sostegno logistico all'[[Esercito Arabo di Liberazione]]. Sconfitto quest'ultimo nella [[Operazione Hiram]], fu stipulato un armistizio fra Israele e Libano (23 marzo 1949); tuttavia (fino al 2007) non fu firmato alcun trattato di pace.
Dopo l'armistizio del 1949 il Libano non ha più partecipato militarmente ad alcun conflitto arabo-israeliano: non alla [[crisi di Suez]] (1956), né alla [[guerra dei sei giorni]] (1967), né alla [[guerra del Kippur]] (1973).
Dopo la [[guerra arabo-israeliana del 1948]], in Libano giunsero più di {{formatnum:100000}} [[profughi palestinesi]] cacciati durante la proclamazione dello Stato di Israele, mentre le risoluzioni delle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]] non venivano applicate (né la 181 sulla partizione approvata il 29 novembre 1947 né la 194 sui profughi approvata nel dicembre 1948).
Questo, insieme a rigurgiti nazionalisti panarabi, portò alla [[crisi libanese del 1958]], risolta dopo l'intervento USA.
Alla precarietà politica nel Libano si è sovrapposta una rapida prosperità economica, determinata dall'importanza che [[Beirut]] riveste nel [[Medio Oriente]] quale centro finanziario e commerciale. Le riforme e la modernizzazione, insieme a un'amministrazione efficiente, che il presidente [[Fu'ad Shihab]] tra gli anni cinquanta e sessanta seppe imporre al suo Paese fecero del Libano il centro economico-finanziario, ma anche culturale, dell'intero Medio Oriente, e di scambi commerciali con i principali paesi europei, in particolare Francia e Italia.
===
{{vedi anche|Guerra civile in Libano}}
[[File:Green Line, Beirut 1982.jpg|thumb|La "linea verde" che divideva Beirut tra la zona est (dominata dal Fronte Libanese) da quella ovest]]
Le tensioni politiche nel paese precipitarono nel 1975, evolvendosi in una [[Guerra civile in Libano|guerra civile]] che si sarebbe protratta in più fasi fino al 1990 e che vide numerosi contendenti e frequenti capovolgimenti di alleanze. Inizialmente a fronteggiarsi furono da una parte le milizie del [[Fronte Libanese]], e dall'altra le milizie del [[Movimento Nazionale Libanese]], sostenute dall'[[Organizzazione per la Liberazione della Palestina]]. Quando nel 1976 il conflitto stava volgendo a favore del Movimento Nazionale Libanese, la [[Siria]], su invito del Fronte Libanese, intervenne nel paese. La [[Lega araba]], dopo l'accordo di Riyaḍ del 21 ottobre 1976, autorizzò allora l'intervento di una [[Forza Araba di Dissuasione]], a maggioranza siriana, che riuscì a riportare con la forza una provvisoria e fragile stabilità nella nazione.
Il 14 marzo 1978 [[Israele]] lanciò l'[[Operazione Litani]], occupando l'area meridionale del paese, con l'obiettivo di creare una zona cuscinetto con le forze dell'OLP. Fu creata allora la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite ([[UNIFIL]]) per rafforzare il mandato e riportare pace e sovranità al Libano.
Nel 1982 il paese vide una nuova invasione da parte di [[Israele]], che lanciò l'[[Operazione Pace in Galilea]] obiettiva a sradicare definitivamente dal Libano la presenza armata palestinese; le forze israeliane giunsero fino a [[Beirut]], assediandola. Il neoeletto presidente [[Bashir Gemayel]] il 14 settembre 1982, nove giorni prima dell'investitura ufficiale, cadde vittima di un attentato, perdendo la vita.
[[File:MarineBarracksBeirut 23October1983.jpg|thumb|Le rovine della base Usa dopo l'attentato che provocò la morte di 241 marines]]
Vi fu a questo punto un intervento internazionale multiforze americano, francese e italiano ([[Missione Italcon]]) che consentì il ritiro della dirigenza dell'OLP. La dirigenza dell'OLP si rifugiò quindi a [[Tunisi]]. Furono comunque perpetrate atrocità contro la popolazione civile come la [[strage di Damour]] (1976) e il massacro nei campi-profughi di [[Massacro di Sabra e Shatila|Sabra e Shatila]] (1982) a [[Beirut]], operati il primo da miliziani palestinesi del campo di Tell al-Zaʿtar e il secondo da unità cristiane guidate da [[Elie Hobeika]], che non vennero opportunamente contrastate dall'esercito israeliano di stanza nell'area coinvolta ed anzi, in talune circostanze tali atrocità vennero agevolate dalle suddette forze.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Thomas Friedman|data=1990|titolo=From Beirut to Jerusalem|rivista=|editore=Macmillan|numero=|p=161|lingua=en|url=https://archive.org/details/frombeiruttojeru00frie/page/181}}</ref> Presidente della Repubblica fu eletto [[Amin Gemayel]], fratello di Bashir. Resterà presidente fino al 1988.
Il 23 ottobre 1983 un duplice attentato dinamitardo da parte di [[Hezbollah]] alle basi della Forza Multinazionale causò la morte di 241 marines statunitensi e 56 soldati francesi. Questo causò il ritiro pochi mesi dopo delle truppe di pace, lasciando il Libano in una strisciante guerra civile.
===
{{Vedi anche|
In seguito agli [[Accordi di Ta'if]] del 1989 termina la guerra e nasce la II Repubblica libanese. Amin Gemayel e alcuni dei suoi sostenitori si opposero e andarono in esilio dopo la nomina di un governo presieduto dal generale [[Michel Aoun]], che nel 1990 fu deposto dai siriani. La presenza siriana divenne preponderante, nonostante fosse sotto le insegne della [[Forza Araba di Dissuasione]]. Ma con la fine della guerra iniziò anche un periodo di ricostruzione. Nel 1994 fu vietato il movimento [[Forze Libanesi]], che rappresentava i cristiani più radicaleggianti, e le attività dei suoi militanti severamente limitate dai governi filo-siriani. Nel 1999 avvenne l'elezione di [[Émile Lahoud]] alla presidenza della Repubblica. Nel 2000 Amin Gemayel tornò dall'esilio.
A seguito dell'assassinio dell'ex Primo ministro [[sunnismo|sunnita]] [[Rafīq al-Ḥarīrī]] nel 2005, ci fu la cosiddetta "[[Rivoluzione del Cedro]]" antisiriana, che avviò il ritiro delle truppe siriane della FAD (Forza Araba di Dissuasione).
=== Guerra dell'estate 2006 ===
{{
Il
[[File:Tyre air strike.jpg|thumb|Bombe israeliane sul centro di [[Tiro (città libanese moderna)|Tiro]]]]
[[Israele]] iniziò un'aggressione <!-- Azione --> militare contro il Libano. Nei giorni seguenti i bombardamenti aerei israeliani abbatterono molte infrastrutture moderne e diversi ponti vennero in quel mese distrutti. Altre spedizioni aeree colpirono l'aeroporto di [[Beirut]], i porti, le centrali elettriche e le principali vie di collegamento terrestre con la [[Siria]], i quartieri della periferia meridionale di Beirut e diversi villaggi nel Libano meridionale, provocando anche migliaia di vittime civili{{Senza fonte}}. Sul terreno le forze armate israeliane incontrarono una forte resistenza offerta dai miliziani Hezbollah e altre truppe della resistenza, che adottarono tattiche di guerriglia. Diversi carri israeliani [[Merkava]] furono distrutti o danneggiati dai lanciagranate e dalle mine Hezbollah, che riuscì ad abbattere anche degli elicotteri e a colpire un'unità navale al largo di Beirut. Nonostante un ingente appoggio di artiglieria e supporto aereo, gli israeliani in un mese riuscirono ad avanzare solo di alcuni chilometri all'interno del territorio libanese. Durante gli scontri Hezbollah lanciò migliaia di razzi, molti anche contenenti bombe a grappolo di tipo cinese, sul territorio israeliano, causando panico e vittime fra la popolazione civile nel Nord d'Israele (8 vittime civili durante tutto il periodo della guerra)<!-- Senza fonte -->.
L'11 agosto 2006, dopo settimane di stallo in cui la diplomazia non era riuscita a giungere ad una tregua tra le parti per consentire l'apertura di corridoi umanitari in favore della popolazione civile libanese, il [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite]] votò all'unanimità la [[Risoluzione ONU 1701|Risoluzione 1701]].<ref>{{Cita web |url=http://download.repubblica.it/pdf/2006/risoluzione_onu.pdf |titolo=Risoluzione 1701 (2006) |accesso=28 agosto 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060821183354/http://download.repubblica.it/pdf/2006/risoluzione_onu.pdf |urlmorto=no }}</ref> Il testo della risoluzione chiede l'immediata cessazione delle ostilità tra Israele e Hezbollah, il ritiro delle truppe israeliane dal Libano meridionale, in concomitanza con lo schierarsi nella zona delle truppe regolari libanesi e dell'UNIFIL e prevede la creazione di una zona cuscinetto "libera da ogni personale armato che non sia quello delle Nazioni Unite e delle forze armate regolari libanesi" per dodici miglia tra la frontiera israelo-libanese e il fiume [[Leonte (fiume)|Litani]]. La risoluzione richiama al rispetto della precedente [[Risoluzione ONU 1559|Risoluzione 1559]] del 2004, che aveva richiesto il disarmo delle milizie libanesi, compresa [[Hezbollah]].
Il 14 agosto 2006, subito dopo l'annuncio del [[cessate il fuoco]] e la fine delle azioni militari, il governo libanese avviò il dispiegamento delle proprie forze armate lungo il confine meridionale. Centinaia di migliaia di civili fecero ritorno ai propri villaggi, in molti casi gravemente danneggiati dal conflitto.
Il 25 agosto 2006, il vertice dell'[[Unione europea]] a [[Bruxelles]] stabilì l'invio di circa settemila militari europei per costituire il nucleo centrale della forza multinazionale di interposizione nel Libano meridionale (seconda missione [[UNIFIL]]).
Le truppe multinazionali, guidate dalla [[Francia]], a cui è subentrata l'[[Italia]] nel febbraio 2007 ([[Operazione Leonte]]), secondo la Risoluzione 1701 intraprenderanno inoltre ogni azione necessaria per assicurare che la loro area d'operazione non sia utilizzata per attività offensive di ogni genere. Non avranno il compito di disarmare le milizie [[Hezbollah]], che spetterà all'[[esercito libanese]], assieme alla sorveglianza del confine con la [[Siria]], per impedire il traffico d'armi.
La crisi politica innescata dalle dimissioni dal governo Siniora di cinque ministri legati ai partiti [[Hezbollah]] e [[Amal]], dovuta al comportamento del Siniora e i suoi alleati durante e dopo la guerra, le modalità della ricostruzione, le divergenze riguardanti in parte l'istituzione del [[Tribunale speciale per il Libano]], istituito per indagare sull'assassinio di [[Rafīq al-Ḥarīrī]], e in parte la richiesta non accolta di un rimpasto di governo che assegni maggiore potere alla componente sciita, si aggravò ulteriormente dopo l'assassinio del ministro dell'industria [[Pierre Amine Gemayel]], figlio dell'ex presidente Amin, avvenuto il 21 novembre 2006.
=== I primi anni del XXI secolo ===
{{vedi anche|Rivolta libanese del 2008}}
Dopo gli scontri tra sciiti e sunniti avvenuti agli inizi di maggio 2008, una mediazione internazionale guidata dalla diplomazia del [[Qatar]] ha permesso alle fazioni politiche locali di accordarsi per l'elezione del generale [[Michel Suleiman]] alla presidenza della repubblica e per la formazione di un governo di unità nazionale, in vista delle elezioni parlamentari previste per la primavera del 2009 che si sono svolte regolarmente.
In queste elezioni per la prima volta si presentano due grandi coalizioni unite non dalla comunanza religiosa, ma dal sostegno o meno della Siria. Nell'[[Alleanza del 14 marzo]] anti-siriana vi sono i cristiano-maroniti della [[Forze Libanesi]] e delle [[Kataeb]] insieme ai drusi del [[Partito Socialista Progressista]] e ai sunniti del [[Movimento del Futuro]], mentre nell'[[Alleanza dell'8 marzo]] con gli sciiti di [[Amal]] e [[Hezbollah]] vi è il principale partito maronita, il [[Movimento Patriottico Libero]] del generale [[Michel Aoun]]. Nel 2009 sono i primi a vincere le elezioni, ma formano un governo di unità nazionale.
=== Coinvolgimento nella guerra civile siriana ===
{{vedi anche|Sconfinamento della guerra civile siriana in Libano}}
[[File:Lebanese army on Syria Street.jpg|thumb|Posto di blocco dell'esercito libanese schierato a Tripoli]]
Dal 2011 nel corso della [[guerra civile siriana]], si è determinato un riacutizzarsi dello scontro settario libanese che vede le fazioni sunnite sostenere i ribelli, mentre quelle sciite, e in particolare la milizia [[Hezbollah]], sostenere anche militarmente il governo siriano. Lo [[sconfinamento della guerra civile siriana in Libano]] non ha solo coinvolto le cittadine al confine siriano, ma anche i grandi centri urbani, tra cui Beirut, Sidone e Tripoli dove si sono verificati scontri armati, rapimenti e attentati. Dal 2013 le [[Forze armate libanesi]] hanno fatto da interposizione tra i due contendenti, mentre le elezioni, previste nel 2013, sono state rinviate. Nel 2016 viene eletto presidente della repubblica l'ex generale [[Michel Aoun]], che torna all'incarico dopo quasi 30 anni dalla prima volta, mentre primo ministro è il sunnita [[Saad Hariri]].
Le elezioni si sono svolte nel 2018 e hanno visto la vittoria dell'[[Alleanza dell'8 marzo]], con il partito di Aoun che ha ottenuto la maggioranza relativa con 28 seggi.
La recessione economica (dovuta in parte anche alle ricadute della guerra civile nella vicina Siria) di questi anni, ha visto un aumento del deficit di bilancio e del debito estero. Questo ha portato alla fine del 2019 a una serie di [[Proteste in Libano del 2019-2020|proteste nel paese]] e alle dimissioni del primo ministro [[Saad Hariri]].
=== Gli anni 2020 ===
Per anni, il Libano ha pagato gli interessi sul proprio debito pubblico attraverso altri prestiti, in un spirale progressiva di debito pubblico crescente, ma sul finire del 2019 tale meccanismo ha iniziato a scricchiolare,<ref>{{cita web|url= http://www.thinktriangle.net/wp-content/uploads/2019/11/Extend_Pretend_Lebanons_Financial_House_of_Cards_2019.pdf|titolo=Lebanon's Financial House of Cards|sito=thinktriangle.net|lingua=en|accesso=6 agosto 2020}}</ref> portando il paese all'insolvenza nel marzo 2020.<ref>{{cita web|url=https://www.bbc.com/news/world-middle-east-51785690|titolo=Lebanon to default on debt payments for first time as crisis deepens|sito=BBC|lingua=en|accesso=6 agosto 2020}}</ref> La dimensione della crisi economica è stata tale che molte famiglie sono tornate al baratto, vedendo il potere d'acquisto dei propri stipendi contrarsi di oltre il 90%;<ref>{{cita web|url=https://www.ilpost.it/2020/08/05/libano-crisi-finanziaria-politic/|titolo=Il Libano era già messo molto male|sito=Il Post|accesso=6 agosto 2020}}</ref> in aggiunta, il paese ha dovuto affrontare la [[Pandemia di COVID-19|pandemia globale di Covid 19]].
Il 4 agosto 2020, l'[[Esplosione di Beirut|esplosione accidentale]] di {{formatnum:2750}} tonnellate di [[nitrato d'ammonio]] stoccato in condizioni precarie nel porto di Beirut ha generato la distruzione di buona parte della città, causando 270 morti, {{formatnum:5000}} feriti, {{formatnum:300000}} senzatetto, distruggendo oltre la metà delle riserve di grano del paese e privando il Libano del porto da cui transitava circa il 60% della propria merce.<ref>{{cita web|url=https://www.aljazeera.com/news/2020/08/large-explosion-rocks-lebanon-capital-beirut-200804153400078.html|titolo=Dozens killed as huge explosion rips through Lebanon's Beirut|sito=Al Jazeera|lingua=en|accesso=6 agosto 2020}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.reuters.com/article/us-lebanon-security-blast/beirut-reels-from-huge-blast-as-death-toll-climbs-to-at-least-100-idUSKCN25107B|titolo=Beirut reels from huge blast as death toll climbs to at least 135|sito=reuters.com|lingua=en|accesso=6 agosto 2020}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.ilpost.it/2020/08/06/esplosione-beirut-cause-nave-nitrato-ammonio/|titolo=Cosa ci faceva tutto quel nitrato di ammonio al porto di Beirut|sito=Il Post|accesso=6 agosto 2020}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.aljazeera.com/news/2020/08/hundreds-thousands-left-homeless-beirut-explosion-200805141851282.html|titolo=Hundreds of thousands left homeless by Beirut explosion|sito=Al Jazeera|lingua=en|accesso=6 agosto 2020}}</ref>
A seguito dell'esplosione si sono riversate in strada migliaia di persone a Beirut per protestare contro il Governo, causando la morte di un poliziotto e l'occupazione di diversi ministeri governativi da parte dei manifestanti.<ref>{{Cita web|url=https://www.notizieoggi24.it/2020/08/09/beirut-continuano-le-proteste-morto-un-poliziotto-e-750-feriti/|titolo=Beirut, continuano le proteste. Morto un poliziotto e 750 feriti|sito=Notizie Oggi 24|accesso=9 agosto 2020}}</ref>
Il mandato presidenziale di [[Michel Aoun]] è terminato ufficialmente il 31 ottobre 2022, dopo 6 anni in carica, con l'interim del primo ministro.
== Geografia ==
{{vedi anche|Geografia del Libano}}
[[File:Satellite image of Lebanon in March 2002.jpg|thumb|left|Il Libano visto dal satellite]]
Il Libano si trova in [[Asia]] e più precisamente nell'Asia occidentale ([[Vicino Oriente]]), di cui è il paese più piccolo per superficie. Lungo {{M|250|u=km}} e largo da 25 a {{M|60|u=km}}, confina con il [[Mar Mediterraneo]] a ovest per una costa lunga {{M|225|u=km}}, con la [[Siria]] a nord e a est (per {{M|375|u=km}}), con [[Israele]] a Sud (per {{M|79|u=km}}). Il confine nord con la Siria è segnato in buona parte dal fiume [[Nahr al-Kabir]], mentre a sud il punto più estremo sulla costa è segnato dal [[Rosh Hanikra (promontorio)|promontorio di Rosh Hanikra]]. Una [[catena montuosa]] denominata [[Monte Libano]] si estende attraverso l'intero paese per circa {{M|160|u=km}}, parallelamente alla costa [[Mar Mediterraneo|mediterranea]], con la più alta vetta, il [[Qurnat al-Sawda']], che raggiunge i {{M|3089|u=m}}.
Il confine con le [[Alture del Golan]] (''de jure'' in Siria ma occupate da Israele nella [[guerra dei sei giorni]]) è contestato dal Libano in una piccola area chiamata [[Fattorie di Sheb'a]], nonostante il confine sia stato demarcato dalle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]].<ref>{{cita testo|url=https://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=/news/2000/06/19/wleb19.xml|titolo="Israel's Withdrawal from Lebanon Given UN's Endorsement"|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20080423145100/http://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=%2Fnews%2F2000%2F06%2F19%2Fwleb19.xml |anno=2000|accesso=1º novembre 2006}}</ref>
* Superficie: {{M|10452|u=km²}}
* Paesi confinanti: [[Siria]] a est e a nord, [[Israele]] a sud.
=== Idrografia ===
* Fiumi principali: [[Nahr al-Kabir]] [[Leonte (fiume)|Litani]] {{M|150|u=km}}, [[Oronte]] {{M|571|u=km}}
* Laghi principali: [[Lago di Qara'un|Lago di Qaraʿūn]]
=== Clima ===
* Clima: Mediterraneo - temperato
* Temperatura marina: {{M|32|u=°C}} (media estiva)
Il Libano ha un [[clima mediterraneo]] moderato. Sulla costa gli inverni sono freschi e piovosi e le estati calde e umide. A maggiori altitudini, le temperature invernali scendono sotto lo zero con frequenti nevicate, anche abbondanti, mentre le estati sono dure e secche.<ref>{{cita libro |anno= 2004 |titolo= The Golden Book: Lebanon |p= 3 |città= Firenze |editore= Casa Editrice Bonechi |ISBN= 978-88-476-1489-5 }}</ref> Benché in generale il Libano goda di precipitazioni annue abbastanza elevate in confronto agli aridi paesi circostanti, alcune aree nord-orientali sono più aride perché le cime della catena occidentale bloccano molte nuvole nate sul Mediterraneo.<ref>{{cita testo|url= http://countrystudies.us/lebanon/31.htm|titolo="Lebanon - Climate"|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130116234930/http://countrystudies.us/lebanon/31.htm |editore=Country Studies US.|accesso=5 novembre 2006}}</ref>
Nell'antichità, il Libano ospitava grandi foreste di [[cedrus libani|cedro del Libano]], oggi simbolo nazionale.<ref name="cedar">{{cita testo|url=http://www.blueplanetbiomes.org/lebanon_cedar.htm|titolo="Lebanon Cedar - Cedrus libani" |editore=Blue Planet Biomes|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130117000050/http://www.blueplanetbiomes.org/lebanon_cedar.htm |accesso=10 dicembre 2006}}</ref> Tuttavia, millenni di sfruttamento commerciale (per edilizia e cantieri navali), senza alcuna politica di riforestazione, hanno fortemente ridotto la loro diffusione.<ref name="cedar" />
== Società ==
=== Demografia ===
I residenti in Libano contavano circa {{M|6850000}} unità nel 2018. Le principali città del paese sono [[Beirut]], [[Tripoli (Libano)|Tripoli]] e [[Sidone]]. L'area metropolitana di Beirut ospita quasi metà della popolazione del paese.<ref>{{Cita|Najem e Amore|pp. 8-9}}.</ref> Dal punto di vista etnoculturale, i libanesi sono per la stragrande maggioranza [[arabi]]; vi sono significative minoranze di [[Armeni in Libano|armeni]], [[Curdi in Libano|curdi]] e [[Turcomanni in Libano|turcomanni]]. Il paese ha conosciuto una vasta emigrazione a partire dal XIX secolo, in particolare verso l'[[America latina]], i [[Stati arabi del Golfo Persico|paesi arabi del Golfo]], gli [[Stati Uniti d'America]], l'[[Europa occidentale]], l'[[Australia]], il [[Canada]] e l'[[Africa occidentale]]. La popolazione include centinaia di migliaia di immigrati e rifugiati [[Siriani in Libano|siriani]] e [[Palestinesi in Libano|palestinesi]].
=== Composizione religiosa ===
{{Vedi anche|Religioni in Libano}}
[[File:ChurchMosque.jpg|thumb|La [[Cattedrale di San Giorgio (Beirut)|Cattedrale di San Giorgio]] accanto alla [[Moschea Mohammad al-Amin]] a [[Beirut]]]]
La popolazione libanese è estremamente variegata e comprende diversi gruppi confessionali. Lo Stato riconosce ufficialmente 18 confessioni: tra i [[Islam in Libano|musulmani]] i [[sunniti]], gli [[sciiti]] [[duodecimani]], [[ismailiti]], [[alauiti]] e i [[drusi]], tra i [[Cristianesimo in Libano|cristiani]] la [[Chiesa maronita]], la [[Chiesa greco-ortodossa di Antiochia|Chiesa greco-ortodossa]], la [[Chiesa greco-cattolica melchita]], la [[Chiesa apostolica armena]], la [[Chiesa armeno-cattolica]], la [[Chiesa ortodossa siriaca]], [[Chiesa cattolica sira]], i [[Protestantesimo|protestanti]], la [[Chiesa assira d'Oriente]], la [[Chiesa cattolica caldea]], la [[Chiesa ortodossa copta]] e la [[Chiesa latina]] e infine la [[Storia degli ebrei in Libano|comunità ebraica]].<ref>{{Cita libro|lingua=en|autore=John Myhill|url=https://books.google.com/books?id=dJK3YxI1NM8C&pg=PT56|titolo=Language, Religion and National Identity in Europe and the Near East: A Historical Study|anno=2006|ISBN=9789027227119|p=47}}</ref>
I musulmani rappresentano oggi una piccola maggioranza e sono equamente divisi tra sunniti e sciiti; i drusi, pur avendo sviluppato una dottrina distante dall'islam ortodosso, sono comunque classificati come musulmani dallo Stato. Tra i cristiani il gruppo principale è rappresentato dai maroniti, seguiti dai greco-ortodossi e dai greco-cattolici melchiti. I cristiani sono concentrati prevalentemente nella zona centrale del [[monte Libano]], gli sciiti duodecimani soprattutto nel sud del paese e nella [[valle della Beqa']], i sunniti soprattutto nelle città costiere e i drusi principalmente nel massiccio dello [[Shuf]] e nel [[Wadi al-Taym]]. Gli equilibri politici tra i vari gruppi confessionali del Libano sono stabiliti dal [[Patto Nazionale]].<ref>{{Cita|Najem e Amore|pp. 10-11}}.</ref>
Dal 1932 non sono più stati eseguiti censimenti ufficiali a causa della grande sensibilità della politica libanese nei confronti dei rapporti numerici fra le varie confessioni religiose. Il censimento del 1932 contò {{M|785543}} cittadini libanesi residenti, per il 51,2% cristiani e il 48,8% musulmani; in particolare il 28,8% erano maroniti, il 22,4% sunniti e il 19,6% sciiti.<ref>{{Cita|Najem e Amore|p. 67}}.</ref> Secondo uno studio condotto nel 2011 gli sciiti rappresenterebbero nel paese il 27% della popolazione, i sunniti il 27%, i maroniti il 21%, i greco-ortodossi e greco-cattolici melchiti il 12%, i drusi e gli alauiti il 5% e il restante 8% sarebbe suddiviso principalmente tra le altre confessioni cristiane.<ref>{{Cita|Najem e Amore|p. 256}}.</ref>
=== Lingue ===
La lingua ufficiale è l'[[Lingua araba|arabo]]. L'[[arabo standard]] è usato in [[diglossia]] con i [[lingue arabe levantine|dialetti arabi levantini]]. Il [[Lingua francese|francese]] costituisce di fatto la seconda lingua, utilizzata principalmente in ambito mediatico. La costituzione del Libano dichiara che «l'arabo è la lingua nazionale ufficiale. La legge determina i casi in cui la lingua francese può essere utilizzata».<ref>{{Cita web |url=http://www.servat.unibe.ch/law/icl/le00000_.html#A011_ |titolo=ICL - Lebanon - Constitution|accesso=26 maggio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090623221047/http://www.servat.unibe.ch/law/icl/le00000_.html#A011_ |urlmorto=sì }}</ref> Il Libano è membro dell'[[Organizzazione internazionale della francofonia]]. Circa il 38% dei libanesi utilizza il francese quale seconda lingua.<ref name="ofi">[https://www.francophonie.org/node/969 Sito ufficiale dell'Organisation internationale de la Francophonie]</ref> A partire dalla seconda metà del XX secolo si è estesa la popolarità della [[lingua inglese]] a scapito di quella francese. La comunità armena conserva il [[dialetto armeno occidentale]].
== Ordinamento dello Stato ==
Il Libano è una [[repubblica parlamentare]].
La [[costituzione]] libanese venne approvata il 23 maggio 1926, fu emendata una prima volta il 7 dicembre 1943 e un'ultima volta a seguito degli [[Accordi di Ta'if]] del 1989.<ref>{{Cita web |url=http://www.servat.unibe.ch/icl/le00000_.html |titolo=Testo costituzione (in inglese) |accesso=26 agosto 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130116235845/http://www.servat.unibe.ch/icl/le00000_.html |urlmorto=sì }}</ref>
Dal punto di vista costituzionale, il Libano
Il [[potere legislativo]] è affidato all'[[Assemblea nazionale (Libano)|Assemblea dei deputati]] (''Majlis al-Nuwwāb''), composta da 128 deputati eletti ogni cinque anni (
L'elemento più importante del sistema politico libanese è il [[confessionalismo]], ossia un assetto istituzionale in cui l'appartenenza religiosa di ogni singolo cittadino diventa il principio ordinatore della rappresentanza politica e il cardine del sistema giuridico. Anche gli incarichi amministrativi sono suddivisi tra le differenti confessioni religiose secondo un meccanismo predeterminato di quote riservate, che sono attribuite a ciascun gruppo in funzione del suo peso demografico e sociale.
In base a una convenzione costituzionale
* il [[Presidente
* il [[
* il
Gli [[accordi di
Per quanto riguarda il Parlamento, i 128 seggi dell'[[Assemblea nazionale (Libano)|Assemblea nazionale]] in palio sono attribuiti in base sia
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! align=right| [[Sciismo|sciiti]]
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! align=right| [[Alauiti|alawiti]]
! align=right| [[Chiesa Maronita|maroniti]]
! align=right| [[
! align=right| [[Chiesa Cattolica Greco-Melkita|greco-cattolici]]
! align=right| [[Monofisismo#Armenia|armeno-ortodossi]]
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|Akkār, Dinniyeh, Bsharreh
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|Tripoli, Zghorta, Batrūn, Kurah
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| colspan=2 | '''Totale 128'''
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I seggi sono attribuiti attraverso un sistema proporzionale a preferenze multiple.
In ogni collegio, ciascun elettore, indipendentemente dalla propria affiliazione religiosa, può esprimere tante preferenze quanti sono i seggi da assegnare per ciascun gruppo confessionale. Ad esempio, nel collegio Beirut 2 l'elettore potrà esprimere una preferenza per il seggio sciita, due preferenze per i seggi sunniti, una preferenza per il seggio greco-ortodosso, una preferenza per il seggio armeno-ortodosso e una preferenza per il seggio riservato alle confessioni cristiane più piccole. In questo modo, i candidati in lizza devono cercare di ottenere il consenso non solo dei propri correligionari, ma della maggioranza degli elettori del collegio. Questo sistema, concepito per promuovere gli esponenti più moderati in seno a ciascuna comunità, rischia di penalizzare le confessioni numericamente minoritarie. Negli ultimi anni sono state avanzate richieste di riforma della legge elettorale, introducendo collegi elettorali più piccoli oppure attraverso la costituzione di un collegio unico nazionale con sistema a preferenza unica.
Nel
* aumento del numero dei collegi elettorali con distretti più piccoli
* le elezioni si devono svolgere in un unico giorno
* nelle 24 ore prime del voto deve terminare la propaganda elettorale
* divieto di pubblicizzare i sondaggi nei dieci giorni prima del voto
* dal
Il sistema politico è dominato da alleanze elettorali ''ad hoc'', costituite mediante negoziazioni e compromessi attorno a figure di notabili locali e personalità influenti di ciascun collegio elettorale. Queste liste non hanno una base ideologica e spesso non risultano nella formazione di gruppi parlamentari ben identificabili.
=== Suddivisioni amministrative ===
{{vedi anche|Governatorati del Libano|Distretti del Libano|Comuni del Libano}}
[[File:Líbano distretti.PNG|thumb|upright=1.4|Governatorati e distretti del Libano]]
La Repubblica del Libano è divisa in otto governatorati (''muhāfaẓa''), a loro volta divisi in 25 distretti (''qadāʾ''). L'unità amministrativa minima è il municipio (''baladiyya'').
* '''[[Governatorato di Beirut]]'''
** Il Governatorato di Beirut comprende la città di Beirut e non è divisa in distretti
* '''[[Governatorato di Akkar]]''' (capoluogo [[Halba]])
** [[Distretto di Akkar]] ([[Halba]])
* '''[[Governatorato di Baalbek-Hermel]]''' (capoluogo [[Baalbek]])
** [[Distretto di Baalbek]] ([[Baalbek]])
** [[Distretto di Hermel]] ([[Hermel]])
* '''[[Governatorato della Beqā]]''' (capoluogo [[Zahle]])
** [[Distretto della Beqā Ovest]] ([[Joub Jannine]])
** [[Distretto di Rashaya]] ([[Rashaya]])
** [[Distretto di Zahle]] ([[Zahle]])
* '''[[Governatorato di Kisrawān-Jubayl]]''' (capoluogo [[Jounieh]])
** [[Distretto di Kisrawan]] ([[Jounieh]])
** [[Distretto di Jbeil]] (Jbeil, l'antica [[Biblo]])
* '''[[Governatorato del Monte Libano]]''' (capoluogo [[Baabda]])
** [[Distretto di Aley]] ([[Aley]])
** [[Distretto di Baabda]] ([[Baabda]])
** [[Distretto di al-Matn]] ([[Judaydat al-Matn]])
** [[Distretto dello Shuf]] ([[Beiteddine]])
* '''[[Governatorato di Nabatiye]]''' (capoluogo [[Nabatiye]])
** [[Distretto di Bent Jbail]] ([[Bent Jbail]])
** [[Distretto di Hasbaya]] ([[Hasbaya]])
** [[Distretto di Marjayoun]] ([[Marjayoun]])
** [[Distretto di Nabatiye]] ([[Nabatiye]])
* '''[[Governatorato del Nord Libano]]''' (capoluogo [[Tripoli (Libano)|Tripoli]])
** [[Distretto di Batrun]] ([[Batrun]])
** [[distretto di Bsharre]] ([[Bsharre]])
** [[Distretto di Koura]] ([[Takurt]])
** [[Distretto di Minieh e Dinnieh]] ([[Minieh]])
** [[Distretto di Tripoli (Libano)|Distretto di Tripoli]] ([[Tripoli (Libano)|Tripoli]])
** [[Distretto di Zgharta]] ([[Zgharta]])
* '''[[Governatorato del Sud Libano]]''' (capoluogo [[Sidone]])
** [[Distretto di Jezzin]] ([[Jezzin]])
** [[Distretto di Sidone]] ([[Sidone]])
** [[Distretto di Tiro]] ([[Tiro (città libanese moderna)|Tiro]])
=== Città principali ===
* Capitale: [[Beirut]] ({{formatnum:1792000}} ab., stima 2003; {{formatnum:2115000}} aggl. urbano, stima 2001)
* Altre città:
** [[Tripoli (Libano)|Tripoli]] - {{formatnum:227857}} ab.
** [[Biblo]] - {{formatnum:44379}} ab. (2008)
** [[Sidone]] - {{formatnum:57800}} ab. (2008)
** [[Tiro (città libanese moderna)|Tiro]] - {{formatnum:41421}} (2008)
** [[Nabatiye]] - {{formatnum:34992}} ab. (2008)
** [[Zahle]] - {{formatnum:53110}} ab. (2008)
** [[Baabda]] - {{formatnum:2500}} ab. (2001)
** [[Baalbek]]
** [[Hermel]] - {{formatnum:23604}} ab. (2008)
== Politica ==
[[File:BeirutParliament.jpg|thumb|Il palazzo del parlamento libanese]]
=== Elezioni parlamentari del 2005 ===
{{vedi anche|Elezioni parlamentari in Libano del 2005}}
Nella primavera del 2005, alle elezioni per il XVII parlamento, sulla scia dell'assassinio dell'ex-Primo ministro [[Rafīq al-Ḥarīrī]], di numerose manifestazioni di massa di diverso orientamento politico, nonché del ritiro dell'esercito siriano, si è prodotto un sostanziale cambiamento del paesaggio politico libanese. L'opposizione anti-siriana ha ottenuto una solida maggioranza, ottenendo 72 seggi su 128.
Dopo il conflitto del 2006 fra Hezbollah e Israele, si è prodotto un lungo stallo politico, che si è risolto in una ridefinizione dei rapporti di forza ''de facto'' tra maggioranza e opposizione a favore di quest'ultima. Concordato questo esito, il 25 maggio 2008 il Parlamento ha eletto quasi all'unanimità il generale [[Michel Suleiman]] quale nuovo [[Presidente della repubblica]].
=== Elezioni parlamentari del 2009 ===
{{vedi anche|Elezioni parlamentari in Libano del 2009}}
Nel 2009, alle elezioni per il XVIII parlamento, si è riscontrato un sostanziale equilibrio tra le due principali coalizioni, peraltro molto eterogenee al loro interno. La [[Alleanza del 14 marzo]] (anti-siriana) ha ricevuto una fragile maggioranza, e l'uscita del [[Partito Socialista Progressista]] dalla coalizione ha portato a un rovesciamento di fronte, privilegiando la Coalizione 8 marzo dopo il gennaio 2011. La composizione dell'esecutivo libanese si basa comunque su un principio di "unità nazionale" (''waḥda waṭaniyya'') che privilegia la ricerca del consenso, la rappresentanza di tutti i principali partiti in seno al gabinetto dei ministri, e un meccanismo di divisione del potere su base consociativa.
=== Il rinvio delle elezioni del 2013 ===
Il 31 maggio 2013, il Parlamento ha esteso il suo mandato per 17 mesi, a causa del blocco della legge elettorale. Il 5 novembre 2014, il Parlamento ha emanato un altro decreto legislativo, mantenendo così il suo mandato per altri 31 mesi, fino al 20 giugno 2017.
Il 18 febbraio 2014 il primo ministro [[Tammam Salam]] ha formato un governo di unità nazionale con 24 membri, otto della [[Alleanza del 14 marzo]], otto della [[Alleanza dell'8 marzo]], sei indipendenti e due del PSP.
=== Elezioni dal 2016 ===
Il 31 ottobre 2016, dopo molti mesi di stallo, il parlamento libanese ha eletto [[Michel Aoun]] come presidente della repubblica.
Il 18 dicembre successivo è entrato in carica il nuovo governo di unità nazionale, presieduto da [[Saad Hariri]].
Nel 2018 si sono tenute le elezioni parlamentari, rinviate dal 2013, che hanno visto la vittoria dell'[[Alleanza dell'8 marzo]] (sciiti e parte dei maroniti).
La crescente crisi economica, aggravata negli anni dai riflessi negativi avutisi nel paese a causa della [[Guerra civile siriana]], ha scatenato nella popolazione una [[proteste in Libano del 2019-2020|serie di proteste]] che hanno spinto il primo ministro a dimettersi il 29 ottobre 2019.
Il 19 dicembre è stato eletto primo ministro, dalla sola maggioranza dell'[[Alleanza dell'8 marzo]] uscita dalle urne nel 2018, il sunnita [[Hassan Diab]], professore di ingegneria informatica all'università.<ref>{{cita testo|url= https://www.agi.it/estero/nuovo_premier_libano_hassan_diab-6774635/news/2019-12-21/|titolo=www.agi.it}}</ref>
Nelle elezioni parlamentari del maggio 2022 Hezbollah e i suoi alleati hanno perso la maggioranza parlamentare, ma hanno comunque eletto il presidente del parlamento. Le [[Forze Libanesi]], e le altre formazioni cristiane, guidate da [[Samir Geagea]] hanno guadagnato terreno (19 seggi) e i candidati indipendenti che promettevano riforme hanno ottenuto 13 seggi.
Il mandato presidenziale di [[Michel Aoun]] è terminato ufficialmente il 31 ottobre 2022, dopo 6 anni in carica, senza designazione di successori. A causa della mancata elezione del Presidente della Repubblica, carica che va a un [[maronita]], ha assunto tali funzioni ad interim il primo ministro [[Najīb Mīqātī]], in attesa che venga eletto un nuovo Presidente.
== Simboli ==
=== Bandiere storiche ===
{{vedi anche|Bandiera del Libano}}
<gallery>
File:Flag of Lebanon (1918-1920).svg|Bandiera utilizzata dopo la caduta dell'Impero ottomano e prima del [[Mandato francese della Siria e del Libano|mandato francese]].
File:Lebanese French flag.svg|Bandiera dello Stato del [[Grande Libano]] (1926-1943).
File:Flag of Lebanon.svg|Bandiera nazionale della Repubblica del Libano (1943-attuale).
</gallery>
== Inno nazionale ==
[[Kullunā li-l-watan li-l'ula li-l-'alam]] è l'inno nazionale del Libano adottato nel 1927.
== Economia ==
L'[[economia del Libano]] ha una lunga tradizione di politiche basate sul [[libero scambio]] e dispone di un vasto settore imprenditoriale privato. Fino allo scoppio della guerra civile nel 1975 il Libano era caratterizzato da una ricca economia e rappresentava il principale centro finanziario, bancario e commerciale del [[Medio Oriente]] e di tutto il [[mondo arabo]]; il paese era sede di numerose multinazionali e aveva un settore turistico molto sviluppato. In particolare il [[segreto bancario]] e gli alti tassi di interesse attirò tra gli anni 1960 e 1970 la gran parte delle ricchezze degli [[Stati arabi del Golfo Persico]]. Gli arabi del Golfo, attratti dall'atmosfera cosmopolita della capitale, costituivano inoltre la gran parte dei turisti; essi acquisirono numerose proprietà nel paese. La guerra civile pose fine a questa nomea e le infrastrutture ne furono travolte. I governi libanesi a partire dagli anni 1990 intervennero per risollevare l'economia, focalizzandosi principalmente sul settore edilizio e bancario. Le [[Rimessa|rimesse]] degli espatriati libanesi, in particolare dai paesi arabi del golfo, rappresentano un'importante fonte economica.<ref>{{Cita|Najem e Amore|pp. 106-107}}.</ref>
Tra il 2000 e il 2005 la crescita si è attestata su tassi prossimi allo zero (0,5% nel 2005), mentre il debito pubblico, cresciuto a dismisura negli anni del conflitto, è giunto nel 2005 al 200,7% del [[Prodotto interno lordo|PIL]]. L'[[Inflazione|indice dei prezzi al consumo]] è ora sotto controllo, con un livello del 2,4% nel 2005, mentre il [[tasso di disoccupazione]] viene stimato intorno al 18% della forza lavoro.
Il governo libanese ha annunciato l'intenzione di procedere nel lungo periodo alla privatizzazione, mediante la vendita di una cospicua parte del proprio pacchetto azionario, della compagnia aerea di bandiera [[Middle East Airlines]], della compagnia elettrica [[Électricité du Liban]], della compagnia di telefonia fissa [[Liban Telecom]] e del porto di Beirut. Nelle intenzioni del governo, i ricavi risultanti dalla vendita sul mercato e i risparmi sugli stipendi del personale delle compagnie privatizzate dovranno essere utilizzati per il risanamento dei conti pubblici e per l'appianamento del deficit di bilancio.
Il governo libanese intende inoltre varare un piano di razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica, mentre il programma di riforma del sistema tributario ha mosso i suoi primi passi nel febbraio del 2002 con l'aumento della tassa sugli idrocarburi e l'approvazione dell'[[imposta sul valore aggiunto]]. Gli osservatori più scettici sottolineano che non è chiaro quanto questi obiettivi possano essere realizzati in un quadro di instabilità politica e di grande frammentazione sociale, aggravata da un crescente divario tra ricchi e poveri.{{Senza fonte}}
La [[Banca Centrale del Libano]] ha mantenuto un forte impegno nel preservare la credibilità e la stabilità della [[lira libanese]], evitando di ricorrere a [[Svalutazione|svalutazioni]] competitive (anche per mantenere sotto controllo il [[tasso d'inflazione]]) e preservando un tasso di cambio di {{formatnum:1508}} lire contro un [[dollaro statunitense|dollaro americano]]. Nel 2015, l'inflazione ha toccato un tasso negativo pari al -4% per passare al +6% nel 2018 e al 4% del 2019 (dati ISPI).<ref>{{cita web|url=https://excentrico.it/ecco-perche-leconomia-libanese-e-in-crisi/|titolo=Ecco perché l’economia libanese è in crisi|data=17 ottobre 2020|accesso=2 dicembre 2020|dataarchivio=20 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201120141528/https://excentrico.it/ecco-perche-leconomia-libanese-e-in-crisi/|urlmorto=sì}}</ref>
Dal 1956 in Libano è in vigore una rigida legislazione sul [[segreto bancario]], propria dei [[paradiso fiscale|paradisi fiscali]]. Il segreto copre anche l'emissione societaria di [[Azione (finanza)|azioni]] pagabili al portatore. Esistono accordi bilaterali con 29 Paesi, ma al 2015 è esclusa in linea di principio la pubblicazione dei dati dei correntisti e delle [[Transazione (basi di dati)|transazioni]] valutarie per scopi di indagine tributaria.<ref>{{cita libro| autore= Luigi Petese| autore2= Michele Carbone| autore3= Michele Bosco,| url= https://books.google.it/books?id=D3bgCgAAQBAJ&pg=PA333#v=onepage&q&f=false| titolo= La geografia dei paradisi fiscali|oclc=1048421914| isbn= 8821759083| editore= PSOA,| data= 5 novembre 2015|p=333| urlarchivio= https://archive.is/20190422162616/https://www.worldcat.org/title/geografia-dei-paradisi-fiscali/oclc/1048421914&referer=brief_results#v=onepage&q&f=false| urlmorto= no| accesso= 22 aprile 2019}}</ref>
Al 2019, l'Italia è risultata uno dei primi dieci partner commerciali del Libano,<ref>{{cita testo|url=http://www.ragionpolitica.it/cms/index.php/200905051284/libano/le-grandi-opportunita-commerciali-per-l-italia-in-libano.html|titolo=Le grandi opportunità commerciali per l'Italia in Libano, Ragionpolitica|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722050604/http://www.ragionpolitica.it/cms/index.php/200905051284/libano/le-grandi-opportunita-commerciali-per-l-italia-in-libano.html }}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/commercio_internazionale/osservatorio_commercio_internazionale/schede_paese/asia/Libano_27_11_2019.pdf|titolo=Libano: interazioni cliente-fornitore|formato=PDF|data=27 novembre 2020|accesso=3 luglio 2022|urlarchivio=https://archive.is/20201202085309/https://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/commercio_internazionale/osservatorio_commercio_internazionale/schede_paese/asia/Libano_27_11_2019.pdf|editore=Osservatorio economico del MISE}}</ref> sebbene il valore degli scambi sia stato relativamente contenuto fra uno e due miliardi di euro.<ref>{{cita web|url=https://www.exportiamo.it/aree-tematiche/6921/libano-italia-miglior-partner-europeo-per-l-import/|titolo=Libano: Italia miglior partner europeo per l'import|anno=2014}}</ref>
Nel 2010, le importazioni erano state complessivamente pari a 10 miliardi di dollari, dieci volte superiori all'export libanese di oro e metalli<ref>{{cita news|url=https://www.confindustria.pu.it/allegati/notizie/n20109561_01a.pdf|titolo=In crescita la presenza di turisti nel Paese|formato=PDF|p=3|numero=9|data=settembre-ottobre 2020|urlmorto=sì}}</ref> e droga. Quest'ultima è all'origine della guerra fra sciiti di Amal e "khomeinisti" di Hezbollah.<ref>{{cita news|autore=Riccardo Cristiano|url=https://www.globalist.it/world/2020/04/23/in-libano-scoppia-la-guerra-della-droga-tra-gli-sciiti-di-amal-e-i-khomeinisti-hezbollah-2056833.html|titolo=
In Libano scoppia la guerra della droga tra gli sciiti di Amal e i 'khomeinisti' Hezbollah|data=23 aprile 2020|rivista=Globalist}} Citazioni: ''Le banche libanesi sono in crisi e il presidente del Senato Berri propone di legalizzare la cannabis per motivi terapeutici.''</ref> Nel giugno 2020, il Libano è stato il primo paese arabo a legalizzare il commercio interno della cannabis per scopo terapeutico e industriale,<ref>{{cita web|url=https://www.smoketrip.it/marijuana-blog/libano-legalizzazione-cannabis/|titolo=Il Libano ha appena legalizzato la cannabis per uso medico e industriale|data=1º giugno 2020}}</ref> di cui era uno dei primi produttori mondiali.<ref>{{cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2020/04/22/libano-legalizzata-cannabis-terapeutica_c0c3dfe3-L-5943-4504-915a-c75de8f6c561.html|titolo=Libano: legalizzata cannabis terapeutica|data=22 aprile 2020|sito=ANSA}}</ref>
Fino al 2015, il Libano era caratterizzato da un'elevata propensione al risparmio che nel triennio 2008-2012 aveva portato a un valore dei depositi bancari in dollari pari a tre volte il [[Prodotto Interno Lordo]]. Dopo il 2015, si erano registrati tassi di crescita superiori al 10%.<ref name="amp24.ilsole24ore" /><ref>{{cita web|url=http://www.infomercatiesteri.it/public/images/paesi/108/files/2015_11%20Aggiornamento%20Scheda%20settore%20bancario%20per%20Infomercati.pdf|formato=PDF|data=novembre 2015|titolo=L'attività del settore bancario libanese}}</ref> I depositi erano incentivati dal cambio col dollaro e dai tassi di interesse.<ref>{{cita web|url=https://www.imf.org/external/pubs/ft/wp/2009/wp09195.pdf|formato=PDF|titolo=Lebanon—Determinants of Commercial Bank Deposits in a Regional Financial Center|data=settembre 2009}}</ref><ref>{{cita web|url=
https://www.imf.org/en/News/Articles/2020/08/09/pr20278-statement-by-imf-md-kristalina-georgieva-int-conference-support-beirut-lebanese-people|titolo=
Statement by IMF Managing Director Kristalina Georgieva on the International Conference on Support to Beirut and the Lebanese People|data=[[Esplosione di Beirut|9 agosto]] 2020|accesso=2 dicembre 2020}}</ref>
Dopo venti anni di politica monetaria tesa a stabilizzare un cambio fisso lira libanese/dollaro a un valore di {{formatnum:1500}},<ref>{{cita pubblicazione|url=https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/libano-le-dimensioni-di-una-crisi-25153|autore=Eugenio Dacrema|data=21 febbraio 2020|titolo=Libano: le dimensioni di una crisi|rivista=Focus Mediterraneo Allargato|numero=12}}</ref> nel 2011 la banca centrale lasciò che in pochi mesi la valuta si deprezzasse 40% del valore sul dollaro. Nel 2019, il [[debito pubblico]], che dagli anni Novanta era il terzo più alto al mondo in percentuale sul PIL,<ref>{{cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/debito-tasse-poverta-libano-protesta-che-parte-lontano-ACvPw9v|titolo=Debito, tasse, povertà: in Libano una protesta che parte da lontano|data=3 novembre 2019|autore=Roberto Buongiorni}}</ref> arriva al 170% del PIL e supera il tetto dell'11% del [[deficit]], mentre l'[[inflazione]] viaggia a due cifre, le riserve in valuta estera della banca centrale scendono ai minimi storici e per la prima volta anche il risparmio privato entra in crisi. Nel marzo 2020, il governo decide di non ripagare 1.2 miliardi di titoli di debito in scadenza. Il governo ha chiesto di rinegoziare le condizioni e i tassi di interesse sul debito, con particolare riferimento a ulteriori 30 miliardi di stock detenuti da società di investimento estere.<ref name="amp24.ilsole24ore">{{cita web|url=https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/ADx1P3B|titolo=Libano, ecco come la «Svizzera del Medio Oriente» è finita in default|data=11 marzo 2020|autore=Roberto Bongiorni}}</ref>
Al 2019, il PIL nazionale ammontava a 77 miliardi di euro a fronte di un debito pari al 150 per cento del PIL,<ref>{{cita web|url=https://www.ilpost.it/2019/11/21/crisi-economia-libano/|titolo=Il Libano sta collassando|data=21 novembre 2019}}</ref> quindi con un'importante quota di debito estero.
Nell'aprile 2020, il governo ha concordato col [[Fondo Monetario Internazionale]] un piano di riforme economiche che prevede l'abbassamento del rapporto debito/PIL intorno al 100%, e in contropartita la concessione di un prestito-ponte da 10 miliardi di euro e ai livelli raggiunti durante gli anni Novanta. Prima dell'esplosione al porto di Beirut e delle successive dimissioni del governo, la politica nazionale era intenzionata a svalutare il tasso di cambio dal valore medio di {{formatnum:1500}} a {{formatnum:3500}} lire libanesi per dollaro.<ref>{{cita web|url=https://www.agenzianova.com/a/5eb8b93387ed27.31478075/2925370/2020-05-06/libano-il-piano-di-salvataggio-dell-economia-divide-il-paese/linked|titolo=
Libano: il piano di salvataggio dell’economia divide il paese|città=Beirut|data=6 maggio 2020}}</ref> L'FMI ha chiesto la riforma del settore bancario, il blocco delle assunzioni nel settore pubblico e l'incremento delle tasse.<ref>{{cita testo|url=https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2020/05/28/libano-un-primo-passo-garantire-la-sicurezza-alimentare/|titolo=Libano, un primo passo|data=28 maggio 2020|accesso=2 dicembre 2020|dataarchivio=26 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200926060149/https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2020/05/28/libano-un-primo-passo-garantire-la-sicurezza-alimentare/|urlmorto=sì}} Citazione: ''nonostante la situazione di default e la crisi causata dal coronavirus, il Paese, a detta di Salamé, non può ancora dirsi in bancarotta e vi sono riserve sufficienti per garantire l'importazione dei beni di prima necessità.''</ref>
Nel triennio 2017-2020, il PIL è calato del 30%. A luglio, la banca centrale ha comunicato la fissazione di un tasso di cambio specifico per il settore alimentare e per la manifattura pari a {{formatnum:3900}} lire per dollaro<ref>{{cita web|url=https://www.agenzianova.com/a/5f10a786bea2b6.32416472/3020652/2020-07-13/libano-apprezzamento-graduale-della-lira-rispetto-al-dollaro-sul-mercato-nero|titolo=Libano: apprezzamento graduale della lira rispetto al dollaro sul mercato nero|data=13 luglio 2020|città=Beirut}}</ref>{{chiarire|data=2 dicembre 2020}}, valore che il governo voleva estendere a tutta l'economia. In precedenza, già esisteva un doppio tasso di cambio che al mercato nero si aggirava intorno alle 8000 {{formatnum:lire}} per dollaro.<ref>{{cita web|url=https://www.investireoggi.it/economia/la-banca-del-libano-blocca-gli-aiuti-esteri-e-aggrava-il-collasso-delleconomia/|titolo=La Banca del Libano blocca gli aiuti esteri e aggrava il collasso dell’economia|autore=Giuseppe Timpone|data=30 novembre 2020}}</ref>
== Cultura ==
=== Patrimoni dell'umanità ===
{{Vedi anche|Patrimoni dell'umanità del Libano}}
[[File:View of Kadisha Valley, Lebanon.jpg|miniatura|La [[valle di Qadisha]]]]
I siti di interesse culturale o naturale protetti dall'[[UNESCO]] sono:
* Dal 1984 - [[Anjar]]
* Dal 1984 -[[Baalbek]]
* Dal 1984 - [[Biblo]]
* Dal 1984 - [[Tiro (città antica)|Tiro]]
* Dal 1998 - [[Valle di Qadisha]] e la [[Foresta dei cedri di Dio]]
* Dal 2023 - [[Fiera internazionale Rashid Karame]]
=== Arte ===
Una delle più importanti esponenti artistiche del XX secolo fu la pittrice e scultrice [[Saloua Raouda Choucair]], esponente dell'arte astratta di spicco non solo del Libano ma del mondo arabo.<ref>{{cita web|url= https://www.lorientlejour.com/article/1031893/saloua-raouda-choucair-incomprise-par-le-siecle-qui-la-vu-naitre.html|titolo=Saloua Raouda Choucair, incomprise par le siècle qui l’a vu naître|sito=lorientlejour.com|lingua=fr|accesso=23 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171212084247/https://www.lorientlejour.com/article/1031893/saloua-raouda-choucair-incomprise-par-le-siecle-qui-la-vu-naitre.html|urlmorto=no}}</ref>
=== Produzione letteraria ===
[[File:
Tra gli scrittori libanesi si ricordano [[Khalil Gibran]], [[Adonis|Ali Ahmed Said]], [[Hodā Barakāt]], [[Elias Khoury]], [[Rashid Daif]], [[Georges Schehadé]], [[Amin Maalouf]] e [[Samir Kassir]]. Tra le altre note scrittrici libanesi del XX secolo ricordiamo [[Mayy Ziyade]], libanese-palestinese e [[Anbara Salam Khalidi]], anche attivista, e tra le prime femministe arabe.
=== Spettacoli e musica ===
Numerosi festival sono organizzati durante il periodo estivo, spesso all'interno di monumenti e siti archeologici. Il programma di questi festival comprende generalmente un mix di spettacoli teatrali, opera lirica, musical, concerti di musica classica e musica pop.
I festival più importanti si svolgono a [[Baalbek]], [[Beiteddine]] e [[
Provengono dal Libano numerosi interpreti della musica araba contemporanea. Oltre ad artisti come [[Fairuz]], celebre per la sua estensione vocale, lo spirito patriottico e le sue canzoni d'amore, e [[Marcel Khalife]], noto per il suo impegno politico e come interprete di ''oud'', uno strumento tradizionale simile al liuto, la nuova generazione dei cantanti di musica pop comprende nomi famosi in tutto il mondo arabo, come [[Najwa Karam]], [[Nancy Ajram]], [[Cyrine Abdelnour]], [[Haifa Wehbe]], [[Nawal al-Zoghby]], [[Elissa (cantante)|Elissa]], [[Ragheb Alama]] e il cantante anglo-libanese [[Mika]], uno dei cantanti pop attuali di maggior seguito.
=== Cinema ===
{{vedi anche|Film libanesi proposti per l'Oscar al miglior film straniero}}
Un importante riconoscimento internazionale per il cinema libanese è arrivato anche nel 2018 con il primo film del Libano candidato per l'Oscar al miglior film straniero: si tratta de [[L'insulto]] diretto dal regista [[Ziad Doueiri]].
=== Sistema scolastico ===
Il Libano è uno dei paesi con la più alta percentuale di alfabetizzazione nel mondo arabo e nella regione del Vicino Oriente: l'86% della popolazione. Poiché il Libano non ha risorse naturali, cioè materie prime, le risorse umane sono le più importanti per il paese.
Il governo dedica al sistema scolastico molte risorse, investendo più del 15% delle entrate statali. In particolare, negli ultimi anni è attivo un grande progetto per introdurre le tecnologie dell'informazione nelle scuole pubbliche.
In Libano, l'età dell'[[obbligo scolastico]] è ancora 11 anni. Il sistema scolastico era basato sul ''[[baccalauréat]]'' francese, ma vari cambiamenti sono stati adottati. Ci sono due tipi di scuole, quelle private e quelle pubbliche. Lo studente deve imparare la [[lingua araba]] come lingua madre e può scegliere di imparare la [[lingua inglese]] o la [[lingua francese]] come prima lingua straniera. Inoltre, può scegliere una terza lingua come seconda lingua straniera.
Nonostante le similitudini fra i sistemi scolastici libanese ed italiano, l'età dell'obbligo, la struttura scolastica come il calendario scolastico, il sistema dei voti e i temi trattati nei curricula scolastici dei due paesi sono diversi.
=== Università ===
Il Libano ospita numerose università, che seguono perlopiù il sistema accademico statunitense e offrono titoli di studio riconosciuti dagli atenei degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
Tra le università più importanti spiccano, per prestigio, numero di iscritti, varietà di corsi e credibilità accademica, la [[università americana di Beirut|American University of Beirut]], fondata da missionari protestanti americani nell'ottobre 1866, la [[Lebanese American University]], l'[[Università Araba di Beirut]] e l'[[Università Libanese|Université Libanaise]], che è l'unico ateneo statale del Paese.
Inoltre in Libano si trova la più importante [[università]] francofona tra quelle presenti in Paesi in cui il francese non sia lingua materna dominante della popolazione, l'[[Université Saint-Joseph]], fondata dai Padri [[Compagnia di Gesù|gesuiti]] nel 1875.
=== Scienza ===
In ambito scientifico ricordiamo la figura del biologo [[Ardem Patapoutian]], [[Premio Nobel per la medicina]], nel 2021.
=== Festività nazionale ===
{| class="wikitable"
|- style="background:#DEF"
! Data
! Nome
! Significato
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|style="background: #f0f8ff;"|22 novembre
|style="background: #f0f8ff;"| عيد الإستقلال اللبناني : Festa dell'Indipendenza (''ʿĪd al-istiqlāl al-lubnānī'')
|style="background: #f0f8ff;"|termine del [[Mandato francese della Siria e del Libano]], nel 1943
|-
|}
=== Gastronomia ===
La [[cucina libanese]] è parte della [[cucina levantina]] e utilizza principalmente frutta, verdura e cereali. Tipici della cucina libanese sono i [[falafel]] e il [[hummus]].
== Tutela dell'ambiente ==
[[File:Cedars under the snow.jpg|thumb|Cedri sotto la neve nella [[Foresta dei cedri di Dio]]]]
Durante gli anni della [[Guerra civile in Libano|guerra civile]], l'ecosistema libanese ha subito danni molto ingenti. Alcune foreste furono abbattute, altre furono bruciate dai frequenti incendi provocati dalle bombe e la distruzione di quasi tutti i servizi ha comportato la dispersione di rifiuti solidi e liquidi.
Finita la guerra, i fondi vennero utilizzati per la ricostruzione di strade, città e attività, perciò il problema della tutela ambientale passò in secondo piano. Questo ha portato in alcune zone ad un'edilizia incontrollata e ad altri gravi reati, come il pompaggio nel sottosuolo di liquidi pericolosi.
La situazione è comunque in via di miglioramento e il turismo, in aumento, ha comportato un inasprimento delle pene per reati contro l'ambiente e ha portato alla creazione di nuove aree protette. Nel governo libanese vi è anche la carica di
La [[Foresta dei cedri di Dio]] dal 1998 è [[Patrimonio dell'umanità]] dell'UNESCO.
=== Aree protette ===
Le zone protette più
* [[Riserva naturale dei cedri dello Shuf]]
* [[Riserva di Horsh Eden]]
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* [[Riserva delle Isole delle Palme]]
* [[Palude di Aamiq]]
* [[Riserva naturale di Bentael]]
==
Terzo posto ai [[Giochi panarabi]] del 1957 e del 1997. La [[Nazionale di calcio del Libano]] ha come capocannoniere [[Hassan Maatouk]] con 23 reti.
Per quanto concerne il [[kickboxing]] il Libano ha raggiunto nel 1997 il titolo di campione del mondo.<ref>https://www.lorientlejour.com/article/245426/Le_Liban_champion_du_monde_de_Kick-Boxing.html</ref>
Il [[Libano ai Giochi olimpici]] ha conquistato due argenti e due bronzi alle Olimpiadi estive. Prima medaglia olimpica per il Libano fu la medaglia di bronzo vinta da [[Khalil Taha]], nella lotta Greco Romana, ai Giochi olimpici di Helsinki 1952.
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|lingua=en|autore=William W. Harris|titolo=Lebanon: A History, 600-2011|editore=OUP USA|anno=2012|ISBN=9780195181111|cid=Harris}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Tom Najem|autore2=Roy C. Amore|titolo=Historical Dictionary of Lebanon|editore=Rowman & Littlefield Publishers|anno=2021|ISBN=9781538120446|cid=Najem e Amore}}
== Voci correlate ==
* [[Grande Libano]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
{{Asia}}
{{Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite}}
{{Mondo arabo}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Libano}}
[[Categoria:Libano| ]]
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