Muhammad Zia-ul-Haq: differenze tra le versioni
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{{F|politici pakistani|arg2=militari|agosto 2010}}
{{Carica pubblica
|nome = Muhammad Zia ul-Haq
|immagine =
|didascalia =
|carica = 6º [[Presidenti del Pakistan|Presidente del Pakistan]]
|mandatoinizio = 16 settembre [[1978]]
|mandatofine = 17 agosto [[1988]]
|mandato =
|vice di =
|capo di stato =
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|primoministro = [[Muhammad Khan Junejo]]
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|predecessore = [[Fazal Ilahi Chaudhry]]
|successore = [[Ghulam Ishaq Khan]]
|carica2 = Amministratore capo della legge marziale
|mandatoinizio2 = 5 luglio [[1977]]
|mandatofine2 = 24 marzo [[1985]]
|predecessore2 = [[Zulfiqar Ali Bhutto]]<small><br/>(come Primo ministro)</small>
|successore2 = [[Muhammad Khan Junejo]]<small><br/>(come Primo ministro)</small>
|legislatura =
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|partito = [[Indipendente (politica)|Indipendente]]
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|alma mater = [[St. Stephen's College, Delhi]] <br/> [[Reale accademia militare indiana]] <br/> [[United States Army Command and General Staff College]]
|professione = [[Militare]]
|firma =
}}
{{militare
|Nome = Muhammad Zia-ul-Haq
|Immagine =
|Didascalia =
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 12 agosto 1924
|Nato_a = [[Jalandhar]]
|Data_di_morte = 17 agosto 1988
|Morto_a = [[Bahawalpur]]
|Cause_della_morte = Incidente aereo
|Luogo_di_sepoltura =
|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->
|Religione = <!-- solo se enciclopedica -->
|Nazione_servita = {{simbolo|British Raj Red Ensign.svg|21|border}} [[Impero anglo-indiano]] <br/> {{bandiera|PAK|dim=21}} [[Pakistan]]
|Forza_armata = [[File:Purported flag of the Royal Indian Army.svg|21px]] [[British Indian Army]] <br/> [[File:Flag of the Pakistani Army.svg|21px]] [[Esercito pakistano]]
|Arma =
|Corpo =
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|Reparto =
|Anni_di_servizio = 1943 - 1988
|Grado = [[Generale]]
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = [[Seconda guerra mondiale]]<br />[[Guerre indo-pakistane#Il conflitto in ordine cronologico|Guerra Indo-pakistana del 1965]]
|Campagne =
|Battaglie = [[Settembre nero in Giordania]]<br />[[Operazione Cyclone]]
|Comandante_di = Capo di stato maggiore dell'[[Esercito pakistano]] <br/> II Corpo d'armata d'assalto <br/> 1ª Divisione corazzata <br/> 2ª Brigata corazzata indipendente
|Decorazioni =
|Studi_militari = [[Reale accademia militare indiana]] <br/> [[United States Army Command and General Staff College]]
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
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|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref =
}}
{{Bio
|Nome = Muhammad
|Cognome = Zia ul-Haq
|PostCognome = (in [[Lingua urdu|urdu]] '''<span style="font-size: 120%;">محمد ضیاء الحق</span>''', ''Muḥammad Ḍiyāʾ ul-Ḥaqq''<ref>Lett. "Muhammad ''Splendore della verità''".</ref>)
|Sesso = M
|LuogoNascita = Jalandhar
|GiornoMeseNascita = 12 agosto
|AnnoNascita = 1924
|LuogoMorte = Bahawalpur
|GiornoMeseMorte = 17 agosto
|AnnoMorte = 1988
|Epoca = XX
|Attività = generale
|AttivitàAltre = e [[dittatore]]
|Categorie = no
|Nazionalità = pakistano
}}
== Carriera militare ==
Zia nacque a [[Jalandhar]], nel [[1924]], secondo figlio di Muhammad Akbar, un impiegato di alto livello del quartier generale dell'esercito a [[Delhi]]. Nel [[1943]] si unì al [[British Indian Army]] e servì contro la [[Germania nazista]] nella [[seconda guerra mondiale]]; quando il Pakistan divenne indipendente entrò nell'esercito con il grado di maggiore. Durante la [[guerra indo-pakistana del 1965]], Zia era un comandante di carri armati ma già nel [[1973]] era diventato [[maggior generale]] della I divisione corazzata di stanza a [[Multan]]. Il 1º marzo [[1976]], il [[primi ministri del Pakistan|primo ministro]] democraticamente eletto, [[Zulfikar Ali Bhutto]], nominò Zia-ul-Haq [[capo di stato maggiore]] dell'esercito, preferendolo a sette alti ufficiali più anziani e influenti di lui.
== Colpo di stato ==
Con il procedere del suo mandato, il [[primi ministri del Pakistan|primo ministro]] Bhutto dovette affrontare un certo numero di critiche al suo operato e divenne sempre più impopolare per aver messo in discussione la sopravvivenza di vari poteri forti pakistani. L'insofferenza nei suoi confronti crebbe anche all'interno del suo Partito del Popolo Pakistano (PPP): l'omicidio del padre di uno dei principali dissidenti (Ahmed Raza Kasuri) scatenò l'indignazione dell'opinione pubblica che accusò senza prove Bhutto di aver architettato il delitto, mettendo in seria difficoltà la sua opera e il suo governo. Potenti leader del PPP, come Ghulam Mustafa Khar condannarono apertamente Bhutto e chiesero al popolo di protestare contro il suo regime. L'8 gennaio [[1977]] numerosi partiti politici dell'opposizione, in vista delle elezioni legislative, si unirono per formare l'Alleanza Nazionale del Pakistan e porre fine al regime di Bhutto: le urne invece sottolinearono il profondo consenso di cui godeva tra la popolazione Bhutto e decretarono la sconfitta del nuovo [[partito politico|partito]]. Questi tuttavia reagì e rigettò i risultati, denunciando senza alcuna seria prova brogli in tutto il paese e dichiarò illegittimo il governo di Bhutto. Il tentativo eversivo, ispirato dai nemici del cambiamento democratico gestito dai civili, portò a gravi disordini e il Pakistan scivolò lentamente nel caos. Per porre fine alla crisi, la maggioranza e l'opposizione trovarono un accordo per riportare la nazione alla normalità ma il 5 luglio [[1977]], Bhutto e alcuni membri del suo gabinetto furono arrestati dalle truppe del generale Zia ul-Haq, autore di un [[colpo di stato]] militare, secondo una delle più consolidate tradizioni politiche del Pakistan.
Dopo aver assunto il potere, il generale Zia ul-Haq promise naturalmente di indire nuove elezioni nazionali e provinciali ''entro 90 giorni'', e di cedere il potere ai rappresentanti della nazione; inoltre affermò che la [[costituzione del Pakistan]] non sarebbe stata abrogata ma solo temporaneamente sospesa. Tuttavia, già nell'ottobre del 1977, il generale annunciò il rinvio delle elezioni e decise, sotto le pressanti richieste di entrambi gli schieramenti, di avviare un processo per accertare le responsabilità dei politici.
Un Tribunale militare venne istituito appositamente per tale scopo e molti membri del Parlamento vennero accusati di corruzione ed esclusi dalla partecipazione alla vita politica a qualsiasi livello per i successivi sette anni. Un apposito fascicolo venne aperto a carico del deposto governo Bhutto, accusato di numerosi incredibili soprusi.
== Presidente del Pakistan ==
Il 16 dicembre [[1978]], il generale Zia ul-Haq subentrò al dimissionario Fazal Ilahi Chaudhry, e divenne il sesto presidente del Pakistan. Appena quattro mesi dopo fece condannare a morte per impiccagione l'ex-[[primi ministri del Pakistan|primo ministro]] [[Zulfikar Ali Bhutto]], con la falsa accusa di omicidio di un esponente politico minore. L'impiccagione del primo ministro eletto dal popolo da parte dei militari venne duramente condannata dalla comunità internazionale e dalla maggior parte degli avvocati e giuristi del paese. Oggi, l'impiccagione di Bhutto è largamente riconosciuta come un omicidio a sfondo politico.
Nei successivi sei anni Zia emise numerosi decreti che modificarono la Costituzione e aumentarono notevolmente il suo potere, instaurando così un [[dittatura|regime dittatoriale]]; contemporaneamente estese la [[legge marziale]] a tutto il paese e sostituì i governatori provinciali con alti ufficiali dell'esercito a lui fedeli: in questo modo tutti i disordini e tutti i movimenti d'opposizione al nuovo regime vennero repressi nel sangue e con sistematica efficienza.
* Sviluppo economico: Zia sconfessò completamente la politica economica del suo predecessore e avviò una graduale privatizzazione delle principali compagnie pubbliche del Paese; in tal senso il generale Zia favorì notevolmente l'industrializzazione e tra il [[1977]] e il [[1986]] venne registrata una crescita media annua del PIL del 6,8%, uno dei più alti al mondo in quel periodo.
* Programma nucleare pakistano: Zia proseguì nello sviluppo del programma nucleare pakistano, inaugurato da Bhutto, per tutto il resto degli [[Anni 1970|anni settanta]], programma che sfociò nel 1998 in un esperimento nucleare coronato da successo e che rilanciò su basi paritarie il conflitto con l'[[India]] (che aveva costruito precedentemente un'[[arma nucleare]]) a proposito dell'irrisolto contenzioso riguardante la provincia [[Musulmani|musulmana]] del [[Kashmir]]. L'Unione Indiana infatti non aveva mai consentito che questa provincia - quasi interamente musulmana - si unisse al Pakistan, malgrado i precisi accordi che avevano portato alla spartizione del sub-continente indiano nelle due nazioni dell'India e del Pakistan.
* L'[[invasione sovietica dell'Afghanistan|invasione dell'Afghanistan]]: il 25 dicembre [[1979]], i sovietici invasero l'Afghanistan e il generale Zia ul-Haq svolse un ruolo politico importante nel corso del conflitto [[Unione Sovietica|sovietico]]-[[Afghanistan|afghano]], fornendo aiuto militare ed economico agli afghani, specialmente alla formazione [[Fondamentalismo islamico|fondamentalista]] di [[Gulbuddin Hekmatyar]]. Aiuto che fu massicciamente sostenuto e finanziato dagli [[Stati Uniti]], specialmente dopo l'elezione di [[Ronald Reagan]] alla presidenza degli USA nel [[1980]]: gli aiuti a favore della resistenza afghana passarono da 50 milioni di dollari l'anno a 1 miliardo di dollari (stime più prudenti parlano di 600 milioni di dollari).
* Islamizzazione del Pakistan: contrariamente a Zulfikar Ali Bhutto, attirato dagli ideali di [[laicità]], il generale Zia-ul-Haq volle instaurare un [[Islam]] di tipo [[integralismo islamico|integralista]], appoggiandosi ai [[mullah]]: vietò quindi l'applicazione dei tassi d'interessi bancari, istituì il prelievo obbligatorio della ''[[zakat]]'', vietò gli [[alcolici]], impose punizioni corporali pubbliche per i criminali e reintrodusse la lapidazione per le adultere e l'obbligo per le donne di velarsi in televisione e in pubblico. Il Pakistan moderno effettuò in tal modo vari passi indietro rispetto agli anni in cui era stato fondato da [[Mohammad Ali Jinnah]]. Il generale Zia ul-Haq volle spingersi anche oltre, tentando di restaurare alquanto goffamente il [[Califfo|califfato]].
Zia ul-Haq giocò la carta dell'Islam per difendere se stesso e i suoi generali contro le crescenti accuse di malgoverno e corruzione: essi infatti avevano intascato milioni di dollari dal traffico illecito di [[eroina]] e [[armi]], oltre ad enormi appropriazioni indebite dai fondi destinati alla resistenza afghana; l'[[islamizzazione]] era una manovra per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica sui suoi crimini.
Nel 1988, mentre era accompagnato da diplomatici statunitensi, l'aereo del generale Zia-ul-Haq si schiantò al suolo nella provincia pakistana del [[Punjab (Pakistan)|Punjab]] in circostanze rimaste misteriose che hanno logicamente fatto pensare a un attentato, peraltro mai rivendicato.
La democrazia fu restaurata per un breve lasso di tempo, sufficiente comunque a consentire l'elezione della signora [[Benazir Bhutto]], figlia di Zulfikar Ali Bhutto (fatto giustiziare per ordine del defunto dittatore), a dimostrazione del radicato consenso popolare suo e di suo padre, i cui ideali erano condivisi appieno dalla figlia.
==Onorificenze==
=== Onorificenze pakistane ===
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Gran Maestro dell'Ordine del Pakistan (Pakistan)
|collegamento_onorificenza=Ordine del Pakistan
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}}
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Gran Maestro dell’Ordine di Nishan-e-Shujaat (Pakistan)
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{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Gran Maestro dell’Ordine di Nishan-e-Imtiaz (classe militare)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Eccellenza (Pakistan)
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{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Gran Maestro dell’Ordine di Nishan-e-Imtiaz (classe civile)
|collegamento_onorificenza=Nishan-e-Imtiaz
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}}
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine del Rajamitrabhorn (Thailandia)
|collegamento_onorificenza=Ordine del Rajamitrabhorn
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|data=1987
}}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Muhammad Ayub, ''An army, Its Role and Rule: A History of the Pakistan Army from Independence to Kargil, 1947–1999'', RoseDog Books, 2005. ISBN 978-0-8059-9594-7
* Salem Azzam, ''Shaheed-ul-Islam Muhammad Zia-ul-Haq'', Londra, Indus Thames pub., 1990. ISBN 1-85555-005-9
== Voci correlate ==
*[[
*[[Benazir Bhutto]]
*[[Pervez Musharraf]]
*[[Nawaz Sharif]]
*[[Massacro di Gilgit del 1988]]
*[[Mohammad Ali]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Box successione
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|carica = [[Presidenti del Pakistan|Presidente del Pakistan]]
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}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|politica|guerra}}
[[Categoria:Presidenti del Pakistan]]
[[Categoria:Storia del Pakistan]]
[[Categoria:Morti per incidente aereo]]
[[Categoria:Generali pakistani]]
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