Giò Stajano: differenze tra le versioni

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{{Aristocratico
'''Giò Stajano''' è stato a lungo il nome d'arte di '''Gioacchino Starace Stajano''', poi '''Maria Gioacchina Stajano''' (nata a [[Sannicola]] ([[Lecce]]) nel dicembre [[1932]]) [[scrittore|scrittrice]], [[giornalista]], [[attore|attrice]] italiana, nonché [[pittore|pittrice]] dilettante. Negli [[anni 1960|anni Sessanta]], prima del cambio di sesso, fu inoltre celebre come praticamente il solo [[omosessuale]] pubblicamente dichiarato in Italia.
|nome = Giò Stajano
|immagine = StajanoMoravia.jpg
|legenda = Giò Stajano con [[Alberto Moravia]] e [[Carmen Llera]] negli [[Anni 1980|anni '80]]
|titolo = [[Conte|Contessa]] Briganti di Panico
|nome completo = ''Maria Gioacchina Stajano Starace Briganti di Panico''<br/>(''Gioacchino Stajano Starace Briganti di Panico'' fino al [[1983]])
|data di nascita = 11 dicembre [[1931]]
|luogo di nascita = [[Sannicola]], [[Puglia]], [[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]]
|data di morte = {{Calcola età3|2011|7|26|1931|12|11}}
|luogo di morte = [[Alezio]], [[Puglia]], [[Italia]]
|luogo di sepoltura = Cappella di famiglia a [[Gallipoli]] ([[Puglia]], [[Italia]])
|dinastia = Stajano
|padre = Riccardo Stajano, conte Briganti di Panico
|madre = Fanny Starace
|religione = [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]]
}}
{{Bio
|Titolo = [[Conte]]ssa
|Nome = Maria Gioacchina
|Cognome = Stajano Starace Briganti di Panico
|PostCognomeVirgola = nota semplicemente come '''Giò Stajano'''
|PreData = ''Gioacchino Stajano Starace, conte Briganti di Panico'' dalla nascita al [[1983]]
|ForzaOrdinamento = Stajano ,Gio
|Sesso = F
|LuogoNascita = Sannicola
|GiornoMeseNascita = 11 dicembre
|AnnoNascita = 1931
|LuogoMorte = Alezio
|GiornoMeseMorte = 26 luglio
|AnnoMorte = 2011
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = nobile
|Attività2 = scrittrice
|Attività3 = giornalista
|AttivitàAltre = , [[Attore|attrice]] e [[Pittore|pittrice]] [[Transessualità|transessuale]]
|Nazionalità = italiana
}}<ref name="GS">{{cita web|titolo=Addio a Giò Stajano, prima trans d'Italia|sito=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=27 luglio 2011|urlmorto=sì|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/07/27/addio-gio-stajano-prima-trans-italia.html|accesso=6 febbraio 2021|dataarchivio=25 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180625050654/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/07/27/addio-gio-stajano-prima-trans-italia.html}}</ref>
 
Negli anni '60, prima dell'[[Transizione (transgenderismo)|operazione di riattribuzione chirurgica del genere sessuale]] (1983), fu al centro dell'attenzione pubblica come uno dei primi [[Omosessualità|uomini omosessuali]] pubblicamente dichiarati in [[Italia]].<ref name="GS"/> Per una sua nuotata notturna nella [[Fontana della Barcaccia]], si racconta anche che fu Stajano ad ispirare [[Federico Fellini]] per la scena del bagno di [[Anita Ekberg]] nella [[Fontana di Trevi]] ne ''[[La dolce vita]]'' (1960).<ref name="GS"/>
==Vita==
'''Gioacchino Starace Stajano''' detto Giò Stajano è nipote del gerarca [[fascismo|fascista]] [[Achille Starace]].<br/>
A 12 anni, alla caduta del [[fascismo]] i genitori si separarono; Gioacchino frequenta il collegio dei [[Gesuiti]] di [[Mondragone]]. Terminato il liceo, si trasferisce a [[Firenze]], dove frequenta l'[[Accademia d'arte]].<br/>
Successivamente si trasferisce a [[Roma]] e segue alcuni corsi dell'Università di Architettura.
 
== Biografia ==
Nel [[1956]], durante l’edizione annuale della Fiera d’Arte di [[via Margutta]] a Roma, Stajano espone i suoi quadri, ottenendo un discreto successo di pubblico; tuttavia è con la letteratura, e lo scandalo, che ottiene la consacrazione.
{{Citazione|Ho aperto io le porte agli omosessuali. Sono stato il primo omosessuale dichiarato in Italia|Giò Stajano}}
 
=== Nascita, famiglia e istruzione ===
Nel 1959 pubblica infatti ''Roma capovolta'', un testo autobiografico, che racconta le sue folli scorribande nella Roma della ''café society'' resa celebre dal film ''[[La dolce vita]]'' di [[Federico Fellini|Fellini]]. Il testo, esplicitamente gay, fu sequestrato dalle autorità con l’accusa di propagare idee contrarie alla pubblica morale e dannose per il costume. Cosa che contribuì ovviamente a focalizzare l'attenzione della stampa scandalistica sull'autore e a consacrare Giò Stajano come l’omosessuale più famoso d’Italia (anche se, come avrebbe rivelato il suo cambio di sesso, egli fosse piuttosto un [[transessuale]]).
Nipote del [[gerarca]] [[Fascismo|fascista]] [[Achille Starace]], suo nonno materno<ref>Al giornalista Francesco D. Caridi, che le chiedeva: « Chissà che direbbe tuo nonno [[Achille Starace]] se ti vedesse, lui che voleva tutti gli italiani maschi e forti... », Stajano rispose: « Direbbe che dopo tanta [[virilità]] in famiglia, un po' di relax ci vuole ». [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/07/27/addio-gio-stajano-prima-trans-italia.html ''Addio a Giò Stajano, prima trans d'Italia''], ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'', 27 luglio 2011</ref><ref>L'essere nipote di uno dei massimi gerarchi del regime fascista le valsero le attenzioni "galanti" del segretario dell'[[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|MSI]] [[Giorgio Almirante]]: ogni volta che quest'ultimo la incontrava, le faceva un inappuntabile e ironico baciamano. L'episodio venne raccontato dal giornalista e scrittore [[Pietrangelo Buttafuoco]]. [http://www.cinemagay.it/autori.asp?idautore=10567 ''Gli autori''], ''cinemagay.it''</ref>, Giò Stajano nacque l'11 dicembre [[1931]] in un paesino del Salento, Sannicola, nell'allora [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], dal conte Riccardo Stajano Briganti di Panico e da Fanny Starace, unica figlia di Achille Starace.<ref name="GS"/><ref name="GioS"/> Alla nascita il suo [[Sesso (biologia)|genere sessuale]] era quello maschile e il nome assegnatogli fu quello di Gioacchino Stajano Starace Briganti di Panico, abbreviato in Giò Stajano.<ref name="GS"/><ref name="GioS"/>
 
Come raccontato proprio da Giò Stajano, una volta il nonno Achille diede in braccio a [[Benito Mussolini]] proprio l'infante Giò, che in quell'occasione fece pipì addosso al dittatore fascista.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Tglff 2012: Il "fico" del regime|lingua=it-IT|accesso=2023-06-09|url=https://www.youtube.com/watch?v=ahlGoAHOoAo}}</ref> A dodici anni, alla caduta del [[fascismo]], i genitori si separarono.
Subito dopo ''Roma capovolta'' Stajano si affrettò a pubblicare ''Meglio l’uovo oggi'', romanzo "a chiave", sempre sulla vita omosessuale di Roma, nel quale si svela sotto veli non troppo difficili da decifrare l’omosessualità di vari personaggi, fra i quali l'ex re d'Italia [[Umberto II]].
 
Giò frequentò il Collegio dei [[Compagnia di Gesù|Gesuiti]] di [[Villa Mondragone]] a [[Frascati]]. Terminato il liceo, si trasferì a [[Firenze]], dove frequentò l'[[Accademia di belle arti di Firenze|Accademia di Belle Arti]]. Successivamente si spostò a [[Roma]] e seguì alcuni corsi presso la facoltà di [[architettura]] all'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]].
Fa seguito un altro libro-scandalo, che riecheggia nel titolo il libro sequestrato, ''Roma erotica''. Anche questi romanzi sono sequestrati poco dopo la loro uscita nelle librerie, ma non senza avere venduto un certo numero di copie, e contribuito ad accrescere ulteriormente la celebrità dell'autore.
 
=== Carriera e successo ===
Ormai famoso, Giò Stajano apre un locale, ispira Fellini facendo il bagno nella fontana di [[Piazza di Spagna]] prima che [[Anita Egbert]] lo facesse nella [[fontana di Trevi]], e ottiene una parte (che però per un litigio con il regista fu revocata) nel film ''[[La dolce vita]]''.
Nel [[1956]], durante l'edizione annuale della Fiera d'Arte di [[Via Margutta]] a Roma, Stajano espose i suoi quadri, ottenendo un discreto successo di pubblico. Conobbe [[Giorgio de Chirico]], [[Renato Guttuso]] e [[Alberto Moravia]], intraprese un'amicizia con [[Novella Parigini]] e iniziò a frequentare quegli ambienti che poi [[Federico Fellini]] racconterà ne ''[[La dolce vita]]'' ([[1960]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.linkiesta.it/2011/07/racconto-litalia-del-vizio-muore-gio-stajano-prima-trans-italiana/|titolo=''Raccontò l'Italia del vizio, muore Giò Stajano prima trans italiana'' - ''Linkiesta.it''|autore=Stefano Ciavatta|accesso=09 giugno 2023}}</ref>
 
Nel [[1959]] pubblicò ''[[Roma capovolta]]'',<ref name="GioS"/><ref name="GioS2"/> un testo autobiografico, che racconta le sue folli scorribande nell'[[alta società]] romana e contemporaneamente descrive la realtà omosessuale nell'[[Italia]] dell'epoca. Il testo, esplicitamente [[gay]], fu sequestrato dalle autorità con l'accusa di propagandare idee contrarie alla "pubblica morale" e "dannose per il costume". Cosa che contribuì ovviamente a focalizzare l'attenzione della stampa scandalistica su Giò Stajano, che all'epoca ottenne la consacrazione come l'"omosessuale più famoso d'Italia".
Tra il [[1958]] e il [[1961]] Stajano collaborò con il settimanale scandalistico "[[Lo Specchio]]".
 
[[File:Giostajano.jpg|thumb|left|upright=0.7|Giò Stajano in una foto dei primi [[Anni 1970|anni '70]]]]
Nel [[1961]] fu convocato e interrogato dalla magistratura nell’ambito dello scandalo dei “[[balletti verdi]]”, per protesta (e autopromozione) si presentò in pretura vestito da donna a lutto, sferruzzando un gomitolo di lana nera.
 
Subito dopo ''Roma capovolta'' Stajano si affrettò a pubblicare ''Meglio l'uovo oggi''<ref name="GioS"/> (inizialmente, ''Meglio l'uomo oggi''), sempre sulla vita omosessuale di Roma, nel quale si alludeva in maniera non troppo velata all'omosessualità di vari personaggi pubblici, fra i quali l'ex re d'Italia [[Umberto II d'Italia|Umberto II]], qui definito col nomignolo "Umbertina". Fece seguito un altro libro scandalistico, ''Roma erotica''.
Sul finire degli [[anni 1960|anni Sessanta]] divenne collaboratore del settimanale di costume e attualità, nonché erotismo, ''[[Men]]'' nel quale rispondeva con un tono fra il bizzarro e il sibillino alle lettere dei lettori omosessuali nella rubrica ''Il salotto di Oscar Wilde''. Questa rubrica fu in assoluto il primo (e per molti anni, l'unico) spazio rivolto ad un pubblico [[gay]] nell'editoria italiana.
Anche questi testi furono sequestrati poco dopo la loro uscita nelle librerie, ma non senza avere venduto un certo numero di copie e contribuito ad accrescere ulteriormente la celebrità di Stajano. Diventò una delle più celebri persone protagoniste della "dolce vita" romana<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/12/28/la-dolce-vita-di-gio-da-roma.html|titolo=La dolce vita di Giò da Roma a Sannicola - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=2002-12-28|lingua=it|accesso=2023-06-09}}</ref>. Aprì un locale ed ispirò il regista [[Federico Fellini]] facendo il bagno nella [[Fontana della Barcaccia]] di [[Piazza di Spagna]], prima che [[Anita Ekberg]] lo facesse nella [[Fontana di Trevi]] nel film ''[[La dolce vita]]''; proprio in quest'ultimo film ottenne una parte, tuttavia, a causa di un litigio con il regista, questa non fu inserita nell'edizione del film per le sale, ma fu poi aggiunta nelle edizioni restaurate per la TV e per le videocassette/DVD.<ref name="GS"/>
 
Oltre che con Fellini, lavorò con [[Steno]], [[Dino Risi]], [[Riccardo Freda]]. Tra il [[1958]] e il [[1961]] collaborò con il settimanale scandalistico ''[[Lo Specchio (periodico)|Lo specchio]]''.
==Un cambiamento radicale==
Con la nascita del [[movimento gay]], a cui Giò Stajano non ha mai aderito, e con i cambiamenti sociali della fine degli [[anni 1960|anni Sessanta]], cala l'interesse intorno al personaggio scandaloso che aveva fatto discutere le cronache.<br/>
Nel [[1983]] Stajano ritornerà però alla ribalta operandosi e cambiando sesso, prendendo il nome di '''Maria Gioacchina Stajano Starace, contessa Briganti di Panico''' (uno dei titoli nobiliari di famiglia).<br/>
Nel [[1992]] pubblicherà infine la sua autobiografia, intitolandola ''La mia vita scandalosa'', divenendo così l'unico scrittore italiano ad aver pubblicato testi sia da omosessuale che da transessuale.
Attualmente vive a [[Sannicola]], in Puglia. Negli ultimi anni, la sua ricerca interiore personale lo ha portato al riavvicinamento alla religione cattolica: Stajano ha dichiarato alla stampa, con grande battage pubblicitario, di volere entrare in un monastero femminile, ma di non poterlo fare unicamente a causa del suo cambio di sesso (non riconosciuto come legittimo dalla [[Chiesa cattolica]]).
 
Nel 1961, più che altro per la sua celebrità, fu tra le persone convocate per essere interrogate dalla [[magistratura]] nell'ambito dello scandalo dei "[[balletti verdi]]" nel [[brescia]]no. In quest'occasione, per protesta, si presentò in [[Pretore (ordinamenti moderni)|pretura]] nei panni di una donna a lutto, sferruzzando un gomitolo di [[lana]] nera.
==Opere==
* ''Meglio l'uovo oggi'', [[1959]].
* ''[[Roma capovolta]]'', [[1959]].
* ''Roma erotica''
* ''Le Signore sirene'', [[1961]].
* ''Il letto stretto'', [[1967]].
* ''La mia vita scandalosa'', [[1992]].
 
Sul finire degli [[Anni 1960|anni Sessanta]] iniziò a collaborare alla rivista settimanale di costume e attualità, nonché erotismo, ''[[Men (rivista)|Men]]'', nella quale rispondeva con un tono fra il bizzarro e il sibillino alle lettere dei lettori omosessuali nella rubrica ''Il salotto di Oscar Wilde'': questa rubrica fu in assoluto il primo (e per molti anni, l'unico) spazio rivolto ad un pubblico gay nell'[[editoria]] italiana.<ref name="GioS"/> Nel 1971 ottenne anche la cattedra di direzione del periodico.
==Voci correlate==
*[[Achille Starace]]
*[[Balletti verdi]]
*''[[La dolce vita]]''
*[[Transessualismo]]
 
==Bibliografia= Transizione ===
* Cecilia Gatto Trocchi, ''Vita da trans'', Editori Riuniti, Roma 1995 (intervistato con il falso nome di "Claretta").
 
Con la nascita del [[movimento gay]], a cui Giò Stajano non aderì mai, e con i cambiamenti sociali della fine degli anni Sessanta, calò l'interesse intorno al personaggio scandaloso che aveva fatto discutere le cronache.
==Filmografia==
Giò Stajano è apparso, prima del cambio di sesso, in quattro film:
* ''[[Avventura a Capri]]'', 1958.
* ''[[La ragazza di mille mesi]]'', 1961.
* ''[[Totò, Peppino e... la Dolce vita]]'', 1961.
* ''[[In nome del popolo italiano]]'', 1971.
 
Dal [[1982]] in Italia divenne legale per le persone con [[disforia di genere]] di cambiare anagraficamente il proprio genere sessuale, tuttavia ancora previa operazione e modificazione dei caratteri sessuali esterni. Così, nel [[1983]], Giò Stajano decise di mettere in pratica ciò a cui sentiva di appartenere, e cioè l'essere donna e non uomo, e si sottopose a un'[[Transizione (transgenderismo)|operazione di riattribuzione chirurgica del genere sessuale]] a [[Casablanca]] ([[Marocco]]) per mano del professore Bourou, prendendo il nome di Maria Gioacchina Stajano Starace Briganti di Panico (sempre abbreviato in Giò Stajano).<ref name="GioS2"/>
==Citazioni==
{{Quote|Ho aperto io le porte agli omosessuali. Sono stato il primo omosessuale dichiarato in Italia|Giò Stajano.}}
 
Dopo questo intervento tornò alla ribalta e rilasciò la sua prima intervista al giornalista Francesco D. Caridi de ''[[Il Borghese]]'', settimanale per il quale Giò Stajano aveva scritto degli articoli di mondanità firmati con lo pseudonimo "Pantera Rosa", dove prendeva di mira soprattutto l'[[aristocrazia]] romana. E sempre dopo la transizione, nel corso degli [[Anni 1980|anni Ottanta]] prese parte anche ad alcuni [[Fotoromanzo|fotoromanzi]] [[Pornografia|pornografici]] per la collana ''[[Supersex]]''.<ref>{{cita web|url=http://vintage-erotica-forum.com/t206283-p3-supersex-magazine.html|titolo=Supersex Magazine|sito=''Vintage Erotica Forums''|lingua=en|accesso=28 agosto 2015}}</ref>
==Collegamenti esterni==
* [http://www.culturagay.it/cg/saggio.php?id=9 Stefano Bolognini, ''Giò Stajano: la dolce vita gay negli anni sessanta''].
* [http://www.culturagay.it/cg/cercaLibro.php?nome=Stajano,%20Gi%F2&dove=autore&sezione=2 Recensioni] dei suoi libri su Culturagay.it.
 
Nel [[1992]] pubblicò infine la sua autobiografia, intitolata ''La mia vita scandalosa''.<ref name="GioS2">{{cita web|url=https://www.piazzasalento.it/gio-stajano-morte-la-mia-vita-scandalosa-2526|titolo=Una vita di ricerche tra peccati pubblici e pentimenti privati|accesso=8 febbraio 2021}}</ref>
{{scrittori}}
{{letteratura}}
 
=== Ultimi anni e morte ===
[[Categoria:Biografie|Stajano, Giò]]
Negli ultimi anni Maria Gioacchina si avvicinò alla [[religione cattolica]]: dichiarò alla stampa, con grande ''battage'' pubblicitario, di voler entrare in un monastero femminile, ma di non poterlo fare unicamente a causa del suo cambio di sesso, non riconosciuto legittimo dalla [[Chiesa cattolica]]. Infine trovò accoglienza presso le [[Suore di Betania del Sacro Cuore|monache di Betania del Sacro Cuore]] a [[Vische]], in qualità di suora laica.
[[Categoria:Giornalisti italiani|Stajano, Giò]]
 
[[Categoria:Pittori italiani|Stajano, Giò]]
Tra le ultime apparizioni pubbliche vi si ricordano l'intervista concessa a [[Paolo Bonolis]] a ''[[Il senso della vita]]'' nel [[2008]] e quella a [[Piero Chiambretti]] nella trasmissione ''[[Chiambretti Night]]'' nel [[2009]].<ref name="GioS"/>
[[Categoria:Scrittori italiani|Stajano, Giò]]
 
[[Categoria:Scrittori LGBT|Stajano, Giò]]
Nel 2007 viene pubblicata la sua ultima biografia ''Pubblici scandali e private virtù'' (Manni editori), scritta con Willy Vaira, che nominò suo erede e curatore di tutto il suo patrimonio artistico.<ref>{{Cita web|url=https://www.mannieditori.it/libro/pubblici-scandali-e-private-virtu|titolo=Pubblici scandali e private virtù {{!}} Manni Editori|sito=www.mannieditori.it|accesso=2025-06-19}}</ref>
 
Morì in una casa di riposo di [[Alezio]], il 26 luglio [[2011]], all'età di 79 anni.<ref name="GS" /><ref name="GioS" /> Venne sepolta nella cappella di famiglia a [[Gallipoli]].<ref name="GioS">{{cita web|url=https://www.piazzasalento.it/gio-stajano-la-contessa-fa-sempre-parlare-di-se-a-sannicola-ce-chi-non-condivide-il-romanzo-a-lei-ispirato-113946|titolo=Giò Stajano, “La contessa”, fa sempre parlare di se. A Sannicola c’è chi non condivide il romanzo a lei ispirato|accesso=8 febbraio 2021}}</ref>
 
== Opere (selezione) ==
* ''Roma capovolta'', Quattrucci, Roma, 1959
* ''Meglio l'uovo oggi'', Quattrucci, Roma, 1959
* ''Le signore sirene'', Quattrucci, Roma, 1961
* ''Vita d'uomo'', Tipografia Giolitti, Roma, 1962 (ripubblicato da Quattrucci nel 1967 con il titolo ''Il letto stretto'')
* ''Gli uni e gli altri'', Conte, Lecce, (1963?)
* ''Roma erotica'', Società Editoriale Attualità, Milano, 1967
* ''La mia vita scandalosa'', Sperling & Kupfer Editori, Milano, 1992
* ''Pubblici scandali e private virtù. Dalla dolce vita al convento'', scritta con Willy Vaira, Manni, Lecce, 2007
* ''Esercizi d'amore'', Manni Editore, Lecce, 2008 (poesie di Giò Stajano e di Willy Vaira)
* ''La mia vita (non più) scandalosa. Scritti inediti di Giò Stajano'', a cura di S. Cipressa, Ed Insieme, Terlizzi (Ba), 2014.
* ''Roma Capovolta'', Feltrinelli, Milano, 2025 - riedizione a cura di Willy Vaira.
 
== Filmografia ==
[[File:Nerone - Enrico Montesano e Giò Stajano.png|miniatura|upright=1.2|[[Enrico Montesano]] e Giò Stajano in una scena del film ''[[Nerone (film 1977)|Nerone]]'' (1977)]]
* ''[[Avventura a Capri]]'', regia di [[Giuseppe Lipartiti]] (1959)
* ''[[La dolce vita]]'', regia di [[Federico Fellini]] (1960)
* ''[[Ferragosto in bikini]]'', regia di Marino Girolami (1960)
* ''[[Gli scontenti]]'', regia di Giuseppe Lipartiti (1961)
* ''[[Totò, Peppino e... la dolce vita]]'', regia di [[Sergio Corbucci]] (1961)
* ''[[La ragazza di mille mesi]]'', regia di [[Steno]] (1961)
* ''[[Caccia all'uomo (film 1961)|Caccia all'uomo]]'', regia di [[Riccardo Freda]] (1961)
* ''[[In nome del popolo italiano]]'', regia di [[Dino Risi]] (1971)
* ''[[Il comune senso del pudore]]'', regia di [[Alberto Sordi]] (1976)
* ''[[Gli amici di Nick Hezard]]'', regia di [[Fernando Di Leo]] (1976)
* ''[[Nerone (film 1977)|Nerone]]'', regia di [[Mario Castellacci|Castellacci]] e [[Pier Francesco Pingitore|Pingitore]] (1976)
* ''[[Un uomo da ridere]]'' - miniserie TV, 1 episodio (1980)
* ''Il 'fico' del regime (da prendere come esempio in mancanza di esempi peggiori)'', regia di [[Ottavio Mai]] e [[Giovanni Minerba]] (1991)
* ''Tentazioni metropolitane'', regia di [[Gianna Maria Garbelli]] (1993)
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Cecilia Gatto Trocchi, ''Vita da trans'', Editori Riuniti, Roma, 1995 (intervistata con il falso nome di "Claretta").
* Willy Vaira, ''Pubblici scandali e private virtù. Dalla dolce vita al convento'', Manni, Lecce, 2007.
* Willy Vaira, ''Il lento dei passi'', Manni, Lecce, 2012 (poesie di Willy Vaira con inediti di Gio Stajano)
* Giovanni Ciacci, ''La contessa. La scandalosa vita di Giò Stajano'', Salani, Milano, 2018.
 
== Voci correlate ==
* [[Balletti verdi]]
* [[Diritti LGBT in Italia]]
* [[La dolce vita]]
* [[Storia dell'omosessualità in Italia]]
* [[Transessualità]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://giostajano.com/vita/|titolo=Giò Stajano}}
* {{cita web|url=https://www.culturagay.it/saggio/9|titolo=Giò Stajano: la dolce vita gay negli anni sessanta}}
* {{cita web|url=https://www.mondoraro.org/archives/154267|titolo=Giò Stajano, la contessa pirandelliana. Un viaggio "borderline"|accesso=11 aprile 2019|dataarchivio=11 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190411203137/https://www.mondoraro.org/archives/154267|urlmorto=sì}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|letteratura|LGBT}}
 
[[Categoria:Scrittori trattanti tematiche LGBT]]
[[Categoria:Persone trans]]
[[Categoria:Studenti della Sapienza - Università di Roma]]
[[Categoria:Pittori italiani del XX secolo]]
[[Categoria:Attori cinematografici italiani]]
[[Categoria:Interpreti di fotoromanzi]]
[[Categoria:Attori pornografici italiani]]
[[Categoria:Direttori di periodici italiani]]