Minotauro: differenze tra le versioni

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{{Personaggio
{{F|mitologia|febbraio 2009}}
|medium = mitologia
[[File:Tondo Minotaur London E4 MAN.jpg|thumb||[[Kylix]], ca. 515 a.C., [[Museo Arqueológico Nacional de España]]]]
|saga =
Il '''Minotauro''' (Μινόταυρος) è una figura della [[mitologia greca]]. È un essere [[mostro|mostruoso]] e feroce metà [[Homo sapiens sapiens|uomo]] metà [[Bos taurus|toro]]. Era figlio del [[Toro di Creta]] e di [[Pasifae]] regina di [[Creta]]. Il suo vero nome è '''Asterio''' o '''Asterione'''.
|lingua originale = [[greco antico]]
|nome traslitterato = Minṓtauros
|nome italiano = Minotauro
|nome = Μινώταυρος
|epiteto =
|immagine = Tondo Minotaur London E4 MAN.jpg
|didascalia = [[Kylix]], ca. 515 a.C., [[Museo archeologico nazionale di Spagna]]
|autore =
|prima apparizione =
|professione =
|luogo di nascita = Creta
|razza =
}}
 
Il '''Minotauro''' ({{lang-grc|Μινώταυρος|Minṓtauros}}) o '''Asterion'''<ref name= "apol3.1.3e4"/><ref name= "paus2.31.1"/> ({{lang-grc|Ἀστερίων|Asteríōn}}) è un personaggio della [[mitologia greca]].
==Il Mito==
 
== Etimologia ==
[[Minosse]], re di Creta, pregò [[Poseidone]] di inviargli un toro, come simbolo dell'apprezzamento degli dei verso di lui in qualità di sovrano, promettendo di [[sacrificio|sacrificarlo]] in onore del dio. Poseidone acconsentì e gli mandò un bellissimo e possente toro bianco di un valore inestimabile. Ma, vista la bellezza dell'animale, Minosse decise di tenerlo per le sue mandrie. Poseidone allora, per punirlo, fece innamorare perdutamente Pasifae, moglie di Minosse, del toro stesso. Nonostante quello fosse un animale e lei una donna, ella desiderava ardentemente accoppiarsi con esso e voleva a tutti i costi soddisfare il proprio desiderio carnale. Vi riuscì nascondendosi dentro una giovenca di legno costruita per lei dall'artista di corte [[Dedalo]].
 
Il termine "Minotauro" deriva dal [[greco antico]] ''Μῑνώταυρος'' (Minṓtauros) che viene ottenuto da ''Μίνως'' (Minṓs, che significa "Minosse" il re di Creta) e ''ταῦρος'' (tauros, che significa "toro") ovvero "Toro di Minosse".
Dall'unione mostruosa nacque il Minotauro, termine che unisce, appunto, il prefisso "minos" (che presso i cretesi significava re) con il suffisso "tauro" (che significa toro).
 
"Asterion'' anch'esso deriva dal greco antico, ''Ἀστερίων'' (Asteríōn) significa "stellare" od "astro".
Il Minotauro aveva il corpo umanoide e bipede, ma aveva zoccoli, pelliccia bovina, coda e testa di toro. Era selvaggio e feroce, perché la sua mente era completamente dominata dall'istinto animale.
[[File:Étienne Jules Ramey-Theseus fighting the Minotaur-Jardins des Tuileries.jpg|thumb|''Thésée et le Minotaure'', [[Étienne-Jules Ramey]], [[1826]]. [[Giardino delle Tuileries]] ([[Parigi]])]]
Minosse fece rinchiudere il Minotauro nel [[labirinto di Cnosso|labirinto]] costruito da Dedalo. La città di [[Atene]], sottomessa allora a Creta, doveva inviare ogni anno (secondo altre fonti: ogni tre o ogni nove anni) sette fanciulli e sette fanciulle da offrire in pasto al Minotauro, che si cibava di carne umana. Allora [[Tèseo]], eroe figlio del re ateniese [[Egeo|Ègeo]], si offrì di far parte dei giovani per sconfiggere il Minotauro. [[Arianna (mitologia)|Arianna]], figlia di Minosse e Pasifae, si innamorò di lui.
 
== Genealogia ==
All'entrata del labirinto Arianna diede a Tèseo il celebre "filo d'Arianna", un gomitolo (di filo rosso, realizzato da Dèdalo) che gli avrebbe permesso di non perdersi una volta entrato. Quando Teseo giunse dinanzi al minotauro, attese che si addormentasse e poi lo pugnalò (secondo altri, lo affrontò e lo uccise con la spada).
 
Figlio del [[Toro di Creta]]<ref name= "apol3.1.3e4">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Apollodorus3.html#1|titolo= Apollodoro, Biblioteca, libro 3.1.3 e 3.1.4|lingua=en|accesso= 6 ottobre 2025}}</ref> e di [[Pasifae]].<ref name= "apol3.1.3e4"/>
Uscito dal labirinto Tèseo salpò con Arianna alla volta di Atene, montando vele bianche in segno di vittoria. Ma poi abbandonò la fanciulla dormiente su un'isola deserta (l'isola di [[Nasso]], donde il detto: abbandonare in Nasso, o, popolarmente, in asso). Il motivo di tale atto è controverso. Si dice che l’eroe si fosse invaghito di un’altra o che si sentisse in imbarazzo a ritornare in patria con la figlia del nemico, oppure che venne intimorito da Dionisos in sogno, che gli intimò di lasciarla là, per poi raggiungerla ancora dormiente e farla sua sposa.
 
Non sono note sue eventuali progenie.
Arianna, rimasta sola, iniziò a piangere fino a quando apparve al suo cospetto il dio [[Dioniso]] che per confortarla le donò una meravigliosa corona d'oro, opera di [[Efesto]], che venne poi, alla sua morte, mutata dal dio in una costellazione splendente: la [[Corona Boreale (costellazione)|costellazione della Corona]].
 
Quando [[Pausania il Periegeta|Pausania]] lo chiama "Asterione il figlio di Minosse" probabilmente si riferisce ad "Asterio appartenente a [[Minosse]]" o che la gente del luogo lo cita come "della casa di Minosse".<ref name= "paus2.31.1">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Pausanias2C.html#2|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia, libro 2.31.1|lingua=en|accesso= 6 ottobre 2025}}</ref>
Poseidone, adirato contro Tèseo, inviò una tempesta, che squarciò le vele bianche della nave, costringendo l'eroe ateniese a sostituirle con quelle nere). Infatti a Teseo, prima di partire, fu raccomandato da suo padre Ègeo di portare due gruppi di vele, e di montare al ritorno le vele bianche in caso di vittoria, mentre, in caso di sconfitta, di issare quelle nere. Ègeo, vedendo all'orizzonte le vele nere, si gettò disperato nel mare, il quale poi dal suo nome fu chiamato mare di Ègeo, cioè [[Mar Egeo|Mar Egèo]].
 
== Mitologia ==
==Il Minotauro nella Divina Commedia==
[[Immagine:DVinfernoMinotaurOnCliff m.jpg|thumb|right|250px|Dante e Virgilio incontrano il Minotauro ([[Gustave Doré]])]]
{{Quote|''e 'n su la punta de la rotta lacca <br> l'infamïa di Creti era distesa <br> che fu concetta ne la falsa vacca''|[[Dante Alighieri]], ''[[Inferno - Canto dodicesimo]]'', [[s:Divina Commedia/Inferno/Canto XII#9|vv. 11-13]]}}
Il Minotauro appare anche nella ''[[Divina Commedia]]''. Precisamente nel [[Inferno - Canto dodicesimo|dodicesimo canto]] dell'''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]''.
 
Il personaggio del Minotauro rappresenta il cattivo della storia dei buoni e, se non c'è un cattivo, la storia dei buoni non può esistere. Del Minotauro non c'è un mito dedicato a lui ma ci sono i miti dei personaggi che sono attorno a lui. Ecco perchè questa voce cita più spesso gli altri personaggi anziché il suo nome.
È il guardiano del [[Cerchi dell'Inferno#Settimo cerchio|Cerchio dei violenti]] ed è qui che [[Dante Alighieri|Dante]] e [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]] lo incontrano. Nonostante tenti inizialmente di sbarrare loro la strada, Virgilio riesce a allontanarlo, e allora il minotauro comincia a divincolarsi qua e là come un toro.
 
Aveva il volto di un toro, ma il resto del suo corpo era umano<ref name= "Igino41">{{cita web|url= https://topostext.org/work/206#41|titolo= Igino, Fabulae, 41|lingua=en|accesso= 6 ottobre 2025}}</ref><ref name= "apol3.1.3e4"/> e nacque per volere di [[Poseidone]] che intendeva punire [[Minosse]]<ref name= "apol3.1.3e4"/> oppure per volere di [[Afrodite]] (che il [[Lingua latina|latino]] [[Igino (astronomo)|Igino]] chiama Venus) che voleva punire Pasifae perché da lungo tempo non la onorava.<ref name= "Igino41"/>
[[Allegoria|Allegoricamente]], il Minotauro è posto a guardia del girone dei violenti, perché nel mito greco esso simboleggia proprio la parte istintiva e irrazionale della mente umana, quella che ci accomuna agli [[animalia|animali]] (la «matta bestialità») e ci rende inconsapevoli. I [[violenza|violenti]] sono proprio quei peccatori che hanno [[peccato]] cedendo all'[[istinto]] e non hanno seguito la [[ragione]]. Per la [[teologia cristiana]] rappresenta un grave peccato, perché mentre agli animali non si può dare alcuna colpa, perché fanno ciò che è necessario per sopravvivere e nulla più, l'uomo dovrebbe usare la ragione per non compiere atti di pura crudeltà. La scena di Virgilio che vince il Minotauro rappresenta allegoricamente il trionfo della ragione sull'istinto.
 
=== Genesi ===
Nella Divina Commedia è presente inoltre un accenno a [[Pasifae]], madre del minotauro, nel [[Purgatorio - Canto ventiseiesimo|ventiseiesimo canto]] del ''[[Purgatorio (Divina Commedia)|Purgatorio]]'', dedicato al vizio dei lussuriosi. Pasifae vi è citata due volte, come emblema dell'animalità del peccato di [[lussuria]]: Dante la definisce con eloquente sintesi "colei che si imbestiò ne le 'mbestiate schegge"
 
Dopo la morte di [[Asterio (figlio di Tettamo)|Asterio]] (che non aveva un erede), [[Minosse]] volle regnare sull'isola di [[Creta (Grecia)|Creta]]. Pur di ottenere il regno, sostenne che gli dei gli avevano donato il destino di quel regno ed aggiunse che qualsiasi cosa gli fosse stata chiesta lui l'avrebbe esaudita. Minosse quindi fece un sacrificio a [[Poseidone]] pregando che un toro emergesse dal mare e promise che lo avrebbe sacrificato, ma quando quel toro emerse dal mare e Minosse ottenne il regno di Creta, egli cambiò idea, non rispettò il giuramento fatto ed aggiunse quel toro alle sue mandrie anziché sacrificarlo. Quel toro era il [[Toro di Creta]].
 
Offeso, Poseidone rese quel toro selvaggio e fece in modo che [[Pasifae]], la moglie di Minosse, si innamorasse perdutamente dell’animale. La donna, attratta dal toro, volle essere la sua vacca e incaricò [[Dedalo]] di costruirle una vacca di legno in grado di contenerla, supina, disponibile e pronta per l'accoppiamento. Dedalo cucì quella vacca di legno in un manto di una vacca vera e la pose in un prato dove quel toro era solito pascolare. Pasifae si fece introdurre in quella vacca di legno ed il toro venne in quella posizione. Così Pasifae restò incinta e nove mesi dopo diede alla luce Asterio, che fu chiamato il Minotauro.<ref name= "apol3.1.3e4"/>
 
Nutrito con la carne di sette giovani maschi e sette ragazze [[Atene (città antica)|Ateniesi]] (pretesi da Minosse), il Minotauro fu rinchiuso nel [[labirinto di Cnosso]],<ref name= "Paus1.27.10">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Pausanias1B.html#3|titolo= Pausania, Periegesi della Grecia, 1.27.100|lingua=en|accesso= 6 ottobre 2025}}</ref> un luogo nel quale chi vi fosse entrato non avrebbe più trovato l'uscita.<ref name= "apol3.15.8">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Apollodorus3.html#15|titolo= Apollodoro, Biblioteca, libro 3.15.8|lingua=en|accesso= 6 ottobre 2025}}</ref>
 
=== Uccisione ===
 
[[File:Étienne Jules Ramey-Theseus fighting the Minotaur-Jardins des Tuileries.jpg|thumb|right|''[[Teseo]] ed il Minotauro'', [[Étienne-Jules Ramey]], [[1826]]. [[Giardino delle Tuileries]] ([[Parigi]])]]
 
[[Teseo]] fu annoverato tra coloro che dovevano essere inviati come terzo tributo al Minotauro<ref name= "apolE1.7">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/ApollodorusE.html#1|titolo= Apollodoro, Biblioteca, Epitome 1.7 e seguenti|lingua=en|accesso= 6 ottobre 2025}}</ref> (oppure si offrì volontariamente)<ref name= "Igino41">{{cita web|url= https://topostext.org/work/206#41|titolo= Igino, Fabulae, 41|lingua=en|accesso= 6 ottobre 2025}}</ref> e quando giunse a Creta, la figlia di Minosse ([[Arianna (mitologia)|Arianna]]) s'innamorò di lui e gli promise di aiutarlo se lui in cambio l'avesse portata ad Atene. Così Teseo ottenne che lei chiedesse a Dedalo dove fosse locata l'uscita introvabile del Labirinto e Dedalo diede la risposta.<ref name= "apolE1.7"/>
 
Arianna diede a Teseo una chiave con cui aprire la porta del labirinto ed una volta raggiunta la stanza più remota vi trovó il Minotauro e lo uccise colpendolo con i pugni.<ref name= "apolE1.7"/>
 
== Significati dietro al mito ==
Dietro il mito si celano anche particolari significati che i Greci attribuivano ad alcuni elementi del racconto. Ad esempio il termine Minosse, attribuito al re di Creta, è designato da alcuni studi non come il nome del solo re di Cnosso, ma come il termine genericamente utilizzato per indicare "i sovrani" in tutta l'isola di Creta. Dietro al personaggio del Minotauro si stima la divinizzazione del toro da parte dei Greci, mentre lo sterminato labirinto di Cnosso è simbolo dello stupore provato dai Greci nel vedere le immense costruzioni Cretesi. Alla vittoria di Teseo si attribuisce invece l'inizio del predominio dei Greci sul mar Egeo nonché il trionfo della ragione umana, incarnata da Teseo, sull'istinto animale, rappresentato dal Minotauro.
 
== Il Minotauro nella Commedia di Dante Alighieri ==
[[Immagine:DVinfernoMinotaurOnCliff m.jpg|thumb|right|Dante e Virgilio incontrano il Minotauro ([[Gustave Doré]])]]
[[Immagine:Blake Dante Hell XII.jpg|thumb|right|La rappresentazione del Minotauro nell'illustrazione di [[William Blake]] del dodicesimo canto dell{{'}}''Inferno'']]
{{Citazione|''e 'n su la punta de la rotta lacca<br />l'infamïa di Creti era distesa<br />che fu concetta ne la falsa vacca''|[[Dante Alighieri]], ''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'', [[Inferno - Canto dodicesimo|Canto XII]], [[s:Divina Commedia/Inferno/Canto XII#9|vv. 11-13]]}}
 
Il Minotauro appare nella ''[[Divina Commedia]]'', precisamente nel [[Inferno - Canto dodicesimo|dodicesimo canto]] dell{{'}}''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]''. È il guardiano del [[Cerchi dell'Inferno#Settimo cerchio - Violenza|Cerchio dei violenti]] ed è qui che [[Dante Alighieri|Dante]] e [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]] lo incontrano. Nonostante tenti inizialmente di sbarrare loro la strada, Virgilio riesce ad allontanarlo, e allora il Minotauro comincia a divincolarsi qua e là come un toro.
 
[[Allegoria|Allegoricamente]], il Minotauro è posto a guardia del girone dei violenti, perché nel mito greco esso simboleggia proprio la parte istintiva e bestiale della mente umana, quella che ci accomuna agli [[animalia|animali]] (la «matta bestialità») e ci rende inconsapevoli. I [[violenza|violenti]] sono proprio quei peccatori che hanno [[peccato]] cedendo all'[[istinto]] e non hanno seguito la [[ragione]]. Per la [[teologia cristiana]] rappresenta un grave peccato, perché mentre agli animali non si può dare alcuna colpa, perché fanno ciò che è necessario per sopravvivere e nulla più, l'uomo dovrebbe usare la ragione per non compiere atti di pura crudeltà. La scena di Virgilio che vince il Minotauro rappresenta allegoricamente il trionfo della ragione sull'istinto.
 
Nella ''Divina Commedia'' è presente inoltre un accenno a [[Pasifae]], madre del Minotauro, nel [[Purgatorio - Canto ventiseiesimo|ventiseiesimo canto]] del ''[[Purgatorio (Divina Commedia)|Purgatorio]]'', dedicato al vizio dei lussuriosi. Pasifae vi è citata due volte, come emblema dell'animalità del peccato di [[lussuria]]: Dante la definisce con eloquente sintesi "colei / che s'imbestiò ne le 'mbestiate schegge".<ref>''[[Purgatorio (Divina Commedia)|Purgatorio]]'', [[Purgatorio - Canto ventiseiesimo|Canto XXVI]], [[s:Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXVI#39|vv. 41-42]], [[s:Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXVI#84|vv. 86-87]]</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
;Fonti secondarie
* {{Cita libro|autore=Mino Milani|titolo=La storia di Dedalo e Icaro|editore=Einaudi|anno=1999|isbn=88-7926-290-4}}
* [[Sabina Colloredo]], ''Teseo, il Minotauro e il filo di Arianna'', ed E.Elle, 2010, ISBN 9788847726291.
 
== Voci correlate ==
* [[Axto]]
* [[Creatura leggendaria]]
* [[Teseo sul Minotauro]]
* [[Minotauromachia]]
* [[Zoomorfismo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons_preposizione=sul}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.tmcrew.org/femm/storiadelledonne/minosse.htm|titolo=Minotauro}}
* {{cita web|url=http://www.massimilianopizzirani.com/leggenda-minotauro-teseo-92/|titolo=Minotauro}}
* {{cita web|url=http://www.almargen.com.ar/sitio/seccion/cultura/minotauro/index.html/|titolo=Minotauro|lingua=es|accesso=23 luglio 2021|dataarchivio=17 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190217142400/http://www.almargen.com.ar/sitio/seccion/cultura/minotauro/index.html/|urlmorto=sì}}
 
{{Mitologia greca}}
{{Divina Commedia}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Creature della mitologia greca]]
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