Assoro: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|le origini antiche di questa città|Assoro (città antica)}}
{{NN|Sicilia|novembre 2009}}
{{Divisione amministrativa
|Nome =
|
|Didascalia = Panorama di Assoro da piazza Marconi
|Bandiera = Assoro-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Sicilia
|Divisione amm grado 2 = Enna
|Amministratore locale = Antonio Licciardo
|Partito = [[lista civica]]
|Data elezione = 11-6-2018
|
|Data istituzione =
|
|
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 1952
|Nome abitanti = assorini
|Patrono = [[santa Petronilla]]
|Festivo = 31 maggio
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Assoro (province of Enna, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Assoro nel libero consorzio comunale di Enna
}}
'''Assoro''' (''
== Geografia fisica ==
Il comune dista 29 km da [[Enna]], è situato nel nord-est della provincia sui [[monti Erei]]. L'altitudine del comune parte dai 254 {{m s.l.m.}} della stazione di Dittaino, per arrivare a S. Caterina (840 m), e alla Torre (906 m). Il comune è attraversato dal fiume Dittaino, formato dai due rami del Tavi-Bozzetta, con gli affluenti del Rassuara/Murra, Orto Nocelle. Nella zona sono stati individuati giacimenti di [[zolfo]], [[alabastro]] e [[salgemma]]. Vi sono quattro principali sorgenti pubbliche: Acquanuova, Buffa, S. Giorgio e Rassuara, ed altre minori tra le quali Gallizzi, Fontana Amara e Zubbia.
La ''Città vecchia'' (dal "Ryto" al "Piano della Corte") ebbe vita dal 1000 a.C. al 1000 d.C. La ''Città nuova'', situata sulla roccia del Monte la Stella, dal 1169. Negli ultimi tempi si assiste ad ritorno alla vecchia città (Piano della Corte).
=== Flora e fauna ===
La vegetazione arborea è costituita dal [[Prunus dulcis|mandorlo]], dall'[[Olea europaea|ulivo]], da [[quercia|querce]], [[Ulmus|olmi]], [[ceratonia|carrube]] e [[agrume|agrumi]]. Oltre i [[vigneto|vigneti]] abbiamo il [[frumento]], la [[Vicia faba|fava]] e l'[[Hordeum vulgare|orzo]].
Le specie animali che si trovano in prevalenza sono i [[bovinae|bovini]], gli [[cavallo|equini]], gli [[pecora|ovini]], i [[maiale|suini]], e gli animali da caccia: [[coniglio|conigli]], [[lepre|lepri]] e [[pernice|pernici]]; più rare le [[quaglia|quaglie]], i [[piccione|piccioni]], i [[Asio otus|gufi]], i [[falco|falchi]], i [[corvus|corvi]], le [[Corvus cornix|cornacchie]], le [[gazza|gazze]] e i [[cuculo|cuculi]]. Abbondano infine [[passero|passeri]], [[gallina|galline]] e [[Turdus merula|merli]].
== Storia ==
=== Antichità ===
{{Vedi anche|Assorus|Principi di Valguarnera}}
Secondo lo storico [[Apollodoro di Atene|Apollodoro]], (II secolo a.C.), fin dall'antichità Assoro avrebbe formato una federazione fra tre diversi popoli. I tre monti rappresentano i primi popoli: [[Sicani]], Sicheli ed [[Elimi]]. La vetta più alta fu chiamata ''Monte la Stella''.
=== Simboli ===
[[File:Assoro-Stemma2.png|verticale|miniatura|sinistra|Stemma in uso]]
Lo stemma civico risulta concesso con [[regio decreto]] del 13 agosto 1932:
{{citazione|D'azzurro, al [[monte (araldica)|monte]] di tre cime di verde poste sopra una [[fascia (araldica)|fascia]] abbassata di rosso e sormontata nel [[cantone (araldica)|cantone]] sinistro del capo, da una [[stella (araldica)|stella]] di otto raggi raggiante, d'oro<ref>{{Cita pubblicazione |titolo=Stemmi delle colonie, delle provincie e dei comuni del Regno d'Italia riconosciuti o concessi dalla Consulta Araldica del Regno al 1º novembre 1932 |autore=Luigi Rangoni Machiavelli |rivista=Rivista del Collegio Araldico |volume=a. XXXI |numero=fasc. 2 |anno=1933 |p=169}}</ref><ref name="AralCiv">{{cita web|url=http://www.araldicacivica.it/comune/assoro/ |titolo=Comune di Assoro – (EN) |sito=Araldicacivica |accesso=28 novembre 2022}}</ref>.}}
Non vi è però cenno delle relative [[regie lettere patenti]] e il decreto non risulta sul sito dei fascicoli comunali dell'Ufficio araldico presso l'[[Archivio Centrale dello Stato]]<ref name="ACSFascCom">{{cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?1019 |titolo=Assoro |sito=Ufficio araldico - Fascicoli comunali |editore=Archivio Centrale dello Stato |accesso=29 novembre 2022}}</ref>. Il Comune ne usa una versione con il fondo [[argento (araldica)|argento]] e non [[azzurro (araldica)|azzurro]] e il [[motto]] {{maiuscoletto|Assorini Viri Fortes et Fideles}}. Lo [[scudo (araldica)|scudo]] riprenderebbe quello dei [[Benedettini]] di Catania, signori di Assoro per circa un millennio mentre il motto sarebbe ripreso da [[Cicerone]] che così nelle ''[[In Verrem|Verrine]]'' si riferiva agli assorini per la loro vittoriosa lotta contro il [[Pretore (storia romana)|pretore]] romano [[Gaio Licinio Verre]] che intendeva impadronirsi della preziosa statua del dio Chrisas presente nel locale tempio<ref>{{cita web|url=https://www.comune.assoro.en.it/it-it/vivere-il-comune/storia |titolo=Storia |sito=Comune di Assoro |accesso=29 novembre 2022}}</ref>.
Il gonfalone è un drappo d'azzurro<ref name="AralCiv" /><ref>{{cita web|url=https://www.comune.assoro.en.it/it-it/download/statuto-comune-di-assoro-147-23-1250-29745a8f7ad41fc3debb2d410fd2ab3f |titolo=Art. 3 dello Statuto |sito=Comune di Assoro |accesso=29 novembre 2022}}</ref>.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
===
* Castello
[[File:Castello copia.JPG|sinistra|miniatura|Il castello di Assoro]]
La [[planimetria]] del castello aveva un andamento [[poligono|poligonale]] irregolare, modulato secondo le forme delle rocce situate alla sommità della rupe. Le mura terminano presso una torre piena a pianta circolare, munite, sino pochi anni addietro, di [[beccatello|beccatelli]] in pietra, quasi una prova dell'influsso [[Spagna|spagnolo]] della famiglia Valguarnera (in catalano: Vallgornera), che dovette intervenire sul castello con opere di restauro. Una seconda muraglia è munita di finestre che guardano verso valle. Un ambiente sotterraneo di passaggio è munito di scala a chiocciola e altri ambienti, il tutto scavato nella roccia con [[volta a crociera]].<br />Gli altri ambienti sembrano aver avuto la funzione di magazzini, anche a giudicare dalla presenza di canalette di scolo delle acque. Di difficile interpretazione sono lunghe serie di [[petroglifo|petroglifi]] lineari, tutti uguali. Il castello doveva svilupparsi, nel suo complesso, oltre l'attuale parco urbano, fino al centro abitato.<br />Le notizie storiche del castello sono rare, doveva essere una fortificazione [[Impero bizantino|bizantina]] espugnata nel [[939]] dalla gualdana araba di Chalil. Il castello venne conquistato dai [[Normanni]], e passò, con un atto di vendita firmato da [[Ruggero II]], al vescovo di [[Catania]] che ne acquisì il diritto feudale. Pervenne poi a Scaloro I degli Umberti, al quale venne confiscato nel [[1340]] e affidato al Duca di [[Randazzo]], Giovanni, fedele al partito [[Catalogna|catalano]]; nel [[1347]] l'Umberti venne perdonato e rientrò in possesso del ''Castrum Asari'', dove venne ucciso in una battaglia del [[1351]]. Nel [[1364]] [[Federico IV di Aragona|Federico IV]] concede il castello e la terra a Matteo d'Aragona, che però muore lo stesso anno senza eredi. Nel [[1366]] il castello perviene a Antonio Moncada sino al [[1397]]. In [[Sicilia]] è sostituito nella signoria di Assoro dai [[Valguarnera (famiglia)|Valguarnera]], sino la fine del [[feudalesimo]].
* Palazzo dei Principi di Valguarnera, o "della Signoria", del XV secolo. Ha uno stile [[Catalogna|catalano]] ed è collegato alla Chiesa Madre di San Leone da un [[arco a tutto sesto]].
=== Architetture religiose ===
* Chiesa di Santa Maria degli Angeli<br />La chiesa, con l'annesso convento, venne eretta nel [[1622]] dai Padri Riformati. Fu la prima edificata ad Assoro, {{Chiarire|dopo la ribellione [[protestantesimo|protestante]] che aveva abolito gli edifici di culto}}. In questa nuova chiesa mariana trionfa anche lo sfarzo [[barocco]] e l'esteriorità della [[Fede]]. Di grande interesse l'interno, recentemente restaurato, raro esempio di barocco dipinto. La solenne "scalea", adornata di eleganti colonnine con balconate lapidee, inizia con una massiccia croce (due [[monolite|monoliti]] incrociati ad incastro, ricavati direttamente dallo scavo della [[cisterna]] del [[chiostro]]).
[[File:Basilica San Leone.jpg|miniatura|La Basilica di San Leone.]]
* [[Basilica di San Leone]]<br />La [[Basilica (cattolicesimo)|basilica]] è la chiesa madre di Assoro. Venne eretta nel [[1186]], monumento nazionale dal [[1933]]. Il sisma dell'11 gennaio [[1693]], non causò vittime, ma ingenti danni al [[pronao]] e alla [[guglia]] campanaria, poi sostituita da una specola con orologio fino al [[1973]].<br />È composta da cinque [[navata|navate]] e tre [[abside|absidi]], un tetto in legno dipinto con [[capriata|capriate]]. Al suo interno vi sono pregevoli opere in marmo ed un grande crocifisso ligneo di [[Antonello Gagini]], i sepolcri marmorei di Ponzio, Vitale e Giacomo Valguarnera, alcune tele del XIV e XV secolo, una [[croce processionale]] in [[argento]] e [[smalti]] di [[Vincenzo Archifel]].<br />Ha la dignità di [[basilica minore]].<ref>{{en}} [http://www.gcatholic.org/churches/data/basITX.htm ''Catholic.org Basilicas in Italy'']</ref>
* Chiesa di Santa Maria Del Carmine, all'inizio dedicata a [[Santa Petronilla]] e risalente al XIV secolo. È sede della tomba marmorea di Francesco Valguarnera detta ''del paladino'', della scuola del Gagini. Ha un [[prospetto]] [[Architettura romanica|romanico]] e una torre campanaria con [[bifora|bifore]].
* Campanile e prospetto di San Biagio, del [[1603]], nell'antico quartiere [[Grecia|greco]].
* Chiesa della Mercede.
* Chiesa dei Minori Osservanti.
* Monastero delle Clarisse, ([[Abbazia|Badia]] di [[Santa Chiara]]), risalente al XV secolo, venne fondato da Virginia Valguarnera. Oggi è sede municipale, con l'archivio storico, la biblioteca comunale e la [[pinacoteca]], situata nella sala consiliare, con quadri di [[Elio Romano]], pittore locale, oltre ad una cinquantina di quadri di pittori contemporanei di diverse scuole siciliane.
* Chiesa dello Spirito Santo, del XIII secolo a tre [[navata|navate]]. Ha un portale [[gotico]] e un portico esterno.
* Chiesa della Misericordia.
* Chiesa di San Giuseppe.
*Pieve di San Giorgio (XII secolo), nell'omonima frazione.
== Società ==
[[File:Palazzo dei Principi di Valguarnera.jpg|miniatura|350x350px|Palazzo dei Principi di Valguarnera]]
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Assoro}}
=== Feste religiose ===
;Venerdì Santo
:Processione del Cristo portato a spalla dalla congregazione dei "Nudi" a piedi scalzi con al seguito la congregazione di "Maria Santissima Addolorata". I Nudi sono 64. Il [[fercolo]] ha il nome di ''u Munti''. La cerimonia dura dalle 21 alle 4 del mattino. Prima della [[processione]] viene celebrata all'interno della chiesa madre, una cerimonia della congregazione "del Crocefisso".
;L'Addolorata degli Angioletti
:Il mercoledì santo una processione di oltre cinquanta bambini portano i simboli della [[Passione di Gesù|Passione]]: la croce, i chiodi, la lancia e la corona di spine dalla chiesa dello Spirito Santo fino alla chiesa Madre.
;Festa patronale di Santa Petronilla vergine e martire
:Viene celebrata il 29, 30 e 31 maggio.
;Festa Maria Santissima degli Angeli
:Viene celebrata la terza domenica di agosto con una suggestiva processione. Il fercolo viene portato a spalla dai congreganti a piedi nudi, vestiti di un saio bianco.
;Festeggiamenti di San Nicolò da Tolentino
:Celebrati il 10 settembre.
;Fuga in Egitto
:È una sacra rappresentazione avente cadenza settennale. Si svolge il 19 di marzo. La prossima rappresentazione avrà luogo nel 2028.
== Economia ==
Le [[Zolfo di Sicilia#Miniere di zolfo|zolfare]] (80 pozzi) di Assoro facevano parte di un complesso industriale che ha garantito al comune stabilità economica fino al dopoguerra. Una delle idee del senatore [[Edoardo Pantano]], nativo di Assoro, e dei suoi collaboratori, era di costruire una ferrovia che avrebbe collegato il comune al nord della [[Sicilia]]. La linea che arrivava a [[Leonforte]] veniva utilizzata per trasportare gli operai alle miniere, le donne alla lavanderia, e lo [[zolfo]] alla [[stazione di Dittaino]]; quest'ultimo veniva trasferito a [[Catania]] o a [[Riposto]] per poi essere esportato in tutto il mondo. L'introduzione di nuovi mezzi di trasporto quali autobus, camion e le automobili hanno fermato l'estrazione, in ritardo rispetto al resto di [[Europa]], bloccandola definitivamente.
In epoca recente, nella parte bassa del territorio comunale, presso il [[Dittaino (fiume)|fiume Dittaino]] e l'omonima [[Stazione di Dittaino|Stazione FS]], si è sviluppata [[Area industriale di Enna|un'importante zona industriale]].
== Amministrazione ==
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Campoccio|Inizio=27 marzo 1946|Fine=11 luglio 1947|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Di Vita|Inizio=11 luglio 1947|Fine=18 febbraio 1950|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Nicolò Montagna|Inizio=18 febbraio 1950|Fine=8 giugno 1951|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Gaetano Di Salvo|Inizio=8 giugno 1951|Fine=20 dicembre 1952|Partito=[[Partito Comunista Italiano]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Gaetano Lanieri|Inizio=20 dicembre 1952|Fine=11 aprile 1954|Partito=Assessore facente funzione|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Pantano|Inizio=11 aprile 1954|Fine=10 novembre 1957|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Pietro Luigi Ciavirella|Inizio=10 novembre 1957|Fine=3 dicembre 1960|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Carmelo Pantò|Inizio=3 dicembre 1960|Fine=14 dicembre 1964|Partito=[[Partito Comunista Italiano]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Armando Romano|Inizio=14 dicembre 1964|Fine=5 febbraio 1965|Partito=[[Movimento Sociale Italiano]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Carmelo Pantò|Inizio=5 febbraio 1965|Fine=1º aprile 1965|Partito=[[Partito Comunista Italiano]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Armando Romano|Inizio=1º aprile 1965|Fine=28 marzo 1966|Partito=[[Movimento Sociale Italiano]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Genovese|Inizio=28 marzo 1966|Fine=21 agosto 1969|Partito=[[Partito Socialista Italiano]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giovanni Russo|Inizio=21 agosto 1969|Fine=19 novembre 1970|Partito=Commissario Regionale|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Chirdo|Inizio=19 novembre 1970|Fine=30 settembre 1976|Partito=[[Partito Comunista Italiano]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Genovese|Inizio=30 settembre 1976|Fine=21 ottobre 1978|Partito=[[Partito Socialista Italiano]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Rosario Capizzi|Inizio=21 ottobre 1978|Fine=4 luglio 1980|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Vincenzo Capizzi|Inizio=4 luglio 1980|Fine=12 febbraio 1988|Partito=[[Partito Socialista Italiano]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Chirdo|Inizio=12 febbraio 1988|Fine=3 luglio 1989|Partito=[[Partito Comunista Italiano]]|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Angelo Bertini|Inizio=3 luglio 1989|Fine=3 novembre 1990|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Antonino Pantò|Inizio=3 novembre 1990|Fine=4 giugno 1993|Partito=[[Partito Comunista Italiano]], [[Partito Democratico della Sinistra]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Angelo Bertini|Inizio=4 giugno 1993|Fine=14 giugno 1994|Partito=[[Democrazia Cristiana]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Antonino Pantò|Inizio=14 giugno 1994|Fine=26 maggio 1998|Partito=[[Partito Democratico della Sinistra]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Antonino Pantò|Inizio=26 maggio 1998|Fine=23 maggio 2003|Partito=[[L'Ulivo]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Assennato|Inizio=24 maggio 2003|Fine=16 giugno 2008|Partito=[[L'Ulivo]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Capizzi|Inizio=17 giugno 2008|Fine=11 giugno 2013|Partito=[[centro-destra]] ([[Il Popolo della Libertà|PdL]], [[Movimento per le Autonomie|MpA]], [[Unione di Centro (2002)|UdC]], Crisas)|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Bertini|Inizio=11 giugno 2013|Fine=10 giugno 2018|Partito=[[centro-sinistra]] ([[Partito Democratico (Italia)|PD]], [[Partito Socialista Italiano (2007)|PSI]], [[Unione di Centro (2002)|UdC]], Assoro Libera)|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Antonio Licciardo|Inizio=11 giugno 2018|Fine=29 maggio 2023|Partito=[[lista civica]] (Impegno Comune per Assoro), sostenuta da [[Partito Democratico (Italia)|PD]], [[Forza Italia (2013)|FI]] e [[Movimento per le Autonomie|MpA]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Antonio Licciardo|Inizio=30 maggio 2023|Fine=in carica|Partito=[[lista civica]] (Governiamo Assoro), sostenuta da [[Partito Democratico (Italia)|PD]], [[Forza Italia (2013)|FI]] e [[Democrazia Cristiana Sicilia]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita testo | autore=Jean Paul Morel | titolo=Assoro, Scavi nella necropoli | editore=Accademia dei Lincei | data=1966 }}
* {{Cita testo | autore=Agatino Riccioli | titolo=Enna città operosa | città=Enna | editore=Euno | data=1973 }}
* {{Cita testo | autore=Don Giovanni Gnolfo | titolo=Assoro città senza tempo | città=Assoro | editore=Novagraf | data=1987 }}
* {{Cita testo | autore=Giuseppe Traina | titolo=Amici di Leonardo Sciascia | città=Milano |editore=Testi-Diritti Letterari | data=2000 }}
* {{Cita testo | autore=Giuseppe Maria Amato | titolo=Il castello dei Valguarnera | città=Catania | data=2001 }}
* {{Cita testo | autore=Angela Accardi | coautori=Adele Daidone | titolo=Castelli medievali di Sicilia | città=Palermo | editore=Grafiche Renna | data=2002 }}
* {{Cita testo | autore=Carmelo Martire | titolo=Il tetto ligneo dipinto della Basilica di San Leone di Assoro | città=Assoro | editore=Archeoclub d'Italia | data=2006 }}
== Voci correlate ==
* [[Stazione di Assoro]]
* [[Edoardo Pantano]]
* [[Scaloro degli Uberti]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*
{{
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Sicilia}}
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