Tufo: differenze tra le versioni

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Il tufo era segnato come roccia sedimentaria, ma è una piroclastica
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{{nota disambigua|altri significati|[[Tufo (disambigua)]]}}
{{F|geologia|marzo 2013|Nessuna fonte}}{{L|geologia|ottobre 2021}}{{Roccia
{{Roccia
|Nome = Tufo
|Immagine = TufoMineraly.sk - 002tuf.jpg
|Didascalia = Tufo dalla Slovacchia
|Note_immagine= Blocchetto di tufo di Riano
|Categoria = Roccia magmaticaroccia piroclastica
|Composizione =
|Sottocategoria= [[Roccia effusiva]]
|Minerali = [[sanidino]], [[clinopirosseno]]
|Classificazione=
|Minerali accessori = [[zeoliti]], [[ilmenite]], [[magnetite]], [[apatite]]
|Composizione=
|Struttura =
|Minerali= [[sanidino]], [[clinopirosseno]].
|Tessitura =
|Minerali_accessori= [[zeoliti]], [[ilmenite]], [[magnetite]], [[apatite]]
|Peso di volume =
|Tessitura=
|Colore = beige, giallo, grigio, bruno
|Utilizzo = Edilizia per costruzioni e pavimentazione
|Affioramento =
|Varietà = vedi [[#Tufi vulcanici|tipi]]
|Formazione= =
|Paralleli = Tuff shards.jpg
}}
|Incrociati =
Il '''tufo''' (in latino: ''tofus'' o ''tophus'') è una [[roccia magmatica]], in particolare è la più diffusa delle [[piroclasto|rocce piroclastiche]].
|Note sezioni sottili =
}}
 
Il '''tufo''' (in latino: ''Tofus'' o ''Tophus'') è una [[roccia magmatica|roccia ignea]], in particolare è la più diffusa delle [[piroclasto|rocce piroclastiche]].
Sebbene il nome "tufo" vada propriamente riservato a formazioni di origine vulcanica, esso viene utilizzato per indicare rocce diverse, accomunate dal fatto di essere leggere, di media durezza e facilmente lavorabili. In particolare in alcune regioni italiane prive di giacimenti tufacei vulcanici viene chiamato tufo il calcare poroso (es.: il tufo delle Puglie).
 
Sebbene il nome "tufo" vada propriamente riservato a formazioni di origine vulcanica, esso viene utilizzato per indicare rocce diverse, accomunate dal fatto di essere leggere, di media durezza e facilmente lavorabili. In particolare in alcune regioni italiane prive di giacimenti tufacei vulcanici viene chiamato tufo il calcare poroso (es.: il ''tufo delle Puglie'').
 
== Tufi vulcanici ==
I tufi - intesi come differenti varietà di tufo - risultano formati in maggior parte da [[Lapillo|lapilli]] di dimensioni comprese fra i 2 mm e i 30 mm, emessi durante un'[[eruzione vulcanica]].
 
Col nome di ''tufiti'' vengono indicate quelle rocce costituite da materiale vulcanico detritico, eventualmente associato anche a conchiglie marine. La struttura dei tufi è detta cinerica o vitroclastica per l'aspetto della porzione vetrosa che appare finemente suddivisa e frammentaria. I lapilli di dimensioni minori riescono a imprigionare talvolta quelli di dimensione maggiore e tale solidificazione viene realizzata anche tramite l'azione dell'[[acqua]]. L'ambiente in cui questi lapilli si depositano può essere estremamente variabile e, insieme alla composizione della [[roccia]], determina le caratteristiche di colore, struttura e tessitura dei tufi.
I tufi - intesi come differenti varietà di tufo - risultano formati in maggior parte da [[Lapillo|lapilli]] di dimensioni comprese fra i 2 mm e i 30 mm, emessi durante un'[[eruzione vulcanica]].
Col nome di ''tufiti'' vengono indicate quelle rocce costituite da materiale vulcanico detritico, eventualmente associato anche a conchiglie marine.
 
La struttura dei tufi è detta cinerica o vitroclastica per l'aspetto della porzione vetrosa che appare finemente suddivisa e frammentaria.
 
I lapilli di dimensioni minori riescono a imprigionare talvolta quelli di dimensione maggiore e tale solidificazione viene realizzata anche tramite l'azione dell'[[acqua]].
 
L’ambiente in cui questi lapilli si depositano può essere estremamente variabile e, insieme alla composizione della [[roccia]], determina le caratteristiche di colore, struttura e tessitura dei tufi.
 
=== Il tufo in Campania ===
====Il tufo giallo napoletano====
* '''Il tufo giallo napoletano''', per esempio, è prodotto dall'attività vulcanica dei [[Campi Flegrei]], e si è formato dalla cenere vulcanica di colore biancastro detta "pozzolana" da Pozzuoli (''lapis puteolanus''), sedimentatasi nel mare e successivamente emersa a séguito di pressioni tettoniche, datate fra i 35.000 e i 10.500 anni fa (Secondo Periodo Flegreo). Per questa ragione il tufo giallo dei Campi Flegrei si trova sempre al di sotto degli strati di pozzolana e talora può contenere rari fossili conchigliferi.<br />
Il tufo giallo napoletano, per esempio, è prodotto dall'attività vulcanica dei [[Campi Flegrei]] e si è formato dalla cenere vulcanica di colore biancastro detta "pozzolana" (''lapis puteolanus'', da Pozzuoli), sedimentatasi nel mare e successivamente emersa a seguito di pressioni tettoniche, datate fra i {{formatnum:35000}} e i {{formatnum:10500}} anni fa (Secondo Periodo Flegreo). Per questa ragione il tufo giallo dei Campi Flegrei si trova sempre al di sotto degli strati di pozzolana e talora può contenere rari fossili conchigliferi. Il tufo giallo napoletano corrisponde ad un immenso edificio vulcanico, avente un cratere di 15 &nbsp;km di diametro (con epicentro corrispondente all'attuale città di [[Pozzuoli]]), i cui bordi residui si riconoscono nella collina di [[Posillipo]], la [[collina dei Camaldoli]], la dorsale settentrionale del cratere di [[Quarto (Italia)|Quarto]], i monti di San Severino, l'acropoli di [[Cuma]], e il rilievo di [[Monte di Procida]]. All'interno di questo cratere primordiale si sono inseriti successivamente tutti gli altri edifici vulcanici dei Campi Flegrei (corrispondenti al cdc.d. Terzo Periodo Flegreo), ad eccezione delle isole flegree di [[Procida]], [[Vivara]], e [[Ischia (isola)|Ischia]] che si collocano al di fuori di esso. All'interno del cratere primordiale spicca ancora l'imponente massiccio in tufo giallo del Monte Gauro (320 m), situato tra Pozzuoli e il [[Monte Nuovo]], ben visibile dalla [[tangenziale di Napoli]] che vi passa accanto.
 
====Il tufo verde di Ischia====
* '''Il tufo verde di Ischia''' - Sull'isola di [[Ischia (isola)|Ischia]], tipico e diffuso è il tufo verde, una pozzolana biancastra compattata prodotta dalle eruzioni del [[monte Epomeo]] avvenuta 55.000 anni fa, il cui sprofondamento nel mare e la sua successiva riemersione (tra 28.000 e 15.000 anni fa) gli ha conferito l'attuale caratteristico colore verde chiaro o verde-grigiastro.
Sull'[[Ischia (isola)|isola di Ischia]], tipico e diffuso è il tufo verde, una pozzolana biancastra compattata prodotta dalle eruzioni dei crateri intorno al [[monte Epomeo]] avvenuta {{formatnum:55000}} anni fa, il cui sprofondamento nel mare e la sua successiva riemersione (tra {{formatnum:28000}} e {{formatnum:15000}} anni fa) gli ha conferito l'attuale caratteristico colore verde chiaro o verde-grigiastro.
 
====Il tufo vesuviano di Ercolano====
* '''Il tufo vesuviano di Ercolano''' - Ai piedi del [[Vesuvio]], nella zona che va da [[Scavi archeologici di Ercolano|Ercolano]] fino a [[Torre Annunziata]] si ha un tufo brunastro che corrisponde alla colata di fango emersa dal vulcano durante l'eruzione del [[79 d.C.]], che ha sommerso le città e gli insediamenti antichi delle pendici e della costa in quella zona; ad Ercolano essa raggiunge un'altezza variabile da 12 a 25 metri. A [[Torre Annunziata]] invece si possono osservare le sue ultime propaggini: agli scavi della villa di [[Poppea]] ad [[Oplonti]] infatti il fango solidificatosi in tufo raggiunge solo 5 m di spessore e copre lo strato di lapilli (alto 1,80 m); gli stessi lapilli che a poca distanza hanno completamente coperto sotto 6-8 m l'antica città di [[Scavi archeologici di Pompei|Pompei]].
Ai piedi del [[Vesuvio]], nella zona che va da [[Scavi archeologici di Ercolano|Ercolano]] fino a [[Torre Annunziata]] si ha un tufo brunastro che corrisponde alla colata di fango emersa dal vulcano durante l'eruzione del [[79 d.C.]], che ha sommerso le città e gli insediamenti antichi delle pendici e della costa in quella zona; ad Ercolano essa raggiunge un'altezza variabile da 12 a 25 metri. A [[Torre Annunziata]] invece si possono osservare le sue ultime propaggini: agli scavi della villa di [[Poppea]] ad [[Oplonti]] infatti il fango solidificatosi in tufo raggiunge solo 5&nbsp;m di spessore e copre lo strato di lapilli (alto 1,80&nbsp;m); gli stessi lapilli che a poca distanza hanno completamente coperto sotto 6–8&nbsp;m l'antica città di [[Scavi archeologici di Pompei|Pompei]].
 
[[File:Sorrent.jpg|thumb|rightupright=1.3|280px|<center>Vista della [[penisola sorrentina]]<br />con Sorrento sullo sfondo]]
====Il tufo sorrentino====
* '''Il tufo sorrentino''' - Alla costiera sorrentina, tutta la zona compresa tra [[Meta (Italia)|Meta]] e [[Sorrento]] corrisponde ad un esteso ed alto banco tufaceo di colore bruno-grigiastro, che cade a picco sul mare con una falesia alta dai 50 ai 100 m. Il banco tufaceo non ha nulla a che vedere con i circostanti rilievi calcarei dei [[Monti Lattari]], le cui bianche rocce esso ricopre in profondità. In effetti l'altopiano corrisponde ad un antico "''graben''" ("fossa") che in tempi geologici recenti si è andato colmando parzialmente con prodotti vulcanici provenienti dai Campi Flegrei e dal Somma-Vesuvio, e da altri apporti vulcanici ma di carattere alluvionale, provenienti dal dilavamento delle montagne circostanti. Si è formato circa 35.000 anni fa, in gran parte a séguito di un unico evento eruttivo, sotto forma di nube ignimbritica.<br />
Alla costiera sorrentina, tutta la zona compresa tra [[Meta (Italia)|Meta]] e [[Sorrento]] corrisponde ad un esteso ed alto banco tufaceo di colore bruno-grigiastro, che cade a picco sul mare con una falesia alta dai 50 ai 100&nbsp;m. Il banco tufaceo non ha nulla a che vedere con i circostanti rilievi calcarei dei [[Monti Lattari]], le cui bianche rocce esso ricopre in profondità.
In effetti, l'altopiano corrisponde ad un antico "''graben''" ("fossa"), che in tempi geologici recenti si è andato colmando parzialmente con prodotti vulcanici provenienti dai Campi Flegrei e dal Somma-Vesuvio, e da altri apporti vulcanici ma di carattere alluvionale, provenienti dal dilavamento delle montagne circostanti. Si è formato circa {{formatnum:35000}} anni fa, in gran parte a seguito di un unico evento eruttivo, sotto forma di nube ignimbritica.
 
====Il tufo di Teano-Roccamonfina====
* '''Il tufo di Teano-Roccamonfina''' - In [[Provincia di Caserta]] nella zona di [[Teano]] si rinviene un tufo di colore bruno o grigio o violaceo, derivato dai prodotti cineritici del vicino vulcano di [[Roccamonfina (vulcano)|Roccamonfina]] che si sono compattati nel corso dei millenni, divenendo appunto roccia tufacea. In direzione sud-est, nella zona in prossimità di [[Capua]], questi banchi tufacei si rinvengono ai piedi dei monti calcarei dove naturalmente ricoprono le rocce calcaree che proseguono il loro andamento in profondità, e dove talora vengono estratti da piccole cave in piano a cielo aperto.
In [[Provincia di Caserta]] nella zona di [[Teano]] si rinviene un tufo di colore bruno o grigio o violaceo, derivato dai prodotti cineritici del vicino [[Roccamonfina (vulcano)|vulcano di Roccamonfina]] che si sono compattati nel corso dei millenni, divenendo appunto roccia tufacea. In direzione sud-est, questi banchi tufacei si rinvengono ai piedi dei [[Monti Trebulani]] di natura calcarea, dove naturalmente ricoprono le rocce calcaree che proseguono il loro andamento in profondità, e dove talora vengono estratti da piccole cave in piano a cielo aperto.
 
====Il tufo grigio di Nocera====
* '''Il tufo grigio di [[Nocera Inferiore|Nocera]]''' - Il tufo grigio di Nocera si è formato in seguito alle eruzioni del periodo Archiflegreo (circa 33-35 mila anni fa). Sin dall'[[Scavi archeologici di Pompei|antichità]] ha rappresentato uno dei principali [[materiali da costruzione]] dell'[[Agro Nocerino Sarnese]]. Il principale punto di estrazione è rappresentato dalle [[Tufara di Fiano|tufare di Fiano]], a nord della città di [[Nocera Inferiore]]. Noto anche perché in esso è stato rinvenuto un minerale, denominato dal suo scopritore "Arcangelo Scacchi": [[Nocerite]].
Il tufo grigio di [[Nocera Inferiore|Nocera]] si è formato in seguito alle eruzioni del periodo Archiflegreo (circa 33-{{formatnum:35000}} anni fa). Sin dall'[[Scavi archeologici di Pompei|antichità]] ha rappresentato uno dei principali [[materiali da costruzione]] dell'[[Agro Nocerino Sarnese]]. Il principale punto di estrazione è rappresentato dalle [[Tufara di Fiano|tufare di Fiano]], a nord della città di [[Nocera Inferiore]], noto anche perché in esso è stato rinvenuto un minerale, che fu denominato [[Nocerite]] dal suo scopritore [[Arcangelo Scacchi]].
 
=== Il tufo nel Lazio ===
[[File:Tufo Necropoli della Banditaccia.JPG|thumb|left|Tufo nella [[Necropoli della Banditaccia]] dia [[Cerveteri]]]]
[[File:Tufo 002.jpg|thumb|Blocchetto da costruzione di tufo di Riano]]
 
Il tufo, abbondantissimo nei distretti vulcanici del [[Lazio]], cominciò ad essere usato come [[materiale da costruzione]] sin dal [[VII secolo a.C.]], dai prisci [[Civiltà romana|Romani]], dagli altri Latini e dagli [[Etruschi]], perché è una roccia piuttosto resistente ma leggera e lavorabile. In epoca romana veniva usato anche come base per ottenere malte idrauliche. È stato usato pure per costruzioni più recenti come le città di fondazione nel Pontino.
 
I tufi del Lazio sono principalmente il frutto dell'azione del [[Vulcano Sabatino]] nel periodo che va all'incirca fra 600.000{{formatnum:600000}} e 300.000{{formatnum:300000}} anni fa. A secondoseconda della zona ove si sono depositati i [[piroclasti]] si classificano vari tipi di tufo.
* '''Tufo stratificato di [[La Storta]]''' lapilloso ed a tratti pomiceo;
* '''TufiTufo stratificato varicolore di [[Sacrofano]]''' più o meno semilitoide ([[peperino]]), e ''tufo giallo di Sacrofano'';
* '''Tufo di [[Castelnuovo di Porto|Castelnuovo]]''' scoriaceo e con elementi pomicei, di colore grigio;
* '''Trachite di [[Morlupo]]''' deposito lavico bolloso grigio, di limitata ampiezza e spessore;
* '''Tufo giallo della [[Strada Statalestatale 3 bis Tiberina|via Tiberina]]''' coriaceo e con [[leucite]], ricco in [[zeoliti]] ([[cabasite]] e [[phillipsite]]) derivate dalla trasformazione del vetro;
* '''Tufo di [[Riano (Italia)|Riano]]''' grigio chiaro, compatto.;
* '''Tufo di [[Civita Castellana]]''' tufo etrusco;
* '''Tufo di [[Gallese (Italia)|Gallese]]''' rosso, a scorie nere.
Degni di nota anche i tufi prodotti dalle eruzioni dei [[Colli Albani]] ([[Vulcano Laziale]]) fra {{formatnum:600000}} e {{formatnum:36000}} anni fa:
* ''Tufo lionato'', utilizzato sin dal III sec. a.C. dai Romani;
* ''Tufo di Villa Senni'';
* ''Tufo di [[Albano Laziale]]'';
* ''Tufo grigio del [[Palatino]] o cappellaccio.<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Liliana Panei|titolo=The tuffs of the “Servian Wall” in Rome|pubblicazione=ArchéoSciences|anno=2010|p=39|url=https://journals.openedition.org/archeosciences/2599}}</ref>
 
== Rocce calcaree ed arenarie ==
Anche i [[Calcare|calcari]] formati da [[Sedimento|sedimenti]] precipitati grazie all'azione dell'acqua formano rocce chiamate ''tufi'', che generalmente includono tracce di vegetali o di [[Conchiglia|conchiglie]] [[Fossile|fossilizzate]].
Si tratta perciò di rocce [[arenaria|arenarie]] e sono ampiamente utilizzate nell'edilizia: ad esempio in [[Sicilia]] nella zona del [[Trapani|Trapanese]], comprese le famose cave sull'[[isola di Favignana]], oppure in [[Puglia]],
specialmente nelle numerose cave del tarantino situate tra [[Lizzano]] e [[Fragagnano]] da cui vengono estratte calcareniti di colore bianco (chiamate appunto "tufo") ed altre di colore più ambrato e di consistenza più dura (chiamate "carparo") e che attualmente sono ampiamente usati nelle costruzioni edili in tutta la regione. Sempre in Puglia, una forma a grana più fina e pregiata è denominata [[pietra leccese]] e viene usata in sostituzione del marmo in campo artistico; in [[Francia]], per usi analoghi, è usato il ''[[tuffeau]]''.
In questo contesto edilizio viene chiamato ''tufo'' la roccia arenaria di colore bianco, mentre invece viene utilizzato il termine ''[[carparo]]'' per quella di colore più ambrato.
 
Un tipo particolarmente pregiato di questa roccia arenaria è il cosiddetto ''tufo svardato'', utilizzato in particolare negli scavi dei [[Sassi di Matera]] e nei rioni antichi della città di [[Matera]]. Le caratteristiche sono la sua grana molto fina, la particolare resistenza ed il colore leggermente verdognolo, legato alla presenza di muffe sulla superficie esterna.
Vengono chiamati impropriamente tufi (se di colore bianco o [[Carparo]] se più ambrato), delle rocce arenarie tuttora ampiamente utilizzate nell'edilizia (p. es. in [[Puglia]]; oppure in [[Sicilia]] nella zona di [[Marsala]]).
 
Una forma a grana più fitta e pregiata è denominata [[Pietra leccese]] e viene usata in sostituzione del marmo in campo artistico.
 
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Eruzione vulcanica]]
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* [[Camini delle fate]]
* [[Materiale da costruzione]]
* [[Nenfro]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commonswikt|preposizione=Category:Tuffsul}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|geologia|materiali|mineralogia|Scienze della Terra}}
 
[[Categoria:Tufo| ]]
[[Categoria:Territorio flegreo|Tufo (roccia)]]
[[Categoria:Rocce per l'ediliziaPietre]]
[[Categoria:Tufo]]
[[Categoria:Vulcanologia]]
 
[[ar:طفلة بركانية]]
[[cs:Tuf]]
[[da:Tuf]]
[[de:Tuff]]
[[en:Tuff]]
[[eo:Tofo]]
[[es:Toba volcánica]]
[[et:Tuff]]
[[fi:Tuffi]]
[[fr:Tuf volcanique]]
[[fy:Dowestien]]
[[he:טוף]]
[[id:Tuff]]
[[is:Móberg (jarðfræði)]]
[[ja:凝灰岩]]
[[ko:용결응회암]]
[[la:Tofus]]
[[lt:Tufas]]
[[nl:Tufsteen]]
[[no:Tuff]]
[[pl:Tuf wulkaniczny]]
[[pt:Tufo (geologia)]]
[[ru:Туф]]
[[sk:Tuf]]
[[sl:Tuf]]
[[sv:Tuff]]
[[uk:Вулканічний туф]]
[[wa:Tawe]]
[[zh:凝灰岩]]