[[File:Img010Motore a sette tempi.jpg.jpg | thumb |Ciclo motore a sette tempi "macchina razionale"]]
Il '''motore a sette tempi''' o '''macchina razionale''' è un tipo particolare di [[motore endotermico]] (motore a combustione interna), che non venne mai realizzato nella pratica.
Al contrario di quanto si pensa, neitra i motori a combustione interna non esistono solo i motori a [[motore a due tempi|due]] o [[motore a quattro tempi|quattro tempi]], ma sono stati anche realizzati negli anni passati dei motori siacon sei tempiun chenumero maggiore settedi tempi.
==La storia==
NegliDurante annila fine dell'[[XIX secolo|800]] e i primi anni del [[XX secolo| '900]] si aprirono prospettive più ampie all'utilizzo dei motori endotermici e l'impiego dei tecnici si rivolse al miglioramento dei rendimenti sia con l'uso di combustibili diversi sia col tentativo di realizzare cicli termodinamici più convenienti. ▼
▲Negli anni fine [[XIX secolo|800]] primi del [[XX secolo|900]] si aprirono prospettive più ampie all'utilizzo dei motori endotermici e l'impiego dei tecnici si rivolse al miglioramento dei rendimenti sia con l'uso di combustibili diversi sia col tentativo di realizzare cicli termodinamici più convenienti.
Vari studiosi, costruirono dei [[carburatore|carburatori]] efficienti con il vantaggio di poter usare combustibili liquidi caratterizzati da un potere calorifero più elevato; successivamente [[Rudolf Diesel]] cercò, partendo da considerazioni teoriche, di realizzare una macchina in grado di compiere in pratica il [[ciclo di Carnot]].
La macchina razionale non fu mai realizzata in pratica, tuttavia dall'idea di Diesel ebbe origine la grande famiglia dei [[motore Diesel|motori a combustione interna con accensione spontanea]], il cui ciclo di funzionamento può svolgersi in due o quattro tempi.
==Bibliografia==
I moderni [[motore Diesel|motori diesel]] a quattro tempi per autotrazione, i cosiddetti diesel veloci, si differenziano alquanto dal concetto originario del motore ad accensione spontanea; infatti l'inizio della combustione risultava relativamente anticipata rispetto al punto morto superiore, poiché per la necessità di raggiungere velocità di rotazione sufficientemente elevata, l'iniezione del combustibile avviene con un certo anticipo.
*{{cita web|url=http://books.google.it/books?id=08mQnaiBTf4C&pg=PA89&dq=#v=onepage&q=&f=false|titolo=Angelo Baracca, Mira Fischetti, Riccardo Rigatti ''"Fisica e Realtà 1 L'Uomo e l'Energia"'', cappelli editore}}
Il ciclo effettivo si avvicinava molto al [[Ciclo Sabathé|ciclo di Sabathé]] nel quale la combustione avviene in parte a volume costante e in parte a pressione costante.
Soltanto nei grandi motori lenti, quasi tutti a due tempi, è possibile avvicinarsi al ciclo Diesel teorico, anche per la possibilità di usare oli pesanti di qualità scadente e di basso costo; talune realizzazioni alimentate con tali combustibili, nelle quali si ha la necessità di elevati rendimenti, funziona secondo il ciclo detto sei tempi.
In questi motori si fanno seguire al normale ciclo quattro tempi due fasi di lavaggio, ossia un'aspirazione e uno scarico supplementari di aria pura (senza compressione e iniezione) allo scopo di liberare la camera di combustione dai cospicui residui del ciclo precedente, caratteristici degli oli pesanti, e ottimizzare cosi il rendimento del ciclo successivo.
Il funzionamento di tali motori prevede quindi una fase utile su sei, ovvero una corsa di potenza del [[pistone]] ogni tre giri dell'[[albero motore]]; conseguenza di ciò sia ha una bassa [[potenza (fisica)|potenza]] rispetto alla [[cilindrata]] del motore ma un buon rendimento rispetto al combustibile consumato.
==Bibliografia==*[http://books.google.it/books?id=08mQnaiBTf4C&pg=PA89&dq=#v=onepage&q=&f=false]
==Voci correlate==
*[[Motore a movimento alternativo]]
{{Portale|meccanica|termodinamica|trasporti}}
[[Categoria:Motori a combustione interna|7]]
|