Andrea Palladio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Slazz (discussione | contributi)
 
(543 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate)
Riga 2:
|Nome = Andrea
|Cognome = Palladio
|PostCognomeVirgola = [[pseudonimo]] di '''Andrea di Pietro della Gondola'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Padova
Riga 11:
|GiornoMeseMorte = 19 agosto
|AnnoMorte = 1580
|Attività = architetto
|Epoca = 1500
|Attività = architetto
|Attività2 = scenografo
|Attività2 = teorico dell'architettura
|Attività3 = scenografo
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = {{sp}}del [[Rinascimento]], cittadino della [[Repubblica di Venezia]]
|Immagine = Palladio.jpg
|Didascalia = Andrea Palladio nel [[1576]], in uno dei pochissimi ritratti ritenuti attendibili.<ref name="volto Puppi" /><ref>Benché [[Lionello Puppi]] identifichi l'autore in [[Giovanni Battista Maganza]], amico di Palladio, ipotesi credibile anche per [[Vittorio Sgarbi]], l'attribuzione non è unanime. Secondo [[Guido Beltramini]], direttore del [[Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio|CISA]] di Vicenza, sarebbe invece opera di un pittore toscano minore dell'Ottocento. </Ref><ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=Redazione|url=https://artslife.com/2014/10/06/rubato-il-ritratto-di-palladio-di-villa-valmarana-vicenza/|titolo=Rubato il ritratto di Palladio di Villa Valmarana (Vicenza)|sito=ArtsLife|data=2014-10-06|accesso=2025-02-11}}</ref> Olio su tavola, attribuito a [[GiambattistaGiovanni Battista Maganza|G. B. Maganza]]. Vicenza, [[Villa Valmarana ai Nani]].
}}
Influenzato dall'[[architettura romana|architettura greco-romana]], anzitutto da [[Marco Vitruvio Pollione|Vitruvio]], è considerato launa delle personalità più influenteinfluenti nella [[storia dell'architettura]] [[Civiltà occidentale|occidentale]]., nonché il più famoso e alto rappresentante dell'architettura manierista<ref>
{{cita|Romanelli|p. 11|Romanelli}}.</ref>.
{{cita libro
 
|url=http://books.google.com/books?id=rDFyiFxjMwkC&pg=PA11&lpg=PA11
Fu l'architetto più importante della Repubblica Veneta, nel cui territorio progettò numerose [[ville palladiane|ville]] che lo resero famoso<ref name="Burns" />, oltre a chiese e palazzi, questi ultimi prevalentemente a [[Vicenza]], dove si formò e visse. Pubblicò il trattato ''[[I quattro libri dell'architettura]]'' (1570) attraverso il quale i suoi modelli hanno avuto una profonda influenza sull'architettura occidentale; l'imitazione del suo stile diede origine a un movimento destinato a durare per tre secoli, il [[palladianesimo]], che si richiama ai principi dell'[[antichità classica]]. Gran parte dei suoi edifici sono tutelati come un sito [[Patrimonio dell'umanità|patrimoni dell'umanità]] [[UNESCO]], denominato [[Città di Vicenza e le ville palladiane del Veneto]].
|titolo=Palladio
|edizione=Volume 98 di Art dossier
|autore=Giandomenico Romanelli
|editore=Giunti Editore
|città=Firenze
|anno=1995
|id=ISBN 8809761944, ISBN 9788809761940
|pagine=pag.11
}}</ref>
 
Di lui, durante la sua permanenza a Vicenza, [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] disse:
Fu l'architetto più importante della [[Repubblica di Venezia]], nel cui territorio progettò numerose [[ville palladiane|ville]] che lo resero famoso<ref name="Burns" />, oltre a chiese e palazzi, questi ultimi prevalentemente a [[Vicenza]], dove si formò e visse. Pubblicò il trattato ''[[I quattro libri dell'architettura]]'' ([[1570]]) attraverso il quale i suoi modelli hanno avuto una profonda influenza nell'architettura occidentale; l'imitazione del suo stile diede origine ad un movimento destinato a durare per tre secoli, il [[palladianesimo]], che si richiama ai principi classico-romani. La città di Vicenza e le [[ville palladiane]] del Veneto sono uno dei [[patrimoni dell'umanità]] [[UNESCO]].
{{Citazione|C'è davvero alcunché di divino nei suoi progetti, né meno della forza del grande poeta, che dalla verità e dalla finzione trae una terza realtà, affascinante nella sua fittizia esistenza.|Goethe nel suo [[Viaggio in Italia (saggio)|diario di viaggio in Italia]]<ref>Goethe da ''Il Viaggio in Italia Incontro a Vicenza. Sguardi su Palladio 19-25 settembre 1786''.</ref>}}
 
== Biografia ==
[[File:RetratoMandsportræt de(Portræt unaf hombrearkitekten ElAndrea GrecoPalladio).jpg|thumb|left|Un probabile ritratto di Palladio<ref name="volto Puppi" />, dipinto di [[El Greco]], 1575, [[Statens Museum for Kunst]], [[Copenaghen.]]]]
[[File:The Architecture of A. Palladio frontispiece.jpg|thumb|Un ipotetico ritratto giovanile di Palladio nel frontespizio di ''The Architecture of A. Palladio'', prima edizione pubblicata a Londra nel 1715 della traduzione inglese di [[Giacomo Leoni (architetto)|Giacomo Leoni]] dei ''[[I quattro libri dell'architettura|Quattro libri dell'architettura]]'' (1570)]]
 
Andrea nacque nel 1508 a [[Padova]], nella [[Repubblica di Venezia]], da una famiglia di umili origini: il padre Pietro, detto "''della Gondola''",<ref>"Petrus, dictus a Gondola", si legge in un documento del 1512.</ref><ref name="Fiolo">Nell'atto di iscrizione alla corporazione di Vicenza (conservato presso la [[Biblioteca civica Bertoliana]]), Andrea viene citato come "fiolo de Piero da Padova monaro (mugnaio), garzon de maistro Zuanne e maistro Jerolimo, compagni taiapria ([[tagliapietra]]) in Pedemuro".</ref> era [[mugnaio]] e la madre Marta, detta ''la Zota'' ("la zoppa"), una donna di casa.
[[Immagine:The Architecture of A. Palladio frontispiece.jpg|thumb|150px||Un ipotetico ritratto giovanile di Palladio nel frontespizio di ''The Architecture of A. Palladio'', prima edizione pubblicata a Londra nel 1715 della traduzione inglese di [[Giacomo Leoni]] dei ''[[Quattro libri dell'architettura]]'' (1570).]]
 
A tredici anni Andrea iniziò a Padova l'[[apprendistato]] di [[scalpellino]], presso [[Bartolomeo Cavazza]]<ref>{{DBI|andrea-palladio|PALLADIO, Andrea|autore=Guido Beltramini|volume=80|anno=2014|accesso=17 gennaio 2016}}</ref>: vi spese diciotto mesi, fino a quando, nel 1523, la famiglia si trasferì a [[Vicenza]]. Qui nel 1524 Andrea risulta già iscritto alla [[fraglia]] dei muratori<ref>Le fraglie erano [[Corporazione|corporazioni]] di arti e mestieri o [[Confraternita (Chiesa cattolica)|confraternite religiose]] allocate in Veneto e nei territori facenti parte della [[Repubblica di Venezia]].</ref>: lavorò infatti - rimanendovi per una dozzina d'anni - nella bottega del costruttore Giovanni di Giacomo da Porlezza e dello scultore [[Girolamo Pittoni]], con laboratorio in Pedemuro San Biagio<ref name="Fiolo" />, nella parte settentrionale di Vicenza.
Andrea nacque nel [[1508]] a [[Padova]], allora facente parte della [[Repubblica di Venezia]], da una famiglia di umili origini: il padre Pietro, detto "''della Gondola''"<ref>"Petrus, dictus a Gondola", si legge in un documento del [[1512]]</ref><ref name="Fiolo">In alcuni documenti Andrea viene citato come "fiolo de Piero da Padova monaro (''mugnaio''), garzon de maistro Zuanne e maistro Jerolimo, compagni taiapria (''tagliapietra'') in Pedemuro".</ref> era mugnaio e la madre Marta detta ''la Zota'' ("la zoppa") una donna di casa.
 
Tra il 1535 e il 1538 avviene l'incontro fondamentale con il conte vicentino [[Gian Giorgio Trissino|Gian Giorgio Trissino dal Vello d'Oro]], che avrà grande importanza per l'attività di Palladio. Andrea conosce Trissino mentre lavora nel cantiere della sua [[Villa Trissino (Cricoli)|villa suburbana di Cricoli]]. Gian Giorgio Trissino, poeta e umanista, lo prenderà sotto la sua protezione. Sarà lui a conferirgli l'aulico soprannome di ''Palladio''<ref>"Palladio" era il nome del personaggio di un angelo nel poema epico di [[Gian Giorgio Trissino]] ''[[L'Italia liberata dai Goti]]'' (1527, pubbl. 1547), ed è anche un riferimento indiretto alla [[mitologia greca]]: [[Atena|Pallade Atena]] era la dea della [[Sapienza (filosofia)|sapienza]], particolarmente della [[saggezza]], della [[tessitura]], delle arti e, presumibilmente, degli aspetti più nobili della [[guerra]]; Pallade, a sua volta, è un'ambigua figura mitologica, talvolta maschio talvolta femmina che, al di fuori della sua relazione con la dea, è citata soltanto nell'[[Eneide]] di [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]]. Ma è stata avanzata anche l'ipotesi che il nome possa avere un'origine [[Numerologia|numerologica]] che rimanda al nome di [[Marco Vitruvio Pollione|Vitruvio]], vedi {{cita libro||curatore=Paolo Portoghesi|titolo=La mano di Palladio|url=http://www.tecalibri.info/P/PORTOGHESI-P_palladio.htm|anno=2008|editore=Allemandi|città=Torino|p=177}}</ref>, lo guiderà nella sua formazione culturale e allo studio della cultura classica, conducendolo più volte a [[Roma]]. In questi anni Palladio realizza le sue prime opere significative, fra cui la [[Villa Godi|villa di Gerolamo Godi]] (1537) a Lonedo di [[Lugo di Vicenza]].
A 13 anni Andrea iniziò l'[[apprendistato]] di [[scalpellino]] a Padova presso [[Bartolomeo Cavazza]]<ref>{{cita web|
[[File:Bust of Andrea Palladio. Panteon Veneto; Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.jpg|thumb|left|Busto di Andrea Palladio, opera di Eugenio Pedon del 1871. Il busto fa parte del Panteon Veneto, conservato presso [[Palazzo Loredan (Campo Santo Stefano)|Palazzo Loredan]].]]
|titolo= Bartolomeo Cavazza da Sossano, primo maestro di Palladio
Nel 1534 Andrea sposò Allegradonna, di cui non si sa quasi nulla, salvo che era orfana del falegname Marcantonio e lavorava presso la nobildonna Angela Poiana. Questa le assegnò una magra dote: un letto, una trapunta, delle lenzuola, delle pezze di stoffa, che Andrea s'impegnò a rimborsare per metà in caso di morte della moglie senza figli.
|url= http://www.aidanews.it/default.asp?ACT=5&content=334&id=16&mnu=16
|accesso=12-01-2010}}</ref> per 18 mesi, e poi la famiglia si trasferì a [[Vicenza]] nel [[1523]]. Qui nel [[1524]] Andrea risulta già iscritto alla fraglia dei muratori: lavorò infatti - rimanendovi per una dozzina d'anni - nella bottega del costruttore Giovanni di Giacomo da Porlezza e dello scultore Girolamo Pittoni, con laboratorio in Pedemuro San Biagio<ref name="Fiolo" />, nella parte settentrionale di Vicenza.
 
Di figli ne misero al mondo almeno cinque: Leonida (morto in circostanze mai chiarite nel 1572, probabilmente ucciso per vendetta da parte dei famigliari di un uomo che Leonida uccise a pugnalate durante una rissa), Marcantonio, Orazio, Zenobia e Silla. Forse nel 1550 gli nacque un sesto figlio<ref>{{cita web|autore=Alfredo Pescante|url=http://www.villevenete.org/index.php?option=com_content&task=view&id=186&Itemid=61|titolo=Palladio privato|editore=Il Gazzettino|data=24 agosto 2008|accesso=11 settembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090516053947/http://www.villevenete.org/index.php?option=com_content&task=view&id=186&Itemid=61|dataarchivio=16 maggio 2009}}</ref>. Marcantonio, iscritto alla fraglia dei lapicidi come "maestro" nel 1555, lavorò col padre fino al 1560, quando si trasferì a [[Venezia]] per entrare nella bottega dello scultore [[Alessandro Vittoria]]; rientrato a Vicenza alla fine degli anni ottanta, non viene nominato in documenti posteriori al 1600. Orazio si laureò in [[giurisprudenza]] all'[[Università degli Studi di Padova|Università di Padova]] (1569); coinvolto in processi per [[eresia]] davanti al [[Sant'Uffizio]], morì nel 1572, pochi mesi dopo il fratello Leonida: "con mio gravissimo e acerbissimo dolore [...] la morte nello spatio di due mesi e mezzo, d'essi ambedue privo e sconsolato mi lasciò", scrive Palladio nel proemio dell'edizione illustrata dei ''Commentari'' di [[Giulio Cesare]] (1575). L'unica figlia femmina, Zenobia, andò sposa nel 1564 all'orafo Giambattista Della Fede e dal matrimonio nacquero almeno due figli<ref>Enea (morto prima del 1578) e Lavinia, che si sposerà nel 1556 con Tomasello Tomaselli, facendo almeno undici figli - del cui destino non abbiamo alcuna notizia - prima di morire nel 1629.</ref>. Silla, il figlio più giovane di Andrea Palladio, studiò lettere a Padova dove fu allievo del [[Collegio Pratense]]. Non si laureò, ma dopo la scomparsa del padre venne chiamato a concludere i lavori del [[Teatro Olimpico]]. Tentò anche, senza riuscirvi, di ristampare ''[[I quattro libri dell'architettura]]'' "ampliandoli d'altri edifici antichi e moderni".
Tra il [[1535]] e il [[1538]] avviene l'incontro fondamentale con il nobile vicentino [[Giangiorgio Trissino]] che cambierà radicalmente la sua attività. Andrea conosce Trissino mentre lavora nel cantiere della sua [[Villa Trissino (Cricoli)|villa suburbana di Cricoli]]. Giangiorgio Trissino, poeta e umanista, lo prenderà sotto la sua protezione. Sarà lui a conferirgli l'aulico soprannome di ''Palladio'',<ref>"Palladio" era il nome del personaggio di un angelo nel poema epico di Trissino ''L'Italia liberata dai Goti'' (1527, pubbl. 1547), ed è anche un riferimento indiretto alla [[mitologia greca]]: [[Pallade Atena]] era la dea della [[sapienza]], particolarmente della [[saggezza]], della [[tessitura]], delle arti e, presumibilmente, degli aspetti più nobili della [[guerra]]; [[Pallade]], a sua volta, è un'ambigua figura mitologica, talvolta maschio talvolta femmina che, al di fuori della sua relazione con la dea, è citata soltanto nell'[[Eneide]] di [[Virgilio]]. Ma è stata avanzata anche l'ipotesi che il nome possa avere un'origine [[numerologia|numerologica]] che rimanda al nome di [[Vitruvio]], vedi {{cita libro|
[[File:Cimitero Maggiore-6.jpg|thumb|Monumento funebre di Palladio. Vicenza, [[Cimitero Maggiore di Vicenza|Cimitero Maggiore]].]]
|curatore=Paolo Portoghesi
|titolo=La mano di Palladio
|url=http://www.tecalibri.info/P/PORTOGHESI-P_palladio.htm
|editore=Allemandi
|città=Torino
|anno=2008
|pagine=pag. 177
}}</ref> lo guiderà nella sua formazione culturale e allo studio della cultura classica, conducendolo più volte a [[Roma]]. In questi anni Palladio realizza le sue prime opere significative, fra cui la [[Villa Godi|villa di Gerolamo Godi]] ([[1537]]) a Lonedo di [[Lugo Vicentino]].
[[Immagine:Vincenzo Catena Portrait of Gian Giorgio Trissino.jpg|thumb|150px|[[Gian Giorgio Trissino]] (ritratto del [[1510]] di [[Vincenzo Catena]])]]
 
Palladio morì nel 1580 a 72 anni, se non povero, godendo di una condizione economica assai modesta<ref name="volto Puppi">{{cita web|autore=Lionello Puppi|url=http://www.vicenzanews.it/a_184_IT_1541_1.html|titolo=Il volto del Palladio|anno=2003|accesso=11 settembre 2011}}</ref>. Le circostanze della sua morte rimangono sconosciute: non è nota né la causa, né il giorno preciso (nell'agosto del 1580, intorno al 19), né il luogo, che comunque la tradizione identifica con [[Maser (Italia)|Maser]], dove forse stava lavorando al [[Tempietto Barbaro|tempietto]] di [[villa Barbaro]], ma c'è chi sostiene possa essere morto a Venezia. I funerali furono celebrati senza clamore a Vicenza, dove l'architetto - grazie all'intercessione della [[Valmarana (famiglia)|famiglia Valmarana]] - fu sepolto presso la [[chiesa di Santa Corona]]<ref>{{cita web|url=http://www.arteconomy24.ilsole24ore.com/news/2008/11/18/48_A.php|titolo=Palladio ha perso la faccia|autore=Guido Beltramini|sito=ArtEconomy24|editore=Il Sole 24 ore|data=16 novembre 2008|accesso=11 settembre 2011|dataarchivio=17 novembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111117152614/http://www.arteconomy24.ilsole24ore.com/news/2008/11/18/48_A.php|urlmorto=sì}}</ref>. Nel 1844 fu realizzata una nuova tomba in una cappella a lui dedicata nel [[Cimitero Maggiore di Vicenza]] su progetto dell'architetto [[Bartolomeo Malacarne]], grazie a un lascito del conte Girolamo Egidio di Velo; il monumento funebre fu scolpito da [[Giuseppe De Fabris]]. I pochi ritratti conosciuti di Palladio sono largamente ipotetici<ref name="volto Puppi" />.
[[Immagine:Palladio lato.jpg|thumb|left|Monumento a Palladio, Vicenza, Piazzetta Palladio; sullo sfondo le logge della [[Basilica Palladiana]]]]
 
[[Immagine:Paolo Veronese 016.jpg|thumb|150px|[[Daniele Barbaro]] ritratto da [[Paolo Veronese]], 1562-1570 (Firenze, [[Palazzo Pitti]])]]
 
Nel [[1534]] Andrea sposò Allegradonna, di cui non si sa quasi nulla, salvo che era orfana del falegname Marcantonio e lavorava presso la nobildonna Angela Poiana. Questa le assegnò una magra dote: un letto, una trapunta, delle lenzuola, delle pezze di stoffa, che Andrea s'impegnò a rimborsare per metà in caso di morte della moglie senza figli. Invece di figli ne misero al mondo almeno cinque: Leonida (morto in circostanze tragiche nel [[1572]]), Marcantonio, Orazio, Zenobia e Silla. Forse nel [[1550]] gli nacque un sesto figlio.<ref>http://www.villevenete.org/index.php?option=com_content&task=view&id=186&Itemid=61</ref> Marcantonio, iscritto alla fraglia dei lapicidi come "maestro" nel [[1555]], lavorò col padre fino al [[1560]], quando si trasferì a [[Venezia]] per entrare nella bottega dello scultore [[Alessandro Vittoria]]; rientrato a Vicenza alla fine degli [[anni 1580|anni ottanta]], non viene nominato in documenti posteriori al [[1600]]. Orazio si laureò in [[giurisprudenza]] all'[[Università di Padova]] ([[1569]]); coinvolto in processi per [[eresia]] davanti al [[Sant'Uffizio]], morì nel 1572, pochi mesi dopo il fratello Leonida: "con mio gravissimo e acerbissimo dolore [...] la morte nello spatio di due mesi e mezzo, d'essi ambedue privo e sconsolato mi lasciò", scrive Palladio nel "Proemio" dell'edizione illustrata dei "Commentari di Giulio Cesare" (1575). L'unica figlia femmina, Zenobia, andò sposa nel [[1564]] all'orafo Giambattista Della Fede e dal matrimonio nacquero almeno due figli.<ref> Enea (morto prima del 1578) e Lavinia, che si sposerà nel 1556 con Tomasello Tomaselli, facendo almeno undici figli - del cui destino non abbiamo alcuna notizia - prima di morire nel 1629.</ref> Silla, il figlio più giovane di Andrea Palladio, studiò lettere a Padova senza laurearsi e dopo la scomparsa del padre seguì i lavori del [[Teatro Olimpico]] tentando, senza riuscirvi, di ristampare ''I quattro libri dell'architettura'' "ampliandoli d'altri edifici antichi e moderni".
 
Palladio si spense nel 1580 a 71 anni, se non povero, godendo di una condizione economica assai modesta.<ref name="volto Puppi">Lionello Puppi, [http://www.vicenzanews.it/a_184_IT_1541_1.html ''Il volto del Palladio''], 2003</ref>
Le circostanze della sua morte rimangono sconosciute: non è nota né la causa, né il giorno preciso (nell'agosto del 1580, intorno al 19), né il luogo, che comunque la tradizione identifica con [[Maser (Italia)|Maser]], dove forse stava lavorando al [[Villa Barbaro#Tempietto|tempietto di villa Barbaro]]. I funerali furono celebrati senza clamore a Vicenza, dove l'architetto fu sepolto presso la [[chiesa di Santa Corona]].<ref>http://www.arteconomy24.ilsole24ore.com/news/2008/11/18/48_A.php</ref> Nel [[1844]] fu realizzata una nuova tomba in una cappella a lui dedicata nel [[Cimitero Maggiore]] di Vicenza su progetto dell’architetto [[Bartolomeo Malacarne]], grazie ad un lascito del conte Girolamo Egidio di Velo. Il monumento funebre fu scolpito da Giuseppe De Fabris. I pochi ritratti conosciuti di Palladio sono largamente ipotetici.<ref name="volto Puppi" />
 
=== Orientamenti artistici e culturali ===
[[File:VillaTrissinoTrettenero 2007 07 08 01.jpg|thumb|[[Villa Trissino (Cricoli)|Villa Trissino a Cricoli]], dove la tradizione colloca l'incontro di Palladio con [[Gian Giorgio Trissino]]]]
[[File:I dieci libri dell'architettura di M. Vitruvio tradutti et commentati da monsignor Barbaro eletto patriarca d'aquileggia MET DP-12965-001.jpg|thumb|''I dieci libri dell'architettura di M. Vitruvio tradutti et commentati da monsignor Barbaro'', con i disegni di Palladio, 1556]]
 
La formazione culturale di Andrea Palladio avvenne sotto la guida e tutela dell'[[umanesimo|umanista]] [[Gian Giorgio Trissino|Gian Giorgio Trissino dal Vello d'Oro]], probabilmente l’intellettualel'intellettuale più in vista in una città in cui l’artistal'artista più noto era, all’epocaall'epoca, [[Valerio Belli]], cesellatore, in rapporti con [[Michelangelo Buonarroti]] e [[Raffaello Sanzio]], e la cui casa aveva tanto stupito il [[Giorgio Vasari|Vasari]].
 
Gian Giorgio Trissino, nobile colto e raffinato, letterato studioso della lingua italiana, architetto per diletto, nel 1535 volle ristrutturare la propria [[Villa Trissino (Cricoli)|villa]] alle porte di Vicenza acquistata dal padre Gaspare nel 1482: nel disegnare la facciata principale esposta a sud si richiamò alle soluzioni di Raffaello per [[Villa Madama]], con una [[loggia]] a doppie arcate posta tra due torrette una delle quali preesistente: la torre a lato di un corpo composto da un [[portico]] con loggia al piano superiore è uno schema tipico dell'architettura vicentina quattrocentesca. Trissino rompe con questa tradizione e, in adesione allo spirito [[umanesimo|umanistico]] e [[neoplatonismo|neoplatonico]], compone gli spazi interni seguendo uno schema rigorosamente proporzionale e simmetrico: le stanze laterali sono legate tra loro da un sistema di proporzioni interrelate 1:1; 2:3; 1:2. Così Trissino anticipò quel modello che diventerà poi un tratto significativo dell'organizzazione delle stanze con Palladio. La tradizione vuole che tra le maestranze impiegate nei lavori vi fosse il giovane Andrea, notato da Trissino per la sua abilità. Sarà proprio Gian Giorgio Trissino a condurlo con sé a [[Roma]] nei suoi viaggi di formazione a contatto con il mondo classico e a introdurlo presso l'[[aristocrazia]] vicentina.
[[Immagine:Palladio Villa Godi photo.jpg|thumb|right|Una delle prime opere di Palladio, [[Villa Godi]]]]
 
Da qui in poi la vita artistica di Palladio si dipana con una rarissima effervescenza e una incredibile quantità di opere realizzate, prima fra tutte la [[Basilica Palladiana]] che segna la piazza principale di Vicenza, [[Villa Almerico Capra|villa Almerico Capra detta "La Rotonda"]] a pochi chilometri dalla città, forse l'edificio palladiano più noto e infine lo splendido [[Teatro Olimpico]], primo esempio di [[teatro (architettura)|teatro]] stabile coperto realizzato in [[Storia moderna|epoca moderna]] nel mondo occidentale e ancor oggi capolavoro ineguagliato.
Gian Giorgio Trissino, nobile colto e raffinato, letterato studioso della lingua italiana, architetto per diletto ristrutturò un palazzetto preesistente in una proprietà acquistata dalla famiglia agli inizi del Cinquecento non lontano dalla città di Vicenza: nel disegnare la facciata principale esposta a sud si richiamò alle soluzioni di Raffaello per [[Villa Madama]], con una [[loggia]] a doppie arcate posta tra due torrette una delle quali preesistente: la torre a lato di un corpo composto da un [[portico]] con loggia al piano superiore è uno schema tipico dell’architettura vicentina quattrocentesca. Il Trissino rompe con questa tradizione e, in adesione allo spirito [[umanesimo|umanistico]] e [[neoplatonismo|neoplatonico]], compone gli spazi interni seguendo uno schema rigorosamente proporzionale e simmetrico, anticipando quel modello che diventerà poi un tratto significativo dell’organizzazione delle stanze in Palladio. La tradizione vuole che tra le maestranze impiegate nei lavori vi fosse il giovane Andrea, notato dal Trissino per la sua abilità.
 
Palladio collaborò con [[Daniele Barbaro]], [[Patriarchi di Aquileia|patriarca di Aquileia]], che stava traducendo dal latino e commentando il ''[[De architectura]]'' di [[Marco Vitruvio Pollione|Vitruvio]], disegnandone le illustrazioni. Profondo studioso d'architettura antica, Barbaro divenne mentore di Palladio dopo la morte di Trissino nel 1550 e nel 1554 si recarono insieme a [[Roma]], accompagnati anche da [[Giovanni Battista Maganza]] e Marco [[Thiene (famiglia)|Thiene]], per preparare la prima edizione e traduzione critica del trattato di Vitruvio, poi stampata a Venezia nel 1556.
Da qui in poi la vita artistica del Palladio si dipana con una rarissima effervescenza ed una incredibile quantità di opere realizzate, prima fra tutte la [[Basilica Palladiana]] che segna la piazza principale di Vicenza, [[Villa Almerico Capra detta la Rotonda|villa Capra detta la Rotonda]] a pochi chilometri dalla città, forse l'edificio palladiano più noto ed infine lo splendido [[Teatro Olimpico]], primo esempio di [[teatro (architettura)|teatro]] stabile coperto realizzato in [[epoca moderna]] nel mondo occidentale e ancor oggi capolavoro ineguagliato.
 
Grazie all'influenza dei [[Barbaro (famiglia)|Barbaro]], Palladio iniziò a lavorare a [[Venezia]], soprattutto nell'architettura religiosa. Nel 1570, dieci anni prima della morte, subentrò a [[Jacopo Sansovino]] come ''Proto della Serenissima'' (architetto capo della [[Repubblica di Venezia|Repubblica Veneta]]).<ref>{{Cita libro|titolo=Mostra del Palladio: Vicenza / Basilica Palladiana|url=https://books.google.com/books?id=JUk3AQAAIAAJ|anno=1973|editore=Electa|p=46}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Invito a Palladio|url=https://books.google.com/books?id=SiXqAAAAMAAJ|anno=1980|editore=Rusconi|p=6}}</ref> Nello stesso anno pubblicò a Venezia ''[[I quattro libri dell'architettura]]'', il trattato a cui aveva lavorato fin da giovane e in cui è illustrata la maggior parte delle sue opere. I ''Quattro libri'' furono il più importante di numerosi testi che Palladio pubblicò nella seconda parte della sua vita, corredandoli delle proprie illustrazioni. Nel 1574 diede alle stampe i ''Commentari'' di [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]].
Il Palladio collaborò con [[Daniele Barbaro]], [[patriarca di Aquileia]], che stava traducendo dal latino e commentando il ''[[De architectura]]'' di [[Vitruvio]], disegnando le illustrazioni per il trattato. Daniele Barbaro, profondo studioso d'architettura antica, divenne mentore di Palladio dopo la morte di Trissino nel [[1550]]. Nel [[1554]] Palladio compì un viaggio a [[Roma]] con Barbaro (assieme anche a [[Giovanni Battista Maganza]] e Marco [[Thiene (famiglia)|Thiene]]) per preparare la prima edizione e traduzione critica del trattato di Vitruvio, che venne stampata a Venezia nel [[1556]].
 
Quando morì nel 1580, buona parte delle sue architetture erano solo parzialmente realizzate; alcuni cantieri (come quello per la Rotonda) furono proseguiti da [[Vincenzo Scamozzi]], mentre altre opere (come [[Palazzo Chiericati]]) furono completate solo molti anni dopo, sulla base dei disegni pubblicati nei ''Quattro libri''.
Grazie all'influenza dei [[Barbaro (famiglia)|Barbaro]], Palladio iniziò lavorare a [[Venezia]], soprattutto nell'architettura religiosa. Nel [[1570]] fu nominato alla prestigiosa carica di ''Proto della Serenissima'' (architetto capo della [[Repubblica Veneta]]), subentrando a [[Jacopo Sansovino]]. Nello stesso anno pubblicò a Venezia ''[[I quattro libri dell'architettura]]'', il trattato a cui aveva lavorato fin da giovane e in cui viene illustrata la maggior parte delle sue opere. I ''Quattro libri'' furono il più importante di numerosi testi che Palladio pubblicò nella seconda parte della sua vita, corredandoli delle proprie illustrazioni. Nel [[1574]] diede alle stampe i ''Commentari'' di [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]].
 
Palladio affronta il tema, dibattuto nel Cinquecento, del rapporto fra civiltà e natura e lo risolve "affermando il profondo senso naturale della civiltà, sostenendo che la suprema civiltà consiste nel raggiungere il perfetto accordo con la natura senza perciò rinunciare a quella coscienza della storia che è la sostanza stessa della civiltà".<ref name=Argan>{{cita|Argan|p. 227|Argan}}.</ref> Questo "spiega l'enorme fortuna che il pensiero e l'opera di Palladio avranno nel Settecento, quando i filosofi dell'[[Illuminismo]] sosterranno il fondamento naturale della civiltà umana".<ref name=Argan/> Sono infatti neopalladiani molti edifici costruiti nei neonati [[Stati Uniti d'America]] come la [[Casa Bianca]] e il [[Campidoglio (Washington)|Campidoglio]] a [[Washington]] o certi edifici di [[Monticello (casa)|Monticello]] in [[Virginia]]. Neopalladiani sono pure la Redwood Library (1747) e la Marble House<ref>https://www.newportmansions.org/mansions-and-gardens/marble-house/</ref> a [[Newport (Rhode Island)|Newport]], l'[[Università della Virginia]] a [[Charlottesville]], la Piantagione Woodlawn<ref>https://onlineonly.christies.com/s/america-beautiful/woodlawn-plantation-house-louisiana-1941-45/25717</ref><ref>https://www.loc.gov/resource/hhh.la0104.photos?st=gallery</ref><ref>https://historicamericanhomes.com/products/woodlawn-plantation-la-architectural-plans-traditional-southern-style-home</ref> ad [[Parrocchia di Assumption|Assumption]] in [[Louisiana]].
Alla sua morte nel [[1580]] buona parte delle architetture di Palladio erano solo parzialmente realizzate; alcuni cantieri (come quello per la Rotonda) furono proseguiti da [[Vincenzo Scamozzi]], mentre altre opere (come [[Palazzo Chiericati]]) furono completate solo molti anni dopo, sulla base dei disegni pubblicati nei ''Quattro libri''.
 
Ciò è stato possibile anche grazie all'opera di [[Ottavio Bertotti Scamozzi]] (1719-1790) che eseguì il rilievo quotato di tutte le opere di Andrea Palladio. Ogni edificio fu rappresentato in pianta, prospetto e sezione attraverso tavole nitidissime. L'unità di misura utilizzata fu il piede vicentino pari a 0,356 m. Queste tavole rappresentano da sempre una utile guida per quanti intendono progettare un edificio in stile palladiano.
 
== Teoria delle proporzioni architettoniche ==
[[ImmagineFile:Basilica Palladiana Quattro Libri 1570.jpg|thumb|La [[Basilica Palladiana]] di Vicenza, con le proporzioni formali, tratta da ''[[I quattro libri dell'architettura]]'' di Andrea Palladio (Venezia, 1570)]]
 
Un contributo fondamentale di Palladio è il celebre trattato ''[[I quattro libri dell'architettura]]'', pubblicato a [[Venezia]] nel [[1570]], che definì i canoni classici degli [[Ordine architettonico|ordini architettonici]], la progettazione di [[ville palladiane|ville patrizie]], di palazzi pubblici e di [[ponte|ponti]] in legno o muratura.
 
Si tratta del più celebre fra tutti i trattati di [[architettura rinascimentale]] che anticipò lo stile dell'[[architettura neoclassica]]. I disegni, gli aspetti stilistici e le proporzioni formali contenute in questo trattato influenzarono in modo determinatedeterminante tutta la produzione architettonica successiva, dall'[[illuminismo]] all'[[XIX secolo|Ottocento]], fino alla nascita del [[Movimento modernoModerno]] nel [[XX secolo|Novecento]]. Palladio in questo trattato sviluppa la teoria delle proporzioni architettoniche già presente nell'antico trattato ''[[De Architecturaarchitectura]]'' dell'architetto romano [[Marco Vitruvio Pollione|Vitruvio]] di cui Palladio stesso curò una edizione illustrata nel [[1567]] assieme a [[Daniele Barbaro]] .<ref> ilIl trattato ''De Architettura'' dell'architetto romano [[Marco Vitruvio Pollione|Vitruvio]], scritto in latino, fu conosciuto soprattutto dopo che fu tradotto in italiano e pubblicato a Venezia nel 1511 con le illustrazioni dell'architetto veronese Fra [[Giovanni Giocondo]]. Nella seconda metà del cinquecentoCinquecento si ebbe poi la famosa edizione del Barbaro (Venezia, 1567) che riportava 120 illustrazioni originali disegnate da Andrea Palladio.</ref>
 
Secondo Palladio le dimensioni di un edificio pubblico o di una villa, dei suoi elementi costruttivi (archi, travi, colonne) e dei suoi elementi stilistici ([[capitello|capitelli]], [[fregio|fregi]], [[balaustra|balaustre]], [[decorazione (architettura)|decorazioni]]) potevano essere ricavati in proporzione dalle tavole del trattato.
 
NeNei ''I quattroQuattro libri dell'architettura''<ref> vediVedi edizione Venezia 1750, libro primo, paginap. 16 .</ref> Palladio indica di far riferimento al [[diametro]] della [[colonna]] di un edificio come unità di misura di riferimento (detta ''[[modulo (architettura)|modulo]]'') per proporzionare tutti gli altri elementi costruttivi e stilistici della costruzione. Ad esempio lo spessore di una [[trave]] di [[ordine tuscanico]] poteva essere dimensionato come i 3/4 del diametro della colonna, l'altezza della colonna come 7sette volte il suo diametro e la lunghezza della trave come 5cinque volte il diametro della colonna.
 
In modo analogo anche per gli altri ordini architettonici sono definite le relative proporzioni: per l'[[ordine dorico]], [[ordine ionico|ionico]], [[ordine corinzio|corinzio]] e per l'[[ordine composito]]. Ad esempio per l'ordine composito Palladio indica <ref> vediVedi ''I quattro libri dell'architettura'', Venezia 1750, ''libro primo'', paginap. 45 .</ref> di dimensionare lo spessore della trave e delle cornici superiori come il doppio del diametro della colonna (2due moduli) e di dimensionare l'altezza della colonna come 10dieci volte il suo diametro (10dieci moduli). Questo modo di presentare gli aspetti formali ed estetici degli elementi architettonici, impostati con canoni formali ben precisi, in rapporto anche con teorie e studi di altri trattatisti<ref>{{Cita pubblicazione|autore=F. Canali, Plinio il Vecchio|titolo=Leon Battista Alberti e le fonti antiche e moderne nei "Commentari" a Vitruvio di Daniele Barbaro e il contributo di Andrea Palladio|rivista=<<Studi veneziani>>|volume=60, 2010}}</ref> del passato e intellettuali coevi<ref>{{Cita pubblicazione|autore=F. Canali|titolo=Tra Firenze e Venezia: Daniele Barbaro, Andrea Palladio ... Cosimo Bartoli e Giorgio Vasari|rivista=<<Bollettino della Società di Studi Fiorentini>>|volume=22, 2013}}</ref>, fu denominata ''teoria delle proporzioni'' ed ebbe ampi sviluppi sia nei trattatisti dell'architettura rinascimentale, sia in quella neoclassica e di altre epoche.
Questo modo di presentare gli aspetti formali ed estetici degli elementi architettonici, impostati con canoni formali ben precisi, fu denominata ''teoria delle proporzioni'' ed ebbe ampi sviluppi sia nei trattatisti dell'[[architettura rinascimentale]], che in quella [[architettura neoclassica|neoclassica]] e di altre epoche.
 
Il trattato di Palladio è stato fino ada oggi un modello classico insuperato per comporre un edificio con precise ''regole formali'' e ''proporzionali''. Queste proporzioni permettono di attribuire alle architetture classiche un carattere monumentale maestoso e allo stesso tempo organico ede integrato con gli altri aspetti stilistici delle decorazioni pittoriche e scultoree.
 
== Opere ==
[[ImmagineFile:Basilica Palladiana (Vicenza) -Basilica palladiana2facade on Piazza dei retouchedsignori.jpg|thumb|[[Basilica Palladiana]], Vicenza]]
 
[[ImmagineFile:Palazzo Chiericati (Vicenza).jpg|thumb|[[Palazzo Chiericati]]]]
 
[[ImmagineFile:Malcontenta.jpg|thumb|[[Villa Foscari]] detta ''La Malcontenta'']]
 
[[ImmagineFile:La Rotonda.png|thumb|[[Villa Almerico Capra|Villa Capra detta La Rotonda]]]]
 
[[ImmagineFile:1968Italia1081Interior of Teatro Olimpico (Vicenza) - Gradinata.jpg|thumb|[[Teatro Olimpico]]]]
 
[[ImmagineFile:Villa Pisani.jpg|thumb|[[Villa Pisani (Bagnolo di Lonigo)|Villa Pisani]] a Bagnolo di Lonigo, da ''[[I Quattroquattro Librilibri dell'Architetturaarchitettura]]'']]
 
[[File:Villa Badoer Fratta Polesine facciata by Marcok 2009-08-16 n08.jpg |thumb|right|[[Villa Badoer]]]]
 
[[ImmagineFile:Villa Emo 4 IMG 2467-wiki.jpg|thumb|[[Villa Emo]]]]
 
[[ImmagineFile:VenedigBasilica sandi giorgioSan maggioreGiorgio Maggiore (Venice).jpg|thumb|[[Basilica di San Giorgio Maggiore|Basilica di San Giorgio Maggiore (Venezia)]]]]
 
[[ImmagineFile:Palazzo del Capitanio - Vicenza.jpg|thumb|[[Palazzo del Capitaniato|Palazzo del Capitanio]], Vicenza]]
 
La reputazione di Palladio agli inizi, come pure dopo la morte, si è fondata sulla sua abilità di [[Ville palladiane|progettista di ville]].<ref name="Burns">{{cita web|autore=Howard Burns|url=http://www.cisapalladio.org/cisa/doc/bio_i.php?lingua=i&sezione=4|titolo=Andrea Palladio (1508-1580)|editore=[[Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio]]|accesso=11 settembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111004100057/http://www.cisapalladio.org/cisa/doc/bio_i.php?sezione=4&lingua=i|dataarchivio=4 ottobre 2011|urlmorto=sì}} [http://www.villadeivescovi.org/trissino_palladio.htm Copia del testo] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131111141604/http://www.villadeivescovi.org/trissino_palladio.htm|data=11 novembre 2013}} sul sito villadeivescovi.org.</ref> Tra le opere più significative e innovative spicca [[Villa Almerico Capra|Villa Almerico–Capra, detta ''La Rotonda'']]: la [[pianta (architettura)|pianta]] è quadrata con ripartizione simmetrica degli ambienti, raggruppati intorno a un salone circolare ricoperto da una [[cupola]]. In ognuna delle quattro [[facciata|facciate]] si trova un classico [[pronao]] con [[colonna|colonne]] ioniche e [[timpano (architettura)|timpano]] a dentelli. È pensata come luogo di intrattenimento, su modello romano, non come centro produttivo come altre [[ville palladiane]]. La cupola centrale (11 metri di luce), che nel progetto di Palladio doveva essere emisferica, fu realizzata postuma su modello differente, rievocando le linee di quella del [[Pantheon (Roma)|Pantheon romano]].
La reputazione di Palladio agli inizi, come pure dopo la morte, si è fondata sulla sua abilità di progettista di ville.<ref name="Burns">[[Howard Burns]], [http://www.cisapalladio.org/cisa/doc/bio_i.php?lingua=i&sezione=4 ''Andrea Palladio (1508-1580)''] -[[Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio]]</ref>
Tra le opere più significative e innovative spicca [[Villa Almerico Capra detta la Rotonda|Villa Almerico–Capra, detta ''La Rotonda'']]: la [[pianta (architettura)|pianta]] è quadrata con ripartizione simmetrica degli ambienti, raggruppati intorno ad un salone circolare ricoperto da una [[cupola]]. In ognuna delle quattro [[facciata|facciate]] si trova un classico [[pronao]] con [[colonna|colonne]] ioniche e [[timpano (architettura)|timpano]] a dentelli. È pensata come luogo di intrattenimento, su modello romano, non come centro produttivo come altre ville palladiane.
La cupola centrale (11 metri di luce), che nel progetto di Palladio doveva essere emisferica, fu realizzata postuma su modello differente, rievocando le linee di quella del [[Pantheon (Roma)|Pantheon romano]].
 
Maestoso è il [[Teatro Olimpico]] di Vicenza, ultima opera dell'artista: la ripida [[cavea]] si sviluppa direttamente dall'[[orchestra (architettura)|orchestra]] per culminare nel solenne [[colonnato]] trabeato. Il [[palcoscenico]] appena rialzato è definito da un fondale architettonico fisso da cui partono cinque strade illusionisticamente lunghissime (opera di [[Vincenzo Scamozzi]], che completò il [[teatro (architettura)|teatro]] alla morte del maestro). Qui trionfa tutta l'esperienza del maestro in una felice sintesi con la poetica di [[Marco Vitruvio Pollione|Vitruvio]]. L'architettura e i motivi del teatro classico romano storicamente all'aperto, vengono portati all'interno di uno spazio chiuso ma al contempo aperto dalle profonde prospettive al di là dei grandi portali, in un concetto modernissimo di dinamismo spaziale.
L'architettura ed i motivi del teatro classico romano storicamente all'aperto, vengono portati all'interno di uno spazio chiuso ma al contempo aperto dalle profonde prospettive al di là dei grandi portali, in un concetto modernissimo di dinamismo spaziale.
 
=== Cronologia delle opere ===
''Nota: la dataL'ordine inizialecronologico si riferisce alla concezione progettuale dell'opera, che non sempre corrisponde all'inizio della costruzione''.<ref>Fonte (fonteprincipale cronologia: {{cita web|editore=[[Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio|CISA]]<ref>|url=http://wwwmediateca.cisapalladio.org/veneto/indexopere.php?lingua|titolo=i&modoCatalogo opere [di Palladio]|accesso=nomi&ordine11 novembre 2013|urlmorto=alfasì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131030003415/http://mediateca.cisapalladio.org/opere.php|dataarchivio=30 ottobre 2013}}</ref>).
*[[ 1531]]: Portale della [[chiesa di Santa Maria dei Servi (Vicenza)|chiesa di Santa Maria dei Servi]], [[Vicenza]] (''attribuito''; con [[Girolamo Pittoni]] e Giacomo da Porlezza)
*[[ 1534]] (costruzione 1534 - 1538): [[Villa Trissino (Cricoli)|Villa Trissino]] a Cricoli, Vicenza (attribuita per tradizione ma progettata da [[Gian Giorgio Trissino]])
* 1536: Portale della Domus Comestabilis, Vicenza (attribuito)
*[[1537]]-[[1542]]: [[Villa Godi]] (per Girolamo, Pietro e Marcantonio Godi), Lonedo di [[Lugo di Vicenza]]
*[[ 1537 (costruzione 1539]] circa- 1557): [[Villa PioveneGodi]], per Girolamo, Pietro e Marcantonio Godi, Lonedo di [[Lugo di Vicenza]] (VI) ''(attribuito)''
* 1539 circa (costruzione 1539 - 1587): [[Villa Piovene]], per Tommaso Piovene, Lonedo di [[Lugo di Vicenza]] (attribuzione incerta)
*[[1540]]-[[1542]] circa: [[Palazzo Civena]], Vicenza
* 1540 (costruzione 1540 - 1542): [[Palazzo Civena]], per Giovanni Giacomo, Pier Antonio, Vincenzo e Francesco Civena, Vicenza (ricostruito nel 1750 e dopo la seconda guerra mondiale)
*[[1540]] circa-[[1566]] circa: [[Palazzo Poiana]], Vicenza ''(attribuito)''
* Prima del 1542 (costruzione 1542 - 1543; 1555 circa): [[Villa Gazzotti]], per Taddeo Gazzotti, [[Bertesina]], Vicenza
*[[1542]] - [[Villa Valmarana (Vigardolo)|Villa Valmarana]], Vigardolo di [[Monticello Conte Otto]] (VI)
* 1542 (costruzione 1542 - 1560): [[Villa Valmarana (Vigardolo)|Villa Valmarana]], per Giuseppe e Antonio [[Valmarana (famiglia)|Valmarana]], Vigardolo di [[Monticello Conte Otto]] (Vicenza)
*[[1542]]-[[1556]] circa: [[Palazzo Thiene]], Vicenza (probabilmente su progetto di [[Giulio Romano]])
* 1542 (costruzione 1542 - 1558): [[Palazzo Thiene]], per Marcantonio e Adriano [[Thiene (famiglia)|Thiene]], Vicenza (probabilmente su progetto di [[Giulio Romano]])
*[[1542]]: [[Villa Gazzotti]] (per Taddeo Gazzotti), [[Bertesina]], Vicenza
*[[ 1542]] circa(costruzione 1542 - 1545): [[Villa CaldognoPisani (Bagnolo)|Villa Pisani]], (per LoscoVettore, Caldogno)Marco e Daniele Pisani, Bagnolo di [[CaldognoLonigo]] (VI) ''(attribuitoVicenza)''
* 1542? (costruzione prima del 1545 - 1550): [[Villa Thiene]], per Marcantonio e Adriano [[Thiene (famiglia)|Thiene]], [[Quinto Vicentino]] (Vicenza) (probabile modifica di un progetto di [[Giulio Romano]])
*[[1542]]: [[Villa Pisani (Bagnolo di Lonigo)|Villa Pisani]] (per Vettore, Marco e Daniele Pisani), Bagnolo di [[Lonigo]] (VI)
* 1545: Palazzo Garzadori in contra' Piancoli, per Girolamo Garzadori, Vicenza (non realizzato, attribuzione incerta)
*[[1542]]: [[Villa Thiene]] (per Marcantonio e Adriano Thiene), [[Quinto Vicentino]] (VI) (probabile modifica di un progetto di [[Giulio Romano]])
* 1546-1549 (costruzione 1549 - 1614): Logge del Palazzo della Ragione ([[Basilica Palladiana]]), per il Consiglio cittadino, Vicenza (completamento postumo nel 1614)
*[[1543]]: [[Villa Saraceno]] (per Biagio Saraceno), Finale di [[Agugliaro]] (VI)
* 1546 circa: [[Villa Contarini]] degli Scrigni, per Paolo Contarini e fratelli, [[Piazzola sul Brenta]] ([[Provincia di Padova|Padova]]) (attribuita)
*[[1544]] circa-[[1552]]: [[Palazzo Porto]] (per Iseppo De' Porti), Vicenza
* 1546 circa (costruzione: 1546 - 1552): [[Palazzo Porto]], per [[Iseppo da Porto]], Vicenza
*[[1546]]-[[1549]]: Logge del Palazzo della Ragione ([[Basilica Palladiana]]), Vicenza (completata postuma nel [[1614]])
*[[1546]] circa-[[1563]]1547 circa(costruzione 1547, 1565): [[Villa PojanaArnaldi]], (per BonifacioVincenzo Pojana)Arnaldi, Meledo di [[Pojana MaggioreSarego]] (VIVicenza) (incompiuto)
* 1548 circa (costruzione 1548 - prima del 1555): [[Villa Saraceno]], per Biagio Saraceno, Finale di [[Agugliaro]] (Vicenza)
*[[1546]] circa: [[Villa Contarini]], [[Piazzola sul Brenta]] (PD) ''(attribuita)''
*[[1547]] 1548 circa (costruzione: prima del 1570): [[Villa ArnaldiCaldogno]], (per VincenzoLosco Arnaldi)Caldogno, Meledo di [[SaregoCaldogno]] (VIVicenza) (incompiutoattribuito)
*[[ 1548]] (costruzione 1554 - 1556): [[Villa Angarano]], per Giacomo Angarano, [[Bassano del Grappa]] (VIVicenza) (barchesse; corpo centrale riedificato da [[Baldassare Longhena|Baldassarre Longhena]])
* 1548 (costruzione 1548 - 1552): Palazzo Volpe in contra' Gazzolle, per Antonio Volpe, Vicenza (attribuzione incerta)
*[[1550]]-[[1557]]: [[Palazzo Chiericati]] (per Girolamo Chiericati), Vicenza (completato postumo nel [[1680]] circa)
* 1549 (costruzione 1549 - 1563): [[Villa Pojana]], per Bonifacio Pojana, [[Pojana Maggiore]] (Vicenza)
*[[1550]]: [[Villa Chiericati]] (per Giovanni Chiericati), Vancimuglio di [[Grumolo delle Abbadesse]] (VI) (completata postuma nel [[1584]] da Domenico Groppino)
* 1550 (costruzione 1551 - 1557; 1680 circa): [[Palazzo Chiericati]], per Girolamo Chiericati, Vicenza (completato postumo nel 1680 circa)
*[[1552]]: [[Villa Cornaro]] (per Giorgio Cornaro), [[Piombino Dese]] (PD)
* 1550 (costruzione 1550 - 1552): Ponte sul [[Cismon]], [[Cismon del Grappa]] (Vicenza) (distrutto)
*[[1552]] circa: [[Villa Pisani (Montagnana)|Villa Pisani]] (per Francesco Pisani), [[Montagnana]] (PD)
* Dopo il 1550 (costruzione 1555 circa - 1584): [[Villa Chiericati]], per Giovanni Chiericati, Vancimuglio di [[Grumolo delle Abbadesse]] (Vicenza) (completata postuma nel 1584 da Domenico Groppino)
*[[1554]]-[[1563]]: [[Villa Badoer]] detta ''La Badoera'' (per Francesco Badoer), [[Fratta Polesine]] (RO)
*[[1554]]: [[Villa Porto1552 (Vivarocostruzione di1552; Dueville1569; 1588)|: [[Villa PortoCornaro]], (per PaoloGiorgio Porto)Cornaro, Vivaro di [[DuevillePiombino Dese]] (VI)''(attribuitaPadova)''
* 1552 circa (costruzione 1552 - 1555): [[Villa Pisani (Montagnana)|Villa Pisani]], per [[Francesco Pisani]], [[Montagnana]] (Padova)
*[[1554]]: [[Villa Barbaro]] (per [[Daniele Barbaro|Daniele]] e [[Marcantonio Barbaro]]), [[Maser (Italia)|Maser]] (TV)
*[[1554]] ?1553 circa: [[Villa Zeno]]Ragona Cecchetto, (per MarcoGirolamo Zeno)Ragona, DonegalGhizzole di [[CessaltoMontegaldella]] (TVPadova) (progetto non realizzato)
* 1553 circa e 1567 (costruzione 1553 - 1554; 1575): [[Barchesse di Villa Trissino]], per Ludovico e Francesco Trissino, Meledo di [[Sarego]] (Vicenza) (unica parte superstite del progetto mai compiuto per una villa)
*[[1555]] circa: [[Palazzo Dalla Torre]], [[Verona]] (solo parzialmente realizzato; parzialmente distrutto da un bombardamento nel 1945)
* 1554 (costruzione 1554 - 1558): [[Villa Porto (Vivaro)|Villa Porto]], per Paolo Porto, Vivaro di [[Dueville]] (Vicenza) (attribuita)
*[[1556]]: [[Arco Bollani]], [[Udine]]
* 1554 circa (costruzione 1554 - 1558): [[Villa Barbaro]], per [[Daniele Barbaro|Daniele]] e [[Marcantonio Barbaro]], [[Maser (Italia)|Maser]] (Treviso)
*[[1556]] circa: [[Palazzo Antonini]], Udine (alterato da vari interventi successivi)
* 1554? (costruzione 1560 - 1565): [[Villa Foscari]] detta ''La Malcontenta'', per Nicolò e Alvise Foscari, Malcontenta di [[Mira (Italia)|Mira]]
*[[1556]]: [[Barchessa di Villa Thiene (Cicogna)|Barchessa di Villa Thiene]], Cicogna di [[Villafranca Padovana]] (PD) (''incompleto'')
* 1554? (costruzione: 1555 ?): [[Villa Zeno]], per Marco Zeno, Donegal di [[Cessalto]] (Treviso)
*[[1557]]: [[Villa Repeta]], [[Campiglia dei Berici]] (VI)(distrutta da un incendio e ricostruita in altra foggia)
* 1554? (costruzione 1560-1564): Villa Mocenigo "sopra la Brenta", [[Dolo (Italia)|Dolo]] (Venezia) (demolita)
*[[1558]]: Facciata per la basilica di [[San Pietro di Castello]], [[Venezia]] (completato postumo)
* 1554 - 1555 circa (costruzione prima del 1556): [[Villa Badoer]] detta ''La Badoera'', per Francesco Badoer, [[Fratta Polesine]] (Rovigo)
*[[1558]]: [[Villa Emo]] (per Leonardo Emo), Fanzolo di [[Vedelago]] (TV)
* 1555 circa: [[Palazzo Dalla Torre]], per Giambattista Dalla Torre, [[Verona]] (solo parzialmente realizzato; parzialmente distrutto da un bombardamento nel 1945)
*[[1558]]: Cupola della [[Cattedrale di Vicenza]], Vicenza (distrutta in un bombardamento nella seconda guerra mondiale e ricostruita)
* 1555?: Palazzo Poiana in contra' San Tomaso, per Bonifacio Pojana, Vicenza (incompiuto)
*[[1559]]: [[Villa Foscari]] detta ''La Malcontenta'', Malcontenta di [[Mira (Italia)]]
* 1555 - 1556 ?: Palazzo Garzadori, per Giambattista Garzadori, Polegge, Vicenza (progetto non realizzato)
*[[1559]]: [[Casa Cogollo]] (per Pietro Cogollo), nota come ''Casa del Palladio'', Vicenza ''(attribuito)''
* Prima del 1556 (costruzione 1559 - 1565): [[Villa Emo]], per Leonardo Emo, Fanzolo di [[Vedelago]] (Treviso)
*[[1560]]-[[1563]] circa: [[chiostro]] dei cipressi e [[refettorio]] del [[monastero di San Giorgio Maggiore]], Venezia
* 1556: [[Arco Bollani]], per [[Domenico Bollani (vescovo 1514-1579)|Domenico Bollani]], [[Udine]] (attribuito)
*[[1560]]: [[Convento della Carità]], Venezia (realizzati solo chiostro e [[atrio (architettura)|atrio]] distrutto nel [[1630]] in un incendio)
* 1556 circa (costruzione 1556 - 1595): [[Palazzo Antonini]], per Floriano Antonini, Udine (alterato da vari interventi successivi)
*[[1560]]: [[Palazzo Schio]] (per Bernardo Schio), Vicenza
* 1556 (costruzione 1563 - 1567): [[Barchessa di Villa Thiene]], per Francesco [[Thiene (famiglia)|Thiene]] e figli, Cicogna di [[Villafranca Padovana]] (Padova) (non completato)
*[[1563]] circa: Portale laterale della [[Cattedrale di Vicenza]]
* Dopo il 1556: [[Giardini Salvi|Loggia Valmarana]], per Gian Luigi [[Valmarana (famiglia)|Valmarana]], Vicenza (attribuzione incerta)
*[[1563]] circa: [[Villa Valmarana (Lisiera)|Villa Valmarana]], [[Lisiera]] di [[Bolzano Vicentino]] (VI)
* 1557 - 1558: Palazzo Trissino in contra' Riale, per Francesco e Ludovico Trissino, Vicenza (progetto non realizzato)
*[[1564]]: Facciata della [[chiesa di San Francesco della Vigna]], Venezia
* 1558 (costruzione 1558 - 1559; 1564 - 1566): Cupola della [[Cattedrale di Santa Maria Annunciata|Cattedrale di Vicenza]] (distrutta nella seconda guerra mondiale e ricostruita)
*[[1564]]: [[Palazzo Pretorio (Cividale del Friuli)|Palazzo Pretorio]], [[Cividale del Friuli]] (UD) (progetto, attribuito)
* 1559: Facciata per la [[basilica di San Pietro di Castello]], [[Venezia]] (completata postuma)
*[[1565]]: [[Basilica di San Giorgio Maggiore (Venezia)|chiesa del monastero di San Giorgio Maggiore]], Venezia (conclusa postuma tra il [[1607]] e il [[1611]] con una diversa facciata)
* 1559 (costruzione 1559 - 1562): [[Casa Cogollo]], per Pietro Cogollo, nota come ''Casa del Palladio'', Vicenza (attribuito)
*[[1565]]: Teatro ligneo nel cortile del convento della Carità, Venezia (distrutto nel [[1570]] in un incendio)
* 1560 (costruzione 1560 - 1563): [[refettorio]] del [[monastero di San Giorgio Maggiore]], Venezia
*[[1565]]: [[Loggia del Capitanio]], Vicenza
* 1560 (costruzione 1561 - 1562): [[Convento della Carità]], Venezia (realizzati solo chiostro e [[atrio (architettura)|atrio]] distrutto nel 1630 in un incendio)
*[[1565]]: [[Palazzo Valmarana]] (per Isabella Nogarola Valmarana), Vicenza
* 1560: Monumento a Giano Fregoso nella [[Chiesa di Sant'Anastasia (Verona)|chiesa di Santa Anastasia]] dei Domenicani, per Ercole Fregoso, Verona (attribuzione incerta; con [[Danese Cattaneo]])
*[[1565]]: [[Villa Serego]] (per Marcantonio Serègo), Santa Sofia di Pedemonte, [[San Pietro in Cariano]] (VR)
* 1560 (costruzione 1560 - 1565; 1574 - 1575): [[Palazzo Schio]], per Bernardo Schio, Vicenza (facciata)
*[[1565]] circa: [[Villa Forni Cerato]] (per Girolamo Forni), [[Montecchio Precalcino]] (VI)
* 1560? (costruzione dopo il 1563 - prima del 1565; dopo il 1570?): [[Villa Repeta]], per Mario Repeta, Piazza Vecchia, [[Campiglia dei Berici]] (Vicenza) (distrutta da un incendio e ricostruita in altra foggia nel 1672)
*[[1566]]: [[Villa Capra detta La Rotonda]] (per Paolo Almerico), Vicenza (completata postuma nel [[1585]] da [[Vincenzo Scamozzi]])
* 1560 circa (costruzione tra 1563 e 1566): [[Palazzo Pojana]], per Vincenzo Pojana, Vicenza (attribuito)
*[[1567]] circa: [[Barchesse di villa Trissino (Meledo di Sarego)|Barchesse di Villa Trissino]], Meledo di [[Sarego]] (VI) (unica parte superstite del progetto mai compiuto per una villa)
* 1561 circa (costruzione prima del 1569): Barchesse grandi di [[Villa Pisani (Bagnolo)|villa Pisani]], Bagnolo di [[Lonigo]] (Vicenza) (attribuite; distrutte)
*[[1568]]: [[Ponte di Bassano]], [[Bassano del Grappa]] (ricostruito nel [[1748]] e dopo la seconda guerra mondiale)
* 1561: Teatro ligneo in [[Basilica Palladiana|Basilica]] per ''L'Amor Costante'' del [[Alessandro Piccolomini|Piccolomini]], per l'[[Accademia Olimpica]], Vicenza
*[[1569]]-[[1575]]: [[Palazzo Barbaran da Porto]] (per Montano Barbarano), Vicenza
* Dopo il 1561: Palazzo Della Torre ai Portoni della Bra', per Giambattista Della Torre, Verona (progetto non realizzato)
*[[1569]]: [[Ponte sul Tesina]], [[Torri di Quartesolo]] (VI) ''(attribuito)''
* 1562: Teatro ligneo in Basilica a Vicenza per la ''[[Sofonisba (Trissino)|Sofonisba]]'' di [[Giangiorgio Trissino]], per l'[[Accademia Olimpica]], Vicenza
*[[1570]]: [[Villa Porto (Molina di Malo)|Villa Porto]] (per Iseppo Porto), Molina di [[Malo]] (VI)
* 1562 (costruzione 1564 - 1566): Villa Sarego detta "La Miga", per Annibale Serego, Miega di [[Cologna Veneta]] ([[Provincia di Verona|Verona]]) (incompiuta, demolita negli anni 1920)
*[[1571]]: [[Palazzo Porto Breganze|Palazzo Porto]] in piazza Castello, Vicenza (incompiuto; parzialmente completato nel [[1615]] da [[Vincenzo Scamozzi]])
* 1563 circa (costruzione 1564 - 1566): [[Villa Valmarana (Lisiera)|Villa Valmarana]], per Gianfrancesco [[Valmarana (famiglia)|Valmarana]], [[Lisiera]] di [[Bolzano Vicentino]] (Vicenza)
*[[1572]] ?: [[Palazzo Thiene Bonin Longare]], Vicenza
* Dopo il 1563: Monumento funebre a Luigi Visconti nel chiostro del Capitolo nella [[Basilica del Santo]], [[Padova]] (attribuito)
*[[1574]]-[[1577]]: Interventi nelle sale di [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]], Venezia
* 1564 (costruzione 1564 - 1565): Porta e cappella Almerico della [[Cattedrale di Santa Maria Annunciata|Cattedrale di Vicenza]], per Paolo Almerico, Vicenza
*[[1574]]: studi per la facciata della [[Basilica di San Petronio]], [[Bologna]]
* 1564: Facciata della [[chiesa di San Francesco della Vigna]], per [[Giovanni Grimani]], Venezia
*[[1576]] circa: [[Cappella Valmarana]] (per Isabella Nogarola Valmarana) nella chiesa di [[Santa Corona (Vicenza)|Santa Corona]], Vicenza
* 1564 (costruzione 1565 - 1586): [[Palazzo Pretorio (Cividale del Friuli)|Palazzo Pretorio]], per il Consiglio cittadino, [[Cividale del Friuli]] (Udine) (progetto, attribuito)
*[[1577]]: [[chiesa del Redentore]], Venezia
* 1564?: Palazzo Angaran, per Giacomo Angaran, Vicenza (progetto non realizzato)
*[[1578]]: [[Chiesa di Santa Maria Nova (Vicenza)|chiesa di Santa Maria Nova]], Vicenza (attribuito, progetto, completato postumo nel 1590)
* Dopo il 1564: Palazzo Capra al Corso, per Giulio Capra, Vicenza (progetto non realizzato)
*[[1579]]: [[Porta Gemona]], [[San Daniele del Friuli]] (UD)
* Dopo il 1564 (costruzione 1565 - 1570): [[Villa Forni Cerato]], [[Montecchio Precalcino]] (Vicenza) (Progetto attribuito)
*[[1580]]: [[Chiesa di Santa Lucia (Venezia)|chiesa di Santa Lucia]], Venezia (disegni per l'interno; demolita)
* 1565 (costruzione 1565 - 1576): [[Basilica di San Giorgio Maggiore|chiesa del monastero di San Giorgio Maggiore]], per la Congregazione di Santa Giustina, Venezia (conclusa postuma tra il 1607 e il 1611 con una diversa facciata)
*[[1580]]: [[Villa Barbaro#Tempietto|Tempietto di Villa Barbaro]], Maser
* 1565 (costruzione 1571 - 1572): [[Palazzo del Capitaniato|Loggia del Capitanio]], per il Consiglio cittadino, Vicenza
*[[1580]]: [[Teatro Olimpico]], Vicenza (completato postumo dal figlio Silla e nel [[1585]] da [[Vincenzo Scamozzi]] per la scena)
* 1565 (costruzione 1566 - 1580): [[Palazzo Valmarana]], per Isabella Nogarola [[Valmarana (famiglia)|Valmarana]], Vicenza
* 1565 (costruzione 1565 - 1585 circa): [[Villa Serego]], per Marcantonio Serègo, Santa Sofia di Pedemonte, [[San Pietro in Cariano]] (Verona)
* 1566 - 1567 (costruzione 1567 - 1605): [[Villa Almerico Capra|Villa Almerico Capra detta "La Rotonda"]], per Paolo Almerico, Vicenza (completata postuma nel 1585 da [[Vincenzo Scamozzi]])
* 1566: [[Ponte di Rialto]], Venezia (progetto non realizzato)
* 1567; 1569: [[Ponte Vecchio (Bassano del Grappa)|Ponte di Bassano]], [[Bassano del Grappa]] (ricostruito nel 1748 e dopo la seconda guerra mondiale)
* 1569 (costruzione 1570 - 1575): [[Palazzo Barbaran da Porto]], per Montano Barbarano, Vicenza
* 1569 o 1580 ? (costruzione 1580 - 1588): [[Ponte sul Tesina]], [[Torri di Quartesolo]] (Vicenza) (attribuito)
* 1570 (costruzione 1572 - 1580): [[Villa Porto (Molina)|Villa Porto]], per [[Iseppo da Porto]], Molina di [[Malo (Italia)|Malo]] (Vicenza) (incompiuta)
* 1571 ? (costruzione 1572 - 1585): [[Palazzo Porto in piazza Castello]], per Alessandro Porto, Vicenza (incompiuto; parzialmente completato nel 1615 da [[Vincenzo Scamozzi]])
* 1572 ? (costruzione prima del 1586 - anni 1610): [[Palazzo Thiene Bonin Longare]], per Francesco [[Thiene (famiglia)|Thiene]], Vicenza (progetto; costruito da Vincenzo Scamozzi)
* 1574: Sale di [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]], Venezia
* 1574: studi per la facciata della [[Basilica di San Petronio]], [[Bologna]]
* 1574 o 1579 ?: [[Chiesa delle Zitelle]], Venezia (attribuzione incerta)
* 1576 circa (costruzione 1576 - 1580): [[Chiesa di Santa Corona|Cappella Valmarana]], per Isabella Nogarola [[Valmarana (famiglia)|Valmarana]], nella [[chiesa di Santa Corona]], Vicenza
* 1576 (costruzione 1595): [[Arco delle Scalette]], per Giacomo Bragadino, Vicenza (attribuito, realizzato postumo)
* 1576 (costruzione 1577 - 1586): [[Basilica del Redentore]], Venezia
* 1578 (costruzione 1588 - 1590): [[Chiesa di Santa Maria Nova (Vicenza)|chiesa di Santa Maria Nova]], Vicenza (attribuito, progetto, costruito postumo)
* 1579: [[Porta Gemona]], per il Consiglio cittadino, [[San Daniele del Friuli]] (Udine)
* 1580: [[Chiesa di Santa Lucia (Venezia)|chiesa di Santa Lucia]], Venezia (disegni per l'interno; demolita)
* 1580 (costruzione 1580 - 1584): [[Tempietto Barbaro|Tempietto di Villa Barbaro]], per [[Marcantonio Barbaro]], Maser (Treviso)
* 1580 (costruzione 1580 - 1584): [[Teatro Olimpico]], per l'[[Accademia Olimpica]], Vicenza (completato postumo nel 1585 da [[Vincenzo Scamozzi]])
 
== Lo stile di Palladio ==
[[File:UVa Rotunda.jpg|thumb|Il palladianesimo negli Stati Uniti: la ''Rotunda'' dell'[[Università della Virginia]], progettata in stile palladiano da [[Thomas Jefferson]]]]
 
==Lo stile di Palladio==
{{Vedi anche|Palladianesimo}}
L'architettura del Palladio, benché quasi totalmente confinata nel [[Veneto]], divenne presto famosa e studiata in tutta Europa e da qui negli altri paesi di tradizione anglosassone, dando vita ada un fenomeno culturale noto come [[palladianesimo]], diffuso in particolare nel [[Regno Unito]], in [[Irlanda]], negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], come pure in [[Russia]]. In [[Inghilterra]] sitra ispiraronoi primi a ispirarsi al suo stile furono [[Inigo Jones]] e [[Christopher Wren]].; Unun altro suo ammiratore fu l'architetto [[Richard Boyle, (terzoIII conte di Burlington)|Richard Boyle]], più noto come Lord Burlington, che - con [[William Kent]] - progettò la [[Chiswick House]]. La [[Casa Bianca]], residenza del presidente degli [[Stati Uniti d'America]], è progettata in stile palladiano.
 
La [[Casa Bianca]], residenza del [[presidente degli Stati Uniti d'America]], è progettata in stile palladiano, così come la [[Monticello (casa)|residenza di Monticello]] progettata per sé da [[Thomas Jefferson]]<ref>{{Cita libro|titolo=[[Breve storia della vita privata]]|autore=[[Bill Bryson]]|editore=Guanda|anno=2011|annooriginale=2010|pp=309-311|ISBN=978-88-6088-415-2}}</ref>. Con la risoluzione n. 259 del 6 dicembre 2010 il [[Congresso degli Stati Uniti d'America]] ha riconosciuto Palladio come "padre dell'architettura americana"<ref>{{cita web|editore=[[Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio|CISA]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130530093220/http://www.cisapalladio.org/cisa/news.php?news=98&lingua=i|url=http://www.cisapalladio.org/cisa/news.php?news=98&lingua=i|titolo=Il Congresso degli Stati Uniti riconosce in Palladio "il padre dell'architettura americana"|accesso=11 settembre 2011|dataarchivio=30 maggio 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.eccellenzeitaliane.it/notizie-ecc.php?lg=it&art=15132|titolo=Palladio, Padre della cultura americana (intervista a Guido Beltramini)|autore=Roberto Ciliberto|data=|accesso=12 novembre 2013|dataarchivio=12 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131112094526/http://www.eccellenzeitaliane.it/notizie-ecc.php?lg=it&art=15132|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.villaemo.org/documenti/risoluzione-italiano.pdf|titolo=Testo tradotto della risoluzione|sito=Villaemo.org|accesso=30 novembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160308195920/http://www.villaemo.org/documenti/risoluzione-italiano.pdf|dataarchivio=8 marzo 2016}}</ref>.
 
== Pubblicazioni ==
* {{cita libro|curatore=Paola Marini, Licisco Magagnato|titolo=I quattro libri di architettura (edizione a stampa, con note storico-critiche)|autore=Andrea Palladio|editore=edizioni Il Polifilo|città=Milano|anno=1980}} {{NoISBN}}.
* {{cita libro|autore=Andrea Palladio|titolo=I quattro libri di architettura (copia anastatica prima edizione Venezia 1570)|editore=Hoepli|anno=1990}}
* {{Cita libro
|autore= Andrea Palladio
|curatore= Claudio Pierini
|titolo= I quattro libri di architettura
|città= Verona
|editore= Cierre Grafica
|edizione= (edizione con note iconografiche e storico-critiche)
|anno= 2014
|isbn= 978-88-98768-04-2
}}
* Andrea Palladio, ''Delle case di villa'', U. Allemandi & C., 2005, ISBN 88-422-1350-0.
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
 
;Fonti critiche
== Note ==
* {{cita libro|autore=James S. Ackerman|wkautore=James Ackerman|titolo=Palladio|editore=Einaudi|collana=PBE|anno=1972}}
{{references|2}}
* {{cita libro|autore=Giulio Carlo Argan|wkautore=Giulio Carlo Argan|titolo=Storia dell'arte italiana|volume=vol.3|p=227|cid=Argan}}
* {{cita libro|autore=Guido Beltramini|wkautore=Guido Beltramini|titolo=Palladio privato|editore=Marsilio|città=Venezia|anno=2008|isbn=978-88-317-9473-2}}
* F. Canali, Andrea Palladio e il lessico dell'ordine architettonico nei "Quattro libri" (1570), Altralinea Edizioni, Firenze, 2021.
* {{cita libro|url=http://books.google.com/books?id=rDFyiFxjMwkC&pg=PA11&lpg=PA11|titolo=Palladio|edizione=Volume 98 di Art dossier|autore=Giandomenico Romanelli|editore=Giunti Editore|città=Firenze|anno=1995|isbn=88-09-76194-4|cid=Romanelli}}
* {{cita libro|autore=Lionello Puppi|wkautore=Lionello Puppi|titolo=Andrea Palladio|città=Milano|editore=Electa|anno=1973|isbn=978-0-7148-1625-8}}
 
;Approfondimenti
==Bibliografia==
* Guido Bertramini (a cura di), ''Andrea Palladio. Il mistero del volto'', catalogo della mostra (Vicenza, Palladio Museum, 3 dicembre 2016 – 4 giugno 2017), Milano, Officina Libraria, 2016, ISBN 978-88-99765-18-7.
* Guido Beltramini, ''Palladio privato'', Marsilio, Venezia 2008.
* CorradoFritz BuscemiBurger, ''IlLe sigilloville deldi Andrea Palladio'', CierreU. Grafica,Allemandi Caselle& diC., Sommacampagna2005, VeronaISBN 200888-422-1350-0.
* {{cita libro|autore=Corrado Buscemi|titolo=Il sigillo del Palladio|editore=Cierre Grafica|città=Caselle di Sommacampagna, Verona|anno=2008|isbn=978-88-95351-05-6}}
* A. Chastel, R. Cevese (a cura di), ''Andrea Palladio: nuovi contributi'', Electa, Milano 1990.
* {{cita libro|curatore=[[André Chastel]], Renato Cevese|titolo=Andrea Palladio: nuovi contributi|editore=Electa|città=Milano|anno=1990}} {{NoISBN}}.
* Emanuela Garofalo, Giuseppina Leone, ''Palladio e la Sicilia'', Caracol, Palermo 2004.
* Sören Fischer, ''Das Landschaftsbild als gerahmter Ausblick in den venezianischen Villen des 16. Jahrhunderts - Sustris, Padovano, Veronese, Palladio und die illusionistische Landschaftsmalerei'', Petersberg 2014, ISBN 978-3-86568-847-7.
* Decio Gioseffi, ''Andrea Palladio'', Ibiskos Editrice Risolo, Empoli 2007.
* {{cita libro|autore=Emanuela Garofalo, Giuseppina Leone|titolo=Palladio e la Sicilia|editore=Caracol|città=Palermo|anno=2004|isbn=88-89440-01-5}}
* Paola Marini, Licisco Magagnato, "''I quattro libri di architettura''" di Andrea Palladio, (edizione a stampa, con note storico-critiche), edizioni Il Polifilo Milano 1980.
* {{cita libro|autore=[[Decio Gioseffi]]|titolo=Andrea Palladio|editore=Ibiskos Editrice Risolo|città=Empoli|anno=2007|isbn=978-88-546-0418-6}}
* Stefano Mazzoni, ''L'Olimpico di Vicenza: un teatro e la sua perpetua memoria'', Le Lettere, Firenze 1998.
* {{cita libro|autore=Stefano Mazzoni|titolo=L'Olimpico di Vicenza: un teatro e la sua perpetua memoria|editore=Le Lettere|città=Firenze|anno=1998|isbn=978-88-7166-324-1}}
* Andrea Palladio, ''I quattro libri di architettura'' (copia anastatica prima edizione Venezia 1570), edizioni Hoepli 1990, ISBN 8820306131
* [[Vincenzo Scamozzi]], Intorno alle ville, U. Allemandi & C., 2005, ISBN 88-422-1150-8.
* Lionello Puppi, ''Andrea Palladio'', Milano, Electa, 1973.
* {{cita libro|autore=Robert Tavenor, ''|titolo=Palladio e il Palladianesimo'', |città=Milano |anno=1992.|isbn=978-88-18-91031-5}}
* [[Rudolf Wittkower]], ''Architectural Principles in the Age of Humanism'' (1949); ''Principî architettonici nell'età dell'Umanesimo'', tr. it. di Renato Pedio, Torino, Giulio Einaudi Editore, 1964. ISBN 88-06-13556-2.
* Gianpietro Olivetto, "Andrea Palladio, la famiglia, l'opera, il suo tempo", Itinera Progetti Editore, Bassano del Grappa (VI), 2022, ISBN 978-88-32239-30-0.
 
== Voci correlate ==
* [[Architettura rinascimentale]]
*''[[I quattro libri dell'architettura]]''
* ''[[I quattro libri dell'architettura]]''
*[[Palladianesimo]]
* [[VicenzaPalladianesimo]]
* [[VillaVincenzo Scamozzi]]
* ''[[L'idea dell'architettura universale]]''
*[[Villa veneta]]
* [[Ville palladianeVicenza]]
* [[GiovanniMonumenti Antoniodi FasoloVicenza]]
* [[Palazzi di Vicenza]]
*[[Architettura rinascimentale]]
* [[Storia dell'architettura religiosa a Vicenza]]
*[[Scalpellino]]
* [[Storia dell'urbanistica e architettura di Vicenza]]
* [[Gian Giorgio Trissino]]
* [[Giovanni Antonio Fasolo]]
* [[Villa]]
* [[Villa veneta]]
* [[Ville palladiane]]
* [[Palladio (film)]] di ''Giacomo Gatti''
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Andrea Palladio}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://www.cisapalladio.org Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio]
* {{cita web|http://www.palladiomuseum.org|Palladio Museum|lingua=it, en}}
*{{en}} [http://www.architecture.com/LibraryDrawingsAndPhotographs/Palladio/AndreaPalladio/AndreaPalladio.aspx Palladio] nel sito del [[RIBA]]
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20090927133638/http://www.architecture.com/LibraryDrawingsAndPhotographs/Palladio/AndreaPalladio/AndreaPalladio.aspx Andrea Palladio] nel sito del [[Royal Institute of British Architects|RIBA]]
*[http://www.andreapalladio500.it 2008 - Comitato Nazionale per le celebrazioni del V centenario della nascita di Andrea Palladio]
* [https://web.archive.org/web/20190329150250/http://www.visitpalladio.com/ Andrea Palladio e gli itinerari turistici] (Consorzio di promozione turistica di Vicenza e provincia)
*[http://www.palladio.vicenza.com Andrea Palladio]
 
*[http://www.palladio2008.info Andrea Palladio - Cinquecento anni nella storia]
{{Andrea Palladio}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|architettura|biografie}}
 
[[Categoria:Andrea Palladio| ]]
[[Categoria:Architetti del Rinascimentorinascimentali]]
[[Categoria:Architetti della Repubblica di Venezia]]
 
[[ar:أندريا بالاديو]]
[[bg:Андреа Паладио]]
[[bs:Andrea Palladio]]
[[ca:Andrea Palladio]]
[[cs:Andrea Palladio]]
[[cy:Andrea Palladio]]
[[da:Andrea Palladio]]
[[de:Andrea Palladio]]
[[en:Andrea Palladio]]
[[es:Andrea Palladio]]
[[et:Andrea Palladio]]
[[eu:Andrea Palladio]]
[[fi:Andrea Palladio]]
[[fr:Andrea Palladio]]
[[gl:Andrea Palladio]]
[[he:אנדראה פלדיו]]
[[hr:Andrea Palladio]]
[[hu:Andrea Palladio]]
[[ja:アンドレーア・パッラーディオ]]
[[ko:안드레아 팔라디오]]
[[la:Andreas Palladius]]
[[mk:Андреа Паладио]]
[[mt:Andrea Palladio]]
[[nl:Andrea Palladio]]
[[no:Andrea Palladio]]
[[pl:Andrea Palladio]]
[[pt:Andrea Palladio]]
[[ro:Andrea Palladio]]
[[ru:Палладио, Андреа]]
[[sc:Andrea Palladio]]
[[sh:Andrea Palladio]]
[[sk:Andrea Palladio]]
[[sl:Andrea Palladio]]
[[sr:Андреа Паладио]]
[[sv:Andrea Palladio]]
[[th:อันเดรอา ปัลลาดีโอ]]
[[tr:Andrea Palladio]]
[[uk:Андреа Палладіо]]
[[vec:Andrea Paładio]]
[[zh:安德烈亚·帕拉弟奥]]