Paolina Leopardi: differenze tra le versioni

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{{Aristocratico
|nome = Paolina Leopardi
|immagine = Paolina Leopardi.gif
|legenda =
|stemma = Arms of the house of Leopardi.svg
|titolo = [[Conte|Contessa]]
|data di nascita = 5 ottobre 1800
|luogo di nascita = [[Recanati]]
|data di morte = 13 marzo 1869
|luogo di morte = [[Pisa]]
|sepoltura = [[Recanati]]
|luogo di sepoltura = Chiesa di Santa Maria in Varano
|dinastia = [[Leopardi (famiglia)|Leopardi]]
|padre = [[Monaldo Leopardi]]
|madre = [[Adelaide Antici Leopardi|Adelaide Antici]]
|religione = [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]]
}}
{{Bio
|Nome = Paolina
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|GiornoMeseMorte = 13 marzo
|AnnoMorte = 1869
|AttivitàEpoca = 1800
|Attività = scrittrice
|Nazionalità =
|Attività2 = traduttrice
|Categorie = no
|Nazionalità = italiana
|FineIncipit = fu la sorella di [[Giacomo Leopardi]]
|Immagine = Paolina Leopardi.gif
|Didascalia = Paolina Leopardi
|DimImmagine = 140
}}
Sorella di [[Giacomo Leopardi]], fu autrice di diverse traduzioni dal [[lingua francese|francese]] e di una [[biografia]] di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]].
 
== Biografia ==
Paolina Leopardi fu la terzogenita - dopo Giacomo e [[Carlo Leopardi|Carlo]] - e unica figlia femmina dei dieci figli didel conte [[Monaldo Leopardi|Monaldo]] e di [[Adelaide Antici Leopardi|Adelaide Antici]]. Fu battezzata nella chiesa recanatese di Santa Maria Morello con i nomi di Paolina, Francesca Saveria, Placida, Bilancina e Adelaide. Nacque settimina, secondo quanto ella stessa scrisse,<ref>All'amica Marianna Brighenti nel settembre 1831</ref> perché la madre, «gravida di sette mesi, cadde dalle scale, ed io mi affrettai tosto di uscire fuori per godere di questo bel mondo, di cui ora mi affretterei di uscire, se potessi».
 
=== Gioventù ===
Era «piccola e gracile, aveva capelli bruni e corti, occhi di un azzurro incerto, viso olivastro e rotondetto: era brutta, ma di una gentilezza, di una bontà, che potean farla parere graziosa a chi la conoscesse intimamente».<ref>E. Boghen-Conigliani, ''La donna nella vita e nelle opere di Giacomo Leopardi'', Firenze 1898, p. 62-63</ref> In presenza di estranei, parlava pochissimo, dando loro un'impressione di scarsa cordialità, ma era in realtà molto timida e «aveva vissuto troppo lontano dalla società per sapervi stare con disinvoltura: ma nelle circostanze in cui vide sé oggetto di delicate ed amorevoli attenzioni, la sua gratitudine fu profonda e durevole. Non era prodiga della sua amicizia; quando però l'aveva concessa, era fida e sicura».<ref>T. Teja Leopardi, ''Note biografiche sopra Leopardi e la sua famiglia'', in A. Panajia, ''Teresa Teja Leopardi. Storia di una 'scomoda' presenza nella famiglia del poeta'', Pisa, 2002</ref>
Fu battezzata nella chiesa recanatese di Santa Maria Morello con il nome di Paolina Francesca Saveria Placida Blancina Adelaide. Nacque settimina, secondo quanto ella stessa scrisse<ref>All'amica Marianna Brighenti nel settembre [[1831]].</ref>, perché la madre, «gravida di sette mesi, cadde dalle scale, ed io mi affrettai tosto di uscire fuori per godere di questo bel mondo, di cui ora mi affretterei di uscire, se potessi».
 
Era «piccola e gracile, aveva capelli bruni e corti, occhi di un azzurro incerto, viso olivastro e rotondetto: era brutta, ma di una gentilezza, di una bontà, che potean farla parere graziosa a chi la conoscesse intimamente»<ref>E. Boghen-Conigliani, ''La donna nella vita e nelle opere di Giacomo Leopardi'', Firenze 1898, p. 62-63.</ref>. In presenza di estranei, parlava pochissimo, dando loro un'impressione di scarsa cordialità, ma era in realtà molto timida e «aveva vissuto troppo lontano dalla società per sapervi stare con disinvoltura: ma nelle circostanze in cui vide sé oggetto di delicate ed amorevoli attenzioni, la sua gratitudine fu profonda e durevole. Non era prodiga della sua amicizia; quando però l'aveva concessa, era fida e sicura»<ref>T. Teja Leopardi, ''Note biografiche sopra Leopardi e la sua famiglia'', in A. Panajia, ''Teresa Teja Leopardi. Storia di una 'scomoda' presenza nella famiglia del poeta'', Pisa, 2002.</ref>.
Compagna di giochi dei fratelli maggiori, fu da loro soprannominata ''Don Paolo'' perché, essendo sempre vestita di nero e portando i capelli corti, le veniva affidato il personaggio del parroco. Adulta, collaborò col padre nella redazione delle riviste ''La Voce della Ragione'' e ''La Voce della Verità'': stava a lei l'incarico di recensire e tradurre articoli dei giornali francesi.<ref>M. Leopardi, ''Memorie della «Voce della Ragione»'', Roma, 1886</ref>
 
Compagna di giochi dei fratelli maggiori, era da loro soprannominata ''don Paolo'' perché, essendo sempre vestita di nero e portando i capelli corti, le veniva affidato il personaggio del parroco.<ref>G. Fagioli Vercellone, ''Leopardi, Paolina'', in «Dizionario Biografico degli Italiani», 2003.</ref> Adulta, collaborò col padre nella redazione delle riviste ''La Voce della Ragione'' e ''La Voce della Verità'': stava a lei l'incarico di recensire e tradurre articoli dei giornali francesi<ref>M. Leopardi, ''Memorie della «Voce della Ragione»'', Roma, 1886.</ref>. Anch'essa, come i fratelli, era sottoposta dai genitori a un regime "reclusorio" in casa Leopardi, all'interno del quale essi erano totalmente schiacciati dal sistema delle vincolanti decisioni genitoriali sulla loro vita.<ref>Elio Gioanola, ''Leopardi, la malinconia'', Jaca book, 1995, p.59</ref>
Come era allora d'abitudine, i genitori si posero presto il problema di accasare la figlia, valutando anche le spese necessarie al suo matrimonio. Ne era ben informato anche Giacomo, che il [[5 gennaio]] [[1819]] scriveva all'amico [[Pietro Giordani]] che i genitori avrebbero a lei riservata una dote non superiore alle 40.000 lire - cifra per altro rispettabile - e non avrebbero sollevato obiezioni contro un marito di casato non nobile, purché di «civiltà competente».<ref>G. Leopardi, ''Epistolario'', Torino 1998, p. 230</ref> La notizia del primo fidanzamento e del previsto matrimonio fu però data da Giacomo al Giordani solo due anni dopo, il [[13 luglio]] [[1821]]: «La mia Paolina questo gennaio sarà sposa in una città dell'Urbinate, non grande, non bella, ma con persona comoda, liberissima ed umana».<ref>G. Leopardi, cit., p. 514</ref>
===Le proposte di matrimonio===
Come era allora d'abitudine, i genitori si posero presto il problema di accasare la figlia, valutando anche le spese necessarie al suo [[matrimonio]]. Ne era ben informato anche Giacomo, che il 5 gennaio [[1819]] scriveva all'amico [[Pietro Giordani]] che i genitori avrebbero riservato a lei una dote non superiore alle 40.000 lire - cifra per altro rispettabile - e non avrebbero sollevato obiezioni contro un marito di casato non nobile, purché di «civiltà competente»<ref>G. Leopardi, ''Epistolario'', Torino 1998, p. 230.</ref>. La notizia del primo fidanzamento e del previsto matrimonio fu però data da Giacomo al Giordani solo due anni dopo, il 13 luglio [[1821]]: «La mia Paolina questo gennaio sarà sposa in una città dell'Urbinate, non grande, non bella, ma con persona comoda, liberissima ed umana»<ref>G. Leopardi, cit., p. 514.</ref>.
 
In vista del matrimonio con tale Pier Andrea Peroli, di [[Sant'Angelo in Vado]], già vedovo con un figlio di un anno, Giacomo compose la [[canzone (metrica)|canzone]] ''[[s:Canti (Leopardi)/Nelle nozze della sorella Paolina|Nelle nozze della sorella Paolina]]'' che è in realtà, come costume retorico del tempo, un pretesto per celebrare le presunte virtù di un passato vivo solo nei libri di storia. Lo ammette indirettamente lo stesso poeta, dando al Giordani il [[1º febbraio]] [[1823]] la notizia del fallimento del progetto matrimoniale: «Paolina non fu più sposa. Voleva, e ciò (lo confesso) per consiglio mio e di Carlo, fare un matrimonio alla moda, cioè d'interesse, pigliando quel signore ch'era bruttissimo e di niuno spirito, ma di natura pieghevolissimo e stimato ricco. S'è poi veduto che quest'ultima qualità gli era male attribuita, e il trattato, ch'era già conchiuso, è stato rotto».<ref>G. Leopardi, cit., p. 644.</ref>.
 
Paolina cercava nel matrimonio principalmente il mezzo per allontanarsi da casa Leopardi, come testimoniano le sue lettere: «[...] il paese dove vivo io è casa Leopardi; e voi sapete meglio di me come vi si vive. In somma io sono disperata [...]».<ref>Lettera di Paolina a Giacomo, 13 gennaio 1823.</ref>.
 
La possibilità di un nuovo accordo matrimoniale capitò dopo poche settimane: il fratello Carlo conobbe un tal Ranieri (o Raniero) Roccetti, bel giovane elegante, colto e di buone maniere, e lo propose come possibile fidanzato a Paolina, alla quale piaceva molto, anche se ne temeva la fama di libertino e forse si sentiva anche, al suo cospetto, priva di lusinghe: e infatti il Roccetti scelse già il mese dopo un altro partito, una vedova benestante, «giovane però, e bella».<ref>Lettera di Carlo a Giacomo, 19 marzo 1823.</ref>. Quel giovane restò a lungo nel cuore di Paolina: «Io ho amato un giovane signore marchigiano» - scriverà quasi dieci anni dopo<ref>Lettera di Paolina ad Anna Brighenti, 14 aprile [[1832]].</ref> - «di nome Ranieri [...] l'ho amato tu non puoi immaginare con quale ardore; io era sua sposa, perché tutto era combinato [...] ed egli era quale lo avevo desiderato nei miei sogni».
 
Sfumato subito un altro pretendente, tale Osvaldo Carradori, sembra per l'opposizione dei genitori di Paolina, ancora in quel [[1823]] fu la volta del cavalierCavaliere Luigi Marini, direttore generale del [[catasto]] di [[Roma]], circa cinquantenne, vedovo con figli già adulti di una moglie «zoppa e brutta», da lui amata «svisceratamente».<ref>Le espressioni sono di Giacomo Leopardi, nella lettera a Carlo del 2 aprile 1823.</ref>. Accertate le qualità morali ed economiche del Marini, come al solito non si chiese nemmeno a Paolina di conoscerlo, ma la ragazza era prontissima al matrimonio, «incantata» all'idea di andare a vivere a [[Roma]] e non vedendo l'ora di allontanarsi da Recanati: «Giacomuccio mio, fino a che vi è in me una ombra di speranza di poter conchiudere con questo, non voglio sentir parlare di altri [...] aspetto le vostre lettere con un palpito terribile. Se sapeste quanto piango!».<ref>Lettera di Paolina a Giacomo, 14 aprile 1823.</ref>.
 
In luglio fu tutto finito, perché il Marini concluse un contratto di matrimonio con una vedova, certa marchesa Barbara Clarelli, efiglia ed erede di Giuseppe Clarelli Marchese di Vacone. perPer Paolina si riprospettò la possibilità del matrimonio con quell'Andrea Peroli, che sembrava essere svanita all'inizio dell'anno, ma le trattative si trascinarono invano per tre anni, anche perché i Leopardi avevano difficoltà a racimolare una dote che potesse convincere il Peroli.
 
=== Le prime traduzioni ===
[[File:Paolina leopardi.jpg|thumb|left|180px|Paolina Leopardi]]
[[File:Paolina leopardi.jpg|thumb|left|upright=0.7|Paolina Leopardi]]
Così passarono, insieme con i pretendenti, anche gli anni e Paolina continuò la sua vita di clausura domestica:<ref>«Essa visse fino a pochi anni addietro chiusa in una stanza schiava delle antiche abitudini e di sua madre che la trattava come una ragazzina»: lettera di Giovanni Dalla Vecchia, cappellano di Paolina, del 31 marzo 1869, in E. Teja Leopardi, ''Note biografiche sopra Leopardi e la sua famiglia'', p. 17</ref> non a caso tradusse dal francese un libro come la ''Expédition nocturne autour de ma chambre'' di [[Xavier de Maistre]] e la sua traduzione le fu pubblicata nel [[1832]] da un editore di Pesaro. Unico sfogo, mentre si diradava la corrispondenza con Giacomo, erano le lettere che scambiava, dal [[1829]], con le sorelle Marianna e Anna Brighenti: «Fra gli altri motivi che hanno renduto così triste la mia vita e che hanno disseccato in me le sorgenti dell'allegrezza e della vivacità, uno è il vivere in Recanati, soggiorno abominevole ed odiosissimo; un altro poi è l'avere in Mamà una persona ultrarigorista<ref>Lettera del 26 maggio 1830</ref> [...] Io voglio ridere e piangere insieme: amare e disperarmi, ma amare sempre, ed essere amata egualmente, salire al terzo cielo, poi precipitare<ref>Lettera del 13 luglio 1831</ref> [...] Mi pare di esser divenuta un cadavere, e che mi rimanga solo l'anima, anch'essa mezza morta, perché priva di sensazioni di qualunque sorta<ref>Lettera del 22 luglio 1831</ref>».
Così passarono, insieme con i pretendenti, anche gli anni e Paolina continuò la sua vita di clausura domestica. «Essa visse chiusa in una stanza schiava delle antiche abitudini e di sua madre che la trattava come una ragazzina»:<ref>lettera di Giovanni Dalla Vecchia, cappellano di Paolina, del 31 marzo [[1869]], in E. Teja Leopardi, ''Note biografiche sopra Leopardi e la sua famiglia'', p. 17.</ref>: non a caso tradusse dal francese un libro come la ''Expédition nocturne autour de ma chambre'' di [[Xavier de Maistre]] e la sua traduzione le fu pubblicata nel [[1832]] da un editore di [[Pesaro]]. Unico sfogo, mentre si diradava la corrispondenza con Giacomo, erano le lettere che scambiava, dal [[1829]], con le sorelle [[Marianna Brighenti|Marianna]] e Anna Brighenti: «Fra gli altri motivi che hanno renduto così triste la mia vita e che hanno disseccato in me le sorgenti dell'allegrezza e della vivacità, uno è il vivere in Recanati, soggiorno abominevole ed odiosissimo; un altro poi è l'avere in Mamà una persona ultrarigorista<ref>Lettera del 26 maggio [[1830]].</ref> [...] Io voglio ridere e piangere insieme: amare e disperarmi, ma amare sempre, ed essere amata egualmente, salire al terzo cielo, poi precipitare<ref>Lettera del 13 luglio 1831.</ref> [...] Mi pare di esser divenuta un cadavere, e che mi rimanga solo l'anima, anch'essa mezza morta, perché priva di sensazioni di qualunque sorta<ref>Lettera del 22 luglio 1831.</ref>».
 
Sempre a [[Recanati]], nel [[1837]], la raggiunse la notizia della morte di Giacomo. In omaggio alle nozze Carradori-Simonetti, la famiglia Compagnoni Marefoschi, pubblicò una sua ''Vita di Mozart'' in versione elegantissima e numerata. In una lettera ad Anna Brighenti, Paolina lascerebbe intendere il suo scritto come una traduzione e riduzione di un'opera francese, che in corso di stampa, con suo grande disappunto, la famiglia bolognese aveva emendato dagli episodi più piccanti. La breve biografia di Paolina non è una testuale traduzione della ''Vie de Mozart'' di [[Stendhal]] - che è, peraltro, un [[Plagio (diritto d'autore)|plagio]] di una nota giornalistica di Théophile Frédéric Winckler, a sua volta una traduzione del necrologio mozartiano di [[Friedrich von Schlichtegroll]] - ma è uno scritto ricavato anche dagli ''Anedoctes sur Mozart'' di Carl Friedrich Cramer del 1801 e dalla ''Biographie W. A. Mozarts'' di von Nissen, pubblicata nel [[1828]] e indicata dalla stessa Paolina come sua fonte.<ref>G. Vigliar, ''Paolina Leopardi e Mozart in un dimenticato documento recanatese'', "Studi leopardiani", IX (1997), pp. 67-98; E. Benucci, ''Io gli studi leggiadri talor lasciando e le sudate carte. La biblioteca di palazzo Leopardi a Recanati'', 2001, pp. 201-203.</ref>
Sempre a [[Recanati]] la raggiunse la notizia della morte di Giacomo; dieci anni dopo, nel [[1847]], morì il padre - sul quale scrisse una memoria, ''Monaldo Leopardi e i suoi figli'' - e nel [[1857]] la madre Adelaide. Fu una rivoluzione per la vita di Paolina: smessi gli abiti neri, partì da Recanati per [[Ancona]], poi a [[Grottammare]]: nel [[1863]] fu a [[Firenze]], l'anno dopo visitò l'[[Emilia]] e conobbe finalmente di persona, a [[Modena]], le sorelle Brighenti. Non c'è anno in cui non viaggiasse nelle più diverse città italiane: nel [[1867]] rese omaggio alla tomba del fratello, a [[Napoli]], e l'anno dopo si stabilì in un albergo di [[Pisa]], la città più amata da Giacomo, dove ne ripercorse i luoghi e vi conobbe un'amica di lui, [[Teresa Lucignani]].
 
Dieci anni dopo, nel [[1847]], morì il padre - sul quale scrisse una memoria, ''Monaldo Leopardi e i suoi figli'' - e nel [[1857]] la madre Adelaide.
Da [[Pisa]] si spostava ogni tanto nella vicina [[Firenze]]. Nel [[febbraio]] del [[1869]] tornò a [[Pisa]] con la febbre: si parlò di [[bronchite]] e fu forse una [[pleurite]] dalla quale non si riprese. Morì alle due di notte del [[13 marzo]], assistita dalla cognata Teresa: i suoi resti, riportati a [[Recanati]], sono nella chiesa di Santa Maria di Varano.
 
=== Gli ultimi anni ===
Fu una rivoluzione per la vita di Paolina: smessi gli abiti neri, partì da Recanati per [[Ancona]], poi a [[Grottammare]]: nel [[1863]] fu a [[Firenze]], l'anno dopo visitò l'[[Emilia]] e conobbe finalmente di persona, a [[Modena]], le sorelle Brighenti. Non c'è anno in cui non viaggiasse nelle più diverse città italiane: nel [[1867]] rese omaggio alla tomba del fratello, a [[Napoli]], e l'anno dopo si stabilì presso l'[[Hotel Royal Victoria]] di [[Pisa]]<ref>{{cita web|url=https://www.royalvictoria.it/vita-e-letteratura-di-paolina-leopardi-esce-la-prima-biografia-di-una-delle-nostre-illustri-ospiti/|titolo='Vita e letteratura di Paolina Leopardi' - esce la prima biografia di una delle nostre illustri ospiti|accesso=12 novembre 2022|dataarchivio=12 novembre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221112154241/https://www.royalvictoria.it/vita-e-letteratura-di-paolina-leopardi-esce-la-prima-biografia-di-una-delle-nostre-illustri-ospiti/|urlmorto=sì}}</ref>, la città più amata da Giacomo, dove ne ripercorse i luoghi e vi conobbe un'amica di lui, [[Teresa Lucignani]].
 
Da [[Pisa]] si spostava ogni tanto nella vicina [[Firenze]]. Nel febbraio del [[1869]] tornò a [[Pisa]] con la febbre: si parlò di [[bronchite]] e fu forse una [[pleurite]] dalla quale non si riprese. Morì alle due di notte del 13 marzo, assistita dalla cognata Teresa: i suoi resti, riportati a [[Recanati]], sono inumati nella chiesa di Santa Maria di Varano, presso il cimitero civico.<ref>[http://pergiacomoleopardi.altervista.org/ In viaggio per Leopardi, 23 novembre 2013]</ref>
 
== Opere ==
* ''Lettere scritte a Giacomo Leopardi dai suoi parenti, con giunta di cose inedite e rare'', a cura di Giuseppe Piergili, Firenze 1878;
* ''Lettere a Marianna ed Anna Brighenti'', a cura di Emilio Costa, Parma, Battei, 1887
* ''Lettere inedite'', a cura di Giampiero Ferretti, introduzione di Franco Fortini, Bompiani, Milano 1979;
* ''Io voglio il biancospino. Lettere 1829-1869'', a cura di Manuela Ragghianti, Rosellina Archinto Editore, Milano 2003 ISBN 978-88-7768-382-3
* ''Mozart'', a cura di Alessandro Taverna, Il Notes Magico Editore, Padova 2010 ISBN 978-88-88341-24-8
* ''Lettere ad Anna e Marianna Brighenti 1829-1865'', a cura di Floriano Grimaldi, A. Livi Editore, Fermo 2012 ISBN 88-7969-302-6
* ''Il mondo non è bello se non veduto da lontano. Lettere 1812-1835'' (con [[Giacomo Leopardi]]), a cura di Laura Barile e [[Antonio Prete]], Nottetempo, Roma 2014 ISBN 9788874525171
* ''Mozart'', a cura e con un saggio introduttivo di Elisabetta Benucci, Venosa, Edizioni Osanna, 2018, pp. 110.
* ''Lettere (1822-1869)'', a cura e con un saggio introduttivo di Elisabetta Benucci, Sesto Fiorentino (Fi), apice libri, 2018 (421 lettere di Paolina Leopardi, con circa 50 inediti).
*Roberta Turchi, rec. a Paolina Leopardi, ''Lettere (1822-1869)'', «Studi Italiani», 2019, XXXI, 1, pp. 158-162.
*''Lettere di Paolina Leopardi a Teresa Teja dai viaggi in Italia 1859-1869'', a cura di Lorenzo Abbate e Laura Melosi, Introduzione di Gloria Manghetti, Olschki, Firenze, 2019. ISBN 9788822266293
*Paolina Leopardi,''OPERE. Viaggio notturno. Mozart. La conversione di Ratisbonne,'' a cura di Elisabetta Benucci, Firenze, Edimedia, 2020 [si riproducono i tre scritti di Paolina, per la prima volta commentati e introdotti da ampie premesse; in appendice si riproduce la delicata ''Memoria'' che Paolina scrisse sulla sua famiglia nel 1848 e una rarissima intervista della contessa rilasciata nel 1865].
 
=== Traduzioni ===
* ''Viaggio notturno intorno alla mia camera'' (''Expédition nocturne autour de ma chambre'') di [[Xavier de Maistre]], Pesaro, 1832, ripubblicato ora in Elisabetta Benucci, ''Paolina Leopardi, Viaggio notturno intorno alla mia camera. Traduzione dal francese dell’opera di Xavier de Maistre e altri scritti''. Presentazione di Franco Foschi. Prefazione di Lucio Felici, Venosa, Edizioni Osanna, 2000, pp. 198. Ora con aggiornamenti bibliografici e note in P. Leopardi, ''Opere'', a cura di Elisabetta Benucci, Firenze, Edimedia, 2020.
*''La conversione di Alfonso Maria Ratisobonne esposta da lui medesimo,'' Loreto, 1842, ristampata in P. Leopardi, ''Opere'', a cura di Elisabetta Benucci, Firenze, Edimedia, 2020.
 
=== Inediti ===
* ''Statistica delle persone morte in vari accidenti nel corso dell'anno 1859''.
Molti suoi lavori e traduzioni sono rimasti inediti, anche per il fallimento di una trattativa intavolata negli anni 1838-1839 con il tipografo pesarese G. Vincenzi.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*Monaldo Teresa Teja-Leopardi, ''MemorieNote biografiche sopra Leopardi dellae «Vocela dellasua Ragione»famiglia'', RomaMilano, PallottaDumolard, 18861882
*Paolina Monaldo Leopardi, ''Lettere aMemorie Mariannadella ed«Voce Annadella BrighentiRagione»'', ParmaRoma, BarreiPallotta, 18871886
* Emma BoghenBorgheri-Conigliani, ''Paolina Leopardi'', in ''La donna nella vita e nelle opere di Giacomo Leopardi'', Firenze, Barbera, 1898
* [[Camillo Antona-Traversi]], ''Paolina Leopardi. Note biografiche condotte su documenti inediti recanatesi'', Città di Castello, Lapi, 1898
*Giacomo Leopardi, ''Epistolario'', Torino, Bollati Boringhieri, 1998
* Carlo Pascal, ''La sorella di Giacomo Leopardi'', Milano, Treves, 1921
*Alessandro Panajia, ''Teresa Teja Leopardi. Storia di una 'scomoda' presenza nella famiglia del poeta'', Pisa, ETS, 2002
* Antonio Baldini, ''Il Sor Pietro, Cosimo Papareschi e tuttaditutti'', Firenze, Le Monnier, 1943
*Paolina Leopardi, ''Io voglio il biancospino. Lettere 1829-1869'', Milano, Rosellina Archinto, 2003
* Giampiero Ferretti (a cura di), ''Lettere inedite di Paolina Leopardi'', introd. di [[Franco Fortini]], Milano, Bompiani, 1979
*Giuseppe Manitta, ''Giacomo Leopardi. Percorsi critici e bibliografici (1998-2003)'', Il Convivio, 2009.
* Elettra Testi, ''La sorella. Vita di Paolina Leopardi'', Palermo, La luna, 1992 ISBN 88-7823-035-9
* Giovanni Vigliar, ''Paolina Leopardi e Mozart in un dimenticato documento recanatese'', «Studi leopardiani», IX, 1997
* Giacomo Leopardi, ''Epistolario'', Torino, Bollati Boringhieri, 1998 ISBN 88-339-1112-8
* Elisabetta Benucci, ''Paolina Leopardi, Viaggio notturno intorno alla mia camera. Traduzione dal francese dell’opera di Xavier de Maistre e altri scritti''. Presentazione di Franco Foschi. Prefazione di Lucio Felici, Venosa, Edizioni Osanna, 2000, pp. 198 (contiene: ''Premessa'', pp. 3-8; ''I viaggi dell'immaginazione e dell'intelligenza'', pp. 9-29; ''Lettrice di Stendhal'', pp. 30-41; ''La collaborazione alla "Voce della Ragione"'', pp. 42-56; ''Alla scoperta dei luoghi cari a Giacomo'', pp. 57-66; ''Lettere inedite'', pp. 67-75; ''Traduzione di "Giacomo Borne, Opinione di un ecclesiastico francese…''", pp. 77-97; ''Monaldo e i suoi figli. Memoria scritta da Paolina Leopardi l'anno 1848'', pp. 96-98; ''Viaggio notturno...traduzione di Paolina Leopardi'', pp. 99-156; ''Note e Indice dei nomi'').
* Elisabetta Benucci, G''iacomo Leopardi, sua sorella Paolina e Stendhal'', in ''Italie, il sogno di Stendhal''. Catalogo della mostra (Genova, 23 marzo-20 maggio 2000), a cura di G. Marcenaro e P. Boragina, Milano, Silvana editoriale, 2000, pp. 186-188.
* Elisabetta Benucci, ''Una donna di cultura del primo Ottocento: Paolina Leopardi'', «Studi italiani», XII, 2001, 26, pp. 71-92.
* Guido Fagioli Vercellone, ''Leopardi, Paolina'', in «Dizionario Biografico degli Italiani», LXIV, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana 2003.
* ''Paolina Leopardi''. Atti del Convegno di studi (Recanati, 24-26 maggio 2001), a cura di Elisabetta Benucci, Pisa, Edizioni ETS, 2004, pp. 362.
* Elisabetta Benucci, ''Tra le letture francesi e il viaggio immaginario (con in appendice il testo di Paolina Leopardi, Mozart)'', in ''Paolina Leopardi''. Atti del Convegno di studi (Recanati, 24-26 maggio 2001), a cura di E. Benucci, Pisa, Edizioni ETS, 2004, pp. 181-216.
* Raffaele Urraro, ''Giacomo Leopardi. Le donne, gli amori'', Firenze, Olschki, 2008 ISBN 978-88-222-5803-8
* Elisabetta Benucci, ''Donne colte dell'Ottocento: la lettura e lo studio per Paolina Leopardi, Caterina Franceschi Ferrucci, Emilia Toscanelli Peruzzi'', in ''Una sfida difficile. Studi sulla lettura nell’Italia dell’Ottocento e del primo Novecento'', a cura di G. Tortorelli, «Bollettino del Museo del Risorgimento», a. LIV, 2009, Bologna, Comune di Bologna, pp. 85-118.
* Alessandro Taverna, ''Il naso di Paolina'', in Paolina Leopardi, ''Mozart'', Il Notes Magico Editore, Padova 2010 ISBN 978-88-88341-24-8
* Sandro Cappelletto. "Paolina Leopardi e Mozart; una passione e uno specchio" in «Tuttolibri», n. 1727, 14 agosto 2010
* Rosèlia Irti, ''Pilla'', Bologna, Cenacchi Editrice, 2011 ISBN 978-88-97333-01-2
* Marco Lanterna, ''Paolina Leopardi'', in «Leggere Donna», n. 155, Ferrara, [[Luciana Tufani]] Editrice, 2012; ora ne ''Il caleidoscopio infelice. Note sulla letteratura di fine libro'', Firenze, Clinamen, 2015 ISBN 9788884102164
* Loretta Marcon, ''Paolina Leopardi. Ritratto e carteggi di una ''sorella'','' Osanna Edizioni, Venosa 2017''.'' ISBN 9788881675326
* Lorenzo Abbate, ''Carteggi leopardiani inediti. Prospero Viani e la famiglia Leopardi'', Eum, Macerata, 2016.
*Loretta Marcon, ''Un marito per Paolina Leopardi e il sogno di Roma'', in AA.VV. ''Infinito Leopardi'', Media Leaner, Pagani (SA) 2017, vol. 2, pp. 29-55.
* Paolina Leopardi, ''Lettere (1822-1869)'', a cura e con un saggio introduttivo di Elisabetta Benucci, Sesto Fiorentino (Fi), apice libri, 2018, 550 pp. + illustrazioni (contiene: ''Una vita attraverso le lettere'' di E. Benucci, pp. 7-32; ''Biografia di Paolina Leopardi'', pp. 33-78; ''LETTERE con annotazioni'', pp. 83-504; ''Repertorio dei destinatari'', pp. 505-516; ''Riferimenti bibliografici'', pp. 517-523; ''Indice delle lettere'', pp. 525-528; ''Indice dei destinatari'', p. 529; ''Indice dei nomi'', pp. 531-544).
*Loretta Marcon, ''Viaggi immaginari e peregrinazioni reali nel carteggio di Giacomo e Paolina Leopardi,'' in ''Natura, società e letteratura'', Atti del XXII Congresso dell'ADI -Associazione degli Italianisti (Bologna, 13-15 settembre 2018), a cura di A. Campana e F. Giunta, Roma, Adi editore, 2020.
* Paolina Leopardi, ''Mozart'', a cura e con un saggio introduttivo di Elisabetta Benucci, Venosa, Edizioni Osanna, 2018, pp. 110.
* Elisabetta Benucci, ''Paolina e Mozart'', ivi, pp. 1-33.
* Loretta Marcon, ''Paolina Leopardi o la dimora nell'ombra'', Cleup, Padova, 2018. ISBN 9788867878840
* Loretta Marcon, ''Paolina Leopardi e le'' cose di casa. ''La Causa civile, lettere e documenti inediti'', Guida, Napoli, 2019. ISBN 9788868665081
* ''Paolina e Giacomo Leopardi a Pisa'', a cura di E. Benucci e A. Panajia, Pisa, ETS, 2019.
* Elisabetta Benucci, ''Paolina a Pisa'', ivi, pp. 17-38.
* Alessandro Panajia, ''...le usarono riverenza straordinaria...Il coté e i luoghi pisani frequentati da Paolina Leopardi'', ivi, pp. 39-58.
*Loretta Marcon, ''L’infinito chiuso di Paolina Leopardi,'' in «Potentia» Archivi di Porto Recanati e dintorni, anno XX, n. 47, Estate 2019. Numero monotematico “I 200 anni dell’Infinito di Leopardi”.
* Giovanni Vigliar, ''Paolina Leopardi e la musica'', ivi, pp. 59-71.
* Elisabetta Benucci, ''Paolina Leopardi. Per i 150 anni dalla morte. Storia e destino di una «sorella»'', in «Nuova Antologia», 2109, 154, vol. 620, fasc. 2290, aprile-giugno, pp. 233-246.
* Anna Maria Trepaoli, ''Cara Contessa. Lettera a Paolina Leopardi'', prefazione di Vanni Leopardi, Perugia, Fabrizio Fabbri Editore, 2019.
*''Lettere di Paolina Leopardi a Teresa Teja dai viaggi in Italia (1859-1869)'', a cura di Lorenzo Abbate e Laura Melosi, introduzione di Gloria Manghetti, Firenze, Leo S. Olschki, 2019.
*Elisabetta Benucci''',''' ''Paolina Leopardi, la sorella dimenticata'', in «Leggere Donna», 2019, n. 185, ottobre-dicembre, pp. 25-26.
*Adriana Chemello, ''Paolina Leopardi: il mettersi al mondo di una donna'', in «Leggendaria», 2020, n. 139, pp. 64-65.
*Elisabetta Benucci, ''La seconda vita della sorella di Giacomo'', in «Leggendaria», 2020, n. 139, p. 66.
*Elisabetta Benucci, ''Vita e letteratura di Paolina Leopardi'', Firenze, Le Lettere, 2020.
*Umberto Dalla Vecchia, ''Gli ultimi anni di Paolina Leopardi. Notizie inedite'', a cura e con un saggio introduttivo di Loretta Marcon, «Letteratura e pensiero», rivista di Scienze umane, anno III, n. 9, Luglio-Settembre 2021, Il Convivio, pp. 5-58.
*Loretta Marcon, ''Paolina Leopardi e l'Abate Giovanni Battista Dalla Vecchia. La riscoperta di un rapporto e di alcune lettere "dimenticate"'' in Umberto Dalla Vecchia'', Gli ultimi anni di Paolina Leopardi.'' Notizie inedite, "Letteratura e Pensiero", rivista di Scienze umane, anno III, n. 9, Luglio-Settembre 2021, Il Convivio, pp. 5-16.
*Loretta Marcon, Paolina Leopardi alle «gentili anime»: confidenze di una vita quasi inutile, «Orizzonti culturali», n. 6, giugno 2022, anno XII.
 
== Voci correlate ==
* [[Giacomo Leopardi]]
* [[Leopardi (famiglia)]]
* [[Pierfrancesco Leopardi]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://books.google.it/books?id=-W7EZQKY8uYC&pg=PA201&lpg=PA201&dq=paolina+leopardi+vita+di+mozart&source=bl&ots=uWHki9MIft&sig=XnflmwROVXg6eOk43-nMMbn4a-E&hl=it&ei=Z_-RTb7KIY-gOpOpiIwB&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=8&ved=0CEgQ6AEwBw#v=onepage&q=paolina%20leopardi%20vita%20di%20mozart&f=false|autore=E. Benucci|titolo=La biblioteca di palazzo Leopardi a Recanati|curatore=G. Tortorelli|opera=Biblioteche nobiliari e circolazione del libro tra Settecento e Ottocento|anno=2001|pp=201-203}}
* {{cita web|url=https://notesmagico.files.wordpress.com/2012/09/copia-di-mozart-leopardi.pdf|autore=M. Lanterna|titolo=Paolina Leopardi|pubblicazione=Leggere Donna|numero=n.155|pp=23-25|formato=pdf|data=settembre 2012}}
* {{cita web|url=http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-e503df36-560c-422a-bd83-75d5b8ed430d-tg1.html|data=18 dicembre 2018|titolo=I fratelli di Leopardi (Elisabetta Benucci)|editore=TG1|sito=rai.it}}
 
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