Pulo di Molfetta: differenze tra le versioni

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{{Grotta
[[Immagine:Molfetta - insediamenti rupestri presso il pulo.JPG|thumb|300px||L'ampio [[anfiteatro]] naturale del '''Pulo di Molfetta''', con elementi di archeologia industriale sul fondo e su un fianco della dolina.]]
|nomegrotta = Pulo di Molfetta
Il '''Pulo di [[Molfetta]]''' è una caratteristica ''[[dolina|dolina da crollo]]'' di origine [[carsismo|carsica]] che si trova a circa 1,5 km dal centro della città di [[Molfetta]], in direzione sud-ovest, creatasi per il cedimento della volta di una o più grotte sprofondate in tempi geologici lontani.<br/>
|altrinomi =
Tale processo è tuttora "in fieri" ed è per questo da quando il sito è stato riaperto al pubblico é espressamente vietato non solo entrare nelle grotte, ma anche accostarsi alle pareti (dalle quali il rischio di caduta pietre è sempre presente, anche per la semplice azione meccanica dei rami mossi dal vento o per l'accidentale passaggio di piccoli animali, anche semplicemente di una lucertola!). Solo la grotta n.1 (delle 18 accatastate nel vecchio catasto) è stata messa in sicurezza ed é visitabile con la sua tomba recentemente arricchita del calco dei ritrovamenti ossei in essa reperiti durante i più recenti scavi archeologici.
|immagine = Molfetta - insediamenti rupestri presso il pulo.JPG
[[Immagine:Molfetta|didascalia -= insediamenti rupestri presso il pulo.JPG|thumb|300px||L'ampio [[anfiteatro]] naturale del '''Pulo di Molfetta''', con elementi di archeologia industriale sul fondo e su un fianco della dolina.]]
|sigla_paese = ITA
|sigla_paese_2 =
|div amm 1 = Puglia
|div amm 2 = Bari
|div amm 3 = Molfetta
|altezza =
|profondità = 30 m
|data apertura = 2009
|latitudine_d = 41.194639
|longitudine_d = 16.575690
}}
 
Il '''Pulo di [[Molfetta]]''' è una caratteristica ''[[dolina carsica|dolina da crollo]]'' di origine [[carsismo|carsica]] che si trova a circa {{m|1,5 |ul=km}} dal centro della città di [[Molfetta]], in direzione sud-ovest, creatasi per il cedimento della volta e dei setti divisori di una o più grotte sprofondatee incunicoli formatisi a partire da tempi geologici lontani e facenti parte di un sistema carsico complesso costituito dalla confluenza e intersezione di più pozzi carsici originatisi proprio in quel luogo da una serie di coincidenze di tipo geologico.<br/>
 
Tale processo è tuttora "in fieri" ed èdivenire; per questo, dalla fine di novembre 2008, cioè da quando il sito è stato riaperto al pubblico, éè espressamente vietato non solo entrare nelle grotte, ma anche accostarsi alle pareti. (dalle quali ilIl rischio di caduta di massi di dimensioni ragguardevoli o di piccole pietre - che a causa del salto di circa 30 metri possono essere comunque estremamente pericolose - è sempre presente,. ancheIl perdistacco ladi materiale può essere causato dalla semplicesola azione meccanica dei rami mossi dal vento o per l'accidentaledal passaggio di piccoli animali,. ancheAnche semplicemente disolo una lucertola!) può smuovere materiale e causare un potenziale pericolo. Solo la grotta n. 1 (delle 1814 accatastate nel vecchio catasto delle grotte) è stata messa in sicurezza ed éè visitabile. conContiene la suauna tomba recentemente arricchita nell'ottobre del 2009 del calco dei ritrovamenti ossei in essa reperiti durante gli scavi archeologici guidati dalla dott.ssa Francesca Radina, della Soprintendenza per i piùBeni recentiArcheologici scavidella archeologiciPuglia, condotti tra il 1995 e il 2003.
== Cenni sulla storia e sulle dinamiche di formazione ==
Dal punto di vista amministrativo la dolina è di proprietà della [[Provincia di Bari]].
 
== Etimologia ==
Questa grande voragine si apre, improvvisamente, tra i campi coltivati, nel [[calcare|suolo calcareo]] con le pareti (praticamente verticali sulla quasi totalità del perimetro) che mostrano con grande evidenza le ordinate giaciture delle [[rocce sedimentarie|stratificazioni geologiche]] sovrappostesi durante il lunghissimo processo di deposizione e successiva [[rocce sedimentarie|diagenizzazione]] dei sedimenti che originarono la formazione del basamento calcareo, risalente al Cretaceo inferiore, che costituisce l'ossatura strutturale della [[Puglia]]. Tale processo di formazione viene concordemente datato dai geologi tra i 250 milioni ed i 60 milioni di anni fa.<br/> Nelle pareti a strapiombo si aprono gli spechi di innumerevoli grotte, molte delle quali disposte su diversi livelli, cioè intercomunicanti anche in senso verticale, tutte censite e catalogate con rigore scientifico nel corso degli studi che, a varie riprese, hanno interessato questo sito sin dal [[XVIII secolo]]<ref>Natura, Archeologia e Storia del Pulo di Molfetta - a cura di Francesca Radina, Mario ADDA editore, 2007.</ref>.<br/> Una di queste è la cosiddetta "'''grotta del Pilastro'''", che si sviluppa su tre livelli e presenta in quello superiore un pilastro calcareo, ultimo residuo di un setto che in passato divideva in due la cavità, che presenta un restringimento di sezione in basso, lì dove le acque che si incanalano al di sotto del piano campagna in occasione degli eventi meteorici più importanti operano la loro azione di erosione e di ''scalzamento al piede'' delle sponde dell'alveo. Quando la sezione minore del pilastro non sarà più in grado di sostenere il peso delle rocce sovrastanti, esso collasserà e si verificherà un crollo che coinvolgerà gran parte di quella parete ed avrà come risultato un ampliamento del perimetro superiore della dolina.
L'origine del toponimo ''Pulo'' è ignota. Il termine è attestato già dal [[Seicento]], in quanto [[Domenico Santoro (giurista)|Domenico Santoro]], pur riferendosi al [[Pulo di Altamura]], nel 1688 scrisse "luogo detto dalli cittadini lo Pulo".<ref name="storie_inedite_p47">{{Cita |storie-inedite |p. 47}}.</ref>
 
== Storia della ricerca scientifica sul Pulo di Molfetta ==
Quello appena descritto è il processo di formazione che ha portato alla conformazione attuale e non si arresterà mai finchè la [[Terra]] esisterà.
Il noto naturalista molfettese [[Giuseppe Maria Giovene]] comprese che la dolina era dovuto all'azione erosiva dell'acqua. Inoltre, come mostrato da documenti antichissimi (già antichi ai tempi di Giovene), il nome originario del Pulo di Molfetta era ''gurgio S. Leonardi''. L'aver utilizzato la parola "gurgio" o "gurio", analogamente ad altri guri della Murgia, come ad esempio [[gurio Lamanna]], ha portato a ritenere che gli antichi forse avevano intuito la vera origine della dolina.<ref>{{Cita|elogio-storico|pag. VIII, nota 6}}.</ref> Come ha fatto notare [[Carmelo Colamonico]], la parola "gurio" nelle Murge indica "le voragini a fondo pianeggiante" dove si raccolgono le acque di un grande bacino idrografico.<ref name=col-guriolam-1917_p19>{{Cita |col-guriolam-1917 |pagina 19}}.</ref>
 
== Formazione ==
Questa grande voragine si apre, improvvisamente, tra i campi coltivati, nel [[calcare|suolo calcareo]] con le pareti (praticamente verticali sulla quasi totalità del perimetro) che mostrano con grande evidenza le ordinate giaciture delle [[rocce sedimentarie|stratificazioni geologiche]] sovrappostesi durante il lunghissimo processo di deposizione e successiva [[rocce sedimentarie|diagenizzazione]] dei sedimenti che originarono la formazione del basamento calcareo, risalente al Cretaceo inferiore, che costituisce in massima parte l'ossatura strutturale della [[Puglia]]. Tale processo di formazione viene concordemente datato dai geologi tra i 250 milioni ede i 60 milioni di anni fa.<br /> Nelle pareti a strapiombo si aprono gli spechi di innumerevoli grotte, molte delle quali disposte su diversi livelli, cioèe intercomunicanti anche in senso verticale,. Sono state tutte censite e catalogate con rigore scientifico nel corso degli studi che, a varie riprese, hanno interessato questo sito sin dal [[XVIII secolo]]<ref>Natura, Archeologia e Storia del Pulo di Molfetta - a cura di Francesca Radina, [[Mario ADDAAdda editoreEditore]], 2007.</ref>.<br /> Una di queste è la cosiddetta "'''grotta del Pilastro'''", che si sviluppa su tre livelli e presenta in quello superiore un pilastro calcareo, ultimo residuo di un setto che in passato divideva in due la cavità, e che presenta un restringimento di sezione in basso, lì dove le acque che si incanalano al di sotto del piano campagna in occasione degli eventi meteorici più importanti operano la loro azione di erosione e di ''scalzamento al piede'' delle sponde dell'alveo ipogeo. Quando la sezione minore del pilastro non sarà più in grado di sostenere il peso delle rocce sovrastanti, esso collasserà e si verificherà un crollo che coinvolgerà gran parte - soprattutto quella superiore - di quella parete ede avrà come risultato un ampliamento del perimetro superiore del ciglio della dolina. Tanti crolli di questo tipo, successivi nel tempo, hanno portato alla conformazione attuale del sito.
 
== Il Pulo tra preistoria e storia ==
Nel [[Neolitico]] medio ed inferiore ([[VI secolo|VI]] - [[VIII secolo|VIII sec.]] [[a.C.]]) il Pulo di Molfetta era frequentato dalle comunità che vivevano nei pressi della dolina, in villaggi all'aperto ed in piano (non in grotta, come erroneamente taluni credono), come si evince dai numerosi resti rinvenuti nei dintorni, soprattutto nel ''fondo Azzollini'' e nel non lontano fondo ''Spadavecchia'' (dai cognomi dei proprietari all'epoca dei primi scavi) dove nel 1900 avvennero le prime interessanti scoperte archeologiche. Poichè qui la si è trovata per la prima volta in Puglia, tale tipologia di reperti ceramici fu denominata ''ceramica "Tipo Molfetta"'', anche se rinvenuti in siti diversi, ma omologhi lungo le coste e nell'immediato entroterra pugliesi.<br/>
AncoraNel degna[[Neolitico]] medio e inferiore (V - IV millennio a.C.) il Pulo di Molfetta era frequentato dalle comunità che vivevano nei pressi della dolina (allora molto più piccola della cavità attuale e decisamente in formazione), essendosi organizzati in villaggi all'aperto e in piano (non in grotta, come erroneamente taluni credono), come si evince dai numerosi resti rinvenuti nei dintorni, soprattutto nel ''fondo Azzollini'' e nel non lontano fondo ''Spadavecchia'' (dai cognomi dei proprietari all'epoca dei primi scavi) dove nel 1900 avvennero, a cura del [[Maximilian Mayer|Mayer]], soprintendente in carica ai Beni Archeologici di Bari, le prime interessanti scoperte archeologiche. Poiché la si è trovata qui per la prima volta, tale tipologia di reperti ceramici fu denominata ''ceramica "Tipo Molfetta"'', mentre poi ne sono stati rinvenuti simili in siti diversi, ma omologhi, lungo le fasce costiere e nell'immediato entroterra pugliesi.<br />Degna di nota è la presenza, sul ciglio a W-SW della dolina, dell'ex convento dei [[Cappuccini]], oggi di proprietà privata, lì edificato nel 1536 da Giacomo Paniscotti e che fu attivo fino al 1574, circa, quando i monaci si trasferirono nel nuovo convento, di dimensioni maggiori, più prossimo al centro cittadino (che allora era ancora circoscritto all'interno della cinta muraria della "città vecchia", nell'''Isola di S. Andrea''). Tale circostanza fece sì che l'edificio sorto nei pressi della voragine carsica, ormai abbandonato dai religiosi, a causa della sufficiente distanza che lo separava dal centro abitato, venisse adibito alla funzione di ''[[Lazzaretto]]'', per l'accoglienza, cioè, dei malati di morbi infettivi e contagiosi quali [[peste]], [[colera]], [[lebbra]], che nelle epoche passate periodicamente infestavano le aree urbane.<br />Infine, verso il termine del XVIII secolo, nel 1784 sul fondo del Pulo fu autorizzata dal [[BorboniBorbone di Napoli|governo borbonico]] una ''[[nitriera]]'', cioè una vera e propria fabbrica - i cui resti sono stati oggetto di ununa campagna di scavi e relativo restauro terminato nel 2003 - in cui veniva prodotta [[polvere da sparo]] a partire dal [[salnitro]], sale (nitrato di Potassio) contenente [[azoto]] (N) e [[potassio]] (K), riconosciuto tra i sedimenti del sito dall'abate Fortis, studioso padovano che trovavasi in Puglia perché diretto a [[Brindisi]] e che fu chiamato a dare il suo parere dal fratello del noto [[canonico]] [[Giuseppe Maria Giovene]], grande studioso [[naturalista]], molto attivo in quei tempi di grande influenza del [[Positivismo]] e che ha lasciato alla città di Molfetta i primi reperti di natura archeologica rinvenuti in dolina e nei suoi dintorni e ora esposti nel rinnovato [[Museo Diocesano]] cittadino.
 
In seguito al disastroso terremoto del [[23 novembre]] [[1980]], noto come il [[terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto dell'Irpinia]], i cui effetti si fecero sentire in maniera pesante anche a tanti chilometri di distanza, nellein alcune grotte chei cui accessi si protendono dalle pareti del Pulo si verificarono numerosi crolli e cedimenti strutturali che ne minarono l'assetto statico tanto da determinarne la chiusura al pubblico. Inoltre una frana ostruì l'ingresso di alcune cavità che in precedenza erano accessibili. In seguito a tali fatti si ebbe l'intervento da parte degli Enti competenti al fine della messa in sicurezza del sito e del suo recupero funzionale alla fruizione da parte del pubblico, finalmente ripartita in data 30 novembre [[2008]].
 
== Caratteristiche dimensionali e geo-morfologiche ==
La sua forma è subcircolare, con diametro variabile da un massimo di circa 180 [[m]] a un minimo intorno ai 170140 m). La profondità massima del pianoro che si apre sul fondo è di circa 30 m dal ciglio superiore. La relativa vicinanza alla costa (poco meno di un chilometro, in linea d'aria) fa sì che il livello della falda acquifera sottostante si attesti a non oltre 10 m al di sotto del piano di sedime attuale, come verificato da recenti studi effettuati nel corso del restauro e recupero funzionale adda operaparte dell'Amministrazione Provinciale e raccolti nel testo pubblicato nel [[2007]] a cura della dott.ssa Francesca Radina, a documentazione del lavoro svolto, riportato nelle ''note'' a seguire.
 
Esso è il più piccolo dei tre più noti "'''''puli'''''" <ref>Oltre al '''Pulo di Molfetta''' sono largamentepiuttosto noticonosciuti anche il '''[[Pulo di Altamura]]''' ede il '''Pulicchio''' di Gravina. Questi ultimi, d'altra parte, si trovano sullain zonaprossimità dello spartiacque murgiano, su due dei terrazzi marini più altaelevati delledella Murge[[Murgia]]. Il Pulicchio si trova lungo la [[strada provinciale]] [[Corato]]-[[Altamura]], nei pressi dell'intersezione con la "bretella" che la collega alla S.P. [[Ruvo di Puglia|Ruvo]]-Altamura , e dà il nome alla foresta demaniale [[PulicchijePulicchje]], un impianto di conifere facente parte del programma di rimboschimento che il [[Forestale|Corpo forestale dello Stato]] ha portato avanti nell'area murgiana, a partire dagli [[Anni 1950|anni cinquanta]], nelle aree murgiane in cui più importanti erano i processi erosivi in atto. Nella perimetrazione che delimita il [[Parco Nazionale dell'Alta Murgia]] esistono diversi altri [[inghiottitoioInghiottitoio|inghiottitoi]] che prendono il nome di "pulo", quale quello cosiddetto ''della cavallerizza'', nel territorio di [[Ruvo di Puglia]], il Pulo di Toritto e quello cosiddetto ''di Lamalunga'', località nei pressi di Altamura, caratterizzata dalla presenza di un sistema carsico di pozzi e cunicoli ingrottati con svariate ramificazioni e budelli, in unauno grottadei delquali qualenel complesso[[1996]] è avvenuto il ritrovamento dei resti ossei fossilizzati del famoso [[Uomo di Altamura]], detto, amichevolmente, ''Ciccillo''.<br Potrebbe/>Potrebbero aggiungersi all'elenco il ''Gurgo di [[Andria]]'' e quello di Molfetta, doline che, malgrado il diverso nome, èsono unaforme formaaventi dellala stessa origine.</ref> più noti della [[provincia di Bari]], ma non per questo meno interessante. Inoltre è la dolina di questo tipo più prossima alla costa, per cui la si può considerare la più giovane, riferendosi ai tempi geologici.<br />
Le pareti sono costituite da [[calcari]] organogeni del [[Cretacico|cretaceo]] inferiore della serie del cosiddetto [[Calcare di Bari]], mentre sul fondo della dolina lai rocciablocchi calcarearocciosi residualeresiduali dei crolli èsono ricopertaricoperti da più o meno spessi strati di materiale detritico edi pezzatura minore, di natura sia [[alluvionale]] sia colluviale (che ne occultano la naturale via di allontanamento delle [[acque meteoriche]], generalmente costituita da un inghiottitoio) accumulatosi non solo nel corso delle [[ere geologiche]], ma anche adda operaparte della intensa opera estrattiva della "''nitriera''" asoprattutto cavallo deglinegli ultimi anni del [[XVIII secolo]] ede il primo decennio del [[XIX secolo|XIX]], anche se si puo'può dire che dopo soli sette anni, dal [[1784]] (gennaio) al [[1791]], l'attività estrattiva non sia statarisultata più economicamente remunerativa.
Non si può escludere che l'attività di [[Miniera di superficie|cava]] sia stata estesa anche ad unal versante della dolina, precisamente quello che si presenta con una pendenza più addolcita,degradato rispetto a quella dellealle pareti contigue, quasi tutte strapiombanti. Tale ipotesi deriva da una immagine dei luoghi giuntaci attraverso uno degli "schizzi" dell'illustratore inglese [[Hawkins]] durante la visita svolta nel [[1788]] insieme adcon un suo connazionale ede allolo studioso naturalista tedesco [[Eberhard August Wilhelm von Zimmermann|Zimmermann]], sotto la guida dell'instancabile canonico Giovene.
 
== Le altre valenze di tipo naturalistico ==
Il Pulo di Molfetta non è interessante solo dal punto di vista storico-archeologico e della sua natura geologica, ma anche, e non di minore importanza, per le sue valenze naturalistiche che rendono questo sito, dimensionalmente non molto esteso, importantissimo dal punto di vista della [[biodiversità]] sia faunistica sia botanica.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |titolo=Storie inedite della città di Altamura |nome=Tommaso |cognome=Berloco |anno=1985 |editore=ATA - Associazione Turistica Altamurana Pro Loco |url=https://www.scribd.com/document/371395521/Tommaso-Berloco-Storie-inedite-della-citta-di-Altamura |cid=storie-inedite |urlmorto=sì }}
* {{Cita pubblicazione |titolo=Elogio storico del canonico arciprete Giuseppe Maria Giovene |autore=Andrea Tripaldi |rivista=Memorie di matematica e di fisica della [[Società italiana delle scienze residente in Modena]] |anno=1841 |editore= Tipi della R. D. Camera |città=Modena |volume=22 |url=https://books.google.co.th/books?id=0mmRYNPjNBAC&lpg=PR10&pg=PR1#v=onepage&q&f=false |cid=elogio-storico}}
* {{cita pubblicazione |nome=Carmelo |cognome=Colamonico |titolo=Il bacino carsico di Gurio Lamanna nelle Murge alte |rivista=Mondo sotterraneo |editore=Tipografia Domenico Del Bianco|città=Udine |volume=XIII |numero= |anno=1917 |mese= |pp= |id= |pmid= |url=https://www.scribd.com/document/371395836/Carmelo-Colamonico-Il-bacino-carsico-di-Gurio-Lamanna |lingua= |accesso=14 febbraio 2018 |abstract= |cid=col-guriolam-1917}}
*Angela Rosa Piergiovanni, ''La nitriera borbonica del Pulo di Molfetta. Una storia poco conosciuta''. Il blog della SCI (postato 31 agosto 2016) <nowiki>https://ilblogdellasci.wordpress.com/2016/08/31/la-nitriera-borbonica-del-pulo-di-molfetta-una-storia-poco-conosciuta/</nowiki> <nowiki>http://wp.me/p2TDDv-2Cy</nowiki>
*Michele Maggiore, [http://www.geologipuglia.it/doc/downloads/820-un-geologo-a-spasso-nella-preistoria-dalla-murgia-di-altamura-al-pulo-di-molfetta-geologi-e-territorio-n1-2-3-2006.pdf ''Un geologo a spasso nella preistoria, dalla Murgia di Altamura al Pulo di Molfetta''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130419010220/http://www.geologipuglia.it/doc/downloads/820-un-geologo-a-spasso-nella-preistoria-dalla-murgia-di-altamura-al-pulo-di-molfetta-geologi-e-territorio-n1-2-3-2006.pdf |date=19 aprile 2013 }}, in ''Geologi e Territorio'', n. 1/2/3, 2006.
 
== Voci correlate ==
*[[Museo civico archeologico del Pulo|Museo del Pulo]]
* [[Molfetta]]
* [[Gravina in Puglia]]
* [[Pulo di Altamura]]
* [[Pulicchio di Gravina]]
* [[UomoPulo di Altamura]]
* [[Pulicchio di Toritto]]
* [[Gurio Lamanna]]
* [[Grave Tre Paduli]]
* [[Carsismo]]
* [[Dolina carsica]]
* [[Murgia]]
* [[Grave (carsismo)]]
* [[Speleologia]]
* [[Nitriera]]
* [[Uomo di Altamura]]
* [[Necropoli]]
* [[Preistoria]]
* [[Borbone di Napoli]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [[Catasto]] dell'[[Agenzia del Territorio]] di [[Bari]].
* http://luirig.altervista.org/cpm/albums/fenaroli1/001-micromeria-nervosa.jpg ;
* https://web.archive.org/web/20100416011809/http://luirig.altervista.org/flora/micromeria.htm
 
{{Molfetta}}
== Voci correlate ==
{{Portale|Puglia|Scienze della Terra}}
*[[Pulo di Altamura]]
*[[Carsismo]]
*[[Nitriera]]
*[[Uomo di Altamura]]
*[[Necropoli]]
*[[Preistoria]]
*[[Speleologia]]
*[[Borboni]]
 
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[[Categoria:Carsismo]]
[[Categoria:Grotte della Puglia]]
[[Categoria:Geositi italiani]]
[[Categoria:Molfetta]]