Ta'if: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: Aggiungo: war:Ta’if |
|||
(101 versioni intermedie di 43 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Divisione amministrativa
|Nome = Ta'if
|Nome ufficiale = الطائف
|Panorama = The Mosque in Taif 2010.jpg
|Didascalia =
|Bandiera =
|Stemma =
|Stato = SAU
|Grado amministrativo = 2
|Divisione amm grado 1 = Makka
|Divisione amm grado 2 =
|Divisione amm grado 3 =
|Divisione amm grado 4 =
|Amministratore locale =
|Partito =
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Data soppressione =
|Latitudine decimale =
|Longitudine decimale =
|Latitudine gradi = 21
|Latitudine minuti = 16
|Latitudine secondi =
|Latitudine NS = N
|Longitudine gradi = 40
|Longitudine minuti = 23
|Longitudine secondi =
|Longitudine EW = E
|Altitudine = 1450
|Superficie =
|Note superficie =
|Abitanti = 581967
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 2010
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti =
|Lingue = [[Lingua araba|arabo]]
|Codice postale =
|Prefisso =
|Fuso orario =
|Codice statistico =
|Codice catastale =
|Targa =
|Nome abitanti =
|Patrono =
|Festivo =
|Mappa =
|Didascalia mappa =
|Sito =
}}
'''Ta'if''' ({{Arabo|الطائف|al-Ṭāʾif}}) è una città della [[provincia della Mecca]], in [[Arabia Saudita]], e capitale estiva del regno; sorge a un'altezza di più di 1800 metri s.l.m., sui fianchi della catena montuosa del [[Sarat]] e aveva una popolazione di 521.273 abitanti nel [[2004]]. La città è centro agricolo di una certa importanza e da quasi due millenni vi si coltiva la [[Vitis|vite]] e l'uva detta [[zibibbo]] (dall'[[Lingua araba|arabo]] ''zabīb'', ossia "uva passita") e vi si produce miele.
== Storia ==
=== Storia antica ===
Nel [[VI secolo]] la città di Ṭāʾif era dominata dalla [[tribù]] [[Arabi|araba]] dei [[Banu Thaqif|Banū Thaqīf]], allo stesso modo per cui la più meridionale [[La Mecca|Mecca]] era abitata dalla tribù dei Banū [[Quraysh]].
La città dista poco più d'un centinaio di chilometri a nord ovest da [[La Mecca|Mecca]]<ref name=alislam>{{Cita web |url=https://www.alislam.org/library/zafar/exampler.html |titolo=The Excellent Exemplar - Muhammad<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=4 maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160619062950/http://www.alislam.org/library/zafar/exampler.html |dataarchivio=19 giugno 2016 |urlmorto=no }}</ref>. La città, murata, fu un centro religioso importante in età [[Jāhiliyya|preislamica]], in quanto ospitava il grande masso bianco che rappresentava la divinità femminile di [[Allat|al-Lāt]], nota anche come "la ''rabba'' (Signora) di Ṭāʾif". Il suo clima favorevole consentiva alla cittadina avere una buona produttività agricola, tanto da essere chiamata "il giardino del [[Hijaz|Ḥijāz]]". Si produceva frutta uva [[zibibbo]] (abbondantemente impiegata dai [[La Mecca|meccani]] per addolcire le acque amarognole del pozzo urbano di [[Zemzem]] ma soprattutto per preparare il ''[[Nabidh|nabīdh]]'', bevanda blandamente alcolica assai apprezzata dai suoi abitanti e da tutti i pellegrini che si recavano annualmente a Mecca in occasione del pellegrinaggio panarabo detto ''[[hajj|ḥajj]]''.
Nel corso del cosiddetto [[anno dell'elefante]], la città fu coinvolta negli eventi.<ref>{{Cita web |url=http://www.islamawareness.net/Muhammed/saw.html |titolo=The Prophets of Islam - Muhammad (SAW)<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=20 dicembre 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080104101522/http://www.islamawareness.net/Muhammed/saw.html |dataarchivio=4 gennaio 2008 |urlmorto=no }}</ref>
=== 620 – 632: l'età di Maometto ===
==== 620: il tentativo di lapidazione di Maometto ====
Maometto giunse nella cittadina di Tā'if ed esortò i suoi abitanti ad abbracciare l'Islam, ma essi risposero in modo rude e cominciarono a lanciargli contro sassi, causandogli sanguinose ferite. L'intera visita si esaurì in una sola giornata. Infine egli abbandonò la città e si sedette accanto a una fonte, in uno stato di prostrazione tale da fargli offuscare la vista. L'[[arcangelo Gabriele]] si accostò a Maometto e gli chiese se egli voleva che distruggesse Tā'if facendole crollare addosso le montagne vicine. Al che il Profeta dell'Islam avrebbe dato una risposta negativa dicendo che "forse Allah avrebbe creato dai loro figli quanti avrebbero adorato Lui solo." La cittadina più tardi si convertì all'Islam.
==== 630: la battaglia di Ḥunayn e la conversione della città ====
Dieci anni più tardi, nel 630, la posizione di Maometto era radicalmente mutata. Egli era ora il signore di [[La Mecca|Mecca]] e il padrone di quasi tutto l'Hijāz.<br/>
Nel 630, ebbe luogo la [[battaglia di Hunayn|battaglia di Ḥunayn]], nei pressi della città. Immediatamente dopo si ebbe l'infruttuoso [[Assedio di Ta'if|Assedio di Ṭāʾif]]. La città fu assaltata con [[catapulta|catapulte]] dai [[Banu Daws]], ma gli attacchi vennero respinti. La [[spedizione di Tabuk|spedizione di Tabūk]] del 631 lasciò Ṭāʾif completamente isolata, cosicché membri dei Thaqīf giunsero a Mecca per negoziare la conversione della città all'Islam.<br/>
L'idolo [[Allat|al-Lāt]] fu distrutto dal thaqafita musulmano [[al-Mughira ibn Shu'ba|al-Mughīra]] insieme ad altri simboli della precedente fase pagana della città.
==== ?: esilio di Marwān ====
{{s sezione|storia}}
[[Al-Hakam ibn Abi al-As]] e suo figlio [[Marwan ibn al-Hakam]] furono esiliati da [[Medina]] a Ta'if da [[Maometto]] per bestemmie. Furono perdonati e autorizzati a riguadagnare Medina dal [[califfo]] [[Uthman ibn Affan|‘Uthmān]]. Più tardi Marwān divenne il primo califfo della branca marwanide della dinastia [[Omayyadi|omayyade]].<ref>{{collegamento interrotto|1=http://www.dartabligh.org/books/ebooks/Role_vol1/p |data=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}. 139.asp</ref>
=== 632 – 661: età dei califfi Rāshidūn era ===
{{...|centri abitati}}
=== 661 – 750: età omayyade ===
{{
===
{{...|centri abitati}}
=== 1517 – 1922: impero ottomano ===
{{...|centri abitati}}
==== 1517: resa mamelucca agli ottomani ====
{{s sezione|storia}}
Il 17 luglio [[1517]] lo [[sharīf]] di Mecca capitolò davanti alle superiori forze militari ottomane del [[sultano]] [[Selim I]] ''Yavuz''. Come segno dell'accaduto, egli consegnò le chiavi delle città sante di Mecca e [[Medina]] nelle sue mani. Ṭāʾif cadde pertanto sotto il governo diretto degli Ottomani.
==== 1802 – 1813:
La città continuò ad essere governata da [[Istanbul]] per i successivi tre secoli, fino al [[1802]], quando fu conquistata dalle forze [[Wahhabismo|wahhabite]] provenienti dal [[Najd]], alleate col casato degli Āl Sa‘ūd. Tali forze avanzarono poi per prendere anche Mecca e Medina. Tale perdita non era ammissibile da parte ottomana, visto l'alto significato simbolico (ma anche politico) delle due Città Sante, il cui controllo legittimava il titolo califfale che [[Istanbul]] aveva di fatto preso a rivendicare dopo il [[Trattato di Küçük Kaynarca]]. Il sultano [[Mahmud II]], chiese allora aiuto al suo [[Chedivè]] d'[[Egitto]] [[Mehmet Ali]], che scatenò un attacco in {{unicode|Ḥ|}}ijāz e riconquistò Tā'if nel [[1813]].
====
Nel 1813, il viaggiatore [[Svizzera|svizzero]] e studioso [[orientalista]] [[Johann Ludwig Burckhardt]] visitò Ṭāʾif. Ci ha lasciato una testimonianza diretta della città proprio dopo la sua conquista da parte del [[chedivè]] [[Egitto|egiziano]] [[Mehmet Ali]], dal quale ottenne numerose interviste mentre questi si trovava sul posto. Burckhardt disse che le mura e il fossato intorno alla città erano stati costruiti da ʿUthmān al-Midhayfi. Vi erano tre porte e diverse torri di guardia sulle mura cittadine che, tuttavia, erano non molto robuste, essendo di appena 45 centimetri di spessore. Burckhardt disse che il castello era stato edificato dallo sharīf Ghālib. Notò che la distruzione della città era dipesa strettamente dalla conquista del 1802. Molti edifici erano ancora in rovine mentre egli si trovava colà e la pretesa tomba di [[Al-ʿAbbās ibn ʿAbd al-Muṭṭalib|al-ʿAbbās b. ʿAbd al-Muṭṭalib]] – lo zio del [[Maometto|Profeta]] ed eponimo dei [[califfi]] [[abbasidi]] – era stata seriamente danneggiata. Registrò altresì che la popolazione urbana era ancora in buona parte costituita da [[Banu Thaqif|Thaqīf]], mentre la maggioranza degli stranieri in città era di origine [[india]]na. In termini di commercio, la città era un punto franco per il [[caffè]].
==== 1843: lavori di costruzione nel XIX secolo ====
{{s sezione|storia}}
Il castello e i baraccamenti militari a Tā'if furono ricostruiti dagli [[Ottomani]] nel 1843, una ''Hükümet Konağı'' – sede per attività governative – fu costruita nel 1869, e un ufficio postale fu eretto poco più tardi.
=== 1916 – 1924: la rivolta araba e il controllo hascemita ===
[[File:Taifroad.jpg|thumb|Strada per Ṭāʾif in primo piano. Montagne di Ṭāʾif sullo sfondo]]
Prima dello scoppio della [[rivolta araba]], [[Ahmed Bey]] era stato il comandante delle forze ottomane a Ṭāʾif. Aveva sotto di lui una forza di 3.000 soldati e 10 cannoni da montagna. [[Ghalib Pascià]], il governatore del [[Hijaz]] era anch'egli presente in città. Nel 1916, gli [[hashemiti]] proclamarono a [[La Mecca|Mecca]] a giugno la rivolta araba contro l'[[Impero ottomano]]. In luglio [[Abd Allah I di Giordania|ʿAbd Allāh b. al-Ḥusayn]], il primogenito del capo della rivolta, lo [[Sharīf|sceriffo]] hascemita di Mecca, [[al-Husayn ibn Ali|al-Ḥusayn b. ʿAlī]], fu inviato con 70 uomini a Tā'if. Mentre le sue attività nella regione destavano i sospetti di Ahmed Bey, Ghālib [[Pascià]] era sconcertato per una forza così esigua. ʿAbd Allāh ci costruì in gran segreto il suo esercito, che giunse alla più credibile cifra di 5.000 uomini, con cui tagliò le linee [[telegrafo|telegrafiche]] della città per poi scatenare un attacco. Tutti gli assalti hascemiti alla città furono respinti dall'artiglieria da montagna, e da entrambe le parti ci si dispose per un assedio non semplice. Tuttavia i cannoni hascemiti giunsero, sia pure con una certa lentezza, davanti a Ṭāʾif e infine la città, dopo una breve resistenza, si arrese il 22 settembre. La città divenne così parte dell'auto-proclamato [[regno hascemita del Hijaz]].
=== 1924 – presente: regno dell'Arabia Saudita ===
==== 1924: conquista da parte degli ''Ikhwān'' di ‘Abd al-‘Azīz Āl Sa‘ūd ====
Tā'if tuttavia non rimase a lungo in mano hascemita. Le tensioni fra il re del Hijaz, [[al-Husayn ibn Ali]], e [[Abd al-Aziz dell'Arabia Saudita|‘Abd al-‘Azīz Āl Sa‘ūd]], [[Sultano]] del [[Najd]], esplosero presto in violenta contrapposizione. Malgrado le tensioni avessero conosciuto un momento di calma nel 1919 (quando ancora non era chiaro quale sarebbe stato l'atteggiamento [[Regno Unito|britannico]] nei confronti del [[Vicino Oriente]] [[Arabi|arabo]] liberato), dal settembre 1924, gli ''[[Ikhwan|Ikhwān]]'' (lett. "fratelli"), allora sostenuti dai sauditi, sotto la guida di [[Sultan ibn Bijad]] e [[Khalid ibn Luwayy]] furono pronti a scatenare il loro attacco contro Tā'if. La città si pensava sarebbe stata difesa dal figlio del re, [[Ali del Hijaz|‘Alī]], ma costui fuggì in preda al panico con le sue truppe e molti degli abitanti della città. Trecento di essi furono sterminati dagli ''Ikhwān''.<ref>David Holden, in ''The House of Saud''</ref> Nel 1926 ‘Abd al-‘Azīz Āl Sa‘ūd fu ufficialmente riconosciuto come nuovo re del Hijaz. Tā'if rimase parte del Regno del Hijāz finché ‘Abd al-‘Azīz Āl Sa‘ūd unificò i suoi due regni in un'unica entità, assumendo il nome di [[Arabia Saudita|Regno dell'Arabia Saudita]] nel 1932. Lo stesso morirà proprio a Tā'if il 9 novembre 1953.
==== 1940: modernizzazione sotto i sauditi ====
Tā'if era ancora una piccola città quando i sauditi presero il controllo di essa, tuttavia essi s'imbarcarono in un suo ambizioso progetto di crescita e di modernizzazione. Il primo generatore pubblico di energia dell'Arabia fu messo in opera alla fine degli [[Anni 1940|anni quaranta]].<ref>{{Cita web |url=http://www.saudiaramcoworld.com/issue/198206/foundations-the.pillars.htm |titolo=Saudi Aramco World : Foundations: The Pillars<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=20 dicembre 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120202115900/http://www.saudiaramcoworld.com/issue/198206/foundations-the.pillars.htm |dataarchivio=2 febbraio 2012 |urlmorto=sì }}</ref> A livello di comunicazioni stradali nel 1965 il re [[Faysal dell'Arabia Saudita|Fay{{unicode|ṣ|}}al b. ‘Abd al-‘Azīz Āl Sa‘ūd]] inaugurò l'autostrada lunga circa 95 km che unisce [[La Mecca|Mecca]] a Tā'if,<ref>{{Cita web |url=http://www.saudiaramcoworld.com/issue/196603/masterpieces.by.the.million.htm |titolo=Saudi Aramco World : Masterpieces By The Million<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=20 dicembre 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120202110445/http://www.saudiaramcoworld.com/issue/196603/masterpieces.by.the.million.htm |dataarchivio=2 febbraio 2012 |urlmorto=sì }}</ref> e nel 1974 furono avviati i lavori per la superstrada di 700 km. Tā'if-[[Abha]]-[[Jizan]].<ref>{{Cita web |url=http://www.saudiaramcoworld.com/issue/197403/made.in-saudi.arabia.htm |titolo=Saudi Aramco World : Made In: Saudi Arabia<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=20 dicembre 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120202120740/http://www.saudiaramcoworld.com/issue/197403/made.in-saudi.arabia.htm |dataarchivio=2 febbraio 2012 |urlmorto=sì }}</ref> Dalla [[guerra del Golfo]] del 1991, Tā'if è diventata una città moderna in termini di comunicazioni, tanto da essere prescelta come sede del ''network'' [[Radio (mass media)|radio]]-[[televisione|televisivo]] del [[Rendon Group]] che irradiava le notizie relative al [[Kuwait]] durante l'occupazione del Kuwait da parte dell'[[Iraq]].
==== Monumenti e luoghi d'interesse ====
[[File:Christian Bypass.jpg|right|300px]]
Parco al-Rudaf: situato a sud di Tā'if è un ampio parco naturale in cui gli alberi sorgono fra rocce [[granito|granitiche]]. In esso trova ospitalità anche un piccolo [[zoo]].
Wadi Mitna:
Al-Shafa:
Forte turco:
[[Stadio Città dello sport Re Fahd]]: stadio di calcio della città.
Guidando verso [[Gedda (Arabia Saudita)|Gedda]] da Ta'if, i non musulmani dovranno essere in possesso di un lasciapassare per cristiani e girare attorno al territorio ''haram'' (sacro, inviolabile) di Mecca. Questo farà loro allungare il tragitto di più di 100 km.
== Note ==
<References/>
== Bibliografia ==
* {{en}} [[Hugh N. Kennedy|Hugh Kennedy]], ''The Prophet and the Age of the Caliphates'', Londra-New York, Longman, 1986
* {{en}} [[Martin Lings]], ''Muhammad: his life based on the earliest sources''
* {{en}} John Lewis Burckhardt (Johann Ludwig Burckhardt), ''Travels in Arabia''; [https://www.gutenberg.org/etext/9457 versione online] disponibile presso [[Project Gutenberg]]
* {{tr}} Pars Tuğlacı, ''Osmanlı Şehirleri''
* {{en}} Michael Asher, ''Lawrence: The Uncrowned King of Arabia''
* {{en}} [[David Holden]] and Richard Jones, ''The House of Saud''
== Voci correlate ==
* [[Banu Thaqif]]
* [[Banu Jadhima]]
* [[Utaybah]]
* [[Accordi di Ta'if]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Asia}}
[[Categoria:Ta'if| *]]
[[Categoria:Città dell'antica Arabia]]
|