Pietro Tacca: differenze tra le versioni
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{{Bio 
|Nome = Pietro 
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|AnnoNascita = 1577 
|LuogoMorte = Firenze 
|GiornoMeseMorte =  
|AnnoMorte = 1640 
|Attività = scultore▼ 
|Epoca = 1600 
▲|Attività = scultore 
|Nazionalità = italiano 
|PostNazionalità = , il maggior rappresentante in Toscana del gusto [[barocco]] 
}} Accademico dell'[[Accademia delle arti del disegno]] di Firenze. 
== Biografia == 
A soli quindici anni entrò nella bottega del [[Giambologna]] ([[1592]]), lo scultore più importante dell'epoca a Firenze, del quale divenne il primo aiutante dopo la partenza di [[Pietro Francavilla]] per [[Parigi]] nel [[1601]]. Alla morte del maestro ([[1608]]), ebbe in usufrutto lo studio e l'abitazione in borgo Pinti e solo un anno dopo prese il suo posto come scultore granducale. 
Dopo aver portato  
Tra il [[1623]] e il [[1626]] eseguì quello che viene considerato il suo capolavoro, i ''[[Monumento dei Quattro mori|Quattro mori]]'' incatenati alla base del monumento a [[Ferdinando I de' Medici]] nella piazzetta della darsena a [[Livorno]]. Le statue rappresentano i pirati saraceni fatti prigionieri dall'Ordine di Santo Stefano, creato dal padre di Ferdinando, [[Cosimo I]]. Si dice che lo scultore avesse scelto come modelli alcuni schiavi prigionieri delle galere che attraccavano nel vicino porto di Livorno. Le accentuate torsioni (mutuate dallo stile di Giambologna) e le smorfie di dolore ben rappresentano la condizione di prigionia dei soggetti, che si sublima in un insieme di grande realismo ed eleganza. 
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Sempre per Firenze, copiando un marmo ellenistico oggi conservato agli [[Uffizi]], realizzò la celebre [[Fontana del Porcellino]] ([[1630]]) che andò a decorare la recentemente costruita [[Loggia del Mercato Nuovo]]. La scultura è attualmente sostituita da una copia. Tra il [[1626]] e il [[1642]] realizzò le statue dei granduchi [[Ferdinando I de' Medici|Ferdinando I]] e [[Cosimo II de' Medici|Cosimo II]] per i rispettivi cenotafi nelle [[Cappelle Medicee]]. 
Ormai famosissimo per le sue opere in bronzo, realizzò numerosi bronzetti e una serie di Crocifissi per varie chiese, ai quali collaborò anche il figlio [[Ferdinando Tacca|Ferdinando]], anch'egli votato alla carriera di scultore. 
La sua ultima e travagliata impresa fu il grandioso  
Morì nel [[1640]], poco dopo che la statua di Filippo IV (dall'Ottocento in plaza de Oriente) era stata imbarcata per Madrid, e fu sepolto nella [[basilica della Santissima Annunziata]]. 
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== Altre immagini == 
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Image:Livorno, Monumento dei quattro mori a Ferdinando II (1626) - Foto Giovanni Dall'Orto, 13-4-2006 12.jpg|Monumento dei Quattro Mori, [[Livorno]]. 
Image:Porcellino di pietro tacca, originale 02.JPG|Fontana del Porcellino, [[Museo Bardini]], [[Firenze]]. 
Image: 
</gallery> 
==Bibliografia== 
* [[Filippo Baldinucci]], ''Notizie de'Professori del Disegno da Cimabue in qua'', Firenze, 1681. 
* P. Torriti, ''Pietro Tacca da Carrara'', Genova, 1975. 
* F. Falletti (a cura di), ''Pietro Tacca, Carrara, la Toscana, le grandi corti europee'', Catalogo della mostra (Carrara 5 maggio - 19 agosto 2007), Firenze, 2007. 
==Voci correlate== 
*[[Seicento fiorentino]] 
== Altri progetti == 
{{interprogetto 
== Collegamenti esterni == 
*{{Collegamenti esterni}} 
*{{cita web |1=http://www.scultura-italiana.com/Biografie/Tacca.htm |2=Fonte: Pietro Tacca su scultura-italian.com |accesso=14 settembre 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050911043641/http://www.scultura-italiana.com/Biografie/Tacca.htm |dataarchivio=11 settembre 2005 |urlmorto=sì }} 
{{Controllo di autorità}} 
{{Portale 
[[Categoria:Artisti di scuola fiorentina|Tacca, Pietro]] 
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