Operazione Cerberus: differenze tra le versioni

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{{conflitto
{{Conflitto
|nomeNome del conflitto = Operazione Cerberus
|Parte_di = della [[battaglia dell'Atlantico (1939-1945)|battaglia dell'Atlantico]] della [[seconda guerra mondiale]]
|parte_di =[[Seconda guerra mondiale]]
|immagineImmagine = [[File:UnternemenOperation Cerberus-fr.jpg|300px]]svg
|Didascalia = Mappa dell'operazione
|didascalia = Mappa delle operazioni navali nel Canale della Manica
|Tipo = Operazione militare
|dataData =[[ 11 febbraio]] - [[13 febbraio]] [[1942]]
|luogoLuogo = [[Canale dellaLa Manica]]
|casus =
|Casus =
|mutamenti_territoriali =
|Mutamenti_territoriali =
|esitoEsito = Vittoria tattica tedesca
|schieramento1 =[[Immagine:War Ensign of Germany 1938-1945.svg|20px|border|]] [[Kriegsmarine]]
|Schieramento1 = {{DEU 1933-1945}}
|schieramento2 =[[File:Naval Ensign of the United Kingdom.svg|20px|border]] [[Royal Navy]]
|Schieramento2 = {{GBR}}
|comandante1 =[[Immagine:War Ensign of Germany 1938-1945.svg|20px|border|]] [[Otto Ciliax]]
|comandante2Comandante1 = [[File:NavalWar Ensign of the UnitedGermany Kingdom1938-1945.svg|20px|border]] [[BertramOtto RamsayCiliax]]
|schieramento2Comandante2 = [[File:Naval Ensign of the United Kingdom.svg|20px|border]] [[RoyalBertram NavyRamsay]]
|effettivi1 =2 [[nave da battaglia|navi da battaglia]]<br>1 [[incrociatore pesante]]<br>6 [[cacciatorpediniere|cacciatorpedinieri]]<br>14 [[torpediniere]]<br>26 [[S-boote (motosilurante)|motosiluranti]]<br>176 [[bombardieri]]</br>252 caccia
|effettivi2Effettivi1 =6 cacciatorpedinieri2 navi da battaglia<br />31 cacciatorpediniereincrociatore dipesante<br scorta/>6 cacciatorpediniere<br />14 torpediniere<br />3226 motosiluranti<br />176 bombardieri<br />675252 aereicaccia
|Effettivi2 = 6 cacciatorpediniere<br />3 cacciatorpediniere di scorta<br />32 motosiluranti<br />675 aerei
|perdite1 =1 nave da battaglia gravemente danneggiata<br>1 nave da battaglia danneggiata lievemente<br>2 torpediniere leggermente danneggiate</br>17 aerei abbattuti<br>13 morti<br>2 feriti
|perdite2Perdite1 = 1 cacciatorpediniereincrociatore da battaglia gravemente danneggiato<br />421 incrociatore da battaglia danneggiato lievemente<br />2 torpediniere leggermente danneggiate<br />17 aerei abbattuti<br />4013 morti e dispersi<br />212 feriti
|Perdite2 = 1 cacciatorpediniere gravemente danneggiato<br />42 aerei abbattuti<br />40 morti e dispersi<br />21 feriti
|perdite3 =
|noteNote =
}}
{{Template:Battaglia dell'Atlantico (1939-1945)}}
'''Operazione Cerberus''' era il [[nome in codice]] di una un'operazione militare condotta dalla [[Kriegsmarine]] [[Germania|tedesca]] durante la [[Secondaseconda guerra mondiale]], tra l'[[11 febbraio|11]] e il [[13 febbraio]] [[1942]]: una squadra navale tedesca composta dalle [[nave da battaglia|navi da battaglia]] ''[[Scharnhorst (incrociatore da battaglia)|ScharnorstScharnhorst]]'' e ''[[Gneisenau (incrociatorenave da battaglia)|Gneisenau]]'' e dall'[[incrociatore pesante]] ''[[Prinz Eugen (incrociatore)|Prinz Eugen]]'', salpata dal porto [[Francia|francese]] di [[Brest (Francia)|Brest]], attraversò da [[ovest]] ada [[est]] il canale della [[La Manica|Manica]], forzando il blocco [[Regno Unito|britannico]] e rientrando, senza perdite, nei porti della [[Germania nazista|Germania]] settentrionale.<ref>{{cita|Peillard|p. 266}}.</ref>
 
== Antefatti ==
'''Operazione Cerberus''' era il nome in codice di una operazione militare condotta dalla [[Kriegsmarine]] [[Germania|tedesca]] durante la [[Seconda guerra mondiale]], tra l'[[11 febbraio|11]] e il [[13 febbraio]] [[1942]]: una squadra navale tedesca composta dalle [[nave da battaglia|navi da battaglia]] ''[[Scharnhorst (incrociatore da battaglia)|Scharnorst]]'' e ''[[Gneisenau (incrociatore)|Gneisenau]]'' e dall'[[incrociatore pesante]] ''[[Prinz Eugen (incrociatore)|Prinz Eugen]]'', salpata dal porto [[Francia|francese]] di [[Brest (Francia)|Brest]], attraversò da [[ovest]] ad [[est]] il canale della [[La Manica|Manica]], forzando il blocco [[Regno Unito|britannico]] e rientrando, senza perdite, nei porti della Germania settentrionale.
Fin dalla loro occupazione condotta al termine della [[Campagnacampagna di Francia]], i porti francesi sull'[[Oceano Atlantico|Atlantico]] erano serviti da base per le navi della Kriegsmarine, impegnate nella caccia al traffico mercantile diretto in [[Gran Bretagna]]; il porto di [[Brest (Francia)|Brest]], in particolare, era diventato la base per le principali unità di superficie tedesche schierate nel settore: le navi da battaglia ''Scharnhorst'' e, ''Gneisenau'', e l'incrociatore pesante ''Prinz Eugen''. Per questa ragione, quindi, il porto di Brest venne sottoposto a numerosi [[bombardamento|bombardamenti aerei]] ada opera della [[Royal Air Force|RAF]] per tutto il [[1941]]; anche se le navi tedesche non subirono danni di rilievo, la città e il porto subironoriportarono gravi distruzioni<ref name=Sgarlato-49>{{cita|Sgarlato|p. 49}}.</ref>.
 
Il 13 novembre 1941, nel corso di una riunione con gli alti vertici della marina, [[Adolf Hitler]] chiese al comandante della Kriegsmarine, ''[[Grande ammiraglio|Großadmiral]]'' [[Erich Raeder]], di predisporre il ritiro da Brest delle maggiori unità da combattimento di superficie onde sottrarle ai bombardamenti aerei britannici e inviarle nelle acque della [[Norvegia]], dove avrebbero potuto impedire un eventuale piano di invasione architettato dagli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] nonché condurre attacchi contro i "[[convogli artici della seconda guerra mondiale|convogli artici]]" diretti in [[Unione Sovietica]]; il ''[[Führer]]'' ordinò espressamente che le navi tedesche rientrassero in patria per la via più breve, ossia attraversando da ovest a est il canale della Manica. Raeder protestò, in quanto il canale era costantemente pattugliato dai britannici e le sue acque erano ampiamente minate, ma Hitler fu irremovibile: il 12 gennaio 1942, nel corso di una riunione nella "[[Tana del Lupo]]" di [[Kętrzyn|Rastenburg]] tra Hitler e i massimi comandi militari, il piano fu definitivamente approvato dopo che la [[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]] ebbe assicurato un pieno e massiccio supporto all'operazione<ref>{{cita|Da Frè|pp. 346-347}}.</ref>.
==Antefatto==
Fin dalla loro occupazione condotta al termine della [[Campagna di Francia]], i porti francesi sull'[[Oceano Atlantico|Atlantico]] erano serviti da base per le navi della Kriegsmarine, impegnate nella caccia al traffico mercantile diretto in [[Gran Bretagna]]; il porto di [[Brest (Francia)|Brest]], in particolare, era diventato la base per le principali unità di superficie tedesche schierate nel settore: le navi da battaglia ''Scharnhorst'' e ''Gneisenau'', e l'incrociatore pesante ''Prinz Eugen''. Per questa ragione, quindi, il porto di Brest venne sottoposto a numerosi [[bombardamento|bombardamenti aerei]] ad opera della [[Royal Air Force|RAF]] per tutto il [[1941]]; anche se le navi tedesche non subirono danni di rilievo, la città e il porto subirono gravi distruzioni.
 
Per il buon andamento della missione era necessaria l'assoluta segretezza: solo un ristretto numero di ufficiali fu messo al corrente del piano, mentre una mezza dozzina di nomi in codice vennero inventati per coprire quello vero, "Operazione Cerberus". Il piano era molto audace: la squadra tedesca sarebbe salpata di notte, onde percorrere il tratto più lungo possibile con il favore delle tenebre; la parte più difficile del viaggio, l'attraversamento dello [[stretto di Dover]], sarebbe invece avvenuto di giorno, per permettere agli addetti alla contraerea di avere la massima visibilità e di poter così respingere i prevedibili attacchi aerei che i britannici avrebbero subito lanciato. Per garantire protezione alle navi da battaglia, negli aeroporti della Francia settentrionale vennero ammassati più di 400 aerei tedeschi, tra cui quasi 250 [[Aereo da caccia|caccia]] [[Messerschmitt Bf 109]] e [[Focke-Wulf Fw 190]] sotto il comando del [[generale]] [[Adolf Galland]]; sei [[cacciatorpediniere]], cinque [[torpediniera|torpediniere]] e numerose motosiluranti avrebbero fornito protezione ravvicinata. Infine una formazione di [[dragamine]] e [[pattugliatore|pattugliatori]], scortata da nove torpediniere, avrebbe preceduto di due ore la formazione per bonificare il tratto di mare tra [[Le Havre]] e la foce della [[Somme (fiume)|Somme]] e aprire un passaggio sicuro<ref>{{cita|Da Frè|pp. 348-349}}.</ref>.
Nell'[[estate]] del [[1941]], [[Adolf Hitler]] di convinse che gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] stessero preparando un piano di invasione per riconquistare la [[Norvegia]], e ordinò quindi al comandante della Kriegsmarine, [[Großadmiral]] [[Erich Raeder]], di concentrare le principali navi di superficie tedesche nelle acque norvegesi; l'occasione permetteva anche di richiamare in patria la squadra di Brest, mettendola al sicuro dalle incursioni aeree britanniche. Il [[Führer]], tuttavia, ordinò che le navi tedesche rientrassero in patria per la via più breve, ossia attraversando da ovest ad est il canale della [[La Manica|Manica]]. Raeder protestò, in quanto il canale era costantemente pattugliato dai britannici e le sue acque erano ampiamente [[mina navale|minate]], ma Hitler fu irremovibile.
 
Per il buon andamento della missione era necessaria l'assoluta segretezza: solo un ristretto numero di ufficiali venne messo al corrente del piano, mentre una mezza dozzina di nomi in codice vennero inventati per coprire quello vero, ''Operazione Cerberus''. Il piano era molto audace: la squadra tedesca sarebbe salpata di notte, onde percorrere il tratto più lungo possibile con il favore delle tenebre; la parte più difficile del viaggio, l'attraversamento dello [[stretto di Dover]], sarebbe invece avvenuto di giorno, per permettere agli addetti alla [[contraerea]] di avere la massima visibilità e di poter così respingere i prevedibili attacchi aerei che i britannici avrebbero subito lanciato. Per garantire protezione alle navi da battaglia, negli [[aereoporto|aereoporti]] della Francia settentrionale vennero ammassati più di 400 aerei tedeschi, tra cui quasi 250 [[Aereo da caccia|caccia]] [[Messerschmitt Bf 109]] e [[Focke-Wulf Fw 190]] sotto il comando del [[generale]] [[Adolf Galland]], mentre 6 [[cacciatorpediniere]] e numerose motosiluranti avrebbero fornito protezione ravvicinata. Al comando della squadra vennefu posto un esperto ufficiale della Kriegsmarine, il [[Viceammiraglioviceammiraglio]] [[Otto Ciliax]], che scelse la ''Scharnhorst'' come sua [[nave ammiraglia]]. La data stabilita per l'inizio dell'operazione era l'[[11 febbraio]] [[1942]], onde poter sfruttare il [[novilunio]] e le correnti favorevoli che avrebbero permesso di aumentare la velocità delle navi.
 
== L'operazione ==
Alle 21:28 dell'[[11 febbraio]] [[1942]] la squadra tedesca salpavasalpò da Brest alla volta della Germania; la squadra procedevaprocedette in linea di fila, con la ''Scharnhorst'' in testa seguita dalla ''Gneisenau'' e dal ''Prinz Eugen'', mentre i cacciatorpediniere e le motosiluranti si disponevano a protezione sul fianco settentrionale. Come previsto la notte era molto scura, con strati di [[nebbia]] irregolare che salivano dal mare; nonostante il mare mosso, le navi procedevanoprocedettero alla velocità sostenuta di ventisette27 [[nodo (unità di misura)|nodi]]. I britannici non si accorsero che le navi erano salpate: il porto di [[Brest]] era stato chiuso ai civili per tutto il pomeriggio, e ciò impedì che gli agenti britannici e i membri della [[resistenzaResistenza francese]] potessero accorgersi dell'avvio dell'operazione. Le stazioni [[radar]] tedesche posizionate sulla costa disturbarono per tutta la durata dell'operazione i loro equivalenti britannici posti sulla costa meridionale dell'[[Inghilterra]], impedendo loro di individuare con chiarezza le navi di Ciliax. Il disturbo fu applicato con modalità molto ingegnose: con ampio anticipo sull'inizio dell'operazione, i tedeschi iniziarono a trasmettere sulla frequenza del radar inglese a onde corte un segnale che imitava un fenomeno naturale di disturbo, ogni giorno per un tempo più lungo, fino ad arrivare al totale oscuramento della frequenza.
 
All'alba del [[12 febbraio]] [[1942]] le navi tedesche si trovavano già a metà del percorso; come previsto, le condizioni meteo ostacolavano le operazioni aeree, con foschia e nuvole basse. Fu solo nella tarda mattinata che i britannici si accorsero che le navi tedesche erano in mare: alle 10:42 due caccia [[Supermarine Spitfire|Spitfire]], impegnati ada inseguire alcuni caccia tedeschi, avvistarono quasi per caso le navi di Ciliax al largo di [[Le Touquet-Paris-Plage|Le Touquet]]; poco dopo, altri due aerei britannici in perlustrazione avvistarono le navi tedesche e diedero l'allarme. Nonostante i britannici avessero preparato un piano operativo nel caso una simile circostanza si fosse verificata, la loro reazione fu tardiva e frammentaria: solo alle 13:34 fu possibile far alzare in volo i primi stormi di [[bombardiere|bombardieri]], dail inviarecui adattacco attaccarefu icomunque tedeschi.ritardato Ledalle pessime condizioni meteo,meteorologiche<ref comunque,name=Sgarlato-49 ritardarono/><ref l'attacconame=DaFre-349>{{cita|Da degliFrè|p. aerei britannici349}}.</ref>.
 
La prima reazione britannica si ebbe solo verso mezzogiorno: quando le navi tedesche si trovarono a transitare per lo [[stretto di Dover]], le [[Artiglieria costiera|batterie costiere]] schierate intorno a [[Dover]] aprirono il fucofuoco, sparando una trentina di proiettili di grosso calibro ma non colpendocentrando nessuna nave a causa dei banchi di nebbia e della copertura radar insufficiente<ref name=DaFre-349 />. Poco dopo, mentre la squadra stava transitando nel braccio di mare tra [[Ostenda]] e l'angolo sud-estsudorientale dell'Inghilterra, vennei tedeschi furono attaccataattaccati da alcune motosiluranti britanniche;: il fuoco delle navi tedeschenemico impedì loro di avvicinarsi troppo, e, nonostante il lancio di numerosi [[siluro|siluri]], nessuna nave tedesca vennefu colpita. Alle 12:45, sei [[aereosiluranteaerosilurante|aereosilurantiaerosiluranti]] [[Fairey Swordfish]] si avvicinarono per tentare di colpire le navi tedesche;: nonostante la protezione fornita loro da dieci Spitfire, i lenti Swordfish vennerofurono tutti abbattuti dai caccia tedeschi che proteggevano le navi di Ciliax, senza riuscire a mettere a segno alcun colpo<ref name=Faggioni-169>{{cita|Faggioni & Rosselli|p. 169}}.</ref>.
 
Alle 14:30, mentre la squadra tedesca transitava davanti alla costafoce della [[Zelanda (Paesi Bassi)|ZelandaSchelda]], lola ''Scharnhorst'' urtò una mina, riportando danni allo scafo e alle eliche. La nave fu costretta a procedere a velocità ridotta e a staccarsi dal resto della squadra; Ciliax lasciò la nave e si trasferì sul cacciatorpediniere ''Z-29Z29''<ref>{{cita|Da Frè|pp. 349-350}}.</ref>. I britannici proseguirono gli attacchi aerei impiegando i bombardieri leggeri [[Bristol Beaufort]] e medi [[Lockheed Hudson]], ma le condizioni meteoatmosferiche, i caccia tedeschi e il fuoco della contraerea impedirono loro di arrecare danni gravi alle navi tedesche; solamente il pattugliatore ''V1302'' fu affondato, mentreil numerosicacciatorpediniere aerei''Z29'' britannicie vennerole torpediniere ''Jaguar'' e ''T13'' furono leggermente danneggiate, al prezzo di numerosi altri aerei abbattuti. Le uniche navi britanniche presenti nella Manica e pronte per un'azione immediata erano una squadra di sei vecchi cacciatorpedinieri di [[Classe Hunt (cacciatorpediniere)|Classe Hunt]] al comando del Viceammiraglioviceammiraglio [[Bertram RamseyRamsay]]; nonstantenonostante la loro netta inferiorità, vennero subito inviati ada intercettare la squadra tedesca. Alle 15:17 il cacciatorpediniere di testa, il 'l'{{nave|HMS|Campbell''|D60|6}}, avvistò le navi tedesche che procedevano affiancate: tre cacciatorpediniere si lanciarono verso la ''Gneisenau'' e altri tre verso il ''Prinz Eugen''. Le navi britanniche vennerofurono accolte da un intenso fuoco proveniente dalle batterie secondarie delladelle navi principali:; loquella della ''Gneisenau'' colpì per tre volte il cacciatorpediniere ''{{nave|HMS|Worcester''|D96|6}}, distruggendo la sala macchine e riducendolo ada un rottame galleggiante, poi rimorchiato in porto da una nave di salvataggio;. gliGli altri cacciatorpediniere si dileguarono tra i banchi di nebbia, senza essere riusciti a recare danno alle navi tedesche<ref name=Faggioni-169 />.
 
I bombardieri britannici continuarono ad attaccare le navi tedesche per tutto il pomeriggio, ma senza risultati apprezzabili. Alle 19:55, quando il sole stava ormai tramontando, la ''Gneisenau'' urtò una mina al largo delle [[isole Frisone]]: la nave fu costretta a procedere a velocità ridotta, ma i danni furono lievi; poco dopo, lo ''Scharnhorst'', che procedeva separato dal resto della squadra, urtò una seconda mina: dopo tre ore di lavoro i tecnici poterono rimettere in sesto la nave, che proseguì alla velocità di dodici12 nodi verso la Germania<ref>{{cita|Da Frè|p. 350}}.</ref>.
 
== Epilogo ==
Alle 8:35 del [[13 febbraio]] [[1942]] il ''Prinz Eugen'', che aveva perso il contatto con le altre unità della squadra, giunse alla sua meta finale: il porto di [[Brunsbüttel]], alla foce dell'[[Elba (fiume)|Elba]]; poco dopo giunse anche lola ''Gneisenau''. LoLa ''Scharnhorst'', procedendo lentamente, giunse nel porto di [[Wilhelmshaven]] in tarda mattinata, venendo subito messomessa in [[bacino di carenaggio|bacino]] per le necessarie riparazioni<ref name=Sgarlato-49 />.
 
L'operazione si concluse per i tedeschi con un successo: sfuggendo al blocco britannico, tutte le navi tedesche erano riuscite a ritornare in patria. I danni riportati costrinsero però lola ''Gneisenau'' a rimanere in porto per diversi mesi, mentre lola ''Scharnhorst'' poté riprendere il mare solo nel [[gennaio]] [[1943]].
 
==Bibliografia Note ==
<references/>
Stephen G. Hyslop, John Newton e Henry Woodhead, ''Il Terzo Reich - Guerra sul mare'', Hobby & Work, 1993, ISBN 88-7133-047-1
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Da Frè|nome=Giuliano|titolo=La Marina tedesca 1939-1945|editore=Odoya|anno=2013|isbn=978-88-6288-191-3|cid=Da Frè}}
* {{cita libro |autore=Gabriele Faggioni, Alberto Rosselli|titolo=L'epopea dei convogli e la guerra nel Mare del Nord |anno=2010 |editore=Mattioli 1885 |ISBN = 978-88-6261-152-7|cid=Faggioni & Rosselli}}
* {{cita libro|autore =Léonce Peillard |titolo = La Battaglia dell'Atlantico |anno= 1992 |editore = Mondadori|ISBN=88-04-35906-4|cid=Peillard}}
* {{cita pubblicazione|autore=Nico Sgarlato|Le navi da battaglia del Terzo Reich|rivista=War Set|editore=Delta Editrice|anno=ottobre-novembre 2004|numero=4|ISSN=1722-876X|cid=Sgarlato}}
 
== Voci correlate ==
* [[Operazione Donnerkeil]]
* [[Battaglia del Mare di Giava]]
* [[Evacuazione di Tallinn]]
 
== Altri progetti ==
{{Portale|guerra|marina|seconda guerra mondiale}}
{{interprogetto}}
[[Categoria:Battaglie e operazioni nell'Atlantico|Battaglia dell'Atlantico]]
 
== Collegamenti esterni ==
[[bg:Операция Цербер]]
*{{cita web | url = http://www.scharnhorst-class.dk/scharnhorst/history/scharncerberus.html | titolo = Operation "Cerberus" (11 - 13 February 1942) | accesso = 18 marzo 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090220142529/http://www.scharnhorst-class.dk/scharnhorst/history/scharncerberus.html | urlmorto = sì }}
[[de:Unternehmen Cerberus]]
*[https://www.telegraph.co.uk/news/obituaries/military-obituaries/naval-obituaries/6591622/Lieutenant-Commander-Edgar-Lee.html Lieutenant-Commander Edgar Lee] - Daily Telegraph obituary
[[en:Channel Dash]]
*{{cita web|http://www.channeldash.org/|The Channel Dash Association}}
[[ko:켈베로스 작전]]
*[https://web.archive.org/web/20161024123236/http://www.panoramio.com/photo/80474071 2012 Channel Dash War Memorial Dover]
[[he:מבצע קרברוס]]
 
[[hu:Cerberus hadművelet]]
{{Controllo di autorità}}
[[ja:ツェルベルス作戦]]
{{Portale|guerraportale|marina|seconda guerra mondiale}}
[[pl:Operacja Cerberus]]
 
[[ru:Операция «Цербер»]]
[[Categoria:Guerra nel 1942]]
[[sl:Operacija Cerberus]]
[[Categoria:Battaglie e operazioni nell'Atlantico|Battaglia dell'Atlantico]]
[[sr:Операција Керберус 1942]]
[[Categoria:Battaglie navali della seconda guerra mondiale|Cerberus]]
[[Categoria:Battaglie della seconda guerra mondiale che coinvolgono il Regno Unito]]
[[Categoria:Battaglie della seconda guerra mondiale che coinvolgono la Germania]]
[[Categoria:Battaglie navali che coinvolgono la Germania]]