Olona: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
m Bot: numeri di pagina nei template citazione |
||
Riga 1:
{{Nota disambigua|l'omonimo fiume in provincia di Pavia|Olona (meridionale)}}
{{nota disambigua|il tessuto|Tela olona}}
{{Fiume
|
|immagine = Olona a valle del castello di Legnano (2).jpg
|didascalia = Il fiume Olona a valle del [[castello di Legnano]]
|nazione = ITA
|altre_nazioni =
|attraversa = {{IT-LOM}}
|attraversa_2 = {{IT-VA}}<br />{{IT-MI}}<ref name=arpa1/>
|attraversa_3 =
|lunghezza = 71
|note_lunghezza = <ref name=contrattidifiume>{{cita web|url=http://www.contrattidifiume.it/fetcher/media/pubblicazioni/documenti/Rapporto_finale_allegati.pdf|titolo=Regione Lombardia - ARPA - Contratto di fiume Olona Bozzente Lura - Rapporto del primo anno di lavoro|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160306021303/http://www.contrattidifiume.it/fetcher/media/pubblicazioni/documenti/Rapporto_finale_allegati.pdf|dataarchivio=6 marzo 2016}}</ref>
|portata =6.9
|note_portata = a [[Rho]]<ref name="portata">{{cita web|url=http://www.consorziofiumeolona.org/public/allegati/argine_verde_nerviano.pdf|titolo=Sperimentazione di modelli progettuali-tipo per la riqualificazione fluviale: il caso del F. Olona a Nerviano|accesso=11 agosto 2014}}</ref>
|bacino = 911
|note_bacino = <ref name=Bacino>{{cita web|url=http://www.adbpo.it/on-multi/adbpolight/Home/Pianificazione/PianostralcioperlAssettoIdrogeologicoPAI/Pianovigente/Lineegeneralidiassettoidraulicoeidrogeologico/documento5399.html|titolo=Linee generali di assetto idrogeologico e quadro degli interventi - Bacino dell'Olona|editore=adbpo.it|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121203163351/http://www.adbpo.it/on-multi/adbpolight/Home/Pianificazione/PianostralcioperlAssettoIdrogeologicoPAI/Pianovigente/Lineegeneralidiassettoidraulicoeidrogeologico/documento5399.html|dataarchivio=3 dicembre 2012}}</ref><ref name="legambiente">{{cita web|url=http://lombardia.legambiente.it/contenuti/campagne/olona|titolo=Legambiente Lombardia - L'Olona|editore=ita.arpalombardia.it|accesso=11 agosto 2014}}</ref>
|altitudine_sorgente = 548<ref name="cita-Macchione-p19">{{Cita|Macchione|p. 19}}.</ref>
|nasce = alla [[Rasa di Varese]]<ref name="cita-Macchione-p19"/>
|nasce_lat =
|nasce_long =
|affluenti = [[Bevera (affluente dell'Olona)|Bevera]], [[Bozzente]], [[Fredda]], [[Gaggiolo (torrente)|Gaggiolo]], [[Lura (fiume)|Lura]], [[Merlata]], [[Mornaga]], [[Pudiga]], [[Quadronna]], [[Riale delle Selve]], [[Rile]], [[Selvagna]], [[Tenore (torrente)|Tenore]] e [[Vellone]]
|sfocia = a [[Milano]] nel [[Lambro Meridionale]]<ref name=arpa1>{{cita web|url=http://ita.arpalombardia.it/ita/console/files/download/25/3.1_INQUAD_AMB.pdf|titolo=Regione Lombardia - ARPA - Il fiume Olona - Inquadramento ambientale|accesso=11 agosto 2014|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304093629/http://ita.arpalombardia.it/ita/console/files/download/25/3.1_INQUAD_AMB.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
|sfocia_lat =
|sfocia_long =
|mappa = Olona, Olona meridionale, Lambro, Lambro meridionale (open street map).png
}}
L{{'}}'''Olona''' (''Ulona''<ref>{{cita web|url=http://ilpontedelsale.csvrovigo.it/wp-content/uploads/Catalogo-201421.pdf|titolo=Catalogo editoriale 2003-2014|accesso=20 agosto 2014|dataarchivio=17 agosto 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160817185325/http://ilpontedelsale.csvrovigo.it/wp-content/uploads/Catalogo-201421.pdf|urlmorto=sì}}</ref>, ''Urona'' oppure ''Uòna''<ref>''Urona'' e ''Uòna'' sono i due toponimi che si riferiscono al fiume, rispettivamente, in [[dialetto legnanese]] e [[Dialetto bustocco|bustocco]]. Cfr il testo di D'Ilario (1984) a p. 186.</ref> in [[lingua lombarda|lombardo]]) è un [[fiume]] [[italia]]no lungo 71 km<ref name=arpa1/><ref name=contrattidifiume/><ref name=valleolonacarta>{{cita web|url=http://www.valleolona.com/storia/olona/carta.htm|titolo=Valleolona - Il Fiume Olona: Carta d'identità|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304081642/http://www.valleolona.com/storia/olona/carta.htm|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref>, il cui corso si sviluppa interamente in [[Lombardia]].
Il fiume nasce nelle Prealpi sopra Varese a 548 m [[s.l.m.]] in località Fornaci della Riana alla [[Rasa di Varese]] in Val di Brinzio, presso il [[Sacro Monte di Varese]] in un'area oggi parte del [[Parco regionale Campo dei Fiori]]<ref name="cita-Macchione-p19"/><ref name=valleolonastoria>{{cita web|url=http://www.valleolona.com/storia/olona/scheda.htm|titolo=Valleolona - Il Fiume Olona: Storia|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150328190857/http://www.valleolona.com/storia/olona/scheda.htm|dataarchivio=28 marzo 2015}}</ref>. Solcata la [[Valle Olona]] e attraversato l'[[Alto Milanese]], l'Olona giunge a [[Rho]], dove versa parte delle sue acque nel [[Canale Scolmatore di Nord Ovest]]<ref name="legambiente"/>. Passata [[Pero (Italia)|Pero]], il fiume entra a [[Milano]] dove, all'uscita del suo percorso sotterraneo, confluisce nel [[Lambro Meridionale]] in località San Cristoforo ponendo fine al suo corso<ref>{{cita web|url=http://www.comune.milano.it/portale/wps/wcm/jsp/fibm-cdm/FDWL.jsp?cdm_cid=com.ibm.workplace.wcm.api.WCM_Content/Mobilita_Convegno%20Depuratori/e86ce780497922cba91ef9c311613a49/false&cdm_acid=com.ibm.workplace.wcm.api.WCM_Content/Maurizio%20Brown%20e%20Savino%20Colia%20-%200d02098049793c54a9f6f9c311613a49/0d02098049793c54a9f6f9c311613a49/false|titolo=Metropolitana Milanese - Il funzionamento degli impianti di Milano Nosedo e Milano San Rocco|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029200727/http://www.comune.milano.it/portale/wps/wcm/jsp/fibm-cdm/FDWL.jsp?cdm_cid=com.ibm.workplace.wcm.api.WCM_Content%2FMobilita_Convegno%20Depuratori%2Fe86ce780497922cba91ef9c311613a49%2Ffalse&cdm_acid=com.ibm.workplace.wcm.api.WCM_Content%2FMaurizio%20Brown%20e%20Savino%20Colia%20-%200d02098049793c54a9f6f9c311613a49%2F0d02098049793c54a9f6f9c311613a49%2Ffalse|dataarchivio=29 ottobre 2013}}</ref>. Il Lambro Meridionale sfocia poi nel [[Lambro]] a [[Sant'Angelo Lodigiano]]. Lungo il suo percorso, il sistema idrico formato dall'Olona e dal Lambro Meridionale attraversa o lambisce 45 [[Comuni d'Italia|comuni]] ricevendo le acque di 19 [[affluente|affluenti]]<ref name="cita-Macchione-p17">{{Cita|Macchione|p. 17}}.</ref>.
L'Olona è noto per le [[cascate di Valganna|cascate e le grotte di Valganna]] e per essere stato uno dei fiumi più inquinati d'[[Italia]]<ref>{{cita web|url=http://www.consorziofiumeolona.org/dettaglio.asp?id_articolo=374&id_categoria=Rassegna%20stampa|titolo=L'Olona, fiume dell'EXPO, adesso può tornare a vivere|accesso=11 agosto 2014}}</ref>. La valle scavata dal fiume, grazie all'impianto di [[Ruota idraulica|ruote idrauliche]] che sfruttavano la forza motrice originata dall'acqua, è stata una delle culle dell'[[industrializzazione]] italiana<ref>{{Cita|Macchione|pp. 11 e 18}}.</ref>.
Il fiume talvolta è indicato anche come "Olona settentrionale" per l'omonimia con un [[Olona (meridionale)|altro Olona]], che nasce a [[Bornasco]] e che sfocia nel [[Po]] dopo aver attraversato la [[provincia di Pavia]]. Questo secondo Olona, a sua volta, viene designato come "inferiore" o "meridionale"<ref>{{cita web|url=http://www.etvilloresi.it/portal-villoresi/upload/ent3/2/punto2.pdf|titolo=Consorzio villoresi - Canali di competenza del consorzio|accesso=11 agosto 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029200857/http://www.etvilloresi.it/portal-villoresi/upload/ent3/2/punto2.pdf|dataarchivio=29 ottobre 2013|urlmorto=sì}}</ref>. L'omonimia non è di origine imitativa o [[Etimologia|etimologica]], ma è dovuta al fatto che originariamente si trattava di due tronconi dello stesso fiume, deviato dagli [[Civiltà romana|antichi Romani]] nel suo tratto superiore verso Milano per portare acqua al fossato delle [[Mura romane di Milano|mura difensive della città]]<ref name="contrattidifiume-pdf"/>.
== Geografia fisica ==
===
{{vedi anche|Val di Rasa|Valganna (valle)}}
[[
La sorgente principale dell'Olona è in località Fornaci della Riana, alla [[Rasa di Varese]], [[Frazione (geografia)|frazione]] dell'[[Varese|omonimo capoluogo di provincia]], presso il [[Sacro Monte di Varese]], all'interno del [[Parco regionale Campo dei Fiori]]<ref name=valleolonastoria />. Le Fornaci della Riana devono il loro nome ad alcune antiche [[Fornace|fornaci]] per il [[calcare]] che rimasero attive fino al 1972<ref>{{cita web|url=http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=410|titolo=Archeologia industriale in Lombardia - Scheda Nr.410 -Fornaci della Riana|accesso=11 settembre 2014|dataarchivio=11 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140911023047/http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=410|urlmorto=sì}}</ref>.
Oltre che dalla fonte principale, il fiume sgorga anche da altre cinque piccole sorgenti<ref name=valleolonastoria />, due in [[Val di Rasa]] e tre in [[Valganna (valle)|Valganna]]<ref name="cita-Macchione-p19"/>; queste sorgenti danno luogo a due rami che si uniscono a valle di Bregazzana (frazione di Varese)<ref name="cita-Macchione-p19"/>.
Il ramo che nasce a ovest, in Val di Rasa, è quello più importante<ref name="cita-Macchione-p19"/>; le due sorgenti che originano questo corso d'acqua sono situate al passo Varrò (tra il Monte Legnone e il Monte Pizzella) e sul Monte Chiusarella<ref name="cita-Macchione-p19"/>. La sorgente principale, e quella che si trova al passo Varrò, si uniscono a monte dell'abitato della Rasa di Varese, mentre la sorgente che sgorga dal Monte Chiusarella confluisce nell'Olona più a valle<ref name="cita-Macchione-p19"/>. Il ramo della Valganna, che si trova a est e che viene chiamato Margorabbia, nasce invece a sud del [[Monte Martica]]<ref name="cita-Macchione-p19"/>.
Il ramo della Rasa è alimentato da sette piccoli [[affluente|affluenti]] (più precisamente, i torrenti Legnone, Grassi, Boccaccia, Brasché, Pissabò, Valle del Forno e Sesnini), mentre il ramo della Valganna è accresciuto da quattro corsi d'acqua (i torrenti Margorabbia, Valfredda, Valpissavacca e Pedana della Madonna)<ref name="cita-Macchione-p19"/>.
Il ramo della Valganna dà origine anche al laghetto Fonteviva, dedicato alla pesca sportiva<ref>{{cita web|url=http://www.assolaghi.it/associati/schede.php?id_associato=135|titolo=Assolaghi - Federazione nazionale centri di pesca - A.P.S. Fonteviva A.S.D.|accesso=11 agosto 2014}}</ref>, e alle [[cascate di Valganna]], che in inverno, a causa del [[clima]] rigido, sono spesso [[Cascata di ghiaccio|ghiacciate]]. Si trovano nel comune di [[Induno Olona]] e sono vicine alle famose e omonime [[grotta|grotte]]<ref>{{cita web|url=http://www.univa.va.it/varesefocus/vf.nsf/web/9CEA7BE6FBE02F89C1256CFC002DFB2B?OpenDocument|titolo=Varesefocus - Periodico dell'Unione industriali della provincia di Varese - Dove Venere fa ancora il bagno|accesso=11 agosto 2014}}</ref>. Sulle cascate, che sono state create artificialmente all'inizio del XX secolo per migliorare il prelievo dell'acqua, si può ammirare il fenomeno dell'affioramento del [[travertino]]<ref>{{cita web|url=http://www.reti.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Redazionale_P&childpagename=DG_Reti%2FDetail&cid=1213278004547&packedargs=NoSlotForSitePlan%3Dtrue%26menu-to-render%3D1213277022395&pagename=DG_RSSWrapper|titolo=Cascate della Valganna|accesso=18 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924090324/http://www.reti.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Redazionale_P&childpagename=DG_Reti%2FDetail&cid=1213278004547&packedargs=NoSlotForSitePlan%3Dtrue%26menu-to-render%3D1213277022395&pagename=DG_RSSWrapper|dataarchivio=24 settembre 2015}}</ref>.
=== Il percorso ===
{{vedi anche|Valle Olona|Alto Milanese}}
[[File:Gurone, L'Olona fotografato dall'argine nord dei Mulini.jpg|thumb|L'Olona a [[Gurone]], frazione di Malnate]]
Dopo il tratto iniziale, il fiume inizia a percorrere la [[valle Olona|valle omonima]]. Questa valle è stata originata dall'Olona e dal ritiro dei ghiacciai durante l'ultima [[era glaciale]]; si presenta come una valle profondamente incisa con i centri abitati posti sulle colline prospicienti l'[[alveo]] del fiume, i cosiddetti "[[Pianalto|pianalti]]"<ref name="ecomuseo-valle">{{cita web|url=http://it.scribd.com/doc/31084806/Un-Ecomuseo-Per-La-Valle-Olona|titolo=Un ecomuseo per la Valle Olona|accesso=11 agosto 2014}}</ref>. I versanti sono perlopiù ricoperti di boschi, mentre nel fondovalle sono presenti zone coltivate, prati e [[Brughiera|brughiere]]<ref name="ecomuseo-valle"/>. L'affluente principale in [[provincia di Varese]] è la [[Bevera (affluente dell'Olona)|Bevera]]; altri tributari importanti di questo tratto del fiume sono il [[Vellone]], il [[Gaggiolo (torrente)|Gaggiolo]] (chiamato anche Rio Lanza, Ranza, Anza o Clivio), la [[Quadronna]], la [[Selvagna]], il [[Mornaga (torrente)|Mornaga]], il [[Riale delle Selve]] e il [[Tenore (torrente)|Tenore]]<ref>{{cita web|url=http://www.fiumi.com/acque/index.php?id_g=201|titolo=Fiume Olona - Carta d'identità|accesso=11 agosto 2014}}</ref>.
A [[Gorla Minore]] il fiume si dirama nell'[[Olonella]], che si ricongiunge all'alveo principale dopo 1200 m<ref name=valleolonastoria/><ref name="cita-Macchione-p20">{{Cita|Macchione|p. 20}}.</ref>. In questo tratto, nascono molti canali artificiali a servizio dell'agricoltura e delle industrie che si reimmettono nell'Olona prima di [[Castellanza]]<ref name="cita-Macchione-p20"/>. Dopo aver superato Castellanza, il corso d'acqua esce dalla Valle Olona e si dirige verso la [[Val Padana|pianura padana]]. Un tempo esisteva anche un'altra diramazione naturale che era indicata con il nome di Olonella e che attraversava [[Legnano]] passando dietro la [[basilica di San Magno]]. L'isola naturale che era formata dai due rami del fiume era conosciuta come "Braida Arcivescovile"<ref name="D'Ilario p. 40">{{Cita| D'Ilario|p. 40}}.</ref>. Questo ramo legnanese è stato interrato nella prima parte del XX secolo<ref>Cfr. le due topografie di Legnano (datate 1925 e 1938) che sono presenti nel testo di D'Ilario a p. 352 e a p. 353</ref>.
[[File:Olona e naviglio.JPG|thumb|left|La nascita del Lambro Meridionale a Milano: parte delle acque del Naviglio Grande, a sinistra della foto, si uniscono a quelle dell'Olona]]
Dopo aver attraversato [[San Lorenzo (Parabiago)|San Lorenzo]] (frazione di [[Parabiago]]) e [[Nerviano]], il fiume riceve a [[Rho]] i suoi due principali affluenti, il [[Bozzente]] e il [[Lura (fiume)|Lura]]<ref>{{cita web|url=http://ita.arpalombardia.it/ita/console/files/download/25/3.1_INQUAD_AMB.pdf|titolo=Fiume Olona - Inquadramento ambientale - ARPA Lombardia|accesso=11 agosto 2014|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304093629/http://ita.arpalombardia.it/ita/console/files/download/25/3.1_INQUAD_AMB.pdf|urlmorto=sì}}</ref>. A Rho ha origine anche il "deviatore dell'Olona", completato negli anni ottanta del XX secolo, che si immette nel [[Canale Scolmatore di Nord Ovest|Canale Scolmatore di Nord-Ovest]]<ref name="legambiente"/>. Quest'opera è sempre stata fonte di polemiche: da una parte non ha evitato tutte le esondazioni come era stato progettato e, dall'altra, porta acque inquinate verso il [[Ticino (fiume)|Ticino]]<ref>{{cita web|url=http://www.provinciadelticino.it/online/index.php?option=com_content&task=view&id=51&Itemid=74|titolo=Provincia del Ticino - Il canale scolmatore nord-ovest|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140812202637/http://www.provinciadelticino.it/online/index.php?option=com_content&task=view&id=51&Itemid=74|dataarchivio=12 agosto 2014}}</ref>. Nel novembre 2002, in condizioni climatiche particolari<ref>{{cita web|url=http://www.astrogeo.va.it/maggiore/nov2002.htm |titolo=Centro geofisico prealpino - Eventi di piena del Lago Maggiore - Piena ed alluvione del novembre 2002|accesso=11 agosto 2014}}</ref>, hanno straripato contemporaneamente l'Olona, il Seveso, lo scolmatore e il Ticino.
Da [[Lucernate]] in poi il fiume non scorre più nell'alveo naturale, ma segue il percorso deviato dagli antichi Romani verso il [[Bozzente]]<ref name=contrattidifiume />.
Entrata a [[Pero (Italia)|Pero]], dopo un tratto iniziale ancora all'aperto, l'Olona inizia a scorrere sotto il manto stradale e giunge a [[Milano]]<ref name=arpa1/><ref>{{cita libro| nome = A.A.| cognome= V.V.| titolo= Istituto Geografico De Agostini - Atlante Stradale d'Italia - 2005-2006}}</ref> attraversando dapprima i quartieri [[Gallaratese (Milano)|Gallaratese]], [[Lampugnano]] e [[QT8]], dove raccoglie le acque del fiume [[Merlata]] (chiamato anche Fugone), per poi costeggiare il versante meridionale del [[Monte Stella (Milano)|Monte Stella]]. Giunto in piazza Stuparich riceve la confluenza del [[Pudiga]] (conosciuto come Mussa nel suo tratto milanese)<ref name=contrattidifiume />.
Merlata e Pudiga sono i collettori delle acque che provengono dall'area a nord di Milano, le cosiddette "[[Groana|groane]]"<ref name=contrattidifiume />. L'Olona costeggia quindi i quartieri [[Lampugnano]] e [[San Siro (Milano)|San Siro]], per poi proseguire sotto i viali della [[Circonvallazioni di Milano#Circonvallazione esterna|circonvallazione filoviaria]]<ref name=contrattidifiume />.
Il percorso sotto la circonvallazione, che venne disegnato per la prima volta sul [[Piano Regolatore Generale]] di Milano del 1884 (il cosiddetto "[[Piano Beruto]]")<ref name="vecchia-milano"/>, è stato canalizzato nei primi due decenni del XX secolo<ref name="vecchia-milano"/> e coperto in un periodo che va dal 1950 al 1970<ref name="vecchia-milano"/>. All'uscita da questo tratto coperto, dopo avere sottopassato il [[Naviglio Grande]], l'Olona termina il suo corso confluendo nel [[Lambro Meridionale]]<ref name=contrattidifiume />.
Fino all'entrata in funzione del sistema di depurazione delle acque del capoluogo lombardo (2005), il Lambro Meridionale era un collettore di scolo che raccoglieva gli esiti della parte occidentale della [[rete fognaria]] cittadina. In seguito, questi liquami sono stati deviati ai depuratori di San Rocco e di Nosedo<ref>{{cita web|url=http://www.aemcremona.it/index.aspx?m=97&f=3&idf=51|titolo=Impianti di depurazione delle acque reflue "Milano San Rocco" e "Milano Nosedo"|formato=PDF|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140812203537/http://www.aemcremona.it/index.aspx?m=97&f=3&idf=51|dataarchivio=12 agosto 2014}}</ref>. Dal medesimo scaricatore, il Lambro Meridionale ha la sua "sorgente pulita"<ref name="ors"/>.
=== Il bacino ===
[[File:Olona0001.jpg|thumb|L'Olona a Malnate]]
L'Olona misura 71 km di lunghezza e possiede un [[bacino idrografico]] di 911 km²<ref name=contrattidifiume />. Il bacino idrografico dell'Olona si estende su parte delle province di [[Provincia di Varese|Varese]], [[Provincia di Milano|Milano]] e, in minima parte, [[Provincia di Como|Como]], interessando anche una parte di territorio [[Svizzera|svizzero]]<ref name="legambiente"/><ref name="cita-Macchione-p19"/>. Una piccola parte del bacino del [[Gaggiolo (torrente)|Gaggiolo]], suo affluente, appartiene infatti al [[Canton Ticino]]<ref name="cita-Macchione-p19"/>.
Con i suoi 911 km², il bacino idrografico dell'Olona occupa il 5% della superficie della Lombardia e ospita approssimativamente 1.000.000 di abitanti (che corrisponde a circa il 10% dei residenti nella [[Regioni d'Italia|regione]])<ref name="legambiente"/>. Il [[bacino imbrifero]] misura invece 370 km²<ref name="cita-Macchione-p19"/><ref name="camcom">{{cita web|url=http://www.va.camcom.it/files/pubblicaz/2004-3_magini.pdf|titolo=La valle del fiume Olona - CCIAA di Varese|accesso=11 agosto 2014|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304220258/http://www.va.camcom.it/files/pubblicaz/2004-3_magini.pdf|urlmorto=sì}}</ref>.
La maggior parte degli studiosi di idrografia descrivono l'Olona e il Lambro Meridionale come un solo corso d'acqua che sfocia nel [[Lambro]] a [[Sant'Angelo Lodigiano]] e che ha una lunghezza complessiva di 121 km<ref name="ors">{{cita web|url=http://www.ors.regione.lombardia.it/resources/pagina/N12033864f6e41b1e395/N12033864f6e41b1e395/olona_settentrionale.pdf|titolo=Regione Lombardia - Documento sullo stato dell'Olona e del Lambro Meridionale|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140812220010/http://www.ors.regione.lombardia.it/resources/pagina/N12033864f6e41b1e395/N12033864f6e41b1e395/olona_settentrionale.pdf|dataarchivio=12 agosto 2014}}</ref><ref name="cita-Macchione-p21">{{Cita|Macchione|p. 21}}.</ref>.
=== L'alveo originario e le due Olona ===
{{Vedi anche|Olona (meridionale)}}
[[File:Olona inferiore042.JPG|thumb|left|L'Olona meridionale nel territorio di [[Genzone]]]]
Uno dei più importanti studi riguardanti l'[[idrografia milanese]] è stato compiuto dall'ingegnere Felice Poggi<ref name="fognature">{{cita web|url=http://www.storiadimilano.it/citta/milanotecnica/fognature/fognature.htm|titolo=Storia di Milano - La rete fognaria di Milano|accesso=11 agosto 2014}}</ref>. Nel 1911 Poggi affermò che i due Olona, quella che sfocia nel Lambro Meridionale e il corso d'acqua che si scarica nel Po a [[San Zenone al Po|San Zenone]], costituivano fino ai primi anni dell'[[Era volgare]] un solo fiume che aveva una lunghezza complessiva di 120 km<ref name="cita-Macchione-p17"/><ref name="contrattidifiume-pdf">{{cita web|url=http://www.contrattidifiume.it/fetcher/media/Olona/Progetto_ricostruzione_ambito_vallivo_di_Olona_fino_al_Po.pdf|titolo=Contratti di fiume - Ricostruzione dei corsi d'acqua dell'ambito vallivo di Olona, Bozzente, Lura: riconnessione con l'Olona inferiore fino al Po|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140812213958/http://www.contrattidifiume.it/fetcher/media/Olona/Progetto_ricostruzione_ambito_vallivo_di_Olona_fino_al_Po.pdf|dataarchivio=12 agosto 2014}}</ref>. Tale ipotesi è stata confermata anche da studi successivi<ref name="cita-Macchione-p17"/>.
La località in cui il fiume è stato deviato verso Milano dai Romani è [[Lucernate]], [[Frazione (geografia)|frazione]] di Rho<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.comune.gorlamaggiore.va.it/lib/exe/fetch.php?media=olona_mulini_torrenti:lambro_e_olona.pdf|titolo=Storie e rilievi dei canali esistenti|accesso=15 agosto 2014}}</ref><ref name="cita-D-Ilario-p188">{{Cita|D'Ilario|p. 188}}.</ref>. Da qui, per trovare l'antico [[alveo]] dell'Olona seguendo le pur minime ondulazioni e le ridottissime variazioni altimetriche del terreno, si arriva a Cascina Olona<ref name="cita-D-Ilario-p188"/> (frazione di [[Settimo Milanese]]; è indicativo il [[toponimo]]), a [[Baggio (Milano)|Baggio]] e a [[Corsico]], con una possibile variante che da Settimo porterebbe a [[Muggiano (Milano)|Muggiano]] e a [[Trezzano sul Naviglio]] (o a [[Cesano Boscone]])<ref name="contrattidifiume-pdf"/>.
Nelle località contigue di Cesano Boscone, Corsico e Trezzano sul Naviglio, che sorgono tutte e tre sul Naviglio Grande, è possibile individuare due corsi d'acqua che potrebbero scorrere - verso sud - nell'antico alveo naturale dell'Olona fino a [[Binasco]]: a Trezzano sul Naviglio e Cesano Boscone la roggia Belgioioso, mentre a Corsico la roggia Vecchia<ref name="contrattidifiume-pdf"/>.
Da Binasco, con la derivazione del [[Canale Ticinello]], si giunge poi poco più a sud, nel territorio di [[Lacchiarella]], dove le rogge Colombana e Carona portano acqua alla rete irrigua dando origine al Roggione. Il Roggione, quando alla cascina Settimo di [[Bornasco]]<ref>Carta Tecnica Regionale 1:10.000 Milano-Pavia</ref> riceve la roggia Olonetta, cambia nome in [[Olona (meridionale)|Olona inferiore o meridionale]]. L'Olonetta, assieme alla roggia Misana, proviene da un [[Risorgiva|fontanile]] di [[Misano Olona]], pochi chilometri a monte. Ripreso il vecchio corso e il suo nome, l'Olona meridionale sfocia nel [[Po]] a [[San Zenone al Po|San Zenone]].
I due Olona non hanno un'idrografia autonoma: all'altezza di [[Rozzano]], dal Lambro Meridionale, diparte un ramo che si dirige verso sud-ovest acquisendo vigore grazie all'apporto idrico fornito da fontanili e canali artificiali<ref name="cita-Macchione-p21"/>. Questo corso d'acqua confluisce poi nell'Olona meridionale<ref name="cita-Macchione-p21"/>. È in progetto la riconnessone dei due Olona con la costruzione di un alveo artificiale che riprenderebbe l'antico corso del fiume<ref>{{cita web|url=http://www.contrattidifiume.it/export/sites/default/it/doc/pubblicazioni/02_ATLANTE_CAP_II_OLONA_con_schede_PdA.pdf|titolo=Ambito vallivo dell'Olona|accesso=17 febbraio 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=https://produrreterritorio.files.wordpress.com/2012/06/prusicki-04_05_2012.pdf|titolo=Terra ri-genera città|accesso=17 febbraio 2017}}</ref>
=== La deviazione verso Milano ===
{{vedi anche|Idrografia di Milano}}
[[File:Olona che entra in Darsena.jpg|thumb|L'Olona che entrava in Darsena, riconoscibile sullo sfondo]]
Fino dall'[[antichità classica]], all'altezza della Maddalena, odierno quartiere di [[Milano]], l'Olona fu deviato verso la città con l'obiettivo di portarvi acqua: in [[Civiltà romana|epoca romana]] sboccava nel fossato delle [[Mura romane di Milano|mura difensive repubblicane]]<ref name="vecchiamilano">{{cita web|cognome=|nome=|url=https://vecchiamilano.wordpress.com/2011/07/14/i-canali-di-milano-1-parte/|titolo=I canali di Milano (1ª parte)|accesso=23 marzo 2018}}</ref> poi, dal XII secolo, nel [[fossato]] difensivo attorno ai [[Mura medievali di Milano|bastioni medievali]]<ref name="vecchia-milano"/> e successivamente (1603) nella [[Darsena (Milano)|Darsena di Porta Ticinese]]<ref>{{cita web|url=https://vecchiamilano.wordpress.com/2010/05/07/la-darsena/|titolo=La Darsena - Vecchia Milano|accesso=11 agosto 2014}}</ref>.
In particolare l'Olona, durante il [[Medioevo]], confluiva nel fossato in corrispondenza della moderna piazza della Resistenza Partigiana, mentre in epoca romana continuava il percorso cittadino arrivando alla moderna [[piazza Vetra]], dove riversava le sue acque nel fossato grazie all'[[Canale Vetra|omonimo canale]]<ref>{{cita web|url=http://www.storiadimilano.it/Miti_e_leggende/acque.htm|titolo=Milano città acquatica e il suo porto di mare|accesso=26 marzo 2018}}</ref>. Dal fossato medievale ebbe poi origine la [[Cerchia dei Navigli]], mentre i due rami del fossato romano diventarono il [[Seveso (fiume)|Grande Sevese]] e il [[Seveso (fiume)|Piccolo Sevese]]<ref name="vecchiamilano"/>.
Il tratto milanese dell'Olona corrisponde agli antichi alvei naturali del [[Bozzente]] e del [[Pudiga]]<ref name="urbanfile">{{cita web|cognome=|nome=|url=http://blog.urbanfile.org/2013/12/21/milano-i-fiumi-nascosti-di-milano/|titolo=Milano – I Fiumi nascosti di Milano|accesso=31 marzo 2018}}</ref>. Prima della deviazione dell'Olona verso Milano, il Pudiga, dopo aver lambito il lato occidentale della città, proseguiva verso sud seguendo il proprio alveo naturale, corrispondente a quello del moderno colatore [[Lambro Meridionale]], confluendo poi nel [[Lambro]] presso [[Sant'Angelo Lodigiano]]<ref name="cita-Poggi-p178">{{Cita|Poggi|p. 178}}.</ref>. In origine, all'altezza del centro abitato di Milano, il Pudiga compiva un'ampia ansa verso est, che lo portava a sfiorare la città all'altezza della moderna piazza Vetra, nei pressi dell'alveo naturale del [[Nirone (torrente)|torrente Nirone]], per poi piegare verso meridione seguendo l'alveo del moderno Lambro Meridionale<ref name="urbanfile"/>.
[[File:Olona1930.jpg|thumb|left|L'isola Brera a Milano lungo l'Olona, ora non più esistente, che si trovava in corrispondenza della moderna piazza De Agostini, in una foto del 1930 circa]]
Originariamente, alla sua sinistra idrografica, il Pudiga, in luogo dell'Olona, riceveva il Bozzente<ref name=contrattidifiume-2004>{{cita web|url=http://www.contrattidifiume.it/export/sites/default/it/doc/pubblicazioni/Rapporto_finale_allegati.pdf|titolo=Regione Lombardia - ARPA - Contratto di fiume Olona Bozzente Lura - Attività di supporto ai processi negoziali “Verso i contratti di fiume” Bacino Olona-Lambro |accesso=4 aprile 2018}}</ref>. Il Bozzente in origine aveva infatti un alveo naturale autonomo che lo portava a raccogliere le acque del [[Lura (fiume)|Lura]] e del [[Merlata]] per poi confluire nel Pudiga<ref name=contrattidifiume-2004 />. Come già accennato, furono a gli antichi Romani a deviare l'Olona, all'altezza di Lucernate, frazione di Rho, nel letto del Bozzente e quindi poi verso l'alveo del Pudiga. Il tratto milanese dell'Olona corrisponde pertanto agli antichi alvei naturali del [[Bozzente]] e del Pudiga<ref name="urbanfile"/>. Il nuovo alveo artificiale dell'Olona fu quindi scavato ex novo solo per un breve tratto: giunti alla moderna Lucernate al torrente Bozzente, i progettisti allargarono il suo letto per poter accogliere una maggior portata d'acqua, quella dell'Olona<ref name=contrattidifiume-2004 />.
Come destinazione finale del nuovo percorso dell'Olona fu scelto il fossato delle [[mura romane di Milano]], dove riversava le sue acque nel [[canale Vetra]] (nome dato dagli antichi Romani al tratto terminale dell'alveo naturale del Nirone) all'altezza della moderna e [[Piazza Vetra|omonima piazza]]: per realizzare questo obiettivo, gli antichi Romani prolungarono e allargarono il "canale Vetra" verso la già citata ansa naturale del Pudiga così da raccogliere anche le acque dell'Olona<ref name="urbanfile"/>. Con la deviazione dell'Olona verso la città, venne meno la continuità idrica dell'antico letto del Pudiga, il cui tratto meridionale (ovvero il futuro "Lambro Meridionale") venne intercettato rimanendo privo di acque pulite, che provenivano da nord, trasformandosi quindi in un collettore di fogna<ref name=contrattidifiume-2004 />.
[[File:Solariolona01.jpg|thumb|I lavori per la costruzione del Parco Solari a Milano. In primo piano, l'Olona prima della copertura]]
Fino al 1704<ref>Daniel Stopendal "Thesaurus Antiquitarum Instoriarum Italiae, Leida 1704</ref> il fiume presentava un solo braccio terminale, mentre su una mappa del 1722<ref name=Filippini>Giuseppe Filippini, ''Iconografia del Castello e della città di Milano'', 1722</ref> è riportato che l'Olona si biforcava in due rami pressoché paralleli che si riunivano prima di entrare in Darsena: l'Olona Nuova, cioè quello settentrionale che più tardi si chiamerà roggia Molinara, e l'Olona Vecchia, ovvero quello meridionale. La roggia Molinara fu poi interrata alla fine del XIX secolo prima della canalizzazione del fiume<ref>Pianta di Milano, Artaria Sacchi, 1904</ref>. Vita più lunga ebbe invece la cosiddetta "isola Brera", che era ubicata tra le attuali vie Giorgio Washington e Vincenzo Foppa. Originata da un'altra biforcazione del fiume, prendeva il nome dalla [[Corte lombarda|cascina]] omonima che vi sorgeva. È ancora segnata in una carta del 1925<ref>IGM, pianta di Milano, luglio 1925</ref>. In questo contesto, nel 1894, fu fondata la [[Canottieri Olona]], [[società polisportiva]] di Milano, vincitrice di un [[campionato italiano maschile di pallanuoto]], che aveva sede nella Darsena di Porta Ticinese<ref>{{cita web|1=http://www.comune.torino.it/pass/sport/2013/07/15/canottieri-olona-dopo-la-crisi-un-occhio-al-sociale/|2=Canottieri Olona, dopo la crisi un occhio al sociale|accesso=30 luglio 2018|urlmorto=sì}}</ref>
Nel 1919<ref name="arpa">{{cita web|url=http://ita.arpalombardia.it/ita/console/files/download/25/3.2-3.4_INQ_AMB.pdf|titolo=Aspetti climatici della zona attraversata dall'Olona - ARPA Lombardia|accesso=11 agosto 2014|dataarchivio=12 agosto 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140812202908/http://ita.arpalombardia.it/ita/console/files/download/25/3.2-3.4_INQ_AMB.pdf|urlmorto=sì}}</ref>, nell'ambito della complessa revisione idrofognaria di Milano, si iniziarono a costruire i canali dell'attuale percorso dell'Olona, che prevedeva la deviazione di parte delle acque del fiume verso il [[Lambro Meridionale]] passando per la [[Circonvallazioni di Milano|circonvallazione esterna]]. Fu però mantenuta la diramazione che sfociava nella Darsena. La deviazione verso quest'ultima avveniva in piazza Tripoli: qui c'era una [[Chiusa (ingegneria)|chiusa]] che deviava il fiume per via Roncaglia, dando inizio a quello che fu chiamato il "ramo Darsena"<ref name="vecchia-milano"/>. Nei due periodi di asciutta annuale dei [[Navigli (Milano)|Navigli]], la chiusa era manovrata in modo tale da chiudere completamente il ramo Darsena facendo sfociare l'intera portata delle acque dell'Olona nel Lambro Meridionale. Il Lambro Meridionale, che all'epoca era un vero e proprio collettore di [[fogna]], era anche conosciuto come "Lambro Merdario"<ref name="fognature"/>.
Il nuovo percorso canalizzato, che pure era previsto dal [[Piano Beruto]] del 1884, non entrò in funzione se non agli inizi degli anni trenta del XX secolo<ref name="vecchia-milano"/>. La prima copertura effettuata a Milano sul corso dell'Olona avvenne nel 1935 su parte del ramo Darsena (da via Valparaiso a viale Coni Zugna), quando al posto dello scalo bestiame delle ferrovie che vi sorgeva venne costruito il [[Parco Solari]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/searchresultdetail?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/wps/wcm/connect/ContentLibrary/ho+bisogno+di/ho+bisogno+di/areeverdi_parchiegiardini_parco+don+giussani|titolo=Comune di Milano - Parco Don Giussani (ex Parco Solari)|accesso=11 agosto 2014}}</ref>.
La parte restante del ramo Darsena, e il tratto canalizzato lungo la circonvallazione, furono invece coperti tra il 1950 e il 1970<ref name="vecchia-milano"/>. Col passare degli anni, e con l'aumentare dell'inquinamento del fiume, la chiusa di piazza Tripoli non venne manovrata soltanto per deviare il flusso delle acque durante le asciutte dei Navigli: dapprima ridusse notevolmente la portata del ramo Darsena e, alla fine degli anni ottanta del XX secolo, l'azzerò per "rischio idrogeologico e pericolo di inquinamento" della Darsena e delle acque che ne uscivano a scopo irriguo o di navigazione<ref name="vecchia-milano"/>.
{{clear}}
== Origini del nome ==
[[File:Piazza Domenico Ghirlandaio angolo viale Daniele Ranzoni a Milano (anni 1950).jpg|thumb|Piazza Domenico Ghirlandaio e il fiume Olona ancora scoperto in viale Daniele Ranzoni a Milano in una foto degli anni cinquanta del XX secolo]]
Sono tre le ipotesi sull'origine del [[toponimo]] "Olona"<ref name="cita-D-Ilario-p186-187">{{Cita|D'Ilario|pp. 186-187}}.</ref>. La prima suppone che il nome del fiume sia collegato alla radice [[Lingue celtiche|celtica]] {{maiuscoletto|Ol-}}, che significa "grande", "valido" in riferimento all'utilizzo delle sue acque<ref name="cita-Macchione-p27">{{Cita|Macchione|p. 27}}.</ref>.
La seconda congettura ipotizza che il nome derivi dal [[Lingua greca antica|greco]] "oros" (ὄρος), che significa "rilievo", "montagna". L'ultima ipotesi suppone invece che il toponimo del corso d'acqua sia collegato a un monastero milanese fondato nell'[[VIII secolo]] che era conosciuto come "Aurona".
Quest'ultima denominazione forse deriverebbe, a sua volta, dal nome della fondatrice del convento, nonché sorella dell'[[Arcidiocesi di Milano|arcivescovo di Milano]] [[Teodoro II di Milano|Teodoro II]], "Aurona" (o "Orona"). In quest'ultimo caso, è stato ipotizzato anche il contrario, cioè che il nome del monastero derivi dal nome del fiume<ref name="cita-Macchione-p27"/>.
Altri toponimi che sono stati utilizzati durante la storia per riferirsi all'Olona sono ''Ollona'' (comparso in un documento del 737 d.C.), ''Oleunda'' (1033), ''Orona'' (metà del XVI secolo) e ''Olonna'' (riportato nel 1688 sull'[[Anonimo Ravennate]])<ref>{{Cita|Di Maio|p. 76}}.</ref><ref name="cita-Macchione-p24"/>.
Invece, per quanto riguarda i toponimi locali, si è ipotizzato che [[Lonate Pozzolo]] e [[Lonate Ceppino]] derivino da "Olona"<ref name="cita-Macchione-p27"/>.
== Storia ==
Fin dai tempi più antichi, gli abitanti della Valle Olona vissero principalmente lontano dal fiume, su terreni più alti che sicuramente non sarebbero stati colpiti dalle piene stagionali<ref name="Agnoletto|p. 31">{{Cita|Agnoletto|p. 31}}.</ref>. Dai reperti archeologici trovati, si può dedurre che la Valle Olona fosse - già in antichità - una rilevante via di comunicazione<ref name="Agnoletto p. 21">{{Cita|Agnoletto|p. 21}}.</ref>.
Le acque dell'Olona sono state utilizzate per secoli dalla popolazione locale per irrigare i campi, per la [[pesca (attività)|pesca]], per l'[[allevamento]] di [[bestiame]], per muovere le [[Ruota idraulica|ruote]] dei [[Mulino ad acqua|mulini ad acqua]] e, con l'[[industrializzazione]] delle sue sponde, per azionare le [[Turbina idraulica|turbine idrauliche]] a servizio degli stabilimenti<ref name="Di Maio pp. 76-77">{{Cita|Di Maio|pp. 76-77}}.</ref>.
=== Dalla preistoria al Medioevo ===
[[File:Vaso campaniforme - Museo Sutermeister.jpg|thumb|Frammento di vaso campaniforme collegato alla cultura di Remedello e risalente al III millennio a.C.: è il più antico reperto archeologico trovato nel Legnanese]]
I reperti preistorici più antichi trovati nelle zone intorno all'alveo naturale l'Olona sono delle ossa di ''[[bos primigenius]]'' risalenti alla [[glaciazione Würm]]<ref>{{Cita|Di Maio|pp. 26 e 83}}.</ref>. Portate alla luce a Legnano in località Costa San Giorgio, sono conservate all'interno del [[museo civico Sutermeister]]<ref>{{Cita|Di Maio|p. 26}}.</ref>.
Per quanto riguarda la presenza dell'uomo, i ritrovamenti più antichi scoperti nei dintorni del fiume sono stati rinvenuti nella zona delle sorgenti. I laghi varesini furono infatti frequentati, tra il 4300 a.C. e il 800 a.C., da una civiltà [[Palafitta|palattificola]]<ref>{{cita web|url=http://www.discoverinsubria.it/le-palafitte-di-varese/|titolo=Le palafitte di Varese, patrimonio dell'UNESCO|accesso=21 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140826120028/http://www.discoverinsubria.it/le-palafitte-di-varese/|dataarchivio=26 agosto 2014}}</ref>. Secondo alcuni autori, parte di queste popolazioni, in seguito a un incremento demografico, migrarono verso sud insediandosi lungo la Valle Olona<ref name="cita-D-Ilario-p6">{{Cita|D'Ilario|p. 6}}.</ref>.
Più a valle, tra il 1926 e il 1928, nei pressi del confine tra [[Castellanza]] e Legnano, è venuto alla luce un reperto risalente a un periodo compreso tra il 3400 a.C. e il 2200 a. C.<ref name="cita-Di-Maio-p83">{{Cita|Di Maio|p. 83}}.</ref> Si tratta di un piccolo frammento di un [[Cultura del vaso campaniforme|vaso campaniforme]] che è stato realizzato nell'[[età del rame]] e che è collegabile alla [[cultura di Remedello]]<ref name="cita-D-Ilario-p6"/>. È stato trovato durante i lavori di costruzione della [[strada statale 527 Bustese]] in località "Paradiso" a Castellanza<ref name="cita-Di-Maio-p83"/><ref name="cita-Di-Maio-p14">{{Cita|Di Maio|p. 14}}.</ref>. Anche questa suppellettile è conservata all'interno del museo civico Sutermeister di Legnano<ref>{{Cita|Agnoletto|p. 16}}.</ref>.
Più a valle sono stati scoperti reperti archeologici appartenenti cosiddetta "[[cultura di Canegrate]]"<ref name="cita-D-Ilario-p6"/>. Durante gli scavi, furono individuate 165 tombe risalenti al XIII secolo a.C. e riconducibili all'[[età del bronzo]] recente<ref>{{Cita|Agnoletto|p. 19}}.</ref><ref>{{Cita|Di Maio|pp. 27-30}}.</ref><ref>{{Cita|Di Maio|p. 86}}.</ref> La cultura di [[Canegrate]], che ha un'importanza che travalica i confini locali<ref name="cita-Di-Maio-p100">{{Cita|Di Maio|p. 100}}.</ref>, si è sviluppata fino all'[[età del ferro]]<ref name="Agnoletto p. 18">{{Cita|Agnoletto|pag 18}}.</ref>. Le suppellettili cronologicamente successive, due punte di [[Lancia (arma)|lancia]] in [[bronzo]] legate alla [[cultura di Golasecca]] arcaica e trovate a sempre Legnano, sono databili tra il IX e l'VIII secolo a.C. (prima età del ferro)<ref name="Agnoletto p. 21"/><ref name="cita-Di-Maio-p87">{{Cita|Di Maio|p. 87}}.</ref>.
[[File:Castelseprio rovine.jpg|thumb|left|Le rovine [[Tardo Impero|tardo imperiali]] dell'[[Parco archeologico di Castelseprio|antica Castelseprio]]]]
Lungo l'Olona sono stati scoperti anche altri reperti che appartengono alla cultura di Golasecca; queste suppellettili, che sono più recenti di quelle precedentemente menzionate, risalgono invece al VI-V secolo a.C.<ref name="Agnoletto p. 21"/><ref name="cita-Di-Maio-p88">{{Cita|Di Maio|p. 88}}.</ref> I ritrovamenti archeologici trovati lungo l'Olona si fanno poi sempre più frequenti avvicinandosi alla [[Conquista romana della Gallia Cisalpina|conquista romana della pianura padana]]<ref>{{Cita|Agnoletto|p. 23}}.</ref>. Tra essi, spiccano numerosi reperti che sono collegati alla [[cultura di La Tène]] e che sono stati portati alla luce lungo la bassa Valle Olona<ref name="cita-Di-Maio-p90">{{Cita|Di Maio|p. 90}}.</ref>.
Anche dopo la conquista romana, occorse del tempo affinché si compisse la [[Romanizzazione (storia)|romanizzazione]] della Valle Olona; durante questa fase, coesistette infatti un dualismo culturale [[Gallo-romani|gallo-romano]]<ref name="cita-Di-Maio-p89">{{Cita|Di Maio|p. 89}}.</ref>. La completa romanizzazione della Valle Olona avvenne durante il I secolo a.C.; dopo questa fase, lungo le sponde del fiume, i ritrovamenti di reperti archeologici si sono fatti sempre più frequenti<ref name="cita-Di-Maio-p91">{{Cita|Di Maio|p. 91}}.</ref>. Tale abbondanza di suppellettili è continuata per altri due secoli, cioè fino alla [[Crisi del III secolo|crisi del III secolo d.C.]], quando è avvenuto un vistoso calo<ref name="cita-Di-Maio-p100"/>. In epoca romana, le sponde dell'Olona assunsero una rilevante importanza per la loro posizione strategica rispetto alle vie di comunicazione tra la pianura padana e le [[Alpi]]<ref>{{cita web|url=http://www.vareselandoftourism.it/?lang=it¯o=0104&argomento=0198&PAG=fiume-olona|titolo=Varese Land of tourism - sito ufficiale del turismo e degli eventi in provincia di Varese|accesso=11 agosto 2014}}</ref>. Nel I secolo d.C., lungo la direttrice disegnata dal corso del fiume, venne realizzata una [[strada romana]], la [[via Severiana Augusta]], che congiungeva ''[[Mediolanum]]'' (la moderna [[Milano]]) con il ''Verbanus Lacus'' (il Lago Verbano, ovvero il [[Lago Maggiore]]<ref name="cita-Autori-vari-p14">{{Cita|Autori vari|p. 14}}.</ref>), e da qui al [[passo del Sempione]] ([[Lingua latina|lat.]] ''Summo Plano'')<ref name="Agnoletto p. 38">{{Cita|Agnoletto|p. 38}}.</ref>. Il tratto di fiume che seguiva questa strada fu canalizzato: c'è chi ipotizza che sia stata quest'opera a promuovere la deviazione dell'Olona verso Milano<ref name=contrattidifiume />.
La strada costruita dagli antichi romani lungo il fiume conservò la sua importanza strategica anche nel [[Medioevo]]<ref name=contrattidifiume />. Questa via di transito proveniva sempre dalla Valle Olona collegando Milano al nord ovest della Lombardia<ref name="Agnoletto p. 32">{{Cita|Agnoletto|p. 32}}.</ref>. L'Olona mantenne nei secoli la sua importanza strategica anche per un altro motivo: il fiume era una preziosa fonte di vettovagliamento per via della presenza, lungo il suo corso, di numerosi [[Mulino ad acqua|mulini ad acqua]]<ref name="varesotto">{{cita web|url=http://www.ilvaresotto.it/valli/ValleOlona.htm|titolo=Valle Olona|accesso=11 agosto 2014}}</ref>. Questi ultimi continuarono a essere strategici anche nei secoli successivi grazie al loro impiego per fini agricoli<ref name="cita-Macchione-p35">{{Cita|Macchione|p. 35}}.</ref>. Il grano macinato in questi impianti molinatori forniva infatti derrate alimentari a decine di migliaia di abitanti<ref name="cita-Macchione-p35"/>.
[[File:Castello di San Giorgio a Legnano 1.JPG|thumb|La parte est del castello di Legnano. Sulla sinistra, il fiume Olona]]
Nel 1176 le sponde del fiume furono teatro delle fasi decisive della [[battaglia di Legnano]]. Il [[Carroccio]], scortato da centinaia di cavalieri, fu collocato lungo una scarpata fiancheggiante l'Olona con l'obbiettivo di avere una difesa naturale almeno su un lato<ref name="cita-D-Ilario-p31">{{Cita|D'Ilario|p. 31}}.</ref>. La scelta di collocare il Carroccio a Legnano non fu fortuita. All'epoca il [[Borgo (geografia)|borgo]] legnanese rappresentava, per chi proveniva da nord, il passaggio di accesso al [[contado]] milanese: tale varco doveva essere chiuso e strenuamente difeso per prevenire l'attacco a Milano<ref name="Agnoletto p. 38"/>. Per questo motivo, a Legnano, fu in seguito edificato, su un'isola naturale dell'Olona, il [[Castello Visconteo (Legnano)|Castello Visconteo]].
Già nella [[tarda antichità]], lungo il tratto iniziale del fiume, esisteva una località, [[Castelseprio]], che stava gradualmente aumentando la sua importanza estendendo la sua influenza su un vasto territorio. Castelseprio divenne in un primo momento caposaldo [[Longobardi|longobardo]] e [[Franchi|franco]], e poi capoluogo dell'[[Seprio|omonimo contado]]<ref name=contrattidifiume /> grazie alla sua importanza strategica. Castelseprio si trovava infatti all'incrocio tra la già citata strada che collegava Milano al Verbano e una via di comunicazione che invece si dirigeva verso Varese<ref name="cita-Macchione-p30">{{Cita|Macchione|p. 30}}.</ref>. In questi secoli, il controllo del Seprio era la chiave d'apertura dell'intera Valle Olona<ref>{{cita web|url=http://www.castellidelducato.eu/struttura.php?id=43|titolo=Castello di Fagnano Olona|accesso=8 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140908134043/http://www.castellidelducato.eu/struttura.php?id=43|dataarchivio=8 settembre 2014|urlmorto=sì}}</ref>. I [[Visconti]], sconfitti i [[Della Torre|Torriani]] nella [[battaglia di Desio]] (1287), conquistarono Castelseprio e ne imposero la distruzione<ref name=contrattidifiume />. Il Seprio, e con esso la parte superiore della Valle Olona, furono poi definitivamente annessi al [[Ducato di Milano]] nel 1395<ref>{{cita web|url=http://www.distrettomedioolona.com/il-territorio/comune-di-olgiate-olona.aspx|titolo=Comune di Olgiate Olona|accesso=17 settembre 2014|dataarchivio=10 febbraio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150210032515/http://distrettomedioolona.com/il-territorio/comune-di-olgiate-olona.aspx|urlmorto=sì}}</ref>.
Entrate a far parte del Ducato di Milano e già da secoli protette da una catena di fortezze e castelli<ref>Il castello di Belforte, di Induno, di Castiglione, di Fagnano, il Castellazzo di Ierago, di Castellanza a presidio del Guado di Castegnate, di Legnano e di Nerviano.</ref>, le sponde dell'Olona accrebbero il loro sviluppo: si moltiplicarono i mulini, mentre restava ancora rilevante l'apporto all'irrigazione<ref name="varesotto"/><ref name="storiamilano">{{cita web|url=http://www.storiadimilano.it/Miti_e_leggende/acque.htm|titolo=Milano città acquatica e il suo porto di mare|accesso=11 agosto 2014}}</ref>. Un uso così intensivo delle acque richiese da parte del Ducato l'emanazione di apposite norme (i cosiddetti "Statuti delle strade e delle acque del contado di Milano"): ciò avvenne la prima volta nel 1346 e poi nel 1396<ref name="storiamilano"/>.
=== Dal Rinascimento al XXI secolo ===
{{vedi anche|Uso dell'acqua del fiume Olona|Consorzio del fiume Olona|Tela olona}}
[[File:Rongia.jpg|thumb|La roggia "Riale di Parabiago". È stata attivata nel 1216<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.comune.gorlamaggiore.va.it/doku.php?id=olona_mulini_torrenti_4:olona_mulini_torrenti_4|titolo=Comune di Gorla Maggiore - Archivio storico Luigi Carnelli|accesso=8 settembre 2014}}</ref>]]
Le premesse all'istituzione di un consorzio tra gli utilizzatori delle acque per la cura del fiume si ebbero nel 1541 sotto Carlo V, quando furono sottoscritte le cosiddette ''Novae Costitutiones'' (in italiano, le "nuove costituzioni")<ref name="cita-D-Ilario-p191">{{Cita|D'Ilario|p. 191}}.</ref><ref name="consorzio">{{cita web|url=http://www.consorziofiumeolona.org/dettaglio.asp?id_articolo=329&id_categoria=Il%20Consorzio&parola=|titolo=Il Consorzio del fiume Olona - Storia |accesso=21 agosto 2014}}</ref><ref name="cita-Di-Maio-p77">{{Cita|Di Maio|p. 77}}.</ref>. In questo caso il nuovo contratto, che aveva carattere pubblico, prevedeva un ''Regius Judex Commissarius Fluminis Olona'' (in italiano, "conservatore del fiume")<ref>{{cita|Mazzocchi, 1881|p. 390}}.</ref>, che sovrintendeva al controllo degli utilizzatori delle acque dell'Olona<ref name="consorzio"/><ref name="cita-Di-Maio-p77"/>. In genere, tale funzione era ricoperta da un esponente del [[Senato di Milano]]<ref name="cita-D-Ilario-p191"/>.
Nel 1548 fu emanata una "grida" che obbligava gli utilizzatori delle acque a comprovare, tramite documentazione scritta, i dettagli dei vari impieghi<ref name="consorzio"/>. In questi secoli la distribuzione delle acque non era equanime. Gli utilizzatori più ricchi e potenti prevaricavano infatti su quelli più poveri e indifesi<ref name="consorzio"/>.
Nel 1606 fu costituito a Milano un vero e proprio consorzio fra gli utilizzatori<ref name="cita-Boscolo-p79">{{Cita|Boscolo|p. 79}}.</ref> sotto la sorveglianza, anche in questo caso, del commissario del fiume Olona<ref name="cita-Di-Maio-p85">{{Cita|Di Maio|p. 85}}.</ref>. Questo funzionario, come nel passato, aveva il compito di controllare l'[[Uso dell'acqua del fiume Olona|uso delle acque dell'Olona]]<ref name="consorzio"/>. Non fu un caso che il consorzio sia nato a Milano: nel capoluogo meneghino dimoravano infatti gli utilizzatori delle acque che avevano gli interessi più cospicui<ref name="consorzio"/>.
I motivi che portarono alla nascita del consorzio risiedevano nel tentativo di risolvere la contesa tra gli utilizzatori e il Governo spagnolo<ref name="cita-Di-Maio-p77"/> - che all'epoca dominava il Ducato di Milano - e nell'esigenza di quest'ultimo di riscuotere le tasse dai fruitori delle acque dell'Olona in modo più organizzato e sistematico possibile<ref name="consorzio"/>. Visto che le acque dell'Olona erano utilizzate da sempre gratuitamente, gli utenti storici contestavano al Governo il pagamento degli oboli, mentre gli spagnoli asserivano che le tasse erano dovute per via dello [[status]] delle acque, che era pubblico<ref name="cita-Di-Maio-p77"/>.
[[File:Cascata-olona-1902.jpg|thumb|left|Cascate sull'Olona a Legnano in una foto del 1902.]]
I tentativi per risolvere la questione furono due. Il primo avvenne nel 1610, quando il governo ricevette ''[[una tantum]]'' 6000 [[Scudo (moneta)|scudi]]<ref name="cita-Macchione-p84">{{Cita|Macchione|p. 84}}.</ref>, mentre il secondo fu nel 1666, grazie al versamento di altri 8400 scudi<ref name="cita-Macchione-p85">{{Cita|Macchione|p. 85}}.</ref>. Con quest'ultimo obolo, gli spagnoli rinunciarono definitivamente ai diritti sul fiume<ref name="cita-Di-Maio-p77"/>. Quella descritta, era una gestione privatistica che proseguirà fino al 1921, quando le acque del fiume furono restituite al [[demanio]] pubblico<ref name="consorzio"/>. Questa associazione consortile sopravvive ancora con il nome di [[consorzio del fiume Olona]]<ref>{{cita web|url=http://www.consorziofiumeolona.org/index.asp?id_categoria=Il%20Consorzio|titolo=Consorzio del fiume Olona|accesso=11 agosto 2014}}</ref>. Tale sodalizio, che dal 1982 ha sede a [[Castellanza]], è il consorzio [[Irrigazione|irriguo]] più antico d'Italia<ref name="cita-Boscolo-p79"/>.
Dopo il XVII secolo, le attività artigianali sorte lungo il fiume si diversificarono ulteriormente. Nel territorio iniziarono a essere impiantate [[Segheria|segherie]], [[Industria conciaria|concerie]], [[Tintoria|tintorie]], [[Decolorante|sbianche]], [[Filatura|filature]] e [[Tessitura|tessiture]] per la [[seta]], il [[cotone (fibra)|cotone]] e la [[lana]]<ref name="varesotto"/><ref name="cita-D-Ilario-p84">{{Cita|D'Ilario|p. 84}}.</ref>. Questi artigiani, per far muovere i propri macchinari, sfruttavano la forza motrice del fiume grazie alla posa di [[Ruota idraulica|ruote idrauliche]]<ref name="cita-D-Ilario-p84"/>. Per poter installare queste ultime, gli artigiani dovevano chiedere il permesso al consorzio<ref name="tesi">{{cita web|url=http://www.legnano.org/reteciv/cantoni/Tesi.htm|titolo=Tesi di Patrizia Miramonti sull'ex area Cantoni|editore=legnano.org|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060517040420/http://www.legnano.org/reteciv/cantoni/Tesi.htm|dataarchivio=17 maggio 2006}}</ref>.
[[File:Cotonificio Cantoni Legnano2.JPG|thumb|L'interno del [[Cotonificio Cantoni]] di Legnano, fondato lungo l'Olona nel 1830<ref name="tesi"/>. Al centro, si può vedere il fiume, già canalizzato, prima della copertura dell'alveo interno allo stabilimento]]
[[File:1354 - Milano - Giacomo Moraglia - Porta Garibaldi (1823) - Foto Giovanni Dall'Orto, 24-Sept-2007.jpg|thumb|Due delle quattro statue che ornano Porta Garibaldi a Milano e che rappresentano allegoricamente i maggiori fiumi lombardi: sulla sinistra l'Olona, sulla destra invece l'Adda. Sull'altro lato della porta sono raffigurati il Po e il Ticino]]
Le citate attività artigianali a gestione domestica gettarono poi le basi per la nascita delle [[Protoindustria|protoindustrie]]<ref name="cita-D-Ilario-p84"/>. Dopo il 1820, le prime attività protoindustriali sorte lungo l'Olona iniziarono a sfruttare la forza motrice del fiume prima acquistando, e poi modificando nel modo più opportuno, i mulini ad acqua che da secoli erano destinati alla macinazione dei prodotti agricoli<ref name="tesi"/><ref name="cita-Macchione-p122">{{Cita|Macchione|p. 122}}.</ref>. Durante lo sviluppo industriale del XIX secolo, molti mulini entrarono quindi a far parte degli stabilimenti protoindustriali che stavano sorgendo lungo l'Olona<ref name="cita-D-Ilario-p200">{{Cita|D'Ilario|p. 200}}.</ref>.
L'industrializzazione delle sponde dell'Olona fu quindi graduale, con gli imprenditori che preferirono sfruttare gli impianti idraulici degli antichi mulini piuttosto che impiantarne di nuovi<ref name="cita-Macchione-p123">{{Cita|Macchione|p. 123}}.</ref>. In altre parole, l'industria nasceva come metamorfosi di parte degli antichi mulini<ref name="cita-Macchione-p123"/>. Come conseguenza, la maggior concentrazione di attività protoindustriali si ebbe in corrispondenza dei tratti del fiume dove era superiore la presenza di impianti molinatori<ref name="cita-Macchione-p123"/>.
La presenza dei mulini, l'abbondanza di manodopera locale, l'esistenza di moderne e rilevanti vie di comunicazione lungo il fiume, la presenza di personalità della zona che possedevano cospicui capitali da investire e la lunga tradizione artigianale della Valle Olona permisero alle sponde del fiume di diventare una delle culle dell'industrializzazione italiana<ref name="cita-Macchione-p131">{{Cita|Macchione|p. 131}}.</ref>.
A metà del XIX secolo, le primigenie attività protoindustriali si trasformarono poi in [[Industria|industrie]] nel senso moderno del termine<ref name="cita-D-Ilario-p101">{{Cita|D'Ilario|p. 101}}.</ref>. In questo contesto, le sponde dell'Olona videro la nascita della [[tela olona]]<ref name="varesotto"/>. Questo tessuto, che fu realizzato per la prima volta nelle tessiture di [[Fagnano Olona]], ebbe la sua più comune applicazione in campo [[Vela (sistema di propulsione)|velico]]<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/vocabolario/olona/|titolo=Olóna|accesso=1º settembre 2014}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/vela/|titolo=Vela|accesso=1º settembre 2014}}</ref>. Per ottimizzare lo sfruttamento della corrente, le ruote dei mulini vennero sostituite dalle più moderne ed efficienti [[Turbina idraulica|turbine idrauliche]], la cui installazione ha causato l'abbandono e la demolizione degli antichi mulini, ormai divenuti obsoleti<ref name="tesi"/><ref name="cita-Macchione-p324">{{Cita|Macchione|p. 324}}.</ref>.
Con l'obbiettivo di migliorare il deflusso delle acque e aumentare, di conseguenza, l'efficienza degli impianti molinatori e il rendimento delle turbine, l'[[alveo]] dell'Olona fu canalizzato e rettificato in vari tratti con l'eliminazione delle [[Ansa (fiume)|anse]] naturali<ref name="tesi"/><ref name="cita-Macchione-p26"/>. Il maggior numero di interventi di rettifica e canalizzazione è stato eseguito tra il XIX e il XX secolo lungo i tratti che attraversano [[Fagnano Olona]], Legnano e Milano<ref name="cita-Macchione-p26"/>.
Nella seconda parte del XIX secolo comparvero i [[Motore a vapore|macchinari a vapore]], mentre all'inizio del secolo successivo iniziò lo sfruttamento dell'[[energia elettrica]]. Di conseguenza, la forza motrice per far muovere i macchinari non proveniva più dal fiume e quindi le turbine idrauliche furono gradualmente abbandonate<ref name="tesi"/>. Nel [[Primo dopoguerra|primo periodo post bellico]] crebbe il fabbisogno di corrente elettrica, e quindi l'uso delle vecchie ruote dei mulini tornò a essere economicamente conveniente, anche se solo per le piccole officine.
[[File:Olona in via Carlo Troya a Milano.jpg|thumb|left|L'Olona in via Carlo Troya a Milano prima della copertura]]
Gli antichi mulini ripresero dunque ad azionare trapani, piallatrici, mole a smeriglio, ecc., ma anche questo nuovo risveglio si spense presto col mutare delle condizioni economiche<ref name="cita-D-Ilario-p200"/>. I mulini che erano ancora impiegati nell'agricoltura, e che non erano stati acquistati dalle aziende, vennero poi resi gradualmente obsoleti dalle nuove tecniche industriali di macinazione<ref name="cita-Agrati-p6">{{Cita|Agrati|p. 6}}.</ref>.
Tra il 1826 e il 1828, durante i lavori di rifacimento di [[Porta Garibaldi (Milano)|Porta Comasina spagnola]] (dal 1860 chiamata "Porta Garibaldi") in stile [[Neoclassicismo a Milano|neoclassico]], furono aggiunte, sopra questa [[Porte e pusterle di Milano|porta di Milano]], quattro statue colossali, opera di [[Giambattista Perabò]], che simboleggiano [[Allegoria|allegoricamente]] i principali fiumi della Lombardia: [[Po]], [[Adda]], [[Ticino (fiume)|Ticino]] e Olona<ref>{{cita web|url=https://vecchiamilano.wordpress.com/2010/12/30/porta-comasina/|titolo=Porta Comasina|accesso=29 novembre 2018}}</ref>.
Con il passare del tempo, il numero delle fabbriche che sorgevano lungo le sponde dell'Olona crebbe costantemente fino ad arrivare a 129 nel 1881 e a 712 nel 1917<ref name="cita-D-Ilario-p188"/><ref name="cita-Macchione-p310">{{Cita|Macchione|p. 310}}.</ref>. Anche la superficie dei terreni irrigati aumentò progressivamente: si passò dalle 10.801 [[Pertica (unità di misura)|pertiche milanesi]] del 1608, alle 16.120 del 1801 e alle 18.687 del 1877<ref name="cita-D-Ilario-p188"/>. Nel 1907, le bocche di presa dell'acqua, dalla Rasa di Varese a Milano, ammontavano a 274<ref name="cita-Macchione-p75">{{Cita|Macchione|p. 75}}.</ref>. 18 di esse erano "libere", cioè non soggette a limitazioni, mentre 53 erano "privilegiate", ovvero sottoposte a una regolamentazione speciale<ref name="cita-Macchione-p75"/>. Tutte le altre era assoggettate a un rigido disciplinamento che prevedeva il prelevamento d'acqua in giorni e orari ben precisi<ref name="cita-Macchione-p75"/>. Dal 1875, con l'aumento dell'urbanizzazione della zona, l'alveo dell'Olona subì, in molti tratti, delle opere di copertura<ref name="cita-Macchione-p26"/>. Questi lavori vennero compiuti soprattutto a Varese, Legnano, San Vittore Olona, Rho e Milano<ref name="cita-Macchione-p26"/>.
[[File:La copertura dell'Olona in viale Murillo a Milano.jpg|thumb|I lavori di copertura dell'Olona in viale Murillo a Milano]]
Quando cessò lo sfruttamento della forza idraulica del fiume, iniziò una crisi ambientale che portò l'Olona a essere annoverato tra i fiumi più inquinati d'Italia. L'Olona divenne infatti un facile sversatoio dei residui e dei liquami derivati dalle diverse produzioni<ref name="vecchia-milano">{{cita web|url=https://vecchiamilano.wordpress.com/2011/04/21/l%E2%80%99olona-il-fiume-di-milano/|titolo=L'Olona, il fiume di Milano|accesso=11 agosto 2014}}</ref>, in particolare tessili, conciarie e [[Industria cartaria|cartarie]]. I primi documenti che si riferiscono a sversamenti inquinanti scaricati nelle acque dell'Olona sono della metà del XIX secolo<ref name="cita-Macchione-p42">{{Cita|Macchione|p. 42}}.</ref>. Nel 1919 si registrarono quattro morti tra la popolazione, e sette tra il bestiame d'allevamento, per un'infezione di [[carbonchio]] che venne causata dalle venefiche acque dell'Olona<ref name="cita-Macchione-p42"/>.
La situazione precipitò nel periodo tra le due guerre mondiali<ref name="cita-Macchione-p44">{{Cita|Macchione|p. 44}}.</ref>. Nel periodo di massimo inquinamento, che fu registrato tra il 1950 e il 1970, le acque dell'Olona contenevano sostanze fortemente acide ed erano sporcate da residui derivati dal petrolio<ref name="cita-Macchione-p45">{{Cita|Macchione|p. 45}}.</ref>. Inoltre, apparivano colorate dagli scarichi delle tintorie ed erano caratterizzate dalla presenza di una spessa schiuma bianca sulla loro superficie<ref name="cita-Macchione-p45"/>. Nel 1963, le industrie che scaricavano reflui inquinanti nell'Olona erano 88, mentre la popolazione che versava nel fiume i propri scarichi [[Fognatura|fognari]] ammontava a circa 219.000 abitanti<ref name="cita-Macchione-p45"/>.
Tra gli anni sessanta e settanta nacque e si consolidò una certa sensibilità nei confronti dei temi ecologici, che portò a una presa di posizione della società civile nei confronti degli sversamenti inquinanti nell'Olona<ref>{{Cita|Vecchio|p. 169}}.</ref>. Ancora nel XXI secolo, il corso d'acqua raccoglie scarichi civili e industriali<ref name=parcorile/> malgrado già dagli anni ottanta del XX secolo sia in atto un'azione di bonifica con la costruzione di [[Depuratore|depuratori]]<ref name="cita-D-Ilario-p195">{{Cita|D'Ilario|p. 195}}.</ref>.
Nel 1998 le attività artigianali e industriali presenti nei comuni attraversati o lambiti dall'Olona ammontavano a circa 2.600 unità<ref name="cita-Macchione-p12">{{Cita|Macchione|p. 12}}.</ref>. In esse, erano impiegati quasi 20.000 lavoratori<ref name="cita-Macchione-p12"/>.
== La cartografia ==
[[File:FiumeOlona1772Raggi.png|thumb|center|upright=5|Mappa dell'ingegner Gaetano Raggi del Consorzio del fiume Olona, riportante il territorio da Legnano a Parabiago (1772)]]
La mappa più antica che rappresenta il corso dell'Olona di cui abbiamo traccia documentata è datata 1608<ref name="arpa"/><ref name="cita-Macchione-p25">{{Cita|Macchione|p. 25}}.</ref>. Su di essa sono anche segnati i ponti e, con una buona precisione, le costruzioni lungo il fiume<ref name="cita-Macchione-p25"/> ma non la zona delle sorgenti e le misure delle varie proprietà<ref name="cita-Macchione-p121">{{Cita|Macchione|p. 121}}.</ref>.
[[File:IdrografiaMilano.jpg|thumb|Una mappa idrografica di Milano della metà del XIX secolo. Si notano, quasi orizzontali sulla sinistra, l'Olona Vecchia e quella Nuova che confluiscono prima di entrare nella Darsena]]
Per il tratto che attraversa Milano, il percorso attuale compare, come già accennato, nel piano regolatore generale del Beruto del 1884. Con esso, è indicato anche il tracciato del ramo Darsena. Questo, prima di incrociare via Vincenzo Foppa, attraversava sia la via Vepra, il cui nome ricorda sia quello romano del canale, sia l'antico borgo omonimo, dove, dopo la sconfitta col [[Federico Barbarossa|Barbarossa]] e la [[Assedio di Milano (1162)|distruzione della città]] (1162), furono esiliati i milanesi di porta Vercellina<ref>Vittore e Claudio Buzzi, "Le vie di Milano", dizionario di toponomastica milanese, Ulrico Hoepli, Milano, 2005.</ref>.
Qui, fino agli anni cinquanta del XX secolo, esisteva l'ultimo tratto di fiume non canalizzato e con andamento tortuoso, oltre che l'ultimo agglomerato artigiano che ne utilizzava le acque per tintorie e laboratori per il trattamento di tessuti pesanti<ref>I riferimenti cartografici sono tratti da "Carte di Lombardia" a cura di Giovanni Liva e Mario Signori, Arti grafiche Amilcare Pizzi per Mediocredito Lombardo, Milano, 1985, da "Atlante storico di Milano, città di Lombardia" a cura di Virgilio Vercelloni, Officina d'arte grafica Lucini per Metropolitana Milanese, Milano 1987.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.miol.it/stagniweb/foto6.asp?File=mappe1&righe=30&Tipo=Index&Col=3|titolo=Miol - Mappe storiche|accesso=11 agosto 2014}}</ref>.
Per il tratto a monte di Milano, la prima carta dotata di una certa precisione è una mappa tracciata nel 1763<ref name="cita-Macchione-p24">{{Cita|Macchione|p. 24}}.</ref>. In questo documento era illustrato il tratto dalla sorgenti a [[Gorla Minore]]<ref name="cita-Macchione-p24"/>. In seguito, ne è stata redatta un'altra nel 1772 dal conservatore del fiume Giuseppe Verri e dall'ingegner Gaetano Raggi per conto del [[consorzio del fiume Olona]]<ref name="camcom"/><ref name="cita-Macchione-p35"/>. Oltre alle infrastrutture, essa riporta anche i canali e le chiuse, e quindi è la prima carta dotata di una certa completezza<ref name="cita-Macchione-p25"/>. La più ricca nei dettagli, tra quelle più antiche, è invece una mappa del 1789 che è opera del [[frate]] Mauro Fornari e di [[Domenico Cagnoni]]<ref>{{Cita|Macchione|pp. 24-25}}.</ref>. Questa carta inquadrava la [[provincia di Varese]] fino a qualche chilometro a sud di [[Legnano]]<ref name="cita-Macchione-p25"/>.
Tra le carte del XIX secolo<ref name="cita-Macchione-p26">{{Cita|Macchione|p. 26}}.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.consorziofiumeolona.org/dettaglio.asp?id_articolo=376&id_categoria=Il%20Consorzio|titolo=L'archivio storico del Consorzio del fiume Olona|accesso=11 agosto 2014}}</ref>, sono da citare la mappa disegnata dall'ingegner Vittore Vezzosi nel 1861, che riferisce anche di alcuni rilievi effettuati sul fiume, e quella dell'ingegner [[Eugenio Villoresi]] (1878), su cui sono tracciate con dovizia di particolari le zone irrigate dall'Olona. Quest'ultima, riporta infatti anche i canali e le rogge originate dal fiume.
== Le acque ==
=== Regime del fiume ===
[[File:Alluvione dell'Olona a Legnano in via Guerciotti (1937).jpg|left|thumb|Alluvione dell'Olona a Legnano in via Guerciotti (1937)]]
Il regime dell'Olona è tipicamente [[Torrente|torrentizio]] a causa dell'assenza di specchi d'acqua intermedi che ne regolino la portata<ref name="cita-Macchione-p19"/><ref name="camcom"/>. Ha periodi di [[portata]] elevata a marzo, aprile, ottobre e novembre, e periodi di magra - seppur non di secca - a luglio, agosto, dicembre e gennaio<ref name="cita-Macchione-p48">{{Cita|Macchione|p. 48}}.</ref>. Il regime del fiume è quindi caratterizzato da una portata molto variabile che è funzione delle stagioni e delle precipitazioni meteorologiche<ref name="cita-Macchione-p65">{{Cita|Macchione|p. 65}}.</ref>. Questa variabilità causa da sempre difficoltà tecniche nella fase di dimensionamento delle infrastrutture destinate a contenerne le piene<ref name="cita-Macchione-p65"/>.
La portata media<ref name="portata"/> dell'Olona a [[Gurone|Ponte Gurone]] di Malnate è di 2,3 [[Metro cubo al secondo|m³/s]]. A [[Rho]], dopo che l'Olona riceve gli apporti del [[Bozzente]] e della [[Lura (fiume)|Lura]], la portata media tocca il valore di 6,9 m³/s<ref name="portata"/> (18 m³/s la massima<ref name="legambiente"/>). Durante la piena storica del 1951, a Castellanza è stata registrata una portata di 48,1 m³/s, mentre quella minima, nel 1941 e nel 1950, ha toccato il valore record di 0,05 m³/s<ref name="camcom"/>.
{{Doppia immagine verticale|right|Olona a Legnano (4).jpg|Olona in piena a Legnano (3).jpg|220|L'Olona a Legnano in regime medio e in piena fotografato nel medesimo luogo (piazza Carroccio)}}
La pendenza media del corso del fiume è del 6 [[Per mille|‰]] a fronte di una caduta complessiva di 435 m<ref name="cita-Macchione-p19"/>. Quest'ultima è calcolata sottraendo l'altitudine della confluenza nel Lambro Meridionale (113 m [[s.l.m.]]) alla quota della sorgente principale (548 m [[s.l.m.]])<ref name="cita-Macchione-p19"/>. La larghezza media dell'[[alveo]] raggiunge invece i 5 [[Metro|m]] a [[Malnate]], gli 8 m a [[Nerviano]] e i 18 m a [[Milano]]<ref name="camcom"/><ref name="cita-Macchione-p70">{{Cita|Macchione|p. 70}}.</ref>.
Questa scarsa portata è causata dal carente apporto idrico delle sorgenti, degli affluenti, dei fontanili e delle precipitazioni meteorologiche<ref name="cita-Di-Maio-p74">{{Cita|Di Maio|p. 74}}.</ref>. L'entità limitata dell'apporto idrico non ha però impedito lo sfruttamento delle acque del fiume per i più svariati utilizzi<ref name="Di Maio pp. 76-77"/>. Le acque sono state utilizzate nei secoli più per l'entità della caduta complessiva dell'alveo, che per la portata del fiume<ref name="camcom"/>. La prima, infatti, ha permesso lo sfruttamento della forza motrice delle sue acque soprattutto lungo il primo tratto dell'alveo, che è quello dotato di maggior pendenza<ref name="cita-Macchione-p131"/>.
=== Gli affluenti e i fontanili ===
Il fiume conta in totale 19 [[Affluente|affluenti]]<ref name="parco-rto-fiume">{{cita web|url=http://www.parco-rto.it/geologia/torrenti.php?show=fiume_olona|titolo=Parco Rile Tenore Olona - L'Olona|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140812213507/http://www.parco-rto.it/geologia/torrenti.php?show=fiume_olona|dataarchivio=12 agosto 2014}}</ref>. Quelli più importanti sono la [[Lura (fiume)|Lura]], la [[Bevera (affluente dell'Olona)|Bevera]], il [[Gaggiolo (torrente)|Gaggiolo]] (o Lanza), il [[Bozzente]], il [[Vellone]], il [[Rile]], il [[Tenore (torrente)|Tenore]], il [[Merlata]], la [[Mussa (torrente)|Mussa]], la [[Quadronna]], la [[Selvagna]] e il [[Fredda]]. Da ricordare anche il Refreddo (o Fontanile Crotto), un corso d'acqua che sgorga nel fondovalle di Castelseprio, in località Crotto Valle Olona, e che confluisce nel fiume poco più a valle<ref>{{cita web|url=http://www.parco-rto.it/luoghi/luoghi.php?show=crotto|titolo=Parco Rile Tenore Olona - La località Crotto|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140812205435/http://www.parco-rto.it/luoghi/luoghi.php?show=crotto|dataarchivio=12 agosto 2014}}</ref>.
L'acqua dell'Olona proviene anche dai [[Risorgiva|fontanili]]<ref>{{Cita|Macchione|pp. 22-24}}.</ref>. Molti di essi sono celebri perché le loro acque sono state utilizzate per secoli a scopi curativi, come la Fontana degli Ammalati di [[Induno Olona]]<ref name="cita-Macchione-p22">{{Cita|Macchione|p. 22}}.</ref>. Alcuni dei fontanili che alimentano l'Olona sono citati in diversi documenti storici, mentre il primo loro censimento sistematico è del 1606<ref name="cita-Macchione-p22"/>. Grazie alla presenza dei fontanili, che forniscono acqua in modo perenne, il fiume non va in secca neppure nei periodi di siccità<ref name="cita-Macchione-p22"/>.
Nella Valle Olona sono ubicate alcune [[Zona umida|zone umide]], tra cui lo stagno Buzonel. Questo specchio d'acqua, che si trova nel fondovalle tra [[Castelseprio]] e [[Lonate Ceppino]], è alimentato dal torrente Bozzone, che in seguito confluisce nell'Olona<ref>{{cita web|url=http://www.parco-rto.it/geologia/sorgenti.php?show=stagno_buzonel|titolo=Parco Rile Tenore Olona - Lo stagno Buzonel|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140812213531/http://www.parco-rto.it/geologia/sorgenti.php?show=stagno_buzonel|dataarchivio=12 agosto 2014}}</ref>.
=== Le inondazioni e le magre ===
{{vedi anche|Alluvione della Lombardia del 1995}}
{{Doppia immagine verticale|left|Olona inondazioni0011.jpg|L'Olona esondato alla Maddalena (Milano) nel 1917.jpg|220|L'Olona esondato nel quartiere milanese della Maddalena nel 1917}}
L'Olona, prima della costruzione di argini e canali scolmatori, è stato un fiume che ha flagellato con frequenti [[Esondazione|esondazioni]] le aree che attraversa<ref name="cita-D-Ilario-p193">{{Cita|D'Ilario|p. 193}}.</ref>. Considerando gli ultimi quattro secoli, si possono contare più di 70 alluvioni<ref name="cita-Macchione-p48"/>. La prima di cui si ha notizia sui documenti si è verificata nel 1584 a Legnano<ref name="cita-Macchione-p48"/>. L'[[Alluvione della Lombardia del 1995|ultima esondazione]] che ha fatto danni ingenti si è invece verificata il 13 settembre 1995<ref>{{cita web|url=http://www.astrogeo.va.it/statisti/autunno.pdf|titolo=Centro geofisico prealpino - Varese - Bilancio della stagione autunnale 2000|accesso=11 agosto 2014}}</ref>, mentre l'ultima in ordine cronologico è avvenuta il 29 luglio 2014<ref>{{cita web|url=http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_luglio_29/esonda-lago-varese-sott-acqua-sindaco-non-usate-l-auto-d945c56e-172d-11e4-ad95-f737a6cb8946.shtml|titolo=Maltempo, Varese sott'acqua - Esonda l'Olona |accesso=30 luglio 2014}}</ref>. Tra quelle più recenti, le tre esondazioni che hanno fatto più danni in assoluto sono state quelle del 1911, del 1917 e del 1951<ref name="cita-Macchione-p60">{{Cita|Macchione|p. 60}}.</ref>. Quella più devastante è stata quella del 1951, che si è verificata in concomitanza con l'[[Alluvione del Polesine del novembre 1951|alluvione del Polesine]]<ref name="cita-Macchione-p60"/>.
Il maggior numero di allagamenti sono avvenuti nella parte finale del corso del fiume, in [[provincia di Milano]]<ref name="cita-Macchione-p48"/>. La città più colpita in questo tratto è stata Rho<ref name="cita-Macchione-p48"/>. Più a nord, la zona più interessata è stata invece quella del [[Clivio]]<ref name="cita-Macchione-p49">{{Cita|Macchione|p. 49}}.</ref>. La causa di questi frequenti straripamenti va ricercata nell'estensione ridotta dell'alveo del fiume rispetto alla portata di acqua che vi scorre<ref name="cita-Macchione-p48"/>. Lungo le sue sponde, sono state realizzate diverse opere per contenere le alluvioni. Il tratto maggiormente interessato a questi lavori è stato quello che attraversa la provincia di Milano<ref name="cita-Macchione-p49"/>.
Per il tratto superiore, sono stati invece oggetto di interventi cospicui le sponde del fiume che attraversano Fagnano Olona, Vedano Olona e Varese<ref name="cita-Macchione-p49"/>. A Gurone è stata ultimata nel 2009 una diga a vasche di [[Valutazione delle portate di piena|laminazione]] che regola la portata del fiume per contenerne le piene. È in grado di formare un bacino temporaneo di 1.570.000 [[Metro cubo|m³]] con un rilascio di 36 m³/s<ref>{{cita web|url=http://www2.varesenews.it/articoli/2004/settembre/sud/23-9diga.htm|titolo=Varesefocus - Periodico dell'Unione industriali della provincia di Varese - Una diga per fermare la furia dell'Olona|editore=varesenews.it|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140523230144/http://www2.varesenews.it/articoli/2004/settembre/sud/23-9diga.htm|dataarchivio=23 maggio 2014}}</ref>.
[[File:Cotonificio Cantoni di Legnano - Inondazione dell'Olona (1917).jpg|thumb|Il [[Cotonificio Cantoni]] di Legnano durante l'inondazione dell'Olona del 1917]]
Altrettanto disastrose sono state le magre<ref name="cita-Macchione-p49"/>. La frequenza dei periodi di scarsissima portata idrica è paragonabile a quella delle alluvioni<ref name="cita-Macchione-p49"/>. Per quanto riguarda le magre storiche, quella del 1630 contribuì a diffondere la [[Peste del 1630|peste nell'Alto Milanese]]<ref name="cita-Macchione-p49"/>, mentre quella del 1734 passò agli annali per gli effetti [[Recessione|recessivi]] che ebbe sul territorio<ref name="cita-Macchione-p50">{{Cita|Macchione|p. 50}}.</ref>. La magra del 1747 passò invece alla storia per la sua durata<ref name="cita-Macchione-p51">{{Cita|Macchione|p. 51}}.</ref>. Per fronteggiare le conseguenze dei periodi di magra, fin dagli Statuti del 1346, furono promulgate norme atte a ridurre gli sprechi e gli abusi delle utenze che prelevavano l'acqua dall'Olona<ref name="cita-Macchione-p49"/>. In questi secoli, chi veniva colto in flagrante a sperperare l'acqua dell'Olona poteva incorrere in sanzioni fiscali e a [[Reclusione|pene detentive]] o [[Pena corporale|corporali]]<ref name="cita-Macchione-p49"/>. Le utenze che più pativano le magre del fiume erano i mugnai del tratto finale del corso d'acqua<ref name="cita-Macchione-p51"/>.
=== Le derivazioni artificiali ===
{{vedi anche|Cavo Diotti}}
[[File:Castellanza-Olona-Inizio900.jpg|thumb|left|L'Olona tra Castegnate e Castellanza in un'immagine dei primi anni del XX secolo]]
Finché fu in funzione, il tratto del [[Cavo Diotti]] che prelevava acqua a [[Castegnate]] rappresentò la derivazione artificiale più importante dell'Olona<ref name="cita-Macchione-p20"/>. Il suo tratto settentrionale si immette ancora nel XXI secolo nell'Olona, tramite l'affluente [[Bevera (affluente dell'Olona)|Bevera]], dopo aver prelevato acqua da sorgenti presenti nel Canton Ticino e nel territorio di [[Viggiù]]<ref name="cita-Macchione-p68">{{Cita|Macchione|p. 68}}.</ref><ref name="cita-Macchione-p69">{{Cita|Macchione|p. 69}}.</ref>. Il tratto meridionale di questo canale artificiale, cioè quello che estraeva a Castegnate l'acqua precedentemente immessa, venne invece interrato nel 1918 in seguito alla forte urbanizzazione della zona agricola di [[Pantanedo]], che era l'utenza finale del Cavo Diotti<ref name="cita-Macchione-p68"/>. Dato che la richiesta d'acqua per scopi irrigui si era quasi azzerata, questa parte del canale non venne infatti più adoperata<ref name="cita-Macchione-p68"/>.
Il Cavo Diotti è stato costruito nel 1787<ref name="cita-Macchione-p68"/>. Fu voluto dall'avvocato Luigi Diotti, grande possidente terriero, per irrigare le sue proprietà<ref name="cita-Macchione-p68"/>. Diotti, per realizzare l'opera, chiese e ottenne il permesso dall'imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria]]<ref name="cita-Macchione-p68"/>. Il progetto fu però foriero di polemiche: 32 utilizzatori delle acque del fiume si opposero strenuamente sostenendo che il prelevamento d'acqua sarebbe stato superiore alla sua introduzione<ref>{{Cita|Macchione|pp. 68-69}}.</ref>. Visto l'appoggio governativo, il consorzio del fiume Olona cedette e il 17 marzo 1786 diede il permesso per l'avvio dei lavori di costruzione<ref name="cita-Macchione-p69"/>. Quando il Cavo entrò in funzione, le polemiche non si placarono. Per decenni ci furono delle dispute sulla quantità d'acqua immessa - che molti giudicavano insufficiente a causa del sistema di misurazione - e sullo stato manutentivo della zona delle sorgenti dell'Olona, dove il Cavo Diotti immetteva acqua<ref name="cita-Macchione-p69"/>.
Nel 1860 furono proposte altre due derivazioni artificiali<ref name="cita-Macchione-p69"/>. La prima, che non venne mai realizzata per difficoltà tecniche e problemi di costo, doveva estrarre acqua dal [[lago di Lugano]], mentre la seconda avrebbe dovuto immettere acqua nell'Olona grazie a un prelevamento da un canale artificiale proveniente dal [[Ticino (fiume)|Ticino]]<ref>{{Cita|Macchione|pp. 71-72}}.</ref>. I due progetti furono approvati dal consorzio del fiume Olona il 28 aprile 1877<ref name="cita-Macchione-p71">{{Cita|Macchione|p. 71}}.</ref>.
In particolare, il canale artificiale proveniente dal Ticino, e destinato a confluire nel [[Naviglio Martesana]], fu costruito dal 1887 al 1890 e venne denominato [[Canale Villoresi]]<ref name="cita-Macchione-p71"/><ref>{{cita web|url=http://www.turismo.regione.lombardia.it/it/le-guide/cicloturismo/divertimento-e-sport-percorsi-su-due-ruote-di-media-difficolta/canale-villoresi.htm|titolo=La ciclabile dell'ingegnere: Canale Villoresi|accesso=24 settembre }}</ref>. La prima immissione nell'Olona di acqua dal Canale Villoresi fu compiuta nel 1923 grazie a una presa situata a Nerviano<ref name="cita-Macchione-p71"/>. A regime, questa derivazione immetteva nell'Olona 1 m³/s<ref name="cita-Macchione-p71"/>. Tale opera fu voluta per fornire acqua agli utilizzatori a valle di Rho, che erano quelli che più pativano i periodi di magra del fiume<ref name="cita-Macchione-p71"/>.
Un quarto progetto di derivazione fu proposto nel 1865. Questo canale avrebbe dovuto prelevare acqua dal [[lago di Varese]], ma non venne mai realizzato per il costo, che sarebbe stato troppo alto<ref>{{Cita|Macchione|p. 72}}.</ref>.
=== La qualità delle acque e i depuratori ===
[[File:Paolo Monti - Serie fotografica (Italia, 1964) - BEIC 6328726.jpg|thumb|L'Olona nel 1964, durante il periodo di massimo inquinamento, che fu registrato, come già accennato, tra il 1950 e il 1970, in una foto di [[Paolo Monti]]]]
La qualità delle acque del fiume è monitorata in cinque stazioni: [[Varese]], [[Lozza]], [[Fagnano Olona]], [[Legnano]] e [[Rho]]<ref name=castiglioneolona>{{cita web|url=http://www.castiglioneolona.it/parco_rto/plisrto/Geologia/geo_olona.htm|titolo=Fiume Olona|editore=castiglioneolona.it|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070715084609/http://www.castiglioneolona.it/parco_rto/plisrto/Geologia/geo_olona.htm|dataarchivio=15 luglio 2007}}</ref>. Nelle prime stazioni di monitoraggio, l'acqua del fiume risulta "accettabile" o "sufficiente" ed è in costante miglioramento. A Legnano la qualità delle acque peggiora, assumendo il grado "scadente"<ref name="rapporto">{{cita web|url=http://www.areeurbane.apat.it/site/_files/rapporto2005/presentazioni/acque_rifiuti.pdf|titolo=Qualità ambientale nelle aree metropolitane italiane - II Rapporto annuale - Qualità dell'ambiente urbano|editore=areeurbane.apat.it|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060506155909/http://www.areeurbane.apat.it/site/_files/rapporto2005/presentazioni/acque_rifiuti.pdf|dataarchivio=6 maggio 2006}}</ref>, ma anche qui si nota un miglioramento, visto che fino a pochi anni prima lo stato delle acque dell'Olona era "pessimo". A Rho, anche se in lieve miglioramento, le acque del fiume mantengono il grado "pessimo"<ref name= rapporto />. A valle del [[depuratore]] di Pero, le acque dell'Olona migliorano.
Il [[Consorzio del fiume Olona|consorzio di tutela del fiume]] si era posto l'obiettivo di far raggiungere in tutte le stazioni di monitoraggio, entro la fine del 2008, il grado "accettabile", ed entro la fine del 2016 il grado "buono"<ref name= valleolonacarta />. Dai dati ufficiali, se l'obiettivo del 2008 non è stato raggiunto, quello del 2016, con la qualità delle acque di grado "buono", è stato conseguito in anticipo, nel 2015<ref>{{cita web|url=https://www.varesenews.it/2015/05/marsico-migliora-la-qualita-delle-acque-dellolona/375709/|titolo=Marsico: "Migliora la qualità delle acque dell'Olona"|accesso=5 agosto 2019}}</ref>.
Queste difficoltà hanno infatti spinto l'amministrazione regionale lombarda a ricorrere a strumenti straordinari quali il "contratto di fiume"<ref>{{cita web|url=http://www.contrattidifiume.it/media/Olona/Contratto_di_Fiume_Olona-Bozzente-Lura.pdf|titolo=Accordo quadro di sviluppo territoriale - Contratto di Fiume Olona-Bozzente-Lura|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100524201853/http://www.contrattidifiume.it/media/Olona/Contratto_di_Fiume_Olona-Bozzente-Lura.pdf|dataarchivio=24 maggio 2010}}</ref>. Questa iniziativa prevede infatti un maggiore coinvolgimento degli enti locali e della popolazione interessata, con l'obbiettivo di ottimizzare il coordinamento degli interventi<ref>{{cita web|url=http://www.contrattidifiume.it/it/cosa-sono-i-cdf/|titolo=Il Contratto di Fiume|accesso=29 marzo 2018}}</ref>.
Lungo il corso del fiume sono presenti diversi depuratori. Questi impianti per il [[trattamento delle acque reflue]], che sono gestiti dal [[consorzio del fiume Olona]], sono stati realizzati a [[Varese]], [[Olgiate Olona]], [[Gornate Olona]], [[Cairate]], [[Saltrio]], [[Cantello]], [[Canegrate]], [[Parabiago]] e [[Pero (Italia)|Pero]]<ref>{{cita web|url=http://www.consorziofiumeolona.org/dettaglio.asp?id_articolo=405&id_categoria=Archivio%20storico|titolo=Gli impianti di depurazione delle acque reflue lungo il fiume Olona|accesso=4 settembre 2014}}</ref>. Per il tratto Varese-Milano, nel 2006, si segnalava la necessità di realizzarne altri<ref>{{cita web|url=http://www.ors.regione.lombardia.it/resources/pagina/N11e3b0af51da6020148/N11e3b0af51da6020148/PROGRAMMA_DI_TUTELA_E_USO_DELLE_ACQUE_IL_lOMBARDIA.pdf|titolo=Regione Lombardia - Programma di tutela e uso delle acque in Lombardia|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140812235917/http://www.ors.regione.lombardia.it/resources/pagina/N11e3b0af51da6020148/N11e3b0af51da6020148/PROGRAMMA_DI_TUTELA_E_USO_DELLE_ACQUE_IL_lOMBARDIA.pdf|dataarchivio=12 agosto 2014}}</ref>: di questi, è stato completato soltanto quello di Gornate Olona (2009)<ref>{{cita web|url=http://www.contrattidifiume.it/679,Azione.html|titolo=Contratti di Fiume - Ultimato il depuratore di Gornate Olona|formato=PDF|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120128201553/http://www.contrattidifiume.it/679,Azione.html|dataarchivio=28 gennaio 2012}}</ref>.
{{clear}}
== La natura ==
=== Flora ===
[[File:Rio Lanza a Malnate-2.JPG|thumb|Il Gaggiolo a Malnate]]
La prima parte del corso del fiume attraversa il [[Parco Regionale Campo dei Fiori]]. Fino a 600 m di altitudine, in questa area protetta, prevalgono i [[Castanea sativa|castagni]], i [[Fraxinus excelsior|frassini]] e i [[Tilia cordata|tigli]]<ref name="parco-campofiori">{{cita web|url=http://www.parcocampodeifiori.it/par/flora-e-fauna.aspx|titolo=Parco Campo dei Fiori - Flora, fauna e aspetti del territorio|accesso=11 agosto 2014}}</ref>. Nelle valli più umide sono comuni gli [[acero montano|aceri]]<ref name="parco-campofiori" />. Sulla parte sommitale del [[Campo dei Fiori di Varese|massiccio del Campo dei Fiori]] queste specie vegetali vengono sostituite dal [[Fagus sylvatica|faggio]]<ref name="parco-campofiori" />, mentre sui versanti aridi del [[Monte Martica]] sono comuni le [[betulle]] e i [[Pino silvestre|pini silvestri]]<ref>{{cita web|url=http://www.lagomaggiore.net/52/parco-regionale-del-campo-dei-fiori.htm|titolo=Parco Regionale del Campo dei Fiori|accesso=11 agosto 2014}}</ref>. Gli spazi aperti sono impreziositi da piante ormai rare come la ''[[Genziana|Gentiana pneumonanthe]]'' e da decine di specie di [[Orchidee selvatiche in Italia|orchidee selvatiche]], quali, ad esempio, la [[Ophrys apifera|vesparia]] e la [[Ophrys insectifera|moscaria]]<ref name="parco-campofiori"/>.
A valle del Campo dei Fiori è stato istituito il [[Parco Rile Tenore Olona]]. Le specie che compongono la [[flora]] di questa area protetta sono principalmente [[farnia|farnie]], [[Carpinus betulus|carpini]], [[Robinia pseudoacacia|robinie]], [[Corylus avellana|noccioli]], [[Platanus|platani]], frassini, [[quercia|querce]], [[pioppo|pioppi]], [[Ulmus|olmi]], [[acero|aceri]] e [[ontano|ontani]]<ref name="parco-rto">{{cita web|url=http://www.parco-rto.it/|titolo=Parco Rile Tenore Olona - Home page|accesso=11 agosto 2014}}</ref>. Molte sono anche le specie [[Autoctono (biologia)|autoctone]] di arbusti, funghi e felci che crescono all'interno del Parco<ref name=parcorile>{{cita web|url=http://www.castiglioneolona.it/parco_rto/plisrto/Geologia/geo_olona.htm|titolo=Parco Rile Tenore Olona|editore=castiglioneolona.it|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070715084609/http://www.castiglioneolona.it/parco_rto/plisrto/Geologia/geo_olona.htm|dataarchivio=15 luglio 2007}}</ref>.
La flora del tratto pianeggiante dell'Olona, che comprende la maggior parte del percorso del fiume, è caratterizzata, oltre che dalle specie d'alto fusto già ricordate, dalla massiccia presenza della robinia, originaria dell'[[America settentrionale]] e introdotta nei boschi italiani agli inizi del XIX secolo<ref>{{cita web|url=http://www.parcomedioolona.it/Articoli/Menu-Alto/Flora/216-Boschi-di-latifoglie-submontani-degradati.asp|titolo=Parco del medio Olona - Boschi di latifoglie submontani degradati|accesso=11 agosto 2014|dataarchivio=12 agosto 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140812204409/http://www.parcomedioolona.it/Articoli/Menu-Alto/Flora/216-Boschi-di-latifoglie-submontani-degradati.asp|urlmorto=sì}}</ref>.
=== Fauna ===
[[File:Rile2.JPG|thumb|left|Il Rile tra [[Cassano Magnago]], [[Bolladello]] e [[Oggiona con Santo Stefano|Santo Stefano]]]]
Nella prima parte del corso, quello non inquinato, la [[fauna]] è molto variegata. Nel parco del Campo dei Fiori si possono incontrare [[ungulati]] come il [[Cervus elaphus|cervo]] o il [[capriolo]]<ref name="parco-campofiori"/>, e decine di piccoli [[mammiferi]] e [[roditori]], tra i quali lo [[Sciurus vulgaris|scoiattolo rosso]], il [[Erinaceinae|riccio]], la [[volpe]], il [[ghiro]], il [[Soricidae|toporagno]], l'[[Arvicola (zoologia)|arvicola]], il [[Muscardinus avellanarius|moscardino]], la [[Martes foina|faina]], la [[Mustela|donnola]] la [[talpa]] e varie specie di [[Pipistrello|pipistrelli]]<ref name=parcorile/><ref name="parco-campofiori"/><ref name="parcomedioolona">{{cita web|url=http://www.parcomedioolona.it/allegati/download/SchedeA1.pdf|titolo=Parco medio Olona - Programma pluriennale degli interventi|accesso=11 agosto 2014|dataarchivio=24 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924064137/http://www.parcomedioolona.it/allegati/download/SchedeA1.pdf|urlmorto=sì}}</ref>.
Diversi sono anche i [[Rapace|rapaci]] presenti: alcuni stanziali come l'[[astore]], il [[nibbio bruno]], il [[Pernis apivorus|falco pecchiaiolo]], la [[Buteo buteo|poiana]], lo [[sparviero]] e il [[falco pellegrino]], altri migratori come il [[biancone]] e il [[falco di palude]]<ref name="parco-campofiori"/>. Altri [[Aves|uccelli]] presenti sono il [[Asio otus|gufo]], l'[[allocco]] e il [[barbagianni]]<ref name="parcomedioolona"/><ref>{{cita web|url=http://www.comune.parabiago.mi.it/ecomuseo/ecomuseo/mappareilparco/mappare.html|titolo=Parco dei Mulini - Ecomuseo del paesaggio di Parabiago|accesso=11 agosto 2014|dataarchivio=3 luglio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130703164103/http://www.comune.parabiago.mi.it/ecomuseo/ecomuseo/mappareilparco/mappare.html|urlmorto=sì}}</ref>. Completano l'avifauna l'[[airone cenerino]] e molti uccelli, migratori e non, tipici dei boschi e dei campi<ref name="parcomedioolona"/>.
Tra gli [[anfibio|anfibi]] sono presenti [[Salamandridae|salamandre]] e diverse specie di [[Hyla arborea|raganelle]], [[rospo|rospi]] e [[rana (genere)|rane]], mentre tra i [[Reptilia|rettili]] sono comuni la [[Lacertilia|lucertola]], l'[[Anguis fragilis|orbettino]], la [[Viperinae|vipera]] e il [[Lacerta viridis|ramarro]]<ref name=parcorile/><ref name="parco-campofiori"/>.
Per quanto riguarda gli [[invertebrati]], è degna di menzione la presenza dello [[Duvalius ghidinii|scarabeo delle grotte]], un [[Coleoptera|coleottero]] [[Endemismo|endemico]] del Campo dei Fiori<ref name="parco-campofiori"/><ref>{{cita web|url=http://www.centrodocumentale.it/percorso/geologia-e-geomorfologia/|titolo=Geologia e geomorfologia|accesso=12 settembre 2014|dataarchivio=12 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140912140635/http://www.centrodocumentale.it/percorso/geologia-e-geomorfologia/|urlmorto=sì}}</ref>, e sono comuni, tra gli altri, la [[libellula]], la [[Luciola|lucciola]], il [[Lucanus cervus|cervo volante]] e la [[Cicadidae|cicala]]<ref name=parcorile/>.
La [[Pesce|fauna ittica]] è presente nel tratto iniziale del fiume, quello meno inquinato. Le specie più comuni sono la [[Salmo trutta fario|trota fario]] e lo [[Cottus gobio|scazzone]]<ref name="ors"/>. Nelle acque dell'Olona si possono trovare anche il [[Barbus plebejus|barbo comune]], il [[Squalius squalus|cavedano]], il [[Gobio gobio|gobione]], il [[Telestes muticellus|vairone]], la [[Phoxinus phoxinus|sanguinerola]], la [[Scardinius erythrophthalmus|scardola]] e l'[[Alburnus arborella|alborella]]<ref name="pesci">{{cita web|url=http://www.provincia.va.it/ProxyVFS.axd?snode=13083&stream=|titolo=Carta ittica - Gli ambienti acquatici e i pesci della provincia di Varese|accesso=12 settembre 2014}}</ref>.
Nel 2010 fu tentato il ripopolamento ittico del tratto medio del fiume grazie all'introduzione di pesci provenienti dal [[Canale Villoresi]]<ref name="ripolamento">{{cita web|url=http://legnanonews.com/news/1/23885/|titolo=Strage di pesci nell'Olona|accesso=22 settembre 2014}}</ref>. L'iniziativa non ebbe successo a causa di uno sversamento di reflui inquinanti compiuto nel 2012, che comportò la moria delle specie ittiche precedentemente immesse<ref name="ripolamento"/>.
Diverse sono le specie [[Specie aliena|alloctone]] presenti. Tra esse, lungo le sponde dell'Olona, si possono trovare la [[Myocastor coypus|nutria]], il [[Orconectes limosus|gambero americano]] e lo [[Sciurus carolinensis|scoiattolo grigio]]<ref name="parcomedioolona"/>, mentre nelle sue acque si può pescare il [[Ameiurus melas|pesce gatto]]<ref name="pesci"/>.
{{clear}}
== Geografia antropica ==
=== Comuni attraversati ===
I [[Comuni d'Italia|comuni]] attraversati dall'Olona sono<ref>{{cita web|url=http://www.consorziofiumeolona.org/dettaglio.asp?id_articolo=304&id_categoria=Il%20fiume%20Olona&parola=|titolo=Le località lungo il fiume|accesso=7 settembre 2014}}</ref>:
{{Colonne inizio}}
{{simbolo|Provincia di Varese-Stemma.svg}} '''[[Provincia di Varese]]'''
* [[Varese]]
* [[Valganna]]
* [[Induno Olona]]
* [[Malnate]]
* [[Lozza]]
* [[Vedano Olona]]
* [[Gornate Olona]]
* [[Castiglione Olona]]
* [[Castelseprio]]
{{Colonne spezza}}
{{simbolo|Provincia di Varese-Stemma.svg}} '''Provincia di Varese'''
* [[Lonate Ceppino]]
* [[Cairate]]
* [[Gorla Maggiore]]
* [[Fagnano Olona]]
* [[Gorla Minore]]
* [[Solbiate Olona]]
* [[Olgiate Olona]]
* [[Marnate]]
* [[Castellanza]]
{{Colonne spezza}}
{{simbolo|Provincia di Milano-Stemma.svg}} '''[[Città metropolitana di Milano]]'''
* [[Legnano]]
* [[San Vittore Olona]]
* [[Canegrate]]
* [[Parabiago]]
* [[Nerviano]]
* [[Pogliano Milanese]]
* [[Vanzago]]
* [[Pregnana Milanese]]
* [[Rho]]
* [[Pero (Italia)|Pero]]
* [[Milano]]
{{Colonne spezza}}
[[File:Ramo dell'Olona verso il Lambro Meridionale appena inaugurato e non ancora utilizzato.jpg|thumb|upright|Bambini che pattinano non lontano da piazza Tripoli sul ghiaccio formatosi sul ramo dell'Olona confluente nel Lambro Meridionale a Milano appena inaugurato e non ancora utilizzato]]
{{Colonne fine}}
=== Navigabilità e pesca ===
[[File:NervianoOlona.jpg|thumb|left|L'Olona che costeggia il [[Monastero degli Olivetani (Nerviano)|Monastero degli Olivetani]] di Nerviano]]
Il fiume in sé non ha mai rappresentato una via di comunicazione navigabile<ref name="cita-D-Ilario-p192"/>. Di navigabilità non si può parlare neppure nel XXI secolo, anche se in alcuni punti del fiume viene praticata la [[canoa]] e ogni tanto, per scopi di promozione ambientale, qualche ecologista ne effettua la discesa in [[kayak]]<ref>{{cita web|url=http://www.consorziofiumeolona.org/dettaglio.asp?id_articolo=412&id_categoria=Il%20fiume%20Olona|titolo=La navigabilità - Consorzio del fiume Olona|accesso=14 agosto 2014}}</ref>.
La [[pesca (attività)|pesca]] era un tempo un'attività florida che era praticata anche da pescatori professionisti<ref>{{cita web|url=http://www.univa.va.it/web_v3/areesito.nsf/k/E7046EFA96A64664C125736B002ACED7|titolo=Olona - Il fiume, la civiltà, il lavoro|accesso=18 agosto 2014}}</ref><ref name="sev">{{cita web|url=http://www.sev84.org/kandisi5.pdf|titolo=Un inquinamento a norma di legge|accesso=18 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141006082140/http://www.sev84.org/kandisi5.pdf|dataarchivio=6 ottobre 2014}}</ref>. Nell'Olona si pescavano [[Trota|trote]], [[Austropotamobius pallipes|gamberi di fiume]], [[rane]] e altre specie ittiche<ref name="cita-Macchione-p103">{{Cita|Macchione|p. 103}}.</ref><ref>{{cita web|url=http://web.tiscali.it/donmilanitradate/olona.htm|titolo=Olona fiume di civiltà|accesso=18 agosto 2014}}</ref>. Le singole licenze di pesca erano rilasciate dal consorzio del fiume Olona<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.comune.gorlamaggiore.va.it/lib/exe/fetch.php?media=olona_mulini_torrenti:licenza_pesca_1833.pdf|titolo=Consorzio del fiume Olona - Licenza di pesca del 1833|accesso=18 agosto 2014}}</ref>. Durante i secoli, data l'importanza economica che ne derivava<ref>{{Cita|Macchione|pp. 103-105}}.</ref>, furono varati numerosi regolamenti<ref name="cita-Macchione-p104">{{Cita|Macchione|p. 104}}.</ref>. Il documento più antico conservato negli archivi del consorzio del fiume Olona si riferisce a una disposizione che vietava la pesca senza licenza (1602)<ref name="cita-Macchione-p104"/>.
Erano anche vietate la pesca con le [[Rete da pesca|reti]]<ref name="cita-D-Ilario-p192">{{Cita|D'Ilario|p. 192}}.</ref> e, dal 1699, i "vivari" (o "vivai"), cioè quelle strutture circolari formate da pietre che erano destinate all'allevamento degli [[Avannotto|avannotti]]<ref name="cita-Macchione-p105">{{Cita|Macchione|p. 105}}.</ref>. I vivari vennero vietati perché rallentavano il defluire delle acque causando danni agli utilizzatori che sfruttavano la forza motrice del fiume, come i mugnai<ref name="cita-Macchione-p41">{{Cita|Macchione|p. 41}}.</ref>. I vivari venivano costruiti ogni anno nei mesi di agosto e settembre, per poi essere svuotati dai pesci e distrutti poco prima dell'inizio della [[quaresima]]<ref name="cita-Macchione-p105"/>. In questo modo fornivano, alle mense degli abitanti, le specie ittiche in un periodo in cui le carni erano vietate per [[Festa di precetto|precetto]] religioso<ref name="cita-Macchione-p105"/>.
L'attività di pesca lungo l'Olona iniziò a declinare a metà del XIX secolo a causa degli scarichi inquinanti delle prime industrie, per poi scomparire completamente tra le due guerre mondiali per il forte peggioramento della qualità delle acque<ref>{{Cita|Macchione|pp. 103-104}}.</ref>.
=== Infrastrutture e progetti ===
[[File:Ponte romanico (Castiglione Olona).jpg|thumb|Il ponte romanico a Castiglione Olona negli anni sessanta del XX secolo]]
L'Olona, in tutto il suo percorso, viene scavalcato da 57 ponti, tra i quali ve ne sono alcuni di interesse storico, come il ponte [[Architettura romanica|romanico]] a [[Castiglione Olona]], e il ponte ferreo di [[Malnate]], che è stato realizzato alla fine del XIX secolo per poter permettere l'attraversamento di una ferrovia<ref name="cita-Macchione-p21"/><ref name="parco-rto-fiume"/><ref name="cita-Macchione-p29">{{Cita|Macchione|p. 29}}.</ref>. L'infrastruttura più grande che oltrepassa l'Olona è invece il [[viadotto]] di [[Cairate]]<ref name="cita-Macchione-p29"/>. Tra le vie di comunicazione che scavalcano l'Olona, ci sono 2 [[Ferrovia|linee ferroviarie]] (la [[Ferrovia Saronno-Laveno|Saronno-Laveno]] e la [[Ferrovia Como-Varese|Como-Varese]]) e 7 [[Strada provinciale|strade provinciali]]<ref name="cita-Macchione-p21"/>.
Il corso del fiume, che è profondamente artificializzato<ref>{{cita web|url=http://upload.legambiente.org/blogs/Obiettivo%20Olona%20-%20Venezia.pdf|titolo=
"Obiettivo Olona" - Legambiente Lombardia|accesso=14 agosto 2014}}</ref>, è fortemente a rischio idraulico, cioè di straripamento<ref>{{cita web|url=http://www.ilgiorno.it/varese/cronaca/2010/04/29/325151-rischio_frane.shtml|titolo=Rischio frane. È Allarme per il dissesto idrogeologico|accesso=11 agosto 2014}}</ref>. Dopo il completamento nel 2009 del grande impianto di laminazione di [[Gurone]]<ref>{{cita web|url=http://www.legnanonews.com/news/20/32837/|titolo=Vasche di laminazione: effetti più negativi che positivi|accesso=11 agosto 2014}}</ref>, a destare preoccupazione sono soprattutto il [[Lura (fiume)|Lura]]<ref>{{cita web|url=http://www.parcolura.it/|titolo=Parco del Lura - Home Page|editore=legnanonews.com|accesso=11 agosto 2014}}</ref> e il [[Bozzente]]<ref>{{cita web|url=http://www3.varesenews.it/altomilanese/articolo.php?id=173092|titolo=Il Bozzente esonda sul Sempione|editore=varesenews.it|accesso=11 agosto 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140812205739/http://www3.varesenews.it/altomilanese/articolo.php?id=173092|dataarchivio=12 agosto 2014|urlmorto=sì}}</ref>. Dal 2006 le opere di difesa idraulica sono demandate al già citato "contratto di fiume"<ref>{{cita web|url=http://www.contrattidifiume.it/it-it/home/studi/studi_di_scenario_olona_bozzente_lura|titolo=Contratti di Fiume - Studi di scenario Olona-Bozzente-Lura|accesso=29 marzo 2018|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100213085728/http://www.contrattidifiume.it/it-it/home/studi/studi_di_scenario_olona_bozzente_lura|dataarchivio=13 febbraio 2010}}</ref>.
Lungo la [[Valle Olona]] è stata attiva una [[Ferrovia|linea ferroviaria]]. La [[ferrovia della Valmorea]], questo il suo nome, collegava [[Castellanza]] alla [[Svizzera]] seguendo il corso del fiume<ref name="cita-Macchione-p31">{{Cita|Macchione|p. 31}}.</ref><ref name="valmorea">{{cita web|url=http://www.ferrovieinrete.com/valmorea_sintesi.htm|titolo=Ferrovia della Valmorea|accesso=4 settembre 2014|dataarchivio=4 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140904172237/http://www.ferrovieinrete.com/valmorea_sintesi.htm|urlmorto=sì}}</ref>. Il [[trasporto pubblico|servizio passeggeri]] è stato attivo dal 1904 al 1952, mentre il traffico merci è stato chiuso nel 1977 a causa della concorrenza della linea ferroviaria passante per [[Chiasso]]<ref name="valmorea"/><ref name="valmorea-il giorno">{{cita web|url=http://www.ilgiorno.it/lecco/2009/05/21/180492-valmorea_storia_nata_1904_risorta_1990_quando.shtml|titolo=Valmorea - Una storia nata nel 1904 e risorta nel 1990|accesso=4 settembre 2014}}</ref><ref name="cita-Macchione-p34">{{Cita|Macchione|p. 34}}.</ref>. Dal 1990 è in atto un progetto di recupero a scopo turistico<ref name="valmorea-il giorno"/>.
Va anche segnalata la costruzione dell'[[Autostrada Pedemontana]], che ha completamente coperto l'Olona al ponte di [[Vedano Olona|Vedano]], e la realizzazione, lungo il corso del fiume, di varie [[Pista ciclabile|piste ciclabili]]. Tra esse, va ricordata quella tra
Castellanza a Castiglione Olona, il cui tragitto ricalca il percorso della ferrovia della Valmorea. Di questa pista ciclabile è in progetto il prolungamento fino a [[Mendrisio]], in Svizzera<ref>{{cita web|url=http://www.valleolona.com/tempolibero/cicloturismo/ciclabile/index.htm|titolo=In bicicletta lungo la Valle Olona|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140705195917/http://valleolona.com/tempolibero/cicloturismo/ciclabile/index.htm|dataarchivio=5 luglio 2014}}</ref>.
{{clear}}
== Luoghi d'interesse ==
=== I mulini ===
{{vedi anche|Mulini ad acqua sul fiume Olona}}
[[File:Mulino Lampugnani.jpg|thumb|left|Il mulino Gajo-Lampugnani di Parabiago]]
Tra le sorgenti e Nerviano il corso del fiume era un tempo disseminato di mulini. Fin dal [[Medioevo]], lungo l'Olona, prosperava l'attività molitoria<ref name="cita-D-Ilario-p197">{{Cita|D'Ilario|p. 197}}.</ref>. Tale era il numero di mulini da far supporre che nel XV secolo questa attività costituisse per l'intera zona una notevole fonte economica<ref name="cita-D-Ilario-p197"/>.
Il più antico documento conosciuto nel quale si nomina un mulino sull'Olona è del 1043<ref name="cita-D-Ilario-p197"/>: esso fa riferimento a un impianto molinatorio situato tra Castegnate e la località "Gabinella" a Legnano che era di proprietà di Pietro Vismara. Le Signorie degli [[Sforza]] e dei [[Visconti]] posero a presidio dei più importanti raggruppamenti di mulini sull'Olona alcune fortificazioni, sfruttando fortilizi e castelli già esistenti<ref name="varesotto"/>.
Nel 1608 si contavano sulle sponde dell'Olona 116 mulini<ref name="cita-Macchione-p120">{{Cita|Macchione|p. 120}}.</ref>, fra i quali un [[maglio]] da rame, un follone o [[gualchiera]] per i [[panno|panni]] e diversi torchi da olio, numero che passò a 106 nel 1772 e a 55 nel 1881<ref name="cita-Macchione-p120"/>. Negli anni citati, le [[Ruota idraulica|ruote idrauliche]] a servizio di questi impianti molinatori (chiamate, nella Valle Olona, "[[rodigini]]"<ref name="cita-Macchione-p323">{{Cita|Macchione|p. 323}}.</ref>) erano, rispettivamente, 463, 424 e 170<ref name="cita-Macchione-p120"/>.
[[File:Molino Meravglia - La Girante.jpg|thumb|Il mulino Meraviglia di San Vittore Olona]]
Diversi di questi mulini sono giunti sino al XXI secolo. Alcuni sono stati recuperati, mentre altri versano in stato di abbandono. Partendo dalle sorgenti, i primi impianti molinatori di rilievo storico che si incontrano lungo l'Olona sono i mulini Grassi di Varese, che sono stati costruiti tra il XVI e il XIX secolo. Sono stati ristrutturati per essere adibiti ad abitazione e possiedono, sui muri esterni, alcuni esempi di [[Meridiana|meridiane]] di grande interesse storico<ref name=MuliniGrassiVarese>{{cita web|url=http://www.univa.va.it/varesefocus/vf.nsf/web/DE2C94A49349CDD3C1256A3A00310E0D?OpenDocument|titolo=L'ombra dello gnomone|accesso=7 settembre 2014}}</ref><ref name=MuliniGrassiVarese1>{{cita web|url=http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=838|titolo=Archeologia industriale in Lombardia - Scheda Nr.838 -Mulini Grassi|accesso=7 settembre 2014|dataarchivio=7 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140907190538/http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=838|urlmorto=sì}}</ref><ref name=MuliniGrassiVarese2>{{cita web|url=http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=412|titolo=Archeologia industriale in Lombardia - Scheda Nr.412 -Mulini Grassi|accesso=7 settembre 2014|dataarchivio=7 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140907191226/http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=412|urlmorto=sì}}</ref> e un pregevole [[affresco]] del 1675<ref name="cita-Macchione-p277">{{Cita|Macchione|p. 277}}.</ref>. Più a sud sono invece presenti i mulini Sonzini di [[Gurone]]<ref name="Mulino di Gurone">{{cita web|url=http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=405|titolo=Archeologia industriale in Lombardia - Scheda Nr.405 -Mulini Sonzini|accesso=7 settembre 2014|dataarchivio=4 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131104220350/http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=405|urlmorto=sì}}</ref>, che sono anteriori 1772. Sono rimasti in attività fino al 1970, dopo di cui sono stati adibiti ad abitazioni<ref>{{cita web|url=
http://www3.varesenews.it/varese/i-vecchi-mulini-di-gurone-265951.html|titolo= I vecchi mulini di Gurone|editore=varesenews.it|accesso=7 settembre 2014}}</ref>. A Vedano Olona è situato il mulino alle Fontanelle; già presente nel 1772, possedeva una macina da grano e un torchio. Subì un primo abbandono negli anni venti<ref name=MulinoVedanoFontanelle>{{cita web|url=http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=431|titolo=Archeologia industriale in Lombardia - Scheda Nr.431 - Mulino alle Fontanelle|accesso=7 settembre 2014|dataarchivio=7 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140907191007/http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=431|urlmorto=sì}}</ref>, poi fu ristrutturato negli anni settanta del XX secolo e di nuovo abbandonato nel decennio successivo.
A Castellazzo, località di Fagnano Olona, è situato il mulino Bosetti. Già censito come mulino Visconti nel 1772, fu catalogato come mulino del Ponte nel 1857 prima di assumere l'attuale denominazione negli anni seguenti. Nel 1982 risultavano accessibili le sole abitazioni<ref name="Mulino di Fagnano Olona">{{cita web|url=http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=377|titolo=Archeologia industriale in Lombardia - Scheda Nr.377 - Mulino Bosetti|accesso=7 settembre 2014|dataarchivio=7 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140907191452/http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=377|urlmorto=sì}}</ref>, mentre il resto era già abbandonato. A Castelseprio è presente il mulino Zacchetto, che fu attivo per fini agricoli dal XVIII al XIX secolo. Divenne prima sede della società Pagani (anni venti)<ref name="Mulino di Castelseprio">{{cita web|url=http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=812|titolo=Archeologia industriale in Lombardia - Scheda Nr.812 - Mulino Zacchetto|accesso=7 settembre 2014|dataarchivio=7 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140907191427/http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=812|urlmorto=sì}}</ref>, per poi venire trasformato in centrale elettrica. Dagli anni ottanta risulta abbandonato<ref name="Mulino di Castelseprio2">{{cita web|url=http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=367|titolo=Archeologia industriale in Lombardia - Scheda Nr.367 - Centrale Zacchetto - Ex Mulino Zacchetto|accesso=7 settembre 2014|dataarchivio=7 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140907191544/http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=367|urlmorto=sì}}</ref>.
A Gornate Superiore, frazione di Castiglione Olona, è situato il mulino del Celeste. Già mulino Mariani nel 1772 e mulino Guidali nel 1857, fu registrato con l'attuale denominazione nel 1881. Disponeva di una macina da grano e di torchi da olio<ref name="Mulino di Castiglione">{{cita web|url=http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=371|titolo=Archeologia industriale in Lombardia - Scheda Nr.371 - Mulino del Celeste|accesso=7 settembre 2014|dataarchivio=7 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140907190700/http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=371|urlmorto=sì}}</ref>. Dal 1930 è stato adattato ad abitazioni private<ref>{{cita web|url=http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=816|titolo=Archeologia industriale in Lombardia - Scheda Nr.816 - Mulino del Celeste|accesso=7 settembre 2014|dataarchivio=7 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140907191005/http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=816|urlmorto=sì}}</ref>. A Lonate Ceppino è situato il mulino Taglioretti. Anch'esso, nel 1722, era di proprietà Mariani. Prese la denominazione attuale nel XIX secolo. Fu a servizio della cartiera Canziani dal 1901 e del cartonificio Samec dal 1920. Nel 1982 risultava abbandonato<ref>{{cita web|url=http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=392|titolo=Archeologia industriale in Lombardia - Scheda Nr.392 - Mulino Taglioretti|accesso=7 settembre 2014|dataarchivio=7 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140907191457/http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=392|urlmorto=sì}}</ref>.
[[File:Molino Meraviglia Ingresso - Sapore D'antico.jpg|thumb|left|Interni del mulino Meraviglia di San Vittore Olona]]
A Gornate Olona sono presenti i mulini di Torba e San Pancrazio<ref name=MulinoGornateO>{{cita web|url=http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=821|titolo=Archeologia industriale in Lombardia - Scheda Nr.821 - Mulini San Pancrazio|accesso=7 settembre 2014|dataarchivio=7 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140907191455/http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=821|urlmorto=sì}}</ref><ref name=MulinoGornateO1>{{cita web|url=http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=822|titolo=Archeologia industriale in Lombardia - Scheda Nr.822 - Mulini di Torba|accesso=7 settembre 2014|dataarchivio=7 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140907191009/http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=822|urlmorto=sì}}</ref><ref name=MulinoGornateO2>{{cita web|url=http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=385|titolo=Archeologia industriale in Lombardia - Scheda Nr.385 - Mulini di S. Pancrazio|accesso=7 settembre 2014|dataarchivio=7 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140907191612/http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=385|urlmorto=sì}}</ref><ref name=MulinoGornateO3>{{cita web|url=http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=386|titolo=Archeologia industriale in Lombardia - Scheda Nr.386 - Mulini di Torba|accesso=7 settembre 2014|dataarchivio=7 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140907191137/http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=386|urlmorto=sì}}</ref>. Entrambi esistenti prima del 1772, assunsero i nomi delle rispettive frazioni del 1857. Cessarono le attività molinatorie verso metà del XX secolo. Sono in gran parte adibiti ad abitazioni. A Olgiate Olona è invece situato il mulino del Sasso. È ben conservato e quindi è in corso un progetto che prevede il ripristino completo dell'impianto idraulico<ref name=MulinoOlgiateO>{{cita web|url=http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=184754|titolo=Mulino del "Sasso", dal recupero l'energia pulita|editore=varesenews.it|accesso=7 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101014160126/http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=184754|dataarchivio=14 ottobre 2010|urlmorto=sì}}</ref>.
A Legnano i sette mulini del centro della città furono demoliti dalle grandi industrie cotoniere per permettere l'installazione delle più moderne ed efficienti ruote idrauliche<ref name="cita-D-Ilario-p200"/>. Nel [[Legnanese (territorio)|Legnanese]] ne sono rimasti sei<ref name="cita-D-Ilario-p200"/>: si tratta dei mulini Cornaggia di Legnano, Meraviglia (già Melzi Salazar), Cozzi, De Toffol, Montoli di San Vittore Olona e Galletto di Canegrate. L'unico mulino di questa zona con le macine ancora in efficienza è il mulino annesso alla fattoria agricola Meraviglia di San Vittore Olona, che è certamente il più antico tra i rimasti: risalirebbe infatti al XIV secolo<ref name="cita-D-Ilario-p200"/>. Tale impianto molinatorio è ancora destinato a triturare il foraggio per bestiame. Da questi impianti molinatori prende il nome una gara internazionale di [[Corsa campestre|cross campestre]], la [[Cinque Mulini]], che si corre ogni anno, in primavera, a San Vittore Olona. A valle di Canegrate ne rimangono pochi altri, come il mulino Gajo-Lampugnani a Parabiago, il mulino Star Qua di Nerviano e quello di Sant'Elena a [[Pregnana Milanese]]<ref>{{cita web|url=http://ecomuseo.comune.parabiago.mi.it/ecomuseo/risorse/mulinoday/mulinoday2015.html|titolo=Mulino day 14 giugno 2015
|accesso=29 luglio 2015}}</ref>.
Riferendoci invece al territorio di [[Rho]], possiamo citare fra gli esempi in disuso o convertiti negli anni in moduli abitativi il molino Prepositurale, un tempo di proprietà della [[Basilica di San Vittore (Rho)|Parrocchia San Vittore]] e oggi completamente in abbandono, seguito più a valle dal mulino Cecchetti, trasformato in abitazione pur avendo conservato alcuni elementi dei macchinari in bella mostra nel giardino, oltre al molino Nuovo, posto alla confluenza con il torrente [[Bozzente]] e divenuto anch'esso residenza privata<ref>Paola Pessina e Giuseppe Terruzzi, ''Le campagne e il borgo di Rho nei documenti del Catasto di Maria Teresa d'Austria'', Biblioteca Popolare di Rho, 1980</ref>.
{{clear}}
=== Archeologia industriale ===
{{vedi anche|Archeologia industriale in provincia di Varese}}
[[File:Cotonificio Cantoni Legnano.JPG|thumb|Sulla sinistra, le facciate ristrutturate dei capannoni dell'ex-Cotonificio Cantoni di Legnano]]
A partire dagli anni sessanta e settanta del XX secolo, l'industria della Valle Olona (specie il settore tessile) entrò in una crisi irreversibile e quindi, progressivamente, la maggior parte delle fabbriche interruppe definitivamente le attività produttive, lasciando lungo le aree adiacenti all'Olona un importante patrimonio di [[archeologia industriale]]<ref>{{cita web|url=http://ecomuseo.comune.parabiago.mi.it/ecomuseo/risorse/tesimulinogalletto/dallamacinaalmicrohydro.pdf|titolo=Dalla Macina al Micro Hydro - Riqualificazione tecnologica e funzionale del Mulino Galletto|accesso=11 agosto 2014}}</ref>.
Dotato di grande valore architettonico è il [[Birrificio Angelo Poretti]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.induno-olona.va.it/arteeturismo/birreriaporetti.html|titolo=Comune di Induno olona - Il Liberty e la Birreria Poretti|accesso=11 agosto 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141020021050/http://www.comune.induno-olona.va.it/arteeturismo/birreriaporetti.html|dataarchivio=20 ottobre 2014|urlmorto=sì}}</ref> di [[Induno Olona]], che è stato fondato nel 1877<ref>{{cita web|url=http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=389|titolo=Archeologia industriale in Lombardia - Scheda Nr.389 -Fabbrica di Birra Splugen - Poretti|accesso=11 settembre 2014|dataarchivio=11 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140911023804/http://www.db.ccdi.glauco.it/pls/ccdi/gp_schede_ccdi.scheda_archeologia?quale=389|urlmorto=sì}}</ref>. Nel 1901 questo plesso industriale fu ampliato con la costruzione di nuovi padiglioni in stile [[Liberty]]. Anche i successivi restauri e ampliamenti furono rispettosi di tale scelta architettonica. Gli edifici, tra il [[Naturalismo (arte)|naturalismo]], il [[Classicismo (arte)|classicismo]], l'[[Arte egizia|egizio]] e il floreale, presentano appariscenti decorazioni: [[Mascherone|mascheroni]], [[Grottesca|grottesche]], [[Medaglia|medaglioni]], [[Frangia|frange]] e gocce, conchiglie, [[Lesena|lesene]] giganti e grandi [[Festone (arte)|festoni]] di [[luppolo]]. Questo stabilimento, in origine, sfruttava la già citata Fontana degli Ammalati, ovvero una risorgiva la cui acqua venne utilizzata per secoli per le sue qualità curative<ref>{{Cita|Macchione|pp. 157-159}}.</ref>.
[[File:Castellanza LIUC.jpg|thumb|upright=1.2|left|L'Università Carlo Cattaneo di Castellanza]]
Più a valle sorge l'ex-Cotonificio Milani di [[Castiglione Olona]]<ref name="cita-Macchione-p39">{{Cita|Macchione|p. 39}}.</ref>. Oltre agli stabilimenti produttivi, questo plesso industriale comprende una villa padronale e alcune case operaie. Si trova nei pressi della ferrovia della Valmorea. Sempre a Castiglione Olona, sono anche presenti gli ex-stabilimenti del Pettinificio Mazzucchelli, le cui strutture sono antecedenti al 1849<ref name="cita-Macchione-p39"/>.
A [[Lonate Ceppino]] sono situati l'ex-Oleificio Lepori e l'ex-Pettinificio Clerici, entrambi anteriori al 1772<ref name="cita-Macchione-p38">{{Cita|Macchione|p. 38}}.</ref>. A [[Fagnano Olona]] sono presenti l'ex [[Cotonificio Candiani]], che è dell'inizio del XX secolo, la Filatura Introizzi, che è stata fondata prima del 1881, e gli ex-stabilimenti della [[cartiera Vita Mayer]]<ref name="cita-Macchione-p38"/>. Nella municipalità di [[Solbiate Olona]] si possono trovare gli ex-stabilimenti del [[Cotonificio Ponti]]. Questo plesso industriale è stato fondato nel 1908 su una precedente filatura avviata nel 1823<ref name="cita-Macchione-p38"/>. A [[Olgiate Olona]] è invece presente l'ex Sanitaria Ceschina, ovvero un garzificio che è stato costruito tra il 1902 e il 1907<ref name="cita-Macchione-p38"/><ref>{{Cita|Robbiati|p. 155}}.</ref>
A [[Legnano]] e a [[Castellanza]] sono situati due degli ex-stabilimenti del [[Cotonificio Cantoni]]. Il primo nucleo dello stabilimento legnanese è stato avviato nel 1830<ref name="tesi"/>; questa fabbrica è stata in parte demolita, e gli edifici rimasti sono stati convertiti in un [[centro commerciale]]<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2009/giugno/04/Megastore_nell_cotonificio_Cantoni_co_7_090604067.shtml|titolo=Megastore nell'ex cotonificio Cantoni - Corriere della Sera|editore=archiviostorico.corriere.it|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140812203343/http://archiviostorico.corriere.it/2009/giugno/04/Megastore_nell_cotonificio_Cantoni_co_7_090604067.shtml|dataarchivio=12 agosto 2014}}</ref>. L'ex Cotonificio Cantoni di Castellanza è stato invece adibito, nel 1991, a sede dell'[[università Carlo Cattaneo]]<ref>{{cita web|url=http://www.liuc.it/default.asp|titolo=Sito ufficiale Università LIUC|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140723102928/http://www.liuc.it/default.asp|dataarchivio=23 luglio 2014}}</ref>.
{{clear}}
=== Parchi ===
[[File:Tenoreguado.JPG|thumb|[[Guado]] sul torrente Tenore al confine tra [[Gornate Olona]] e [[Caronno Varesino]]]]
A partire dalla seconda metà del XX secolo, sono state diverse le [[Area naturale protetta|aree naturali protette]] istituite lungo le sponde dell'Olona.
Il [[Parco regionale del Campo dei Fiori]]<ref name="campodeifiori">{{cita web|url=http://www.parcocampodeifiori.it/detaillist/consorzio.aspx|titolo= Parco Regionale del Campo dei Fiori – Ente parco|accesso=11 agosto 2014}}</ref> ha una superficie di 6.300 ettari ed è gestito da un consorzio formato dalla [[Comunità montana Valli del Verbano]], dalla [[Comunità montana del Piambello]], dalla [[provincia di Varese]] e dai diciassette comuni compresi nel territorio del Parco: [[Barasso]], [[Bedero Valcuvia]], [[Brinzio]], [[Casciago]], [[Castello Cabiaglio]], [[Cocquio-Trevisago]], [[Comerio]], [[Cunardo]], [[Cuvio]], [[Gavirate]], [[Induno Olona]], [[Luvinate]], [[Masciago Primo]], [[Orino]], [[Rancio Valcuvia]], [[Valganna]] e [[Varese]]. Ha sede a [[Brinzio]] ed è stato istituito nel 1984. Dal 2010 è attivo il progetto di recupero dell'area della sorgente principale dell'Olona alla [[Rasa di Varese]].
Il [[Parco Rile Tenore Olona]]<ref name="parco-rto"/>, che è stato costituito nel 2006, abbraccia un territorio caratterizzato da estesi terrazzamenti di origine fluvio-glaciale, i cosiddetti [[Pianalto|pianali morenici]], ed è ricco di siti di rilevanza storica e culturale. La tipica geologia del territorio consente la nascita di molteplici piccoli corsi d'acqua sostentati da acque risorgive e piovane. I principali sono il [[Rile]] e il [[torrente Tenore|Tenore]]. Il parco si estende per 16 [[Chilometro quadrato|km²]] e comprende i comuni di [[Cairate]], [[Carnago]], [[Caronno Varesino]], [[Castelseprio]], [[Castiglione Olona]], [[Gazzada Schianno]], [[Gornate Olona]], [[Lonate Ceppino]], [[Lozza]], [[Morazzone]] e [[Oggiona con Santo Stefano]].
[[File:Fiume Olona-p. Mulini.jpg|thumb|left|L'Olona che attraversa il Parco dei Mulini a Parabiago]]
Il [[Parco Valle del Lanza]]<ref>{{cita web|url=http://www.parcovallelanza.com/www.parcovallelanza.com/INFO.html|titolo=Parco Valle del Lanza|accesso=11 agosto 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140812204538/http://www.parcovallelanza.com/www.parcovallelanza.com/INFO.html|dataarchivio=12 agosto 2014|urlmorto=sì}}</ref>, nato nel 2002, include i comuni di [[Malnate]], [[Cagno]], [[Bizzarone]] e [[Valmorea]]. Interessa soprattutto il territorio attraversato dal torrente Lanza (altro nome del [[Gaggiolo (torrente)|Gaggiolo]]), da cui prende la denominazione. Ha un'estensione di 676 ettari.
Nel 2006 è stato istituito anche il [[parco del Medio Olona]], che comprende il tratto della [[Valle Olona]] tra [[Fagnano Olona]] e [[Marnate]]. Il parco include i comuni di [[Fagnano Olona]], [[Gorla Maggiore]], [[Solbiate Olona]], [[Gorla Minore]], [[Olgiate Olona]] e Marnate. Oltre alla [[Valle Olona]], il parco comprende anche il tratto fagnanese del [[torrente Tenore|Tenore]] e i boschi a est di Gorla Maggiore, dove scorre il [[Fontanile di Tradate]]<ref>{{cita web|url=http://www.vareselandoftourism.it/?lang=it&pers=zonageo&focus=0007&PAG=valle-olona-it&PAG=parco-medio-olona-varesino--&contributo=378&tipo=0001|titolo=Provincia di Varese - Agenzia del turismo - Parco medio Olona varesino|accesso=11 agosto 2014}}</ref>.
Il [[Parco locale del bosco di Legnano]]<ref>{{cita web|url=http://www.portalealtomilanese.it/altomilanese/alto_milanese_da_vivere/parchi/parco_bosco_legnano.html|titolo=Portale dell'Altomilanese - Parco Bosco di Legnano|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140812202809/http://www.portalealtomilanese.it/altomilanese/alto_milanese_da_vivere/parchi/parco_bosco_legnano.html|dataarchivio=12 agosto 2014}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.parks.it/parco.bosco.legnano/|titolo=Parks - Parco del Bosco di Legnano|accesso=11 agosto 2014}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.provincia.milano.it/export/sites/default/parchi/Atlante_Plis/11_Bosco_Legnano.pdf|titolo=Bosco di Legnano|accesso=11 settembre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140911152623/http://www.provincia.milano.it/export/sites/default/parchi/Atlante_Plis/11_Bosco_Legnano.pdf|dataarchivio=11 settembre 2014}}</ref>, nato nel 1976, sorge accanto al [[Castello Visconteo (Legnano)|castello di Legnano]], al confine con i comuni di [[Canegrate]] e [[San Vittore Olona]]. È anche noto come "parco castello" o "parco di Legnano". Nel periodo della sua costituzione, i [[Rimboschimento|rimboschimenti]] non erano fondati sulle conoscenze delle [[specie locali]], e dunque questa area protetta annovera molte piante non [[Autoctono (biologia)|autoctone]] della zona. Nel 1981 è stata realizzata una [[zona umida]] che è frequentata da un grande numero di uccelli acquatici e che è abitata da molte specie ittiche.
Il [[Parco dei Mulini]]<ref>{{cita web|url=http://www.provincia.milano.it/parchi/i_parchi/parchi_locali_di_interesse_sovracomunale/Parchi_riconosciuti/Parco_Mulini.html|titolo=Parco dei mulini|accesso=11 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140818141858/http://www.provincia.milano.it/parchi/i_parchi/parchi_locali_di_interesse_sovracomunale/Parchi_riconosciuti/Parco_Mulini.html|dataarchivio=18 agosto 2014}}</ref>, che è stato istituito il 20 marzo 2008, interessa le aree boschive e agricole dei comuni di [[Legnano]], Canegrate, San Vittore Olona, [[Parabiago]] e [[Nerviano]]. La superficie, oltre 264 ettari, è quasi interamente impiegata ad attività [[Agricoltura|agricole]]. Nel parco sono presenti importantissime testimonianze storiche come il castello di Legnano, l'ex opificio Visconti di Modrone e sei [[Mulino ad acqua|mulini]], ultima testimonianza dell'antica tradizione molitoria della zona<ref name="cita-D-Ilario-p200"/>.
{{clear}}
== Note ==
{{note strette}}
== Bibliografia ==
*{{Cita pubblicazione
|titolo = Il consorzio del fiume Olona
|autore = Ing. [[Luigi Mazzocchi]]
|curatore =
|wkautore =
|rivista = Il Politecnico - Giornale dell'ingegnere architetto civile ed industriale
|supplementodi =
|volume = Anno XXIX
|numero = Volume 13, Fascicolo 7
|editore = Tipog. e Litog. degli Ingegneri
|città = Milano
|data =
|anno = 1881
|mese = luglio
|pp = 390-397
|lingua =
|ISSN =
|doi =
|PMID =
|id =
|cid = Mazzocchi, 1881
|url = http://emeroteca.braidense.it/ricerche/sfoglia_articolo_ricerca.php?IDPRO=EVA&IDTestata=119&CodScheda=215&CodVolume=2601&CodFascicolo=17012&CodArticolo=315549&TXT_titolo=&cond_titolo=AND&int_titolo=&TXT_autore=luigi%20mazzocchi&cond_autore=AND&int_autore=&CodTitleSearch=Tutte__0&da_anno=&a_anno=&PS=1&PR=25&PB=1&RisSel=1
|formato =
|accesso =
|abstract =
|urlarchivio =
|dataarchivio =
|urlmorto =
|postscript =
}}
* {{cita libro | titolo= Enciclopedia di Milano| editore= Franco Maria Ricci Editore| città= Milano| anno= 1997 |isbn= no}}
* {{cita libro | cognome= Agnoletto| nome= Attilio | titolo= San Giorgio su Legnano - storia, società, ambiente| anno= 1992 |sbn= CFI0249761|cid=Agnoletto}}
* {{cita libro |cognome=Agrati|nome=Giacomo|titolo=I Mulini "sotto al castello"|editore=La Tipotecnica|anno= 1982 |cid=Agrati|isbn= no}}
* {{cita pubblicazione |autore =Autori vari |anno=2014 |titolo=Di città in città – Insediamenti, strade e vie d'acqua da Milano alla Svizzera lungo la Mediolanum-Verbannus |editore = Soprintendenza Archeologia della Lombardia |url= http://www.archeologica.lombardia.beniculturali.it/getFile.php?id=239|accesso=16 gennaio 2017 |cid=Autori vari}}
* {{cita libro | autore=Emanuele Boscolo | anno=2012| titolo=Le politiche idriche nella stagione della scarsità. La risorsa comune tra demanialità custodiale, pianificazioni e concessioni| editore=Giuffrè | url=https://books.google.it/books?id=8NLAaYLt1OEC&pg=PA79&lpg=PA79&dq=consorzio+fiume+olona+1606+pi%C3%B9+antico+d%27italia&source=bl&ots=fY4YYPgnj9&sig=ti5YAZgc1jUL1c-MSTTcEeRszOo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiqk8a7gPvWAhVEbRQKHfTpDZEQ6AEIPjAE#v=onepage&q=consorzio%20fiume%20olona%201606%20pi%C3%B9%20antico%20d'italia&f=false|isbn=978-88-14-17396-7|cid=Boscolo}}
* {{cita libro | cognome= Colaone| nome= Matteo | titolo= Il Seprio. I luoghi, la storia, il mistero di una regione nascosta| editore= Menaresta Editore| città= Monza| anno= 2011|isbn= no |cid=Colaone}}
* {{cita libro | autore= D'Ilario Giorgio |autore2= = Egidio Gianazza|autore3= [[Augusto Marinoni]]|autore4= Marco Turri| titolo= Profilo storico della città di Legnano| editore= Edizioni Landoni| anno= 1984 |sbn= LO10479205|cid=D'Ilario}}
* {{cita libro | cognome= Di Maio| nome= Paola| titolo= Lungo il fiume. Terre e genti nell'antica valle dell'Olona| editore= Teograf| città= Corsico | anno= 1998|sbn= PUV0677891|cid=Di Maio}}
* {{cita libro|Andrea|Gamberini|L'età dei Visconti e degli Sforza, 1277-1535|2001|Skira|Milano|isbn= 88-8118-895-3 |cid=Gamberini}}
* {{cita libro |autore=Macchione Pietro|autore2= Mauro Gavinelli|titolo=Olona. Il fiume, la civiltà, il lavoro.|editore= Macchione Editore|città= Varese|anno= 1998|sbn= LO10479205|cid=Macchione}}
* {{cita libro|nome=Felice|cognome=Poggi|titolo=Le fognature di Milano|anno=1911|città=Milano|editore=Vallardi|cid=Poggi|isbn= no}}
* {{cita libro | cognome= Robbiati| nome= Cinzia | titolo= La Ferrovia della Valmorea: lungo l'antico tragitto della Ferrovia della vallata dell'Olona alla riscoperta di uno scorcio della Provincia di Varese | editore= Provincia di Varese| anno= 2001|sbn= LO10580124 |cid=Robbiati}}
* {{cita libro|Landolfo|Senjore|Historia mediolanensis|1848|L.C. Bethmann, W. Wattenbach|Hannover |cid=historia |isbn= no}}
* {{cita libro | cognome= Vecchio| nome= Giorgio |autore2=Gianni Borsa| titolo= Legnano 1945 -2000. Il tempo delle trasformazioni| editore= Nomos Edizioni| anno= 2001 |sbn= CFI0528579|cid=Vecchio}}
== Voci correlate ==
* [[Alluvione della Lombardia del 1995]]
* [[Consorzio del fiume Olona]]
* [[Conurbazione dell'Olona]]
* [[Dipartimento d'Olona]]
* [[Mulini ad acqua sul fiume Olona]]
* [[Olona (meridionale)]]
* [[Olonella]]
* [[Tela olona]]
* [[
* [[Valle Olona]]
== Altri progetti ==
{{
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.valleolona.com|Il portale della Valle dell'Olona}}
* {{cita web|http://www.storiadimilano.it/citta/milanotecnica/fognature/idrografia.htm|Storia di Milano - Mappa idrografica dell'area milanese}}
{{Olona}}
{{Idrografia di Milano}}
{{Legnano}}
{{Milano romana}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Lombardia}}
{{vetrina|29|08|2008|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Olona/2|Idrografia|Lombardia}}
[[
[[Categoria:Fiumi della provincia di Varese]]
[[Categoria:Fiumi della città metropolitana di Milano]]
[[Categoria:Affluenti del Lambro Meridionale]]
[[Categoria:Idrografia di Milano]]
| |||