Habib Bourguiba: differenze tra le versioni

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{{Avvisounicode}}
{{Carica pubblica
| nome = Habib Bourguiba<br /><small>الحبيب بورقيبة</small>
|immagine = Portrait officiel de Habib Bourguiba.png
| suffisso onorifico = الحبيب بورقيبة
|didascalia =
|Nazionalità = tunisino {{flagicon|Tunisia}}
|carica = 1º [[Presidenti della Tunisia|Presidente della Tunisia]]
|immagine = Habib Bourgiba 1961.jpg
|mandatoinizio = 25 luglio [[1957]]
| carica = Presidente della Tunisia
| mandatoinizio mandatofine = [[257 luglio]]novembre [[19571987]]
|vicepresidente =
| mandatofine = [[7 novembre]] [[1987]]
|primoministro = [[Bahi Ladgham]]<br>[[Hédi Nouira]]<br>[[Mohamed Mzali]]<br>[[Rachid Sfar]]<br>[[Zine El-Abidine Ben Ali]]
| predecessore = nessuno
|predecessore = ''carica creata''
| successore = [[Zine El-Abidine Ben Ali]]
|successore = [[Zine El-Abidine Ben Ali]]
| carica2 = Primo Ministro della Tunisia
|carica2 = [[Primi ministri della Tunisia|Primo ministro della Tunisia]]
| mandatoinizio2 = [[11 aprile]] [[1956]]
| mandatofine2 mandatoinizio2 = [[2511 luglio]]aprile [[19571956]]
|mandatofine2 = 25 luglio [[1957]]
| predecessore2 = Tahar Ben Ammar
|monarca2 = [[Muhammad VIII al-Amin]]
| successore2 = [[Bahi Ladgham]]
|predecessore2 = [[Tahar Ben Ammar]]
|}}
|successore2 = [[Bahi Ladgham]]
|carica3 = Ministro degli affari esteri
|mandatoinizio3 = 15 aprile [[1956]]
|mandatofine3 = 29 luglio [[1957]]
|monarca3 = [[Muhammad VIII al-Amin]]
|predecessore3 = ''carica creata''
|successore3 = [[Sadok Mokaddem]]
|carica4 = Ministro della Difesa
|mandatoinizio4 = 15 aprile [[1956]]
|mandatofine4 = 29 luglio [[1957]]
|monarca4 = [[Muhammad VIII al-Amin]]
|predecessore4 = ''carica creata''
|successore4 = [[Bahi Ladgham]]
|carica5 = Presidente dell'Assemblea Costituente
|mandatoinizio5 = 9 aprile [[1956]]
|mandatofine5 = 15 aprile [[1956]]
|monarca5 = [[Muhammad VIII al-Amin]]
|predecessore5 = ''carica creata''
|successore5 = [[Tariffe Jallouli]]
|partito = [[Neo-Dustur|Neo-Dustūr]]<small>(1934-1964)</small> <br> [[Partito Socialista Desturiano]]<small>(1964-1988)</small>
|alma mater = [[Sorbona]]
|professione =
|firma = Signature Habib Bourguiba.svg
|Nazionalità = tunisino {{Bandiera|TUN}}
}}
{{Bio
|Nome = Habib
|Cognome = Bourguiba
|PostCognomeVirgola= in italiano anche '''Bourghiba'''<ref>{{cita web|url=https://archivio.quirinale.it/aspr/fotografico/PHOTO-001-055867/presidente/giovanni-leone/incontro-presidente-della-repubblica-tunisia-habib-bourghiba|titolo=Incontro con il Presidente della Repubblica di Tunisia Habib Bourghiba|editore=[[Presidenza della Repubblica Italiana]]|accesso=22 maggio 2024}}</ref><ref>{{cita web|url=https://patrimonio.archivio.senato.it/inventario/scheda/amintore-fanfani/IT-SEN-043-000713/colloqui-presidente-della-tunisia-habib-bourghiba-arezzo-27-e-28-agosto-1967|titolo=Colloqui con il presidente della Tunisia Habib Bourghiba (Arezzo 27 e 28 agosto 1967) (27 agosto 1967 - 28 agosto 1967)|editore=[[Senato della Repubblica Italiana]]|accesso=22 maggio 2024}}</ref> o '''Burghiba'''<ref>{{DOP|id=1011465|lemma=Burghiba}}</ref><ref>{{cita giornale|autore=Antonio Fadda|url=https://www.corriere.it/lettere-al-corriere/15_dicembre_15/-HABIB-BURGHIBA-E-LA-TUNISIA-MODERNA-_9b39efe0-a2f3-11e5-8cb4-0a1f343ea988.shtml|titolo=Habib Burghiba e la Tunisia moderna|giornale=[[Corriere della Sera]]|data=15 dicembre 2015|accesso=22 maggio 2024}}</ref>
|PostCognomeVirgola =
|PreData = <small>[[alfabeto fonetico internazionale|AFI]]:</small> {{IPA|/burˈɡiba/|it}}; {{in lingua|[[arabo maghrebino]]|الحبيب بورقيبة|nocors=1|tras=il-Ḥabīb Būrgība}}; {{arabo|الحبيب أبو رقيبة|al-Ḥabīb Abū Ruqayba}}
|PreData =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Monastir
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|GiornoMeseMorte = 6 aprile
|AnnoMorte = 2000
|Attività = politico
|Epoca = 1900
|Attività = politico
|Attività2 =
|Nazionalità = tunisino
|Nazionalità2 = di origine berbera
|PostNazionalità = , fu il leader della lotta per l'indipendenza e poi il fondatore della Tunisia moderna, e primo [[presidente della Repubblica]] tunisina ([[25 luglio]] [[1957]] - [[7 novembre]] [[1987]])
|Didascalia = Habib Bourguiba
}}
 
Fu il leader della lotta per l'[[indipendenza]] e poi il fondatore della Tunisia moderna, e primo [[Presidenti della Tunisia|Presidente della Tunisia]] per 30 anni, dal 25 luglio [[1957]] al 7 novembre [[1987]], quando venne destituito per mano di [[Zine El-Abidine Ben Ali]] con un [[Colpo di Stato in Tunisia del 1987|colpo di Stato]].
== Gli inizi ==
Nato ufficialmente nel [[1903]] (ma secondo alcuni biografi la vera data sarebbe il [[1901]]), Habib Bourguiba (in [[lingua araba|arabo classico]] al-Habīb Abū Ruqayba '''<big>ألحبيب أبو رقيبة</big>''') studiò al Collège Sadiki di [[Tunisi]], dove ottenne il diploma arabo, prima di iscriversi al Lycée Carnot, dove si diplomò nel [[1924]].
 
== Biografia ==
Dopo essersi laureato in [[diritto]] ed aver conseguito la specializzazione in studi politici alla [[Sorbona|Sorbonne]] nel [[1927]], sposò la francese Mathilde Lorrain ([[1892]]-[[1976]]), madre del suo unico figlio Habib Bourguiba Jr. ([[1927]]-). Da lei divorziò nel [[1961]] per sposare l'anno dopo Wassila Ben Ammar (che morirà nel giugno [[1999]]), da cui aveva peraltro divorziato nel [[1986]].
=== Gli inizi ===
Nato ufficialmente nel [[1903]] (ma secondo alcuni biografi la vera data sarebbe il [[1901]]), Habib Bourguiba studiò al Collège Sadiki di [[Tunisi]], dove ottenne il diploma arabo, prima di iscriversi al Lycée Carnot, dove si diplomò nel [[1924]].
 
Dopo essersi laureato in [[diritto]] ed aver conseguito la specializzazione in studi politici alla [[Sorbona]] nel 1927, sposò la francese Mathilde Lorrain ([[1892]]–[[1976]]), madre del suo unico figlio Habib Bourguiba Jr. ([[1927]]–[[2009]]). Da lei divorziò nel [[1961]] per sposare l'anno dopo Wassila Ben Ammar (che morì nel giugno [[1999]]), da cui poi divorziò nel [[1986]].
Dopo il [[matrimonio]] rientrò a Tunisi, esercitando la professione forense insieme ad altre attività, in particolare il [[giornalismo]] nei giornali nazionalisti tunisini, e l'adesione al partito ''[[Destour]]'' ([[lingua araba|arabo]] ''Dustūr'', cioè "Costituzione"), di orientamento indipendentista.
 
Dopo il primo [[matrimonio]] rientrò a Tunisi, esercitando la professione forense insieme ad altre attività, in particolare il [[giornalismo]] nei giornali nazionalisti tunisini, e l'adesione al partito ''[[Destour]]'' (cioè "Costituzione"), di orientamento indipendentista.
== Il leader della lotta per l'indipendenza ==
Nel [[1932]] fu tra i fondatori del [[giornale]] ''L'Action tunisienne'', propugnatore di orientamenti [[Laicismo|laici]]. Questa posizione, anomala dentro il Destour, condusse due anni dopo alla sua scissione in due partiti, uno [[islam]]izzante che mantenne il nome di Destour, l'altro modernista, che si chiamò ''Néo-Destour''. L'ufficio politico del nuovo partito era costituito da [[Mahmoud Materi]] (presidente), Habib Bourguiba (segretario generale), [[Tahar Sfar]], [[Bahri Guiga]] e [[M'hamed Bourguiba]].
 
=== Il leader della lotta per l'indipendenza ===
Durante gli [[anni 1930|anni trenta]] la repressione coloniale si fece più violenta, e Habib Bourguiba fu confinato con altri militanti nel sud del paese. Nel [[1936]] il governo del [[Fronte popolare (Francia)|Fronte popolare]] in [[Francia]] consentì la liberazione dei leaders indipendentisti. Ma il Fronte popolare durò poco, e nel [[1938]] Habib Bourguiba fu imprigionato in Francia per cospirazione contro la sicurezza dello Stato.
Nel [[1932]] fu tra i fondatori del [[giornale]] ''[[L'Action Tunisienne]]'', propugnatore di orientamenti [[Laicismo|laici]]. Questa posizione, anomala dentro il Dustur, condusse due anni dopo alla sua scissione in due partiti, uno [[islam]]izzante che mantenne il nome di Dustur, l'altro modernista, che si chiamò [[Neo-Dustur]]. L'ufficio politico del nuovo partito era costituito da [[Mahmoud Materi]] (presidente), Habib Bourguiba (segretario generale), [[Tahar Sfar]], [[Bahri Guiga]] e [[Mahmoud Bourguiba]].
 
Durante gli [[anni 1930|anni trenta]] la repressione coloniale si fece più violenta, e Habib Bourguiba fu confinato con altri militanti nel sud del paese. Nel [[1936]] il governo del [[Fronte popolare (Francia)|Fronte Popolare]] in [[Francia]] consentì la liberazione dei leader indipendentisti. Ma il Fronte popolare durò poco, e nel [[1938]] Habib Bourguiba fu imprigionato in Francia per cospirazione contro la sicurezza dello Stato.
Nel [[1940]], il [[Repubblica di Vichy|regime di Vichy]] lo consegnò all'[[Italia]] su richiesta di [[Benito Mussolini|Mussolini]], che sperava di utilizzarlo per indebolire la resistenza francese nel [[Nordafrica]] usandolo per "Radio Bari". Ma Bourguiba si rifiutò di fare da garante ai regimi fascisti, e lanciò l'[[8 agosto]] [[1942]] un appello per sostenere le [[Seconda guerra mondiale|truppe alleate]]. Per questa posizione fu presto arrestato dai nazisti, e fu rimesso in libertà nel maggio [[1944]], quando gli alleati ebbero conquistato il [[Nordafrica]].
{{dx|[[File:Bourguiba Bizerte.jpg|thumb|left|Bourguiba in un discorso a Biserta il 15 gennaio 1952.]]}}
Nel [[1940]], liberato dalle SS naziste, il [[governo di Vichy]] lo consegnò all'[[Italia]], su richiesta di [[Benito Mussolini|Mussolini]], che sperava di utilizzarlo per indebolire la resistenza francese nel [[Nordafrica]], usandolo per "[[Radio Bari]]". Ma Bourguiba, una volta portato a [[Roma]], si rifiutò di fare da garante ai regimi fascisti, e lanciò l'8 agosto [[1942]] un appello per sostenere le [[Alleati della seconda guerra mondiale|truppe alleate]]. Per questa posizione fu presto arrestato dai nazisti e fu rimesso in libertà solo nel maggio [[1944]].
 
Nel dopoguerra, dopo aver visitato molti paesiPaesi per guadagnare sostenitori alla causa tunisina, Bourguiba rientrò in patria per continuare la lotta. Insieme a [[Salah Ben Youssef]] avviò negoziati con il governo francese, che però fallirono. Ciò provocò, nel gennaio [[1952]], l'inizio della resistenza armata ed un irrigidimento delle posizioni in entrambi i campi.
 
Questa difficile situazione fu appianata dalle riforme avviate da [[Pierre Mendès- France]] poco più di un mese dopo la sua nomina a [[Capi di governo della Francia|Primo Ministro]]. Egli infatti, il [[31 luglio]] [[1954]], annunciò il riconoscimento unilaterale dell'autonomia interna della Tunisia (la cui condizione, va ricordato, non era di colonia, ma di protettorato, francese), e la formazione di un governo temporaneo con la partecipazione di 3 membri del ''Néo[[Neo-DestourDustur]]''.
 
Il trattato fu firmato il [[3 giugno]] [[1955]] malgrado l'opposizione di Ben Youssef, per il quale questo accordo costituiva un passo indietro. In effetti, contrariamente a Bourguiba che sosteneva una strategia verso l'indipendenza da raggiungere pacificamente e per tappe, con l'aiuto della Francia e sotto la sua egida, Ben Youssef era un fautore del [[panarabismo]], e puntava ad un'indipendenza totale e immediata. In qualche mese, vinse la linea di Bourguiba, evitando così al Paese il bagno di sangue che si poteva prevedere in seguito ad uno scontro frontale con la Francia, e che negli anni successivi avrebbe travolto l'[[Algeria]].
<br />In qualche mese, vinse la linea di Bourguiba, evitando così al paese il bagno di sangue che si poteva prevedere in seguito ad uno scontro frontale con la Francia, e che negli anni successivi avrebbe travolto l'[[Algeria]].
 
Il [[20 marzo]] [[1956]] la Francia concedeva alla Tunisia l'indipendenza totale (ad eccezione del porto strategico di [[Biserta]], che fu poi lasciato nel [[1963]]), e meno di un mese dopo veniva eletta un'assemblea nazionale costituente e Bourguiba ne diventava presidente.
<br />Liquidata pacificamente la monarchia (in realtà [[Bey]]licato husaynide), il [[25 luglio]] [[1957]] veniva proclamata la repubblica (e già nella scelta di questa data era il segno del riconoscimento alla Francia del ruolo di partner privilegiato). Bourguiba, nominato presidente della nuova Repubblica, fu confermato con le elezioni dell'[[8 novembre]]1957.
 
Liquidata la [[Regno di Tunisia|monarchia]], il 25 luglio 1957 veniva proclamata la repubblica (e già nella scelta di questa data era il segno del riconoscimento alla Francia del ruolo di partner privilegiato). Bourguiba, nominato [[Presidenti della Tunisia|presidente della nuova Repubblica]], fu confermato con le elezioni dell'8 novembre 1957.
== Il fondatore della Tunisia moderna ==
Sotto la presidenza di Bourguiba fu avviato un vasto piano di riforme destinate a dare avvio alla sovranità nazionale e a modernizzare la società tunisine, attraverso la diffusione dell'insegnamento e la promulgazione del '''''Code du statut personnel''''' (Codice dello statuto personale).
<br />Con il nuovo codice venne molto ridimensionato il potere dei capi religiosi, pur restando l'[[Islam]] la religione di Stato (il presidente della Repubblica deve essere di religione musulmana). Le donne ebbero accesso ad uno status assolutamente inusitato per il mondo arabo (divieto della poligamia, sostituzione del divorzio al ripudio, legalizzazione dell'aborto), che, ad esempio nel caso dell'aborto, superava all'epoca perfino quello di cui godevano le donne francesi.
<br />Il paese fu poi diviso in '''governatorati''' dotati di un'amministrazione moderna.
 
=== Il fondatore della Tunisia moderna ===
Con la nomina di [[Mahmoud Messaadi]] a ministro dell'educazione fu impostata la struttura di una moderna scuola pubblica e gratuita, mettendo fine al doppio regime scolastico: scuola coranica e scuola di tipo occidentale.
[[File:Benbella-Nasser-Bourkiba-1963.jpg|thumb|[[Ahmed Ben Bella]], [[Gamal Abd el-Nasser|Gamāl ʿAbd al-Nāṣer]] e Bourguiba nel 1963.]]
Sotto la presidenza di Bourguiba fu avviato un vasto piano di riforme destinate a dare avvio alla sovranità nazionale e a modernizzare la società tunisina, attraverso la diffusione dell'insegnamento e la promulgazione del ''Code du statut personnel'' (Codice dello statuto personale), mentre l'opposizione interna veniva liquidata e lo stesso Ben Youssef veniva fatto assassinare in [[Germania]].
 
Con il nuovo codice venne molto ridimensionato il potere dei capi religiosi, pur restando l'[[Islam]] la religione di Stato (il [[Presidenti della Tunisia|Presidente della Repubblica]] deve essere di religione musulmana). Le donne ebbero accesso ad uno status assolutamente inusitato per il mondo arabo (divieto della poligamia, sostituzione del divorzio al ripudio, legalizzazione dell'aborto e della pillola anti-concezionale), che, ad esempio nel caso dell'aborto, superava all'epoca perfino quello di cui godevano le donne francesi.
Anche nel settore giudiziario fu abolito il doppio regime e furono instaurate corti giudiziarie civili, ponendo fine all'influenza dei religiosi sulla magistratura.
 
Il paese fu poi diviso in governatorati dotati di un'amministrazione moderna. Con la nomina di [[Mahmoud Messaadi]] a ministro dell'educazione fu impostata la struttura di una moderna scuola pubblica e gratuita, mettendo fine al doppio regime scolastico: scuola coranica e scuola di tipo occidentale. Anche nel settore giudiziario fu abolito il doppio regime e furono instaurate corti giudiziarie civili, ponendo fine all'influenza dei religiosi sulla magistratura.
Controcorrente, rispetto ai suoi vicini e omologhi arabi dei paesi che stavano uscendo dalla fase coloniale, Bourguiba diede la precedenza all'educazione e alla salute, piuttosto che all'armamento. Dopo una breve fase filocomunista e panaraba, verso la fine degli [[anni 1970|anni settanta]] l'economia passò nelle mani di un ministro liberale e filo-americano, [[Hédi Nouira]] (al-Hādī Nuwayra), il che ne accelerò lo sviluppo.
 
Controcorrente, rispetto ai suoi vicini e omologhi arabi dei paesi che stavano uscendo dalla fase coloniale, Bourguiba diede la precedenza all'educazione e alla salute, piuttosto che all'armamento. Dopo una breve fase socialista panaraba, nella quale dette piena fiducia al ministro delle finanze [[Ahmed Ben Salah]], fautore del socialismo desturiano, successivamente Bourguiba si affidò a un primo ministro liberale e filo-americano, [[Hédi Nouira]] (al-Hādī Nuwayra).
 
Anche in politica estera, Habib Bourguiba si distinse dai suoi omologhi, sostenendo, 20 anni prima di [[Anwar al-Sadat]], la normalizzazione dei rapporti con [[Israele]], e proponendo all'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] la creazione di una federazione tra gli stati arabi della regione e lo stato ebraico.
 
=== L'involuzione del regime ===
{{Vedi anche|Colpo di Stato in Tunisia del 1987}}[[File:Nouira bourguiba 1974.jpg|thumb|[[Hédi Nouira]] e Bourguiba nel 1974]]
La vecchiaia di Bourguiba e il decadere della sua salute coincisero tuttavia con l'arresto dello sviluppo del paese: nel [[1978]] egli riallineò il paese alle posizioni anti-israeliane prevalenti nel mondo arabo, criticando gli accordi di [[Camp David]], il che valse alla Tunisia di divenire sede della [[Lega araba]] e successivamente dell'[[Organizzazione per la Liberazione della Palestina]] nel momento in cui questa fu costretta ad abbandonare il Libano dall'intervento militare israeliano. Crescevano intanto, nel paese, il clientelismo, la corruzione e la paralisi dello Stato. Le lotte per la sua successione e l'accentuarsi del carattere autoritario del regime indussero in Tunisia, a metà degli [[anni 1980|anni ottanta]], una grave crisi politica.
La vecchiaia di Bourguiba e il decadere della sua salute coincisero, tuttavia, con l'arresto dello sviluppo del paese: acclamato [[Presidente a vita]] nel [[1975]] in base alla revisione dell'art. 39 della Costituzione tunisina, nel [[1978]] egli riallineò il paese alle posizioni anti-israeliane prevalenti nel [[mondo arabo]], criticando gli [[accordi di Camp David]], il che valse alla Tunisia la designazione a sede della [[Lega araba]] e in seguito, dell'[[Organizzazione per la Liberazione della Palestina]] (OLP) nel momento in cui questa fu costretta ad abbandonare il Libano in occasione dell'[[Guerra del Libano (1982)|intervento militare israeliano]] del 1982. Crescevano intanto, nel paese, il [[clientelismo]], la corruzione e la paralisi dello Stato. Le lotte per la sua successione e l'accentuarsi del carattere autoritario del regime indussero in Tunisia, a metà degli [[anni 1980|anni ottanta]], una grave crisi politica.
 
Questa situazione favorì una forte crescita dell'[[islamismo radicale]], che portò il paese sull'orlo della guerra civile dando luogo a crescenti sommosse, come del resto stava accadendo in tutto il Maghreb (sono questi, gli anni in cui inizia anche la [[guerra civile in [[Algeriaalgerina]]).
 
Iniziato sotto il segno del [[liberalismo]] e della [[Secolarizzazione|laicizzazione]] della società tunisina (Bourguiba è stato iniziato in [[Massoneria]] in una loggia del grande Oriente di Francia durante un suo soggiorno a [[Grenoble]]),<ref>Thierry Zarcone, ''Le croissant et le compas, Islam et franc-maçonnerie, de la fascination à la détestation'', Dervy, Paris, 2015, p. 117.</ref> il lungo regno di Bourguiba si concludeva nel crepuscolo oscuro e minaccioso del decadimento mentale senile del capo dello Stato, diin una grave crisi economica e dellanella lotta senza quartiere del generale [[Zine El-Abidine Ben Ali]] contro l'islamismo radicale crescente.
 
Nel [[1987]] il presidente Bourguiba fu deposto per [[senilità]], con un [[Colpo di Stato in Tunisia del 1987|colpo di Stato]] "medico" rimasto unico negli annali del mondo arabo, dal gen. Ben Ali (a cui i servizi segreti italiani del SISMI[[Servizio nonper le informazioni e la sicurezza militare|SISMI]] feceroprobabilmente mancaredonarono il proprio attivo sostegno<ref>[http://www.repubblica.it/online/fatti/afri/nigro/nigro.html la Repubblica/fatti: Tunisia, il golpe italiano 'Sì', scegliemmo Ben Ali'&#39;<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>) che si era fattostato nominarenominato Primo Ministro. Questi, eletto presidente nel [[1989]], proseguì comunque la politica del suo predecessore, accreditandosi come suo figlio spirituale, in linea con il desiderio di Bourguiba, che avrebbe voluto governare anche dopo la propria morte.
 
Per evitare che gli oppositori del regime lo usassero ai propri fini, il vecchio presidente fu confinato nel suo "dorato" palazzo di [[Monastir (Tunisia)|Monastir]], sua città natale, fatto oggetto di grande riguardo e con l'assistenza di una équipe medica.
 
Morì il [[6 aprile]] [[2000]], all'età ufficiale di 96 anni (ma forse erano 99), e fu sepolto nel mausoleo di famiglia, dove già aveva fatto collocare i suoi genitori e la sua prima moglie Mathilde.
 
== VociOnorificenze correlate==
=== Onorificenze tunisine ===
{{Onorificenze
|immagine = Order of Independence v. 1959 (Tunisia) - ribbon bar.gif
|nome_onorificenza = Gran Maestro dell'Ordine dell'Indipendenza
|collegamento_onorificenza = Ordine dell'Indipendenza
|motivazione = Nella sua qualità di Presidente della Repubblica tunisina
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of the Republic (Tunisia) - ribbon bar.gif
|nome_onorificenza = Gran Maestro dell'Ordine della Repubblica
|collegamento_onorificenza = Ordine della Repubblica (Tunisia)
|motivazione = Nella sua qualità di Presidente della Repubblica tunisina
}}
{{Onorificenze
|immagine = TN Order Merit Rib.png
|nome_onorificenza = Gran Maestro dell'Ordine Nazionale al Merito
|collegamento_onorificenza = Ordine nazionale al merito tunisia
|motivazione = Nella sua qualità di Presidente della Repubblica tunisina
}}{{Onorificenze
| immagine = Ordre du Nichan Iftikhar GC ribbon (Tunisia).svg
| nome_onorificenza = Gran Commendatore di I classe dell'Ordine di Nichan Iftikar
| collegamento_onorificenza = Ordine di Nichan Iftikar
| motivazione =
| data = 1956
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine = Order_of_King_Abdulaziz,_1st_Class_(Saudi_Arabia).png
|nome_onorificenza = Collare dell'Ordine del Re Abd al-Aziz (Arabia Saudita)
|collegamento_onorificenza = Ordine del re Abd al-Aziz
|motivazione =
|data = 1975
}}{{Onorificenze
|immagine = Cote d'Ivoire Ordre du merite ivoirien GC ribbon.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito Ivoriano (Costa d'Avorio)
|collegamento_onorificenza = Ordine al Merito Ivoriano
|motivazione =
|data = 1966
}}{{Onorificenze
| immagine = Order of the Elephant Ribbon bar.svg
| nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca)
| collegamento_onorificenza = Ordine dell'Elefante
| motivazione =
| data = 4 giugno 1963
}}
{{Onorificenze
|immagine = EGY Order of the Nile - Grand Cordon BAR.png
|nome_onorificenza = Collare dell'Ordine del Nilo (Egipto)
|collegamento_onorificenza = Ordine del Nilo
|motivazione =
|data = 1965
}}{{Onorificenze
|immagine = Ribbon bar of the Order of the Union (United Arab Emirates).svg
|nome_onorificenza = Collare dell'Ordine della Federazione (Emirati Arabi Uniti)
|collegamento_onorificenza = Ordine della Federazione
|motivazione =
|data = 1973
}}
{{Onorificenze
|immagine = JOR Al-Hussein ibn Ali Order BAR.svg
|nome_onorificenza = Collare dell'Ordine di Hussein ibn' Ali (Giordania)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Hussein ibn' Ali
|motivazione =
|luogo = 1973
}}{{Onorificenze
|immagine = Ribbon bar of the Order of the Star of Ghana.gif
|nome_onorificenza = Compagno dell'Ordine della Stella del Ghana (Ghana)
|collegamento_onorificenza = Ordine della Stella del Ghana
|motivazione =
|data = 1966
}}{{Onorificenze
|immagine = ETH_Order_of_the_Star_of_Ethiopia_-_Grand_Cross_BAR.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'ordine della Stella d'Etiopia (Impero d'Etiopia)
|collegamento_onorificenza = Ordine della Stella d'Etiopia
|motivazione =
|data = 1963|100px
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order_of_Pahlavi_(Iran).gif
|nome_onorificenza = Gran Collare dell'Ordine dei Pahlavi (Impero d'Iran)
|collegamento_onorificenza = Ordine dei Pahlavi
|motivazione =
|data = 1969
}}{{Onorificenze
|immagine = Cordone di gran Croce di Gran Cordone OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana (Italia)
|collegamento_onorificenza = Ordine al merito della Repubblica Italiana
|motivazione =
|luogo = 25 maggio [[1962]]<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=33059 Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of the Yugoslavian Great Star Rib.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran stella dell'Ordine della grande stella di Jugoslavia (Jugoslavia)
|collegamento_onorificenza = Ordine della Grande stella di Jugoslavia
|motivazione =
|data = 1965
}}{{Onorificenze
|immagine = Order of Idris I (Libya) - ribbon bar.gif
|nome_onorificenza = Gran Collare dell'Ordine di Idris I (Regno di Libia)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Idris I
|motivazione =
|data =
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of the Pioneers of Liberia - ribbon bar.png
|nome_onorificenza = Gran Cordone dell'Ordine dei Pionieri della Liberia (Liberia)
|collegamento_onorificenza = Ordine dei Pionieri della Liberia
|motivazione =
|data = 1966
}}{{Onorificenze
|immagine = MY Darjah Yang Mulia Pangkuan Negara (Defender of the Realm) - SMN.svg
|nome_onorificenza = Gran Commendatore dell'Ordine del Difensore del Reame (Malesia)
|collegamento_onorificenza = Ordine del Difensore del Reame
|motivazione =
|data = 1969
}}{{Onorificenze
| immagine = MAR Order of the Throne - Special Class BAR.png
| nome_onorificenza = Membro di Classe Eccezionale dell'Ordine della Sovranità (Marocco)
| collegamento_onorificenza = Ordine della Sovranità
| motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = Ordre de l'Ouissam Alaouite GC ribbon (Maroc).svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Ouissam Alaouite (Marocco)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Ouissam Alaouite
|motivazione =
|data = 1956
}}
{{Onorificenze
|immagine = MRT Grand Cross Order of National Merit.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Nazionale al Merito (Mauritania)
|collegamento_onorificenza = Ordine Nazionale al Merito (Mauritania)
|motivazione =
|data = 1966
}}{{Onorificenze
|immagine = National Order - Grand Cross (Niger) - ribbon bar.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine nazionale del Niger (Niger)
|collegamento_onorificenza = Ordine Nazionale del Niger
|motivazione =
|data = 1966
}}
{{Onorificenze
|immagine = Civil Order of Oman - First Class.png
|nome_onorificenza = Membro di Classe Eccezionale dell'Ordine dell'Oman (Oman)
|collegamento_onorificenza = Ordine civile dell'Oman
|motivazione =
|data = 1973
}}
{{Onorificenze
|immagine = NLD Order of Orange-Nassau - Knight Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'ordine di Orange-Nassau (Paesi Bassi)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Orange-Nassau
|motivazione =
|data = 1966|100px
}}{{Onorificenze
|immagine = Order of the Bath (ribbon).svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce onorario dell'Ordine del Bagno (Regno Unito)
|collegamento_onorificenza = Ordine del Bagno
|motivazione =
|data = 1980
}}
{{Onorificenze
|immagine = SEN Order of the Lion - Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza = Collare di Gran Croce dell'Ordine del Leone (Senegal)
|collegamento_onorificenza = Ordine del Leone (Senegal)
|motivazione =
|data = 1966
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of Civil Merit (Spain) GC.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito civile (Spagna)
|collegamento_onorificenza = Ordine al merito civile (Spagna)
|motivazione =
|data = 24 maggio [[1968]]<ref>[https://www.boe.es/boe/dias/1968/06/10/pdfs/A08421-08421.pdf Bollettino Ufficiale di Stato]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order of Isabella the Catholic - Sash of Collar.svg
|nome_onorificenza = Collare dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Isabella la Cattolica
|motivazione =
|luogo = 16 novembre [[1983]]<ref>[https://www.boe.es/boe/dias/1983/11/22/pdfs/A31619-31619.pdf Bollettino Ufficiale di Stato]</ref>
}}{{Onorificenze
| immagine = Seraphimerorden ribbon.svg
| nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia)
| collegamento_onorificenza = Ordine dei Serafini
| motivazione =
| data = 22 maggio 1963
}}
{{Onorificenze
| immagine = Order of the State of Republic of Turkey.png
| nome_onorificenza = Collare dell'Ordine di Stato della Repubblica di Turchia (Turchia)
| collegamento_onorificenza = Ordine di Stato della Repubblica di Turchia
| motivazione =
| data = 1960
}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Tarak Ben Ammar]]
* [[Storia della Tunisia dal 1956]]
 
== CollegamentiAltri esterniprogetti ==
{{interprogetto}}
*{{fr}} [http://www.jurisitetunisie.com/tunisie/codes/csp/Menu-2.html Il testo del Codice di statuto personale] (Sito giuridico della Tunisia)
*[http://www.sibillanet.it/donnamedII/matr_magh06.php Sul codice di statuto personale]
 
== Collegamenti esterni ==
{{Portale|biografie}}
* {{Collegamenti esterni}}
* {{fr}} [http://www.jurisitetunisie.com/tunisie/codes/csp/Menu-2.html Il testo del Codice di statuto personale] (Sito giuridico della Tunisia)
 
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[[Categoria:Primi ministri della Tunisia]]
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