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'''Leonildo Tarozzi''', nato a [[Bologna]] l'[[11 gennaio]] [[1895]]. Operaio già a 12 anni. Tornitore specializzato, frequenta le scuole serali e diventa disegnatore meccanico progettista. Nel 1909 subisce un primo processo per aver partecipato ad una manifestazione di protesta in occasione della condanna a morte, in [[Spagna]], di Francisco Ferrer, a cui seguiranno altri arresti e processi per agitazione sindacale e politica. Dopo la prima guerra mondiale è organizzatore dei lavoratori della montagna bolognese nella lotta per accelerare i lavori della ferrovia direttissima Bologna-Firenze. Dopo aver diretto il settimanale «La Squilla» diventa nel 1920 redattore capo del quotidiano socialista di Trieste «Il Lavoratore». Al congresso di Livorno aderisce al Partito Comunista e viene chiamato a Torino come redattore de «L'Ordine Nuovo». Nel 1923 è arrestato e dopo sei mesi di carcere è prosciolto dall’accusa di complotto contro i poteri dello stato. Più volte aggredito e ferito dai fascisti, nel febbraio 1925, dopo una nuova aggressione, si trasferisce a Milano quale redattore de «l’Unità». Segretario interregionale del partito per la Toscana e le Marche, è arrestato a Firenze nel 1926. Processato dal Tribunale Speciale è condannato a 15 anni di carcere. Nel 1943 è in Emilia-Romagna per la riorganizzazione delle forze antifasciste e fondare il settimanale clandestino «Rinascita». Raggiunge nel 1944 le formazioni partigiane di Montefiorino, nel modenese, e nel 1945 è a Bologna a dirigere il giornale del CLN e più tardi il «Progresso d’Italia». È eletto Deputato nella I e II legislatura, nella XII Circoscrizione (Bo-Fe-Fo-Ra).
{{Carica pubblica
|nome = Leonildo Tarozzi
|immagine = Leonildo Tarozzi.jpg
|didascalia =
|carica = [[Deputato della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio =
|mandatofine =
|legislatura = [[I legislatura della Repubblica Italiana|I]], [[II legislatura della Repubblica Italiana|II]]
|gruppo parlamentare = Comunista
|coalizione =
|circoscrizione = XII [[Circoscrizione elettorale|Circoscrizione]] (BO-FE-FO-RA)
|collegio =
|tipo nomina =
|incarichi = *Segretario della VII Commissione (Lavori Pubblici) dal 10 luglio 1951 al 24 giugno 1953
*Segretario della I Commissione (Affari interni) dal 1º luglio 1953 all'11 giugno 1958
|sito = http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=II%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg02/framedeputato.asp?Deputato=1d10580
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|titolo di studio =
|alma mater =
|professione = Giornalista
|firma =
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{{Bio
|Nome = Leonildo
|Cognome = Tarozzi
|Sesso = M
|LuogoNascita = Bologna
|GiornoMeseNascita = 11 gennaio
|AnnoNascita = 1895
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = 9 gennaio
|AnnoMorte = 1980
|Epoca = 1900
|Attività = politico
|Attività2 = giornalista
|Nazionalità = italiano
}}
 
'''Leonildo Tarozzi''', nato a [[Bologna]] l'[[11 gennaio]] [[1895]]. Operaio già a 12 anni. [[tornio|Tornitore]] specializzato, frequenta le scuole serali e diventa disegnatore meccanico progettista. Nel [[1909]] subisce un primo processo per aver partecipato ad una manifestazione di protesta in occasione della condanna a morte, in [[Spagna]], di [[Francisco Ferrer]], a cui seguiranno altri arresti e processi per agitazione sindacale e politica. Dopo la [[prima guerra mondiale]] è organizzatore dei lavoratori della montagna bolognese nella lotta per accelerare i lavori della [[Ferrovia direttissima Firenze - Bologna|ferrovia direttissima Bologna-Firenze]]. Dopo aver diretto il settimanale «La Squilla» diventa nel [[1920]] redattore capo del quotidiano socialista di [[Trieste]] «Il Lavoratore». Al congresso di [[Livorno]] aderisce al [[Partito Comunista]] e viene chiamato a [[Torino]] come redattore de «[[L'Ordine Nuovo]]». Nel [[1923]] è arrestato e dopo sei mesi di carcere è prosciolto dall’accusadall'accusa di complotto contro i poteri dello stato. Più volte aggredito e ferito dai [[fascismo|fascisti]], nel febbraio [[1925]], dopo una nuova aggressione, si trasferisce a [[Milano]] quale redattore de «l’Unità»"[[l'Unità]]". Segretario interregionale del partito per la [[Toscana]] e le [[Marche]], è arrestato a Firenze nel [[1926]]. Processato dal Tribunale Speciale è condannato a 15 anni di carcere. Nel [[1943]] è in [[Emilia-Romagna]] per la riorganizzazione delle forze antifasciste e a fondare il settimanale clandestino «Rinascita». Raggiunge nel [[1944]] le formazioni partigiane di [[Montefiorino]], nel modenese, e nel [[1945]] è a Bologna a dirigere il giornale del [[CLN]] e più tardi il «Progresso d’Italiad'Italia». È eletto Deputato nella [[I legislatura della Repubblica Italiana|I]] e [[II legislatura della Repubblica Italiana|II legislatura]], nella XII [[Circoscrizione elettorale|Circoscrizione]] (BoBO-FeFE-FoFO-RaRA).
 
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[[Categoria:Deputati della I legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Deputati della II legislatura della Repubblica Italiana]]