Stati post-sovietici: differenze tra le versioni

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[[File:USSR Republics numbered by alphabet.svg|upright=1.6|thumb|Stati post-sovietici in ordine alfabetico:
{{Avvisounicode}}
{{colonne}}
[[Immagine:USSR Republics Numbered Alphabetically.png|350px|thumb|right|Stati post-sovietici in ordine alfabetico:<br />
1. [[Armenia]];<br />
2. [[Azerbaigian]];<br />
3. [[Bielorussia]];<br />
4. [[Estonia]];<br />
5. [[Georgia (stato)|Georgia]];<br />
{{Colonne spezza}}
6. [[Kazakistan]];
76. [[KirghizistanKazakistan]];<br />
87. [[LettoniaKirghizistan]];<br />
98. [[LituaniaLettonia]];<br />
109. [[MoldaviaLituania]];<br />
1110. [[RussiaMoldavia]];<br />
{{Colonne spezza}}
12. [[Tagikistan]];
1311. [[TurkmenistanRussia]];<br />
1412. [[UcrainaTagikistan]];<br />
1513. [[Uzbekistan]]Turkmenistan]]<br />
14. [[Ucraina]]<br />
Gli '''stati post-sovietici''', anche conosciuti come '''ex repubbliche sovietiche''', sono le nazioni indipendenti che si sono staccate dall'[[Unione Sovietica|Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche]] durante la sua [[collasso dell'Unione Sovietica|caduta]] nel [[1991]]. Erano anche conosciuti come '''Nuovi stati indipendenti'''.
15. [[Uzbekistan]]
{{colonne fine}}
]]
Gli '''Stati post-sovietici''', oppure '''ex Repubbliche sovietiche''', sono le nazioni indipendenti nate dopo la [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]] nel [[1991]].
 
== Stati post-sovietici ==
== Raggruppamenti geografici ==
Gli Stati appartenuti all'[[Unione Sovietica]] sono 15. Di seguito la lista degli Stati post-sovietici con le informazioni principali.
[[Immagine:PostSoviet Regions Map.png|250px|thumb|right|Raggruppamenti tipici degli stati post-sovietici:<br />
{| class="wikitable sortable"
{{legend|#f2553e|Russia}}
!Nazione
{{legend|#688856|Asia Centrale}}
!Capitale
{{legend|#ffc600|Europa Orientale/CSI Occidentale}}
!Data d'indipendenza
{{legend|#0065c8|Stati baltici}}
!Popolazione
{{legend|#f18cbf|Transcaucasia}}]]
!Superficie (km²)
|-
|{{ARM}}
|[[Erevan]]
|25 dicembre [[1991]]
|{{formatnum:2974693}}
|{{formatnum:29800}}
|-
|{{AZE}}
|[[Baku]]
|25 dicembre 1991
|{{formatnum:9624900}}
|{{formatnum:86600}}
|-
|{{BLR}}
|[[Minsk]]
|25 dicembre 1991
|{{formatnum:9595421}}
|{{formatnum:207600}}
|-
|{{EST}}
|[[Tallinn]]
|20 agosto 1991
|{{formatnum:1341140}}
|{{formatnum:45228}}
|-
|{{GEO}}
|[[Tbilisi]]
|25 dicembre 1991
|{{formatnum:4352244}}
|{{formatnum:69700}}
|-
|{{KAZ}}
|[[Astana]]
|25 dicembre 1991
|{{formatnum:17498145}}
|{{formatnum:2724902}}
|-
|{{KGZ}}
|[[Biškek]]
|25 dicembre 1991
|{{formatnum:5334223}}
|{{formatnum:199945}}
|-
|{{LVA}}
|[[Riga]]
|6 settembre 1991
|{{formatnum:1986705}}
|{{formatnum:64589}}
|-
|{{LTU}}
|[[Vilnius]]
|6 settembre 1991
|{{formatnum:3323611}}
|{{formatnum:65200}}
|-
|{{MDA}}
|[[Chișinău]]
|25 dicembre 1991
|{{formatnum:3572885}}
|{{formatnum:33843}}
|-
|{{RUS}}
|[[Mosca (Russia)|Mosca]]
|12 novembre 1991
|{{formatnum:146544710}}
|{{formatnum:17125191}}
|-
|{{TJK}}
|[[Dušanbe]]
|25 dicembre 1991
|{{formatnum:6878637}}
|{{formatnum:143100}}
|-
|{{TKM}}
|[[Aşgabat]]
|8 dicembre 1991
|{{formatnum:5240072}}
|{{formatnum:488100}}
|-
|{{UKR}}
|[[Kiev]]
|25 dicembre 1991
|{{formatnum:42684469}}
|{{formatnum:603700}}
|-
|{{UZB}}
|[[Tashkent]]
|25 dicembre 1991
|{{formatnum:27444702}}
|{{formatnum:447400}}
|}
Inoltre, ci sono altri Stati separatisti dai precedenti, [[Stato a riconoscimento limitato|a riconoscimento limitato]] ma ''[[de facto]]'' indipendenti.
* {{Bandiera|Abcasia}} [[Abcasia]] (separatista dalla Georgia)
* {{Bandiera|Ossezia del Sud}} [[Ossezia del Sud]] (separatista dalla Georgia)
* {{Bandiera|Transnistria}} [[Transnistria]] (separatista dalla Moldavia)
 
==Raggruppamenti geografici==
Gli stati post-sovietici sono generalmente suddivisi nei seguenti cinque gruppi. Ognuna di queste regioni ha una serie di caratteristiche comuni, che non appartengono soltanto a fattori geografici e culturali, ma anche a quelli della storia della regione in relazione con la [[Russia]].
[[File:PostSoviet_Regions_Map.png|miniatura|Raggruppamenti tipici degli Stati post-sovietici:{{legend|#f2553e|[[Russia]]}}{{legend|#688856|[[Asia centrale]]}}{{legend|#f18cbf|[[Transcaucasia]]}}{{legend|#ffc600|[[Europa orientale]]}}{{legend|#0065c8|[[Paesi baltici]]}}]]
Gli Stati post-sovietici possono essere suddivisi in cinque raggruppamenti geografici in base alle caratteristiche territoriali e culturali che li accomunano.
 
=== Russia ===
* '''[[Stati baltici]]''':
Lo Stato fondamentale dell'Unione Sovietica, attorno al quale andarono a unirsi le altre repubbliche socialiste.
**{{bandiera|Estonia}} [[Estonia]]
* {{RUS}}
**{{bandiera|Lettonia}} [[Lettonia]]
**{{bandiera|Lituania}} [[Lituania]]
 
*=== '''[[Asia Centrale]]''':centrale ===
L'[[Asia centrale]] dell'[[Unione Sovietica]] è quella zona formata dai seguenti Stati:
**{{bandiera|Kazakhstan}} [[Kazakistan]]
* {{KAZ}}
**{{bandiera|Kyrgyzstan}} [[Kirghizistan]]
* {{KGZ}}
**{{bandiera|Tajikistan}} [[Tagikistan]]
* {{TJK}}
**{{bandiera|Turkmenistan}} [[Turkmenistan]]
* {{TKM}}
**{{bandiera|Uzbekistan}} [[Uzbekistan]]
* {{UZB}}
 
*=== '''[[Transcaucasia]]''': ===
La [[Transcaucasia]] è una [[regione geografica]] del [[Caucaso]] meridionale vicina alla [[Turchia]] costituita dai seguenti Stati:
**{{bandiera|Armenia}} [[Armenia]]
* {{ARM}}
**{{bandiera|Azerbaijan}} [[Azerbaigian]]
* {{AZE}}
**{{bandiera|Georgia}} [[Georgia (stato)|Georgia]]
* {{GEO}}
 
*=== '''[[Europa Orientale]]''':orientale ===
L'Europa orientale è la regione orientale dell'[[Europa]] delimitata a [[est]] dagli [[Urali]] e facente completamente parte del continente europeo. La regione è composta dai seguenti Stati:
**{{bandiera|Bielorussia}} [[Bielorussia]]
* {{BLR}}
**{{bandiera|Moldavia}} [[Moldavia]]
* {{MDA}}
**{{bandiera|Ucraina}} [[Ucraina]]
* {{UKR}}
 
=== Paesi baltici ===
* '''[[Russia]]''':
I [[Paesi baltici]] vennero governati dalla [[Confederazione polacco-lituana]], dal [[Granducato di Lituania]], dall'[[Ordine teutonico]], dalla [[Danimarca]], dalla [[Polonia]] e dalla [[Svezia]] per lunghi periodi della loro storia prima di essere incorporati nell'[[Impero russo]] nel XVIII secolo. Le Repubbliche baltiche, divenute indipendenti al termine della [[prima guerra mondiale]], subirono nuovamente un'[[Occupazione dei paesi baltici|occupazione straniera]] da parte dell'[[Unione Sovietica]], iniziata nel [[1940]], che non fu mai riconosciuta dagli Stati Uniti e dalla maggior parte degli Stati occidentali, a eccezione della [[Finlandia]] e della Svezia.
**{{bandiera|Russia}} [[Russia]]
 
I Paesi baltici convenzionalmente non sono tutti quelli che si affacciano sul [[mar Baltico]], ma solo:
Inoltre, ci sono altri stati ''[[de facto]]'' indipendenti, ma non riconosciuti internazionalmente.
* {{EST}}
* {{LVA}}
* {{LTU}}
 
== Storia ==
Gli stati dell'[[Europa orientale]] hanno intrecciato la propria storia con la Russia sin dall'inizio della loro esistenza, mentre gli stati dell'[[Asia centrale]] e del [[Transcaucaso]] non furono conquistati fino al [[XVIII secolo|XVIII]] o [[XIX secolo]].
{{…}}
 
Gli [[stati baltici]] sono stati governati dalla [[Confederazione Polacco-Lituana]], dal [[Granducato di Lituania]], dall'[[Ordine Teutonico]], dalla [[Danimarca]], dalla [[Polonia]] e dalla [[Svezia]] per lunghi periodi della loro storia prima di essere incorporati nella [[Impero russo|Russia imperiale]] nel XVIII secolo, per diventare poi nazioni indipendenti dopo la [[prima guerra mondiale]]. L'[[Occupazione delle Repubbliche Baltiche|annessione]] all'[[Unione Sovietica]] nel [[1940]] non fu riconosciuta dagli stati occidentali (con l'eccezione delle vicine [[Finlandia]] e Svezia).
 
== Economia ==
{{Vedi anche|Russia#Economia}}
Dopo il [[collasso dell'Unione Sovietica]], gran parte delle ex repubbliche sovietiche adottarono il [[capitalismo]] come nuovo sistema economico. I collegamenti economici tra le repubbliche vennero rotti, il [[Prodotto Interno Lordo]] in tutti gli ex stati sovietici (eccetto quelli baltici) crollò di circa il 40% nel [[1991]]. Fu pesante anche l'effetto dell'[[inflazione]]. Nel [[2004]], solo gli stati baltici, l'[[Armenia]], la [[Bielorussia]] e il [[Kazakistan]] hanno raggiunto un livello del PIL maggiore di quello del 1991. Nella [[Russia]] stessa, il fallimento del capitalismo inteso per migliorare la qualità della vita culminò nella crisi economica del [[1998]], che fu seguita da un ritorno della politica economica interventista del governo.
Dopo il [[collasso dell'Unione Sovietica]], gran parte delle ex repubbliche sovietiche adottarono il [[capitalismo]] come nuovo sistema economico. I collegamenti economici tra le repubbliche vennero rotti, il [[prodotto interno lordo]] in tutti gli ex Stati sovietici (eccetto quelli baltici, che erano occupati) crollò di circa il 40% nel [[1991]]. Fu pesante anche l'effetto dell'[[inflazione]]. Nel [[2004]], solo i [[Paesi baltici]], l'[[Armenia]], la [[Bielorussia]] e il [[Kazakistan]] avevano raggiunto un livello del PIL maggiore di quello del 1991. Nella stessa [[Russia]] il fallimento del capitalismo inteso per migliorare la qualità della vita culminò nella crisi economica del [[1998]], che fu seguita da un ritorno della politica economica interventista del governo.
 
;Variazione prodotto interno lordo (PIL) a prezzi costanti, 1991-2015<ref name=worldbank>{{Cita web|url=http://data.worldbank.org/indicator/NY.GDP.MKTP.KD.ZG|titolo=GDP growth (annual %)|sito=worldbank.org|accesso=2 dicembre 2015}}</ref>
== Organizzazioni regionali ==
I seguenti valori sono espressi in percentuale.
Nella regione, a partire dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica, sono nate diverse organizzazioni internazionali e blocchi di cooperazione. Le nazioni sono divise nella loro partecipazione a questi blocchi:
{| class="wikitable sortable"
|-
!Area
!Nazione!! data-sort-type="number" |1991*!! data-sort-type="number" |1996!! data-sort-type="number" |2001!! data-sort-type="number" |2006!! data-sort-type="number" |2011!! data-sort-type="number" |2015!! data-sort-type="number" |Anno di svolta**
|-
! rowspan="4" |[[Europa orientale]]
|[[Russia]]||100 || 63,1 || 74,5 || 103,3 ||118,3 || 119,8 || 1997
|-
|[[Ucraina]]||100 || 47,2 || 51,8 || 73,7 ||75,9 || 63,4 || 2000
|-
|[[Bielorussia]]||100 || 67,9 || 94 || 141,5 ||192,5 || 193,9 || 1996
|-
|[[Moldavia]]||100 || 45,2 || 45 || 62,5 ||74,5 || 83,2 || 1997
|-
! rowspan="3" |[[Paesi baltici]]
|[[Estonia]]||100 ||? ||? ||? ||? ||? || ?
|-
|[[Lettonia]]||100 || 67,8 || 92,9 || 143,1 ||130,1 || 145,8 || 1993
|-
|[[Lituania]]||100 || 64,6 || 81,5 || 119,8 ||123,9 || 139,6 || 1995
|-
! rowspan="5" |[[Asia centrale]]
|[[Kazakistan]]||100 || 69,3 || 88,5 || 141,4 ||185,7 || 219 || 1996
|-
|[[Kirghizistan]]||100 || 58,9 || 76,1 || 89,6 ||114,4 || 133,9 || 1996
|-
|[[Tagikistan]]||100 || 34,1 || 45,2 || 56 ||98,1 || 124,5 || 1997
|-
|[[Turkmenistan]]||100 || 68,4 || 107,7 ||215,5 ||351,8 || 515,5 || 1998
|-
|[[Uzbekistan]]||100 || 82,9 || 102,6 || 137,5 ||208,4 || 281,2 || 1996
|-
! rowspan="3" |[[Transcaucasia]]
|[[Armenia]]||100 || 63,3 || 84,2 || 154,7 ||172,5 || 202,6 || 1994
|-
|[[Azerbaigian]]||100 || 42,7 || 65,2 || 150,2 ||241,1 || 276,5 || 1996
|-
|[[Georgia]]||100 || 39,8 || 49,8 || 74,1 ||93,2 || 109,3 || 1995
|}
<nowiki>*</nowiki>L'economia della maggior parte delle Repubbliche sovietiche iniziò a diminuire intorno al 1989-1990, per cui le cifre indicate per il 1991 non corrispondono ai massimi pre-riforma.
 
<nowiki>**</nowiki>L'anno in cui il PIL declinò, commutato alla crescita dello stesso.
* I tre [[stati baltici]] non hanno accettato partecipazioni a organizzazioni post-sovietiche, cercando invece di entrare a far parte dell'[[Unione Europea]] e della [[NATO]] (solo i sistemi di distribuzione dell'[[elettricità]] e quello [[ferrovia]]rio sono strettamente connessi a quelli delle ex organizzazioni sovietiche). La sola eccezione è rappresentata dalla partecipazione alla [[Comunità di Scelta Democratica]].
 
===Prodotto interno lordo al 2017===
* Il [[Turkmenistan]], oltre alla partecipazione all'[[Organizzazione di Cooperazione Economica]] e lo status di osservatore nella [[Comunità degli Stati Indipendenti|CSI]] (si è ritirato dall'organizzazione nel [[2005]]), non ha cercato l'integrazione in nessuna organizzazione occidentale o post-sovietica.
Le cifre riportate sono espresse in miliardi di dollari americani.<ref>{{Cita web|url=https://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2018/02/weodata/weorept.aspx?pr.x=44&pr.y=11&sy=2018&ey=2018&scsm=1&ssd=1&sort=country&ds=.&br=1&c=512%2C668%2C914%2C672%2C612%2C946%2C614%2C137%2C311%2C546%2C213%2C962%2C911%2C674%2C314%2C676%2C193%2C548%2C122%2C556%2C912%2C678%2C313%2C181%2C419%2C867%2C513%2C682%2C316%2C684%2C913%2C273%2C124%2C868%2C339%2C921%2C638%2C948%2C514%2C943%2C218%2C686%2C963%2C688%2C616%2C518%2C223%2C728%2C516%2C836%2C918%2C558%2C748%2C138%2C618%2C196%2C624%2C278%2C522%2C692%2C622%2C694%2C156%2C142%2C626%2C449%2C628%2C564%2C228%2C565%2C924%2C283%2C233%2C853%2C632%2C288%2C636%2C293%2C634%2C566%2C238%2C964%2C662%2C182%2C960%2C359%2C423%2C453%2C935%2C968%2C128%2C922%2C611%2C714%2C321%2C862%2C243%2C135%2C248%2C716%2C469%2C456%2C253%2C722%2C642%2C942%2C643%2C718%2C939%2C724%2C734%2C576%2C644%2C936%2C819%2C961%2C172%2C813%2C132%2C726%2C646%2C199%2C648%2C733%2C915%2C184%2C134%2C524%2C652%2C361%2C174%2C362%2C328%2C364%2C258%2C732%2C656%2C366%2C654%2C144%2C336%2C146%2C263%2C463%2C268%2C528%2C532%2C923%2C944%2C738%2C176%2C578%2C534%2C537%2C536%2C742%2C429%2C866%2C433%2C369%2C178%2C744%2C436%2C186%2C136%2C925%2C343%2C869%2C158%2C746%2C439%2C926%2C916%2C466%2C664%2C112%2C826%2C111%2C542%2C298%2C967%2C927%2C443%2C846%2C917%2C299%2C544%2C582%2C941%2C474%2C446%2C754%2C666%2C698&s=NGDPD&grp=0&a=#cs120|titolo=Fondo Monetario Internazionale - Report for Selected Countries and Subjects}}</ref>
{| class="wikitable sortable"
|-
! Nazione
! PIL
! PIL<br />pro capite
|- style="height: 25px;"
|align=left|{{ARM}}
| 11,54
| 3.936,80
|- style="height: 25px;"
|align=left|{{AZE}}
| 40,75
| 4.131,62
|- style="height: 25px;"
|align=left|{{BLR}}
| 54,44
| 5.726,03
|- style="height: 25px;"
|align=left|{{EST}}
| 25,92
| 19.704,66
|- style="height: 25px;"
|align=left|{{GEO}}
| 15,16
| 4.078,25
|- style="height: 25px;"
|align=left|{{KAZ}}
| 159,4
| 8.837,46
|- style="height: 25px;"
|align=left|{{KGZ}}
| 7,565
| 1.219,82
|- style="height: 25px;"
|align=left|{{LVA}}
| 30,26
| 15.594,29
|- style="height: 25px;"
|align=left|{{LTU}}
| 47,17
| 16.680,68
|- style="height: 25px;"
|align=left|{{MDA}}
| 8,128
| 2.289,88
|- style="height: 25px;"
|align=left|{{RUS}}
| 1578
| 10.743,10
|- style="height: 25px;"
|align=left|{{TJK}}
| 7,146
| 800,97
|- style="height: 25px;"
|align=left|{{TKM}}
| 42,36
| 7.355,83
|- style="height: 25px;"
|align=left|{{UKR}}
| 112,2
| 2.639,82
|- style="height: 25px;"
|align=left|{{UZB}}
| 48,72
| 1.504,23
|}
 
== Organizzazioni internazionali ==
* L'[[Armenia]], oltre alla CSI, partecipa solo al [[Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva|CSTO]].
=== Organizzazioni di soli Stati post-sovietici ===
{| class="wikitable sortable"
!Nazione
!{{Abbr|CSI|Comunità degli Stati Indipendenti}}
!{{Abbr|CSTO|Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva}}
!{{Abbr|EURASEC|Comunità economica euroasiatica}}
!{{Abbr|Unione Statale|Stato dell'Unione di Russia e Bielorussia}}
|-
|{{ARM}}
|1991
|1992
|Osservatore
| -
|-
|{{AZE}}
|1991
|1994-1999
| -
| -
|-
|{{BLR}}
|1991
|1992
|2001
|1996
|-
|{{EST}}
| -
| -
| -
| -
|-
|{{GEO}}
|1993-2008
|1994-1999
| -
| -
|-
|{{KAZ}}
|1991
|1992
|2001
| -
|-
|{{KGZ}}
|1991
|1992
|2001
| -
|-
|{{LVA}}
| -
| -
| -
| -
|-
|{{LTU}}
| -
| -
| -
| -
|-
|{{MDA}}
|1991
| -
|Osservatore
| -
|-
|{{RUS}}
|1991
|1992
|2001
|1996
|-
|{{TJK}}
|1991
|1992
|2001
| -
|-
|{{TKM}}
|1991-2005
| -
| -
| -
|-
|{{UKR}}
|1991-2014
| -
|Osservatore
| -
|-
|{{UZB}}
|1991
|1994-2012
|2006
| -
|}
 
====Comunità degli Stati Indipendenti (CSI)====
* [[Ucraina]], [[Moldavia]], [[Georgia (stato)|Georgia]] e [[Azerbaigian]] partecipano alla [[Comunità degli Stati Indipendenti]], ma, come gli stati baltici, sono anche membri di organizzazioni internazionali che non coinvolgono la Russia: tali organizzazioni sono il [[GUAM Organizzazione per la Democrazia e lo Sviluppo Economico|GUAM]] e la Comunità di Scelta Democratica.
La [[Comunità degli Stati Indipendenti]] è formata da 9 dei 15 Stati post-sovietici: non fanno parte, per loro volontà, Estonia, Lituania e Lettonia mentre Turkmenistan, Ucraina e Georgia si sono ritirate dopo aver aderito. Alcuni credono che questa organizzazione sia stata creata per "permettere un divorzio civile" tra le repubbliche ma i suoi membri da allora hanno firmato un documento che promuove una cooperazione più stretta.
 
====Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (CSTO)====
* [[Bielorussia]], [[Kazakistan]], [[Kirghizistan]], [[Tagikistan]] e [[Uzbekistan]] partecipano a diverse organizzazioni che hanno la Russia come principale promotore. Tali organizzazioni sono la [[Comunità Economica Eurasiatica|EurAsEc]] (unita con la [[Organizzazione della Cooperazione Centro-Asiatica|CACO]]), il [[Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettica|CSTO]] e la [[Shanghai Cooperation Organisation|SCO]].
L'[[Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva]] è composta da 7 dei 9 membri della CSI, esclusi Georgia, Azerbaigian e Uzbekistan. L'organizzazione si occupa della difesa reciproca tra i vari Stati costituenti. L'organizzazione, pur se fondata da Stati dell'ex Unione delle Repubbliche Socialistiche Sovietiche è aperta all'adesione di altri Stati, gode dello [[status di osservatore]] all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e ha concluso un accordo di cooperazione nel mantenimento della pace con l'Organizzazione delle Nazioni Unite.
 
====Comunità economica euroasiatica (EURASEC)====
Gli ultimi due gruppi divennero separati solo una volta che l'Uzbekistan si è ritirato dal GUAM, chiedendo di entrare nel EurAsEc e nel CSTO.
La [[Comunità economica eurasiatica]] fu istituita da [[Russia]], [[Bielorussia]], [[Kazakistan]], [[Kirghizistan]] e [[Tagikistan]]. L'[[Ucraina]] la [[Moldavia]] e l'Armenia hanno lo status di osservatori nella comunità, anche se l'Ucraina ha dichiarato di non voler diventare uno Stato membro. Dato che uno dei prerequisiti per la piena partecipazione è l'avere i propri confini nazionali in comune con la comunità, la Moldavia quindi non può prendere parte all'organizzazione. Nell'ottobre [[2005]] l'[[Uzbekistan]] chiese di poter partecipare alla comunità,<ref>{{cita web|url=http://en.ria.ru/russia/20051110/42053167.html|titolo=Working group discusses Uzbekistan's accession to EurAsEC|data=11 ottobre 2005|accesso=7 marzo 2014}}</ref> quando iniziò il processo di unione della CACO e della Comunità economica euroasiatica. Il 25 gennaio [[2006]] si unì all'organizzazione.
 
====Unione statale di Russia e Bielorussia====
In questa sezione non vengono discusse le organizzazioni composte da stati anche non ex-sovietici; sono menzionate solo quelle composte interamente da stati ex-sovietici.
L'[[Unione Russia-Bielorussia|Unione statale di Russia e Bielorussia]] fu fondata originariamente il 2 aprile [[1996]], con il nome di "Comunità di Russia e Bielorussia", prima di venire ulteriormente rafforzata il 3 aprile [[1997]]. L'input alla fondazione fu dato dal Presidente della Bielorussia [[Aljaksandr Lukašėnka]]. Sulla carta, l'Unione di Russia e Bielorussia intende perseguire una maggiore integrazione, oltre il traguardo della cooperazione, includendo l'introduzione del [[rublo russo]] come valuta comune.{{-}}
 
===Organizzazioni Partecipazionicui esclusive deglipartecipano Stati expost-sovietici ===
==== ComunitàONU degli Stati Indipendenti (CSI)====
L'[[Organizzazione delle Nazioni Unite]] coinvolge tutti gli Stati post-sovietici.
La '''[[Comunità degli Stati Indipendenti]]''' consiste di 11 delle 15 ex [[Lista delle Repubbliche Sovietiche|Repubbliche sovietiche]] — le quattro eccezioni sono le repubbliche baltiche e il [[Turkmenistan]]. Alcuni credono che questa organizzazione sia stata creata per "permettere un divorzio civile" tra le repubbliche, ma i suoi membri hanno da allora firmato un documento che promuove una cooperazione più stretta. Il Turkmenistan è l'unica ex repubblica sovietica che è stata membro della CSI e si è poi ritirata.
 
==== UE ====
==== Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO) ====
L'[[Unione europea]] coinvolge dal 1º maggio 2004 le tre repubbliche baltiche Estonia, Lettonia e Lituania.
Sette membri della CSI ([[Russia]], [[Bielorussia]], [[Kazakistan]], [[Kirghizistan]], [[Tagikistan]], [[Uzbekistan]] e [[Armenia]]), hanno instaurato una cooperazione militare, stabilendo l''''[[Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva]]'''. L'organizzazione pur se fondata da Stati dell'ex Unione delle Repubbliche Socialistiche Sovietiche è aperta alla adesione di altri Stati. L'organizzazione gode dello status di osservatore all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e ha concluso un accordo di cooperazione nel mantenimento della pace con l'Organizzazione delle Nazioni Unite.
 
==== NATO ====
==== Comunità Economica Euroasiatica (EURASEC) ====
La [[NATO]] coinvolge dal 29 marzo 2004 le tre repubbliche baltiche Estonia, Lettonia e Lituania; inoltre, Georgia e Ucraina ne sono osservatori.
La '''[[Comunità Economica Eurasiatica]]''' fu istituita da [[Russia]], [[Bielorussia]], [[Kazakistan]], [[Kirghizistan]] e [[Tagikistan]]. L'[[Ucraina]] e la [[Moldavia]] hanno lo status di osservatori nella comunità, anche se l'Ucraina ha dichiarato di non voler diventare uno stato membro. Dato che uno dei prerequisiti per la piena partecipazione è l'avere i propri confini nazionali in comune con la comunità, la Moldavia non può prendere parte all'organizzazione. l'[[Uzbekistan]] ha chiesto di poter partecipare nell'[[ottobre]] [[2005]][http://en.rian.ru/russia/20051110/42053167.html], quando iniziò il processo di unione della CACO e della Comunità Economica Euroasiatica; si unì all'organizzazione il [[25 gennaio]] [[2006]].
 
==== Unione statale di Russia e Bielorussia ====
L''''[[Unione statale di Russia e Bielorussia]]''' fu fondata originariamente il [[2 aprile]] [[1996]], con il nome di "Comunità di Russia e Bielorussia", prima di venire ulteriormente rafforzata il [[3 aprile]] [[1997]]. L'input alla fondazione fu dato dal [[Presidente della Bielorussia]] [[Aleksandr Lukašenko]]. Sulla carta, l'Unione di Russia e Bielorussia intende perseguire una maggiore integrazione, oltre il traguardo della cooperazione, includendo l'introduzione del [[rublo russo]] come valuta comune.
{{-}}
 
====Organizzazioni non pià esistenti====
* '''[[Organizzazione della Cooperazione Centro-Asiatica]] (OCAC)'''
 
=== Partecipazioni post-sovietiche ===
 
====GUAM====
'''[[GUAM Organizzazione per la Democraziademocrazia e lo Svilupposviluppo Economicoeconomico]]''' è un’organizzazioneun'organizzazione regionale meldel 2001, i cui membri efffettivieffettivi sono quattro paesi post-sovietici: (Georgia, Ucraina, Azerbaigian, e Moldavia). SonoTurchia Statie osservatori:Lettonia Turchiasono, Lettoniainvece, Stati osservatori.
 
==== Organizzazione delladi Cooperazionecooperazione economica ====
L''''[[Organizzazione di Cooperazionecooperazione Economicaeconomica]]''' fu fondata in origine nel [[1985]] da [[Turchia]], [[Iran]] e [[Pakistan]], ma nel [[1992]] l'organizzazione si espanse per includere l'[[Afghanistan]] e le sei repubbliche musulmane ex-sovietiche: [[Azerbaigian]], [[Kazakistan]], [[Kirghizistan]], [[Tagikistan]], [[Turkmenistan]] e [[Uzbekistan]].
 
==== Comunità di Scelta Democratica (CDC) ====
La '''[[Comunità di Scelta Democratica]]''' (CDC) fu istituita nel [[dicembre]] [[2005]] su proposta di [[Ucraina]] e [[Georgia (stato)|Georgia]], e conta sei statiStati membri post-sovietici (Ucraina, Georgia, [[Moldavia]] e i tre [[statiPaesi baltici]]: [[Estonia]], [[Lettonia]] e [[Lituania]]), oltre a tre altre nazioni dell'[[Europa orientale]]: [[Slovenia]], [[Romania]] e [[Repubblica di Macedonia]]. Come il [[GUAM Organizzazione per la Democraziademocrazia e lo Svilupposviluppo Economicoeconomico|GUAM]] prima di esso, questo forum ha lo scopo di contrastare l'influenza russa nella regione. Questo è l'unico forum internazionale centrato nello spazio post-sovietico al quale partecipano anche glile statirepubbliche balticibaltiche. In aggiunta, gli altri tre statiStati dell'organizzazione sono tutti membri del GUAM. Il suo principale obiettivo è la promozione della democrazia, dei diritti dell'uomo e dello stato[[Stato di diritto]], contrastando l'ingerenza russa ove si verifichi.
 
==== Organizzazione dellaper la Cooperazione di Shanghai (SCO) ====
L''''[[ShangaiOrganizzazione Cooperation Organization|Organizzazioneper dellala Cooperazione di Shanghai]]''' (SCO) è composta dalla [[Cina]] e da cinque statiStati post-soviticisovietici: [[Russia]], Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. L'organizzazione è stata fondata nel [[2001]], anche se il suo predecessore, il gruppo '''Shanghai Cinque''', è esistita sin dal [[1996]]. Lo scopo dell'organizzazione è principalmente in materia di cooperazione economica e di sicurezza.
 
=== Altre organizzazioni regionali ===
Gli statiStati post-sovietici sono anche membri delle seguenti organizzazioni nelle regioni dei [[Penisola balcanica|Balcani]] e del [[Marmar Nero]]:
* [[Accordo centroeuropeo di libero scambio]] (CEFTA) con la [[Moldavia]]
* [[Patto di Stabilità per l'Europa orientale]] (SP per SEE) con la [[Moldavia]]
* [[Processo di Cooperazione dell'Europa sud-orientale]] (SEECP) con la [[Moldavia]]
* [[Iniziativa Cooperativa dell'Europa sud-orientale]] (SECI) con la [[Moldavia]]
* [[Iniziativa centro europea]] (ICECEI) con [[Moldavia]], [[Ucraina]] e [[Bielorussia]]
* [[Organizzazione della Cooperazionecooperazione Economicaeconomica del Mar Nero|Cooperazione Economica del Marmar Nero]] (BSEC) con [[Russia]], [[Georgia (stato)|Georgia]], Ucraina, [[Azerbaigian]], [[Moldavia]] e [[Armenia]].
 
=== Organizzazioni non più esistenti ===
== Problemi politici ==
* [[Organizzazione della cooperazione centro-asiatica]] (CACO)
Riguardo le libertà politiche all'interno delle ex repubbliche sovietiche, i Paesi sono divisi come segue:
* [[Estonia]], [[Lettonia]], [[Lituania]] ed [[Ucraina]] sono nazioni "libere"
*:(nella lista del [[2005]] l'Ucraina era registrata come ''parzialmente libera''.)
* [[Armenia]], [[Georgia (stato)|Georgia]], [[Kirghizistan]], e [[Moldavia]] sono nazioni "parzialmente libere"
* [[Russia]], [[Bielorussia]], [[Azerbaigian]] e le quattro nazioni dell'Asia Centrale ([[Uzbekistan]], [[Turkmenistan]], [[Tagikistan]], e [[Kazakistan]]) sono registrate come "non libere", mentre il Turkmenistan in particolare si è posizionata all'ultimo posto ed è stata segnalata come uno degli otto regimi più repressivi dell'anno.
 
== Libertà di stampa ==
In modo simile, il Worldwide Press Freedom Index, pubblicato da [[Reporters Without Borders]], ha registrato i paesi secondo la [[libertà di stampa]]:
Riguardo alle libertà politiche all'interno delle ex repubbliche sovietiche<ref>Karen Dawisha, Bruce Parrott, Democratization and Authoritarianism in Post-Communist Societies, ''Democratic Changes and Authoritarian Reactions in Russia, Ukraine, Belarus and Moldova'' [First Edition] 0521592453, 9780521592451 Cambridge University Press, 1997.</ref>, i Paesi sono divisi come segue:
* Situazione buona in [[Estonia]], [[Lettonia]], e [[Lituania]]
* [[Estonia]], [[Lettonia]], [[Lituania]] e [[Ucraina]] sono nazioni "libere", ormai fortemente orientate verso i paesi occidentali (nella lista del [[2005]] l'Ucraina era registrata come ''parzialmente libera'')
* Problemi significativi in [[Armenia]], [[Georgia (stato)|Georgia]], [[Moldavia]] e [[Tagikistan]]
* Situazione difficoltosa in [[AzerbaigianArmenia]], [[Bielorussia]], [[KazakistanGeorgia]], [[Kirghizistan]], [[Russia]],e [[UcrainaMoldavia]] esono [[Uzbekistan]]nazioni "parzialmente libere"
* [[Russia]], [[Bielorussia]], [[Azerbaigian]] e le quattro nazioni dell'Asia centrale ([[Uzbekistan]], [[Turkmenistan]], [[Tagikistan]], e [[Kazakistan]]) sono registrate come "non libere", mentre il Turkmenistan in particolare si è posizionata all'ultimo posto ed è stata segnalata come uno degli otto regimi più repressivi dell'anno.
* Situazione molto grave in [[Turkmenistan]]
In modo simile, il Worldwide Press Freedom Index<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://rsf.org/en/ranking|titolo=2016 World Press Freedom Index {{!}} Reporters Without Borders|pubblicazione=RSF|accesso=2017-02-28}}</ref>, pubblicato da [[Reporter senza frontiere]], ha registrato nel 2016, 179 paesi secondo la [[libertà di stampa]]:
{| class="wikitable sortable"
!Nazione
!Posizione
!Punteggio
!Situazione
|-
|{{ARM}}
|74
|28,79
|Discreta
|-
|{{AZE}}
|163
|57,89
|Grave
|-
|{{BLR}}
|157
|54,32
|Insufficiente
|-
|{{EST}}
|14
|14,31
|Ottima
|-
|{{GEO}}
|64
|27,96
|Discreta
|-
|{{KAZ}}
|160
|54,55
|Insufficiente
|-
|{{KGZ}}
|85
|30,16
|Discreta
|-
|{{LVA}}
|24
|17,38
|Buona
|-
|{{LTU}}
|35
|19,95
|Buona
|-
|{{MDA}}
|76
|28,83
|Discreta
|-
|{{RUS}}
|148
|49,03
|Insufficiente
|-
|{{TJK}}
|150
|50,34
|Insufficiente
|-
|{{TKM}}
|178
|83,44
|Grave
|-
|{{UKR}}
|107
|32,93
|Discreta
|-
|{{UZB}}
|166
|61,15
|Grave
|}
È stato notato che diversi Stati post-sovietici non hanno cambiato leadership a partire dalla loro indipendenza, come [[Islom Karimov]] in Uzbekistan e [[Nursultan Nazarbaev]] in Kazakistan. Tutti questi avevano in origine mandati a termine, ma attraverso decreti o referendum prolungarono la loro permanenza in carica (una pratica seguita anche dal Presidente della [[Bielorussia]] [[Aljaksandr Lukašėnka]]). [[Askar Akayev]] del [[Kirghizistan]] ha svolto in modo simile la carica di Presidente a partire dall'indipendenza della nazione finché è stato obbligato a dimettersi a seguito della rivoluzione del [[2005]]. [[Saparmyrat Nyýazow]] in Turkmenistan ha governato dall'indipendenza fino alla morte nel [[2006]], creando un [[culto della personalità]] intorno a se stesso.
 
Il problema della successione dinastica è stato un altro elemento che ha affetto le politiche di alcuni Stati post-sovietici, con [[İlham Əliyev]] che è divenuto Presidente dell'Azerbaigian dopo la morte del padre [[Heydər Əliyev]], e teorie sui figli di alcuni leader dell'[[Asia centrale]] che sono Stati scelti per la successione. La partecipazione del figlio e della figlia di Akayev nelle elezioni parlamentari kirghize del 2005 ha suscitato paure di successione dinastica, e potrebbe aver contribuito al clima anti-Akayev che ha portato al suo rovesciamento.
È stato notato che diversi stati post-sovietici non hanno cambiato leadership a partire dalla loro indipendenza, come [[Islom Karimov]] in Uzbekistan e [[Nursultan Äbişulı Nazarbaev|Nursultan Nazarbaev]] in Kazakistan. Tutti questi avevano in origine mandati a termine, ma attraverso decreti o referendum prolungarono la loro permanenza in carica (una pratica seguita anche dal Presidente della [[Bielorussia]] [[Aleksandr Lukašenko]]). [[Askar Akaev]] del [[Kirghizistan]] ha, in modo simile, svolto la carica di Presidente a partire dall'indipendenza della nazione finché è stato obbligato a dimettersi a seguito della rivoluzione del [[2005]]. [[Saparmyrat Nyýazow]] in Turkmenistan ha governato dall'indipendenza fino alla morte nel [[2006]], creando un [[culto della personalità]] intorno a se stesso.
 
== Insorgenze politiche ==
Il problema della successione dinastica è stato un altro elemento che ha affetto le politiche di alcuni stati post-sovietici, con [[Ilham Aliyev]] che è divenuto Presidente dell'Azerbaigian dopo la morte del padre [[Heydar Aliyev]], e teorie sui figli di alcuni leader dell'[[Asia centrale]] che sono stati scelti per la successione. <sup>[http://forumkz.addr.com/2004en/en_forum_09_08_04.htm]</sup> La partecipazione del figlio e della figlia di Akayev nelle elezioni parlamentari kirghize del 2005 ha suscitato paure di successione dinastica, e potrebbe aver contribuito al clima anti-Akayev che ha portato al suo rovesciamento.
=== Rivoluzioni colorate ===
Dal [[2003]] in alcuni Stati post-sovietici si verificarono, dopo elezioni fortemente contestate, alcune pacifiche ''[[rivoluzioni colorate]]'':
* la [[Rivoluzione delle rose]] in Georgia, che ha portato alla caduta di [[Eduard Shevardnadze]];
* la [[Rivoluzione arancione]] in [[Ucraina]], che ha portato al potere [[Viktor Juščenko]];
* la [[Rivoluzione dei tulipani]] in [[Kirghizistan]], che ha portato alle dimissioni di [[Askar Akayev]].
 
=== ConflittiProblemi separatisticon le popolazioni russe ===
In [[Bielorussia]], [[Kazakistan]] e [[Kirghizistan]] è stato mantenuto il [[lingua russa|russo]] come [[lingua ufficiale]], ma negli altri Stati post-sovietici questa ha perso il suo status dopo la fine dell'[[Unione Sovietica]]. Nei [[Paesi baltici]] i russi locali sono considerati come "occupanti", questo in risposta alla pesante occupazione sovietica subita per quasi cinquant'anni e la forzata [[russificazione]] nel passato che ha aumentato il nazionalismo in questi Stati. Non volendo imparare le lingue locali, agli slavi è stata negata la cittadinanza automatica dopo la [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]].
Gran parte dei conflitti militari verificatisi negli stati post-sovietici hanno avuto a che fare con desideri [[separatismo|separatisti]] dei territori con differenti caratteristiche etniche o religiose, diverse da quelle della maggioranza della popolazione dello stato. Tali territori e i conseguenti conflitti militari sono finora stati:
 
==Conflitti separatisti==
* '''[[Cecenia]]''', dove i separatisti hanno cercato l'indipendenza dalla [[Russia]]. Il conflitto si è spinto anche nei territori del [[Dagestan]] e dell'[[Inguscezia]].
Gli Stati post-sovietici hanno avuto a che fare con desideri [[Indipendentismo|separatisti]] dei territori con differenti caratteristiche etniche o religiose, diverse da quelle della maggioranza della popolazione dello Stato. Le nazioni in cui sono insorte delle regioni separatiste sono:
* '''[[Transnistria]]''', di fatto indipendente dalla [[Moldavia]]
* '''[[Abcasia]]''' e '''[[Ossezia del Sud]]''', di fatto indipendenti dalla [[Georgia (stato)|Georgia]], e '''[[Agiaria]]''' ha aspirato a un più alto livello di autonomia.
* '''[[Nagorno-Karabakh]]''', di fatto indipendente dall'[[Azerbaigian]] e la '''[[Repubblica Autonoma Talysh-Mughan]]''' ('''Talyšstan''') ha cercato di ottenere una maggiore autonomia.
 
=== Azerbaigian ===
Tra queste regioni, solo due sono state pienamente reincorporate nelle loro rispettive nazioni. L'Agiara è stata riannessa alla Georgia e il conflitto è terminato pacificamente. Il leader separatista [[Aslan Abashidze]] è scappato in Russia, dove gli è stato concesso [[asilo politico|asilo]]. La Repubblica Autonoma Talysh-Mughan è stata velocemente abbattuta dopo l'ascesa di Heydər Əliyev. Il suo leader, il colonnello [[Alakram Alekper Gumbatov]] fu arrestato; la regione è oggi integrata nell'Azerbaigian, ma è divisa in [[rajon]]i separati e non ha autonomia.
{{Vedi anche|Prima guerra del Nagorno Karabakh|Seconda guerra del Nagorno Karabakh}}
Dal 20 febbraio [[1992]] al 16 maggio [[1994]] l'Azerbaigian ha combattuto la [[prima guerra del Nagorno Karabakh]] (oggi [[Repubblica dell'Artsakh]]) culminata con l'[[Accordo di Biškek]] che ha reso ''de facto'' la regione uno Stato indipendente. Le tensioni sono rimaste comunque alte e tra il 2 e il 5 aprile [[2016]] si è consumata la [[Guerra dei quattro giorni in Nagorno Karabakh|guerra dei quattro giorni]], il cui termine è giunto con un accordo di cessate-il-fuoco mediato dalla Russia con l'appoggio degli Stati Uniti. Nel 1993 la [[Repubblica autonoma Talysh-Mugan]] è stata velocemente abbattuta dopo l'ascesa di [[Heydər Əliyev]]. Il suo leader, il colonnello Alakram Alekper Gumbatov fu arrestato; la regione è oggi integrata nell'Azerbaigian, ma è divisa in [[rajon|rajony]] separati e non ha autonomia. Anche la [[Repubblica Autonoma di Naxçıvan]], exclave azera, ha cercato di ottenere una maggiore autonomia, che in seguito le è stata concessa.
 
=== Cecenia ===
La Cecenia è stata coinvolta in due guerre, causate dai desideri delle forze separatiste di rendersi indipendenti dalla Russia, e il conflitto tra separatisti e federalisti continua tuttora. Attualmente, la posizione ufficiale della Cecenia è di repubblica, parte della [[Federazione Russa]]. Allo stesso tempo esiste un governo separatista auto-proclamato, non riconosciuto da alcuno stato.
{{Vedi anche|Prima guerra cecena|Seconda guerra cecena|Repubblica cecena di Ichkeria|Conflitto nel Caucaso Settentrionale}}
 
La [[Cecenia]] dopo la [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]] si sollevò per cercare di ottenere una maggiore autonomia e successivamente l'indipendenza politica: la [[Russia]] dovette affrontare i separatisti nella [[prima guerra cecena]], combattuta tra Russia e Cecenia dal 1994 al 1996 che terminò con la dichiarazione d'indipendenza la nascita della [[Repubblica cecena di Ichkeria]] cui seguì un secondo conflitto nel 1999 in territorio ceceno da parte dell'esercito russo, per riottenere il controllo dei territori conquistati dai separatisti ceceni che terminò col ripristino del governo federale russo nel 2005 e la fine delle ostilità nel 2009.
Esiste un movimento separatista nel Daghestan, i membri del quale hanno combattuto con i ribelli ceceni durante il raid del [[settembre]] [[1999]]. Tuttavia, quell'attacco fu subito sedato dalle forze armate russe con l'aiuto di alcuni abitanti locali che consideravano l'attacco ceceno un'invasione piuttosto che una liberazione.
 
=== Georgia ===
La Transnistria, l'Abcasia e l'Ossezia del Sud, invece, hanno raggiunto un'indipendenza [[de facto]], che non è tuttavia riconosciuta da nessun altro paese del mondo — esiste ancora una presenza militare russa in tutti e tre i territori. [[Nagorno-Karabakh]] ha anche raggiunto l'indipendenza de cfacto, con le truppe armene che esercitano il controllo di tutto il territorio e di alcune parri dell'Azerbaigian. Dal [[1994]] queste quattro regioni hanno effettuato accordi di mutua assistenza, e i loro leader hanno ripetuto diverse volte le promesse. <sup>[http://www.turkishweekly.net/comments.php?id=723][http://jamestown.org/publications_details.php?article_id=2368327]
{{Vedi anche|Guerra civile in Georgia|Prima guerra in Ossezia del Sud|Seconda guerra in Ossezia del Sud|Guerra georgiano-abcasa}}
[http://www.messenger.com.ge/issues/0838_april_8_2005/press_scanner_0838_cis.htm]</sup>
 
La Georgia ha dovuto affrontare una [[Guerra civile in Georgia|guerra civile]] causata dai propositi separatisti dell'[[Abcasia]] e dell'[[Ossezia del Sud]]. Tra il 5 gennaio [[1991]] e il 24 giugno [[1992]] si combatté una [[prima guerra in Ossezia del Sud]], dopodiché la Georgia accettò un [[cessate il fuoco]] imposto dalla Russia; tra il 7 e il 16 agosto [[2008]] scoppiò una [[seconda guerra in Ossezia del Sud|seconda guerra]] nel medesimo territorio che lo rese ''de facto'' uno Stato indipendente. Dal 1991 al 1993 la Georgia ha dovuto combattere anche un'ulteriore [[guerra georgiano-abcasa|conflitto]] che ha portato all'indipendenza ''de facto'' dell'Abcasia. La Georgia è stata anche protagonista di una delle rivoluzioni colorate, la [[Rivoluzione delle rose]], che ha portato alla caduta di [[Eduard Shevardnadze]] e a una crisi in [[Agiaria]], poi risolta dopo la decisione di aumentarne l'autonomia.
I conflitti separatisti sono talvolta chiamati "conflitti congelati", in quanto i massacri di massa si sono calmati, ma esistono tuttora sentimenti e opinioni che continuano ad essere tramandati alle nuove generazioni.
 
=== Guerre civiliMoldavia ===
{{Vedi anche|Conflitto in Transnistria|Guerra di Transnistria}}
Le [[guerra civile|guerre civili]] non collegate a movimenti separatisti verificatesi in queste regioni sono:
* la '''[[guerra civile georgiana]]''' tra le forze di [[Zviad Gamsakhurdia]] e [[Eduard Shevardnadze]]. La guerra si è conclusa dopo che la Russia è intervenuta in sostegno del governo di Shevardnadze, che a sua volta ha scelto di aderire alla [[Comunità degli Stati Indipendenti]].
* la '''[[guerra civile in Tagikistan]]''', durata dal [[1992]] al [[1997]].
 
La Moldavia ha dovuto combattere dal 2 marzo al 21 luglio [[1992]] la [[guerra di Transnistria]], un [[guerra|conflitto]] su scala limitata conclusosi con l'indipendenza ''de facto'' della regione della [[Transnistria]]. Nel 1994 anche la regione della [[Gagauzia]] ha richiesto e ottenuto una maggiore autonomia, pur rimanendo fedele allo Stato moldavo.
=== Rivoluzioni colorate ===
Dal [[2003]], si sono verificate diverse ''[[rivoluzioni colorate]]'' pacifiche in alcuni stati post-sovietici, dopo elezioni fortemente contestate; le proteste popolari hanno riportato al potere l'ex opposizione.
* la '''[[Rivoluzione rosa]]''' in Georgia, che ha portato alla caduta di [[Eduard Shevardnadze]].
* la '''[[Rivoluzione arancione]]''' in [[Ucraina]], che ha portato al potere [[Viktor Andrijovyč Juščenko|Viktor Juščenko]].
* La '''[[Rivoluzione dei tulipani]]''' in [[Kirghizistan]], che ha portato alle dimissioni di [[Askar Akayev]].
 
=== Tagikistan ===
=== Problemi delle popolazioni russe ===
{{Vedi anche|Guerra civile in Tagikistan}}
Esiste una significativa popolazione russofona negli stati post-sovietici, la cui posizione politica di minoranza etnica varia da paese a paese. Mentre [[Bielorussia]], [[Kazakistan]] e [[Kirghizistan]] hanno mantenuto la [[lingua russa]] come [[lingua ufficiale]], tale lingua ha perso il suo status in altri stati post-sovietici dopo la fine dell'[[Unione Sovietica]].
Tra il marzo 1992 e il 27 giugno [[1997]] una [[guerra civile in Tagikistan]] fece sì che la città di [[Garm (Tagikistan)|Garm]] e la [[Regione Autonoma di Gorno-Badachshan]] riuscissero a ottenere una maggiore autonomia.
 
=== Ucraina ===
Negli [[stati baltici]] i russi locali sono stati etichettati come "[[Occupazione delle Repubbliche baltiche|occupanti]]", ed è stata negata loro la cittadinanza automatica dopo la [[collasso dell'Unione Sovietica|caduta dell'Unione Sovietica]].
{{Vedi anche|Crisi della Crimea del 2014|Rivoluzione ucraina del 2014|Rivoluzione arancione|Invasione russa dell'Ucraina del 2022|Guerra del Donbass|Conflitto russo-ucraino|Guerra russo-ucraina}}
 
Il 21 novembre 2013, dopo le proteste dell'[[Euromaidan]], sono insorte diverse regioni separatiste filorusse. Dal 23 febbraio al 19 marzo [[2014]] è scoppiata una crisi nella penisola della [[Crimea]], la cui popolazione è per maggioranza di [[Russi|etnia russa]], che ha portato alla separazione della penisola dal resto dell'[[Ucraina]] con la costituzione della [[Repubblica autonoma di Crimea]] entrata a far parte poco dopo della [[Russia|Federazione Russa]]. Il 6 aprile [[2014]] è scoppiata la [[Guerra del Donbass|guerra dell'Ucraina orientale]] quando alcuni manifestanti armati, si sono impadroniti di alcuni palazzi governativi delle regioni di [[Oblast' di Donec'k|Donec'k]], [[Oblast' di Luhans'k|Luhans'k]] e [[Oblast' di Charkiv|Charkiv]] proclamando l'indipendenza della [[Repubblica Popolare di Doneck]] e della [[Repubblica Popolare di Lugansk]], poi federate nella [[Stato federale della Nuova Russia|Nuova Russia]] il 24 maggio 2014 fino al suo scioglimento avvenuto il 20 maggio 2015.
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Blocco orientale]]
* [[Comunità degli Stati Indipendenti]]
*[[Sovietizzazione]]
* [[Dissoluzione dell'Unione Sovietica]]
*[[Russificazione]]
* [[Operazione Provide Hope]]
* [[Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa]]
* [[Repubbliche dell'Unione Sovietica]]
* [[Russificazione]]
* [[Unione Sovietica]]
* [[Unione economica eurasiatica]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.4020.net/eastbloc/ Foto del Blocco Orientale] settembre-dicembre 1991, in gli ultimi mesi dell'URSS
* [http://folk.uio.no/palk/ch03History.htm Discovering The Centuries-Old State Tradition], professor Pål Kolstø, [[Università di Oslo]]
* [httphttps://www.economist.com/world/europe/displayStory.cfm?story_id=3110979 Ex zone belliche sovietiche], ''[[The Economist]]'', 19 agosto 2004
* [http://seattletimes.nwsource.com/html/nationworld/2003211792_caucasus20.html La sorte di 4 enclavi post-sovietiche nel limbo], ''[[The Seattle Times]]'', 20 agosto 2006
* [http://www.rferl.org/featuresarticle/2006/09/BA6F0EF6-04A6-4D50-A114-486B978A1F54.html I referendum indipendentisti sono il primo gradino verso il revanscismo storico del Cremlino?], ''[[Radio Free Europe]]'', 15 settembre 2006
 
{{Controllo di autorità}}
{{portale|asia|europa|politica|storia}}
 
[[Categoria:Storia dell'Europa]]
[[Categoria:Storia dell'Unione Sovietica]]
 
[[ca:Estats postsoviètics]]
[[cs:Postsovětské republiky]]
[[en:Post-Soviet states]]
[[es:Ex repúblicas soviéticas]]
[[hr:Postsovjetske države]]
[[is:Fyrrum Sovétlýðveldi]]
[[ka:პოსტსაბჭოთა სივრცე]]
[[la:Prior Respublicae Sovieticae]]
[[ru:Постсоветское пространство]]
[[scn:Stati di l'URSS antiriuri]]
[[sh:Postsovjetske države]]
[[uk:Пострадянський простір]]
[[ur:سوویت ریاستیں]]
[[vi:Các quốc gia từng trực thuộc Liên Xô]]