Mario Merlino: differenze tra le versioni
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = poeta▼
|AttivitàAltre =  e autore teatrale▼
|Epoca = 1900
|Attività2 = scrittore
|Attività3 = traduttore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = ; dopo avere militato in [[Avanguardia Nazionale]], fu tra i fondatori del [[Circolo anarchico 22 marzo]]. Indagato per i fatti collegati alla [[strage di piazza Fontana]], fu poi assolto
|Immagine = Mario Merlino 1974.JPG
|Didascalia = Mario Merlino (1974)
|DimImmagine = 150
}}
== Biografia ==
=== La militanza in Avanguardia Nazionale ===
[[File:Battaglia di Valle Giulia Avanguardia Nazionale.jpg|thumb|Gli studenti fronteggiano le forze di polizia durante la [[battaglia di Valle Giulia]], nella prima fila anche militanti di [[Avanguardia Nazionale]] tra cui [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]], Mario Merlino e [[Adriano Tilgher (politico)|Adriano Tilgher]].<ref>Adalberto Baldoni, ''Storia della destra, Dal postfascismo al Popolo della libertà'', Edizioni Vallecchi, 2009, Firenze, pag. 123: "Nella foto si riconoscono diversi militanti della Caravella tra cui tre dei dieci consiglieri dell'Orur (Adriano Tilgher, Mario Merlino e Pierfrancesco Di Giovanni) e poi Antonio Fiore, Guido Paglia, Stefano Delle Chiaie, Maurizio Giorgi, Roberto Palotto, Roberto Raschetti, Domenico Pilloli, Saverio Ghiacci"</ref>]] Di origine [[romagna|romagnola]], nel [[1962]] s'iscrisse al [[Movimento Sociale Italiano]] militando nella storica sezione di [[Colle Oppio]], ma uscendone nel [[1965]], quando nel corso del VIII Congresso a Pescara del MSI [[Arturo Michelini]] e [[Giorgio Almirante]] votarono una mozione unitaria e Michelini con l'appoggio degli almirantiani fu riconfermato segretario.<ref>Vincenzo La Russa, Giorgio Almirante. Da Mussolini a Fini, Mursia, Milano, 2009, pag.2131-132</ref> Deluso dell'accordo tra i due leader del partito Merlino lasciò il MSI e nello stesso anno partecipò al [[convegno dell'hotel Parco dei Principi]] sulla ''guerra rivoluzionaria''.
Aderì al [[Centro Studi Ordine Nuovo]] di [[Pino Rauti]] per poi uscirne aderendo ad [[Avanguardia Nazionale]] di [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]] nel [[1965]], mentre il 1º marzo [[1968]] prese parte alla [[battaglia di Valle Giulia]]. Il 16 aprile si recò in viaggio in [[Grecia]] insieme ad altri militanti di Avanguardia Nazionale e del [[FUAN-Caravella]] in occasione dell'[[Dittatura dei colonnelli|anniversario della presa del potere di colonnelli]]. Merlino fu deluso anche dalla disorganizzazione riscontrata in questo viaggio<ref>Massimiliano Griner, Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, Lindau, Torino, 2011, pag 66-67</ref>. In linea con il "[[Maggio francese]]" alcuni militanti di Avanguardia Nazionale, inalberando una bandiera nera con la scritta {{sic|"22 marzo"}}, pochi giorni dopo il rientro dalla [[Grecia]], organizzarono una manifestazione presso l'ambasciata francese<ref name="Massimiliano Griner 2011">Massimiliano Griner, Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, Lindau, Torino, 2011, pag 67</ref>. Nello stesso periodo Merlino iniziò a frequentare anche un gruppo cattolico coordinato da don [[Mario Vanini]]<ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 122</ref> per poi virare decisamente verso il mondo anarchico, ma senza mai rinnegare l'amicizia con [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Delle Chiaie]]<ref>Massimiliano Griner, Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, Lindau, Torino, 2011, pag 64</ref> e la militanza nella destra<ref name="Massimiliano Griner 2011"/>.
=== La fondazione e la fine del Circolo anarchico "22 marzo" ===
{{vedi anche|Circolo anarchico 22 marzo}}
Si avvicinò al [[Anarchia|movimento anarchico]] frequentando inizialmente il circolo "Bakunin" a [[Roma]] dove c'era anche [[Pietro Valpreda]] giunto poco tempo prima da [[Milano]]. A seguito della scissione degli elementi più estremisti, tra cui Valpreda, aderì dall'ottobre [[1969]] al [[Circolo anarchico 22 marzo]] di cui fu tra i fondatori. Al "22 marzo" aderirono anche Olivo Della Savia e Andrea Polito (Polito era in realtà l'agente infiltrato Salvatore Ippolito)<ref>Massimiliano Griner, Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, Lindau, Torino, 2011, pag 68</ref>. Alcune fonti indicano lo stesso Merlino come infiltrato di Avanguardia Nazionale<ref>Mario Caprara e Gianluca Semprini, Neri!, Tascabili Newton Compton, aprile 2011, Roma, pag.244</ref>. Alle riunioni prendevano parte anche [[Anarchici della Baracca|Angelo Casile, Giovanni Aricò e Annelise Borth]]<ref>Massimiliano Griner, Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, Lindau, Torino, 2011, pag 69</ref>.
Stando a verbali e indagini dell'epoca, nonostante la fondazione del "Circolo anarchico 22 marzo", Merlino sarebbe rimasto sempre legato al mondo [[neofascismo|neo-fascista]]<ref name="ref_A">{{Cita libro|titolo="La strage di Stato", Edizioni Samonà e Savelli, Roma, 1971.}}</ref><ref>{{Cita testo|curatore=Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi|titolo=Stragi e terrorismo in Italia dal dopoguerra al 1974|pp=212-214|data=2001-04-26|accesso=2021-08-05|url=https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/301445.pdf|formato=pdf}}</ref> ma avrebbe cercato di coniugare le spinte rivoluzionarie della destra radicale e quelle degli anarchici. Del resto, in quegli stessi anni si assiste al nascere della cosiddetta militanza "[[nazimaoismo|nazi-maoista]]" che coniugava [[estrema destra]] e [[comunismo]] [[extraparlamentare]] in un'unica visione rivoluzionaria.
Nel libro ''Ritratti in piedi'' ha raccontato un'antologia di tipi umani e figure delle vicende che lo hanno coinvolto sia sul piano personale che su quello generazionale, scritti nati dall'esperienza di vita vissuta negli anni di cui è stato tristemente partecipe.▼
Secondo la stampa militante dell'[[estrema sinistra]] extraparlamentare di quegli anni, Merlino avrebbe provocato disordini lanciando, durante le manifestazioni, [[bomba molotov|molotov]] e bulloni verso gli schieramenti di polizia, ottenendo, quale effetto finale, sia i disordini sia il discredito della sinistra<ref name="ref_A" />. Comunque sia, il Circolo restò attivo per un tempo limitato perché praticamente si sciolse dopo l'arresto dei suoi principali membri sospettati dell'attentato su piazza Fontana (accuse poi cadute a seguito delle assoluzioni nei processi).
Ha allestito lo spettacolo ''La rosa fra i denti'', antologia di brani recitati e accompagnati dal pianoforte omaggio alla [[Xª Flottiglia MAS (RSI)|Xª Flottiglia MAS]], e ''Rapsodia in nero'', letture e musica dall'[[Armistizio di Cassibile]] alla morte di [[Benito Mussolini]].▼
=== Le accuse per piazza Fontana ===
== Opere ==▼
L'11 dicembre, il giorno prima della [[strage di piazza Fontana]], l'agente Ippolito segnalò alla polizia la partenza sospetta di Valpreda per [[Milano]]. Il 16 dicembre Merlino fu arrestato insieme ad altri cinque militanti del [[Circolo anarchico 22 marzo]]<ref>{{Cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0128_01_1969_0292_0001_4983681/|titolo=A Roma mandato d'arresto per 5 fermati, l'accusa per tutti è di concorso in strage|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=1969-12-20|accesso=2021-08-05}}</ref><ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0001/articleid,0128_01_1969_0292_0001_4983681/ ''A Roma mandato d'arresto per 5 fermati, l'accusa per tutti è di concorso in strage'', La Stampa, 20 dicembre 1969]</ref> Emilio Borghese, Emilio Bagnoli, Roberto Gargamelli e Roberto Mander. Merlino in questura fu lasciato da solo in compagnia dell'[[informatore di polizia]] Stefano Serpieri, legato in passato all'[[estrema destra]], il quale aveva preso parte al viaggio in Grecia e che tentò di carpirgli qualche confidenza. A costui Merlino rivelò che quando scoppiarono le bombe a Roma si trovava in compagnia di Delle Chiaie, ma che non l'avrebbe rivelato per non coinvolgerlo a meno che non avesse avuto bisogno di un alibi<ref>Sentenza Corte Assise di Catanzaro del 23 febbraio 1979</ref><ref>Massimiliano Griner, Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, Lindau, Torino, 2011, pag 75</ref><ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 312</ref>. Il 19 dicembre [[1969]] ai [[carabinieri]] Delle Chiaie confermò l'alibi di Merlino.<ref>Mario Caprara e Gianluca Semprini, ''Neri, la storia mai raccontata della destra radicale, eversiva e terrorista'', Edizioni tascabili Newton, Roma 2011, pag 255</ref>.
Delle Chiaie fu chiamato a testimoniare sull'attività di Merlino al ''Circolo 22 marzo''. Il 25 luglio [[1970]] si presentò al [[Palazzo di Giustizia (Roma)|Palazzo di Giustizia]], ma poi se ne allontanò<ref name="Caprara e Gianluca Semprini 2010">Mario Caprara e Gianluca Semprini, Destra estrema e criminale, Tascabili Newton Compton, aprile 2010, Roma, pag.32</ref>. Secondo quanto poi raccontato dallo stesso Delle Chiaie avrebbe ricevuto una soffiata circa l'intenzione di incastrarlo, pertanto espatriò in [[Spagna]]<ref name="Caprara e Gianluca Semprini 2010"/> Il 23 febbraio [[1972]] si aprì il processo a [[Roma]] che vide imputato sia Valpreda sia Merlino. Pochi giorni dopo gli atti furono trasferiti a [[Milano]] il 6 marzo e assegnati al giudice [[Gerardo D'Ambrosio]]. Intanto gli imputati furono tutti rimessi in libertà il 29 dicembre [[1972]]<ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 143</ref>.
* Mario M. Merlino, ''Ritratti in piedi'', Settimo Sigillo-Europa Libreria Editrice, 2001. ▼
* Rodolfo Sideri – Mario Michele Merlino, ''Inquieto Novecento'', Edizioni Settimo Sigillo, Roma 2002.▼
* Rodolfo Sideri e Mario Michele Merlino, ''Strade d'Europa'', Edizioni Settimo Sigillo. ▼
* Mario M. Merlino, ''E venne Valle Giulia'', Edizioni Settimo Sigillo.▼
* Robert Brasillach, I Poemi di Fresnes, Edizioni Settimo Sigillo 1988 (traduz. italiana di Mario M. Merlino).▼
==== L'appunto del SID ====
==Voci correlate==▼
Nel corso del processo, nel giugno [[1973]], affiorò un anonimo appunto informativo redatto dal [[Servizio informazioni difesa]] (SID) datato 17 dicembre 1969 che accusò Merlino di essere l'autore dei falliti attentati di Roma, contestando quindi l'alibi confermato da [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Delle Chiaie]] e indicando quest'ultimo come il mandante.<ref>{{Cita testo|titolo=Sentenza nel procedimento penale a carico di Pietro Valpreda|pagina=244|autore=[[Corte d'assise]] [[Corte d'appello di Catanzaro#Sezioni specializzate|di Catanzaro]]|url=https://www.csm.it/documents/21768/146122/Corte+assise+Catanzaro+23+febbraio+1979+-+parte1/1a28ce9d-db5a-479b-b470-62798f19a50c|data=23 febbraio 1979|accesso=2021-08-05|formato=pdf|urlmorto=sì}}</ref><ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 313</ref> Il documento del SID fu considerato inattendibile e già all'epoca definito come una "''fisarmonica''".<ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 314: "Una "fisarmonica" vale a dire una ricostruzione che, a seconda di come la stendi o la racchiudi, ti dà le note che ti servono, ti suona la musica che vuoi sentire"</ref> L'estensore del documento non fu individuato subito con certezza.<ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 316-317</ref> Si suppose che l'autore dell'appunto fosse Stefano Serpieri (informatore della polizia) e che Gaetano Tanzilli (maresciallo del SID), ricevuto il documento, lo avesse inoltrato ai superiori. Entrambi furono condannati: Serpieri per falsa testimonianza e Tanzilli "''per aver negato di aver appreso dal suo confidente Stefano Serpieri tutte le notizie contenute nell'appunto''".<ref name="Giorgio Boatti 2009">Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 317</ref>
*[[Neofascismo]]▼
In seguito il solo Tanzilli fu assolto nel [[1985]]<ref name="Giorgio Boatti 2009" /> e ammise di aver effettivamente ricevuto l'appunto da Serpieri ma che questo era molto più breve rispetto a quello comparso nel processo, al massimo cinque o sei righe.<ref name="ReferenceA">Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 318</ref> Secondo [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Delle Chiaie]] che era l'obiettivo dell'appunto rivelatosi ampiamente falsato e che insieme a Merlino fu assolto con formula piena dall'accusa di stragismo in un memoriale del 1985<ref name="ReferenceA" /> sostenne che: "''Alla fine del giugno 1973 si costruisce un secondo rapporto del SID del 17 dicembre 1969 e lo si fa pervenire al giudice D'Ambrosio...Si costruisce un collage trascurando perfino l'esatta ubicazione politica di ciascuna delle persone citate. Una serie di notizie ricevute disorganicamente vengono rispolverate per dar vita all'informazione che deve proteggere Giannettini''".<ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 329-330</ref>
==== Il processo a Catanzaro e l'assoluzione ====
Il 13 ottobre il processo fu spostato a [[Catanzaro]] per motivi di ordine pubblico.<ref>Mario Caprara e Gianluca Semprini, Destra estrema e criminale, Tascabili Newton Compton, aprile 2010, Roma, pag.43</ref> Il 23 febbraio [[1979]] la Corte di Assise di Catanzaro lo condanna a quattro anni di reclusione per associazione sovversiva nell'ambito del processo per la strage di piazza Fontana<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0001/articleid,1070_01_1979_0045_0001_15309832/ ''Ergastolo a Freda, Ventura e Giannettini'', La Stampa, 24 febbraio 1979]</ref>; la condanna per associazione sovversiva è confermata al processo di secondo grado ([[1981]]). In seguito alla riapertura del processo per l'annullamento della sentenza di Catanzaro da parte della Cassazione, viene assolto dalla Corte d'assise d'appello di Bari per insufficienza di prove (1985) e infine assolto anche nel gennaio [[1987]] dalla Cassazione<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0006/articleid,0969_01_1987_0023_0006_23502206/ ''Piazza Fontana, colpevoli ignoti'', La Stampa, 28 gennaio 1987]</ref>.
=== Dagli anni 1990 ad oggi ===
È stato insegnante di storia e filosofia presso il liceo scientifico “Francesco d'Assisi” del quartiere [[Centocelle]] a Roma;<ref>{{Cita news|titolo=Merlino, da piazza Fontana alla cattedra|pubblicazione=La Stampa|data=1998-07-06|accesso=2021-08-05|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,6/articleid,0553_01_1998_0183_0006_7378934/}}</ref> ha inoltre curato la conoscenza della storia recente con corsi scolastici, saggi e articoli, conferenze e rappresentazioni teatrali in collaborazione con l'associazione culturale Raido e la casa editrice [[Settimo Sigillo]]. Tra le sue opere, si ricordano la cura della ristampa dei ''Poemi di Fresnes'' di [[Robert Brasillach]], e l'autobiografico ''E venne Valle Giulia''.
▲Nel libro ''Ritratti in piedi'' ha raccontato un'antologia di tipi umani e figure delle vicende che lo hanno coinvolto sia sul piano personale che su quello generazionale
Negli [[Anni 1990|anni '90]] presenta le proprie pubblicazioni sponsorizzato e accolto dai circoli del [[Fronte Nazionale (1997)|Fronte Nazionale]], di [[Forza Nuova]], ma anche di [[Alleanza Nazionale]].
▲Ha allestito lo spettacolo ''La rosa fra i denti'', antologia di brani recitati e accompagnati dal pianoforte in omaggio alla [[Xª Flottiglia MAS (
<references />
== Bibliografia ==
* Eduardo M. Di Giovanni, Marco Ligini ed Edgardo Pellegrini, ''[[La strage di Stato]]'', Roma, [[Samonà e Savelli]], 1970; Roma, [[Odradek Edizioni|Odradek]], 2001
* Massimiliano Griner, Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, Lindau, Torino, 2011
=== Opere di Merlino ===
▲* Rodolfo Sideri
=== Traduzioni a cura di Merlino ===
▲* [[Robert Brasillach]], ''I Poemi di Fresnes'', Edizioni Settimo Sigillo 1988 (traduz. italiana di Mario M. Merlino).
== Collegamenti esterni ==
▲<!-- ==Voci correlate==
▲*[[Neofascismo]]
{{Portale|biografie|Letteratura}}
▲<!-- == Collegamenti esterni == -->
[[Categoria:Fascisti e neofascisti italiani]]
[[Categoria:Anticomunisti italiani]]
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