Maria Serraino: differenze tra le versioni

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{{quote|Io mi chiamo Maria Serraino e il mio cognome si è sempre fatto sentire negli anni|Maria Serraino ai Carabinieri<ref name="ref_A">{{https://www.google.com/amp/s/www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/06/parla-mamma-eroina-delle-prime-donne-lergastolo-per-mafia-ndrangheta-nord-portai/1483497/amp/}}</ref>}}{{F|criminali italiani|luglio 2013}}
{{Bio
|Nome = Maria
|Cognome = Serraino
|PostCognomeVirgola =, Mammadetta "mamma eroina" o "La Signora "
|Sesso = F
|LuogoNascita = Cardeto
|Immagine =
|GiornoMeseNascita = 14 novembre
|Didascalia =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1931
|LuogoMorte = Milano
|Luogo Nascita =
|GiornoMeseMorte = 7 dicembre
|Attività = criminale
|AnnoMorte = 2017
|NoteMorte =
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = criminalemafiosa
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità = &nbsp; fu capo dei [[Serraino]] della [['ndrangheta]] a [[Cardeto]], vicino [[Reggio Calabria]].
}}
 
Fu a capo dei [[Serraino]] della [['ndrangheta]] a [[Milano]], originaria di [[Cardeto]], vicino a [[Reggio Calabria]]. È la cugina di [[Paolo Serraino]], [[capobastone]] del ramo di [[Reggio Calabria]].
Si sposò con Rosario Di GiovaneGiovine, un trafficante[[contrabbandiere]] di [[sigarette]], reato per il quale, tra il [[1949]] e il [[1985]], fu condannato ben 65 volte. Viene ancora oggi considerata come la matrona di tutta la [['Ndrangheta|'ndrangheta]].
 
==Biografia==
{{quote|Mi è sempre piaciuto l'ordine|Maria Serraino ai giornalisti<ref name="ref_A" />}}
Ê la cugina di ''Paolo Serraino'', capobastone del ramo di Reggio Calabria.
Si sposò con Rosario Di Giovane, un trafficante di sigarette, per il quale, tra il [[1949]] e il [[1985]], fu condannato ben 65 volte.
Nel 1963 si trasferirono a [[Milano]].
La famiglia Serraino-[[Di Giovine]] prese il controllo di ''Piazza Prealpi'', una piazza a nord di Milano e via Belgioioso.
 
=== Milano - dal traffico di sigarette al traffico internazionale di droga ===
Dagli anni '70 passano dalle sigarette alla droga (hashish, cocaina, eroina ed ecstasy) e armi, e coinvolgono l'intera famiglia di 12 figli.
Nel [[1963]] si trasferirono a [[Milano]].
Le armi venivano inviate in Calabria, dove i parenti erano coinvolti nella [[seconda guerra di 'Ndrangheta]].
La famiglia [['Ndrina Serraino|Serraino]]-[['Ndrina Di Giovine|Di Giovine]] prese il controllo di ''Piazzapiazza Prealpi'', una piazza anella parte nord di [[Milano]], e di via Cristina Belgioioso, in [[periferia]] a [[Roserio]].
I figli più grandi, Antonio ed Emilio Di Giovine che trattavano auto rubate, aiutarono nel traffico di droga con i loro contatti stranieri.
Alla fine degli anni '80 a Milano diventano uno dei più grandi gruppi criminali nel traffico di droga di livello internazionale.
 
Dagli anni '70 passano dalle sigarette alla [[droga]] ([[hashish]], [[cocaina]], [[eroina]] ed [[ecstasy]]) e coinvolgono l'intera famiglia di 12 figli. I figli più grandi, Antonio ed Emilio Di Giovine, che trattavano auto rubate, aiutarono nel [[traffico di droga]] con la [[Turchia]] e la centrale dello spaccio diventò la zona di Piazza Prealpi<ref name=":0">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/05/11/milano-al-servizio-del-clan-avvocati-agenti.html|titolo=MILANO, AL SERVIZIO DEL CLAN AVVOCATI, AGENTI E SECONDINI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2022-09-15}}</ref>. Alla fine degli anni '70 a [[Milano]] diventano il più grande gruppo criminale nel traffico di droga di livello internazionale. Serraino era conosciuta come "''Mamma [[eroina]]''" perché era solita ricompensare i suoi spacciatori, ed anche i suoi figli Sandro e Mima Di Giovine (Alessandro e Domenica), con dosi di droga, tanto che svilupparono in poco tempo una forte [[dipendenza]] dall'eroina, che lei è un'altra figlia, Santa Margherita detta Rita, dovevano iniettare loro per evitare che acquistassero altrove dosi di pessima qualità; ciò li condusse nell'ottobre 1990 alla morte per [[overdose]] a distanza di nove giorni l’uno dall’altra<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/sette/attualita/22_maggio_15/marisa-merico-la-chiamavano-nonna-eroina-io-sua-nipote-portavo-miliardi-svizzera-b70cccbe-d06a-11ec-ae98-deceb48b9302.shtml|titolo=Marisa Merico: «La chiamavano ‘nonna eroina’. Io, sua nipote, portavo miliardi in Svizzera»|autore=Teresa Ciabatti|sito=Corriere della Sera|data=2022-05-15|lingua=it-IT|accesso=2022-09-15}}</ref><ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/06/parla-mamma-eroina-delle-prime-donne-lergastolo-per-mafia-ndrangheta-nord-portai/1483497/|titolo=Parla 'Mamma eroina', ergastolo per mafia: "Portai io la 'ndrangheta al Nord"|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2015-03-06|lingua=it-IT|accesso=2022-09-18}}</ref>.
Mentre Maria Serraino gestiva gli affari a Milano, in Spagna c'era Emilio Di Giovine che trafficava in Hashish dal Marocco all'Inghilterra e Cocaina dalla Colombia per Milano.
 
Mentre Maria Serraino gestiva gli affari a [[Milano]], in [[Spagna]] c'era Emilio Di Giovine che trafficava in hashish dal [[Marocco]] all'[[Inghilterra]] e cocaina dalla [[Colombia]] per [[Milano]] in cambio di armi<ref name=":2">{{Cita news|autore=Sandro De Riccardis|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/12/10/e-morta--mamma-cocaina-una-delle-prime-donne-bossMilano04.html|titolo=È morta "mamma cocaina" una delle prime donne boss|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=10 dicembre 2017|accesso=10 agosto 2018}}</ref>. Le armi venivano poi inviate in [[Calabria]], dove i parenti erano coinvolti nella [[seconda guerra di 'ndrangheta]]. A quei tempi il capo di nome era il figlio Emilio Di Giovine, ma di fatto comandava Maria Serraino<ref name=":0" /><ref name=":1" />.
I fornitori di droga a Milano trattavano solo con Maria Serraino.
Lei gestisce tutta l'operazione dell'associazione distribuendo la merce agli altri suoi figli e agli altri partner, come la raccolta del denaro da intermediari.
Si doveva anche occupare di corrompere gli uomini di polizia.
 
=== Fine dell'organizzazione ===
A quei tempi il capo di nome era il figlio Emilio Di Giovine, ma di fatto comandava Maria secondo sua figlia Rita pentito nel [[1993]].
L'organizzazione fu smantellata tra il [[1993]] e il [[1995]] da tre operazioni di polizia chiamate Belgio, dal nome della strada di dove il clan risiedeva. Furono arrestati 180 membri dell'organizzazione. Un importante fattore nella caduta fu l'arresto di Maria Di Giovine figlia di Rita nel marzo [[1993]] a [[Verona]], in possesso di 1 000 tavolette di ecstasy. All'età di 12 anni, venne portata via da scuola per aiutare a spacchettare la cocaina nascosta nei pannelli delle auto importate, e di inserire l'eroina nelle bottiglie di shampoo. Trasportava grandi somme di denaro e quantità di droga. Parte del suo lavoro era di corrompere la polizia locale per non controllare le attività di famiglia, e in alcuni casi per avere informazioni sulle investigazioni e gli arresti imminenti. Una madre di tre figli di diversi padri, che è stata in carcere varie volte. La figlia di Rita diventò dipendente dall'eroina, dal momento che fu a contatto con quel mondo da quando aveva 15 anni. Rita decise di dare prove contro la sua famiglia in cambio della protezione dello Stato. La polizia prese i suoi fratelli, sua madre, suo padre, suo figlio e suo marito.
 
=== Condanna ===
==Fine dell'organizzazione==
Maria Serraino fu condannata all'ergastolo per associazione a delinquere di stampo mafioso e omicidio nel settembre [[1997]]. La condanna all'ergastolo era per aver ordinato l'omicidio di uno spacciatore di droga che lavorava per la famiglia, colpevole di voler mettersi in proprio. Nel dicembre 1998 rimase vedova. Nel 2015, a ottantatre anni, in quanto malata di cancro le vennero concessi gli [[arresti domiciliari]]. Tornò nella sua casa di Piazza Prealpi<ref name=":2" />.
 
==Nei media==
L'organizzazione fu smantellata tra il [[1993]] e il [[1995]] da 3 operazioni di polozia chiamate Belgio, dal nome della strada di dove il clan risiedeva.
*''[[Bang Bang Baby]]'' (2022), serie tv di [[Amazon Prime Video]] - il personaggio della serie Guendalina “Lina” Barone, interpretato da [[Dora Romano]], è ispirato alla figura di Maria Serraino.
Furono arrestati 180 membri dell'organizzazione.
Un importante fattore nella caduta fu l'arresto di Maria di Giovine figlia di Rita nel marzo [[1993]] a [[Verona]], in possesso di 1000 tavolette di ecstasy.
 
== Note ==
All'età di 12 anni, veniva portata via da scuola per aiutare a spacchettare la cocaina nascosta nei pannelli delle auto importate, e di inserire l'eroina nelle bottiglie di shampoo.
<references />
Trasportava grandi somme di denaro e quantità di droga. Parte del suo lavoro era di corrompere la polizia locale per non controllare le attività di famiglia, e in alcuni casi per avere informazioni sulle investigazioni e gli arresti imminenti.
Una madre di 3 figli di diversi padri, che è stata in carcere varie volta. La figlia di Rita diventò dipendente dall'eroina, dal momento che fu a contatto con quel mondo da quando aveva 15 anni.
Da quel momento fu arrestrata, Rita fu esausta e arrabbiata con i suoi fratelli, caduta in debiti e dipendente dalle anfetamine.
Desice di dare prove contro la sua famiglia in cambio della protezione dello stato.
La polizia prese i suoi fratelli, sua madre e suo padre, suo figlio e suo marito.
 
==Condanna Bibliografia ==
*{{cita libro|Marisa|Merico|L'intoccabile|Sperling & Kupfer editori| 2012|isbn=978-88-7339-404-4}}
 
*{{cita libro|Ombretta |Ingrascì|Confessioni di un padre. Il pentito Emilio di Giovine racconta la 'ndrangheta alla figlia|Melampo|2012|isbn=88-89533-73-0}}
Maria Serraino fu condannata all'ergastolo per associazione a delinquere di stampo mafioso e omicidio nel [[settembre]] [[1997]].
Ha ordinato l'omicidio di un trafficante di droga che lavorava per la famiglia e fu colpevole di voler mettersi in affari in proprio.
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
*[[en:Maria Serraino]]
 
*[[SerrainoDi Giovine]]
*[[Di Giovine]]
*[[Ndrangheta]]
 
{{'Ndrangheta}}
{{Portale|biografie}}
[[Categoria:Narcotrafficanti]]
 
[[Categoria:'ndranghetistiNdranghetisti]]
 
[[en:Maria Serraino]]