Francobollo: differenze tra le versioni

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1. la [[#La vignetta|vignetta]]<br />
 
2. i [[#La dentellatura|dentelli]]<br />
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3. il [[Valore nominale|valore facciale]]<br />
 
4. il [[Nazione|paese]]
[[File:Stamp.svg|thumb|right|200px|Francobollo stilizzato con le sue parti principali:<br/>
1. la vignetta<br/>
2. i dentelli<br/>
3. il valore facciale<br/>
4. il paese
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[[File:Cape Triangular Postage Stamp.jpg|thumb|right|Un francobollo del [[Colonia del Capo|Capo di Buona Speranza]] di forma triangolare.]]
 
Il '''francobollo''' è(l'[[etimologia]] undella rettangoloparola di''francobollo'' deriva da ''franco''<ref>{{cita web | url = http://www.etimo.it/?term=francobollo | titolo = DIZIONARIO ETIMOLOGICO ONLINE carta-valore francobollo |accesso=30 maggio 2010}}</ref>, cioè libero da spese o tasse, e ''bollo''<ref>{{cita web | url = http://www.etimo.it/?term=bollo | titolo = DIZIONARIO ETIMOLOGICO ONLINE - bollo |accesso=30 maggio 2010}}</ref>, ad indicare la sua autenticità e autorità) è un [[documento]]<ref>Titolo, detto anche cartavalore, valore. Documento che certifica un diritto incorporato. Fondamentalmente il diritto non può essere fatto valere né trasferito ad altri senza presentazione o cessione del documento stesso.{{cita web | url = https://areariservata.bancamarche.it/tol/h/dizionario/t.htm | titolo = BancaMarche - Dizionario | dataaccesso = URL consultato il 14 ottobre 2009 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110728143821/https://areariservata.bancamarche.it/tol/h/dizionario/t.htm}}</ref>, stampato[[stampa]]to da una parte e gommato sul retro, che serve per l'[[affrancatura]] dei servizi di corrispondenza postale. Adoperato dall'amministrazionenel [[servizio postale]] autorizzataautorizzato dallo stato[[Stato]] emittente, rappresenta la prova del pagamento anticipato per prestazioni quali la spedizione di una [[Lettera (messaggio)|lettera]] o di un [[Scatola|pacco]] ad un [[destinatario]]. PrimaQuando dell'introduzioneun deifrancobollo francobollinon taleè pagamentopiù eraadatto sempreal posticipatosuo ecompito, dunquead aesempio caricoper delvariazione destinatario<ref>Guidadelle allatariffe collezinepostali, deil'amministrazione Francobolliemittente Giuliopuò Bolaffideterminarne Editorela -cessazione Torinodel 1996</ref>suo uso ponendolo "fuori corso". Data la natura didei valori emessi da uno statoStato la [[contraffazione]] dei francobolli è un [[reato]].
 
Ideato dall'[[Regno Unito|inglese]] [[Rowland Hill]], tradizionalmente è in carta, di forma quadrangolare, da incollare all'oggetto di una spedizione postale. In rari casi sono stati prodotti francobolli di altre forme, rotondi ([[Nuova Zelanda]]), triangolari, pentagonali o di forma non geometrica come nel caso dei francobolli a forma di frutta di [[Sierra Leone]] e [[Tonga]]. Raramente sono stati anche prodotti francobolli non di carta, come i francobolli della [[Svizzera]] fatti parzialmente di [[Merletto|pizzo]]<ref>{{ cita web | url = http://www.post.ch/it/post-startseite/post-konzern/post-medien/post-medienmitteilungen/post-mm00-briefmarke-stickerei.htm | titolo = La Posta - Primo francobollo ricamato del mondo | accesso = 25 maggio 2010 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110721222637/http://www.post.ch/it/post-startseite/post-konzern/post-medien/post-medienmitteilungen/post-mm00-briefmarke-stickerei.htm}}</ref> o della [[DDR]] composti da [[Poliammide|fibre sintetiche]]. Sono stati inoltre emessi francobolli su lamine metalliche<ref>{{cita web | url = http://www.eryx.it/dentelli/encased.htm | titolo = Eryx.it - Monete di emergenza | accesso = 25 maggio 2010}}</ref>. La Repubblica Italiana il 2 luglio 2007 per commemorare il patrimonio artistico rappresentato dalla [[Basilica di San Vincenzo in Galliano]] di [[Cantù]] ha emesso un francobollo in legno impiallacciato di [[betulla]].
L'[[etimo]] della parola ''francobollo'' deriva da ''franco''<ref>{{cita web | url = http://www.etimo.it/?term=francobollo | titolo = DIZIONARIO ETIMOLOGICO ONLINE - francobollo | data = URL consultato il 30 maggio 2010}}</ref>, cioè libero da spese o tasse, e ''bollo''<ref>{{cita web | url = http://www.etimo.it/?term=bollo | titolo = DIZIONARIO ETIMOLOGICO ONLINE - bollo | data = URL consultato il 30 maggio 2010}}</ref>, ad indicare la sua autenticità e autorità.
 
== Storia ==
Ideato dall'[[Regno Unito|inglese]] [[Rowland Hill]], tradizionalmente è in carta da incollare all'oggetto di una spedizione postale. In rari casi sono stati prodotti francobolli di altre forme, rotondi ([[Nuova Zelanda]]), triangolari, pentagonali o di forma non geometrica come nel caso dei francobolli a forma di frutta di [[Sierra Leone]] e [[Tonga]]. Raramente sono stati anche prodotti francobolli non di carta, come i francobolli della [[Svizzera]] fatti parzialmente di [[Merletto|pizzo]]<ref>{{ cita web | url = http://www.post.ch/it/post-startseite/post-konzern/post-medien/post-medienmitteilungen/post-mm00-briefmarke-stickerei.htm | titolo = La Posta - Primo francobollo ricamato del mondo | accesso = 25 mag 2010}}</ref> o della [[DDR]] composti da [[Poliammide|fibre sintetiche]]. Sono stati inoltre emessi francobolli su lamine metalliche<ref>{{cita web | url = http://www.eryx.it/dentelli/encased.htm | titolo = Eryx.it - Monete di emergenza | accesso = 25 mag 2010}}</ref>. La Repubblica Italiana il 2 luglio 2007 per commemorare il patrimonio artistico rappresentato dalla [[Basilica di San Vincenzo in Galliano]] ha emesso un francobollo in legno impiallacciato di betulla.
=== I precursori del francobollo ===
Nel corso dei secoli il francobollo è stato preceduto da numerosi precursori. Già nel [[1608]] la [[Repubblica di Venezia]] aveva adottato un sistema di tassazione detta "Tagli delli Soldi Quattro per Lettera"<ref>[[#EnciclopedFil|Enciclopedia dei Francobolli]], p. 61, La carta bollata postale</ref> che consisteva nell'emissione di un vero e proprio foglio di carta con sopra stampigliato il Leone di San Marco fra le lettere "A" e "Q". Questo foglio doveva essere usato per accompagnare una lettera o come supporto per scriverla (nel qual caso veniva poi ripiegato su sé stesso) e la tassa riscossa andava versata direttamente al "daziere".
 
Nel [[1653]], il gestore della posta cittadina di [[Parigi]], Jean-Jacques Renouard de Villayer, aveva creato il ''billet de port payé'', una striscia di carta simile a un francobollo che, in assenza di una superficie adesiva, doveva essere fissato alla missiva per mezzo di un fermaglio o di un filo<ref>{{cita web | url = https://www.swissinfo.ch/ita/cultura/La_lezione_inedita_di_un_francobollo.html?siteSect=201&sid=10619762&cKey=1242837011000&ty=st&rs=yes | titolo = sezione "STORIA E ARTE" | accesso = 9 ottobre 2009 | urlmorto = sì }} Nel corso dei secoli è stato preceduto da numerosi precursori. Già nel 1653, il gestore della posta cittadina di Parigi, Jean-Jacques Renouard de Villayer, aveva creato il billet de port payé, una striscia di carta simile a un francobollo.</ref>. Tutti gli esemplari di questi ''billets'' sono andati perduti.
==Storia del francobollo==
===I precursori del francobollo===
Nel corso dei secoli il francobollo è stato preceduto da numerosi precursori. Già nel [[1653]], il gestore della posta cittadina di [[Parigi]], Jean-Jacques Renouard de Villayer, aveva creato il ''billet de port payé'', una striscia di carta simile a un francobollo che, in assenza di una superficie adesiva, doveva essere fissato alla missiva per mezzo di un fermaglio o di un filo<ref>{{cita web | url = http://www.swissinfo.ch/ita/cultura/La_lezione_inedita_di_un_francobollo.html?siteSect=201&sid=10619762&cKey=1242837011000&ty=st&rs=yes | titolo = sezione "STORIA E ARTE" | data = URL consultato il 9 ottobre 2009}} Nel corso dei secoli è stato preceduto da numerosi precursori. Già nel 1653, il gestore della posta cittadina di Parigi, Jean-Jacques Renouard de Villayer, aveva creato il billet de port payé, una striscia di carta simile a un francobollo.</ref>. Tutti gli esemplari di questi ''billets'' sono andati perduti.
 
Altri francobolli ''ante litteram'' sono documentati in [[Gran Bretagna]]: il sistema di prezzo unitario per la posta locale escogitato dai mercanti William Dockwra e Robert Murray, adottato dalla ''Penny Post'' londinese a partire dal [[1680]], riscosse un tale successo che il duca di York vide minacciato il proprio monopolio postale<ref>{{cita web | url = http://www.victorianweb.org/history/pennypos.html | titolo = The Penny Post | data accesso= URL consultato il 10 ottobre 2009}}"In 1680, a merchant named William Dockwra organised the London Penny Post, which delivered mail anywhere in London for a penny. He also introduced the practice of postmarking letters to indicate when and where they had been posted. However, the system became so successful that the government took control of the operation in 1682 and absorbed it into the Post Office: from then on the charges gradually increased."</ref>. Fu così che, in seguito alle proteste del duca, la ''Penny Post'' fu obbligata a cessare l'iniziativa dopo appena due anni, venendo inglobata nel ''General Post Office''. Alcuni esemplari dei francobolli triangolari di quel periodo sono conservati negli archivi, mentre quattro esemplari risultano in possesso di collezionisti.
 
Nel [[1750]] in Cina venne escogitato un sistema di pagamento anticipato della tassa sulla corrispondenza consistente in buste di differente colore e tre tipi di iscrizioni: per l'estero, per l'interno ed in franchigia<ref>[[#EnciclopedFil|Enciclopedia dei Francobolli]], p. 62, La carta bollata postale</ref>. Tali buste erano poi usate per contenere le lettere.
All'inizio del [[XIX secolo]] apparvero in alcune città i precursori delle cartoline e delle buste preaffrancate. Nel [[Regno di Sardegna]], per esempio, fece la sua apparizione nel [[1818]] la "carta postale bollata", un foglio di carta da corrispondenza con la tassa di porto prepagata, ribattezzato "cavallino" in quanto raffigurante un messaggero a cavallo; nel [[1821]] vennero adottate in Gran Bretagna le cartoline preaffrancate di risposta allegate ai giornali. Come primi valori postali preaffrancati valgono tuttavia le ''letter sheets'' emesse a [[Sydney]] nel [[1838]]<ref>{{cita web | url = http://www.auspost.com.au/education200years/facts-1800-1849-students.html | titolo = For students - Fascinating facts - Australia Post 1800 to 1849 | data = URL consultato il 17 ottobre 2009}}</ref>.
 
All'inizio del [[XIX secolo]] apparvero in alcune città i precursori delle cartoline e delle buste preaffrancate. Nel [[Regno di Sardegna]], per esempio, fece la sua apparizione nel [[1818]] la "carta postale bollata", un foglio di carta da corrispondenza con la tassa di porto prepagata, ribattezzato "cavallino" in quanto raffigurante un messaggero a cavallo; nel [[1821]] vennero adottate in Gran Bretagna le cartoline preaffrancate di risposta allegate ai giornali. Come primi valori postali preaffrancati valgono tuttavia le ''letter sheets'' emesse a [[Sydney]] nel [[1838]]<ref>{{cita web | url = https://www.auspost.com.au/education200years/facts-1800-1849-students.html | titolo = For students - Fascinating facts - Australia Post 1800 to 1849 | accesso = 17 ottobre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090914074035/http://auspost.com.au/education200years/facts-1800-1849-students.html | dataarchivio = 14 settembre 2009 | urlmorto = sì }}</ref>.
===La genesi del francobollo===
[[Immagine:Rowland Hill.jpg|thumbnail|right|200px|Sir Rowland Hill, l'inventore del francobollo]]
La nascita del francobollo vero e proprio è legata alla riforma delle Poste della Gran Bretagna voluta da [[Rowland Hill]] nel [[1837]]<ref>{{cita web | url = http://postalheritage.org.uk/learning/teachers/freeresources/pennyblack/history/rowlandhill/ | titolo = The British Postal Museum & Archive - Rowland Hill | data = URL consultato il 4 ottobre 2009}}</ref>. L'intuizione di Sir Rowland Hill fu quella del servizio postale prepagato, in cui la riscossione della tariffa postale non avvenisse al momento del ricevimento, bensì all'atto della spedizione a spese del mittente. Hill comprese anche che l'introduzione di tariffe basse e uniformi, in base al peso piuttosto che alla distanza, avrebbe favorito l'aumento del traffico postale ricompensando ampiamente i minori introiti derivanti dalla riduzione stessa. Nel 1837 fece quindi pubblicare a sue spese il libretto ''"Post Office Reform: its Importance and Practicability"''<ref>{{cita web | url = http://books.google.it/books?id=uFIEAAAAQAAJ&printsec=frontcover&dq=Post+Office+Reform:+its+Importance+and+Practicability&source=bl&ots=-BzXKD07y1&sig=_8NvQml8hrIBBBegOMVA1gD1cXc&hl=it&ei=2ZMBTJb2MYmEmgPkwfiMDA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CCQQ6AEwAg#v=onepage&q&f=false | titolo = Post Office Reform: its Importance and Practicability - Google Libri | data = URL consultato il 29 maggio 2010}}</ref>, con cui rese noto al parlamento inglese il suo pensiero riformatore.
 
=== La genesi del francobollo ===
Il progetto si scontrò però con l'ostilità preconcetta del ''Post Office'', che non accettò l'intrusione di un estraneo quale era considerato Rowland Hill. Tuttavia, anche grazie alle pressioni della classe mercantile e creditizia, il parlamento britannico approvò la riforma e rese necessaria la realizzazione dei francobolli. Sir Rowland Hill suggerì come questi ultimi dovessero essere dei pezzi di carta di dimensioni sufficienti ad accogliere una stampa e dotati sul retro di una soluzione glutinosa idonea all'incollaggio degli stessi, come prova dell'avvenuto pagamento della tariffa postale<ref>{{cita web | url = http://books.google.it/books?id=uFIEAAAAQAAJ&printsec=frontcover&dq=Post+Office+Reform:+its+Importance+and+Practicability&source=bl&ots=-BzXKD07y1&sig=_8NvQml8hrIBBBegOMVA1gD1cXc&hl=it&ei=2ZMBTJb2MYmEmgPkwfiMDA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CCQQ6AEwAg#v=onepage&q&f=false | titolo = Post Office Reform: its Importance and Practicability - Google Libri | data = URL consultato il 29 maggio 2010}} pag. 29</ref>.
[[File:Rowland Hill.jpg|thumb|Sir [[Rowland Hill]], l'inventore del francobollo.]]
La nascita del francobollo vero e proprio è legata alla riforma delle Poste della Gran Bretagna voluta da [[Rowland Hill]] nel [[1837]]<ref>{{cita web | url = http://postalheritage.org.uk/learning/teachers/freeresources/pennyblack/history/rowlandhill/ | titolo = The British Postal Museum & Archive - Rowland Hill | accesso = 4 ottobre 2009 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100304095320/http://www.postalheritage.org.uk/learning/teachers/freeresources/pennyblack/history/rowlandhill | dataarchivio = 4 marzo 2010 }}</ref>. L'intuizione di Sir Rowland Hill fu quella del servizio postale prepagato, in cui la riscossione della tariffa postale non avvenisse al momento del ricevimento, bensì all'atto della spedizione a spese del mittente. Hill comprese anche che l'introduzione di tariffe basse e uniformi, in base al peso piuttosto che alla distanza, avrebbe favorito l'aumento del traffico postale ricompensando ampiamente i minori introiti derivanti dalla riduzione stessa. Nel 1837 fece quindi pubblicare a sue spese il libretto ''"Post Office Reform: its Importance and Practicability"''<ref>{{cita web | url = http://books.google.it/books?id=uFIEAAAAQAAJ&printsec=frontcover&dq=Post+Office+Reform:+its+Importance+and+Practicability&source=bl&ots=-BzXKD07y1&sig=_8NvQml8hrIBBBegOMVA1gD1cXc&hl=it&ei=2ZMBTJb2MYmEmgPkwfiMDA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CCQQ6AEwAg#v=onepage&q&f=false | titolo = Post Office Reform: its Importance and Practicability - Google Libri |accesso=29 maggio 2010}}</ref>, con cui rese noto al parlamento inglese il suo pensiero riformatore.
 
Il progetto si scontrò però con l'ostilità preconcetta del ''Post Office'', che non accettò l'intrusione di un estraneo quale era considerato Rowland Hill. Tuttavia, anche grazie alle pressioni della classe mercantile e creditizia, il parlamento britannico approvò la riforma e rese necessaria la realizzazione dei francobolli. Sir Rowland Hill suggerì come questi ultimi dovessero essere dei pezzi di carta di dimensioni sufficienti ad accogliere una stampa e dotati sul retro di una soluzione glutinosa idonea all'incollaggio degli stessi, come prova dell'avvenuto pagamento della tariffa postale<ref>{{cita web | url = http://books.google.it/books?id=uFIEAAAAQAAJ&printsec=frontcover&dq=Post+Office+Reform:+its+Importance+and+Practicability&source=bl&ots=-BzXKD07y1&sig=_8NvQml8hrIBBBegOMVA1gD1cXc&hl=it&ei=2ZMBTJb2MYmEmgPkwfiMDA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CCQQ6AEwAg#v=onepage&q&f=false | titolo = Post Office Reform: its Importance and Practicability - Google Libri |accesso=29 maggio 2010}} pag. 29</ref>.
[[Immagine:Penny black.jpg|thumb|left|Il ''penny black'' emesso il 6 maggio 1840 fu il primo francobollo della storia]]
Nel settembre del 1839 venne bandito un concorso pubblico, che invitava la popolazione a proporre delle idee sulla forma che il neonato francobollo avrebbe dovuto assumere. Giunsero in commissione 2600 proposte, delle quali nessuna ebbe il favore del riformatore: Hill decise quindi che si sarebbe occupato personalmente dell'ideazione del francobollo assieme al suo staff. Come soggetto fu scelto il profilo della [[Regina Vittoria]], tratto da una medaglia coniata alcuni anni prima, mentre per evitare contraffazioni la testa fu stampata su un fondo cesellato costituito da losanghe molto fitte. Il [[10 gennaio]] [[1840]] venne introdotta la tariffa uniforme<ref>{{cita web | url = http://www.imagesoftheworld.org/stamps/rowlandhill.htm | titolo = Rowland Hill (1795-1879) - Post Office Reform: its Importance and Practicability | data = URL consultato il 29 maggio 2010}}</ref>, ed il [[6 maggio]] 1840 entrò in vigore il primo francobollo del mondo, che passò poi alla storia come ''[[Penny Black]]''<ref>{{cita web | url = http://postalheritage.org.uk/learning/teachers/freeresources/pennyblack/history/thepennyblack/ | titolo = The British Postal Museum & Archive - The Penny Black | data = URL consultato il 4 ottobre 2009}}</ref>. A quel tempo il francobollo veniva stampato in righe di 12 esemplari, ognuno dei quali valeva uno scellino. Di conseguenza a ogni riga corrispondeva il valore di 12 pence e, con 20 righe per foglio, il valore dello stesso equivaleva ad una [[Sterlina britannica|sterlina]] (240 pence)<ref>{{cita web | url = http://postalheritage.org.uk/learning/teachers/freeresources/pennyblack/history/thepennyblack/ | titolo = The British Postal Museum & Archive - The Penny Black | data = URL consultato il 10 ottobre 2009}} "On a sheet of stamps, there were 12 stamps to a row (the number of pennies to a shilling). There were 20 rows on each sheet (the number of shillings in a pound). Each sheet of Penny Blacks was worth one pound."</ref>. Otto anni dopo, nel [[1848]], l'ingegnere Henry Archer inventò la perforazione meccanica del francobollo, completando così la genesi del francobollo dentellato così come è noto oggi.
{{Vedi anche|Storia Postale Inglese}}
 
[[File:Penny black.jpg|thumb|left|Il ''[[penny black]]'' emesso il 6 maggio 1840 fu il primo francobollo della storia.]]
===Un successo planetario===
Nel settembre del 1839 venne bandito un concorso pubblico, che invitava la popolazione a proporre delle idee sulla forma che il neonato francobollo avrebbe dovuto assumere. Giunsero in commissione 2700 proposte che si disputavano un premio di 600 sterline<ref>[[#EnciclopedFil|Enciclopedia dei Francobolli]], p. 8, il favoloso Numero Uno</ref>. Tutti i bozzetti furono esposti in una sala di [[Buckingham Palace]] e sottoposti all'attenzione dei responsabili delle poste inglesi. Nessuna ebbe però il favore del riformatore: Hill decise quindi che si sarebbe occupato personalmente dell'ideazione del francobollo assieme al suo staff. Come soggetto fu scelto il profilo della [[Regina Vittoria]], tratto da una medaglia coniata alcuni anni prima, mentre per evitare contraffazioni la testa fu stampata su un fondo cesellato costituito da losanghe molto fitte. Il 10 gennaio [[1840]] venne introdotta la tariffa uniforme<ref>{{cita web | url = http://www.imagesoftheworld.org/stamps/rowlandhill.htm | titolo = Rowland Hill (1795-1879) - Post Office Reform: its Importance and Practicability | accesso = 29 maggio 2010 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100304144934/http://imagesoftheworld.org/stamps/rowlandhill.htm | dataarchivio = 4 marzo 2010 }}</ref>, ed il 6 maggio 1840 entrò in vigore il primo francobollo del mondo, che passò poi alla storia come ''[[Penny Black]]''<ref>{{cita web | url = http://postalheritage.org.uk/learning/teachers/freeresources/pennyblack/history/thepennyblack/ | titolo = The British Postal Museum & Archive - The Penny Black | accesso = 4 ottobre 2009 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100613232239/http://www.postalheritage.org.uk/learning/teachers/freeresources/pennyblack/history/thepennyblack | dataarchivio = 13 giugno 2010 }}</ref>. A quel tempo il francobollo veniva stampato in righe di 12 esemplari, ognuno dei quali valeva uno scellino. Di conseguenza a ogni riga corrispondeva il valore di 12 pence e, con 20 righe per foglio, il valore dello stesso equivaleva a una [[Sterlina britannica|sterlina]] (240 pence)<ref>{{cita web | url = http://postalheritage.org.uk/learning/teachers/freeresources/pennyblack/history/thepennyblack/ | titolo = The British Postal Museum & Archive - The Penny Black | accesso = 10 ottobre 2009 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100613232239/http://www.postalheritage.org.uk/learning/teachers/freeresources/pennyblack/history/thepennyblack | dataarchivio = 13 giugno 2010 }} "On a sheet of stamps, there were 12 stamps to a row (the number of pennies to a shilling). There were 20 rows on each sheet (the number of shillings in a pound). Each sheet of Penny Blacks was worth one pound."</ref>. Otto anni dopo, nel [[1848]], l'ingegnere Henry Archer inventò la perforazione meccanica del francobollo, completando così la genesi del francobollo dentellato così come è noto oggi.
[[File:Olhos-de-boi.PNG|thumb|right|La serie dei primi francobolli brasiliani, detti Occhio di bue per l'aspetto ovale ed il fondo moiré]]
{{Vedi anche|Storia postale del Regno Unito}}
La grande praticità del mezzo, coniugata con la riforma postale di Hill, garantì in breve tempo al francobollo un successo su scala mondiale. Nel giro di pochi anni altre amministrazioni postali seguirono l'esempio inglese e così, nel marzo [[1843]], la [[Svizzera]] del [[Canton Zurigo|cantone di Zurigo]] fu il secondo stato al mondo ad emettere francobolli. Dopo la Svizzera fu sorprendentemente il Brasile ad adeguarsi alla novità, con l'emissione della serie detta "occhi di bue" il [[1º agosto]] dello stesso anno. Seguirono i cantoni svizzeri di [[Canton Ginevra|Ginevra]] (ottobre 1843) e [[Canton Basilea Città|Basilea]] (luglio 1845). Quest'ultima emissione diede alla Svizzera il primato nel campo dei francobolli colorati e tematici con la famosa "Colomba di Basilea". Nel [[1847]] fu poi il turno degli [[Stati Uniti d'America]], che iniziarono l'emissione di francobolli con un valore da 5 centesimi e l'effigie di [[Benjamin Franklin]]. Dal [[1849]] in poi tutti gli stati europei adottarono uno dopo l'altro il francobollo.
 
===I primiUn francobollisuccesso planetario italiani===
[[File:Olhos-de-boi.PNG|thumb|La serie dei primi francobolli brasiliani, detti Occhio di bue per l'aspetto ovale ed il fondo moiré.]]
Il francobollo fece la sua prima comparsa in [[Italia]] il [[1º giugno]] del [[1850]], quando il [[Regno Lombardo-Veneto]] emise la sua prima serie denominata "Aquila Bicipite", che comprendeva cinque valori diversi. Nel giro di pochi mesi anche gli altri stati italiani preunitari si dotarono di francobolli: il [[1º gennaio]] [[1851]] il Regno di Sardegna diede alle stampe la sua prima serie, il 20 centesimi (per tutto lo Stato) ed il 5 centesimi (per la città) recante l'effigie di [[Vittorio Emanuele II]], mentre il [[1º aprile]] successivo fu la volta del [[Granducato di Toscana]] con una serie di sei valori in [[crazia|crazie]] che raffiguravano il [[marzocco (simbolo)|marzocco]], stemma del granducato. Gli altri stati preunitari seguirono a ruota: il [[1º gennaio]] [[1852]] lo [[Stato Pontificio]] e nel giugno dello stesso anno il [[Ducato di Modena]] e il [[Ducato di Parma]].
La grande praticità del mezzo, coniugata con la riforma postale di Hill, garantì in breve tempo al francobollo un successo su scala mondiale. Nel giro di pochi anni altre amministrazioni postali seguirono l'esempio inglese e così, nel marzo [[1843]], la [[Svizzera]] del [[Canton Zurigo|cantone di Zurigo]] fu il secondo stato al mondo ad emettere francobolli. Dopo la Svizzera fu sorprendentemente il [[Brasile]] ad adeguarsi alla novità, con l'emissione della serie detta "occhi di bue" il 1º agosto dello stesso anno. Seguirono i cantoni svizzeri di [[Canton Ginevra|Ginevra]] (ottobre 1843) e [[Canton Basilea Città|Basilea]] (luglio 1845). Quest'ultima emissione diede alla Svizzera il primato nel campo dei francobolli colorati e tematici con la famosa "Colomba di Basilea". Nel [[1847]] fu poi il turno degli [[Stati Uniti d'America]], che iniziarono l'emissione di francobolli con un valore da 5 centesimi e l'effigie di [[Benjamin Franklin]]. Dal [[1849]] in poi tutti gli stati europei adottarono uno dopo l'altro il francobollo. Nel trentennio dal 1870 al 1899 si ebbero 204 prime emissioni con oltre 800 francobolli<ref name="ReferenceA">[[#EnciclopedFil|Enciclopedia dei Francobolli]], p. 8, I primi della classe</ref>. Nel 1900 avevano adottato la riforma postale 357 territori emettendo circa 1500 esemplari che davano inizio alle storie filateliche dei vari paesi. Attualmente non esiste paese al mondo che non abbia emesso almeno una volta un francobollo<ref name="ReferenceA"/>.
 
==== I primi francobolli italiani ====
[[File:Stamp of Naples1858.jpg|thumb|right|Il 1/2 grana della prima serie del regno delle Due Sicilie (1858)]]
{{Vedi anche|Filatelia degli antichi stati italiani}}
[[Immagine:Fracobolli del Regno di Napoli.jpg|thumb|Rara e preziosa lettera del 1859 affrancata con una striscia di quattro fracobolli da 1/2 grana del Regno di Napoli]]
[[File:StampLombardiaVenetia1850Michel1.jpg|thumb|Il pezzo da 5 centesimi, della prima serie di francobolli stampata in Italia nel [[Regno Lombardo Veneto]].]]
L'ultimo degli antichi stati italiani ad adottare il francobollo fu il [[Regno delle Due Sicilie]] ([[1858]]), con una serie di 7 valori in [[grano (moneta)|grana]], tutti di colore rosa. Di questi, il ½ grana rosa (detto "Trinacria") divenne una grande rarità dopo che il governo garibaldino appena insediatosi a [[Napoli]] ne riprese la lastra di stampa per trasformare il valore in ½ [[tornese]] ed usando l'azzurro al posto del rosa. Tale francobollo, rimasto in circolazione per un solo mese, è tra i più rari della storia postale italiana<ref>{{cita web | url = http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/arte_e_cultura/articoli/2008/02_Febbraio/18/francobolli_rari.shtml | titolo = Altro che Gronchi rosa: i francobolli
[[File:Francobollo.jpg|miniatura|destra|Pezzo da 5 centesimi del Regno di Sardegna.]]
più rari sono quelli napoletani | data = URL consultato in data 15 feb 2010}}</ref>.
Il francobollo fece la sua prima comparsa in [[Italia]] il 1º giugno del [[1850]], quando il [[Regno Lombardo-Veneto]] emise la sua prima serie, denominata "Aquila Bicipite", che comprendeva cinque valori diversi. Nel giro di pochi mesi quasi tutti gli altri stati italiani preunitari si dotarono di francobolli: il 1º gennaio [[1851]] il Regno di Sardegna diede alle stampe la sua prima serie con il 5 centesimi nero, il 20 centesimi (con otto tonalità di azzurro) e il 40 centesimi rosso recanti l'effigie di [[Vittorio Emanuele II]], mentre il 1º aprile successivo fu la volta del [[Granducato di Toscana]] con una serie di sei valori in [[crazia|crazie]] che raffiguravano il [[marzocco (simbolo)|marzocco]], stemma del granducato. Gli altri stati preunitari seguirono a ruota: il 1º gennaio [[1852]] lo [[Stato Pontificio]] e nel giugno dello stesso anno il [[Ducato di Modena]] e il [[Ducato di Parma e Piacenza|Ducato di Parma]].
 
L'ultimo degli antichi stati italiani ad utilizzare il francobollo fu il [[Regno delle Due Sicilie]], che lo adottò il 1º gennaio [[1858]] per il continente e l'anno successivo lo estese alla Sicilia, con una serie di 7 valori in [[grano (moneta)|grana]] (in tonalità rosate per il continente, policromi per la Sicilia). Di questi, il ½ grana rosa (detto "Trinacria") divenne una grande rarità dopo che il governo garibaldino, appena insediatosi a [[Napoli]], ne riprese la lastra di stampa per trasformare il valore in ½ [[tornese]] ed usando l'azzurro al posto del rosa. Tale francobollo, rimasto in circolazione per un solo mese, è tra i più rari della storia postale italiana<ref>{{cita web | url = http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/arte_e_cultura/articoli/2008/02_Febbraio/18/francobolli_rari.shtml | titolo = Altro che Gronchi rosa: i francobolli più rari sono quelli napoletani | data = URL consultato in data 15 febbraio 2010}}</ref>.
In seguito all'[[unità d'Italia]], vennero estesi ai nuovi possedimenti sabaudi i francobolli del Regno di Sardegna, per cui il primo francobollo sardo (il 5 centesimi nero del gennaio 1851) è considerato anche il primo francobollo veramente "italiano". Nel 1861 sotto il governo di [[Camillo Benso di Cavour]] il Conte [[Giovanni Battista Barbavara]] da direttore generale delle Poste Sarde fu reintrodotto come direttore generale delle Poste Italiane che iniziarono così la loro attività. La prima emissione postunitaria avvenne tuttavia il [[24 febbraio]] [[1862]], quando venne posto in circolazione il 10 centesimi bistro con l'effigie di Vittorio Emanuele II, analogo a quello sardo del 1855 ma dotato di [[dentellatura]]. Solo nell'aprile del 1863 fu emesso il primo francobollo approntato per la posta italiana e sul quale apparve per la prima volta la dicitura “francobollo italiano”: il valore da 15 c. disegnato dal tipografo ed incisore del Regno di Sardegna [[Francesco Matraire]]. Infine il [[1º dicembre]] [[1863]] vide la luce la prima serie espressamente studiata per coprire le tariffe postali del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], che fu curiosamente stampata in Inghilterra dalla tipografia [[De La Rue]].
 
In seguito all'[[unità d'Italia]], vennero estesi ai nuovi possedimenti sabaudi i francobolli del Regno di Sardegna, per cui il primo francobollo sardo (il 5 centesimi nero del gennaio 1851) è considerato anche il primo francobollo veramente "italiano". Nel 1861, sotto il governo del [[Camillo Benso di Cavour|Cavour]], il conte [[Giovanni Barbavara di Gravellona]], già direttore generale delle Poste Sarde, fu nominato direttore generale delle poste italiane, che iniziarono così la loro attività. La prima emissione post-unitaria avvenne però soltanto il 24 febbraio [[1862]], quando venne posto in circolazione il 10 centesimi bistro con l'effigie di Vittorio Emanuele II, analogo a quello sardo del 1855 ma dotato di [[dentellatura]]. Solo nell'aprile del 1863 fu emesso il primo francobollo approntato per le poste italiane e sul quale apparve per la prima volta la dicitura “francobollo italiano”: il valore da 15 c. disegnato dal tipografo ed incisore del Regno di Sardegna [[Francesco Matraire]]. Infine, il 1º dicembre [[1863]] vide la luce la prima serie espressamente studiata per coprire le tariffe postali del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], che fu curiosamente stampata in Inghilterra dalla tipografia [[De La Rue]].
===La nascita della filatelia===
 
=== La nascita della filatelia ===
{{Vedi anche|Filatelia}}
Con la rapida diffusione dell'utilizzo dei francobolli nacque in breve tempo anche il fenomeno del loro collezionismo, la [[filatelia]]. Fu il collezionista francese Georges Herpin a coniare nel [[1864]] il termine "filatelista", [[neologismo]] di etimologia [[lingua greca|greca]] che significa "amante dell'assenza di tassa": un concetto forse un po' arido per descrivere la passione di molti filatelici, ma che si impose rapidamente in moltissime lingue del mondo.
[[File:Stamp album sleeve.jpg|thumb|Un moderno classificatore a listelli per francobolli.]]
Inizialmente i francobolli venivano recuperati dalla corrispondenza e utilizzati a scopo anche decorativo, finché fecero la loro comparsa i primi albi per collezionisti (il primo nel [[1860]]), e il francobollo divenne un bene con un valore collezionistico separato da quello nominale. Risale al [[1861]] il primo catalogo di francobolli ad opera del francese [[Alfred Potiquet]], che si era basato sul lavoro svolto qualche mese prima dal connazionale [[Oscar Berger Levrault]]. Il 15 dicembre [[1862]] uscì la prima copia del ''Monthly Advertiser''<ref>{{cita web | url = http://www.stamp2.com/library/facts/site/default.asp | titolo = First stamp magazine | accesso = 17 ottobre 2009 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090927110142/http://www.stamp2.com/library/facts/site/default.asp | dataarchivio = 27 settembre 2009 }}</ref>, la prima rivista specializzata in campo filatelico ad avere un futuro duraturo, ma preceduta dall'effimero ''British Monthly Intelligence''. Dato che ai primordi della storia postale le emissioni di francobolli erano di rara frequenza e limitate a poche nazioni, i primi filatelici si dedicarono alle raccolte generali di francobolli provenienti da tutto il mondo - una cosa oggi impensabile vista l'enorme quantità di francobolli che vengono emessi annualmente.
 
Ai primi ausili pratici per filatelisti si affiancarono le prime riunioni di collezionisti: già nel [[1856]] ebbero luogo negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] le prime riunioni di filatelisti, mentre al [[1866]], sempre negli USA, risale la fondazione della ''Excelsior Stamp Association'', la prima associazione filatelica del mondo<ref>{{cita web | url = http://www.cifr.it/forum67.html | titolo = Dal sito del CIFR - riporto del paragrafo "Brief marks of development of philately -May2004-" | accesso = 1º novembre 2009 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100508064339/http://www.cifr.it/forum67.html | dataarchivio = 8 maggio 2010 }}</ref>. Il 18 marzo 1872 ad opera di J. W. Scott venne compilato il primo catalogo d'asta filatelica.
[[Immagine:Stamp album sleeve.jpg|thumb|200px|Un moderno classificatore a listelli per francobolli]]
Inizialmente i francobolli venivano recuperati dalla corrispondenza e utilizzati a scopo anche decorativo, finché fecero la loro comparsa i primi albi per collezionisti (il primo nel [[1860]]), e il francobollo divenne un bene con un valore collezionistico separato da quello nominale. Risale al [[1861]] il primo catalogo di francobolli ad opera del francese [[Alfred Potiquet]], che si era basato sul lavoro svolto qualche mese prima dal connazionale [[Oscar Berger Levrault]]<ref>{{cita web | url =http://en.wikipedia.org/wiki/Oscar_Berger-Levrault| titolo = Oscar Berger-Levraut| data = url consultato il 9 febbraio 2010}}</ref>. Il [[15 dicembre]] [[1862]] uscì la prima copia del ''Monthly Advertiser''<ref>{{cita web | url = http://www.stamp2.com/library/facts/site/default.asp | titolo = First stamp magazine | data = url consultato il 17 ottobre 2009}}</ref>, la prima rivista specializzata in campo filatelico ad avere un futuro duraturo, ma preceduta dall'effimero ''British Monthly Intelligence''. Dato che ai primordi della storia postale le emissioni di francobolli erano di rara frequenza e limitate a poche nazioni, i primi filatelici si dedicarono alle raccolte generali di francobolli provenienti da tutto il mondo - una cosa oggi impensabile vista l'enorme quantità di francobolli che vengono emessi annualmente.
 
=== Gli errori nella storia ===
Ai primi ausili pratici per filatelisti si affiancarono le prime riunioni di collezionisti: già nel [[1856]] ebbero luogo negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] le prime riunioni di filatelisti, mentre al [[1866]], sempre negli USA, risale la fondazione della ''Excelsior Stamp Association'', la prima associazione filatelica del mondo<ref>{{cita web | url = http://www.cifr.it/forum67.html | titolo = Dal sito del CIFR - riporto del paragrafo "Brief marks of development of philately -May2004-" | data = url consultato il 1 novembre 2009}}</ref>. Il 18 marzo 1872 ad opera di J.W.Scott venne compilato il primo catalogo d'asta filatelica.
[[File:Mauritius stamp.jpg|thumb|left|L'emissione iniziale dell'1 penny arancio, con a sinistra in verticale la scritta errata ''Post Office'' invece di ''Post Paid''.]]
 
Nel 1847 le autorità di [[Mauritius]], allora possedimento britannico, volendosi dotare dei loro primi francobolli, si aggiudicarono il primato del primo clamoroso errore di stampa, emettendo una serie del tutto simile al ''Penny Black'' ma su fondo arancio/rosso (1 penny) o indaco (2 pence) e con l'erronea dicitura di "''Post Office''" anziché "''Post Paid''", ossia di "Ufficio Postale" al posto di "Porto Pagato"<ref>{{cita web | url = http://www.stampsmauritius.com/PostOfficeStamp.htm | titolo = Mauritius Post - About us: history | accesso = 24 maggio 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20091219215002/http://www.stampsmauritius.com/PostOfficeStamp.htm | dataarchivio = 19 dicembre 2009 | urlmorto = sì }} dal sito ufficiale delle Poste di Mauritius</ref>. Questi sono oggi tra i più rari francobolli del mondo, in quanto furono subito ritirati: ne rimangono rispettivamente 14 (dei quali 2 nuovi) per lo ''One Penny'' e 12 esemplari (di cui 6 nuovi) per il ''Two Pence''.
===Gli errori nella storia===
[[File:Mauritiuspostofficeissuestamp1847PD.JPG|thumb|left|L'emissione iniziale dell'1 penny arancio, con a sinistra in verticale la scritta errata ''Post Office'' invece di ''Post Paid'']]
 
Il 1º luglio del [[1855]] la [[Svezia]], nell'emettere il suo primo francobollo del valore di 3 [[skilling]], commise la prima non conformità tra decreto di emissione (che lo aveva previsto verde) e stampa effettiva (che fu in giallo), regalando così alla storia uno dei più rari francobolli al mondo, il [[Treskilling giallo]]<ref>[https://www.nytimes.com/2010/05/24/us/24record.html?scp=1&sq=coin%20stamp&st=cse Articolo] dal ''[[New York Times]]'' del 23 maggio 2010.</ref>, di cui attualmente si conosce un solo esemplare.
Nel 1847 le autorità di [[Mauritius]], allora possedimento britannico, volendosi dotare dei loro primi francobolli, si aggiudicarono il primato del primo clamoroso errore di stampa, emettendo una serie del tutto simile al ''Penny Black'' ma su fondo arancio/rosso (1 penny) o indaco (2 pence) e con l'erronea dicitura di "''Post Office''" anziché "''Post Paid''", ossia di "Ufficio Postale" al posto di "Porto Pagato"<ref>{{cita web | url = http://www.stampsmauritius.com/PostOfficeStamp.htm | titolo = Mauritius Post - About us: history | data = url consultato il 24 maggio 2010}} dal sito ufficiale delle Poste di Maurutius</ref>. Questi sono oggi tra i più rari francobolli del mondo, in quanto furono subito ritirati: ne rimangono rispettivamente 14 (dei quali 2 nuovi) per lo ''One Penny'' e 12 esemplari (di cui 6 nuovi) per il ''Two Pence''.
 
L'errore più celebre in Italia riguarda il 205 lire [[rosa (colore)|rosa]] lilla (detto per questo [[Gronchi rosa]]), emesso per l'occasione della visita in [[Perù]] del [[Presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]] [[Giovanni Gronchi]], che riporta i confini del Perù in modo errato e che per questo venne ritirato dal commercio pochissimi giorni dopo la messa in vendita, venendo sostituito dal comune "Gronchi grigio". Il ''Gronchi rosa'' è il francobollo di certo più noto di tutte le emissioni della Repubblica Italiana, ma non il più quotato; spesso di esso sono stati prodotti vari esemplari falsificati venduti a collezionisti<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/agosto/17/collezionisti_attenti_chi_spaccia_Gronchi_co_0_9308174592.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081202090141/http://archiviostorico.corriere.it/1993/agosto/17/collezionisti_attenti_chi_spaccia_Gronchi_co_0_9308174592.shtml|titolo=collezionisti attenti, c'è chi spaccia "Gronchi rosa" falsi|accesso=4 ottobre 2009|urlmorto=sì|dataarchivio=2 dicembre 2008}}</ref>.
Il [[1º luglio]] del [[1855]] la [[Svezia]], nell'emettere il suo primo francobollo del valore di 3 skilling, commise la prima non conformità tra decreto di emissione (che lo aveva previsto verde) e stampa effettiva (che fu in giallo), regalando così alla storia uno dei più rari francobolli del mondo.
 
=== I primi falsi ===
L'errore più celebre in Italia riguarda il 205 lire [[rosa (colore)|rosa]] lilla (detto per questo [[Gronchi rosa]]), emesso per l'occasione della visita in [[Perù]] del [[Presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]] [[Giovanni Gronchi]], che riporta i confini del Perù in modo errato e che per questo venne ritirato dal commercio pochissimi giorni dopo la messa in vendita, venendo sostituito dal comune "Gronchi grigio". Il ''Gronchi rosa'' è il francobollo di certo più noto di tutte le emissioni della Repubblica Italiana, ma non il più quotato; spesso di esso sono stati prodotti vari esemplari falsificati venduti a collezionisti<ref>{{cita web | url = http://archiviostorico.corriere.it/1993/agosto/17/collezionisti_attenti_chi_spaccia_Gronchi_co_0_9308174592.shtml | titolo = collezionisti attenti, c'è chi spaccia "Gronchi rosa" falsi | data = url consultato il 4 ottobre 2009}}</ref>.
 
===I primi falsi===
Conseguenza inevitabile della diffusione dei valori bollati furono anche i primi casi di falsificazione verificatisi poco dopo l'introduzione del primo francobollo. Oltre alla falsificazione, vennero escogitate varie contraffazioni di francobolli veri, ad esempio vennero effettuate modifiche cromatiche o manipolazioni delle cifre ad imitazione di francobolli con valori più alti. Altra forma di falsificazione fu il reimpiego di francobolli usati resi come nuovi in seguito al lavaggio chimico dell'annullo.
 
Inizialmente la falsificazione aveva lo scopo di frodare la posta: i falsi avevano un costo inferiore ai francobolli veri. I francobolli falsi o contraffatti che eludono i controlli delle autorità postali riuscendo a compiere un intero ciclo di riutilizzo vengono chiamati "Falsi per posta".<ref>[[#EnciclopedFil|Enciclopedia dei Francobolli]], p. 664, i Falsi in filatelia - [...]In taluni casi il falso è stato creato allo scopo di frodare la posta del diritto rappresentato da un determinato francobollo, il che dà luogo al falso per posta[...]</ref> Con lo sviluppo della filatelia iniziarono le falsificazioni allo scopo di frodare i collezionisti.
Per ovviare a questi inconvenienti le autorità postali introdussero presto sistemi anti-contraffazione. Se fin dalla prima emissione inglese - su indicazione di Rowland Hill - i francobolli erano dotati di [[filigrana]], in seguito vennero ad aggiungersi ulteriori tecniche quali l'utilizzo di carta colorata, di carta bianca con fili di [[seta]] colorata (ad es. in [[Baviera]], [[Württemberg]] e [[Svizzera]]<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 29, il 10 rappen del 1854 con fili di seta verde</ref>) e di strisce laccate (volte a impedire la rimozione del timbro postale).
 
Per ovviare a questi inconvenienti le autorità postali introdussero presto sistemi anti-contraffazione. Se fin dalla prima emissione inglese - su indicazione di Rowland Hill - i francobolli erano dotati di [[Filigrana (carta)|filigrana]], in seguito vennero ad aggiungersi ulteriori tecniche quali l'utilizzo di carta colorata, di carta bianca con fili di [[seta]] colorata (ad es. in [[Baviera]], [[Württemberg]] e [[Svizzera]]<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 29, il 10 rappen del 1854 con fili di seta verde</ref>) e di strisce laccate (volte a impedire la rimozione del timbro postale).
==Caratteristiche tecniche del francobollo==
===La forma===
La maggior parte dei francobolli ha una forma rettangolare o quadrata. Il primo francobollo a non rispettare questo standard fu il triangolare emesso nel 1853 dal [[Capo di Buona Speranza]]<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 34 - "...e alcuni vogliono che che quel formato sia stato scelto per simboleggiare la forma geografica dellla punta meridionale del continente africano."</ref>. Esistono poi francobolli a forma di frutta, di cuore, di rombo, di stemma araldico. Altra forma singolare quella di un francobollo della [[Sierra Leone]] a forma di aquila d'oro stampata a rilievo su fondo nero, con una colla autoadesiva e protetta da un foglietto di carta asportabile<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 34</ref>. Non vi è una regola prefissata in quanto sono le varie politiche di marketing filatelico dei paesi emittenti a deciderne, di volta in volta, la forma geometrica.
 
===La vignetta=Descrizione ==
{{Vedi anche|Elementi del francobollo}}
[[Immagine:Vignetta.JPG|thumbnail|right|Francobollo da 2 Lire del 1945 emesso dall'Italia]]
=== La forma ===
La maggior parte dei francobolli ha una forma rettangolare o quadrata. Il "penny black" era di forma rettangolare disposta con la base rappresentata da uno dei lati più stretti e tale forma fu replicata dagli altri paesi alle loro prime emissioni<ref>[[#EnciclopedFil|Enciclopedia dei Francobolli]], p. 146, Caratteristiche del francobollo</ref>. Nel 1843 il Brasile, con l'emissione dei suoi "Occhi di bue", fu il primo paese ad utilizzare la forma rettangolare con la base formata dal lato più lungo.
 
Il primo francobollo circolare fu emesso in Italia dal [[Granducato di Toscana]] il 1º ottobre del 1854<ref>[[#EnciclopedFil|Enciclopedia dei Francobolli]], p. 146, Caratteristiche del francobollo - "[...]Tra i francobolli circolari più antichi si può ricordare un esemplare emesso in Toscana il 1º ottobre 1854 ad uso di marca per giornali[...]"</ref>. Era composto da un bollo straordinario in doppio cerchio stampato su carta giallastra sottilissima<ref>Unificato Super 2010, Edizioni CIF SrL Milano, p. 37, Marche per Gazzette Estere - ISBN 978-88-95874-21-0</ref> contenente fili colorati anti-contraffazione.
La vignetta è la parte illustrata del francobollo che viene stampata. Normalmente contiene le indicazioni dello stato emittente ed il valore nominale di affrancatura. Solo la [[Gran Bretagna]] non indica esplicitamente lo stato emittente, sostituito dal profilo del sovrano regnante. Questa è una prerogativa esclusiva del Regno Unito alla quale non rinuncia dal lontano 1840 in quanto è la nazione che ha "inventato" il francobollo.
 
Anche il primo francobollo realmente quadrato fu emesso in Italia nel [[Ducato di Modena]] il 18 febbraio 1859.<ref>[[#EnciclopedFil|Enciclopedia dei Francobolli]], p. 146, Caratteristiche del francobollo - "[...]Per trovare il primo francobollo veramente quadrato bisogna arrivare nel 1859. L'esemplare fu emesso il 18 febbraio dal governo provvisorio del Ducato di Modena[...]"</ref> Si trattava di un valore per giornali e riportava nella vignetta l'aquila estense coronata dentro un cerchio e circondata dalla scritta "tassa gazzette cent. 10".
Solitamente la vignetta rispetta la forma del francobollo, ma in alcuni casi questa consuetudine non è rispettata. La vignetta può essere istituzionale quando è formata dai simboli delle istituzioni dello stato emittente, come ad esempio, avveniva durante il [[Regno d'Italia]] quando si imprimeva l'effigie del sovrano; può essere commemorativa se intende ricordare la ricorrenza di un avvenimento o un personaggio storico; può essere propagandistica come nel caso di quei francobolli che portano un messaggio politico o di solidarietà.
 
Il primo francobollo triangolare fu emesso nel 1853 dal [[Capo di Buona Speranza]]<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 34 - "...e alcuni vogliono che quel formato sia stato scelto per simboleggiare la forma geografica della punta meridionale del continente africano."</ref>. Esistono poi francobolli a forma di frutta, di cuore, di rombo, di stemma araldico. Altra forma singolare quella di un francobollo della [[Sierra Leone]] a forma di aquila d'oro stampata a rilievo su fondo nero, con una colla autoadesiva e protetta da un foglietto di carta asportabile<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 34</ref>. Non vi è una regola prefissata in quanto sono le varie politiche di marketing filatelico dei paesi emittenti a deciderne, di volta in volta, la forma geometrica.
Il valore nominale (detto anche: “valore facciale”) attribuisce al francobollo un valore nella moneta in corso presso lo stato emittente; per tale motivo i francobolli hanno un limitato uso come "moneta di scambio". In alcune specifiche emissioni oltre al valore nominale vi è indicato un sovrapprezzo destinato alla beneficenza. In [[Italia]] nel 1910 l'emissione della serie detta "Garibaldi" fece coincidere l'inizio delle emissioni commemorative (ovvero la cui vignetta commemora un evento o un personaggio storico), con l'uso del sovrapprezzo che era a favore del Comitato Nazionale dei Festeggiamenti per il cinquantenario dell'unificazione del Paese. Nel 2006 la Repubblica Italiana ha emesso un valore da Euro 0,60 con sovrapprezzo di Euro 0,30 a favore dell'Associazione Pro Lotta ai Tumori del Seno<ref>{{cita web | url = http://www.philweb.it/beneficienza_italiana_per_la_ricerca_sui_tumori_al_seno_capitolo_ii-st557.html | titolo = Beneficenza italiana per la ricerca sui tumori al seno. Capitolo II | data = url consultato il 9 ottobre 2009}}</ref>. Il 17 novembre 2005 la [[Repubblica di San Marino]], ha emesso un francobollo che non indica il valore nominale, sostituito da un breve testo che chiarifica l'uso. Nel [[1953]] il [[Vietnam del Nord]] ha emesso una serie di francobolli che non esprimeva il valore nominale in moneta corrente ma in chili di [[Oryza sativa|riso]]. La vignetta indica un contadino intento alla coltivazione del cereale con quattro misure differenti da 6 [[etto|etti]] a 5 [[chilogrammo|chili]]<ref>{{cita web | url = http://www.members.tripod.com/~ajward/stamps/vietnam.htm | titolo = AJ's Encyclopedia of Stamps and Philatelic Links - Viet Nam | data = url consultato il 9 ottobre 2009}} "Noteworthy was that some stamps were printed with face values in kilograms of rice. The first stamps of such kind are the series "Production and thrift" issued in 1953 with 4 face values of 0K600, 1K000, 2K000, and 5K000."</ref>.
 
=== La cartavignetta ===
[[File:Vignetta.JPG|thumb|Francobollo da 2 Lire del 1945 emesso dall'[[Italia]].]]
{{Vedi anche|Elementi del francobollo}}
 
La vignetta è la parte illustrata del francobollo. Normalmente contiene le indicazioni dello Stato emittente ed il valore nominale di affrancatura. Solo la [[Gran Bretagna]] non indica esplicitamente lo stato emittente, sostituito dal profilo del sovrano regnante. Questa è una prerogativa esclusiva del Regno Unito alla quale non rinuncia dal lontano 1840, in quanto nazione "ideatrice" del francobollo.
 
Solitamente la vignetta rispetta la forma del francobollo ad eccezione di alcuni casi in cui non vi è questa consuetudine. La vignetta può essere istituzionale quando è formata dai simboli delle istituzioni dello Stato emittente come, ad esempio, avveniva durante il [[Regno d'Italia]] quando si imprimeva l'effigie del sovrano; può essere commemorativa se intende ricordare la ricorrenza di un avvenimento o un personaggio storico oppure può essere propagandistica come nel caso dei francobolli recanti messaggi politici o di solidarietà.
 
Il valore nominale (detto anche: “valore facciale”) attribuisce al francobollo un valore nella moneta in corso presso lo stato emittente; per tale motivo i francobolli hanno un limitato uso come "moneta di scambio". In alcune specifiche emissioni oltre al valore nominale vi è indicato un sovrapprezzo destinato alla beneficenza. In [[Italia]] nel 1910 l'emissione della serie detta "Garibaldi" fece coincidere l'inizio delle emissioni commemorative (ovvero la cui vignetta commemora un evento o un personaggio storico), con l'uso del sovrapprezzo che era a favore del Comitato Nazionale dei Festeggiamenti per il cinquantenario dell'unificazione del Paese. Nel 2006 la Repubblica Italiana ha emesso un valore da Euro 0,60 con sovrapprezzo di Euro 0,30 a favore dell'Associazione Pro Lotta ai Tumori del Seno<ref>{{cita web | url = http://www.philweb.it/beneficienza_italiana_per_la_ricerca_sui_tumori_al_seno_capitolo_ii-st557.html | titolo = Beneficenza italiana per la ricerca sui tumori al seno. Capitolo II | accesso = 9 ottobre 2009 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110721220542/http://www.philweb.it/beneficienza_italiana_per_la_ricerca_sui_tumori_al_seno_capitolo_ii-st557.html | dataarchivio = 21 luglio 2011 }}</ref>. Il 17 novembre 2005 la [[Repubblica di San Marino]], ha emesso un francobollo che non indica il valore nominale, sostituito da un breve testo che chiarifica l'uso. Nel [[1953]] il [[Vietnam del Nord]] ha emesso una serie di francobolli che non esprimeva il valore nominale in moneta corrente ma in chili di [[Riso (gastronomia)|riso]]. La vignetta indica un contadino intento alla coltivazione del cereale con quattro misure differenti da 6 [[etto|etti]] a 5 [[chilogrammo|chili]]<ref>{{cita web | url = http://www.members.tripod.com/~ajward/stamps/vietnam.htm | titolo = AJ's Encyclopedia of Stamps and Philatelic Links - Viet Nam |accesso=9 ottobre 2009}} "Noteworthy was that some stamps were printed with face values in kilograms of rice. The first stamps of such kind are the series "Production and thrift" issued in 1953 with 4 face values of 0K600, 1K000, 2K000, and 5K000."</ref>.
 
=== La carta ===
Nella storia della stampa dei francobolli sono stati usati tutti i tipi di [[carta]] e spesso per l'emissione di uno stesso francobollo sono stati usati tipi di carta differente. In alcuni francobolli sono impastati nella carta fili di seta<ref>{{cita web | url = http://dictionary.reference.com/browse/silk+paper?qsrc=2446 | titolo = silk paper
definition | data = url consultato il |accesso=9 ottobre 2009}}</ref> o altra stoffa che ne consente l'identificazione dalle contraffazioni in veceinvece della filigrana. Negli ultimi decenni viene utilizzata la carta fluorescente che consente il riconoscimento automatico ed il conseguente annullo da parte delle obliteratrici predisposte a questo uso. La carta non è però essenziale nella fabbricazione di un francobollo in quanto esistono valori su pergamena, su lamine metalliche, su stoffa, su legno, ecc. Ad esempio è noto il francobollo di stoffa e merletto emesso dalla [[Repubblica Italiana]] nel 20052004 per celebrare l'Arte del Merletto<ref>{{cita web | url = http://www.ilpostalista.it/tesi/tesi07.htm | titolo = IL FRANCOBOLLO TRA ARTE E COMUNICAZIONE NELLA REPUBBLICA ITALIANA | data = url consultato il |accesso=9 ottobre 2009}} "Proprio all'Italia è dovuta una delle espressioni artistiche più particolari: il 22 settembre 2004 viene emesso un francobollo dedicato all'arte del merletto, antica tradizione del nostro Paese. Ogni esemplare del valore di € 2,80, impiega ben ventisei metri di filato per creare la rosa tipica di un merletto finissimo interamente lavorato ad ago. Il francobollo, in formato quarantotto per quaranta millimetri, è stato prodotto da un noto gruppo tessile di Foligno (in provincia di Perugia), l'Arnaldo Caprai Gruppo Tessile, che ha lavorato su commissione dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato."</ref>.
 
=== Il sistema di stampa ===
Esistono varie tecniche di stampa per la creazione di un francobollo "ordinario", inteso come stampato su carta e gommato sul retro:
Le tecniche di stampa più comuni usate per la produzione dei francobolli sono almeno cinque:
* [[Tipografia]]
* [[Calcografia]]
* [[Offset]]
* [[litografia (arte)|Litografia]]
* [[Rotocalcografia]]
 
Oltre alla calcografia, appare la [[rotocalcografia]] che è un'evoluzione della precedente con macchine [[rotativa|rotative]] perfezionata già nel [[1846]]<ref>Philip B. Meggs, ''A History of Graphic Design'' (terza edizione), John Wiley & Sons Inc., 1998, p. 147, ISBN 978-0-471-29198-5</ref> e brevettata nel [[1847]]<ref>{{Cita web |url=https://www.google.com/patents?vid=5199|titolo=Brevetto 5199 del 24 luglio 1847}}</ref>, come nella stampa di giornali e riviste. Un'introduzione recente è la [[flexografia]], mentre la [[litografia]] è stata affiancata in tempi moderni dalla [[Litografia|fotolitografia]]. Tutte queste tecniche hanno avuto la loro attuazione tramite le varie stamperie private o nazionali. Tra le private, un posto di rilievo tocca alla inglese Thomas de la Rue, già citata nelle sezioni precedenti, e le svizzere Müller e Courvoisier, mentre tra quelle di stato vi sono da lungo tempo l'[[Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato]], presente con nome diverso già dal Regno d'Italia, e l'austriaca ''[[Österreichische Staatsdruckerei]]''.
===La filigrana===
[[File:Watermark elephant head.jpg|thumb|left|Una filigrana a forma di testa di elefante utilizzata su antichi francobolli dell'[[India]] britannica]]
 
Le due tipografie di stato menzionate svolgono anche la loro attività per altri paesi emittenti, a riprova dell'alto tasso tecnico raggiunto nel tempo, e a volte anche le vignette vengono disegnate da artisti interni alle tipografie; il Poligrafico serve anche la Città del Vaticano e in passato ha servito paesi che gravitavano attorno all'Italia, come la [[Somalia]] dopo la fine dell'amministrazione fiduciaria.
La [[Filigrana (codicologia)|filigrana]] è un dislivello nello spessore della carta del francobollo che ne determina un disegno leggibile controluce. Non tutti i francobolli hanno la filigrana. Spesso esistono francobolli della stessa emissione ma con filigrane diverse. Negli ultimi anni la filigrana è quasi caduta in disuso. In origine era uno degli elementi che serviva a garantire la sicurezza anticontraffazione nei francobolli. In Italia fu introdotta nel 1863 dalle Regie Poste, per opera dell'ingegner Perazzi, che aveva ideato la filigrana "corona" da usare in contemporanea con la stampa di un fondo di sicurezza.Una delle varietà che più affascinano i collezionisti è quella della "filigrana lettere".Essa è riscontrabile già in alcuni francobolli del periodo Regno, normalmente con filigrana "corona", e nel periodo di luogotenenza, sia con filigrana "corona" che "ruota alata". Nel 1945 la Repubblica Italiana introdusse la filigrana "ruota alata" e nel 1955 venne introdotta la filigrana "tappeto di stelle"<ref>{{cita web | url = http://www.filateliaefrancobolli.it/speciali/filigrana/stelle2.htm | titolo = La filigrana stelle | data = url consultato il 10 ottobre 2009}}</ref>, che arrivò fino al tipo IV, che fu denominato ''Unità'' perché impiegato per la prima volta per la serie celebrativa del ''Centenario dell'Unità d'Italia''. La fornitura della carta fu affidata alla Cartiera Miliani di [[Fabriano]] che era così impegnata alla fabbricazione delle bobine utilizzando il sistema "in tondo". Con tale sistema la pasta cellulosa idonea alla fabbricazione della carta, è fatta passare su un tamburo costituito da un reticolo di rame che ad essiccamento avvenuto, lascia impresso il dislivello voluto e forma appunto la filigrana<ref>{{cita web | url = http://www.filateliaefrancobolli.it/speciali/filigrana/stelle2.htm | titolo = La filigrana stelle | data = url consultato il 1 novembre 2009}}</ref>. La Repubblica di San Marino utilizzò le stesse filigrane dell'Italia fino al 1961, quando decise di adottare un proprio simbolo: la filigrana ''tre penne''. Lo strumento utilizzato per esaminare la filigrana si chiama [[filigranoscopio]].
 
==== La filigrana lettere====
[[File:Watermark elephant head.jpg|thumb|left|Una filigrana a forma di testa di elefante utilizzata su antichi francobolli dell'[[India]] britannica.]]
Una delle varietà maggiormente oggetto di studio da parte dei collezionisti dell'area italiana è quella della "filigrana lettere"; analoghe valutazioni possono essere fatte su casi specifici di altri paesi, relativamente a francobolli riportanti nella filigrana simboli o caratteri alfabetici, elementi che in genere si trovano sulle aree marginali della carta e che a causa di difformità tecniche vengono inclusi nel processo di stampa. Essa è riscontrabile già in alcuni francobolli del periodo Regno, normalmente con filigrana "corona", e nel periodo di [[Luogotenenza del regno|luogotenenza]], sia con filigrana "corona" che "ruota alata".
La [[Filigrana (codicologia)|filigrana]] è un dislivello nello spessore della carta del francobollo, che ne determina un disegno leggibile controluce. Non tutti i francobolli hanno la filigrana. Spesso esistono francobolli della stessa emissione ma con filigrane diverse. Negli ultimi anni la filigrana è quasi caduta in disuso. In origine era uno degli elementi, che serviva a garantire la sicurezza anticontraffazione nei francobolli. Il maggior numero di varietà di filigrane si ha nei francobolli della Gran Bretagna<ref>[[#EnciclopedFil|Enciclopedia dei Francobolli]], p. 158, Caratteristiche del francobollo</ref> e delle relative colonie, che fino all'inizio del Novecento usarono filigrane differenti da quelle stabilite dal governo di Londra.
 
L'Ungheria è il paese che ha più spesso mutato filigrana passando dalle semplici lettere "Kr" delle prime emissioni alla corona di Santo Stefano e poi alle croci ondulate sormontate dalla corona. Nei francobolli di Finlandia, Norvegia, Paesi Bassi e Polonia è sempre presente il corno di posta. In Islanda, Danimarca e Romania si usa la corona reale mentre nei paesi musulmani è spesso presente la mezza luna.
La carta filigranata veniva disposta in bobine con quattro piste di tappeto di ruote e ogni pista formata da file, in larghezza, di 10 ruote. Ai bordi di ogni pista era presente la scritte "Poste Italiane", formata da lettere di altezza 7,5&nbsp;mm, così disposte:
*1 fila verticale a sinistra della prima pista
*2 file verticali tra la prima e la seconda pista, distanziate di 3&nbsp;mm fra loro
*2 file verticali tra la seconda e la terza pista, distanziate 12&nbsp;mm fra loro
*2 file verticali tra la terza e la quarta pista, distanziate di 3&nbsp;mm fra loro
*1 fila verticale a destra della quarta pista.
 
In Italia fu introdotta nel 1863 dalle Regie Poste, per opera dell'ingegner Perazzi, che aveva ideato la filigrana "corona" da usare in contemporanea con la stampa di un fondo di sicurezza. Una delle varietà, che più affascinano i collezionisti, è quella della "filigrana lettere". Essa è riscontrabile già in alcuni francobolli del periodo Regno, normalmente con filigrana "corona", e nel periodo di luogotenenza, sia con filigrana "corona" che "ruota alata". Nel 1945 la Repubblica Italiana introdusse la filigrana "ruota alata" e nel 1955 venne introdotta la filigrana "tappeto di stelle"<ref name="noicollezionisti.it">{{cita web | url = http://www.noicollezionisti.it/1037-le-filigrane-nei-francobolli-italiani | titolo = Le filigrane nei francobolli italiani | accesso = 20 giugno 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131016133649/http://www.noicollezionisti.it/1037-le-filigrane-nei-francobolli-italiani | dataarchivio = 16 ottobre 2013 | urlmorto = sì }}</ref>, che arrivò fino al tipo IV, che fu denominato ''Unità'' perché impiegato per la prima volta per la serie celebrativa del ''[[Centenario dell'Unità d'Italia]]''. La fornitura della carta fu affidata alla [[Cartiere Miliani Fabriano|Cartiera Miliani]] di [[Fabriano]], che era così impegnata alla fabbricazione delle bobine utilizzando il sistema "in tondo". Con tale sistema la pasta cellulosa, idonea alla fabbricazione della carta, è fatta passare su un tamburo costituito da un reticolo di rame, che, ad essiccamento avvenuto, lascia impresso il dislivello voluto e forma appunto la filigrana<ref name="noicollezionisti.it"/>. La Repubblica di San Marino utilizzò le stesse filigrane dell'Italia fino al 1961, quando decise di adottare un proprio simbolo: la filigrana ''tre penne''. Lo strumento utilizzato per esaminare la filigrana si chiama [[filigranoscopio]].
Tale disposizione era fatta "ad hoc" per permettere la divisione dell'intera bobina ed ottenerne due di ugual misura, da due piste ciascuna; queste ultime, prima di essere inserite nella macchina da stampa, dovevano essere registrate.
Tale procedura doveva permettere al cilindro stampante, composto generalmente da 4 formati in 2 file parallele, di coincidere con la larghezza di ogni pista che, misurata tra le basi delle due file verticali di lettere, era di 202&nbsp;mm.
Un fuori registro di almeno 2&nbsp;mm causava lo slittamento di una fila laterale di francobolli sulla parte delle "lettere", creando così la varietà "filigrana lettere".
 
=== La gomma ===
La rarità della filigrana lettere dipende quindi dal tipo di francobollo e dalla larghezza del foglio di formato, minore era quest'ultima, maggiore avrebbe dovuto essere il fuori registro che generava la varietà, o se superiore ai 202&nbsp;mm la varietà era sicura. La quotazione dei francobolli con filigrana lettere varia quindi in base alla rarità del suo verificarsi e della posizione nel francobollo, nonché della porzione di lettere visibili. Quest'ultima è misurata in "decimi", 10/10 quando è visibile interamente per i suoi 7,5&nbsp;mm di altezza, misurata a partire dal punto superiore dei dentelli. Questa è la cosiddetta filigrana lettere completa. Un francobollo con filigrana lettere completa, cioè 10/10 vale circa 5 volte il valore del francobollo con filigrana normale<ref>{{cita web | url = http://www.ilpostalista.it/francobollisommario_7.htm | titolo = filigrana ruota alata 1° tipo | data = 10 ottobre 2009}}</ref>.
[[File:Linguellato.JPG|thumb|La linguella quando viene rimossa lascia una traccia evidente.]]
La gomma è posta sulla faccia retrostante la vignetta, e viene inumidita per attaccare il francobollo all'oggetto da inoltrare per posta. Non tutti i francobolli possiedono la gomma. Naturalmente non la possiedono più i francobolli timbrati che sono stati staccati dalla busta dopo apposito bagno in acqua e poi quelli che sono stati emessi fin dall'inizio senza. In [[filatelia]], si distinguono i francobolli nuovi con gomma integra da quelli con traccia di linguella. La linguella è una piccola striscia di carta gommata di pergamino che viene applicata dal collezionista al verso del francobollo per farlo aderire su una pagina dell'album. Questa è una pratica oggi desueta in quanto la presenza di una traccia di linguella sul francobollo induce un deprezzamento di oltre la metà del valore.
 
Per questo motivo talvolta, per fare scomparire la traccia della linguella dal retro del francobollo, alcune persone prive di scrupoli, eseguono la rigommatura del francobollo per venderlo ad un prezzo maggiorato. Questa tecnica consiste nell'apporre un nuovo strato di gomma sul retro del francobollo. Il metodo più semplice per accorgersi della rigommatura è passare con delicatezza un dito lungo i dentelli: in genere questi sono più duri e rigidi rispetto ai dentelli di un francobollo non rigommato<ref>{{cita web |url=http://www.francobollitalia.com/valutazione.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=31 ottobre 2009 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090901204419/http://www.francobollitalia.com/valutazione.htm |dataarchivio=1º settembre 2009 }} Come si valuta un francobollo</ref>. Altra tecnica più sicura è quella di osservare al buio con una [[lampada di Wood]] il verso del francobollo. In casi dubbi è meglio far periziare l'esemplare da un perito filatelico legalmente riconosciuto.
===La gomma===
[[Immagine:Linguellato.JPG|thumbnail|right|La linguella quando viene rimossa lascia una traccia evidente.]]
La gomma è quella parte retrostante la vignetta che viene umidificata per attaccare il francobollo all'oggetto da inoltrare per posta. Non tutti i francobolli possiedono la gomma. Naturalmente non la possiedono più i francobolli timbrati che sono stati staccati dalla busta dopo apposito bagno in acqua e poi quelli che sono stati emessi fin dall'inizio senza. In [[filatelia]], si distinguono i francobolli nuovi con gomma integra da quelli con traccia di linguella. La linguella è una piccola striscia di carta gommata di pergamino che viene applicata dal collezionista al verso del francobollo per farlo aderire su una pagina dell'album. Questa è una pratica oggi desueta in quanto la presenza di una traccia di linguella sul francobollo induce un deprezzamento di oltre la metà del valore.
 
Esistono vari tipi di gomma: lucida, liscia, opaca e codronata. Le gomme lucide sono quelle che col tempo vanno più soggette allo screpolamento. La gomma è spesso di origine animale e quindi soggetta alla formazione di microorganismi come le muffe, capaci di rovinare il francobollo. Molte amministrazioni postali hanno da tempo compiuto studi tesi alla sostituzione delle gomme di origine naturale con moderni collanti sintetici idonei a risolvere il problema della conservazione. Una delle prime misure adottate è stata quella di mescolare alla gomma arabica una percentuale di glicerina<ref>[[#EnciclopedFil|Enciclopedia dei Francobolli]], p. 161, La gomma</ref>.
Per questo motivo talvolta, per fare scomparire la traccia della linguella dal retro del francobollo, alcune persone prive di scrupoli, eseguono la rigommatura del francobollo per venderlo ad un prezzo maggiorato. Questa tecnica consiste nell'apporre un nuovo strato di gomma sul retro del francobollo. Il metodo più semplice per accorgersi della rigommatura è passare con delicatezza un dito lungo i dentelli: in genere questi sono più duri e rigidi rispetto ai dentelli di un francobollo non rigommato<ref>http://www.francobollitalia.com/valutazione.htm Come si valuta un francobollo</ref>. Altra tecnica più sicura è quella di osservare al buio con una [[lampada di Wood]] il verso del francobollo. In casi dubbi è meglio far periziare l'esemplare da un perito filatelico legalmente riconosciuto.
 
Nel 1962 la Francia si fece promotrice di un curioso esperimento emettendo un francobollo dedicato alla spiaggia di Le Touquet-Paris che possedeva una gomma aromatizzata alla menta.
===La dentellatura===
 
La dentellatura è quella perforazione della carta che consente un'agevole separazione degli esemplari stampati sullo stesso foglio. Il "passo" della dentellatura si misura con un apposito strumento detto [[odontometro]]. Esistono vari tipi di perforazioni a seconda del perforatore che è stato utilizzato.
=== La dentellatura ===
{{Vedi anche|Dentellatura}}
La dentellatura viene eseguita sui lati del francobollo da una macchina detta [[perforatore]]. Questa perforazione della carta consente un'agevole separazione degli esemplari stampati sullo stesso foglio. Il "passo" della dentellatura si misura con un apposito strumento detto [[odontometro]]. Esistono vari tipi di perforazioni a seconda del perforatore che è stato utilizzato.
 
* Dentellatura lineare: si ha quando il perforatore è in grado di dentellare un solo lato del francobollo alla volta. Caratteristica di questo tipo di perforazione è il sovrapporsi dei fori nei quattro angoli dei francobolli.
 
* Dentellatura a pettine: si ha con perforatori in grado di dentellare tre lati del francobollo contemporaneamente. In questo caso si crea un caratteristico salto tra l'ultimo foro della prima battuta di perforazione ed il primo di quella successiva.
* Dentellatura a blocco: si ha quando il perforatore dentella tutti i lati del francobollo contemporaneamente e con un'estrema regolarità di perforazione.
 
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* Dentellatura a blocco: si ha quando il perforatore dentella tutti i lati del francobollo contemporaneamente e con una estrema regolarità di perforazione.
File:Line perforation1.png|Esempio di dentellatura lineare
 
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File:Line perforation1.png|Esempio di dentellatura lineare
File:Comb perforation1.png|Esempio di dentellatura a pettine
File:Harrow perforation.png|Esempio di dentellatura a blocco
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I valori indicati nelle scale dell'odontometro rappresentano un rapporto matematico di 20/n dove "20" sono i millimetri presi in considerazione sul francobollo ed "n" indica l'esatta distanza fra i centri di due perforazioni.
 
== Tipologie del francobollo in base all'uso ==
=== Francobollo ordinario e francobollo commemorativo ===
[[ImmagineFile:Francobollo garibaldi.JPG|thumb|Il primo commemorativo italiano, emesso per il 50º anniversario dell'annessione della Sicilia con l'effigie di Garibaldi]]
I valori postali si dividono in due grandi categorie: i francobolli ordinari e quelli commemorativi. Entrambe le tipologie possono essere usate per affrancare la normale [[posta ordinaria]], ovvero le lettere e le cartoline che circolano quotidianamente in grandi quantità. Ogni emissione ha un suo corso di validità, analogamente a quanto avviene per la carta moneta, al termine del quale le amministrazioni non riconoscono più il francobollo come valido per l'affrancatura; ciò nondimeno, i pezzi nuovi o usati che sono in circolazione sono liberamente oggetto di contrattazione e scambio sul mercato collezionistico. Talvolta un cambio di ordinamento politico all'interno di un paese mette fuori corso tutte le emissioni dell'ordinamento precedente. Nei periodi di transizione vengono utilizzati francobolli nominalmente fuori corso, da soli o insieme a francobolli emessi dal nuovo governo, dando origine alle cosiddette "affrancature miste". Questo tipo di affrancature sono molto apprezzate sul mercato collezionistico ed a dispetto della loro irregolarità formale raggiungono elevate quotazioni.
 
* I francobolli ordinari sono stampati con grandi tirature (spesso ignote) e sono emessi in lunghe serie. EccoGeneralmente al momento della loro emissione non hanno un arco di tempo prestabilito per la loro validità e vengono stampati a più riprese<ref>[[#EnciclopedFil|Enciclopedia dei Francobolli]], p. 171, La classificazione dei francobolli</ref>. Possono andare fuori corso per esaurimento delle scorte o per particolari eventi storici, come ad esempio la morte di un sovrano. Seguono alcuni esempi di francobolli ordinari:
** [[Serie castelli]] ([[Italia]])
** La Marianna ([[Francia]])
** Donne celebri ([[Germania]])
** Tipo "Machin" con l'effigeeffigie di [[Elisabetta II]] ([[Gran Bretagna]])
** [[Juan Carlos I di Spagna|Re Juan Carlos]] ([[Spagna]])
** Stemma con leone rampante ([[Finlandia]])
** [[Serie Imperiale]] ([[Regno d'Italia]])
*I francobolli commemorativi sono invece emessi per commemorare o propagandare un particolare evento. Solitamente sono stampati in una tiratura più contenuta e con immagini accattivanti.
* I francobolli commemorativi sono invece emessi per commemorare o propagandare un particolare evento. Solitamente sono stampati in una tiratura più contenuta e con immagini accattivanti. Il primo francobollo commemorativo mondiale fu emesso dal [[Perù]] nel 1871 per commemorare la ferrovia [[Lima (Perù)|Lima]]-[[Callao]]. Nel 1888 in [[Australia]], nella [[Nuova Galles del Sud]], fu emessa una serie di otto valori con la dicitura "one hundred years" per commemorare i 100 anni della città di [[Sydney]].
 
Il primo francobollo commemorativo mondiale fu emesso dal [[Perù]] nel 1871 per commemorare la ferrovia [[Lima]]-[[Callao]]. I primi francobolli commemorativi italiani furono emessi nel 1910 per commemorare il 50º anniversario del [[risorgimento]] in [[Sicilia]] e del [[plebiscito]]<ref>Catalogo specializzato dei francobolli d'Italia e dei paesi italiani Sassone-69^ª edizione 2010 - Sassone srlS.r.l. Roma</ref> in Italia meridionale. La serie completa è di quattro valori.
 
I francobolli commemorativi sono anche una considerevole fonte di reddito per le amministrazioni postali emittenti; la politica di emissione di un paese concorre a determinare il valore dei francobolli emessi. Per esempio, paesi di piccole dimensioni come [[Città del Vaticano]], [[Liechtenstein]] e [[San Marino]] godono del favore dei collezionisti per l'accorta politica adottata nel tempo relativamente a tirature delle singole emissioni e numero di emissioni all'anno, oltre a una grande cura delle vignette, della carta e del procedimento di stampa. Le emissioni di altri paesi, per quanto gradevoli dal punto di vista cromatico e dei soggetti, non hanno praticamente valore sul mercato collezionistico.
===Francobolli per la posta aerea===
 
I francobolli commemorativi sono anche soggetto di manifestazioni politiche, per cui sono state effettuate anche emissioni su soggetti controversi, come il commemorativo argentino sulla [[guerra delle Falkland]] con scritto "Las Malvinas son Argentinas". Al luglio del 2010 risale la polemica sull'emissione prevista dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] per commemorare [[Madre Teresa di Calcutta]]: un gruppo di atei, riunitisi in una fondazione, ha presentato ricorso contro l'emissione delle poste statunitensi. Secondo il regolamento adottato dalle Poste Americane, le commemorazioni non possono essere rivolte verso soggetti religiosi legati a una specifica fede. Il portavoce delle poste ha poi specificato che la commemorazione è rivolta alle opere svolte dalla religiosa e non sulla base della sua religione.<ref>Cronaca Filatelica n°373, giugno 2010 pag. 20 - Editoriale Olimpia</ref>
 
=== Francobolli per la posta aerea ===
{{Vedi anche|Posta aerea}}
[[File:Stamp Soviet Union 1924 (0204) XV I.jpg|thumb|150pxupright=0.7|left|Francobollo di posta aerea dell'[[Unione Sovietica]].]]
[[ImmagineFile:Posta aerea 25 cent maggio 1917.jpg|thumb|Il primo francobollo di ufficiale di [[posta aerea]] con cui venne affrancata la corrispondenza in occasione del volo del [[Pomilio PC]].]]
[[ImmagineFile:Francobollo posta aerea.JPG|thumbnail|rightthumb|Un francobollo di Posta Aerea del 1946 emesso dall'Italia.]]
==== Genesi ed usi ====
Vengono utilizzati per affrancare la corrispondenza inoltrata a mezzo aeroplano. La storia della [[Posta Aerea]] inizia nel 1870/71 con i famosi "[[Ballon monté|Ballons Montés]]" ovvero con le lettere uscite dalle mura di [[Parigi]] mediante [[mongolfiera|mongolfiere]], durante l'assedio [[prussia]]no<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 45</ref>.
Vengono utilizzati per affrancare la corrispondenza inoltrata a mezzo aeroplano. La storia della [[Posta Aerea]] inizia nel 1870/71 con i famosi "[[Ballon monté|Ballons Montés]]" ovvero con le lettere uscite dalle mura di [[Parigi]] mediante [[mongolfiera|mongolfiere]], durante l'assedio [[prussia]]no<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 45</ref>. Il primo vero e proprio francobollo di Posta Aerea è stato emesso dall'Italia nel [[1917]]<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 23</ref> per affrancare la corrispondenza inoltrata tramite un nuovo servizio che si proponeva di riuscire a consegnarla in tempi più celeri previsti dalla normale procedura. Il francobollo usato in quell'occasione, designata ''Esperimento di Posta Aerea / Torino-Roma-Roma-Torino'', fu ottenuto sovrastampando il valore da 25 centesimi espresso già in distribuzione<ref>{{cita web | url = http://www.collectorclub.it/ixProduct.jsp?ixPageId=706&ixMenuId=142 | titolo = Il primo di posta aerea del mondo | data = URL consultato il 1 novembre 2009}}</ref>. Il volo doveva aver luogo inizialmente il 20 maggio, ma a causa delle avverse condizioni atmosferiche fu spostato al 22 maggio. L'[[aereo]] utilizzato fu un [[biplano]] [[Pomilio PC]]<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 46</ref>, un [[aereo da ricognizione]] biposto armato destinato ad equipaggiare il [[Servizio Aeronautico]] del [[Regio Esercito]] nelle ultime fasi della [[Prima guerra mondiale]]. Equipaggiato con un motore [[Fiat]] da 260 cavalli riusciva a raggiungere una velocità pari a 184 [[chilometro orario|km orari]]. Pilotato dal tenente [[Mario de Bernardi]] aveva in consegna circa 200&nbsp;kg di corrispondenza prevalentemente composta di messaggi diretti al Presidente del Consiglio, al Sindaco di Roma ed al [[Papa Benedetto XV]]. All'atterraggio il carico postale fu poi consegnato agli incaricati addetti allo smistamento di Roma Centro. Il volo di ritorno fu compiuto il successivo 26 maggio 1917 con un carico di alcune centinaia di quotidiani affrancati.
 
Il primo trasporto di posta compiuto con successo fu ad opera del pilota francese Henry Pequet il 18 febbraio del 1911.<ref>[http://www.ladressemuseedelaposte.com/Collections/Salle_8/index.htm Musée de la Poste] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100124093211/http://www.ladressemuseedelaposte.com/Collections/Salle_8/index.htm |data=24 gennaio 2010 }}, salle 8: Henri Péquet, les débuts de l'aviation postale.</ref> Il volo collegò le due città indiane di Allahabad e Naini per una distanza di 10&nbsp;km e 13 minuti e 10 di volo. Con l'aeroplano furono trasportate 6000 aerogrammi tra lettere e cartoline<ref>[http://www.avionslegendaires.net/annee_histoire.php?annee=1911 1911: tous les événements aéronautiques] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110728042041/http://www.avionslegendaires.net/annee_histoire.php?annee=1911 |data=28 luglio 2011 }} sur www.avionslegendaires.net.</ref>. Tutte le lettere portavano il timbro con la dicitura "First Aerial Post U.P. Exhibition Allahabad 1911"."
 
Il primo trasporto di posta avvenuto con successo in Europa fu compiuto il 14 settembre 1911 da Londra a [[Windsor (Regno Unito)|Windsor]] e faceva parte delle celebrazioni per l'incoronazione di [[Giorgio V]]. Nei giorni in cui il servizio era in funzione e fino al 26 settembre, da diversi piloti, furono trasportatati 125.000 aerogrammi. Le cartoline erano state appositamente approntate con l'immagine di un aereo in fase di decollo da Windsor ed i timbri portavano la scritta "FIRST UNITED KINGDOM AERIAL POST".
 
Il primo vero e proprio francobollo di Posta Aerea è stato emesso dall'Italia nel [[1917]]<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 23</ref> per affrancare la corrispondenza inoltrata tramite un nuovo servizio che si proponeva di riuscire a consegnarla in tempi più celeri previsti dalla normale procedura. Il francobollo usato in quell'occasione, designata ''Esperimento di Posta Aerea / Torino-Roma-Roma-Torino'', fu ottenuto sovrastampando il valore da 25 centesimi espresso già in distribuzione<ref>{{cita web | url = http://www.noicollezionisti.it/186-il-primo-francobollo-posta-aerea-emesso-al-mondo | titolo = Il primo francobollo per posta aerea emesso al mondo | accesso = 7 giugno 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141111011656/http://www.noicollezionisti.it/186-il-primo-francobollo-posta-aerea-emesso-al-mondo | dataarchivio = 11 novembre 2014 | urlmorto = sì }}</ref>. Il volo doveva aver luogo inizialmente il 20 maggio, ma a causa delle avverse condizioni atmosferiche fu spostato al 22 maggio. L'[[aereo]] utilizzato fu un [[biplano]] [[Pomilio PC]]<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 46</ref>, un [[aereo da ricognizione]] biposto armato destinato ad equipaggiare il [[Servizio Aeronautico]] del [[Regio Esercito]] nelle ultime fasi della [[prima guerra mondiale]]. Equipaggiato con un motore [[Fiat]] da 260 cavalli riusciva a raggiungere una velocità pari a 184 [[chilometro orario|km orari]]. Pilotato dal tenente [[Mario de Bernardi]] aveva in consegna circa 200&nbsp;kg di corrispondenza prevalentemente composta di messaggi diretti al Presidente del Consiglio, al Sindaco di Roma ed al [[Papa Benedetto XV]]. All'atterraggio il carico postale fu poi consegnato agli incaricati addetti allo smistamento di Roma Centro. Il volo di ritorno fu compiuto il successivo 26 maggio 1917 con un carico di alcune centinaia di quotidiani affrancati.
 
Generalmente, dal momento che la posta su lunga distanza è normalmente recapitata per via aerea, questo tipo di francobolli non vengono più emessi. La distinzione aveva un senso quando esisteva la modalità alternativa di spedizione via mare o via terra, molto più lunga ma più economica. Fanno però eccezione quei paesi che possiedono territori distaccati dalla nazione, come ad esempio la Francia, che continua ad emettere francobolli di posta aerea in ragione dei suoi possedimenti "d'Outre-Mer". La Repubblica Italiana ha emesso l'ultimo francobollo espressamente concepito per la posta aerea nel 1973. Il valore era da 150 Lire e faceva parte della serie commemorativa del "cinquantenario dell'aeronautica militare" emessa il 28 marzo.
 
=== Francobolli per il recapito ''espresso'' ===
====Il mancato volo Roma-Costantinopoli====
[[File:Francobollo espresso.JPG|thumb|Il primo espresso emesso dalla Repubblica Italiana nel 1946.]]
Nel 1922 fu previsto il collegamento postale aereo tra Roma e [[Costantinopoli]] ed allo scopo fu sovrastampato il francobollo espresso da 25 centesimi rosa con la dicitura "Servizio Aereo Speciale Piastre 15" e la riproduzione di un aereo. L'iniziativa fu annullata per cause non chiare ed i francobolli subito ritirati e distrutti ad eccezione di 5/6 esemplari già posti in vendita. Questo è oggi uno dei più rari francobolli della collezione degli "Uffici Postali Italiani all'Estero"<ref>http://www.bolaffi.it/index.jsp?ixPageId=5203&ixMenuId=249&ixListPage_archivio_comunicati=1</ref>.
Sono francobolli con un valore nominale pari alla soprattassa da aggiungere alla tariffa ordinaria affinché una lettera sia inoltrata con maggior celerità. Il primo francobollo che indicasse una maggiore celerità di recapito, fu emesso nel 1855 in Australia, dallo Stato di Victoria. Era un esemplare del valore di 6 pence con l'effigie della Regina e la dicitura "Too Late"<ref>{{ cita web | url = http://www.stampsofvictoria.com/wood.php | titolo = Stamps of Victoria | accesso = 25 maggio 2010 }} "The Registered and Too Late stamps which form a part of this group were the first stamps issued in the world that were dedicated to these purposes, and were among the first bi-colored issues in the world."</ref>. Successivamente, nel 1885 furono gli U.S.A. ad emettere il loro primo francobollo per il recapito espresso con il 10 cents azzurro che raffigurava un postino in corsa.
 
L'Italia ha emesso francobolli speciali per questo servizio dal 1903 al 1976<ref name="ibolli.it">{{ cita web | url = http://www.ibolli.it/cat/italia/serespressi/serespressi.php | titolo = Espressi - 1903 / 1968 - Catalogo | accesso = 25 maggio 2010 }}</ref> e gli ultimi francobolli per espresso furono dichiarati fuori corso il 13 maggio del 1992. Il servizio espresso delle Poste Italiane fu istituito con la legge 12 marzo 1890, ma il primo francobollo speciale fu emesso solo il 1º giugno 1903 con valore di 25 centesimi e riportava la dicitura "ESPRESSO" e l'effigie del Re Vittorio Emanuele III<ref name="ibolli.it"/>. Nel 1946 la Repubblica Italiana emise i francobolli per espresso in contemporanea con l'emissione di posta ordinaria detta "Democratica". La serie comprendeva 7 valori, dal 5 Lire al 60 Lire. La vignetta del 5 Lire raffigurava un piede con un calzare alato ideato da [[Paolo Paschetto]]<ref name="ibolli.it"/>.
====Le trasvolate di Italo Balbo====
[[Immagine:Trittici.jpg|thumb|right|Trittici con sovrastampata la matricola del I-CALO, 2º velivolo della squadriglia ''verde cerchiata'']]
{{Vedi anche|Trittico della Crociera Nord-Atlantica}}
{{vedi anche|Crociera aerea del Decennale}}
Dal 17 dicembre 1930 al 16 gennaio 1931 fu compiuta dal generale [[Italo Balbo]] la prima crociera aerea transatlantica Roma - [[Rio De Janeiro]] e per l'occasione fu emesso, con tiratura di 200.000 esemplari, un particolare francobollo di posta aerea che aveva validità limitata alla crociera stessa (successivamente ben 180.000 esemplari vennero inceneriti). La squadriglia era composta da 12 Idrovolanti S55. La vignetta raffigurava gli idrovolanti in volo e sullo sfondo la costellazione della Croce del Sud composta di sei stelle. Su alcuni di questi valori, solo 1 su 200, un errore della stampa fece apparire una settima stella, andando così a costituire una pregiata varietà tra i 20.000 esemplari ancora esistenti. Fu nuovamente il generale Balbo a guidare la squadriglia che nel 1933 compì la più imponente delle trasvolate oceaniche di tutti i tempi, con ben 25 idrovolanti ed il più lungo percorso fino ad allora effettuato: la crociera Nord-Atlantica. Per questa nuova impresa furono emessi appositi valori in "trittico". Erano francobolli di Posta Aerea così chiamati perché composti da tre parti distaccabili. Nella centrale vi era raffigurato il Re [[Vittorio Emanuele III]] ed aveva un valore di Lire 5,25. La pala destra aveva un valore di 44,75 Lire o di 19,75 Lire. Nella pala sinistra vi era raffigurata la bandiera italiana con lo stemma sabaudo ed era una bandella senza valore con sovrastampata l'iniziale del cognome di ognuno dei piloti<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 23</ref>. Nel volo di ritorno da [[New York]], era previsto l'uso di 500 francobolli che sulla pala destra recavano la sovrastampa "Volo di Ritorno NEW YORK-ROMA". Il Postmaster General americano non fece in tempo ad autorizzarne l'uso ed i valori rimasero inutilizzati andando a costituire uno dei pochi casi di valori regolarmente emessi e non usati. Oggi il "trittico del volo di ritorno" è tra i pezzi più ambiti dai collezionisti di tutto il mondo ed ha avuto nel 2009 una quotazione di 57.000 €<ref>quotazione del catalogo Sassone 2009 per francobolli senza linguella</ref>, rarissimo è il "Volo di ritorno" con filigrana "lettere": ne esistono 3 esemplari.
 
Con la diffusione delle macchine affrancatrici e la velocizzazione e meccanizzazione dei servizi postali, le varie amministrazioni hanno smesso di produrre francobolli dedicati specificatamente a questo tipo di servizio, che vengono quindi sostituiti da etichette autoadesive con l'importo relativo al tipo di servizio e peso della lettera.
====La cessazione dei francobolli speciali per la posta aerea====
Nel 1973 la Repubblica Italiana ha emesso l'ultimo francobollo espressamente concepito per la posta aerea. Il valore era da 150 Lire e faceva parte della serie commemorativa del "cinquantenario dell'aeronautica militare" emessa il 28 marzo.
 
=== Francobolli per il recapitoraccomandata ''espresso''===
Servono per affrancare la corrispondenza gravata dal servizio di [[Posta raccomandata|raccomandata]] che obbliga l'amministrazione postale a risarcire il mittente di una tassa fissa in caso di smarrimento della spedizione<ref name="ReferenceB">[[#EnciclopedFil|Enciclopedia dei Francobolli]], p. 177, Raccomandate</ref>. Il primo stato ad emettere francobolli per raccomandata fu il Regno di [[Spagna]] nel 1º gennaio 1850, quando fece stampare una serie di cinque valori di cui tre con l'apposita dicitura "certificado". Di seguito, nel 1856, il [[Nuovo Galles del Sud]] emise un valore blu e rosso con la scritta "Registered" per significare "raccomandata".
[[Immagine:Francobollo espresso.JPG|thumbnail|right|Il primo espresso emesso dalla Repubblica Italiana nel 1946]]
Sono francobolli con un valore nominale pari alla soprattassa da aggiungere alla tariffa ordinaria affinché una lettera sia inoltrata con maggior celerità. Il primo francobollo che indicasse una maggiore celerità di recapito, fu emesso nel 1855 in Australia, dallo Stato di Victoria. Era un esemplare del valore di 6 pence con l'effigie della Regina e la dicitura "Too Late"<ref>{{ cita web | url = http://www.stampsofvictoria.com/wood.php | titolo = Stamps of Victoria | accesso = 25 mag 2010 }} "The Registered and Too Late stamps which form a part of this group were the first stamps issued in the world that were dedicated to these purposes, and were among the first bi-colored issues in the world."</ref>.
 
Fu poi la volta della [[Colombia]] che dal 1879 emise il valore con la dicitura "Certificada" contornante l'effigie di [[Simón Bolívar]] e fino al 1925 proseguì ad emettere francobolli per raccomandate raggiungendo il record di 39 vignette differenti<ref name="ReferenceB"/>.
L'Italia ha emesso francobolli speciali per questo servizio dal 1903 al 1976<ref>{{ cita web | url = http://www.ibolli.it/cat/italia/serespressi/serespressi.php | titolo = Espressi - 1903 / 1968 - Catalogo | accesso = 25 mag 2010 }}</ref> e gli ultimi francobolli per espresso furono dichiarati fuori corso il 13 maggio del 1992. Il servizio espresso delle Poste Italiane fu istituito con la legge 12 marzo 1890, ma il primo francobollo speciale fu emesso solo il 1 giugno 1903 con valore di 25 centesimi e riportava la dicitura "ESPRESSO" e l'effigie del Re Vittorio Emanuele III<ref>{{ cita web | url = http://www.ibolli.it/cat/italia/serespressi/serespressi.php | titolo = Espressi - 1903 / 1968 - Catalogo | accesso = 25 mag 2010 }}</ref>. Nel 1946 la Repubblica Italiana emise i francobolli per espresso in contemporanea con l'emissione di posta ordinaria detta "Democratica". La serie comprendeva 7 valori, dal 5 Lire al 60 Lire. La vignetta del 5 Lire raffigurava un piede con un calzare alato ideato da [[Paolo Paschetto]]<ref>{{ cita web | url = http://www.ibolli.it/cat/italia/serespressi/serespressi.php | titolo = Espressi - 1903 / 1968 - Catalogo | accesso = 25 mag 2010 }}</ref>.
 
=== Francobolli per la posta pneumatica ===
[[ImmagineFile:Posta pneumatica.JPG|thumbnail|rightthumb|Francobollo per la posta pneumatica emesso dall'Italia nel 1966.]]
Sono stati emessi come sovrattassa per il servizio di [[posta pneumatica]], che era effettuabile solo in alcune grandi città. Il sistema consisteva in una rete di tubazioni nel quale l'aria compressa sospingeva alcune capsule contenenti la corrispondenza. La posta pneumatica venne ideata dall'ingegnere danese [[Medhurst]]<ref>http://www.dselfaqpl43.dsl.pipex.com/MUSEUM/COMMS/pneumess/pneumess.htm {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110518013213/http://www.aqpl43.dsl.pipex.com/MUSEUM/COMMS/pneumess/pneumess.htm |data=18 maggio 2011 }} Pneumatic Networks</ref>; la prima applicazione pratica fu effettuata a [[Londra]] nel [[1853]] per la trasmissione di [[telegramma|telegrammi]] ai membri dello ''Stock Exchange''. Il primo paese al mondo ad emettere apposita carta valori per la posta pneumatica fu l'[[Austria]] nel 1875 con i suoi "''Pneumatischer Brief''", seguita dalla [[Francia]] nel [[1880]] con l'emissione di speciali foglietti detti "''Carte pneumatique ferme''" ma in entrambi i casi si trattava di [[interi postali]].
 
L'Italia fu l'unico paese al mondo ad emettere appositi francobolli per la posta pneumatica.<ref>[[#EnciclopedFil|Enciclopedia dei Francobolli]], p. 181, Posta pneumatica</ref> In Italia la posta pneumatica venne istituita nel [[1907]] con la legge 111 del [[24 marzo]]<ref>{{collegamento interrotto|1=http://www.italgiure.giustizia.it/nir/1907/lexs_694.html |data=maggio 2018 |bot=InternetArchiveBot }} LEGGE 24 MARZO 1907, n. 111 (GU n. 077 del 01/04/1907) PER L'AMPLIAMENTO E IL MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI POSTALI, TELEGRAFICI E TELEFONICI. (PUBBLICATApubblicata NELLAnella GAZZETTAGazzetta UFFICIALEUfficiale Nn. 77 DELdel 1 APRILEaprile 1907)</ref> ed uno stanziamento di un milione di lire per dodici chilometri di tubi pneumatici a Roma, nove a Milano e diciassette a Napoli. Oltre agli uffici postali era consentito l'allaccio anche a banche e grandi ditte. Inizialmente il servizio venne utilizzato solo per l'inoltro di telegrammi ed espressi e fu aperto al pubblico nel [[1912]]. Nel [[1913]] venne approntato il primo francobollo di posta pneumatica con un valore nominale di 10 c. e l'effigie di [[Re]] [[Vittorio Emanuele III]] incisa da [[Alberto Repettati]]. Nel [[1933]] i francobolli pneumatici furono sostituiti con due valori, uno ad effigie di [[Dante Alighieri]] ed uno con il ritratto di [[Galileo Galilei]]. Il [[1º febbraio]] [[1946]] la [[Repubblica Italiana]] aumenta la tariffa ma sostanzialmente i francobolli rimangono quelli studiati per il [[Regno d'Italia]]. Bisogna aspettare il [[25 marzo]] [[1947]] per una nuova emissione repubblicana con due tagli: da 3 e 5 [[Lire]]. L'immagine era quella della [[Minerva]] su bozzetto di [[Renato Garassi]].
 
Il servizio di posta pneumatica cessò definitivamente in Italia nel [[1981]] e il [[13 maggio]] [[1992]] tutti i francobolli di posta pneumatica vennero posti fuori corso. Per quanto riguarda gli altri paesi, gradatamente i servizi sono stati disattivati, in favore di altri mezzi più veloci di trasmissione, come la [[posta elettronica]], o comunque più pratici.
[[File:Stamp US 1913 1c parcel.jpg|thumb|left|200px|Francobollo per pacchi postali emesso dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].]]
 
=== Francobolli per i pacchi postali ===
Vengono utilizzati per il pagamento della speciale tassa stabilita per la spedizione dei pacchi postali. In Italia furono introdotti dal Regno d'Italia con la legge postale del maggio 1862, ma laLa prima serie di francobolli appositi fu emessa soloin Italia nel 1884<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 235 "Solo i primi sei, apparsi tra il 1884 e il 1886, hanno l'aspetto e la forma di normali francobolli, mentre gli altri... sono composti di due parti..."</ref> per dare seguito al decreto che li aveva previsti già nel 1862. Tre anni dopo, per comodità del pubblico e del servizio, furono emesse speciali cartoline che riproducevano gli stessi francobolli con identico soggetto. Nel 1914 venne emesso un nuovo tipo di francobolli per pacchi che aveva la caratteristica di essere diviso in due sezioni. Quella di sinistra doveva essere apposta sul bollettino e quella di destra sulla ricevuta. Dopo la proclamazione della Repubblica continuarono ad essere emessi sostituendo però la simbologia sabauda con un corno postale sulla parte di sinistra ed una stella su quella di destra. Nel 1954 fu emesso il valore da Lire 1.&nbsp;000 raffigurante un "cavallino" del Regno di Sardegna<ref name="ReferenceC">[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 235</ref>. Questonoto come: [[Cavallino ruota]]; questo è il più raro francobollo della Repubblica Italiana. Nel 1972 furono emessi gli ultimi due francobolli per i pacchi postali.
 
La Francia emise i suoi primi francobolli per pacchi nel 1892 prevedendo tre tariffe: 10 centesimi rosso per i valori dichiarati, 25 c. bruno e giallo per il trasporto fino alla stazione e 25 centesimi verde per la spedizione per espresso. La Gran Bretagna, per motivi di praticità, fino agli anni settanta utilizzava gli stessi valori anche come marche da bollo, contraddistinguendoli con la dicitura "Postage & revenue". Anche nei pacchi, con la diffusione di servizi specifici di trasporto e macchine affrancatrici automatiche, è molto diffuso l'utilizzo di etichette autoadesive stampate al momento dell'immissione del pacco stesso nel sistema di trasmissione (tipicamente allo sportello postale). Gli Stati Uniti legiferarono riguardo al servizio di recapito pacchi attraverso la US Mail nel 1912, ed il servizio stesso iniziò nel 1912<ref>{{cita web | url = http://inventors.about.com/library/inventors/blmailus3.htm#PARCEL | titolo = U.S. Postal System 1775-1993 - Parcel post | accesso = 19 settembre 2010 | urlmorto = sì | dataarchivio = 10 luglio 2012 | urlarchivio = https://archive.is/20120710002329/http://inventors.about.com/library/inventors/blmailus3.htm#PARCEL }}</ref>
===Francobolli per il trasporto dei pacchi in concessione===
Alcuni paesi non hanno mai emesso o non emettono da lungo tempo francobolli specifici per pacchi postali, utilizzando allo scopo quelli per l'affrancatura ordinaria.
Una tipologia leggermente differente dai francobolli per i Pacchi Postali è quella del trasporto pacchi in concessione da parte di spedizionieri privati. Essi hanno un aspetto simile a quello dei pacchi postali, con due sezioni separate. La normativa ha origine nel 1923, integrata nel 1939<ref>http://www.italgiure.giustizia.it/nir/1939/lexs_23865.html LEGGE 28 SETTEMBRE 1939, n. 1822 (GU n. 292 del 18/12/1939) DISCIPLINA DEGLI AUTOSERVIZI DI LINEA (AUTOLINEE) PER VIAGGIATORI, BAGAGLI E PACCHI AGRICOLI IN REGIME DI CONCESSIONE ALL'INDUSTRIA PRIVATA. (PUBBLICATA NELLA GAZZETTA UFFICIALE N.292 DEL 18 DICEMBRE 1939)</ref>, ma i primi francobolli risalgono al 1 luglio 1953, con l'emissione di quattro francobolli da L. 40, 50, 75 e 110. L'ultima emissione risale al 1984 con un francobollo da L. 3.000.
[[File:FranceSemeuseBandelettepublicitaire1927Mineraline2.jpg|thumb|100px|left|Francobollo con propaganda pubblicitaria emesso dalla [[Francia]]]]
 
=== Francobolli conper il trasporto dei pacchi in propagandaconcessione pubblicitaria===
Una tipologia leggermente differente dai francobolli per i Pacchi Postali è quella del trasporto pacchi in concessione da parte di spedizionieri privati, che fu un servizio tipicamente italiano. Essi hanno un aspetto simile a quello dei pacchi postali, con due sezioni separate. La normativa ha origine nel 1923, integrata nel 1939<ref>{{collegamento interrotto|1=http://www.italgiure.giustizia.it/nir/1939/lexs_23865.html |data=maggio 2018 |bot=InternetArchiveBot }} LEGGE 28 SETTEMBRE 1939, n. 1822 (GU n. 292 del 18/12/1939) DISCIPLINA DEGLI AUTOSERVIZI DI LINEA (AUTOLINEE) PER VIAGGIATORI, BAGAGLI E PACCHI AGRICOLI IN REGIME DI CONCESSIONE ALL'INDUSTRIA PRIVATA (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.292 del 18 dicembre 1939)</ref>, ma i primi francobolli risalgono al 1º luglio 1953, con l'emissione di quattro francobolli da L. 40, 50, 75 e 110. L'ultima emissione risale al 1984 con un francobollo da L. 3&nbsp;000.
Questi francobolli presentano un'appendice con una inserzione pubblicitaria autorizzata dall'amministrazione emittente. In Italia i francobolli pubblicitari furono autorizzati dal ministero delle Poste nel 1924 dopo l'emanazione del Regio Decreto num. 356 del 08/02/1923<ref>{{ cita web | url = http://www.lafilatelia.it/index.php/italia/56-approfondimenti-regno/171-50c-de-montel.html | titolo = 50c. De Montel - Filatelia e Francobolli | accesso = 29 mag 2010 }}</ref>, il quale stabiliva che le appendici pubblicitarie avrebbero dovuto essere separabili dai francobolli mediante perforazione. Questo punto non fu messo in atto. Gli inserzionisti avrebbero dovuto pagare ogni 5 lire per 1000 esemplari ed era obbligatorio impegnarsi per un quantitativo minimo di 100.000 esemplari. I primi francobolli uscirono nel novembre del 1924<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 234</ref>. La concessione fu abrogata il 7 luglio 1925 e dopo quella data i francobolli restarono in corso fino ad esaurimento. Questo tipo di francobollo era riservato solo alla corrispondenza diretta all'interno del territorio nazionale.
 
=== Francobolli dicon propaganda pubblicitaria ===
[[File:TimbruPCR1FranceSemeuseBandelettepublicitaire1927Mineraline2.pngjpg|thumb|130pxupright=0.5|left|Francobollo dicon propaganda pubblicitaria emesso dalla [[Romania]] nel [[1974Francia]].]]
Questi francobolli presentano un'appendice con un'inserzione pubblicitaria autorizzata dall'amministrazione emittente.
Nel corso della [[prima guerra mondiale]] si scoprirono le potenzialità dei francobolli come mezzi di [[propaganda]]. Inizialmente - con vere e proprie operazioni di [[spionaggio]] - si ricorse alla falsificazione di francobolli esteri e alla loro diffusione in territorio nemico a scopo propagandistico<ref>{{cita web | url = http://www.psywarrior.com/BritishForgeriesWWI.html | titolo = British Forgeries of the Stamps and Banknotes of the Central Powers. | accesso = 29 maggio 2010}} ''The forging for espionage purposes of what we might call "official government papers," that is, postage stamps and banknotes, was in its infancy in the First World War.''</ref>, mentre con l'avvento dei [[totalitarismo|totalitarismi]] i francobolli vennero impiegati soprattutto sul fronte interno per rafforzare il consenso delle varie dittature. Nacquero così le serie dell'[[Italia fascista]] (famose quelle del decennale della [[Marcia su Roma]] e quella commemorativa dell'[[Impero coloniale italiano|Impero]]), seguite a ruota dalla [[Germania nazista]] (effigie del ''[[Führer]]'') e dalle altre dittature sul suolo europeo.
Tra il 1877 ed il 1891 fu la [[Nuova Zelanda]] a emettere una prima serie con a tergo annunci pubblicitari ma l'iniziativa fu affossata in seguito alle polemiche suscitate.
 
In Francia apparvero nel 1923 e la pubblicità era apposta su apposite bandelle dentellate che potevano essere staccate dal resto del francobollo<ref>Timbres de France, Yvert & Tellier, Tome 1, 2006, pag 679, ISBN 978-2-86814-149-1</ref>. L'iniziativa non incontrò il favore dell'opinione pubblica che non ammetteva come un organo rappresentativo della nazione potesse associarsi alla vendita di spazi pubblicitari e dopo qualche emissione il progetto fu abbandonato. Attualmente, esistono però riflessioni in merito sull'uso di fatto dei commemorativi come pubblicità nascosta<ref>{{cita web | url = http://www.maphilatelie.com/general/espace_publicitaire.html | titolo = Timbre is money - Espace publicitaire à vendre ? | accesso = 1º giugno 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110815110950/http://www.maphilatelie.com/general/espace_publicitaire.html | dataarchivio = 15 agosto 2011 | urlmorto = sì }}</ref>.
Durante la [[seconda guerra mondiale]] la propaganda sui francobolli divenne propaganda di guerra<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], pp. 225-227</ref>, e si moltiplicarono le emissioni "a tema" contenenti l'elogio della guerra o la condanna del nemico (serie "Due popoli, una guerra" del Regno d'Italia e francobolli della [[Repubblica Sociale Italiana|RSI]], della serie detta "''Monumenti distrutti''", con la dicitura "''hostium rabies diruit''"<ref>{{cita web | url = http://www.lanternafil.it/Public/LACiampi/Cent.20.htm | titolo = I CENT. 20 DEI MONUMENTI DISTRUTTI | data = url consultato il 3 ottobre 2009}}Del 20 cent. di questa serie si possono trovare degli esempi viaggiati sul sito collegato</ref>). Con la [[guerra fredda]], i francobolli propagandistici ricomparvero ad esaltazione dei regimi più disparati, in particolare degli stati del [[Patto di Varsavia]], per poi estendersi a tutti i casi di [[culto della personalità]] ([[Nicolae Ceauşescu|Ceauşescu]] e [[Kim Il Sung]]). In termini più moderati, il francobollo ha comunque rivestito fin dalla sua origine un certo ruolo celebrativo, in quanto per tutto il [[XIX secolo]] la raffigurazione di regnanti o [[allegoria|allegorie]] di nazioni costituì il motivo assolutamente dominante.
 
In Italia i francobolli pubblicitari furono autorizzati dal ministero delle Poste nel 1924 dopo l'emanazione del Regio Decreto num. 356 del 08/02/1923<ref>{{ cita web | url = http://www.lafilatelia.it/index.php/italia/56-approfondimenti-regno/171-50c-de-montel.html | titolo = 50c. De Montel - Filatelia e Francobolli | accesso = 29 maggio 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100622045754/http://www.lafilatelia.it/index.php/italia/56-approfondimenti-regno/171-50c-de-montel.html | dataarchivio = 22 giugno 2010 | urlmorto = sì }}</ref>, il quale stabiliva che le appendici pubblicitarie avrebbero dovuto essere separabili dai francobolli mediante perforazione. Questo punto non fu messo in atto. Gli inserzionisti avrebbero dovuto pagare ogni 5 lire per 1000 esemplari ed era obbligatorio impegnarsi per un quantitativo minimo di 100&nbsp;000 esemplari. I primi francobolli uscirono nel novembre del 1924<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 234</ref>. La concessione fu abrogata il 7 luglio 1925 e dopo quella data i francobolli restarono in corso fino ad esaurimento. Questo tipo di francobollo era riservato solo alla corrispondenza diretta all'interno del territorio nazionale.
===Altre tipologie===
[[Immagine:Francobollo coroncina.jpg|thumbnail|right|Un raro esemplare del 1934 per il Servizio di Stato Aereo]]
*Francobolli per il Servizio di Stato (ordinari ed aerei vengono utilizzati dai sindaci o da altre amministrazioni dello Stato)<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 235</ref>.
*Francobolli per gli Enti Parastatali
*Francobolli per Segnatasse (usati per tassare la corrispondenza senza affrancatura o con affrancatura insufficiente)<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 235</ref>.
*Francobolli per il Servizio Commissioni
*Francobolli per la Posta Militare
*Francobolli per Giornali
*Francobolli per Telegrafi
*Francobolli per Vaglia<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 235</ref>
 
Nel 1939 anche [[Cuba]] si dotò di francobolli pubblicitari con l'intento di propagandare il tabacco dell'Avana e nel 1940 [[El Salvador]] fece lo stesso per il caffè apponendo la scritta "El cafè de El Salvador es el mejor del mundo" su alcuni valori.
=== Usi particolari===
* Francobolli frazionati: sono quei valori che sono stati usati per la metà del loro valore nominale, semplicemente tagliandoli a metà. La pratica del frazionamento era consentita solo agli impiegati postali sprovvisti di valori idonei all'affrancatura voluta ma a volte questa pratica è stata attuata anche dai privati. Le corrispondenze con questo tipo di affrancature sono molto pregiate<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 283</ref>.
 
=== Francobolli di propaganda ===
*Francobolli per i voli nello spazio: sono usati per affrancare la posta spedita nello [[Spazio (astronomia)|spazio]]. Occorre ricordare che nel laboratorio spaziale [[Mir]] esisteva un vero e proprio ufficio postale che prese a funzionare dal 18 marzo 1989 e timbrò regolarmente la posta arrivatagli. Le corrispondenze con questo tipo di affrancature sono molto pregiate.
[[File:TimbruPCR1.png|thumb|upright=0.6|Francobollo di propaganda emesso dalla [[Romania]] nel [[1974]].]]
Nel corso della [[prima guerra mondiale]] si scoprirono le potenzialità dei francobolli come mezzi di [[propaganda]]. Inizialmente - con vere e proprie operazioni di [[spionaggio]] - si ricorse alla falsificazione di francobolli esteri e alla loro diffusione in territorio nemico a scopo propagandistico<ref>{{cita web | url = http://www.psywarrior.com/BritishForgeriesWWI.html | titolo = British Forgeries of the Stamps and Banknotes of the Central Powers. | accesso = 29 maggio 2010}} ''The forging for espionage purposes of what we might call "official government papers," that is, postage stamps and banknotes, was in its infancy in the First World War.''</ref>, mentre con l'avvento dei [[totalitarismo|totalitarismi]] i francobolli vennero impiegati soprattutto sul fronte interno per rafforzare il consenso delle varie dittature. Nacquero così le serie dell'[[Italia fascista]] (famose quelle del decennale della [[Marcia su Roma]] e quella commemorativa dell'[[Impero italiano|Impero]]), seguite a ruota dalla [[Germania nazista]] (effigie del ''[[Führer]]'') e dalle altre dittature sul suolo europeo.
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]] la propaganda sui francobolli divenne propaganda di guerra<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], pp. 225-227</ref>, e si moltiplicarono le emissioni "a tema" contenenti l'elogio della guerra o la condanna del nemico (serie "Due popoli, una guerra" del Regno d'Italia e francobolli della [[Repubblica Sociale Italiana|RSI]], della serie detta "''Monumenti distrutti''", con la dicitura "''hostium rabies diruit''"<ref>{{cita web | url = http://www.lanternafil.it/Public/LACiampi/Cent.20.htm | titolo = I cent. 20 dei monumenti distrutti | accesso = 3 ottobre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110722002145/http://www.lanternafil.it/Public/LACiampi/Cent.20.htm | dataarchivio = 22 luglio 2011 | urlmorto = sì }}Del 20 cent. di questa serie si possono trovare degli esempi viaggiati sul sito collegato</ref>). Con la [[guerra fredda]], i francobolli propagandistici ricomparvero ad esaltazione dei regimi più disparati, in particolare degli Stati del [[Patto di Varsavia]], per poi estendersi a tutti i casi di [[culto della personalità]] ([[Nicolae Ceaușescu|Ceaușescu]] e [[Kim Il Sung]]). In termini più moderati, il francobollo ha comunque rivestito fin dalla sua origine un certo ruolo celebrativo, in quanto per tutto il [[XIX secolo]] la raffigurazione di regnanti o [[allegoria|allegorie]] di nazioni costituì il motivo assolutamente dominante.
== Francobolli con soprastampa ==
[[Immagine:Soprastampa.JPG|thumbnail|right|Un soprastampato del Regno d'Italia per la posta militare e lo stesso francobollo senza soprastampa]]
Ancora oggi molte amministrazioni postali (ma ciò avveniva soprattutto in passato) riutilizzano i francobolli già emessi con una ''soprastampa'' (detta anche sovrastampa). Sulla vignetta del francobollo viene applicato abitualmente con un procedimento di stampa tipografico, un nuovo valore o altre diciture per i motivi più diversi. Elenchiamo qui i principali:
 
=== Altre tipologie ===
*La necessità di emettere nuovi francobolli con rapidità in attesa di effettuare la stampa di nuovi valori definitivi (ad esempio a causa di improvvisi cambi tariffari).
[[File:Francobollo coroncina.jpg|thumb|Un raro esemplare del 1934 per il Servizio di Stato Aereo.]]
* Francobolli per il Servizio di Stato (ordinari ed aerei vengono utilizzati dai sindaci o da altre amministrazioni dello Stato)<ref name="ReferenceC"/>.
* Francobolli per gli Enti Parastatali
* Francobolli per Segnatasse (usati per tassare la corrispondenza senza affrancatura o con affrancatura insufficiente)<ref name="ReferenceC"/>.
* Francobolli per il Servizio Commissioni
* Francobolli per la Posta Militare
* Francobolli per Giornali
* Francobolli per Telegrafi
* Francobolli per Vaglia<ref name="ReferenceC"/>
 
=== Usi particolari ===
*La necessità di utilizzare le scorte in giacenza con un nuovo valore o una unità monetaria differente.
* Francobolli frazionati: sono quei valori che sono stati usati per la metà del loro valore nominale, semplicemente tagliandoli a metà. La pratica del frazionamento era consentita solo agli impiegati postali sprovvisti di valori idonei all'affrancatura voluta ma a volte questa pratica è stata attuata anche dai privati. Le corrispondenze con questo tipo di affrancature sono molto pregiate<ref>[[#ManualeFil|Manuale della Filatelia]], p. 283</ref>.
* Francobolli per i voli nello spazio: sono usati per affrancare la posta spedita nello [[Spazio (astronomia)|spazio]]. Occorre ricordare che nel laboratorio spaziale [[Mir (stazione spaziale)|Mir]] esisteva un vero e proprio ufficio postale che prese a funzionare dal 18 marzo 1989 e timbrò regolarmente la posta arrivatagli. Le corrispondenze con questo tipo di affrancature sono molto pregiate.
 
== Ristampa e nuova stampa ==
*Per riutilizzare i francobolli di altre amministrazioni postali per i motivi più disparati (ad esempio durante le occupazioni militari).
{{F|associazioni|settembre 2019|Traduzione della voce [[w:en:New print|New print]] che dal 2010 riporta due fonti del medesimo autore prive di link esterno e di [[WP:verificabilità]]. Tuttavia, l'esistenza in ambito filatelico di una distinzione "formale" fra ristampa e dopostampa appare plausibile nella presente voce, anche in base alla sezione successiva "Francobolli con soprastampa", che è corredata da fonti adeguate: la soprastampa è utilizzata sia per il secondo utilizzo postale di un francobollo originale (stampato in una prima serie) che per il primo utilizzo postale di una copia ottenuta tramite matrice e/o procedimento diversi dall'originale. Il valore di entrambi appare limitato all'impiego commerciale.}}
Nell'ambito filatelico, si distingue fra ristampa e nuova stampa di un francobollo, chiamata anche post-stampa. La ristampa viene ottenuta con la stessa matrice e processo di [[stampa offset|stampa]] tramite il quale è stato prodotto il francobollo originale.
 
Quando il francobollo non è più in vendita negli uffici postali, si trova fuori commercio, ed eventualmente sono andati distrutti i mezzi di stampa della prima serie, allora si ricorre ad una nuova stampa o dopostampa<ref name="stone">"Reprints and Afterprints - a Question Revisited" by Jeffrey Stone in ''[[The London Philatelist]]'', Vol. 114, p.322, November 2005.</ref> (più raramente detta post-stampa<ref>{{cita web|url=https://www.google.com/search?q=post-stampa+del+francobollo&source=lnms&tbm=bks&sa=X&ved=0ahUKEwjykOjf-dLkAhVJJlAKHQ8_CfEQ_AUIGCgB&biw=1366&bih=657|titolo=Riferimento alla post-stampa di francobolli|urlarchivio=https://archive.is/20190915133939/https://www.google.com/search?q=post-stampa+del+francobollo&source=lnms&tbm=bks&sa=X&ved=0ahUKEwjykOjf-dLkAhVJJlAKHQ8_CfEQ_AUIGCgB&biw=1366&bih=657%23spf=1568554774532|dataarchivio=15 settembre 2019|urlmorto=no|accesso=15 settembre 2019}}</ref>) con una matrice e/o un [[processo produttivo|processo di produzione]] alternativi.
Il primo francobollo italiano sovrastampato è stato il 15 centesimi azzurro emesso nel dicembre del 1863 con l'effigie di [[Vittorio Emanuele II]], nel quale con una barra curvata in colore bruno scuro (e per questo denominato "[[Soprastampa ferro di cavallo|ferro di cavallo]]") venne ricoperto il precedente valore nominale<ref>http://www.postaesocieta.it/magazzino_totale/pagine_miscellanea/de_la_rue_francobolli.htm BREVE STORIA DEI FRANCOBOLLI DE LA RUE</ref>. Questo aumento tariffario da 15 a 20 centesimi si rese necessario per sostenere le ingenti spese derivate dalla [[Terza guerra di indipendenza italiana|III Guerra d'Indipendenza]]<ref>http://www.postaesocieta.it/magazzino_totale/pagine_miscellanea/de_la_rue_francobolli.htm BREVE STORIA DEI FRANCOBOLLI DE LA RUE "Le questioni territoriali ancora aperte con l'Austria sfociarono nel 1865 nella terza Guerra d'Indipendenza; per finanziare le spese militari extra si decise l'aumento delle tariffe postali per le lettere e per la raccomandazione. "</ref>. L'espediente fu trovato dall'Ing. [[Costantino Perazzi]] che in questo modo riutilizzò ben 100 milioni di esemplari giacenti nel magazzino dell'Officina Carte Valori di Torino. Visto che questa era una soprastampa che aumentava il valore nominale del francobollo (mentre la regola generale stabiliva di soprastampare un valore inferiore per evitare le inevitabili falsificazioni) proprio per evitare falsificazioni, il direttore generale delle Regie Poste, conte Barbavara di Gravellona, inserì alcuni segni segreti.
 
Ad esempio, il francobollo 10 kopek prodotto per la prima volta in Finlandia nel 1856, sei anni più tardi fu ristampato con lo stesso processo (la [[tipografia]]) medesima matrice di acciaio.<br />
Una delle soprastampe più curiose dei tempi moderni è invece quella effettuata nel 1961 dall'isola di [[Sant'Elena (isola)|Sant'Elena]] per aiutare gli abitanti dell'isola di [[Tristan da Cunha]] lì rifugiatisi a seguito di una eruzione vulcanica<ref>{{cita web | url = http://www.bl.uk/onlinegallery/onlineex/philrar/s/010sh0000001961u00001000.html | titolo = St Helena: 1961 Tristan Relief Fund 5c.+6d., 7½c.+9d., and 10c.+1/-, used on a postcard. | data = url consultato il 17 ottobre 2009 }}</ref>. Allo scopo vennero sovrastampate con sovrapprezzo 1736 serie complete, ma quando l'amministrazione postale della Gran Bretagna si accorse che il sistema monetario delle due isole era differente alcune serie, precisamente 434, erano già state distribuite. Infatti, mentre a St. Helena era in uso la Sterlina, a Tristan da Cunha circolava il [[Rand sudafricano]]; ma il problema principale era che solo il ''Colonial Office'' di Londra poteva autorizzare l'emissione, e non il governatore, e quindi l'emissione stessa venne ritirata dopo poco. Nel 2005 una serie di 4 valori di questi rari sovrastampati venne battuta in asta pubblica per circa 6.000 Euro.
Invece, nel 1892 il direttore delle poste e dei telegrafi della Russia ordinò la nuova stampa del francobollo, e poiché la matrice originale non era più disponibile fu prodotto mediante [[litografia]]. Se non fosse stato successivamente autorizzato all'immissione in commercio, sarebbe considerato un falso. Tale autorizzazione delle post-stampe solitamente avviene mediante una sopra-stampa.<ref>[Stone, Jeffrey. "Afterprints of Finland: a Terminological Problem." in ''The London Philatelist'', Vol. 112, pp.108-111, April 2003.]</ref>
Un'altra sovrastampa curiosa è quella dei cinque segnatasse per vaglia postali della Repubblica di San Marino ottenuti sovrastampando quelli del regno d'Italia. E' l'unico caso in tutta la storia postale che i francobolli di uno stato sovrano diventano francobolli di un altro mediante sovrastampa in tempo di pace e non in seguito a vicende belliche.
 
== Francobolli con varietàsoprastampa ==
[[File:Soprastampa.JPG|thumb|Un soprastampato del Regno d'Italia per la posta militare e lo stesso francobollo senza soprastampa.]]
Quando i francobolli presentano vari tipi di errori, si parla di varietà. La presenza di una varietà può produrre un aumento spesso considerevole del valore filatelico di un francobollo.
Ancora oggi molte amministrazioni postali (ma ciò avveniva soprattutto in passato) riutilizzano i francobolli già emessi con una ''soprastampa'' (detta anche sovrastampa). Sulla vignetta del francobollo viene applicato abitualmente con un procedimento di stampa tipografico, un nuovo valore o altre diciture per i motivi più diversi, di cui i principali sono:
Le varietà, in base alla tipologia di errore, sono divise in due generi: varietà propriamente dette e francobolli naturali<ref> Guida Bolaffi alla Collezione dei Francobolli – Giulio Bolaffi Editore 1996 Torino</ref>.
 
* La necessità di emettere nuovi francobolli con rapidità in attesa di effettuare la stampa di nuovi valori definitivi (ad esempio a causa di improvvisi cambi tariffari).
===Varietà:===
* La necessità di utilizzare le scorte in giacenza con un nuovo valore o un'unità monetaria differente.
* Per riutilizzare i francobolli di altre amministrazioni postali per i motivi più disparati (ad esempio durante le occupazioni militari).
 
Il primo francobollo italiano sovrastampato è stato il 15 centesimi azzurro emesso nel dicembre del 1863 con l'effigie di [[Vittorio Emanuele II]], nel quale con una barra curvata in colore bruno scuro (e per questo denominato "[[Soprastampa ferro di cavallo|ferro di cavallo]]") venne ricoperto il precedente valore nominale<ref>http://www.postaesocieta.it/magazzino_totale/pagine_miscellanea/de_la_rue_francobolli.htm BREVE STORIA DEI FRANCOBOLLI DE LA RUE</ref>. Questo aumento tariffario da 15 a 20 centesimi si rese necessario per sostenere le ingenti spese derivate dalla [[Terza guerra d'indipendenza italiana|III Guerra d'Indipendenza]]<ref>http://www.postaesocieta.it/magazzino_totale/pagine_miscellanea/de_la_rue_francobolli.htm BREVE STORIA DEI FRANCOBOLLI DE LA RUE "Le questioni territoriali ancora aperte con l'Austria sfociarono nel 1865 nella terza Guerra d'Indipendenza; per finanziare le spese militari extra si decise l'aumento delle tariffe postali per le lettere e per la raccomandazione. "</ref>. L'espediente fu trovato dall'Ing. [[Costantino Perazzi]] che in questo modo riutilizzò ben 100 milioni di esemplari giacenti nel magazzino dell'Officina Carte Valori di Torino. Visto che questa era una soprastampa che aumentava il valore nominale del francobollo (mentre la regola generale stabiliva di soprastampare un valore inferiore per evitare le inevitabili falsificazioni) proprio per evitare falsificazioni, il direttore generale delle Regie Poste, conte Barbavara di Gravellona, inserì alcuni segni segreti.
* ''Errori nella dentellatura''
**dentellatura differente su uno o più lati
**dentellatura spostata rispetto alla vignetta
**dentellatura assente (non dentellato)
**dentellatura multipla (doppie o triple)
**dentellatura cieca
 
Una delle soprastampe più curiose dei tempi moderni è invece quella effettuata nel 1961 dall'[[Sant'Elena (isola)|isola di Sant'Elena]] per aiutare gli abitanti dell'isola di [[Tristan da Cunha]], immigrati temporaneamente a seguito di un'eruzione vulcanica<ref>{{cita web | url = https://www.bl.uk/onlinegallery/onlineex/philrar/s/010sh0000001961u00001000.html | titolo = St Helena: 1961 Tristan Relief Fund 5c.+6d., 7½c.+9d., and 10c.+1/-, used on a postcard. | accesso = 17 ottobre 2009 | dataarchivio = 14 luglio 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100714050440/http://www.bl.uk/onlinegallery/onlineex/philrar/s/010sh0000001961u00001000.html | urlmorto = sì }}</ref>. Allo scopo vennero sovrastampate con sovrapprezzo 1736 serie complete, ma quando l'amministrazione postale della Gran Bretagna si accorse che il sistema monetario delle due isole era differente alcune serie, precisamente 434, erano già state distribuite. Infatti, mentre a St. Helena era in uso la Sterlina, a Tristan da Cunha circolava il [[Rand sudafricano]]; ma il problema principale era che solo il ''Colonial Office'' di Londra poteva autorizzare l'emissione, e non il governatore, e quindi l'emissione stessa venne ritirata dopo poco. Nel 2005 una serie di 4 valori di questi rari sovrastampati venne battuta in asta pubblica per circa 6&nbsp;000 Euro.
*''Errori nella soprastampa''
Un'altra sovrastampa curiosa è quella dei cinque segnatasse per vaglia postali della Repubblica di San Marino ottenuti sovrastampando quelli del regno d'Italia. È l'unico caso in tutta la storia postale che i francobolli di uno stato sovrano diventano francobolli di un altro mediante sovrastampa in tempo di pace e non in seguito a vicende belliche.
**soprastampa con colore errato o diverso
**soprastampa rovesciata
**soprastampa incompleta
**soprastampa doppia o tripla
**soprastampa decentrata
**soprastampa con errori
**soprastampa con decalco
 
== Francobolli con varietà ==
[[File:Stamp Switzerland 1910 10c tb pair.jpg|thumb|right|Un esempio di stampa tête-bêche: Il ''Guglielmo Tell" da 3 centesimi svizzero del 1910]]
Quando i francobolli presentano vari tipi di errori, si parla di varietà. La presenza di una varietà può produrre un aumento spesso considerevole del valore filatelico di un francobollo.
Le varietà, in base alla tipologia di errore, sono divise in due generi: varietà propriamente dette e francobolli naturali<ref>''Guida Bolaffi alla Collezione dei Francobolli'', Torino, Giulio Bolaffi Editore, 1996.</ref>.
 
=== Varietà ===
*''Errori nella stampa''
**stampa doppia (due immagini identiche ma sfasate)
**stampa recto-verso (cioè nei quali esemplari la stampa viene fatta sul lato gommato e non su quello previsto)
**stampa con decalco
**stampa tête-bêche (testa-coda)
**stampa con errori d'incisione (come appunto il già citato ''Gronchi Rosa'')
**stampa evanescente
**stampa con taglio chirurgico
**stampa con errori di riporto
 
* ''Errori di incisione della lastra dinella stampadentellatura''
** dentellatura differente su uno o più lati
** dentellatura spostata rispetto alla vignetta
** dentellatura assente (non dentellato)
** dentellatura multipla (doppie o triple)
** dentellature quadrupla
** dentellatura cieca
* ''Errori nella soprastampa''
** soprastampa con colore errato o diverso
** soprastampa rovesciata
** soprastampa incompleta
** soprastampa doppia o tripla
** soprastampa decentrata
** soprastampa con errori
** soprastampa con decalco
 
[[File:Stamp Switzerland 1910 10c tb pair.jpg|thumb|Un esempio di stampa tête-bêche: Il ''Guglielmo Tell'' da 3 centesimi svizzero del 1910.]]
*''Errori nella gomma''
**Gomma recto-verso (viene gommato il lato della stampa)
 
* ''Errori nella filigranastampa''
** stampa doppia (due immagini identiche ma sfasate)
**Filigrana completamente diversa rispetto a quella prevista
** stampa recto-verso (cioè nei quali esemplari la stampa viene fatta sul lato gommato e non su quello previsto)
**Filigrana con rotazione o inversione della posizione tipica
** stampa con decalco
**Filigrana dei bordi del foglio (Lettere)
** stampa tête-bêche (testa-coda)
** stampa con errori d'incisione (come appunto il già citato ''Gronchi Rosa'')
** stampa evanescente
** stampa con taglio chirurgico
** stampa con errori di riporto
* ''Errori di incisione della lastra di stampa''
* ''Errori nella gomma''
** Gomma recto-verso (viene gommato il lato della stampa)
* ''Errori nella filigrana''
** Filigrana completamente diversa rispetto a quella prevista
** Filigrana con rotazione o inversione della posizione tipica
** Filigrana dei bordi del foglio (Lettere)
 
=== Francobolli naturali: ===
* Non emessi
* Errori di colore
* Difformi dal decreto di emissione
 
== Francobolli con Codice a Barre ==
Il 10 ottobre 2008, in corrispondenza di un solo francobollo appartenente al foglio di 50 esemplari, compare un'insolita appendice con codice a barre. Obiettivi primari di Poste Italiane sono velocizzare e poter monitorare trasferimenti e giacenze di materiale filatelico dalle filiali agli uffici periferici (e viceversa) attraverso l'ausilio di un pratico lettore ottico di codici a barre, già distribuito in tutti gli uffici postali del territorio. L'abbinata francobollo-appendice ha ben presto prima incuriosito e poi letteralmente entusiasmato i filatelisti dell'area italiana a tal punto che in soli pochi mesi dalla prima emissione tutte le principali riviste e i portali web di settore hanno iniziato ad affrontare l'argomento. Tale successo nasce principalmente per alcuni aspetti fondamentali. Innanzitutto la tiratura: se infatti la disponibilità di una singola emissione, ad esempio del francobollo "Giornata della Filatelia" del 10/10/2008, è di ben tre milioni e cinquecentomila pezzi, il singolo francobollo con codice a barre (chiamato comunemente "il Barre"), trovandosi una sola appendice per foglio da 50 francobolli, risulta disponibile in soli settantamila esemplari. Inoltre è stato proprio il valore di questa tiratura (70.000 Barre) a far parlare molto di sé.
 
== Francobolli personalizzati ==
Da qualche tempo, diverse amministrazioni postali, tra le quali [[Austria]], [[Nuova Zelanda]] e [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], hanno reso possibile la creazione di francobolli personalizzabili, sia tramite una stampa che attraverso il disegno diretto sul francobollo, dentellato e con valore e nome dell'amministrazione postale emittente<ref>{{cita web | url = http://www.cifr.it/forum28.html | titolo = IMMAGINI RELATIVE AI MIEI MESSAGGI per il FORUM FILATELIA e FRANCOBOLLI pagina 28 | dataaccesso = url consultato il 14 ottobre 2009 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100223064110/http://www.cifr.it/forum28.html | dataarchivio = 23 febbraio 2010 }}</ref><ref>{{cita web | url = http://www.personal.psu.edu/staff/c/r/crr2/turtstmp/current/personal.html | titolo = Personal Stamps | data accesso= url consultato il 14 ottobre 2009 }}</ref><ref>{{cita web | url = httphttps://www.usps.com/postagesolutions/customizedpostage.htm | titolo = Customized Postage | accesso = 14 ottobre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20091006030310/http://www.usps.com/postagesolutions/customizedpostage.htm | dataarchivio = 6 ottobre 2009 | urlmorto = sì }}</ref>.
| data = url consultato il 14 ottobre 2009 }}</ref>.
 
Le poste tedesche, Deutsche Post, hanno creato un nuovo servizio di affrancatura online, denominato ''Internetmarke''. Questo consente agli utenti di stampare, usando il proprio computer e la propria stampante, dei francobolli personalizzati corredati da immagini a colori accedendo al sito dell'azienda postale<ref>{{cita web | url = http://www.philweb.it/deutsche_post_francobolli_personalizzati_via_internet-st1413.html | titolo = Deutsche Post: francobolli personalizzati via Internet | dataaccesso = url consultato il 14 ottobre 2009 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100121021017/http://www.philweb.it/deutsche_post_francobolli_personalizzati_via_internet-st1413.html | dataarchivio = 21 gennaio 2010 }}</ref>.
 
Diverso è invece l'obiettivo degli [[artistamp]], dall'inglese ''artist + stamp'' cioè ''francobollo d'artista'', composizioni grafiche che ricordano, imitano, reinterpretano o deridono – in effigie – le affrancature emesse dai Servizi postali delle nazioni<ref>{{cita web | url = http://www.dragonflydream.com/Artistamps.html | titolo = Artistamps you ask? | data = URL consultato in data 15 feb 2010 | accesso = 15 febbraio 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100224063708/http://www.dragonflydream.com/Artistamps.html | dataarchivio = 24 febbraio 2010 | urlmorto = sì }}</ref>, ma non sono in alcun modo dei francobolli. Queste vignette possono anche essere create in pura forma digitale, o su materiali poveri, ed accompagnano i francobolli autentici nelle affrancature necessarie a far viaggiare la composizione.
 
==Tipi Procedure di collezioni diemissione francobolli==
Generalmente l'emissione di un francobollo avviene ad opera di un ente autorizzato dallo stato emittente. Dopo aver stabilito la quantità di francobolli occorrenti, attraverso la consultazione di alcuni esperti o tramite proposta popolare viene deciso il soggetto da rappresentare nella vignetta.
{{vedi anche|Filatelia}}
Il collezionismo dei francobolli è di pertinenza della filatelia in generale, ma esistono numerosi rami collezionistici molto diversi tra loro. Ne elenchiamo solo alcuni:
 
Nella attuale [[Repubblica Italiana]] l'emissione dei francobolli è di esclusiva competenza del Dipartimento delle Comunicazioni del [[Ministero dello Sviluppo Economico]]. Tuttavia i francobolli celebrativi e commemorativi sono autorizzati con Decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dello Sviluppo economico<ref>{{cita web | url = http://www.comunicazioni.it/aree_interesse/filatelia/normativa | titolo = Il ministero delle comunicazioni - Normativa di filatelia | accesso = 10 febbraio 2010 | urlmorto = sì }}</ref>. Per i francobolli non celebrativi o commemorativi è sufficiente un decreto interministeriale tra Ministero dello Sviluppo economico e [[Ministero dell'Economia e delle Finanze]]. L'organo preposto alla decisione delle rappresentazioni delle vignette è chiamato "consulta filatelica".
* La ''filatelia classica'' si occupa dei francobolli nuovi o usati divisi per nazione.
* La ''filatelia tematica'' si occupa dei francobolli di qualsiasi nazione divisi per tema<ref>{{cita web | url = http://www.fsfi.it/faq/tematica/tematica.htm | titolo = FAQ sulla Filatelia Tematica | data = URL consultato il 30 ottobre 2009}}</ref>. Per esempio esistono raccolte dedicate alla posta militare, nelle quali l'interesse è concentrato sui timbri delle unità di un certo periodo storico o teatro di operazioni, o su buste o cartoline con intestazioni dei reparti.
* La ''storia postale'' si occupa di tutti i documenti viaggiati per posta<ref name="fsfi.it">{{cita web | url = http://www.fsfi.it/faq/storiapostale/storiapostale.htm | titolo = FAQ sulla Storia Postale | data = URL consultato il 30 ottobre 2009}}</ref>.
* La ''aerofilatelia'' si occupa dello studio della posta aerea<ref>{{cita web | url = http://www.fsfi.it/faq/aero/aerofilatelia.htm | titolo = FAQ sull'Aerofilatelia | data = URL consultato il 30 ottobre 2009}}</ref>.
* La ''marcofilia'' si occupa dello studio degli Annulli Postali<ref name="fsfi.it"/>.
* La ''interofilia'' si occupa dello studio degli Interi Postali<ref>{{cita web | url = http://www.fsfi.it/faq/interi/interi.htm | titolo = FAQ sull'Interofilia | data = URL consultato il 30 ottobre 2009}}</ref>. Gli [[interi postali]], sono quelle cartoline, buste, biglietti o aerogrammi preaffrancati in genere con lembi ripiegabili. L'affrancatura, che somiglia ad un francobollo è già stampata sul recto. Non bisogna mai ritagliare questa impronta di affrancatura poiché l'intero postale ha valore solo se conservato nella sua interezza. Il valore è quello di affrancatura al momento dell'emissione e particolare interesse assume la presenza di altri francobolli ad integrare degli eventuali aumenti di tariffa, o addirittura la presenza di francobolli di diverse amministrazioni postali in particolari periodi storici di transizione che possono creare delle combinazioni rarissime.
* La ''erinnofilia'' si occupa delle etichette e dei chiudilettera commemorativi<ref>{{cita web | url = http://www.globnet.it/collezionismo/erinnofilia.htm | titolo = Per conoscere l'Erinnofilia | data = URL consultato il 30 ottobre 2009}}</ref>.
* I ''fiscalisti'' si occupano infine delle marche da bollo e delle marche fiscali.
* I ''libretti'' contenenti francobolli nuovi di posta ordinaria o francobolli commemorativi.
 
In quasi tutto il mondo le vignette sono scelte da una commissione che esamina i bozzetti pervenutigli attraverso un [[concorso pubblico]]. Stabilito il bozzetto idoneo all'emissione viene dato mandato all'ente preposto di procedere alla relativa stampa.
Tra la filatelia propriamente detta, la storia postale e la marcofilia, esiste un tipo di collezione comune che è quello delle ''[[busta primo giorno|buste primo giorno]]'' o ''first day cover''. Queste sono buste speciali che presentano un francobollo applicato ed annullato con un timbro particolare nel suo primo giorno di emissione.
 
Prima dell'istituzione della Repubblica, l'Italia ebbe un ordinamento monarchico le cui emissioni sono note come "emissioni del [[regno d'Italia]]". Sul territorio italiano vi sono poi altri tre enti non appartenenti alla Repubblica, che emettono le loro serie di francobolli, destinati soprattutto al collezionismo e quindi particolarmente curati graficamente, ma tuttavia validi come affrancatura e riconosciuti dall{{'}}'''U.P.U.''' [[Unione Postale Universale]]:
==Emissione nella Repubblica Italiana==
* [[Repubblica di San Marino]],
Nella [[Repubblica Italiana]] l'emissione dei francobolli è di esclusiva competenza del Dipartimento delle Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo. Tuttavia i francobolli celebrativi e commemorativi sono autorizzati con Decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dello Sviluppo economico<ref>{{cita web | url = http://www.comunicazioni.it/aree_interesse/filatelia/normativa | titolo = Il ministero delle comunicazioni - Normativa di filatelia | data = URL consultato il 10 febbraio 2010}}</ref>.
* [[Stato della Città del Vaticano]] (anch'esso ha una precedente storia di emissioni come [[stato Pontificio]]),
Per i francobolli non celebrativi o commemorativi è sufficiente un decreto interministeriale tra [[Ministero dello Sviluppo]] economico e [[Ministero dell’economia e delle finanze]]. Tutti i cittadini, o gli enti, hanno diritto di presentare una proposta di emissione inviandola al Ministro dello Sviluppo Economico opportunamente corredata da documentazione inerente e bozzetto grafico di massima. Il [[Ministro dello Sviluppo]], per decidere i temi delle emissioni a venire si avvale di un organo tecnico detto [[Consulta Filatelica]]<ref>{{cita web | url = http://www.philweb.it/riunione_della_nuova_consulta_per_la_filatelia-st676.html | titolo = Riunione della nuova consulta per la filatelia | data = URL consultato il 10 febbraio 2010}}</ref> o “Consulta per l'emissione di Carte Valori postali e la filatelia”. In tale organo, composto in parte da funzionari delle [[Poste Italiane]] ed in parte da Funzionari dello Stato; sono presenti anche personaggi esterni in qualità di esperti. Una volta deciso il programma di emissione che in genere prevede un massimo di sessanta emissioni annue comincia l'esame dello stesso programma da parte della “Commissione per lo studio e l'elaborazione delle carte valori postali”. Tale commissione esprime parere sull’immagine da raffigurare sui francobolli, manifestando le proprie valutazioni in merito alle caratteristiche tecniche e all’aspetto grafico. Solitamente esamina alcuni bozzetti che possono essere presentati in relazione ad un [[concorso pubblico]]. Uno dei più famosi bozzettisti della [[Repubblica Italiana]] fu [[Corrado Mezzana]] che aveva iniziato la sua carriera già nel [[Regno d'Italia]] con i disegni per la serie celebrativa emessa nel 1930 per commemorare il bimillenario della nascita di [[Virgilio]]<ref>Catalogo Enciclopedico Italiano 2008/2009 pag. 30</ref>. Stabilito il bozzetto idoneo all'emissione viene dato mandato all'[[Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato]] di procedere alla relativa stampa.
* [[Sovrano Militare Ordine di Malta]], '''S.M.O.M.''', unico ente non territoriale, non aderente e quindi non riconosciuto dall'UPU (ma con trattati bilaterali in materia postale con moltissimi Paesi; non possono essere usati francobolli del S.M.O.M. per la corrispondenza destinata a Paesi con cui non vi siano tali accordi, ad esempio la [[Svizzera]]<ref>{{cita web | url = https://www.orderofmalta.int/it/associate-countries/ | titolo = Paesi con convenzione Postale con il S.M.O.M. |accesso=21 febbraio 2018}}</ref>).
Per tale motivo quando si intende riferirsi a tutti gli enti emittenti presenti e passati ma comunque inerenti al territorio italiano si usa la locuzione "area italiana".
 
== Francobolli e cultura ==
Il francobollo si presta ottimamente nel suggerire la conoscenza di ogni tipo di argomento; [[storia]], [[geografia]], biografie di personaggi famosi e più in generale nell'approfondire di ogni settore dello scibile umano. Per tale motivo il francobollo ha trovato spesso un uso didattico sia nella scuola che nello studio personale<ref>{{cita web | url = http://www.fsfi.it/filatelia-scuola/documentazione2/elenco.htm | titolo = Filatelia e scuola: sezione storica | data accesso= url consultato il 9 ottobre 2009}}</ref>. Molto attivo in questo ramo fu il [[pedagogia|pedagogista]] [[Michele Giampietro]], che ha lasciato anche una ricca bibliografia. In particolare, la filatelia è molto consigliata nei ''bambini nella fascia di età tra i 6 e i 14 anni'' come motore fondamentale della conoscenza e della competenza del classificare che viene presentata semplicemente come un gioco interessante.
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* Fulvio Apollonio, ''Il francobollo'', Ed. Vallecchi, Firenze, 1964
*{{cita libro|''Catalogo Unificato ''| 2009 | CIF S.r.L. | Milano}}
* {{cita libro|''Catalogo Enciclopedico ItalianoUnificato''| 20082010 |C.E.I. CIF S.r. Ll. | Milano |isbn=978-88-95874-21-0}}
* {{cita libro|Gianni| Carraro|''Catalogo delleEnciclopedico specializzazioniItaliano''| e2008 varietà della Repubblica Italiana|2008| SassoneC.E.I. S.r.l. L.|Milano Roma|isbn=978-88-902326-1-9}}
* {{cita libro|Gianni| Carraro|Catalogo delle specializzazioni e varietà della Repubblica Italiana|2008| Sassone S.r.l.| Roma}}
*{{cita libro|''Classiques du Monde''|2005| Yvert&Tellier| Amiens (Francia)}}
* {{cita libro|''Classiques du Monde''|2005| Yvert&Tellier| Amiens (Francia)|isbn=978-2-86814-142-2}}
*{{cita libro|Giulio| Bolaffi|Catalogo nazionale dei Francobolli Italiani | 2001 | Torino}}
* {{cita libro|Giulio| Bolaffi|Catalogo Guidanazionale alladei collezioneFrancobolli diItaliani francobolli|1994| Editore2001 | Torino}}
* {{cita libro|BrunoGiulio| Crevato-SelvaggiBolaffi| UmbertoGuida Ialla unacollezione seriedi coi baffifrancobolli| 20001994| Poste Italiane S.p.A|Editore BolognaTorino}}
* {{cita libro|FrancoBruno| FilanciCrevato-Selvaggi| DeUmberto LaI Rueuna aserie scuolacoi di carte valoribaffi| 19922000| Poste Italiane S.p.Aa. | Bologna}}
* {{cita libro|Franco | Filanci| TriesteDe fraLa alleatiRue ea pretendentiscuola di carte valori|1999 1992| Poste Italiane S.p.A|a. |Bologna}}
* {{cita libro|Alessandro Glaray eFranco |Franco Filanci |Il servizioTrieste postalefra dellaalleati Repubblicae dipretendenti|1999| SanPoste MarinoItaliane S.p.a.|1977| Sirotti EditoreBologna}}
* {{cita libro|Alessandro Glaray e |Franco Filanci |Il servizio postale della Repubblica di San Marino |1977| Sirotti Editore}}
*{{cita libro|Giulio|Bolaffi| Catalogo enciclopedico dei francobolli del Regno d'Italia e delle trasvolate italiane| 1976| SCOT Torino }}
* {{cita libro|Giulio|Bolaffi| Catalogo enciclopedico dei francobolli del Regno d'Italia e delle trasvolate italiane| 1976| SCOT Torino }}
*{{cita libro|''Poste dal cavallo a internet''|2008| Giunti Editore S.p.A.| Milano}}
* {{cita libro|Giulio|''Poste Bolaffi|Forumdal "Ilcavallo catalogo Bolaffi della filografia"a internet''|2008 | Giunti Editore TorinioS.p.A.| Milano |isbn=978-88-09-06057-9}}
* {{cita libro|Giulio| Bolaffi|Forum "Il catalogo Bolaffi della filografia" |2008 | Editore Torino |isbn=978-88-88406-36-7}}
*{{cita libro|''Cronaca Filatelica'' (Rivista mensile)| Editoriale Olimpia SpA |Sesto Fiorentino(FI)}}
* {{cita libro|Giulio''Cronaca |Bolaffi|Il CollezionistaFilatelica'' (Rivista mensile)| EditoreEditoriale TorinoOlimpia S.p.a. |Sesto Fiorentino(FI)}}
* {{cita libro|Giulio |Bolaffi|Il Collezionista (Rivista mensile)| Editore Torino}}
*<cite id=ManualeFil></cite> {{cita libro|cognome=AA.VV. |nome= |wkautore= |coautori= |curatore= |altri= |titolo=Francobolli di tutto il mondo - Manuale filatelico |dataoriginale= |annooriginale= 1973 |meseoriginale= |url= |formato= fascicoli |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso= |edizione= |data= |anno=1980 |mese= |editore=Gruppo editoriale Fabbri |città= Milano |lingua=italiano |id={{NoISBN}} |doi= |pagine= 400 |capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}
* {{cita libro|cognome=AA.VV. |nome= |titolo=Francobolli di tutto il mondo - Manuale filatelico |annooriginale= 1973 |tipo=fascicoli |anno=1980 |editore=Gruppo editoriale Fabbri |città= Milano |isbn=no |pagine= 400 }}
* {{cita libro|cognome=Apollonio |nome=Fulvio | coautori=Nino Barberis, Alberto Diena, Enzo Diena, Carlo Cerrutti, Luigi Raybaudi, altri |curatore=Roberto Arcaleni|titolo=Enciclopedia dei Francobolli|annooriginale= 1968 |tipo=2 volumi |edizione=unica edizione |anno=1968 |editore=Sadea Sansoni |città= Firenze |isbn=no |pagine= 800}}
* Catalogo delle varietà del Regno d'Italia on line - www.francomoscadelli.it
 
== Voci correlate ==
* [[Aerofilia]]
* [[Elementi del francobollo]]
* [[Filatelia]]
* [[Francobollo natalizioautoadesivo]]
* [[PeritoFrancobolli filatelicoautomatici]]
* [[FrancobolloFrancobolli autoadesivoegiziani]]
* [[Francobolli automaticilocali]]
* [[FrancobolliFrancobollo politicinatalizio]]
* [[Francobolli localipolitici]]
* [[Posta aereaMarcofilia]]
* [[Perito filatelico]]
*[[Francobolli ed erinofili dell'Istituto Poligrafico italiano]]
* [[Storia postale]]
 
== Altri progetti ==
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==Collegamenti esterni==
* [http://www.cift.it Centro Italiano Filatelia Tematica]
 
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== Collegamenti esterni ==
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