Osiride: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|altre informazioni intorno a questo nome|[[Osiris (disambigua)]]}}
[[File:Standing Osiris edit1.svg|thumb|Osiride|140px]]
'''Osiride''' (anche '''Usiride''', '''Osiris''' o '''Osiri'''<ref>''Osiris'' è la forma grecolatina, ''Osiride'', ''Usiride'' sono adattamenti italiani della forma grecolatina; ''Osiri'' è un tentativo di ricostruire il nome originale utilizzando le vocali tramandate dai Greci ma eliminando le desinenze che il greco aveva aggiunto al nome per poterlo declinare (''-s'' per il nominativo, ''-d-'' come consonante da interporre fra radice e desinenze; il latino ha ereditato lo stesso sistema)</ref>, {{lang-grc| Ὄσιρις}}, [[ellenizzazione]] dell'originale [[Lingua egizia|egizio]] '''Asar''' o '''Asir''') è una [[divinità egizia]] appartenente alla [[Religione egizia|religione dell'antico Egitto]], membro dell'[[Enneade]] e faraone mitico dell'[[antico Egitto]].
'''Osiride''' (anche '''Usiride''', '''Osiris''' od '''Osiri''' o, in [[Lingua egizia|egiziano antico]], Asar o Ausar,una delle possibili etimologie è vegetazione) è il dio egiziano della morte e dell’oltretomba. È una delle divinità dell’[[Enneade]] ed il suo culto fu uno dei maggiori dell’[[Egitto]], dove le sue statue decoravano moltissimi cortili dei templi. Era originario della città di [[Busiris]] e fu sepolto nella città di [[Abydos (Egitto)|Abydos]], centro del suo culto celebrato con riti e processioni, dove il simulacro della divinità veniva trasportato con la ''[[Barca sacra (Egitto)|neshmet]]''.
 
Inventore dell'[[agricoltura]] e della [[religione]], si riteneva che avesse regnato come [[Civiltà|civilizzatore]] e benefattore dell'umanità. In una delle numerose versioni del suo [[Mito di Iside e Osiride|mito]], Osiride sarebbe morto annegato nel [[Nilo]], assassinato nel corso di un complotto organizzato dal fratello minore [[Seth]]. Malgrado lo smembramento del corpo, sarebbe [[Risurrezione|tornato in vita]] grazie alle pratiche [[Magia|magiche]] delle sorelle [[Iside]] e [[Nefti]].
{{Hiero|Osiride|<hiero>Q1:D4-A40</hiero>|align=left|era=egypt}}
Osiride era il dio egiziano degli inferi, oltre che della fertilità.
 
La moglie di Osiride gli avrebbe guadagnato la signoria sul [[Duat|mondo dei morti]], di cui sarebbe divenuto sovrano e giudice supremo, garante delle leggi di [[Maat]] - era perciò venerato come [[Divinità della morte|dio della morte]] e dell'oltretomba<ref name=":0" />.
Come dio dell' [[agricoltura]] veniva festeggiato nel mese di ''khoiak'' quando si effettuava la raccolta del grano i cui germogli simboleggiando la sua resurrezione, venivano anche usati in ambito funerario nella statuetta detta "[[Osiride vegetante]]".
 
Nel corso del [[Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]] ([[XXI secolo a.C.|2050]] - [[XVII secolo a.C.|1650 a.C.]]) [[Abido (Egitto)|Abido]] divenne la città di Osiride, capitale del suo culto<ref>Rachet (1994), p. 21-2.</ref>. La fama di questa città risiedeva nelle [[Festival|festività]] connesse all'[[Capodanno|anno nuovo]] e sulla [[reliquia]] della testa del dio. Durante il [[I millennio a.C.]] Osiride conservò il suo ruolo di dio funerario e giudice dei morti. Ciò nonostante, il suo aspetto di divinità delle benefiche inondazioni del Nilo e, di conseguenza, di dio della fertilità sembrò acquisire la preminenza, aumentando esponenzialmente la sua popolarità presso la popolazione della valle del Nilo.
Fu proprio lui, assieme ad Iside, a civilizzare l'umanità insegnandole l’agricoltura.
 
Alcuni coloni [[Antica Grecia|greci]] installati a [[Menfi (Egitto)|Menfi]] adottarono il suo culto nella forma locale di '''Osiride-[[Api (mitologia egizia)|Api]]''', il sacro [[Bos taurus|toro]] morto e [[Mummificazione|mummificato]]. I faraoni tolemaici ([[IV secolo a.C.|IV]] - [[I secolo a.C.]]) importarono il suo culto ad [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] nella forma di '''[[Serapide]]''', dio [[Sincretismo|sincretico]] greco-egizio. Dopo la conquista [[Civiltà romana|romana]] dell'Egitto, Osiride e Iside godettero, a [[Roma (città antica)|Roma]] e nel resto dell'[[Impero romano|impero]], di una venerazione che si mantenne fra alti e bassi fino al [[IV secolo|IV secolo d.C.]] (bando del [[paganesimo]] nel [[392]] da parte dell'[[imperatore]] [[Teodosio I]]), fino a quando non cessò con l'ascesa del [[Cristianesimo]]. Nato intorno al XXIV secolo a.C., il culto osiriaco si mantenne fino al [[VI secolo|VI secolo d.C.]] nel [[Templi di File|Tempio dell'Isola di File]], l'ultimo dell'Egitto, quando l'imperatore [[Giustiniano I]] ne ordinò la chiusura nell'anno [[530]]<ref>J. D. Fage, Roland Anthony Oliver, The Cambridge History of Africa, vol. 2, Cambridge University Press, 1975. ISBN 9780521215923.</ref>.
 
== Presentazione ==
 
=== Etimologia ===
{{Hiero|Osiride|<hiero>Q1:D4-A40</hiero>|align=left|era=egypt}}Il teonimo ''Osiris'' è la traslitterazione della parola [[Antica Grecia|greca]] Ὄσιρις, la quale a sua volta deriva dal termine egizio ''Wsjr'' (variamente traslitterata dagli autori anche come ''Asar'', ''Asari'', ''Aser'', ''Ausir'', ''Wesir'', ''Usir'', ''Usire'' o ''Asare''): la pronuncia originale egizia è sconosciuta, in quanto la [[Geroglifici egizi|scrittura geroglifica]] non si serviva delle vocali. Molti egittologi hanno cercato di spiegare il significato del nome di Osiride. Nel [[1980]], John Gwyn Griffith ha ipotizzato che ''Wsjr'' derivasse dal termine ''Wser'', che significa "il Potente". Da allora, una delle più antiche attestazioni del nome di Osiride è stata individuata nella [[mastaba]] di un defunto chiamato ''Netjer-User'', cioè "Dio potente". Nel [[1987]] [[Wolfhart Westendorf]] ha proposto l'etimologia ''Uaset-jret'', "Colui che porta l'occhio". Già nel [[1985]] David Lorton aveva ipotizzato che ''Wsjr'' fosse una fusione dei termini ''set'' e ''jret''. ''Set-jret'' significherebbe "attività rituale": Osiride sarebbe "Colui che benefica dell'attività rituale"<ref>Bernard Mathieu, « Mais qui est donc Osiris ? Ou la politique sous le linceul de la religion », ENIM 3, Montpellier, 2010, p. 77-107.</ref>.
 
=== Iconografia ===
Il dio Osiride era strettamente legato alla monarchia egizia: era infatti visto come un [[faraone]] - re dell'[[Geografia dell'antico Egitto|Alto e Basso Egitto]] - defunto e divinizzato<ref name=":0">Guy Rachet, Dizionario della Civiltà egizia, Gremese Editore, Roma (1994). ISBN 88-7605-818-4. pp. 233-5.</ref>. I suoi attributi erano quindi quelli dei faraoni. Comunque, nella maggioranza delle rappresentazioni, Osiride compare con la [[Corone egizie|corona bianca]] (''hedjet'') dell'Alto Egitto; questa corona è nella forma di un rigido cappuccio che si rastrema verso l'alto e termina con un rigonfiamento. Tuttavia, a questo copricapo tipico dei faraoni si aggiungevano due alte piume laterali, probabilmente di [[Struthio camelus|struzzo]]: in questo caso, la corona è definita ''[[atef]]''. Altri suoi attributi erano lo [[Scettri egizi|scettro ''heqa'']] e il [[Correggiato|flagello]] ''nekhekh'', che impugna tenendo le braccia incrociate sul petto. Osiride era un dio defunto, motivo per cui l'iconografia lo mostra sempre come un corpo mummificato in differenti posture: coricato sul letto funebre, assiso sul suo trono di re dei morti o in piedi dopo aver vinto la morte<ref name=":0" />. <gallery widths="160" heights="160" mode="packed">
File:Dendera 11 977.PNG|Osiride defunto vegliato dalle sorelle alate [[Iside]] e [[Nefti]]. [[Tempio di Dendera]].
File:Osiris-padiamenet-2.jpg|Osiride assiso in trono. ''[[Libro dei morti]]'' di Padiamonet ([[XXII dinastia egizia]]).
File:Detail aus dem Grab des Sennudjem.jpg|Osiride fra due [[Nebris|nebridi]]. Tomba di Sennedjem ([[XIX dinastia egizia]])
</gallery>
[[File:PsamtekII-HalbesHoldingOsirusWithNameOfPharaoh MetropolitanMuseum.png|thumb|upright=1|Statua teofora di [[Psammetico II]] che regge una immagine di Osiride. [[Metropolitan Museum of Art]], [[New York]].]]
 
=== Epiteti ===
Osiride era un dio complesso e la sua presenza è attestata in tutto il territorio egiziano. Raccoglieva in sé molteplici aspetti (come pure, ad esempio, [[Horus]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ancientegyptonline.co.uk/horus.html|titolo=Gods of Ancient Egypt: Horus|lingua=en|accesso=15 febbraio 2017}}</ref>). Il suo ruolo di divinità funeraria è ben noto, ma era anche adorato come custode dei meccanismi che regolano l'universo: esercitava la sua azione benefica, per esempio, sul corso degli [[Astro|astri]] o sul ciclo [[Stagione|stagionale]] della [[vegetazione]]<ref>Guy Rachet, Le Livre des Morts des Anciens Égyptiens, Monaco, Éditions du Rocher, 1996. pp. 13-7. ISBN 2268021904.</ref>. Di conseguenza, il dio compare nelle fonti con un ampio corredo di nomi. Esistevano [[Litania|litanie]] dedicate a "Osiride in tutti i suoi nomi". Fra tutti, era dotato dell'[[epiteto]] di "Colui che ha molti nomi" (''ash renu''). Questa lunga serie di epiteti e di teonimi compare nel 142º capitolo del ''[[Libro dei morti]]''. Questo testo avrebbe permesso al defunto di accedere alla vita eterna come Osiride; a tal fine, il defunto enumera 115 epiteti apposti al nome di Osiride: più nomi il fedele avrebbe enumerato, più avrebbe dimostrato di riconoscere e accettare la potenza della divinità invocata. Le diverse funzioni del dio e le molte località dove il suo culto era particolarmente sentito si susseguono senza un preciso ordine logico:
[[File:Egypte louvre 038.jpg|sinistra|thumb|upright=1|Statua teofora di [[Psammetico II]] che regge un'immagine di Osiride. [[Museo del Louvre]], [[Parigi]].]]
{{Citazione|Osiride Unennefer ("Essere perfetto")<br/>Osiride vivente,<br/>Osiride maestro di vita,<br/>Osiride maestro dell'Universo, [...]<br/>Osiride che presiede al grano,<br/>Osiride [[Orione (costellazione)|Orione]], [...]<br/>Osiride maestro dei milioni di anni,<br/>Osiride anima delle [[due Signore]],<br/>Osiride-[[Ptah]] maestro di vita,<br/>Osiride che presiede a Ro-Setau,<br/>Osiride reggente delle rive, che risiede a [[Busiri (Egitto)|Busiri]], [...]<br/>Osiride nel suo palazzo a Ro-Setau,<br/>Osiride nel [[Nomo (Egitto)|nomo]] di [[Abido (Egitto)|Abido]],<br/>Osiride a Nedyt,<br/>Osiride che presiede alla sua città,<br/>Osiride il sovrano, [...]<br/>Osiride in cielo,<br/>Osiride in terra,<br/>Osiride l'intronizzato, [...]<br/>Osiride che regge l'eternità a [[Eliopoli]],<br/>Osiride generatore,<br/>Osiride nella [[Barca solare (Egitto)|barca della notte]], [...]<br/>Osiride che presiede all'occidente,<br/>Osiride in tutti i suoi luoghi, [...]|dal 142º capitolo del ''[[Libro dei morti]]''<ref>Paul Barguet, Le Livre des Morts des Anciens Égyptiens, Paris, Éditions du Cerf, 1967. pp. 186-8. ISBN 2204013544.</ref>}}
 
== Nascita e famiglia ==
[[File:Geb, Nut, Shu.jpg|thumb|upright=1.2|I genitori di Osiride, la dea [[Nut (mitologia)|Nut]] (il cielo) e il dio [[Geb]] (la terra), furono separati da [[Shu (mitologia)|Shu]] (aria, soffio vitale) su ordine di [[Atum]] (dio creatore)<ref>Rachet (1994), pp. 225, 289.</ref>. Dettaglio del ''Papiro Greenfield'', [[British Museum]], [[Londra]].]]
 
=== Mito della nascita di Osiride ===
Il tardo scrittore greco [[Plutarco]], autore di molti trattati concernenti la [[morale]], la [[filosofia]] e la [[teologia]], nella sua opera ''[[Su Iside e Osiride]]'' si rapportò alla religione egizia; fu il primo a riassumere ed esporre il [[Mito di Iside e Osiride|Mito di Osiride]]. L'esposizione si apre con la mitica istituzione del calendario solare di 365 giorni. [[Nut (mitologia)|Nut]], la dea del [[cielo]], avrebbe avuto una relazione clandestina con suo fratello [[Geb]], la terra. Il dio-[[sole]] [[Ra]], venuto a conoscenza del segreto, si sarebbe infuriato e avrebbe proibito a Nut di partorire durante uno qualsiasi dei giorni dell'anno. [[Thot]], altro fratello di Nut,
{{Citazione|giocando a dadi con la Luna, guadagnò da lei la settantesima parte di ciascuno dei suoi periodi di illuminazione, e da tutta la vincita egli compose i cinque giorni e li intercalò come un'aggiunta ai trecentosessanta giorni [''già creati da Ra''].|[[Plutarco]], ''[[Su Iside e Osiride]]'', 12<ref>Plutarco, Diatriba isiaca e Dialoghi delfici, cur.Vincenzo Cilento, Sansoni, Firenze 1962. pp. 26-7.</ref>}}
Nel primo di questi cinque giorni (detti "epagomeni"<ref>Rachet (1994), p. 234.</ref>) nacque Osiride,
{{Citazione|e, nel momento della sua nascita, una voce discese: "Avanza verso la luce il Signore di tutte le cose".|Plutarco, ''Su Iside e Osiride'', 12<ref>''ibidem''</ref>}}
[[Harsiesi|Horus il Vecchio]] nacque nel secondo giorno, [[Seth]] nel terzo, in modo cruento ("con un colpo squarciò il fianco materno e balzò fuori"<ref name=":1">Plutarco, pp. 26-7.</ref>), [[Iside]] nel quarto, fra le paludi del [[Delta del Nilo|Delta]] ("nelle regioni che sono sempre umide"<ref name=":1" />), e [[Nefti]] nel quinto e ultimo. Plutarco insinua che il vero padre di Osiride e Horus il Vecchio sarebbe stato Ra, Thot il padre di Iside e i soli Seth e Nefti figli di Geb. Menziona però una seconda versione della paternità di Horus il Vecchio: all'interno del ventre materno, prima di venire alla luce, Iside e Osiride avrebbero concepito Horus il Vecchio<ref name=":1" />.
 
La formula nº 217 dei ''[[Testi delle piramidi]]'' assimila magicamente il faraone defunto a Osiride, il dio risorto dalla morte. Tutti gli dei della famiglia di Osiride sono supplicati di ridare la vita al faraone come fecero con Osiride. La formula, poi, chiama Osiride figlio di [[Atum]], di [[Shu (mitologia)|Shu]], di [[Tefnut]], di Geb e di Nut<ref>Claude Carrier, Textes des Pyramides de l'Égypte ancienne, Paris, Cybèle, 2009-2010. Tomo I. ISBN 9782915840100. <abbr>p.</abbr> 79-81.</ref>. Altri testi permettono di capire che Atum avrebbero creato Shu e Tefnut, a loro volta genitori di Nut e Geb<ref>Paul Barguet, Textes des Sarcophages égyptiens du Moyen Empire, Paris, Le Cerf, 1986. ISBN 2204023329. <abbr>p.</abbr> 463-474.</ref>.
 
=== Le sorelle di Osiride ===
 
==== Iside ====
[[File:Irethorru Osiris Isis N3387 mp3h8812.jpg|miniatura|Osiride assistito da [[Iside]]; il colore verde ne sottolinea la connessione con la [[Vegetazione]]. Dettaglio della Stele di Irethorru<ref>{{Cita web|url=http://cartelen.louvre.fr/cartelen/visite?srv=car_not_frame&idNotice=19152|titolo=Louvre Museum Official Website|sito=cartelen.louvre.fr|accesso=16 febbraio 2017}}</ref>, [[Museo del Louvre]], [[Parigi]].]]
Oltre che sorella di Osiride, Iside ne era considerata la moglie: godette perciò di vasta popolarità, soprattutto nel [[Periodo tardo dell'Egitto|Periodo tardo]] ([[VII secolo a.C.|VII]] - [[IV secolo a.C.]]). Quando il culto degli dei egizi cominciò a uscire dai confini dell'Egitto, la venerazione per Iside, la vedova afflitta che salva il proprio sposo dalla morte, si diffuse in [[Antica Grecia|Grecia]] ([[Atene (città antica)|Atene]], [[Delfi (città antica)|Delfi]], [[Corinto (città antica)|Corinto]]), [[Italia (regione geografica)|Italia]] ([[Roma (città antica)|Roma]], [[Pompei antica|Pompei]]) e [[Europa centrale|Germania]] ([[Santuario di Iside e della Magna Mater|Magonza]]). Osiride (o la sua forma greco-romana, [[Serapide]]) godettero perciò di una venerazione comune, anche se Iside spesso prevalse sul marito<ref>[[Françoise Dunand]], Isis, mère des dieux, Paris, Errance, 2000.</ref>.
 
La [[Stele]] funeraria di Amenmose ([[XVIII dinastia egizia|XVIII dinastia]]), conservata al [[Museo del Louvre]]<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|nome=Chiara|cognome=Lombardi|titolo=Il Grande Inno ad Osiride nella stele di Amenmose (Louvre C 286): la dea Iside - The Great Hymn to Osiris on the Stele of Amenmose (Louvre C 286): the Goddess Isis|lingua=en|accesso=16 febbraio 2017|url=https://www.academia.edu/5233884/Il_Grande_Inno_ad_Osiride_nella_stele_di_Amenmose_Louvre_C_286_la_dea_Iside_-_The_Great_Hymn_to_Osiris_on_the_Stele_of_Amenmose_Louvre_C_286_the_Goddess_Isis}}</ref>, è probabilmente il documento archeologico egizio più esaustivo a proposito del Mito di Osiride. Contiene il "Grande Inno a Osiride"<ref name=":2" />, del quale vari passaggi sono dedicati alla sorella-sposa Iside: [[Seth]] assassina Osiride e ne fa sparire il corpo ma Iside, con la potenza dei suoi incantesimi, lo fa risorgere dalla morte per il tempo necessario a unirsi a lui e concepire [[Horus]], erede del padre. La parte finale dell'Inno elogia il potere di Horus sulla terra; dal momento che, secondo la concezione egizia, ogni faraone in vita incarnava Horus, la lode era rivolta al faraone in carica<ref>Miriam Lichteim, Ancient Egyptian Literature. Volume II: The New Kingdom, University of California Press, 1976. pp. 81-6. ISBN 0-520-03615-8.</ref>.
 
==== Nefti ====
[[File:Nephthys N4051 mp3h8832.jpg|thumb|upright=1.2|Statuetta di [[Nefti]], in [[faience]] smaltata. [[Museo del Louvre]], [[Parigi]].]]
Nel suo trattato, Plutarco scrive inoltre che una volta Osiride si confuse, o fu tratto in inganno, e consumò un rapporto sessuale con [[Nefti]], sorella gemella di Iside e sposa di Seth<ref>Veronica Ions, Egyptian Mythology, Paul Hamlyn ed. (1973). p.67.</ref><ref name=":3">{{Cita web|url=http://www.ancientegyptonline.co.uk/nephthys.html|titolo=Ancient Egyptian Gods: Nephthys|lingua=en|accesso=16 febbraio 2017}}</ref>. Da questa relazione adulterina sarebbe nato [[Anubi]], il dio dalla testa di sciacallo:{{Citazione|Ora, Iside apprese che Osiride s'era congiunto in amore con la sorella [''Nefti''], per ignoranza, credendo che essa fosse Iside; e scorse la prova di ciò nella ghirlanda di [[meliloto]] che Osiride aveva lasciato presso Nefti: e si diede a cercar il figlio (la madre l'aveva esposto subito dopo per paura di Tifone [''il dio [[Seth]]'']. Trovatolo, dopo molte difficoltà e fatiche, con l'aiuto dei cani che facevan da guida, Iside allevò il fanciullo e se ne fece una guida fedele, che l'accompagnava da per tutto, e gli diede il nome Anubi: si disse, poi, ch'egli stava vigile in difesa degli dèi, come i cani fanno per gli uomini.|[[Plutarco]], ''[[Su Iside e Osiride]]'', 14<ref>Plutarco, p.31.</ref>}}George Hart ha interpretato questa narrazione come il tentativo di incorporare un dio indipendente, qual era Anubi, nel pantheon che gravitava intorno al mito di Osiride<ref name=":10">Hart (1986), p.26.</ref>. Un [[papiro]] risalente al periodo romano ([[30 a.C.]] - [[380|380 d.C.]]) dà ad Anubi l'appellativo di ''figlio di Iside''<ref name=":10" />. Non mancarono versioni che lo designavano figlio di Nefti e di suo marito Seth, benché fosse comunemente ritenuto sterile (in relazione al suo essere dio del [[deserto]] e antagonista di Osiride, a sua volta dio della [[vegetazione]]<ref>{{Cita web|url=http://ancientegyptonline.co.uk/set.html|titolo=Gods of Ancient Egypt: Set (Seth)|sito=ancientegyptonline.co.uk|accesso=2 gennaio 2017|dataarchivio=18 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171218031833/http://www.ancientegyptonline.co.uk/set.html|urlmorto=sì}}</ref>). Un paragrafo del ''Papiro Brooklyn'' ([[XXVI dinastia egizia|XXVI dinastia]]) ricorda che a [[Esna]], la greca Letopoli, si trovava una statua raffigurante Nefti nelle sembianze della dea-[[Panthera leo|leonessa]] [[Sekhmet]] nell'atto di abbracciare la mummia di Osiride<ref>Dimitri Meeks, Mythes et légendes du Delta d'après le papyrus Brooklyn 47.218.84, Il Cairo, IFAO, 2008, 2ª ed. ISBN 9782724704273. p. 17.</ref> - più l'atteggiamento di una sposa ufficiale che di una amante: il che sembrerebbe confermato da due scene presenti del [[Tempio di Edfu]], dove Nefti compare con il nome (o epiteto) di "Onnophret", forma femminile dell'epiteto di Osiride "Unennefer", che significa "Essere perfetto" o "Esistenza perfetta". In una scena, Nefti protegge la mummia di Osiride dopo avergli riattaccato la testa e infuso la vita. Inoltre, il nome della dea compare inscritto all'interno di un [[cartiglio]], secondo una procedura normale per le mogli ufficiali<ref>Meeks 2008, p. 227.</ref>. Alcuni ritengono che si possa considerare Iside come la sposa terrestre di Osiride e Nefti come la sposa eterna, colei che lo affiancherebbe nell'aldilà. Nefti era infatti una divinità dagli aspetti esplicitamente funerari, dea dell'oltretomba<ref>Hart, George (1986). A Dictionary of Egyptian Gods and Goddesses. London, England: Routledge & Kegan Paul Inc. ISBN 9780415059091. p.136.</ref> e della [[morte]] in generale, oltreché dei lamenti funebri, delle [[Prefica|prefiche]]<ref name=":3" /> e delle ore [[Notte|notturne]]. Plutarco scrisse a proposito delle due sorelle di Osiride:
 
{{Citazione|Nefti, invero, è ciò che è sottoterra, è l'invisibile; Iside, invece, è ciò che è sopra la terra, il visibile.|Plutarco, ''Su Iside e Osiride'', 44<ref>Plutarco, p. 83.</ref>}}
Nefti fu anche la nutrice del piccolo [[Horus]], e lo protesse dal furore di [[Seth]] nascondendolo nelle paludi di Khemmis. Come ricompensa per questa protezione e per sfuggire alla vendetta di suo marito Seth, Nefti ottenne di poter far parte della corte di Osiride nell'[[Duat|oltretomba]].
 
== Descrizione ==
Osiride era il dio egizio degli inferi, oltre che della fertilità.
 
Come dio dell'[[agricoltura]], veniva festeggiato nel mese di ''khoiak'', quando si effettuava la raccolta del grano, i cui germogli simboleggiando la sua resurrezione e che venivano anche usati in ambito funerario nella statuetta detta "[[Osiride vegetante]]".
 
Fu proprio lui, assieme a [[Iside]], a civilizzare l'umanità insegnandole l'agricoltura.
Il suo culto della fertilità, inizialmente diffuso nel delta, in seguito si espanse in tutto il resto del paese.
Nel [[Duat]], l’oltretombal'oltretomba, Osiride pesava i cuori dei morti su un piatto della bilancia, mentre sull’altrosull'altro vi era una piuma. Le anime che pesavano di più a causa dei peccati venivano date in pasto ad [[Ammit]], mentre quelle che erano abbastanza leggere venivano mandate da [[Aaru]]. Questa cerimonia era detta [[psicostasia]].
 
Figlio di [[Nut (mitologia)|Nut]] e [[Geb]], ebbe da sua sorella [[Iside]] il figlio [[Horus|Horo]]. Più tardi, Osiride fu messo in relazione con [[SekerSokar]] e [[Ptah]] portando alla forma [[sincretismo|sincretistica]] di [[Ptah-Seker-Osiride]]; venne anche identificato con [[Heryshaf]].
 
== IlI mitomiti ==
=== Il mito della morte di Osiride ===
{{vedi anche|Mito di Iside e Osiride}}
[[File:Osiris 2.jpg|upright=1.2|thumb|Osiride]]
Osiride portò la civiltà agli uomini, insegnò loro come coltivare la terra e produrre il vino e fu molto amato dal popolo. [[Seth]], invidioso del fratello, cospirò per ucciderlo. Egli costruì in segreto una [[Sarcofago egizio|bara]] preziosa fatta appositamente per il fratello e poi tenne un banchetto, nel quale annunciò che ne avrebbe fatto dono a colui al quale si fosse adattata. Dopo che alcuni ebbero provato senza successo, Seth incoraggiò il fratello a provarla. Appena Osiride si adagiò dentro il coperchio venne chiuso e sigillato. Seth e i suoi amici gettarono la bara nella [[Bocca Tanitica]], facendo annegare Osiride. Questo atto simboleggerebbe l'annuale inondazione del Nilo.
Subito dopo la morte del fratello, Seth lo tagliò in pezzi diversi che sparpagliò in giro. Iside, la moglie del dio, vagò in lungo e in largo alla ricerca dell'amato fin quando non ritrovò tutti i pezzi (con l'eccezione del fallo, mangiato da un pesce gatto) e lo ricompose.
 
Iside con l'aiuto della sorella Nefti riportò in vita Osiride usando i suoi poteri magici. Anche se nuovamente in vita, Osiride non poteva vivere sulla terra e diventò il re dei morti. Il figlio che Osiride ebbe da Iside, [[Horus|Horo]], quando fu abbastanza grande affrontò Seth in battaglia, per vendicare la morte del padre. Il combattimento fu lungo e cruento: nella battaglia, Horo perse un occhio e Seth un testicolo.<br />
Osiride portò la civiltà agli uomini, insegnò loro come coltivare la terra e produrre il vino e fu molto amato dal popolo. Seth, invidioso del fratello, cospirò per ucciderlo. Egli costruì in segreto una bara preziosa fatta appositamente per il fratello e poi tenne un banchetto, nel quale annunciò che ne avrebbe fatto dono a colui al quale si fosse adattata. Dopo che alcuni ebbero provato senza successo, Seth incoraggiò il fratello a provarla. Appena Osiride vi si adagiò dentro il coperchio venne chiuso e sigillato. Seth e i suoi amici gettarono la bara nel [[Nilo]], facendo annegare Osiride. Questo atto simboleggerebbe l’annuale inondazione del Nilo.
Il conflitto fu interrotto dagli altri dei, che decisero in favore di Horo e dettero a lui la sovranità del paese. Seth fu condannato e bandito dalla regione. In altre versioni le due divinità si riconciliarono, rappresentando l'unione dell'[[Alto Egitto|Alto]] e [[Basso Egitto]].
 
Per finire, si parla di una lotta che non è ancora finita e quando Horo vincerà Seth, Osiride tornerà alla terra dei vivi e governerà.<ref>[[James Frazer]], ''[[Il ramo d'oro]]'', ed. Bollati Boringhieri, capitoli 38-39-40-42.</ref>
Iside con l’aiuto della sorella [[Nefti]] riportò Osiride alla vita usando i suoi poteri magici. Prima che si potesse vendicare, Seth uccise Osiride, fece a pezzi il suo corpo e nascose le quattordici (secondo alcune fonti: tredici o quindici) parti in vari luoghi. Iside e Nefti trovarono i pezzi (eccetto i genitali, che erano stati mangiati dal pesce [[Ossirinco (pesce)|Ossirinco]]). [[Ra]] mandò [[Anubi]] e [[Thot]] ad imbalsamare Osiride, ma Iside lo riportò in vita. Successivamente Osiride andò negli inferi per giudicare le anime dei morti, e così venne chiamato Neb-er-tcher ("il signore del limite estremo").
 
=== L'invenzione della vela ===
Il figlio che Osiride ebbe da [[Iside]], Horus, quando fu abbastanza grande affrontò Seth in battaglia, per vendicare la morte del padre. Il combattimento fu lungo e cruento, Horus perse un occhio nella battaglia e Seth un testicolo.<br />
Un mito narra che Osiride stesse facendo un giro in barca insieme a Iside e ad alcuni suoi cari amici, quando, accidentalmente, si bagnò la veste che stava indossando. Il dio la appese allora all'albero maestro della barca, la quale iniziò subito a seguire la corrente dei venti.
Il conflitto fu interrotto dagli altri dei, che decisero in favore di Horus e diedero a lui la sovranità del paese. Seth fu condannato e bandito dalla regione. In altre versioni le due divinità si riconciliarono, rappresentando l’unione dell’[[Alto Egitto|Alto]] e [[Basso Egitto]].
 
== Note ==
Per finire, si parla di una lotta che non è ancora finita e quando [[Horus]] vincerà [[Seth]] [[Osiride]] tornerà alla terra dei vivi e governerà. {{citazione necessaria|Ovvero: quando il bene trionferà sul male la morte verrà sconfitta.}}
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore = [[Mario Tosi (egittologo)|Mario Tosi]] |titolo = Dizionario enciclopedico delle Divinità dell'Antico Egitto |volume = 1 |città = Torino |editore = [[Ananke Edizioni|Ananke]] |anno = 2004 |isbn = 88-7325-064-5}}
* {{Cita libro
|autore= [[Mario Tosi (egittologo)|Mario Tosi]]
|altri=
|titolo= Dizionario enciclopedico delle Divinità dell'Antico Egitto. Vol. 1
|anno= [[2004]]
|editore= [[Ananke]], [[Torino]]
|edizione= collana Seshat
|pagine= pp. 352
|id= ISBN 88-7325-064-5
}}
 
== Voci correlate ==
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* [[Thot]]
* [[Divinità della morte]]
* [[Morte (incarnazione)|Personificazione della morte]]
* [[Barca sacra (Egitto)]]
* [[Osiride-Dioniso]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [{{cita web | 1 = http://www.anticoegitto.net/deiosiride.htm | 2 = Osiride] | accesso = 12 aprile 2005 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20050410032527/http://www.anticoegitto.net/deiosiride.htm | dataarchivio = 10 aprile 2005 | urlmorto = sì }}
* {{Treccani|osiride|Osiride}}
 
{{Religione egizia}}
== Altri progetti ==
{{Controllo di autorità}}
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{{Portale|antico Egitto|mitologia|religioni}}
 
[[Categoria:Divinità egiziedella Duat]]
[[Categoria:Enneade]]
[[Categoria:Divinità della salute]]
[[Categoria:Divinità agresti]]
[[Categoria:Divinità della morte]]
[[Categoria:Divinità ctonie]]
[[Categoria:Divinità della fertilità]]
[[Categoria:Divinità della resurrezione]]
[[Categoria:Divinità della natura]]
 
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[[ar:أوزيريس]]
[[arz:اوزيريس]]
[[bg:Озирис]]
[[bn:ওসাইরিস]]
[[bo:ཨུ་སའེ་ལི་སི།]]
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