Carta de Logu: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
LiveRC : Annullate le modifiche di 89.45.28.250 (discussione), riportata alla versione precedente di GaiusCrastinus
Etichetta: Annulla
 
(146 versioni intermedie di 78 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Norma giuridica
La "'''Carta de Logu'''" promulgata da [[Eleonora d’Arborea]] è un’opera di fondamentale importanza diretta a disciplinare in modo organico, coerente e sistematico alcuni settori dell’[[ordinamento giuridico]]. Essa, infatti, comprende un [[codice civile]] e penale più un [[codice rurale]]. L’esigenza della codificazione è stata da sempre sentita per superare situazioni disciplinate in modo non chiaro e complesso, tali da rendere estremamente difficile e talvolta arbitraria l’attuazione del diritto e l’amministrazione della giustizia. La Carta de Logu inoltre, segna una tappa fondamentale verso una piena attuazione di uno "[[stato di diritto]]" cioè uno stato in cui tutti sono tenuti all’osservanza ed al rispetto delle norme giuridiche e grazie alla quale a tutti i cittadini e stranieri viene data la possibilità di conoscere le [[norme]] giuridiche e le relative conseguenze.
|nome = Carta de Logu
|immagine = Pag1 carta delogu.jpg
|larghezza =
|didascalia = Prima pagina della Carta de Logu
|titolo esteso = Carta de Logu de Arborea
|tipo legge = [[decreto]] [[Giudice (Storia della Sardegna)|giudicale]]
|stato = {{simbolo|Coat of arms of Judicate of Arborea.svg}} [[Giudicato di Arborea]]
|legislatura =
|autore = [[Mariano IV di Arborea]]
|schieramento =
|data_1 = [[14 aprile]] [[1392]]<ref>Casula, p. 30</ref>
|promulgante = [[Eleonora d'Arborea]]
|link =
}}
La '''Carta de Logu''' è una raccolta di [[legge|leggi]] in lingua sarda destinata ai [[Giudicati sardi]]. La più notevole e famosa è stata quella del [[Giudicato d'Arborea]] che fu promulgata, nella sua prima versione, da [[Mariano IV d'Arborea]]<ref>Carta Raspi, p. 149</ref>, poi aggiornata ed ampliata dai figli [[Ugone III]] ed [[Eleonora d'Arborea|Eleonora]] verso la fine del [[XIV secolo]], e rimasta in vigore fino a quando venne sostituita dal Codice [[Carlo Felice di Savoia|feliciano]] nel [[1827]]<ref>{{Cita web|url=http://www.sardegnacultura.it/j/v/258?s=20319&v=2&c=2695&t=7|titolo=La Carta de Logu|sito=Sardegna Cultura|accesso=28 aprile 2010|dataarchivio=29 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200929204321/http://www.sardegnacultura.it/j/v/258?s=20319&v=2&c=2695&t=7|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.istar.oristano.it/it/materiali/pubblicazioni-istar/carta-de-logu/index.html|titolo=Carta de Logu|sito=Istituto Storico Arborense}}</ref>.
 
È stata scritta in ''sardo volgare, ''in particolare nella variante arborense della [[lingua sarda]], in modo che tutti potessero capirla appieno.
Tale opera risponde in modo inequivocabile a questo bisogno e risulta il frutto di uno sforzo particolarmente intenso e tale da avere una lunga durata per quanto concerne la sua applicazione e il suo valore. non dobbiamo dimenticare, infatti, che la Carta de Logu" sopravvisse, sia pure con qualche difficoltà, alla fine del regno giudicale e rimase in vigore persino in epoca spagnola e sabauda fino all’emanazione del Codice di [[Carlo Felice]] dell’aprile del [[1827]]. Bisogna, tuttavia, dire che nonostante "l’età" il suo valore è rimasto inalterato, anche se in parte ignorato, nel corso dei secoli. Da una sua lettura possiamo trovare disciplinate in modo chiaro e rispondente alla esigenza della certezza del diritto numerose situazioni ed istituti giuridici che ancor oggi rivestono una grande attualità. Basti pensare alla tutela e posizione della donna; alla difesa del territorio; al problema dell’usura; all’esigenza di certezza nei rapporti sociali pù volte ripresi dalla Carta de Logu. Tutto ciò induce ad avvertire l’esigenza di una pù approfondita lettura e di una possibile comparazione di numerose situazioni e istituti giuridici attuali con quelli presenti nella Carta de Logu.
 
== Ipotesi, documenti e cronologia ==
Oltre alla Carta de Logu del Giudicato d'Arborea, esistono ipotesi sull'esistenza di altre ''Carte'', in vigore sino ai primi anni della dominazione aragonese; in particolare una Carta de Logu del [[Giudicato di Cagliari]], identificabile nella ''Breve Vicarii Regni Kallari''<ref>La denominazione corretta prevede anche la parola ''Vicarii'', cfr. A. Solmi, ''Sulla "Carta de Logu" Cagliaritana'', in ''Studi giuridici in onore di Carlo Fadda (...)'', Pierro, Napoli, 1916, vol. I, p. 182.</ref>, che probabilmente era un prodotto della legislazione pisana, ed una Carta de Logu del [[Giudicato di Gallura]]<ref>F. Artizzu, ''"Carte de Logu" o "Carta de Logu"'', in I. Birocchi e A. Mattone (a cura di), ''La carta de Logu d'Arborea nella storia del diritto medievale e moderno'', Roma-Bari, 2004, pp. 192-203.</ref>.
Delle carte precedenti il periodo aragonese si hanno in genere tracce indirette<ref>La carta di Cagliari viene citata per la prima volta in una lettera di Alfonso d'Aragona datata 7 giugno [[1327]], cfr. F. Artizzu, cit.</ref>, tuttavia esistono alcuni frammenti scritti in [[Lingua volgare|volgare italiano]] appartenenti presumubilmente alla Carta cagliaritana, che erano stati inviati ad [[Alfonso IV di Aragona]]<ref>Il testo dei frammenti divisi in 16 titoli sono pubblicati in Tangheroni M., ''Di alcuni ritrovati capitoli della "Carta de Logu" cagliaritana: prima notizia'', in Archivio Storico Sardo, XXXV, 1987.</ref>.
Nel febbraio del [[1355]] [[Pietro IV d'Aragona]] riunì a Cagliari il primo parlamento sardo ed in quella occasione furono emanate delle costituzioni, dove sono presenti precisi riferimenti alla "Carta de Logu cagliaritana"<ref>A. Solmi, ''Le costituzioni del primo parlamento sardo del 1355'', in "Archivio storico sardo", VI, 1910, pp. 193 e ss.</ref> che nei documenti in [[lingua catalana|catalano]] è denominata ''carta de loch''<ref>G. Meloni (a cura di), ''Il Parlamento di Pietro IV d'Aragona (1355)'', in "Acta curiarum Regni Sardiniae", Cagliari, 1993.</ref> .
 
Eleonora d'Arborea aveva promulgato la Carta de Logu per il territorio del [[Giudicato d'Arborea]], in un arco di tempo fra il [[1389]] ed il [[1392]] (tradizionalmente il 14 aprile [[1392]], giorno di [[Pasqua]]), come versione aggiornata ed ampliata della ''Carta'' emanata precedentemente da suo padre [[Mariano IV]] ([[1317]]-[[1375]]) e già rivisitata dal fratello [[Ugone III]] ([[1337]]-[[1383]]).
----
 
Il testo intero della Carta de Logu è disponibile [http://http://www.sergiocaredda.eu/category/sardinna/storia/carta-de-logu/sc/] online.
Nel [[1421]], nella sede del parlamento a [[Cagliari]], [[Alfonso il Magnanimo]] confermò la Carta di Eleonora ed estese la [[giurisdizione]] in cui era applicata a tutta l'isola.<ref>M. M. Costa Paretas, ''Intorno all'estensione della "Carta de Logu" ai territori feudali del Regno di Sardegna'', in I. Birocchi e A. Mattone (a cura di), ''La carta de Logu d'Arborea'', op. cit., p. 377.</ref>.
 
== I contenuti della Carta de Logu promulgata da Eleonora==
La Carta de Logu promulgata da Eleonora era destinata al territorio del suo [[Giudicato di Arborea|regno]], diretta a disciplinare in modo organico alcuni settori della vita civile. Essa ha costituito un primo corposo schema di [[ordinamento giuridico]], tuttavia l'opera è di notevole importanza per il [[diritto]] in generale. La Carta comprende [[norma (diritto)|norme]] di codice [[Diritto civile|civile]] e [[diritto penale|penale]], oltre ad alcune norme che potrebbero costituire una sorta di [[codice rurale]], donde un'articolazione che ha mosso più di un giurista ad inquadrarla, stante la sua interdisciplinarità e la menzione di concetti di generale valenza, nello studio del [[diritto costituzionale]].
 
L'esigenza della codificazione, da sempre sentita per superare situazioni disciplinate in modo non chiaro e complesso, tali da rendere estremamente difficile e talvolta arbitraria l'attuazione del [[diritto]] e l'amministrazione della [[giustizia]], proveniva localmente dalla precedente [[legislazione]] in uso nella Sardegna dei primi secoli del millennio, maggiormente costituita di episodici regolamenti edittali e, come altrove, ampiamente condizionata dalla prevalenza degli usi. Della situazione precedente si ha in realtà poca traccia documentale, mentre molto di quanto oggi noto lo si è evinto dall'analisi di documenti per lo più contrattuali (come ad esempio i [[Condaghe|Condaghi]]). La Carta è dunque anche un'eccellente base d'analisi per lo studio storico, etnologico e linguistico della Sardegna del [[Medioevo]].
 
La Carta de Logu, in alcune interpretazioni moderne, segnerebbe una tappa di rilievo verso l'attuazione di uno "[[stato di diritto]]", cioè di uno stato in cui tutti siano tenuti all'osservanza ed al rispetto delle norme giuridiche sviluppando il concetto della pubblicità, o forse, meglio, della conoscibilità della norma: grazie alla carta, infatti, viene data la possibilità a tutti i cittadini e agli stranieri di conoscere con [[certezza del diritto|certezza di diritto]] le norme e le relative conseguenze. L'opera risponde a questo bisogno e risulta il frutto di uno sforzo particolarmente intenso, tale da avere una lunga durata sia nell'applicazione che nel valore sociale. Non va dimenticato, infatti, che la Carta sopravvisse, sia pure con qualche difficoltà, al periodo giudicale e rimase in vigore in epoca spagnola e sabauda fino all'emanazione del Codice di [[Carlo Felice]] dell'aprile del [[1827]]. A ciò certamente contribuì non poco anche la particolare condizione della Sardegna, il cui ben noto isolamento consentì il perpetuarsi di condizioni e tradizioni di vita collettiva ben poco influenzate dai pur reiterati interventi (o tentativi) esterni per una sua uniformazione alle usualità delle regioni di volta in volta dominanti. Si noti in proposito che ancora negli [[anni 1970]] si discuteva circa l'eventuale persistenza di codici non scritti nel vissuto quotidiano (in ispecie nelle aree più interne), anche con riferimento a "codici" di tradizione orale.
 
Nonostante "l'età", comunque, l'interesse che la Carta suscita è rimasto inalterato nel corso dei secoli, sebbene il suo valore sia stato, nel tempo, posto in discussione. Tuttavia la Carta de logu continua ad essere considerata uno degli statuti più interessanti del Trecento. La sua lettura delinea, disciplinate in modo chiaro e rispondente alla esigenza della certezza del diritto, numerose situazioni (ed i corrispondenti istituti giuridici) ancor oggi di grande attualità. Si pensi alla tutela e posizione della [[donna]], alla difesa del [[territorio]], al problema dell'[[usura]], all'esigenza di certezza nei rapporti sociali, tutti argomenti più volte ripresi nel testo.
 
Uno degli aspetti più importanti della intera opera risiede nell'essere stata scritta in [[lingua sarda]], dunque dedicata e rivolta alla oggettiva conoscibilità popolare del suo contenuto. Del testo è peraltro sempre viva l'attenzione agli aspetti filologici, costituendo un elemento di profondo studio per i linguisti e, indirettamente, degli storici.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* [[Pasquale Tola]], ''[[Codex diplomaticus Sardiniae]]'', Torino, 1861
* [[Enrico Besta]], ''Il diritto sardo nel Medioevo'', Löscher, Torino, 1899.
* {{cita libro|autore=Arrigo Solmi|titolo=Studi Storici sulle Istituzioni della Sardegna nel Medio Evo|città=Cagliari|data= 1917}}
*[[Alberto Boscolo]], Acta Curiarum Sardiniae. ''I Parlamenti di Alfonso il Magnanimo'', Milano, 1953.
* {{cita libro|nome=Francesco Cesare|cognome= Casula|titolo=La Carta de Logu del Regno d'Arborea|editore=C. N. R.|città=Cagliari|data= 1994}}
*Raimondo Carta Raspi, ''Mariano IV d'Arborea'', S'Alvure, Oristano 2001.
* Italo Birocchi e Antonello Mattone (a cura di), ''La Carta de logu d'Arborea nella storia del diritto medievale e moderno'', Roma-Bari, 2004. ISBN 88-420-7328-8
* Frantziscu Casula, ''Leonora d’Arborea'', Alfa editrice, Quartu (Ca), 2006.
*Giovanni Lupinu (a cura di), ''Carta de Logu dell'Arborea. Nuova edizione critica secondo il manoscritto di Cagliari (BUC 211), con traduzione italiana'', ISTAR-Centro di Studi Filologici Sardi, Oristano 2010.
 
==Voci correlate==
* [[Eleonora d'Arborea]]
* [[Giudicato di Arborea]]
* [[Mariano IV di Arborea]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|url=http://www.sardegnacultura.it/j/v/258?s=20319&v=2&c=2695&t=7|titolo=La ''Carta de Logu'' sul sito SardegnaCultura|accesso=28 aprile 2010|dataarchivio=29 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200929204321/http://www.sardegnacultura.it/j/v/258?s=20319&v=2&c=2695&t=7|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.istar.oristano.it/it/materiali/pubblicazioni-istar/carta-de-logu/|titolo=La ''Carta de Logu'' su Istar, Istituto Storico Arborense}}
* {{cita web|url=http://www.filologiasarda.eu/pubblicazioni/libro.php?sez=34&id=791&pdf=181|titolo=L'Introduzione della Carta de Logu dell'Arborea, edizione Lupinu.}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|diritto|medioevo|Sardegna}}
 
[[Categoria:Giudicati Sardi]]
[[Categoria:Documenti storici]]
[[Categoria:Codici (diritto)]]
[[Categoria:Eleonora d'Arborea]]