Cecenia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Diritti umani: formatnum
 
(569 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Nota disambigua|l'entità statutale non riconosciuta esistita tra il 1991 e il 2000|Repubblica cecena di Ichkeria}}
{{avvisounicode}}
{{nd|il film del 2004 diretto da Leonardo Giuliano|Cecenia (film)}}
{{Repubblica_Russa|
{{NN|Russia|marzo 2022}}
nome=Repubblica Cecena<br />&#1063;&#1077;&#1095;&#1077;&#1085;&#1089;&#1082;&#1072;&#1103; &#1088;&#1077;&#1089;&#1087;&#1091;&#1073;&#1083;&#1080;&#1082;&#1072;<br />Čečenskaja Respublika<br />&#1053;&#1086;&#1093;&#1095;&#1080;&#1081;&#1085; &#1056;&#1077;&#1089;&#1087;&#1091;&#1073;&#1083;&#1080;&#1082;&#1072;<br />Noxçiyn Respublika|
{{Divisione amministrativa
bandiera=[[Image:Ru-chnya.png|140px|Flag of Chechen Republic]]|
|Nome = Cecenia
stemma=[[Image:Chechnya_coa.png|110px|Coat of arms of Chechen Republic]]|
|Nome ufficiale = {{ru}} Чеченская республика<br />{{ce}} Нохчийн Республика
linkbandiera=Bandiera della Cecenia|
|Panorama =
linkstemma=Stemma della Cecenia|
|Didascalia =
mappa=[[Image:RussiaChechnya.png]]|
|Voce bandiera = Bandiera della Cecenia
capitale=[[Grozny]]|
|Voce stemma = Stemma della Cecenia
areapos=79<sup>a</sup>|
|Stato = RUS
area=15.500|
|Grado amministrativo = 2
acqua=trascurabile|
|Tipo = [[Repubbliche della Russia|repubblica]]
poppos=49<sup>a</sup>|
|Divisione amm grado 1 = Caucaso settentrionale
popolazione=1.103.686|
|Capoluogo = {{simbolo|Coat of Arms of Grozny (Chechnya).svg|14}} [[Groznyj]]
popdata=[[2002]]|
|Amministratore locale = [[Ramzan Kadyrov]]
popdens=71,2|
|Partito =
status=Repubblica federata|
|Data elezione = 15 febbraio 2007
distfed=[[Distretto Federale Meridionale]]|
|Lingue ufficiali = [[Lingua russa|russo]], [[Lingua cecena|ceceno]]
regeco=Nord Caucaso|
|Data istituzione = 11 gennaio [[1991]]
numcat=20|
|Latitudine gradi = 43
lingua=[[lingua russa|russo]], [[lingua cecena|ceceno]]|
|Latitudine minuti = 24
titolocapo=Presidente|
|Latitudine secondi = 0
capo=[[Alu Alkhanov]]|
|Latitudine NS = N
titolovice=Primo Ministro|
|Longitudine gradi = 45
vice=[[Sergey Abramov]]|
|Longitudine minuti = 43
inno=&mdash;}}
|Longitudine secondi = 0
<!-- Fine template repubblica russa -->
|Longitudine EW = E
La '''Repubblica Cecena''' (in russo ''&#1063;&#1077;&#1095;&#1077;&#1085;&#1089;&#1082;&#1072;&#1103; &#1056;&#1077;&#1089;&#1087;&#1091;&#1073;&#1083;&#1080;&#1082;&#1072;'', in ceceno ''&#1053;&#1086;&#1093;&#1095;&#1080;&#1081;&#1085; &#1056;&#1077;&#1089;&#1087;&#1091;&#1073;&#1083;&#1080;&#1082;&#1072;/Noxçiyn Respublika''), nota anche come '''Cecenia''' (in russo ''&#1063;&#1077;&#1095;&#1085;&#1103;'', in ceceno ''&#1053;&#1086;&#1093;&#1095;&#1080;&#1095;&#1100;&#1086;/Noxçiyçö''), è una repubblica autonoma della [[Russia|Federazione Russa]]. Confina a nordovest con la regione di Stavropol', ad est e nordest con la repubblica del [[Daghestan]], a sud con la [[Georgia (stato)|Georgia]] e ad ovest con le repubbliche dell'[[Inguscezia]] e dell'[[Ossezia Settentrionale-Alania|Ossezia del Nord]]. Si trova sulle montagne del [[Caucaso]] settenrionale nel distretto federale meridionale della Federazione Russa.
|Altitudine =
|Superficie = 17647
|Note superficie =
|Abitanti = 1492839
|Note abitanti = https://www.gks.ru/storage/mediabank/Popul2020.xls
|Aggiornamento abitanti = 2021
|Nome abitanti = ceceni
|Targa = 10
|Inno = [[Inno nazionale della Cecenia]]
|PIL =
|PIL procapite =
|PIL PPA =
|PIL procapite PPA =
|Immagine localizzazione = Map of Russia (2014–2022) - Chechnya.svg
|Mappa = Chechnya and Caucasus.png
|Didascalia mappa =
}}
 
[[File:RIAN archive 908389 Victory Day parade in Russian Regions.jpg|thumb|Veterani ceceni della [[seconda guerra mondiale]]]]
<!-- tabella del template inglese
La '''Cecenia''' ({{russo|Чечня́|Čečnjá}}; {{ceceno|Нохчичоь|Noxçiyçö}}), ufficialmente '''Repubblica Cecena''' ({{russo|Чеченская Республика|Čečenskaja Respublika}}; {{ceceno|Нохчийн Республика|Noxçiyn Respublika}}), è una [[Repubbliche della Russia|repubblica della Federazione Russa]].
 
{{Federal subject of Russia|
==Geografia ==
RuNm=&#1063;&#1077;&#1095;&#1077;&#1085;&#1089;&#1082;&#1072;&#1103; &#1088;&#1077;&#1089;&#1087;&#1091;&#1073;&#1083;&#1080;&#1082;&#1072;|
===Confini ===
EnNm=Chechenskaya Respublika|
[[File:Ĉeĉenio_DE.svg|alt=Carte simplifiée de la Tchétchénie.|miniatura|343x343px]]
OfNm1=&#1053;&#1086;&#1093;&#1095;&#1080;&#1081;&#1085; &#1056;&#1077;&#1089;&#1087;&#1091;&#1073;&#1083;&#1080;&#1082;&#1072;<br>|
 
EnNm1=Noxçiyn Respublika<br>|
Confina a nord-ovest con il [[Territorio di Stavropol']], ad est e nord-est con la repubblica del [[Daghestan]], a sud con la [[Georgia]] e ad ovest con le repubbliche dell'[[Inguscezia]] e dell'[[Ossezia Settentrionale-Alania|Ossezia del Nord-Alania]]. Si trova sulle montagne del [[Caucaso]] nel [[Circondario federale del Caucaso Settentrionale]] della [[Russia|Federazione Russa]].
OfNm2=&nbsp;|
EnNm2=&nbsp;|
OfNm3=&nbsp;|
EnNm3=&nbsp;|
FSFlag=[[Image:Chechen flag.png|150px|Flag of Chechen Republic]]|
FSCoA=[[Image:Chechen coat of arms.jpg|150px|Coat of arms of Chechen Republic]]|
FlagLnk=Flag of Chechnya|
CoALnk=Coat of arms of Chechnya|
FSMap=[[Image:RussiaChechnya.png]]|
FSCtrWhat=Capital|
FSCtrNm=[[Grozny]]|
AreaRnk=79th|
TotArea=15,500|
WaterPrcnt=negligible|
PopRnk=49th|
PopQty=1,103,686|
PopCtDate=[[2002]]|
PopDens=71.2|
PolStatLnk=Republics of Russia|
PolStatNm=Republic|
FedDistrNm=[[Southern Federal District]]|
EcRegNm=North Caucasus|
CadNo=20|
LangLangs=s|
OfLangs=[[Russian language|Russian]], [[Chechen language|Chechen]]|
HeadTtl=President|
HeadNm=[[Alu Alkhanov]]|
ViceTtl=Prime Minister|
ViceNm=[[Sergey Abramov]]|
FSAnthem=&mdash;|
FSUTC=+0300}}
During the [[collapse of the Soviet Union]], a group of Chechen leaders declared themselves to be the lawful government, announced a new parliament, and declared independence as the [[Ichkeria|'''Chechen Republic of Ichkeria''']]. As of [[2004]], their independence is not recognized by any relevant state. This declaration has led to armed conflicts in which rival Chechen groups and the Russian Federal army were involved, resulting in more than 38,000 deaths in the period of [[1994]]-[[2002]].
-->
 
== Storia ==
=== Il XVI secolo e l'annessione all'Impero Russo ===
{{Vedi anche|Cosacchi del Volga}}
Parte dell'[[Impero ottomano]] dal [[XV secolo]], nel [[1577]] i [[Cosacchi]] liberi provenienti dal [[Volga]] e stabilitisi sulle rive del [[Terek (fiume)|fiume Terek]] formarono una comunità raccolta nello [[Stato cosacco del Terek]]. Nel [[1783]] i regni di [[Russia]] e [[Georgia]] firmarono il [[trattato di Georgievsk]], con il quale i ''Kartli-Kakheti'', ovvero i signori della regione, si sottomettevano all'autorità imperiale russa diventando un protettorato. Per assicurarsi una comunicazione diretta tra la Georgia e le altre regioni della [[Transcaucasia]], l'[[Impero russo]] cercò di espandere il proprio controllo sulla Cecenia, provocando così lo scoppio della [[guerra caucasica]] nel [[1817]], scatenando la guerra di resistenza della popolazione soprattutto nelle zone degli altopiani, contro le quali venne inviata un'armata al comando del generale [[Aleksandr Barjatinskij]] forte di {{formatnum:250000}} uomini, che riuscì a sedare la rivolta soltanto nel [[1859]]. Annessa alla Russia nel [[1873]], anche se con periodiche ribellioni ([[Imamato del Caucaso]]), Cecenia ed [[Inguscezia]] furono inglobate nella [[Repubblica delle Montagne del Caucaso Settentrionale|Repubblica Autonoma Socialista Sovietica Ceceno-Inguscia]] alla nascita dell'[[Unione Sovietica]].
 
=== La rivolta contro l'Unione Sovietica ===
Parte dell'impero russo fino al [[1859]], Cecenia ed [[Inguscezia]] furono inglobate nella Repubblica Autonoma Socialista Sovietica Ceceno-Inguscia durante la nascita dell'[[Unione Sovietica]]. <br>
{{Vedi anche|Insurrezione cecena del 1940-1944}}
Durante la [[seconda guerra mondiale]] i ceceni furono deportati dal governo centrale sovietico nella repubblica sovietica del [[Kazakhstan]]. Fu loro concesso di ritornare alla loro regione d'origine solo nel [[1957]]. <br>
Durante la [[seconda guerra mondiale]], i ceceni insorsero contro i russi sperando di approfittare dell'impegno dell'esercito sovietico su altri fronti per ottenere l'indipendenza, ma una volta che l'[[Armata Rossa]] ebbe ricacciato le truppe nemiche, [[Stalin]] ordinò una durissima punizione per i ceceni collaborazionisti. Il 23 febbraio [[1944]] con l'[[Operazione Lentil]] in una sola notte cinquecentomila cittadini ceceni vennero deportati dal governo centrale sovietico nella [[repubblica sovietica del Kazakhstan]]. Qui i ceceni vennero isolati e le famiglie disperse nel tentativo di "decaucasizzare" i ribelli. Fu loro concesso di ritornare alla loro regione d'origine solo nel [[1957]].
Dopo il collasso dell'Unione Sovietica in Cecenia nacque un movimento indipendentista che entrò in conflitto con la [[Russia]], non disposta a riconoscere la secessione della Cecenia.<br>
'''Džokhar Dudayev''', il presidente nazionalista della repubblica cecena, dichiarò l'indipendenza dalla Russia nel [[1991]]. Nel [[1994]] il presidente russo Boris Eltsin inviò 40.000 soldati nella repubblica per impedirne la secessione e dando avvio alla ''prima guerra cecena''. Tra i motivi dell'opposizone russa vi è anche la produzione petrolifera locale. <br>
La Russia si è trovata presto in una situazione difficile, paragonabile a quella già sperimentata in [[Afghanistan]]. Le sue truppe mal equipaggiate e poco motivate subirono sconfitte anche notevoli ad opera dei ribelli ceceni. Le truppe russe riuscirono a prendere il controllo di '''Groznyj''', la capitale, solo nel febbraio del [[1995]]. Nell'agosto [[1996]] Eltsin si accordò con i leader ceceni per un cessate il fuoco che portò nel [[1997]] alla firma di un trattato di pace. <br>
Il conflitto tornò a divampare nel [[1999]], annullando ''de facto'' il trattato esistente, dando inizio alla ''seconda guerra cecena''. I separatisti ceceni continuano a rivendicare l'indipendenza della Cecenia ed hanno organizzato diversi attentati sia in Cecenia che in altre regioni della Russia, inclusa [[Mosca (città)|Mosca]]. La maggior parte della Cecenia è attualmente sotto il controllo dei militari federali russi.
 
=== L'indipendenza e la prima guerra cecena (1991-1996) ===
==Politica==
{{vedi anche|Prima guerra cecena}}
Dopo il [[Dissoluzione dell'Unione Sovietica|collasso dell'Unione Sovietica]] in Cecenia nacque un movimento indipendentista che entrò in conflitto con la [[Russia]], non disposta a riconoscere la secessione della Cecenia. Tra i motivi dell'opposizione russa vi sono anche la produzione petrolifera locale e soprattutto il passaggio sul territorio ceceno di [[oleodotti]] e [[gasdotti]].
 
[[Džochar Dudaev]], il presidente nazionalista della repubblica cecena, dichiarò l'indipendenza della nazione dalla Russia nel [[1991]]. Nella sua campagna elettorale presidenziale del [[1990]] [[Boris El'cin]] aveva promesso di riconoscere le richieste di autonomia amministrativa e fiscale dei governi federati, spesso disegnati su base etnica in epoca sovietica, e il 31 marzo [[1992]] la [[Duma di Stato (Federazione Russa)|Duma]] (presieduta da [[Ruslan Imranovič Chasbulatov|Ruslan Chasbulatov]], un ceceno) approvò una legge in tal senso, in base alla quale El'cin e Chasbulatov firmarono il Trattato della Federazione (Russa), che definiva la divisione dei poteri fra i due livelli di governo, con 86 degli 88 territori interessati. Il [[Tatarstan]] firmò nella primavera del [[1994]], mentre nel caso della Cecenia, che rifiutava di ritirare la dichiarazione di indipendenza, nessuna delle due parti tentò seriamente di trattare.
La Cecenia è ufficialmente una Repubblica federata alla Federazione Russa, la cui Costituzione regionale è entrata in vigore il [[2 aprile]] [[2003]], dopo un referendum tenutosi il [[23 marzo]] [[2003]]. Il referendum è stato però bollato come "farsa" da molte ONG, come anche larga parte delle tornate elettorali tenutesi in Cecenia dal 1999 in poi. <br>
Sin dal [[1990]] la repubblica cecena è stata al centro di conflitti legali, militari e civili riguardanti la sua indipendenza. L'attuale governo recepisce la maggior parte delle leggi della precedente Repubblica socialista sovietica, della successiva Repubblica cecena e della Federazione Russa. Questo compromesso viene visto da alcuni come troppo pro-federale. A dispetto dell'opinione corrente, la maggior parte dei cittadini ceceni vede la propria Repubblica come parte della Federazione Russa (oltre il 70% anche secondo sondaggi di fonte indipendente e anti-russa). <br>
Alla fine della ''prima guerra russo-cecena'' (1991-96), iniziata a causa della già citata proclamazione dell'indipendenza da parte dell'allora Presidente Dudayev (successivamente ucciso), viene eletto come primo Presidente della Cecenia '''Aslan Maškhadov''', il Comandante delle Forze ribelli che firmò con il Generale '''Aleksandr Lebed''' la tregua con le forze armate russe. <br>
Maškhadov è stato eletto con un mandato quadriennale in un'elezione tenuta sotto monitoraggio internazionale nel [[1997]], quando i separatisti rappresentavano una forza maggioritaria. Tuttavia una grave crisi economica, le continue azioni terroristiche di '''Shamil Basayev''' e la perdurante presenza di "signori della guerra" che sostituivano anche completamente l'autorità governativa ridimensionarono fortemente la figura del Comandante Maškhadov. <br>
Nel [[1999]], Basayev decideva di allargare lo spettro del conflitto al vicino [[Daghestan]]. A nulla sono serviti i tentativi di Maškhadov di ridurlo a più miti consigli. Nel 2001, Maškhadov promulgava un decreto che ne prorogava la carica per un altro anno. Non gli è stato tuttavia possibile partecipare elle elezioni presidenziali del [[2003]], dato che i partiti separatisti furono posti fuori legge e che su di lui pendesse l'accusa di far parte di forze separatiste. <br>
Maškhadov fu costretto a ritirarsi sulle montagne, mentre il [[5 ottobre]] [[2003]] '''Akhmad Kadyrov''', uno dei primi leader della guerra separatista - visto oggi dai separatisti come un traditore - è stato eletto Presidente della Repubblica con l'83% dei consensi. L'[[OSCE]] ha tuttavia segnalato brogli elettorali e atti di intimidazione da parte dei soldati russi, nonché l'esclusione delle liste separatiste dalla contesa elettorale. A capo del Consiglio di Sicurezza ceceno è salito '''Rudnik Dudaev''', mentre '''Anatolij Popov''' è diventato Primo Ministro. <br>
Lo scorso [[9 maggio]] [[2004]], Kadyrov è stato ucciso in uno stadio di Groznyj con una [[mina (ordigno)|mina]] posta nella tribuna d'onore fatta esplodere durante una parata a commemorazione della [[seconda guerra mondiale]]. '''Sergej Abramov''' ne ha assunto le funzioni ''ad interim'' dopo l'attentato. <br>
Il [[29 agosto]] [[2004]] si è tenuta una nuova elezione presidenziale. Stando alla commissione elettorale cecena, '''Alu Alkhanov''', ex ministro dell'interno, ha ricevuto il 74% dei consensi. L'affluenza alle urne è stata dell'85,2%. Alcuni osservatori, quali il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e la Federazione Internazionale dei Diritti Umani di Helsinki, nonché i partiti di opposizione hanno contestato l'elezione citando, tra le altre cause, anche la mancata accettazione della candidatura del principale oppositore '''Malik Saidullayev''' dovuta a vizi di forma. <br>
Anche la conduzione dell'elezione è stata contestata, senza tuttavia l'apertura di contestazioni formali. Le elezioni sono state sorvegliate nel loro svolgimento dalla [[Comunità di Stati Indipendenti]] e dalla [[Lega Araba]]. Gli osservatori occidentali, benché invitati, non hanno partecipato all'osservazione. <br>
Dopo la morte di Maškhadov (avvenuta il [[9 marzo]] [[2005]]), il nuovo capo dei separatisti è '''Abdul Kalim Sadulayev''', esponente di quella "nuova guardia" stanca dei silenzi dell'Occidente e che non ha esistato nel Settembre del 2005 a destituire i vecchi ministri del defunto Maškhadov, sostituendoli con personaggi più estremisti come Shamil Basyaev (autore del sequestro del Teatro Dubrovka del 2002 e del massacro di Beslan del 2004).
 
[[File:CRI flag emblem.png|thumb|left|Bandiera indipendentista cecena]]
<!-- fino a qui -->
 
Nel [[1994]] il presidente russo [[Boris El'cin]] inviò {{formatnum:30000}} soldati nella repubblica per impedirne la secessione, scatenando la [[prima guerra cecena]]; nonostante le truppe russe, mal equipaggiate e poco motivate, subissero sconfitte anche notevoli ad opera dei ribelli, riuscirono a prendere il controllo della capitale [[Groznyj]] nel febbraio del [[1995]] e a uccidere Dudaev il 21 aprile [[1996]] con un missile sul luogo in cui si trovava, con un'operazione gestita dalla intelligence militare centrale. Il 6 marzo 1996, tra i {{formatnum:1500}} e i {{formatnum:2000}} ribelli ceceni si infiltrarono all'interno di Groznyj e per tre giorni lanciarono attacchi a sorpresa in molte zone della città riuscendo anche a impossessarsi di armi e munizioni. Sempre a marzo, i ceceni attaccarono Samaški, dove centinaia di civili furono uccisi quando furono catturati dai russi; il mese successivo, il 16 aprile, il comandante saudita [[Ibn al-Khattab]] nell'agguato di Šatoj distrusse una grande colonna di corazzati russi uccidendo 53 soldati (secondo molti 100); in un altro attacco 28 soldati furono uccisi vicino a [[Vedeno]].<sup>[[Prima guerra cecena#cite note-29|[29]]]</sup>
== Divisioni Amministrative ==
=== Distretti ===
 
Le perdite militari e le crescenti vittime civili resero la guerra ancora più impopolare in [[Russia]]; le vicine elezioni presidenziali indussero il governo di [[Boris Nikolaevič El'cin|Boris El'cin]] alla ricerca di una via d'uscita al conflitto. Nonostante l'uccisione di [[Džochar Dudaev]], avvenuta il 21 aprile 1996, il movimento separatista permase. Il mese successivo, il 28 maggio 1996, il presidente russo [[Boris Nikolaevič El'cin|El'cin]] dichiarò la vittoria a Groznyj, dopo un temporaneo "cessate il fuoco" con il presidente ceceno ''ad interim'' [[Zelimchan Jandarbiev]],<sup>[[Prima guerra cecena#cite note-30|[30]]]</sup> ma le forze armate continuavano la guerra. Il 6 agosto 1996, tre giorni prima che [[Boris Nikolaevič El'cin|El'cin]] venisse nominato presidente della Russia per il secondo mandato e quando la maggior parte delle truppe russe venne spostata a sud in attesa dell'offensiva finale nelle roccaforti separatiste in montagna, i ribelli ceceni lanciarono un attacco a sorpresa su Groznyj. [[Šamil' Salmanovič Basaev|Šamil' Basaev]] al comando di circa {{formatnum:5000}} uomini il 6 agosto 1996 attaccò Groznyj, riuscendo ad occupare tutti i punti chiave della città e a tendere imboscate ai soccorsi. La riuscita del piano e l'alto numero di prigionieri russi costrinsero [[Aleksandr Ivanovič Lebed'|Aleksandr Lebed']] a trattare e a firmare l'accordo di [[Chasavjurt]], che sancì la definitiva vittoria cecena.
<!--[[Image:ChechenRepublic(RussianFederation)DivisionMap.png|right]]-->
<!--Map needs to be redone to accommodate alphabetized list of districts and towns-->
La '''Repubblica di Cecenia''' è divisa nei seguenti distretti (in russo ''&#1088;&#1072;&#1081;&#1086;&#1085;&#1099;'')
 
A fine agosto [[1996]] [[Boris Nikolaevič El'cin|El'cin]], grazie anche all'opera di mediazione condotta dal Gruppo di Assistenza dell'OSCE (organizzazione per la Cooperazione e Sicurezza in Europa) guidata dal diplomatico svizzero Tim Guldimann, si accordò con i leader ceceni per un [[cessate il fuoco]] a [[Chasavjurt]] in [[Daghestan]] che portò nel [[1997]] alla firma di un trattato di pace. Alla fine della ''prima guerra russo-cecena'' (1994-96) venne eletto come primo [[Presidente della Cecenia]] [[Aslan Maschadov]], il comandante delle forze ribelli che firmò con il generale Aleksandr Lebed' la tregua con le forze armate russe. [[Aslan Maschadov]] venne eletto con un mandato quadriennale in un'elezione tenuta sotto monitoraggio internazionale nel gennaio [[1997]], quando i separatisti rappresentavano una forza maggioritaria. Tuttavia una grave crisi economica, le continue azioni terroristiche di Basaev e la perdurante presenza di ''signori della guerra'', che in varie zone sostituivano completamente l'autorità governativa, ridimensionarono fortemente la figura del comandante Maschadov.
#[[Naurskij]] (&#1053;&#1072;&#1091;&#1088;&#1089;&#1082;&#1080;&#1081;)
#[[Shelkovskoj]] (&#1064;&#1077;&#1083;&#1082;&#1086;&#1074;&#1089;&#1082;&#1086;&#1081;)
#[[Nadterečnyj]] (&#1053;&#1072;&#1076;&#1090;&#1077;&#1088;&#1077;&#1095;&#1085;&#1099;&#1081;)
#[[Groznenskij]] (&#1043;&#1088;&#1086;&#1079;&#1085;&#1077;&#1085;&#1089;&#1082;&#1080;&#1081;)
#[[Gudermeskij]] (&#1043;&#1091;&#1076;&#1077;&#1088;&#1084;&#1077;&#1089;&#1089;&#1082;&#1080;&#1081;)
#[[Sunženskij]] (&#1057;&#1091;&#1085;&#1078;&#1077;&#1085;&#1089;&#1082;&#1080;&#1081;)
#[[Ačkhoj-Martanovskij]] (&#1040;&#1095;&#1093;&#1086;&#1081;-&#1052;&#1072;&#1088;&#1090;&#1072;&#1085;&#1086;&#1074;&#1089;&#1082;&#1080;&#1081;)
#[[Urus-Martanovskij]] (&#1059;&#1088;&#1091;&#1089;-&#1052;&#1072;&#1088;&#1090;&#1072;&#1085;&#1086;&#1074;&#1089;&#1082;&#1080;&#1081;)
#[[Šalinskij District]] (&#1064;&#1072;&#1083;&#1080;&#1085;&#1089;&#1082;&#1080;&#1081;)
#[[Kurčaloevskij]] (&#1050;&#1091;&#1088;&#1095;&#1072;&#1083;&#1086;&#1077;&#1074;&#1089;&#1082;&#1080;&#1081;)
#[[Itum-Kalinskij]] (&#1048;&#1090;&#1091;&#1084;-&#1050;&#1072;&#1083;&#1080;&#1085;&#1089;&#1082;&#1080;&#1081;)
#[[Šatojskij]] (&#1064;&#1072;&#1090;&#1086;&#1081;&#1089;&#1082;&#1080;&#1081;)
#[[Vedenskij]] (&#1042;&#1077;&#1076;&#1077;&#1085;&#1089;&#1082;&#1080;&#1081;)
#[[Nožaj-Jurtovskij]] (&#1053;&#1086;&#1078;&#1072;&#1081;-&#1070;&#1088;&#1090;&#1086;&#1074;&#1089;&#1082;&#1080;&#1081;)
#[[Šarojskij]] (&#1064;&#1072;&#1088;&#1086;&#1081;&#1089;&#1082;&#1080;&#1081;)
 
=== La seconda guerra cecena (1999-2009) ===
=== Principali centri urbani ===
{{vedi anche|Seconda guerra cecena}}
#[[Znamenskoe]]
Dopo la prima guerra cecena il paese si presentava devastato sia economicamente che psicologicamente. La maggior parte delle infrastrutture erano distrutte, così come città e attività industriali; inoltre queste non potevano essere ricostruite visto che le riparazioni di guerra non lasciarono mai la Russia. Le attività criminali e il perdurante blocco economico post guerra corrosero il tessuto socioeconomico e lasciarono il campo aperto per una maggior penetrazione del [[wahhabismo]], in particolare nelle fasce deboli della popolazione, i disoccupati e i giovani.
#[[Naurskaja]]
#[[Ačkhoj-Martan]]
#[[Urus-Martan]]
#[[Groznyj]]
#[[Šali]]
#[[Gudermes]]
#[[Šelkovskaja]]
#[[Itum-Šale]]
#[[Šatoy]]
#[[Vedeno]]
#[[Nožaj-Jurt]]
 
Nell'agosto [[1999]] [[Šamil' Salmanovič Basaev|Šamil' Basaev]] e l'IIPB (Brigate internazionali), miliziani jihadisti non inquadrati nell'esercito ceceno, invasero il [[Daghestan]]. Contemporaneamente all'invasione in territorio daghestano, venne sferrata una serie di attentati dinamitardi in alcune abitazioni di [[Mosca (Russia)|Mosca]] e [[Volgodonsk]] e nella cittadina daghestana di [[Bujnaksk]]. Il 4 settembre [[1999]] uno di questi attentati contro una palazzina che ospitava le famiglie di poliziotti russi fece 62 vittime. Gli attentati, che durarono nelle successive due settimane, fecero complessivamente 300 morti. Le autorità russe, primo fra tutti l'allora Presidente [[Boris Nikolaevič El'cin|Boris El'cin]], accusarono degli attentati i separatisti ceceni.
==Geografia==
 
*Popolazione: 1,3 milioni di abitanti
<sup>[[Seconda guerra cecena#cite note-14|[14]]]</sup>Il 29 settembre 1999 le autorità russe chiesero alla Cecenia l'estradizione dei responsabili materiali degli attentati, e il giorno successivo le forze di terra russe iniziarono l'invasione della Cecenia<sup>[[Seconda guerra cecena#cite note-defused-15|[15]]][[Seconda guerra cecena#cite note-16|[16]]][[Seconda guerra cecena#cite note-guardian.co.uk-17|[17]]][[Seconda guerra cecena#cite note-wsws.org-18|[18]]]</sup>. A nulla valsero i tentativi di [[Aslan Maschadov]] di ridurre Putin a più miti consigli. Le truppe russe invasero la Cecenia nel settembre 1999, radendo al suolo la capitale Groznyj. Nel 2001, Maschadov promulgò un decreto che ne prorogava la carica per un altro anno. Non gli fu tuttavia possibile partecipare alle elezioni presidenziali del [[2003]], dato che i partiti separatisti furono posti fuori legge e che su di lui pendeva l'accusa di far parte di forze separatiste: Maschadov fu costretto a ritirarsi sulle montagne.
*Area: 19,300 km&sup2;
 
*Confini:
[[File:Coat of Arms of the Chechen Republic of Ichkeria.svg|thumb|[[Stemma]] indipendentista della [[Repubblica cecena di Ichkeria]]]]
**Interni alla [[Russia]]:
 
***[[Inguscezia]]
Alla fine del 2002 il Presidente Putin si convinse a stringere ulteriormente la morsa in Cecenia dopo i sanguinosi [[Crisi del teatro Dubrovka|fatti del Teatro Dubrovka]], quando tra il 23 e il 26 ottobre al teatro Dubrovka di Mosca vennero sequestrati e tenuti in ostaggio circa 850 civili da parte di un gruppo di 40 militanti armati ceceni, e l’intervento delle forze armate russe si concluse con la morte di più di 150 persone.
***[[Ossezia Settentrionale-Alania]]
 
***[[Daghestan]]
Dopo l'uccisione di [[Aslan Maschadov]] ad opera dei servizi russi, avvenuta il 9 marzo [[2005]], il nuovo capo dei separatisti divenne [[Abdul Halim Sadulaev]], esponente di quella "nuova guardia" stanca dei silenzi dell'Occidente e che non esitò nel settembre del [[2005]] a destituire i vecchi ministri del defunto Maschadov, sostituendoli con personaggi più estremisti come [[Šamil' Salmanovič Basaev|Šamil' Basaev]]. Il 17 giugno [[2006]] le truppe speciali russe uccisero Sadulaev; il 9 luglio [[2006]] anche il leader della guerriglia cecena Šamil' Basaev, l'uomo più ricercato in [[Russia]], venne ucciso nel corso di un'operazione delle forze speciali russe insieme ad altri guerriglieri che si trovavano con lui in [[Inguscezia]]. Il 16 aprile [[2009]] le operazioni contro il terrorismo in Cecenia furono dichiarate ufficialmente concluse da parte russa e passate in toto al governo ceceno.<sup>[[Seconda guerra cecena#cite note-Russia.27ends Chechnya operation-1|[1]]]</sup>
**Internazionali:
 
***[[Georgia (stato)|Georgia]]
== Politica ==
La Cecenia è una Repubblica della Federazione Russa, la cui Costituzione regionale è entrata in vigore il 2 aprile [[2003]], dopo un referendum tenutosi il 23 marzo [[2003]].
Sin dal [[1990]] la repubblica cecena è stata al centro di conflitti legali, militari e civili riguardanti la sua indipendenza. L'attuale governo recepisce la maggior parte delle leggi della precedente Repubblica socialista sovietica, della successiva Repubblica cecena e della Federazione Russa. Questo compromesso viene visto da alcuni come troppo pro-federale.
 
Il 5 ottobre [[2003]] [[Achmat Kadyrov]], uno dei primi leader della guerra separatista è stato eletto Presidente della Repubblica con l'83% dei consensi. L'[[OSCE]] ha tuttavia segnalato [[Broglio elettorale|brogli elettorali]] e atti di intimidazione da parte dei soldati russi, nonché l'esclusione delle liste separatiste dalla contesa elettorale. A capo del Consiglio di Sicurezza ceceno è salito [[Rudnik Dudaev]], mentre [[Anatolij Popov]] è diventato Primo Ministro.
 
Il 9 maggio [[2004]], Kadyrov è stato ucciso in uno stadio di Groznyj con una [[mina (ordigno)|mina]] posta nella tribuna d'onore fatta esplodere durante una parata a commemorazione della vittoria sovietica della [[seconda guerra mondiale]]. [[Sergej Abramov (politico)|Sergej Abramov]] ne ha assunto le funzioni ''ad interim'' dopo l'attentato.
 
Il 29 agosto [[2004]] si è tenuta una nuova elezione presidenziale. Stando alla commissione elettorale cecena, [[Alu Alchanov]], ex ministro dell'interno, ha ricevuto il 74% dei consensi. L'affluenza alle urne è stata dell'85,2%. Alcuni osservatori, quali il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e la Federazione Internazionale dei Diritti Umani di Helsinki, nonché i partiti di opposizione hanno contestato l'elezione citando, tra le altre cause, anche la mancata accettazione della candidatura del principale oppositore [[Malik Sadulaev]] dovuta a vizi di forma.<br />
Anche la conduzione dell'elezione è stata contestata, senza tuttavia l'apertura di contestazioni formali. Le elezioni sono state sorvegliate nel loro svolgimento dalla [[Comunità degli Stati Indipendenti]] e dalla [[Lega Araba]]. Gli osservatori occidentali, benché invitati, non hanno partecipato all'osservazione.
 
Il 4 marzo [[2006]] il primo ministro [[Sergej Abramov (politico)|Sergej Abramov]] rimane coinvolto in un grave incidente stradale a [[Mosca (Russia)|Mosca]]. Viene sostituito dal vice-primo ministro [[Ramzan Kadyrov]], figlio di Akhmat Kadyrov e tuttora a capo della Repubblica della Cecenia.
 
Il governo di Kadyrov, divenuto presidente il 15 febbraio [[2007]] dopo la nomina da parte di [[Vladimir Putin]], di fatto è una [[dittatura]]. Non sono garantiti i più elementari diritti civili e nella città sono in corso forti ricostruzioni che le danno un aspetto di apparente normalità.<ref>[http://www.corriere.it/esteri/10_giugno_09/nicastro-grattacieli-cecenia_55122e3a-738b-11df-8fbb-00144f02aabe.shtml Grattacieli e ristoranti di lusso Cecenia, la dittatura tirata a lucido - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Kadyrov, oltre ad esser stato accusato di aver compiuto per mezzo del suo esercito privato assassinii, stupri, rapimenti e casi di [[tortura]], fu inoltre accusato di aver ordinato l'assassinio di [[Ruslan Jamadaev]], un imprenditore, politico e leader militare pluridecorato ceceno, membro della [[Duma di Stato (Federazione Russa)|Duma di Stato della Federazione Russa]], considerato l'unica figura sufficientemente autorevole a contrastare il suo potere, avvenuto nel [[2008]] a [[Mosca (Russia)|Mosca]], vicino al [[Cremlino|Cremlino della capitale]]<ref>[http://www.kommersant.com/p-13290/Ruslan_Yamadaev_kill_Kremlin_Chechnya/ Yamadaev Killed After Important Meeting in Kremlin - Kommersant Moscow<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080928222750/http://www.kommersant.com/p-13290/Ruslan_Yamadaev_kill_Kremlin_Chechnya/ |data=28 settembre 2008 }}</ref>, ucciso con 10 colpi di [[arma da fuoco]]<ref>[http://www.sptimesrussia.com/index.php?action_id=2&story_id=25733 Tensions In Chechnya Boil Over | The St. Petersburg Times | The leading English-language newspaper in St. Petersburg<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Kadyrov negò le accuse fatte sul suo conto<ref>[http://www.guardian.co.uk/world/2008/sep/25/russia.chechnya Chechen president denies link to former Russian MP's assassination | World news | guardian.co.uk<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e suggerì che il suo assassinio fosse stato causato da una [[faida]] in cui era coinvolto il [[clan Jamadaev]].<ref>[https://themoscowtimes.com/news/article/kadyrov-says-killing-tied-to-blood-feud/371229.html Kadyrov Says Killing Tied to Blood Feud | News | The Moscow Times<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110804234030/http://www.themoscowtimes.com/news/article/kadyrov-says-killing-tied-to-blood-feud/371229.html |data=4 agosto 2011 }}</ref> Anche il fratello di Ruslan, [[Sulim Jamadaev]], accusò Kadyrov dell'assassinio e promise di vendicare la morte del fratello<ref>[https://www.nytimes.com/2008/09/26/world/europe/26briefs-CHECHENVOWST_BRF.html World Briefing - Europe - Russia - Chechen Vows to Avenge Killing - Brief - NYTimes.com<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, ma il 29 marzo del [[2009]] anche Sulim venne assassinato, a [[Dubai]].
 
==Società==
===Etnie e minoranze straniere===
(nel territorio della moderna Cecenia)<ref>{{Cita web|url=http://www.ethno-kavkaz.narod.ru/rnchechenia.html |titolo=НАСЕЛЕНИЕ ЧЕЧНИ|editore=Ethno-kavkaz.narod.ru |data= |accesso=19 aprile 2013}}</ref>
 
<div style="overflow:auto">
{| class="wikitable" style="text-align: right;"
|- style="background:#e0e0e0;"
! rowspan="2" | Gruppo<br />etnico
! colspan="2" | Censimento 1926
! colspan="2" | Censimento 1939
! colspan="2" | Censimento 1959
! colspan="2" | Censimento 1970
! colspan="2" | Censimento 1979
! colspan="2" | Censimento 1989
! colspan="2" | Censimento 2002
! colspan="2" | Censimento 2010{{apici e pedici|p=1}}
|- style="background:#e0e0e0;"
! Numero
! %
! Numero
! %
! Numero
! %
! Numero
! %
! Numero
! %
! Numero
! %
! Numero
! %
! Numero
! %
|-
| style="text-align:left;"| [[Ceceni]]
|{{formatnum:293298}}
|67,3%
|{{formatnum:360889}}
|58,0%
|{{formatnum:238331}}
|39,7%
|{{formatnum:499962}}
|54,7%
|{{formatnum:602223}}
|60,1%
|{{formatnum:715306}}
|66,0%
|{{formatnum:1031647}}
|93,5%
|{{formatnum:1206551}}
|95,3%
|-
| style="text-align:left;"| [[Russi]]
|{{formatnum:103271}}
|23,5%
|{{formatnum:213354}}
|34,3%
|{{formatnum:296794}}
|49,4%
|{{formatnum:327701}}
|35,8%
|{{formatnum:307079}}
|30,6%
|{{formatnum:269130}}
|24,8%
|{{formatnum:40645}}
|3,7%
|{{formatnum:24382}}
|1,9%
|-
| style="text-align:left;"| [[Cumucchi]]
|{{formatnum:2217}}
|0,5%
|{{formatnum:3575}}
|0,6%
|
|
|{{formatnum:6865}}
|0,8%
|{{formatnum:7808}}
|0,8%
|{{formatnum:9591}}
|0,9%
|{{formatnum:8883}}
|0,8%
|{{formatnum:12221}}
|1,0%
|-
| style="text-align:left;"| [[Avari (Caucaso)|Avari]]
| 830
|0,2%
| {{formatnum:2906}}
|0,5%
|
|
|{{formatnum:4196}}
|0,5%
|{{formatnum:4793}}
|0,5%
|{{formatnum:6035}}
|0,6%
|{{formatnum:4133}}
|0,4%
|{{formatnum:4864}}
|0,4%
|-
| style="text-align:left;"| [[Nogai]]
| 162
|0,0%
| {{formatnum:1302}}
|0,2%
|
|
|{{formatnum:5503}}
|0,6%
|{{formatnum:6079}}
|0,6%
|{{formatnum:6885}}
|0,6%
|{{formatnum:3572}}
|0,3%
|{{formatnum:3444}}
|0,3%
|-
| style="text-align:left;"| [[Ingusci]]
| 798
|0,2%
| {{formatnum:4338}}
|0,7%
|{{formatnum:3639}}
| 0,6%
|{{formatnum:14543}}
|1,6%
|{{formatnum:20855}}
|2,1%
| {{formatnum:25136}}
|2,3%
| {{formatnum:2914}}
|0,3%
| {{formatnum:1296}}
|0,1%
|-
| style="text-align:left;"| [[Ucraini]]
| {{formatnum:11474}}
|2,6%
| {{formatnum:8614}}
|1,4%
| {{formatnum:11947}}
|2,0%
|{{formatnum:11608}}
|1,3%
|{{formatnum:11334}}
|1,1%
| {{formatnum:11884}}
|1,1%
| 829
|0,1%
| rowspan="3"| {{formatnum:13716}}
| rowspan="3"| 1,1%
|-
|align="left"| [[Armeni]]
| {{formatnum:5978}}
|1,4%
| {{formatnum:8396}}
|1,3%
| {{formatnum:12136}}
|2,0%
|{{formatnum:13948}}
|1,5%
|{{formatnum:14438}}
|1,4%
| {{formatnum:14666}}
|1,4%
| 424
|0,0%
|-
| style="text-align:left;"| Altri
| {{formatnum:18840}}
|4,13%
| {{formatnum:18646}}
|3,0%
|{{formatnum:37550}}
|6,3%
|{{formatnum:30057}}
|3,3%
|{{formatnum:27621}}
|2,8%
| {{formatnum:25800}}
|2,4%
| {{formatnum:10639}}
|1,0%
|-
| style="text-align:left;" colspan="17"| {{apici e pedici|p=1}} <small>{{formatnum:2515}} persone erano registrate da database amministrativi e non potevano dichiarare un'etnia. Si stima che la percentuale di etnie in questo gruppo sia la stessa di quella del gruppo dichiarato.</small><ref>{{Cita web |url=http://www.perepis-2010.ru/news/detail.php?ID=6936 |titolo=Перепись-2010: русских становится больше |editore=Perepis-2010.ru |data=19 dicembre 2011 |accesso=19 aprile 2013 |dataarchivio=25 dicembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181225111852/http://www.gks.ru/free_doc/new_site/perepis2010/croc/perepis_itogi1612.htm |urlmorto=sì }}</ref>
|}
</div>
 
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni amministrative ===
==== Distretti ====
La '''Repubblica di Cecenia''' è divisa nei seguenti [[rajon della Russia|rajon]]
 
# [[Naurskij rajon]] (''Наурский'')
# [[Šelkovskoj rajon]] (''Шелковской'')
# [[Nadterečnyj rajon]] (''Надтеречный'')
# [[Groznenskij rajon]] (''Грозненский'')
# [[Gudermesskij rajon]] (''Гудермесский'')
# [[Sernovodskij rajon|Sernovodskij]] (''Серноводский'')
# [[Ačkhoj-Martanovskij rajon]] (''Ачхой-Мартановский'')
# [[Urus-Martanovskij rajon]] (''Урус-Мартановский'')
# [[Šalinskij rajon]] (''Шалинский'')
# [[Kurčaloevskij rajon]] (''Курчалоевский'')
# [[Itum-Kalinskij rajon]] (''Итум-Калинский'')
# [[Šatojskij rajon]] (''Шатойский'')
# [[Vedenskij rajon]] (''Веденский'')
# [[Nožaj-Jurtovskij rajon]] (''Ножай-Юртовский'')
# [[Šarojskij rajon]] (''Шаройский'')
 
==== Principali centri urbani ====
[[File:Map of Chechnya.svg|thumb|Mappa della Cecenia]]
# [[Argun (Cecenia)|Argun]]
# [[Znamenskoe (Cecenia)|Znamenskoe]]
# [[Naurskaja]]
# [[Ačkhoj-Martan]]
# [[Urus-Martan]]
# [[Groznyj]]
# [[Ojschara]]
# [[Sernovodskoe]]
# [[Šali]]
# [[Kurčaloj]]
# [[Gudermes]]
# [[Šelkovskaja]]
# [[Itum-Kali]]
# [[Šatoy]]
# [[Vedeno]]
# [[Nožaj-Jurt]]
 
== Geografia fisica ==
[[File:Kezenoy-lake.jpg|thumb|[[lago Kezenoyam]]]]
* Popolazione: 1,3 milioni di abitanti
* Area: {{M|19300|u=km²}}
* Confini:
** Interni alla [[Russia]]:
*** [[Inguscezia]]
*** [[Ossezia Settentrionale-Alania]]
*** [[Daghestan]]
** Internazionali:
*** [[Georgia]]
 
'''Fiumi:'''
* [[Terek (fiume)|Terek]]
* [[Sunža]]
* [[Argun (fiume)|Argun]]
 
== Economia ==
=== Nel 2003 ===
Durante gli anni della guerra l'economia cecena è collassata. Il [[prodotto interno lordo]], se fosse attendibilmente misurabile, risulterebbe essere una frazione di ciò che era prima delle guerre. I problemi dell'economia cecena hanno anche impatto sull'economia federale russa - molti crimini finanziari negli [[anni 1990|anni '90novanta]] sono stati commessi da (o con la copertura di) organizazioniorganizzazioni finanziarie cecene. La Cecenia è all'interno della [[Federazione Russa]] la regione in cui si registrano i maggiori movimenti di capitali da [[dollaro USA|dollari]] a [[rublo|rubli]]. Consistente è il giro di dollari USA falsi. I separatisti hanno previsto l'introduzione di una valuta locale, il '''[[Nahar ceceno|Nahar]]''', ma l'esercito federale russo finora l'ha impedita. <br>
Tra gli effetti della guerra rientra la distruzione di circa l'80% del potenziale economico della Cecenia. L'unico settore industriale che è stato finora ricostruito è l'industria [[petrolio|petrolifera]]. Nel [[2003]] la produzione locale è stata stimata in circa 1,5 tonnellate (circa 30.000 [[barile (unità di misura)|barili]] al giorno) contro la produzione massima degli [[anni 1980|anni '80]] di circa 4 milioni di tonnellate. La produzione del [[2003]] rappresenta circa lo 0,6% della produzione totale russa. <br>
Il tasso di disoccupazione è al 76%. Nonostante qualche miglioramento, baratto ed espedienti sono praticati da gran parte della popolazione. <br>
Secondo il governo federale russo, sono stati spesi dal [[2000]] ad oggi oltre 2 miliardi di dollari per la ricostruzione dell'economia cecena. Tuttavia, secondo l'equivalente russo della Corte dei Conti (''Sčotnaja Palata'') non più di 350 milioni di dollari sono stati spesi come pianificato.
 
Tra gli effetti della guerra rientra la distruzione di circa l'80% del potenziale economico della Cecenia. L'unico settore industriale che è stato finora ricostruito è l'industria [[petrolio|petrolifera]]. Nel [[2003]] la produzione locale è stata stimata in circa 1,5 milioni di tonnellate (circa {{formatnum:30000}} [[barile (unità di misura)|barili]] al giorno) contro la produzione massima degli [[anni 1980|anni ottanta]] di circa 4 milioni di tonnellate. La produzione del [[2004]] rappresenta circa lo 0,6% della produzione totale russa.
==Popolazione==
 
Il tasso di disoccupazione è al 76%. Nonostante qualche miglioramento, baratto ed espedienti sono praticati da gran parte della popolazione. Secondo il governo federale russo, sono stati spesi dal [[2000]] ad oggi oltre 2 miliardi di dollari per la ricostruzione dell'economia cecena. Tuttavia, secondo l'equivalente russo della Corte dei Conti (''Sčotnaja Palata'') non più di 350 milioni di dollari sono stati spesi come pianificato.
La maggior parte dei ceceni è di [[islam|religione musulmana]] [[sunniti|sunnita]]; la regione vi fu convertita tra il [[XVI secolo]] ed il [[XVIII secolo]]. <br>
 
Alla fine dell'era sovietica i russi rappresentavano il 23% circa della popolazione (269.000 nel 1989), tuttavia la guerra ed i conflitti sociali hanno spinto molti russi a lasciare il paese. Alla fine degli [[anni 1990|anni '90]] ne rimanevano nel paese circa 60.000. <br>
== Popolazione ==
Le lingue usate nella repubblica sono la [[lingua cecena]] e la [[lingua russa]]. La lingua cecena appartiene alla famiglia lingustica '''Vaynakh''', o del Caucaso centro-settentrionale, che include anche le lingue inguscia e batsb. Alcuni ricercatori collocano questa famiglia linguistica in una super-famiglia ibero-caucasica. <br>
{{Vedi anche|Ceceni}}
La maggior parte dei ceceni è di [[islam|religione musulmana]] [[sunniti|sunnita]]; la regione vi fu convertita tra il [[XVI secolo]] e il [[XVIII secolo]].
 
Alla fine dell'era sovietica i russi rappresentavano il 23% circa della popolazione ({{formatnum:269000}} nel 1989), tuttavia la guerra e i conflitti sociali hanno spinto molti russi a lasciare il paese. Alla fine degli [[anni 1990|anni novanta]] ne rimanevano nel paese circa {{formatnum:60000}}.
 
Le lingue usate nella repubblica sono la [[lingua cecena]] e la [[lingua russa]]. La lingua cecena appartiene alla famiglia linguistica Vaynakh, o del Caucaso centro-settentrionale, che include anche le lingue inguscia e batsb. Alcuni ricercatori collocano questa famiglia linguistica in una super-famiglia ibero-caucasica.
[[File:Evstafiev-chechnya-women-pray.jpg|thumb|Donne cecene]]
La Cecenia ha una tra le popolazioni più giovani della Federazione Russa, la cui popolazione sta generalmente invecchiando. Nei primi anni '90 era una tra le poche regioni la cui popolazione cresceva in modo naturale.
 
* '''Popolazione''': 1.103.686{{formatnum:1103686}} abitanti (2002)
** ''Urbana'': 373.177{{formatnum:373177}} (42.533,8%)
** ''Rurale'': 730.509{{formatnum:730509}} (57.566,2%)
** ''Maschi'': 532.724{{formatnum:532724}} (48.,3%)
** ''Femmine'': 570.962{{formatnum:570962}} (51.,7%)
* '''Età media''': 22,7 anni
** ''Urbana'': 22,8 anni
** ''Rurale'': 22,7 anni
** ''Maschile'': 21,6 anni
** ''Femminile'': 23.,9 anni
* '''Numero di nuclei familiari''': 195.304{{formatnum:195304}} (1.069.600{{formatnum:1069600}} persone)
** ''Urbano'': 65.741{{formatnum:65741}} (365,577{{formatnum:365577}} persone)
** ''Rurale'': 129.563{{formatnum:129563}} (704,023{{formatnum:704023}} persone)
<!--*'''Average life expectancy''': no data-->
 
==Diritti umani==
<!--
[[File:Mass grave in Chechnya.jpg|thumb|Seppellimento in [[fossa comune]] di ceceni con mani e gambe legate da fili giustiziati in Cecenia dalle truppe russe (2000).]]
==See also==
Nel 2006 la [[Human Rights Watch]] riportò che le forze cecene sotto il comando di Mosca (in realtà agli ordini del premier [[Ramzan Kadyrov]], come il personale delle forze di polizia), hanno usato la tortura per ottenere informazioni sulle forze separatiste. "Se siete detenuti in Cecenia, correte un reale e immediato rischio di tortura. E ci sono poche possibilità che il torturatore possa essere ritenuto il responsabile", dichiarò Holly Cartner, Direttore per l'Europa e la Divisione Centrale dell'Asia di HRW.<ref>[[Human Rights Watch]]:[https://www.hrw.org/en/news/2006/11/12/chechnya-research-shows-widespread-and-systematic-use-torture Chechnya: Research Shows Widespread and Systematic Use of Torture]</ref>
*[[List of not fully sovereign nations]]
-->
 
I gruppi per i diritti umani hanno criticato lo svolgimento delle elezioni parlamentari nel 2005 in quanto influenzate dal governo centrale russo e dai militari.<ref>[http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=5028949 Chechnya Holds Parliamentary Vote], Morning Edition, NPR, November 28, 2005.</ref>
==Collegamenti esterni==
''in inglese, dove non altrimenti specificato''
* Lingua cecena [http://socrates.berkeley.edu/~chechen/]
*{{Ru}} [http://chechnya.gov.ru/ Sito ufficiale del governo ceceno pro-russo ]
* [http://www.chechenpress.info/ Sito ufficiale bilingue della ChRI news media]
*{{Ru}} [http://www.daymohk.info/rus/index_ie.shtml Daimokh ]
* [http://www.chechnya-mfa.info/ Ministero degli esteri della ChRI] (l'autoproclamato governo indipendentista)
* [http://www.chechnya-mfa.info/legal/1.htm Il trattato di pace russo-ceceno del 12 maggio 1997]
* [http://groups.yahoo.com/group/chechnya-sl/ forum moderato di notizie sulla Cecenia]
* [http://www.nytimes.com/2002/12/29/international/europe/29RUSS.html?ex=1041742800&en=4a77d5edfa2b32e6&ei=5062&partner=GOOGLE Russia Links Arab Millitants to Bombing in Chechnya] by Michael Wines. The New York Times, December 28, 2002
* [http://members.tripod.com/~ChechenianPhenomenon/ Almanacco "Fenomeno Cecenia" (in inglese e russo)]
* [http://www.cbc.ca/news/background/chechnya/ CBC.ca News Indepth: Chechnya]
*{{Pl}} [http://groups.yahoo.com/group/chechnya-sl/message/40007/ Dobbiamo parlare coi ceceni - afferma Grigorij Javlinskij ]
* [http://www.validata.ru/chechnya/eng/ Sondaggi sulla Cecenia] (ulteriori informazioni nella versione russa del sito)
* [http://www.gateway2russia.com/art/Current%20Topics/Who%20is%20to%20blame_252029.html Di chi è la colpa?]
* [http://www.chechenpress.info/english/news/2004/08/30/02.shtml/ L'opinione di un gruppo di politici baltici sulle ultime elezioni presidenziali in Cecenia]
* [http://www.russiavotes.org/Mood_int_cur.htm L'opinione dei russi sulla Cecenia]
* [http://www.interfax.ru/e/B/0/28.html?menu=1&id_issue=10704540 Protesta a Groznyj contro la grazia a Budanov]
* [http://assembly.coe.int/Documents/WorkingDocs/doc04/EDOC10276.htm Il rapporto PACE sulla situazione politica in Cecenia]
* [http://assembly.coe.int/Documents/WorkingDocs/doc04/EDOC10283.htm Il rapporto PACE sulla situazione dei diritti umani in Cecenia]
* [http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A27550-2004Sep16.html WashingtonPost: Is there no solution to the nine-year-old Chechen bloodbath?]
 
La ''Internal Displacement Monitoring Centre'' riportò che dopo che centinaia di migliaia di persone abbandonarono le loro case in seguito al conflitto inter-etnico e [[Indipendentismo|separatista]] in Cecenia, nel 1994 e nel 1999, più di {{formatnum:150000}} sono sfollate nella Russia odierna.<ref>[http://www.internal-displacement.org/8025708F004CE90B/(httpCountrySummaries)/441ED4F5458A7C1DC125733600369629?OpenDocument&count=10000 Government efforts help only some IDPs rebuild their lives] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130821165016/http://www.internal-displacement.org/8025708F004CE90B/%28httpCountrySummaries%29/441ED4F5458A7C1DC125733600369629?OpenDocument&count=10000 |data=21 agosto 2013 }}, IDMC, August 13, 2007</ref>
==Bibliografia==
''in italiano''
* '''CECENIA- Ovvero l'irresistibile ascesa di Vladimir Putin''' di Jacques Allaman, Fazi Editore (2003)
 
I due conflitti hanno prodotto violazioni dei diritti umani acclarate dalla UN Commission on Human Rights<ref>{{Cita web|cognome=Refugees|nome=United Nations High Commissioner for|url=http://www.refworld.org/docid/3b00f2ba44.html|titolo=Refworld {{!}} Commission on Human Rights resolution 2000/58 Situation in the Republic of Chechnya of the Russian Federation|accesso=2016-03-06|sito=Refworld}}</ref> oltre che dalla massima sede giurisdizionale internazionale, la [[Corte europea dei diritti umani]], in almeno tre sentenze di condanna della [[Federazione russa]], di seguito riassunte.
''in inglese''
* '''Russia's Chechen Wars 1994 - 2000: Lessons from Urban Combat''', by Olga Oliker. ISBN 0833029983. A strategic and tactical analysis of the Chechen Wars.
** Estratti significativi dell'opera sono disponibili gratuitamente on-line all'indirizzo http://www.rand.org/publications/MR/MR1289/
 
===Sentenze 24 febbraio 2005, casi Chašiev e Akaeva c. Russia, Isaeva, Jussupova e Bazaeva c. Russia e Isaeva c. Russia===
{{Entità federali russe}}
 
La Corte europea dei diritti dell'uomo era chiamata a deliberare su richiesta di sei cittadini della Cecenia che avevano accusato Mosca della morte di loro parenti, uccisi durante attacchi e bombardamenti delle forze armate russe nel 1999 e nel 2000.
[[Categoria:Cecenia| ]]
 
Nel primo caso considerato, avvenuto nella capitale cecena Groznyj, nessun esito avevano avuto presso le istanze nazionali le esecuzioni extra-giudiziali di parenti dei ricorrenti ad opera di personale dell'esercito russo a fine gennaio 2000; i corpi dei familiari erano stati rinvenuti mutilati da ferite da armi da fuoco e da taglio dopo un'incursione delle forze armate russe in cerca di ribelli separatisti. L'inchiesta penale, più volte sospesa e riaperta, si era conclusa senza l'identificazione dei responsabili, e nel 2003 una corte civile aveva ordinato al Ministero della difesa il pagamento di un indennizzo a Chašiev in relazione all'uccisione dei suoi parenti da parte di personale militare non identificato. I due ricorrenti hanno sostenuto dinanzi alla Corte europea che i loro familiari erano stati torturati e assassinati dai membri dell'esercito russo, che l'indagine condotta sulle circostanze del loro decesso era stata inefficace e che, inoltre, non avevano beneficiato di alcun rimedio nazionale effettivo, invocando di conseguenza l'art. 2 ([[diritto alla vita]]), l'art. 3 ([[divieto di tortura]]) e l'art. 13 ([[diritto a un ricorso effettivo]]) della [[Convenzione europea dei diritti dell'uomo]] (CEDU).
[[ar:شيشان]]
 
[[bg:Чеченска република]]
Nel secondo caso, i ricorrenti, residenti in Groznyj fino al 1999, hanno denunciato il bombardamento indiscriminato da parte degli aerei militari russi di civili in fuga da Groznyj il 29 ottobre 1999 su un corridoio umanitario verso l'Inguscezia; tale bombardamento aveva causato l'uccisione dei familiari di Isaeva, il ferimento delle prime due ricorrenti nonché la distruzione del veicolo di Bazaeva contenente tutti i beni della sua famiglia. Le tre ricorrenti hanno lamentato la violazione del loro diritto alla vita e di quello dei loro familiari, nonché del loro diritto alla protezione contro trattamenti inumani e degradanti, affermando altresì che l'indagine intrapresa dalle autorità russe in merito alle circostanze dell'attacco era stata inefficace e che non avevano beneficiato di un ricorso nazionale effettivo; le richiedenti hanno invocato gli artt. 2, 3 e 13 della CEDU, nonché, nell'ultimo caso, l'art. 1 del Protocollo n. 1 (protezione della proprietà).
[[ca:Txetxènia]]
 
[[ce:Нохчийчоь]]
Infine, nel terzo caso, la richiedente sosteneva che il suo villaggio Katyr-Yourt della Cecenia era stato bombardato in maniera indiscriminata dall'esercito russo il 4 febbraio 2000 e, in conseguenza di questo bombardamento, i suoi familiari erano rimasti uccisi. Un'inchiesta penale aperta nel settembre del 2000 aveva confermato la versione dei fatti formulata dalla ricorrente ma vi si pose fine nel 2002, giacché le azioni dei militari furono stimate legittime nelle circostanze date (un gruppo importante di combattenti illegali occupava allora il villaggio e si rifiutava di arrendersi). La ricorrente ha quindi affermato che il diritto alla vita dei suoi familiari era stato violato, che l'indagine in merito al loro decesso era stata inefficace e che non aveva beneficiato di un ricorso interno effettivo, facendo leva sugli artt. 2 e 13 della CEDU. In tutti i casi esaminati, la Corte ha riconosciuto quanto meno la violazione dell'articolo 2 ed ha disposto, in applicazione dell'art. 41, il risarcimento di danni pecuniari e non pecuniari ai sei ricorrenti per un ammontare di 135.710 euro, nonché il pagamento delle spese giudiziali per complessivi 32.779 euro.
[[cs:Čečensko]]
 
[[da:Tjetjenien]]
===Sentenza 27 luglio 2006, caso Bazorkina c. Russia===
[[de:Tschetschenien]]
 
[[en:Chechnya]]
La Russia è stata dichiarata responsabile della sparizione di un giovane ceceno di 25 anni, Chadži-Murat Jandiev, mentre si trovava in custodia nelle mani delle forze di sicurezza moscovite. La causa era stata intentata dalla madre, Fatima Bazorkina, che ha anche accusato le autorità russe di non aver condotto indagini adeguate. Fra le prove, la donna ha presentato un filmato nel quale si vede chiaramente un generale russo che, dopo aver sbrigativamente interrogato Jandiev vicino a un autobus, dà ordine di portarlo via e ucciderlo. Da allora non si hanno più notizie del ragazzo.
[[eo:Ĉeĉenio]]
 
[[es:Chechenia]]
Mosca ha respinto le accuse della madre sostenendo che non è stato dato nessun ordine di ucciderlo, né esiste alcuna prova che Jandiev sia morto. I giudici, tuttavia, hanno stabilito che il ragazzo è presumibilmente deceduto e che la Russia deve essere considerata legalmente responsabile per questo. Il fatto che da nessuna parte sia stata annotato l'arresto del giovane viene considerato della Corte un'aggravante. «La Corte - si legge in un comunicato - considera il fatto in sé una mancanza molto grave, perché ha consentito ai responsabili di un atto di privazione della libertà di nascondere il loro coinvolgimento nel crimine». La Corte ha, inoltre, riconosciuto alla madre un risarcimento di {{formatnum:35000}} euro e il rimborso delle spese sostenute.
[[et:Tšetšeeni Vabariik]]
 
[[fi:Tšetšenia]]
La sentenza è stata accolta favorevolmente dai gruppi che si battono per i diritti umani: è un fatto che potrebbe aprire le porte alle oltre 200 simili denunce che attendono di essere ascoltate. Dall'inizio del secondo conflitto ceceno nel 1999 sono oltre {{formatnum:5000}} le persone scomparse.
[[fr:Tchétchénie]]
 
[[gl:Chechenia - Нохчичьо]]
===Sentenza 9 novembre 2006, caso Estamirov c. Russia===
[[he:צ'צ'ניה]]
 
[[id:Chechnya]]
La sentenza reagisce all'uccisione di cinque membri di una famiglia, tra cui una donna al nono mese di gravidanza (febbraio 2000). La Corte europea per i diritti umani ha emesso una sentenza di condanna nei confronti della Federazione russa che dovrà pagare {{formatnum:200000}} euro di risarcimento ai parenti di una famiglia massacrata nel febbraio del 2000 alla periferia di Groznyj. Fra i sette morti della famiglia Estamirov c'erano anche un bambino di appena un anno, una ragazza di 19 e una donna incinta.
[[io:Chechenia]]
 
[[ja:チェチェン共和国]]
Il tribunale di Strasburgo ha dato tre mesi di tempo a Mosca per pagare il risarcimento, in base all'articolo 2 della Convenzione europea per i diritti umani. Ha anche condannato la Russia in base all'articolo 13 della convenzione, che garantisce il diritto alla rappresentanza legale, sottolineando che le autorità non hanno ottemperato all'obbligo di aprire un'inchiesta sulla strage, come chiesto dai parenti delle vittime. I giudici della Corte hanno all'unanimità stabilito che Mosca ha violato il "diritto alla vita", oltre a criticare il fatto che le autorità non sono state in grado di portare avanti un'adeguata indagine sugli omicidi.
[[ka:ჩეჩნეთი]]
 
[[ko:체첸 공화국]]
===Persecuzione degli omosessuali===
[[lt:Čečėnija]]
{{vedi anche|Diritti LGBT in Russia}}
[[nl:Tsjetsjenië]]
Nell'aprile del 2017 il periodico [[Novaja Gazeta]] ha pubblicato un'inchiesta che porta alla luce le persecuzioni degli [[Omosessualità|omosessuali]] in Cecenia.<ref>{{cita web|url=https://www.novayagazeta.ru/articles/2017/04/04/72027-raspravy-nad-chechenskimi-geyami-publikuem-svidetelstva|lingua=russo|accesso=12 aprile 2017|titolo=Crimes against Chechen gays|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170404195042/https://www.novayagazeta.ru/articles/2017/04/04/72027-raspravy-nad-chechenskimi-geyami-publikuem-svidetelstva|dataarchivio=4 aprile 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2017/04/11/in-cecenia-prigioni-segrete-per-i-gay-torture-e-omicidi.-attivata-la-farnesina_a4a53812-47a5-4c9d-a2ab-2ddf1bc957f4.html|titolo=In Cecenia prigioni segrete per i gay, torture e omicidi. Attivata la Farnesina|accesso=12 aprile 2017|editore=ANSA|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170412032949/http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2017/04/11/in-cecenia-prigioni-segrete-per-i-gay-torture-e-omicidi.-attivata-la-farnesina_a4a53812-47a5-4c9d-a2ab-2ddf1bc957f4.html|dataarchivio=12 aprile 2017}}</ref>
[[nn:Tsjetsjenia]]
Testimoni riportano che le forze dell'ordine perseguono, arrestano, picchiano e torturano persone sospettate di essere omosessuali.
[[no:Tsjetsjenia]]
Il governo ceceno attraverso le parole del primo ministro [[Ramzan Kadyrov]] ha smentito tali accuse negando, di fatto, l'esistenza di persone omosessuali nel paese, sottolineando però che "se tali persone esistessero in Cecenia, le forze dell'ordine non dovrebbero preoccuparsi di loro dal momento che ci penserebbero gli stessi familiari a spedirli da dove non possono più tornare".<ref>{{cita web|url=https://www.independent.co.uk/news/world/europe/chechnya-ramzan-kadyrov-gay-citizens-massacre-chechen-leader-do-not-exist-russia-vladimir-putin-a7675906.html|lingua=en|titolo=Chechen leader Ramzan Kadyrov denies massacre of gay citizens saying ‘such people do not exist’|accesso=12 aprile 2017|data=10 aprile 2017|sito=independent.co.uk|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170718074902/http://www.independent.co.uk/news/world/europe/chechnya-ramzan-kadyrov-gay-citizens-massacre-chechen-leader-do-not-exist-russia-vladimir-putin-a7675906.html|dataarchivio=18 luglio 2017}}</ref>
[[pl:Czeczenia]]
 
[[pt:Chechênia]]
== Inno nazionale ==
[[ro:Cecenia]]
L'inno nazionale della Cecenia è [[Şatlaqan Illi]].
[[ru:Чечня]]
 
[[sh:Čečenija]]
== Sport ==
[[sr:Чеченија]]
=== Calcio ===
[[sv:Tjetjenien]]
La selezione di calcio della Cecenia è una selezione di calcio creata in rappresentanza della repubblica di Cecenia, non riconosciuta ufficialmente a livello internazionale in quanto la Cecenia non è membro né della [[FIFA]] né della [[UEFA]] e pertanto non può partecipare ai tornei organizzati da queste due società (come i [[Campionato mondiale di calcio|campionati mondiali di calcio]] e i [[Campionato europeo di calcio|campionati europei di calcio]]). Attualmente è membro della [[NF-Board]], che organizza gare non ufficiali tra altre squadre non ufficiali ed ha accettato di prendere parte alla [[VIVA World Cup]]. La Cecenia ha perso 14-0 con l'Occitania in un'amichevole e non ha mai vinto una partita in VIVA World Cup.<ref>{{cita web|url=http://www.fedefutbol.net/fed.aspx?id=TCH|titolo=Federaciones Internationales de Fútbol entry|accesso=22 febbraio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080506182702/http://www.fedefutbol.net/fed.aspx?id=TCH|dataarchivio=6 maggio 2008|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web | 1 = http://www.nf-board.com/ | 2 = Non FIFA Board | accesso = 22 febbraio 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170919005221/http://nf-board.com/ | dataarchivio = 19 settembre 2017 | urlmorto = sì }}</ref>
[[tr:Çeçenya]]
 
[[zh:车臣共和国]]
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* [[Carlo Gubitosa]], [http://www.peacelink.it/conflitti/docs/121.pdf ''Viaggio in Cecenia. La guerra sporca della Russia e la tragedia di un popolo'']. Nuova Iniziativa Editoriale, 2003.
* [[Jacques Allaman]], ''CECENIA- Ovvero l'irresistibile ascesa di Vladimir Putin''. Fazi Editore, 2003.
* [[Anna Politkovskaja]], ''Cecenia, il disonore russo'', Fandango 2003
* [[Anna Politkovskaja]], ''[[Un piccolo angolo d'inferno]]'', Rizzoli 2008
* [[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas]], ''La guerra santa. Viaggio tra i ribelli ceceni'', traduzione di Antonio Coltellaro, Rubbettino, 2002
* [[Milana Terloeva]], ''Ho danzato sulle rovine'', Corbaccio, 2008
* [[Wojciech Jagielski]], ''Le torri di pietra: storie dalla Cecenia'', Bruno Mondadori, 2007.
* {{en}} Olga Oliker, ''[http://www.rand.org/pubs/monograph_reports/MR1289.html Russia's Chechen Wars 1994-2000. Lessons from Urban Combat]'', [[Rand Corporation]], ISBN 0-8330-2998-3 (analisi strategica delle guerre cecene, scaricabile gratuitamente)
* [[Jonathan Littell]], ''Cecenia, anno III'', Einaudi, 2010.
 
== Voci correlate ==
* [[Ceceni]]
* [[Groznyj]]
* [[Insurrezione cecena del 1940-1944]]
* [[Repubblica delle Montagne del Caucaso Settentrionale]]
* [[Repubblica cecena di Ichkeria]]
* [[Prima guerra cecena]]
* [[Seconda guerra cecena]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|n=La guerriglia cecena ha perso il suo leader}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Suddivisioni della Russia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Russia}}
 
[[Categoria:Cecenia| ]]