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Pont’ezzu (Ponte Vecchio, in sardo logudorese) è uno dei tre ponti romani che consentivano l’attraversamento del Rio Mannu di Ozieri. Il ponte risale presumibilmente al I secolo d.C., con un importante restauro nell’epoca imperiale, III-IV sec. d.C., ed infine rimaneggiamenti di epoca medievale (forse riguardanti l’inarcamento del piano di calpestio e la formazione dei parapetti, come rilevato anche dall’arch. Franco Laner ). L’archeologa Paola Basoli ipotizza che il ponte, al pari degli altri dell’area, possa essere stato realizzato dalla armata romana di stanza nel vicino “castro” di Luguido (Oschiri) .▼
|nome = Pont'ezzu
Le dimensioni del ponte sono veramente notevoli: 6 arcate con raggi decrescenti, 87,50 metri di lunghezza, circa 4,30 di larghezza e circa 8 di altezza massima, una struttura in conglomerato cementizio rivestito da conci perfettamente squadrati di pietra locale (struttura “a sacco”) perlopiù tufo calcareo ma anche basalto e trachite.▼
|immagine = Ozieri - Ponte romano di Pont'Ezzu (02).JPG
Le arcate a tutto sesto sono innalzate su robusti piloni che presentano a monte e a valle potenti rostri. Lo spazio tra i pilastri è lastricato; tali manufatti, rostri e selciato, erano indispensabili il primo a rompere la furia delle acque e il secondo a evitare l’usura delle fondazioni. ▼
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|tipologia = Ponte ad arco
|materiale = [[tufo]], [[basalto]], [[trachite]]
|lunghezza = 87.50
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'''Pont'ezzu''' (Ponte Vecchio, in [[sardo logudorese]]) è uno dei tre [[Ponte|ponti]] romani che consentivano l'attraversamento del [[Riu Mannu (Ozieri)|Rio Mannu]], in territorio di [[Ozieri]].
LANER F., I ponti romani in Sardegna, in Almanacco Gallurese, anno 2004-2005, p. 91.▼
BASOLI P., Dalla Preistoria all’Età romana, in CAU G.G. – BRIGAGLIA A., a cura di, Ozieri e il suo volto, ed. Carlo Delfino, Sassari 2005, p. 28.▼
== Storia ==
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Ancora fino a pochi decenni fa, questo ponte consentiva anche agli automezzi di attraversare il fiume in prossimità di quello che fu il villaggio nuragico, romano e infine medievale in località Sa Mandra 'e sa Jua (nel quartiere satellite di San Nicola, quartiere posto a circa 1 km dal ponte). Di questo insediamento è ancora visibile un [[nuraghe]] trilobato, tratti di muratura di abitazioni romane praticamente ad esso sovrapposte, ed una chiesa del XII-[[XIII secolo]] intitolata a [[San Nicola]] distante dal nuraghe un centinaio di metri.
==Descrizione==
▲Le dimensioni del ponte sono veramente notevoli: 6 arcate con raggi decrescenti, 87,50 metri di lunghezza, circa 4,30 di larghezza e circa 8 di altezza massima, una struttura in conglomerato cementizio rivestito da conci perfettamente squadrati di pietra locale (struttura “a sacco”) perlopiù [[tufo]] calcareo ma anche [[basalto]] e [[trachite]] (rimaneggiamento basso - medievale).
▲Le arcate, [[a tutto sesto]], sono innalzate su robusti piloni che presentano a monte e a valle potenti rostri.
==Bibliografia==
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*Basoli P.-Amucano M.A. - Calaresu M., ''Il mal della pietra. Il restauro del ponte romano Pont'Ezzu (Ozieri – SS)'', in ''Il MiBAC al Salone del restauro di Ferrara un appuntamento consolidato'', a cura della Direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale - Ministero per i beni e le attività culturali, Roma 2012, pp. 250-256.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Portale|Antica Roma|architettura|Sardegna}}
[[Categoria:Ozieri]]
[[Categoria:Ponti romani d'Italia]]
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