Gas nobili: differenze tra le versioni
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[[File:Edelgase 1.jpg|thumb|upright=1.8|I gas nobili]]
In [[chimica]], i '''gas nobili''' (noti anche in passato come '''gas rari'''<ref>{{Cita libro|autore=Luigi Canonica|titolo=Elementi di Chimica e Mineralogia|anno=1965|editore=Principato|p=180}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Della Beffa|titolo=Chimica|anno=1963|editore=Società Editrice Internazionale|p=87}}</ref> o, impropriamente, '''gas inerti''') sono gli [[Elemento chimico|elementi]] che costituiscono il '''gruppo 18''' della [[tavola periodica]] secondo l'attuale nomenclatura [[Unione internazionale di chimica pura e applicata|IUPAC]]. Nella nomenclatura precedente questo [[gruppo della tavola periodica|gruppo]] era denominato '''VIIIB''' o '''VIIIA'''<ref name=thermo>{{en}} [http://www.thermopedia.com/content/982 Thermopedia, "Noble gases"]</ref> a seconda di diverse convenzioni usate in [[Europa]] e negli [[Stati Uniti d'America]].
I gas nobili sono costituiti da atomi con gusci elettronici esterni completi.<ref name=thermo/> Ne fanno parte gli [[elemento chimico|elementi]] [[elio]] (He), [[neon]] (Ne), [[argon]] (Ar), [[kripton]] (Kr), [[xeno]]n (Xe) e [[radon]] (Rn).<ref name=thermo/> Il radon è un elemento [[radioattivo]]. Anche l'elemento artificiale [[oganesson]] (Og) appartiene a questo gruppo, ma ne sono stati prodotti solo pochi atomi e le sue proprietà chimiche sono sconosciute.<ref name=Ems11>{{Cita|Emsley 2011 ||Ems11}}.</ref>
Si tratta di gas monoatomici<ref name=thermo/> non facilmente liquefacibili, tipicamente molto stabili e non reattivi a causa della completezza dei propri strati elettronici,<ref name=thermo/> presenti nell'atmosfera in percentuali varie; il più comune è l'argon che ne costituisce circa lo 0,932%. Talvolta essi (particolarmente l'elio) si trovano insieme ad altri gas (per lo più [[azoto]] e [[metano]]) in sorgenti endogene; l'elio di origine endogena proviene dalla decomposizione di elementi radioattivi presenti nel sottosuolo che emettono [[particella α|particelle α]] (cioè ioni He<sup>2+</sup>): queste ossidano specie presenti nel terreno e diventano atomi di elio.
== Storia ==
Il termine ''gas nobili'' deriva dal tedesco ''Edelgas'', usato per la prima volta nel 1898 da [[Hugo Erdmann]] per significare la loro inerzia chimica, per analogia con il termine ''[[Metallo nobile|metalli nobili]]'' usato per i metalli meno reattivi.<ref>{{Cita|Renouf 1901 ||Ren01}}.</ref> I gas nobili venivano anche chiamati ''gas inerti'', ma il termine oggi è sconsigliabile, dato che ora si conoscono molti [[composti dei gas nobili]]. Questi elementi furono chiamati anche ''gas rari'', ma anche questa denominazione si è rivelata inesatta, dato che l'argon costituisce circa lo 0,93% in volume dell'atmosfera terrestre.<ref name = Gre97>{{Cita|Greenwood e Earnshaw 1997 ||Gre97}}.</ref>
[[File:Helium spectrum.jpg|thumb|upright=1.8|L'elio fu individuato per la prima volta nel sole dalle sue caratteristiche [[linee spettrali]].]]
Il primo a imbattersi nei gas nobili fu il chimico e fisico scozzese [[Henry Cavendish]]. Nel 1785, studiando la composizione dell'aria si accorse che conteneva una piccola percentuale di una sostanza meno reattiva dell'[[azoto]]. Cavendish non poté caratterizzare meglio questa sostanza, che fu identificata come argon solo dopo più di un secolo. Il primo gas nobile a venire scoperto fu invece l'elio. Il 18 agosto 1868, durante un'eclissi di sole, gli astronomi [[Jules Janssen]] e [[Norman Lockyer]], indipendentemente, osservarono un'inaspettata riga gialla in un'[[spettroscopia|analisi spettrografica]] della [[cromosfera]] del [[Sole]], e supposero che fosse dovuta ad un elemento sconosciuto. Lockyer pensò che il nuovo elemento fosse presente solo nel sole, e lo chiamò elio, dalla parola greca Ἥλιος (Hèlios). La presenza di elio sulla Terra fu scoperta nel 1882 dal fisico italiano [[Luigi Palmieri]], tramite l'analisi spettroscopica di campioni di [[lava]] del [[Vesuvio]]. Nel 1895 i chimici svedesi [[Per Teodor Cleve]] e [[Abraham Langlet]] a Uppsala riuscirono a isolare un campione di elio dal minerale [[cleveite]] e furono i primi a misurane il peso atomico. Nello stesso anno l'elio fu isolato indipendentemente anche dai chimici [[William Ramsay]] e [[Morris Travers]].<ref name=Ems11/>
[[File:William Ramsay.jpg|thumb|[[William Ramsay]]]]
Il 1895 fu anche l'anno in cui William Ramsay e [[Lord Rayleigh]] scoprirono l'argon, più di cento anni dopo le osservazioni di Cavendish. Rayleigh aveva scoperto che la densità dell'azoto isolato dall'aria era {{M|1.257|ul=g/dm3}} mentre quella dell'azoto ottenuto dalla decomposizione dell'ammoniaca era {{M|1.251|ul=g/dm3}}. Collaborando con Ramsay, i due ricercatori ipotizzarono che l'azoto atmosferico contenesse un gas più pesante. Ramsay trattò un campione di azoto con [[magnesio]], che ad alta temperatura reagisce formando [[nitruro di magnesio]] (Mg<sub>3</sub>N<sub>2</sub>), fino a rimanere con un volume di circa 1% di gas che non reagiva, e ne determinò la densità e le linee spettrali. Fu così identificato un nuovo elemento, che fu chiamato argon dalla parola greca αργόν (argón, "inattivo").<ref name=Ems11/><ref name=Wee60>{{Cita|Weeks 1960 ||Wee60}}.</ref>
Ramsay e Rayleigh suggerirono che elio e argon facessero parte di un nuovo gruppo della tavola periodica. [[Paul Émile Lecoq de Boisbaudran]] predisse che l'argon appartenesse ad una famiglia di elementi inerti ancora sconosciuti, che avrebbero avuto i seguenti pesi atomici: 20,0945, 36,40 ± 0,08, 84.01 ± 0,20, e 132,71 ± 0,15.<ref name=Wee60/><ref>{{Cita|Lecoq de Boisbaudran 1895 ||Lec95}}.</ref> Nel 1898 Ramsay e Travers riuscirono a isolare tre nuovi elementi tramite [[distillazione frazionata]] dell'[[aria liquida]]: erano kripton, neon e xenon, così denominati dalle parole greche νέον (néon, "nuovo"), κρυπτόν (kryptón, "nascosto"), e ξένον (xénon, "straniero").<ref name=Ems11/><ref name = Gre97/> Nel 1904 William Ramsay e Lord Rayleigh ricevettero il [[premio Nobel]] per le loro scoperte sui gas nobili.
Il radon fu osservato per la prima volta nel 1898 dal fisico tedesco [[Friedrich Ernst Dorn]] come materiale radioattivo emanato da un campione di [[Radio (elemento chimico)|radio]].<ref>{{Cita|Partington 1957 ||Par57}}.</ref> Dopo varie altre osservazioni, nel 1910 William Ramsay e [[Robert Whytlaw-Gray]] riuscirono a isolarne una quantità sufficiente per determinarne varie proprietà e dimostrare che era il più pesante gas nobile conosciuto.<ref name=Ems11/>
La scoperta dei gas nobili fu importante per lo sviluppo delle conoscenze chimiche. Nel 1895 il chimico francese [[Henri Moissan]] tentò senza successo di far reagire l'argon con il [[fluoro]], l'elemento più [[elettronegativo]]. Anche altri scienziati non riuscirono a preparare composti dei gas nobili fino al 1962, ma questi insuccessi favorirono lo sviluppo di nuove teorie sulla [[struttura atomica]]. Il fisico danese [[Niels Bohr]] propose nel 1913 che gli elettroni siano disposti in [[livelli energetici]] discreti attorno al nucleo dell'atomo, e che il livello più esterno contenga sempre otto elettroni in tutti i gas nobili, escluso l'elio.<ref>{{Cita|Schrobilgen 2016 ||Sch16}}.</ref> Nel 1916 il chimico statunitense [[Gilbert Lewis]] formulò la [[regola dell'ottetto]] che prevede che un ottetto di elettroni nel livello elettronico esterno sia una condizione di particolare stabilità energetica; un atomo in questa condizione non reagisce con altri elementi perché non ha bisogno di perdere o acquistare elettroni.<ref>{{Cita|Gillespie e Robinson 2007 ||Gil07}}.</ref>
Il primo composto dei gas nobili fu preparato nel 1962 dal chimico britannico [[Neil Bartlett]]. Egli notò che l'[[esafluoruro di platino]] PtF<sub>6</sub> è un [[ossidante]] così forte da ossidare l'[[ossigeno]] formando O<sub>2</sub><sup>+</sup>[PtF<sub>6</sub>]<sup>−</sup>. Considerando che il potenziale di prima ionizzazione dello xenon (1170 kJ·mol<sup>−1</sup>) è simile a quello dell'ossigeno (1175 kJ·mol<sup>−1</sup>), Bartlett provò a far reagire vapori di PtF<sub>6</sub> con xenon, ottenendo un solido arancione, cui fu attribuita la formula Xe<sup>+</sup>[PtF<sub>6</sub>]<sup>−</sup>. Si trovò in seguito che questo composto ha in realtà una struttura più complessa, ma di lì a poco si ottennero molti altri composti di xenon.<ref name = Gre97/><ref name=Cot91>{{Cita|Cotton et al. 1991 ||Cot91}}.</ref>
Composti degli altri gas nobili sono più rari e meno stabili. Il primo composto di radon, il [[difluoruro di radon]] RnF<sub>2</sub>, fu preparato nel 1962.<ref>{{Cita|Fields et al. 1962 ||Fie62}}.</ref> Nel 1963 fu sintetizzato il primo composto di kripton, il [[difluoruro di kripton]] KrF<sub>2</sub>, erroneamente pubblicato come KrF<sub>4</sub>, che è invece tuttora (2016) sconosciuto.<ref>{{Cita|Grosse et al. 1963 ||Gro63}}.</ref><ref name=Leh02>{{Cita|Lehmann et al. 2002 ||Leh02}}.</ref> Il primo composto di Argon, l'[[idrofluoruro di argon]] HArF, è stato ottenuto nel 2000; è stabile solo a temperature sotto i –246 °C.<ref name=Ems11/><ref>{{Cita|Khriachtchev et al. 2000 ||Khr00}}.</ref> Si sono ottenuti anche [[composti di coordinazione]] e [[composti organometallici]] contenenti argon, kripton, xenon e loro fluoruri.<ref>{{Cita|Hope 2013 ||Hop13}}.</ref>
Nel 2002 è stato sintetizzato l'[[oganesson]], il più pesante elemento del gruppo dei gas nobili, collocato sotto il radon nella tavola periodica, bombardando californio-249 con calcio-48. L'esperimento è stato confermato nel 2006.<ref name=Ems11/><ref>{{Cita|Oganessian 2006 ||Oga06}}.</ref>
== Fonti ==
L'elio è il secondo elemento per abbondanza nell'[[Universo]] dopo l'idrogeno, e ne costituisce il 24% in massa. Sulla Terra è invece raro: è il 71º elemento per abbondanza sulla [[crosta terrestre]] (8 [[Parti per miliardo|ppb]]), mentre l'atmosfera ne contiene circa 5 ppb. L'elio viene ricavato da sorgenti di gas naturale che arrivano a contenerne anche il 7%. Il neon è il quinto elemento per abbondanza nell'Universo. Sulla Terra è invece 82º per abbondanza sulla crosta terrestre (≈0,07 [[Parti per miliardo|ppb]]), mentre l'atmosfera ne contiene circa 18 [[Parti per milione|ppm]]. Neon, argon, kripton e xenon si ottengono per distillazione frazionata dell'aria liquida. L'argon è il gas nobile più abbondante sulla Terra; è solo il 56º per abbondanza sulla crosta terrestre (1,2 ppm), ma l'atmosfera ne contiene circa 0,93% in volume. Kripton e xenon sono tra elementi più rari sulla Terra. Il kripton è 83º per abbondanza sulla crosta terrestre (10 ppt), e l'atmosfera ne contiene 1 ppm. Lo xenon è 85º per abbondanza sulla crosta terrestre (2 ppt), e l'atmosfera ne contiene 90 ppb. Il radon è ancora più raro; si stima che in tutta l'atmosfera terrestre ce ne siano meno di 100 g. Piccole quantità di radon si possono ottenere dal decadimento radioattivo del [[Radio (elemento chimico)|<sup>226</sup>Ra]].<ref name=Ems11/>
== Tossicità e ruolo biologico ==
I gas nobili elio, neon, argon, kripton e xenon non hanno alcun ruolo biologico e sono innocui per la salute. I composti dei gas nobili sono invece pericolosi. Quelli fluorurati come ad esempio [[Difluoruro di xeno|XeF<sub>2</sub>]] sono fortemente ossidanti, tossici e corrosivi, dato che tendono a rilasciare ioni [[fluoruro]]. Gli ossidi come ad esempio [[Triossido di xeno|XeO<sub>3</sub>]] sono fortemente ossidanti ed esplosivi.
Il radon invece è pericoloso a causa della sua radioattività, che può causare [[carcinoma del polmone]]. Il radon si forma nei processi di decadimento di [[uranio]] e [[torio]], presenti in tracce nelle rocce, e una volta formato si diffonde nell'ambiente. Normalmente la quantità di radon presente nell'ambiente rimane piccolissima e comunque inevitabile, ma in casi sfavorevoli si possono formare localmente delle concentrazioni più elevate in ambienti chiusi e poco ventilati come le cantine.<ref name=Ems11/>
== Applicazioni ==
L'elio è usato in svariate applicazioni, tra le quali: apparecchiature che richiedono temperature [[Criogenia|molto basse]], creazione di atmosfere inerti, apparati respiratori per [[immersione profonda|immersioni profonde]], [[laser a elio-neon]] usati nei lettori di [[Codice a barre|codici a barre]], [[Pallone aerostatico|palloni aerostatici]] e [[dirigibili]]. Il neon è usato principalmente nelle insegne al neon; altri usi sono in apparati respiratori per immersioni profonde, [[criogenia]], laser. L'argon è usato principalmente in applicazioni che necessitano di atmosfere inerti; le più importanti sono lampadine, tubi fluorescenti, acciaierie, fornaci, saldature. Il kripton è poco usato; le applicazioni principali sono in tubi al neon per modificarne il colore, e in [[laser a eccimeri]]. Lo xeno è usato in [[lampada allo xeno|lampade]], nella fabbricazione di [[semiconduttori]], in laboratori di ricerca e come [[anestetico]] in chirurgia. Il radon è fortemente radioattivo; nel passato è stato usato in [[radioterapia]].<ref name=Ems11/>
== Caratteristiche ==
{| class="wikitable"
|-
! Elemento
! colspan="2" | Elio (<sup>3</sup>He e <sup>4</sup>He) !! Neon !! Argon !! Kripton !! Xenon !! Radon
|-
|-
| '''[[Punto di fusione]]''' ({{M|1013|ul=hPa}})<ref name="ullmann" >{{Cita|Häussinger et al. 2002 ||Häu02}}.</ref> || {{M|0,319|ul=K}}<br />({{M|−272,831|ul=°C}})<br />(29,315 [[Bar (unità di misura)|bar]]) || 0,775 K<br />(−272,375 °C)<br />(25,316 bar) || 24,57 K<br />(−248,58 °C)<br /> || 84,0 K<br />(−189,2 °C)<br /> || 116,2 K<br />(−157,0 °C)<br /> || 161,4 K<br />(−111,8 °C)<br /> || ca. 202 K<br />(ca. −71 °C)<br />
|-
| '''[[Punto di ebollizione]]''' (1013 hPa)<ref name="ullmann" /> || 3,1905 K<br />(−269,9595 °C) || 4,224 K<br />(−268,926 °C) || 27,09 K<br />(−246,06 °C) || 87,295 K<br />(−185,855 °C) || 119,79 K<br />(−153,36 °C) || 165,03 K<br />(−108,12 °C) || 211,9 K<ref name="Ferreira">{{Cita|Ferreira e Lobo 2007||Fer07}}.</ref><br />(−61,3 °C)
|-
| '''[[Punto critico (termodinamica)|Punto critico]]'''<ref name="ullmann" /> ||
* 3,3093 K<br />(−269,8407 °C)
* 1,1459 bar
* 0,04119 g/cm³
||
* 5,2014 K<br />(−267,9486 °C)
* 2,275 bar
* 0,06945 g/cm³
||
* 44,448 K<br />(−228,702 °C)
* 26,60 bar
* 0,4835 g/cm³
||
* 150,7 K<br />(−122,5 °C)
* 48,7 bar
* 0,535 g/cm³
||
* 209,40 K<br />(−63,75 °C)
* 55,1 bar
* 0,909 g/cm³
||
* 289,777 K<br />(16,627 °C)
* 58,8 bar
* 1,105 g/cm³
||
* 377,7 K<ref name="Ferreira" /><br />(104,6 °C)
* 61,9 bar<ref name="Ferreira" />
* 1,528 g/cm³
|-
| '''[[Punto triplo]]'''<ref name="ullmann" /> || colspan="2" style="text-align:center" | inesistente ||
* 24,54 K<br />(−248,61 °C)
* 433,0 mbar
||
* 83,798 K<br />(−189,352 °C)
* 688,92 mbar
||
* 115,96 K<br />(−157,46 °C)
* 732 mbar
||
* 161,35 K<br />(−111,80 °C)
* 816 mbar
||
* 200,0 K<ref name="Ferreira" /><br />(−73,2 °C)
* 588 mbar<ref name="Ferreira" />
|-
| '''[[Densità]]''' (0 °C, 1013 hPa)<ref name="ullmann" /> || 0,13448 kg/m³ || 0,17847 kg/m³ || 0,9000 kg/m³ || 1,7839 kg/m³ || 3,7493 kg/m³ || 5,8971 kg/m³ || 9,73 kg/m³
|-
| '''Struttura''' || colspan="2" style="text-align:center" | [[File:Hexagonal dichteste Kugelpackung.svg|100px|Struttura dell'elio]] || [[File:Face-centered cubic.svg|100px|Struttura del neon]] || [[File:Face-centered cubic.svg|100px|Struttura dell'argon]] || [[File:Face-centered cubic.svg|100px|Struttura del kripton]] || [[File:Face-centered cubic.svg|100px|Kristallstruktur von Xenon]] || [[File:Face-centered cubic.svg|100px|Struttura dello xenon]]
|-
| '''[[Sistema cristallino]]''' || colspan="2" style="text-align:center" | esagonale|| cubico || cubico || cubico || cubico || cubico
|-
| '''[[Costante di reticolo]]'''<ref>{{Cita|Schubert 1974 ||Sch74}}.</ref> || colspan="2" |
* a = 3,531 [[Ångström|Å]]
* c = 5,693 Å
|| a = 4,43 Å<br /> || a = 5,26 Å<br /> || a = 5,72 Å<br /> || a = 6,20 Å<br /> || a = 6,55 Å<ref>{{Cita|Grosse 1965 ||Gro65}}.</ref>
|}
== Proprietà chimiche e andamenti nel gruppo<ref name = Gre97/> ==
[[File:Ionization energies.png|thumb|upright=1.8|Valori dell'energia di ionizzazione degli elementi in funzione del numero atomico. I gas nobili hanno i valori più elevati del loro periodo.]]
Gli elementi di questo gruppo hanno configurazioni elettroniche tali da essere molto stabili (1s<sup>2</sup> o ns<sup>2</sup>np<sup>6</sup>). Da un punto di vista fisico la stabilità della configurazione elettronica dei gas nobili è indicata dal fatto che ognuno è l'elemento con la maggior energia di ionizzazione del proprio [[Periodo della tavola periodica|periodo]]. Tuttavia, l'[[energia di ionizzazione]] cala scendendo lungo il gruppo, così succede che gli elementi più pesanti hanno energie di ionizzazione minori di elementi come [[ossigeno]] e [[fluoro]]. Come conseguenza lo xenon è l'elemento più reattivo del gruppo (a parte il radon che è raro e radioattivo); si conoscono composti dello xenon negli stati di ossidazione +2, +4, +6 e +8.
Tutti questi elementi sono gas monoatomici, incolori, inodori, insapori e non infiammabili. I loro atomi sono sferici e non polari, quindi si riscontrano proprietà fisiche che variano regolarmente nel gruppo. Le uniche forze interatomiche sono le [[forze di van der Waals]], che sono sempre deboli, e crescono di intensità all'aumentare delle dimensioni atomiche. Le temperature del [[punto di fusione]] e del [[punto di ebollizione]] sono di conseguenza molto basse e aumentano scendendo lungo il gruppo. Anche altre proprietà come dimensioni atomiche e densità variano in modo [[Tavola periodica degli elementi#Variazioni periodiche|prevedibile]].
Come succede in genere in tutto il [[blocco p]], il primo elemento del gruppo possiede proprietà uniche. L'elio è ad oggi la sostanza conosciuta con il più basso punto di fusione (4,2 K, circa –269 °C) e anche l'unica sostanza che, alla pressione atmosferica standard, non si riesce a congelare a nessuna temperatura. L'isotopo di gran lunga più abbondante dell'elio è <sup>4</sup>He (>99,99%); questa è l'unica sostanza di cui sono note due fasi liquide, chiamate elio I ed elio II. Il liquido elio II è [[superfluido]], cioè scorre con viscosità zero. L'altro isotopo ³He diventa superfluido solo a temperatura molto più bassa (1–3 millikelvin).
{| class="wikitable" border="1" cellpadding="3" cellspacing="0"
|-
![[Numero atomico|Z]] !! [[Elemento chimico|Elemento]] !! N. di elettroni/Livelli energetici !! Configurazione<br />elettronica !! [[Energia di ionizzazione|Energia di prima ionizzazione]]<br />([[Joule per mole|kJ·mol<sup>−1</sup>]]) !! [[Raggio di van der Waals]]<ref name=Hou08>{{Cita|Housecroft e Sharpe 2008 ||Hou08}}.</ref><br />([[picometro|pm]])
|-
| 2 || [[elio]] || 2 || 1s<sup>2</sup> || 2372 || 99
|-
| 10 || [[neon]] || 2, 8 || 2s<sup>2</sup> 2p<sup>6</sup> || 2080 || 160
|-
| 18 || [[argon]] || 2, 8, 8 || 3s<sup>2</sup> 3p<sup>6</sup> || 1520 || 191
|-
| 36 || [[kripton]] || 2, 8, 18, 8 || 4s<sup>2</sup> 4p<sup>6</sup> || 1351 || 197
|-
| 54 || [[Xeno|xenon]]|| 2, 8, 18, 18, 8 || 5s<sup>2</sup> 5p<sup>6</sup> || 1170 || 214
|-
| 86 || [[radon]] || 2, 8, 18, 32, 18, 8 || 6s<sup>2</sup> 6p<sup>6</sup> || 1037 || -
|}
== Luminescenza ==
Le figure seguenti mostrano il colore e lo [[spettro di emissione]] (riga inferiore) dei gas nobili attraversati da scariche elettriche. Oltre che dal gas nobile impiegato, il colore osservato dipende da vari fattori, tra i quali:<ref>{{Cita|Ray 1999 |pp. 383-384|Ray99}}.</ref>
* i parametri di scarica (valore locale della [[densità di corrente elettrica]] e del [[campo elettrico]], temperatura, ecc. - notare le sfumature di colore nella prima riga di immagini);
* purezza del gas (certi gas possono influenzare il colore anche se presenti in piccola quantità);
* materiale usato per il tubo a scarica - notare la soppressione delle componenti UV e blu nella riga in basso, dove i tubi sono realizzati di vetro comune di notevole spessore.
{| class="wikitable" style="text-align:center;"
| width="20%"|[[File:Helium-glow.jpg|alt=Glass tube shining violet light with a wire wound over it|160px]]
| width="20%"|[[File:Neon-glow.jpg|alt=Glass tube shining orange light with a wire wound over it|160px]]
| width="20%"|[[File:Argon-glow.jpg|alt=Glass tube shining purple light with a wire wound over it|160px]]
| width="20%"|[[File:Krypton-glow.jpg|alt=Glass tube shining white light with a wire wound over it|160px]]
| width="20%"|[[File:Xenon-glow.jpg|alt=Glass tube shining blue light with a wire wound over it|160px]]
|-
| width="20%"|[[File:Helium discharge tube.jpg|alt=Glass tube shining light red|160px]]
| width="20%"|[[File:Neon discharge tube.jpg|alt=Glass tube shining reddish-orange|160px]]
| width="20%"|[[File:Argon discharge tube.jpg|alt=Glass tube shining purple|160px]]
| width="20%"|[[File:Krypton discharge tube.jpg|alt=Glass tube shining bluish-white|160px]]
| width="20%"|[[File:Xenon discharge tube.jpg|alt=Glass tube shining bluish-violet|160px]]
|-
| width="20%"|[[File:HeTube.jpg|alt=Illuminated light red gas discharge tubes shaped as letters H and e|160px]]
| width="20%"|[[File:NeTube.jpg|alt=Illuminated orange gas discharge tubes shaped as letters N and e|160px]]
| width="20%"|[[File:ArTube.jpg|alt=Illuminated light blue gas discharge tubes shaped as letters A and r|160px]]
| width="20%"|[[File:KrTube.jpg|alt=Illuminated white gas discharge tubes shaped as letters K and r|160px]]
| width="20%"|[[File:XeTube.jpg|alt=Illuminated violet gas discharge tubes shaped as letters X and e|160px]]
|-
| width="20%"|[[File:Helium spectra.jpg|alt=Helium line spectrum|160px]]
| width="20%"|[[File:Neon spectra.jpg|alt=Neon line spectrum|160px]]
| width="20%"|[[File:Argon Spectrum.png|alt=Argon line spectrum|160px]]
| width="20%"|[[File:Krypton Spectrum.jpg|alt=Krypton line spectrum|160px]]
| width="20%"|[[File:Xenon Spectrum.jpg|alt=Xenon line spectrum|160px]]
|-
|[[Elio]]
|[[Neon]]
|[[Argon]]
|[[Kripton]]
|[[Xeno|Xenon]]
|}
== Note ==
{{Note strette}}
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore = F. A. Cotton |autore2= G. Wilkinson |autore3= P. L. Gaus |titolo = Principi di chimica inorganica |editore = Casa Editrice Ambrosiana |città = Milano |anno = 1991 |cid =Cot91 }}
* {{Cita libro|autore = J. Emsley|titolo = Nature's Building Blocks: An A-Z Guide to the Elements (New ed.) |url = https://archive.org/details/naturesbuildingb0000emsl_b1k4|editore = Oxford University Press |città = New York |anno = 2011 |lingua =inglese |isbn = 978-0-19-960563-7 |cid =Ems11 }}
* {{cita pubblicazione |autore = A. G. M. Ferreira |autore2= L. Q. Lobo |anno = 2007 |titolo = On the vapour pressure of radon |rivista = The Journal of Chemical Thermodynamics |volume = 39 |numero = 10 |pp = 1404-1406 |doi = 10.1016/j.jct.2007.03.017 |cid =Fer07 |lingua=en}}
* {{cita pubblicazione |autore = P. R. Fields |autore2= L. Stein |autore3= M. H. Zirin |anno = 1962 |titolo = Radon Fluoride |rivista = J. Am. Chem. Soc. |volume = 84 |numero = 21 |pp = 4164-4165 |doi = 10.1021/ja00880a048 |cid =Fie62 |lingua=en}}
* {{cita pubblicazione |autore = R. J. Gillespie |autore2= E. A. Robinson |anno = 2007 |titolo = Gilbert N. Lewis and the chemical bond: the electron pair and the octet rule from 1916 to the present day |rivista = J. Comput. Chem. |volume = 28 |numero = 1 |pp = 87-97 |doi = 10.1002/jcc.20545 |cid =Gil07 |lingua=en}}
* {{cita libro|autore= N. N. Greenwood |autore2= A. Earnshaw |nome= |titolo=Chemistry of the elements |ed=2 |anno=1997 |editore=Butterworth-Heinemann |città=Oxford |lingua=inglese|ISBN=0-7506-3365-4|cid= Gre97}}
* {{cita pubblicazione |autore = A. V. Grosse |autore2= A. D. Kirschenbaum |autore3= A. G. Streng |autore4= L. V. Streng |anno = 1963 |titolo = Krypton Tetrafluoride: Preparation and Some Properties |rivista = Science |volume = 139 |numero = 3559 |pp = 1047-1048 |doi = 10.1126/science.139.3559.1047 |cid =Gro63 |lingua=en}}
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* {{cita libro|autore=P. Häussinger |autore2= R. Glatthaar |autore3= W. Rhode |autore4 = et al. |titolo=[[Ullmann's Encyclopedia of Industrial Chemistry]]|anno= 2002 |editore=Wiley-VCH |città=|lingua=inglese |doi= 10.1002/14356007.a17_485 |capitolo= Noble Gases |cid=Häu02}}
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* {{cita pubblicazione |autore = L. Khriachtchev |autore2= M. Pettersson |autore3= N. Runeberg |autore4= J. Lundel |autore5= M. Räsänen |anno = 2000 |titolo = A stable argon compound |rivista = Nature |volume = 406 |numero = 6798 |pp = 874-876 |doi = 10.1038/35022551 |cid =Khr00 |lingua=en}}
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* {{Cita libro|autore = S. F. Ray |titolo = Scientific photography and applied imaging |editore = Focal Press |città = |anno = 1999 |lingua =inglese |isbn = 0-240-51323-1 |cid =Ray99 }}
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* {{cita pubblicazione |autore = K. Schubert |anno = 1974 |titolo = Ein Modell für die Kristallstrukturen der chemischen Elemente |rivista = Acta Crystallographica |volume = B30 |pp = 193-204 |doi = 10.1107/S0567740874002469 |cid =Sch74 |lingua=de}}
* {{Cita libro|autore = M. E. Weeks |titolo = Discovery of the Elements |editore = Journal of Chemical Education |città = Easton, Pa. |anno = 1960 |ed = 6th |lingua =inglese |cid = Wee60 }}
== Voci correlate ==
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