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{{Nota disambigua|informazioni sulla [[Colonialismo italiano|colonia italiana]]|[[Dodecaneso italiano]]}}
{{Divisione amministrativa
{{W|geografia|febbraio 2008}}
|Nome = Dodecaneso
{{Prefetture greche|
|Nome ufficiale = Νομός Δωδεκανήσων
Nome = Dodecaneso|
|Panorama = Rhodes harbour.jpg
Nome_greco = Νομός Δωδεκανήσων |
|Didascalia = Il porto di Rodi
Immagine_mappa = GreeceDodecanese.png|
|Bandiera =
Regione_amministrativa = [[Egeo Meridionale]]|
|Stemma =
Capoluogo = [[Rodi (città)|Rodi]]|
|Stato = GRC
Popolazione = 200.452 <small>''(2005)''</small>|
|Grado amministrativo = 2
Area = 2.714|
|Tipo = ex [[prefetture della Grecia|prefettura]]
Densità = 73.9|
|Divisione amm grado 1 = Egeo Meridionale
N_prov = - |
|Capoluogo = [[Rodi (città)|Rodi]]
N_mun = 25|
|Amministratore locale =
N_com = 2|
|Partito =
CAP = 85x xx|
|Data elezione =
Prefisso_tel. = 224x0 |
|Lingue =
Targa = ΚΧ, ΡΟ|
|Data istituzione =
ISO3166 = GR-81|
|Data soppressione = 1º gennaio [[2011]]
Nome_ab = -|
|Latitudine gradi = 36
Indirizzo = -|
|Latitudine minuti = 26
Sito_web = -|
|Latitudine secondi =
|Latitudine NS = N
|Longitudine gradi = 28
|Longitudine minuti = 13
|Longitudine secondi =
|Longitudine EW = E
|Altitudine =
|Abitanti = 200452
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 2005
|Sottodivisioni = 25 municipalità, 2 comunità
|Divisioni confinanti =
|Codice postale = 85x xx
|Prefisso = 224x0
|Codice statistico =
|Codice catastale =
|Targa = ΚΧ, ΡΟ
|Nome abitanti =
|Immagine localizzazione = Nomos Dodekanisou.png
|Mappa =
|Didascalia mappa =
|Sito =
}}
Il '''Dodecaneso''' o '''Dodecanneso''' (in [[Lingua greca|greco]] Δωδεκάνησα, pr. ''Dodekánisa'', dal significato letterale di "[[12 (numero)|dodici]] [[isole]]") è un [[arcipelago]] della [[Grecia]], compreso tra l'[[Asia Minore]] (odierna [[Turchia]]), l'isola di [[Creta (Grecia)|Creta]] a sud, le [[Cicladi]] ad ovest e l'[[Samo (isola)|isola di Samo]] a nord.
 
Dal punto di vista amministrativo era una [[Prefetture della Grecia|prefettura]] appartenente alla regione dell'[[Egeo Meridionale]], abolita a partire dal 1º gennaio [[2011]] a seguito dell'entrata in vigore della riforma amministrativa detta ''[[programma Callicrate]]''<ref>{{cita web|url=http://www.ypes.gr/UserFiles/f0ff9297-f516-40ff-a70e-eca84e2ec9b9/N_KALLIKRATIS.pdf|titolo=programma Callicrate|accesso=1º marzo 2011}}</ref>. Il capoluogo era la [[Rodi (città)|città di Rodi]].
[[File:Rhodes harbour.jpg|thumb|300px|right|Il porto di Rodi]]
'''Dodecaneso''' (in [[Lingua greca|greco]] Δωδεκάνησα Dodekánisa, dal significato letterale "dodici isole") è un [[arcipelago]] della [[Grecia]], compreso tra l'[[Asia Minore]] (odierna [[Turchia]]), l'isola di [[Creta]] a Sud, le [[Cicladi]] ad Ovest e l'isola di [[Samo (isola)|Samo]] a Nord. <br />
Dal punto di vista amministrativo forma una [[Prefetture della Grecia|prefettura]] appartenente alla regione dell'[[Egeo Meridionale]]. La sede della prefettura è nella [[Rodi (Città)|città di Rodi]]. <br />
Dal punto di vista [[Geografia|geografico]] il Dodecaneso è un [[arcipelago]] di oltre 163 isole ed isolotti, di cui soltanto 26 sono abitate.
Localizzate in una regione di passaggio tra [[oriente]] ed [[occidente]], nel loro complesso le isole recano evidenti segni del loro passato, dell'epoca classica a quella dei Cavalieri di Rodi, all'occupazione turca ed italiana. Diverse dominazioni hanno lasciato tracce nella cultura e nelle testimonianze architettoniche.
 
== Geografia fisica ==
Le "dodici isole" eponime sono qui elencate con il nome tradizionale italiano, risalente in genere alla dominazione veneziana (tra parentesi il nome con cui sono più comunemente riportate oggi dagli operatori turistici):
[[File:Aegean Sea with island groups labeled.gif|thumb|Gli arcipelaghi del [[Mar Egeo]]]]
* [[Rodi]] è l'isola maggiore, prende il nome dall'omonimo capoluogo, ed la più significativa dal punto di vista storico, turistico ed economico;
Dal punto di vista [[Geografia|geografico]] il Dodecaneso è un [[arcipelago]] di oltre 163 isole ed isolotti, di cui soltanto 26 sono abitate.
* L'isola di [[Coo]] (Kos), vicinissima all'[[Asia minore]] è conosciuta come la patria di [[Ippocrate di Coo|Ippocrate]], padre della [[medicina]];
Localizzate in una regione di passaggio tra [[Asia|Oriente]] ed [[Europa|Occidente]], nel loro complesso le isole recano evidenti segni del loro passato, dell'epoca classica a quella bizantino-genovese, e poi dei [[Cavalieri di Rodi]], all'occupazione turca ed italiana. Diverse dominazioni hanno lasciato tracce nella cultura e nelle testimonianze architettoniche.
* [[Scarpanto]] (Kàrpathos) è la più scoscesa e ricca di montagne; ancora in parte incontaminata, grazie alla difficile conformazione orografica;
* [[Càlino]] (Kàlymnos) è l'isola della pesca delle numerose spugne marine ed una delle più popolate;
* [[Lero]] (Léros), mantiene ancora nei suoi villaggi il carattere amichevole della tradizione ed era una delle preferite durante la dominazione [[Italia|italiana]];
* [[Stampalia]] dal passato [[Venezia|veneziano]] con un imponente [[Kastro]] di quel periodo così intenso; nel dialetto locale permangono ancor parole di [[etimologia|origine]] [[lingua veneta|veneta]];
* [[Patmo]] (Pàtmos) ha l'atmosfera sacra del [[monastero]] di Aghios Ioanis Theologos ([[San Giovanni]]);
* [[Kasos|Caso]] (Kàssos), la più meridionale delle isole, è tra le meno turistiche e ricca di scogliere;
* [[Nìsiros|Nìsiro]] (Nìssiros), una delle isole più piccole, non molto turistica, possiede un vulcano detto Kratèras (Cratere) alto 700 metri;
* [[Tilos|Piscopi]] (Tìlos) è l'isola più verde ed ha le spiagge ombreggiate delle grandi [[tamarix|tamerici]];
* [[Chalki|Calchi]] (Chàlki) è piccolissima e scarsamente popolata, (appena 330 persone), ed è ignorata dal turismo;
* [[Simi]] (Symi), vicinissima a [[Rodi]], per le sue caratteristiche sia naturali che dell'[[ambiente costruito]] è luogo storico protetto;
* [[Castelrosso (isola)|Castelrosso]] (Kastellòrizo), lembo estremo della Grecia verso oriente, è il luogo reso famoso dal film vincitore del [[premio Oscar]] ''[[Mediterraneo (film)|Mediterraneo]]'';
* [[Alimnia]] è un isolotto desertico di particolare interesse naturalistico.
 
Le principali isole sono qui elencate con il nome tradizionale italiano, risalente in genere all'epoca genovese (tra parentesi il nome greco):
== Cenni storici ==
* [[Rodi]] è l'isola maggiore, con 125.113 abitanti (2021), prende il nome dall'omonimo capoluogo, e la più significativa dal punto di vista storico, turistico ed economico;
La storia del Dodecaneso è legata a quella di [[Rodi]] l'isola maggiore, così chiamata dal nome della cittadina capoluogo. Questa città ha avuto sin dall'epoca della Grecia classica grande influenza sull'intero arcipelago per la sua importanza strategica e militare e per essere sede di un importante porto di scambio tra [[oriente]] ed [[occidente]]. Di tale periodo sono riscontrabili numerosi resti archeologici, di [[Tempio|templi]] e [[città]] sparsi nelle varie isole.
* [[Coo]] (''Kos''), con 37.089 abitanti (2021), isola vicinissima all'[[Asia minore]] è conosciuta come la patria di [[Ippocrate]], padre della [[medicina]];
* [[Calimno]] (''Kàlymnos''), 17.752 abitanti (2021) è l'isola della pesca delle numerose spugne marine ed una delle più popolate;
* [[Lero]] (''Léros''), 7.992 abitanti (2021), tra Patmo e Càlino;
* [[Scarpanto]] (''Kàrpathos''), 6.567 abitanti (2021), è la più scoscesa e ricca di montagne; ancora in parte incontaminata, grazie alla difficile conformazione orografica;
* [[Patmo]] (''Pàtmos''), 3.283 abitanti (2021), ha l'atmosfera sacra del [[Monastero di San Giovanni (Patmos)|monastero di Aghios Ioanis Theologos]] ([[Giovanni (evangelista)|San Giovanni]]);
* [[Simi]] (''Symi''), 2.603 abitanti (2021), vicinissima a Rodi, per le sue caratteristiche sia naturali che dell'[[Antropizzazione|ambiente costruito]] è luogo storico protetto;
* [[Stampalia]] (''Astypálea''), 1.376 abitanti (2021) dal passato [[venezia]]no con un imponente Kastro di quel periodo; nel dialetto locale permangono ancor parole di [[etimologia|origine]] [[lingua veneta|veneta]];
* [[Caso (Egeo Meridionale)|Caso]] (''Kàssos''), 1.223 abitanti (2021), la più meridionale delle isole, è ricca di scogliere;
* [[Nisiro|Nìsiro]] (''Nìssiros''), 1.048 abitanti (2021), una delle isole più piccole, possiede un vulcano detto Kratèras (Cratere) alto 700 metri;
* [[Lisso (Grecia)|Lisso]], 778 abitanti (2021), piccola isola ad est di Patmo;
* [[Piscopi]] (''Tìlos''), 746 abitanti (2021) è l'isola più verde ed ha le spiagge ombreggiate da grandi [[tamarix|tamerici]];
* [[Castelrosso (Grecia)|Castelrosso]] (''Kastellòrizo''), 594 abitanti (2021), lembo estremo abitato della Grecia verso oriente e situata non come le altre isole nel Mar Egeo ma nel [[Mar di Levante]], è il luogo reso famoso dal film vincitore del [[premio Oscar]] ''[[Mediterraneo (film)|Mediterraneo]]'';
* [[Calchi]] o Carchi (''Chàlki''), 475 abitanti (2021), è piccolissima e scarsamente popolata, (appena 330 persone);
* [[Gaidaro]] (''Agathonisi''), 259 abitanti (2021), l'isola più settentrionale;
* [[Telendos|Telendo]], 94 abitanti (2011), piccola isola a ovest di Càlino;
* [[Pserimos|Cappari]] (''Pserimos''), 80 abitanti (2021), piccola isola a metà strada tra Coo e Càlino;
* [[Saria]], 45 abitanti (2011), piccola isola a nord di Scarpanto;
* [[Arkoi|Archì]] (''Arkoi'' o anche ''Arkioi''), 44 abitanti (2011), piccola isola a nord di Lisso, coi resti della fortificazione di guardia italiana, usata anche come carcere durante la [[seconda guerra mondiale]];
* [[Gyali]], 21 abitanti (2011), piccola isola a metà strada tra Coo e Nìsiro;
* [[Levita (isola)|Lèvita]], 13 abitanti (2011), piccola isola tra Càlino e Paro, nelle Cicladi, facente parte della municipalità di Lero;
* [[Farmaco (isola)|Farmaco]] (''Farmakonisi''), 10 abitanti (2021), a est di Lipsi, presso le coste dell'Asia Minore;
* Marathi, 5 abitanti, a sud di Archì;
* [[Syrna|Sirna]], 2 abitanti (2021), piccola isola di {{M|4|u=km²}} a sudest di Stampalia, importante rotta migratoria, teatro nel 1946 del naufragio della Athina Rafiah;
* [[Strongili]], un abitante (2021) piccola isola a est di Castelrosso, disabitata, estremo lembo ad est della Grecia, dominata da un faro;
* [[Kinaros]], un abitante (2021), a ovest di Calino e Lero;
* [[Ro (isola)|Ro]], piccola isola ad ovest di Castelrosso abitata solo da un contingente militare;
* [[Alinnia]] o Limonia è un isolotto desertico, nei pressi di Calchi di particolare interesse naturalistico.
 
== Toponimo ==
== Medioevo: i [[Cavalieri di Rodi]] e l'occupazione turca ==
Originariamente la parola Dodecaneso (o anche Dodecanneso, secondo la pronuncia greca) indicava il gruppo di isole del dominio [[Repubblica di Genova|genovese]] e [[Repubblica di Venezia|veneziano]] e poi [[Impero ottomano|ottomano]] che godevano di particolari privilegi: [[Icaria]], Patmo, Càlino, Lero, Stampalia, Nìsiro, Piscopo, Simi, Calchi, Scarpanto, Caso e Castelrosso, che nel 1909 alcuni giornali greci definirono Dodecaneso ottomano. Queste dodici isole tuttavia erano storicamente parte delle [[Sporadi]] meridionali. Solo in seguito all'occupazione italiana del 1912 la denominazione Dodecaneso prese uso nel linguaggio corrente, pur essendo impropria. Difatti le isole italiane non corrispondevano a quelle indicate anni prima. Nel toponimo italiano furono incluse anche Rodi, Coo e Lisso, mentre Castelrosso venne occupata solo nel 1921. Invece fu esclusa Icaria, che rimase sotto dominazione turca, prima di passare alla Grecia<ref>{{Cita web |url=http://dspace-roma3.caspur.it/bitstream/2307/179/3/03%20-%20capitolo%20II%20-%20Italia%20a%20Rodi.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=15 maggio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120117095522/http://dspace-roma3.caspur.it/bitstream/2307/179/3/03%20-%20capitolo%20II%20-%20Italia%20a%20Rodi.pdf |dataarchivio=17 gennaio 2012 |urlmorto=sì }}</ref>.
Nel [[medioevo]] l'arcipelago divenne la sede per secoli dei [[Cavalieri di Rodi]], che fortificarono le isole rendendo [[Rodi]] inespugnabile ai Turchi, che tentarono numerose volte la sua conquista. Ancora oggi possono essere ammirate le fortificazioni del capoluogo ed i castelli sulle altre isole, come [[castello di Neratzia|Neratzia]] e [[castello di Antimachia|Antimachia]] a Coo. Il dominio dei Cavalieri durò sino al [[XVI secolo]], quando dopo l'ennesimo attacco gli stessi negoziarono la loro uscita dalle isole e la cessione al sultano dell'arcipelago, che divenne così parte dell'[[Impero ottomano]].
 
L'inadeguatezza della denominazione determinò nelle autorità italiane il mutamento della denominazione ufficiale in [[Isole italiane dell'Egeo]], fin dal 1929. Tuttavia il toponimo era già entrato nella denominazione corrente e corrisponde ancora oggi a tutte le isole facenti parti delle Isole italiane dell'Egeo.
== La presenza italiana (1912-1943) ==
{{Vedi anche|Guerra italo-turca|Dodecaneso italiano}}
Durante la [[guerra italo-turca]] culminata nell'occupazione della [[Libia]], l'Italia pensò di affrettare la fine della guerra occupando il '''Dodecaneso'''. Il 26 aprile 1912 venne occupata [[Stampalia]], il 12 maggio [[Scarpanto]], [[Caso (Grecia)|Caso]], [[Piscopi]], [[Nisiros|Nisiro]], [[Kalymnos|Calino]], [[Lero]], [[Patmos|Patmo]], [[Coo]], [[Simi]] e [[Calchi]]; il 4 maggio vennero sbarcate truppe su [[Rodi]], che venne completamente occupata il 16 maggio. Con la Pace di [[Losanna]] (18 ottobre 1912) l'Italia ottenne la sovranità sulla Libia (riconosciuta dalle potenze straniere) e il possesso temporaneo delle isole del '''Dodecaneso'''.
Il 5 maggio 1912 si insediò il comandante delle isole occupate dell'[[Mar Egeo|Egeo]] [[Giovanni Ameglio]], dal 1914 costituite in '''Colonia del Dodecaneso'''; il primo [[Governatori delle colonie italiane|governatore]], il [[Savona|savonese]] [[Mario Lago]] si insediò il 16 novembre 1922. Dal 1926 le isole vennero trasformate in "Governo delle Isole Italiane dell'Egeo", denominazione che divenne ufficiale nel 1930. Tra i governatori del Dodecaneso figurano importanti esponenti del [[fascismo]] come i[[Cesare Maria De Vecchi]] (1884-1959) di l [[Casale Monferrato]], membro del [[Gran Consiglio del Fascismo]] e ministro dell'educazione nazionale, governatore dal 1936 al 1940; il [[Bologna|bolognese]] [[Ettore Bastico]] (1876-1972), [[Maresciallo d'Italia]], governatore dal 1940 al 1941; ed infine l'[[ammiraglio]] [[Viareggio|viareggino]] [[Inigo Campioni]] (1878-1944), governatore dal 1941 al 1943.
Tra il 19 e il 24 maggio 1929 alcune isole furono visitate da [[Vittorio Emanuele III]], re d'Italia. Le tracce della presenza italiana rimangono visibili in molti edifici, tra i quali ad esempio:
* l'ex '''Grande Albergo delle Rose''' (oggi ''Grande albergo delle Rose Casinò Rodos'') costruito da [[Florestano Di Fausto]] e [[Michele Platania]] tra il 1925 e il 1927, che unisce elementi dell'architettura tipica coloniale dell'oriente e elementi [[Art Decò|decò]]
* l'ex '''Casa del Fascio''' di [[Rodi (città)|Rodi]] realizzata tra il 1936 e il 1939, ora sede del [[municipio]]
* l'ex [[chiesa]] cattolica oggi ortodossa di '''S.Giovanni''' (''Agiòs Ioannis'') costruita tra il 1924 e il 1925 da [[Rodolfo Petracco]], che ricostruisce l'ipotetica chiesa dei [[Ordine di Malta|Cavalieri di San Giovanni]]
* le '''Terme di Calitea''' vicine a [[Rodi (città)|Rodi]], inaugurate nel luglio 1929, oggi in disuso
* l'ex '''Teatro Puccini''' oggi ''Teatro Nazionale'' inaugurato il 1° agosto 1937, che conteneva 1200 spettatori
* l'ex '''Villaggio rurale San Benedetto''' oggi ''Kolymbia'' costruito tra il 1935 e il 1938 con la scuola, la chiesa, la casa del fascio, la caserma e le case allineate verso il mare, oggi è ricovero per anziani
* l'ex '''Palazzo del Governo''' costruito nel 1926-7 sede del governatore del Dodecaneso e ospitava inoltre gli uffici governativi, l'ufficio del turismo, ispirata al gotico veneziano con mobili in stile, lampadari di [[Murano]] e pavimenti in maiolica, oggi sede della ''prefettura del Dodecaneso'' (la ristrutturazione si è conclusa da poco)
* l'ex '''Caserma Principe Amedeo''' sede dei [[Carabinieri]] e ora della [[Gendarmeria]], ispirata all'architettura neoclassica tra fine '800 e primi '900
* il centro di [[Portolago]] (oggi ''Lakkì'') nell'isola di [[Lero]], sullo stile razionalista italiano anno '30 costruita tra il 1934 e il 1938 in cattivo stato di conservazione.
 
== Storia ==
Al censimento del 21 aprile [[1936]], l'ultimo prima della perdita dell'arcipelago da parte dell'Italia ([[1947]]), la popolazione totale residente nel Dodecaneso risultava composta da 129.135 unità, di cui 7.015 regnicoli (italiani) e 4.333 stranieri di varie nazionalità. La popolazione residente nell'isola di Rodi ammontava a 57.935 abitanti seguita dall'isola di Coo (19.448 ab.) e da quella di Calino (14.793 ab.).
La storia del Dodecaneso è legata a quella di Rodi l'isola maggiore, così chiamata dal nome della cittadina capoluogo. Questa città ha avuto sin dall'epoca della [[Grecia classica]] grande influenza sull'intero arcipelago per la sua importanza strategica e militare e in quanto sede di un importante porto di scambio tra oriente ed occidente. Di tale periodo sono riscontrabili numerosi resti archeologici, di [[Tempio|templi]] e [[città]] sparsi nelle varie isole.
 
=== Medioevo: i Cavalieri di Rodi e l'occupazione turca ===
Dopo l'[[8 settembre]] [[1943]] il '''Dodecaneso''' venne attaccato dai tedeschi che non volevano fornire agli [[Alleati]] una base operativa per l'attacco alla Grecia. La [[divisione]] d'assalto ''Rhodos'', comandata dal generale [[Ulrich Kleemann]] riuscì a conquistare le isole grazie ad una mescolanza di azioni di forza e tattiche dilatorie, entro pochi giorni<ref>http://www.dodecaneso.org Sito storico sul Dodecaneso</ref>. Ciò fu possibile anche grazie alla scarsa iniziativa del comando italiano, che però era vincolato alle clausole armistiziali ed alla estrema ambiguità delle informazioni inviate dallo [[Stato Maggiore]]. Inizialmente non fu attaccata solo l'isola di Lero (con la più importante base navale italiana nell'Egeo), che rimase in mano italiana fino a metà novembre 1943 difesa dalle forze italiane di guarnigione comandate dal [[contrammiraglio]] [[Luigi Mascherpa]], e da rinforzi inviati dagli Alleati. Il governatore, [[ammiraglio]] [[Inigo Campioni]] rimase in carica fino al 18 settembre 1943, quando fu deportato. Venne sostituito dal vicegovernatore [[Igino Ugo Faralli]], che, avendo aderito alla [[Repubblica Sociale Italiana|R.S.I.]], restò in carica fino al [[1945]], ma il vero potere passò all'esercito di occupazione tedesco, comandato dai generali Ulrich Kleemann (1943-1944) e [[Otto Wagener]] (1944-1945).
La quasi totalità delle isole appannaggio dell'[[Impero romano d'Oriente]] furono governate di fatto per conto degli imperatori da famiglie genovesi possidenti i cui componenti venivano eletti ammiragli dell'impero; la [[Repubblica di Genova]] in cambio della protezione con la sua potente flotta, ne sfruttava i commerci e le materie prime, governandole come appannaggio personale privato dei clan genovesi.
Tra il [[1306]] e il [[1309]] l'arcipelago divenne anche la sede per secoli dei [[Cavalieri di Rodi]], che assieme ai suoi governatori genovesi tra cui i componenti dei clan dei Vignolo de'Vignoli , i Moresco ed i Giustiniani, fortificarono le isole rendendo Rodi inespugnabile ai turchi, che tentarono numerose volte la sua conquista, riuscendoci nel [[1522]]. Ancora oggi possono essere ammirate le fortificazioni del capoluogo ed i castelli sulle altre isole, come [[castello di Neratzia|Neratzia]] e [[castello di Antimachia|Antimachia]] a Coo. La presenza dei Cavalieri durò sino al [[XVI secolo]], quando dopo la dipartita della flotta genovese della [[Maona di Chio e di Focea|maona dei Giustiniani]] non potendo più difendersi dopo l'ennesimo attacco gli stessi negoziarono la loro uscita dalle isole e dopo un breve periodo anche i genovesi furono costretti alla cessione del governatorato al sultano in cambio di concessioni commerciali per mantenere l'accesso ai propri empori, e così l'arcipelago divenne parte dell'[[Impero ottomano]].
 
=== La presenza italiana (1912-1943) ===
Nel luglio del 1944 vennero arrestati gli [[ebrei]] [[sefarditi]] (circa 1800) e inviati nei campi in Germania. Di questi solo 151 tornarono dai campi di sterminio. Al loro ritorno trovarono le loro case occupate dai greci di Rodi. La maggior parte degli ebrei di Rodi erano cittadini italiani. Molti rimasero in Italia, alcuni andarono in Africa. L'[[8 maggio]] [[1945]] dopo la resa incondizionata dei tedeschi firmata al isola di Symi, il potere fu trasferito ai britannici (British Military Administration) e venne nominato governatore [[Peter Bevil Edward Acland]] (1945), poi [[Charles Henry Gormley]] (1945-1946) e infine [[Arthur Stanley Parker]] (1946-1947), con il trattato di pace di [[Trattati di Parigi (1947)|Parigi]] del [[10 febbraio]] [[1947]] le isole passarono alla [[Grecia]].<br />
{{Vedi anche|Guerra italo-turca|Isole italiane dell'Egeo}}
Durante la [[guerra italo-turca]] culminata nell'occupazione della [[Libia]], l'Italia ritenne di affrettare la fine della guerra occupando il Dodecaneso. Il 26 aprile 1912 venne occupata Stampalia, il 12 maggio Scarpanto, Caso, Piscopi, Nisiro, Calino, Lero, Patmo, Coo, Simi e Calchi; il 4 maggio vennero sbarcate truppe a Rodi, che venne completamente occupata il 16 maggio. Con la [[Trattato di Losanna (1912)|Pace di Losanna]] (18 ottobre 1912) l'Italia ottenne la sovranità sulla Libia (riconosciuta dalle potenze straniere) e il possesso temporaneo delle isole del Dodecaneso.
 
Il 5 maggio 1912 si insediò il comandante delle isole occupate dell'[[Mar Egeo|Egeo]] [[Giovanni Ameglio]], dal 1914 costituite in ''Colonia del Dodecaneso''; il primo [[Governatori delle colonie italiane|governatore]], il [[Savona|savonese]] [[Mario Lago]], si insediò il 16 novembre 1922. Dal 1926 le isole vennero trasformate in "''Governo delle Isole Italiane dell'Egeo''", denominazione che divenne ufficiale nel [[1930]]. Tra i governatori del Dodecaneso figurano importanti esponenti del [[fascismo]] come [[Cesare Maria De Vecchi]] (1884-1959) di [[Casale Monferrato]], membro del [[Gran consiglio del fascismo]] e ministro dell'educazione nazionale, governatore dal 1936 al 1940; il [[Bologna|bolognese]] [[Ettore Bastico]] (1876-1972), [[Maresciallo d'Italia]], governatore dal 1940 al 1941; ed infine l'[[ammiraglio]] [[Viareggio|viareggino]] [[Inigo Campioni]] (1878-1944), governatore dal 1941 al 1943.
Il [[15 settembre]] [[1947]] a [[Rodi (città)|Rodi]] vi fu la cerimonia che trasferì i poteri al governatore [[Grecia|greco]] [[Periklis Ioannidis]] (1947-8), sostituito nel 1948 da [[Nikolaos Mavris]]. Il [[7 marzo]] [[1948]] le isole si trasformarono da '''Governatorato del Dodecaneso''' a '''Prefettura del Dodecaneso''' entrando quindi a far parte a tutti gli effetti della [[Grecia]]. Tuttora non è raro incontrare abitanti delle isole in grado di parlare e comprendere l'[[lingua italiana|italiano]], insegnato fino al 1948 nelle scuole, parlato soprattutto dagli anziani. La lingua italiana tende oggi a riaffermarsi nell'ambito della [[Unione Europea]] come lingua veicolare oltre che come lingua per comunicare con il forte afflusso di turisti proveniente dall'Italia.
 
Fu organizzata l'amministrazione civile delle isole con libere elezioni svoltesi nel 1928, 1930, 1932 e 1934. Nel 1937 i sindaci vennero sostituiti da podestà di nomina governativa.
 
Tra il 19 e il 24 maggio 1929 alcune isole furono visitate da [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]], re d'Italia. Le tracce della presenza italiana rimangono visibili in molti edifici, tra i quali ad esempio:
* l'ex ''Grande Albergo delle Rose'' (oggi ''Grande albergo delle Rose Casinò Rodos'') costruito da [[Florestano Di Fausto]] e [[Michele Platania]] tra il 1925 e il 1927, che unisce elementi dell'architettura tipica coloniale dell'oriente e elementi [[Art decò|decò]]
* l'ex ''Casa del Fascio'' di [[Rodi (città)|Rodi]] realizzata tra il 1936 e il 1939, ora sede del municipio
* l'ex [[chiesa (architettura)|chiesa]] cattolica di ''S.Giovanni'' costruita tra il 1924 e il 1925 da [[Rodolfo Petracco]], che ricostruisce la chiesa di San Giovanni di Collachio dei [[Sovrano Militare Ordine di Malta|Cavalieri di San Giovanni]] distrutta da un'esplosione nel 1856
* le ''Terme di Kallithea'' vicine a [[Rodi (città)|Rodi]], inaugurate nel luglio 1929, complesso restaurato nel 2006
* l'ex ''Teatro Puccini'' oggi ''Teatro Nazionale'' inaugurato il 1º agosto [[1937]], che conteneva 1200 spettatori
* l'ex ''Villaggio rurale San Benedetto'' oggi ''Kolymbia'' costruito tra il 1935 e il [[1938]] con la scuola, la chiesa, la casa del fascio, la caserma e le case allineate verso il mare; oggi è un ricovero per anziani
* l'ex ''Palazzo del Governo'' costruito nel 1926-7 sede del governatore del Dodecaneso, che ospitava gli uffici governativi, l'ufficio del turismo, ispirato al gotico veneziano con mobili in stile, lampadari di [[Murano]] e pavimenti in [[maiolica]]; oggi è sede della ''prefettura del Dodecaneso'' (la ristrutturazione si è conclusa da poco)
* l'ex ''Caserma Principe Amedeo'' sede dei [[Carabinieri]] e ora della [[Gendarmeria]], ispirata all'architettura neoclassica tra fine Ottocento e primi Novecento
* il centro di [[Portolago]] (oggi ''Lakkì'') nell'isola di Lero, sullo stile [[Razionalismo italiano|razionalista]] italiano anni trenta costruita tra il 1934 e il 1938 ed oggi in cattivo stato di conservazione.
 
Al [[Censimento generale della popolazione e delle abitazioni|censimento]] del 21 aprile [[1936]], l'ultimo prima della perdita dell'arcipelago da parte dell'Italia ([[1947]]), la popolazione totale residente nel Dodecaneso risultava composta da {{formatnum:140848}} unità, di cui {{formatnum:16711}} regnicoli (italiani) e {{formatnum:4090}} stranieri di varie nazionalità. La popolazione residente nell'isola di Rodi ammontava a {{formatnum:61886}} abitanti seguita dall'isola di Coo ({{M|19731|u=ab.}}) e da quella di Calino ({{M|15247|u=ab.}})<ref name=censimento36>{{cita web|url=http://lipari.istat.it/digibib/censpop1936/IST0005817vol5_LibiaIsoleitalianedellEgeoTientsin/IST0005817cp1936_LibiaIsoleitalianedellEgeoTientsin+OCRottimizzato.pdf|titolo=VIII censimento generale della popolazione - 21 aprile 1936 - Volume V|accesso=14 ottobre 2014|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Dopo l'[[8 settembre 1943]] il Dodecaneso venne attaccato dai tedeschi che non volevano fornire agli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] una base operativa per l'attacco alla Grecia. La [[Divisione (unità militare)|divisione]] d'assalto ''Rhodos'', comandata dal generale [[Ulrich Kleemann]] riuscì a conquistare le isole grazie ad una mescolanza di azioni di forza e tattiche dilatorie, tra il 9 settembre e il 17 novembre 1943<ref>http://www.dodecaneso.org Sito storico sul Dodecaneso</ref>. Ciò fu possibile anche grazie alla scarsa iniziativa del comando italiano, data l'ambiguità del proclama armistiziale. Gli scontri del 9/10 settembre 1943 fra le truppe italiane e quelle germaniche furono a tratti aspri, ma la resa imposta dal Governatore Campioni e la sua cattura resero vano ogni sforzo delle truppe italiane nel capoluogo del Possedimento.
 
Inizialmente non furono attaccate le isole a nord di Rodi e in particolare Coo (che cadde il 4 ottobre) e Lero (con la più importante base navale italiana nell'Egeo), che rimase in mano italiana fino al 17 novembre 1943, difesa dalle forze italiane di guarnigione comandate dal [[contrammiraglio]] [[Luigi Mascherpa]], e da rinforzi inviati dagli Alleati. Dopo la resa di Lero furono abbandonate dai soldati italiani anche le due ultime isole in possesso degli italiani, [[Lisso (Grecia)|Lisso]] e [[Patmo]].
 
Sorte diversa toccò a [[Castelrosso (Grecia)|Castelrosso]]. Quando l'Italia capitolò, il 10 settembre 1943, l'isola fu occupata dalle forze britanniche, che ne conservarono il possesso per il resto del conflitto. I soldati italiani lasciarono l'isola il 28 settembre 1943.
 
Il governatore, [[ammiraglio]] [[Inigo Campioni]] rimase in carica fino al 18 settembre 1943 in qualità di governatore civile, dopo aver ordinato la resa della guarnigione italiana di Rodi, per poi essere deportato. Venne sostituito dal vicegovernatore [[Iginio Ugo Faralli]], governò le isole nel nome della [[Repubblica Sociale Italiana|R.S.I.]] fino al [[1945]]. Il potere dispositivo e di controllo della popolazione passò all'esercito di occupazione tedesco, comandato dai generali Ulrich Kleemann (1943-1944) e [[Otto Wagener]] (1944-1945), attivamente sostenuti da elementi fascisti e repubblichini.
 
Nel luglio del 1944 vennero arrestati gli [[ebrei]] [[sefarditi]] (circa {{formatnum:1815}}). Quasi tutti provenivano da Rodi, tranne un piccolo gruppo di Coo. Scamparono alla deportazione circa 50 ebrei di nazionalità turca, che furono trasportati nell'allora neutrale Turchia. I restanti furono inviati nei campi in Germania, con tre navi da Rodi ed una da Coo. Di questi solo 178 tornarono dai campi di sterminio. I sopravvissuti, formalmente di nazionalità italiana dopo il 1948, non trovarono né a Rodi né in Italia una accoglienza adeguata. Le proprietà ebraiche erano state requisite dal governo italiano e ridistribuite alla cittadinanza italiana nel 1944: la popolazione greca di Rodi prese possesso delle proprietà abbandonate in seguito al rientro degli italiani.
 
Gli ebrei di Rodi erano per la maggior parte sudditi italiani, non avendo optato per la cittadinanza turca o greca in seguito al [[Trattato di Losanna (1923)|Trattato di Losanna]], ma una ristretta minoranza si avvalse della possibilità di diventare cittadini italiani a pieno titolo prima negli anni '30. Questo status non valse loro alcuna protezione in occasione della deportazione né al loro ritorno a Rodi o in Italia.
 
=== Occupazione militare britannica ===
L'8 maggio [[1945]] dopo la resa incondizionata dei tedeschi firmata all'[[Simi|isola di Symi]], il potere fu trasferito ai britannici (''British Military Administration'') e venne nominato governatore [[Peter Bevil Edward Acland]] (1945), poi [[Charles Henry Gormley]] (1945-1946) e infine [[Arthur Stanley Parker]] (1946-1947).
 
L'amministrazione militare britannica continuò ad avvalersi di quella civile italiana. L'Italia conservò formalmente ancora per tutto quel periodo la sovranità sino al definitivo passaggio alla Grecia.
 
=== Sovranità greca ===
Con il [[Trattati di Parigi (1947)|trattato di pace di Parigi]] del 10 febbraio [[1947]] le isole passarono alla Grecia.
 
Il 15 settembre [[1947]] a Rodi vi fu la cerimonia che trasferì i poteri al governatore greco [[Periklis Ioannidis]] (1947-8), sostituito nel 1948 da [[Nikolaos Mavris]]. Il 7 marzo [[1948]] le isole si trasformarono da ''Governatorato del Dodecaneso'' a ''Prefettura del Dodecaneso'', entrando quindi a far parte a tutti gli effetti della Grecia. Tuttora non è raro incontrare abitanti delle isole in grado di parlare e comprendere l'[[lingua italiana|italiano]], insegnato fino al 1950 nelle scuole, parlato soprattutto dagli anziani. La lingua italiana tende oggi a riaffermarsi nell'ambito della [[Unione europea]] come lingua veicolare oltre che come lingua per comunicare con il forte afflusso di turisti proveniente dall'Italia.
 
== L'espansione turistica ==
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=== Varie architetture ===
Nel periodo di amministrazione italiana, ed in particolare durante il [[regime fascista]], furono realizzate sulle isole numerose opere pubbliche, (strade, edifici e altro), alcune di notevole rilievo come la ricostruzione del [[Palazzo dei Gran Maestri dei cavalieri di Rodi]] a [[Rodi]].
Da citare anche la realizzazione della cittadina di [[Portolago]], oggi Lakki nell'isola di [[LerosLero]], uno dei migliori esempi di nuova struttura urbana, realizzata secondo i canoni architettonici ed urbanistici del [[Razionalismo italiano]] degli [[Anni 1930|anni trenta]].
Viaggiando in queste isole si ritrovano oltre ai resti archeologici classici di grande valore come l'Acropoli di Lindos (Rodi), ed alle eccezionali vestigia medioevali, (centro storico di Rodi ed altri castelli e fortezze), ed ai villaggi tradizionali, anche le architetture e le costruzioni tipiche del [[ventennio fascista]] che acquistano oggi, come rilevato da alcuni osservatori, una [[atmosfera]] quasi [[Federico Fellini|felliniana]] come il granGrand [[Hotel]] di Rodi, "Albergo delle rose" , o il [[cinema]] di [[Portolago]], ecc. o sempre [[particolare architettonico|particolari]] come i lungomare, i lampioni, le balaustre.
In diversi luoghi di queste isole si può ancora osservare uno [[spazio architettonico]] ''[[Art Décodéco]]'' e razionalista, con ancora intatta, sebbene deteriorata, la sua essenza.
 
=== EtnieAbitanti del Dodecaneso ===
Il Dodecaneso è un luogo di grandi intrecci di popolazione, come tutto il Levante. I gruppi di popolazione più rilevanti sono stati:
Il Dodecanneso era abitato da:
* [[Greci]] di religione [[Chiesa ortodossa|ortodossa]], che sonostoricamente la maggioranza della popolazione.
* [[ebraismo|Ebrei]] di origine [[Spagna|spagnola]] ([[Sefarditisefarditi]]) che erano {{M|6000}} negli [[anni 1930|anni trenta]] (circa il 5% della popolazione del Dodecaneso),quasi scomparsivittime di discriminazione sotto l'amministrazione italiana dopo lel'entrata persecuzioniin tedeschevigore tradelle 1943[[Leggi razziali fasciste|leggi razziali]] e ildeportati 1945in omassa emigratidai fascisti e dai tedeschi nel corso del 1944. Le poche decine di sopravvissuti non si sono ristabiliti nel Dodecaneso.
* [[Turchi (gruppo etnico)|Turchi]] di religione [[musulmanimusulmano|musulmana]] [[sunnitisunnismo|sunnita]], che sonohanno arrivatigoduto durantedi launa secolareposizione occupazionedominante turcadurante l'Impero Ottomano (1522-1912), unahanno in parte èlasciato tornatail in [[Turchia]]Dodecaneso durante l'occupazionela dominazione italiana,. altriL'invasione sonoe rimasti,l'occupazione maturca con la guerra indi [[Questione di Cipro|Cipro]] (1974) laha maggioranzacausato èun'ulteriore tornatariduzione indella Turchia,comunità tuttoraturca c'èdel Dodecaneso, rendendola una piccolasparuta minoranza turca.
 
=== DivisioneGeografia amministrativaantropica ===
=== Suddivisioni amministrative ===
La prefettura del Dodecaneso comprende 25 comuni e due comunità:
Dal [[1997]], con l'attuazione della ''riforma Kapodistrias''<ref>{{cita web|url=http://www.ypes.gr/kapodistrias/english/kapo/fr_prog.htm|titolo=riforma Kapodistrias|accesso=19 aprile 2011|dataarchivio=20 aprile 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100420054458/http://www.ypes.gr/kapodistrias/english/kapo/fr_prog.htm|urlmorto=sì}}</ref>, la prefettura del Dodecaneso era suddivisa in 25 comuni e 2 comunità:
 
{| class="wikitable"
{| {{prettytable}}
|- bgcolor="#efefef"
! Comune !! Codice YPES !! Sede !! CAP !! Prefisso tel.
|-
| [[AfantouAfando]] || 1205 || AfantouAfando || 851 03 || 22410-5dal 50 al 53, 56, 57
|-
| [[ArchangelosArcangelo (Rodi)|Arcangelo]] || 1202 || ArchangelosArcangelo || 851 02 || [[Prefisso internazionale della Grecia 22440|22440]]-2
|-
| [[AstypalaiaStampalia]] || 1203 || AstypalaiaStampalia || 859 00 || 22430-4
|-
| [[Attavyros]] || 1204 || [[Empona]] || 851 09 || 22460-5
|-
| [[ChalkiCalimno (città)|Calimno]] || 12271210 || [[ChalkiCalimno]] || 851852 1000 || 22430-2, 50, 22410-459
|-
| [[DikaioChalchi]] || 12061227 || [[Dikaio (Kos), Greece|DikaioChalchi]]|| 851 10 || 853 0022410-45
|-
| [[IalisoDikaio]] || 12081206 || [[IalysosDikaio]] || 851 01 ||853 22410-900
|-
| [[IraklidisIaliso]] || 12071208 || [[AntimachiaIalysos]] || 853851 0201 || 2242022410-6dal 90 al 98
|-
| [[Kallithea (Dodecaneso)|KallitheaIraklidis]] || 12091207 || [[FalirakiAntimachia (Grecia)|Antimachia]] || 851853 0502 || 2241022420-6
|-
| [[KalymnosKallithea (Dodecaneso)|Kallithea]] || 12101209 || [[KalymnosFaliraki]] || 852851 0005 || 2243022410-26, dall'84 all'87
|-
| [[Kameiros]] || 1211 || [[Soroni]] || 851 06 || 22460-4dal 40 al 42
|-
| [[KarpathosScarpanto (città)|Scarpanto]] || 1212 || KarpathosScarpanto || 858 00 || 22-2
|-
| [[KasosCaso (Egeo Meridionale)|Caso]] || 1213 || KasosCaso || 857 00 || 22450-4
|-
| [[KosCoo (città)|Coo]] || 1214 || KosCoo || 853 00 || 22450-2
|-
| [[Leipsoi]] || 1215 || [[Leipsoi]] || 850 01 || 22470-4
|-
| [[LerosLero (città)|Lero]] || 1216 || [[LerosLero]] ||854 00 || 22470
|-
| [[LindosLindo]] || 1217 || LindosLindo ||851 07 || 22440-2, 3
|-
| [[Megisti]] || 1218 || Megisti || 851 11 || 22410-49
|-
| [[NisirosNisiro]]|| 1219 || NisirosNisiro ||853 03 || 22420
|-
| [[Rodi sudSud]]|| 1220 || Gennadi ||851 09 || 22440-4
|-
| [[PatmosPatmo (città)|Patmo]]|| 1222 || PatmosPatmo ||855 00 || 22470-
|-
| [[Petaloudes]]|| 1223 || [[Kremasti]] ||851 04 || 22410-dal 90 al 98
|-
| '''[[Rodi]]''' || 1224 || [[Rodi (Cittàcittà)|Rodi]] || 851 00 || 22410-dal 2 tramiteal 4 e dal 6 7all'8
|-
| [[SymiSimi]] || 1225 || SymiSimi || 856 00 || 22460-dal 70 al 72
|-
| [[Tilos]] || 1226 || [[Tilos]] || 850 02 || 22460-2444
|- bgcolor="#efefef"
! Comunità !! Codice YPES !! Sede !! CAP !! Prefisso tel.
|-
| [[Agathonisi]] || 1201 || [[Agathonissi]] || 850 01 || 22470
|-
| [[Olympos (Egeo Meridionale)|Olympos]]|| 1221 || [[Olympos Karpathou]] || 857 00 || 22450
|}
 
== Voci correlate ==
* [[Dodecaneso italiano]]
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* [[Luigi Vittorio Bertarelli]], ''Guida d'Italia: Possedimenti e colonie'', [[Touring Club Italiano]], Milano, 1929
* Ercole Tuccimei, ''La Banca d'Italia in Africa'', Presentazione di Arnaldo Mauri, Laterza, Bari, 1999.
* Francesca Calace (a cura di), ''«Restituiamo la Storia» – dagli archivi ai territori. Architetture e modelli urbani nel Mediterraneo orientale.'', Roma, Gangemi, 2012 (collana PRIN 2006 «Restituiamo la Storia»)
* Nicholas Doumanis, ''Una faccia, una razza. Le colonie italiane nell'Egeo'', Bologna, Il Mulino, 2003.
* Antonello Battaglia, ''Il Dodecaneso italiano. Una storia da rivisitare (1912-1943)'', in "Eurostudium" 15 (2010)
* Marco Clementi, ''Camicie nere sull'Acropoli. L'occupazione italiana della Grecia'', Roma, DeriveApprodi, 2013
* Simona Martinoli ed Eliana Perotti, ''Architettura italiana nel Dodecanneso (1912-1943)'', Ed. Fondazione Giovanni Agnelli, 1999.
* [[Luigi Visintin]] ''Le isole italiane dell'[[Egeo]]: cenni geografici generali'' in A.A.V.V. ''L'impero coloniale fascista'', IGDA, 1936, pp.537-540, con carta geografica e successivo testo di [[Amedeo Maiuri]]
 
== Voci correlate ==
* [[Isole italiane dell'Egeo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commonsvoy=Category:DodecaneseDodecaneso}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [{{cita web | 1 = http://www.dodecaneso.org/index.htm | 2 = Sito italiano dedicato alla storia del Dodecanneso]Dodecaneso | accesso = 28 dicembre 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090925085138/http://www.dodecaneso.org/index.htm | dataarchivio = 25 settembre 2009 | urlmorto = sì }}
 
{{Unità periferiche della Grecia}}
{{Lingua italiana}}
{{Dodecaneso}}
{{Prefetture della Grecia}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Grecia}}
{{portale|Grecia|Isole}}
 
[[Categoria:Dodecaneso| ]]
[[Categoria:Prefetture dell'Egeo Meridionale]]
 
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