Il Popolo della Libertà: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|partiti con la stessa sigla|Pdl|PdL}}
{{Partito politico
|nome = Il Popolo della Libertà
|segretario = [[Angelino Alfano]]<br /><small>(2011-2013)</small>
|presidente = [[Silvio Berlusconi]]
|coordinatore = [[Denis Verdini]]<br /><small>(2009-2013)</small><br />[[Sandro Bondi]]
|portavoce = [[Daniele Capezzone]]
|stato = ITA
|fondazione = 27 febbraio 2008 (lista)<br />29 marzo 2009 (partito)
|derivato da = * [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]
* [[Alleanza Nazionale]]
* [[#Adesioni|altri]]
|confluito in = [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]
|sede = Via dell'Umiltà, 36 - 00187 [[Roma]]
|abbreviazione = PdL
|ideologia = [[Berlusconismo]]<br />[[Populismo di destra]]<ref>McDonnell, D. 2013. Silvio Berlusconi's Personal Parties: From Forza Italia to the Popolo Della Libertà, Political Studies, doi: 10/1111/j.1467-9248.2012.017007.x</ref><ref>McDonnel D., Bobba G., Different Types of Right-Wing Populist Discourse in Government and Opposition: The Case of Italy (2016)</ref><ref>Bobba G., Four lessons that Italy’s experience with populism can provide for the rest of Europe (2017)</ref><ref>Verbeek B., Zaslove A., Italy: a case of mutating populism? (2015)</ref><ref>Ruzza C., Fella S., Populism and the Italian Right (2011)</ref><ref>The new Italian Government by Stefano Fella in Briefing Paper, Number 8357 29 June 2018</ref><ref>Populism: concepts and conditions for its rise in Europe di Hanspeter Kriesi in Comunicazione politica (2015)</ref><ref>Manuela Caiani, Paolo R. Graziani, Varieties of populism: insights from the Italian case (2016)</ref><br />[[Conservatorismo liberale]]<br />[[Cristianesimo democratico]]<ref name="Nordsieck">{{Cita web|autore=Wolfram Nordsieck |url=http://www.parties-and-elections.eu/italy.html |titolo=Parties and Elections in Europe – Italy |editore=Parties-and-elections.eu |data=}}</ref><br />[[Liberismo]]<ref name="Nordsieck"/><ref>Chiara Moroni, ''Da Forza Italia al Popolo della Libertà'', Roma, Carocci, 2008</ref>
|collocazione = [[Centro-destra]]/[[Destra (politica)|Destra]]
|coalizione = [[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche italiane del 2008|Coalizione di centro-destra del 2008]]<br /><small>(2008-2011)</small><br />[[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche in Italia del 2013|Coalizione di centro-destra del 2013]] <small>(2013)</small>
|partito europeo = [[Partito Popolare Europeo]]
|gruppo parlamentare europeo = [[Gruppo del Partito Popolare Europeo]]
|seggi1 = {{Seggi|276|630|P|a=[[Elezioni politiche in Italia del 2008|2008]]}}
|seggi2 = {{Seggi|146|315|P|a=[[Elezioni politiche in Italia del 2008|2008]]}}
|seggi3 = {{Seggi|29|73|P|a=[[Elezioni europee del 2009 in Italia|2009]]}}
|seggi4 =
|testata = ''Il Mattinale''<br />''[[Secolo d'Italia]]'' (fino al 2010)
|giovanile = [[Giovane Italia (2009)|Giovane Italia]]
|iscritti = {{formatnum:1280000}} ([[2011]])<ref name="archiviostorico.corriere.it">{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/25/Primarie_nuovo_nome_Alfano_ridisegna_co_9_111125039.shtml |titolo="Primarie e nuovo nome" Alfano ridisegna il Pdl |pubblicazione=Corriere|data=25 novembre 2011|accesso=17 maggio 2013}}</ref><ref name="Lupi">{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/11/all_emergenza_Nel_programma_punti_co_9_111111016.shtml |titolo=Sì all'emergenza Nel programma i 39 punti della Bce|pubblicazione=Corriere|data=11 novembre 2011|accesso=17 maggio 2013}}</ref> (contestato)<ref name="Lupi" /><ref name="Tessere fantasma">[http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/15/tessere-fantasm-pdl-tagliati-iscritti-cerano-anche-stranieri-clandestini/197456/ Tessere fantasma nel Pdl, tagliati 100 iscritti. “C’erano anche clandestini dei Cie”]</ref><ref>{{Cita web|url= http://www.corriere.it/politica/12_marzo_15/stella-voti-contesi-tessere-fantasma_fd993978-6e65-11e1-850b-8beb09a51954.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/25/Primarie_nuovo_nome_Alfano_ridisegna_co_9_111125039.shtml |titolo="Primarie e nuovo nome" Alfano ridisegna il Pdl |pubblicazione=Corriere|data=25 novembre 2011|accesso=17 maggio 2013}}</ref>
|categorie = no
}}
'''Il Popolo della Libertà''' ('''PdL''') è stato un [[partito politico]] [[italia]]no di [[centro-destra]] e di [[destra (politica)|destra]].
Fondato il 29 marzo 2009, il partito nacque dall'unione dei due principali partiti di centro-destra presenti in [[Italia]] dal 1994: [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] di [[Silvio Berlusconi]], partito [[Conservatorismo sociale|cristiano-conservatore]] e [[liberalismo conservatore|liberale]], ed [[Alleanza Nazionale]] di [[Gianfranco Fini]], partito [[conservatorismo nazionale|nazional-conservatore]] di destra.
Sono altresì confluiti al suo interno diversi altri partiti minori di varia estrazione e colore politico, che avevano precedentemente partecipato alla [[Casa delle Libertà]]: il [[Nuovo PSI]], la [[Democrazia Cristiana per le Autonomie]], i [[Riformatori Liberali]], i [[Popolari Liberali]] ed [[Azione Sociale (partito politico)|Azione Sociale]].
Il partito venne lanciato da Silvio Berlusconi il 18 novembre 2007, nel corso di una manifestazione a [[Milano]] in [[Piazza San Babila]], venendo inizialmente costituito come federazione di partiti politici il 27 febbraio 2008 in vista delle [[elezioni politiche in Italia del 2008|elezioni politiche del 2008]], per trasformarsi in seguito in un soggetto politico unitario, in considerazione del congresso fondativo svoltosi presso la [[Fiera di Roma]] fra il 27 e il 29 marzo 2009.
Al suo esordio, nelle elezioni politiche in Italia del 2008, il PdL risultò il partito più votato con il 37,4% delle preferenze.
A livello europeo Il Popolo della Libertà ha aderito (come anche l'[[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]]) al [[Partito Popolare Europeo]], [[partito politico europeo]] di centro-destra.
Il 25 ottobre 2013 l'ufficio di presidenza del PdL ha sospeso le attività del partito<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/politica/2013/11/06/news/pdl-berlusconi-anticipa-la-resa-dei-conti-1.35953365/|titolo=Pdl, Berlusconi anticipa la resa dei conti|sito=La Stampa|data=2013-11-06|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref> e il 16 novembre seguente il Consiglio nazionale all'unanimità ha ratificato «la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, per convergere verso il rilancio di [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]».<ref>[http://www.forzaitalia.it/ Forza Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref name="corriere.it">{{Cita web|url=http://www.corriere.it/politica/13_novembre_16/addio-pdl-in-frantumi-rinasce-forza-italia-0d58c8fc-4e97-11e3-80a5-bffb044a7c4e.shtml|titolo=L’addio al Pdl (in frantumi), rinasce Forza Italia|sito=Corriere della Sera|data=2013-11-16|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>
{{TOClimit|3}}
== Storia del partito ==
=== Antefatto e premesse ===
==== L'idea del partito unico ====
L'idea di costruire un partito unico di centro-destra italiano circolava fin dai primi [[Anni 1990|anni novanta]].
Tra i promotori dell'idea vi era in particolare, fin dal [[1991]], l'esponente di Alleanza Nazionale [[Giuseppe Tatarella]]<ref name=tatarella>{{cita web|autore=Andrea Indini|url=http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=328000|titolo=Omaggio a Tatarella|accesso=26 settembre 2009|editore=''Il Giornale''|data=11 febbraio 2009}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/07/02/attento-scalfaro-comandiamo-noi.html|titolo=' ATTENTO, SCALFARO, COMANDIAMO NOI' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref><ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1995/luglio/03/Sei_colombe_falco_campo_veleni_co_0_9507033217.shtml|titolo=Sei colombe e un falco su un campo di veleni}}</ref><ref>Raffaele Delfino, ''Prima di Fini: intervista su Democrazia nazionale'', Bastogi, Foggia 2004, p. 53.</ref><ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=KVB6S PINUCCIO, IL MINISTRO DELL'ARMONIA CHE CONQUISTAVA TUTTI CON LA SIMPATIA E L'ENTUSIASMO]</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/10/19/rai-berlusconi-pronto-alla-fiducia.html|titolo=RAI, BERLUSCONI PRONTO ALLA FIDUCIA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref><ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=10TG8 Addio al ministro dell'armonia]</ref>.
L'11 marzo [[1994]] in una discoteca di [[Roma]], [[Silvio Berlusconi]], allora presidente di Forza Italia, espresse l'intenzione di costituire un partito unico liberaldemocratico<ref name="archivio.corriere.it">{{Cita web|url=https://archivio.corriere.it/Archivio/interface/landing.html|titolo=Archivio Corriere della Sera|sito=archivio.corriere.it|accesso=2022-08-28}}</ref>, riproponendo anche nel [[1996]] la necessità di arrivare a una forza unica del centro-destra<ref name="archivio.corriere.it" />, cosa già proposta dal forzista [[Antonio Martino]] come rimedio alla sconfitta elettorale del 1996<ref name="archivio.corriere.it" />.
Agli inizi del 1997 il partito unico viene lanciato da Berlusconi e bocciato dagli alleati, fra cui Gianfranco Fini, Presidente di Alleanza Nazionale<ref name="archivio.corriere.it" /><ref>{{cita web|url=http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1704442|titolo=La proposta lanciata dal leader di Forza Italia bocciata dai quattro alleati|urlmorto=sì}}</ref>.
Nel [[1998]] l'allora premier spagnolo [[José María Aznar]] intervenne a favore dell'iniziativa<ref name="archivio.corriere.it" />. Per Gianfranco Fini, tuttavia, pesava l'idea che un eventuale partito unico del centro-destra doveva poi confluire nel Partito Popolare Europeo, ritenuto non sufficientemente di [[Destra (politica)|destra]]<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=17UJ8 Fini: partito unico del Polo? No...]</ref>.
Nel [[2002]] anche Berlusconi si convinse che un centro-destra diviso era elettoralmente di maggior successo e prese atto che il partito unico non era una prospettiva realizzabile<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2002/aprile/05/Berlusconi_promuove_Fini_boccia_partito_co_0_0204053132.shtml|titolo=Berlusconi promuove Fini ma boccia il partito unico}}</ref>.
Mentre il progetto viene accantonato a destra, dall'[[estate]] [[2003]] si verificano analoghe discussioni a sinistra, dove si considera per le [[elezioni europee del 2004]] la tesi di una lista unitaria del [[centro-sinistra]] ed in prospettiva quella di pervenire al [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]. [[Sandro Bondi]], portavoce di Forza Italia rilevò che, se nel centro-sinistra si fosse sviluppata l'evoluzione verso un progetto politico unitario, anche il centro-destra ne avrebbe tenuto conto<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/07/19/opposizione-unita-al-voto-il-polo-ne.html|titolo=Opposizione unita al voto? Il Polo ne terrà conto - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
==== Il dibattito del 2005 e il ''Manifesto dei Valori'' ====
[[File:Silvio Berlusconi (CS 4).jpg|upright=1.6|thumb|[[Silvio Berlusconi]] saluta la folla a [[Cosenza]]]]
La [[Fondazione Liberal]] di [[Ferdinando Adornato]] (Forza Italia) organizza periodicamente a [[Todi]] dei seminari che si propongono il fine di far evolvere la [[Casa delle Libertà]] verso il partito unico del [[centro-destra]]. Si inizia il 31 gennaio e il 1º febbraio [[2003]] col seminario dal titolo ''La Casa delle Libertà. Radici e valori di un'alleanza nuova in Italia e in Europa. Due giornate di confronto tra intellettuali e politici''<ref>[http://www.liberalfondazione.it/todi.htm ''La Casa delle Libertà. Radici e valori di un'alleanza nuova in Italia e in Europa. Due giornate di confronto tra intellettuali e politici''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090626153021/http://www.liberalfondazione.it/todi.htm |data=26 giugno 2009 }}</ref>.
Il 6 gennaio [[2005]], [[Gennaro Malgieri]] di AN, dalle colonne di ''[[Il Tempo]]'', propone una federazione del centro-destra che anticipi il partito unico<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=6FWPY «An cambi ruolo, facciamo la Federazione»]</ref>. Ne nasce così un dibattito sulle colonne del quotidiano romano che interpella anche i leader della CdL: a partire da Sandro Bondi fino a [[Maurizio Gasparri]], tutti appoggiano la proposta di [[Gennaro Malgieri|Malgieri]]. Il 27 gennaio arrivano però i no di Gianfranco Fini per AN e [[Marco Follini]] per l'[[Unione di Centro (2002)|UDC]]. Anche la [[Lega Nord]] è della medesima opinione<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=77E41 Cdl: federiamoci e partite]</ref>. Il dibattito però prosegue e trova nuovo vigore dopo la pesante sconfitta del centro-destra alle [[Elezioni regionali italiane del 2005|elezioni regionali dell'aprile 2005]] ed il conseguente passaggio dal [[governo Berlusconi II|secondo]] al [[Governo Berlusconi III|terzo governo Berlusconi]].
Il 27 aprile su ''[[La Stampa]]'', Silvio Berlusconi annuncia che il soggetto unico che ha in mente prenderà il nome di ''Partito della Libertà''<ref>{{Cita web|url=http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=6068569|titolo=Il nome è già pronto: sarà il «Partito della Libertà»|sito=[[La Stampa]]|accesso=27 dicembre 2021|urlarchivio=https://archive.is/20120701133518/http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=6068569|dataarchivio=1 luglio 2012}}</ref>. Lanciata la proposta, il 4 maggio il ''Comitato di Todi'', soggetto trasversale della CdL nato intorno ai già descritti seminari di Todi, propone il documento ''Cominciare il cammino''<ref>{{Cita web|url=http://www.radioradicale.it/scheda/197989/cominciare-il-cammino|titolo=Cominciare il cammino|autore=Radio Radicale|sito=Radio Radicale|data=2005-05-04|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>, in cui si propone di arrivare al partito unico con «un percorso realistico (...) articolato nelle seguenti fasi:
* L'apertura di un'ampia discussione in tutto il Paese che coinvolga, in convegni e assemblee, dirigenti, militanti, simpatizzanti, elettori e club, investendo "dalla base" sia la dimensione dei partiti che quella della società civile.
* Il pronunciamento ufficiale sul progetto dei diversi partiti.
* La formazione di un comitato costituente dei partiti e dei movimenti che aderiscono, con il compito di definire valori e regole del nuovo soggetto, la bozza del manifesto politico-culturale e dello statuto, da sottoporre alla discussione collegiale e alla fase congressuale.
* La fase congressuale vera e propria che potrebbe chiudersi con un congresso fondativo nei primi due mesi del 2006<ref>[https://web.archive.org/web/20050527134339/http://www.liberalfondazione.it/cammino.htm Documento ''Cominciare il cammino'']</ref>.
È chiara la volontà di realizzare il PdL entro un anno, prevedendone il debutto alle [[Elezioni politiche in Italia del 2006|elezioni politiche del 2006]] evitando il bis della disfatta delle regionali. L'11 maggio [[Adolfo Urso]] e Ferdinando Adornato creano i primi ''Circoli della libertà''<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=7FJ85 Partono i «Circoli della libertà»]</ref>.
Il 19 e 20 maggio la Fondazione Liberal ed il ''Comitato di Todi'' promuovono a [[Roma]] il seminario ''La proposta di una nuova casa comune: l'identità, i valori, il progetto'', nel corso del quale interviene anche Berlusconi, rilanciando la necessità di dotarsi di uno statuto e di una carta dei valori orientati a valori liberali, popolari, nazionali e riformisti. Questo e gli altri interventi saranno tutti raccolti nel numero 30 di ''liberal'', intitolato «Il Partito della Libertà»<ref>{{Cita web|url=http://www.liberalfondazione.it/archivio/fl30.html|titolo=Welcome to Adobe GoLive 5|data=|accesso=2022-08-28|dataarchivio=13 maggio 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060513185005/http://www.liberalfondazione.it/archivio/fl30.html|urlmorto=sì}}</ref>.
Il dibattito sul partito unico anima tutta l'estate 2005 e sfuma velocemente quando il II Congresso dell'UDC si esprimerà contro un PdL guidato da Berlusconi, salvo la minoranza guidata da [[Carlo Giovanardi]], a cui si aggiunge un chiaro scetticismo di vasti settori di AN per il progetto. La Fondazione Liberal continua comunque a lavorare intensamente al progetto e il 29 luglio fa partire la ''Costituente del Partito dei moderati e dei riformisti''<ref>{{Cita web|url=http://www.radioradicale.it/scheda/187666/assemblea-costituente-del-partito-dei-moderati-e-dei-riformisti-con-fini-e-berlusconi|titolo=Assemblea costituente del Partito dei moderati e dei riformisti (con Fini e Berlusconi)|autore=Radio Radicale|sito=Radio Radicale|data=2005-07-29|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref><ref>{{cita web|url=http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=83SE0|titolo=Oggi il via al partito unitario del Polo}}</ref><ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=83X8V La Costituente è nata, e praticamente morta]</ref>.
L'8 novembre a nome di Forza Italia, di AN e dell'[[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro|UDC]], Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini e [[Rocco Buttiglione]] firmano il ''Manifesto dei valori'' del futuro partito, redatto dalla ''Costituente''<ref>{{cita web|url=http://www.liberalfondazione.it/ver.+1.4_Layout+1.pdf|titolo=Manifesto dei valori|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060103001547/http://www.liberalfondazione.it/ver.+1.4_Layout+1.pdf|dataarchivio=3 gennaio 2006}}</ref>.
Il progetto del partito unico subisce, però, un pesante arresto: il governo Berlusconi III [[Legge Calderoli|modifica la legge elettorale in senso proporzionale]] il mese dopo ed alle [[Elezioni politiche in Italia del 2006|elezioni politiche del 2006]] ogni partito della [[Casa delle Libertà|CdL]], presentandosi formalmente per Berlusconi premier, di fatto marcerà autonomamente per il proprio leader di partito.
==== Il XVII Congresso del PPE a Roma (30-31 marzo 2006) ====
Durante la celebrazione del XVII Congresso del Partito Popolare Europeo, svoltosi a [[Roma]] tra il 30 ed il 31 marzo 2006, Silvio Berlusconi, in qualità di organizzatore del congresso e di presidente dell'assemblea, sottopone all'approvazione della dirigenza del PPE un documento precedentemente redatto con il contributo di tutti i partiti italiani aderenti alla famiglia dei popolari europei, denominato ''Carta dei Valori del Partito Popolare Europeo'' e ispirato al ''Manifesto dei valori'' del Partito della Libertà. In questo documento vengono puntualmente elencati tutti i principi ideali e politici a cui i movimenti aderenti al PPE devono ispirarsi: il federalismo nell'ottica del rispetto del principio della [[sussidiarietà]], la dignità della persona, la libertà e le responsabilità conseguenti alla libertà, l'eguaglianza e il riconoscimento delle radici giudaico-cristiane dell'Europa e la sua comune eredità culturale classica e umanistica, insieme con la parte migliore dell'illuminismo.
Questo documento, successivamente approvato per acclamazione dai membri del PPE partecipanti al Congresso (tra i quali [[Angela Merkel]] e [[José Manuel Durão Barroso]]), si rivelerà successivamente quale fondamento imprescindibile del Popolo della Libertà e verrà adottato nello statuto del partito come carta dei valori a cui tutti i membri del PdL sono tenuti a conformare la loro azione politica e amministrativa.
==== L'opposizione al Governo Prodi: il ''Partito della Libertà'' ====
La vittoria de [[l'Unione]] di [[Romano Prodi|Prodi]] alle [[elezioni politiche in Italia del 2006|elezioni del 2006]] disarticola il campo del centro-destra e sembra archiviare il progetto ''Partito della Libertà''. Nonostante le difficoltà susseguenti alla sconfitta, il 30 marzo [[2006]] Berlusconi, dal Congresso del PPE a Roma, propone nuovamente il progetto del partito unico<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/03/31/berlusconi-con-fini-casini-faremo-il-partito.html|titolo=Berlusconi: Con Fini e Casini faremo il Partito del Popolo - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
Il 16 maggio Berlusconi lascia [[Palazzo Chigi]] a Prodi dichiarando che il ''Partito della Libertà'' si sarebbe fatto entro un solo anno<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/05/17/berlusconi-faremo-il-partito-della-liberta.html Berlusconi, Faremo il Partito della Libertà]</ref>. Il tema viene poi ripreso da Fini che insieme all'Esecutivo di AN il 18 luglio annuncia l'intenzione di voler traghettare il suo partito nel partito unico del centro-destra, accettando quindi l'ingresso nel PPE entro le [[elezioni europee del 2009]]<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/07_Luglio/18/macaluso.shtml|titolo=Fini: «An nel Ppe alle prossime Europee» - Corriere della Sera|sito=www.corriere.it|accesso=2022-08-28}}</ref>. È il documento ''Ripensare il centrodestra nella prospettiva europea''<ref>{{Cita web |url=http://www.alleanzanazionale.it/public/Partito/Documenti/RipensareIlCentrodestra.pdf |titolo=''Ripensare il centro-destra nella prospettiva europea'' |accesso=6 aprile 2009 |dataarchivio=22 dicembre 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091222045837/http://www.alleanzanazionale.it/public/Partito/Documenti/RipensareIlCentrodestra.pdf |urlmorto=sì }}</ref>.
Di diverso avviso resta l'UDC, che in settembre per bocca del suo segretario, Lorenzo Cesa, ribadisce la propria contrarietà al partito unico del centro-destra<ref name="archivio.corriere.it" />.
==== La nuova tattica: rovesciare la gerarchia piramidale e verticistica del potere ====
A partire dal mese di ottobre del [[2006]], Silvio Berlusconi dichiara di voler ufficializzare a breve il progetto politico di unificazione del centro-destra, ed il 29 ottobre, durante una manifestazione ad [[Arconate]] contro la legge finanziaria 2007, annuncia che il 2 dicembre FI e AN sarebbero scesi in piazza contro il [[governo Prodi II|Governo Prodi]] e per lo scopo di rilanciare l'opposizione di centro-destra ed il progetto PdL<ref name="rainews.it">{{Cita web|url=https://www.rainews.it/|titolo=RaiNews {{!}} Le ultime notizie aggiornate in tempo reale|sito=RaiNews|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
==== L'avanguardia del ''Popolo della Libertà'' ====
A muoversi come avanguardia e guida del ''Popolo della Libertà'' sono [[Marcello Dell'Utri]] e [[Michela Vittoria Brambilla]].
Il 17 novembre [[2006]] Marcello Dell'Utri rilancia in forma rinnovata i suoi giovani de ''Il Circolo'' come ''Circoli della Libertà'',<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/11/18/la-proposta.html|titolo=la proposta}}</ref> successivamente divenuti ''Circoli del Buon Governo'', e tiene un convegno nazionale a [[Montecatini Terme]] dal 24 al 26 novembre<ref>{{Cita web|url=http://www.radioradicale.it/scheda/211739/apertura-del-iv-convegno-nazionale-de-il-circolo-giovani-dal-tema-obiettivo-liberta|titolo=Apertura del IV Convegno Nazionale de "Il Circolo Giovani" dal tema "Obiettivo Libertà"|autore=Radio Radicale|sito=Radio Radicale|data=2006-11-24|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
Dopo la manifestazione del 2 dicembre 2006, l'UDC continua a non mutare atteggiamento ed è ormai fuori dalla CdL, mentre AN procede prudentemente. I critici dell'impresa come Ferdinando Adornato cercano di sminuire il progetto ritenendo che esso non abbia come obiettivo finale la costituzione di un unico partito dei moderati, bensì solo una reincarnazione di Forza Italia in cui confluiscano al suo interno frazioni e schegge del centro-destra.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2007/luglio/28/quel_progetto_necessario_Arriveremmo_subito_co_9_070728005.shtml «Ma quel progetto è necessario Arriveremmo subito al 40%»]</ref>. Il 26 aprile [[2007]], la Brambilla registra il nome ''Partito della Libertà''<ref>[http://www.affaritaliani.it/politica/donneberlusconi1506.html Ecco il partito della Brambilla/ Debutto alle Europee del 2009]</ref>. Il 6 agosto 2007 [[Michela Vittoria Brambilla]] registra anche il simbolo del ''Partito della Libertà'' per conto di Silvio Berlusconi, che ne risulta titolare: graficamente è identico al logo dei Circoli<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/08_Agosto/21/brambilla_pdl_logo.shtml|titolo=Brambilla registra PdL. Berlusconi titolare - Corriere della Sera|sito=www.corriere.it|accesso=2022-08-28}}</ref>. Tuttavia nessuno degli alleati di Berlusconi si esprime pubblicamente sull'interesse a far parte del neonato partito e alcuni esponenti di primo piano di AN, UDC e Lega (Maurizio Gasparri, Lorenzo Cesa e Roberto Calderoli) rilasciano dichiarazioni in tal senso<ref name="civetta">{{Cita web |url=http://www.americaoggi.info/node/635 |titolo=Partito della Libertà, Registrato il simbolo: la Lega minaccia |accesso=28 febbraio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120419134651/http://www.americaoggi.info/node/635 |dataarchivio=19 aprile 2012 |urlmorto=sì }}</ref>.
Dal 2 giugno 2007 ''[[Il Giornale]]'' allega il settimanale ''Il Giornale della Libertà'', organo dei circoli Brambilla, nonostante le proteste dei redattori del quotidiano di [[Paolo Berlusconi]]<ref name="archivio.corriere.it" />. L'11 giugno, dopo due mesi e mezzo di preparazione, nasce anche la [[TV della Libertà]], canale satellitare gratuito trasmesso anche da una rete di Tv locali e sotto la supervisione di Michela Brambilla<ref name="archivio.corriere.it" /><ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/politica/tv-brambilla/1.html|titolo=Arriva la tv della libertà della Brambilla - Galleria - Repubblica.it|sito=www.repubblica.it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
Il 19 agosto avviene una nuova accelerazione allorquando il quotidiano ''La Stampa'' annuncia ormai come imminente il nuovo partito di Berlusconi con la Brambilla segretario<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=FBEFC Prima pagina de ''La Stampa'' del 19/8/2007].</ref>, circostanze smentite successivamente da Berlusconi<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/08_Agosto/19/berlusconi_partito_liberta_brambilla.shtml|titolo=Berlusconi: «Nuovo partito? Fantasie» - Corriere della Sera|sito=www.corriere.it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
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[[File:Silvio Berlusconi (2010) cropped.jpg|thumb|Il presidente del Popolo della Libertà e di Forza Italia, [[Silvio Berlusconi]]]]
Viste le agitazioni interne a Forza Italia e non solo dopo l'uscita de ''La Stampa'' in agosto, Berlusconi arretra dal partito unico alla forma federativa che viene rilanciata il 30 agosto.<ref name="archivio.corriere.it" /> L'8 settembre aggiunge anche di voler unificare i gruppi parlamentari di FI e AN<ref name="archivio.corriere.it" />. A questo risponderà il giorno dopo Fini, sollecitando un'accelerata al progetto<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/politica/berlusconi-estate/fini-processo-unitario/fini-processo-unitario.html?ref=search|titolo=Partito unitario, Fini a Berlusconi "Passiamo dalle intenzioni ai fatti" - Politica - Repubblica.it|sito=www.repubblica.it|accesso=2022-08-28}}</ref>, mentre nei giorni seguenti, il PdL, anche come federazione, resta fermo alla fase degli annunci<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/10/28/la-cdl-si-divide-sul-partito.html|titolo=E la Cdl si divide sul partito unico}}</ref>. Berlusconi commenta ritenendo la dichiarazione di Fini non rivolta alla sua persona.<ref name="archivio.corriere.it" />
Il 23 ottobre il quotidiano ''[[Libero (quotidiano)|Libero]]'' titola: «Prodi via il 14 novembre»<ref>{{cita web|url=http://www.project-libero.com/articles/view/229312|titolo=PRODI VIA IL 14 NOVEMBRE|urlmorto=sì}}</ref>. Spiegherà al riguardo il portavoce di Forza Italia [[Paolo Bonaiuti]] che i giorni in cui si vota la Finanziaria al Senato sarebbero stati i più critici del momento politico<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=433471 Governo, Bonaiuti (FI): Con Finanziaria al Senato allarme rosso] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
La data del 14 novembre 2007 è stata un passaggio decisivo per la nascita del PdL<ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=8069469 ''Se Prodi non cade addio centro-destra''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131211041258/http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=8069469 |data=11 dicembre 2013 }}</ref>, poiché il giorno successivo, il 15 novembre, arriva il via libera dal Senato alla legge finanziaria con 161 voti favorevoli contro 157 contrari, acuendo il dibattito politico italiano, per il fatto che una manovra così importante si giocasse su un numero così esiguo di voti di differenza.
==== Lo scontro frontale nella Casa delle Libertà (16-18 novembre 2007) ====
Il 16 novembre 2007 il ''[[Corriere della Sera]]'' pubblica una lettera di Gianfranco Fini nella quale il Presidente di Alleanza Nazionale osserva la situazione politica attuale, riguardo il Governo Prodi e la necessità di una nuova legge elettorale<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/politica/07_novembre_16/fini_berlusconi_legge_elettorale.shtml|titolo=Caro Silvio, adesso voltiamo pagina. Corriere della Sera|sito=www.corriere.it|accesso=2022-08-28}}</ref>. Il giorno successivo Berlusconi commenta ai microfoni di [[Radiouno]] [[Rai]] l'opinione di Fini<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/politica/cdl10/maggioranza-implosa/maggioranza-implosa.html|titolo=Berlusconi: "La maggioranza � implosa Ma sono stato l'unico a darsi da fare" - Politica - Repubblica.it|sito=www.repubblica.it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
Il 18 novembre 2007 Gianfranco Fini dalle colonne de ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]'' afferma la necessità di rilanciare l'alleanza nel centro-destra, pur condividendo le diverse modalità con cui ogni forza politica si è espressa in Parlamento nei due anni precedenti<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/politica/cdl10/fini-intervista/fini-intervista.html|titolo="Cambio di strategia entro gennaio o ognuno andr� per la sua strada" - Politica - Repubblica.it|sito=www.repubblica.it|accesso=2022-08-28}}</ref>. Lo stesso giorno, intorno alle ore 13 presso il convegno organizzato da Alleanza Nazionale ''Il tempo delle scelte'', il deputato di AN [[Italo Bocchino]] commenta la scissione di [[Francesco Storace|Storace]] da Alleanza Nazionale e il passaggio di [[Daniela Santanchè]] al[[la Destra]] di Storace. [[Fabrizio Cicchitto]], ospite di Forza Italia, viene duramente contestato<ref>{{Cita web|url=http://www.radioradicale.it/scheda/240205/convegno-il-tempo-delle-scelte-seconda-ed-ultima-giornata|titolo=Convegno "Il tempo delle scelte" - seconda ed ultima giornata|autore=Radio Radicale|sito=Radio Radicale|data=2007-11-18|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
==== Il ''discorso del predellino'' a piazza San Babila (18 novembre 2007) ====
Attorno alle ore 18 del 18 novembre 2007, circa cinque ore dopo la contestazione a [[Fabrizio Cicchitto]] presso il convegno di Alleanza Nazionale, Silvio Berlusconi si presenta in [[piazza San Babila]] a Milano ove è in corso l'iniziativa nazionale ''Subito al voto'' organizzata da Forza Italia (una campagna popolare di raccolta firme sotto i gazebo per chiedere nuove elezioni). Salendo sul predellino di un'auto, Berlusconi annuncia ai microfoni dei giornalisti la nascita ufficiale del nuovo grande partito del Popolo della Libertà. Berlusconi aggiunge che Forza Italia si scioglierà nel nuovo movimento politico e argomenta la sua svolta con il successo dell'iniziativa nei gazebo di ''Subito al voto''<ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=mtW3wV08xao|titolo=Milano San Babila Nasce il PDL}}</ref><ref>{{Cita web|url= http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2007/11/19/47814-berlusconi_forza_italia_scioglie.shtml|titolo=Berlusconi: "Il partito del popolo"|sito=Quotidiano.net|accesso=27 dicembre 2021|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160313201301/http://qn.quotidiano.net//2007/11/19/47814-berlusconi_forza_italia_scioglie.shtml|dataarchivio=13 marzo 2016|urlmorto=si}}</ref>. Questo fatto rimarrà famoso come «[[discorso del predellino]]» e, per la modalità inconsueta con cui si proclamò la fine di un partito e la nascita di un altro, si parlerà a lungo di «svolta del predellino».
Il 19 novembre Berlusconi, in una conferenza stampa nella quale presenta gli obiettivi del partito, annuncia che sarebbero stati gli elettori a scegliere il nome definitivo del partito e che si sarebbero tenute elezioni primarie per eleggere il leader. In tale occasione Berlusconi presentò il simbolo del partito e dichiarò che il nome del nuovo soggetto politico sarebbe stato scelto dagli stessi elettori nell'occasione di una seconda raccolta di firme, durante la quale si sarebbero organizzate anche le prime pre-iscrizioni<ref>{{Cita web|url=http://www.radioradicale.it/scheda/240410/presentazione-del-neonato-partito-del-popolo-della-liberta|titolo=Presentazione del neonato Partito del popolo della libertà|autore=Radio Radicale|sito=Radio Radicale|data=2007-11-19|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
Viene anche inviata una lettera agli iscritti di Forza Italia, con la quale Berlusconi conferma la fine di Forza Italia<ref>{{cita web|url=http://files.splinder.com/de91c6ced958ddccbde5fd59cd712b30.pdf|titolo=Lettera di Silvio Berlusconi sul nuovo partito|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111116054736/http://files.splinder.com/de91c6ced958ddccbde5fd59cd712b30.pdf|dataarchivio=16 novembre 2011}}</ref>. Il partito non raccolse, in quel momento, il consenso dei tre principali alleati di Forza Italia, la Lega, l'UdC e Alleanza Nazionale; quest'ultima, pur avendo fin allora sostenuto il progetto unitario, contestò il modo d'agire di Berlusconi<ref>{{Cita web |url=http://www.alleanzanazionale.it/public/Fini/Documenti/Interviste/071122IntervistaFiniMessaggero.pdf |titolo=«Silvio è lo stesso che fece saltare la bicamerale» |accesso=5 ottobre 2009 |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304232710/http://www.alleanzanazionale.it/public/Fini/Documenti/Interviste/071122IntervistaFiniMessaggero.pdf |urlmorto=sì }}</ref>, con dichiarazioni pubbliche di Fini<ref>[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=221959&START=1&2col= Fini, stoccata al Cavaliere La replica: offeso dai sospetti]</ref>.
Anche Casini commenta il discorso del predellino con alcune critiche, mentre esce un comunicato stampa di AN dove si spiega che il partito non si scioglie e non confluisce nel nuovo partito di Berlusconi<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/politica/07_novembre_19/fini_partito_popolo.shtml|titolo=Partito del Popolo, Fini gela Berlusconi«Alleanza nazionale non vi confluirà». Corriere della Sera|sito=www.corriere.it|accesso=2022-08-28}}</ref>. Aderirono invece subito quasi tutti i partiti minori di matrice liberale e centrista.
Il 25 novembre Berlusconi decreta la cessazione della Casa delle Libertà<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/politica/07_novembre_25/berlusconi_373da37e-9b4a-11dc-8d30-0003ba99c53b.shtml|titolo=«La Cdl ormai era un ectoplasma». Corriere della Sera|sito=www.corriere.it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
==== La scelta del nome (2 dicembre 2007) ====
Berlusconi prosegue con la costruzione del nuovo partito. Il 2 dicembre tornano in piazza i gazebo di [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]], con l'ausilio dei [[Circolo della libertà|Circoli della Libertà]], per invitare i cittadini a scegliere il nome del nuovo soggetto politico<ref>{{Cita web|url=http://www.radioradicale.it/scheda/241540/conferenza-stampa-di-forza-italia-per-illustrare-la-prima-delle-mobilitazioni-fissata|titolo=Conferenza stampa di Forza Italia per illustrare la prima delle mobilitazioni, fissata per l'1 e il 2 dicembre, per raccogliere le preiscrizioni al nuovo partito (Il Popolo della Libertà / Il Partito della Libertà)|autore=Radio Radicale|sito=Radio Radicale|data=2007-11-29|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>. Il 12 dicembre [[2007]] Berlusconi annuncia su ''la Tv della Libertà'' che era prevalsa l'opzione ''Il Popolo della Libertà'' su ''Il Partito della Libertà'', con il 63,14% dei voti contro il 36,86%<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Il Popolo della Libertà|lingua=it-IT|accesso=2022-08-28|url=https://www.youtube.com/watch?v=u3Oem81fYQ8}}</ref>. Il 15 viene annunciata la costituente del nuovo partito per il 27 marzo [[2008]]<ref name="archivio.corriere.it" />.
Tale iniziativa venne tuttavia criticata da Alleanza Nazionale e da Fini nei giorni seguenti<ref name="archivio.corriere.it" /><ref>{{Cita web|url=http://www.filibertoputzu.it/gianfranco_fini__non_sono_una_pecora_sc_6136.htm|titolo=Gianfranco Fini : non sono una pecora.|sito=www.filibertoputzu.it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
Alcuni sostengono che sia stato scelto questo nome alternativo anche perché il termine ''Partito della Libertà'' sarebbe risultato essere un marchio di proprietà della [[Federazione dei Liberali Italiani]], la quale il 5 ottobre aveva già diffidato la Brambilla e Berlusconi dall'uso dello stesso<ref>{{cita web|autore= Giammarco Brenelli|url= http://www.liberali.it/diffidaPartitodellaLibert%E0.doc|titolo= Diffida "Partito della libertà"|accesso= 9 febbraio 2008|editore= Sito Federazione dei Liberali|data= 5 ottobre 2007|urlmorto= sì|dataarchivio= 16 novembre 2011|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20111116055753/http://www.liberali.it/diffidaPartitodellaLibert%E0.doc}}</ref> e contestualmente presentato una richiesta di danni pari a 30 milioni di euro per l'uso indebito di tale marchio<ref>{{cita web|autore= |url= http://www.partitodelleliberta.it/liberali/node/17|titolo= Citazione per danni "Partito della libertà"|accesso= 9 febbraio 2008|editore= Sito Federazione dei Liberali|data= 3 gennaio 2008|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20090204011215/http://www.partitodelleliberta.it/liberali/node/17|dataarchivio= 4 febbraio 2009}}</ref>.
==== Il ''sì'' degli alleati ====
Gli eventi politici italiani prendono una piega inaspettata quando il 16 gennaio 2008 viene arrestata la moglie del Ministro della Giustizia [[Clemente Mastella]]. Il partito guidato da quest'ultimo, l'[[UDEUR]], passa prima da alleato organico dell'[[L'Unione|Unione]] all'appoggio esterno al governo (17 gennaio<ref>{{cita web|url=http://www.radioradicale.it/scheda/244867/conferenza-stampa-di-clemente-mastella|titolo=Conferenza stampa di Clemente Mastella}}</ref>) e poi all'opposizione (21 gennaio<ref>{{Cita web|url=http://www.radioradicale.it/scheda/245235/ludeur-toglie-il-sostegno-al-governo-prodi-conferenza-stampa-di-clemente-mastella|titolo=L'Udeur toglie il sostegno al Governo Prodi - conferenza stampa di Clemente Mastella|autore=Radio Radicale|sito=Radio Radicale|data=2008-01-21|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>). Il 24 gennaio il Governo Prodi II perde la fiducia del Senato ed al presidente Napolitano non resta che sciogliere le Camere anticipatamente il 6 febbraio.
Il 19 gennaio il segretario del PD, [[Walter Veltroni]], annuncia la volontà del suo partito di archiviare le alleanze elettorali stile ''Unione'' per correre alle elezioni da solo, invitando Berlusconi a fare altrettanto<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/gennaio/20/Elezioni_alleanze_Veltroni_scuote_Pd_co_9_080120043.shtml|titolo=Elezioni e alleanze Veltroni scuote il Pd}}</ref>, ribadendo la proposta con più forza pochi giorni dopo<ref name="archivio.corriere.it" />.
L'8 febbraio 2008 giunge l'accordo tra FI e AN, che alle elezioni andranno unite come PdL. Qualunque altro alleato, esclusa la Lega Nord, avrebbe dovuto confluire nel PdL o presentarsi autonomamente con un altro candidato premier<ref name="archivio.corriere.it" />. La data dell'8 febbraio viene tra l'altro a cadere proprio nel giorno anniversario della morte di [[Giuseppe Tatarella|Pino Tatarella]], che si era insistentemente battuto per realizzare il sogno di un partito unitario di centro-destra.
L'UDC esprime però il proprio dissenso al partito unico di centro-destra<ref name="archivio.corriere.it" />, ed Il 13 febbraio l'UDC esplicita definitivamente il suo rifiuto al PdL<ref name="archivio.corriere.it" />.
Il decisivo cambiamento di atteggiamento di AN segna comunque il rilancio definitivo del PdL come partito unico del centro-destra, a ''Libero'' del 16 febbraio Fini annuncia per l'autunno il congresso di scioglimento di AN.
Il 4 febbraio lasciano l'[[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro|UDC]] per il PdL la corrente di [[Carlo Giovanardi]], che forma il movimento dei [[Popolari Liberali]]; viceversa il 1º febbraio lascia Forza Italia per l'UDC [[Ferdinando Adornato]] con i suoi [[Fondazione Liberal|Circoli Liberal]]<ref>{{Cita web|url=https://www.regione.sardegna.it/j/v/95?v=9&s=1&c=3646&rss=2008-02-01_121100_101129340|titolo=Notizie Ansa-Regione Autonoma della Sardegna|sito=www.regione.sardegna.it|accesso=2022-08-28}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/politica/07_novembre_22/adornato_pdl_74a92cec-98f2-11dc-831b-0003ba99c53b.shtml|titolo=Adornato: non entro nel Pdl. Corriere della Sera|sito=www.corriere.it|accesso=2022-08-28}}</ref>. Anche il [[Nuovo PSI]] di [[Stefano Caldoro]], la [[Democrazia Cristiana per le Autonomie]] di [[Gianfranco Rotondi]] e [[Azione Sociale (partito politico)|Azione Sociale]] di [[Alessandra Mussolini]] decidono di aderire al progetto. Il 9 febbraio Berlusconi apre la campagna elettorale del PdL al meeting dei Circoli della Libertà del Nord Italia a piazza San Babila col nuovo slogan ''Rialzati, Italia!''<ref name="archivio.corriere.it" /><ref>{{Cita web|url=http://www.radioradicale.it/scheda/246872/meeting-nazionale-dei-circoli-della-liberta-del-nord-italia|titolo=Meeting Nazionale dei Circoli della Libertà del Nord Italia|autore=Radio Radicale|sito=Radio Radicale|data=2008-02-09|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
==== La formazione della lista unica in vista delle politiche 2008 ====
Il 27 febbraio viene sottoscritto davanti al notaio [[Paolo Becchetti]] da Berlusconi e Fini l'atto costitutivo dell'associazione ''Il Popolo della Libertà''. In esso si stabilisce che l'associazione scadrà il 31 luglio [[2014]] e stabilisce che il PdL sia cogestito da FI e AN, le quali si impegnano a fare gruppi parlamentari unici dalla legislatura successiva<ref>{{Cita web|url=http://www.consani.it/Popolo%20della%20Libert%C3%A0/ATTO%20COSTITUTIVO%20DELLA%20ASSOCIAZIONE%20DENOMINATA%20%27IL%20POPOLO%20DELLA%20LIBERTA%27%27%20-%20Adnkronos%20Politica.htm|titolo=ATTO COSTITUTIVO DELLA ASSOCIAZIONE DENOMINATA "IL POPOLO DELLA LIBERTA'" - Adnkronos Politica|sito=www.consani.it|accesso=2022-08-28}}</ref>. Nel metodo e nel merito, l'atto non piacerà agli alleati minori<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=HAYCI Pdl, Berlusconi e Fini da soli dal notaio I "Piccoli" si infuriano]</ref>.
L'articolo 8 dell'atto fissa in 70% a 30% i rapporti numerici rispettivamente tra FI e AN all'interno della lista unica da presentare alle elezioni. Il 29 febbraio 2008 viene presentato il programma elettorale del cartello elettorale strutturato in sette punti principali (o ''missioni''): rilanciare lo sviluppo, sostenere la famiglia, più sicurezza, più giustizia, i servizi ai cittadini, il Sud, il federalismo, un piano straordinario di finanza pubblica<ref>{{Cita web|url=http://www.radioradicale.it/scheda/248503/politiche-2008-silvio-berlusconi-presenta-il-programma-elettorale-del-pdl|titolo=Politiche 2008: Silvio Berlusconi presenta il programma elettorale del PdL|autore=Radio Radicale|sito=Radio Radicale|data=2008-02-29|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
Nella lista unica vengono candidati anche esponenti di altri partiti che hanno aderito al PdL: la [[Democrazia Cristiana per le Autonomie]], i [[Popolari Liberali]], il [[Nuovo PSI]], [[Azione Sociale (partito politico)|Azione Sociale]], i [[Riformatori Liberali]], il [[Partito Pensionati]], il movimento [[Italiani nel Mondo]], il [[Partito Repubblicano Italiano]], i [[Liberal Democratici (Italia)|Liberal Democratici]] ed i [[Verdi Verdi]].
==== La prima campagna elettorale 2008 ====
La campagna elettorale de il Popolo della Libertà vide accendersi i toni da entrambe le parti verso le settimane precedenti al voto. In particolare, evento che inasprì i toni della campagna fu l'annuncio da parte di Silvio Berlusconi, il 22 marzo 2008, di una cordata italiana per l'acquisto della compagnia aerea di bandiera, l'[[Alitalia]], nella quale sarebbero entrati anche, probabilmente, i figli del leader del centro-destra. L'annuncio venne visto dalla maggior parte degli avversari politici del PdL come un annuncio puramente propagandistico. Il giorno dopo Berlusconi precisò di avere soltanto auspicato un impegno di imprenditori italiani in una cordata, ma smentì una partecipazione in prima persona della sua famiglia.
Evento che contraddistinse gli ultimi giorni di campagna elettorale fu lo scontro fra PD e PdL sul confronto televisivo fra i due principali candidati premier. La legge della [[par condicio]], infatti, prevedeva che a tutti i candidati alla presidenza del Consiglio vi fosse pari partecipazione televisiva, e il rinnovato panorama politico con quindici candidati non avrebbe permesso un duello in TV come quelli avvenuti prima delle precedenti elezioni fra Berlusconi e Romano Prodi, allora unici candidati. L'agognato duello fra Veltroni e Berlusconi, alla fine, non si tenne, ma l'ultimo giorno di campagna elettorale i due politici poterono confrontarsi nella stessa trasmissione, seppur uno dopo l'altro, a [[Matrix (programma televisivo)|Matrix]], su [[Canale 5]], dove i due ebbero a disposizione tre quarti d'ora ciascuno.
Altro caso che inasprì i rapporti fra le due forze politiche fu la vicenda sulle schede elettorali: Berlusconi denunciò una presunta irregolarità delle schede, che a suo avviso non esplicitavano la presenza di due coalizioni ed erano soggetti ad errore da parte dell'elettore. Particolarmente criticate furono le parole del principale alleato del PdL e capo della Lega, [[Umberto Bossi]].
==== La vittoria alle Politiche 2008 ====
{{vedi anche|Elezioni politiche in Italia del 2008|Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche italiane del 2008}}
Le elezioni politiche del 2008 si sono concluse con un netto successo dell'[[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche italiane del 2008|alleanza di centro-destra]] formata da PdL, Lega Nord e [[Movimento per le Autonomie]], che ha ottenuto complessivamente il 46,81% alla Camera ed il 47,32% al [[Senato della Repubblica|Senato]], conquistando la maggioranza assoluta in entrambe le camere. Il Popolo della Libertà ha ottenuto singolarmente il 37,39% alla Camera e il 38,17% al Senato. Il PdL è così la prima lista elettorale a livello nazionale.
=== Il PdL al governo ===
{{vedi anche|Governo Berlusconi IV}}
Dopo la vittoria politica del
[[File:PdL
|url = http://www.camera.it/organiparlamentarism/239/260/10004/documentotesto.asp?Gruppo=477&GruppoMisto=&addTitle=POPOLO%20DELLA%20LIBERTA'
|titolo = Gruppo Popolo della Libertà
|editore = Camera dei Deputati
|accesso = 8
|urlmorto = sì
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080513045635/http://www.camera.it/organiparlamentariSM/239/260/10004/documentotesto.ASP?Gruppo=477
|dataarchivio = 13 maggio 2008
}}</ref>, [[Maurizio Gasparri]] di quello al Senato<ref>{{cita web
|url= http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Gruppi/00000056.htm
|titolo= Gruppo Il Popolo della Libertà
|editore= Senato della Repubblica
|accesso=
}}</ref>.
Il
Intanto, l'
[[Mario Baccini]], deputato della [[Movimento Federativo Civico Popolare|Rosa per l'Italia]] eletto nelle liste dell'[[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]], vota la fiducia al governo ed aderisce al PdL<ref>{{Cita web|url=https://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2008/05/15/Politica/PDL-BACCINI-PRESTO-UN-MOVIMENTO-ALLEATO_164109.php|titolo=PDL: BACCINI, PRESTO UN MOVIMENTO ALLEATO|autore=Adnkronos|sito=Adnkronos|data=2008-05-15|accesso=2022-08-28}}</ref>.
Il 9 giugno [[2008]] i [[Liberal Democratici (Italia)|Liberal Democratici]] [[Daniela Melchiorre]] e [[Italo Tanoni]] lasciano il gruppo PdL ed aderiscono al gruppo misto e successivamente passeranno all'opposizione del governo<ref>{{Cita web |url=http://www.danielamelchiorre.it/pdf/Agenzia%20Ansa%2029%20ottobre%202008.doc |titolo=Europee: Liberal Democratici da ora passiamo con opposizione |accesso=15 novembre 2012 |dataarchivio=5 febbraio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150205151927/http://www.danielamelchiorre.it/pdf/Agenzia%20Ansa%2029%20ottobre%202008.doc |urlmorto=sì }}</ref>.
==== La nascita ufficiale: il congresso fondativo (27-28-29 marzo 2009) ====
Dopo la costituzione della lista unica in occasione delle elezioni politiche del 2008 ed in previsione di un'eventuale costituzione di un soggetto politico unitario, vari congressi di partito, tra cui quello di Forza Italia e della [[Democrazia Cristiana per le Autonomie]], furono tenuti nell'autunno del 2008 per sancire lo scioglimento dei rispettivi movimenti politici e la futura adesione dei membri di tali movimenti al progetto del Popolo della Libertà.
Il 21 e 22 marzo 2009 si celebra il terzo ed ultimo congresso di AN che ne sancisce lo scioglimento. Nell'occasione Fini traccia un bilancio degli ultimi quindici anni di alleanza tra Forza Italia e Alleanza Nazionale<ref>{{cita web|autore=|url=http://blog.panorama.it/italia/2009/03/22/fini-scioglie-an-nel-pdl-ma-non-sara-pensiero-unico/|titolo=Fini scioglie An nel Pdl: “Ma non sarà pensiero unico”|accesso=26 settembre 2009|editore=''Panorama''|data=22 marzo 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090726043157/http://blog.panorama.it/italia/2009/03/22/fini-scioglie-an-nel-pdl-ma-non-sara-pensiero-unico/|dataarchivio=26 luglio 2009|urlmorto=sì}}</ref>.
Dal 27 al 29 marzo [[2009]] si tenne alla [[Fiera di Roma]] il primo Congresso nazionale fondativo del Popolo della Libertà, a cui hanno assistito come ospiti anche i leader dei due partiti alleati Umberto Bossi e [[Raffaele Lombardo]]. La data fu scelta per ricordare il 27 marzo [[1994]], giorno della prima vittoria ottenuta dall'allora [[Polo delle Libertà]] e [[Polo del Buon Governo]]<ref>{{cita web|autore=Andrea Indini|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/03/pillola-politica-nascita-pdl.shtml?uuid=6416795a-1ae9-11de-b96a-a70fa1246a48&DocRulesView=Libero|titolo=La nascita del Pdl|accesso=26 settembre 2009|editore=''Il Sole 24 ore''|data=27 marzo 2009}}</ref>.
In apertura dei lavori fu ascoltato l'[[Inno di Mameli]] e l'[[Inno alla Gioia (Beethoven)|Inno alla gioia di Beethoven]], rispettivamente inni della [[Repubblica Italiana]] e dell'[[Unione europea]], e a seguire [[Annagrazia Calabria]], la più giovane parlamentare del Popolo della Libertà, pronunciò il primo intervento, leggendo i saluti e gli auguri di buon lavoro inviati dal [[Presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]].
Tra gli intervenuti vi fu il [[Sindaco di Roma]] [[Gianni Alemanno]], che lesse il messaggio di ringraziamento del PdL a Giorgio Napolitano per gli auguri inviati, ed il fondatore del partito Silvio Berlusconi, che delineò i principi e gli elementi fondanti la sua iniziativa.
Egli indicò quali precursori ideali del PdL [[don Luigi Sturzo]], fondatore del [[partito Popolare Italiano (1919)|partito che chiamò popolare]], [[Alcide De Gasperi]] e la [[Democrazia Cristiana]], [[Piero Gobetti]], [[Carlo Rosselli]], [[Benedetto Croce]], [[Sandro Pertini]], [[Luigi Einaudi]], [[Ugo La Malfa]], [[Giuseppe Saragat]] e [[Bettino Craxi]].<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/politica/09_marzo_27/intervento_berlusconi_congresso_7b4e1d7a-1aef-11de-b646-00144f486ba6.shtml|titolo=Berlusconi: «Si avvera grande sogno Siamo il partito degli italiani liberi» - Corriere della Sera|sito=www.corriere.it|accesso=2022-08-28}}</ref>
Alla chiusura del Congresso, i seimila delegati acclamano all'unanimità Silvio Berlusconi come Presidente del PdL. Dal congresso scaturiscono anche le nomine dei tre coordinatori nazionali del partito: Ignazio La Russa, [[Denis Verdini]] e [[Sandro Bondi]].
==== Le polemiche sulle liste per le Europee ====
Il 14 febbraio [[2009]] il PdL annunciò che in vista del rinnovo del [[Parlamento europeo]] tra le proprie liste sarebbe stato candidato alle [[Elezioni europee del 2009|elezioni europee]] [[Clemente Mastella]], leader dell'[[UDEUR]] e già [[ministero della giustizia|ministro della Giustizia]] del secondo governo Prodi.<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/politica/09_febbraio_14/mastella_candidato_pdl_832f11c2-faa4-11dd-a8db-00144f02aabc.shtml|titolo=Europee, Mastella corre con il Pdl «Riparto dopo le umiliazioni» - Corriere della Sera|sito=www.corriere.it|accesso=2022-08-28}}</ref> Alcuni quotidiani riportarono che tale annuncio non fosse stato gradito dalla base del partito.<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/politica/09_febbraio_16/mastella_rivolta_sito_fi_gruppi_facebook_6bf5abcc-fc4a-11dd-af22-00144f02aabc.shtml|titolo=Mastella, rivolta sul sito di Forza Italia «Non vogliamo voltagabbana nel Pdl» - Corriere della Sera|sito=www.corriere.it|accesso=2022-08-28}}</ref> Nelle medesime elezioni Berlusconi si presentò in qualità di capolista per il Popolo della Libertà in tutte e cinque le circoscrizioni elettorali italiane, attirando critiche di parte dell'opposizione, in quanto le cariche di parlamentare nazionale e membro dell'esecutivo di uno degli stati membri sono incompatibili con quella di [[deputato europeo]]. La scelta di Berlusconi fu condivisa anche da [[Antonio Di Pietro]], che parimenti si candidò in tutte le circoscrizioni come capolista dell'[[Italia dei Valori]].
Un'ulteriore polemica esplosa sui principali quotidiani a diffusione nazionale concernente la formazione delle liste elettorali interessò la candidatura europea di giovani donne tra cui alcune collegate con il mondo dello spettacolo. I giornali riportarono di un corso di formazione politica per potenziali candidate, aperto il 21 aprile da Berlusconi nella sede del partito in via dell'Umiltà a Roma, nel quale le partecipanti erano circa trenta.<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=LGRB5 Attrici e veline, il Cavaliere cerca volti nuovi]</ref> Diverse di loro avevano già alle spalle una carriera politica in Forza Italia, come [[Beatrice Lorenzin]], [[Michaela Biancofiore]], [[Laura Ravetto]] e [[Annagrazia Calabria]]. Tra le partecipanti erano presenti attrici e personalità televisive come [[Angela Sozio]], già concorrente della [[Grande Fratello (terza edizione)|terza edizione del Grande Fratello]], [[Barbara Matera]], ex annunciatrice Rai (che peraltro aveva svolto attività politica in Forza Italia), [[Camilla Ferranti]] ed [[Eleonora Gaggioli]].
Il 27 aprile il sito web della fondazione finiana [[FareFuturo]] pubblicò l'articolo ''Donne in politica: il "velinismo" non serve''<ref>{{Cita web |url=http://www.ffwebmagazine.it/ffw/page.asp?VisImg=S&Art=1432&Cat=1&I=immagini%2FFoto%2Ftacco_int.jpg&IdTipo=0&TitoloBlocco=L%27Analisi&Codi_Cate_Arti=38 |titolo=Donne in politica: il "velinismo" non serve |accesso=17 aprile 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100913081954/http://www.ffwebmagazine.it/FFW/page.asp?VisImg=S&Art=1432&Cat=1&I=immagini%2FFoto%2Ftacco_int.jpg&IdTipo=0&TitoloBlocco=L%27Analisi&Codi_Cate_Arti=38 |dataarchivio=13 settembre 2010 |urlmorto=sì }}</ref> a firma di [[Sofia Ventura]], docente di [[scienza politica]] all'[[Università di Bologna]]<ref>{{cita web|url=http://www.unibo.it/docenti/sofia.ventura|titolo=Sito web docente Sofia Ventura}}</ref>. L'articolo analizzava l'annosa problematica, comune a molti paesi europei, della bassa percentuale di donne nelle istituzioni e confrontava le varie modalità per porvi rimedio, auspicando che un partito di governo come il Popolo della Libertà volesse interrogarsi seriamente sulla questione. La parte dell'articolo più citata dai media sarà però quella conclusiva, in cui la Ventura attaccava «la pratica di cooptazione di giovani, talvolta giovanissime, signore di indubbia avvenenza ma con un background che difficilmente può giustificare la loro presenza in un'assemblea elettiva come la Camera dei deputati o anche in ruoli di maggiore responsabilità». Secondo la Ventura, «il fenomeno del "velinismo" in politica, ancorché circoscritto, non aiuta certo a modernizzare una cultura ancora in parte diffidente verso il ruolo delle donne in politica e a promuovere la pari dignità dei sessi in ogni ambito della vita pubblica, piuttosto rilancia uno stereotipo femminile mortificante». Concludeva dicendo che «le donne non sono gingilli da utilizzare come specchietti per le allodole, non sono nemmeno fragili esserini bisognosi di protezione e promozione da parte di generosi e paterni signori maschi, le donne sono, banalmente, persone. Vorremmo che chi ha importanti responsabilità politiche qualche volta lo ricordasse».
Fini ne prenderà subito le distanze parlando di «valutazioni comprensibili ma eccessive»<ref>{{Cita web |url=http://www.ffwebmagazine.it/ffw/page.asp?VisImg=S&Art=1451&Cat=1&I=&IdTipo=0&TitoloBlocco=L%27Intervento&Codi_Cate_Arti=40 |titolo=Comprensibile, ma eccessivo |accesso=15 agosto 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091103085338/http://www.ffwebmagazine.it/ffw/page.asp?VisImg=S |dataarchivio=3 novembre 2009 |urlmorto=sì }}</ref>. Nella serata del 28 aprile, la querelle venne rilanciata dall'intervento a sorpresa della moglie di Berlusconi, [[Veronica Lario]], che rispondendo a delle domande via e-mail all'Ansa, scrisse che «quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave, è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte e questo va contro le donne in genere e soprattutto contro quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono a tutela dei loro diritti. Qualcuno ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell'imperatore. Condivido, quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere»<ref>{{cita web|url=http://inviaggionelmondo.splinder.com/post/20426081/QUESTIONI+DI+FAMIGLIA...|titolo=Lancio ANSA del 28 aprile|urlmorto=sì}}</ref>.
Il giorno successivo furono pubblicate le liste del PdL: in esse si ritrovarono solo tre "donne nuove", con una delle quali, Barbara Matera, proveniente dal mondo dello spettacolo. Per alcuni organi di stampa, come il quotidiano ''la Repubblica'', molte candidate erano state depennate dopo l'intervento della moglie di Berlusconi<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/04/30/contrordine-nella-notte-da-varsavia-via-le.html|titolo=Contrordine nella notte da Varsavia Via le veline. E in lista ne resta una - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>. Tale ipotesi è stata comunque smentita dal PdL.
Berlusconi presentò le tre "nuove candidate" e per il resto venne confermata quasi al completo la squadra degli europarlamentari uscenti, con l'inserimento di Mastella.
==== Elezioni europee e amministrative 2009 ====
Il partito ottenne il 35,26% dei voti, non raggiungendo la soglia auspicata del 40%<ref name="archivio.corriere.it" />. Il risultato consolidò il ruolo del Popolo della Libertà come primo movimento politico italiano per numero di voti, in quanto il [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]], suo principale concorrente, si attestò su una percentuale inferiore, pari al 26,13% dei votanti. Dalle liste del PdL vennero così eletti 29 europarlamentari, che aderirono al [[Gruppo del Partito Popolare Europeo]]. Berlusconi mancò però l'obiettivo dei tre milioni di preferenze, totalizzandone due milioni e settecentomila circa. Nonostante le polemiche giornalistiche scatenate nei mesi precedenti, Clemente Mastella, [[Lara Comi]], [[Barbara Matera]] e [[Licia Ronzulli]] risultarono tutti eletti.
Nelle [[Elezioni amministrative in Italia del 2009|contemporanee amministrative del 2009]] il Popolo della Libertà riuscì a vincere in alcune amministrazioni precedentemente governate dal centro-sinistra, come nelle provinciali di Milano, [[Venezia]], [[Piacenza]], [[Napoli]] e [[Bari]].
All'indomani delle elezioni il Presidente della Camera Fini aprì un confronto interno denunciando le politiche promosse dal PdL come troppo simili a quelle leghiste<ref>{{cita web|autore=Francesco Verderami|url=http://www.corriere.it/politica/speciali/2009/elezioni/notizie/verderemi_090609_cf793b8e-54bd-11de-b645-00144f02aabc.shtml|titolo=«Pdl fotocopia leghista, Sud deluso», Fini riapre il confronto nel partito|accesso=26 settembre 2009|editore=''Corriere della Sera''|data=9 giugno 2009}}</ref>.
==== I primi scontri nel partito ====
Nel novembre del 2009 il [[Sottosegretario di Stato (ordinamento italiano)|Sottosegretario]] alla Presidenza del Consiglio [[Gianfranco Micciché]] diede vita, insieme ai [[finiani]], alla scissione del ''PdL Sicilia''<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/09_novembre_03/pdl-sicilia-scissione-micciche-ars_93391280-c86b-11de-b35b-00144f02aabc.shtml|titolo=La scissione di Micciché, nasce Pdl Sicilia|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=03|mese=11|anno=2009|accesso=19 dicembre 2009}}</ref>. Tra le motivazioni della rottura il continuo scontro con l'area del partito facente capo al Ministro [[Angelino Alfano]], al Presidente del Senato [[Renato Schifani]] ed ai coordinatori [[Giuseppe Castiglione (politico)|Giuseppe Castiglione]] e [[Domenico Nania]] sulle posizioni nei confronti del Governo Regionale [[Sicilia]]no guidato da Raffaele Lombardo. Dopo la scissione lo scontro all'interno della maggioranza siciliana si acuì al punto che i deputati del Pdl ufficiale votarono contro il [[Documento di programmazione economica finanziaria|DPEF]] del Governo<ref>{{Cita news|url=http://palermo.repubblica.it/dettaglio/lars-affossa-il-dpef-governo-verso-la-crisi/1776726|titolo=L'Ars affossa il Dpef, governo verso la crisi|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|giorno=11|mese=11|anno=2009|accesso=19 dicembre 2009|dataarchivio=21 novembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091121141830/http://palermo.repubblica.it/dettaglio/lars-affossa-il-dpef-governo-verso-la-crisi/1776726|urlmorto=sì}}</ref>, mettendo in crisi Lombardo che arrivò a dichiarare: "Con la bocciatura del Dpef, c'è stata la dissoluzione della maggioranza"<ref>{{Cita news|url=http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sicilia/2009/12/02/visualizza_new.html_1623126206.html|titolo=Lombardo, bocciatura Dpef ha dissolto la maggioranza|pubblicazione=[[ANSA]] |giorno=02|mese=12|anno=2009|accesso=19 dicembre 2009}}</ref>.
Dopo lo scontro tra Berlusconi e Fini che si ebbe all'annuncio della fondazione del PdL con il ''discorso del predellino'' e con l'opposizione di Fini all'iniziativa, che aveva marchiato come ''plebiscitaria e confusa''<ref name=XIXscontri>{{Cita news|url=http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/italia/2010/04/15/AMAAE3bD-berlusconi_tensioni_anni.shtml|titolo= Berlusconi & Fini, tre anni di tensioni|pubblicazione=[[Il Secolo XIX]] |giorno=15|mese=04|anno=2010|accesso=16 aprile 2010}}</ref>, alle [[Elezioni politiche in Italia del 2008|elezioni politiche del 2008]] Fini però cambiò opinione e si presentò con il PdL, ma le prime avvisaglie delle polemiche del Presidente della Camera col Presidente del Consiglio si hanno già sulla proposta di Fini di dare il voto agli immigrati e sull'accusa da parte di Fini di abuso nei confronti del [[Governo Berlusconi IV|Governo]] degli strumenti del [[decreto-legge]] e del [[voto di fiducia]]<ref name=XIXscontri/>.
Il 1º dicembre [[2009]] Fini critica aspramente Berlusconi in una conversazione privata con il [[magistrato]] Nicola Trifuoggi registrata a loro insaputa grazie ad un microfono inaspettatamente acceso. Fini accusa il premier di confondere la [[leadership]] con la [[monarchia assoluta]] ed il consenso popolare ''con una sorta di immunità nei confronti di qualsiasi altra autorità''.<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2009/12/01/news/fini_fuorionda_su_berlusconi_ha_il_consenso_per_governare_ma_non_limmunita_assoluta-1822252/|titolo=Fini, fuorionda su Berlusconi: "Ha il consenso per governare, ma non l'immunità assoluta"|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |giorno=01|mese=12|anno=2009|accesso=15 aprile 2010}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/09_dicembre_01/fuorionda-fini-berlusconi_be0b721c-de7f-11de-b977-00144f02aabc.shtml|titolo=Fini e il fuori onda su Berlusconi: "Confonde consenso con immunità"|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=01|mese=12|anno=2009|accesso=16 aprile 2010}}</ref>. Dal PdL arrivano richieste di chiarimenti sulle parole dell'ex AN<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-19/reazioni-audio/reazioni-audio.html|titolo=Fuorionda Fini, l'ira del Pdl "Adesso spieghi come la pensa"|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |giorno=01|mese=12|anno=2009|accesso=16 aprile 2010}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Paola Di Caro |url=http://www.corriere.it/politica/09_dicembre_02/dicaro_988a55c2-df0a-11de-9ac1-00144f02aabc.shtml|titolo=L'ira di Berlusconi su Fini:"Chiarisca o non voglio più vederlo"|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=15|mese=04|anno=2010|accesso=16 aprile 2010}}</ref>.
==== Il successo delle regionali e amministrative 2010 ====
Il 24 febbraio [[2010]] il ''Movimento per l'Italia'', associazione fondata da [[Daniela Santanchè]] dopo la sua uscita da La Destra, si federa con il PdL, e la stessa Santanchè viene nominata [[Sottosegretario di Stato (ordinamento italiano)|Sottosegretario]] del [[Ministri per l'attuazione del programma di governo della Repubblica Italiana|Ministro per l'attuazione del programma di governo]].
In occasione delle [[elezioni regionali italiane del 2010|elezioni regionali]] e delle [[Elezioni amministrative in Italia del 2010|amministrative del 2010]], il Popolo della Libertà, alleato con la Lega Nord al nord e con l'[[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]] in [[Campania]], [[Lazio]] e [[Calabria]], riuscì a strappare al [[centro-sinistra]] varie amministrazioni comunali, tra le quali Chieti, Andria e Quartu Sant'Elena, e provinciali, ma soprattutto quattro amministrazioni regionali: il [[Piemonte]] col leghista [[Roberto Cota]], il [[Lazio]] con l'ex segretario [[Unione Generale del Lavoro|UGL]] [[Renata Polverini]], la [[Campania]] con l'ex socialista [[Stefano Caldoro]] e la [[Calabria]] con l'ex AN [[Giuseppe Scopelliti]]. Il centro-destra si conferma inoltre alla guida delle due regioni in cui già aveva vinto alle [[Elezioni regionali in Italia del 2005|regionali del 2005]], [[Lombardia]] e [[Veneto]].
Rispetto al 2005, allorquando il centro-destra ebbe a ritrovarsi alla guida di quattro regioni su venti (Lombardia, Veneto, [[Molise]], Sicilia), dopo le elezioni regionali del 2010 la coalizione guidata dal PdL governò in undici regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, [[Friuli-Venezia Giulia]], [[Abruzzo]], Molise, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia, [[Sardegna]]) sulle [[Regioni d'Italia|venti d'Italia]].
Nell'ambito del successo conseguito dalla coalizione, in termini meramente percentuali il Popolo della Libertà ottenne però meno voti della sommatoria di Forza Italia e Alleanza Nazionale nell'[[Italia settentrionale]] a vantaggio della Lega Nord rispetto alle regionali di cinque anni prima<ref>{{Cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Italia/2010/elezioni-regionali/notizie-tempo-reale/Lega-Pdl-Nord.shtml|titolo=Al Nord la Lega sfonda e il Pdl prende meno voti di An più Fi|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]] |giorno=29|mese=03|anno=2010|accesso=16 aprile 2010}}</ref>.
==== Scontro Fini-Berlusconi nella direzione nazionale del partito ====
Dopo che già il 2 marzo [[2010]] Fini aveva ribadito la mancanza di sintonia con Berlusconi dichiarando: ''Avendo io contribuito a fondare il PdL, ci sono molto affezionato... ma se mi chiedi se il PdL mi piace così come è adesso, la risposta credo l'abbiano capita tutti, non c'è bisogno di ripeterla''<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201003articoli/52751girata.asp|titolo=Fini: "Il Pdl così com'è non mi piace"|pubblicazione=[[La Stampa]]|giorno=02|mese=03|anno=2010|accesso=16 aprile 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100505081959/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201003articoli/52751girata.asp|dataarchivio=5 maggio 2010}}</ref>, l'apice dello scontro si raggiunge il 15 aprile [[2010]] con Gianfranco Fini che accusa Berlusconi di appiattirsi sulle posizioni della Lega Nord, minacciando di creare [[Gruppo parlamentare|gruppi parlamentari]] autonomi<ref name=gruppiAutonomi>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2010/04/15/news/berlusconi-fini_pranzo_sulle_riforme-3369517/|titolo=Fini: "Pronto a creare gruppi autonomi" Incontro e scontro con Berlusconi|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |giorno=15|mese=04|anno=2010|accesso=16 aprile 2010}}</ref>.
La polemica è talmente forte che il Presidente del Senato [[Renato Schifani]] dichiara che le continue divisioni possono portare ad elezioni anticipate<ref name=gruppiAutonomi/>. Nei giorni seguenti Bocchino annuncia la nascita di una corrente ''finiana'' articolata<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2010/04/20/news/fini_avverte_berlusconi_deve_accettare_il_dissenso-3483537/|titolo=Pdl, Fini lancia la propria corrente Vertice Pdl e Lega: "Non ha senso"|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |giorno=20|mese=04|anno=2010|accesso=21 aprile 2010}}</ref>, mentre Berlusconi invita Fini a lasciare il partito<ref>{{Cita news|autore=Francesco Bei|url=http://www.repubblica.it/politica/2010/04/21/news/il_cavaliere_chiude_la_porta_a_gianfranco_ha_perso_la_testa_si_faccia_il_suo_partito-3498369/|titolo=Il Cavaliere chiude la porta a Gianfranco "Ha perso la testa, si faccia il suo partito"|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |giorno=21|mese=04|anno=2010|accesso=21 aprile 2010}}</ref>.
Durante la convocazione della prima Direzione Nazionale del partito, per l'occasione estesa anche ai gruppi parlamentari italiani ed ai membri del Parlamento europeo del PdL, il 21 aprile 2010, si verifica un duro battibecco tra i due, nel quale Berlusconi chiede a Fini di lasciare la Presidenza della Camera qualora quest'ultimo intendesse proseguire a fare politica dentro il PdL<ref>{{Cita news|autore=Al. S. - G. Ant.|url=http://www.corriere.it/politica/10_aprile_22/direzione-pdl-confronto-berlusconi-fini_e970e194-4de2-11df-b72f-00144f02aabe.shtml|titolo=Berlusconi-Fini, è rottura totale|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=22|mese=04|anno=2010|accesso=22 aprile 2010}}</ref>; Fini provocatoriamente rispose: ''Altrimenti che fai? Mi cacci?''. Al termine viene approvato un documento con il voto contrario di 11 ''finiani'', in cui si ribadisce che il partito non riconosce ufficialmente l'esistenza di correnti che contribuiscono a ledere la natura stessa di esso<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/politica/2010/04/22/news/fini-berlusconi-3540161/|titolo=Pdl, è rottura tra Fini e BerlusconiIl premier: "Se non si allinea è fuori"|sito=la Repubblica|data=2010-04-22|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
Qualche giorno dopo viene ufficializzata la nascita dell'associazione [[Generazione Italia]],<ref>{{cita web|url=http://www.generazioneitalia.it|titolo=Generazione Italia|opera=generazioneitalia.it|accesso=11 maggio 2010}}</ref> che riunisce tutti gli esponenti ''finiani'' del PdL.
==== Scissione di ''Futuro e Libertà'' ====
{{vedi anche|Futuro e Libertà per l'Italia}}
Dopo il deferimento ai [[probiviri]] del partito dei deputati [[Italo Bocchino]], [[Fabio Granata]], [[Carmelo Briguglio]], tre fedelissimi di Gianfranco Fini, effettuato dall'Ufficio di presidenza del PdL ed all'indomani dell'elaborazione di un documento, sempre dell'Ufficio di Presidenza ed approvato con 33 voti favorevoli e 3 contrari, in cui viene sancita l'incompatibilità di Fini con i principi del partito e pertanto viene così affermata la sfiducia da parte del movimento politico verso Gianfranco Fini anche in qualità di Presidente della Camera, il 30 luglio [[2010]] si costituisce un nuovo gruppo parlamentare alla Camera dei Deputati denominato ''[[Futuro e Libertà per l'Italia|Futuro e Libertà. Per l'Italia]]'', formato da trentaquattro deputati vicini a Fini.<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=462467 Comunicato tratto da libero-news] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>{{cita web |url = http://www.corriere.it/politica/10_luglio_29/berlusconi-fini-tregua_2c297a44-9ad4-11df-ad9d-00144f02aabe.shtml|titolo = Berlusconi: «Non abbiamo più fiducia nel presidente della Camera»|editore = Corsera.it|data=29 luglio 2010}}</ref><ref>{{cita web |url = http://www.corriere.it/politica/10_luglio_29/pdl-bozza-documento_45dc4240-9b4d-11df-ad9d-00144f02aabe.shtml|titolo = Pdl: la bozza del documento dell'ufficio di presidenza|editore = Corsera.it|data=29 luglio 2010}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2010/07/30/pop_finiani.shtml|titolo=Corriere della Sera - Camera, tutti gli uomini di Fini|sito=www.corriere.it|accesso=2022-08-28}}</ref>. Il successivo 2 agosto viene formato anche al Senato della Repubblica, con il nome di ''Futuro e Libertà per l'Italia'', un gruppo parlamentare finiano di dieci membri provenienti dal gruppo del PdL<ref>[http://www.asca.it/news-PDL__FINIANI_RAGGIUNGONO_QUOTA_10_IN_SENATO__DOMANI_ANNUNCIO_UFFICIALE-939633-ORA-.html Asca.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100805092506/http://www.asca.it/news-PDL__FINIANI_RAGGIUNGONO_QUOTA_10_IN_SENATO__DOMANI_ANNUNCIO_UFFICIALE-939633-ora-.html |data=5 agosto 2010 }}</ref>.
Dopo che già a marzo [[2010]] Micciché aveva dichiarato di essere disposto a lasciare il Popolo della Libertà per creare il Partito del Sud<ref>{{Cita news|url=http://palermo.repubblica.it/dettaglio/micciche-lancia-il-partito-del-sud-sono-disposto-a-dire-addio-al-pdl/1887582|titolo=Miccichè lancia il Partito del Sud "Sono disposto a dire addio al Pdl"|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|giorno=13|mese=03|anno=2010|accesso=14 marzo 2010|dataarchivio=24 settembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100924123322/http://palermo.repubblica.it/dettaglio/micciche-lancia-il-partito-del-sud-sono-disposto-a-dire-addio-al-pdl/1887582|urlmorto=sì}}</ref> e che l'esperienza del ''PdL Sicilia'' si era chiusa quando la componente ''finiana'' aveva aderito a FLI, la componente che fa riferimento a Gianfranco Micciché effettua una nuova scissione dando vita a un ulteriore partito denominato [[Forza del Sud]], presentato ufficialmente il 30 ottobre 2010<ref>{{Cita news|autore=Emanuele Lauria|url=http://palermo.repubblica.it/cronaca/2010/10/30/news/micciche_battezza_forza_del_sud_leali_al_governo_ma_indipendenti-8582678/|titolo=Miccichè battezza "Forza del Sud" "Ora il premier cambi stile di vita"|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] |giorno=30|mese=10|anno=2010|accesso=31 ottobre 2010}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/10_ottobre_30/micciche-forza-sud-berlusconi_46020a5a-e41a-11df-9798-00144f02aabc.shtml|titolo=Micciché dà vita alla Forza del Sud A Berlusconi: «Fedeltà non è infinita»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=30|mese=10|anno=2010|accesso=31 ottobre 2010}}</ref>.
Per il PdL si tratta quindi di una fase critica, percorsa da diversi abbandoni<ref>{{Cita web |url=http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=33722&sez=HOME_INITALIA&npl=&desc_sez= |titolo=Pdl, altri tre deputati fanno le valigie |accesso=1º novembre 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111116130406/http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=33722&sez=HOME_INITALIA&npl=&desc_sez= |dataarchivio=16 novembre 2011 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.gelocal.it/gazzettadimantova/archivio/gazzettadimantova/2010/10/28/NA3PO_RB101.html|titolo=Fuga dal Pdl, Berlusconi in allarme - Gazzetta di Mantova|sito=Archivio - Gazzetta di Mantova|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>, nonostante i quali il governo Berlusconi passa indenne la [[mozione di sfiducia]] del 14 dicembre 2010, sostenuta dall'opposizione e da FLI.
==== La sconfitta delle amministrative 2011 ed Alfano segretario ====
[[File:EPP Congress Marseille Angelino Alfano.jpg|upright=1.4|thumb|[[Angelino Alfano]]]]
Durante le [[elezioni amministrative in Italia del 2011|Elezioni amministrative del 2011]], prime elezioni successive alla scissione causata dal Presidente della Camera Gianfranco Fini e dai parlamentari a lui vicini, ed anche allo scandalo noto come ''[[caso Ruby]]'' che ha coinvolto personalmente il Presidente del Consiglio, accusato dalla Procura della Repubblica di Milano di concussione e prostituzione minorile, si registra un netto arretramento del Popolo della Libertà e più in generale della coalizione a sostegno del premier Silvio Berlusconi.
Nelle grandi città al voto si registra una vittoria del [[centro-sinistra]], la quale è particolarmente sorprendente ai [[Ballottaggio|ballottaggi]] di Milano, dove [[Giuliano Pisapia]] con il 55,1% riesce a battere il [[Sindaco (ordinamento italiano)|Sindaco]] uscente [[Letizia Moratti]] che si ferma al 44,89%<ref>{{cita web|url=http://comunali.interno.it/comunali/amm110515/C0491450.htm|titolo=Elezioni comunali del 29 e 30 maggio 2011 - II turno - Comune di Milano|opera=[[Ministero dell'interno]] - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali|accesso=31 maggio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110519070119/http://comunali.interno.it/comunali/amm110515/C0491450.htm|dataarchivio=19 maggio 2011}}</ref>, di [[Napoli]], dove [[Luigi de Magistris]] con il 65,37% batte nettamente Gianni Lettieri che ottiene al 34,62%<ref>{{cita web|url=http://comunali.interno.it/comunali/amm110515/C0510490.htm|titolo=Elezioni comunali del 29 e 30 maggio 2011 - II turno - Comune di Napoli|opera=[[Ministero dell'interno]] - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali|accesso=31 maggio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110518160512/http://comunali.interno.it/comunali/amm110515/C0510490.htm|dataarchivio=18 maggio 2011}}</ref> e di [[Cagliari]], dove [[Massimo Zedda]] col 59,42 % batte [[Massimo Fantola]] che ottiene il 40,57 %.
Nello stesso giorno della sconfitta, il coordinatore del PdL Sandro Bondi rimette il proprio mandato nelle mani di Berlusconi<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative-ballottaggi/notizie/30_maggio_pastone_voto_f5caf3e0-8aa8-11e0-93d0-5db6d859c804.shtml|titolo=Pisapia e de Magistris sono sindaci Sconfitta Pdl, Bondi rimette il mandato|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |data=30 maggio 2011|accesso=31 maggio 2011}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Matteo Tonelli |url=http://www.repubblica.it/politica/2011/05/30/news/altri_comuni-16962238/|titolo=Ballottaggi, trionfi a Milano a Napoli in tutta Italia l'onda del centro-sinistra|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] |data=30 maggio 2011|accesso=31 maggio 2011}}</ref>.
A seguito delle elezioni, dopo essere stato designato dall'Ufficio di Presidenza del PdL<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/politica/2011/06/01/news/verifica_senato-17062739/|titolo=Alfano segretario Pdl, lascerà la GiustiziaBerlusconi: "Premier nel 2013? Vedremo"|sito=la Repubblica|data=2011-06-01|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>, il 1º luglio [[2011]] Angelino Alfano, già [[Ministero della giustizia|Ministro della Giustizia]], viene eletto Segretario politico del PdL<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2011/06/01/news/verifica_senato-17062739/|titolo=Alfano segretario Pdl, lascerà la Giustizia Berlusconi: "Premier nel 2013? Vedremo"|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] |data=1º giugno 2011|accesso=2 giugno 2011}}</ref> dal Consiglio Nazionale del partito, con un solo voto contrario<ref>[http://www.calabriaindipendente.it/calabria-notizie/2011/07/02/4636/pdl-angelino-alfano-eletto-segretario-nazionale-del-partito/ Pdl, Angelino Alfano eletto segretario nazionale del partito] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110705005323/http://www.calabriaindipendente.it/calabria-notizie/2011/07/02/4636/pdl-angelino-alfano-eletto-segretario-nazionale-del-partito/ |data=5 luglio 2011 }}</ref>.
==== La vittoria alle elezioni regionali 2011 in Molise ====
Il 16 e 17 ottobre 2011, in occasione delle [[elezioni regionali in Molise del 2011]], in base ai risultati, si registra una ripresa del partito e in generale della coalizione di centro-destra, dopo la sconfitta subita alle [[elezioni amministrative in Italia del 2011|elezioni amministrative del 2011]]. Infatti, per la terza volta consecutiva l'esponente del partito [[Angelo Michele Iorio]] viene riconfermato Presidente della regione Molise, anche se con un margine molto più ridotto rispetto alle due elezioni precedenti il 2011; vince infatti di 0,79 punti percentuali sul candidato del centro-sinistra [[Paolo Di Laura Frattura]]<ref>{{Cita news|url=http://regionali.interno.it/regio111016/R14.htm/|titolo=Scrutinio Regione MOLISE- Elezioni Regionali del 16 e 17 ottobre 2011-Ministero dell'Interno|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111019135309/http://regionali.interno.it/regio111016/R14.htm|dataarchivio=19 ottobre 2011}}</ref>.
Tale consultazione è stata però annullata, il 17 maggio [[2012]], dal TAR Molise che ha ravvisato irregolarità nella raccolta firme per alcune liste che sostenevano il governatore uscente.
Il 29 ottobre [[2012]] il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi del centrodestra confermando il verdetto del Tar Molise che precedentemente aveva annullato il voto. Il Molise dovrà quindi tornare al voto anticipato, come avvenuto già nel [[2001]] sempre per vizi procedurali, nell'elezione nei primi mesi del [[2013]].
==== Crisi economica e crisi di governo ====
Nel mezzo della [[crisi del debito sovrano europeo]] e della [[grande recessione#Crisi del debito italiano|crisi economica italiana]], la maggioranza che sostiene Berlusconi comincia a sfaldarsi. Il senatore [[Carlo Vizzini]] lascia il partito ed aderisce al [[Partito Socialista Italiano (2007)|PSI]]<ref>{{Cita web|url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/11/04/news/l_ex_ministro_vizzini_lascia_il_pdl_berlusconi_si_spinto_oltre-24403380/|titolo=L'ex ministro Vizzini lascia il Pdl"Berlusconi si è spinto oltre"|sito=la Repubblica|data=2011-11-04|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>, ma è soprattutto alla Camera che l'emorragia di deputati del PdL mette in seria crisi la tenuta del governo.
[[Santo Versace]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/29/versace-lascia-il-pdl-e-va-nel-gruppo-misto-altri-15-deputati-pronti-a-lasciare/160920/|titolo=Versace lascia il Pdl e va nel gruppo misto "Altri 15 deputati" pronti a lasciare|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2011-09-29|lingua=it-IT|accesso=2022-08-28}}</ref> e [[Giancarlo Pittelli]]<ref>{{Cita web|url=https://www.corrieredellacalabria.it/2011/09/07/571_pittelli_divorzia_dal_popolo_della_libert/|titolo=Pittelli divorzia dal Popolo della libertà|sito=Corriere della Calabria|data=2011-09-07|lingua=it-IT|accesso=2022-08-28}}</ref> lasciano il gruppo a settembre e ad ottobre all'interno del partito le spinte per un nuovo governo sono forti, soprattutto da parte di [[Claudio Scajola]] e di [[Beppe Pisanu]]<ref name="archivio.corriere.it" />.
La prima avvisaglia di crisi è la non approvazione da parte della Camera del [[Rendiconto generale dello Stato]]<ref>{{Cita web|url=https://www.diariodelweb.it/italia/articolo/?nid=20111011_220192|titolo=Rendiconto bocciato dal voto in parità: 290 sì - 290 no|autore=Redazione|sito=DiariodelWeb.it|data=2011-10-12|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>. Berlusconi non si dimette e la maggioranza si ricompatta pochi giorni dopo, ridando la fiducia al Governo, ma non partecipano al voto [[Giustina Destro]] e [[Fabio Gava]]<ref name="archivio.corriere.it" />.
Questi ultimi, insieme a [[Isabella Bertolini]], [[Giancarlo Pittelli]], [[Giorgio Stracquadanio]] e [[Roberto Antonione]], scrivono una lettera aperta a Berlusconi, nella quale chiedono una nuova fase politica ed un nuovo governo<ref name="archivio.corriere.it" />.
Pur avendo riottenuto la fiducia, l'uscita di deputati non si ferma: in novembre [[Roberto Antonione]]<ref name="archivio.corriere.it" />, [[Alessio Bonciani]], [[Ida D'Ippolito Vitale]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-11-04/governo-sotto-quota-passano-084227.shtml?uuid=AaKSTcIE|titolo=Governo sotto quota 315. Passano all'Udc Bonciani e d'Ippolito|sito=Il Sole 24 ORE|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref> e [[Gabriella Carlucci]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-11-06/gabriella-carlucci-lascia-ludc-205253.shtml?uuid=Aa009JJE|titolo=Gabriella Carlucci lascia il Pdl per l'Udc|sito=Il Sole 24 ORE|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref> lasciano il partito.
==== Dimissioni e fine del governo Berlusconi IV ====
Alla seconda votazione per l'approvazione del [[Rendiconto generale dello Stato]] la maggioranza scende alla Camera a quota 308 deputati, con otto voti meno della maggioranza assoluta; non hanno partecipato al voto gli esponenti del PdL Fabio Gava, Giustina Destro, [[Roberto Antonione]], Giancarlo Pittelli, Santo Versace e [[Francesco Stagno d'Alcontres]]<ref>[http://www.politica24.it/articolo/camera-si-al-rendiconto-ma-la-maggioranza-si-ferma-a-quota-308/18521/ Politica 24 - Camera, sì al Rendiconto ma la maggioranza si ferma a quota 308] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120725160842/http://www.politica24.it/articolo/camera-si-al-rendiconto-ma-la-maggioranza-si-ferma-a-quota-308/18521/ |data=25 luglio 2012 }}</ref>. In seguito si costituisce alla Camera dei Deputati una componente del Gruppo misto denominata ''Liberali per l'Italia - PLI'' formata da Fabio Gava, Roberto Antonione, Giustina Destro e Giancarlo Pittelli, usciti dal PdL, e da [[Luciano Sardelli]], uscito da [[Popolo e Territorio]].
Il 12 novembre [[2011]], dopo l'approvazione della [[Legge finanziaria (Italia)|Legge di stabilità 2012]] in entrambe le camere del Parlamento, Silvio Berlusconi, come aveva precedentemente concordato con il Presidente Napolitano, rassegna le sue dimissioni e quelle del suo Governo, a causa della perdita della maggioranza assoluta alla Camera dei deputati e della crisi economica del paese<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/politica/2011/11/12/news/dimissioni_berlusconi_approvata_legge_stabilit-24911363/|titolo=Silvio Berlusconi si è dimesso la piazza in festa grida 'Buffone'|sito=la Repubblica|data=2011-11-12|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
=== Governo Monti ===
{{vedi anche|Governo Monti}}
==== Appoggio a Monti e i congressi provinciali del partito ====
Il Partito a questo punto sceglie di schierarsi a favore dell'appoggio al [[Governo Monti|governo tecnico]] guidato dal neosenatore a vita [[Mario Monti]], insieme al [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] ed ai partiti dell'ex [[Polo della Nazione|Terzo Polo]]. Con l'appoggio a [[Mario Monti|Monti]], il PdL vede peraltro venir meno l'alleanza con la [[Lega Nord]], che passa all'opposizione nel nuovo esecutivo e muove critiche al partito di centro-destra, accusato di incoerenza e di appoggiare un governo formato da membri non votati dai cittadini.
La stagione è caratterizzata sia dalla convocazione dei congressi provinciali del partito (a inizio 2012) che da difficoltà riconducibili alle divergenze tra le sue aree interne.
Si verifica dunque un generale calo di consensi, dovuto anche all'esplosione di alcuni scandali come quello riguardante [[Franco Fiorito]] per il cosiddetto ''Laziogate'' nel settembre 2012 e, un mese dopo, quello relativo ai contatti tra organizzazioni criminali mafiose e alcuni membri del Consiglio regionale della Lombardia.
==== Sconfitte alle amministrative e regionali siciliane del 2012 ====
Come accaduto alle [[Elezioni amministrative in Italia del 2011|amministrative del 2011]], anche in [[Elezioni amministrative in Italia del 2012|quelle del 2012]] il Popolo della Libertà ottiene scarsi risultati<ref>{{Cita web|url=http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/12_maggio_7/amministrative-risultato-generale-politica-comuni-20177695491.shtml|titolo=Pdl e Lega divisi perdono ovunque . Crollo nei consensi, ne approfitta il centrosinistra|autore=Redazione Milano online|sito=Corriere della Sera Milano|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>. Il PdL e la Lega Nord corrono divisi nella maggior parte delle città<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiorno.it/bergamo/cronaca/2012/04/03/691684-bergamo-amministrative-elezioni-lega-pdl.shtml|titolo=Alle urne per le amministrative Lega e Pdl corrono divisi|autore=Il Giorno|sito=Il Giorno|data=2012-04-03|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>, ad eccezione di Gorizia, in cui confermano insieme il sostegno al sindaco uscente [[Ettore Romoli]]. In vari casi il candidato sindaco non riesce a raggiungere il secondo turno, superato da esponenti di altre liste: a [[Palermo]], storica roccaforte del [[centro-destra]], il candidato di PdL, UdC e [[Grande Sud (partito politico)|Grande Sud]] ottiene il 12 % senza arrivare al ballottaggio<ref>{{Cita web|url=https://www.leggo.it/news/politica/elezioni_comunali_2012_risultati_palermo_orlando_al_ballottaggio_con_ferrandelli/notizie/178690.shtml|titolo=Pagina non Trovata|sito=www.leggo.it|accesso=2022-08-28|dataarchivio=28 agosto 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220828230133/https://www.leggo.it/news/politica/elezioni_comunali_2012_risultati_palermo_orlando_al_ballottaggio_con_ferrandelli/notizie/178690.shtml|urlmorto=sì}}</ref>; a [[Genova]] il candidato del PdL viene superato nei voti dal candidato del [[Nuovo Polo per l'Italia|Terzo Polo]] e da quello del [[Movimento 5 Stelle]] e si ferma al primo turno.<ref>[http://comunali.interno.it/comunali/amm120506/C0340250.htm Interno - Elezioni comunali del 6 e 7 maggio 2012, Genova] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120510181609/http://comunali.interno.it/comunali/amm120506/C0340250.htm |data=10 maggio 2012 }}</ref>
Alle [[Elezioni regionali in Sicilia del 2012|elezioni regionali siciliane]], indette anticipatamente a causa delle dimissioni, il 31 luglio, del Presidente uscente [[Raffaele Lombardo]], il PdL avvia un'alleanza con i [[Popolari di Italia Domani]] e [[La Destra]], candidando [[Nello Musumeci]], esponente del partito di [[Francesco Storace|Storace]]. Risulta, tuttavia, vincitore [[Rosario Crocetta]], sostenuto dalla coalizione democratico-centrista, formata dal [[Partito Democratico (Italia)|PD]] e dall'[[Unione di Centro (2002)|UdC]], che, con più del 30% dei voti, sconfigge Musumeci fermo al 25%. Il PdL, che era stato il partito più votato alle [[Elezioni regionali in Sicilia del 2008|elezioni regionali del 2008]], perde inoltre molti consensi (oltre il 20%, non venendo scelto da ben un quinto dei votanti), passando dal 33,4% al 12,9%, e diventa il terzo partito in Sicilia, superato dal PD e dal [[Movimento 5 Stelle]].
Il 22 novembre una componente [[Liberalismo|liberale]] composta da cinque deputati ex FI e formata da [[Isabella Bertolini]], [[Gaetano Pecorella]], [[Giorgio Stracquadanio]], [[Franco Stradella]] e [[Roberto Tortoli]] lascia il partito per formare l'associazione ''Italia Libera''<ref>{{Cita web|url=https://www.quotidiano.net/politica/2012/11/22/806215-pdl-5-fedelissimi-fondano-italia-libera-bertolini-stracquadanio.shtml|titolo=Crisi Pdl, 5 'fedelissimi' di Berlusconi se ne vanno e fondano 'Italia libera'|autore=Quotidiano Nazionale|sito=Quotidiano Nazionale|data=2012-11-22|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
==== Mancate primarie del partito e ritorno in campo di Berlusconi ====
Il 29 ottobre [[2012]], durante la [[conferenza stampa]] tenutasi a seguito della battuta d'arresto patita nelle [[Elezioni regionali in Sicilia del 2012|elezioni regionali siciliane]], il [[segretario generale|segretario]] [[Angelino Alfano]] ha annunciato l'istituzione di [[elezioni primarie]] fissate per il 16 dicembre per individuare il nuovo candidato [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|premier]] e la [[leadership]] della coalizione di [[centro-destra]] in vista delle successive [[elezioni politiche in Italia del 2013]]<ref>{{cita web|url=http://tg24.sky.it/tg24/politica/2012/10/24/berlusconi_non_si_candida_a_premier_primarie_pdl_entro_16_dicembre.html|titolo=Berlusconi: "Non mi ricandido, primarie Pdl il 16 dicembre"|editore=[[Sky TG24]]|data=24 ottobre 2012|accesso=27 ottobre 2012|dataarchivio=26 ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121026154119/http://tg24.sky.it/tg24/politica/2012/10/24/berlusconi_non_si_candida_a_premier_primarie_pdl_entro_16_dicembre.html|urlmorto=sì}}</ref>. La svolta delle primarie era già stata anticipata il 27 ottobre da [[Silvio Berlusconi]], che aveva ribadito l'intenzione espressa qualche giorno prima di non ricandidarsi alla Presidenza del Consiglio<ref>{{cita web|url=url=http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/articoli/1066289/berlusconi-non-mi-ricandido-ok-a-primarie-pdl-misure-monti-recessive-decideremo-su-fiducia.shtml|titolo=Berlusconi: non mi ricandido, ok a primarie Pdl. Misure di Monti recessive, decideremo sulla fiducia|editore=''[[TGcom24]]''|data=27 ottobre 2012|accesso=27 ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121028165306/http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/articoli/1066289/berlusconi-non-mi-ricandido-ok-a-primarie-pdl-misure-monti-recessive-decideremo-su-fiducia.shtml|dataarchivio=28 ottobre 2012|urlmorto=sì}}</ref>. Da notare che, secondo ''[[Il Giornale]]'', l'allora tesoriere del partito [[Rocco Crimi]] aveva espresso fin dall'inizio la sua contrarietà a queste primarie causa scarsi fondi nelle casse del partito: inoltre si ricorda che Crimi, pochi giorni dopo la cancellazione di queste primarie, ha presentato le dimissioni dal suo incarico.
I candidati che avevano deciso di presentarsi per la competizione erano [[Angelino Alfano]] (PdL), [[Michaela Biancofiore]] (PdL), [[Alessandro Cattaneo]] (PdL), [[Guido Crosetto]] (PdL), [[Giancarlo Galan]] (PdL), [[Alfonso Luigi Marra]], ([[scrittore]] non iscritto al partito), [[Giorgia Meloni]] (PdL), [[Alessandra Mussolini]] (PdL), [[Alessandro Proto]] ([[finanziere (finanza)|finanziere]] non iscritto al partito), [[Gianpiero Samorì]] ([[imprenditore]] non iscritto al partito), [[Daniela Santanchè]] (PdL), [[Vittorio Sgarbi]] ([[critico d'arte]] non iscritto al partito).<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/politica/2012/11/25/news/maroni_alfano_faccia_comunque_le_primarie-47378904/|titolo=Caos Pdl, Alfano: "Le primarie si fanno, per ora".Sei candidati 'appesi' alla decisione di Berlusconi|sito=la Repubblica|data=2012-11-25|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref> Il 5 dicembre, tuttavia, Silvio Berlusconi annuncia la sua ridiscesa in campo<ref>{{Cita web|url=https://www.tgcom24.mediaset.it/politica/articoli/1072084/il-pdl-toglie-la-fiducia-al-governo-monti-napolitano-tenuta-istituzionale-fuori-questione.shtml|titolo=Il Pdl toglie la fiducia al governo Monti Napolitano: tenuta istituzionale fuori questione|sito=Tgcom24|lingua=IT|accesso=2022-08-28}}</ref> e il progetto delle primarie, peraltro già in forse per via dell'organizzazione in alto mare, viene ufficialmente accantonato da Alfano il 6 dicembre<ref>{{Cita web|url=https://www.tgcom24.mediaset.it/politica/articoli/1072179/alfano-berlusconi-si-candida-primarie-inutili-crisi-di-governo-il-segretario-pdl-al-quirinale.shtml|titolo=Alfano: "Berlusconi si candida, primarie inutili" Crisi di governo, il segretario Pdl al Quirinale|sito=Tgcom24|lingua=IT|accesso=2022-08-28}}</ref>.
==== Il ritiro del sostegno al Governo Monti e la scissione di ''Fratelli d'Italia'' ====
{{vedi anche|Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale}}
Il 6 dicembre [[2012]] il PdL lascia la maggioranza che sosteneva il [[Governo Monti]] e si astiene sul voto al [[Senato della Repubblica|Senato]] del DL Sviluppo e alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera]] del DL sulle spese di regioni ed enti locali<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/politica/12_dicembre_06/passera-berlusconi_0d3b1312-3f7e-11e2-823e-1add3ba819e8.shtml|titolo=Alfano venerdì al Quirinale: ma niente crisi Monti: «Sono in contatto con Napolitano»|autore=Redazione Online|sito=Corriere della Sera|data=2012-12-06|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>. L'8 dicembre [[2012]], in tarda serata, dopo un colloquio tra il [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio]] [[Mario Monti]] e il [[Presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]], quest'ultimo annuncia in un comunicato che il Presidente del Consiglio rimetterà il mandato al Capo dello Stato dopo l'approvazione della legge di stabilità<ref>{{Cita web|url = http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Notizia&key=31984|titolo = Il Presidente del Consiglio intende rassegnare le dimissioni |editore = [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidenza della Repubblica Italiana]]|data = 8 dicembre 2012|accesso = 8 dicembre 2012}}</ref>, come poi è avvenuto il 21 dicembre.
Il 16 dicembre [[2012]] due storici berlusconiani come l'ex Ministro degli Esteri [[Franco Frattini]] (ex PSI ed ex FI) e l'ex Ministro dell'Interno [[Beppe Pisanu]] (ex DC ed ex FI) sottoscrivono un appello a favore della continuazione dell'esperienza del [[Governo Monti]]: lo stesso giorno [[Giorgia Meloni]] (ex AN) e [[Guido Crosetto]] (ex FI) decidono di fondare, nel giorno in cui si sarebbero dovute tenere le primarie del PdL, un nuovo partito di centrodestra chiamato ''Fratelli d'Italia'', che possa raccogliere gli anti-montiani del PdL<ref name="archivio.corriere.it" />, specie tra gli ex AN.
Il 17 dicembre [[2012]] [[Ignazio La Russa]], Coordinatore Nazionale del PdL ed ex Ministro della Difesa, annuncia anch'egli la sua intenzione di uscire dal PdL<ref name="archivio.corriere.it" /> e di fondare un nuovo partito chiamato ''Centrodestra Nazionale''<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/politica/12_dicembre_17/la-russa-nuovo-partito_cdd992c8-4876-11e2-ab86-ffed12a6034c.shtml|titolo=La Russa: «Oggi nasce una nuova formazione di centrodestra. Alleata al Pdl »|autore=Redazione Online|sito=Corriere della Sera|data=2012-12-17|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>: il 20 dicembre CN raccoglie inizialmente 11 senatori<ref>{{Cita web |url=http://www.loccidentale.it/node/120167 |titolo=La Russa: Al Senato nasce gruppo Centrodestra Nazionale {{!}} l'Occidentale |accesso=2 gennaio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140203033513/http://www.loccidentale.it/node/120167 |dataarchivio=3 febbraio 2014 |urlmorto=sì }}</ref>, riuscendo perciò a formare un proprio gruppo parlamentare autonomo al [[Senato della Repubblica|Senato]] (formalmente tramite annuncio nella seduta n. 857<ref name=annuncio>{{Cita web |url=http://www.senato.it/1092 |titolo=senato.it - Senato della Repubblica senato.it - Variazioni nei Gruppi parlamentari |accesso=2 gennaio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121222000805/http://www.senato.it/1092 |dataarchivio=22 dicembre 2012 |urlmorto=sì }}</ref>). Il 21 dicembre 2012 il nuovo partito di La Russa si fonde con ''Fratelli d'Italia'', che assume così la denominazione di [[Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale]]<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2012/dicembre/21/Meloni_Crosetto_dicono_addio_Cavaliere_co_0_20121221_def5357c-4b36-11e2-9edc-90265a088412.shtml|titolo=Meloni e Crosetto dicono addio Ma il Cavaliere si riprende il Pdl}}</ref>.
Il 18 dicembre [[2012]] all'interno del Consiglio Regionale della Lombardia nasce il gruppo consiliare del nuovo partito, costituito da [[Romano La Russa]], [[Roberto Alboni]] e [[Carlo Maccari]]<ref>{{Cita web|url=https://www.milanotoday.it/politica/gruppo-centrodestra-nazionale-regione-lombardia.html|titolo=Scissione nel Pdl, nasce il gruppo "Centrodestra nazionale"|sito=MilanoToday|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>; nello stesso giorno aderiscono alla nuova formazione 2 europarlamentari del PdL ([[Carlo Fidanza]] e [[Marco Scurria]]) continuando a fare parte, almeno formalmente, del PPE (esattamente come il [[Futuro e Libertà per l'Italia|FLI]] al momento del distacco dal PdL il 29 luglio 2010) in quanto chi si distacca da un partito iscritto al PPE rimane membro del PPE, salvo propria uscita formale o espulsione da parte dello stesso PPE. In seguito FdI-CN strappa al PdL anche alcuni deputati: del nuovo partito fanno parte politici provenienti sia da [[Alleanza Nazionale|AN]] che da [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] (come Guido Crosetto).
Il 21 dicembre [[2012]], conclusosi l'iter parlamentare di approvazione della [[Legge finanziaria|Legge di stabilità]], [[Mario Monti|Monti]] rassegna le dimissioni da [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]]: il Governo rimarrà comunque in carica per gli affari correnti fino all'insediamento delle nuove Camere e la nascita del nuovo Governo. Il 28 dicembre Monti dichiara di volersi ''candidare a Premier'' (formalmente come il ''capo della forza politica'', come previsto dal ''[[Porcellum]]'') in una coalizione di centro (ovvero contro il PdL) e Frattini, Pisanu, [[Mario Mauro]] e altri lasciano il PdL per seguire Monti.
Il 31 dicembre [[2012]] Berlusconi, a nome del PdL, annuncia il sostegno del PdL alla candidatura di [[Francesco Storace]], leader de ''[[La Destra]]'', alla guida della [[lazio|regione Lazio]]<ref>[http://roma.corriere.it/roma/notizie/politica/12_dicembre_31/berlusconi-appogglia-candidatura-storace-2113357916766.shtml?fr=box_primopiano Berlusconi appoggia la candidatura di Storace: «È stato perseguitato dalla giustizia» - Corriere Roma<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, la cui [[elezioni regionali nel Lazio del 2013|elezione anticipata]] è prevista nello stesso giorno (24-25 febbraio) delle [[elezioni politiche in Italia del 2013|elezioni politiche]]: Storace, che ha ricevuto anche l'appoggio di FdI, ha ringraziato Berlusconi (ovvero il PdL) dell'appoggio ricevuto e ha affermato che il suo partito sosterrà la coalizione guidata dal PdL alle contemporanee [[elezioni politiche in Italia del 2013|elezioni politiche nazionali]].
=== Elezioni politiche, regionali e amministrative del 2013 ===
In vista delle [[Elezioni politiche in Italia del 2013|elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013]] il PdL costruisce una [[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche in Italia del 2013|coalizione]] che vede [[Silvio Berlusconi]] ''capo di coalizione'', come previsto dalla [[Porcellum|legge elettorale]], e della quale fanno parte la [[Lega Nord]] (che presenta un unico simbolo con la Lista Lavoro e Libertà di [[Giulio Tremonti]]), [[Grande Sud (partito politico)|Grande Sud]] ed il [[Movimento per le Autonomie]] (che alla Camera formano un'unica lista), Intesa Popolare, [[Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale]], [[La Destra]], Moderati in Rivoluzione di Gianpiero Samorì, [[Partito Pensionati|Pensionati]] e Liberi per una Italia Equa; al Senato sono poi presenti nella coalizione le liste di [[Cantiere Popolare]], Basta Tasse e [[Movimento per le Autonomie|Partito dei Siciliani-MpA]]. Non si presenta invece l'[[Alleanza di Centro]] che però invita a votare il PdL<ref>{{Cita web|url=http://www.alleanzadicentro.it/?p=1951|titolo=alleanzadicentro.it|sito=www.alleanzadicentro.it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
La campagna elettorale di Berlusconi si concentra sull'eccessiva pressione fiscale, promettendo l'abolizione dell'[[Imposta municipale propria]] sulla prima casa e la restituzione dell'[[Imposta municipale propria|IMU]] pagata nel 2012.
Dopo un'intensa campagna elettorale, portata avanti soprattutto su programmi Tv, Silvio Berlusconi riesce a ribaltare ogni pronostico ed a sfiorare la vittoria alla Camera contro la coalizione guidata da Bersani con uno scarto di 124.494 voti.
Il centro-destra infatti ottiene il 29,18% mentre lo schieramento di centro-sinistra si ferma al 29,55%.
In particolare il PdL raggiunge il 21,57% alla Camera e il 22,30% al Senato eleggendo 97 deputati e 98 senatori.
Nonostante la rimonta effettuata il partito ha comunque perso circa {{formatnum:6800000}} voti alla Camera rispetto alle precedenti elezioni politiche del 2008, ma è riuscito lo stesso ad impedire la vittoria del centro-sinistra e quindi la formazione di un governo monocolore a guida Bersani.
Nello stesso ''election day'' si è votato anche per le regionali [[Elezioni regionali in Lombardia del 2013|in Lombardia]], [[Elezioni regionali nel Lazio del 2013|in Lazio]] e [[Elezioni regionali in Molise del 2013|in Molise]]: il PdL ha vinto in Lombardia, portando il leghista [[Roberto Maroni]] alla [[Presidenti della Lombardia|presidenza della Regione]] vincendo contro [[Umberto Ambrosoli]] del [[centro-sinistra]], e perso le altre due, dove candidava rispettivamente [[Francesco Storace]] de [[La Destra]] e [[Michele Iorio]] del PdL contro i rivali del Pd.
Il 22 aprile [[2013]] si svolgono le elezioni regionali in [[Elezioni regionali in Friuli-Venezia Giulia del 2013|Friuli-Venezia Giulia]] dove Il PdL decide di sostenere la ricandidatura del presidente uscente [[Renzo Tondo]] creando una coalizione con la [[Lega Nord]], l'[[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]], [[La Destra]] e il [[Partito Pensionati]]. Le elezioni però vedono la sconfitta di misura del candidato del centro-destra per circa {{formatnum:2000}} voti ([[Renzo Tondo]] ottiene il 39% mentre [[Debora Serracchiani]] del centro-sinistra conquista il 39,39%). La sconfitta di Renzo Tondo è da imputare all'elevato tasso di voto disgiunto da parte di elettori che hanno votato liste del centro-destra e il candidato PD o del Movimento 5 Stelle. Il risultato delle coalizioni vede infatti la netta vittoria del centro-destra (45,23%) su quella di centro-sinistra (38,95%). Il PdL conferma il dato elettorale delle politiche ma perde circa il 13% rispetto alle regionali del 2008. Successo del centrodestra invece alle elezioni provinciali di Udine dove il presidente uscente, il leghista [[Pietro Fontanini]], vince al primo turno con il 50.3% anche se il PdL perde quasi 10 punti rispetto alle scorse consultazioni. Sconfitta invece alle comunali di [[Udine]] dove il sindaco uscente del centrosinistra [[Furio Honsell]] è riconfermato al ballottaggio.
Alle amministrative del 27-28 maggio, dopo un mese della nascita del [[Governo Letta]] che vede in coalizione Pd e PdL, il centrodestra registra una pesante sconfitta, perdendo in tutti i 21 capoluoghi chiamati alle urne. Il risultato più importante è quello di Roma, dove il sindaco uscente del centro-destra [[Gianni Alemanno]] viene battuto al ballottaggio dal senatore del centro-sinistra [[Ignazio Marino]] con il 64% contro il 36% e il PdL passa dal 36,5% al 19,2%. Il centro-sinistra si conferma alla guida di [[Lodi]], [[Sondrio]], [[Vicenza]], [[Massa Carrara]], [[Pisa]], [[Ancona]], [[Isernia]], [[Avellino]], [[Barletta]] dove il PdL viaggia tra il 5% e il 10%. Sconfitte pesantissime invece si registrano in alcune roccaforti del centro-destra soprattutto al Nord. A [[Brescia]] il candidato PD [[Emilio Del Bono]] vince al ballottaggio con il 56,5% contro il sindaco uscente del PdL [[Adriano Paroli]] fermo al 43,4% con i voti al partito dimezzati rispetto al 2008. Nella roccaforte leghista di [[Treviso]], [[Giovanni Manildo]] (PD) si afferma con il 55,5% sull'ex sindaco e vicesindaco della Lega [[Giancarlo Gentilini]] inchiodato al 44,5% con un PdL quasi sparito al 5%. A [[Imperia]] il candidato del centro-sinistra [[Carlo Capacci]] asfalta al ballottaggio il candidato del centro-destra [[Erminio Annoni]] 76% a 24% (qui il PdL si conferma primo partito con il 20% ma nel 2009 aveva il 47,7%), a [[Siena]] [[Bruno Valentini]] (PD) vince contro [[Eugenio Neri]] al ballottaggio con il 52% nonostante lo scandalo Montepaschi. A [[Viterbo]], tradizionale roccaforte azzurra, il sindaco uscente [[Giulio Marini]] del PdL ottiene al ballottaggio il 37,1% contro il candidato del centro-sinistra [[Leonardo Michelini]] che raggiunge il 62,8% (con il PdL al 16% contro il 40% del 2008). A [[Iglesias (Italia)|Iglesias]], altro fortino azzurro, al ballottaggio vince il candidato del centro-sinistra con il 51,6% contro il 48,3% del centro-destra.
Sconfitta del PdL anche alle [[Elezioni regionali in Valle d'Aosta del 2013]] che vede la vittoria per la terza volta del Presidente uscente [[Augusto Rollandin]] sostenuto dalla lista autonomista centrista [[Union Valdôtaine]] al 47,9 (ottenendo la maggioranza relativa di 18 consiglieri su 35 ma non quella assoluta per la prima volta lontano dal 62% del 2008) contro il 40,5% di [[Laurent Viérin]] (nel 2008 era il 27,4%) sostenuto da una coalizione di centrosinistra autonomista formata da [[Union Valdôtaine Progressiste (2012)|Union Valdôtaine Progressiste]] e dal [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] (che rimane stabile al 9%) che ottiene 15 consiglieri. Il PdL che corre autonomamente con il suo candidato Presidente [[Massimo Lattanzi]] passa dal 10,65% del 2008 al 4,21% del 2013 e non elegge alcun consigliere contro i 4 del 2008.
Alle elezioni siciliane di giugno si verifica lo stesso trend fortemente negativo, con il centrodestra che perde in tutti e 4 i capoluoghi chiamati al voto. A [[Catania]] l'ex sindaco del centro-sinistra [[Enzo Bianco]] vince al primo turno contro il sindaco uscente del centro-destra [[Raffaele Stancanelli]], a [[Messina]], [[Siracusa]] e [[Ragusa]] il candidato ufficiale del PdL non accede nemmeno al ballottaggio venendo superato da candidati dell'estrema sinistra, del Movimento 5 Stelle e da civici ''dissidenti'' con il partito; Pdl tra il 6% e il 15% contro circa il 20% del 2008.
Trend estremamemente negativo viene confermato alle [[Elezioni regionali in Trentino-Alto Adige del 2013]] dove il PdL-Forza Italia raggiunge il minimo storico.
In [[Provincia di Trento]] vince al primo turno il candidato del centrosinistra autonomista [[Ugo Rossi]] con il 58,12% dei consensi (PD primo partito al 22%) seguito dal patron della [[Trentino Volley]] l'imprenditore [[Diego Mosna]] appoggiato da una coalizione centrista-civica capeggiata dalla lista [[Fare per Fermare il Declino]] con il 19,28%.
Il candidato ufficiale del centrodestra [[Giacomo Bezzi]] arriva quinto appoggiato unicamente dalla lista ''Forza Trentino'' che consegue il 4,42% (contro il 12,26% del 2008) superato dal candidato della [[Lega Nord]] il segretario regionale del Trentino [[Maurizio Fugatti]] al 6,6% e dal candidato del M5S [[Filippo Degasperi]] fermo al 5,72% eleggendo Bezzi come unico consigliere. Male anche il risultato per l'ex coordinatore del Trentino per il PdL ora FDI l'ex senatore [[Cristano De Eccher]] settimo con un misero 1,54%. Rispetto al 2008 il centrodestra nel suo insieme passa da 13 consiglieri a 3 (nel 2008 erano 8 per la Lega e 5 per il PdL ora sono 2 per la LN e uno per il Pdl). Nella [[provincia autonoma di Bolzano]], dove vige un sistema proporzionale pura con voto ai singoli partiti, vince il candidato della [[Südtiroler Volkspartei]] [[Arno Kompatscher]], delfino dell'ex Presidente [[Luis Durnwalder]] con il 45,7% dei consensi e 17 consiglieri (perdendo per la prima volta la maggioranza assoluta in Consiglio) seguita dal partito autonomista-populista di destra [[Die Freiheitlichen]] che passa dal 14,3 del 2008 al 17,9 del 2013 (e da 5 a 6 consiglieri) in costante ascesa dopo aver già triplicato i suoi voti nel 2008.
Malissimo il centrodestra che decide di riunirsi sotto un'unica lista ''Forza Alto Adige-Lega Nord-Team Autonomie'' che ottiene un misero 2,5% (PD stabile al 6-6.5%) e riuscendo ad eleggere un solo consigliere (nel 2008 PdL da solo valeva l'8,5%, la Lega il 2,1% e le Autonomie del centrodestra valevano intorno allo 0,4% per un bacino totale intorno all'11%) contro i 4 del 2008 (3 PdL e uno della Lega) con un travaso di voti del centrodestra in favore del partito autonomista di destra [[Die Freiheitlichen]]. Nel nuovo [[Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige]], formato dai componenti dei due Consigli provinciali, il centrodestra passa da 17 consiglieri (13 eletti a Trento: 8 per la Lega e 5 per il PdL e 4 eletti a Bolzano: 3 per il PdL e uno per la Lega) a 4 consiglieri (3 a Trento: 2 per la Lega e uno per il Pdl e uno a Trento per il PdL). La coordinatrice regionale del PdL in Trentino-Alto Adige [[Michaela Biancofiore]] ha ammesso la sconfitta lamentando ''poca attenzione'' dei vertici a livello territoriale.<ref>{{Cita web |url=http://www.iltempo.it/politica/2013/10/29/primo-flop-di-fi-in-trentino-biancofiore-accusa-poca-attenzione-dai-vertici-1.1184760 |titolo=Primo flop di FI in Trentino. Biancofiore accusa: «Poca attenzione dai vertici» - Politica - iltempo |accesso=17 novembre 2013 |dataarchivio=31 ottobre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131031105536/http://www.iltempo.it/politica/2013/10/29/primo-flop-di-fi-in-trentino-biancofiore-accusa-poca-attenzione-dai-vertici-1.1184760 |urlmorto=sì }}</ref>
Debacle PdL alle [[elezioni regionali in Basilicata del 2013]] (le ultime per il partito) che si svolgono per rinnovare la legislatura anticipatamente dopo le dimissioni del Governatore [[Vito De Filippo]] (Pd) eletto nel 2010 dopo l'arresto di 2 Assessori della sua Giunta e il leader dell'opposizione di centrodestra e candidato Presidente nel 2010 [[Nicola Pagliuca]] per peculato nello scandalo rimborsi ai gruppi regionali che già vedeva indagati e arrestati moltissimi tra nuovi e vecchi consiglieri regionali tra cui lo stesso Governatore. L'ex Vicepresidente della Giunta De Vito [[Marcello Pittella]] sostenuto da una coalizione di centrosinistra è eletto Presidente con il 59,60% contro il candidato del centrodestra il Senatore di [[Scelta Civica]] [[Salvatore Di Maggio]] fermo al 19,4% tallonato al 13,2% dal candidato del [[Movimento 5 Stelle]]. La coalizione di centrodestra perde più di 45.000 voti dimezzandosi rispetto al 2010 passando da 93.000 voti a 48.000 (perdita che diventa di 75.000 se si considera che nel 2010 [[Magdi Cristiano Allam]] era appoggiato da una coalizione centrista che ottiene oltre 29.000 voti pari all'8,7% che in questa tornata appoggia Di Maggio). Il PdL invece passa dal 19,4% al 13% dei voti dimezzandosi rispetto al 2010 e passando da 7 consiglieri regionali a solo 2, mentre la coalizione passa da 13 consiglieri (considerando anche i 2 consiglieri dell'UdC nel 2010 alleati del centrosinistra e in maggioranza con De Filippo e un consigliere per la coalizione di Magdi Cristiano Allam) a 5 consiglieri.
=== Sostegno al governo Letta e scontro tra ''governisti'' e ''lealisti'' ===
{{vedi anche|Governo Letta}}
A seguito del fatto che nessuna forza politica è uscita dalle elezioni in grado di formare un governo autonomo, dopo lunghe consultazioni il rieletto [[Presidenza della Repubblica|presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]] incaricherà il vicesegretario del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] [[Enrico Letta]], già sottosegretario alla [[presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidenza del Consiglio]] nel [[Governo Prodi II|secondo governo Prodi]] e più volte ministro, di trovare una maggioranza in grado di sostenerlo a capo del governo.
Nel centrodestra, [[Lega Nord]] e [[Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale|Fratelli d'Italia]] decidono di stare all'opposizione, mentre il PdL entrerà nella maggioranza di governo, ottenendo cinque ministeri:
* [[Angelino Alfano]], [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|vice presidente del Consiglio dei Ministri]] e [[Ministri dell'interno della Repubblica Italiana|Ministro dell'interno]].
* [[Beatrice Lorenzin]], [[Ministri della salute della Repubblica Italiana|Ministro della salute]].
* [[Maurizio Lupi]], [[Ministri delle infrastrutture e dei trasporti della Repubblica Italiana|Ministro delle infrastrutture e dei trasporti]].
* [[Nunzia De Girolamo]], [[Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali della Repubblica Italiana|Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali]].
* [[Gaetano Quagliariello]], [[Ministri per le riforme costituzionali della Repubblica Italiana|Ministro per le riforme costituzionali]].
Il partito ottiene anche la nomina di due viceministri e dodici sottosegretari (tra i quali un esponente del Moderati in Rivoluzione ed uno di [[Grande Sud (partito politico)|Grande Sud]]).
Il 28 settembre [[2013]], in seguito alla decisione in notturna del premier Letta di posticipare il decreto che impediva l'aumento dell'[[IVA]] dal 21 al 22%, i ministri del PdL si dimettono su ordine di [[Silvio Berlusconi]], aprendo così di fatto una crisi di governo. Il Presidente del Consiglio annuncia che si presenterà a breve davanti alle camere per chiedere il rinnovo della fiducia al suo governo. In merito alle motivazioni delle dimissioni addotte dal PdL, il Presidente del Consiglio Enrico Letta afferma: «Il tentativo di rovesciare la frittata sulle ragioni dell'aumento dell'Iva è contraddetto dai fatti che sono sotto gli occhi di tutti perché il mancato intervento è frutto delle dimissioni dei parlamentari PdL e quindi del fatto che non era garantita la conversione del dl in legge». Quindi la prima nota ufficiale. «Gli Italiani sapranno rimandare al mittente una bugia così macroscopica, un simile tentativo di stravolgimento della realtà» scrive Letta in risposta alle parole di Silvio Berlusconi sulla questione Iva. «In Parlamento - aggiunge - ognuno si assumerà le proprie responsabilità davanti al Paese»<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2013/09/28/news/berlusconi_no_ultimatum_letta-67472967/?ref=fbpr Berlusconi fa dimettere ministri: è crisi - Letta: gesto folle per motivi personali]</ref>. Il giorno seguente il premier Letta si reca al Colle dal [[Presidente della repubblica]] [[Giorgio Napolitano]] per fare il punto della situazione sul Governo e le alternative possibili. In precedenza il Capo dello Stato aveva dichiarato che avrebbe sciolto le camere solo se non ci fossero state alternative possibili<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/politica/2013/09/29/news/crisi_la_preoccupazione_di_napolitano_oggi_letta_sale_al_quirinale-67505254/|titolo=Napolitano: "Verifico possibilità legislatura".Caos nel Pdl. Alfano: "No a estremismi"|sito=la Repubblica|data=2013-09-29|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
Il 30 settembre 2013 a palazzo Chigi pervengono le dimissioni irrevocabili dei ministri PdL. Nel frattempo, la data per il voto di fiducia è fissata al 2 ottobre: in mattinata si voterà al Senato, nel pomeriggio alla Camera<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2013/09/30/Irrevocabili-dimissioni-ministri-Pdl_9383173.html|titolo=Irrevocabili dimissioni ministri Pdl - Politica|sito=ANSA.it|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2013/09/30/Letta-mercoledi-Camera-Senato_9384062.html|titolo=Letta mercoledì a Camera e Senato - Politica|sito=ANSA.it|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>. Il giorno seguente Enrico Letta respinge le dimissioni dei ministri del Popolo della Libertà [[Angelino Alfano]], [[Nunzia De Girolamo]], [[Beatrice Lorenzin]], [[Maurizio Lupi]], [[Gaetano Quagliariello]]<ref>[http://www.agi.it/politica/notizie/201310012041-pol-rt10434-letta_respinge_dimissioni_ministri_pdl_vado_avanti_no_trattive Letta respinge dimissioni ministri Pdl."Vado avanti, no trattative"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131004061510/http://www.agi.it/politica/notizie/201310012041-pol-rt10434-letta_respinge_dimissioni_ministri_pdl_vado_avanti_no_trattive |data=4 ottobre 2013 }}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.governo.it/Notizie/Palazzo%20Chigi/dettaglio.asp?d=73104|titolo=Respinte dimissioni ministri}}</ref>.
Il 2 ottobre 2013 il premier [[Enrico Letta]] riferisce in mattinata al [[Senato della Repubblica|Senato]] sulla questione di fiducia. Il [[Popolo della libertà|PdL]], dopo l'annuncio della nascita di gruppi autonomi di parlamentari PdL, capitanati da [[Angelino Alfano]], [[Fabrizio Cicchitto]] e [[Gaetano Quagliariello]], favorevoli alla questione di fiducia, ritorna sulle sue posizioni e decide, diversamente da quanto stabilito nelle ore precedenti, di votare la fiducia al governo. A Palazzo Madama il governo ottiene la fiducia con 235 sì, 70 no e 2 astenuti su 307 votanti<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/politica/2013/10/02/news/governo_letta_fiducia_in_senato-67704336/|titolo=Berlusconi si arrende, Letta ottiene fiduciaNapolitano: "Ora basta giochi al massacro"|sito=la Repubblica|data=2013-10-02|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>. In serata anche la [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]], presenti 597 deputati su 630, conferma la fiducia al governo con 435 sì e 162 no<ref name="rainews.it" />.
=== Scissione del Nuovo Centrodestra e rinascita di Forza Italia ===
{{vedi anche|Forza Italia (2013)|Nuovo Centrodestra}}
[[File:Popolo delle Libertà - Diaspora's scheme (Italy, 2013-2024).svg|miniatura|Diaspora del PDL dopo la scissione nel 2013]]
Il 29 giugno [[2013]] Berlusconi annunciò la rinascita di [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]] come movimento politico autonomo, mentre il nome Popolo della Libertà sarebbe tornato a definire la coalizione di centro-destra, affermando anche l'intenzione di continuare a sostenere il [[governo Letta]] in coalizione con il [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/interni/torna-forza-italia-e-io-sar-numero-931310.html|titolo="Torna Forza Italia e io sarò il numero uno"|sito=ilGiornale.it|data=2013-06-28|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/articoli/1103153/silvio-berlusconi-saro-ancora-n-1-di-forza-italia.shtml |titolo=Silvio Berlusconi: sarò ancora il numero 1 di Forza Italia |accesso=19 settembre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130921053243/http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/articoli/1103153/silvio-berlusconi-saro-ancora-n-1-di-forza-italia.shtml |dataarchivio=21 settembre 2013 |urlmorto=sì }}</ref>
Successivamente, Berlusconi tenne il 4 agosto 2013 un comizio a Roma, in via del Plebiscito, proclamando l'imminente ritorno a Forza Italia il cui vessillo costituiva lo sfondo del palco. Da allora il sito web ufficiale del PdL ebbe l'intera home page trasformata in un maxi link (che rimandava al sito vero e proprio) formato dall'immagine di Berlusconi insieme al logo di Forza Italia e lo slogan "in campo con Forza Italia!".<ref>{{cita web|url=http://qn.quotidiano.net/politica/2013/08/04/929714-berlusconi-popolo-silvio-piazza-biancofiore.shtml|titolo=Comizio Berlusconi agosto 2013}}</ref>
Il 25 ottobre [[2013]] l'Ufficio di Presidenza del partito, a cui non partecipò la delegazione dei ministri azzurri in accordo con [[Silvio Berlusconi]], che assieme alla corrente capeggiata da [[Angelino Alfano|Alfano]], vicepremier e ministro dell'Interno, cercava di evitare scissioni interne al partito per il timore di derive estremiste dello stesso, decise di sospendere quindi l'attività del Popolo della Libertà, al fine di attuare definitivamente il passaggio alla nuova Forza Italia (ampiamente sostenuto dall'altra ala del PdL, i cosiddetti ''falchi'' o "lealisti").
Il 15 novembre [[2013]], tuttavia, la componente che faceva riferimento ad [[Angelino Alfano]], giornalisticamente definita le ''colombe'' o dei "governativi"<ref>"Governativi" perché esplicitamente sostenitori dell'esperienza del governo Letta, perché diversi esponenti dell'ala sono ministri, perché sono stati la corrente del partito a favore della conferma della fiducia al governo nel passaggio parlamentare del 2 ottobre 2013. "Lealisti" in quanto leali a Silvio Berlusconi e critici verso il governo e l'alleanza con il [[Partito Democratico (Italia)|PD]]. [http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2013/11/04/Alfano-prossimo-candidato-premier-primarie_9563819.html Ansa-Governativi]</ref>, formata dai ministri e da molti esponenti cattolici del partito, annunciò di non partecipare al consiglio nazionale del giorno successivo e di non riaderire al vecchio partito, formando il [[Nuovo Centrodestra]].<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/politica/13_novembre_15/alfano-lupi-palazzo-grazioli-549e161a-4dff-11e3-a50b-09fe1c737ba4.shtml|titolo=Il gran rifiuto di Alfano: «Non aderiamo a Forza Italia, pronti i nuovi gruppi»|sito=Corriere della Sera|data=2013-11-15|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref> Lo stesso giorno [[Renato Schifani]] si dimette dalla carica di capogruppo del PdL al Senato; analoghe dimissioni vengono presentate dal vicecapogruppo [[Giuseppe Esposito]].
Il 16 novembre [[2013]] il consiglio nazionale del partito votò all'unanimità "la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, per convergere verso il rilancio di [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]".<ref name="corriere.it"/><ref>http://www.forzaitalia.it/speciali/documentoapprovato.pdf</ref>
Il 20 novembre i gruppi parlamentari assunsero la denominazione Forza Italia-Il Popolo della Libertà<ref>[http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede_v3/GruppiStorici/00000056.htm senato.it - Composizione del Gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà XVII Legislatura nella XVII Legislatura<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
== Correnti ==
{{F|partiti politici italiani|maggio 2013}}
Il Popolo della Libertà non riconosceva ufficialmente correnti<ref>http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200903articoli/41881girata.asp "Il Pdl non sarà un partito di correnti" {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090317124440/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200903articoli/41881girata.asp |data=17 marzo 2009 }}</ref><ref>https://www.ecodibergamo.it/stories/apcom/pdl-berlusconi-stop-correnti-contrapposte-paralizzano-partito-o_145487_11/</ref><ref>https://www.liberoquotidiano.it/news/general/21572204/berlusconi-va-contro-le-correnti-il-pdl-nato-per-unire/</ref>; considerata l'ampia struttura del partito erano dunque attive diverse aree interne, ''istituzionalizzate'' mediante associazioni e fondazioni.
Esse non erano però necessariamente sempre interne e si presentavano divise a seconda del maggior esponente politico di riferimento.
=== Correnti politiche ===
* '''Lealisti'''<ref name="corriere 08/07/2013">{{Cita web |url=http://www.gossipday.it/pdl-corsa-alle-firme-e-lite-sul-voto-segreto-12553.html |titolo=Pdl, corsa alle firme. E lite sul «voto segreto» - GossipDay<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=8 novembre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131113154020/http://www.gossipday.it/pdl-corsa-alle-firme-e-lite-sul-voto-segreto-12553.html |dataarchivio=13 novembre 2013 |urlmorto=sì }}</ref><ref name="libero">{{Cita web|url=https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1325297/Pdl--le-correnti--nomi-e-cognomi.html|titolo=Pdl, le correnti: nomi e cognomi|sito=www.liberoquotidiano.it|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>: capeggiati da [[Raffaele Fitto]] si opponevano alla leadership di Alfano e condividevano con i falchi la critica sulle larghe intese e sul sostegno al [[Governo Letta]], chiedendo con convinzione un nuovo congresso ed eventualmente la rinascita di Forza Italia<ref>https://www.repubblica.it/politica/2013/10/06/news/pdl_spaccato_i_falchi_non_si_arrendono_fitto_azzerare_i_vertici_congresso_subito-68010647/</ref>. Nella corrente erano attivi gli ex-ministri del [[governo Berlusconi IV]] [[Mara Carfagna]], [[Paolo Romani]], [[Mariastella Gelmini]], [[Francesco Nitto Palma]] e [[Deborah Bergamini]].
* '''Falchi'''<ref name="corriere 08/07/2013" /><ref name="libero" />: erano i fedelissimi dell'ala oltranzista contraria a qualunque ricambio di leader e alla prosecuzione delle larghe intese. Fra di essi, [[Denis Verdini]], [[Sandro Bondi]] e [[Daniela Santanchè]].
* '''Governisti/Innovatori/Colombe'''<ref name="corriere 08/07/2013" /><ref name="libero" />: sostenevano il governo Letta, del quale apprezzavano l'impostazione [[riformismo|riformista]] e condividevano le posizioni del segretario del partito, vicepresidente del Consiglio e ministro [[Angelino Alfano]]. Fermamente contrari al ritorno di Forza Italia, propendevano per una maggiore incisività nel solco dei programmi del [[Partito Popolare Europeo]]<ref>https://www.lospiffero.com/ls_article.php?id=4947</ref><ref>https://www.altalex.com/documents/news/2012/02/21/fli-un-anno-fa-l-espulsione-di-fini-dal-pdl-ora-alfano-tenta-dialogo</ref><ref>https://www.avvenire.it/attualita/pagine/opa-alfano-pdl</ref>. La corrente in occasione del voto sulla fiducia al governo il 2 ottobre [[2013]] ottenne una vittoria inducendo Berlusconi a rimanere nelle larghe intese<ref>https://www.avvenire.it/attualita/pagine/letta-alla-camera</ref><ref>https://www.ilpost.it/2013/10/02/berlusconi-fiducia-letta/</ref>. Tra di essi il già citato Alfano, unitamente ai ministri [[Maurizio Lupi]], [[Gaetano Quagliariello]], [[Beatrice Lorenzin]], [[Nunzia De Girolamo]] e [[Roberto Formigoni]]. In seguito fondarono il [[Nuovo Centrodestra]]<ref>https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/25/pdl-e-scontro-duro-tra-falchi-e-colombe-e-bondi-berlusconi-candidato-premier/691714/</ref>.
* '''"Mediatori"'''<ref name="corriere 08/07/2013" /><ref name="libero" />: inclini alla trattativa con le colombe, non criticavano la partecipazione al Governo Letta. A questa corrente erano vicini i due capigruppo alle camere [[Renato Brunetta]] e [[Renato Schifani]] (anche se quest'ultimo era vicino agli alfaniani), oltre all'ex-AN [[Maurizio Gasparri]], a [[Galeazzo Bignami]] e a [[Michela Vittoria Brambilla]].
=== Componenti ideologiche interne ===
{{aggiornare|arg=politica}}
* '''[[Conservatorismo liberale|Conservatori liberali]]''': al suo interno avevamo [[Maurizio Gasparri]] e l'ex ministro [[Altero Matteoli]] che potevano contare su un drappello di fedelissimi: [[Filippo Ascierto]], [[Maurizio Bianconi]], [[Pietro Laffranco]], [[Basilio Catanoso]], [[Salvo Pogliese]], [[Manlio Contento]], [[Alberto Giorgetti]] e Marco Martinelli<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/interni/spaccatura-scissionisti-e-lealisti-matteoli-indietro-non-si-839292.html|titolo=La spaccatura fra scissionisti e lealisti. Matteoli: indietro non si torna|sito=ilGiornale.it|data=2012-09-21|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>. Erano legati ad ''Italia Protagonista''<ref>https://www.fondazioneitaliaprotagonista.it/fondazione/</ref> e alla ''Fondazione della Libertà per il Bene Comune.''<ref>https://www.fondazionedellaliberta.it/chi-siamo/</ref>
* '''[[Cristianesimo democratico|Democristiani]]''': gruppo nel quale si esprimevano esponenti della storica [[Democrazia Cristiana|DC]] e dei partiti ad essa ispirati. Vi erano anche i [[Democrazia Cristiana per le Autonomie|democristiani autonomisti]], favorevoli alla [[federalismo|decentralizzazione]] dei poteri statali, [[Mauro Cutrufo]] e [[Gianfranco Rotondi]];<ref name="avvenire.it">https://www.avvenire.it/attualita/pagine/il-pdl-si-spacca-anche-su-temi-etici</ref>, [[Luigi Compagna]], [[Tomaso Zanoletti]] e [[Emerenzio Barbieri]]; la [[Federazione dei Cristiano Popolari]] di [[Mario Baccini]] e di [[Giuseppe Galati]] con delle proposte in ossequio all'[[economia sociale di mercato]] e al [[principio di sussidiarietà]],<ref>https://www.ilgiornale.it/news/baccini-torna-casa-ed-entra-nel-pdl-riagganciamo-l-udc.html</ref> i ''[[Popolari Liberali]]'' di [[Carlo Giovanardi]]<ref name="avvenire.it"/> e coloro che, impegnati sui valori [[cattolicesimo|cattolici]] non negoziabili, erano vicini a [[Comunione e Liberazione]] e alle iniziative di ''Rete Italia'' guidata da [[Roberto Formigoni]], [[Raffaello Vignali]], [[Renato Farina]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/interni/dilemma-dei-ciellini-lista-cattolica-silvio-o-ppe-italiano-864547.html|titolo=Il dilemma dei ciellini: lista cattolica con Silvio o Ppe italiano col Prof|sito=ilGiornale.it|data=2012-12-12|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref><ref>https://www.laprovinciacr.it/news/cronaca/35709/Pdl--Grignani-capogruppo--Forfait.html</ref><ref>https://www.tempi.it/rete-italia-verso-il-nuovo-pdl-il-manifesto-di-formigoni-lupi-mauro/</ref>.
* '''[[Destra sociale]]''': riconducibile a [[Gianni Alemanno]], [[Andrea Augello]], [[Roberta Angelilli]], [[Barbara Saltamartini]] e [[Mario Landolfi]], detti appunto ''Alemanniani''. Il loro indiscusso riferimento era la ''Fondazione Nuova Italia''<ref>{{Cita web |url=http://www.loccidentale.it/node/104494 |titolo=l'Occidentale - Pdl. Gli "alemanniani": fedeltà al partito ma presto congressi locali, 12 aprile 2011 |accesso=12 maggio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131004222831/http://www.loccidentale.it/node/104494 |dataarchivio=4 ottobre 2013 |urlmorto=sì }}</ref><ref>https://www.casertanews.it/politica/044016_politica-napoli-destra-sociale-pdl-manifestazione-roma-pdl.html</ref>.
* '''[[Liberalismo|Liberali]]''': consistente porzione [[liberismo|liberista]] che raccoglieva ex militanti del [[Partito Liberale Italiano|PLI]], della galassia [[Radicalismo in Italia|radicale]] e [[Partito Repubblicano Italiano|repubblicana]]. Tra gli esponenti di peso vi erano il portavoce [[Daniele Capezzone]], [[Giancarlo Galan]] e l'ex Ministro della Difesa [[Antonio Martino]]<ref>https://www.brunoleoni.it/martino-liberista-sempre-coerente/</ref>.
* '''[[Liberalismo conservatore|Liberali moderati]]''': guidati da [[Gaetano Quagliariello]], Ministro delle Riforme nel [[Governo Letta]] e presidente di ''Magna Carta'', un laboratorio culturale che, con la collaborazione di [[Marcello Pera]] ed [[Eugenia Roccella]], raccoglieva coloro i quali propugnavano delle tesi in merito al rapporto fra [[liberalismo]] e alla [[Dottrina sociale della Chiesa cattolica|dottrina sociale della Chiesa]]<ref>http://www.ilgiornale.it/cultura/un_serbatoio_pieno_idee_liberali/04-03-2008/articolo-id=245751-page=0-comments=1 Il Giornale - Un serbatoio pieno di idee liberali</ref><ref>http://espresso.repubblica.it/dettaglio/pdl-incubo-correnti/2133011 Pdl, incubo correnti - l'Espresso, 23 agosto 2010</ref>, distinguendosi anche nella fermezza in materia di [[immigrazione]] e per le posizioni di [[politica estera]] proprie dei [[neoconservatorismo|neoconservatori]] degli [[Stati Uniti d'America]].
* '''[[Socialismo liberale|Socialisti liberali]]''': era formata dall'ex Ministro [[Maurizio Sacconi]], da [[Fabrizio Cicchitto]] con la sua fondazione ''Riformismo e Libertà'', dal principale referente dell'associazione ''Noi Riformatori Azzurri'' [[Alessandro Colucci]], da [[Renato Brunetta]], a capo della prestigiosa ''FreeFoundation'', ed esternamente dal [[Nuovo PSI]]<ref>https://www.romatoday.it/politica/nuovo-psi-lazio-liberalizzazioni.html</ref> di [[Alessandro Battilocchio]], [[Lucio Barani]] e [[Stefano Caldoro]]<ref>{{Cita web |url=http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1112704/Correnti-e-colonnelli-verso-le-primarie--Ecco-la-galassia-del-frantumato-Pdl.html |titolo=Correnti e colonnelli verso le primarie: ecco la galassia del frantumato Pdl - Libero |accesso=3 dicembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121105234925/http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1112704/Correnti-e-colonnelli-verso-le-primarie--Ecco-la-galassia-del-frantumato-Pdl.html |dataarchivio=5 novembre 2012 |urlmorto=sì }}</ref>.
=== Componenti precedenti ===
* '''Finiani''': erano vicini all'ex presidente di AN Gianfranco Fini, propugnatori di una linea fondamentalmente [[europeismo|europeista]] e [[liberalismo|liberale]]. Vi aderivano l'associazione [[Generazione Italia]] di [[Italo Bocchino]], [[Fabio Granata]] e [[Carmelo Briguglio]] con posizioni estremamente critiche nei confronti di Berlusconi; improntate a una maggiore moderazione invece era la [[Fondazione Farefuturo]] di [[Adolfo Urso]] ed Alessandro Campi; la destra di Area Nazionale di [[Roberto Menia]] e [[Silvano Moffa]] non era allineata<ref>http://www.iltempo.it/2010/06/24/1173204-finiani_danno_schiaffi_zaia.shtml Il Tempo - E i finiani danno due schiaffi a Zaia, 26-04-2010 {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100701055724/http://www.iltempo.it/2010/06/24/1173204-finiani_danno_schiaffi_zaia.shtml |data=1º luglio 2010 }}</ref>, al pari dell'associazione ''Spazio Aperto'' di [[Pasquale Viespoli]]<ref>{{Cita web|url=https://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/pdl-finiani-spazio-aperto-incontrano-berlusconi-360994/|titolo=Pdl, i finiani di Spazio Aperto incontrano Berlusconi {{!}}|sito=Blitz quotidiano|data=2010-05-05|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>; esponenti ''finiani'' non provenienti da AN come [[Benedetto Della Vedova]] e la sua associazione [[Riformatori Liberali#Libertiamo|Libertiamo]]. Alla Camera erano identificati come finiani il 70% dei deputati ex AN, mentre al Senato si scendeva al 50%; fra loro vi erano alcuni membri dell'Ufficio di Presidenza del PdL ([[Adolfo Urso]], Italo Bocchino, [[Andrea Ronchi]], Pasquale Viespoli)<ref>{{cita news|autore=Salvatore Merlo|url=http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=O5Z9W|titolo=I manipoli del Presidente|pubblicazione=[[Il Foglio (quotidiano)|Il Foglio]]|data=13 novembre 2009|accesso=8 gennaio 2010}}</ref> e la direttrice del ''[[Secolo d'Italia]]'', [[Flavia Perina]]. Dopo l'espulsione di Fini questa corrente è confluita pressoché totalmente in [[Futuro e Libertà per l'Italia]].
* '''Meridionalisti''': erano legati all'ex Coordinatore siciliano di FI [[Gianfranco Micciché]]. Inizialmente presenti solo nell'[[Assemblea Regionale Siciliana]], dove con l'appoggio dei ''finiani'' avevano ufficializzato un gruppo autonomo prontamente ribattezzato ''PdL Sicilia'',<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.corriere.it/politica/09_novembre_03/pdl-sicilia-scissione-micciche-ars_93391280-c86b-11de-b35b-00144f02aabc.shtml|titolo=La scissione di Micciché, nasce Pdl Sicilia|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=03|mese=11|anno=2009|accesso=19 dicembre 2009}}</ref> a causa dello scontro con l'area del partito vicina ad Alfano, Schifani, [[Giuseppe Castiglione (politico)|Castiglione]] e [[Domenico Nania|Nania]] sulle posizioni nei confronti di Lombardo nel 2009, fondarono ufficialmente [[Forza del Sud]] nell'ottobre del 2010. Gli aderenti erano i tre senatori [[Roberto Centaro]], [[Mario Ferrara]] e [[Salvo Fleres]]<ref>[http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/107912/forza-nove-parlamentari-camera-senato.htm Siciliainformazioni Forza del Sud, nove parlamentari tra Camera e Senato] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101102040704/http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/107912/forza-nove-parlamentari-camera-senato.htm |data=2 novembre 2010 }}</ref> ed i sette deputati Gianfranco Micciché, [[Pippo Fallica]], [[Ugo Grimaldi]], [[Maurizio Iapicca]], [[Marco Pugliese]], [[Francesco Stagno d'Alcontres]] e [[Giacomo Terranova]]. Solo nell'estate del 2011 usciranno però dai gruppi parlamentari del PdL.
* '''Destra nazionale''': di orientamento chiaramente riconducibile al [[conservatorismo nazionale]], erano vicini all'ex Coordinatore [[Ignazio La Russa]], nonché esponenti di un'area comune a Gasparri (erede della vecchia Destra Protagonista di AN e dunque ancora oggi della già menzionata Italia Protagonista), alla fine del 2012 hanno quindi ritenuto opportuno seguire l'ex Ministro nella costituzione di [[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fratelli d'Italia]] con [[Guido Crosetto]], [[Giorgia Meloni]] e [[Carlo Fidanza]]. Vi aderivano [[Massimo Corsaro]], [[Viviana Beccalossi]], [[Alfredo Mantica]], [[Alfredo Mantovano]], [[Maurizio Leo]], [[Pasquale Maietta]], [[Edmondo Cirielli]] e [[Paola Frassinetti (politica)|Paola Frassinetti]].
* '''Gabbiani''': erano sostenitori e dirigenti vicini a [[Giorgia Meloni]], ex Presidente della [[Giovane Italia (2009)|Giovane Italia]], [[Fabio Rampelli]], [[Marco Perissa]] e [[Marco Marsilio]]. Particolarmente presenti nella [[Roma|realtà romana]] con l'obiettivo di coinvolgere le nuove generazioni e di riaffermare i valori della [[Destra (politica)|destra]], hanno in seguito scelto di seguire i colleghi, fondando [[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fratelli d'Italia]]<ref>[http://www.unita.it/italia/risiko-pdl-alla-partita-finale-i-di-c-fus-i-1.415351?page=2 Risiko Pdl alla partita finale - L'Unità, di C. Fus, 28 maggio 2012] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130210170309/http://www.unita.it/italia/risiko-pdl-alla-partita-finale-i-di-c-fus-i-1.415351?page=2 |data=10 febbraio 2013 }}</ref>.
* L'associazione '''Controcorrente''' di [[Guido Crosetto]], fondata nel 2011 in chiave anti[[Giulio Tremonti|Tremonti]], alla quale aderivano circa trenta deputati, tra i quali [[Isabella Bertolini]], [[Giorgio Stracquadanio]] e [[Antonio Martino]]. Crosetto è stato, come detto, fra i fondatori di [[Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.iltempo.it/2011/10/13/1292823-crosetto_controcorrente_salvare.shtml?refresh_ce Il Tempo - Crosetto «Controcorrente». Per salvare il Pdl, 13 ottobre 2011] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.linkiesta.it/2011/10/quel-che-resta-del-pdl-fazioni-correnti-e-minigruppi/|titolo=Quel che resta del Pdl: fazioni, correnti e minigruppi|autore=Marco Sarti|sito=Linkiesta.it|data=2011-10-06|lingua=it|accesso=2022-08-28}}</ref>.
* '''Tremontiani''': raccolti intorno a [[Giulio Tremonti]], ex Vicepresidente [[Forza Italia (1994)|FI]] ed ex Ministro dell'Economia, filo-[[Lega Nord|leghisti]] e liberali raccolti nella Fondazione ResPublica: [[Marco Mario Milanese]] e [[Giuseppe Vegas]]<ref>http://www.ilgiornale.it/interni/tremonti_prepara_rientro_ecco_sua_rete/arte-critica-kll/21-12-2011/articolo-id=563524-page=0-comments=1 il Giornale - Tremonti prepara il rientro in politica: ecco la sua rete, 21 dicembre 2011</ref>. Nel [[2012]] Tremonti ha presentato il movimento Lista Lavoro e Libertà e si è candidato alle liste della [[Lega Nord]] alle [[elezioni politiche in Italia del 2013]].
== Ideologia ==
{{citazione|Quattordici anni dopo non c'è una parola da cambiare dei valori e dei principi fondamentali della nostra azione politica.|Silvio Berlusconi, dal discorso alla manifestazione dei [[Circoli della Libertà]] in Piazza San Babila a Milano, 9 febbraio 2008}}
I riferimenti ideali del partito sono propri di un'identità di centrodestra, in quanto ravvisabili nel [[Cristianesimo democratico]] e nel [[Liberalismo]]. Si avverte tuttavia l'esigenza di aprire alla tradizione della sinistra riformista e [[Socialismo liberale|socialista liberale]], al fine di porsi quale legittimo erede delle migliori tradizioni politiche italiane.
I principi cattolici sono quelli della [[dottrina sociale della Chiesa cattolica]], con particolare riferimento all'indispensabile ruolo della [[famiglia]] nella società, al lavoro come massima espressione umana e sociale, all'eguaglianza dei diritti di carattere personale, nonostante le profonde differenze individuali, provenienti dal diverso grado di intelligenza, di abilità e di forze fisiche.
La solidarietà configura senza dubbio il dovere della collaborazione anche nel campo economico per il raggiungimento del fine comune della società.
I presupposti liberali si delineano invece in quegli studi per i quali i vincoli pubblici alla libera iniziativa imprenditoriale vanno eliminati o fortemente ridotti; si propugna un sistema tributario che non si ponga come fine la redistribuzione della ricchezza, bensì l'orientamento dei consumi e, quindi, incentrato sulle imposte indirette e su quelle reali, piuttosto che su quelle dirette e personali.
Tra gli obiettivi del programma presentato agli elettori nel 2008 e valido anche nel 2013 vi è l'abrogazione e la restituzione dell'[[Imposta Municipale Unica|IMU]], una riforma del fisco, una serie di provvedimenti idonei all'attuazione di detrazioni per quegli imprenditori che assumono giovani, l'ammodernamento del [[Infrastruttura|sistema infrastrutturale]] italiano, tra cui il completamento dell'[[Treno ad alta velocità|Alta Velocità ferroviaria]] e la costruzione del [[ponte sullo Stretto di Messina]].
Si avverte inoltre la necessità di riordinare il Sistema giudiziario mediante l'istituzione della separazione delle carriere tra magistratura inquirente e magistratura giudicante, con l'introduzione della responsabilità civile per i loro operatori, da accompagnare a delle modifiche in direzione uninominale del Consiglio Superiore della Magistratura.
Onde ridurre i costi del funzionamento della macchina statale si mira alla totale riorganizzazione e informatizzazione della [[Amministrazione pubblica|pubblica amministrazione]], alla soppressione degli [[Ente pubblico|enti]] inutili e alla riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori presenti in vari livelli istituzionale (comuni, province, regioni).<ref>[http://www.forzaitalia.it/speciali/PROGRAMMA2008.pdf 7 missioni per il futuro dell'Italia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090121040948/http://www.forzaitalia.it/speciali/PROGRAMMA2008.pdf |data=21 gennaio 2009 }}</ref>
Il PdL infine ha sostenuto la necessità di riforme costituzionali che trasformino l'Italia in senso [[federalismo|federalista]] e [[Semipresidenzialismo|Semipresidenzialista]].
Wolfram Nordsieck ha classificato il PdL come un partito [[cristianesimo democratico|democristiano]] e [[liberalismo|liberale]].
Tuttavia [[Piero Ignazi]], professore di politica comparata presso l'[[Università di Bologna]], ha scritto che Il Popolo della Libertà esprimerebbe «una agenda (e un modo d'essere) lontani da quelli dei partiti moderati europei».<ref>{{Cita web|url=https://www.rivistailmulino.it/fulltext/10.1402/29934|sito=www.rivistailmulino.it|accesso=2022-08-28}}</ref>
=== Collocazione europea ===
[[File:EPPcongressWarsaw.jpg|upright=1.8|thumb|Silvio Berlusconi (in seconda fila, il settimo da destra) al Congresso dei capi di governo aderenti al Partito Popolare Europeo a [[Varsavia]], 30 aprile [[2009]].]]
In ambito europeo il Popolo della Libertà ha aderito al Partito Popolare Europeo.
Durante l'iter fondativo del PdL Silvio Berlusconi ha dichiarato come il partito avrebbe dovuto essere considerato la sezione italiana del Partito Popolare Europeo (PPE) che ha dunque l'ambizione di rappresentare le varie caratteristiche dei partiti del centro-destra moderno, siano essi conservatori, democristiani e liberali. Anche Alleanza Nazionale, secondo i discorsi pronunciati durante il congresso fondativo del Popolo della Libertà, (che fino al suo scioglimento aveva preso parte al gruppo [[Unione per l'Europa delle Nazioni]]) ha accettato di apportare il suo contributo di culture e valori nel PPE.
[[Wilfried Martens]], presidente del PPE e in passato contrario all'adesione di AN,<ref name="archivio.corriere.it" /> ha partecipato al primo congresso del PdL ove ha affermato che «i valori del Popolo della Libertà sono quelli del Partito Popolare Europeo» e ha elogiato il percorso di Fini e il ruolo svolto da Berlusconi nel traghettare la destra italiana verso i popolari.<ref>[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=339523 Elogi a Silviò e Gianfrancò «I nostri valori sono gli stessi»]</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.epp.eu/dbimages/pdf/Speech.Martens.PDL.27.03.09.doc] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> Tutto ciò ha garantito una veloce adesione del Popolo della Libertà al Partito Popolare Europeo, anche alla luce del fatto che, come ha ricordato Martens, il PdL è il partito successore di quella Forza Italia già partecipe "di vecchia data" al progetto politico di una sempre più forte unione dei partiti moderati d'Europa all'interno del PPE. L'ingresso del PdL nel PPE ha permesso a quest'ultimo di rimanere il gruppo di maggior peso all'interno del [[Parlamento europeo]],<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.epp.eu/newsdetail.php?hoofdmenuID=4&newsID=489&submenuID=49&subsubmenuID=147 EPP PRESIDENT WELCOMES FOUNDING OF NEW ITALIAN PARTY POPOLO DELLA LIBERTA (PDL)] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> nonostante la preannunciata uscita del [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Partito Conservatore]] dal gruppo.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/politics/5175994.stm|titolo=In full: Cameron Euro declaration|data=2006-07-13|accesso=2022-08-28}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.parties-and-elections.de/news.html|titolo=parties-and-elections.de - This website is for sale! - parties and elections Resources and Information.|sito=www.parties-and-elections.de|accesso=2022-08-28}}</ref> Gli eletti del Popolo della Libertà hanno rappresentato la seconda più grande delegazione nazionale dopo quella tedesca della [[Unione Cristiano Democratica (Germania)|CDU]] all'interno del [[gruppo del Partito Popolare Europeo]] presso il Parlamento europeo.
== Struttura ==
=== Organi nazionali ===
* '''Presidente:''' [[Silvio Berlusconi]] (29 marzo 2009 – 16 novembre 2013)<ref name="Ufficio di Presidenza PdL">{{Cita web|url=http://www.pdl.it/notizie/15381/ufficio-di-presidenza|titolo=PdL - Il Popolo della Libertà - Ufficio di Presidenza|sito=www.pdl.it|accesso=2022-08-28}}</ref>
* '''Segretario:''' [[Angelino Alfano]] (1º luglio 2011 – 16 novembre 2013)<ref name="Ufficio di Presidenza PdL"/><ref>{{Cita web |url=http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/409594/ |titolo=La Stampa - Pdl, Alfano eletto segretario "Voglio un partito di onesti", 1º luglio 2011 |accesso=10 maggio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110902021234/http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/409594/ |dataarchivio=2 settembre 2011 |urlmorto=sì }}</ref>
* '''Coordinatore:''' [[Denis Verdini]] & [[Sandro Bondi]] (29 marzo 2009 – 16 novembre 2013)<ref name="Ufficio di Presidenza PdL"/>, [[Ignazio La Russa]] (29 marzo 2009 – dicembre 2012)
* '''Portavoce:''' [[Daniele Capezzone]] (9 aprile 2009 – 16 novembre 2013)<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.pdl.it/notizie/15441/responsabili-nazionali-di-settore|titolo=PdL - Il Popolo della Libertà - Organi Nazionali|sito=www.pdl.it|accesso=2022-08-28}}</ref>
* '''Segretario amministrativo:''' [[Rocco Crimi]] (29 marzo 2009 – 16 novembre 2013)<ref name=":0" />
=== Presidenti dei gruppi parlamentari ===
==== Camera dei deputati ====
* 5 maggio 2008 – 14 marzo 2013: [[Fabrizio Cicchitto]], <small>vice: [[Italo Bocchino]], poi [[Massimo Corsaro]]</small>
* 19 marzo 2013 – 16 novembre 2013: [[Renato Brunetta]], <small>vice: [[Mariastella Gelmini]]</small>
==== Senato della Repubblica ====
* 6 maggio 2008 – 14 marzo 2013: [[Maurizio Gasparri]], <small>vice: [[Gaetano Quagliariello]]</small>
* 19 marzo 2013 – 16 novembre 2013: [[Renato Schifani]], <small>vice: [[Giuseppe Esposito]] & [[Paolo Romani]]</small>
==== Parlamento europeo ====
* 29 marzo 2009 – 9 gennaio 2013: [[Mario Mauro]]
* 5 febbraio 2013 – 16 novembre 2013: [[Giovanni La Via]], <small>vice: [[Raffaele Baldassarre]]</small><ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2013/02/05/Pdl-Via-nuovo-capogruppo-Parlamento-europeo_8195316.html|titolo=Pdl: La Via nuovo capogruppo a Parlamento europeo - Europa|sito=ANSA.it|data=2013-02-05|lingua=it|accesso=2024-10-01}}</ref>
=== Coordinatori regionali ===
* Valle d'Aosta: [[Giorgio Bongiorno]] (2009 – 2011); [[Alberto Zucchi]] (2011 – 2013).
* Piemonte: [[Enzo Ghigo]] (2009 – 2013); [[Enrico Costa (politico)|Enrico Costa]] (2013).
* Lombardia: [[Guido Podestà]] (2009 – 2011); [[Mario Mantovani]] (2011 – 2013).
* Veneto: [[Alberto Giorgetti]] (2009 – 2013).
* Trentino-Alto Adige: [[Maurizio Del Tenno]] (2009 – 2011); [[Cristano De Eccher]] (2011 – 2013), [[Walter Viola]] (2011 – 2012) e [[Michaela Biancofiore]] (2012 – 2013).
* Friuli-Venezia Giulia: [[Isidoro Gottardo]] (2009 – 2013).
* Liguria: [[Michele Scandroglio]] (2009 – 2013).
* Emilia-Romagna: [[Filippo Berselli]] (2009 – 2013).
* Toscana: [[Massimo Parisi]] (2009 – 2013).
* Umbria: [[Luciano Rossi (politico)|Luciano Rossi]] (2009 – 2013); [[Rocco Girlanda]] (2013)
* Marche: [[Remigio Ceroni]] (2009 – 2013).
* Lazio: [[Vincenzo Piso]] (2009 – 2013).
* Abruzzo: [[Filippo Piccone]] (2009 – 2013).
* Molise: [[Ulisse Di Giacomo]] (2009 – 2013); [[Carlo Sarro]] (commissario nel 2013).
* Campania: [[Nicola Cosentino]] (2009 – 2012); [[Francesco Nitto Palma]] (commissario dal 2012 al 2013; coordinatore nel 2013).
* Basilicata: [[Guido Viceconte]] (2009 – 2013).
* Puglia: [[Francesco Maria Amoruso]] (2009 – 2013).
* Calabria: [[Giuseppe Scopelliti]] (2009 – 2013).
* Sardegna: [[Mariano Delogu]] (2009 – 2011)<ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sardegna/2011/06/07/visualizza_new.html_840385361.html Pdl: Cappellacci, uscita Delogu? Un atto da galantuomo]</ref>; [[Settimo Nizzi]] (2011 – 2013).
* Sicilia: [[Giuseppe Castiglione (politico)|Giuseppe Castiglione]] (2009 – 2013); [[Domenico Nania]] (2009 – 2013); [[Dore Misuraca]] (2012 – 2013).
=== Organizzazione giovanile ===
{{vedi anche|Giovane Italia (2009)}}
L'organizzazione giovanile del PdL è stata la [[Giovane Italia (2009)|Giovane Italia]], nata nel [[2009]] dalla fusione tra [[Azione Giovani]] (movimento giovanile di [[Alleanza Nazionale]]) e [[Forza Italia (1994)|Forza Italia Giovani]] (movimento giovanile di [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]).
== Adesioni ==
[[File:Schema Pdl.png|thumb|upright=2|Le radici storico-politiche de Il Popolo della Libertà.]]
* Hanno aderito al progetto de ''Il Popolo della Libertà'' formandone il ''Comitato Costituente'' i seguenti partiti e movimenti (tra parentesi il numero di membri):
** '''[[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]''' (compresi [[Circoli della Libertà]], Circoli del Buongoverno, Decidere!) (55+9=64)
** '''[[Alleanza Nazionale]]''' (30+3=33)
** '''[[Democrazia Cristiana per le Autonomie]]''' di Gianfranco Rotondi (3)
** '''[[Popolari Liberali]]''' di Carlo Giovanardi (3)
** '''[[Nuovo PSI]]''' di Stefano Caldoro (2)
** '''[[Azione Sociale (partito politico)|Azione Sociale]]''' di Alessandra Mussolini (1)
** '''[[Riformatori Liberali]]''' di Benedetto Della Vedova (1)
** '''[[Italiani nel Mondo]]''' di [[Sergio De Gregorio]] (1)
** '''[[Federazione dei Cristiano Popolari]]''' di [[Mario Baccini]] (1)
** '''Destra Libertaria''' di Luciano Buonocore (1)
* Hanno aderito successivamente:
** '''Per la Liguria''' di [[Sandro Biasotti]]
** '''Movimento per l'Italia''' di Daniela Santanchè, che si federa col Pdl il 24 febbraio 2010<ref>[http://www.asca.it/news-PDL__COORDINATORI_INCONTRANO_SANTANCHE__PER_SUA_ADESIONE_AL_PARTITO-896818-ORA-.html PDL: COORDINATORI INCONTRANO SANTANCHE' PER SUA ADESIONE AL PARTITO] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120111112045/http://www.asca.it/news-PDL__COORDINATORI_INCONTRANO_SANTANCHE__PER_SUA_ADESIONE_AL_PARTITO-896818-ORA-.html |data=11 gennaio 2012 }}</ref>.
* Hanno successivamente rinunciato all'adesione
** Il '''[[Partito Repubblicano Italiano]]''', per le elezioni politiche [[2008]], ha inserito propri candidati nelle liste del PdL (come già accaduto nel 2006 con Forza Italia per le elezioni della Camera e in parte del Senato) mantenendo però totale autonomia e non intendendo sciogliere il partito nel PdL.
** I '''[[Liberal Democratici (Italia)|Liberal Democratici]]''', che inizialmente avevano aderito al PdL, ne sono fuoriusciti poco dopo le elezioni del 2008. In dissenso Lamberto Dini e [[Giuseppe Scalera]] hanno lasciato il partito il 30 maggio 2008 rimanendo nel gruppo del PdL. Il movimento passa a [[Daniela Melchiorre]] e si colloca successivamente all'opposizione.
** Il '''[[Partito Pensionati]]''' ha rinunciato a confluire nel PdL e ha ripreso la sua piena autonomia<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/adnkronos/view/86298 PDL: FATUZZO (PENSIONATI), NON CONFLUIAMO NEL NUOVO PARTITO] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
** La '''[[Democrazia Cristiana (2002)|Democrazia Cristiana]]''', che mantiene la sua autonomia, rimanendo però alleata al PdL nelle elezioni amministrative.
** Il movimento '''[[Alleanza di Centro per la Libertà]]''' non ha dato, per il momento, la propria adesione al progetto.<ref>[http://www.asca.it/news-PDL__PIONATI__PER_ORA_ADC_NON_ENTRA__VEDREMO_DOPO_ELEZIONI-819023-ORA-.html PDL: PIONATI, PER ORA ADC NON ENTRA, VEDREMO DOPO ELEZIONI] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120111111053/http://www.asca.it/news-PDL__PIONATI__PER_ORA_ADC_NON_ENTRA__VEDREMO_DOPO_ELEZIONI-819023-ORA-.html |data=11 gennaio 2012 }}</ref>
* Hanno presentato candidati nelle liste PdL in occasione delle elezioni europee del 2009:
** '''[[Popolari UDEUR]]'''. Il 14 febbraio 2009 [[Clemente Mastella]] ha annunciato la propria candidatura alle Europee nelle liste del Popolo della Libertà; inoltre l'Udeur si allea con il PdL per le elezioni amministrative del 2009. In seguito alle elezioni europee del 6 e 7 giugno 2009 Mastella è stato eletto parlamentare europeo del Popolo della Libertà. In un primo momento si è ipotizzato che l'alleanza non sarebbe stata rinnovata in vista delle regionali del 2010.<ref>{{Cita web|url=https://www.newz.it/2009/11/30/regionali-2010-lista-comune-tra-nuovo-psi-pri-e-udeur/21958|titolo=Regionali 2010. Lista comune tra Nuovo Psi, Pri e Udeur {{!}} Newz.it|data=2009-11-30|lingua=it-IT|accesso=2022-08-28}}</ref>. Successivamente il partito comunque si è alleato con il Popolo della Libertà, presentando in particolar modo il suo simbolo nel Lazio, in Campania e in Puglia, mentre in Basilicata ha formato la lista [[Per Pagliuca Per La Basilicata]] insieme a [[Noi Sud]] e ad altre 3 formazioni minori, e ha eletto in Campania due consiglieri, in particolar modo [[Sandra Lonardo]], moglie del leader Clemente Mastella.
== Scissioni ==
* 30 luglio [[2010]] - [[Futuro e Libertà per l'Italia]] guidata da [[Gianfranco Fini]] (dissoluzione nel [[2015]])
* 30 ottobre 2010 - [[Forza del Sud]] guidata da [[Gianfranco Miccichè]] (confluito in [[Grande Sud (partito politico)|Grande Sud]] nel [[2011]])
* 16 dicembre [[2012]] - [[Fratelli d'Italia (partito politico)|Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale]] guidata da [[Giorgia Meloni]] e [[Guido Crosetto]]
* 17 dicembre 2012 - ''Centrodestra Nazionale'' guidata da [[Ignazio La Russa]] (confluito in Fratelli d'Italia)
== Risultati elettorali ==
{{vedi anche|Risultati elettorali del Popolo della Libertà per regione italiana}}
{|
! width=40% colspan=2| Elezione
! width=20%|
! width=
|-
! rowspan=2
!
|
|
| {{Seggi|276|630|P}}
|-
!
|
|
| {{Seggi|146|315|P}}
|-
|- style=background:lightblue
! colspan=2| [[Elezioni europee del 2009 in Italia|Europee 2009]]
| 10.807.327
| 35,26
| {{Seggi|29|72|P}}
|-
! rowspan=2| [[Elezioni politiche in Italia del 2013|Politiche 2013]]
! <small>Camera</small>
| 7.332.972
| 21,56
| {{Seggi|98|630|P}}
|-
! <small>Senato</small>
| 6.829.587
| 22,30
| {{Seggi|98|315|P}}
|}
=== Presidente del Senato della Repubblica ===
* [[Renato Schifani]] ([[XVI legislatura della Repubblica Italiana]])
=== Presidente della Camera dei deputati ===
* [[Gianfranco Fini]] ([[XVI legislatura della Repubblica Italiana]])
=== Presidenti del Consiglio dei ministri ===
* [[Silvio Berlusconi]]
=== Vicepresidenti del Consiglio dei Ministri ===
* [[Angelino Alfano]] ([[Governo Letta]])
=== Governi ===
* [[Governo Berlusconi IV]]
* [[Governo Monti]]
* [[Governo Letta]]
=== Collocazione parlamentare ===
* '''Maggioranza''' (2009–2013)
:[[Governo Berlusconi IV]], [[Governo Monti]], [[Governo Letta]]
=== Camera dei deputati ===
''Gruppo Popolo della Libertà''
{| class="wikitable" style="font-size:100%;width:100%;margin:auto;clear:both;text-align:center;"
! width=50%|[[XVI legislatura della Repubblica Italiana|XVI Legislatura]]
|-
| align=center| 210 deputati
|-
! width=50%|[[XVII legislatura della Repubblica Italiana|XVII Legislatura]]
|-
| align=center| 97 deputati
|}
=== Senato della Repubblica ===
''Gruppo Il Popolo della Libertà''
{| class="wikitable" style="font-size:100%;width:100%;margin:auto;clear:both;text-align:center;"
! width=50%|[[XVI legislatura della Repubblica Italiana|XVI Legislatura]]
|-
|-
! width=50%|[[XVII legislatura della Repubblica Italiana|XVII Legislatura]]
|-
|}
=== Parlamento europeo ===
''[[Gruppo del Partito Popolare Europeo]]''
{| class="wikitable" style="font-size:100%;width:100%;margin:auto;clear:both;text-align:center;"
! width=50%|[[Europarlamentari dell'Italia della VII legislatura|VII Legislatura]]
|-
| align=center|
|}
== Congressi ==
* I Congresso Nazionale - Roma, 27-29 marzo [[2009]]
== Simboli storici ==
<gallery>
File:Il Popolo della Libertà.svg|Simbolo standard del PdL
File:Il Popolo della Libertà Berlusconi presidente.svg|Simbolo elettorale del PdL
</gallery>
==
{{Vedi anche|Festa Tricolore}}
== Note ==
{{Note
== Bibliografia ==
* Silvio Berlusconi. ''Verso il Partito della Libertà: l'identità, i valori, il progetto'',
* Maurizio Gasparri, ''Il viaggio del Popolo della Libertà. Il PdL e le sue idee'', Koinè Nuove Edizioni, 2009.
== Voci correlate ==
* [[Forza Italia (2013)]]
* [[
* [[Risultati elettorali del Popolo della Libertà per regione italiana]]
* [[Forza Italia (1994)]]
* [[Alleanza Nazionale]]
* [[Azione Sociale (partito politico)|Azione Sociale]]
* [[Federazione dei Cristiano Popolari]]
* [[Popolari Liberali]]
Riga 480 ⟶ 667:
* [[Nuovo PSI]]
* [[Circoli della Libertà]]
* [[Futuro e Libertà per l'Italia]]
* [[Fondazione Farefuturo]]
* [[Bettino Craxi#
* [[Generazione Italia]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Partiti politici italiani del passato}}
{{Silvio Berlusconi}}
{{Membri del Partito Popolare Europeo}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|cattolicesimo|Italia|politica}}
[[Categoria:Il Popolo della Libertà| ]]
[[Categoria:Carriera politica di Silvio Berlusconi]]
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