Operazione Prairie: differenze tra le versioni

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|nome del conflittoTipo=Operazione Prairiemilitare
|Nome del conflitto=Operazione Prairie
|immagineImmagine=[[File:3d Battalion 3d Marines Prairie III 1967.jpg|300px]]
|didascaliaDidascalia= [[Corpo dei Marines|Marines americanistatunitensi]] della [[3ª Divisione Marines (USA)|3ª Divisione Marines]] durante l'Operazioneoperazione ''Prairie''
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|luogo=[[Provincia di Quang Tri]], [[Vietnam del Sud]]
|dataLuogo=[[3Provincia agostodi Quang Tri]] -, [[27Vietnam ottobredel ]] [[1966Sud]]
|Data=3 agosto - 27 ottobre [[1966]]
|esito= incerto
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|schieramento1=[[File:Flag of North Vietnam.svg|20px|]] [[Vietnam del Nord]]
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{{Campagnabox guerra del Vietnam}}
La '''Operazioneoperazione Prairie''' fu una grande operazione di "[[individuazione e distruzione]]" (''Search and Destroy'') sferrata durante la [[Guerra del Vietnam]] dai [[Corpo dei Marines|Marines]] della ''III Marine Amphibious Force'' schierata nella Zona Smilitarizzata (DMZ) al confine con il [[Vietnam del Nord]]. Lo scopo dell'operazione (come del resto la precedente operazione ''Hastings'') consisteva nel blocco dell'infiltrazione di unità nordvietnamite a sud del 17°º parallelo e nella distruzione della Divisione nordvietnamita 324B, di cui era stata individuata la pericolosa presenza nel settore.
 
L'operazione venne duramente contrastata dalle combattive forze nemiche e diede luogo ad alcuni aspri e prolungati scontri in impervie località della zona smilitarizzata che divennero tristemente note per le sofferenze e le sanguinose perdite subite dalle due parti. La campagna si concluse con alcuni successi tattici locali dei Marines ma non raggiunse i suoi risultati strategici, logorò ulteriormante le forze americane già duramente impegnate nella I Regione militare del [[Vietnam del Sud]] e non impedì rinnovati e pericolosi concentramenti nordvietnamiti che dovettero essere nuovamente affrontati dai Marines durante il resto del [[1966]] e durante tutto il [[1967]].
 
== Situazione strategica ==
Nell'area tattica della I Regione militare (comprendente le province settentrionali del Vietnam del Sud immediatamente a meridione della cosiddetta [[Zona demilitarizzata|Zona Smilitarizzata]] sul 17°º parallelo) le cospicue e crescenti forze dei Marines schierate in questa zona erano state impegnate durante la prima metà del [[1966]] soprattutto in compiti di protezione e di rastrellamento nelle province costiere.
 
In realtà, fin dall'inizio dell'impegno diretto delle forze americane in Vietnam, si era evidenziato un contrasto di fondo tra le modalità operative e i progetti tattici favoriti dagli ufficiali del Corpo dei Marines (<ref>generali [[Lewis Walt]] -, alla guida della ''III Marine Amphibious Force'' schierata nella I Regione militare -; [[Wallace Greene]] -, comandante in capo del Corpo - e; [[Victor Krulak]] - prestigioso comandante delle forze dei Marines nel [[Oceano Pacifico|Pacifico]])</ref> e le aggressive indicazioni tattiche provenienti dal generale [[William Westmoreland|Westmoreland]] e dagli ufficiali del [[Military Assistance Command, Vietnam|MACV]]<ref>N.Sheehan,, ''Vietnam. Una sporca bugia'', pp. 484-488.</ref>.
[[File:Victor Krulak.jpg|thumb|left|130pxupright=0.6|Il [[tenente generale]] [[Victor Krulak]], comandante in capo dei [[Corpo dei Marines|Marines]] nel teatro del [[Oceano Pacifico|Pacifico]] e tra i principali critici delle tattiche adottate dal [[generale d'armata|generale]] [[William Westmoreland|Westmoreland]] in Vietnam.]]
Scarsamente interessati a complessi progetti di pacificazione, gli ufficiali dell'[[United States Army|Esercito americano]] premevano per un impiego più offensivo delle forze dei Marines presenti sul campo, allo scopo di concentrarsi sulla ricerca e l'annientamento delle forze [[vietcong]] e soprattutto delle pericolose unità regolari nordvietnamite di cui era stata individuata la minacciosa presenza nella zona smilitarizzata<ref name="N. Il Corpo dei MarinesSheehan, inp. realtà492">N.Sheehan, non era affatto favorevole ad un approccio puramente militare basato sulla ricerca di grandi battaglie convenzionali; al contrario, sulla base anche delle precedenti esperienze operative in altre aree belliche, avrebbe voluto favorire i piani di pacificazione e i meno ambiziosi impegni tattici decentrati sul territorio secondo il cosiddetto "Programma di azione combinato" (CAP - ''CombinedVietnam. ActionUna Programsporca bugia''), chep. prevedeva anche uno stretto coordinamento e una partecipazione diretta dei reparti dell'esercito sudvietnamita alle operazioni di controllo nei singoli villaggi492.</ref>.
 
Il Corpo dei marines, in realtà, non era affatto favorevole ad un approccio puramente militare basato sulla ricerca di grandi battaglie convenzionali; al contrario, sulla base anche delle precedenti esperienze operative in altre aree belliche, avrebbe voluto favorire i piani di pacificazione e i meno ambiziosi impegni tattici decentrati sul territorio secondo il cosiddetto "Programma di azione combinato" (CAP - ''Combined Action Program'') che prevedeva anche uno stretto coordinamento e una partecipazione diretta dei reparti dell'esercito sudvietnamita alle operazioni di controllo nei singoli villaggi<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', pp. 485-488; AA.VV., ''NAM-cronaca della guerra in Vietnam'', p. 12.</ref>.
La situazione sul campo fece presto svanire questi opportuni piani dei Marines, del resto duramente respinti da Westmoreland e dai suoi ufficiali. Nell'estate [[1966]], il servizio informazioni americano, ''rumours'' provenienti da fonti di informazioni e i rilevamenti effettuati dai fotoricognitori diedero notizia della avvenuta individuazione di una intera divisione nordvietnamita (la 324B) già a sud della Zona Smilitarizzata. La grande unità aveva attraversato il fiume [[Ben Hai]], entrando nella provincia di [[Provincia di Quang Tri|Quang Tri]] e minacciando pericolosamente tutte le postazioni sudvietnamite e dei Marines organizzate nell'aspro territorio collinare a sud del 17° parallelo. A questo punto compito fondamentale dei Marines divenne naturalmente la difesa della regione e di questi caposaldi e l'agganciamento e la distruzione della divisione nordvietnamita, a scapito dei progetti di pacificazione secondo il progetto ''CAP''; a questo scopo la 3ª Divisione Marines si portò più a nord per affrontare direttamente il nemico, mentre la [[1ª Divisione Marines (USA)|1ª Divisione Marines ]] rimase di presidio più a sud e nella regione costiera.
 
La situazione sul campo fece presto svanire questi opportuni piani dei Marines, che del resto erano stati già duramente respinti da Westmoreland e dai suoi ufficiali. Nell'estate [[1966]], attraverso il servizio informazioni americano, ''rumours''attraverso indiscrezioni provenienti da altre fonti die informazioni eattraverso i rilevamenti effettuati daidei fotoricognitori, diederoera notiziastata della avvenuta individuazione diindividuata una intera divisione nordvietnamita (la 324B) già a sud della Zona Smilitarizzata<ref name="N.Sheehan, p. 491">N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', p. 491.</ref>. La [[grande unità]] aveva attraversato il fiume [[Ben Hai]], entrando nella provincia di [[Provinciaprovincia di Quang Tri|Quang Tri]] e minacciando pericolosamente tutte le postazioni sudvietnamite e dei Marines organizzate nell'aspro territorio collinare a sud del 17°º parallelo. A questo punto compito fondamentale dei Marines divenne naturalmente la difesa della regione e di questi caposaldicapisaldi e l'agganciamento e la distruzione della divisione nordvietnamita, a scapito dei progetti di pacificazione secondo il progetto ''CAP''; a questo scopo la 3ª Divisione Marines si portò più a nord per affrontare direttamente il nemico, mentre la [[1ª Divisione Marines (USA)|1ª Divisione Marines ]] rimase di presidio più a sud e nella regione costiera<ref>N. Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', p. 491; AA.VV., ''NAM-cronaca della guerra in Vietnam'', p. 117.</ref>.
Riguardo le reali intenzioni della dirigenza politico-militare nordvietnamita, in mancanza di documentazione completa e attendibile, sembra tuttavia che Hanoi avesse in effetti ben compreso l'utilità di attirare le forze dei Marines in prossimità della Zona Smilitarizzare allo scopo di logorarle e di infliggere continue perdite, intralciando ogni sforzo di pacificazione e fiaccando il morale del nemico, come temuto e ripetutamente sottolineato dai più avveduti ufficiali del Corpo. A ''posteriori'' (nel [[settembre]] [[1967]]), lo stesso generale [[Vo Nguyen Giap|Giap]] in persona confermò in un documento divulgato pubblicamente gli scopi effettivi della continua infiltrazione di truppe regolari a sud del 17° parallelo e diede un positivo apprezzamento dei risultati raggiunti con il progressivo logoramento morale e materiale dei Marines schierati nella I Regione militare (affermazioni peraltro prontamente smentite dal generale Westmoreland).
 
Riguardo lealle reali intenzioni della dirigenza politico-militare nordvietnamita, pur in mancanza di documentazione completa e attendibile, sembra tuttavia che Hanoi avesse in effetti ben compreso l'utilità di attirare le forze dei Marines in prossimità della Zona SmilitarizzareSmilitarizzata allo scopo di logorarle moralmente e di infliggere continue perditematerialmente, intralciando ogni sforzo di pacificazione e fiaccando il morale del nemico, come temuto e ripetutamente sottolineato dai più avveduti ufficiali del Corpo. ANel ''posteriori'' (nel [[settembre]] [[1967]]), lo stesso generale [[Vo NguyenNguyên GiapGiáp|Giap]]<ref>N.Sheehan, in''Vietnam. personaUna sporca bugia'', p. 493 e p. 538.</ref> confermò ''a posteriori'' in un documento divulgato pubblicamente gli scopi effettivi della continua infiltrazione di truppe regolari a sud del 17°º parallelo e diede un positivo apprezzamento dei risultati raggiunti con il progressivo logoramento morale e materiale dei Marines schierati nella I Regione militare (affermazioni peraltro prontamente smentite dal generale Westmoreland<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', p. 538.</ref>).
 
== Battaglie nella Zona Smilitarizzata ==
Il terreno a sud del 17°º parallelo si prestava magnificamente agli scopi delle forze nordvietnamite volti a estenuare e a debilitare gli ingenti reparti Marines schierati nella provincia di Quang Tri: già a soli venti [[chilometro|chilometri]] dalla costa, aspre e aride colline si alternavano con aree di [[giungla]] selvaggia e impenetrabile; le montagne presenti più a ovest era impervie e lugubri, ideali per mascherare e proteggere il concentramento della fanteria nordvietnamita altrimenti esposta alla schiacciante superiorità di potenza di fuoco americana. Inoltre la vicinanza dai confini con il [[Vietnam del Nord]] e con il [[Laos]] ufficialmente neutrale favorevafavoriva grandemente il rifornimento delle forze di [[Hanoi]] penetrate a sud e rendeva agevole un loro eventuale ripiegamento al sicuro in un territorio inaccessibile per le forze nemiche<ref name="N.Sheehan, p. 491"/>.
[[File:Nvamarch.jpg|thumb|right|210px|Soldati regolari [[Vietnam del Nord|nordvietnamiti]] in marcia a piedi per penetrare nel territorio del [[Vietnam del Sud]].]]
Anche dal punto di vista climatico la regione della Zona Smilitarizzata favoriva le tattiche di logoramento e di infiltrazione nordvietnamite: nella [[stagione delle piogge]] la temperatura diveniva rigida, mentre il [[monsone]] di nord-est (da [[ottobre]] a [[maggio]]) portava [[pioggia]] fitta e gelida e periodi di [[nebbia]]; la regione era il territorio più piovoso e selvaggio dell'intero Vietnam del Sud<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', pp. 491-492.</ref>. .
 
Nonostante i ripetuti interventi del generale Krulak con Westmoreland per convincerlo a modificare i suoi criteri operativi e tattici e a permettere ai Marines di sviluppare i loro lenti ma efficaci piani di pacificazione progressiva, la comparsa della divisione nordvietnamita 324B a [[giugno]] [[1966]] e i primi scontri con gli americani a [[Cam LoLộ]] (a nord-ovest di Quang Tri) provocarono quindi la immediata reazione del comandante del MACV che si recò personalmente a [[DaĐà NangNẵng]] ([[Quartier generale]] della ''III Marine Amphibious Force'') per conferire con il [[tenente generale]] Walt e organizzare lo spostamento delle forze Marines dalla costa verso l'interno per affrontare e distruggere le truppe nemiche (valutate in 5000-8000 uomini)<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', pp. 491-493.</ref>. .
 
Quindi, a partire dal [[15 luglio]] [[1966]], le forze americane diedero inizio ad una prima massiccia operazione di "ricercaindividuazione e distruzione" (''Search and Destroy''), denominata "Hastings", per affrontare la divisione nordvietnamita 324B individuata in movimento nel brullo e aspro territorio a sud del fiume Ben Hai; l'offensiva venne sferrata da tre battaglioni del 4°º reggimento Marines e da un battaglione ciascuno del 1°º e del 3°º reggimento Marines, sotto la direzione del [[brigadiere generale]] Lowell English (vice-comandante delle 3ª Divisione Marines), a partire da Dong Ha in direzione della selvaggia Valle di Ngan<ref name="Vietnam p. 117">AA.VV. ''NAM-cronaca della guerra in Vietnam'', p. 117.</ref>.
 
Per quasi un mese si succedettero duri combattimenti con le forze nemiche, esperte e abili, in grado di affrontare i Marines e di infliggere perdite durante continui e estenuanti scontri a fuoco o improvvisi bombardamenti di artiglieria. I Marines diedero prova della consueta combattività e coesione e ebbero gradualmente ragione, anche grazie all'importante contributo di fuoco aereo da parte dei loro reparti di aviazione di supporto, ebbero gradualmente ragione del nemico nonostante le difficoltà del terreno a tratti paludoso e del clima insalubre. Il [[3 agosto]] l'Operazioneoperazione "Hastings" ebbe ufficialmente termine dopo l'apparente ritirata delleadella divisione nordvietnamita al riparo a nord della Zona Smilitarizzata dopo aver subito dure perdite contro i Marines (secondo le stime americane i nordvietnamiti ebbero 882 morti accertati<ref name="Vietnam p. 117"/>).
[[File:Dong Ha, Vietnam Operation Hastings.jpg|thumb|left|240px|[[Corpo dei Marines|Marines]] del 4°º reggimento impegnati nell'insalubre territorio vietnamita durante l'"Operazioneoperazione Hastings".]]
I Marines, a loro volta provati dalla durezza dei combattimenti (contarono 128 morti e 122 feriti), rimasero nella desolata regione per affrontare un eventuale ritorno in forze del nemico; inoltre il territorio ampiamente disabitato e povero di risorse, oltre a mettere a dura prova l'apparato logistico americano e a sfibrare con i suoi disagi i Marines, si prestava tuttavia ad organizzare una serie di caposaldi costituiti[[caposaldo|capisaldi]] sulle cime dominanti, da cui controllare le vallate a nord e organizzare basi di fuoco di artiglieria con cui bersagliare le cosiddette "Zone di Fuoco Libero"<ref>AA.VV. ''NAM-cronaca della guerra in Vietnam'', p. 212.</ref> (''Free Fire Zone'', piupiù tardi ridenominate ''Selective Strike Zone''),<ref>AA.VV. aree''NAM-cronaca della guerra in cuiVietnam'', p. 166.</ref>). In queste aree era stata preventivamente evacuata tutta la popolazione e quindi passibiliera dipossibile fare fuoco a volontà su qualsiasi bersaglio individuato, nella zona (secondo gli intendimenti del generale Westmoreland, sempre alla ricerca di metodi operativi per incanalare le forze nemiche in aree ristrette e distruggerle con la sua schiacciante potenza di fuoco)<ref>AA.VV. ''NAM-cronaca della guerra in Vietnam'', p. 201.</ref>.
 
Quindi, dopoDopo la conclusione dell'Operazioneoperazione "Hastings", i Marines costituirono nuove basi lungo la strategica strada N.9 e sulle colline a sud del fiume Ben Hai; la più importante divenne il cosiddetto "Rockpile", costituito su una spoglia collina di granito alta 230 m, all'intersezione tra la vallata di tre fiumi e di due piste utilizzate dai nordvietnamiti<ref>AA.VV. ''NAM-cronaca della guerra in Vietnam'', p. 114.</ref>. Inizialmente organizzato come posto di osservazione, in [[agosto]] il "Rockpile" venne trasformato (con un grande rinforzo di artiglieria campale) in una un'importante base di fuoco da cui i Marines contavano di sommergere con l'artiglieria le forze nemiche in movimento dalla zona smilitarizzata.
 
La difesa di questa postazione divenne quindi di grande importanza per il comando dei Marines, e ugualmente decisivo venne considerato il controllo anche delle alture subito a nord di "Rockpile", le cosiddette quote 400 e 484, lungo la aspra e tatticamente importante catena montuosa di Nui Cay Tre<ref name="Vietnam pp. 113-114">AA.VV. ''NAM-cronaca della guerra in Vietnam'', pp. 113-114.</ref>.
 
== Mutter's Ridge ==
[[File:3d Battalion 3d Marines Mutters Ridge 1969.jpg|thumb|right|180pxupright=0.8|Marines impegnati nell'"Operazioneoperazione Prairie", in pessime condizionecondizioni climatiche.]]
I reparti nordvietnamiti avevano ripiegato solo momentaneamente per riorganizzarsi e ripianare le perdite, in attesa di riprendere i loro movimenti offensivi a sud del 17°º parallelo e costituire nuove posizioni fortificate in modo da attirare nuovamente ini Marines in scontri ravvicinati per incrementarne le perdite<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', pp. 490-491.</ref>. Di conseguenza fin dai primi di [[agosto]] la divisione nordvietnamita 324B ripassò all'attacco occupando minacciosamente i caposaldicapisaldi rocciosi dominanti sul "Rockpile"; le quote 400 e 484, e l'intera catena montuosa, vennero trasformate in salde strutture fortificate con [[bunker]] e nidi di mitragliatrici, la fanteria e i cecchini si posizionarono solidamente, mascherandosi opportunamente per resistere alla potenza di fuoco americana e sfruttare l'elemento sorpresa<ref name="Vietnam p. 113">AA.VV. ''NAM-cronaca della guerra in Vietnam'', p. 113.</ref>.
 
Di fronte alle notizie, fornite principalmente dai sofisticati dispositivi della fotoricognizione statunitense, di un rafforzamento e di una rinnovata aggressività nordvietnamita nella Zona Smilitarizzata, il generale Westmoreland sollecitò immediatamente Walt, nonostante le perplessità palesate personalmente dal generale Greene in un incontro diretto con il comandante del MACV in [[agosto]]<ref name="N.Sheehan, p. 492"/>, a riprendere le sue operazioni offensive allo scopo di distruggere definitivamente la Divisione 324B e di infliggere finalmente perdite debilitanti alle forze nemiche raggruppate nella provincia di Quang Tri.
[[File:Usmc36-2919a.gif|thumb|left|230px|Marines in pattuglia nel desolato e ostile territorio della Zona Smilitarizzatasmilitarizzata.]]
Ai primi di [[agosto]], quindi, pur con riluttanza e sempre non completamente convinto della bontà dei piani e della condotta tattica imposta da Westmoreland, il comando della III ''MAF'' sferrò la nuova '''Operazioneoperazione Prairie'''<ref name="Vietnam p. 117"/>, diretta ad affrontare ancora le forze regolari nordvietnamite e ad impegnarle in modo decisivo in grandi scontri campali in cui far valere la superiorità di mezzi e di metodi dei Marines.
 
La prima fase dell'"Operazioneoperazione Prairie" si sviluppò metodicamente con rastrellamenti del territorio e con sporadici contatti a fuoco con l'elusivo nemico, ma senza ottenere risultati di rilievo; in [[settembre]] invece le forze Marines vennero finalmente impegnate nell'improba missione di attaccare e conquistare tutta l'aspra catena montuosa del Nui Cay Tree saldamente difesa dai nordvietnamiti organizzati in solide postazioni difensive.
 
Dopo una settimana di duri scontri lungo la catena rocciosa e dopo aver conquistato la Quota 363, la fase decisiva ebbe inizio con l'attacco del 3°º battaglione /4°º reggimento Marines alla importatissimaimportantissima quota 400 dominante sul "Rockpile"<ref name="Vietnam p. 113"/>. La manovra degli uomini del [[tenente colonnello]] William Masterpool, comandante del battaglione del 4°º Marines, si svolse in un territorio particolamenteparticolarmente disagevole, con notevoli difficoltà di rifornimento e con un tempo in progressivo peggioramento; dopo alcuni scontri iniziali, gli uomini di Masterpool inizaaronoiniziarono l'ascesa a quota 400 il [[27 settembre]], guidati dalla compagnia K di punta comandata dal capitano "Jay Jay" Carroll<ref name="Vietnam pp. 113-114"/>.
[[File:F-4Bs VMFA-115 323 DaNang Jan1966.jpg|thumb|right|250px|Aerei [[McDonnell Douglas F-4 Phantom II|F-4 Phantom]] del Corpo dei Marines nella base di [[DaĐà NangNẵng]].]]
La marcia lungo le pendici della quota 400 venne ulteriormente rallentata dalla fitta giungla e da continui sanguinosi incidenti scatenati da trappole e mine posizionate dal nemico. Ben presto la lotta raggiunse la massima violenza; i nordvietnamiti, solidamente fortificati, aprirono il fuoco con le mitragliiatricimitragliatrici infliggendo perdite e costringendo i Marines a fermarsi e a ripiegare in una cosiddetta "manica di artiglieria" (aree predisposte in precedenza al riparo dal [[fuoco amico]]) in attesa dell'intervento dell'artiglieria e degli aerei americani per bersagliare la boscaglia con proiettili e [[napalm]]<ref>AA.VV. ''NAM-cronaca della guerra in Vietnam'', pp. 114-115.</ref>.
 
I nordvietnamiti ricercarono costantemente il combattimento ravvicinato, cercando di inserirsi all'interno delle linee americane per sferrare duri combattimenti corpo a corpo; sotto il fuoco dei [[mortaio (arma)|mortai]] nemici i Marines della compagnia del capitano Carroll rimasero bloccati per molte ore lungo le pendici della quota 400, finendo per essere completamente circondati dai reparti nordvietnamiti. Solo dopo un decisivo intervento di aerei [[McDonnell Douglas F-4 Phantom II|F-4 Phantom]] dell'aviazione dei Marines che sganciarono bombe e [[napalm]] vicinissimo alle posizioni della compagnia americanastatunitense in difficoltà permise di risolvere la situazione e di riprendere l'avanzata<ref>AA.VV. ''NAM-cronaca della guerra in Vietnam'', p. 115.</ref>.
 
Ma il nemico riprese rapidamente la pressione sui Marines, e il fuoco di mitragliatrici, cecchini e mortai impedì di proseguire; per evacuare i feriti, Carroll decise di ritornare indietro verso il Quartier generale del battaglione, finendo in questo modo per essere nuovamente bloccatiobloccato durante il pomeriggio e la notte, all'aperto e sotto il costante martellamento nordvietnamita<ref>AA.VV. ''NAM-cronaca della guerra in Vietnam'', p. 116.</ref>.
 
Il [[28 settembre]] i Marines si rafforzarono, con il concorso delle compagnie I e M, mentre l'aviazione martellò con spietata efficacia i bunker e llele fortificazioni nemiche su quota 400; il capitano Carroll guidò finalmente l'attacco decisivo, condotto dai Marines con valore, con l'utilizzo anche di cariche esplosive. Nonostante continui cotrattacchicontrattacchi, i nordvietnamiti furono infine costretti a cedere, anche dopo un intervento degli [[elicottero|elicotteri]] "cannoniera" [[Bell UH-1 Iroquois|Huey]]. Quota 400 cadde nelle mani del battaglione dei Marines del tenente colonnello Masterpool: vennero contati 50 nemici morti contro 20 marines caduti e 34 feriti (evacuati dagli elicotteri)<ref>AA.VV. ''NAM-cronaca della guerra in Vietnam'', pp. 116-117.</ref>.
[[File:Marinesphubai.jpg|thumb|left|290pxupright=1.3|SoldatiMarines del 4°º reggimento Marines in partenza da Phu Bai per entrare in azione nella Zona Smilitarizzata.]]
Dopo quota 400 (ridenomitatachiamata dai Marines "Mutter's Ridge" dal [[nome in codice]] di chiamata radio assegnato al colonnello Masterpool), rimaneva da conquistare solo la quota 484, posta 900 metri più a ovest. Il tempo in questa fase ebbe un brusco peggioramento, la pioggia battente trasformò rapidamente tutto il territorio in un mare di fango che intralciò ulteriormente i Marines già esausti per la durezza dei combattimenti, per le perdite e per l'asprezza del terreno<ref name="Vietnam p. 117"/>.
 
L'ultima fase dell'"Operazioneoperazione Prairie" ebbe inizio il [[4 ottobre]] con l'assalto finale alla quota 484; alle ore 9.30 la compagnia M del capitano Robert Handrahan guidò la marcia lungo l'altura. La resistenza nemica fu ancora durissima, i nemici nascosti nel terreno fangoso o in bunker i nordvietnamiti aprirono il fuoco e costrinsero la compagnia prima a fermarsi e quindi a ripiegare per lanottela notte. Intervennero nuovamente aviazione e artiglieria per bersagliare le postazioni nemiche e sfiancarne la capacità di resistenza<ref name="Vietnam p. 117"/>.
Alle ore 10.00 del [[5 ottobre]] la compagnia M ripartì all'attacco della quota 484: finalmente i Marines avanzarono in un paesaggio devastato dalle bombe e dal napalm, e si aprirono con il fuoco delle armi automatiche la strada verso la cima, schiacciando progressivamente gli ultimi nuclei di resistenza. A mezzogiorno i Marines raggiunsero la cresta, mentre i nordvietnamiti tentarono un ultima resistenza. In un malagurato incidente di [[Fuoco amico|"fuoco amico"]] rimase ucciso in questa fase il capitano Carroll (il terreno su cui cadde venne successivamente denominato in suo onore "Camp Carroll").
 
Alle ore 10.00 del [[5 ottobre]] la compagnia M ripartì all'attacco della quota 484: finalmente i Marines avanzarono in un paesaggio devastato dalle bombe e dal napalm, e si aprirono con il fuoco delle armi automatiche la strada verso la cima, schiacciando progressivamente gli ultimi nuclei di resistenza. A mezzogiorno i Marines raggiunsero la cresta, mentre i nordvietnamiti tentarono un 'ultima resistenza. In un malaguratomalaugurato incidente di "[[Fuoco amico|"fuoco amico"]]" rimase ucciso in questa fase il capitano Carroll (il terreno su cui cadde venne successivamente denominato in suo onore "Camp Carroll")<ref name="Vietnam p. 117"/>).
Alle 13.30 del [[5 ottobre]] i nordvietnamiti iniziarono finalmente a sganciarsi abbandondando la quota per rifuggiarsi al riparo nella giungla, ricostituirsi e riorganizzarsi in vista di nuove operazioni. Le perdite nordvietnamite erano state pesanti (anche se vennero rintracciati dagli americani solo 10 corpi di soldati nemici ) ma la combattiva Divisione 324B, nonostante tutti gli sforzi e i sacrifici del Marines, non era stata distrutta e sarebbe presto ricomparsa nella Zona Smilitarizzata.
 
Alle 13.30 del [[5 ottobre]] i nordvietnamiti iniziarono finalmente a sganciarsi abbandondandoabbandonando la quota per rifuggiarsirifugiarsi al riparo nella giungla, ricostituirsi e riorganizzarsi in vista di nuove operazioni. Le perdite nordvietnamite erano state pesanti (anche se vennero rintracciati dagli americani solo 10 corpi di soldati nemici ) ma la combattiva Divisione 324B, nonostante tutti gli sforzi e i sacrifici del Marines, non era stata distrutta e sarebbe presto ricomparsa nella Zona Smilitarizzata<ref name="Vietnam p. 117"/>.
 
== Conclusioni ==
L' '''Operazione Prairie''' si concluse quindi, alAl termine di scontri sanguinosi tra i più aspri del conflitto Indocineseindocinese, l'''operazione Prairie'' si concluse quindi con una serie di successi locali americani, con la conquista da parte dei Marines dei principali rilievi tatticamente importanti e con la ritirata della divisione nordvietnamita 324B, che si era battuta coraggiosamente e con abilità; il nemico aveva subito perdite importanti ma aveva comunque mantenuto la sua capacità operativa e sarebbe nuovamente penetratapenetrato nella Zona Smilitarizzata con nuovi progetti offensivi per intralciare i piani dei Marines e logorarne le forze<ref>AA.VV., ''NAM-cronaca della guerra in Vietnam'', pp. 225-230.</ref>.
[[File:3d Battalion 3d Marines Rockpile 1967.jpg|thumb|left|170pxupright|La cima del "Rockpile", l'importante base di fuoco dei Marines a sud della Zona Smilitarizzata.]]
Anche le perdite americane furono notevoli e: le sofferenze delle truppe legate alla durezza della resistenza nemica, all'inclemenza del clima e alle caratteristiche desolate del territorio, sfiancarono fisicamente e moralmente molti reparti dei Marines che peraltro diedero dimostrazione di grandi capacità combattive, di risolutezza, di abnegazione e di spirito di sacrificio senza cedimenti<ref>AA.VV., ''NAM-cronaca della guerra in Vietnam'', p. 117.</ref>.
 
In realtà il generale Westmoreland e gli ufficiali dell'Esercito americano manifestarono ripetutamente perplessità sulla condotta e sulla stessa combattività dei Marines, e i risultati ottenuti non vennero evidentemente ritenuti soddisfacientisoddisfacenti dal generale; già in [[luglio]] Westmoreland aveva parlato di scarsa collaborazione dei Marines e di mancanza di aggressività, respingendo a più riprese i propositi operativi del comando della ''III MAF'' e sollecitando maggiore collaborazione e un incremento delle operazioni di ricerca e distruzione del nemico mediante grandi operazioni offensive convenzionali<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', pp. 488-489.</ref>.
 
A [[settembre]] [[1966]], con l' "Operazioneoperazione Prairie" ancora in corso, Westmoreland ordinò al generale Walt di costituire una nuova base dei Marines nello sperduto avamposto di [[Khe Sanh]], a pochi chilometri dal confine con il Laos; nonostante i dubbi dei generali Walt e Krulak, il comandante del MACV era evidentemente sempre alla ricerca di nuove occasioni per attirare grandi forze nemiche e distruggerle con la potenza di fuoco americana, dopo i deludenti risultati deludenti (a suo parere) delle operazioni in corso nella provincia di Quang Tri<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', pp. 492-494.</ref>.
 
Dopo nuovi conflitti a livello di comandi, i Marines dovettero cedere e organizzare la base a Khe Sanh, ponendo così le premesse per i successivi, durissimi [[combattimenti delle colline]] della primavera [[1967]] (''Hill fights'' nella storiografia anglosassone) e al lungo e drammatico [[Assedio di Khe Sanh|assedio della base]] nela partire dal [[gennaio]] [[1968]]<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', pp. 495-500.</ref>.
 
Inoltre Westmoreland impose ai Marines di mantenere e rafforzare tutti i caposaldicapisaldi conquistati dopo duri scontri e organizzati lungo la Zona Smilitarizzata, inviando a questo scopo grandi rinforzi di artiglieria campale e pesante con cui battere tutta la zona e organizzare delle vere trappole di fuoco in cui incanalare e distruggere le forze nordvietnamite infiltrate a sud<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', p. 494.</ref>. Le quote 400 e 484, il "Rockpile" e soprattutto la base di [[Con Thien]], vennero rafforzate e divennero postazioni tattiche fondamentali durante le successive e interminabili battaglie nella Zona Smilitarizzata che si succedettero per tutto il [[1967]] contro la crescente infiltrazione nordvietnamita<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', pp. 500-501.</ref>.
 
La dirigenza di Hanoi apparentemente si dimostrò disposta a subire gravi perdite pur di mantenere l'iniziativa delle operazioni e accentuare il logoramento e le perdite nemiche; continuò, quindi, ad incrementare le manovre nella Zona Smilitarizzata con un maggiore afflusso di truppe regolari e con pericolosi movimenti aggressivi nel [[1967]] soprattutto contro [[Battaglia di Con Thien|Con Thien]] e Khe Sanh; le perdite nordvietnamite furono molto elevate ma indubbiamente anche le perditequelle dei Marines furono pesanti e contribuirono ad aumentare le critiche del comando del Corpo nei confronti dei dispendiosi e scarsamente efficaci metodi di Westmoreland.
[[File:DMZ1.jpg|thumb|right|250px|La Zona Smilitarizzata: il terreno dei più duri e prolungati combattimenti della [[guerra del Vietnam]]. Sono indicati i principali caposaldicapisaldi e le basi dei Marines più importanti.]]
Deve tuttavia essere sottolineato che ancheAnche i progetti di pacificazione, dei Marinestuttavia, non erano esenti da difetti; in primo luogo, per carenza di truppe, i Marines non avrebbero mai avuto soldati a sufficienza per proseguire la pacificazione e contemporaneamente salvaguardare il confine contro le truppe regolari nemiche; inoltre i piani del Corpo avrebbero potuto essere efficaci solo lentamente e inrichiesto tempi molto lunghi; una prospettiva insostenibile politicamente per Westmoreland (alla ricerca di spettacolari successi decisivi) e soprattutto per il Presidente [[Lyndon Johnson|Johnson]] in ansiosa attesa della vittoria finale anche per ragioni legate alla attualità politica in Patria<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', pp. 486-490.</ref>.
 
I Marines quindi dovettero mettere da parte i loro efficacipiani operativi, efficaci ma forse inapplicabili nella concreta realtà politico-militare, piani operativi e adeguarsi a malincuore alle dispendiose procedure tattico-strategiche dell'esercito e del generale Westmoreland; paradossalmente, quindi, furono proprio i Marines che dovettero impegnarsi negli scontri convenzionali più duri e prolungati della guerra, essendo schierati nella regione militare più pericolosa e più esposta alle continue infiltrazioni delle truppe regolari dell'efficiente esercito nordvietnamita, subendo di conseguenza le perdite più gravi di tutti i reparti americani<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', pp. 500-503.</ref>.
 
Alla fine della guerra, oltre 14.000{{formatnum:14000}} Marines erano morti combattendo le dure battaglie di logoramento contro il nemico nella Zona Smilitarizzata, oltre tre volte il numero dei caduti in [[guerra di Corea|Corea]] e circa il 25% di tutte le perdite americane della guerra del Vietnam<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', pp. 502-503.</ref>. Un sacrificio doloroso e sostanzialmente inutile<ref>N.Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', p. 503.</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
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* Neil Sheehan, ''Vietnam. Una sporca bugia'', Piemme 2010.
 
== Voci correlate ==
* [[GuerraCronologia della guerra del Vietnam]]
* [[Assedio di Khe Sanh]]
* [[United States Marine Corps]]
* [[William Westmoreland]]
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== Altri progetti ==
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