Fratelli di Gesù: differenze tra le versioni
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I '''fratelli di Gesù''' ({{Lang-grc|1=ἀδελφοὶ|2=adelphoi|3=fratelli|p=no}}) sono menzionati in alcuni brani del [[Nuovo Testamento]] e in alcuni scritti di autori [[Cristianesimo|cristiani]] successivi.
Nel [[Vangelo secondo Marco]] ({{Passo biblico|Mc|6,3|libro=no}}) e in quello di [[Vangelo secondo Matteo|Matteo]] ({{Passo biblico|Mt|13,55|libro=no}}) vengono menzionati quattro maschi, [[Giacomo il Giusto|Giacomo]], [[Giuseppe (parente di Gesù)|Giuseppe]], [[Simone (parente di Gesù)|Simone]] e [[Giuda (parente di Gesù)|Giuda]] e un imprecisato numero di sorelle (anonime): secondo [[Epifanio di Salamina]] le sorelle erano due, una chiamata Salomè e l'altra Anna oppure Maria.<ref name="Epifanio">{{Cita libro |autore=[[Epifanio di Salamina]] |curatore1= Frank Williams |curatore2=Karl Holl |titolo=The Panarion of Epiphanius of Salamis: De fide. Books II and III |annooriginale=fine IV secolo |anno=2013 |editore=Brill |città=Leiden |isbn= 978-90042-2841-2 |p=623 |url=https://books.google.com.mx/books?id=tKtzRNP0Z70C&pg=PA623&q=salome |lingua=en}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=[[Epifanio di Salamina]] |traduttore=Young Richard Kim |titolo=Ancoratus 60:1 |url=https://books.google.it/books?id=gxHWAwAAQBAJ&pg=PA14 |editore=Catholic University of America Press |città=Washington |anno=2014 |annooriginale=fine IV secolo |isbn=978-0-8132-2591-3 |p=144 |lingua=en}}</ref>
Data la sporadicità degli accenni e la [[polisemia]] del termine "fratello" nelle lingue semitiche<ref group=Nota name="ricciotti">Nella Bibbia ebraica i termini "fratello" e "sorella" designano spesso parenti di grado anche molto più lontano del secondo, tanto più che nell'[[Lingua ebraica|ebraico]] antico non si ritrova un preciso vocabolo per indicare esclusivamente il cugino (Cfr. [[Giuseppe Ricciotti]], ''[[Vita di Gesù Cristo]]'', Mondadori, 1941).</ref> sono state proposte diverse interpretazioni:
* che fossero figli di [[Maria (madre di Gesù)|Maria]] e di [[San Giuseppe|Giuseppe]];
* che fossero figli di un matrimonio precedente di Giuseppe;
* che fossero [[cugini]] di Gesù.
Dal punto di vista dell'[[ecumene]] [[Cristianesimo|cristiano]], sono in genere considerati ''[[Fratello|fratelli]]'' dai [[Chiese protestanti|protestanti]], ''fratellastri'' dagli [[Chiesa cristiana ortodossa|ortodossi]] e ''cugini'' dai [[Chiesa cattolica|cattolici]]. Al riguardo, la Chiesa cattolica e ortodossa affermano il [[dogma]] della [[verginità perpetua di Maria]].
== Dibattito ==
Poiché l'esistenza dei [[Fratello|fratelli carnali]] di Gesù di Nazareth entra in contraddizione con il [[dogma]] della [[verginità perpetua di Maria]], è in corso un dibattito tra [[Filologia|filologi]] e [[Ermeneutica biblica|biblisti]] di diverse [[confessioni cristiane]] su come debbano essere interpretati i testi che si riferiscono ai fratelli di Gesù. Il dibattito è fortemente condizionato dalle diverse convinzioni religiose dei partecipanti.
Da un punto di vista filologico non c'è motivo di supporre che Gesù non avesse fratelli.<ref group=Nota name="Meier1">Una panoramica dello stato della questione può essere vista in {{Cita|Meier 2001|pp. 302-324}}. [[John Paul Meier]] è un [[presbitero]] cattolico e uno dei principali ricercatori moderni sul Gesù storico. Nella sua opera rinuncia a presupposti teologici per attenersi esclusivamente a criteri filologici e storici.</ref> Tuttavia, dal punto di vista dell'[[ermeneutica biblica|interpretazione biblica]] non si può escludere la possibilità che si tratti di fratellastri figli di [[Giuseppe di Nazareth|Giuseppe]] da un precedente matrimonio, oppure cugini.<ref group=Nota name="Brown">Un'altra panoramica, biblica, filologica, [[ecumenismo|ecumenica]] e ad opera di più autori sulla questione è esposta in [[Raymond E. Brown|Brown, Raymond, E.]], Donfried, Karl Paul; [[Joseph A. Fitzmyer|Fitzmyer, Joseph A.]]; Reumann, John (1986). ''Maria nel Nuovo Testamento. Una valutazione congiunta di studiosi cattolici e protestanti.'' (vedi bibliografia). Gli autori sono biblisti riconosciuti a livello internazionale: Raymond Brown e Joseph Fitzmyer, cattolici; Karl Donfried e John Reumann, protestanti di orientamento [[Luteranesimo|luterano]].</ref>
La [[Chiesa cattolica]] e la [[Chiesa ortodossa|Chiesa Ortodossa]] mantengono la dottrina della perpetua verginità di Maria; anche i primi leader [[Protestantesimo|Protestanti]], incluso il fondatore della Chiesa luterana, [[Martin Lutero]],<ref>{{Cita libro |url= http://www.davidmacd.com/catholic/martin_luther_on_mary.htm | titolo = Martin Lutero sulla verginità perpetua di Maria |urlmorto=sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20081221185440/http://www.davidmacd.com/catholic/martin_luther_on_mary.htm |accesso=18 giugno 2018 |lingua=en}}</ref> e il teologo riformato [[Ulrich Zwingli]],<ref>{{Google books |id=yYYhD2-6nzQC |citazione=Credo fermamente che [Maria], secondo le parole del vangelo, come Vergine pura ha dato alla luce per noi il Figlio di Dio e nel parto e dopo il parto è rimasta per sempre una Vergine pura e intatta |cognome= Zwingli |nome= Ulrich |curatore=Emil Egli |curatore2=Georg Finsler |curatore3=Georg Zwingli-Verein |città=Zurigo |titolo=Huldreich Zwinglis sämtliche Werke |editore= C. A. Schwetschke & Sohn |anno=1905 |volume=1 |p= 385 |capitolo=Eini Predigt von der ewig reinen Magd Maria |lingua= de}}</ref> l'hanno mantenuta, così come [[John Wesley]],<ref>{{Google books |id=CZEPAAAAIAAJ |titolo=The Works of the Rev. John Wesley |volume=15 |citazione=Credo che Egli si sia fatto uomo, unendo la natura umana con quella divina in una sola persona; essendo concepito per opera singolare dello Spirito Santo, e nato dalla beata Vergine Maria, la quale, sia dopo che prima di darlo alla luce, rimase vergine pura e immacolata |p=112 |cognome=Wesley |nome=Giovanni |cognome2=Benson |nome2=Giuseppe |anno=1812}}</ref> uno dei fondatori del [[Metodismo]].
Anche [[Giovanni Calvino]] credeva che fosse possibile per Maria rimanere vergine, ma credeva che le prove bibliche fossero inconcludenti.<ref>{{Cita libro|url=https://www.ccel.org/ccel/calvin/calcom32.ii.xxxix.html?|titolo=Commentary on Matthew, Mark, Luke |volume=2 |autore=[[Giovanni Calvino]] |editore=Christian Classics Ethereal Library|anno=2009|isbn=|città=Grand Rapids, MI |id=asin: B002C1BMTI |lingua=en}}</ref>
I cattolici, la maggioranza degli anglicani, dei luterani, dei metodisti e delle chiese riformate, seguendo [[San Girolamo|Girolamo]], concludono che gli ''adelfoi'' fossero cugini di Gesù, figli della sorella di Maria, che di solito viene identificata con [[Maria di Cleopa]], mentre gli [[Ortodossia Orientale|ortodossi orientali]], seguendo [[Eusebio di Cesarea|Eusebio]] e [[Epifanio di Salamina|Epifanio]], sostengono che fossero figli di Giuseppe da un precedente matrimonio.<ref>{{Cita web |url=https://catecismoortodoxo.blogspot.com/2016/02/la-veneracion-de-la-theotokos-segun-la.html |autore=Agapi en Xristo |titolo=La veneracìon del la Theotokos segùn la Biblia (archimandrita Cleopa Ilìa) |data=12 febbraio 2016 |lingua=es}}</ref><ref name="books.google_1">{{Google books |id=nYcUCufJ6L0C |autore=[[Richard Bauckham]] |titolo=Jude and the Relatives of Jesus in the Early Church |città=Londra |anno=1990 |ISBN=0-567-08297-0 |p=19 |lingua=en}}</ref>
Altre confessioni protestanti che non supportano il dogma della verginità perpetua di Maria sostengono la possibilità che gli ''adelphoi'' fossero figli di Giuseppe e Maria.
== Menzioni nel Nuovo Testamento ==
In alcuni passi del Nuovo Testamento si parla esplicitamente di fratelli ({{Lang-grc|1=ἀδελφοὶ|2=adelphoi}}) di Gesù. Questi passaggi sono citati di seguito con i rispettivi riferimenti biblici.
=== Vangeli sinottici ===
* In {{passo biblico|Marco|3:31-35}} viene detto quanto segue:
{{Citazione|31 Giunsero sua madre e i suoi fratelli; e, fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare. 32 Una folla gli stava seduta intorno, quando gli fu detto: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle là fuori che ti cercano». 33 Egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?» 34 Girando lo sguardo su coloro che gli sedevano intorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! 35 Chiunque avrà fatto la volontà di Dio, mi è fratello, sorella e madre||Καὶ ἔρχονται ἡ μήτηρ αὐτοῦ καὶ οἱ ἀδελφοὶ αὐτοῦ καὶ ἔξω στήκοντες ἀπέστειλαν πρὸς αὐτὸν καλοῦντες αὐτόν. καὶ ἐκάθητο περὶ αὐτὸν ὄχλος, καὶ λέγουσιν αὐτῷ. Ἰδοὺ ἡ μήτηρ σου καὶ οἱ ἀδελφοί σου ἔξω ζητοῦσίν σε. καὶ ἀποκριθεὶς αὐτοῖς λέγει Τίς ἐστιν ἡ μήτηρ μου καὶ οἱ ἀδελφοί; καὶ περιβλεψάμενος τοὺς περὶ αὐτὸν κύκλῳ καθημένους λέγει Ἴδε ἡ μήτηρ μου καὶ οἱ ἀδελφοί μου: ὃς ἂν ποιήσῃ τὸ θέλημα τοῦ θεοῦ, οὗτος ἀδελφός μου καὶ ἀδελφὴ καὶ μήτηρ ἐστίν|lingua=el}}
Il passo appare in tutti e tre i [[Vangeli sinottici]]: è riportato anche in {{passo biblico|Matteo|12:47-50}} e {{passo biblico|Luca|8:19-21}}.
* In {{passo biblico|Marco|6:3}}, quando Gesù si trova a Nazaret, le folle si stupiscono nel sentirlo predicare nella sinagoga, perché è il loro vecchio vicino, e si chiedono:
{{Citazione|Non è questi il falegname, il figlio di Maria, e il fratello di Giacomo e di Iose, di Giuda e di Simone? Le sue sorelle non stanno qui da noi?» E si scandalizzavano a causa di lui||Οὐχ οὗτός ἐστιν ὁ τέκτων, ὁ υἱὸς τῆς Μαρίας καὶ ἀδελφὸς Ἰακώβου καὶ Ἰωσῆτος καὶ Ἰούδα καὶ Σίμωνος; καὶ οὐκ εἰσὶν αἱ ἀδελφαὶ αὐτοῦ ὧδε πρὸς ἡμᾶς; καὶ ἐσκανδαλίζοντο ἐν αὐτῷ|lingua=el}}
Lo stesso passo compare anche in {{passo biblico|Matteo|13:55-56}}, dove vengono citati gli stessi nomi dei fratelli di Gesù. {{passo biblico|Luca |4:22}}, invece, omette il riferimento alla madre e ai fratelli di Gesù, che viene citato solo come "figlio di Giuseppe".
=== Vangelo di Giovanni ===
Anche nel [[Vangelo di Giovanni]], considerato per lo più posteriore ai Vangeli sinottici, ci sono passaggi che fanno riferimento all'esistenza dei fratelli di Gesù:
* In {{passo biblico|Giovanni|2:12}} si racconta che Gesù andò da [[Cana]] a [[Cafarnao]] "con sua madre, i suoi fratelli e i suoi discepoli".
* In {{passo biblico|Giovanni|7:3-10}} durante la [[Sukkot|festa dei Tabernacoli]], Gesù viene rimproverato dai suoi fratelli:
{{Citazione|3 Perciò i suoi fratelli gli dissero: «Parti di qua e va' in Giudea, affinché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai. 4 Poiché nessuno agisce in segreto quando cerca di essere riconosciuto pubblicamente. Se tu fai queste cose, manifèstati al mondo». 5 Poiché neppure i suoi fratelli credevano in lui. 6 Gesù quindi disse loro: «Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo, invece, è sempre pronto. 7 Il mondo non può odiare voi; ma odia me, perché io testimonio di lui che le sue opere sono malvagie. 8 Salite voi alla festa; io non salgo a questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto». 9 Dette queste cose, rimase in Galilea||ἶπον οὖν πρὸς αὐτὸν οἱ ἀδελφοὶ αὐτοῦ Μετάβηθι ἐντεῦθεν καὶ ὕπαγε εἰς τὴν Ἰουδαίαν, ἵνα καὶ οἱ μαθηταί σου θεωρήσουσιν [σοῦ] τὰ ἔργα ἃ ποιεῖς: οὐδεὶς γάρ τι ἐν κρυπτῷ ποιεῖ καὶ ζητεῖ αὐτὸς ἐν παρρησίᾳ εἶναι: εἰ ταῦτα ποιεῖς, φανέρωσον σεαυτὸν τῷ κόσμῳ. οὐδὲ γὰρ οἱ ἀδελφοὶ αὐτοῦ ἐπίστευον εἰς αὐτόν. λέγει οὖν αὐτοῖς ὁ Ἰησοῦς Ὁ καιρὸς ὁ ἐμὸς οὔπω πάρεστιν, ὁ δὲ καιρὸς ὁ ὑμέτερος πάντοτέ ἐστιν ἕτοιμος. οὐ δύναται ὁ κόσμος μισεῖν ὑμᾶς, ἐμὲ δὲ μισεῖ, ὅτι ἐγὼ μαρτυρῶ περὶ αὐτοῦ ὅτι τὰ ἔργα αὐτοῦ πονηρά ἐστιν. ὑμεῖς ἀνάβητε εἰς τὴν ἑορτήν: ἐγὼ οὔπω ἀναβαίνω εἰς τὴν ἑορτὴν ταύτην, ὅτι ὁ ἐμὸς καιρὸς οὔπω πεπλήρωται. ταῦτα δὲ εἰπὼν αὐτοῖς ἔμεινεν ἐν τῇ Γαλιλαίᾳ|lingua=el}}
===
I fratelli di Gesù sono menzionati anche in altri libri del Nuovo Testamento oltre ai Vangeli:
* Negli Atti degli Apostoli ({{passo biblico|Atti|1:14}}) si dice che gli apostoli «perseveravano concordi nella preghiera e nella supplica con le donne, con Maria, madre di Gesù, e con i fratelli di lui».
* Nella Prima Lettera ai Corinzi, [[Paolo di Tarso]] parla dei "fratelli del Signore" ({{passo biblico|1 Corinzi|9:5}}).
* Nella Lettera ai Galati, sempre di Paolo di Tarso, si parla di Giacomo, "fratello del Signore" ({{passo biblico|Galati|1:19}}).
=== Il termine nel greco del Nuovo Testamento ===
L'etimologia della parola greca per "fratello" ({{Lang-grc|1=ἀδελφός|2=adelphos}}) è "co-uterino", ''a-delphys'',<ref>{{Cita libro |autore=Charles Segal |titolo=Tragedy and civilization: an interpretation of Sophocles |anno=1999 |p=184 |url=https://books.google.it/books/about/Tragedy_and_Civilization.html?id=VdDm3fXTRkAC&pg=PA184 |citazione=ord for ‘brother,’ adelphos, from a- (‘same,’ equivalent to homo-) and delphys (‘womb,’ equivalent to splanchna) |lingua=en}}</ref> anche se nell'uso neotestamentario il significato cristiano ed ebraico di "fratello" è più ampio e si applica anche ai membri della stessa comunità religiosa ({{passo biblico|Matteo|12:50}}).
Il termine ''adelphos'' è usato in senso letterale per indicare un fratello di sangue, carnale - i due genitori in comune - o fratellastro - un solo genitore in comune. Ad esempio, il termine è usato per indicare la parentela tra Giacomo e Giovanni, i figli di [[Zebedeo]] ({{passo biblico|Marco|1:19}}, {{passo biblico|Marco|3:17}}, {{passo biblico|Marco|3:37}} e corrispondenti); e anche per la relazione tra Antipa e Filippo, che, come è noto dallo storico ebreo [[Flavio Giuseppe]], erano entrambi figli di [[Erode il Grande]], ma di madri diverse {{passo biblico|Marco|6:17-18}}.
Il termine ''adelphos'' è usato in senso figurato per indicare relazioni personali diverse dalla parentela: in questo senso, i seguaci di Gesù {{passo biblico|Marco|3:35}}, {{passo biblico|Marco|5:11}} e persino tutti gli esseri umani ({{passo biblico|Ebrei|2:11-17}}) sono identificati come fratelli.<ref group=Nota name="Meier2">Un commento più esteso sull'uso figurato dell'espressione nel Nuovo Testamento si trova in {{Cita|Meier 2001|p. 337}}.</ref>
Fin dai primi tempi, ci sono state varie discussioni per interpretare se il termine greco ''adelphos'' - applicato in queste circostanze alle persone descritte come ''adelphoi'' (fratelli) di Gesù - significasse che erano fratelli pieni, fratellastri, sorellastre o cugini. A sostegno della sua opinione, lo scrittore cristiano del IV secolo [[Elvidio]] citava [[Quinto Settimio Fiorente Tertulliano|Tertulliano]] e sosteneva che gli ''adelphoi'' erano figli di Maria e Giuseppe nati dopo Gesù.<ref name="Oxford">{{Cita libro |cognome=Cross |nome=F. |anno=2005 |capitolo=Brethren of the Lord |titolo=The Oxford Dictionary of the Christian Church |editore=Oxford University Press |url=https://www.oxfordreference.com/display/10.1093/oi/authority.20110803095526354 |lingua=en}}</ref><ref>Lawler, T. C. e Burghardt e Walter J. commentando [[Quinto Settimio Fiorente Tertulliano|Tertulliano]], ''Trattati sul sposarsi e risposarsi'' (cfr. {{Cita libro |autore=William P. Le Saint |titolo=Tertullian, Treatises on marriage and remarriage |url=https://books.google.it/books?id=aWCzz8-kwwkC&pg=PA160 |editore=Paulist Pres |p=160 |isbn=9780809101498 |anno=1951 |lingua=en}})</ref>
Il termine ''adelphos'' (fratello in generale) è distinto da ''anepsios'' (cugino, nipote, pronipote).<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Miller |nome=M. |anno=1953 |titolo=Greek Kinship Terminology |rivista=The Journal of Hellenic Studies |numero=73 |pp=46-52 |url=https://www.jstor.org/stable/628235 |doi=10.2307/628235 |lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://biblehub.com/greek/431.htm |titolo=431. anepsios |editore=Bible Hub |lingua=en |accesso=25 giugno 2024}}</ref> Nei suoi scritti cristiani del II secolo, [[Egesippo]] distingueva tra coloro che erano ''anepsioi'' o ''adelphoi'' di Gesù.<ref>{{Cita libro |cognome=Shanks |nome=Hershel |cognome2=Witherington III |nome2=Ben |titolo=The Brother of Jesus – The Dramatic Story & Meaning of the First Archaeological Link to Jesus & His Family |url=https://books.google.it/books?id=acZ06rwnkn0C&pg=PA94 |editore=Harper Collins |data=13 maggio 2009 |pp=94-95 |lingua=en |isbn=9780061941252 |citazione=In effetti, in greco esisteva una parola per indicare un cugino, ''anepsios'', che non viene mai usata per parlare di Giacomo o degli altri fratelli di Gesù. È interessante notare come lo scrittore cristiano del II secolo Egesippo distingua tra coloro che erano cugini di Gesù (''anepsioi'') e Giacomo e Giuda, che sono chiamati fratelli di Gesù (citato dallo storico del IV secolo Eusebio, ''[[Storia ecclesiastica (Eusebio di Cesarea)|Historia Ecclesiastica]]'' 4.22.4; cfr. 2.23.4, 3.20.1)}}</ref> Tuttavia, è stato sostenuto che la parola "fratello" (''adelphos'') sia effettivamente usata per designare relazioni di parentela più ampie nel caso di Maria di Nazareth e [[Maria di Cleofa]], poiché, sebbene entrambe sarebbero state designate come sorelle in ({{passo biblico|Giovanni|19:25}}, nella cultura ebraica una coppia sposata non metteva lo stesso nome a due delle proprie figlie carnali; inoltre, poiché Egesippo scrisse che Giuseppe di Nazareth e Maria di Cleofa erano fratelli (il che rendeva entrambe le donne cognate) qui "sorella" sarebbe stato usato nel senso di "cognata".<ref name=Prothro>{{Cita pubblicazione |cognome=Prothro |nome=James B. |titolo=Semper Virgo? A Biblical Review of a Debated Dogma |rivista=Pro Ecclesia: A Journal of Catholic and Evangelical Theology |url=https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/1063851219829935 |anno=2019 |volume=28 |numero=1 |pp=78-97 |issn=1063-8512 |doi=10.1177/1063851219829935 |lingua=en}}</ref> Inoltre, la lingua madre di Gesù e dei suoi discepoli era un dialetto ebraico con forti influenze dall'[[lingua aramaica|aramaico]] (come in {{passo biblico|Marco|27:46}} e {{passo biblico|Marco|5:41, 20}} che non poteva distinguere tra un fratello o una sorella di sangue e un cugino. L'aramaico, come l'ebraico biblico, non contiene una parola per “cugino”,<ref>{{Cita libro |cognome=Saward |nome=John |titolo=Cradle of Redeeming Love: the Theology of the Christmas Mystery |url=https://books.google.it/books?id=XMJAguY_LIMC&pg=PA21#v=onepage&q=cousin |anno=2002 |città=San Francisco |editore=Ignatius Press |p=21 |isbn=9780898708868 |lingua=en}}</ref> ma permette comunque di distinguere chiaramente tra "fratelli" e "cugini" tramite circonlocuzioni verbali.<ref name=":1" /><ref name=":2" /><ref name=":3" />
In aramaico e in ebraico, che erano inclini a usare circonlocuzioni per indicare i rapporti di sangue, le persone indicate come "fratelli di Gesù" non sempre implicavano la stessa madre biologica. Questa percezione è affermata da studiosi e teologi, che notano come Gesù sia stato chiamato "il figlio di Maria", piuttosto che "un figlio di Maria" nel suo luogo di nascita ({{passo biblico|Marco|6:3}}).<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Camerlynck |nome=Achille |url=https://www.newadvent.org/cathen/08280a.htm |capitolo=St. James the Less |titolo=[[The Catholic Encyclopedia]] |volume=8 |città=New York |anno=1910 |editore=Robert Appleton Co. |lingua=en}}</ref> Il greco, invece, usava il termine ''adelphos'' per indicare i fratelli couterini, cioè figli della stessa madre.<ref>{{Cita libro|nome=Charles|cognome=Segal|titolo=Tragedy and Civilization: An Interpretation of Sophocles|url=https://books.google.it/books?id=VdDm3fXTRkAC&pg=PA184&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false|accesso=2024-07-16|data=1999|editore=University of Oklahoma Press|lingua=en|ISBN=978-0-8061-3136-8}}</ref>
== Il termine nella Bibbia ebraica ==
In ebraico e aramaico non esiste una parola con il significato preciso dell'italiano “cugino”, quindi il concetto viene espresso con [[Perifrasi|circonlocuzioni]].
Nell'Antico Testamento, la parola “fratello” (ebraico: אח [aj]) è usata in alcuni passaggi nel senso di “cugino” o “nipote”. Nella Genesi Abram (Abramo) dice a Lot “siamo fratelli” ({{passo biblico|Genesi|13:8}}), mentre in realtà intendeva suo nipote.<ref>{{Cita passo biblico|Genesi|11:27}} e {{Cita passo biblico|Genesi|12:5}}</ref> Si tratta, tuttavia, di casi relativamente eccezionali e in cui il contesto risolve la possibile ambiguità. In particolare, nella [[Bibbia ebraica]] esiste un solo caso in cui il termine ha il senso di “cugino”, in {{passo biblico|1 Cronache|23:21-22}}: «I figli di Machli erano Eleazar e Kish. Eleazar morì senza figli; ebbe solo figlie, che i figli di Kish, suoi fratelli, presero per mogli»; qui si tratta di cugini che si sposano, ma sono chiamati "fratelli". All'epoca della traduzione greca dell'Antico Testamento, la cosiddetta [[Bibbia dei Settanta]] (III-I secolo a.C.), l'ebraico אח fu tradotto {{Lang-grc|1=ἀδελφός|3=fratello}}. Per questo motivo, la parola è usata, almeno in questa occasione, con il significato di “cugino” nell'Antico Testamento. In Galilea, al tempo di Gesù, l'ebraico non era una lingua parlata, ma solo una lingua religiosa e culturale. La lingua più diffusa era un dialetto ebraico con influenze provenienti dall'aramaico, un'altra [[lingua semitica]]: anche in aramaico la parola “fratello” ({{'}}''aha'') può essere usata nel senso di “cugino” o “nipote”. Va detto, comunque, che sia in ebraico che in aramaico, pur non esistendo un termine proprio per "cugino", venivano usate circonlocuzioni verbali che permettevano di sostituire il termine mancante e quindi di distinguere chiaramente tra fratelli e cugini: un esempio si trova in Levitico 10:4<ref name=":1">''[https://www.laparola.net/testo.php?riferimento=Levitico+10%3A4&versioni[]=Nuova+Riveduta&versioni[]=C.E.I.&versioni[]=Nuova+Diodati&versioni[]=Riveduta+2020 Levitico 10:4]'' su ''La Parola''</ref> e 25:49<ref name=":2">''[https://www.laparola.net/testo.php?riferimento=Levitico+25%3A49&versioni[]=Nuova+Riveduta&versioni[]=C.E.I.&versioni[]=Nuova+Diodati&versioni[]=Riveduta+2020 Levitico 25:49]'' su ''La Parola''</ref>, dove si usano espressioni come “i figli di Uzziel, zio di Aaronne” o “il figlio di suo zio”. Un altro esempio è in Numeri 36:11<ref name=":3">''[https://www.laparola.net/testo.php?riferimento=Nu+36%3A11&versioni[]=Nuova+Riveduta&versioni[]=C.E.I.&versioni[]=Nuova+Diodati&versioni[]=Riveduta+2020 Numeri 36:11]'' su ''La Parola''</ref>, dove viene detto che le figlie di Zelofead sposarono "i figli dei loro zii".
== Relazione dei fratelli di Gesù con Maria ==
=== Figli di Giuseppe e Maria ===
Un'interpretazione data ai riferimenti ai “fratelli di Gesù” li considera figli del matrimonio dei suoi genitori, Giuseppe e Maria. Secondo questa interpretazione, dopo la nascita di Gesù, concepito per opera dello Spirito Santo come raccontato in {{passo biblico|Matteo|1:1-2:23}} e {{passo biblico|Luca|1:1-2:52}}, entrambi i coniugi avrebbero avuto rapporti coniugali e avrebbero avuto diversi figli. Gesù sarebbe quindi il fratello maggiore.
Questa posizione fu difesa da Tertulliano nel II secolo; più tardi, nel IV secolo, questa stessa idea fu difesa da un altro teologo, Elvidio, che fu confutato da [[Girolamo di Stridone]]. Tuttavia, secondo lo studioso Pedrozo, «l'affermazione che la posizione di Elvidio godesse di antichità e di un ampio sostegno non può essere sostenuta»,<ref name="Pedrozo">{{Cita pubblicazione |cognome=Pedrozo |nome=José M. |anno=1999 |url=https://muse.jhu.edu/article/637114 |titolo=The brothers of Jesus and his mother's virginity |rivista=The Thomist: A Speculative Quarterly Review |volume=63 |numero=1 |editore=The Catholic University of America Press |pp=83-104 |doi=10.1353/tho.1999.0044 |lingua=en}}</ref> e l'unica cosa che si può affermare con certezza è che Tertulliano non ha mai attaccato esplicitamente l'idea della verginità postpartum di Maria.
Questa posizione è oggi quella dominante tra la maggior parte dei cristiani protestanti, anche se solo dopo lo sviluppo della teologia liberale - Lutero, Calvino, Zwingli e molti altri degli iniziatori della Riforma erano sostenitori del dogma della verginità perpetua di Maria, come sottolinea, tra gli altri, [[Raymond Edward Brown|Raymond E. Brown]].<ref>{{Cita libro |autore=[[Raymond Edward Brown|Brown, Raymond E.]] |anno=1991 |titolo=Risposte a 101 domande sulla Bibbia |url=https://books.google.it/books?id=r9EmAAAACAAJ |editore=Queriniana |pp=100-101 |isbn=9788839912329 |citazione=Sebbene i protestanti credano generalmente che i fratelli e le sorelle di Gesù menzionati nel Nuovo Testamento siano figli di Maria, e che quindi ella non sia rimasta vergine, questo non era un problema rilevante all'epoca della Riforma. Mi sembra di ricordare che Lutero, Calvino e Zwingli usassero tutti l'espressione "la sempre vergine" (un'antica descrizione di Maria) senza obiezioni. Evidentemente la discussione moderna è nata un po' più tardi, da una lettura letterale del Nuovo Testamento }}</ref>
Secondo J.P. Meier, da un punto di vista strettamente filologico, non c'è motivo di pensare che i fratelli e le sorelle di Gesù non siano fratelli e sorelle nel senso convenzionale del termine, cioè figli biologici di Giuseppe e Maria e fratelli e sorelle in carne e ossa di Gesù di Nazaret.<ref>A questo proposito, si veda la "Conclusione" di J.P. Meier (cfr. {{Cita|Meier 2001|pp. 340-341}}).</ref><ref group=Nota name="Meier3">J.P. Meier cita i principali argomenti a favore di questa posizione:
# I riferimenti ai fratelli di Gesù compaiono in più fonti cristiane. I passi sinottici hanno origine, secondo la diffusa teoria delle due fonti, nel Vangelo di Marco, ma ci sono riferimenti anche nelle lettere di Paolo di Tarso, nel Vangelo di Giovanni e persino, indipendentemente da Marco, negli scritti dell'autore del Vangelo di Luca - se si interpreta il passo di ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=atti1%3A14&formato_rif=vp Atti 1:14]'' come una vera allusione ai fratelli di Gesù - e persino in una fonte non cristiana, lo storico ebreo Flavio Giuseppe. Nessuno di questi autori introduce precisazioni sulla natura del rapporto tra questi personaggi e Gesù che possano far supporre che non si tratti di veri fratelli.
# In diversi passi, i fratelli di Gesù sono menzionati in relazione a sua madre, Maria. L'espressione perderebbe il suo significato se fosse interpretata come "cugini" o "parenti".
# L'uso standard degli autori del Nuovo Testamento, dei primi autori cristiani e di Flavio Giuseppe distingue chiaramente tra "fratelli" e altre relazioni di parentela. Altri termini per esprimere le relazioni di parentela sono stati usati dall'autore della Lettera ai Colossesi (ανεψιός, ''anepsiós'', "cugino") (cfr. ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Colossesi4%3A10&formato_rif=vp Colossesi 4:10]'') e da Luca (συγγεννής, ''syngenês'', "parente") (cfr. ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Luca1%3A36&formato_rif=vp Luca 1:36]'') Nel secondo secolo, [[Egesippo]] distingueva tra un fratello, uno zio e un cugino di Gesù (cfr. {{Cita|Meier 2001|p. 338}}) Anche lo storico ebreo Flavio Giuseppe, che si riferisce a Giacomo, "fratello di Gesù", usa questi termini per indicare altre relazioni di parentela.
# I resoconti del concepimento di Gesù in ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Matteo1%3A1-2%3A23&formato_rif=vp Matteo 1:1-2:23]'' e ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimentoLuca1%3A1-2%3A52&formato_rif=vp Luca 1:1-2:52]'' sono generalmente considerati tardivi e meno storicamente affidabili della tradizione di Marco. Secondo la critica attuale, hanno un carattere principalmente teologico e sembrano coesistere con una tradizione più antica secondo cui Gesù era figlio di Giuseppe. D'altra parte, fanno riferimento a un intervento divino soprannaturale, storicamente poco credibile.
Secondo J.P. Meier, l'interpretazione ritenuta più plausibile dal punto di vista filologico e storico (cfr. {{Cita|Meier 2001|pp. 340-341}}), cioè che i fratelli di Gesù menzionati nel Nuovo Testamento siano figli di Giuseppe e Maria e quindi fratelli biologici e in carne e ossa di Gesù, è inaccettabile per la maggior parte dei cristiani. Da un lato, i cristiani non accettano che Gesù fosse figlio biologico di Giuseppe, poiché attribuiscono il suo concepimento all'opera dello Spirito Santo, secondo i racconti di ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Matteo1%3A1-2%3A23&formato_rif=vp Matteo 1:1-2:23]'' e ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Luca1%3A1-2%3A52&formato_rif=vp Luca 1:1-2:52]''. D'altra parte, fin dal II secolo la tradizione cristiana principale ha affermato la verginità perpetua della madre di Gesù, oggi dogma di fede per diverse confessioni cristiane, tra cui cattolici e ortodossi. Per questo motivo, sono emerse interpretazioni alternative dei testi evangelici (cfr. {{Cita|Meier 2001|pp. 164-175}}).
Per J. P. Meier, l'unica ragione di queste interpretazioni è rendere le allusioni ai fratelli di Gesù compatibili con le credenze cristiane (cfr. {{Cita|Meier 2001|p. 336}}).</ref>
Il punto di vista filologico è qualificato o limitato dall'interpretazione biblica dei testi neotestamentari, se si considera che la terminologia semitica può aver avuto un'influenza, dal momento che le prime notizie su Gesù di Nazareth espresse in aramaico o in ebraico sono state tradotte in greco<ref>{{Cita libro |cognome=Brown |nome=Raymond E. |titolo=101 domande e risposte sulla Bibbia |anno=2002 |editore=Edizioni Sígueme |città=Salamanca |p=100|citazione=Ho già detto che normalmente le parole greche si riferiscono a fratelli e sorelle uterini o consanguinei. Tuttavia [...] la terminologia semitica [...] potrebbe aver influenzato la traduzione greca. Da un lato, mentre il greco ha parole per "cugini", "fratellastri", "fratellastri", ecc. i termini greci usati nei Vangeli potrebbero essere stati influenzati dai primi riferimenti cristiani alla famiglia di Gesù, espressi in aramaico o in ebraico. A differenza del greco, queste lingue semitiche del tempo di Gesù mancavano di un vocabolario preciso per un'ampia gamma di relazioni familiari. Riflettevano piuttosto un'origine tribale, in cui i membri di una stessa tribù, clan o famiglia erano considerati fratelli e sorelle, indipendentemente dalla loro esatta parentela. Un esempio classico è l'uso di "fratelli" in ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Genesi13%3A8&formato_rif=vp Genesi 13:8]'' per descrivere il rapporto tra [[Lot]] e [[Abramo]], quando Lot era più precisamente nipote di Abramo. Su questa base, si può sostenere che gli uomini e le donne che sono chiamati "fratelli e sorelle" di Gesù sono stati designati secondo un'imprecisa terminologia "tribale" semitica, ed erano in realtà parenti più lontani, cioè non figli di Maria |isbn=84-301-1304-5}}</ref><ref name="Scuola">{{Cita libro |autore=[[École biblique et archéologique française|Scuola biblica di Gerusalemme]] |anno=1998 |capitolo=Vangelo secondo Matteo 12,46: commento |titolo=Bibbia di Gerusalemme (edizione spagnola) |città=Bilbao |editore=Desclée de Brouwer |p=1438 |isbn=978-84-330-1305-7 |citazione=I "fratelli" (e le "sorelle") di Gesù sono menzionati ripetutamente (''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Matteo12%3A46&formato_rif=vp Matteo 12:46]'', ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Matteo13%3A55&formato_rif=vp Matteo 13:55]'', ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Giovanni7%3A3&formato_rif=vp Giovanni 7:3]'', ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Atti1%3A14&formato_rif=vp Atti 1:14]'', ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=I%20Corinzi1%3A14&formato_rif=vp I Corinzi 9:5]'', ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Galati1%3A19&formato_rif=vp Galati 1:19]''). La parola greca utilizzata (''adelphos'') significa nel suo primo senso "fratello di sangue"; ma, come la corrispondente parola ebraica o aramaica, può anche significare un rapporto di parentela più ampio (cfr. ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Genesi13%3A8&formato_rif=vp Genesi 13:8]'', ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Genesi29%3A19&formato_rif=vp Genesi 29:15]'', ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Levitico10%3A4&formato_rif=vp Levitico 10:4]'') e soprattutto un cugino di primo grado (cfr. ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=I%20Cronache23%3A22&formato_rif=vp I Cronache 23:22]''). Il greco ha un altro termine per "cugino" (''anepsios''); si veda ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Colossesi4%3A10&formato_rif=vp Colossesi 4:10]'' per l'uso di questo termine nel Nuovo Testamento. Ma il Libro di Tobia mostra che le due parole possono essere usate in modo intercambiabile riferendosi alla stessa persona; si veda ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Tobia7%3A2&formato_rif=vp Tobia 7:2]'': "nostro fratello Tobia" (''adelphos'' o ''anepsios'', secondo i manoscritti). A partire dai Padri della Chiesa, l'interpretazione prevalente ha visto questi "fratelli" di Gesù come "cugini", in linea con la credenza nella verginità perpetua di Maria. Ciò è del resto coerente con ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Giovanni19%3A26-27&formato_rif=vp Giovanni 19:26-27]'', che suggerisce che Maria era sola alla morte di Gesù}}</ref>
Oltre al punto di vista filologico sottolineato da Meier, Joseph A. Fitzmyer sottolinea la complessità dell'analisi biblica di questi testi.<ref name=":0">Fitzmyer, Joseph A. (1987). ''Il Vangelo secondo Luca. II: Traduzione e commento'', capitoli da 1 a 8,21. Madrid: Ecidiones Cristiandad. pp. 754-755. ISBN 84-7057-408-6 "Il tenore del pettegolezzo in ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Marco6%3A3&formato_rif=vp Marco 6:3]'' sembra indicare che il termine'' adelphos'' si riferisce a "fratelli di sangue". Ma anche nel Vangelo secondo Marco la questione non è così semplice come potrebbe sembrare a prima vista. In realtà l{{'}}''adelphos'' può esprimere un'ampia gamma di relazioni; ad esempio, "vicino" (''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Matteo5%3A22-24&formato_rif=vp Matteo 5:22-24]''), "compaesano" (''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Romani9%3A3&formato_rif=vp Romani 9:3]'' syngenēs = "con-génere", "parente"), "fratellastro" (''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Marco6%3A17-18&formato_rif=vp Marco 6:17-18]''): a meno che l'evangelista non abbia espresso correttamente il rapporto di consanguineità tra Filippo ed Erode [...]; "parente" in generale (vedi la versione dei LXX: ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Genesi13%3A8&formato_rif=vp Genesi 13:8]''; ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Genesi14%3A14&formato_rif=vp Genesi 14:14]''; ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Genesi24%3A27&formato_rif=vp Genesi 24:27]''; ''[https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Genesi29%3A12&formato_rif=vp Genesi 29:12]''). L'uso di questa parola da parte dei LXX può riflettere l'ampiezza dei significati ammessi dall'ebraico {{'}}''ah'' o dall'aramaico {{'}}''aha'' (= "fratello", "parente", "congiunto", "consanguineo", "familiare"). In questo senso, una lettera scritta in aramaico, conservata su un papiro, inizia con la seguente formula: "Tuo fratello, al mio caro figlio", ed è una missiva inviata da un padre al figlio assente, perché era presso una carovana (cfr. {{Cita pubblicazione|nome=Joseph, A.|cognome=Fitzmyer|anno=1962|titolo=The Padua aramaic papyrus letters|rivista=Journal of Near Eastern Studies|volume=21|pp=16-17|lingua=en|url=https://www.jstor.org/stable/543884}}). In [https://pages.charlotte.edu/john-reeves/course-materials/rels-2104-hebrew-scripturesold-testament/translation-of-1q-genesis-apocryphon/ 1QapGn 2:9], Bit-enos (Batenosh) si rivolge al marito [[Lamech (discendente di Caino)|Lamech]] con queste parole: "O mio fratello e mio signore!". La stessa costruzione si trova talvolta anche nei testi greci (cfr. {{cita pubblicazione|titolo=RELS 2104: Hebrew Scriptures/Old Testament|editore=Department of Religious Studies at the University of North Carolina at Charlotte|curatore=John C. Reeves|lingua=en|accesso=28 novembre 2024|url=https://pages.charlotte.edu/john-reeves/course-materials/rels-2104-hebrew-scripturesold-testament/translation-of-1q-genesis-apocryphon/|capitolo=Translation Of 1Q Genesis Apocryphon II-XXII}}).</ref>
Ad esempio, è difficile immaginare perché, durante la crocifissione di Gesù, nel Vangelo di Marco siano menzionate “Maria madre di Giacomo il Minore e di Giuseppe” ({{passo biblico|Marco|15:40}}), “Maria madre di Giuseppe” ({{passo biblico|Matteo|15:47}}) e “Maria madre di Giacomo” ({{passo biblico|Marco|16:1}}). È difficile che il Vangelo di Marco si riferisca, con una tale deviazione retorica, a Maria, la madre di Gesù. Quindi, poiché non è improbabile che Giacomo e Giuseppe menzionati in {{passo biblico|Marco|15:40}} siano le stesse persone citate in {{passo biblico|Marco|6:3}}, non sembra così semplice definire il grado di parentela implicito nel termine ''adelphos'' proprio in {{passo biblico|Marco|6:3}} e, di conseguenza, in {{passo biblico|Marco|3:31-32}}, e di conseguenza nei testi paralleli dei Vangeli di Matteo e Luca.<ref name=":0" />
=== Figli di un precedente matrimonio di Giuseppe ===
Meier suggerisce che, per difendere il dogma della verginità di Maria, la madre di Gesù, prima e dopo la nascita,<ref group=Nota name="Meier4">Potrebbe trattarsi di una soluzione elaborata a posteriori per sostenere l'idea emergente della verginità perpetua di Maria, divenuta dottrina comune solo a partire dalla seconda metà del IV secolo (cfr. {{Cita|Meier 2001, p. 333}}).</ref> sia nata relativamente presto tra gli autori cristiani l'idea che i "fratelli di Gesù" menzionati nel Nuovo Testamento fossero in realtà figli di un precedente matrimonio di Giuseppe di Nazareth. Erano quindi figli biologici di Giuseppe, ma non di Maria, che rimase vergine fino alla morte. Dal punto di vista cristiano, poiché Gesù non era in realtà figlio biologico di Giuseppe, ma solo di Maria, questi fratelli lo sarebbero stati solo dal punto di vista legale, come figli di Giuseppe, ma non avrebbero avuto alcuna parentela paterna reale con Gesù. [[Epifanio di Salamina]], nella sua opera ''Panarion'', menziona che Giuseppe era il padre di Giacomo e dei suoi tre fratelli (Giuseppe, Simeone, Giuda) e di due sorelle (una Salome e una Maria, o una Salome e una Anna)<ref name="Epifanio"/>, di cui Giacomo era il fratello maggiore. Giacomo e i suoi fratelli non erano figli di Maria, ma di Giuseppe da un precedente matrimonio. Dopo la morte della prima moglie di Giuseppe, molti anni dopo, quando aveva ottant'anni, "prese con sé Maria (madre di Gesù)". Secondo Epifanio, le Scritture li chiamano "fratelli del Signore" per confondere gli avversari.<ref name="Epifanio"/>
L'idea, tuttavia, è molto più antica e risale almeno al II secolo. È già presente in un [[Vangeli apocrifi|Vangelo apocrifo]] noto come [[Protovangelo di Giacomo]], che difende la verginità di Maria, prima e dopo il parto, e afferma che Giuseppe era vedovo, con figli, al momento in cui Maria fu affidata alle sue cure.43 Si trova anche in altri Vangeli apocrifi del II secolo, come il Vangelo dell'infanzia di Tommaso. [[Origene]] cita un [[Vangelo di Pietro]] (non è chiaro se si tratti dello stesso Vangelo di Pietro di cui sono giunti a noi alcuni frammenti), secondo il quale i fratelli di Gesù sarebbero i figli di Giuseppe, nati da una prima moglie che egli avrebbe avuto prima di Maria.<ref>{{Cita libro |autore=[[Giacomo il Giusto]] |url=https://www.gironi.it/testi-sacri/protovangelo-di-giacomo.php |titolo=Protovangelo di Giacomo |data=I sec. d.C.}}</ref>
Il libro apocrifo ''[[Storia di Giuseppe il falegname]]'', scritto nel V secolo e inquadrato come una biografia di Giuseppe dettata da Gesù, descrive come Giuseppe avesse una moglie prima di Maria con la quale ebbe sei figli, quattro maschi e due femmine. I nomi dei figli erano Giuda, Giusto, Giacomo e Simone, mentre quelli delle figlie erano Asia e Lidia. Secondo questo racconto, i cosiddetti fratelli di Gesù erano i figli di Giuseppe avuti da un precedente matrimonio.<ref>{{cita libro |cognome=Roberts |nome=A. |cognome2=Donaldson |nome2=J. |cognome3=Coxe |nome3=A.C. |titolo=CHURCH FATHERS: The History of Joseph the Carpenter |url=https://www.newadvent.org/fathers/0805.htm |rivista=From Ante-Nicene Fathers |volume=8 |traduttore=Walker, A. |città=Buffalo |editore=Christian Literature Publishing Co.|annooriginale=1886 |lingua=en}})</ref>
L'Enciclopedia Cattolica, citando i testi contenuti nei libri apocrifi, scrive che Giuseppe aveva sei figli (2 donne e 4 uomini) da un matrimonio precedente a quello con Maria, che, una volta rimasto vedovo, avrebbe sposato:
{{Citazione|Quando aveva quarant'anni, Giuseppe sposò una donna di nome Melcha o Escha per alcuni, Salomè per altri, con la quale visse quarantanove anni e dalla quale ebbe sei figli, due femmine e quattro maschi, il più giovane dei quali era Giacomo (il Giovane, chiamato "il fratello del Signore"). Un anno dopo la morte della moglie, quando i sacerdoti annunciarono in tutta la Giudea che volevano trovare nella tribù di Giuda un uomo rispettabile per fidanzare Maria, allora dodicenne o quattordicenne, Giuseppe, che a quel tempo aveva già novant'anni, si recò a Gerusalemme tra i candidati, un miracolo manifestò la scelta di Giuseppe fatta da Dio, e due anni dopo ebbe luogo l'Annunciazione.<ref>{{cita libro |titolo=Enciclopedia Católica: San José |url=https://ec.aciprensa.com/wiki/San_Jos%C3%A9 |lingua=es}}</ref>}}
Il Vangelo dello pseudo Matteo, scritto probabilmente nel VII secolo, afferma che i fratelli di Gesù erano figli di un precedente matrimonio di Giuseppe:
{{Citazione|Giuseppe cominciò a parlare con ritrosia, dicendo: "Sono vecchio e ho figli; perché mi dai questa ragazza, che è più giovane dei miei nipoti? (...) E un certo giorno Giuseppe chiamò il suo primogenito, Giacomo, e lo mandò nell'orto a raccogliere ortaggi (...) E Giuseppe, che era venuto a un banchetto con i suoi figli, Giacomo, Giuseppe, Giuda e Simeone, e le sue due figlie, vi partecipò anche Gesù, con Maria, sua madre, e con sua sorella Maria di Cleofa.<ref>{{Cita libro |titolo=Storia di Giuseppe il falegname |url=https://www.intratext.com/IXT/ITA0417/ |annooriginale=VI secolo (testo coordinato con la versione arabo-latina e copta dei secoli successivi)}}</ref>}}
Questa è la posizione tradizionale delle Chiese orientali, in particolare della Chiesa ortodossa. Da un punto di vista filologico, si tratta di una possibile interpretazione, poiché certamente il termine greco per "fratello" potrebbe anche significare "fratellastro", cioè una persona che, rispetto all'altra, ha solo un genitore in comune. In {{passo biblico|Marco|6:17-18}}, e in modo corrispondente, il termine è usato per riferirsi a due fratellastri, Antipa e Filippo, che avevano un solo genitore in comune, il re Erode I il Grande.
=== Cugini di Gesù ===
L'interpretazione secondo cui i fratelli di Gesù citati nel Nuovo Testamento sarebbero in realtà suoi cugini è piuttosto tardiva. Il suo principale sostenitore fu, già nel IV secolo, San Girolamo, nella sua opera ''[[De Virginitate Beatae Mariae. Adversus Helvidium|Adversus Helvidium]]'' (Contro Elvidio),<ref name="AdversusHelvidium">[[San Girolamo]], ''[[De Virginitate Beatae Mariae. Adversus Helvidium]]'' (traduzione in inglese: {{Cita libro|nome=Philip|cognome=Schaff|nome2=Henry|cognome2=Wace|nome3=Kevin|cognome3=Knight|traduttore=W.H. Fremantle, G. Lewis, W.G. Martley|titolo=Nicene and Post-Nicene Fathers, Second Series|url=https://www.newadvent.org/fathers/3007.htm|editore=Christian Literature Publishing Co|città=Buffalo, NY|lingua=en|volume=6|capitolo=The Perpetual Virginity of Blessed Mary – Against Helvidius»}}</ref> che ha un intento [[Apologetica|apologetico]]: si tratta di confutare l'opinione di un autore chiamato [[Elvidio]], che, citando [[Tertulliano]], afferma che i fratelli di Gesù erano i figli biologici di Giuseppe e Maria. Girolamo risponde che Tertulliano "non appartiene alla Chiesa". Insieme a Elvidio, questo insegnamento è stato respinto da Tertulliano e da [[Gioviniano]], ma difeso da [[Ambrogio di Milano]] e da [[Agostino d'Ippona]].<ref>{{cita libro |cognome=Garrett |nome=James Leo |titolo=Teologia sistematica |url=https://books.google.com.ar/books?id=R6i3z24e6f4C&pg=PA627 |volume=Tomo I, Biblica, Historica, Evangelica |anno=1996 |editore=Eerdmans Publishing |isbn=0-311-09140-7|p=627 |lingua=en}}</ref> Girolamo concentra la sua argomentazione sull'uso del termine ''adelphos'' nella prima traduzione greca della [[Septuaginta]], fornendo diversi esempi in cui il termine ''adelphos'' è usato per designare le relazioni tra zio e nipote ([[Abramo]] e [[Lot]]; [[Giacobbe]] e [[Labano]] in {{passo biblico|Genesi|29:12}}, o tra cugini ({{passo biblico|1 Cronache|23:21-22}}). Quest'ultimo è l'unico caso in tutta la Bibbia in cui il termine è usato, senza ombra di dubbio, per esprimere una relazione tra cugini.<ref>{{Cita|Puig 2005|p. 168}}; {{Cita|Meier 2001|p. 334}}.</ref> È chiaro, tuttavia, che l'uso della parola ''adelphos'' con il significato di cugino nella traduzione greca dell'Antico Testamento è insolito, anche se non assente,<ref>«Non è vero che ''adelphos'' venga regolarmente usato nell'Antico Testamento greco con il significato di cugino» (cfr. {{Cita|Meier 2001|p. 334}}).</ref> rendendo questa interpretazione, comune ancora oggi negli ambienti cattolici,<ref>«[...] spesso è considerata dottrina comune nella Chiesa cattolica, cioè che i fratelli e le sorelle fossero realmente cugini e che non solo Maria, ma anche Giuseppe, vivessero in uno stato di perpetua verginità» (cfr. {{Cita|Meier 2001|p. 327}}).</ref> improbabile per alcuni studiosi contemporanei, tra cui John P. Meier.<ref>«L'idea che Giuseppe rimase perennemente casto […] non ha alcun fondamento nella Scrittura» (cfr. {{Cita|Meier 2001|p. 333}}).</ref><ref>«Diversi argomenti filologici possono essere presentati a sostegno della teoria di Girolamo; ma un attento esame mostra che essi non sono così conclusivi come potrebbero apparire a prima vista» (cfr. {{Cita|Meier 2001|pp. 333-334}}, 1996).</ref><ref>«Sebbene la tesi geronimiana abbia ancora i suoi sostenitori, va considerata la meno probabile» (cfr. {{Cita|Bauckham 1996|pp. 18-21}}).</ref><ref>«Ora, se volessimo precisare che i fratelli di Gesù erano, appunto, suoi cugini, avremmo di ciò qualche indizio – per quanto piccolo – nei testi del Nuovo Testamento o, almeno, in quelli paleocristiani tradizione. [...] Egesippo distingue chiaramente tra Giacomo, il "fratello del Signore" e Simeone "il cugino del Signore" [...] Pertanto, seguendo Egesippo, autore del II secolo, i fratelli del Signore difficilmente possono essere considerati suoi cugini» (cfr. {{Cita|Puig 2005|pp. 168-169}}).</ref><ref>{{Cita libro|titolo=“The Brothers and Sisters of Jesus in Ecumenical Perspective,” by J. P. Meier, The Catholic Biblical Quarterly, January 1992, pag. 21.|citazione=Nel NT [Nuovo Testamento] adelphos, usato non semplicemente in modo figurato o metaforico, ma piuttosto per indicare una qualche relazione fisica o legale, significa solo fratello o fratellastro, e nient’altro}}</ref> Anche J. B. Lightfoot dissente dalla teoria di Girolamo, affermando che si tratta più di una sua opinione personale per la quale non citò a sostegno né alcuna tradizione precedente né le Scritture (le quali invece secondo Lightfoot contraddirebbero la teoria di Girolamo), e che anzi in scritti successivi si mostrò titubante sulla sua teoria dei "cugini".<ref>{{Cita libro|titolo=St. Paul’s Epistle to the Galatians|anno=1874|p=258|citazione=S. Girolamo non invocava alcuna autorità tradizionale a sostegno della sua teoria, e perciò l’evidenza a suo favore va ricercata nella Scrittura soltanto. Ho esaminato l’evidenza scritturale, e [...] tutte le difficoltà [...] più che controbilanciano gli argomenti secondari a suo favore, e infatti devono indurre a respingerla.}}</ref>
Anche Girolamo sosteneva che questi "adelfi" fossero figli della sorella di Maria, [[Maria di Cleofa]].<ref name="Oxford"/><ref>{{Cita libro |cognome=Harrison |nome=Everett F. |titolo=A Short Life of Christ |url=https://books.google.com.jm/books?id=RTn3sbtlZ7YC&&pg=PA58 |p=58 |citazione=In opposition to Helvidius, Jerome (Hierony- mus, hence the name Hieronymian for his view) insisted that the brethren were kinsmen, specifically first cousins, being sons of Mary's sister, namely, that Mary who was the wife of Clopas |anno=1968 |editore=Wm. B. Eerdmans Publishing |isbn=9780802818249 |lingua=en}}</ref> L{{'}}''Oxford Dictionary of the Christian Church'' cita che uno studioso moderno, che non identifica, ha proposto che questi "adelfi" fossero figli di Cleofa (il fratello di Giuseppe secondo Egesipo) e di Maria, la moglie di Cleofa (non necessariamente riferendosi alla sorella della madre di Gesù).<ref name="Oxford"/>
Secondo un frammento attribuito all'opera ''Spiegazione dei detti del Signore'' del padre apostolico [[Papia di Ierapoli]], vissuto intorno al 70-163 d.C., "Maria moglie di Cleofa o di Alfeo" sarebbe la madre di [[Giacomo il Giusto]], [[Simone (parente di Gesù)|Simone]], Giuda (identificato con [[Giuda Taddeo|Giuda apostolo]]) e [[Giuseppe (parente di Gesù)|Giuseppe]].<ref>{{Cita pubblicazione |autore=[[Papia di Ierapoli]], |titolo=Frammento X |url=https://www.monasterovirtuale.it/papia-di-gerapoli/papia-di-gerapoli-frammenti.html |data=inizio II sec. d.C.}}</ref> Il teologo anglicano J.B. Lightfoot avrebbe liquidato la prova di Papia come spuria, poiché la citazione apparteneva in realtà al suo omonimo [[Papia (lessicografo)|Papia il Lombardo]], dal suo ''Elementarium Doctrinae Rudimentum'' dell'XI secolo.<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Lightfoot |nome=J. B. |titolo=«The Brethren of the Lord». Notes on Revelation |url=https://juchre.org/nor/brethren.htm |citazione=The testimony of Papias is frequently quoted at the head of the patristic authorities, as favouring the view of Jerome. [...]. It is strange that able and intelligent critics should not have seen through a fabrication which is so manifestly spurious. [...] [T]he passage was written by a mediaeval namesake of the Bishop of Hierapolis, Papias [...] who lived in the 11th century |anno=1865 |lingua=en}}</ref>
Questa è la posizione storicamente predominante nella tradizione cattolica. Oggi conta tra i suoi sostenitori gli specialisti della [[École biblique et archéologique française|Scuola biblica di Gerusalemme]],<ref name="Scuola" /> José María Cabodevilla,<ref>{{cita libro |cognome=Cabodevilla |nome=José María |titolo=Señora Nuestra - Cristo Vivo |anno=2004 |città=Madrid |editore=Biblioteca de Autores Cristianos |isbn=84-7914-700-8 |p=329 |citazione=Por lo que respecta a los «hermanos» de Jesús (Mt 13,54-56; Hechos 1,14), ya se sabe que esta denominación tiene en hebreo un ámbito mucho más amplio, que abarca a todos los primos. Los más recientes estudios sobre el idioma vienen a corroborar esta interpretación tradicional |lingua=es}}</ref> Brant J. Pitre,<ref>{{cita libro |cognome=Pitre |nome=Brant James |titolo=Jesus and the Jewish Roots of Mary: Unveiling the Mother of the Messiah |anno=2018 |editore=Crown Publishing Group |p=116 |url=https://books.google.es/books?id=GWBKDwAAQBAJ&pg=PA100 |isbn=978-0-525-57274-9 |lingua=en}}</ref> e altri autori.<ref name="Prothro" /><ref name="Pedrozo" />
{{Albero genealogico/inizio|style=font-size:100%;line-height:100%;}}
{{Albero genealogico|border=0| | | | | | | | Jac | | | | | | | | | | |Ann=[[
Sant'Anna|Anna]]|Joa=[[Gioacchino (padre di Maria)|Gioacchino]]|Jac=[[Genealogia di Gesù|Giacobbe]]}}
{{Albero genealogico|border=0| | | | | |,|-|-|^|-|-|-|.| | | | | | | |}}
{{Albero genealogico|border=0| Mar |-| Jos | | | | | Clo |y| aMa | | |Mar=[[Maria (madre di Gesù)|Maria]]|Jos=[[San Giuseppe|Giuseppe]]|Clo=[[Cleofa]]|aMa=[[Maria di Cleofa]]}}
{{Albero genealogico|border=0| |!| | | | | | | |,|-|-|v|-|^|v|-|-|.| |}}
{{Albero genealogico|border=0|Jes | | | | | | Jas | Jos | Sim | Jud |Jes=[[Gesù]]|boxstyle_Jes=background-color: #afa;|Jas=[[Giacomo il Minore]]<br /> <br /> |Jos=[[Giuseppe (parente di Gesù)|Giuseppe]]<br /> <br /> |Sim=[[Simone (parente di Gesù)|Simone]]|Jud=[[Giuda (parente di Gesù)|Giuda]]<br /> <br /> }}
{{Albero genealogico/fine}}
=== Assenza dei fratelli di Gesù ===
Ci sono alcuni passaggi significativi nelle Scritture in cui i fratelli o le sorelle di Gesù non compaiono, ad esempio quando Gesù si perde nel tempio e durante la crocifissione. Si sostiene che i cosiddetti "fratelli di Gesù" non siano fratelli e sorelle di sangue,<ref name="Keating">{{cita libro |autore=Karl Keating |titolo=Catholicism and Fundamentalism: The Attack on "Romanism" by "Bible Christians" |url=https://books.google.com/books?id=qn37ImknvSAC |anno=1988 |editore=Ignatius Press |p=284 |isbn=978-0-89870-177-7 |lingua=it}}</ref><ref name="Calkins">{{cita libro |cognome=Calkins|nome= Arthur B. |capitolo=Our Lady's Perpetual Virginity |editore=Miravalle, Mark |urlcapitolo=https://archive.org/details/mariologyguidefo0000unse/page/308 |titolo=Mariology: A Guide for Priests, Deacons, Seminarians, and Consecrated Persons |url=https://archive.org/details/mariologyguidefo0000unse |anno=2008 |isbn=978-1-57918-355-4 |pp=308-309}}</ref><ref name="Miravalle">{{cita libro |cognome=Miravalle |nome=Mark |capitolo=Introduction to Mary |anno=1993 |editore=Queenship Publishing |isbn=978-1-882972-06-7 |pp=62-63 |lingua=en}}</ref><ref name="Baker">{{cita libro |cognome=Baker |nome=Kenneth |titolo=Fundamentals of Catholicism |anno=1983 |isbn=0-89870-019-1 |editore=Ignatius Press |pp=334-335 |lingua=en}}</ref> anche se alcuni autori rifiutano questa ipotesi.<ref name="Einsenmann">{{Cita libro |cognome=Eisenmann |nome=Robert |titolo=James, the Brother of Jesus: The Key to Unlocking the Secrets of Early Christianity and the Dead Sea Scrolls |url=https://books.google.it/books?id=l-I0IhHG9nUC |annooriginale=2002 |anno=2013 |editore=Watkins Publishing |isbn=978-1-78028-374-6 |lingua=en}}</ref>
* Il Vangelo di Luca racconta la visita di Maria, Giuseppe e Gesù al tempio di Gerusalemme quando Gesù aveva 12 anni ({{passo biblico|Luca|2:41-51}}), ma non menziona alcun fratello. [[Robert Eisenman]] ritiene che Luca abbia cercato di minimizzare l'importanza della famiglia di Gesù con ogni mezzo possibile, eliminando Giacomo e i fratelli di Gesù dal resoconto evangelico.<ref name="Einsenmann"/> Invece, Karl Keating sostiene che Maria e Giuseppe si precipitarono subito a Gerusalemme quando si resero conto che Gesù era scomparso, cosa che sicuramente avrebbero pensato due volte prima di fare se ci fossero stati altri figli (i fratelli di Gesù) di cui prendersi cura.<ref name="Keating"/>
* Il Vangelo di Giovanni riporta alcune parole di Gesù sulla croce, tra cui: «Donna, ecco tuo figlio» e «Ecco tua madre» ({{passo biblico|Giovanni|19:26-27}}). Poi si legge: «e da quell'ora il discepolo la accolse nella propria casa». Fin dai tempi dei Padri della Chiesa, questa affermazione è stata usata per spiegare che dopo la morte di Gesù non c'erano altri figli biologici che potessero prendersi cura di Maria, e che questa doveva essere affidata al "discepolo amato".<ref name="Calkins"/><ref name="Miravalle"/><ref name="Baker"/> Costantino Zalalas sostiene che sarebbe stato contrario all'usanza ebraica che Gesù affidasse sua madre alle cure del discepolo se Maria avesse avuto altri figli vivi, perché il figlio maggiore si assumeva sempre la responsabilità della madre.<ref>{{cita audio |url=https://pantokrator.info/on-faith/ |cognome=Zabalas |nome=Constantine |titolo=Holy Theotokos: Apologetic Study |editore=Pantocrator |data=2 febbraio 2021 |lingua=en}}</ref> Karl Keating ha scritto: «È difficile immaginare perché Gesù avrebbe trascurato i legami familiari e preso questa disposizione per sua madre se questi quattro [Giacomo, Giuseppe, Simone, Giuda] erano anche suoi figli».<ref name="Keating" /> [[Papa Giovanni Paolo II]] ha commentato che il comando "Ecco tuo figlio!" era l'affidamento del discepolo a Maria per riempire il vuoto materno lasciato dalla morte del suo unico figlio sulla croce.<ref>{{cita pubblicazione |autore=[[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]] |titolo=Omelia del 30 aprile 1997 |editore=[[L'Osservatore Romano]] |p=11}}</ref>
== Studio congiunto cattolico-protestante ==
Nel 1978 è stato pubblicato in inglese il libro intitolato ''Mary in the New Testament: a collaborative assessment by Protestant and Roman Catholic scholars''<ref>op. cit. {{Cita|Brown, Dibfried, Fitzmyer, Reumann}}.</ref> che denota fin dalla seconda parte del titolo<ref group=Nota name="Titolo">La traduzione italiana pubblicata nel 1985 per l'editore Cittadella (Assisi) riporta come titolo: ''[https://search.worldcat.org/it/title/17019628 Maria nel Nuovo Testamento una valutazione congiunta di studiosi protestanti e cattolici]''; la traduzione spagnola pubblicata nel 1982 per l'editore Sígueme (Salamanca) riporta come titolo ''[https://search.worldcat.org/it/title/844772324 María en el Nuevo Testamento. Una evaluación conjunta de eruditos protestantes y católicos romanos]''"; la traduzione tedesca pubblicata nel 1981 per l'editore Verlag Katholisches Bibelwerk (Stoccarda) riporta come titolo ''[https://search.worldcat.org/it/title/17019814 Maria im Neuen Testament: eine ökumenische Untersuchung]''.</ref> chiaramente una certa ambizione ecumenica e collaborativa, corroborata dalla partecipazione di un totale di dodici specialisti, sia cattolici che protestanti. Il libro analizza per esteso tutti i passi biblici sul tema. I quattro autori di fama internazionale che hanno diretto la preparazione finale sono giunti a quattro conclusioni sull'identificazione dei "fratelli e sorelle di Gesù" menzionati nel Nuovo Testamento:
La "verginità perpetua di Maria" dopo la nascita di Gesù non è una questione sollevata direttamente dal Nuovo Testamento.<ref name="Brown-4">{{cita libro |autore=[[Raymond E. Brown]] |autore2=Karl Paul Dibfried |autore3=[[Joseph A. Fitzmyer]] |autore4=John Reumann |titolo=María en el Nuevo Testamento. Una evaluación conjunta de estudiosos católicos y protestantes |anno=1986 |città=Salamanca |editore=Ediciones Sígueme |isbn= 84-301-0881-5 |p=78 |lingua=es}}</ref>
* Quando tale questione è stata sollevata nella successiva storia della Chiesa, è stata quella a focalizzare l'attenzione sull'esatta relazione dei "fratelli" (e delle "sorelle") con Gesù.<ref name="Brown-4"/>
* Con l'attenzione concentrata su di loro, non si può affermare che il Nuovo Testamento li identifichi senza ombra di dubbio come "fratelli e sorelle di Gesù in senso stretto", cioè come "fratelli e sorelle di sangue di Gesù" e quindi come "figli di Maria".<ref name="Brown-4"/>
* La soluzione preferita da ogni studioso, specialista o erudito, dipenderà in parte dall'autorità che egli attribuisce alle idee posteriori della Chiesa<ref name="Brown-4"/> (cioè di ogni confessione cristiana). Si tratta quindi di un problema di natura ecclesiale e non solo biblica o filologica.
Da ciò derivano due punti:
* Il testo biblico permette di identificare i cosiddetti "fratelli e sorelle" sia come fratelli di sangue di Gesù sia come altri tipi di parenti stretti. Così, gli esegeti possono accettare la verginità di Maria dopo il parto (cioè dopo la nascita di Gesù) - nel senso letterale del termine - o rifiutarla, senza dover rinunciare alla loro integrità intellettuale. Si riconosce che entrambe le interpretazioni sono in linea con le Scritture.
* In secondo luogo, poiché entrambe le interpretazioni sono biblicamente legittime, i lettori vedranno nei "fratelli e sorelle di Gesù" dei "fratelli" o dei "parenti stretti", a seconda soprattutto della tradizione ecclesiale a cui appartengono e del modo in cui si rapportano a tale tradizione.
Come ha commentato [[Raymond Edward Brown|Raymond E. Brown]]:<ref group=Nota name="brown">Raymond E. Brown, sacerdote cattolico membro, nel [[1972]], della [[Pontificia Commissione Biblica]] e dal [[1996]] professore emerito presso il [[protestantesimo|protestante]] ''Union Theological Seminary'' di [[New York]], dove insegnò per 23 anni.</ref>
{{Citazione|La questione se i fratelli di Gesù fossero figli di Maria è di poca importanza nello studio del Nuovo Testamento, ma è una storia biblica con cui molti si confrontano nella loro vita e che li lascia perplessi....
Come sacerdote cattolico, le mie conferenze sono frequentate più da cattolici che da protestanti o ebrei [...] Tuttavia, avendo insegnato per molti anni in un seminario prevalentemente protestante, ho scoperto che molte questioni, anche se trattate da una prospettiva cattolica, interessano gli altri proprio perché vivono a contatto con i cattolici. Prima ho fatto riferimento alla questione se Maria abbia avuto più figli o sia rimasta vergine. I protestanti mi pongono spesso questa domanda perché vogliono sapere come un cattolico specializzato in studi biblici possa difendere una visione di Maria che, secondo loro, è estranea alla Bibbia.
[...] Accetto gli insegnamenti della Chiesa cattolica, ma spero sia altrettanto chiaro che cerco di presentare i dati biblici nel modo più oggettivo possibile, chiarendo dove finiscono i dati biblici e dove l'interpretazione della Bibbia aggiunge nuove sfumature nelle diverse fasi della vita della Chiesa. Se il dato biblico è di per sé ambiguo, tutti, a mio avviso, dovrebbero saperlo. Non vedo perché i cristiani di Chiese diverse non debbano essere d'accordo su ciò che dice la Bibbia e su ciò che intendevano coloro che hanno scritto le Scritture (per quanto uno studio scientifico dell'argomento possa raggiungere). Inevitabilmente si troveranno in disaccordo sul significato della Bibbia in vari aspetti della vita della Chiesa, ma poi diventerà più chiaro quale sia questo disaccordo. Più comunemente discuteranno di ciò che non è chiaro nelle Scritture e su cui sono state prese posizioni diverse nel corso degli anni. Questo aiuta a eliminare dai dibattiti interni ai cristiani l'accusa che una parte sia poco biblica; il più delle volte la stessa citazione biblica viene interpretata in modi diversi, ma questo non impedisce a entrambe le parti, dal proprio punto di vista, di rimanere fedeli alla Bibbia.<ref>{{cita libro |autore=[[Raymond Edward Brown|Brown, Raymond E.]] |titolo=Risposte a 101 domande sulla Bibbia |url=https://books.google.it/books?id=r9EmAAAACAAJ |editore=Queriniana |anno=1991 |isbn=9788839912329 |pp=11-12}}</ref>}}
== Note ==
<references group="Nota"/>
=== Riferimenti ===
<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore=[[Raymond E. Brown]] |autore2=Karl Paul Dibfried |autore3=[[Joseph A. Fitzmyer]] |autore4=John Reumann |titolo=Mary in the New Testament: A Collaborative Assessment by Protestant and Roman Catholic Scholars |url=https://books.google.it/books/about/Mary_in_the_New_Testament.html?id=6vvYAAAAMAAJ |città=Philadelphia |editore=Fortress Press |annooriginale=1978 |isbn=9780800613457 |lingua=en |cid=Brown, Dibfried, Fitzmyer, Reumann}}
* {{Cita pubblicazione |autore=[[Richard Bauckham]] |titolo=The Relatives of Jesus |url=https://www.biblicalstudies.org.uk/article_relatives_bauckham.html |rivista=Themelios |volume=21.2 |anno=1996 |pp=18-21 |lingua=en |cid=Bauckham 1996}}
* {{Cita libro |autore=[[John Paul Meier]] |titolo=Un ebreo marginale. Ripensare il Gesù storico |urlcapitolo=https://www.biblio.units.it/SebinaOpac/resource/1-le-radici-del-problema-e-della-persona/TSA00446037 |città=Brescia |editore=Queriniana |volume=I |capitolo=Le radici del problema e della persona |isbn=978-8839904171 |anno=2001 |pp=302-324 |cid=Meier 2001}}
* {{Cita libro |autore=Armand Puig |titolo=: Jesús. Una biografía |url=https://books.google.it/books/about/Jes%C3%BAs.html?id=sbhRAAAACAAJ |città=Barcellona |editore=Destino |anno=2005 |isbn=84-233-3752-9 |pp=168-169 |lingua=es |cid=Puig 2005}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* Roberto Reggi, ''I "fratelli" di Gesù. Considerazioni filologiche, ermeneutiche, storiche, statistiche sulla verginità perpetua di Maria'', EDB, Bologna 2010, online su [https://www.slideshare.net/slideshow/i-fratelli-di-gesu-considerazioni-filologiche-ermeneutiche-storiche-statistiche-sulla-verginita-perpetua-di-maria/271417446 slideshare] e [https://www.academia.edu/123367249/I_fratelli_di_Ges%C3%B9_Considerazioni_filologiche_ermeneutiche_storiche_statistiche_sulla_verginit%C3%A0_perpetua_di_Maria academia]
* Roberto Reggi, "Le "sorelle" di Gesù", in ''[[Marianum]]'' 76 (2014), pp. 199–208, online su [https://www.slideshare.net/slideshow/roberto-reggi-le-sorelle-di-gesu-marianum-2014-pdf/268168310 slideshare] e [https://www.academia.edu/112868512/Le_sorelle_di_Ges%C3%B9 academia]
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